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‎Nietzsche frédéric‎

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‎RICCARDO DE BIASE‎

‎L'INTERPRETAZIONE HEIDEGGERIANA DI DESCARTES ORIGINI E PROBLEMI‎

‎GUIDA 2005 274 PP. FONDO DI MAGAZZINO: PARI AL NUOVO. È ben nota la maestria con la quale Heidegger si è confrontato con alcuni grandi pensatori ’’essenziali’’ del passato: Aristotele, Platone, Kant, Nietzsche. Ed è altrettanto nota l’Auseinandersetzung del filosofo tedesco col pensiero cartesiano, un confronto troppo spesso ridotto, però, dalla critica, alla celebre ’’condanna’’ di ’Essere e tempo’. Il lavoro qui presentato vuole invee ripercorrere gli ’’andirivieni’’ di Heidegger. Seguendoli, si evidenzieranno nelle lettura heideggeriana ’’cicli ermeneutici’’ che, di volta in volta, oscurano e illuminano la filosofia di Cartesio. In questa lettura mutevole, incostante, a volte ondivaga, la filosofia di Cartesio esce arricchita (ed è, questa capacità, prerogativa e qualità dei veri grandi interpreti), e risulta ancor più polimorfa e ’’inquietante’’ proprio grazie alal varietà e profondità meditativa di Heidegger. Un lavoro che, avendo di mira la filosofia heideggeriana, rimette dunque in gioco anche quella di Cartesio. Dopo un disviare solo apparente, si ritorna ad Heidegger per attestarne l’insostituibilità per ogni analisi sul senso e sul significato della storia plurimillenaria della filosofia occidentale. Riccardo De Biase (Napoli, 1964) è Dottore di Ricerca in Filosofia e collabora con la cattedra di Storia della Filosofia Moderna dell’Università degli Studi di Napoli ’’Federico II’’. Oltre che di Heidegger e di Descartes, si è occupato in particolar modo del pensiero di Lutero, ma anche di Aristotele, Nietzsche, Husserl e Cassirer. Indice: Introduzione I. L’interpretazione heideggeriana del primo periodo friburghese 1. La fenomenologia come scienza originaria pre-teoretica: faktishe Leben e superamento dell’Erlebnis 2. Il primo «accenno» a Descartes, tra cristianesimo ed Aristotele 3. L’annuncio dell’ontologia fondamentale: il senso del sum cartesiano alla luce della Umwendung fenomenologica 4. Gli anni di Marburg 1. Il «parricidio» di Heidegger: l’Einführung del 1923/24 2. Coscienza «destoricizzata» e temporalità del Dasein: il ruolo del tempo nella critica heideggeriana a Descartes (e ad Husserl) 3. Descartes tra temporalità kantiana e insufficienza ontologica: la «scomparsa» del legame Descartes-Husserl nell’ottica della determinazione della temporalità L’interpretazione heideggeriana di Descartes III. Descartes in ’Sein und Zeit’: l’«altra» Kehre IV. La tecnica, il destino e l’origine. Descartes e il compimento della metafisica occidentale 1. E «mondo» pro-vocato alla potenza: Descartes all'alba dell’età della tecnica 2. La volontà del subjectum: Descartes e la lampada dell’uomo pazzo 3. Dal Metodo alla Tecnica, La fonte dell’«ultimo Descartes» di Heidegger Indice dei nomi Parole e frasi comuni afferma all'essere analisi Aristotele assoluta autentico carattere d'essere cartesiana cartesianesimo cartesiano chiaro cogitatio cogitationes cogito sum comprensione concetto conoscenza corso cosale coscienza costituzione critica Dasein decisiva degger dell'ente dell'intenzionalità dell'interpretazione dell'uomo determinazione domanda Edmund Husserl ente ermeneutica essenziale esso fenomenologia filosofia fondamentale fondamento Frankfurt Heideg heideggeriana Herrmann Hrsg Husserl husserliana Ibid Ideen intenzionale interpretazione Kant l'ente l'essenza l'essere l'uomo Lebenswelt Marburg Marion Martin Heidegger matematica mathesis Mathesis universalis meditazione menologia mente metafisica metodo misura modalità moderna mondità mondo Nietzsche ontico ontologica originaria particolare pensare pensiero percepire Phànomenologie Philosophie posizione possibilità pre-occupazione presente problema problematica proposizione proprio punto questione dell'essere radicale radicale storicità rappresentare René Descartes res cogitans res extensa ricerca Ricerche logiche riferimento scienza Seinsfrage senso significa significato soggetto sostanza sostanzialità specifico storico struttura tale Technik tecnica tematica temporalità teoretico termine tradizione trascendentale utilizzato veda verità viene Vorlesung vuoi dire Zeit zione Zollikon‎

‎SERGIO SORRENTINO‎

‎FILOSOFIA ED ESPERIENZA RELIGIOSA‎

‎GUERINI E ASSOCIATI 1993 227 pp. FONDO DI MAGAZZINO: SEGNI DEL TEMPO ALLA COPERTINA, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO.‎

‎MARIO GOZZINI‎

‎LA FEDE PIù DIFFICILE LA PSICOLOGIA NUOVA DEI CATTOLICI‎

‎VALLECCHI 1968 258 PP. SEGNI DEL TEMPO, OTTIME CONDIZIONI GENERALI.‎

‎OTTO HOPHAN‎

‎CHI è DIO?‎

‎EDITRICE COR UNUM FIGLIE DELLA CHIESA 1969 TRADUZIONE DI GIOACCHINO SCATTOLON 191 PP. SEGNI DEL TEMPO, CENNO DI PIEGA LUNGO IL MARGINE ESTERNO DEL RETROCOPERTINA (COME DA FOTO: IN BASSO A DX), PER IL RESTO BUONE SE NON OTTIME CONDIZIONI GENERALI.‎

‎PAUL VIRILIO‎

‎LO SCHERMO E L'OBLIO‎

‎ANABASI 1994 176 PP. ALLO STATO DI NUOVO Virilio, filosofo, architetto, critico d'arte prosegue l'indagine sul postmoderno, inquadrandola in una prospettiva storica che prende le mosse dal concetto greco di doxa. La polis invento' l'"opinione pubblica" come spazio di concentrazione e trasparenza dei conflitti: fin dai primi passi la logica democratica impone che nulla sfugga al vaglio dell'agorà, teatro di un'arte "bellico oratoria" che sostituisce alle armi fisiche quelle immateriali, ma altrettanto micidiali della "delazione generalizzata". L' affinità elettiva fra guerra e comunicazione, scrive Virilio, è una costante storica: il progresso tecnico si limita modificare le strategie di impiego dell'arma informazione. Arma che con l' avvento dell'elettronica e' divenuta tanto potente da sovvertire le regole del conflitto politico, e da indurre radicali mutazioni antropologiche. Il potere "esorbitante" della TV e dei nuovi media interattivi si sottrae a ogni controllo perché non si fonda su ciò che essi mostrano, bensì su ciò che nascondono, o meglio "neutralizzano".‎

‎RENATO BULZARIELLO‎

‎SCRITTI SU KLAGES Lo scontro tra le radici comunitarie e l’oro, tra la globalizzazione finanziaria e l’ambiente: luoghi privilegiati dello scontro finale tra “spirito” e vita‎

‎MIMESIS 2009 564 PP. VOLUME ALLO STATO DI NUOVO. Renato Bulzariello (1950) vive e lavora a Fossoli di Carpi (MO). Dopo un periodo di "vita sperimentale" tra i 17 e i 25 anni ha organizzato diverse iniziative culturali, dalla politica alla psicanalisi, dalla filosofia alla poesia. Sta lavorando a una sintesi di Marx, Nietzsche, Freud e Klages con ciò che di loro può essere ancora valido oggi per una fuoriuscita dal nichilismo imperante. Ha già pubblicato Il verdismo e le sue figure regressive (Mimesis, 2004) un tentativo di "rifondazione" dell'ambientalismo su più ampie e profonde radici esistenziali e filosofiche; Manifesto IRF (Milano, 2004) che descrive le radici teoriche occulte e il funzionamento di strutture anti-maschio, anti-famiglia (Servizi sociali, il Tribunale per Minori, i Centri anti-violenza, i Consultori ecc.) che spesso stritolano la coppia e la famiglia post-moderna, avamposto dissolutorio di legami del più grande deserto che avanza, in cui a rimetterci è ogni membro della famiglia, primi fra tutti i figli. Ma coppia e famiglia sono il luogo privilegiato in cui il sole può sorgere ancora e da lì si può ripartire per irrorare di senso e di sacralità il mondo. La corsa ec-centrica è il terzo di una decina di lavori in corso di stampa.‎

‎ROBERTO DEIDIER‎

‎DALL'ALTO DA LONTANO Scritture dell'adolescenza, della fiaba e dello scorcio nel Novecento italiano‎

