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‎Dante alighieri‎

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‎Liberto Giuseppe‎

‎Dante Alighieri. Poesia e canto, musica e danza‎

‎br. Non è facile ricostruire le fonti e la consistenza della cultura musicale di Dante. E, tuttavia, non ci sono dubbi che il Sommo Poeta ha coltivato con singolare interesse il linguaggio della musica che egli riconosceva intimamente connesso con l'arte poetica, come egli stesso spiega nel Convivio. Mettendo a frutto la sua finissima sensibilità di musicista e di compositore, da sempre dedito alla ricerca e al servizio nel campo della musica per la liturgia, Giuseppe Liberto ci accompagna in un singolare viaggio attraverso la Commedia alla ricerca del modo in cui Dante, nelle tre cantiche, parla poeticamente di silenzio e di canto, di musica e di danza. Dal frastuono e dalle grida che caratterizzano la sofferenza dell'inferno, luogo in cui la musica risulta totalmente assente, all'indicibile dolcezza del canto che segna l'ascesa della montagna del purgatorio. E fino all'inno corale alla Trinità innalzato dai beati in paradiso, lì dove culmina il viaggio per mezzo del quale Dante, indirizzandosi a coloro che vivono nella miseria spirituale e culturale, ci conduce allo stato di grazia e di felicità per mezzo della redenzione operata da Cristo nella sua Chiesa. Sublime armonia teandrica tra Dio e l'uomo che si realizza con la forza divina dell'amore.‎

‎Gallinaro Ilaria‎

‎«Ad una voce». Dante alla luce di Pia e Piccarda‎

‎br. La «voce» di cui si occupano questi saggi è quella di Dante, intesa come spia autobiografica o metaletteraria nascosta dietro le voci dei suoi personaggi, soprattutto quella di Pia e Piccarda: la prima per il suo rapido cenno alla fatica del viaggio, che è anche viaggio di scrittore e di scrittura; la seconda per l'allusione al concetto del voto, che non è solo voto religioso, ma anche promessa, sfida, sacrificio, per raggiungere il compimento della propria opera.‎

‎Settecentenario della morte di Dante (13-14 settembre 1321-2021). Atti della manifestazione celebrativa di Roma 8-9 settembre 2021‎

‎ril. In occasione del Settimo Centenario della morte di Dante Alighieri, la Casa di Dante in Roma ha inteso dar vita, nei giorni 8 e 9 settembre 2021, a una manifestazione celebrativa che sia non soltanto un atto di omaggio formale, ma un concreto apporto all'onoranza solenne e insieme un contributo durevole alla definizione della figura, dell'opera, del "mito" di Dante, focalizzati nel tempo suo, nella prospettiva dello scorrere dei secoli, nella realtà del XXI secolo. Dove Dante mantiene una "presenza", un fascino, una capacità di "presa" su lettori anche lontanissimi da lui, nel tempo e nello spazio, e per essi una vitalità, che si configurano come un aspetto tra i piú sorprendenti e suggestivi del personaggio. A tal fine, esclusa l'ipotesi del simposio ad ampio raggio, che avrebbe avuto scarsa possibilità di incidenza significativa in questo contesto, si è optato per un "focus", momento e luogo di convergenza e di attenzione sul tema prescelto, che cerchi di fissare come in una "istantanea" un profilo criticamente definito dell'uomo, del poeta, del pensatore, còlto nel momento della scadenza settecentenaria della morte e fermato in un sobrio ma denso volume di Atti che resti come un medaglione commemorativo dell'evento. Perciò è stato definito un sommario di interventi, affidati a pochi relatori in grado di delinearlo con tratti essenziali, quale è affidato alla seconda parte del volume; nella prima, trovano posto gli interventi e i messaggi di saluto delle Autorità intervenute alla manifestazione. Un volume compatto, che vuole rendere un estremo omaggio al grande Poeta che ha saputo, come scrive Curtius, sovrastare con la sua statura i secoli.‎

‎Giammattei E. (cur.)‎

‎Pro e contro Dante. Il futuro della poesia‎

‎br. Nel 2021 ricorre il settimo centenario della morte di Dante Alighieri. Esattamente cento anni fa, nel 1921, gli studi danteschi furono rivoluzionati dal libro di Benedetto Croce La poesia di Dante. Il racconto del viaggio del sommo poeta lungo il Novecento parte da questa soglia ancora oggi significativa. Nel ricostruire le vicende della critica che intorno a Dante si intrecciarono con motivi politici e ideologici, tra posizioni e fronti molteplici, nel secolo scorso, questo libro, composto da tre saggi tra loro connessi, intende ampliare il campo delle celebrazioni e il dibattito fervido fra filologia e critica estetica, analizzando un momento-chiave della cultura italiana. E soprattutto, vuole suggerire un interrogativo profondo: come mai Dante sopravvive ai suoi critici, alle esercitazioni scolastiche, alle polemiche accademiche? La vitalità di un immaginario secolare sembra anzi rafforzarsi e caricarsi di nuovi significati, nuove allegorie e nuove domande.‎

‎Orelli Giorgio‎

‎La qualità del senso. Su Dante, Ariosto e Leopardi‎

‎br. È ancora possibile dire qualcosa di nuovo e illuminante sui primi versi della Commedia, sulle ottave più conosciute dell'"Orlando furioso" o sull'"Infinito" di Leopardi? L'impresa, apparentemente impossibile, è riuscita in modo del tutto naturale a Giorgio Orelli, attento come pochi al rapporto tra i suoni e i significati delle parole, ossia a quella che Dante, con una formula che Orelli stesso considera "una definizione della poesia che può bastare per i prossimi millenni", chiamava la fabricatio vcrborum armonizatorum. In un saggio di neanche cento pagine, Giorgio Orelli ci offre una lettura di strofe e versi forse oggi perfino un po' logorati dall'uso che se ne è fatto e si continua a fare nelle aule scolastiche, e li restituisce alla loro intrinseca grandezza. Ed è proprio quando il discorso si addentra nello specifico degli esempi scelti, che il lettore paziente avrà la sensazione di avvicinarsi ai segreti del linguaggio poetico.‎

