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‎Guerre‎
‎Histoire‎
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‎Cottini Ermanno‎

‎La ventitreesima chiave‎

‎ill., br. Lo spunto proviene dal web sotto forma di concorso letterario, imperniato su un'accorata richiesta di notizie riguardanti un enigmatico personaggio di nome Bosco. Ne scaturisce un avvincente percorso narrativo che toccherà New York, Parigi e Barcellona, per concludersi nel Finis terrae della Galizia a prolungare il Cammino di Santiago de Compostela. La trama si snoda come una sorta di cammino iniziatico alla ricerca della Luce, in cui lo strumento fondamentale d'indagine e di speculazione è rappresentato dall'arte e dalla scienza. Il protagonista è l'autore stesso che si mette sulle tracce di Bosco come un segugio, coinvolgendo il giovane Silvano e guidandolo alla scoperta dell'affascinante mondo della pittura internazionale degli ultimi sette secoli; e tentando un'ardita dimostrazione dell'esistenza di una Vita oltre la vita, un mondo di Luce, intravisto nelle esperienze di pre-morte. La ventitreesima chiave non è celata sotto lo zerbino, ma luccica ancora accanto allo stipite dell'ultima soglia, quella della conoscenza, in attesa che il lettore la raccolga, per gustare la fragranza dell'ultimo frutto di Bosco che sta per sfuggirgli di mano.‎

‎Mauro Loris‎

‎Lazzaro. L'uomo che aveva perso il passato‎

‎ill., br. È una storia vera, quella narrata in questo volume: fatti e luoghi citati sono reali e si riferiscono a un episodio recente. Nell'ambito della crisi economica che colpisce l'Italia e il mondo molti drammi avvengono a tutte le latitudini, con esiti talora fatali. In una città del Piemonte un imprenditore di successo vede la propria azienda andare in frantumi, e con essa il suo progetto di vita. Conosce l'angoscia di sentirsi precipitare in un baratro dal quale non sembra possibile risalire. Ma un fatto ancora più grave lo colpisce: una banale caduta gli causa una grave emorragia cerebrale che sembra essergli fatale; e lui miracolosamente sopravvive, perdendo tuttavia la memoria del proprio passato. Dopo un lungo e faticoso percorso riabilitativo ritorna alla vita, giungendo alla conclusione che la sofferenza può addirittura diventare, per l'uomo, una risorsa, fisica, psicologica e spirituale...‎

‎Datrino Marco‎

‎Un antiquario al Kremlino. Storie di una famiglia di mercanti d'arte‎

‎ill., br. La lunga storia di una famiglia di mercanti d'arte nasce un giorno di maggio del 1947, quando il destino decide che Carlo Datrino, commerciante di metalli di Trino, diventi antiquario. E, sul solco tracciato dal padre, il figlio Marco procede accumulando successi e raggiungendo vertici incredibili. Con la sola costanza e senza il minimo appoggio riesce a godere la fiducia del presidente dell'URSS; a essere annoverato tra i creatori della Fondazione per il patrimonio culturale russo; a portare in un minuscolo borgo canavesano i favolosi tesori dei musei del Cremlino, mai usciti fino ad allora del territorio russo, per quanto ambìti dai più importanti musei dei cinque continenti; a realizzare una mostra ritenuta a giudizio unanime la più importante del mondo; a far arrivare a Torre Canavese (600 abitanti) centinaia di migliaia di visitatori estasiati, e non solo dall'Italia... Il libro narra queste incredibili vicende, illustrandole con immagini.‎

‎Barsimi Sala Margherita‎

‎Estranea‎

‎ill., br. Perché riandare indietro al passato remoto alla ricerca di fatti e persone ormai dimenticati? Nostalgia dell'infanzia? Rimpianto di situazioni, di riti e di modi di vita ormai superati? Tutte queste domande me le sono poste mentre mi accingevo a scrivere questa nuova saga familiare. Per anni, quando sentivo psicologi e sociologi affermare la necessità per tutti di 'ancorarsi' alle radici del vissuto familiare, mi ribellavo e sostenevo con convinzione che le uniche radici necessarie non sono quelle familiari e sociali, ma quelle culturali, d'identificazione, non con un determinato luogo fisico, ma con dei principi ideali e religiosi. Ritengo di non contraddirmi, ora, nel cimentarmi nella rilettura della mia fanciullezza, alla luce delle prove e delle difficoltà affrontate (a volte superate, a volte no...); i cambiamenti, per quanto sofferti, sono stati letti nel significato positivo di un possibile arricchimento. Il mio cuore si volge indietro, al passato, solo per trarne forza e consapevolezza, per guardare avanti con fiducia a quel futuro che sarà quello che noi oggi determiniamo con le nostre scelte consapevoli, non con le nostre paure.‎

‎Vignola Vittoria Carola‎

‎Nata nel borgo dell'acqua fresca‎

‎br. L'autrice è nata, cresciuta, maturata in mondi diversi, con culture (attività, comportamenti, consuetudini, norme, valori, lingue, credenze) diverse e ne ha via via assorbito gli aspetti divergenti, assumendo la diversità come ricchezza e acquisendo autonomia e senso della libertà nelle proprie scelte come persona e come donna, dapprima spontaneamente, poi riflessivamente. Autonomia e libertà che talora gratificano e talaltra si scontano. Così dal piccolo mondo antico agro-montano ha attraversato il mondo borghese della città, quello scolastico intellettuale e mondi altri, europeo, nordico, americano. Tornando ora ad abitare nella memoria e nella scrittura queste sue variegate fasi di vita, prova gratitudine per tutti i doni che ha ricevuto, nel bene e nel male, nelle gioie eccelse e nelle pene profonde, nelle conquiste e nelle sconfitte, e vi ritrova un equilibrio naturale umano. Nell'autunno avanzato della sua vita si bea della bellezza del passato e raccoglie serenità e diletto in mille preziosi frammenti da chi le è amico, dalla natura, da Mimiau, la gatta dei vicini, e, naturalmente, dalla lettura o dalla rilettura, affidabili e nobili compagne del vivere.‎

