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Crainz Guido
Il sessantotto sequestrato. Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni
br. A distanza di cinquant'anni dal simultaneo manifestarsi dei movimenti di contestazione del '68 in tante parti del Vecchio continente, iniziamo forse a comprendere che per la sua storia successiva sono rilevanti soprattutto i rivolgimenti, i traumi e i processi che segnarono la Cecoslovacchia, la Polonia e altre aree dell'Europa «sequestrata» dall'impero sovietico, per dirla con Milan Kundera. Per molti versi quei rivolgimenti rappresentarono uno spartiacque: la conferma definitiva che il «socialismo reale» non era riformabile. I processi che attraversarono allora quest'area furono solo apparentemente stroncati a Praga dai carri armati del Patto di Varsavia e in Polonia da una brutale offensiva di regime che assunse violenti toni antisemiti, provocando l'esodo di una ricca comunità intellettuale e di una parte significativa degli ebrei rimasti nel paese dopo la Shoah. In realtà, pur nel modificarsi di prospettive e di visioni del mondo, si dipanano da allora alcuni esili e al tempo stesso straordinari fili che portano al 1989, passando per Charta 77 in Cecoslovacchia o per il Kor e Solidarnosc in Polonia. Eppure, in quel fatidico '68, i giovani, gli intellettuali e i rinnovatori di quei paesi, i sostenitori di un «socialismo dal volto umano», non trovarono nei movimenti studenteschi dell'Occidente quel solidale sostegno che sarebbe stato necessario. Né lo ebbero dai partiti comunisti europei. Perché? E perché in molte ricostruzioni storiche complessive ha prevalso spesso una sostanziale rimozione di questi aspetti? A queste domande e a questi nodi rispondono i contributi del libro: il saggio di apertura di Guido Crainz; quelli di Pavel Kolar, Wlodek Goldkorn, Nicole Janigro, Anna Bravo; e i documenti di studenti e intellettuali di allora, con le successive testimonianze di personalità come Jiri Pelikàn, Adam Michnik, Zygmunt Bauman.
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Galton Francis; Martina G. (cur.)
Piccolo manuale di sopravvivenza
ill.
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Acidini Luchinat Cristina
La lupa e il leone. Romanzo toscano al tempo della guerra di Siena
ill., br.
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Lardner Ring
Tagliando i capelli e altri racconti
br. Americani frivoli e frenetici degli albori del Novecento; ingenua e maliziosa borghesia di provincia, cinici signoroni di città con in testa il mito inscalfibile di Hollywood, del denaro pigliatutto, del successo nello sport: sigari e bridge, bionde e baseball... i racconti di Ring Lardner riescono a renderne in pieno la forza. Ad esempio, Elliott: potrebbe essere il più forte battitore di baseball del mondo. Schianta gli avversari scagliando la palla come un missile verso le stelle. Poi, inspiegabilmente, rimane lì impalato e brucia decine di punti. D'altronde, è uno che si fa la barba, ridacchiando, in piena notte e a volte sembra pronto a sgozzare un compagno di squadra senza motivo. Altro bel tipo, il barbiere che rievoca - una miscela di epica e malignità - le bravate del bullo rappresentante di scarpe. Uno di quelli che si piazzano in bottega e tengono banco. Piccoli raggiri, lettere che seminano zizzania qua e là. Finché qualcuno non gli fa le scarpe con un sano colpo di fucile. O ancora, una coppia costretta a cambiare città. Non per via di un pluriomicida. Ma per lo schiacciante eccesso di "sollecitudine" con cui i nuovi amici, certi Stevens, si intrufolano in ogni incombenza. Non c'è angolo della vita - automobile, rasoio, casa, reggiseno, vacanze - su cui quelli non la sappiano più lunga. E non si intromettano cambiando tutto, come loro credono sia meglio, fino allo sfiancamento.
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Leskov Nikolaj; Nori P. (cur.)
Tre giusti
br. Quando Nikolàj Leskóv è morto, nel 1895, Lev Tolstoj ha detto: "Il tempo di Leskóv deve arrivare, Leskóv è lo scrittore del futuro". A leggere questi racconti ("L'angelo sigillato", del 1873, "A proposito della Sonata a Kreutzer", scritto nel 1890 e pubblicato, postumo, nel 1899, e "L'uomo di sentinella", del 1887), si direbbe che quel futuro lì siamo noi. "Leskóv ci ha lasciato tutta una serie di racconti leggendari, al cui centro è la figura del giusto: raramente un asceta, quasi sempre un uomo semplice e attivo, che diventa santo, a quanto pare, nel modo più naturale del mondo." (Walter Benjamin)
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Ritchie Jack
Il grande giorno
br. Han detto di lui che avrebbe potuto scrivere I miserabili in due paragrafi, perché l'arte della sintesi è una sua grande virtù. Hitchcock lo amava per questo, e per l'eleganza con cui ti avvince subito e ti spiazza sempre. Gli bastano pochi tratti per far vivere un personaggio; due frasi per catapultarti nella storia. Assassini per caso, killer professionisti, studentesse, cuochi, scrittrici, alcolizzati, cassiere, detective, ereditiere, maggiordomi e gigolò ci attirano in case confortevoli, nella cella di un carcere, in una tenuta di campagna, al tavolo di un locale o in vicoli bui, dove c'è stata una vittima, ci sarà presto, o magari non ci sarà. Ben non sa usare la pistola e chi gliela mette in mano se ne pentirà; fare jogging lungo la scogliera è salutare solo se tua moglie ti vuol bene. Mentire sul suo piatto preferito può salvare la vita a un condannato a morte, e il sesso con un altro non è la forma più pericolosa di infedeltà. E se la cassiera uccisa durante una rapina tornasse al mondo con l'unico scopo di redimere il suo assassino? E se il cugino dato per morto, unico erede del castello, ti rubasse le sigarette dal cassetto per farti capire che tanto morto non è? Nei racconti di Jack Ritchie non ci sono eroi, e il male è sempre relativo: prontezza di spirito, intuito, freddezza e una buona dose di cinismo sono armi vincenti nel gioco delle parti di una possibile realtà.
