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Wilson Robert
Prophecies and prophecy in Dante's Commedia
brossura Questo studio delle profezie nella Commedia di Dante indica ed esamina tutti i passaggi profetici del poema, nel tentativo di fornire per la prima volta un esame completo di tali testi e per far luce sull'uso dantesco della profezia nel più ampio orizzonte dell'intero poema. Partendo dall'esame critico del testo, il volume raggiunge inedite conclusioni sulla funzionalità e i meccanismi della profezia, e presenta importanti proposte per il poema e le sue rivendicazioni in termini di veridicità.
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Marchesi S. (cur.)
La Commedia di Dante Alighieri
ril. seta Un commento che intreccia l'esegesi puntuale del testo dantesco all'esame di alcuni nodi concettuali della storia dell'interpretazione del poema: il rapporto con gli antecedenti classici e biblici, le vicende portanti della storia intellettuale di Dante, la natura allegorica del poema, il ruolo attivo del lettore. Accompagnati da una ricchissima documentazione storico-critica, i volumi si offrono come ponte tra la sponda italiana e quella internazionale del secolare commento alla Commedia.
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Barsella Susanna
In the Light of the Angels. Angelology and Cosmology in Dante's «Divina Commedia»
brossura Uno studio organico sulle operazioni angeliche nella Commedia, questo libro colloca l'angelologia dantesca nel dibattito teologico e filosofico del XIII secolo sulla natura e funzioni delle sostanze separate. Evidenziando l'originale fusione di tradizioni classiche e patristiche nel disegno provvidenziale del poema, argomenta la centralità degli angeli nel sistema etico-cosmologico del poema e nella sua strategia narrativa, aprendo nuove prospettive interpretative di figure come il "messo celeste"; gli angeli purgatoriali; Beatrice.
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Cerocchi Marco
Funzioni semantiche e metatestuali della musica in Dante, Petrarca e Boccaccio
brossura Il volume individua gli aspetti dell'evoluzione della relazione tra parola e musica nel XIV secolo. L'autore osserva che mentre Dante - pur riconoscendo alla musica lo straordinario potere d'influenzare l'animo umano - evidenzia la pericolosità di quella secolare, Petrarca si lascia ammaliare da essa, ne considera i sorprendenti e diversificati effetti psicologici e si avvale delle sue doti comunicative. L'analisi dettagliata del Decameron di Boccaccio testimonia il nuovo modo di concepire il genere "profano", ossia liberamente e senza remore.
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Fenu Barbera Rossana
Dante's tears. The poetics of weeping from Vita Nuova to the Commedia
brossura Dante's Tears scopre l'esistenza di una poetica del pianto nell'opera di Dante, che si sviluppa parallelamente agli interessi teologici della Commedia, e ha origini nella Vita Nuova. Il libro rivela la presenza di una storia non detta di Dante e Beatrice e un nuovo codice di comunicazione, la chiave per un'ermeneutica della testualità di Dante che abbraccia religione, politica, fisiologia, e le paure del poeta su temi come il desiderio e l'amore.
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Dante e le arti visive
ill., br.
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Gorni Guglielmo
Dante. Storia di un visionario
br. "In Italia Garibaldi e Dante hanno sempre ragione: di loro non si può parlar mai male; e almeno per il primo dei due, ciò è passato in proverbio. Neppure noi qui parleremo male di Dante. Non accrediteremo però su di lui pie leggende: ciò è dovuto alla verità e alla storia". Il "Dante" di Corni, che tiene conto di una eccezionale mole di fonti, scioglie miti consolidati da secoli di tradizione. Basti pensare all'esilio, che ha suscitato tanta solidale simpatia ma di cui sono state trascurate le ragioni intrinseche e storiche. O il mito dantesco dell'Impero, sostenuto al di là di ogni conveniente ragione pratica. La stessa Beatrice, ben lungi dall'essere l'oggetto purissimo di un amore preraffaelita, è uno strano miscuglio di passione fisica e trasposizione teologica privata.
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Veglia Marco
Dante leggero. Dal priorato alla «Commedia»
br. Il tempo della «visione» - collocato in anticipo rispetto alla fase culminante della vita politica del poeta (che si snodò dal maggio 1300 all'autunno 1301 e che fu coperta nella "Commedia" da un velo di impenetrabile silenzio) - consente di riaprire il dossier della genesi dell'opera. Perché Dante, in esilio, volle retrodatare il viaggio rispetto alla sua responsabilità nel governo di Firenze? La primavera giubilare, messa di norma a frutto per storicizzare gli interlocutori del viandante e le sue profezie, torna allora preziosa per comprendere i fatti che, dal priorato di Dante (dal 15 giugno al 14 agosto seguenti), portarono alla stesura del poema. In pochi giorni egli visse, con un senso di tripudio e di predestinazione, gli eventi che sarebbero divenuti le coordinate temporali del suo cammino: il trentacinquesimo anno, il decennale della morte di Beatrice e la guida della città. Presto, tuttavia, sarebbe cominciata la fase più drammatica di quell'esperienza, che avrebbe condotto al confino dei capiparte Bianchi e Neri (tra i primi, vi fu anche il suo amico prediletto Guido Cavalcanti) e, via via, al bando del 1302. Il traviamento simboleggiato dalla selva, dove Dante sceglie la controfigura salvifica di David, riceve allora una nuova luce in questa prospettiva. Dalla gravezza della storia ci troviamo così a seguire il cammino di un "Dante leggero", che, da Firenze, approda al luminoso fulgore della «candida rosa».
