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De Angelis Ercole
Mente e coscienza. La mente come costruzione
br. Questo lavoro, ispirato a una breve ricognizione dell'evoluzione in atto che connota le moderne scienze della mente, propone, sul presupposto dell'interazione funzionale di mente e cervello, di ampliare in senso gnoseologico la problematica della mente e dei suoi complessi sentieri, interpretando l'intero volume dell'intelligenza cognitiva ed emotiva come progressiva costruzione psichica. Valorizzando il modello relazionale di mente, individua nel modello costruttivistico un paradigma analogico da accreditare come principio conoscitivo, per così dire, privilegiato per l'elaborazione di una filosofia della mente d'impronta prospettivistica che si propone come costruttivismo moderato, per restituire alla filosofia ciò che propriamente le compete come istanza ontologica radicale e per ridefinire le concrete dimensioni della soggettività umana, oltre ogni sua possibile elusione. Prefazione di Longhin Luigi.
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Tadini S. F. (cur.)
Rosminianesimo filosofico 2018
brossura «Rosminianesimo filosofico» costituisce un autentico osservatorio di natura storico-teoretica, grazie al quale vengono mappate tutte le interpretazioni che nel corso del tempo sono state date del pensiero rosminiano. «Rosminianesimo filosofico», inoltre, pone in dialogo teoretico Rosmini con i più diversi pensatori di ogni tempo, ubbidendo a criteri ermeneutici di analisi critica, miranti a verificare, di volta in volta, il valore imprescindibile degli asserti di ciascun filosofo nel contesto specifico del loro porsi. In tal senso il background di ciascun pensatore e l'area tematica di appartenenza divengono, nel loro insieme, un luogo privilegiato e imprescindibile di osservazione. I contributi presenti nel volume sono suddivisi in tre sezioni, dedicate rispettivamente alla storia del rosminianesimo fIlosofico, al confronto del pensiero rosminiano con i pensatori d'ogni tempo, e alle recensioni inerenti i volumi di area rosminiana, i quali, nel corso del tempo, hanno contribuito a generare filoni teoretici diversificati alla luce di un comune riferimento alla teoresi rosminiana. Il volume di quest'anno raccoglie, in apposita appendice, anche i contributi del "Cenacolo rosminiano", organizzato dal Rosmini Institute presso il Sacro Monte Calvario di Domodossola il 18 e il 19 novembre 2017, intitolato "Consenso o conflitto? La società civile nel pensiero di Antonio Rosmini".
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Sloterdijk Peter; Clerici F. A. (cur.)
I figli impossibili della nuova era. Sull'esperimento anti-genealogico dell'epoca moderna
br. Prendendo in esame nelle sue molteplici forme la figura del "bastardo" e il ruolo che di volta in volta questo personaggio ha interpretato sul palcoscenico dell'Occidente in cammino, Peter Sloterdijk riflette in modo lucido e appassionato attorno ai dilemmi che accompagnano il gioco d'azzardo delle trasmissioni culturali. Un libro costellato dai numerosi volti che hanno segnato la storia della civiltà occidentale: da Socrate a Edipo, da Gesù a Francesco d'Assisi, da Alessandro Magno a Cola di Rienzo, da Madame de Pompadour a Napoleone, sino ad arrivare ai più terribili protagonisti della modernità. Dietro le quinte di questo grande spettacolo, spiano silenziosi gli "anonimi eroi della continuità", costantemente a confronto con quell'"oscuro oggetto detta trasmissione" che allaccia o recide le generazioni, che sollecita a pensare un nuovo modo di accogliere il passato e di immaginare il futuro dell'umanità.
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Postorino Francesco
L'altro Croce. Un dialogo con i suoi interpreti
br. In questa opera l'autore interloquisce con studiosi nazionali e internazionali che hanno avuto modo di incontrare il pensiero di Benedetto Croce. Nella consapevolezza che ciò contribuirà ad allargare gli orizzonti ermeneutici, Postorino dialoga con intellettuali che provengono non solo da una cultura lato sensu crociana, ma anche da una visione progressista, marxista, liberale, azionista, cattolica, liberista ecc., perché l'intento è quello di far emergere analisi critiche, fuori dagli schemi e dalla scolastica, e al contempo offrire spazio a chi non si è misurato spesso pubblicamente con il più autorevole filosofo italiano del Novecento.
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Sereni Vittorio; Betocchi Carlo; Bianchi B. (cur.)
Un uomo fratello. Carteggio (1937-1982)
br. Documento di una profonda solidarietà umana e intellettuale, il carteggio fra Vittorio Sereni e Carlo Betocchi illumina di nuovi riflessi il dibattito sul fare poesia in Italia negli anni del secondo conflitto mondiale e della ricostruzione. Lo scambio epistolare inizia difatti alla fine degli anni Trenta, quando Betocchi favorisce l'esordio di Sereni su «Frontespizio», e si sviluppa pressoché ininterrottamente fino al tempo della sua piena maturità e della sua definitiva affermazione, chiudendosi solo in seguito alla prematura scomparsa del poeta luinese avvenuta nel 1983. Introduzione di Clelia Martignoni.
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Segato Giulio
Una commedia americana. Temi, innovazioni e religione nell'opera di Elmore Leonard
br. Una delle espressioni predilette da critici e recensori che abbiano per le mani un testo di Leonard è il "Dickens of Detroit". Un epiteto la cui origine viene spesso ricondotta a J.D. Reed, autore di un articolo apparso sul "Time" e intitolato appunto "A Dickens from Detroit". In realtà, il titolo fu deciso da un caporedattore della rivista americana che non aveva una gran dimestichezza con i romanzi di Leonard. Non sorprende, dunque, che l'espressione adottata, per quanto suggestiva e accattivante, sia piuttosto ingannevole. Restando nell'Ottocento, però, c'è un altro scrittore che sembra più ragionevole accostare a Leonard, benché appartenga a una diversa tradizione letteraria: Honoré de Balzac con la sua "Comédie humaine". Balzac, attraverso l'insieme delle opere che vanno a formare la Comédie, intendeva comporre un mosaico della società francese del proprio tempo, illustrandone tutte le figure, anche le più marginali, e mostrando l'uomo e la donna in tutte le trasformazioni morali del loro carattere. Questa sintesi, pur sommaria, potrebbe descrivere con buona accuratezza anche l'opera di Leonard. È pacifico che sussistano non poche difformità, come è inevitabile nel proporre la suggestione di un confronto fra autori il cui rispettivo contesto è radicalmente diverso, anzitutto in termini storici. Eppure, anche i quarantaquattro romanzi pubblicati da Leonard possono essere letti come un'unica grande narrazione - una commedia americana! - che vuole seguire il groviglio di esistenze lungo le strade della provincia statunitense, attraverso gli occhi di detective disorientati e killer immaturi e ridicoli. Questo perché, come in Balzac, ogni romanzo di Leonard è plurale, contiene cioè molteplici storie che si intrecciano e in cui ricorrono personaggi che sembrano scomparire nel nulla per poi riemergere a distanza di molti anni.