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Bravi Adrián N.
L'inondazione
br. Morales vive con Clemente, un cane arancione, in una soffitta di Río Sauce. Un paese che prende il nome da un fiume e che, dopo un'inondazione, è diventato una distesa d'acqua disseminata di tetti. Tutti gli abitanti lasciano le loro case tranne Morales, che passa le sue giornate a percorrere il paese in barca, a mangiare fagioli all'osteria del Turco e a sorvegliare le mosse di un enorme caimano che si stabilisce nella stanza dei figli. Con l'andare del tempo, ha la strana sensazione che i luoghi non siano più dove li ricordava e che la mappa del paese si sia scomposta, a eccezione del cimitero sommerso dove riposa la moglie. Tutto potrebbe restare eternamente sul fondo del fiume, se su Río Sauce non gravasse la minaccia di una speculazione, e un gruppo di imprenditori, forse cinesi, non si apprestasse a comprare per poco il passato di una cittadina fantasma. Con la sua lingua incantata, Bravi racconta una vicenda a fior d'acqua, in cui tutte le grandi avventure umane, le minacce, le promesse e gli affetti avvengono nel calibrato silenzio di una vita sospesa.
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Brautigan Richard
American dust
br. Pubblicato negli Stati Uniti nel 1982, quando Brautigan, lontano dai successi dei suoi primi romanzi, lottava contro depressione e alcolismo, "American Dust" racconta - in un continuo sovrapporsi di piani temporali - la difficile adolescenza della voce narrante: un ragazzo di tredici anni che cresce senza padre nell'Oregon del secondo dopoguerra, vivendo di piccoli espedienti. Finché, sparando alle mele in un frutteto con il suo fucile calibro 22, uccide accidentalmente il suo compagno di giochi e avventure, scoprendo così, nel modo più brutale, a quali conseguenze si vada incontro quando si decide di spendere i pochi soldi accumulati rivendendo vuoti di bottiglia per comprare dei proiettili, anziché un sano hamburger americano. Tra custodi di segherie perennemente ubriachi e strane coppie che vanno ogni giorno a pesca portandosi dietro un divano sul quale stare comodamente sedute, tra ragazzine che abitano nell'agenzia di pompe funebri dei genitori e famiglie che cambiano casa ogni sei mesi passando da una roulotte all'altra, Brautigan ci racconta, in pagine di dolorosa, sognante levità, il retaggio di violenza, paura, dolore che si annida nelle pieghe del sogno americano.
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Paleari Alberto
La casa della contessa
br. Tornando da un'ascensione al Pizzo Crampiolo, Oreste inciampa nel proprio destino ed inizia a raccontare all'Angelo Sterminatore la propria storia.
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Steiner Marco
L'ultima pista
br. 1980, otto dicembre. Mark David Chapman spara cinque colpi di pistola calibro 38 nella schiena di John Lennon. Bob Collins, giovane newyorchese di origine irlandese, in quello stesso giorno perde i genitori a causa dell'esplosione di un'autobomba. "Lennon aveva quarant'anni e aveva appena registrato "Double Fantasy", dedicato a suo figlio Sean e alla moglie Yoko Ono. Mio padre ne aveva trentanove e non mi aveva dedicato neanche cinque minuti della sua vita". Inizia da qui la storia di Bob, che un giorno decide di partire alla ricerca di un passato familiare del tutto sconosciuto, e di ricostruire la vicenda della bisnonna Louise, nata in Polonia e poi prostituta in Argentina. Nel suo viaggio incontrerà il marinaio Corto Maltese, il bandito Butch Cassidy, e altre persone, dal passato nebuloso e inquietante. Il viaggio in Patagonia sulle tracce della sua storia porterà Bob a misurarsi con personaggi avventurosi e luoghi affascinanti.
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Rigoni Stern Mario; Cerrutti G. A. (cur.)
Quel Natale nella steppa
br. In questi racconti la scrittura di Mario Rigoni Stern, precisa e rigorosa ma in grado di chinarsi ad ascoltare le più minute sfumature delle vicende umane, rievoca e riporta in vita un mondo che sta irrimediabilmente scomparendo. È la forza di uno scrittore che ha trasformato la lucida testimonianza delle ultime disastrose guerre in indimenticabile lezione civile, ricostruendo le ragioni profonde dell'essere uomini e dello stare insieme. Il Natale emerge come rappresentazione del mondo più autentico che l'autore porta con sé, custode di quei valori umani che le sue pagine cercano di conservare e tramandare, e che diventa la chiave di riferimento con cui fronteggiare gli avvenimenti del presente.
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Fiore Nunzio
Il figlio di Arianna
brossura
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Manzoni Alessandro; Nieves Muniz Muniz M. de las (cur.)
I promessi sposi
ril.
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Tarchetti Igino Ugo
Fosca
br. Questo romanzo è considerato il capolavoro di Igino Ugo Tarchetti, scrittore milanese scapigliato, che morì di tifo prima di portare all'epilogo la storia. Il romanzo, dalle forti tonalità emotive, fu concluso da Salvatore Farina, amico e collega di Tarchetti. La vicenda ruota attorno alla perturbante figura di Fosca, una donna misteriosa ed inquietante, malata nel corpo e nello spirito ma con un'arcana e oscura forza magnetica, con la quale attrae a sé Giorgio. Il mito del doppio, dell'antitesi tra luce e buio, vita e morte è magistralmente raccontato.
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Adimi Kaouther
Le ballerine di Papicha
br. Un vecchio palazzo nel cuore di Algeri, uno di quei posti in cui nessuno sceglierebbe di abitare... Una famiglia vive lì, al centro delle chiacchere e dei pettegolezzi del vicinato. Sarah, la sorella maggiore, ritornata nella casa materna con una figlia e un marito che sembra aver perso la ragione, passa le sue giornate a dipingere, si perde nei colori come a inventare un mondo diverso. I suoi fratelli, Adel e Yasmine, non riescono più a parlarsi. Adel ha un segreto che lo sveglia nel cuore della notte, Yasmine è bella, libera... estraniante. Un romanzo sensibile, violento e lucido, il cui lato oscuro è ammorbidito dai sogni innocenti di una bambina che indossa con orgoglio le sue ballerine di tela, che cammina dritta per la sua strada e sfugge al conformismo.