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Inglese Giorgio
Vita di Dante. Una biografia possibile
br. Che cosa sappiamo davvero di Dante Alighieri? Le tracce lasciate dal poeta nei documenti del suo tempo sono pochissime. Le notizie tramandate dai primi biografi intrecciano ai ricordi autentici molte fioriture leggendarie. Tracce e notizie trovano una chiave di lettura solo grazie al monumento autobiografico, non privo di interni contrasti, che l'Alighieri ha costruito nelle sue opere - dalla Vita nova alla Commedia. Senza mai dissimulare lo scarto fra critica dei documenti e interpretazione storico-letteraria, il libro disegna così il profilo di una possibile "Vita di Dante scritta da esso".
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Guénon René
L'esoterismo di Dante
br. Dopo aver esaminato analogie e corrispondenze con gli ordini cavallereschi, il rosicrucianesimo, l'ermetismo e l'Islam suggerite in passato da studiosi e occultisti, Guénon procede a una geometrica esposizione del simbolismo insito in alcuni temi cruciali della "Commedia": i tre mondi, i numeri, il tempo. Ecco allora che l'Inferno appare come ricapitolazione degli stati che precedono logicamente lo stato umano e manifestazione delle possibilità di ordine inferiore che l'essere porta ancora in sé, il Purgatorio come prolungamento dello stato umano, che viene così condotto alla pienezza della sua espansione e il Paradiso come ascesa agli stati superiori dell'essere.
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Ma misi me per l'alto mare aperto. L'Ulisse. Quando Dante cantò la statura dell'uomo
brossura L'Ulisse dantesco rappresenta un'immagine insuperata della grandezza dell'uomo, del suo irrefrenabile impeto a penetrare nell'ultima profondità delle cose, nella scaturigine dell'essere. Il rimprovero a Ulisse che fu di Petrarca, subito a ridosso della Commedia: «Disiò di veder troppo» (Trionfo della fama, II 18), rivela una posizione che la nostra cultura ha largamente accolto e fatta propria: condannare questa smisurata aspirazione del cuore, stigmatizzarne l'eccesso, o svuotarla del suo contenuto reale. Così ci si preclude la comprensione dell'Ulisse dantesco e si rende inintelligibile il muoversi umano. «Ma lui, Ulisse, proprio per la stessa "statura" con cui aveva percorso il mare nostrum, arrivato alle colonne d'Ercole, sentiva non solo che quella non era la fine, ma che era anzi come se la sua vera natura si sprigionasse da quel momento. E allora infranse la saggezza e andò» (Luigi Giussani, Il senso religioso). Questo Ulisse continua ancor oggi a dar scandalo ai saggi e ai benpensanti e respiro agli amanti della grandezza e nobiltà della natura umana. Catalogo della mostra realizzata e organizzata per la XXXI edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini, 22-28 agosto 2010).
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Desideri Massimo
Dante, Gemma e l'altra. Il «codice Beatrice» nella poesia dantesca
ril.
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Zauli Giorgio
Animali e cacce nella Divina Commedia. Dante falconiere ed etologo
ill., br. Il lavoro di Giorgio Zauli fa luce su un aspetto insolito e poco conosciuto della Divina Commedia, aprendo una finestra sul mondo circostante che Dante ci invita a conoscere attraverso gli animali che lo popolano. È evidente che il sommo poeta fu cacciatore ed etologo (lo dimostrano le sue descrizioni di falconi, segugi, veltri, ecc.) e ciò non dovrebbe stupirci: è avvenuto per secoli e millenni per tutti quelli che hanno praticato la caccia per necessità o per passione. Stupisce invece che tra gli innumerevoli studiosi della Divina Commedia pochi abbiano intuito nel suo autore la condizione di etologo-naturalista e nessuno quello di cacciatore. Attraverso un lavoro interessante e colto, Zauli presenta una specie di bestiario della Divina Commedia, completo di rimandi e riferimenti che propongono una lettura originale e curiosa del poema dantesco.
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Saccone C. (cur.)
Sguardi su dante da oriente (2016). Vol. 9: Sguardi su dante da oriente
br. Circa trent'anni fa nel 1991 usciva la prima versione italiana de 'Il libro della Scala', tratta da una versione latina medievale di un perduto originale arabo. Si trattava di un testo sul 'mi'r?j' o ascensione celeste di Maometto ben noto almeno dagli anni '20, essendo stato discusso in un'opera pionieristica di 'Miguel Asín Palacios' dall'eloquente titolo 'La escatologia musulmana en la Divina Comedia' uscita nel 1919. Quarant'anni più tardi nel 1949 uscivano quasi contemporaneamente due notevoli studi di Enrico Cerulli e José Muñoz Sendino che ne riprendevano e ne discutevano - giungendo a opposte conclusioni - gli assunti fondamentali. Carlo Ossola nel 1994 avrebbe curato la prima traduzione italiana della ricerca dell'Asín Palacios ponendo termine all'incredibile ritardo del mondo accademico italiano nel prendere atto della 'svolta' che l'Asín aveva impresso a questo tipo di ricerche. A prescindere infatti dalla bontà delle sue assai controverse conclusioni, che divisero il mondo accademico italiano e europeo, l'opera dell'Asín Palacios segna davvero una svolta negli studi dantistici.