‎EDITORI RIUNITI 2000 FONDO DI MAGAZZINO: MARGINALI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME PERFETTO, MAI SFOGLIATO E INTONSO Da Ernesto di Saba alle allegorie di Calvino, dal primo Pavese a Manganelli, questo libro studia la particolare visione che accomuna i racconti di fanciulli e adolescenti, le fiabe, le scriture dello "scorcio". Il mondo descritto in questi racconti, verosimile o fantastico, oltrepassa la superficie dell'ovvio, rivelando le sue contraddizioni e le sue inquietudini, fino a coincidere con il catalogo dei nostri destini. La scrittura della fiaba e del racconto di formazione realizza una progettualità ora pedagogica, ora morale, ora critica verso il presente e la storia, anche quando sembra allontanarsi verso il mito, il sogno, l'utopia. Parole e frasi comuni agnizione all'interno allegorica Anna Maria Ortese antropologico Bachtin barone rampante Bildungsroman Calvino Chiave di vetro codice commento confessione consapevolezza coscienza cosmicomica critica definire Delfini dialetto diari dimensione distanza distopia divenuto episodio Ernesto fanciullezza fanciullo fantastico fiaba fiabesco finanche forma Giovannino l'autore L'occhio corto Leopardi leopardiana letteraria letteratura letteratura per ragazzi lettore libro linguaggio linguistica lirico livello luogo Manganelli mente metafora metamorfosi mito modello moderna morale narrativa narratore narrazione natura naturale Nietzsche novecentesca Novecento nuova Pascoli passaggio passato Pavese Pecora Penna pensiero percorso personaggi piano piuttosto poesia poeta poetica possibile presente proprio prosa prospettiva protagonista psicologico puer punto di vista racconto ragazzi ragione rapporto rappresenta realizzazione realtà resta ricordo risulta ritorno rivela romanzo romanzo di formazione Saba sabiana Sandro Penna scorciatoia scorcio scrittura senso Sentiero sguardo simbolico sociale spazio Spiaggia stile stilistica storia storica tensione tradizione trama Utopia verità verso Viani Visconte dimezzato visione Zibaldone‎

‎STEFANO BRACALETTI‎

‎FILOSOFIA ANALITICA E MATERIALISMO STORICO Individualismo metodologico, spiegazione funzionale e teoria dei giochi nel marxismo analitico anglosassone‎

‎MIMESIS 2005, VOLUME ALLO STATO DI NUOVO. L'espressione "marxismo analitico" o "marxismo della scelta razionale" definisce un insieme di autori che cerca un nuovo approccio ai concetti fondamentali del materialismo storico, quali sfruttamento, classe, lotta di classe, agire collettivo, usando gli strumenti e le tecniche della scienza sociale analitica contemporanea. Questa corrente mostra un'esigenza di chiarezza e rigore non comuni nella tradizione marxista. È data grande importanza all'esatto significato dei concetti e al processo di deduzione attraverso il quale si arriva a determinate conclusioni. Gli esponenti più rappresentativi, presi in considerazione in questo lavoro, sono Jon Elster, Gerald A. Cohen e John Roemer.‎

‎REGIS DéBRAY‎

‎DIO UN ITINERARIO PER UNA STORIA DELL'ETERNO IN OCCIDENTE‎

‎RAFFAELLO CORTINA 2002 FONDO DI MAGAZZINO: LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO. Perché l'uomo continua a credere in Dio? In che modo la fede si è trasmessa attraverso i secoli? E come il volto stesso di Dio si è evoluto al passo con la storia? A tali domande risponde Régis Debray, filosofo francese dal passato rivoluzionario. Il libro è un'indagine sulle tracce del divino, dalla Mesopotamia ai nostri giorni, per illuminare l'una attraverso l'altra la storia dell'Eterno e quella dell'Occidente. La fede non è un problema di cui la scienza possiede la soluzione, sostiene Debray. Dopo la convinzione che solo la scienza possa dare risposte si torna alla religione del Libro o alle sue aberrazioni, come ci ha insegnato l'11 settembre.‎

‎GYORGY LUKACS‎

‎THOMAS MANN E LA TRAGEDIA DELL'ARTE MODERNA‎

‎GYORGY LUKACS THOMAS MANN E LA TRAGEDIA DELL'ARTE MODERNA FELTRINELLI 1976 181 PP. FONDO DI MAGAZZINO: SEGNI DEL TEMPO, DUE PICCOLI FORI (1 MILLIMETRO: VEDI FOTO ALL'INTERNO DELL'INSERZIONE) ALLA QUARTA DI COPERTINA, CHE SI ESTENDONO ALLE ULTIME 6 PP (SENZA COMPROMETTERE IN ALCUN MODO LA LETTURA DEL TESTO), MA IL VOLUME è INTONSO, MAI SFOGLIATO.‎

‎ANDRé GLUCKSMANN‎

‎I PADRONI DEL PENSIERO‎

‎GARZANTI 1977 1° EDIZIONE DELL'OPERA "CHE HA APERTO LA VIA AI NOUVEAUX PHILOSOPHES", TRADUZIONE DAL FRANCESE DI ELINA KLERSY IMBERCIADORI E ARNALDO BRESSAN, 296 PP. SEGNI DEL TEMPO, FIRMA DI APPARTENENZA, PER IL RESTO IN OTTIME CONDIZIONI.‎

‎ENRICO CASTELLI DI GATTINARA A CURA DI‎

‎L'ERMENEUTICA DELLA LIBERTà RELIGIOSA‎

‎ISTITUTO DI STUDI FILOSOFICI CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI UMANISTICI 1968 648 PP TUTTE INTONSE CONTRIBUTI DI SERGIO COTTA ITALO MANCINI TILLIETTE VAHANIAN PANIKKAR RICOEUR ALBERTO CARACCIOLO PIETRO PRINI .... PERFETTO ECCELLENTISSIME CONDIZIONI‎

‎FERNANDO VITTORINO JOANNES‎

‎CATTOLICESIMO E LIBERTà LA COSCIENZA INDIVIDUALE CRITERIO INVIOLABILE‎

‎MONDADORI 1967 303 PP. CONTRIBUTI DI NAZZARENO FABBRETTI PIETRO PAVAN JOSé MARIA GONZALEZ-RUIZ EDWARD SCHILLEBEECKX JOHN COURTNEY MURRAY MICHELE PELLEGRINO DOCUMENTI DEL CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE. SEGNI DEL TEMPO, OTTIME CONDIZIONI.‎

‎FRANCESCO ALBERTO GIUNTA‎

‎ODISSEUS IL SECOLO BREVE CONOSCENZA E SOLITUDINE‎

‎FRANCESCO ALBERTO GIUNTA ODISSEUS IL SECOLO BREVE CONOSCENZA E SOLITUDINE KAIRòS 2011. FONDO DI MAGAZZINO PARI AL NUOVO. Secondo volume per i tipi della Kairòs, ancora una volta il viaggio in "solitaria" di Giunta, imbarca nuove storie e uomini da raccontare. A volte clandestini a bordo, fratelli di naufragio e di bracciata. A volte, invece, incontri e coincidenze cercate, desiderate coi grandi del '900. Il secolo breve dall'ombra ambigua, sotto la quale si sono celati enigmi ed eventi ancora oggi da dispiegare. Non manca in questi capitoli il taglio critico verso l'oggi. Come una confessione postuma di chi nel suo lungo pellegrinaggio omerico ha conosciuto il bene e il male. E ne ha tratto talenti per una ideale banca della saggezza, o da disperdere in affilate denunce. Questo viaggio è un eterno vagabondaggio dai coloratissimi esordi universitari, fino a una sorta di contemplazione del vissuto. Gli accadimenti continuano a scorrere sotto agli occhi dell'autore-protagonista, come in quelli del lettore. E ancora ritroviamo nella prosa limpida del narratore l'occasione per una avventura dello sguardo e della conoscenza.‎

‎FRANCESCO DE SANCTIS‎

‎STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA‎

‎2 VOLUMI IN COFANETTO: 1 VOLUME: STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA COMPLETATA DA NUMEROSE NOTE BIO-BIBLIOGRAFICHE E CORREDATA DA DUE CAPITOLI CONLUSIVI DI GIUSEPPE VILLAROEL. CON ILLUSTRAZIONI E TAVOLE; VOLUME 2 APPENDICE ALLA STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA DI FRANCESCO DE SANCTIS: STORIA ANTOLOGICA DELLA LETTERATURA ITALIANA, DA CIELO D'ALCAMO A GIUSEPPE VILLAROEL, A CURA DI FRANCESCO ACERBO E SANDRA SOLLAZZI. CON ILLUSTRAZIONI E TAVOLE, SOVRACCOPERTE STANCHE E INGIALLITE, CON DIFFUSI STRAPPETTI, COFANETTO E VOLUMI IN BUONO STATO.‎

‎GIUSEPPE CACCIATORE‎

‎STORICISMO PROBLEMATICO E METODO CRITICO‎

‎GUIDA 1993, 423 PP. FONDO DI MAGAZZINO: LIEVI SEGNI DEL TEMPO ALLA COPERTINA, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO. Parole e frasi comuni astratta base Cassirer complesso comprensione comune concetto concettuale concezione connessione conoscenza storica conoscitivo coscienza costituzione critica della ragione cultura definire dell'esperienza dell'individualità dell'uomo determinazionediltheyana dimensione Droysen empirica ermeneutica essenziale esso etica fenomenologia filosofia della storia fondamentale fondamento fondazione delle scienze forme simboliche Geisteswissenschaften generale gnoseologica H.G. GADAMER Hegel Historismus Humboldt humboldtiana Husserl individua individualità innanzitutto interpretazione Kant kantismo livello logica Meinecke metafisica metodo metodologica molteplicità momento mondo storico nesso nuovaoggettivazioni Ortega osserva particolare pensiero politica possibile problema problematica processo proprio psichica psicologia radicale ragione storica rapporto razionale realtà relazione ricerca Rickert ricostruzione riferimento riflessione ruolo saggio scientificascienza storica scienze dello spirito scrive Dilthey senso significa sistema sociale società soltanto spirito oggettivo spirituale storia universale storicistica storiografia struttura sviluppo tedesco teoretica teoria teorica Tessitore totalitàtrascendentale Troeltsch umana valore Verstehen vichiana Vico visione Weltanschauung Wilhelm Dilthey Wilhelm von Humboldt‎