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Grassia Luigi
Gli italiani alla conquista del West. Tex Willer in tricolore. Una storia di uomini (ma anche di donne)
br. L'America? L'abbiamo inventata noi italiani, e non solo con Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci. Al momento giusto, in ogni parte del continente è sempre spuntato un Tex Willer italiano a fare da apripista alla Storia, dal Texas delle grandi mandrie fino alle terre dei Sioux e ai flutti dorati dei Caraibi. A creare il mito letterario del Far West è stato il cowboy siculo-texano Charlie Siringo, che ha dato la caccia a Billy the Kid e al Mucchio Selvaggio e poi ha reso nota al mondo quell'epopea pubblicando un libro da un milione di copie e lavorando da consulente a Hollywood per i primissimi film western. Un altro italiano, il bergamasco Giacomo Costantino Beltrami, ha esplorato le sorgenti del Mississippi andando alla ventura fra i Sioux e ha scritto il primo dizionario della lingua di Cavallo Pazzo. E a New Orleans, il grande porto del West sui Caraibi, ha fatto base il genovese Giuseppe Bavastro, capitano corsaro di Simón Bolívar. Le storie di questi Tex Willer italiani ci svelano com'è stata forgiata davvero l'America, e lo fanno con un sorprendente contributo femminile: di queste pagine sono protagoniste anche le cowgirl, le rapinatrici di treni e di banche, le detective e le donne pirata, oltre che le suore missionarie, le madri, le mogli e le amanti appassionate.
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Tortoreto A. (cur.)
Filosofia della fantascienza
br. Il volume mette in dialogo due discipline che, seppure quasi mai poste a confronto sul piano accademico, hanno dei profondi punti di contatto. Di certo usano strumenti e linguaggi radicalmente differenti, talvolta apparentemente inconciliabili, eppure possiedono un terreno comune di temi e problemi che può essere indagato con profitto. In alcuni casi, la fantascienza pare addirittura costituire un tentativo di risposta a quesiti ed esigenze filosofiche. Un tentativo che risponde in primo luogo alle logiche dell'immaginazione e del mito, ma che può anche fornire interessanti spunti di discussione ai filosofi, sotto forma di quegli esperimenti mentali che spesso la dialettica del pensiero utilizza fruttuosamente. Se, quindi, come sostiene Dick, la fantascienza ha la capacità di stupire attraverso una "trasposizione fondata dell'esistente", allora può anche costituire il luogo di scaturigine di interrogativi e problemi da indagare razionalmente. I saggi proposti esplorano il rapporto tra filosofia e fantascienza sotto molteplici punti di vista, interrogandosi costantemente sulla relazione tra l'uomo e il mondo in cui vive. Così facendo possono aiutarci a comprendere più a fondo il tempo presente, senza dimenticare mai di gettare lo sguardo verso il futuro. Introduzione di Luca Gallesi.
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Soriano Francisco
Noe Ito. Vita e morte di un'anarchica giapponese
ill., br. Settembre 1923. Nella regione del Kanto, Giappone, un terremoto di magnitudo 7,9 devasta Tokyo, Yokohama e altre prefetture limitrofe ad alta densità di popolazione, uccidendo tra le 100.000 e le 142.000 persone. Nel caos che fa seguito al tragico evento, uno squadrone della polizia militare arresta e uccide due personaggi di primo piano del panorama intellettuale giapponese: la scrittrice femminista Noe Ito e l'anarchico Sakae Osugi. Questo saggio ripercorre, attraverso le figure di Ito e Osugi, tutta l'esperienza del movimento anarco-femminista nel Giappone della prima metà del Novecento, con particolare attenzione al contributo della rivista al femminile "Seito", negli anni in cui il Paese conosce un progresso industriale senza precedenti.
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Zhok Andrea
Identità della persona e senso dell'esistenza
br. Qual è il nesso tra l'identità che ciascuno di noi percepisce come propria e il senso che conferiamo alla nostra esistenza? Per pervenire a una risposta vengono indagate innanzitutto le basi psicofisiologiche e ontogenetiche dell'identità personale. Qui si mostra la continuità organica e biologica che lega le dimensioni istintuali, sensomotorie e pulsionali, alla costituzione della sfera personale. Partendo dalla costituzione dell'autocoscienza riflessiva, l'indagine si sofferma poi sulla genesi e l'essenza del soggetto morale, che viene circoscritto esaminando il crinale tra "normalità" e "anormalità" psichiatrica. Infine l'esplorazione dei temi della "maschera", dell'autoinganno e della ricerca di autenticità fanno emergere quell'esigenza di orientamento e motivazione radicale che chiamiamo problema del senso dell'esistenza. In questo contesto l'identità storica e narrativa della persona, indifferente a ogni storia causale, si profila come dimensione normativa e ultimativamente fondante.
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Didi-Huberman Georges; Agnellini F. (cur.)
Quando le immagini prendono posizione. L'occhio della storia. Vol. 1
br. A partire dall'analisi delle opere "L'Abicì della guerra" e "Diario di lavoro", Georges Didi-Huberman approfondisce le dinamiche, le idee e le disposizioni formali della riflessione di Bertolt Brecht sulla guerra. Un percorso che, passando in rassegna i documenti visuali e i reportage fotografici raccolti da Brecht sulla seconda guerra mondiale, attraversa alcuni motivi cruciali per il pensiero del drammaturgo tedesco, come il concetto di esilio e quelli di rilettura e di costruzione della storia attraverso il montaggio delle immagini. Obiettivo dell'opera è quello di individuare nei montaggi brechtiani un momento fondamentale della cultura europea del Novecento e un modello di intersezione tra l'esigenza dell'interpretazione della storia, la sfida del politico e lo spazio estetico. Didi-Huberman si sofferma con particolare attenzione sull'esperienza brechtiana della "messa in scena" quale processo conoscitivo in cui gli elementi del montaggio - come "le riproduzioni delle opere d'arte, le fotografie della guerra nei cieli, i ritagli di giornale, i volti di chi gli stava vicino, gli schemi scientifici, i cadaveri dei soldati sui campi di battaglia, i ritratti dei dirigenti politici, statistiche, le città in rovina, nature morte, paesaggi e le opere d'arte rese oggetto di vandalismo dalla violenza militare" - intrattengono fra loro un rapporto vivo e dialettico, che non li irrigidisce nelle strette maglie della presa di partito, ma li colloca piuttosto sul versante critico del sapere e del vedere che ogni presa di posizione necessariamente comporta.
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Ludueña Romandini Fabián; Piro P. (cur.)