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Khosa Ungulani Ba Ka
Ualalapi
br. Nella saga di Ngungunhane, ultimo imperatore del regno di Gaza, l'autore fa rivivere un ampio frammento della storia mozambicana del XIX secolo attraverso la molteplicità delle voci (mozambicane e portoghesi) e delle figure di volta in volta protagoniste: i potenti e gli umili, i narratori dei villaggi e le donne del popolo, i guerrieri fedeli e le eroine ribelli. Il nome stesso che dà titolo al libro - Ualalapi - è quello di un guerriero che per obbedienza apre la via al potere del suo capo, uccidendone il fratello: un personaggio minore a cui il caso ha dato un ruolo che lo sovrasta.
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Fellini Federico; Copioli R. (cur.); Morin G. (cur.)
L'Olimpo. Il racconto dei miti
ril. Fino ad ora inedito, pochissimo conosciuto anche tra gli specialisti, "L'Olimpo" è il racconto delle passioni erotiche e drammatiche de gli Dei olimpici. L'irresistibile, sensualissima Afrodite; Urano e il suo sanguinario figlio Crono; Selene immersa nell'incanto argenteo della notte; i Cidopi, Pan, la fascinosa e perversa Pasifae che genera il Minotauro; l'orgiastico Minosse, nel cui seme nuotano millepiedi e scorpioni; l'insuperabile Afrodite, prima, suprema Ekberg celeste e marina. E con loro molti altri, ma su tutti Zeus, magnetico e volubile, onnipotente e capriccioso. Attorno, nell'atmosfera carica di tensione orgiastica, si muove la moltitudine di figure che dà vita a un umanissimo teatro dei caratteri, inaspettatamente vicino a quello che incontriamo nella vita di tutti i giorni, sulla nostra terra. In questo sorprendente 'romanzo degli Dei', Fellini ripercorre gli archetipi della nostra immaginazione - suo tratto distintivo e magistrale - con la libertà fantastica e l'intelligenza critica del grande romanziere, onirico e pungente. L'invenzione inesauribile, la capacità unica di sorprendere propria di Fellini sfida qui l'impossibile, sceneggiando in opera totale di sensi, suoni, visioni e movimenti la metamorfosi incessante delle forme, propria della realtà come del sogno. Concepito come soggetto e trattamento cinematografico, ma anche come narrazione 'guida' per una serie televisiva, "L'Olimpo" fu elaborato dal Maestro dopo "La città delle donne". Il film però non fu mai realizzato, né per il cinema, né per la televisione, e oggi rimane solo come testo scritto. Un inatteso capolavoro che testimonia, una volta di più, il genio inimitabile di Federico Fellini.
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Villalta Gianmario
Bestia da latte
ril. Vengono da un mondo lontano i ricordi che si sprigionano nella mente del protagonista di questo romanzo nel momento in cui apprende della morte di uno zio un tempo molto amato e poi altrettanto detestato. Per la precisione - se poi davvero precisi possono essere i ricordi dell'infanzia - vengono da un piccolo paese del Nordest, durante gli anni Sessanta, quando la coda del boom economico inizia a cambiare le abitudini e i comportamenti. È l'epoca in cui «le stalle hanno cominciato a puzzare» e «gli animali - così come la terra - sono diventati materia per la produzione industriale». Ma a tornare alla mente del protagonista sono soprattutto i momenti vissuti insieme al cugino Giuseppe. Perché è proprio il complesso rapporto fra i due a segnare, forse più di ogni altra cosa, la sua infanzia. Un rapporto fatto di grande complicità ma anche di violenza e di paura: sentimenti, questi, che non lo hanno più abbandonato, né mai è riuscito a sciogliere nella loro aggrovigliata natura. Oggi, il bambino di allora, arrivato alla soglia dei sessant'anni, si chiede le ragioni di quella violenza sorda, cupa, marcio frutto di altra violenza. E si chiede se la sua vita, senza quelle vicende ormai lontane, sarebbe stata diversa.
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De Meo Rosario
Il valzer sull'orlo del pozzo
br. Il libro è un romanzo di formazione, narrato tra il 1971 e il 1995. Il nome del protagonista è Cesare. La sua nascita coincide con quella di un pozzo all'interno del quale sono nascoste metaforicamente le sue paure, ma anche i sogni, le debolezze, le fragilità. Il pozzo che il protagonista chiamerà Merlino, non è altro che l'amico immaginario, il suo alter ego, l'anello di congiunzione tra il passato e il presente. La maturazione del protagonista è lenta, e neanche definitiva, la vita è un continuo libro work in progress dove i capitoli si scrivono giornalmente. Non troverà una certezza al suo domani ma saprà che potrà affrontarlo e che la vera forza è nel saper voltare pagina e guardare altrove. E provare a scrivere un altro capitolo.
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Amal Nukila
Il drago Cala Ibi
br. Maya vive nella metropoli di Jakarta. La sua vita è apparentemente perfetta, ma comincia a vacillare quando in sogno le appare un'altra donna, Maia, una sorta di suo "doppio" che vive nella lontana Ternate, una sperduta isola delle Molucche. Spinta dalla necessità di incontrare il suo alter-ego, Maya parte in sogno sulla groppa del drago Cala Ibi, simbolo orientale del cambiamento e fonte per lei di saggezza e conoscenza. Le avventure oniriche spingono Maya a incamminarsi davvero verso una ricerca della propria identità profonda.
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Ross Ann B.
