LUIGI RODELLI
CONCORDATO E COSÌ SIA TESTI E TAVOLE DI CONTROINFORMAZIONE; CON PIÙ DI TRECENTO DISEGNI, VIGNETTE E POESIE VISIVE DI OPPOSIZIONE AL CONCORDATO DAL 1929 AD OGGI
DISPONIBILITÀ GARANTITA AL 99%; SPEDIZIONE ENTRO 12 ORE DALL'ORDINE. IL VOLUME PURTROPPO è RIMASTO INCASTRATO TRA UNA PILA DI LIBRI ED HA SUBITO DEI DANNI ALLA COPERTINA E AL DORSO. ALCUNE PAGINE RISULTANO "SPIEGAZZATE". Questo volume fa parte della collana pubblicata dall'Associazione per la libertà religiosa in Italia, fondata nel 1954 da Gaetano Salvemini. Il saggio occupa un centinaio di pagine. Ogni illustrazione è accompagnata da una didascalia. Informazioni bibliografiche Titolo: Concordato e così sia: testi e tavole di controinformazione: con più di trecento disegni, vignette e poesie visive di opposizione al Concordato dal 1929 ad oggi Collana: Volume 5 di Quaderni dell'ALRI Autore: Luigi Rodelli Editore: Milano: Sapere, stampa 1973 Lunghezza: 352 pagine; ill.; 24 cm Peso: 1 Kg Soggetti: Concordato del Laterano <1929>, Chiesa Cattolica, Italia, Patti Lateranensi, Fascismo, Stato, Relazioni, Storia, Cultura, Cristianesimo, Satira, Opposizione, Laicismo, Gruppi religiosi, Religione, Associazione per la libertà religiosa, Italy, political history and theory, after 1945, domestic politics, church and state, religion, ethics, freethinking, anticlericalism, Italië; politieke geschiedenis en theorie, van 1922 tot 1945, Fascisme, verhandelingen, binnenlandse politiek, kerk en staat, Cattolici e laici contro il concordato, Fumetti, Caricature, Vaticano, Papa, Pope, Santa Sede, Mussolini, Duce, Immunità, Marxismo, Radicali, Gramsci, Capitalismo, DC, Democrazia cristiana, Casaroli, Pace, Referendum, Divorzio, Matrimonio, Assistenza, Scuola, Cultura, Libri rari, Fuori catalogo, Istituzioni, Andreotti, PRI, Marco Pannella, Lotta politica, Monache, Consenso, Credenti, Fede, Affarismo
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LUIGI VOLPICELLI
COMMENTO ALLA CARTA DELLA SCUOLA
DISPONIBILITÀ GARANTITA AL 99%; SPEDIZIONE ENTRO 12 ORE DALL'ORDINE. OTTIME CONDIZIONI GENERALI, MACCHIETTE/FIORITURE, SEGNI DEL TEMPO. Luigi Volpicelli (Siena, 13 giugno 1900, Roma, 18 giugno 1983) è stato un pedagogista e accademico italiano. Fratello minore di Arnaldo Volpicelli, fu allievo di Giovanni Gentile e docente alla Sapienza-Università di Roma dal 1939 al 1970. Fondatore e direttore di varie riviste scientifiche di pedagogia, è noto per Il fanciullo segreto (1948) e i tre volumi de L'educazione contemporanea (1966), nonché per Pedagogia d'urto (1969). Scrisse inoltre un romanzo, Primavera a Panabianco, dal quale nel 1944 venne tratto un film, Rosalba, oggi considerato perduto. Era sposato con Maria Signorelli. Nell'Italia postunitaria, la relazione tra scuola e lavoro affonda le sue radici negli ultimi anni dell'Ottocento. A partire da questo momento, l'autore ricostruisce le alterne vicende che hanno caratterizzato le politiche educative e gli orientamenti che hanno regolato il rapporto tra sistema scolastico e mondo del lavoro. Particolare attenzione viene riservata al periodo del ventennio fascista, che viene ripercorso segnalandone le diverse fasi e ricordando le iniziative portate avanti da alcuni tra i principali protagonisti del tempo: da Gentile a Resta a Belluzzo, a Bottai, ad altri pedagogisti che proseguiranno la loro attività nel nuovo contesto sociopolitico del dopoguerra. La qualificazione del lavoro come produttivo fu discussa da altri commentatori della Carta. Fra i più acuti, da segnalare sicuramente luigi Volpicelli, secondo il quale il lavoro produttivo di cui si parlava nella Carta come di un momento fondamentale dell'educazione non doveva in alcun modo essere confuso con quello introdotto nelle scuole elementari sul finire dell'Ottocento o nelle scuole professionali per preparare gli operai da immettere nel mondo del lavoro, ma neppure coincideva con quello auspicato dai fautori della Scuola attiva. Volpicelli riconosceva che la scuola attiva ha di mira la personalità dell'alunno in continuo sviluppo, che essa tende a vedere il lavoro come