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Oliva G. (cur.)
I Rossetti album di famiglia. Documenti, testimonianze, immagini. Ediz. illustrata
ill., ril. Questo album, realizzato dai collaboratori del "Centro europeo di studi rossettiani" diretto dal prof. Gianni Oliva, d'intesa con l'Università di Chieti-Pescara, racconta, come si suol dire, "una bella storia", una storia di famiglia. La gran mole di documenti raccolti, di testimonianze e di immagini fanno di questo libro un veicolo di informazione sulla identità italiana e sui rapporti tra Italia e Inghilterra.
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Cimini Mario
Adoratori della bellezza. Dante Gabriel Rossetti poeta e i preraffaelliti nella critica italiana tra Otto e Novecento
brossura Questo libro, nell'intento di colmare una evidente lacuna storiografica, ricostruisce ed analizza, attraverso le testimonianze più significative, i momenti salienti della ricezione critica della poesia di Dante Gabriel Rossetti e dei preraffaelliti nella cultura italiana tra fine Ottocento e inizi Novecento.
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Mazzoni Luca
Fra Dante, Petrarca, Boccaccio e studi eruditi
brossura
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Nocentini Giovanni
I personaggi della «Commedia dantesca»
br. Faremmo un torto a ogni uomo se dicessimo che non ha mai sentito parlare della "Divina Commedia", ovvero anzi se non sa ciò che sia la poesia di quel grande libro scritto in lingua italiana. Ma per essere precisi, allora, dovremmo chiederci: cos'è la poesia?, non può esservi nessuna formula che definisce la "poesia" e nessuno è sicuro di averla trovata. Forse l'umanità sta attraversando una crisi nemmeno adesso individuata, ma strisciante e avvertibile, se già Carlo Bo, in "Letteratura e crisi dei valori", denuncia il "distacco dalla realtà spirituale", concludendo che gli scrittori contemporanei non credono più nell'uomo: "hanno fatto saltare in aria - egli scriveva - l'idea di composizione, la nozione dello scrittore come costruttore o come inventore e infine, hanno fatto esplodere la cassaforte del linguaggio".
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Ariano Renato
Dante templare nascosto
brossura All'opera Dante sono state attribuite, spesso arbitrariamente, infinite chiavi di lettura, dai significati diversi e disparati. Non poteva mancare il riferimento ai Templari, argomento molto di moda nella pseudostoria fantastica. L'approccio di questo libro, tuttavia, non vuole essere arbitrario o farneticante, ma fondato su di una metodologia rigorosa. Pur non essendo disponibili dati storici sui contatti tra Dante e i Templari, il legame di fidelizzazione di Dante all'Ordine del Tempio emerge evidente dalla lettura attenta della Commedia. Al termine di questo libro il lettore scoprirà i numerosi argomenti gravi, precisi e concordanti che sostanziano questa ipotesi indagatoria. Sarà un viaggio affascinante e ricco di sorprese di cui la guida sarà il medesimo Dante che, con quello che scrive nelle sue opere.
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Salerno Vincenzo
Dante. Traduzione, tradizione, intertestualità
br. La teoresi dantesca del tradurre non si esaurisce nelle esigue e frequentatissime considerazioni speculative contenute nel «De vulgari eloquentia» e nel «Convivio», ma si declina attraverso vari exempla di resa sparsi soprattutto nei due trattati e nella «Commedia». Alle luce di un ampio percorso storico-critico e attraverso l'analisi di un composito costrutto di rimandi intertestuali, Vincenzo Salerno ricostruisce il rapporto dialogico e dialettico fra pratica traduttiva e tradizione letteraria nella produzione di Dante, mostrando che il transmutare dantesco rinvia sia all'indiscussa esemplarità dei modelli filosofico-letterari della classicità greco-latina, sia agli scritti - sacri e di commento - della tradizione cristiana. Una lettura inedita di Dante, in cui il discorso traduttologico cede volentieri il passo alla storia della critica e al metodo comparativo.
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Cavalieri Raffaella
L'Italia con gli occhi di Dante. Guida del viaggiatore
br. A distanza di oltre settecento anni, l'Italia conserva ancora luoghi, monumenti e città che evocano, all'attento turista, momenti della vita di Dante. Questa guida propone un itinerario attraverso i più suggestivi paesaggi legati al nome del celebre esule ed ai suoi versi eterni, tra Toscana, Marche, Lazio, Veneto ed Emilia Romagna. Le tappe di questo singolare viaggio in Italia toccano località in cui ancora oggi è possibile trovare traccia del sentimento che ispirò l'opera più divulgata al mondo, la Divina Commedia, da Firenze (ingrata patria) a Verona (lo primo rifugio), da Pisa (dall'orribile torre) a Gradara (alla scoperta degli eterni amanti) fino a Ravenna, dove troviamo le ultime labili orme di Dante Alighieri.