‎GABRIELE D'ANNUNZIO‎

‎LA FIGLIA DI IORIO‎

‎IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI 1942 XX. SCOLLAMENTO AL FIANCO INTERNO, TAGLIO DELLA SOVRACCOPERTA LUNGO TUTTO IL FIANCO DEL DORSO POSTERIORE, FIRMA, DATA E LUOGO IN ANTEPORTA, PICCOLO FORO (0,2 CM) ALLA SOVRACOPERTA (SUL DORSO). PER IL RESTO IN BUONE SE NON OTTIME CONDIZIONI.‎

‎GABRIELE D'ANNUNZIO‎

‎FRANCESCA DA RIMINI‎

‎IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI 1942 XX. STRAPPO AL MARGINE SUPERIORE INTERNO DELLA COPERTINA E A MARGINE ESTERNO, SEGNI DEL TEMPO, FIRMA, DATA E LUOGO IN ANTEPORTA. PER IL RESTO IN BUONO SE NON OTTIMO STATO‎

‎A CURA DI PAOLO AMODIO GIANLUCA GIANNINI GIUSEPPE LISSA‎

‎AUSCHWITZ L'ECCESSO DEL MALE‎

‎GUIDA 2004 242 PP. FONDO DI MAGAZZINO: PERFETTO E INTONSO. Parole e frasi comuni alcun assoluto Auschwitz banalità del male Baum Carl Schmitt compito comunità concezione coscienza costituisce costruire Cracovia crisi Cristo dell'Olocausto dell'uomo dice diritto domanda ebraica ebraismo ebrei Eckardt Eichmann Elie Wiesel esiste esso etica f1glio fascismo fede filosofia funzione Germania Gerusalemme Gesù ghetto Giobbe guerra Gumplovicz Hannah Arendt headship Hegel Heidegger Hitler Ibid ideologica Ihid interpretazioni interrogativi Israele Judenrat Judenriite Kafka l'ebreo L'Olocausto l'uomo lager Lévinas liberalismo Lissa lotta male naturale mente Metz mistico mondo morte Movimenti giovanili nazista nemico notte nulla nuovo parlare parola passato Paul Celan pensare poema poesia politica anti - ebraica possibile potere problema processo proprio questione radicale Raul Hilberg razze realtà Reich religiosa responsabilità resurrezione Ruether ruolo sembra senso Shoah signif1cato silenzio situazione sociale sofferenza Sombart storia storico sviluppi tedesco Tel Aviv teodicea teologia cristiana termini Terzo Reich totalitario totalmente tradizione tratta trova umano vuol dire XX secolo‎

‎OTTAVIO MARZOCCA A CURA DI‎

‎MOLTIPLICARE FOUCAULT VENT'ANNI DOPO‎

‎MIMESIS 2004 FONDO DI MAGAZZINO, VOLUME PARI AL NUOVO. Oggi più che mai, a vent’anni dalla morte, Michel Foucault non cessa di sorprenderci. Questo, nonostante tutti i tentativi di sminuire e deformare la sua ricchissima esperienza filosofica riducendola a un’espressione, sia pure eterodossa, dello “strutturalismo” o a una mera teoria della società moderna intesa come “società della reclusione”. I saggi contenuti in quetso volume mostrano un pensiero di Foucault ben più ricco e articolato. Un Foucault che ancora dieci anni dopo la sua fondamentale Storia della follia continuava a proporre sempre nuove e dirompenti riflessioni sulle figure dell’“anormalità” e sulle forme del potere medico-psichiatrico. Un Foucault che, a partire da Archeologia del sapere, chiamava il soggetto che parla a riconoscere la propria inconsistenza. Un Foucault che mentre ricostruiva magistralmente le tecniche di disciplinamento dei corpi, inventava delle forme microfisiche di lotta che, oggi più di ieri, siamo in grado di apprezzare appieno. Un Foucault che, ridimensionando l’importanza della “repressione”, annunciava le capacità più avanzate del potere attuale di riprodursi mediante la stimolazione e la gestione attiva del piacere o un Foucault genealogista della biopolitica della quale solo da poco si è compresa la portata enorme. Per non dire del Foucault che, lasciandosi guidare da Nietzsche, cercava la “guerra e il “rumore della battaglia” sotto la superficie del potere sovrano. O, ancora, il Foucault che inseguendo senza tregua le forme del rapporto fra soggettività e verità o tornando agli antichi ci ha consentito di pensare e riconquistare il nesso dinamico tra sapere, etica e politica. Interventi e saggi di: Luca Aloja, Emanuela De Francesco, Sarah Delucia, Pierangelo Di Vittorio, Gianmaria Eletto, Ubaldo Fadini, Ottavio Marzocca, Roberto Nigro, Andrea Russo, Marco Schirone, Marcello Tarì, Salvo Vaccaro, Tiziana Villani. Parole e frasi comuni all'interno antipsichiatria Archivio Foucault Basaglia bioetica biopolitica biopotere cault Collège de France comune contesto corpo corso costituisce critica cura di sé cyborg definire Deleuze diritto disciplinare discorso dispositivo economicoEinaudi enunciati esistenza esso etica Fadini Feltrinelli filosofia forma foucaultiana Franco Basaglia Freud funzione genealogia gettività getto gioco giuridico governo guerra individui ISBN L'archeologia L'archeologia del sapere lavoro Lessay liberaliberalismo linguaggio litica lotte marxismo meccanismi mente Michel Foucault Milano moderno morale movimenti Negri nuova Paris pensare pensiero politica possibile postfordista potere potere-sapere pratica problema problematizzazione processoproduzione proprio psichiatria questione radicale rapporto razionalità Reich relazione repressiva ricerca rivoluzione ruolo scienza senso sesso sione sistema sociale società soggettivazione soggetto Sorvegliare e punire spazio Storia della follia Storia della sessualità storica strategie tecniche tecnologie del sé teoria teorica tere tica trasformazione umana verità volontà di sapere XIX secolo‎

‎AUTORI VARI AA. VV.‎

‎LA ROSA DI NESSUNO 2 / 2007 CULTURA NAZISTA? CULTURE NAZIE? LA TENTAZIONE LETALE DEGLI INTELLETTUALI DEL NOVECENTO LA TENTATION LéTALE DES INTELLECTUELS DU XXE SIèCLE‎

‎LA ROSA DI NESSUNO 2/2007 CULTURA NAZISTA? CULTURE NAZIE? LA TENTAZIONE LETALE DEGLI INTELLETTUALI DEL NOVECENTO LA TENTATION LéTALE DES INTELLECTUELS DU XXE SIèCLE, A CURA DI ANDREA CAVAZZINI MIMESIS 2007 309 PP. FONDO DI MAGAZZINO, ALLO STATO DI NUOVO. Le ralliement à la politique meurtrière du nazisme de la part de plusieurs penseurs incontournables comme Martin Heidegger ou Carl Schmitt reste aujourd'hui à penser. Les discours et les interrogations à l'égard de ce fait indéniable et "scandaleux" ne cessent pas de proliférer : pour cette raison, il faut à tout prix soustraire le traitement de ce sujet au journalisme policier et à la censure moralisatrice, qui ne s'attaquent aux égarements de la pensée radicale que pour jeter le marque du scandale sur la pensée elle-même. Les enjeux réels soulevés par ce sujet sont multiples : d'abord, la signification et la valeur de la radicalité dans la exercice de la pensée ; deuxièmement, l'"essence" de l'Etat National-socialiste et de sa politique exterminatrice ; enfin, les liens de notre présent avec l'âge des exterminations de masse. Tout cela peut être traité à partir de l'étude des tentations létales qui unirent plusieurs représentants de la pensée et du savoir au destin du cauchemar bio-politique national-socialiste. Il ne s'agit que de traiter ces enjeux au-delà des scandales préfabriqués, en essayant de comprendre si la radicalité intellectuelle recèle-t-elle une complicité structurelle avec l'horreur et les catastrophes, et quelle place faut-il attribuer à la rationalité économique et scientifique dans les pratiques génocidaires du nazisme. Par là, on pourra (du moins, espérons-le) jeter un peu de lumière sur le jeu entre radicalité et aveuglement qui est inhérent à toute pensée guidée par la "passion du réel" - ce qui aidera peut-être à reconnaître les dangers qui habitent notre présent, non pas à cause d'un excès de radicalité, mais plutôt à cause de l'emprise étouffante d'une passion meurtrière pour la normalisation.‎