Miss Julia scende in pista
br. Non c'è tregua per Miss Julia. Hazel Marie, ex amante del marito divenuta la cocca di casa, scompare e sul suo conto iniziano a girare strane voci. Miss Julia non può far altro che incaricare un investigatore privato di cercarla. Sarà capace di starsene a casa con le mani in mano, in attesa dei risultati? Sembrava che i guai fossero finiti per Miss Julia, e invece la ritroviamo alle prese con una situazione imprevista e difficile: Hazel Marie, uscita per una serata romantica, è scomparsa. Dopo uno sfortunato tentativo di coinvolgere la polizia, Miss Julia decide di fare di testa propria e assume un (fascinoso) investigatore privato. Finirà invischiata in una serie di avventure spassose e imprevedibili che la porteranno a contatto con un mondo a lei sconosciuto, quello delle corse automobilistiche. Come se non bastasse, Miss Julia deve anche fare i conti con fratello Vern, che proprio durante la sparizione di Hazel Marie torna alla carica per ottenere l'affidamento del piccolo Lloyd (e del suo patrimonio)...
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D'Orta Marcello
Cuore di Napoli. Viaggio sentimentale tra i vicoli e i bassi della città
br.
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Mínervudóttir Gudrún Eva
Tutto si risveglia con un bacio. Ediz. illustrata
ill., br. Elísabet possedeva sul serio questo potere sconcertante? Il suo bacio poteva veramente destare in chi lo riceveva quella forza trattenuta e quiescente, in attesa di essere risvegliata? E scatenare tempeste ed eruzioni di fuoco, come quelle del Katla, il vulcano che proprio in quei giorni ricopriva con un manto di cenere una Reykjavik attonita e innevata? Fuoco, cenere e neve cadevano anche nei cuori di Indi e Jón. E David, il figlio di Elísabet, che rievoca i loro ultimi giorni che sfilano prima lentamente e poi sempre più veloci, fino allo schianto finale. David lo deve fare, meticolosamente, per trovare pace e chiudere i conti col passato e, soprattutto, per capire chi è davvero sua madre: una donna straordinaria o una semplice bugiarda?
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Shriver Lionel
I Mandible. Una famiglia, 2029-2047
br. Anno 2029. Gli Stati Uniti non sono più la guida dell'Occidente. Una nuova moneta, il bancor, si è imposto come valuta di riserva mondiale, facendo precipitare il dollaro fino a renderlo carta straccia. L'intransigenza del presidente Alvarado, primo latinoamericano alla Casa Bianca, trascina il paese nell'isolamento: l'acqua diventa una risorsa sempre più rara e la vita quotidiana si trasforma a poco a poco in una lotta per la sopravvivenza. Neanche i facoltosi Mandible sfuggono al destino dei loro compatrioti. La fortuna accumulata dal trisavolo Elliot e oculatamente preservata dal bisnonno Douglas, scaltro agente letterario newyorkese, si polverizza nel giro di una notte a causa del crollo dei mercati. Mentre le città si riempiono di senzatetto con gli abiti griffati, i membri superstiti della famiglia si ritrovano stipati a Brooklyn in casa di Florence Darkly, nipote di Douglas, e poi sulla strada in cerca dell'unico lavoro ancora utile, quello nei campi. Finché, anni dopo, una fuga catartica verso Ovest porterà Willing, il figlio di Florence, a inseguire il miraggio dell'ultimo avamposto di libertà, in una nazione in cui tutte le aziende sono in mano agli stranieri e le tasse vengono prelevate alla fonte tramite chip impiantati nella nuca dei contribuenti. Una distopia realistica che coglie il nucleo delle eredità negative che rischiamo di lasciare alle prossime generazioni.
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Chiulli Maura
Nel nostro fuoco
br. Tommaso ha un'idea precisa della vita: si sveglia sempre alla stessa ora, compie gesti ordinati, puliti. Ha, nelle mani, la misura degli spazi e del tempo. Disprezza il caos, o meglio lo teme, come tutto ciò che non può controllare. Poi l'incontro, improvviso, con una donna drago, che di notte si esibisce per strada sputando fuoco dalla bocca, e di giorno custodisce le sue paure. Serviranno, a quest'uomo che sembra diretto da una voce venuta dal passato, un coraggio nuovo e una dolorosa dimenticanza per provare a vivere una storia d'amore che non sembrava più possibile. Un rapporto, quello con Elena, che a poco a poco gli insegnerà una lingua in grado di nominare - per la prima volta - un'emotività delicata e generosa. Ma l'amore, talvolta, chiede un pegno. È così che arriva un inciampo, un guasto. Una figlia, Nina, che tradisce ogni loro aspettativa, che non cresce come gli altri bambini, che non parla, che pare assemblata coi pezzi peggiori del padre e della madre. "Nel nostro fuoco" è la storia di un'incapacità ad accudire, di una paternità difettosa. Di un alfabeto emotivo da costruire attraverso i segni nascosti nelle pieghe di gesti ripetuti e sguardi incantati. Ma è anche la storia di una salvezza, dell'amore che ci mette al riparo.
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Macaluso Emanuele
Portella della Ginestra. Strage di Stato?
brossura Quali sono le ragioni nascoste dietro la strage di Portella della Ginestra? Quali gli intrecci tra mafia e poteri politici? Con prosa nitida e avvincente, Emanuele Macaluso indaga i retroscena di quella che può essere definita la prima strage di Stato italiana. Lo sbarco degli Alleati in Sicilia nel 1943 risveglia una mafia dormiente che si sostituisce al fascismo come strumento di controllo sociale e politico. La Sicilia del dopoguerra, in preda a turbolenze sociali, è attraversata da correnti separatiste che inglobano tutte le forze antistatali. Crisi sociale, miseria estrema, mercato nero, banditismo: si susseguono morti e feriti, si spara sui cittadini inermi. Testimone diretto delle sparatorie di piazza a Villalba, il 16 settembre 1944, Macaluso vi scorge l'inizio di una storia sanguinosa di cui la strage di Portella è solo un momento: non un atto isolato attribuibile alla sola spietatezza del bandito Giuliano, ma un tassello di un mosaico più ampio che questo libro mira a ricostruire.