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Pennacchio Antonio; Ricci Giulia
Dante Bini. Machatronics
ill., br. Le architetture, le visioni urbane e le macchine sviluppate da Dante Bini a partire dagli anni Sessanta, lo posizionano come un architetto rivoluzionario. La sua vasta produzione teorica e pratica ha imposto di riservare uno spazio particolare alla presentazione di alcuni dei suoi brevetti fondamentali, tra i quali spicca quello relativo al primo sistema automatico di costruzione della storia connesso alle cupole in cemento armato mediante l'uso di aria compressa, associati ai progetti costruiti più significativi. Un approfondimento specifico è dedicato al progetto realizzato per Michelangelo Antonioni e Monica Vitti in Costa Paradiso, opera che rappresenta un episodio paradigmatico della sua ricerca spaziale.
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Valli Luigi
Il linguaggio segreto di Dante e dei «Fedeli d'amore»
brossura Luigi Valli individua, in quest'opera monumentale, un codice esoterico comune alle produzioni "letterarie" di poeti come Dante, Cavalcanti, Guinizelli, Francesco da Barberino. Attraverso la decodificazione di un "gergo" iniziatico di cui pochi moderni avevano riconosciuto l'esistenza, egli dimostra che le diverse figure femminili cantate dai poeti del "dolce stil novo" corrispondono a un'unica Dama simbolica che rappresenta l'"Intelligenza trascendente". Formidabile è la quantità di materiale poetico presentato. Un testo fondamentale per comprendere Dante e la sua Divina Commedia.
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Ledda Giuseppe
La guerra della lingua. Ineffabilità, retorica e narrativa nella «Commedia» di Dante
brossura
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Nasti Paola
Favole d'amore e «saver profondo». La tradizione salomonica in Dante
br.
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Carpi Umberto
La nobiltà di Dante
br.
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De Vico Alberto
L'uomo, la bestia, la virtù
brossura Beatrice, Brunetto Latini, Cacciaguida, Caronte, il conte Ugolino, Francesca da Rimini, Lucifero, Manfredi di Svevia, San Francesco, Ulisse, Virgilio personaggi da sempre scolpiti nella memoria di lettori, che di generazione in generazione, si sono confrontati, per obblighi scolastici o per diletto, con la Divina Commedia - ritornano in una inedita galleria di ritratti. I più celebri dannati, penitenti e beati di tutti i tempi, però, non sono presentati nella tipica tripartizione suggerita dalle Cantiche, bensì secondo tre categorie: l'uomo, la bestia, la virtù. Una lettura affascinante per scoprire e riscoprire la grandezza monumentale di Dante e la vividezza di un universo poetico, che rimane, forse, impareggiabile "per altezza d'ingegno". (Oberto Mandia)
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Moore Edward; Basile B. (cur.); Grimaldi S. (cur.)
Studi su Dante
br. Fondatore della Oxford Dante Society (1876), instancabile esploratore di antichi codici danteschi, l'inglese Edward Moore (1835-1916) è un benemerito degli studi danteschi dell'Otto e del primo Novecento: curatore, fra l'altro, nel 1894, di un'edizione di "Tutte le Opere di Dante Alighieri nuovamente rivedute nel testo" - il cosiddetto Oxford Dante - che costituì per molti anni il testo di riferimento per tutti i lettori e gli studiosi del Poeta. Dopo l'ed. anastatica, con Postfazione di Bruno Basile, de "Gli accenni al tempo nella 'Divina Commedia'", apparsa in questa stessa collana nel 2007, si propone ora un'ampia scelta, in prima traduzione italiana, degli "Studies in Dante", che Moore pubblicò tra il 1896 e il 1917 (l'ultimo volume usci postumo). Si tratta di studi ancora oggi di assoluta importanza, come il fondamentale "Sacre Scritture e autori classici in Dante", corredato dal prezioso Indice delle citazioni; o i due saggi, complementari, che hanno per oggetto L'astronomia e La geografia di Dante; o ancora le pagine dedicate a Beatrice, l'ampia sistemazione delineata ne "La classificazione dei peccati nell'Inferno' e nel 'Purgatorio'", "L'Introduzione allo studio del 'Paradiso'", con altri non meno rilevanti. Un contributo fondamentale agli studi danteschi, ora per la prima volta fruibile in italiano, con ampia Introduzione di Bruno Basile.
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Guénon René; Agnolucci P. (cur.)