‎MARTHE ROBERT‎

‎IL POZZO DI BABELE‎

‎LUCARINI 1989 165 PP. LIEVI SEGNI DEL TEMPO ALLA COPERTINA, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO.‎

‎NICOLA RUSSO A CURA DI‎

‎L'UOMO E LE MACCHINE PER UN'ANTROPOLOGIA DELLA TECNICA‎

‎GUIDA 2007 421 PP. FONDO DI MAGAZZINO: PERFETTO E INTONSO. I saggi raccolti in L'uomo e le macchine rappresentano il tentativo di recuperare la dimensione umana delle macchine, seguendone le tracce non solo attraverso la storia delle idee ma lungo la storia delle civiltà e fino alla preistoria, per poi tornare a guardare la contemporaneità da una prospettiva più ampia. In questo modo, anche i processi umani vengono rivisitati attraverso una chiave automatica e meccanica, in una riduzione dell'umano all'automatico. «Se è vero che in generale il fenomeno della macchina oggettiva sempre anche categorie proprie dell’autocomprensione umana, questo rispecchiamento, nell’ambito della modernità, diviene principio di un radicale autofraintendimento dell’uomo, che da luogo dei fini delle macchine, diviene egli stesso semplicemente una dinamica per niente finalizzata o finalizzata eteronomamente. L’autocomprensione macchinale dell’uomo, in altri termini, comporta l’alienazione degli scopi, ossia è immediatamente riduzione dell’umano all’automatico nell’accezione negativa del termine, una riduzione che non può rendere conto del senso, della volontà e della ragione, se non riducendoli a perturbabilità, condizionamento e conformazione determinata del meccanismo. E questo sviluppo, che culmina con l’affermazione in linea di principio e in linea di fatto dello homo ex machina, ha alla sua origine precisamente la cancellazione del dato di fatto elementare della machina ex homo». E’ intorno a questo progetto di un’antropologia storica della tecnica che si snodano e si articolano, ognuno entro la sua propria prospettiva, i saggi qui raccolti: intorno al tentativo di recuperare la dimensione propriamente umana del cosmo delle macchine, seguendone le tracce non solo attraverso la storia delle idee, ma lungo la storia delle civiltà e fino alla primissima preistoria, per poi tornare a guardare la contemporaneità da una prospettiva più ampia e cercare così di dipanare nel suo senso e nelle loro tendenze i processi di ridefinizione dell’umano che vi hanno luogo. INDICE Prefazione TEMI Il contributo della teoria delle macchine alle scienze della natura e dell’uomo, di Nicola Russo Sulla questione di una filosofia della tecnica, di Agostino Cera Coscienza, memoria e identità nell’orizzonte dell’intelligenza artificiale, di Alberto Giovanni Biuso La biofilosofia come nucleo del programma teorico dell’antropologia filosofica, di Joachim Fischer Fiducia nella tecnica. Sull’interfaccia uomo-macchina nella moderna tecnologia, di Bernhard Irrgang Le condizioni dell’umano, di Gianluca Giannini Per una definizione di biotecnologia, di Joaquin Mutchinick AUTORI E CORRENTI Il tramonto del tempo. La questione della tecnica in Ernst Jünger, di Pierandrea Amato Percorsi autentici nell’inautentico: note sull’evoluzione della ’Frage nach der Technik’ heideggeriana, di Simona Venezia Spettri della tecnica. Derrida: la tecnica e la vita, di Francesco Vitale La Macchina di Vetro. A partire dall’architettura tedesca tra Espressionismo e Neue Sachlichkeit, di Felice Masi The Myth of the Machine: Lewis Mumford e la storia della cultura come storia della tecnica, di Giulia Longo‎

‎Felice Ciro Papparo‎

‎UMBRATILE DIMORA VERSO UN'ETICA DELLA RAPPRESENTAZIONE‎

‎Moretti & Vitali 2002. LIEVI SEGNI DEL TEMPO Quale spazio può essere oggi allestito dall’etica? Quali sono le con­dizioni per ricostituire un luogo dove il soggetto possa dimorare al di fuori di ogni pretesa di fondazione ontologica? La filosofia viene convocata con la psicoanalisi per un ripensamento delle categorie fondative, a partire dall’assunto che la centralità del linguaggio non è segno individuante il genere umano e non lo esaurisce nella sua “fisiono­mia” di animal rationale, limitato in un’etica puramente valoriale oppure affondato nella solitudine di un’etica tragica. Al vettore del linguistico inteso come ciò che marca la discontinuità con “il resto dell’accadere universale” (Freud) non si tratta però di contrappor­re 1′”altro dal linguistico”, come risulta, per certi versi, da alcune delle posi­zioni filosofiche discusse in questo libro. Occorre piuttosto riprendere a per­correre, sulla scorta del lavoro teorico di Sergio Finzi e di Virginia Finzi Ghisi, “la via lunga e discensionale delle forme”, attraverso cui il soggetto si costituisce coestensivamente al resto dell’accadere universale. Da quest’angolazione, il linguaggio non ha più la funzione di differenzia­re “l’uomo dall’animale” ma di esplicitare “i legami che intercorrono tra i due” (V. Finzi Ghisi), e diventa punto di arrivo “di un processo silenzioso di metamorfosi della luce e del colore” (S. Finzi). Attraverso questa via lunga e discensionale si dischiude, in virtù del fondamentale e inaugurale passo costitutivo di ogni soggettività che è l’invenzione del luogo della fobia, l’etica della verità del soggetto. Per la preminenza che in tale luogo ha la dimensione rappresentativa, quest’etica si configura come un’etica della rappresentazione. Riconosciuto ed elaborato con le sue “prime invenzioni” (teorie sessuali infantili e roman­zo familiare) il proprio fondo psicotico (“l’espandersi disordinato del godi­mento paterno da cui si nasce”), il soggetto articola il proprio esserci in con­tinuità con quel mondo delle forme da cui discende e ritrova, per questa via, il proprio posto nella grande politela della natura.‎

‎STEFAN ZWEIG‎

‎SIGMUND FREUD‎

‎LUCARINI 1991 PREFAZIONE DI ITALO ALIGHIERO CHIUSANO XXIV-105 PP. LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME PERFETTO Nel 1931, quando questo libro viene pubblicato per la prima volta, la psicoanalisi è ormai una disciplina diffusa e apprezzata in varie parti del mondo, ma continua a destare scandalo, sospetto e polemiche. Raccontando la vita di Freud in parallelo alle evoluzioni della teoria e della pratica psicoanalitica, Stefan Zweig traccia la storia di un portatore di verità, che ci ha dato la possibilità di guardare dentro noi stessi, spingendoci nello stesso tempo a una maggiore comprensione e all'indulgenza verso gli altri. Per lo scrittore, la biografia di Sigmund Freud è lo specchio di una profonda e originale riflessione sul rapporto tra corpo e spirito, sulla differenza tra la medicina scientifica e la terapia dell'anima e sul significato esistenziale della malattia.‎

‎GOLO MANN‎

‎STORIA DELLA GERMANIA MODERNA 1789 / 1958‎

‎SANSONI 1964 VI - 686 PP. FONDO DI MAGAZZINO: MANCA LA SOVRACCOPERTA, PER IL RESTO OTTIME ED ECCELLENTI CONDIZIONI.‎

‎MARINO OMODEO SALé SALE SALè‎

‎VENTICINQUE SECOLI DI BUDDHISMO‎

‎ALDO MARTELLO 1957 227 PP. E 46 DI TAVOLE B / N FUORI TESTO. SEGNI DEL TEMPO, FIORITURE AI TAGLI, OTTIME ED ECCELLENTI CONDIZIONI GENERALI.‎

‎Steiner George‎

‎NESSUNA PASSIONE SPENTA SAGGI 1978 - 1996‎

‎GARZANTI 1997. FONDO DI MAGAZZINO: LIEVI SEGNI DEL TEMPO, UN CENNO DI PIEGA AL MARGINE ANGOLARE SUPERIORE DELLA COPERTINA, VOLUME ASSOLUTAMENTE INTONSO, MAI SFOGLIATO, PERFETTO. Le più recenti scuole critiche e filosofiche sembrano avere incrinato i rapporti tra le parole e il loro significato: il testo diventa oggetto di infinite possibilità di interpretazione e appropriazione, tutte ugualmente legittime. L'elettronica e la cultura di massa stanno trasformando la produzione, la diffusione e la conservazione dei segni. In questa situazione come può sopravvivere il libro, che ha plasmato così in profondità la nostra cultura? Quali sono le implicazioni dell'atto della lettura che rischiamo inconsapevolmente di perdere? Partendo da queste domande George Steiner indaga lo statuto del libro ed esplora l'enigma della rivelazione attraverso il linguaggio, che è il fondamento del giudaismo e del suo tragico destino.‎

‎PIETER VAN DER MEER‎

‎UOMINI E DIO‎

‎EDIZIONI PAOLINE 1975 405 PP. UNA LUNGA DEDICA ALL'ANTIPORTA, SEGNI DI LETTURA AL DORSO, PER IL RESTO BUONE CONDIZIONI GENERALI.‎