‎Han Han‎

‎Le tre porte‎

‎br. Non è facile diventare grandi nella nuova Cina a metà strada tra capitalismo e comunismo: questo sembra dirci il protagonista del romanzo d'esordio di Han Han, che fu letto in Cina da milioni di giovani portati a riconoscersi nelle esilaranti e sconfortanti avventure del quindicenne Lin Yuxiang alle prese con uno dei tre esami che spalancano, o sbarrano, le porte del liceo superiore e dell'università. Caustico e tagliente, Han Han ci mostra con dovizia di particolari una società corrotta e senza speranza. Non c'è alcuna saggezza a indicare una via: compagni di scuola uno più disadattato dell'altro, insegnanti che sembrano vivere sulla Luna, una coppia di genitori con troppe distrazioni per la testa introducono a un ritratto vivido e beffardo del sistema scolastico cinese come mai era stato mostrato fuori dal Paese. Dentro a una babele di linguaggi senza fine: è difficile conciliare gli insegnamenti dei classici della letteratura cinese, che Yuxiang cita a proposito e a sproposito, con i dettami dei burocrati di partito, e gli slogan della propaganda comunista cozzano con la furente esigenza di esaltare lo spirito imprenditoriale, la concorrenza, la lotta per emergere che è la stessa scuola in Cina a proporre come modello di riferimento. E non è nei testi del pop rock taiwanese e della pubblicità né in una cultura occidentale d'accatto che Yuxiang può trovare certezze.‎

‎Nuvolone Silvano‎

‎Il dono dell'acqua. Il mistero dell'Abbazia di Lucedio‎

‎br. Un enigma celato in una scritta vergata nel Medioevo da un monaco dell'abbazia di Lucedio - nella piana tra Vercelli e il Po - è lo spunto per un'avventura coinvolgente, vissuta a cavallo dei secoli. I protagonisti sono immersi in un tempo lontano dove i giorni sono lenti e ricchi di pensieri. Le nebbie di Lucedio, che da sempre occultano i suoi misteri, per un attimo paiono diradarsi. È soltanto un'illusione: la foschia dei secoli ricopre l'abbazia e la selva intorno, mentre una figura inquietante, il volto nascosto da un cappuccio di frate, compare fra le rive di questa terra d'acque. Forse a volerci ricordare la pochezza e la miseria della nostra condizione. L'autore dimostra una fantasia inusuale, un'intensa capacità di coinvolgere il lettore in un romanzo particolare, scritto con grande accuratezza storica, senza dimenticare le leggende che circondano questi luoghi.‎

‎Plemone Ulderico‎

‎La mula di Oreste. Racconti intorno al Gran Paradiso‎

‎ill., br. "Non voglio narrare la mia storia alpinistica ma un modo di vivere la montagna". L'ambiente è quello delle valli canavesane e valdostane attorno al Gran Paradiso, con qualche accenno alle valli di Lanzo. L'autore racconta la vita nelle alte quote, soffermandosi sugli anni Quaranta e Cinquanta del '900. Vicende apparentemente modeste e piccole storie di animali, tra leggenda e tradizione. Ma prendono anche vita storie di avventurose arrampicate. Tempi eroici di quando nello zaino non c'era il pane ma le patate lesse e al posto dei sacchi a pelo si usavano i sacchi di carta per la farina.‎

‎Bocchiardo Debora‎

‎Onorina voleva l'America‎

‎br.‎

‎Castellano Gianpaolo‎

‎Il passo del lupo‎

‎br. In un mondo di neve, roccia, fughe e ritorni, Nives - donna quasi alla soglia della mezza età - è alpinista e guida. Ed è alla ricerca di una sua dimensione. Di schiaffi in faccia ne prende tanti. La sua vita è attraversata da incontri che la segnano e la costringono a confrontarsi con le sue ansie e debolezze. Tra amicizie, tradimenti, amori che nascono e muoiono. Un'amica fidata le sarà d'aiuto a superare avversità e delusione, per reagire di fronte a uomini che finora l'hanno amata, lasciata e ferita. Ma capirà che l'unico rimedio al suo male essere, se esiste, può trovarlo solo nel profondo di sé. E di quel che la circonda. Pagine coinvolgenti che si addentrano in un mondo il nostro - nel quale è facile perdersi e ritrovarsi, più volte, nell'instancabile turbinare della vita.‎

‎Bersezio Vittorio‎

‎La testa della vipera‎

‎br. Le vicende di Emilio Lograve si snodano tra una grande città in cui frequenta l'università di medicina e un paesello a pochi chilometri dalla Svizzera. Ha vissuto un'infanzia sfortunata e il desiderio di riscatto lo accompagna negli anni della maturità. Un altro desiderio, quello d'essere amato, diventa la sua ossessione tanto da spingerlo a compiere gesti esagerati. "La testa della vipera" viene pubblicato nel 1896 a Milano dalla Società Editrice Sonzogno. Bersezio traccia profili psicologici appena accennati, che si delineano un poco alla volta, all'interno di una trama che si dipana tra miserie umane e grandi sentimenti.‎

‎Pozzo Lucia‎

‎Naufragio in alta quota‎

‎br. Dopo anni di navigazioni a vela in giro per il mondo, una donna comandante decide di dare domicilio fisso a tutti i suoi oggetti personali e ai souvenir esotici. Tra le varie offerte delle agenzie immobiliari, un luogo risponde alle aspettative della signora del mare, che nel frattempo si è anche fatta una singolare famigliola. Così, senza rinnegare l'amore per le barche a vela e per il mare, la skipper, il marito navigatore e un bimbo già grandicello, decidono di stabilirsi a quota 1200 metri, nella cornice delle Alpi Occidentali. Restaurano una baita ottocentesca nelle valli di Lanzo, dove la corrente va e viene secondo i capricci del vento. Quello stesso vento che gonfia le vele bianche in rotta sull'oceano e, dopo aver scavalcato le montagne, agita il frutteto dei navigatori. Una storia di vita vissuta tutta al femminile, e raccontata con umorismo e sensibilità.‎