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Missiroli Marco
Fedeltà
ril. «Il malinteso», così Carlo e Margherita chiamano il dubbio che ha incrinato la superficie del loro matrimonio. Carlo è stato visto nel bagno dell'università insieme a una studentessa: «si è sentita male, l'ho soccorsa», racconta al rettore, ai colleghi, alla moglie, e Sofia conferma la sua versione. Margherita e Carlo non sono una coppia in crisi, la loro intesa è tenace, la confidenza il gioco pericoloso tra le lenzuola. Le parole fra loro ardono ancora, così come i gesti. Si definirebbero felici. Ma quel presunto tradimento per lui si trasforma in un'ossessione, e diventa un alibi potente per le fantasie di sua moglie. La verità è che Sofia ha la giovinezza, la libertà, e forse anche il talento che Carlo insegue per sé. Lui vorrebbe scrivere, non ci è mai riuscito, e il posto da professore l'ha ottenuto grazie all'influenza del padre. La porta dell'ambizione, invece, Margherita l'ha chiusa scambiando la carriera di architetto con la stabilità di un'agenzia immobiliare. Per lei tutto si complica una mattina qualunque, durante una seduta di fisioterapia. Andrea è la leggerezza che la distoglie dai suoi progetti familiari e che innesca l'interrogativo di questa storia: se siamo fedeli a noi stessi quanto siamo infedeli agli altri? La risposta si insinua nella forza quieta dei legami, tenuti insieme in queste pagine da Anna, la madre di Margherita, il faro illuminante del romanzo, uno di quei personaggi capaci di trasmettere il senso dell'esistenza. In una Milano vivissima, tra le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli che tagliano l'orizzonte, e una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi, il racconto si fa talmente intimo da non lasciare scampo.
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Marrone Titti
La donna capovolta
br. Eleonora è una filosofa, insegna studi di genere, frequenta amici intellettuali e progressisti, ha un marito narciso e una figlia all'estero. Tutto bene? No, non proprio, perché - complice l'età che avanza - Eleonora si trova in preda a una sorta di spaesamento interiore. Forse perché ha un'anziana madre demente da accudire. Alina è una efficientissima badante moldava ingaggiata per alleviare Eleonora dalle incombenze di cura della madre. Il confronto tra le due donne - che fanne entrambe perno sulla terza, la vecchia madre - è come una deflagrazione: si specchiano l'una nell'altra e si detestano per questo. Pensano di essere diversissime e invece sono legate da una reciproca dipendenza che non riescono a tollerare. Entrambe si trovano d'un tratto, a essere tradite, deluse dove meno se l'aspettavano. E nel romanzo di Titti Marrone ciascuna racconta la sua esistenza direttamente, per la sua parte, in brevi, spietati e a volte ironici lampi di coscienza contrapposti: un susseguirsi di personaggi e d'involontaria feroce comicità sulla vecchiaia, la malattia, i piccoli trucchi per fuggire dalle responsabilità.
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Cechov Anton
La steppa
br. "La steppa" è la storia di un lungo viaggio, che il piccolo Egòruska, mandato dalla madre a studiare in città, compie in parte in calesse, insieme allo zio e a un anziano sacerdote, e in parte su un convoglio di carri colmi di balle di lana, in compagnia di un disomogeneo gruppo di contadini-mercanti. Un incedere lento attraverso la sterminata steppa ucraina, in apparenza monotona e immutabile, ma in realtà disseminata di stimoli visivi e sonori che il fanciullo impara a conoscere, ad amare e a temere. Tra accampamenti improvvisati per sfuggire alla calura del giorno, pasti frugali attorno a un fuoco, temporali che paiono non aver fine, racconti fantastici e storie di un passato troppo a lungo rimpianto, Egòruska, sempre più lontano dall'ambiente rassicurante in cui sempre ha vissuto, impara a conoscere il mondo e se stesso, avvertendo, per la prima volta, il peso della solitudine e l'incertezza di un futuro a cui, suo malgrado, si trova destinato.
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Piccola guida tascabile ai mestieri sconsigliabili in letteratura
ill., br. Quante volte abbiamo desiderato sottrarci alla routine quotidiana dello spegnere la sveglia, chiedere pietà alle stelle mentre si torna ad avere un aspetto pseudo umano tramite dosi massicce di caffè endovena, pregare in aramaico che il treno/bus/tram non sia in ritardo, arrivare a lavoro e venire inghiottiti da un turbinio di fogli, moduli e telefonate? Bene, eppure c'è chi farebbe volentieri a cambio. Perché abbandonare l'oasi felice del piumone pare ben poca cosa rispetto all'entrare in competizione con il Diavolo per una parte a teatro o lavorare nell'attesa di un disastro preannunciato da bizzarre e incomprensibili visioni. Se siete incerti sulla carriera da intraprendere nel vostro futuro, questa "Piccola guida" saprà indirizzarvi a dovere verso le i professioni che richiedono stomaco; spina dorsale e una buona dose di nervi saldi. Insomma, sì, lavori da affrontare a proprio rischio e pericolo, sempre tenendo a mente che ciò che conta, alla fine, è amare quello che si fa. Contiene: Il segnalatore, Charles Dickens; Poseidone, Franz Kafka; Due attori per una parte, Théophile Gautier; Spettatore di un'impiccagione, Ambrose Bierce; Il guardiano del louvre, Arthur Conan Doyle; Due indovini, Auguste de Villiers de l'Isle-Adam; Il giudice Hharbottle, Joseph Sheridan Le Fanu; L'ammalato e il pompiere, Robert Louis Stevenson.
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Ricci Valentina
Le posizioni dell'amore
ril. Vale ha quasi quarant'anni, un lavoro mediamente creativo, una Temibile Direttora Editoriale che la tiranneggia e una madre che non vede l'ora di vederla sull'altare. Innamorata del proprio piacere e romantica part-time, divoratrice di junk-food e impallinata di Tinder, affronta la vita con la battuta pronta e uno Spritz in mano. Donna dalle molte passioni, ne ha una che vince su tutte: gli uomini. Li colleziona senza patemi, partner occasionali, amori che iniziano e non richiamano, corteggiatori seriali. Ma quando una mattina si sveglia nel letto di uno stropicciato sconosciuto, non è solo il pensiero delle sue peraltro notevoli prestazioni a farle battere il cuore. Ci vorranno parecchie sbronze domenicali, serate con gli amici del cuore e improbabili fidanzati scacciachiodo perché Vale ammetta a se stessa di cosa ha bisogno. E che trovi il coraggio di andarselo a prendere.