‎ERNESTO MAYZ VALLENILLA‎

‎FONDAMENTI DELLA META - TECNICA‎

‎LA CITTà DEL SOLE 1994 TRADUZIONE DI FELICE GAMBIN 228 PP. LIEVI SEGNI DEL TEMPO, PER IL RESTO PERFETTO, INTONSO, MAI SFOGLIATO. Ernesto Mayz Vallenilla Saltar a: navegación, búsqueda Ernesto Mayz Vallenilla (Maracaibo, 3 de septiembre de 1925) es un filósofo venezolano. Estudió bachillerato en el Liceo de Aplicación, el Liceo Fermín Toro y se graduó de bachiller en el Liceo Andrés Bello, todos ellos en la ciudad de Caracas. Se graduó en filosofía y literatura en la Universidad Central de Venezuela en la Primera Promoción de la Facultad de Filosofía y Letras en el año 1950 donde obtuvo luego su doctorado en Filosofía. Estudió en las Universidades de Göttingen, Friburgo y Múnich, llegando a ser alumno de Martin Heidegger. Fue profesor de la Universidad Central de Venezuela y rector fundador de la Universidad Simón Bolivar. De esta última casa de estudios, Ernesto Mayz Vallenilla es el autor de la letra de su himno (Canción del Nuevo Mundo), con música de Alberto Grau. Son notables sus teorías sobre la razón técnica que se muestran en su libro Esbozo de una crítica de la razón técnica de 1974.1 En 2001 la Sociedad Argentina de Filosofía consideró a Mayz Vallenilla como el más destacado filosofo Latinoamericano del siglo veinte. Trabajos La idea de la estructura psíquica en Dilthey. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1949. Formas e ideales de la enseñanza universitaria en Alemania. Caracas: Asociación Cultural Humboldt, 1953. Síntomas de crisis en la ciencia contemporánea. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1954. Examen de nuestra conciencia cultural. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1955. La enseñanza de la filosofía en Venezuela. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1955. Fenomenología del Conocimiento (Tesis Doctoral). Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1956. Caracas: Equinoccio (Universidad Simón Bolívar), 1976. Universidad, ciencia y técnica. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1956. De las generaciones. Caracas: Imprenta Vargas, 1957. Universidad y humanismo. Caracas: Imprenta Vargas, 1957. El problema de América (Apuntes para una filosofía americana). Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1957. Universidad, pueblo y saber. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1958. El problema de América. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1959. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1969. Caracas: Equinoccio (Universidad Simón Bolívar), 1992. La formación del profesorado universitario. Mérida: Universidad de Los Andes, 1959. Ontología del Conocimiento. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1960. El problema de la Nada en Kant. Madrid: Editorial Revista de Occidente, 1965. Caracas: Monte Ávila Editores Latinoamericana, 1992. (in German Pfüllingen: Verlag Günther Neske, 1974). In French (Paris: L’Harmattan, 2000). Del hombre y su alienación. Caracas: Instituto Nacional de Cultura y Bellas Artes, 1966. Caracas: Monte Ávila Editores, 1969. De la universidad y su teoría. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1967. Diagnóstico de la universidad. Caracas: Editorial Arte, 1968. Universität und Menschenbild. Dortmund: Departamento de Sociología de la Universidad de Münster, 1968. Sentidos y objetivos de la enseñanza superior. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1970. La crisis universitaria y nuestro tiempo. Caracas: Universidad Central de Venezuela, 1970. Hacia un nuevo humanismo. Caracas: Universidad Católica Andrés Bello, 1970. Arquetipos e ideales de la educación. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1971. La universidad y el futuro. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1972. La universidad en el mundo tecnológico. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1972. Técnica y humanismo. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1972. Examen de la universidad. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1973. Esbozo de una crítica de la Razón Técnica. Caracas: Equinoccio (Universidad Simón Bolívar), 1974. Mensaje del Rector a la Primera Promoción. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1974. La pregunta por el hombre. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1974. Hombre y naturaleza. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1975. Misión de la universidad latinoamericana. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1976. Latinoamérica en la encrucijada de la técnica. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1976. ¿Es el poder del hombre i-limitado? Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1977. Técnica y libertad. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1978. Democracia y tecnocracia. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1979. El dominio del poder. Barcelona: Ariel, 1982. San Juan de Puerto Rico: Universidad de Puerto Rico, 1999. Ratio Technica. Caracas: Monte Ávila Editores, 1983. El ocaso de las universidades. Caracas: Monte Ávila Editores, 1984. Caracas: Monte Ávila Editores, 1991. Caracas: Universidad Simón Bolívar/Cátedra Unesco de Filosofía, 2001. In Italian (Naples: Istituto per gli Studi Filosofici, 1996). El sueño del futuro. Caracas: Editorial Ateneo de Caracas, 1984. Caracas: Equinoccio (Universidad Simón Bolívar), 1989. Caracas: Equinoccio (Universidad Simón Bolívar), 1993. Pasión y rigor de una utopía. Caracas: Equinoccio (Universidad Simón Bolívar), 1989. Caracas: Equinoccio (Universidad Simón Bolívar), 2000. Fundamentos de la meta-técnica. Caracas: Monte Ávila Editores, 1990. Barcelona: Gedisa, 1993. In Italian Naples: Istituto per gli Studi Filosofici, 1994. In French Paris: L’Harmattan, 1997. In German Berlin: Verlag Peter Lang, 2002. In Portuguese Lisboa: Edições Colibri, 2004. Abismo y caos. Caracas: Universidad Simón Bolívar, 1991. Invitación al pensar del siglo XXI. Caracas: Monte Ávila Editores Latinoamericana, 1998. Travesías del pensar. Caracas: IESALC-URSHLAC/Cátedra UNESCO de Filosofía, 1999. The Foundations Of Meta-technics, Translated by Carl Mitcham, University Press of America, 2004. ISBN 0-7618-2905-9‎

‎MARIA ANTONIETTA LA TORRE‎

‎METAFISICA E GNOSEOLOGIA STUDIO SUL PENSIERO DI F. H. BRADLEY‎

‎LIGUORI 1989 152 PP. FONDO DI MAGAZZINO: PARI AL NUOVO.<br/>‎

‎PHILIP RIEFF‎

‎FREUD MORALISTA‎

‎IL MULINO 1968 532 PP. TALLONCINO DI CATALOGAZIONE DI BIBLIOTECA ESTINTA AL CONTROPIATTO ANTERIORE, LIEVI SEGNI DEL TEMPO ALLA COPERTINA (COME DA FOTO) E AI TAGLI, OTTIME CONDIZIONI GENERALI.‎

‎LUIS DE CASTRESANA‎

‎DOSTOEVSKIJ‎

‎EDIZIONI PAOLINE 1963 270 PP. SEGNI DEL TEMPO ALLA COPERTINA, COME DA FOTO. VOLUME PROBABILMENTE MAI SFOGLIATO.‎

‎SALVATORE NATOLI‎

‎L'ESPERIENZA DEL DOLORE LE FORME DEL PATIRE NELLA CULTURA OCCIDENTALE‎

‎FELTRINELLI 1988. SEGNI DEL TEMPO, BRUNITURE AI TAGLI, ESEMPLARE PRESSOCHé PERFETTO. Una riflessione sull'esperienza del dolore in cerca dei luoghi comuni e topoi della tradizione greca e ebraico-cristiana dell'Occidente. Una ricerca sulle tensioni presenti nell'universo del dolore e sulle aporie del futuro. Un'occasione terapeutica di individuazione della giusta distanza per tener testa al proprio patire individuale. Parole e frasi comuni Adamo Aristotele Bibbia biblico bisogna capacità caso certo ché colpa colui contempo contesto creazione cristiana cristianesimo Cristo crudeltà dell'esistenza dell'uomo determinazione dice divina ebraica Empedocle Eraclito Eschilo esiste esperienza esso figura del Servo filosofia forma forza Genesi Gesù Giobbe giustizia giusto gnosi greci grido infatti Isaia Israele Jahvé Kierkegaard l'esperienza del dolore l'uomo Libro di Giobbe Ligier limite male manifesta mente metafisica modalità mondo morte natura Neher neopaganesimo Nietzsche originaria paganesimo parola patire peccato pena perfettamente Platone possibile potenza principio promessa Prometeo proprio pudore punto Qohélet radicale ragione rapporto realizza rende resta retribuzione rienza risulta salvezza sapienza senso sentimento significa Signore simbolica situazione sofferenza soffrire Sofocle soggetto speranza storia T.S. ELIOT tale tecnica tema tensione Teognide teologia teologia del patto Teologia dell'Antico Testamento termini terra tradizione ebraico-cristiana tragedia tragico uomini verso viene visione vivere YHWH Zeus‎

‎GEORG FRIEDRICH WILHELM HEGEL‎

‎Enciclopedia delle scienze filosofiche‎

‎2 AGILI VOLUMI Laterza 1973 TRADUZIONE E PREFAZIONE DI BENEDETTO CROCE NOTA BIOGRAFICA GLOSSARIO E INDICE DEI NOMI CITATI A CURA DI NICOLAO MERKER. 600 PP. + INDICE. FONDO DI MAGAZZINO: SEGNI DEL TEMPO, MACCHIE DI LUCE E LIEVI FIORITURE AL DORSO E AI TAGLI, VOLUMI INTONSI, MAI SFOGLIATI.‎

‎GIACINTO SPAGNOLETTI‎

‎ROMANZIERI ITALIANI DEL NOSTRO SECOLO‎

‎ERI EDIZIONI RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA 1967 138 PP. LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME IN OTTIME ED ECCELLENTISSIME CONDIZIONI, PROBABILMENTE MAI SFOGLIATO.‎

‎Giuseppe Lissa‎

‎PERCORSI DEL MODERNO‎

‎RUBBETTINO 2002 PRESENTAZIONE DI FULVIO TESSITORE, 226 PP., FONDO DI MAGAZZINO: VOLUME ALLO STATO DI NUOVO. Che cos'è il Moderno? In quali modi e con quali energie la ragione moderna inaugura un nuovo percorso del filosofare? Qual è l'istanza dalla quale essa muove per poter ripensare il mondo per valori? In questo libro, affascinante viaggio attraverso i percorsi accidentati della modernità, Giuseppe Lissa, in dialogo con alcuni tra i più avvincenti“viandanti” del Moderno (da Montaigne a Pascal e Cartesio, da Fénelon a Fontenelle, dai Libertini agli Utopisti, fino ad Alfonso de Liguori), illustra come la forza della ragione moderna , seppur non scevra da tentazioni nostalgiche verso la riconciliazione dell'unità perduta che dicono comunque di una cifra del Moderno , non stia nell'aspirazionea un nuovo ordine armonico, al contrario essa rompe progressivamente le am-bizioni di ogni ricostituzione dell'ordo rerum. Al di là cioè di ogni reclamo rassicurante e pacificante di un ordine perfetto, di garanzie da godere, il mondo moderno reca pur sempre il segno della crisi, e la ragione moderna (che si esprime ora in toni tragici ora in toni lievi) è ragione critica proprio perché consapevole della pluralità che la sostanzia, dei segni“possibili” e mai“fissati” che può provare a raccogliere.‎

‎AUTORI VARI AA. VV.‎

‎ESTREMISMO E RADICALISMO‎

‎PREFAZIONE DI RICCARDO CAMPA EDIZIONI NUOVA ANTOLOGIA 1969 XIII - 316 PP. FONDO DI MAGAZZINO: SEGNI DEL TEMPO, TAGLI BRUNITI, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO.‎