‎Faldella Giovanni‎

‎Una serenata ai morti‎

‎br. L'osteria di Borgo Grezzo, paesello della piana vercellese, è uno straordinario punto di ritrovo: qui "convergono come ad un'oasi" viandanti, cacciatori e perditempo in cerca di ristoro. Tra i tavoli colmi di bottiglie, un protagonista di rilievo è Ambrogione, bevitore eccezionale al pari di molti altri avventori. Esagerano nel tracannare vino e gareggiano a chi le spara più grosse. Fino a che una sera gli eventi sfuggono di mano e prendono una piega imprevista. "Una serenata ai morti", pubblicato a Roma dall'editore Perino nel 1884, è un testo breve e gradevolissimo, dai continui riferimenti a termini piemontesi ormai desueti. Tra i contafrottole dell'osteria e le serenate più o meno improvvisate si colgono le atmosfere dei tiratardi della piccola provincia di metà Ottocento.‎

‎Castellano Gianpaolo‎

‎Acque rosse‎

‎br. Sandra arriva dalla città per intervistare gli abitanti del villaggio alpino di Mallepasses. In un quadro apparentemente idilliaco occorre poco per turbare gli animi delle comari di paese. Un antico sospetto diventa una inconfutabile verità. Una mezza parola e uno sguardo ammiccante possono indurre a gesti drammatici e scellerati. La protagonista affronta vicende che hanno covato per anni sotto la cenere dell'indifferenza e dell'oblio. Ne verrà fuori solo accettando i segreti e la sofferenza che lei stessa porta appresso. L'aiuto arriverà insperato, da chi meno se lo aspetta. Cosa è più doloroso, dimenticare il proprio passato o fare i conti con esso? Il perdono tardivo è possibile? Si può amare tutti e tradire il prossimo? In ogni uomo si nasconde un lato oscuro, eppure nessuno è un'isola.‎

‎Colombatto Clara‎

‎Il canto d'amore dei grilli‎

‎br. Viola, Mariarosa, Marta e Maria sono le principali protagoniste femminili di questo romanzo. Le loro vite si avvicendano tra gioie e dolori, aspirazioni e speranze. E con le donne ci sono anche gli uomini: dal più bieco dei padri al fratello premuroso, al buon marito, al tenero amante. In un paese della valle dell'Orco, la vita di una famiglia contadina viene ripercorsa dall'inizio del secolo - il Novecento - fino agli avvenimenti storici della seconda guerra mondiale che segnano indelebilmente il destino dei protagonisti di queste pagine. Amori trepidanti nel susseguirsi di vicende spesso tribolate, dove però la speranza vince sulla disperazione.‎

‎Cerot Marello Aldo; Giordanino Aldo‎

‎Gli anni in tasca. Storie di gente di collina‎

‎br. "Gli anni in tasca" è un intreccio di racconti usciti dalla penna di Aldo & Aldo, che trovano nell'astigianità la base di partenza della loro narrazione. Storie di varia umanità che si dilatano nel vasto territorio che comprende tutto il sud Piemonte e il suo paesaggio collinare. Giordanino si cimenta in pennellate di memoria a volte intinte nella latta dei colori del vissuto. Cerot con giovanile entusiasmo racconta il suo mondo di incontri e passioni. Racconti di pelle e sudore, risate e bevute. Confessioni di una vita vissuta intensamente, senza mai perdere il senso della realtà, ma giocando a non porsi limiti troppo facilmente raggiungibili. La ditta "Aldo & Aldo" è tutto questo.‎

‎Bella Emanuele‎

‎Camminavamo a testa alta. Frammenti di un mondo scomparso‎

‎br. Le colline dell'Alta Langa, quasi quarant'anni fa. Paesi poggiati sui colli più alti, cinti di mura e torri. Colli tondeggianti che si accavallano come onde verdi, con le montagne che si stagliano nel cielo, non troppo distanti. È da questo paesaggio che affiorano le memorie dell'autore. Una piccola raccolta di ricordi, per la maggior parte allegri, altri coperti da un velo di tristezza. Immagini un po' stinte di antichi mestieri, cibi sani e gente con le mani callose per il duro lavoro, raccolte dagli occhi di un bambino capitato per caso in questo mondo che oggi pare antico. L'idea che il nostro passato fosse, tutto sommato, migliore solo perché ci sentivamo migliori di ciò che siamo. È la semplice esigenza di narrare un passato ancora possibile che tutti rimpiangiamo ma a cui nessuno di noi fa nulla per tornare.‎

‎Bellicini Patrizia‎

‎Il sentiero dell'acero‎

‎br. Egretta Alba, un nome insolito rubato all'airone bianco maggiore, ha una vita ordinaria: una bella casa a Torino, un marito benestante (che nasconde un segreto che sa di non poter condividere con lei), un figlio adolescente un po' viziato. Egretta Alba ha un passato che cerca di dimenticare - un'infanzia trascorsa in modo inconsueto - e che riaffiora nella sua unica passione: i cervi. E quando la sua vita incrocerà quella di Elaphus, uno splendido cervo maschio sulla via del declino, Egretta si troverà a scegliere tra presente e passato, riscoprendo ideali che credeva sopiti. Sullo sfondo della natura incontaminata della val di Susa, il cervo e l'airone lotteranno per difendere le loro fragili vite.‎

‎Bertorello Fedele‎

‎Un battito di ciglia‎

‎br. Gianni Sola, saluzzese, è un giornalista della sezione cultura di un quotidiano torinese. È giovane, curioso, è un giornalista di razza, anche se nella vita privata ha ancora le incertezze di una immaturità non del tutto superata. Ha due affetti, la gatta Ciccia e Laura, giovane donna separata con due figli in tenera età. L'inchiesta di Gianni parte da molto lontano, con nebulosi sospetti, nell'ambiente inquietante di una loggia massonica nel centro città di Torino, e col contatto con ambigui individui. Sarà poi un libretto scritto in francese: "L'église abandonée près du Chateau Des Constantia de Costiliolis", a porre alla mente di Gianni interrogativi più vicini alla realtà, ma ancora senza risposte. Solo una notizia ricevuta per caso, l'abbattimento doloso di alcuni alberi a Costigliole Saluzzo, lo porterà a dipanare l'aggrovigliata matassa e a salvare una preziosa chiesetta. Sullo sfondo di tutto il racconto scorrono paesaggi piemontesi urbani, collinari e fluviali di rara bellezza.‎

