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‎Belas artes‎
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‎Soffici, Ardengo‎

‎Cubismo e oltre. Con illustrazioni di Paul Cèzanne, Pablo Picasso, Georges Braque, Ardengo Soffici, Umberto Boccioni, Carlo D. Carrà‎

‎Prima edizione. Più che buon esemplare, con normali segni del tempo (piccole mende a dorso e cerniera anteriore, ricomposte; pagine interne brunite). Importante raccolta di scritti sull’arte contemporanea sparsamente pubblicati sulle pagine dei primi numeri di «Lacerba» e quindi raccolti in volume in questa prima forma (uscirà l’anno successivo una seconda edizione molto accresciuta col titolo di «Cubismo e Futurismo»). Un contributo di tipo più storico e divulgativo, «Il cubismo (Picasso e Braque)», è seguito da un intervento di carattere maggiormente militante, «Cubismo e oltre», organizzato per punti come un manifesto; chiude una preziosa galleria di riproduzioni: «Ritratto di donna» di Cezanne, «Il molino a olio» e «Ritratto di donna» di Picasso, «Natura morta» di Braque, «Una mendicante» e «La città di Prato» di Soffici, «Elasticità» di Boccioni, «La Galleria di Milano» di Carrà. -- Si tratta in ogni caso di uno dei primi scritti critici sul fenomeno dell’avanguardia artistica in Italia. Cammarota, Futurismo, 449.1‎

‎(Ambrosi, Alfredo Gauro) Filippo Tommaso Marinetti‎

‎A.G. Ambrosi aeropittore futurista nelle opere della «Raccolta Caproni» esaltato da F.T. Marinetti Sansepolcrista Accademico d’Italia‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Riproduzione dell’aeroritratto di Caproni su carta applicata a pagina [2], testo in cornice tipografica con il motivo «Marciare non marcire». Primo volume della serie promossa dal Gruppo futurista veronese «Umberto Boccioni». Cammarota, Marinetti, 235: «raro»‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso‎

‎L’Esercito italiano. Poesia armata‎

‎Prima edizione. Eccellente esemplare, freschissimo e pulito, completo della fascetta editoriale integra: «UN INNO ALL’EROISMO DEL SOLDATO ITALIANO SENZA RETORICA NÉ PIGNISTEI NÉ PESSIMISMI». Raccolta di prose e poesie parolibere: «Questo è il libro di uno specialista | Sono infatti l’unico poeta specialista di guerre moderne | Fra gli scrittori poeti o prosatori che per occasione sentimento o destino si sono occupati di battaglie sono il solo che se ne è occupato da futurista cioè da innamorato del fenomeno cosmico Guerra considerato non come cosa orrenda ma come sola igiene del mondo» (dalla prefazione). Cammarota, Marinetti, 246‎

‎Soffici, Ardengo‎

‎Arlecchino‎

‎Edizione originale. Raccolta di nove prose, tra le quali quella eponima, sospese tra racconto letterario e brillante pagina di diario, nel tipico stile dell’autore. Libro raro in prima edizione, uscita per i tipi della provocatoria rivista d’avanguardia diretta dall’autore assieme a Giovanni Papini, ebbe l’onore di una seconda edizione nell’immediato dopoguerra, per i tipi della «Voce», quindi di una terza nel 1921 direttamente per l’editore Vallecchi. Cammarota, Futurismo, 449.2‎

‎Bontempelli, Massimo‎

‎Meditazioni intorno alla guerra d’Italia e d’Europa‎

‎Prima edizione. Eccellente esemplare nell’emissione rilegata in pelle (esiste anche un’emissione in comune cartoncino), fresco, pulito e completo del segnalibro editoriale. Durante il periodo della Grande Guerra, il già quarantenne Massimo Bontempelli visse un’intensa stagione avanguardista, molto vicina al movimento futurista. Corrispondente dal fronte per «Il Messaggero» di Roma, da quest’esperienza nacquero le «Meditazioni intorno alla guerra», dedicate alla memoria del martire irredentista Giosuè Borsi. Fu poi ufficiale di artiglieria, meritando numerose decorazioni.‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso (traduzione di Vera Dridso)‎