‎ITALO ALIGHIERO CHIUSANO‎

‎STORIA DEL TEATRO TEDESCO MODERNO DAL 1889 AD OGGI‎

‎ITALO ALIGHIERO CHIUSANO STORIA DEL TEATRO TEDESCO MODERNO DAL 1889 AD OGGI EINAUDI 1976 V-531 PP. FONDO DI MAGAZZINO: SEGNI DEL TEMPO, TIMBRO "VOLUME DI SECONDA SCELTA" ALL'ANTIPORTA E ALL'ULTIMA BIANCA, PRIMO FOLIO UN PO' LENTO, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO. Italo Alighiero Chiusano ci offre in questo volume un documentatissimo e aggiornato «racconto critico Italo Alighiero Chiusano ci offre in questo volume un documentatissimo e aggiornato «racconto critico» sulle affascinanti vicende del teatro tedesco dal naturalismo ad oggi. E fuor di dubbio che la Germania e i paesi di lingua tedesca hanno giocato un ruolo di leader nella ricerca drammaturgica del '900: basti pensare a due fenomeni di straordinaria vitalità, come l'espressionismo - fucina di ricerche di cui beneficia ancora l'attuale sperimentazione, in ogni paese - e il teatro epico brechtiano, che ribalta d'un colpo la conce zione tradizionale del teatro. Ma l'indagine di Chiusano spazia anche su periodi, episodi, scrittori meno noti: come quelli che segnarono il faticoso distacco dal naturalismo; o quelli che vissero, con alterne scelte letterarie e politiche, la tragedia nazista; o gli scrittori del dopoguerra che, sul duplice fronte di una Germania divisa, portano innanzi un discorso teatrale coraggioso, folto di contenuti civili e morali Panoramica introduttiva Se l'anima del dramma è il contrasto, nessuna forma letteraria e spettacolare, più del dramma, dovrebbe essere congeniale al popolo tedesco, forse il più ricco di contrasti del nostro continente. Combattuto tra origina rio paganesimo barbarico e civiltà cristiana acquisita; in certo tra isolamento individualistico e azione politico-sociale a largo raggio; in equilibrio tra un Occidente che gli offre chiarezza e armonia, e un Oriente che lo alletta col suo misticismo anarchico e irrazionale; ora beato in un suo tenero sentimentalismo Biedermeier, ora travolto a eccessi di spietata crudeltà; a volte spiritualista e idea lista come lui solo, a volte ciecamente carnale e pragmatista; oggi di un esteriore avvenirismo all'americana, do mani tutto dedito al culto del passato, - il popolo tedesco, popolo scomodo e difficile come pochi, ma ricco e interessante come pochissimi, è in effetti il popolo dei contrasti, e come tale dovrebbe essere il popolo «drammatico» per eccellenza. Parimenti, se il teatro, il rito teatrale presuppone un forte senso comunitario, il popolo tedesco, col suo spirito di massa, a volte supino e pericoloso, col suo senso della collettività anche artistica (si pensi alla sua propensione per il canto corale), dovrebbe essere, in maniera eminente, un popolo «teatrale» (e non importa se, a questo senso del collettivo, faccia contrappeso, come abbiamo già accennato, un non meno forte senso dell'individuo). In effetti la conclusione è esatta, come la storia della letteratura e dello spettacolo tedeschi stanno a provare. Parole e frasi comuni ambiente amore artista assai attori autore Berliner Ensemble Berlino borghese Brahm Brecht buon casa certo commedia conflitto dell'espressionismo dialogo donna drammatica drammaturgo Erwin Piscator espressionista espressionistica figlio Friedrich Wolf Germania gioco giovane grand guignol grottesco guerra Hacks Handke Hauptmann Helene Weigel Hitler Hofmannsthal invece ispirato Kaiser Kroetz Kurt Weill lavoro lingua tedesca linguaggio lirica lotta madre Max Reinhardt moderno moglie mondo morte musica nazista Neue Sachlichkeit nuovo opere ormai padre personaggi poesia poeta poetica politica povero proprio protagonista psicologica pubblico ragazza rappresentazione realismo realtà regia regista Reinhardt religioso ribalta ricorda rivela rivoluzione romanzo satira scena scenica Schnitzler sente sionismo sociale spettacolo sposa Sternheim stile storia successo suicidio teatrale teatro dell'assurdo teatro epico teatro tedesco testo Theater Thomas Mann tono torna tragedia tratti troppo trova uccide umana uomo vecchio vede versi visione vive Wedekind Wolf‎

‎GIUSEPPE PRESTIPINO‎

‎Realismo e utopia. In memoria di Lukács e Bloch‎

‎EDITORI RIUNITI 2002. FONDO DI MAGAZZINO ALLO STATO DI NUOVO. Oggi la scienza vanta poteri tecnologici quasi illimitati che suscitano speranze e, più ancora, timori. Ne è derivato un impulso alla produzione neocapitalistica che, del pari, insegue un'accumulazione illimitata, ma aggrava gli squilibri sociali e ambientali entro uno spazio ormai mondializzato. Sarebbe insensato limitare la libertà della ricerca teorica. Ma la metodologia delle scienze risulterebbe rinvigorita se un'ipotetica umanità in armonia con se stessa e con la natura fosse riguardata - anche dai saperi e dal loro statuto operativo - come pietra di paragone per una definizione teorica preliminare del mondo fisico e vivente in generale e se, poi, con procedimento inerso, la stessa umanità fosse a sua volta ridefinita per il suo radicamento nella sostanza fisica e biologica. Non dunque dall'umano presente, ma da un'idea regolativa di un'umanità sociale utopicamente trasformata muoverebbe - retrospettivamente, in modo avveduto - la prima cognizione di ogni altra realtà. Ma dalla consaputa fisicità originaria e costitutiva di tutti gli esseri dovrebbe farsi strada un'opposta (e complementare) interpretazione realistica dello stesso mondo umano e del suo agire teleologico. "Trasformare" e perciò "intepretare", con Vico e con Marx. Filosofia della prassi canone di ogni ermeneutica. Nel primo percorso, un'etica farebbe da guida a un'ontologia; nel secondo, l'ontologia ci ricondurrebbe all'etica, ossia alla volontà collettiva di un kantiano "regno dei fini", nel quale individui liberi e liberamente associati potessero abitare una Terra pacificata e eco-riciclata. Parole e frasi comuni afferma alcuni antropocentrico appunto Aristotele azioni Bidet biologico blocco Bloch borghese Bucharin  capitale capitalistica categorie causalità classe comune concetto concezione condizioni considerare coscienza  cristianesimo critica dell'essere dell'uomodemocrazia determinazione dialettica diritto divenire economica  egemonia elementi Engels epistemologico Ernst Bloch esempio etica filosofia fisico forma formale  forza funzione futuro Galvano della Volpe generale globalizzazione Gramsci gramscianaHartmann  Hegel hegeliana Heidegger ideologia individuali individui infatti invece Kant kantiana l'essere  l'uomo lavoro Lenin liberalismo libertà livello logica logico-storica Lukàcs Marx marxiana  marxismo materiali mente mezzi Michele Russo modellomoderno mondo natura naturali  Nietzsche nozione nuovo oggettiva oggi ontologico  osserva passato pensiero peraltro plusvalore politica Popper possibile possono prassi  presente processo produttive produzione proprio rapporto Rawls razionalità reale realtà relazioni rivoluzionaria rivoluzione sarebbe scientifica scienza senso sociale società soltanto spazio specie  Stalin storia storico strati struttura superstruttura sviluppo tecnologica teleologico teoria teorica  transmoderna umana valore vivente Volpe‎

‎LUCA BIANCO‎

‎ANALOGIA E STORIA IN KANT‎

‎GUIDA EDITORI 2003 231 PP. FONDO DI MAGAZZINO: PARI AL NUOVO Questo lavoro è volto ad analizzare il ruolo assunto dalla nozione di analogia nella filosofia della storia di Kant. Attraverso l'analisi dei testi che vanno dal periodo precritico fino agli ultimi scritti di Kant, emerge a duplice funzione dell'analogia, teoretica e pratica, e se ne determinano i diversi significati. Luca Bianco si è laureato in filosofia all'Università di Torino, dove attualmente è dottorando di ricerca. La sua tesi di laurea è alla base del presente volume. Parole e frasi comuni abbiamo afferma Akademie Ausgabe analogia animale ANTH causa causalità concetto conferma conoscenza consente considerare cosmopolitica costituzione Critica del Giudizio deismo dell'analogia dell'esperienza dell'idea dell'umanitàDialettica Trascendentale disposizioni emerge empirica ente epistemologico fenomeni filosofia della storia finalità naturale fmalità fondamento genere umano Giudizio riflettente Herder Ibidem Idee infatti intesa Kimt l'analogia l'idea l'uomo leggilibertà meccanismo metafisica mondo natura morale dell'uomo noumenica nozione oggetto ontologico pace perpetua pensare Philonenko piano politica possiamo possibile pratico principio problema progresso morale progresso storico progresso verso proprioProvvidenza quest'ultima ragione rapporto realizzazione realtà repubblica morale repubblica perfetta rienza riferimento rinvenire ruolo schema storico schematismo scienza naturale scopo finale scopo ultimo sembra sensibile senso simbolica storia della natura storia naturale storia umana sviluppo tale teismo teleologia morale teleologia naturale teleologia storica teoretico teoria terza Critica trascendentale tratta trova turale un'analogia universale uomini‎

‎ALAN SWINGEWOOD‎

‎IL MITO DELLA CULTURA DI MASSA‎

‎EDITORI RIUNITI 1980 210 PP. "DALLA SCUOLA DI FRANCOFORTE AL MARXISMO DEGLI ANNI SETTANTA: UN'ANALISI CRITICA E UNA RISPOSTA PROVOCATORIA" LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME PERFETTO"‎