‎Ardizzone Graziella‎

‎La piuma del martin pescatore‎

‎br. La prima parte del romanzo si dipana sullo sfondo della Seconda guerra mondiale. La piccola Malvina vive la sua amara realtà di paese, di freddo e di fame. Più tardi, adolescente, scoprirà una Torino ancora devastata dalla guerra e affamata, in cui affiorano i primi fermenti di rinascita. Per lei Torino è la capitale del mondo, l'altra faccia della luna. Malvina è timida e testarda e affronta uno dopo l'altro i passaggi che la vita le presenta, con ansia e caparbietà. La paura e il coraggio convivono in lei e giocano a rimpiattino tra di loro. La storia della protagonista si intreccia con quella delle tre sorelle, della madre, delle amiche, delle Tòte Falletti e di madama Imelda, famoso soprano torinese.‎

‎Dardanelli Marco‎

‎La luna nel quartiere. Gagnu malefic nella Torino anni '60‎

‎br. Torino, quartiere Madonna di Campagna, periferia nord ovest della città. Mentre l'eco della guerra è ancora presente nei racconti degli adulti che lo circondano, il piccolo Marcuse attraversa il decennio degli anni Sessanta passando dall'infanzia all'adolescenza, osservando i cambiamenti di un epoca che nell'arco di dieci anni sarà destinata a mutare radicalmente la sua vita e quella delle persone che lo circondano. Fra equivoci e intuizioni, entusiasmi e delusioni, mentre nuovi oggetti si affacciano all'orizzonte per poi entrare in pianta stabile nella quotidianità della maggior parte delle famiglie, la sua voce narrante percorre il decennio con il suo gruppo di amici accompagnata dalla colonna sonora della nuova fantastica musica che impazza dalle radio e dai mangiadischi appoggiati sugli scalini dei marciapiedi e attraverso una miriade di avventure più o meno sensate sviluppa con loro il suo cammino di crescita che lo porterà a scoprire i suoi sentimenti e i suoi interrogativi e ad assaporare, dal suo particolare punto di vista, la magia di un periodo storico che nel bene e nel male resterà unico e irripetibile.‎

‎Colombatto Clara‎

‎Bianca‎

‎br. Bianca e i suoi genitori vivono in una piccola cittadina ai piedi delle montagne nei giorni che precedono l'entrata in guerra dell'Italia nel secondo conflitto mondiale. La ragazza, pur tra molte vicissitudini, cerca di affrontare la vita con l'entusiasmo della sua giovane età. Ma la serenità e la fiducia nel prossimo sono tradite proprio da chi dovrebbe proteggerla. Riusciranno l'amore e l'affetto di una persona cara a offrire una via di fuga alla protagonista? Una storia simile a tante altre che ancora ai giorni nostri affliggono molte donne.‎

‎Soria Sabrina Cinzia‎

‎Il destino non c'entra‎

‎br. Colline del Piemonte meridionale, sul finire degli anni Cinquanta. Durante la vendemmia una ragazzina di tredici anni, Adele, è colta da una crisi epilettica, e la sua vita cambia per sempre. In una famiglia in cui la malattia è disgrazia e la terra e il lavoro sono le cose che più contano, ricoverarla in un istituto appare come la soluzione migliore. Nella stessa campagna vive Gemma che, dopo la morte della madre, si occupa del padre e dei suoi fratelli. È affiancata da una zia tanto chiacchierona quanto risoluta ed energica, che l'aiuterà a crescere offrendole una visione del mondo più libera dai pregiudizi di paese. Le strade di Adele e Gemma si incroceranno per esserne profondamente segnate.‎

‎Casse Ruggero‎

‎Cuor di camoscio e altri racconti‎

‎br. Racconti di montagna, racconti dell'alta val di Susa. In queste pagine, frutto della fantasia, emergono i riflessi di antichi mestieri, di valanghe devastanti, di circostanze capaci di travolgere le sorti del quotidiano. Prendono forma gli echi di guerra, il mondo degli spiriti, l'istinto ancestrale di uomini e animali. Che si tratti di lupi o di pastori, di boscaioli o spazzacamini: è la montagna a condizionare scelte e destini. Storie evocate dalla familiarità per questo ambiente, da sempre custodito nel cuore delle genti alpine.‎

‎De Vecchis Giovanni‎

‎Eating flowers‎

‎br. La storia è ambientata a Genova nella torrida estate del 2003. La Genova dei vicoli e dei cantieri vicino al porto che fanno da sfondo al fatidico intreccio delle vite di Arturo, Elena e Pasquale, un sedicenne orfano che per ripagarsi i debiti con uno strozzino è costretto a improvvisarsi rapinatore. In un arco di quindici giorni, le vite dei tre si incrociano in un pericoloso gioco del destino, quando, per portare a termine un furto, il ragazzo è costretto ad instaurare con Arturo un rapporto d'amicizia e a farsi addirittura ospitare in casa sua. Riuscirà Pasquale a tradire la fiducia di Arturo per portare a termine il suo gravoso compito e togliersi finalmente dai guai? De Vecchis è in grado di evocare, con un certo espressionismo, le atmosfere genovesi, raccontando una vicenda condita sia di aspetti dinamici che introspettivi. Il punto di forza del romanzo è sicuramente costituito dallo stile essenziale, dal ritmo di una struttura narrativa precisa e dai personaggi: originali, vivi, indimenticabili.‎