L'ascensione di Atlante. Glosse su Aby Warburg
br. Tra il 1921 e il 1924 lo storico e critico d'arte tedesco Aby Moritz Warburg (1866-1929) sprofonda nel cerchio infernale della follia. Durante il suo soggiorno presso la clinica di Bellevue a Kreuzlingen, sotto gli auspici di Ludwig Binswanger, la sua patologia diventa oggetto di studio e di accesa discussione tra gli psichiatri. Generalmente, gli studiosi che si sono dedicati ad approfondire questo periodo della vita di Warburg lo hanno fatto con acrimonia d'archivio o con pudore esegetico. E se in questa notte oscura di Warburg si nascondesse la chiave dell'interpretazione del suo pensiero e della sua eredità culturale? Dove sono emigrati gli Dei che tanto lo inquietavano? Quale segreto custodiscono le immagini oggetto di studio di una vita? In questo libro il "caso Warburg" abbandona gli annali della psichiatria per diventare il portavoce di un destino: farsi carico della tradizione metafisica occidentale per poter poi svilupparla in direzioni nuove e imprevedibili. La crisi di Warburg può anche essere intesa come la somatizzazione dell'agonia del declino dell'epoca del sapere. Tuttavia, tra le schegge della follia, è possibile individuare la disperazione di un'epoca che si annuncia, furtivamente, nel mormorio di questo secolo nascente. Prefazione di Emanuele Coccia.
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Darwin Charles; Ursillo L. (cur.)
La vita di Erasmus Darwin
ill., br. Questa biografia è un'importante testimonianza dell'interesse provato da Charles Darwin nei confronti della vita e delle opere di suo nonno Erasmus; i due non si conobbero mai, ma lo stesso Charles confessò, fra le pagine della sua "Autobiografia", come l'opera di suo nonno fosse riuscita a preparare il "terreno favorevole a quella dottrina che più tardi, in forma diversa, ho sviluppato nell''Origine delle specie'". Diversi contadini della cittadina di Lichfield credevano che il dott. Erasmus Darwin fosse un mago, altri pensavano si trattasse di un ateo, a giudizio di molti fu uno strabiliante poeta, per alcuni invece fu il primo grande teorico delle leggi della vita organica. Egli, infatti, già nel corso del XVIII secolo iniziò a porsi alcuni fondamentali interrogativi sulla natura e sulla storia della vita, cercando di rispondere alla più difficile delle domande: da dove veniamo e qual è la nostra storia? Con uno sguardo al contesto filosofico e scientifico in cui emersero le sue risposte trasformiste e tentando di porre nuovamente in rilevanza anche alcuni aspetti dell'opera e del pensiero del nipote, questo testo intende offrire un ampio quadro del trasformismo settecentesco attraverso lo sguardo di uno dei suoi più noti pensatori.
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Vanini Paolo
Cioran e l'utopia. Prospettive del grottesco
br. Cioran definisce l'utopia come "il grottesco in rosa", ossia come una caricatura della storia umana il cui aspetto grottesco, e dunque ridicolmente mostruoso, è determinato non da un'eccessiva presenza del male, ma da una claustrofobica onnipresenza del bene. A partire da questa provocatoria definizione, il presente volume indaga il ruolo giocato dalle utopie nella riflessione di Cioran, affrontando il paradigma della "città ideale" e del "mondo capovolto" da una prospettiva sia storico-filosofica che artistico-letteraria. Attraverso un confronto interdisciplinare con i fondatori della tradizione utopica occidentale (Platone e More) e con i critici più scettici di tale tradizione (Montaigne, Swift, De Maistre e Fondane), emerge la profonda originalità dell'interpretazione cioraniana, capace di cogliere il nesso non solo politico, ma anche religioso, tra l'illusione rivoluzionaria in un mondo perfetto e il disincanto scettico provocato dal fallimento degli ideali utopici e umanistici.
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Caltagirone Calogero
Per un'etica del pensare. Jürgen Habermas e il progetto di una ragione critica pubblica
br. Lo studio parte dalla constatazione che il tema della "ragione critica" è il motore di tutto lo sviluppo diacronico (svolta comunicativa prima e pragmatica poi) e sincronico (etica, filosofia politica e diritto) della filosofia di Habermas. Attraverso l'analisi della variegata e complessa produzione habermasiana, che investe diverse competenze disciplinari, le riflessioni articolate nel testo si concentrano sulla ricostruzione e rimodulazione delle principali tappe del pensiero del filosofo tedesco. L'intento è ritrovare, nello sviluppo e nel continuo rimodularsi della riflessione di Habermas, il valore della proposta di una "ragione critica pubblica", in grado di configurare un'"etica del pensare", capace di dare senso al con-vivere umano plurale all'interno di comunità partecipative e solidali, tutte ancora da coniugare e declinare nel prossimo futuro.
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Eberhard Johann August; Spano H. (cur.)
Propedeutica alla teologia naturale. Per l'uso nelle lezioni accademiche
br. La "Propedeutica alla teologia naturale" appare a Halle nel 1781, anno in cui Kant dà alle stampe la "Critica della ragion pura". Il destino storiografico dello scritto e quello del suo autore sono strettamente legati all'ingombrante figura di Kant. Eberhard non fu tuttavia una mera "controfigura dogmatica" del filosofo della Critica né l'utilizzo che questi farà del manuale eberhardiano nelle proprie lezioni di filosofia della religione dei primi anni Ottanta esaurisce l'importanza di un documento che, tra Katheder- e Weltphilosophie, rivela una saliente articolazione di teologia naturale in senso stretto e di filosofia della religione intonata alla Dogmenkritik. Questa articolazione, che l'ampio saggio introduttivo e il ricco apparato di note che accompagnano la presente traduzione si incaricano di valorizzare, informa una "logica della teologia" che se da un lato può riservare spunti di riflessione e una densa mappa concettuale a quanti sono sensibili al tema della "rinascita della teologia naturale nella filosofia analitica", dall'altro restituisce un vibrante e ancora attualissimo monito illuministico.
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De Caro M. (cur.)
La logica della libertà
br. Cos'è la libertà del volere e dell'agire? In quali condizioni essa è possibile - se è possibile - e come può conciliarsi con la legalità del mondo naturale? Gli esseri umani sono liberi? Quale nesso intercorre tra libertà e responsabilità morale? Sono queste alcune delle domande attorno alle quali ruota, da secoli, la discussione sul libero arbitrio o, come spesso si preferisce dire oggi, sulla "libertà metafisica". Questo libro, introdotto da un ampio saggio e da un'introduzione di Mario De Caro, raccoglie alcuni tra i più significativi contributi offerti a questo dibattito dalla filosofia anglosassone contemporanea: da Alfred J. Ayer a Peter F. Strawson, da Harry Frankfurt a Peter van Inwagen.