‎RICHARD SAAGE‎

‎INTERPRETAZIONI DEL NAZISMO‎

‎LIGUORI 1979 176 PP. FONDO DI MAGAZZINO: SEGNI DEL TEMPO ALLA COPERTINA, LIEVE CENNO DI PIEGA AL MARGINE ANGOLARE INFERIORE, COME FORSE SI VEDE IN FOTO, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO.‎

‎HANSPETER PADRUTT‎

‎L'INVERNO EPOCALE CRITICA ECOLOGICA DEL PRESENTE CONSIDERAZIONI ATTUALI‎

‎ALFREDO GUIDA AGE 1998 FONDO DI MAGAZZINO: SEGNI DEL TEMPO ALLA COPERTINA, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO. "L’inverno epocale", una ’’radicale critica ecologica del presente’’, ma anche molto di più. Un appello alla ’’svolta’’, pensata al di là degli schemi semplicistici e riduttivi del ’’cambio di paradigma’’, un richiamo a quel ’’ripensamento’’ radicale che può sottrarci alla crisi, a quella ecologica in senso stretto, ma anche e soprattutto alla crisi della modernità in generale, che è pur sempre ecologica, ma in un senso esteso, in quanto crisi dell’abitare, perdita della terra. L’inverno, in tal prospettiva, è l’immagine della mancanza e della estraneità, quel congelamento macchinale del linguaggio, ridotto a mero vettore di ideologie ed istruzioni tecniche, che va superato nel ’’riaccordo’’ col mondo delle cose e delle parole. La svolta è dunque ricerca di una consonanza, un’apertura che si trattiene dal prendere possesso, rispettosa e premurosa nei confronti del mondo che le corrisponde in un dialogo essenziale, privo di hybris e sereno. Hanspeter Padrutt, nato nel 1939 a Zurigo, dove lavora come psichiatra e psicoterapeuta, è fautore dell’impostazione fenomenologica in psicologia, quell'analisi esistenziale, di cui è uno dei maggiori rappresentanti. Oltre a ’L’inverno epocale’, suo primo libro, è apparso nel 1992 ’Eppur si muove. Parmenide nell'inverno epocale’, opera dedicata al poema del filosofo di Elea a partire dalla prospettiva estremamente attuale inaugurata nel presente testo. Hanspeter Padrutt, nato nel 1939 a Zurigo, dove lavora come psichiatra e psicoterapeuta, è fautore dell’impostazione fenomenologica in psicologia, quell'analisi esistenziale, di cui è uno dei maggiori rappresentanti. Oltre a ’L’inverno epocale’, suo primo libro, è apparso nel 1992 ’Eppur si muove. Parmenide nell'inverno epocale’, opera dedicata al poema del filosofo di Elea a partire dalla prospettiva estremamente attuale inaugurata nel presente testo. Indice Introduzione I. Manca ai verdi una visione del mondo? II. L’incalzante macchinocrazia III. Il canto dell’inverno epocale IV. Winston Smith ed il fiore dell’evento V. Un prato è un prato VI. Quando il verde vuole sbocciare Una postfazione dopo 14 anni Indice dei nomi Parole e frasi comuni acidi nucleici addirittura allora animale ascolta atomica biologia bisogno calcolo Cartesio caso certo chiaramente cibernetica cielo computer comune concetto connessione dell'essere dell'evoluzione dell'im-posizione dell'inverno epocale dell'uomo depressione divenutodominio ecologica energia Erich Fromm esempio esso evoluzionista fenomenologia filosofia fiori fìsica fondamentale fondo Franz Schubert Friedrich Nietzsche Fromm fronte Goethe hybris Karl Marx Konrad Lorenz L'incalzante L'Inverno epocale l'uomo lascia Lied macchina macchinocrazia maniera Martin Heidegger Marx meccanica meccanica quantistica mente misura moderno mondiale natura nazionalsocialismo neolingua nucleare nuovo oggi parla parlò Zarathustraparola pensare pensiero Platone poesia posizione possiamo possibile potrebbe prato principio proprio psicologia rationale rebbe riaccordo riduzione rimane Rudolf Steiner sarebbe scienza sedia pieghevole Segnavia senso siamo significa signor H singolo soggettivismosoggetto stella cadente storia struttura strutture dissipative suono sviluppo svolta tecnica teoria terra umano uomini vedere verso il linguaggio VIAGGIO INVERNALE viandante viene visione del mondo visione-del-mondo vivente‎

‎MARIO TRONTI‎

‎CON LE SPALLE AL FUTURO PER UN ALTRO DIZIONARIO POLITICO‎

‎EDITORI RIUNITI 1992 XIV-179 PP. SEGNI DEL TEMPO, QUALCHE ABRASIONE (COME DA FOTO), VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO‎

‎RENé DESCARTES CARTESIO‎

‎LA RICERCA DELLA VERITà MEDIANTE IL LUME NATURALE‎

‎EDITORI RIUNITI 2002 A CURA DI ETTORE LOJACONO. FONDO DI MAGAZZINO, NUOVO. "La ricerca della Verità mediante il lume naturale" è il solo dialogo che Cartesio ci abbia lasciato. Pur incompleto costituisce una delle sue opere più leggibili e acute, ove evidente traspare la sua modernità: l'unica in cui, come Galileo nei suoi dialoghi, abbia posto a confronto direttamente le proprie posizioni con quelle di un rappresentante della scolastica. Dialogo eminentemente socratico, il volume evoca la figura del filosofo sotto la veste di Eudosso ed espone in forma piana, quasi pedagogica, i punti nodali della speculazione metafisica cartesiana.‎

‎HANNAH ARENDT‎

‎ALCUNE QUESTIONI DI FILOSOFIA MORALE‎

‎EINAUDI 2006 INTRODUZIONE DI SIMONA FORTI. LIEVI SEGNI DEL TEMPO ALLA COPERTINA, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO. In queste pagine straordinarie, frutto di lezioni tenute dalla Arendt negli Stati Uniti a metà degli anni Sessanta, il lettore può cogliere l'avvio di quella riflessione sulla banalità del male complementare, ma non contrapposta, a quella sulla «radicalità del male», sviluppata negli anni della stesura de Le origini del totalitarismo e può risalire inoltre alla fonte di quei pensieri che nel volgere di qualche anno porteranno l'autrice alla composizione de La vita della mente. E se anche Eichmann è citato solo una volta e di passata, è ovvio che egli sta sullo sfondo e rappresenta il caso esemplare, e al contempo estremo, che orienta la requisitoria arendtiana contro le concezioni teologiche e metafisiche del male. Con la chiarezza dell'intento didattico, la Arendt inaugura qui la sua interrogazione, in chiave decostruttiva, delle eterne questioni che riguardano il rapporto dell'io con se stesso. È la prima volta che queste appassionanti riflessioni vengono presentate in forma autonoma; in Italia sono altresí contenute all'interno di Responsabilità e giudizio (Biblioteca Einaudi 2004). Parole e frasi comuni agire Agostino allora autoevidente banalità del male Basic Moral Propositions c’è bisogno capacità caso castigo certo comanda comportamento conflitto coscienza criminali crimini d’accordo davvero definisce dell’anima dell’io dell’uomo desiderio dialogo dice diventa due-in-uno Duns Scoto Eichmann Epitteto esempio esiste etica facoltà fare il male filosofia morale formula Friedrich Nietzsche Germania nazista Gesú di Nazareth giudizio giuridico giusto Hannah Arendt infatti invece Kant l’altro l’anima l’azione l’esempio l’idea l’io l’ultima l’unica l’uomo legge libero malfattore malvagi meglio Meister Eckhart mente mondo Moral Propositions cit natura nazista nell’ambito Nietzsche norme obbedire origini del totalitarismo ovviamente parlare peccato pensare perfino persona Platone politica posso potere precetti principi problema prohairesis proprio punto questioni ragione rapporto razionale religioso sbagliato semplicemente senso comune sentimento senz’altro significa Simona Forti Socrate socratica solitudine soltanto tratta troviamo umana un’altra un’attività un’azione uomini validità verità virtù voglio volere volontà di potenza‎