L'esoterismo di Dante
br. Il libro di René Guénon, "L'esotérisme de Dante", ("L'esoterismo di Dante") viene pubblicato nel 1925. "Esoterico", dal greco esoterikós, deriva da esóteros, vale a dire segreto, oscuro e misterioso, e indicava, presso i filosofi greci, quelle dottrine riservate a un gruppo ristretto d'iniziati, e si oppone a "essoterico", che indica quelle dottrine destinate a una diffusione più ampia. La domanda che allora ci poniamo è la seguente: possiamo veramente parlare di un "Dante esoterico"? È possibile che Dante, insieme ad altri poeti e scrittori, facesse parte di una setta segreta legata o ai templari, o ai massoni, o ai Rosacroce, o a un gruppo eretico che si nascondeva sotto il nome "Fedeli d'amore"? È possibile che Dante fosse al corrente della mistica ebraica, quella dello Zohar e della Kaballah? René Guénon, uno dei maestri della tradizione esoterica del Novecento, autore di libri sulle dottrine indù, sulla teosofia, sulle metafisiche orientali, per ricordare solo alcuni dei soggetti più importanti da lui studiati, mette in luce alcuni dei temi ermetici più importanti nella Divina Commedia.
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Lanza Adriano
Dante all'Inferno. I misteri eretici della Commedia
brossura
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Vitale Pasquale; Messore Roberto
La filosofia aristotelica e il linguaggio del corpo nell'immaginario dantesco. Ediz. per la scuola
ril. Questo libro, rivolto agli studenti liceali, si prefigge di essere uno strumento indicativo, non completo né esauriente, ma senza dubbio criticamente valido, per tracciare l'evoluzione del sistema filosofico dantesco in buona parte del corpus delle sue opere, fino a giungere poi al suo capolavoro, la Commedia. L'itinerario che prende corpo nelle pagine che seguono ha tappe e mete precise: in primis, si è avvertita la necessità di sottolineare il cambiamento della figura dell'intellettuale, da clericus prima a laicus poi, avvenuta nei secoli XIII e XIV; in seguito, sempre alla luce di tali complesse evoluzioni, si è ritenuto opportuna, nonché imprescindibilmente valida, una panoramica iniziale deputata alla descrizione di alcuni dei canoni della cultura occidentale, così impregnata di filosofia antica e di letture sacre, appunto per ragionare sulle modificazioni intervenute sugli stessi mediante l'influsso di quel 'sistema aristotelico', reimpostato da Averroè, e successivamente arricchito dal tentativo di mediazione fideistica cristiana approntato da Tommaso d'Aquino. In questo coacervo culturale di altissimo profilo, si inserisce il lavoro di Dante Alighieri...
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Stirati Alfredo
Dante segreto
br.
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Terni Clemente; Righini D. (cur.)
La memoria musicale di Dante
br. "La memoria musicale di Dante" è un omaggio postumo al lavoro manoscritto e inedito di Clemente Terni, e anche un modo per renderlo fruibile a musicisti e studiosi che vogliano approfondire questo aspetto peculiare del Sommo Poeta: ovvero le sue conoscenze e frequentazioni musicali. Il lavoro coniuga le competenze musicali di Terni con quelle letterarie e poetiche sue e di Francesco Mazzoni, esimio e compianto dantista, che sollecitò la composizione dell'opera terniana quando era Presidente della Società Dantesca. La commissione ebbe luogo nel 1988 e ha avuto varie esecuzioni sia da parte del Quintetto Polifonico Italiano, fondato e diretto dallo stesso Terni, sia, in anni più recenti, dal rinnovato Quintetto Polifonico, ora denominato "Clemente Terni". Scientificamente e musicalmente alto è il risultato di questo seppur breve lavoro compositivo, che l'Istituto "Clemente Terni" è lieto di dare alle stampe in occasione del 750° anniversario dalla nascita del Sommo Poeta.
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Mambelli M. (cur.)
La «Bellezza ch'io vidi» (Paradiso XXX, 19). La Divina Commedia e i mosaici di Ravenna. Ediz. illustrata
ill. Durante la sua permanenza a Ravenna il Sommo Poeta visitò certamente le splendide basiliche bizantine traendo ispirazione dai loro mosaici. Fu Giovanni Pascoli a suggerire la rilevanza dell'arte di Ravenna come fonte ispiratrice dell'ultima cantica della Commedia. Dante è un attento osservatore di ogni forma d'arte, disegnatore lui stesso e necessariamente sensibile rispetto a quel ricco repertorio di immagini fortemente evocative, che per lui ebbero la medesima influenza di una fonte scritta. A Ravenna il poeta esule non trovò soltanto un rifugio tranquillo. Nelle basiliche del V e VI secolo, che si elevavano ancora nobili e preziose, splendevano mosaici dal forte contenuto simbolico. Erano immagini concise e luminose, smaterializzate e prive di tutti quegli elementi sensuali che potevano in qualche maniera ostacolare l'espressione della trascendenza e della spiritualità. Questa mostra aiuta a comprendere come quell'universo di simboli e trionfi, occultato dall'umile mattone dei monumenti di Ravenna, occupi un ruolo non episodico ma sostanziale nella Commedia come fonte ispiratrice di immagini sublimi dal Paradiso terrestre sino all'Empireo.
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Azzetta L. (cur.); Mazzucchi A. (cur.)