punto di partenza pragmatistico per una attiva conquista del sapere, nella convinzione che si può imparare solo attraverso l'azione, e infine che il lavoro è il campo ove la personalità si manifesta nella sua interezza e in organica relazione con tutto il mondo. Egli però considerava queste intuizioni insufficienti a cogliere in tutta la loro portata il significato e le finalità del lavoro produttivo. A suo avviso, l'errore dell'attivismo consisteva nel considerare piuttosto la cultura come lavoro che non il lavoro come cultura, con la conseguenza di non poter attingere una nuova cultura e con il rischio continuo di slittare nel tecnicismo, nel didatticismo e di rimanere pura metodologia. Sempre secondo l'autore, occorreva invece compiere un deciso passo avanti, sul terreno teorico prima che su quello pratico, al fine di elaborare un nuovo concetto di cultura. Il superamento dell'umanità come fatto letterario, egli scriveva, implica il superamento del lavoro come fatto servile e utilitario e della antitesi tradizionale segnata tra l'uno e l'altro. La risoluzione, da un punto di vista moderno, del problema della cultura e di quello del lavoro non può aversi, insomma, che in una visione di tutta la vita. L'intellettualismo borghese aveva relegato l'umanità dell'uomo nella cultura contemplante, nel sapere umanistico fissato in un contenuto storicamente definito, e aveva trascurato tutto quanto forma il complesso mondo del lavoro. La nuova scuola doveva essere destinata a superare questo dissidio, cioè a risolvere la problematicità del lavoro o la concezione del sapere in quella del saper fare. Chiarendo la definizione lavoro produttivo presente nella Carta, Volpicelli scriveva: il lavoro è produttivo in quanto porta con sé tutti i problemi sociali e spirituali, empirici ed etici, culturali e pratici e tecnici del mondo moderno. In un'altra opera, egli affermava che il lavoro era stato considerato quale strumento educativo essenzialmente da tre punti di vista: psicologico, morale e politico. Dal punto di vista psicologico, s'è sottolineata l'importanza del lavoro, non solo per rivelare le forme più caratteristiche dell'intelligenza e della personalità dell'alunno ma anche per esercitare, e quindi, per educare lo spirito di osservazione del giovane, il suo carattere, la sua resistenza e il suo ritmo spirituale. Dal punto di vista morale, l'ufficio educativo del lavoro può intendersi in più direzioni. il lavoro prima di tutto, richiede disciplina, metodo, continuità, resistenza, più ancora che fisica, spirituale: esso, quindi, educa quelle che sono le condizioni formali di un abito morale. L'uomo che lavora, è uomo che domina se stesso. Si tratta di educazione vera e propria, e non di mera ginnastica, perché lo sforzo fisico è il risultato di una volontà e, quindi, di uno sforzo spirituale. Più avanti, Volpicelli richiamava il valore del lavoro come mezzo di educazione politica e scriveva che un'educazione al lavoro è un'educazione politica, perché segna il raggiungimento di un ordine spirituale che è fondamento dello stesso ordine politico, inteso, questo, nell'interiorità della devozione dell’individuo allo Stato. Descrizione bibliografica Titolo: Commento alla carta della scuola Autore: Luigi Volpicelli Editore: Roma: Istituto nazionale di cultura fascista, 1940 Lunghezza: 63 pagine; 21 cm Collana: Quaderni dell'Istituto nazionale di cultura fascista. Serie 10; numero 1, Suppl. a: Civiltà fascista, n. 3 (mar. 1940). Lire 6 Soggetti: Pedagogia, Didattica, Formazione, Istruzione, Educazione, Politica culturale, Cultura, Scuola, Fascismo, Stato, Ministero, Apologia della scuola media, 1922-1939, Italia fascista, Intellettuali, Borghesia, Docenti, Maestri, Alunni, Apprendimento, Carta scolastica, Materie, Insegnamento, Docenza, Alunni, Letteratura, Testi scolastici, Sussidiari, Classi sociali, Alfabetizzazione, Apprendimento, Metodi educativi, Riforma scolastica, Gentile, Benedetto Croce, Gramsci, Esami, Storia contemporanea, Scienza, Scienze, Liceo classico, Chiesa, Religione, Licei, Istituti superiori, Lingue straniere, Urss, Anni