‎Cittadini Mirco‎

‎Da Medusa a Maria. Dante e il femminile‎

‎br. Francesca, Pia, Matelda, Piccarda, Beatrice, Maria: da sempre chi legge la Commedia è rimasto intrigato da queste potenti figure femminili. Nonostante l'opinione corrente, anche sostenuta da certa critica ufficiale, veda in Dante tracce più o meno moderate di misoginia, nel "poema sacro" il principio femminile diventa occasione di trasformazione e salvezza. Le donne nella Commedia hanno molti volti, luminosi e terribili, che assieme vanno a integrare il medesimo archetipo. Insieme tenteremo una strada nuova, una strada dominata dalla presenza perturbante di una dea oscura e antichissima. Andremo a individuare i sottili satelliti opachi della costellazione dantesca per ricomporre un nuovo, insospettato, sistema lunare.‎

‎Fagiolo M. (cur.)‎

‎Dante e Roma‎

‎ill., br. Il libro presenta gli Atti del Convegno "Dante e Roma", promosso dal Centro di Studi sulla Cultura e l'Immagine di Roma e dall'Istituto Nazionale di Studi Romani (Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, 2-3 dicembre 2021), col patrocinio del Ministero della Cultura, del Comitato Nazionale "Dante 2021" e della Regione Lazio. Il Convegno è stato imperniato sulle seguenti tematiche: - Memorie e personaggi della storia antica nella Divina Commedia, da Augusto a Traiano. - Roma nell'età di Dante. - Bonifacio VIII e gli altri papi condannati nella Commedia. - I due Soli: il Papato e l'Impero nel pensiero politico di Dante. Il rapporto conflittuale con la Chiesa romana: Roma come Babilonia o Nuova Gerusalemme? - Il Grande Giubileo: Roma centro del mondo e l'assimilazione tra l'itinerario dantesco verso l'Empireo e il viaggio dei romei alla ricerca del perdono. - Homo viator: il viaggio e il pellegrinaggio simbolico "per giungere a una nuova condizione di armonia, di pace, di felicità" (papa Francesco, 2021). - Luoghi simbolici di Roma, dal Monte "Malo" a Ponte Sant'Angelo. - La Roma ideale come Civitas Dei e prefigurazione del Paradiso. - Echi danteschi nell'arte romana del Rinascimento e del Manierismo. - L'idea novecentesca per un memoriale monumentale a Dante: i progetti di Cesare Laurenti, Armando Brasini, Giuseppe Terragni e Raffaele De Vico. In Appendice vengono ripubblicati i testi del volume Roma "onde Cristo è romano" (edito nel 1937 dall'Istituto di Studi Romani). Saggi di: Andrea Alessi, Carla Benocci, Rino Caputo, Franco Cardini, Monica Centanni, Marcello Fagiolo, Giulio Ferroni, Ilaria Fiumi Sermattei, Pietro Gibellini, Nicola Longo, Vito Rocco Panetta, Elisabetta Procida, Diego Quaglioni, Luca Ribichini, Serena Romano, Marcello Teodonio.‎

‎Mauro Walter‎

‎Invito alla lettura di Dante Alighieri‎

‎brossura‎

‎Antonelli G. (cur.)‎

‎Dante. Un'epopea pop. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il volume racconta l'epopea popolare di Dante Alighieri e del suo poema, la cui fortuna, cominciata già nel Trecento, arriva fino ai giorni nostri. I suoi versi più celebri, impressi nella mente di ciascun italiano, sono diventati quasi proverbiali; altri invece li incontriamo nelle canzoni, nelle pubblicità, perfino nelle scritte sui muri. Anche il profilo del poeta, riconoscibile in tutto il mondo, è diventato un'icona familiare, riprodotta in monete, francobolli e monumenti. Ad alimentare tale fama hanno contribuito gli artisti che hanno raccontato Dante e la Divina Commedia con mezzi diversi: dalle illustrazioni ai romanzi, dalle canzoni ai film, dai fumetti ai videogiochi. Completa la rassegna una sezione dedicata all'arte contemporanea, con opere di maestri internazionali quali Edoardo Tresoldi, Irma Blank, Tomaso Binga, Richard Long, Letizia Battaglia, Kiki Smith, Rä di Martino, Robert Rauschenberg e Gilberto Zorio, scelte per reinterpretare i temi danteschi.‎

‎Canfora Luciano‎

‎Gli occhi di Cesare. La biblioteca latina di Dante‎

‎br. Qual era il Cesare che Dante conosceva? Cosa vi ha aggiunto di suo? Come si concilia un tale impianto ideale incentrato sull'idea di impero con l'enfasi ammirativa riservata da Dante al nemico giurato di Cesare, Catone Uticense? Entrare in tale labirinto intellettuale e poetico è l'obiettivo di questo breve libro, che approda, non immotivatamente, ad una riconsiderazione del rapporto complesso e ammirativo di Dante nei confronti del mondo cosiddetto classico e soprattutto della grande cultura pagana.‎

‎Desideri Massimo‎

‎Pier Paolo Pasolini un dantista eretico‎

‎br. «Dante ha pagato col rischio della condanna all'Inquisizione e alla morte la dirompente libertà del suo pensiero in un'epoca di grave oppressione religiosa e culturale; Pasolini con il proprio assassinio nel 1975, trent'anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo, durante una fase storica nominalmente democratica. E non solo loro hanno pagato duramente la scelta di dire la verità. La ricerca della libertà di espressione e di libera manifestazione del proprio pensiero suscita riserve e ostacoli in ogni tempo. [...] La riflessione di Dante e di Pasolini sulla politica è un patrimonio culturale di cui non possiamo fare a meno. [...] Ed è un fatto l'affinità che Pasolini sentì per Dante, pur così a prima vista lontano dalla sua idea di 'politica': tant'è che il 'dantismo' di Pasolini, letterario e di responsabilità etica dell'intellettuale, non può essere messo in dubbio. [...] Come si vedrà, il dantismo di Pasolini è il più originale e (fedele) di tutto il Novecento, il più assoluto e 'sostanziale', nella tecnica così come nello spirito stesso del 'fare poesia', nell'impegno e nella 'responsabilità' prima di tutto civile e politica dell'intellettuale».‎