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Bonazzi M. (cur.); Serra C. (cur.); Vizzardelli S. (cur.)
Voce. Un incontro tra filosofia e psicoanalisi
br. Il tema della voce è un invito ad abbandonare qualsiasi speranza di semplicità, qualsiasi illusione di poter far filosofia senza accettare il fatto che si vada incontro alla complessità, alla densità dell'esperienza. La voce, da un lato, ci spinge dentro il magma plurimateriale dell'esperienza e, dall'altro, si presenta con una sua vividezza pulsionale senza pari: è lì, ci parla da molto vicino, dice del nostro modo di godere, mette in moto il nostro corpo portandoci al limite del pudore, di una vergogna ontologica, della vertigine dell'esposizione. "Si è troppo esposti alla voce e la voce espone troppo, si incorpora e espelle troppo", per dirla con le precise e suggestive parole di Dolar. Quando la filosofia si accosta seriamente, con l'aiuto della psicoanalisi, a questo spazio intermedio, a questo punto topologico paradossale e ambiguo, tra complessità materica e vividezza pulsionale, trova, per così dire, la sua voce.
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Gontier Thierry
La questione dell'animale. Le origini del dibattito moderno
br. La filosofia moderna è caratterizzata dalla nascita di un nuovo tipo di discorso sulla natura degli animali, differente da quelli tradizionali antichi e moderni. Tale discorso non può essere compreso semplicemente come il frutto della nuova scienza. Esso contiene un'antropologia zoologica e implica una nuova definizione dell'uomo e della sua relazione all'animalità. Gli studi qui raggruppati su Montaigne, Charron, Descartes e gli agostiniani cartesiani mirano a interrogare gli effetti antropologici, metafisici ed etici del discorso moderno sugli animali. Il presente lavoro persegue una duplice finalità: offrire una rivalutazione della modernità libera dagli schemi riduttivi antropocentrici e proporre una visione dell'animalità diversa dai modelli concettuali postmoderni.
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Costazza Alessandro
Ladri di identità. Dalla falsa testimonianza alla testimonianza come finzione nella letteratura tedesca sulla Shoah
brossura Il tema delle analisi contenute in questo volume è costituito dal delicato e complesso rapporto tra la finzionalità della testimonianza e la testimonialità della finzione letteraria. Le opere prese in considerazione sono in due casi testimonianze - vere o false - della Shoah, e in altri tre casi romanzi, vale a dire finzioni dichiarate sulla Shoah. Quattro di queste opere furono al centro di veri e propri scandali letterari, che fecero molto scalpore e occuparono a lungo le pagine culturali dei giornali e la critica internazionale. Il filo rosso che unisce queste opere è rappresentato dal furto d'identità e quindi dalla falsa testimonianza: in due casi l'argomento è oggetto della rappresentazione letteraria ("La tela", di Benjamin Stein e "Il nazista e il barbiere", di Edgar Hilsenrath), mentre in altre due occasioni è l'autore stesso a essersi appropriato attraverso la scrittura di un'identità non sua ("Frantumi", di Binjamin Wilkomirski e "La tana di fango", di Wolfgang Koeppen).
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Francucci Federico
Tutta la gioia possibile. Saggi su Giorgio Manganelli
br. L'interpretazione critica dell'opera di Manganelli è assestata abbastanza stabilmente sulle categorie che l'autore stesso ha usato centinaia di volte per definire la sua idea di letteratura: menzogna, maschera, nulla, finzione. I saggi di questo volume, senza negare affatto la validità di quel quadro, vogliono costruire una strada di lettura diversa. Unendo il rigore dell'analisi con la quanto mai necessaria libertà di movimento e di pensiero, qui si cerca di rinvenire, o di costruire (e insomma: di inventare) un Manganelli che scrive nel nome di una pratica attiva della potenza e della gioia.
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Simonetti Alberto
Il penultimo del pensiero. Gilles Deleuze storico della filosofia
br. L'ultima parola è un affare di dominio e non interessa la filosofia. Al contrario, il penultimo, come concetto e categoria filosofica, racchiude in sé i tratti della creazione, del costante divenire del pensare, in perenne farsi. Tutto questo sintetizza, secondo Alberto Simonetti, lo stilema del percorso filosofico e storico-filosofico di Gilles Deleuze, analizzato in quest'opera nei singoli corpo a corpo con i grandi classici del pensiero a cui il filosofo parigino ha dedicato fondamentali studi critici. Da Spinoza e Leibniz a Bergson, attraverso Hume e Kant, analizzando Nietzsche fino a pervenire al più contemporaneo Foucault, Deleuze ha mostrato di appartenere di diritto al novero degli storici della filosofia. Ricognizione mai statica né didascalica quella di Deleuze, ma attivo-creativa laddove alla peculiare competenza su autori e temi ha affiancato le tracce della sua riflessione, esperienza affermativa di libertà. Simonetti si pone nel duplice ruolo di archeologo e genealogista al fine di restituire quell'apertura radicale e, al contempo, quell'ansia fondativa che hanno caratterizzato il percorso di Deleuze nelle pieghe del secolo scorso.
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Cusano N. (cur.)
La filosofia futura (2018). Vol. 10: Filosofia ed esistenza
brossura La filosofia futura mette in questione quella che da sempre è ritenuta una evidenza assoluta, secondo la quale ogni cosa del mondo è soggetta all'eterno flusso del divenire. La filosofia futura mostra che tale evidenza è il perimetro all'interno del quale il pensiero occidentale da sempre si stabilisce, e la civiltà dell'Occidente, ormai planetaria, va manifestandosi. L'uomo va alla ricerca del rimedio contro l'angoscia del divenire perché, innanzitutto, crede che il divenire esista. Quando si inizia a mettere in discussione questa fede, si incomincia a mettere in questione la logica stessa del rimedio.
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Vecchiato D. (cur.)
Versi per dopodomani. Percorsi di lettura nell'opera di Durs Grünbein
br. Nato a Dresda nel 1962, Durs Grünbein è senza dubbio la voce più significativa della poesia tedesca contemporanea. Le sue opere, che godono di un'assidua ricezione internazionale, sono state ampiamente tradotte e studiate anche in Italia. Tuttavia manca a oggi una raccolta di saggi che tracci un quadro organico della raffinata ed eclettica poetica dell'autore. Il presente volume, concepito come un companion per il lettore italiano, intende offrire - attraverso percorsi di lettura tematici e per opere - una panoramica sulla poesia e la saggistica di Grünbein, esplorando i nuclei essenziali della sua produzione (il corpo, la storia, la memoria, il dialogo con la filosofi a e le arti) e al contempo ampliando l'orizzonte su territori critici nuovi e su testi più recenti. Il volume si chiude con una sezione dedicata alle poesie "italiane" di Grünbein, alla sua ricezione nel nostro Paese e al suo rapporto con la tradizione letteraria italiana.