‎Poesie a Beny‎

‎Prima edizione. Ottimo esemplare (dorso leggermente brunito).‎

‎Trimarco, Alfredo‎

‎Liriche bleu. Liriche e parole in libertà con prefazione di F.T. Marinetti‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare (restauro di rinforzo alla copertina, particolarmente al dorso; uniforme brunitura delle pagine interne). Rarissima opera seconda, censita in soli tre esemplari in ICCU (Centrale Firenze, APICE Milano e Biblioteca Provinciale di Salerno). Il salernitano Trimarco si unì al futurismo al principio degli anni venti, quando fece apprezzare a Marinetti la sua raccolta d’esordio «Stelle». A stretto seguire pubblicò dunque questa sottile plaquette, contenente sole dieci liriche, introdotta da una breve ma assai evocativa prefazione di Marinetti: «Trimarco futurista». Il repertorio di Cammarota censisce due titoli analoghi («Liriche blù», 1921; «Liriche bleu», 1922) di cui non si ha nessun riscontro, e chiama questa una terza edizione, probabilmente sbagliando. A pagina tre in ogni caso compare un occhiello che recita «Liriche bleu. II serie». Cammarota, Futurismo, n. 473.5‎

‎Palazzeschi, Aldo [A. Giurlani]‎

‎Poemi di Aldo Palazzeschi. A cura di Cesare Blanc‎

‎Edizione originale. CON DEDICA Ottimo esemplare, eccezionalmente pulito all’interno e ben conservato anche alla copertina (uniforme brunitura; dorso rinforzato con supporto in carta simile; piccole mancanze a testa e piede) e pregiato da bella dedica autografa dell’autore vergata in grande alla terza pagina: «a G. Perinello | con affetto | Aldo Palazzeschi | Firenze 31 Dicembre 1913». Si tratta probabilmente del compositore Carlo Perinello (1877-1942), che nel 1939 musicò «Tre canzoni su parole di Aldo Palazzeschi». «Caro collega, ho ricevuto con vivissimo piacere i vostri poemi, e, guidato da un infallibile istinto, ne ho intrapresa immediatamente una lettura attentissima. | I vostri poemi mi hanno vivissimamente interessato per tutto ciò che rivelano in voi di non ancora espresso e di sicuramente originale. Vi è — nel vostro volume — [...] un odio formidabile per tutti i sentieri battuti, e uno sforzo, talvolta riuscitissimo, per rivelare in modo assolutamente nuovo un’anima indubbiamente nuova». Così Marinetti, al principio del 1909 (il curatore del carteggio data presuntivamente a maggio), risponde all’invio dei «Poemi» da parte di Palazzeschi: stampato in sole 250 copie a spese dell’autore, sotto le cure fittizie del «Cesare Blanc» che era poi il nome del suo gatto, rappresenta di fatto la raccolta d’inaugurazione della stagione futurista dell’autore, arruolato definitivamente nell’ottobre dello stesso anno e da lì fino al 1914 colonna portante del gruppo dei ‘poeti futuristi’. Impaginato con gusto preraffaelita, ricorda moltissimo nel formato e nella concezione l’opera prima, quei «Cavalli bianchi» tirati in sole cento copie e così acerbi sotto il profilo poetico. Nei «Poemi», invece, c’è già un Palazzeschi piuttosto maturo, apprezzato, tra gli altri, da Marino Moretti («Ci sono delle poesie in questo libro per le quali io vado pazzo addirittura», ) e Corrado Govoni, la cui poetica è mirabilmente sintetizzata nel componimento d’apertura «Chi sono?» (uno dei più antologizzati della storia della letteratura italiana del Novecento): l’autore nega di essere poeta mentre pubblica una raccolta di «Poemi»; nega di essere pittore mentre illustra la suddetta raccolta con un suo disegno; conclude dunque col saltimbanco, aprendo la strada che culminerà nel manifesto futurista del «Controdolore». -- «Sulla copertina naïve, disegnata dallo stesso Palazzeschi, si accampano come in un libro di fiabe tutti gli oggetti del suo surreale repertorio poetico» (Dal Vate al Saltimbanco, p. 187). Echaurren, Futurcollezionismo, p. 21-ss; Gambetti, Preziosi del Novecento, p. 35; Dal Vate al Saltimbanco, p. 187-90 n. 209‎