‎Anselmi Gian Mario‎

‎Dante, il Medioevo e il nostro tempo‎

‎br. Di Dante sappiamo davvero tanto se non tutto, specie dopo un intero anno di celebrazioni e pubblicazioni per il centenario della sua morte (1321). Eppure molto ancora ci intriga nel profondo: cosa lega davvero Dante a quella lunga stagione medievale che oggi ci affascina in modo così pervasivo? Il percorso qui proposto vuole perciò condurci verso aspetti non scontati di Dante e dell'epoca in cui è vissuto, aspetti che ci parlano e ci assillano anche nel nostro presente e nella molteplicità del nostro immaginario che è profondamente legato a Dante, come il libro vuole dimostrare. Dante è una sorta di "mago" evocatore (come Merlino) di mondi infiniti, capace di rapirci negli abissi per poi esaltarci in una visione celeste quasi in gara con le "immaginazioni" della fisica quantistica. Cantore della pluralità di mondi dentro di noi e fuori di noi, Dante è giustamente fiero e indomito, simbolo di una ricerca inesausta di libertà, la libertà che i grandi poeti e narratori (come tutti gli artisti) sanno definire come propria cifra e che nessuno potrà mai sottrarre né a loro né a noi appassionati lettori.‎

‎Gragnolati Manuele‎

‎Amor che move. Linguaggio del corpo e forma del desiderio in Dante, Pasolini e Morante‎

‎br. È possibile leggere la performance con cui la "Vita Nuova" di Dante crea l'autore moderno insieme a quella con cui nella "Divina Mimesis" Pasolini lo distrugge? Qual è il rapporto tra la sottomissione masochistica del protagonista di "Petrolio" e l'unione dell'anima con la Trascendenza nel Paradiso? Come cambia il concetto di resurrezione del corpo dal Medioevo al Novecento e cos'hanno in comune gli abbracci impossibili del "Purgatorio" e il viaggio del protagonista alla ricerca della madre morta in "Aracoeli"? Desiderio, corporeità e linguaggio si intrecciano nell'opera di Dante e di due grandi voci del secondo Novecento, Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante. "Amor che move" offre una originale lettura incrociata dei tre autori, indagando anche come sia diversa la sessualità dei protagonisti nei romanzi di Pasolini e Morante e come essa si rifletta nelle loro scelte linguistiche e formali. Attraverso l'analisi degli scrittori novecenteschi alla luce delle opere di Dante, il saggio si interroga se e come sia possibile pensare a un'estetica queer che, mobilitando una temporalità non lineare, permette l'articolazione di piaceri paradossali al di là di una logica di progresso o produttività. Un'estetica che illumina il programma poetico del "Paradiso" e definisce la forma che il testo imprime al desiderio. Dal confronto con l'escatologia, la filosofia e la poesia medievale e con alcune questioni e paradigmi della riflessione contemporanea.‎

‎Attardi Giuseppe‎

‎Dante rockstar. L'influenza del sommo poeta nella storia della musica pop‎

‎br. Nel Novecento Dante è il "Top of the Pop", è il più citato dai parolieri fra i classici della letteratura italiana, perché in realtà è l'autore che ha codificato la struttura stessa della poesia-canzone d'amore, che nasce dalla sofferenza e dalle lacrime e si nutre di malinconia e nostalgia. Dante è l'autore italiano la cui influenza ha superato i confini nazionali. Se la sua presenza nel canzoniere italiano è spesso conseguenza di reminiscenze letterarie scolastiche, è più sorprendente rintracciarlo nei brani di artisti anglosassoni come Bob Dylan, Leonard Cohen, David Bowie, Kurt Cobain, Thom Yorke, Sepultura, Tangerine Dream, Coldplay. L'immaginario della Divina Commedia è stato declinato in tutte le lingue e in tutti i generi musicali: pop, rock, metal, progressive, jazz, elettronica, indie, rap. Come e perché Dante sia riuscito ad attraversare non solo Inferno, Purgatorio e Paradiso rimanendo vivo, ma anche settecento anni senza diventare un fantasma, una mummia viene spiegato da Francesco Bianconi, Vinicio Capossela, Clementino, Simone Cristicchi, John De Leo, Francesco Maria Gallo, Gianna Nannini, Derrick Green dei Sepultura, Giuliano Sangiorgi, Roberto Vecchioni.‎

‎Giuliani Francesco‎

‎Dante e gli illustri eroi. Federico II, Manfredi e Fiorentino‎

‎br. L'autore, anche sulla scorta dei più recenti contributi critici, ha circoscritto gli elementi primari indispensabili per definire il ritratto che Dante ci ha lasciato di Federico II e di suo figlio Manfredi. Nella seconda parte del lavoro, poi, partendo dalla citazione dantesca del ventesimo canto dell'Inferno, si è soffermato sul mago e divinatore Michele Scotto, il cui nome viene spesso collegato alla celebre profezia del fiore, relativa alla scomparsa di Federico II a Fiorentino.‎