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Di Rienzo Caterina
Per una filosofia della danza. Danza, corpo, chair. Nuova ediz.
br. È indubbio che la danza sia un'arte vivente dei corpi. Questo dato di per sé evidente, tuttavia, non basta a conferirle lo statuto di un'attività che si esaurisce nella costituzione corporea. Considerando il processo di rottura con la tradizione che la svincola dall'etichetta di arte d'evasione e la inscrive nelle svolte più rilevanti del XX e del XXI secolo, è possibile sostenere che, a un livello più profondo, la danza non muove solo il corpo. Essa, potremmo dire, è un corpo che è più del corpo. È l'arte di farne intravedere la dimensione originaria, di muoverne il suo stesso essere: la chair. Attraverso l'originale elaborazione che di questa nozione dà Merleau-Ponty, il testo propone una filosofia della danza attraverso una "filosofia della chair", allo scopo di ricollocare la danza nell'evoluzione stessa dell'arte e delle arti nella loro relazione col pensiero.
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Cichetti Aldo
Ripensare la bellezza. Oltre Bateson
brossura Ripensare la bellezza vuol dire, certamente, non pensarla più come qualcosa di separato dal mondo reale, come è stato affermato in relazione all'opera d'arte, ma il ripensamento che qui si propone è ancora più radicale. Prende le mosse dalle riflessioni di Gregory Bateson e prova a spingersi oltre sul cammino che queste hanno aperto, continuandolo fino alle sue logiche conclusioni. Il risultato è affascinante. Dapprima, viene confermata la lunga tradizione che ha attribuito una funzione salvifica alla bellezza, declinandola come salvezza ecologica; quindi, si afferma che la conoscenza più adatta a gestire le ecologie mediche e ambientali non è l'attuale conoscenza scientifica, matematizzata, ma è la conoscenza umanistica, che si tende oggi a escludere da ogni intervento sul mondo naturale o sul corpo umano. Agli approcci umanistici al mondo naturale e al corpo umano andrebbe, quindi, affidato un ruolo di moderna epistème, con il compito non soltanto di «assegnare dei fini», come dicono i filosofi, alla téchne matematizzata, ma anche, quando possibile, di intervenire direttamente sulle ecologie micro e macro sistemiche. A testimonianza di ciò, nella seconda parte del lavoro si indicano alcune ecologie e medicine umanistiche che sono già in grado di ricoprire questo ruolo epistèmico: l'etica della terra di A. Leopold, l'architettura del paesaggio, la medicina psicosomatica di V. Weizsäcker ed anche alcune medicine non convenzionali come la medicina omeopatica o l'agopuntura tradizionale cinese. Prefazione di Arnaldo Colasanti e postfazione di Paolo Aldo Rossi.
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Nappini Iacopo
La memoria perduta. Il ricordo dei caduti della Grande Guerra a Firenze
ill., br. Questo testo indaga la formazione, lo sviluppo, la degradazione e infine la dissoluzione e relegazione a elemento marginale della memoria pubblica incentrata sulla morte nella Grande Guerra. Lo studio esamina il caso della città di Firenze in quanto laboratorio politico e culturale. Forze di tendenza reazionaria, conservatrice e perfino fascista, non senza contraddizioni, intesero portare avanti una costruzione politica della memoria pubblica incentrata sui lutti e sui morti della Grande Guerra. L'intento era dare origine a una pedagogia patriottica per le masse popolari, e di conseguenza indirizzare la rielaborazione del lutto privato e collettivo verso una concezione dello Stato, del sacrificio di sé e della morte in guerra compatibile con il nazionalismo italiano e l'ordine gerarchico allora esistente. La disfatta del regime e l'avvento della società dei consumi resero marginale questa memoria collettiva incentrata sulle lapidi, sui monumenti, sui Parchi della Rimembranza.
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Adorno Theodor W.; Canetti Elias; Gehlen Arnold; Fadini U. (cur.)
Desiderio di vita. Conversazioni sulle metamorfosi dell'umano. Nuova ediz.
br. Ciò che unisce autori come Adorno, Canetti e Gehlen, così dissimili tra loro, è senz'altro la natura "mossa", "plastica" dell'esistenza umana. Su questo argomento vertono principalmente le riflessioni che i tre studiosi intrecciano conversando tra loro e che sono raccolte nel presente volume. In Canetti la proclamazione senza incertezze del diritto del vivente alla metamorfosi si accompagna alla critica di qualsiasi forma di organizzazione che definisca in termini rigidamente burocratici e semplicemente ideologici il desiderio irrinunciabile di libertà. Adorno, nella sua riproposizione del tema della soggettività, non riducibile a ciò che appare essere oggi il suo destino di reificazione senza residui, fa ancora valere l'importante ruolo del sociale, nelle sue articolazioni storicamente determinate, per lo svolgimento delle stesse pratiche di soggettivazione. Il punto di vista antropologico e sociologico assunto da Gehlen vuole affrontare invece soprattutto la complessa questione di come un essere esposto quale è l'uomo - una sorta di "animale non consolidato" (F. Nietzsche) - possa conservarsi effettivamente, e nonostante tutto, in vita.
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Parisi Presicce Paolo
Herman Melville. Racconto di un tipo strano
br. L'autore del mitico Moby Dick sapeva più di quel che sapeva, e lo diceva in forma di racconto, come imparò affabulando durante i primi viaggi per nave. A volte taceva immobile, perso nella luce di un'estraneità soave e disarmante, altre era preso da un movimento continuo, come quando si lanciava al galoppo nel Berkshire o, come racconta il genero, cambiava continuamente di posto sul traghetto, al limite di una nevrosi gentile. Herman Melville incarnò il proprio tempo (1819-1891) tra viaggi e scenari esotici, svolte del destino, incontri magici, coincidenze, amicizie misteriose - celebre quella con lo scrittore Nathaniel Hawthorne - perdite e distacchi, difficoltà psichiche, audaci e ostinati progetti letterari e ripetuti fallimenti, fino al riconoscimento postumo, che ha segnato la sua definitiva consacrazione tra i classici. Tutto questo viene qui raccontato in una biografia dettagliata, rispettosa delle fonti e del metodo storiografico, ma capace di ripercorrere con sguardo partecipe e qualche libertà interpretativa la vita straordinaria e mutevole di un gigante della letteratura che segnò la via all'epos americano, attraversando con impenetrabile innocenza un secolo zeppo di eventi.