‎WALTER FRIEDRICH OTTO‎

‎IL POETA E GLI ANTICHI DèI‎

‎INTRODUZIONE DI GIANNI CARCHIA GUIDA 1991 151 PP. + INDICE. FONDO DI MAGAZZINO: LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME PRESSOCHé PERFETTO INTRODUZIONE DI GIANNI CARCHIA GUIDA 1991 151 PP. + INDICE. FONDO DI MAGAZZINO: LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME PRESSOCHé PERFETTO. Tratte dalla meditazione matura di Walter F. Otto, queste pagine svelano il carattere eccentrico e solitario della compagine di pensiero dell'autore di Dioniso e degli Dèi della Grecia. Otto vi esplora l'orizzonte mitico-religioso della poesia nell'epoca della modernità mostrando la sua tragica essenza: il desiderio cioè e, insieme, l'incapacità di rivivere l'esperienza della grecità olimpica, di rifarsi epos eroico. Per Otto, religione olimpica è la capacità di accogliere la forza dell'origine in un ordine della forma e del rigore spirituale. Nella modernità non v'è traccia di una simile capacità, c'è evocazione romantica dell'origine o astratta sublimazione della forma: c'è scissione, tragedia. E, tuttavia, nel moderno la poesia vorrebbe ridestare gli antichi dèi, tornare a una rinnovata solidarietà tra mito e culto. Con la poesia di Hòlderlin, sottratta alla profanità, resa «pura» e «pia», il «tragico» vorrebbe porsi in attesa della sua catarsi, farsi profezia del possibile ritorno degli antichi dèi del culto. Ma invano. L'analisi di Otto coinvolge per intero lo stato di scissione del moderno, incapace di trovar scampo e rifugio fuori dal suo sterile dominio.In queste pagine - come scrive Gianni Carchia nell'Introduzione - «un'ascesi antitragica e antimoderna, antitragica perché antimoderna, vuole così alla fine sottrarre per sempre al tempo le figure, nate storicamente ma spiritualmente immortali, degli dèi olimpici. Non più soltanto figure, esse diventano allora gli archetipi, i simboli di un eterno presente». Parole e frasi comuni accade Achille Afrodite uomo antichi dèi aorgico Apollo canto celeste cielo colui comunità coscienza culto cultuale cuore dèi olimpici dell'essere destino Hòlderlin divenuto elementi elevato Empedocle Eracle eroi eroica Eschilo Esiodo esistenza esperienza essenza eterno Ettore Euripide festa figure filosofo forma forza FRIEDRICH HÒLDERLIN Goethe grandezza grecità guarda Iliade incontro individuale infatti Iperione istante Jacob Burckhardt l'elemento l'essere intiero l'istante l'umano lotta MARTIN HEIDEGGER mente meraviglia mistero misura mito moderno Nietzsche nuovo Odissea Omero originaria Otto padre parla parole pensiero PINDARO poesia poeta poetica popolo possa potenza poteva preellenica presente profondità Prometeo realtà regno religione greca rivela sacro santa Schelling Schiller sembra senso sentimento sfera spirito greco spirituale stirpe sublime Teogonia testimonia tragedia greca tragico trasformazione umana uomo e natura volontà Zeus AUTORE Walter Friedrich Otto nacque a Hechingen, piccola località della Svevia alle pendici del Monte Hohenzollern, figlio di un farmacista di fede protestante, Hermann Ernst Otto. La sua famiglia si trasferì poco dopo a Stoccarda dove Otto frequentò, a partire dal 1882, l’Eberhard Ludwigs Gymnasium. Nel 1892, dopo il superamento del severo esame di ammissione, Otto entrò nella Evangelisches Stift Tübingen, la scuola evangelica di Tubinga dove nel passato si erano diplomati il poeta Friedrich Hölderlin (1770-1843) e i filosofi Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831) e Friedrich Schelling (1775-1854). Dopo un anno di studi teologici, Otto frequentò i corsi di studi classici tenuti da Otto Crusius, da Ludwig Schwabe e da Wilhelm Schmid. La particolare vocazione a questi studi da parte di Otto convinse Wilhelm Schmid a suggerirgli di proseguirli anche a Bonn, sotto la guida di personalità come quella di Hermann Usener e di Franz Bücheler. Sotto la supervisione di quest’ultimo, Otto conseguì il dottorato di ricerca nel 1897 presentando la tesi su ’Nomina propria a Latina oriunda uno perfecti participiis’. Successivamente fu incaricato di insegnare presso una scuola secondaria di Bonn, e dal 1898, ricoprì l’incarico di assistente del ’Thesaurus Linguae Latinae’ a Monaco di Baviera, svolgendo, tra il 1905 e il 1911, anche l’attività di autore del ’Onomasticon Latinum’. In quegli stessi anni Otto venne a contatto con gli studi di Ernst Diehl e con la psicodiagnistica di Ludwig Klages, autore a sua volta influenzato dall’opera di Johann Jakob Bachofen (1815-1887). Già privatdozent dal 1905, e außerordentlicher professor dal 1910, nel 1911 Otto completò la sua abilitazione all’insegnamento sempre presso l’Università di Monaco di Baviera, sotto la guida del suo ex insegnante di Tubinga, Otto Crusius e, nello stesso anno, gli venne offerta una cattedra all’Università di Vienna, offerta che Otto accettò e grazie alla quale, frequentando l’università viennese, ebbe modo di stringere una profonda amicizia con Hans von Arnim. Nel 1913 Otto venne nominato professore di Letteratura latina a Basilea, trasferendosi, l’anno successivo e con la stessa funzione, alla neonata Università di Francoforte dove resterà per i successivi venti anni. Nel periodo francofortese Otto redigerà le sue opere fondamentali: ’Die Götter Griechenlands. Das Bild des Göttlichen im Spiegel des griechischen Geistes’ (1929) e ’Dionysos. Mythos und Kultus’ (1933). Sempre all’Università di Francoforte Otto risulterà essere la guida di una neo formata importante scuola di studi sulla cultura e la religione classica, scuola a cui aderirono importantissimi studiosi come il filologo Karl Reinhardt, gli etnologi Leo Frobenius e Adolf Ellegard Jensen, il sinologo Richard Wilhelm, il filosofo Kurt Riezler e, gli allora ancora giovani allievi, Max Kommerell, Franz Altheim, Carl Koch, Károly Kerényi e Hermann Lommel. La scuola francofortese guidata Otto raccolse, tra il 1932 e il 1938, i suoi contributi nel ’Frankfurter Studien zur Religion und Kultur der Antike’, curati sempre dallo stesso Otto. Durante i suoi ultimi anni francofortesi Otto contribuì all’edizione critica delle opere inedite di Friedrich Nietzsche insieme insieme a Karl Schlechta e a Martin Heidegger presso il comitato scientifico del Nietzsche-Archiv di Weimar. La sua vicinanza al filosofo Kurt Riezler, a sua volta tra i promotori in quegli stessi anni della Scuola di Francoforte e per questa ragione costretto alle dimissioni dal regime nazista nel 1933, convinse lo stesso regime a trasferirlo, nel 1934, all’Università di Königsberg dove Otto prese il posto del grecista Paul Maas costretto anche lui alle dimissioni per le sue origini ebraiche. All’Università di Königsberg Otto ebbe modo di stringere rapporti con lo storico dell’arte Wilhelm Worringer, il musicologo Hans Engel e l’indologo Helmut von Glasenapp frequentando il Kant Gesellschaft. Sempre in questo periodo, Otto, insieme a Karl Reinhardt e Ernesto Grassi, curò il Jahrbücher für die geistige Überlieferung, il secondo volume del quale fu sequestrato dal regime in quanto riportava le sue preoccupazioni sul futuro degli studi classici. Per questa ragione, i nazisti annullarono l’assegnazione del Kant Preis a Otto nel 1943. Nel 1944 con l’avanzata del Fronte orientale e l’arrivo dei sovietici in Prussia, Otto fuggì precipitosamente da Königsberg, abbandonando così la sua importante biblioteca e i numerosi studi ancora da pubblicare. Dopo aver vissuto in Baviera l’ultimo anno di guerra, ottenne degli incarichi d’insegnamento di Letteratura greca prima a Monaco e poi a Gottinga, divenendo, nel 1946, docente e, infine, professore emerito all’Università di Tubinga nel 1955, città dove si spense il 23 settembre 1958.‎

‎CLEMENTE SPARACO‎

‎LA FINE DELLA POSTMODERNITà LA RIFLESSIONE FILOSOFICA E L'OGGI‎

‎EDISUD SALERNO 2003 358 PP. LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME PERFETTO E INTONSO. La ragione postmoderna legge il presente in funzione di 2 distinte caratteristiche: 1.il presente è la stagione del frammento e della molteplicità dei punti di vista; 2. il presente è la stagione del postmoderno, l'epoca che viene dopo il moderno, oltre le ideologie e i miti che hanno caratterizzato il pensiero dell'Occidente, generando spesso totalitarismi e violenze.‎

‎FULVIO PAPI‎

‎GLI AMATI DINTORNI FILOSOFIA ARTE POLITICA NEGLI SPECCHI DELLA MEMORIA‎

‎GHIBLI 2001, FONDO DI MAGAZZINO ALLO STATO DI NUOVO. Il libro ha cercato uno spazio differente e insolito per la nostra scrittura. La memoria diventa il tessuto nel quale dottrine filosofiche, estetiche, casi politici, forme dell'arte appaiono nell'orizzonte dell'esperienza e della sensibilità. La pagina è dominata dalla figura del tempo: personaggi e pensieri sono visibili in un intreccio di narrativo e teorico tramite una contaminazione di generi letterari. Analisi e ricordo, critica ed emozione appartengono alla medesima pagina. L'autore è solo uno specchio dei suoi dintorni amati in tempi diversi della vita: frammenti di un'autobiografia che è sempre sottesa ma che non c'è mai. Banfi, Sereni, Segre, Musatti, Treccani, Sini e gli altri personaggi del libro appaiono tramite differenti occasioni narrative, variazioni tematiche della sinfonia di un tempo e di uno spazio della nostra cultura. Fulvio Papi, nato a Trieste, vive a Milano e a Stresa. Figura originale della 'scuola di Milano', ha interpretato i classici della filosofia (Bruno, Kant, Hegel, Marx), ha percorso le linee essenziali della filosofia contemporanea e un antico sentiero politico. Nell'ultimo decennio, in controtendenza rispetto al nichilismo filosofico attuale, ha elaborato un disegno interno al fare filosofico come scrittura che configura spazi di mondo e orizzonti di senso. I documenti più prossimi di questo tracciato sono: Il sogno filosofico della storia. Interpretazioni sull'opera di Marx, Milano 1994; Philosophia imago mundi, Comano 1994; La passione della realtà, Milano 1998; Racconti della ragione, Milano 1998; Filosofia e architettura, Como-Pavia 2000. Per i nostri tipi ha pubblicato Lezioni sulla Scienza della logica di Hegel. Dal 1965 ha insegnato filosofia teoretica, estetica ed epistemologia all'Università di Pavia. Professore visitatore al Politecnico di Milano, allo Iulm e in altre università, Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Corrente, vice presidente della Casa della cultura, dirige la rivista filosofica "Oltrecorrente". In questo libro dialoga con le sue figure della memoria, dell'intelligenza, dell'affetto.‎

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