‎Di Fonzo Claudia‎

‎Scale e tribunali dell'aldilà. Saggi di cultura medievale intorno a Dante‎

‎br. Il volume indaga alcuni dei più celebri motivi dell'immaginario medievale che, disseminati tra i racconti di viaggio e di visioni dell'aldilà, tra le leggende e le cronache medievali, percorrono in modo significativo la poesia e la prosa dantesca. Tali motivi danno forma alla riflessione teologica, filosofica e giuridica del poeta e fioriscono nella sua poesia volgare. La Commedia, con il suo pluristilismo e plurilinguismo, è un collettore straordinario delle riflessioni dottrinali, delle tradizioni letterarie antiche e medievali, e di quei simboli che, riplasmati dal genio del poeta, illustrano la nascita e lo sviluppo dell'Europa medievale e delle sue letterature. Scale, tribunali e regni oltremondani sono l'espediente letterario per contemplare l'invisibile, giudicare il visibile e rappresentare l'inenarrabile. Radicata all'esperienza terrena ma tesa verso l'oltre, la poesia della Commedia è una scala a Dio e un tribunale della storia.‎

‎Trovato Paolo‎

‎Dante in Petrarca. Per un inventario dei dantismi nei Rerum Vulgarium Fragmenta‎

‎brossura‎

‎Caiaffa Annalisa‎

‎Anime lungo la cornice. Dante nell'opera di Mario Luzi‎

‎br. Sulla scorta degli ormai ricchissimi studi sulla presenza di Dante nella letteratura contemporanea, a livello internazionale, con esiti che vanno dai sofisticati richiami intertestuali, propri della poesia, alle "invenzioni" narrative e fantastiche che caratterizzano perlopiù la letteratura di massa e le scritture dello spettacolo, questo libro illumina in maniera esaustiva il fascino che l'autore della Vita nova e della Commedia ha esercitato sul più importante poeta italiano del secondo Novecento, Mario Luzi (Firenze 1914-2005). Dalle raccolte giovanili, che rispolveravano movenze stilnovistiche, ai saggi ripetutamente dedicati al modello medievale, dalle raccolte della piena maturità, dominate da un'accesa "purgatorialità", fino alla suggestiva messinscena del Purgatorio, il dantismo di Luzi appare una coerente interpretazione del nostro tempo come un viaggio di ritrovamento del senso e della memoria.‎

‎Mandelstam Osip‎

‎Conversazione su Dante‎

‎br. Scritta tra la primavera e l'estate del '33 durante un soggiorno in Crimea, Conversazione su Dante è l'ultima opera saggistica di Mandel'stam e la summa del suo pensiero poetico. Rimasta inedita durante la vita del suo autore, la Conversazione acquisì notorietà solo a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta non smettendo da allora di entusiasmare specialisti e lettori per le folgoranti intuizioni sulla struttura della Divina Commedia e sulla natura della poesia in generale. Soprattutto la Conversazione rappresenta un viatico indispensabile per la comprensione della poesia dello stesso Mandel'stam, un compendio della sua complessa concezione dell'atto poetico, una chiave di lettura dell'intera sua opera: «Ogni parola è come un fascio da cui il senso si proietta in varie direzioni, e non tende verso un unico punto ufficialmente stabilito».‎

‎Dronke Peter‎

‎Dante e le tradizioni latine medievali. Nuova ediz.‎

‎br. Secondo una credenza in passato radicata e diffusa, l'approccio più adeguato alla «Commedia» di Dante consisteva nel tentarne una lettura allegorica. Contro quel paradigma consacrato da una lunga tradizione, questo libro - divenuto a sua volta un classico - delinea e illustra una varietà di modi in cui le tradizioni latine medievali possono aiutarci a comprendere il grande poema. Dronke concentra l'attenzione su un numero di tecniche poetiche, di idee, di simboli e miti che Dante ereditò dalla latinità medievale, e che utilizzò e reinterpretò mirabilmente nella sua opera. La nuova edizione si arricchisce di altri saggi dell'autore, che contribuiscono a presentare un ritratto integrato del genio dantesco. Le belle pagine introduttive di Piero Boitani restituiscono un ricordo intimo e vivace dello studioso.‎

‎Bussagli Marco‎

‎Dante e le arti‎

‎ill., br.‎

‎Manni Paola‎

‎La lingua di Dante‎

‎brossura Gigante assoluto della nostra storia letteraria, Dante è anche considerato a buon diritto il padre della lingua italiana: è con lui che si realizza la vittoria del volgare toscano e, insieme, il declassamento a dialetto di ogni altra parlata italiana. Nato e formatosi nella Firenze della seconda metà del Duecento, Dante fu testimone diretto dell'ascesa dell'idioma volgare, che andò via via imponendosi a tutti i livelli, sia negli usi pratici che in quelli letterari. E fu appunto il volgare che egli scelse, legittimò e raffinò come strumento espressivo nelle sue opere, dalla "Vita nuova" al "Convivio", alle liriche e alla definitiva consacrazione della "Commedia". ln questo libro l'autrice traccia un profilo della lingua dantesca, di cui vengono illustrate le caratteristiche morfologiche, lessicali, sintattiche e stilistiche. L'utile antologia finale esemplifica e commenta concretamente la ricostruzione linguistica fornita nella prima parte.‎

‎Minguzzi Edi‎

‎Il dizionarietto dantesco. Le parole ermetiche della Divina Commedia‎

‎br. Chi sono il Veltro, il Messo, Matelda? Perché i Golosi sono bagnati dalla pioggia, gli alchimisti sono coperti di lebbra e i ladri si trasformano in serpenti? Che nesso lega ermetismo e filosofia, fede e astrologia nel Medioevo dantesco? Il filo che collega le parole enigmatiche della Commedia traccia anche un percorso del tutto nuovo attraverso la cultura dantesca. Questo Dizionarietto fornisce le chiavi interpretative di figure misteriose, parole e passi opachi o ambigui della Commedia, ricostruendo l'ambiente in cui l'opera maturò, i sistemi di pensiero che definivano i settori delle singole scienze in base a collegamenti e corrispondenze oggi del tutto impensabili e mettendo in luce un ambito di conoscenze e una concezione della realtà così intrinseca alla cultura di Dante che ignorarla significa precludere la comprensione del poema e dell'intera opera del poeta.‎