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Salottolo Delio
Solidarietà e modernità. Saggio sulla «filosofia» di Émile Durkheim
br. "La solidarietà è davvero possibile?" Questo studio su e con Durkheim intende andare all'origine di quel complesso intreccio epistemologico, politico e antropologico (sullo sfondo della nascente sociologia) che segna l'inizio della problematizzazione della solidarietà nella modernità. L'analisi gioca allora su due livelli: il primo concerne il nodo della nascita delle scienze umane e sociali, il secondo riguarda la possibile attualità del pensiero di Durkheim in uno scenario post-globalizzato in cui "solidarietà" e "modernità", nei loro intrecci, sembrano andare sempre più in crisi. Dal ribaltamento del paradigma politico della modernità fino al problema del sacro, della de-sacralizzazione e della ri-sacralizzazione, attraversando temi complessi come l'educazione e la disciplina, il saggio cerca di identificare i luoghi di emergenza di alcune fondamentali domande che attraversano la nostra contemporaneità.
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Di Gennaro A. (cur.); Giustiniani P. (cur.)
Dio e il nulla. La religiosità atea di Emil Cioran
br. Il presente volume prende le mosse dal convegno omonimo che si è svolto a Napoli il 15 e il 16 novembre 2017, promosso dalla sezione San Tommaso d'Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, nell'ambito di un progetto di ricerca cofinanziato dalla CEI. Vi si raccolgono le relazioni e gli interventi degli studiosi che hanno partecipato al simposio, discutendo su un tema affascinante e allo stesso tempo controverso e di grande attualità. Consapevole dell'inquietudine spirituale che caratterizza la vita di ogni singolo uomo e dell'impossibilità di giungere a una verità ultima e incontrovertibile circa l'Assoluto, Emil Cioran laconicamente scriveva nei Cahiers: «Una religiosità atea, questa è la Stimmung dei contemporanei». Partendo da una tale lucida considerazione, gli autori dei vari contributi analizzano, da differenti angolature interpretative o prospettive ermeneutiche, la questione religiosa all'interno del pensiero tragico di Cioran, un intellettuale nichilista che ha ingaggiato con Dio uno scontro frontale, serrato e ininterrotto (sia in Romania, sia durante l'esilio parigino). Perché a ossessionare e tormentare il filosofo di Rasinari è sempre stato un medesimo angosciante interrogativo, quel grido di preghiera conciso e disperato contenuto in Lacrimi si Sfinti (1937): «Signore, sei tu nient'altro che un errore del cuore, come il mondo è un errore della mente?».
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Vassallo Nicla
Non annegare. Meditazioni sulla conoscenza e sull'ignoranza
br. Il duello sconfinato tra chi aspira a conoscere e chi è ignorante. La massa predilige sempre di più l'ignoranza e se ne vanta beata, pur annegando; gli esseri conoscenti, rari, proseguono in un progresso costante e faticoso, escono dalla caverna platonica e vedono il sole. Con estrema ponderata levità, di questo tratta il volume: di un male che sta dominando e di un bene che si sta prosciugando, sia nel campo quotidiano, nonché umanistico, sia in quello scientifico. Un saggio che lascia solo intravedere le tante complessità delle tematiche che vi soggiacciono, nella sfera pubblica e in quella privata, e in quale senso pubblico e privato riescano a intrecciarsi inesorabilmente nel conscio e nell'inconscio.
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Tedesco Salvatore
Fuoco pallido. W.G. Sebald: l'arte della trasformazione
br. Questo libro nasce dal bisogno, comune a molti lettori di Sebald, di ritornare circostanziatamente su alcuni passi della sua opera poetica e critica, per riprendere a seguirne i percorsi, per scorgere ulteriori strati, ulteriori tempi che vi sono custoditi. Si sarebbe forse tentati per questo aspetto di rinviare addirittura alle "idee estetiche" kantiane, a quelle rappresentazioni dell'immaginazione che danno molto da pensare, senza che alcun concetto determinato sia a esse adeguato, se non fosse per il netto tenore cosale che in generale domina tali passi sebaldiani, per l'ostinazione con cui le venature materiali vi vengono messe in risalto e reiterate, e disposte come pietre segnaletiche di una geografia o stratigrafia che forse non ha analoghi per densità tematica ed esiti estetici nella scrittura del nostro tempo.
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Ognibene P. (cur.)
Scythica. Gli studi sugli sciti in Russia fra Ottocento e Novecento
br. Prefazione di Antonio Panaino.
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Compagno Giuliano
Era Mario Perniola. Storia di un'amicizia
brossura Quella sera d'estate in cui ha posato il suo sguardo sulle onde del mare, poco sotto l'equatore, quell'isola era diventata la sua conquista a sud del mondo, tra riti afro-brasiliani e baobab, vicino al cuore selvaggio. Quella sua chiamata inaspettata, una mattina in cui le acque del quotidiano si sono fermate, e le notizie, anche se attese, non potevano essere ricevibili al loro giungere. Quelle passeggiate, quelle confidenze e quelle lezioni in cui ci si accorgeva pian piano che la strada rettilinea era in realtà infinitamente sinuosa, curva, caleidoscopica, labirintica, e che proprio per questo bisognava abbandonarsi ai suoi enigmi e alle sue differenze. Quella sua capacità di teorizzarsi, di dar prova su di sé che vita e scrittura formano un unico grande stile attraverso cui sapersi muovere nell'esistenza senza rimandarsi continuamente in un tempo che deve ancora venire. E poi quelle notti, quelle notti lunghissime aggrappati a un filo al buio e al silenzio, uniti dallo scorrere elementare del vitale e della sua nobile resistenza. Un'amicizia rara difficilmente pensabile oggi in cui i rapporti umani, moltiplicati e facilitati come mai prima, diventano sempre più solo dei contatti intercambiabili e sempre meno storie e avventure inesauribili. Chi tocca questo libro non tocca un libro, tocca un uomo.
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Ciucci Andrea
Il fascino di Chora. Fortuna contemporanea di una intuizione platonica
brossura Il volume analizza la sorprendente fortuna contemporanea della Chora, introdotta da Platone nel Timeo nel tentativo di superare un problematico e insoddisfacente dualismo. Riscoperta da Heidegger, diventata un'ossessione per Derrida e consacrata definitivamente da Kristeva, tale termine - come si analizza nella prima parte del volume - diventa luogo centrale di un significativo filone del pensiero filosofico contemporaneo, legato ai temi della differenza ontologica, della comprensione del soggetto umano, dei limiti del linguaggio e della razionalità, dell'inaccessibilità della totalità. "Il fascino di Chora" travalica però i confini della filosofia per diventare stimolo fecondo per la riflessione teologica, la teoria architettonica e geografica, gli studi di genere - a questi temi è dedicata la seconda parte del volume. L'ultimo Platone emerge così in tutta la sua attualità: e se Chora fosse il nome antico del principio di indeterminazione di Heisenberg? Prefazione di Salvatore Natoli.
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Moretti F. (cur.); Franchi G. (cur.)