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Tommasi Enrico
I ragazzi della via Boeri
br. Il romanzo di formazione di un ragazzo degli anni '80 in una Milano insolita e inedita, molto diversa dalla città da lui sognata. È nelle zone d'ombra di questa città che si svolge la storia vera di Enrico, studente salernitano nonché uno dei "Ragazzi della via Boeri". Per quasi cinque anni alloggerà in un modesto pensionato dell'Opera Cardinal Ferrari, simbolo dell'accoglienza milanese che fa da sfondo al suo incontro con "le tonalità più varie dell'arcobaleno del genere umano". Protagonista di infinite avventure tragicomiche, Enrico deve la formazione dell'uomo che diventerà anche, e soprattutto, all'altro lato della storia, alla conoscenza di quel sottobosco ignorato che vive spingendo un misero carrello. Non farà che ammantare di sensibilità e di emozioni positive la percezione della vita reale.
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Grigorcea Dana
Una istintiva innocenza
br. Bucarest, anni Duemila. Victoria torna a vivere in Romania dopo un lungo periodo trascorso a Zurigo. Costretta a una pausa di riposo forzato dal lavoro, trascorre le sue giornate passeggiando senza meta per le strade di Bucarest e vede riaffiorare uno dopo l'altro i ricordi della sua infanzia trascorsa sotto il regime di Ceausescu. Frammentari, buffi e variopinti, i pezzi del passato finiscono per intrecciarsi a quelli di un presente completamente diverso e, per certi versi, ancora caotico e incomprensibile. Questo romanzo, salutato con grande favore dalla critica e già tradotto in quattro lingue, restituisce il ritratto di un'epoca difficile che diverte e commuove, nelle sue anomalie e nelle sue dolcezze.
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Capote Truman
Un Natale
br. I due racconti autobiografici "Un ricordo di Natale" (1956) e "Un Natale" (1982) racchiudono l'atmosfera incantata del giorno più atteso e amato dell'anno, vissuto attraverso lo sguardo del piccolo Buddy: la gita nel bosco alla ricerca di un albero da addobbare, l'infornata di trenta focacce segretamente insaporite con qualche goccia di whisky. lo scambio dei doni - alcuni meno graditi («camicie e maglioni», come da tradizione) e altri molto amati, come un grande, bellissimo aeroplano colorato. Il ricordo ormai lontano delle feste trascorse dall'autore in compagnia di una vecchia cugina e del padre, perduto e ritrovato, rivive così in queste pagine toccanti, capaci di evocare il profumo magico e familiare dell'infanzia.
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Cautillo Cristina
L'Archimede e il Graal dei sommergibilisti
br. Un racconto costruito da Cristina Cautillo su una emozionante vicenda di guerra e di amore, realmente avvenuta durante una missione bellica. La storia si svolge all'interno dell'abitacolo del sommergibile Archimede che, durante la Seconda guerra mondiale, naviga nell'oceano Atlantico con l'obiettivo di scovare il nemico nell'abisso del mare. L'ordine è: uccidere per non essere uccisi. Una figura inusuale fa parte dell'equipaggio: un prete, un gesuita che celebrerà le messe sottomarine con un calice che oggi è diventato un simbolo, il Graal dei sommergibilisti atlantici. Alcune lettere, ritrovate in modo del tutto straordinario e scritte da due giovani innamorati, Stefano e Oriana, raccontano ogni singolo giorno di quel periodo. Stefano era uno dei membri dell'equipaggio dell'Archimede e durante la navigazione, la sera, prima di dormire scriveva alla sua fidanzata Oriana raccontando i fatti avvenuti, una sorta di prezioso diario-documento. Nonostante i tanti anni trascorsi, qualcuno desidera che quella storia non venga dimenticata: costui troverà un modo insolito per tramandarla alle future generazioni.
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Bierce Ambrose; Crescenzi L. (cur.); Giuliani T. (cur.)
Il guardiano della morte
br. Un volumetto di racconti di Abrose Bierce - "Bierce the Bitter", com'era chiamato, l'irrequieto scrittore che a settant'anni d'età partì per partecipare alla rivoluzione in Messico, dove scomparve nel buio, senza lasciare tracce, avvolto in un mistero che non venne mai chiarito. Scritti durante la guerra di secessione, cui Bierce partecipò come topografo rischiando la vita, questi racconti sono fulminanti e spietati, scritti con la precisione del topografo, per l'appunto, che sa calcolare con esattezza le funzioni degli angoli, se vuole produrre una mappa affidabile. Ma sono anche "mappe" dell'animo umano, specie nei momenti di maggiore tensione. E quindi veri racconti "di frontiera": una frontiera fisica ma anche intellettuale, morale, ed esistenziale.
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Piccola guida tascabile agli oggetti di uso quotidiano in letteratura
ill., br. Quanti di voi hanno mai preso in seria considerazione gli oggetti che si utilizzano quotidianamente? Chi sa dire se possiedono un'anima, se nascondono poteri occulti, se sono stati creati per distruggere (fisicamente o metaforicamente) coloro ai quali appartengono? Se sapeste che una caffettiera racchiude l'anima di una giovane fanciulla deceduta, berreste ancora il vostro cappuccino? O se qualcuno di insospettabile vi offrisse una tisana per riscaldarvi, potreste giurare che non lo faccia con le più losche intenzioni? Le risposte a queste domande - forse - potrà fornirvele questa Piccola Guida agli Infidi Oggetti di uso Quotidiano in Letteratura, che raccoglie racconti di MR. James, Cechov, Saki e altri, per farvi scoprire che bisogna fare attenzione a sottovalutare i propri beni materiali e bollarli come semplici "oggetti inanimati". E chissà, in fondo anche questo libro è un "semplice oggetto"...