‎Fontanella Francesca‎

‎L'impero e la storia di Roma in Dante‎

‎br. Un solo impero universale è esistito e continua a esistere per Dante: quello di Roma, il cui passato glorioso costituisce un'evidente giustificazione e un modello imprescindibile per il presente. In questo volume Francesca Fontanella passa in rassegna il «Convivio», la «Monarchia», alcune delle «Epistole», e infine la «Commedia», per mostrare come Dante guardi alla storia di Roma proprio per ridefinire il ruolo dell'impero a lui contemporaneo. Una prospettiva che gli permette di entrare in sintonia con gli autori antichi (Cicerone, Virgilio, Livio), alla ricerca di quegli aspetti dell'impero romano che intendevano rispondere a esigenze e aspirazioni profondamente umane e quindi sempre attuali: quelle di una vita civile virtuosa nella quale l'autorità politica garantisca, tramite l'esercizio del diritto, la pace, la libertà e la giustizia.‎

‎Soldavini Anna; Gagliardi Francesca‎

‎In viaggio con Dante nella scuola primaria. EAS e didattica dei valori‎

‎br. Si può insegnare Dante alla scuola primaria? L'età dei bambini lo permette? Sono le domande che probabilmente si fanno strada nella mente di chi si trova in mano questo libro. Aprirlo e leggerlo consente di capire che la risposta è affermativa. Le autrici costruiscono una proposta didattica molto ambiziosa: scelgono di insegnare i valori in una quarta elementare, utilizzando la Commedia dantesca come sfondo integratore e il metodo LAS come dispositivo didattico e facendo in modo che tutto il percorso farto con i bambini possa configurarsi anche come un'attività di educazione digitale. Il risultato è straordinario. Ne è testimone un libro fresco, originale, corredato di numerosi materiali didattici che l'insegnante può utilizzare in classe.‎

‎Lancisi Mario‎

‎La divina Toscana. Dal Falterona al mare i luoghi di Dante Alighieri‎

‎ill., br. A Pisa, la torre dove fu rinchiuso il conte Ugolino è oggi una biblioteca. A Poppi, in provincia di Arezzo, troviamo la sorgente dell'Arno, "quel fiumicel che nasce in Falterona". Lì si combatté la battaglia di Campaldino, su cui Dante si sofferma nel V canto del Purgatorio. In una trattoria di Strada in Chianti, un oste declama versi della Divina Commedia ai suoi avventori. Tra passato e presente, in un viaggio in lungo e in largo per la Toscana, questo libro ci racconta i luoghi danteschi per eccellenza, e con essi tanti personaggi e aneddoti resi celebri dalle rime del Divin Poeta.‎

‎Speranza Paolo; Giacovelli E. (cur.)‎

‎Dante e il cinema. I film ispirati alla vita e alle opere dell'autore della «Divina Commedia»‎

‎ill., br. Sommo poeta, ma anche straordinario sceneggiatore ante litteram, Dante Alighieri ha intrigato e ispirato il cinema fin dalle origini, con l'obiettivo - o forse dovremmo dire il sogno - di dare vita anche attraverso le immagini in movimento alle sue potenti visioni, ai drammi di cui è intessuta la Divina Commedia (in special modo l'Inferno), all'intensità psicologica ed emotiva dei tanti personaggi che ha reso immortali. Un'impresa affascinante e al tempo stesso titanica, che è riuscita solo in parte: ancora oggi la realizzazione di un film sull'universo poetico dantesco rappresenta una delle sfide più aperte ed emozionanti per produttori, registi e attori di tutto il mondo. In questa monografia l'autore, docente di letteratura e storico del cinema, ripercorre la parabola del filone dantesco nel cinema mondiale lungo le coordinate temporali (dal muto al sonoro) e geografiche, dal cinema americano delle origini a quello italiano, dalla Francia alla Germania, fino a Hollywood, contestualizzando i singoli film (molti dei quali perduti) secondo la ricezione culturale dell'opera di Dante e l'evoluzione artistica e tecnica del cinema, organizzando i documenti finora disponibili e offrendo ai lettori informazioni inedite e preziose. Particolare rilievo viene dato alle riduzioni cinematografiche dell'Inferno e ai numerosi titoli ispirati alle straordinarie figure femminili che Dante ha eletto a protagoniste di ciascuna delle tre cantiche della Divina Commedia. Un viaggio emozionante e ancora in progress, che incrocia anche i tanti film sognati, da Pasolini e da Fellini ma non soltanto, così come i tentativi di imitazione, le parodie, i progetti continuamente annunciati e mancati ancora oggi, nel settecentesimo anniversario della scomparsa di Dante.‎

‎Di Girolamo Luca‎

‎Donna è gentil nel ciel... Maria in Dante‎

‎br. «Un agile saggio alla ricerca delle tracce di Maria, la madre di Gesù, nell'universo filosofico, religioso e poetico di Dante Alighieri. "Il filo rosso mariano si riconosce e si rintraccia nitidamente pur nella complessità della cornice antropologica, etica e culturale, come ci aiuta a fare l'autore di queste pagine. È lo stesso mistero della salvezza che in lei e da lei si compie, Madre della Misericordia, Sede della Sapienza, Discepola e Credente. Maria si colloca dunque al confine tra umano e divino, protagonista, prima di Dante, di quel "trasumanar" che è verbo dantesco tra i più potenti, dove umiltà e regalità coincidono"» (Dalla Prefazione di Maria Grazia Fasoli).‎

‎Rossetti Gabriele‎

‎La Beatrice di Dante‎

‎br. Opera dell'esilio londinese di Gabriele Rossetti, La Beatrice ottenne vasta risonanza in patria per le rivelazioni dei messaggi esoterici sottesi alla Commedia. Apprezzata, in particolar modo da Giovanni Pascoli, insieme al «Commento analitico alla "Divina Commedia"» del 1826-27, l'opera si basa sulla dimostrazione dell'appartenenza di Dante alla setta segreta detta dei fedeli d'amore, il cui fine era una riforma radicale della Chiesa nel senso della fine del suo potere temporale e della sua restituzione piena al regno della spiritualità. In quest'opera Gabriele Rossetti, si sofferma sulla figura di Beatrice, che rappresenta l'allegoria sia della «sapienza delle divine cose», sia dell'idea imperiale ghibellina.‎