‎Decarolis Vincenzo‎

‎Lui, il Nero‎

‎ill., ril. Quest'opera narra di una delicata ed appassionante vicenda che, traendo spunto dalle vite intrecciate di due uomini e di un animale unico e straordinario, sullo sfondo delle nostre Alpi, descrive la quotidianità e il mondo degli uni e dell'altro, e rappresenta un'approfondita analisi di realtà che vanno scomparendo. È un respiro profondo, che parla di nobiltà d'animo e umane debolezze, di sentimenti ed emozioni, trasportando il lettore in una natura meravigliosa, partecipe di avvenimenti inconsueti e singolari.‎

‎Decarolis Vincenzo‎

‎Un'ombra dal cielo‎

‎ill. Una storia che vi parlerà anche d'amore, dove non immaginereste mai di trovarlo, che farà vibrare ogni animo. Entrerete in punta di piedi in un mondo affascinante e crudele, trattenendo il respiro fino all'ultima, avvincente pagina. È realtà. È lotta quotidiana per il diritto di sopravvivere, per il dovere di perpetuare la propria specie, per la necessità di combattere una Natura selvaggia ed ostile, ma anche... bella. Incredibilmente bella.‎

‎Molan M. (cur.)‎

‎In lei tutte le donne del mondo‎

‎brossura "Nove donne che vivono in Africa, Asia e Sudamerica. Non si tratta di persone famose, i loro nomi ai più non dicono nulla e difficilmente troverebbero posto in un libro che parla di donne che hanno conseguito risultati straordinari in importanti campi dell'attività umana. Molto differenti tra loro per età, colore della pelle, contesto socio-culturale e religione, le loro vite sono unite da un sottile filo rosso: l'essere riuscite a fronteggiare con tenacia, coraggio e creatività le avversità della vita, grazie alla capacità, propria dell'essere donna, di vedere con gli occhi e con il cuore. Seppure oppresse, sfruttate e ferite hanno dimostrato di essere capaci di resistere alle difficoltà senza farsi travolgere, generando nuove e più favorevoli situazioni. La loro fragilità, solo apparente, è diventata forza esemplare. Nel libro si narra di donne che hanno dedicato la propria vita ad un credo, sia esso religioso, come per Suor Lea, infermiera in Madagascar, sia politico-ideologico come nel caso di Louisette, resistente algerina nella lotta per l'indipendenza del suo Paese, vittima di atroci e prolungate torture da parte dei militari francesi. A tutt'oggi il genere femminile è ancora largamente vittima di abusi e di violenze, una pratica legittimata dalla cultura dominante in molte parti e non solo nel Sud del mondo. La violenza sulle donne, soprattutto quella consumata tra le mura domestiche, ha raggiunto limiti intollerabili anche nel nostro paese".‎

‎Cutolo Donato‎

‎Occhi chiusi spalle al mare. Con Contenuto digitale per download e accesso on line‎

‎br. Introverso e schivo, Piero è cresciuto all'ombra di un padre distante e autoritario su un'isola immaginaria del Sud, approdo di migranti. Dalla morte prematura della madre, il ragazzo è solito affidare a una matita pensieri e desideri, cercando nel disegno un modo per esorcizzare paure e fragilità. Un giorno, un incontro fortuito in un palazzo abbandonato cambierà prospettiva e direzione alla sua esistenza. Occhi chiusi spalle al mare è una storia intima. Con stile semplice e raffinato, Cutolo delinea i contorni di sentimenti veri come i conflitti descritti, siano essi bellici o interiori. A rendere indimenticabile la lettura è l'ascolto in sottofondo della colonna sonora composta da Rita Marcotulli e impreziosita dalla voce di Sergio Rubini.‎

‎Solinas Donghi Beatrice‎

‎Vite alternative‎

‎br.‎

‎Tarbelli Gianfranco‎

‎Un respiro nella neve‎

‎br.‎

‎Sangue rosso. Lame nere. Storie di militanza antifascista‎

‎br. Dodici racconti di storia e memoria, fantasia e realtà, una risposta di scrittura militante al riproporsi di cupi fantasmi del passato. Storie che ogni autore portava dentro e nelle quali ogni lettore troverà qualcosa di sé e del suo tempo.‎

‎Kinsella William P.‎

‎Shoeless Joe‎

‎br. Ray ha una fattoria in Iowa, dove vive con la moglie Annie e la figlia Karin. Una sera sente una voce che gli dice: "Se lo costruisci, lui verrà". Ray capisce di essere chiamato a costruire un campo di baseball tra le piante di granturco per far tornare a giocare "lui", Shoeless Joe Jackson, il campione coinvolto nello scandalo dei Black Sox del 1919. Un altro messaggio misterioso condurrà Ray a intraprendere un viaggio verso l'East Coast per strappare il grande scrittore J.D. Salinger al suo isolamento volontario. Con Salinger, Ray continuerà la sua avventura, sospesa tra passato e presente, tra magia e realtà, per tornare infine a casa, al suo campo dei sogni. Durante il viaggio, Ray non lascerà indietro nessuno, neanche il lettore che, seguendo il ritmo dolce ma incalzante della storia, scoprirà se Shoeless Joe tornerà a giocare e Salinger a scrivere, se Ray riuscirà a salvare la fattoria e chi è quel giocatore che Ray attende di veder giocare nel suo campo. Con il baseball, autentico collante generazionale della cultura americana, come sottofondo, Shoeless Joe ci lancia una sfida: il campo dei sogni di Ray può diventare anche il nostro.‎