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Pressburger Giorgio
La legge degli spazi bianchi
br. Arriva nelle sale cinematografiche il film "La legge degli spazi bianchi" di Mauro Caputo, presentato alla Mostra di Venezia e ispirato al primo dei cinque racconti di questo libro. In una fredda mattina d'inverno, il dottor Fleischmann è costretto ad affrontare l'inizio di una progressiva perdita di memoria. Medico e uomo di scienza, si ritrova suo malgrado in un universo dominato dai misteriosi rapporti tra il destino e i meccanismi che regolano la vita. E giunge alla conclusione che dà il tono alla raccolta: «Tutto è scritto negli spazi bianchi. Tra una lettera e l'altra. Il resto non conta».
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Antonelli Giorgia
Il sole in sella
br. Per molti la boxe è uno sport che rappresenta la metafora della vita: si colpisce, si è colpiti, si va al tappeto e ci si deve rialzare. Anche l'equitazione può essere vista in questo modo. Non importa quante volte sei sbalzato dalla sella; se vuoi continuare a correre, devi risalirci una volta in più. Qui però non sei solo a combattere: c'è il cavallo, fedele alleato dell'uomo dalla notte dei tempi. Nel rapporto con questo nobile animale, Giorgia troverà la forza di affrontare e superare i mille imprevisti che la vita le metterà davanti, per far rinascere la luce della speranza e per riaccendere "Il sole in sella".
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Galatolo Cecilia
Tutto procede come imprevisto
brossura
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Selimovic Mesa
La fortezza
br. Ahmet Sabo torna a casa dopo otto anni di guerra nelle paludi del Dnestr, portando con sé lo strazio, le cicatrici, le voci e i volti dei compagni morti, che affiorano alla memoria come fantasmi per poi sprofondare nuovamente nelle acque melmose di Hocin. Ma a Sarajevo la guerra non è finita. Allunga la sua ombra sulle case distrutte, sulle famiglie sterminate dalla peste, sui corpi senza nome sepolti non si sa dove. Incombe nelle relazioni umane, sospese tra circospezione e sospetto, inganno e vendetta. E la violenza delle armi si tramuta in violenza del potere. Un potere cieco, arrogante, avido, sprezzante della legge e della morale che trova la sua concretizzazione nella Fortezza, lugubre edificio nella cui ombra si decidono le sorti degli oppositori, ridotti al silenzio e piegati dal terrore. Scritto nel 1970, "La fortezza" restituisce al lettore le cupe atmosfere della Sarajevo del XVIII secolo, al tempo delle guerre turco-russe. Una città crocevia di popoli e destini, osservata fin nelle sue pieghe più oscure e raccontata da una voce fuori dal coro. Introduzione di Predrag Matvejevic.
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Lynch Paul
Grace
br. All'alba di una mattina d'ottobre, a Blackmountain, nell'Irlanda dell'Ottocento, una donna strappa dal letto la figlia Grace, la trascina all'aperto e le taglia i capelli con un coltello. Poi la veste con abiti maschili e la caccia di casa, mentre la fame già insidia i villaggi e le terre circostanti. Accompagnata dalla voce impertinente e imprevedibile del fratellino Colly, questa ragazza quattordicenne intraprende un'odissea che cambierà per sempre la sua vita: un viaggio rocambolesco attraverso un paesaggio cupo e disperato, tra incubi diurni e scorci di travolgente splendore. Per sopravvivere in un paese devastato dalla Grande Carestia, che spinge in strada milioni di persone alla ricerca di cibo, Grace sarà costretta a farsi ragazzo, poi bandito, razziando i ricchi come «la regina dei pirati» insieme a una curiosa coppia di compari. Dovrà salvarsi dalla febbre e dalle grinfie di un santone ciarlatano per diventare, infine, una donna. Meditazione sull'amore e sul destino, romanzo picaresco e insieme coming-of-age novel, a metà tra "Furore" di Steinbeck e "La strada" di McCarthy, "Grace" è un'epica e intima avventura nel cuore di uno dei periodi più bui della storia irlandese.
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Twain Mark
Autobiografia del cavallo di Buffalo Bill
br. Scritto in parte con la voce di Soldier Boy, il cavallo nero preferito di Buffalo Bill, in un immaginario avamposto di frontiera, "A horse's tale" fu originariamente pubblicato su Harper fra l'agosto e il settembre del 1906 e pubblicato sotto forma di libro nel 1907. Storia per palati forti, che a un certo punto assume venature quasi horror, ma che è anche una storia d'amore, fa parte dell'ultimo Twain (fra i personaggi Cathy Alison, ispirata alla figlia di Twain, morta prematuramente di meningite nel 1896) dove la comicità diventa più feroce e si combina a un gusto apocalittico. Un atto d'accusa della crudeltà dell'uomo verso gli animali e di come questa crudeltà possa finire per deteriorare l'animo stesso dell'uomo.
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Zeppegno Giuliana
La luce che pioveva
br. Una figlia si rivolge alla madre, ne raccoglie l'eredità di storie che appartengono a un'Italia non lontana nel tempo, ma già parte di un orizzonte mitico. L'infanzia tra le cascine del Piemonte, le preghiere al posto delle filastrocche, l'apprendistato alla vergogna e alla fatica, la passione del lavoro, la prima automobile, l'amore per un marito esuberante e fragile, per i figli inaspettati. Procedendo per brevi capitoli che segnano tappe e incontri, "La luce che pioveva" illumina con sguardo acuto e partecipe il percorso di una donna e di un Paese in trasformazione. Un libro intimo che - incalzando il «tu» materno senza mai giudicarlo - narra alla seconda persona singolare l'avventura di un'esistenza normale.