‎Madrignani Luca‎

‎Il caso Facio. Eroi e traditori della Resistenza‎

‎br. Nel luglio del 1944 l'assassinio di "Facio", comandante della leggendaria banda partigiana "Picelli" operante fra l'appennino parmense e la Lunigiana, su ordine di "Salvatore", suo sottoposto e rivale, è uno degli episodi oscuri della storia del movimento partigiano, sul quale ancora in anni recenti si è riaccesa la polemica. Condotta con finezza e basata su documenti originali, questa indagine propone una rilettura del caso facendo luce sul complesso sfondo entro cui si svolse. L'emigrazione, l'antifascismo, la militanza, la prigionia, la Resistenza, ma anche la rivalità e le feroci contrapposizioni che segnarono gli ultimi mesi di guerra in merito al futuro di quella che sarebbe stata l'Italia liberata: Dante Castellucci e Antonio Cabrelli vivono e interpretano tutto questo in due percorsi paralleli, che infine si scontrano, dando luogo a uno dei fatti più tragici della storia della Resistenza italiana.‎

‎Pisano Dario‎

‎Nel cammin di nostra vita. Dante, Petrarca e Boccaccio visti da vicino‎

‎br. Il libro si compone di un trittico di saggi, ognuno dei quali offre un'ampia panoramica sulle rispettive tre corone trecentesche (Dante, Petrarca e Boccaccio). Si indirizza, oltreché agli specialisti, a tutti gli appassionati e ai curiosi che vogliano riaccostarsi alla nostra massima letteratura antica. Il primo capitolo è dedicato alla vita di Dante, narrata sulla base di una ricognizione delle fonti biografiche antiche e moderne, tra le quali spicca, per importanza e profondità artistica, il Trattatela in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, il padre della narrativa europea e il primo tempestivo pontefice del culto dantesco. Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, ai quali sono dedicati i restanti due capitoli, sono i dioscuri che hanno fondato la tradizione letteraria moderna, con la responsabilità di amministrare l'eredità dantesca, secondo due prospettive culturali profondamente diverse l'una dall'altra. I saggi raccolti mirano così a raccontare a un lettore odierno in cosa consista la perenne giovinezza artistica dei nostri capolavori delle origini.‎

‎Rea Roberto‎

‎Dante: guida alla Vita nuova‎

‎br. Fino al momento della prima divulgazione della Commedia, Dante doveva la sua fama a un libretto composto circa due decenni prima, quando aveva meno di trent'anni. Si tratta della Vita nuova, un'autobiografia poetica che alterna prosa e versi, incentrata sull'amore per Beatrice. È un'opera rivoluzionaria rispetto alla precedente tradizione letteraria: perché è scritta esclusivamente in volgare; perché inserisce all'interno di una narrazione autobiografica liriche composte dall'autore in gioventù; e soprattutto perché elabora una concezione dell'amore e della poesia radicalmente innovativa. Questo volume offre una chiave di lettura sintetica, chiara e criticamente aggiornata dei principali aspetti del "libello" dantesco esaminandone la struttura narrativa, le liriche, l'ideologia amorosa, i personaggi, la storia editoriale.‎

‎Steiner Rudolf‎

‎La visione divina di Dante. Studi su Dante‎

‎br. Nell'anniversario della morte di Dante Alighieri abbiamo voluto presentare in questa raccolta alcune conferenze complete e diverse citazioni di conferenze in cui Rudolf Steiner parlò di Dante. Riproponiamo qui anche la raccolta di Studi su Dante di Willy Schwarz, che propongono una interpretazione spirituale dell'opera di Dante.‎

‎Eliot Thomas S.; Sanesi R. (cur.)‎

‎Scritti su Dante‎

‎br. L'attenzione che Eliot dedica a Dante risale al 1906, stimolata dalla tradizione del dantismo americano dell'Università di Harvard, e si trasforma con gli anni in diretta suggestione poetica. Questo volume riunisce tre scritti che, muovendo dall'esercizio critico di un dantista "sui generis", diventano una messa a punto della poetica personale, uno strumento creativo.‎

‎Franceschetti Andrea‎

‎Dante3D. Trattatello semiserio in laude del Poeta‎

‎br. Lungo trame di intelligente ironia e lucido approfondimento filologico, l'autore supporta l'allucinata convinzione che Dante questo viaggio lo abbia fatto per davvero con la insuperabile tridimensionalità delle descrizioni poetiche del Sommo Poeta: Dante sfonda lo striminzito piano contrassegnato dai soli assi X e Y e ci racconta il suo straordinario Aldilà in 3 dimensioni, a tutto tondo, a tutto mondo, avvalendosi degli assi V-versi, R-rime, C-cuore. Un prosimetro (Dante viene qui raccontato anche in versi) che celebra parole umane scolpite su carta divina da chi, per primo, ha digrossato la pietra del latino per scolpire la lingua italiana.‎

‎Borges Jorge L.; Scarano T. (cur.)‎

‎Nove saggi danteschi‎

‎br. Di Dante, come di tanti altri scrittori, Borges si è dimostrato capace di dirci ciò che altrove non troveremmo, ma soprattutto di dircelo partendo da presupposti e da angolature a lui solo accessibili. Orientata - come accenna il prologo - da una sorta di "innocenza", la sua lettura muove infatti da dettagli, suggestioni, spunti immaginativi per proporre, attraverso molteplici riferimenti letterari, congetture spesso eccentriche e punti di vista esclusivi e personali.‎