‎Scibona Salvatore‎

‎La fine‎

‎br. 15 agosto 1953. È la festa dell'Assunta a Elephant Park e, come ogni anno, il quartiere si trasforma in un carnevale di venditori ambulanti, gente di ogni colore, infinite varietà di cibo, mirabolanti giostre per bambini. Tra la folla svettano i portatori della Vergine con le loro tonache immacolate, che contrastano con la pelle scura della statua di Maria. L'aria della sera estiva porta in sé il sentore di un presagio, e per una volta tutto sarà diverso. Una vedova abortista, un adolescente introverso, un'enigmatica sartina, un marito abbandonato, un gioielliere che colleziona lettere di confederati e Rocco, il panettiere. Individui ordinari, trascurabili perfino, ma resi indimenticabili dalla loro fede incrollabile nella ricerca del proprio compimento, nel realizzare quel determinato atto, quel particolare progetto, con l'idea che al termine del percorso sia possibile trovare la fine di tutto. Salvatore Scibona tesse una serrata trama di eventi, costellata di indizi nascosti, ambientata negli anni Cinquanta tra gli immigrati della comunità italoamericana di Cleveland, Ohio, e segnata da un crimine mai svelato che informa le vite dei protagonisti. Un'opera prima che sfiora, con garbo e capacità di introspezione, i grandi temi della vita attraverso i pensieri e le riflessioni dei suoi personaggi, facendo scivolare il lettore nel puro piacere di un'avida lettura.‎

‎Mabanckou Alain‎

‎Le luci di Pointe-Noire‎

‎ill., br. Giugno 2012. Dopo ventitré anni Alain Mabanckou torna nella sua Pointe-Noire. Invitato dall'Institut français per un ciclo di conferenze, alloggia in un appartamento per artisti e scrittori dove, appeso alla parete del salotto, c'è un quadro che ritrae una donna dallo sguardo triste. Durante il soggiorno, oltre agli impegni ufficiali, si dedica alla scrittura del suo libro di ricordi, ma è bloccato, ha un nodo in gola. Sa di essere tornato nella città natale non solo per motivi di lavoro, ma soprattutto per riappropriarsi del passato, per riportare alla luce un'infanzia smarrita nel groviglio della memoria, per salutare i membri della sua numerosa famiglia, orfana di mamma Pauline e papà Roger, e per rivedere i luoghi cari - la casetta di legno "reggia" della madre, il cinema Rex "garanzia del sogno", il liceo archivio di episodi dell'adolescenza. Ma Pointe-Noire non è più la stessa: la casetta è cadente, rovinata dal tempo, il cinema è diventato una chiesa pentecostale, il liceo ha un altro nome e gli appare come un labirinto. Perdipiù tra i familiari ci sono dissapori, e sembrano interessati solo ai suoi soldi. Alain è scosso, disorientato, ma nel mostrare a un amico una foto che si è fatto scattare con i nipoti si rende conto che quei bambini sono liberi e felici, come in fondo lo era lui da piccolo, e non baratterebbero la loro infanzia con niente al mondo. E al momento di ripartire la donna del quadro lo saluterà con un sorriso e avrà i lineamenti della sua amata mamma.‎

‎Romagnoli Gabriele‎

‎L'artista‎

‎br. Il sedicenne Remo Gualandi sta per essere fucilato dai nazisti "senza neanche avere addosso un paio di mutande vere". Solo l'intervento di un misterioso deus ex machina, l'Artista, sottrae il giovane al suo destino, ma a un prezzo insopportabile: la perdita di Marta, amore che inseguirà per il resto della sua vita. È questa "la storia più bella" che Remo racconta al figlio anni dopo, nella Bologna del 1964, alla vigilia dello storico spareggio con l'Inter che consegnerà alla squadra cittadina il suo settimo e ultimo scudetto. E mentre nell'Italia del boom economico ogni sogno sembra realizzarsi, l'esistenza apparentemente normale dei Gualandi è sconvolta da una sequenza di eventi drammatici nei quali l'Artista gioca sempre un ruolo cruciale. Perché? Cosa lo spinge ad aiutare Remo e il figlio? Interrogativi che affiorano in un commissariato di polizia e che troveranno risposta solo tredici anni più tardi, in una città ferita dalle rivolte studentesche. Gabriele Romagnoli, impareggiabile nel descrivere i personaggi nel momento in cui un evento drammatico li trasforma, con questo suo trittico generazionale ci inchioda alla più urgente delle riflessioni: per riappropriarsi della propria storia è necessario "assumersi la responsabilità di tutta la vita che si è avuta alle spalle".‎

‎Mabanckou Alain‎

‎Pezzi di vetro‎

‎br. Al Credito a morte passa un'umanità composita, allegra e tragica, accomunata da una spiccata propensione alla bottiglia e dalla voglia di raccontare le proprie miserie e nobiltà. Una ricchezza che andrà perduta se nessuno fisserà su carta la storia di questo bar unico al mondo, aperto ogni giorno ventiquattro ore su ventiquattro grazie alla tenacia di Lumaca testarda, fondatore e padrone del leggendario ritrovo. Il compito viene affidato a Pezzi di vetro, cliente storico del locale, ex insegnante elementare amante del vino e delle belle lettere. Quaderno alla mano, sarà lui a raccogliere le confessioni di habitué e gente di passaggio. C'è quello dei Pampers, che prima di essere spedito dalla moglie nel terribile carcere di Makala amava consolarsi con le prostitute del quartiere Rex; il Tipografo, che ha avuto la malaugurata idea di sposare una francese, fonte di ogni sua disgrazia; Rubinetta e Casimir, che si misurano nella gara per la pisciata più lunga. Ma al centro di tutto rimane lui, Pezzi di vetro, capace con la sua prosa colta e popolare di cogliere le debolezze altrui e smascherare questi personaggi da tre soldi È così che la letteratura entra nella vita, anche nella più umile, e i libri si trasformano in parola viva, in un linguaggio universale alla portata di ogni uomo.‎