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Jünger Ernst
Sulle scogliere di marmo
br. Sotto il cielo terso della Marina vive un popolo che ha fatto tesoro della storia ed è arrivato a un felice equilibrio di organizzazione politica e sociale. Ma ai confini di questa contrada serena si addensano nubi cupe, sinistre. Annunciato da incerti messaggeri, il pericolo si insinua gradualmente, si fa reale e violento: i popoli barbari dei boschi circostanti riversano la loro volontà di potenza sull'armoniosa comunità, fomentano il disordine, minacciano il lavoro dell'uomo... In questo romanzo, pubblicato all'indomani della «notte dei cristalli», le autorità tedesche lessero un attacco all'ideologia del nazismo, ma al di là del fortissimo coinvolgimento nella vicenda politica dell'epoca, l'opera si fa portatrice di un valore più generale, e a essere rappresentata è tutta la storia dell'Occidente, minacciata dal male e dalla guerra.
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Bernhard Thomas; Reitani L. (cur.)
Amras
br. Segregati in una torre - al tempo stesso eremo mistico e simbolo della loro tradizione familiare - due fratelli vivono un tempo sospeso e dilazionato, dopo il suicidio dei genitori, cercando un impossibile approccio all'Assoluto. In questo bruciante racconto della maturità, ritenuto dall'autore il proprio capolavoro, Thomas Bernhard ha condensato i motivi e i temi cardine del suo intero universo poetico. Poche pagine della letteratura sono così struggenti come quelle in cui il narratore rievoca i momenti precedenti il tentato suicidio della famiglia. Quei suoni che provengono dalla strada, le figure ancora intraviste dalle tende tirate nell'incombente buio della sera, i libri di poesia ancora compulsati, i noti oggetti e volti quotidiani, percepiti in un istante che si avverte come estremo, l'improvviso e imprevisto piacere delle proprie «mani, voci e idee»: tutto questo è inaspettatamente evocato con un amore segreto e umanissimo, che restituisce alla vita tutta la sua aura sacrale, sia pure nella consapevolezza tragica e piena del suo incancellabile dolore. (Luigi Reitani)
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Alain-Fournier Henri
Il grande amico
brossura Un'atmosfera incantata, sospesa tra la realtà e il sogno, tra l'avventura e la favola costituisce il fascino unico del «Grande amico», capolavoro di Alain-Fournier nel quale il mondo amato dell'infanzia riaffiora e si intreccia con quello, più nascosto e segreto, delle immagini e delle creature che popolano la nostra fantasia: zingari e saltimbanchi, bambini in maschera, castelli misteriosi. In questo contesto appare a Meaulnes, il protagonista del romanzo, una dolce fanciulla di straordinaria bellezza. È un incontro magico, un amore assoluto, indimenticabile, ma proprio per questo impossibile da realizzare nel quotidiano. E si concluderà con una rinuncia: la rinuncia dell'adolescente all'avventura magica e irripetibile dell'infanzia.
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Bevilacqua Alberto
I sensi incantati
brossura Caduto in una profonda fase di depressione, l'autore viene miracolosamente risvegliato alla vita dall'influenza di Miriam, una sensitiva in grado di incantare i sensi dell'uomo, restituendogli la voglia di vivere grazie agli slanci di una potente sensualità.
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Culicchia Giuseppe
Tutti giù per terra. Remixed
br. Quando, nell'aprile del 1994, uscì per Garzanti la prima edizione di "Tutti giù per terra", Giuseppe Culicchia aveva 28 anni e lavorava in una libreria torinese che oggi non esiste più, sostituita da un grande Apple Store. "Tutti giù per terra" era stato scritto prima a mano, poi su una Remington portatile, sull'onda dell'incoraggiamento di Pier Vittorio Tondelli. Il romanzo raccontava le peripezie di quello che è stato definito "il primo precario della narrativa italiana". Walter, vero figlio degli "anni di plastica", rasato a zero, nato "troppo tardi per tutto", a cominciare dal Sessantotto e dal Settantasette, si ritrovava davanti un futuro privo di prospettive. Vent'anni dopo, forte dell'amore che i lettori continuano a provare verso il suo personaggio, Culicchia compie un esperimento letterario che è una cartina al tornasole sul senso dei personaggi e delle persone in carne e ossa, della narrazione e della vita vera: racconta la storia di Walter ambientandola ai giorni nostri. L'esperimento riesce talmente bene da apparire inquietante: giro giro tondo, ed ecco che tutto torna eternamente simile a se stesso... Con la sua penna ironica, Culicchia ci racconta i giovani di questi nostri anni con lo stesso spietato amore con cui narrava quelli di ieri, mostrandoci come lo scarto tra allora e oggi, per alcuni versi vertiginoso, sia per altri minimo. E forse il solo modo per uscire dall'impasse in cui ci ritroviamo, sta allora come oggi nel provare a strutturarla in una narrazione.
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Abate Carmine
Il banchetto di nozze e altri sapori
ril. C'è un incontro quotidiano che scandisce e rende più bella la nostra vita, che ci sa sorprendere creando connessioni inattese e meravigliose. L'incontro con il cibo. E anche il destino del protagonista di questo libro è intrecciato con le pietanze "saporitòse" di cui si nutre, dalla nascita in Calabria alla maturità nel Nord. Il cibo è identità e qui diventa motore del racconto: un'appassionata storia di formazione attraverso i sapori e le fragranze che rinsaldano il legame con le origini, accompagnano il distacco dalla propria terra, annunciano il brivido dell'ignoto. Ecco dunque le tredici cose buone del Natale, i piatti preparati con giorni di anticipo, che lasciavano intuire all'autore bambino il ritorno imminente del padre dalla Germania. E poi, nell'adolescenza, nuovi appetiti che troveranno soddisfazione nella letteratura: libri prelibati che trasformano l'autore in un lettore onnivoro. Quando toccherà a lui abbandonare il paese per un impiego in Germania, dove incontrerà la donna della sua vita e poi con lei deciderà di stabilirsi in Trentino - a metà strada tra i loro mondi d'origine -, sarà ancora un piatto a celebrare la nuova vita: la polenta con la 'nduja, sintesi perfetta di Nord e Sud. Carmine Abate racconta il legame con la terra - la fatica che comporta, ma pure le dolcezze, l'incanto - e poi gli affetti, i sogni e i successi di chi sperimenta luoghi e sapori lontani, scegliendo di vivere, sempre, per addizione.
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