‎Cacciari Massimo‎

‎Doppio ritratto. San Francesco in Dante e Giotto‎

‎ill., br. I maggiori fabbri del volgare europeo, quello pittorico (Giotto), e quello letterario (Dante), si incontrano nella figura di san Francesco - quasi che il loro nuovo linguaggio nascesse precisamente dalla necessità di rappresentarla. Ma l'incontro si rivela un conflitto: le loro interpretazioni della rivoluzione francescana divergono radicalmente e tuttavia non riescono a dar ragione del "crocefisso di Assisi", giacché entrambe lo tradiscono. Eppure, attraverso questi tradimenti, si afferma quello spirito che segnerà la nascita della nuova Europa.‎

‎Debenedetti Stow Sandra‎

‎Dante e la mistica ebraica‎

‎br. Nell'ambito del nuovo indirizzo dell'ermeneutica dantesca, che sottolinea la necessità di uno studio che chiarisca i nessi con altre tradizioni simboliche ed esegetiche, questa ricerca evidenzia il sostrato, di base neoplatonica comune alla mistica ebraica e a quella cristiana. Partendo da un esame dello stilnuovo come un processo mirante a ricontestualizzare i topoi neoplatonici di stampo sapienziale della lirica occitanica e siciliana, per rinnovarli in una direzione mistica che sfrutta la qabbalah come deposito di tecniche utili per il raggiungimento dell'estasi, il lavoro propone una lettura in cui le diverse opere rappresentano gli stadi successivi dell'iter mistico che il poeta intende esemplificare.‎

‎Nembrini Franco‎

‎In cammino con Dante‎

‎br. Franco Nembrini è un professore che con le sue lezioni di letteratura riempie i teatri, le parrocchie e i centri culturali di tutta Italia, trascinando giovani e adulti alla scoperta di un'opera che riesce a dar voce alle domande più profonde e autentiche dell'uomo: la Divina commedia. Con questo libro, che ripercorre la fortunata trasmissione televisiva da lui condotta su TV2000, Nembrini si inserisce in una gloriosa tradizione che, a partire da Vittorio Sermonti e Roberto Benigni, sottrae Dante al chiuso delle accademie per restituirne un'interpretazione popolare e attraente, permettendo così a noi lettori, grazie alla sua guida nell'immortale viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, di riscoprire ancora una volta il fascino senza tempo del più bel libro che sia mai stato scritto.‎

‎Gilson Étienne‎

‎Dante e la filosofia‎

‎br. Nell'affrontare il pensiero dantesco Gilson evita di apporgli una comoda etichetta classificandolo tra le filosofie già costituite del tempo, si impegna piuttosto nel tentativo pienamente riuscito di comprenderlo secondo i tratti che gli sono singolari e unici. Per Gilson collocare storicamente il pensiero dantesco non significa ricondurlo al tomismo o all'averroismo, come si è maldestramente preteso, quanto invece mostrarne l'impianto teoretico originale e solidamente giustificato nei suoi propri principi in un continuo confronto con le principali e tra loro molto varie correnti filosofiche del tempo. Attraverso una penetrante disamina del Convivio, della Monarchia e della Commedia viene messa a fuoco l'idea dantesca fondamentale dell'armonia dei tre ordini: politico, filosofico e teologico. Armonia che per Dante si realizza soltanto attraverso il riconoscimento della completa autonomia, pur in una gerarchia di dignità, di ognuno dei tre ordini e del loro specifico ruolo assegnato dalla Provvidenza divina.‎

‎Scattina Simona‎

‎«Non tutti vissero felici e contenti». Emma Dante tra fiaba e teatro‎

‎br.‎

‎Galletti Franco‎

‎La bella veste della verità. La dottrina iniziatica/sapienziale di Dante e dei fedeli d'amore la la loro influenza intellettuale e politica‎

‎br. Secondo una felice espressione di Francesco De Sanctis, per Dante Alighieri e per la cerchia di poeti con i quali era in rapporto, la poesia è "la bella veste della verità". Questo studio è dedicato a illustrare come questa verità rivestita di poesia fosse per l'Alighieri l'"infallibile veritade" che un poeta, se è veramente tale, conosce elevandosi per ogni grado dell'essere fin dove "risiede" la Divinità. Dalle riflessioni pionieristiche di Ugo Foscolo e Giovanni Pascoli, uno studio esaustivo sulla dottrina iniziatica-sapienziale di Dante, in attesa del settimo centenario della morte del poeta. Postfazione di Alberto Ventura.‎

‎Capelli R. (cur.); Ducati A. (cur.)‎

‎«Dirò de l'altre cose ch'io v'ho scorte». Pound lettore di Dante. Ediz. critica‎

‎br. 'È un paradosso soltanto apparente che uno dei grandi autori del Modernismo quale Ezra Pound abbia fatto risuonare e rivivere nei suoi versi la voce dei poeti del passato, tra cui in particolare Dante, e vada perciò annoverato anche tra i massimi esponenti del Medievalismo. Appassionato studente di letteratura medievale, Pound ne è stato per qualche tempo anche insegnante, ma soprattutto ha continuato ad amarla per tutta la vita, professandola con le parole del poeta, secondo la vocazione di un genio e di un magistero artistico capace di rendere nuova la tradizione dei cosiddetti "secoli bui" e di (...)'.‎

‎Ferlita S. (cur.)‎

‎Dante e la «bella Trinacria»‎

‎br. Dante definì "bella" la Trinacria, pur non avendovi mai messo piede. A colpire è la forza plastica delle descrizioni paesaggistiche siciliane che attraversano con vividezza il suo poema. I versi dedicati all'isola dimostrano davvero quanto fortemente a essa si porgesse il cuore di Dante: ne viene fuori una curiosa mappa isolana. Un viaggio che si dispiega da Palermo a Enna, dall'Etna e dal golfo di Catania a Siracusa fino a Capo Peloro e allo Stretto. E dalla predilezione che Dante mostrò per la Trinacria nacque poi nei siciliani un sentimento di gratitudine, di riconoscenza che poi si sarebbe tradotto in un culto effettivo del poeta e del suo capolavoro. La Sicilia infatti divenne, tra il Cinquecento e l'Ottocento, un laboratorio di lettura e interpretazione delle cantiche dantesche. Di tutto ciò la monografia curata da Salvatore Ferlita prova a dar conto: dal primo pezzo che si muove tra i versi della Commedia dedicati alla Trinacria, a quello di un giovane studioso che propone la mappatura delle traduzioni dialettali del poema, sino alla ricognizione degli studi interpretativi siciliani per giungere al viaggio pop che Dante questa volta, nella finzione teatrale, compie per davvero.‎