‎Mabanckou Alain‎

‎Memorie di un porcospino‎

‎br. Narra una leggenda africana che alcuni uomini hanno un doppio animale, un «doppio nocivo». Quello di Kibandi è un porcospino, a cui è indissolubilmente legato da quando suo padre lo ha condotto nella foresta e lo ha costretto a bere il mayamvumbi, una disgustosa bevanda che ha sancito la sua iniziazione. E così il povero porcospino è obbligato ad abbandonare i compagni per unirsi al ragazzo e al suo «altro sé», la fotocopia esatta di Kibandi se non fosse che gli mancano il naso e la bocca. Il problema è che il destino di un doppio è di assecondare il padrone qualunque cosa faccia, e Kibandi da bambino mite si trasforma col tempo in un feroce assassino. Vicini di casa, abitanti del villaggio: la sua furia si abbatte su chiunque osi ostacolarlo. Il porcospino lo segue ubbidiente, si rende complice di e?erati omicidi usando gliaculei come un'arma, ?nché un giorno si ritrova inaspettatamente libero e, rifugiatosi tra le radici di un baobab, inizia a raccontare la sua storia tragicomica. Dopo «Pezzi di vetro», giocoso inno alla letteratura, con «Memorie di un porcospino» Mabanckou rievoca miti e usanze della sua terra, perché «i libri che sopravvivono più a lungo sono quelli capaci di reinventare il mondo, di rivisitare la nostra infanzia». D'altronde «il mondo è soltanto la versione approssimativa di una favola» e lo scrittore congolese è maestro nel fondere cultura alta e cultura popolare trasformandole in un linguaggio universale.‎

‎Riba Raffaele‎

‎Un giorno per disfare‎

‎br. Un'agghiacciante sequenza di cinque fotografie ritrae un enorme Pluto di peluche che avanza lungo Main Street, si sfila la testa pelosa e si dà fuoco con una bottiglietta di benzina. Siamo a Disneyland Paris nel pieno delle celebrazioni per il dodicesimo anniversario del parco. A scattarle è Jacques Vian, inviato di "Le Monde", affetto dai primi disturbi del Parkinson e deluso dalla vita. Sotto il vestito sintetico c'è Matteo Danza, un dottorando in Etologia convinto di conoscere il modo per contrastare il "declino dell'uomo". Jacques è attratto dal gesto di Matteo e come un esploratore si immerge nella sua storia, nelle sue convinzioni e nelle sue paure senza risparmiare sé stesso. Un lungo reportage emotivo in cui Jacques diventa il cantore dell'utopia di Matteo e ne suggella il sacrificio, consapevole anche lui che l'uomo è un animale in cattività nella natura artificiale che si è costruito e persuaso della necessità di "riordinare le nostre convinzioni e correggere il punto di fuga", ridiventando finalmente uomini.‎

‎Manto Saadat H.; Naz S. (cur.)‎

‎«Il prezzo della libertà» e altri racconti‎

‎ill., br.‎

‎Tordi Paolo; Bemporad S. (cur.); Fortunato E. (cur.)‎

‎Amore nel tempo dell'odio‎

‎ill., br. È un romanzo storico, ma anche un giallo, ambientato nell'Italia centrale, in Vaticano e a Parigi in un periodo che va dal 1936 al al 1942. Tutto inizia con l'innamoramento della figlia del nobile più in vista nel paese per uno squattrinato e talentuoso pittore. La marchesina e il pittore fuggono a Parigi. D'ora in poi, tutto si complica. Quale ruolo misterioso ha la Chiesa? E i fascisti? Che cosa fa realmente a Parigi il pittore Giovanni, ormai marito di Margherita? Che cosa avviene nel frattempo al paese? Quali intrighi si celano? A una superficiale prima lettura potremmo pensare di esserci imbattuti in un romanzo di cappa e daga. Poi, però, ci accorgiamo che, oltre gli intrighi avvincenti, le fughe, i complotti, si celi una gemma, una bussola il cui ago ruota e guizza attorno all'eterna ricerca d'equilibrio fra morale, coscienza e costume, fra lotta di classe e tirannia. Il contenuto - scrive il francescano Enzo Fortunato nell'introduzione - "si coglie attraverso un significato che si trova in tutto il racconto: quello della preoccupazione di ogni famiglia, di ogni genitore, ricco o povero, giovane o anziano, di strappare i propri figli da una vita pericolosa."‎

‎Giardina Santo‎

‎Favole di Esopo‎

‎ril.‎

‎Ghezzi Vittorio‎

‎Memorie di una bassotta di buona famiglia‎

‎ill., br. È l'uomo l'amico fedele del cane?‎

‎Marziani Michele‎

‎Un ombrello per le anguille. Racconti scritti sull'acqua‎

‎br. La pesca è stata ed è ancora la mia vita interiore. Non parlo spesso nella vita con Dio né con la mia anima, né con le persone care che ho perso per strada. Lo faccio pescando. Il mistero di quanto si nasconde sott'acqua è in grado di farmi riaffiorare i dubbi su quanto si nasconde nell'eternità. L'ingiustizia di un atto barbaro, primitivo - l'uccisione delle catture libera un dibattito interiore, mai risolto, ma infinitamente vitale. La pesca per me, a volte, è quasi una religione. È quello che non sono mai riuscito a far capire a mia madre, a mio padre, agli amici, alle donne che ho amato. Spero di riuscirci con i miei figli. Perché? Beh, perché io ho avuto un ottimo padre, ma oggi so che avrei voluto un padre pescatore. Qualcuno che mi segnasse le vie da percorrere, mi dicesse come fare il nodo per legare l'amo senza farmelo studiare sui libri con i disegni sempre poco chiari, qualcuno che si alzasse con me all'alba sapendo che cosa stavo provando.‎

‎Telmissany May‎

‎Dunyazad‎

‎ril. Dove ricomincia una donna se sua figlia, attesa nove mesi, poi non nasce? Ricomincia dalla perdita e dalla solitudine, da una pena insopportabile, Il nome scelto per la bambina doveva essere Dunyazad, come la sorellina di Sherazad, la tessitrice delle "Mille e una Notte". Dunyazad ha passato una sola notte in ospedale. E le altre mille? "Scrivo Dunyazad chiedendo aiuto alle lettere del suo nome". È scrivendo e ritrovando la voce che una donna ritrova se stessa e la voglia di rifare il mondo. Anche se tutto scorre come dentro un film, se la vecchia casa viene venduta, il lavoro abbandonato, se le amicizie si perdono, il cuore puntella quello che deve rimanere saldo: il figlio, un marito " con occhi dolci sonnacchiosi, zigomi scolpiti come le statue degli antichi dei, un bel corpo", attento e consapevole, con cui ricreare il gioco dell'amore. Come nella migliore tradizione araba, è la storia raccontata che vince la cabala del destino e degli dei, riscattando la vita e affidandola al giorno, dopo il buio di ogni notte. "Ora ripresento i conti agli dei del tempo, che devono ancora venire".‎