Là dove finisce la parola
br. C. G. Jung nel Libro rosso afferma: "Dalla bocca esce la parola, il segno, il simbolo. Se è segno, la parola non significa nulla. Se invece è simbolo, significa tutto". Parola, segno e simbolo sono tre realtà distinte di cui facciamo quotidianamente esperienza, anche se forse raramente ce ne accorgiamo, e su di essi ci soffermiamo accuratamente a riflettere. Tutti noi sapremmo spiegare, qualora ci venisse richiesto da un interlocutore di parlarne, che cos'è la parola, così come non avremmo dubbi in merito a ciò cui la parola "segno" rimanda; la situazione sembra invece complicarsi quando arriviamo al simbolo. Sembra quasi che ne abbiamo completamente smarrito il significato e che pertanto non sappiamo più nemmeno riconoscere le occasioni in cui ci capita di farne esperienza. Eppure - nota Jung nel Libro rosso - il simbolo è tutto. Questa curiosa condizione che accomuna gli uomini del nostro tempo, ossia il fatto che essi non possano rinunciare di fare esperienza di simboli all'interno della loro vita e che al contempo però non sappiano più che cosa questo significhi, ha spinto gli autori del presente volume a trovarsi insieme a riflettere su questo fenomeno.
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Bianchi Gianluca
Lévinas e la difesa dell'interiorità
brossura La dimensione interiore non è mai trascurata nella filosofia di Lévinas: anzi, è il punto d'inizio e d'arrivo di un sistema che si presenta come una "difesa della soggettività". Quest'opera, invece, vuole essere una difesa dell'io in quanto io, o una difesa dell'interiorità. L'io può essere mortale e, al tempo stesso, infinito? Contro l'essere-totalità - somma di enti senza nome - Lévinas propone l'essere-infinito: l'unicità dell'io che si apre all'unicità dell'altro. Il passaggio dal fenomeno alla cosa in sé avviene nella sensibilità: se la sensazione è il particolare che non è mai due volte, l'altro è l'essere unico che non sarà mai un altro essere. Ma ciò non basta: è l'inizio - come linguaggio, come perdono, come eros - che dona all'io il suo trionfo. L'essere-per-altri e l'egoismo dell'io separato sono due aspetti possibili solo in funzione della loro co-presenza, ma l'essere-per-altri accade malgrado la morte, che rimane nascosta nel buio del suo segreto, senza conferire all'io un senso ultimo. Bisogna trovare quello che sembra il tassello mancante di un ingranaggio filosofico che potrebbe comunque rimanere inalterato. Ma in quest'opera è un tassello essenziale. Prefazione di Emanuele Felice.
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Bartolini P. (cur.); Mirabelli C. (cur.)
L'analisi filosofica. Avventure del senso e ricerca mito-biografica
br. La proposta nel campo della cura e della ricerca del senso che porta il nome di analisi biografica a orientamento filosofico, dopo anni di sviluppi e scoperte all'incrocio tra pratiche filosofiche, psicologie del profondo e spiritualità laica, ha preso la forma di una professione e di uno stile di vita che rispondono creativamente, e consapevolmente, al disagio esistenziale del nostro tempo. Quindici analisti filosofi esplorano il loro lavoro e la loro vocazione raccontandosi in chiave mito-biografica. Il volume, che presenta questa pratica attraverso testimonianze dirette, nasce con l'obiettivo di rispondere all'urgenza di un'epoca che, smarrito il sentiero dell'utopia, ci chiede di riprendere a "immaginare altrimenti" la vita, la cura e il bene comune.
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Rapone V. (cur.)
Dimensione simbolica. Attualità e prospettive di ricerca
br. La polverizzazione del legame sociale e la costituzione sempre più problematica dei gruppi e delle alleanze sociali segnalano con crescente urgenza la necessità di una riflessione sulle capacità politiche unificatrici dei sistemi simbolici, cui è da presupporre una ricostruzione critico-genealogica, relativa alle modalità della loro costituzione teorica. In quest'ottica, i percorsi teorici delineati nel presente testo rendono ragione di una riflessione critica sulle condizioni sotto le quali le culture possono storicamente darsi, sulla loro capacità di sopravvivere al naufragio contemporaneo della socialità, nonché sui processi epistemici che hanno presieduto alla loro formalizzazione. Ritornare sulla costruzione fantasmatica dell'autorità e pensare la crisi del legame sociale alla luce della nozione di "dimensione simbolica" sono, in questo senso, i momenti di un radicale ripensamento della soggettività, così come si dà, in tutta la sua enigmatica problematicità, nelle sue forme contemporanee.
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Navarria Davide
L'agire intimo. Resistere all'osceno
br. La partita dell'umano si gioca al livello del singolo, intimo atto di coraggiosa resistenza all'osceno dilagare del diktat performativo, della banalità del bene non realizzato, dell'indifferenza al destino delle cose, della riduzione dell'esistente a merce consumabile qui e ora. L'agire intimo intende descrivere e proporre un modo d'essere alternativo, creativo e resistente, opposto al dilagare osceno della prassi idolatrica e dell'iperedonismo distruttivo. Il testo si pone come articolazione e approfondimento teorico di due categorie ermeneutiche inedite nel panorama filosofico odierno, "intimità" e "oscenità". Tali strumenti concettuali diventano così lenti d'ingrandimento per analizzare alcuni fenomeni della società dello spettacolo e non solo, passando da serie tv come "Game of Thrones", programmi televisivi come "C'è posta per te", film come "Matrix" e "Gran Torino", senza trascurare la letteratura - Camus, Ibsen, McCarthy, Greene. Le analisi svolte sono supportate e nutrite da un costante dialogo con alcuni protagonisti del dibattito antropologico in senso ampio del XX secolo.
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Lammoglia Fausto; Pastorino Selena
Black mirror. Narrazioni filosofiche
br. L'espressione black mirror allude a ogni strumento tecnologico che, spento o inattivo, si trasforma in un'oscura superficie riflettente. I black mirrors sono parte integrante della nostra quotidianità, in una maniera così pervasiva da rendere difficile, soprattutto per i cosiddetti nativi digitali, una riflessione sulle implicazioni e le conseguenze di questo dominio. In questo contesto, la serie "Black Mirror" costituisce un'autentica narrazione filosofica che si impone ai propri spettatori come una domanda di senso: nella relazione con la tecnologia, chi è il vero strumento? Siamo noi a incidere sulla realtà, utilizzando gli schermi, o sono loro ad aver strumentalizzato la nostra realtà, a partire da quella identitaria, passando per le relazioni, fino a giungere al grande agone della politica? Il filo di queste riflessioni ci trae in un labirinto filosofico che scava dentro di noi, svelando, dietro gli spettatori, gli umani che non possono più fare a meno dei loro specchi neri.
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Proudhon Pierre-Joseph; Moretti A. (cur.)