Intorno a Dante. Ambienti culturali, fermenti politici, libri e lettori nel XIV secolo. Atti del Convegno internazionale (Roma, 7-9 novembre 2016)
br. Dopo il grande convegno-evento dell'ottobre 2015, dedicato a "Dante fra il settecentocinquantenario della nascita (2015) e il settecentenario della morte (2021)", con le connesse celebrazioni in Senato e il forum del maggio dello stesso anno, si è tornati a una dimensione più consueta con il convegno del 7-9 novembre 2016, dedicato alla produzione letteraria che si attivò "Intorno a Dante", coinvolgendo direttamente il poeta o subendone in qualche modo l'influenza. Il convegno si è proposto infatti di illuminare la figura e l'opera di Dante attraverso una estesa indagine sugli ambiti politici, storici e culturali entro i quali egli fu attivo e che ne ereditarono il magistero. Giovandosi dell'apporto di metodologie e discipline scientifiche differenti, si è inteso focalizzare l'attenzione sugli ambienti che, durante la vita di Dante e subito dopo la sua morte, si segnalano quali luoghi significativi di elaborazione di cultura e di pensiero, di circolazione di libri e idee, di forme letterarie nuove, che si comprendono pienamente solo in rapporto alla "lezione" del poeta. Entro questo quadro ampio e articolato, che tratteggia le linee fondamentali della civiltà italiana durante il sec. XIV, trova un suo spazio specifico anche la prima ricezione della Commedia, testimoniata da una notevole produzione di copie manoscritte, dalla tradizione dell'antica esegesi, anche figurata, dal fiorire di una ricca e variegata aneddotica, nonché da un importante episodio "iconografico": la recente riscoperta del prezioso Libro d'ore di Francesco da Barberino, creduto fino a non molti anni fa irrimediabilmente perduto, poi ritrovato e recentemente riprodotto in facsimile: il famoso Officiolo, miniato sotto l'attenta supervisione di Francesco, che sembra con ogni probabilità testimoniare la conoscenza non superficiale da parte del Barberino almeno dell'Inferno, di cui riecheggia talune particolarità (ad esempio la raffigurazione del Limbo). Ne risulta un volume particolarmente ricco di indicazioni e di spunti, che ben si colloca all'interno delle numerose iniziative mirate a segnare il cammino verso il traguardo del settimo centenario della morte di Dante, che si celebrerà nell'ormai prossimo anno 2021.
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Valli Luigi
La struttura morale dell'universo dantesco
brossura Questo volume raccoglie quanto dell'opera dantesca di Luigi Valli era ancora inedito o pubblicato su riviste, vi sono contenute le sue conferenze e i commenti a quattordici canti di Dante e le note integrative alla sua scoperta del segreto della Croce e dell'Aquila nella Divina Commedia. L'opera dantesca di Valli si estende dal 1904 fino al 1930; seguendo tale criterio il volume è diviso in due parti: la prima comprende i suoi scritti fino al 1922, quando egli scoprì le simmetrie della Croce e dell'Aquila; la seconda, che arriva fino al 1930, porta notevoli e nuovi integrazioni ai suoi volumi di esegesi dantesca. L'Appendice contiene due brevi scritti inediti trovati fra le sue carte che vengono pubblicati per la loro importanza. Con questo testo si vuole dare una visione d'insieme delle materie trattate dal grande studioso il quale dedicò la vita all'interpretazione degli scritti di Dante. Instancabile studioso e ricercatore, Valli traspare nella sua totalità di esperto assoluto delle allegorie dantesche proprio dagli scritti brevi e dalle fulminanti intuizioni. Di lampante e straordinaria profondità sono i capitoli dedicati proprio alla struttura morale dell'universo dantesco, della morte mistica nella Divina Commedia, sul "supercattolicesimo di Dante" e il parallelo tra "Ulisse e la tragedia intellettuale di Dante".
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Mercuri Chiara
Dante. Una vita in esilio
ril. L'esilio è come il mar Rosso che si richiude dietro alle spalle, senza aprire alcuna Terra Promessa; ti lascia lì in mezzo al guado, impossibilitato ad andare avanti, impedito nel tornare indietro. Mandare qualcuno in esilio nell'Italia del Trecento, significava volergli fare terra bruciata intorno, distruggergli il nido, buttargli giù la casa pietra a pietra, sasso a sasso, trave a trave. A partire dal racconto tragico dell'esperienza dell'esilio, riprendono vita le vicende biografiche e poetiche di uno dei più grandi autori della letteratura mondiale.
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Liborio Giuffré
Dante e le scienze mediche. Anatomia e fisiologia generale espressione organica delle passioni
br.
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Epicoco Luigi Maria
Vergine madre, figlia del tuo figlio. Meditazioni sull'inno alla Vergine di Dante. Nuova ediz.
brossura «Queste pagine nascono nella semplicità e nel silenzio delle mattine di dicembre, tra i volti ancora assonnati, ma pieni di stupore dei giovani universitari che quotidianamente riempiono la chiesa per la messa mattutina. Per sette giorni ci siamo fatti guidare da Dante per prepararci alla Festa dell'Immacolata. Poiché ciò che nasce dal nostro essere Chiesa non è solo nostro, proprio per ripagare questo debito abbiamo deciso di consegnare il cammino svolto anche agli altri».