‎Livi Grazia‎

‎Sognami ancora‎

‎ril. Una antologia di otto dei migliori racconti di Grazia Livi che Anna Banti riteneva perfetti e Montale considerava un esempio della migliore prosa italiana. Uno stile pieno di nitore e misura, che predilige la sapienza artigianale di chi fa le cose per bene. Il riferimento è alla grande tradizione anglosassone, da Virginia Woolf a Katherine Mansfield, ma anche a grandi scrittrici italiane come Gianna Manzini e Dolores Prato. Il filo rosso è quello che da sempre le sta a cuore: le possibili relazioni che consentono alla parola di trovare una sponda. Grazia Livi è una delle grandi signore della letteratura italiana. Il suo contributo è stato essenziale non solo per la narrativa ma anche per la saggistica. Testi fondativi come "Le lettere del mio nome" e "Narrare è un destino" hanno contribuito a definire criticamente la letteratura di genere.‎

‎Tancredi Lucia‎

‎Côté Bach‎

‎ril. Tutto ha inizio con un'illuminazione improvvisa: l'incontro tra il protagonista, critico musicale alle prese con una biografia di Bach, e Marie, la donna da lui abbandonata tempo prima, non moglie anche se madre dei suoi figli. Da qui, dalle reazioni incontrollate che avverte scatenarsi dentro di sé, incomincia un percorso di riconsiderazione della propria esistenza, delle proprie scelte, dei propri comportamenti. Incomincia ad inseguire il suo vecchio amore, che ora vede sotto nuovi aspetti. La storia si snoda in un parallelo con la vita di Bach, oggetto di studio del protagonista: una vita simile a quella dei santi, in cui tutto è avvenuto al momento giusto, che si pone in contrasto con lo sfaldamento della sua, fatta a pezzi dal proprio egoismo. Di qui, l'intenzione di "provare a fingere di vivere côté Bach. Vale a dire: dalla sua parte". E sullo sfondo la musica di Bach, buona "come il pane", che sottolinea i momenti chiave in cui il protagonista sistema i pezzi della sua vita e impara a riavvicinarsi agli aspetti minimi e quotidiani dell'esistenza.‎

‎Danilov Dmitrij‎

‎Posizione orizzontale‎

‎br. Gli articoli e le interviste da scrivere, le serate letterarie con gli amici e le partite di calcio giocate online, le foto scattate durante i viaggi di lavoro e gli spostamenti sui mezzi pubblici o sui taxi di Mosca. Eventi che si susseguono durante il giorno, in attesa che giunga il momento di assumere la posizione orizzontale e di abbandonarsi al sonno, narrati al lettore da un protagonista che racconta di sé senza mai usare la prima persona singolare. Con uno stile vicino all'annotazione, "Posizione orizzontale" è il racconto di una voce narrante che sembra prendere le distanze dagli avvenimenti della propria esistenza per compiere azioni che non sono propriamente azioni, ma una serie di attività svuotate di significato e di emotività. "Posizione orizzontale" è un'opera eccentrica e pungente che, senza mediazioni né ammorbidimenti stilistici, conduce il lettore direttamente nello spazio mentale dell'autore, un romanzo che all'apparenza si ferma in superficie per arrivare direttamente negli anfratti più profondi dell'animo umano, là dove meglio si sente l'eco dei classici russi.‎

‎Abba Giuseppe Cesare; De Nicola F. (cur.)‎

‎Da Quarto al Volturno e noterelle d'uno dei mille‎

‎br. Negli ultimi trent'anni di vita Abba si adoperò generosamente per far conoscere le imprese e i personaggi del Risorgimento non solo nelle cerimonie alle quali era invitato come oratore ufficiale, ma anche con numerose opere scritte in particolare per il popolo e per i più giovani, come l'antologia Uomini e soldati, Letture per l'esercito e per il popolo (1890) e Storia dei Mille narrata ai giovinetti (1904). Quanto più tempo però era trascorso dalle imprese garibaldine, tanto più era aumentato in Abba il risentimento per la progressiva indifferenza delle autorità nei confronti di quanti al seguito del Generale avevano combattuto e si erano sacrificati: questi spunti polemici saranno accentuati nei suoi ultimi scritti: da Vita di Nino Bixio (1905) a Cose garibaldine (1907) alle postume Pagine di storia (1912-13).‎

‎Gueglio Vincenzo‎

‎Cuori da un altro mondo. Il dramma di Colombo‎

‎br. Un Barolomeo scettico, presago del disastro e intriso di nostalgia per Genova, tenta invano di trasmettere un po' del proprio buon senso all'inquieto Cristoforo, il quale però, sprezzante ogni calcolo diverso dai suoi, rimane irraggiungbile da qualsiasi ragionamento che contrasti con la Missione della quale si sente investito. Il testo, spesso comico, intreccia i dati della vita dei Colombo con la grande storia: mette in scena, fra l'altro, la spartizione del mondo fra Spagna e Portogallo (con la decisiva mediazione del papa); e gli ultimi istanti del Descubridòr carico di gloria e umiliazioni, amareggiato da dubbi e rimorsi, ma saldo nella propria dignità, accresciuta anzi da una nuova, dolorosa saggezza. "Tu hai il dono d'avere ragione anche quando hai torto" - gli aveva detto una volta Joao II, re del Portogallo. "Come dire che ho torto anche quando ho ragione" - medita il vecchio Cristoforo sul letto di morte, ripensando all'enorme carico di delitti che la sua impresa ha introdotto nel mondo. Un testo teatrale che si legge come un romanzo, ricco di informazioni come un saggio, esilarante come una farsa, commovente come una tragedia, stimolante come un pensiero nuovo.‎

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