Filosofia del progresso. Programma
br. La "Philosophie du progrès" è un opuscolo costituito da un Avant-propos e due lettere, che Proudhon redige con l'intento di rispondere alle domande di Romain Cornut (1815 - ?), avvocato e pubblicista francese. "Ciò che domina in tutti i miei studi, ciò che ne fa il principio e la fine, la cima e la base, la ragione, in una parola: ciò che dona la chiave di tutte le mie controversie, di tutte le mie disquisizioni, di tutte le mie deviazioni; ciò che costituisce, infine, la mia originalità come pensatore, se posso attribuirmene alcuna, è che affermo risolutamente, irrevocabilmente, in tutto e per tutto, il Progresso, e che nego, non meno risolutamente, in tutto e per tutto, l'Assoluto": così Proudhon decide di aprire la prima delle due lettere. Lo scopo è quello di tracciare le linee di una scienza che permetta di fare dell'agire storico qualcosa di calcolabile, emancipando l'uomo da ogni azione che sia affidata, nel suo compimento, a qualsivoglia fede. Solo così sarà possibile riformare la società, dal momento che "La teoria del Progresso è il binario della libertà".
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Cioran Emil M.; Di Gennaro A. (cur.)
L'insonnia dello spirito. Lettere a Petre Tutea (1936-1941)
ill., br. Bucarest, inizio anni '30: è qui, nella "piccola Parigi" dei Balcani, che il destino di Emil Cioran interseca quello di Petre ?u?ea, dando vita a un sodalizio che avrebbe sfidato il corso degli eventi e le alterne vicissitudini personali. Esponenti di spicco della "Generazione Criterion", i due pensatori romeni frequentano caffè e circoli letterari, impressionando per la loro vivacità intellettuale e la loro verve oratoria. Stesso clima di complicità a Berlino: insieme discutono del futuro della Romania. Poi però spietata interviene la Storia. Nel 1937 Cioran parte per Parigi e assiste all'Occupazione tedesca della capitale francese; ?u?ea resta in patria dove subirà il calvario della persecuzione comunista. Il presente volume rappresenta una preziosa testimonianza di un rapporto a distanza ed esplora la psicologia dei due autori che, nonostante i traumi cruenti prodotti dal Novecento, hanno preservato, l'uno verso l'altro, un sentimento di sincera amicizia e di profonda nostalgia.
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Lourenço Eduardo; Vecchi R. (cur.); Russo V. (cur.)
Del colonialismo come impensato. Il caso del Portogallo
br. Questo libro raccoglie gli scritti inediti e dispersi, dedicati al colonialismo, del grande filosofo portoghese Eduardo Lourenço. Dalla fine degli anni Cinquanta, sullo sfondo delle guerre coloniali degli anni Sessanta e intorno alla dissoluzione prodotta dalla Rivoluzione dei Garofani, il colonialismo all'apparenza singolare del Portogallo viene assoggettato a una potentissima decostruzione critica. Essa espone la relazione del Portogallo con le colonie, naturalizzata nei secoli come forma coloniale "innocente". Un anticipo sorprendente di molte teorie postcoloniali grazie alla voce più nota del pensiero portoghese.
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Pamio Massimo
Sensibili alle forme. Che cos'è l'arte
brossura Massimo Pamio analizza l'attività artistica dal punto di vista scientifico, presentandola come un prodotto dell'evoluzione, in base a una nuova ipotesi che prevede tre fasi: la morfogenesi, la morfognosia, la morfoestesia, per poi interrogarne, dal punto di vista filosofico, il senso. La questione viene affrontata inoltre dal punto di vista antropologico e sociologico, con risposte originali e provocatorie. L'opera viene completata da un finale a sorpresa e da un'appendice dedicata a 60 artisti italiani dei nostri giorni, che, per il loro altissimo valore "dovrebbero essere posti all'attenzione del mondo".
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Bellelli F. (cur.)
Rosminianesimo teologico. Pedagogia del sapere di Dio. Una prospettiva storico-culturale
br. «Rosmini è pedagogo della scienza del cuore dal punto di vista intellettuale, morale e spirituale, in quanto è in se stesso permeato dalla (gesuitica) spiritualità del principio di passività, che lo porta ad esprimere ed elaborare una pedagogia come scienza umana in connessione intrinseca con la pedagogia divina che è la teologia spirituale. [...] Gli itinerari spirituali descritti [...] ci portano a comprendere come l'unità dell'educazione è nel contempo criterio teologico-spirituale e pedagogico essenziale per l'elaborazione di un sapere in grado di offrire l'unità dei saperi, e che, per questo, affronta fruttuosamente le sfide della contemporaneità [...] quali: lo sviluppo di uno stile ecclesiale sinodale; l'emergere di nuove interpretazioni storiografiche in grado di riaccostare il nesso tra utopia e kairos cristologico in termini inediti; il valorizzare il fattore antropologico rosminiano in quanto discriminante etico fondativo della dignità della persona, in modo tale che questo fattore sprigioni le sue implicazioni in termini politico-costituzionalistici, sociali e giuridici». (dall'introduzione)
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Merleau-Ponty Maurice; Scotti A. (cur.)
La struttura del comportamento. Nuova ediz.
br. La struttura del comportamento (1942) rappresenta il primo contributo originale di Merleau-Ponty alla filosofia del Novecento. La riflessione che qui si inaugura, poi approfondita in Fenomenologia della percezione (1945), prende avvio dall'analisi della concezione del comportamento umano fornita dalle principali scuole di psicologia sperimentale del tempo (in particolare la Gestalttheorie e il comportamentismo), per poi proseguire nella critica e nel tentativo di rielaborazione degli assunti impliciti di tali teorie. L'indagine merleau-pontiana cerca di provare come l'esperienza percettiva, non comprensibile tramite l'applicazione di categorie estrinseche alla percezione stessa, debba essere posta alla base di una nuova fenomenologia, al fine di comprendere, senza pregiudizi, il tessuto dell'esperienza umana.
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Colombara Filippo
Raccontare l'impero. Una storia orale della conquista d'Etiopia (1935-1941)
ill., br. La narrazione della conquista d'Etiopia, spesso requisita dall'epica di regime, è stata di norma una prerogativa di ufficiali e generali. Quasi mai i soldati semplici hanno reso pubbliche le loro esperienze, né in forma scritta né in forma orale. Obiettivo di questo lavoro è osservare quei fatti dal punto di vista degli ultimi della gerarchia militare. Fonte principale è una serie di interviste raccolte negli anni '80 e '90. Dai ricordi incisi al magnetofono emergono i racconti dei combattimenti, delle violenze, dell'incontro con gli "altri", della vita in colonia. Vicende che non terminarono con la fine dell'impero e che oggi si ritrovano nelle storie dei figli avuti in quelle terre.
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Chiurato A. (cur.)
The last avant-garde. Alternative and anti-establishment reviews (1970-1979)
br.
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