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Zaniboni Raffaello
Storia di un ADRA: Dante Lazzeri da Ardito Distruttore della Regia Aeronautica a partigiano
ill., br. Il 28 luglio del 1942 la regia Aeronautica costituì il reparto speciale degli A.D.R.A., gli Arditi Distruttori della Regia Aeronautica, al quale vennero affidati particolari compiti operativi, come quelli riferiti ad azioni di sabotaggio a danno degli aeroporti nemici da attuarsi anche tramite azioni di aviolancio di paracadutisti. Entrò a fare parte di questa nuova realtà anche Dante Lazzeri che con altri si preparò alla guerra, ma solamente alcuni vennero impiegati in una azione in Africa settentrionale e un'altra in Sicilia nell'estate del 1943. Gli A.D.R.A. si addestrarono tecnicamente, fisicamente e psicologicamente nella base di Tarquinia e poi nella zona di Campo dell'Oro a Civitavecchia. Una volta terminato il ciclo di addestramento sopravvenne però l'8 settembre. Lazzeri partecipò alla difesa di Roma, dove durante un combattimento contro i tedeschi, venne ferito alla testa. Miracolosamente salvatosi riuscì poi a tornare a casa in Garfagnana, dove entrò a far parte della Resistenza. Inquadrato nella Divisione partigiana Lunense ebbe l'incarico di comandare una squadra di sabotatori mettendo a frutto la sua esperienza nel campo degli esplosivi.
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Castelli Gattinara Enrico
Come Dante può salvarti la vita. Conoscere fa sempre la differenza
ril. Nell'era dell'effetto Dunning-Kruger, quella distorsione per cui chi meno sa più crede di sapere, è bello scoprire che invece ci sono stati casi - e tanti - in cui sapere, ricordare ha fatto letteralmente la differenza tra vivere o morire, tra fortuna e miseria, tra resistenza e disperazione. E non il conoscere pratiche estreme di sopravvivenza, ma il fatto di riportare alla mente il brano di un grande classico imparato a memoria ai tempi della scuola, di sapere dove posare le dita davanti a uno strumento musicale, di riuscire a interpretare un dipinto o una scultura, di comprendere un'opera teatrale. Il fatto di avere un piccolo ma solido bagaglio di cultura. Sì, cultura. Enrico Castelli tutti i giorni deve trovare il modo per convincere i suoi ragazzi che sapere serve. E quando loro sbuffano alla richiesta di imparare qualche verso di Dante a memoria, racconta loro la storia di un uomo che grazie a quelle terzine è sopravvissuto al campo di concentramento.
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Fenzi Enrico
Dante ghibellino
br. I due saggi che compongono il volume sono tra loro legati dal comune impegno a riconsiderare la scelta politica di Dante in favore dell'impero. Il primo, Dante ghibellino, muove dal fatto che nel Dante degli anni fiorentini precedenti l'esilio manca, in maniera abbastanza sorprendente alla luce dell'opinione vulgata, ogni dichiarazione o prova di un'esplicita fede guelfa e di un'adesione all'ideologia 'comunale' che aveva in Brunetto Latini il suo principale esponente. Così, l'altrettanto sorprendente e combattivo entusiasmo nei confronti di Federico II e di Manfredi nel De vulgari eloquentia, negli anni immediatamente successivi all'esilio, non può essere messo in diretta contraddizione con una precedente stagione di segno opposto, ma appare semmai come l'erompere improvviso ma coerente di una scelta di fondo che avrà sviluppi ulteriori, sino alla sua definizione ultima nella Monarchia. Il secondo saggio, nato come 'lettura' del canto sesto del Paradiso dedicato alla figura di Giustiniano e alla centralità di una nozione dell'Impero quale 'universo giuridico', si sofferma su due nodi particolari ai quali Dante ha dedicato ampie riflessioni: il rapporto tra l'Impero e la Chiesa, e quello tra il diritto e la guerra, che nella storia del mondo solo il 'volo dell'aquila', cioè la storia di Roma prima repubblicana e poi imperiale, è riuscito a stringere positivamente in un sol nodo.
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Penni Emanuela
Dante e i mosaici di Torcello. Nel triangolo magico Bisanzio-Ravenna-Venezia
ill. "Ed è proprio l'interpretazione della Commedia del sommo poeta, oltre che del Giudizio universale di Torcello, che si arricchisce attraverso questo nuovo volume della Professoressa Penni, stabilendo precisi paralleli tra il poema e il mosaico. La lettura di questo libro è una gioia intellettuale ed etica insieme; intellettuale, perché permette di apprezzare e comprendere meglio due grandiose opere d'arte; etica, perché rafforza la tensione al bene che abita in ciascuno di noi." (dalla prefazione di Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola e Presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede)
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Seriacopi Massimo
Illuminazioni dantesche e considerazioni su Dante Alighieri
br. Un intero universo, tripartito ma da ricondurre a un principio unitario, viene presentato all'interno della Commedìa dantesca, scandita secondo le tappe di un viaggio che da una parte rappresenta il confronto con la propria interiorità e con il proprio percorso esistenziale, dall'altra rende conto della situazione di degrado e di corruzione morale e politica della societas all'interno della quale si vive.