‎Cappelli Quinto‎

‎Che si chiama Acquacheta suso. Dante work in progress sull'Alpe di San Benedetto tra Firenze e Ravenna‎

‎ill., ril. Che cosa sia questo libro, nei suoi percorsi molteplici e multanimi, è detto acutamente nella presentazione di Franco Cardini, che così tra l'altro sottolinea: «Quel che mi ha appassionato per non dir affascinato in questo libro, e lo dichiaro volentieri, è il taglio: la tecnica di narrazione che non si basa su alcuna vera e propria forma di costruzione letteraria, la diaristica compresa, ma che procede in realtà esattamente in analogia con la mente umana, attraverso "libere" associazioni mentali. Certo che c'è un "filo del discorso": una narrazione. Ma grazie a Dio non è un filo vergine e continuo. È il filo più volte lacerato o tagliato e quindi riannodato della vita». Passano nelle rievocazioni di Cappelli - arricchite da un patrimonio sterminato di immagini a colori e dalla ricerca continua di legami tra storia e leggenda - le coinvolgenti memorie di Dante e dell'Acquacheta, e insieme si portano sulla scena, per non dire d'altro, i contadini dei Romiti; Leonardo da Vinci, al servizio di Caterina Sforza signora di Forlì, che al Muraglione apre un protolaboratorio fotografico; le città tra i boschi e i dirupi dell'Appennino tosco-romagnolo; le valli e i pastori della Romagna aerea; l'ipotesi che Dante abbia scritto alcuni passaggi dell'Inferno nell'abbazia di San Benedetto di Biforco o nell'eremo dell'Acquacheta; e poi «una serrata raccolta di leggende dantesche», la prima delle quali riguarda l'incontro amoroso fra Dante e Beatrice a Portico di Romagna, patria della famiglia di lei: un incontro - ci ricorda Franco Cardini - «che i cantastorie tosco-romagnoli hanno lungamente celebrato». In sintesi, un libro documentatissimo, denso e avventuroso, disteso lungo le stesse vie di Dante, dall'Acquacheta alla Ravenna luminosa dei mosaici, e dunque dalle selve oscure dei monti alla luce dei paesi di paradiso [rc].‎

‎Azzetta L. (cur.)‎

‎Dante e le grandi questioni escatologiche‎

‎br. I contributi raccolti nel volume si rivolgono a Dante da ambiti disciplinari diversi: teologico, biblico, filosofico, linguistico, storico, artistico. Si coglie così la profondità della poesia del poema, che per Dante non è mai riducibile a finzione letteraria, ma che anzi si nutre di una tensione vigorosa nello sforzo di comunicare, mediante la bellezza e la forza espressiva del linguaggio poetico, le verità di fede e di pensiero che sono proprie dell'epoca in cui egli visse e di cui si riappropriò in modo sorprendente e personale, presentandosi ai suoi contemporanei come poeta depositario di una visione. Il libro è articolato in tre parti, dedicate a tre temi escatologici presenti nella tradizione in cui l'Alighieri affonda le radici: quello della visione divinamente ispirata, quello della resurrezione delle anime e dei corpi alla fine dei tempi, quello dell'angelologia. Ciascuno di essi ha il fondamento nella Bibbia e giunge a Dante attraverso la mediazione di opere di esegesi biblica, di riflessione filosofica e teologica maturate nel silenzio dei chiostri, in seno alla Scolastica, all'interno degli Ordini mendicanti. L'indagine su questi temi e sulle opere lette da Dante permette di accedere alla sua poesia da un punto di osservazione privilegiato e spesso trascurato negli studi critici sulla Commedia.‎

‎Veneziani Marcello‎

‎Dante, nostro padre. Il pensatore visionario che fondò l'Italia‎

‎br. Un'antologia critica delle pagine in prosa di Dante che racchiudono al sua concezione del mondo e svelano il suo pensiero su temi a lui cari come l'amore, la patria, la sapienza, la lingua, la politica. Con un ampio saggio introduttivo in cui Marcello Veneziani ricostruisce l'opera e la personalità del Poeta.‎

‎Nembrini Franco‎

‎In cammino con Dante‎

‎ril. Franco Nembrini è un professore di liceo che con le sue lezioni di letteratura riempie i teatri, le parrocchie e i centri culturali di tutt'Italia - e anche fuori d'Italia: ha girato il mondo dalla Siberia al Brasile - trascinando giovani e adulti alla scoperta dell'opera che, a suo dire, riesce a tirar fuori le domande più profonde e più vere dell'uomo: la "Divina commedia". Con questo libro, che ripercorre la fortunata trasmissione televisiva da lui condotta su TV2000, Nembrini si inserisce in una gloriosa tradizione che, a partire da Vittorio Sermonti e Roberto Benigni, sottrae Dante al chiuso delle accademie per restituirne un'interpretazione popolare e attraente, permettendo così a noi lettori, grazie alla sua guida nell'immortale viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, di riscoprire ancora una volta il fascino senza tempo del più bel libro che sia mai stato scritto.‎

‎D'Anna Nuccio‎

‎La sapienza nascosta di Dante. Linguaggio e simbolismo dei fedeli d'amore‎

‎brossura‎

‎Barbero Alessandro‎

‎Dante‎

‎br. Dante è l'uomo su cui, per la fama che lo accompagnava già in vita, sappiamo forse più cose che su qualunque altro uomo di quell'epoca, e che ci ha lasciato la sua testimonianza personale su cosa significava, allora, essere un giovane uomo innamorato o cosa si provava quando si saliva a cavallo per andare in battaglia.‎

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