Trenta, Anni Quaranta, Anni Cinquanta, Opuscoli, Libri rari, Libri Vintage Fuori catalogo, Collezionismo, Da collezione, Sovietologi, Pedagogisti italiani, Opinione pubblica, Obbligo, Sistema scolastico, Nuovo Statuto della Scuola Unica di Lavoro, Dicembre 1923, Giuseppe Lombardo Radice, Il Lavoro produttivo nella Carta della scuola, Teorie, Magistero di Roma, Direttive, Stesura, Lavoro, Tradizione, Realtà sociale, Ordine, Studenti, Modelli, Efficienza, Conoscenza, Coscienza, Liberalismo, Documenti, Politica liberale, Dittatura fascista, Scuola popolare utilitaria, Masse, Funzione educativa, Lavorare, Attività creative, Creatività, Manualità, Accrescimento spirituale, Ambiente, Personalità, Capacità, Abilità, Bambini, Adolescenti, Crescita, Ragazzi, Maturità sociale, Inserimento, Multiformità, Lavoro produttivo, Critica, Ventennio, Froebel, Agazzi, Pestalozzi, Istituto di Ripatransone, Emidio Consorti, Belluzzo, Elementari, Primaria, Realismo, Socialismo, V dichiarazione, Media unica triennale, Economia, Umanesimo, Tecnica, Agosti, Commenti, Calò, Scuola pubblica e privata, Scuole religiose, Concordato, Famiglia, Solidarietà, Corporazione, Partito, Discipline, Orientamento, Carriera, Legge Casati, Umanesimo, Pedagogy, Didactics, Training, Education, Education, Cultural policy, Culture, School, Fascism, State, Ministry, Middle school apology, Fascist Italy, Intellectuals, Bourgeoisie, Teachers, Masters, Pupils, Learning, School paper, Subjects, Teaching, Literature, School texts, Aids, Social classes, Literacy, Learning, Educational methods, School reform, Exams, Contemporary history, Science, Sciences, Classical high school, Church, Religion, High schools, Higher institutes, Foreign Languages, USSR, Thirties, Forties, Fifties, Brochures, Rare books, Out of print books, Collectibles, Collectibles, Sovietologists, Italian pedagogues, Public opinion, Obligation, School system, New Statute of the Single School of Work, Productive Work in the School Charter, Theories, Magisterium of Rome, Directives, Drafting, Work, Tradition, Social reality, Order, Students, Models, Knowledge, Consciousness, Liberalism, Documents, Liberal politics, Fascist dictatorship, Utilitarian folk school, Masses, Educational function, Work, Creative activities, Creativity, Manual skills, Spiritual growth, Environment, Personality, Ability, Skills, Children, Adolescents, Growth, Teens, Social maturity, Insertion, Multiformity, Productive work, Criticism, Twenty years, Elementary, Primary, Realism, Socialism, Single three-Year, Economy, Humanism, Technique, Comments, Public and private school, Religious schools, Family, Solidarity, Corporation, Party, Disciplines, Orientation, Career Parole e frasi comuni bisogno borghese campo Carta della Scuola Casati certo chiaro Chiesa civiltà classe classica collegi compito concetto condizione conoscenza continuo corso coscienza critica cultura culturale definisce Dichiarazione didattica diritto educativo effettiva elementare esame esempio esigenze facoltà famiglia fascista forze Francesco De Sanctis francese funzione giovani giovare ideali insegnamento insegnanti istituti Italia italiana insegnamento lavoro manuale legge letteraria letteratura libri liceo lingue mente migliori Milano moderno mondo morale nazionale necessità opera ordine orientamento parità parla pensiero politica popolo possibile pratica preparazione principio problema professionale professori pubblica questione ragioni rapporto religiose riconoscere riforma rinnovamento scienza scolastico scuola media privata sistema sociale società spirito spirituale storia storica straniere studi superamento superiori tecnica tedesca umana vivere Civiltà fascista. - A. 1, n. 1 (gen. 1934)-[1945]. - Firenze : Le Monnier, 1934-1945. - volumi ; 26 cm. ((Mensile. - Il complemento del titolo varia. - Da: n. 1 (gen 1935) l'ed. varia in: Roma : Cremonese; da: n. 1 (gen. 1936) in: Istituto nazionale fascista di cultura; da: n. 12 (dic. 1936) in: Istituto nazionale di cultura fascista. - Termina nel 1945.
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