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Ferroni Giulio
L'Italia di Dante. Viaggio nel Paese della «Commedia»
ril. Seguendo la traccia della Divina Commedia, e quasi ripetendone il percorso, Giulio Ferroni compie un vero e proprio viaggio all'interno della letteratura e della storia italiane: una mappa del nostro paese illuminata dai luoghi che Dante racconta in poesia. L'incontro con tanta bellezza, palese o nascosta, nelle città come in provincia, e insieme con tanti segni della violenza del passato e dei guasti del presente, è un modo per rileggere la parola di Dante in dialogo con l'attualità, ma anche per ritrovare in questi luoghi una ricchezza, storica e letteraria, che spesso fatichiamo a riconoscere anche là dove ci troviamo a vivere. Da nord a sud, dalla cerchia alpina alla punta estrema della Sicilia, da Firenze al Monferrato, da Montaperti a Verona, da Siena a Roma, Ravenna, Brindisi, si seguono con Dante i diversi volti di questo paese "dove 'l sì suona", "serva Italia", "bel paese", "giardin dell'impero": un percorso attraverso la storia, l'arte, la cultura, con quanto di essa luminosamente resiste e con ciò che la consuma e la insidia; ma anche un viaggio che riesce a restituirci, pur tra le fuggevoli immagini di uno smarrito presente, la profondità sempre nuova della nostra memoria.
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Foschini C. (cur.); Mingozzi G. (cur.)
L'amor patrio di Dante e Mazzini. Sentimenti civici e valori ideali
br. "L'amor patrio di Dante e Mazzini" traccia un parallelo, culturale e politico, tra due delle più grandi figure della nostra storia: Dante Alighieri e Giuseppe Mazzini. Per certi versi i cinque secoli che li separano temporalmente sembrano vicinissimi, soprattutto se misurati col metro delle loro rispettive opere. Pur da dimensioni diverse, entrambi contribuiranno a fare di una semplice espressione geografica, un vero e proprio Paese unito nella sua accezione politica e identitario in quella linguistica.
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Baldini Eraldo; Bellosi Giuseppe
Dante in Romagna. Mito, leggende, aneddoti, tradizioni popolari e letteratura dialettale
brossura La gloria di Dante Alighieri si colorò di mito, soprattutto nei luoghi in cui egli terminò la sua opera e i suoi giorni; e il mito divenne, in diversi modi, leggenda. La memoria e il «culto» a lui tributati non rimasero circoscritti agli ambiti intellettuali: è nota infatti la profonda devozione anche popolare verso il poeta che, ancora in vita, a Ravenna e in Romagna (luoghi non solo d'esilio, ma anche di protettivo e amorevole rifugio) divenne oggetto di vasto interesse e di profonda reverenza. In questi sentimenti e nella familiarità di Dante con la Romagna, e dei romagnoli con Dante, stanno alcune delle premesse che consentirono, nelle nostre comunità, la nascita e la diffusione di aneddoti, storielle, racconti della tradizione e leggende relativi al Poeta, al suo carattere, ai suoi dialoghi, ai suoi comportamenti, ai suoi spostamenti. Una fioritura che, grazie a un paziente e ampio lavoro di ricerca fra innumerevoli fonti, viene qui indagata, raccolta e commentata, insieme ai brillanti versi dialettali riguardanti Dante, la sua opera e, di nuovo, il suo solido e durevole mito.
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Rea R. (cur.); Steinberg J. (cur.)
Dante
br. A sette secoli dalla sua morte Dante sorprende ancora per l'originalità e la complessità della sua opera, né cessa di attirare lettori e studiosi. Le sue opere, che si affermano e rimangono come straordinari unica nella nostra tradizione culturale, rifondono in una dimensione al tempo stesso autobiografica e universale certezze e contraddizioni dell'uomo medievale. Ma la ragione prima del fascino e della perdurante attualità dell'invenzione dantesca sta nella sua prodigiosa capacità di trascendere tale alterità e imporsi nella coscienza del lettore di ogni tempo. Scritti da alcuni dei massimi specialisti nell'ambito della filologia e della critica dantesca, i saggi compresi nel volume presentano sia una lettura incisiva e autorevole di ognuna delle opere di Dante, dalle Rime alla Commedia, sia un attraversamento critico delle principali questioni e delle tradizioni culturali che ne sono a fondamento. Nell'insieme il volume disegna quindi, e rende accessibile a tutti i lettori, un quadro ampio e rigoroso dei migliori risultati degli attuali studi danteschi.
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D'Ovidio Francesco
Dante e la magia
brossura
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Mercuri Chiara
Dante. Una vita in esilio
br. L'esilio è come il mar Rosso che si richiude dietro alle spalle, senza aprire alcuna Terra Promessa; ti lascia lì in mezzo al guado, impossibilitato ad andare avanti, impedito nel tornare indietro. Mandare qualcuno in esilio nell'Italia del Trecento, significava volergli fare terra bruciata intorno, distruggergli il nido, buttargli giù la casa pietra a pietra, sasso a sasso, trave a trave. A partire dal racconto tragico dell'esperienza dell'esilio, riprendono vita le vicende biografiche e poetiche di uno dei più grandi autori della letteratura mondiale.
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