‎Aa. Vv. (Fillia, Prampolini, Depero et alii)‎

‎Prima mostra nazionale di plastica murale per l’edilizia fascista. Sotto gli auspici di S.E. Mussolini‎

‎Edizione originale. Eccellente esemplare, fresco, pulito e squadrato; praticamente senza segni del tempo: rarissimo così. Raro catalogo della mostra organizzata da Prampolini, Fillia e Defilippis al Palazzo Ducale in Genova nel novembre-dicembre 1934: «Rassegna di realizzazioni e proposte tipologiche, costituisce uno dei maggiori eventi propositivi del Futurismo negli anni trenta, dedicato alla nuova originale pratica di intervento ambientale in rapporto all’architettura (oggi si direbbe di ‘arte pubblica’) [...]. Vi prevale un’impaginazione di forte impressività comunicativa» (Nuovi archivi del futurismo, I, 1934/15). Il layout è in effetti un piccolo capolavoro “scuola di Torino 1930”, con il contributo determinante di Prampolini in copertina, risultando una tra le migliori e più rappresentative grafiche della contemporanea avanguardia internazionale. Marinetti firma la prefazione (Plastica murale e fascismo ispiratore) in qualità di presidente della mostra. Seguono 46 straordinarie fotografie delle opere, impaginate assieme all’elenco degli espositori (Prampolini, G. Rosso, M. Rosso, Fillia, Oriani, Depero, Tato, Gambetti, Gaudenzi, Peruzzi, Pozzo, D’Albisola, Ambrosi, Benedetta, Dal Bianco, Delle Site, Spiridigliozzi, Anselmo, Piccione, Bevilacqua, Vaccarini, Bassano, Vottero, Violante, Abbatecola, Andreoni, Caviglioni, Lombardo, Calcaprina, Mariotti, Diulgheroff, Claris, Crali, Gaudenzi, Cernigoj, Scaini, Magnaghi) divisi nelle sezioni «Palazzi», «Case del Balilla», «Case della piccola italiana», «Istituti», «Aeroporti», «Stazioni», «Colonie», «Scuole», «Caserme», «Dopolavori [sic]» ecc. Ventisei pagine finali di inserzioni tecniche (Linoleum, Cementite, Plasticolore, Plastolite...) realizzate nello stesso stile del catalogo, con tavole e fotografie, chiuse dalla pagina di «Stile futurista. Estetica della macchina. Rivista mensile d’arte-vita».‎

‎Fillia, Diulgheroff e Filippo Tommaso Marinetti‎

‎Cucina futurista «Santopalato» … inaugurata da S.E. Marinetti - decorata da Diulgheroff e Fillia - realizzazione delle cucina futurista italiana ambiente di artisti novatori …‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Il menù del primo pranzo futurista, esordio del ristorante Santopalato, prima «taverna futurista», e dell’investimento futurista sul tema culinario, che culminerà l’anno successivo nella pubblicazione del libro di Marinetti e Fillia «La cucina futurista». Edizione fuori commercio in tiratura sconosciuta, presentata e distribuita il giorno stesso dell’evento, in due emissioni: con copertina muta metallica e in brossura semplice spillata, come il presente esemplare. Solo quattro le localizzazioni istituzionali nel mondo (Milano, Apice; Firenze, Kunsthistorisches; Yale e Northwestern negli Stati Uniti). Notevole frontespizio decorato a fotomontaggio da Diulgheroff, cui segue il testo di Marinetti «La cucina futurista» («Contro la pasta asciutta», «Invito alla chimica», «Il carneplastico», «Equatore + Polo Nord»), il menu «Lista del primo pranzo futurista» con i piatti ideati da Fillia, Saladin, Diulgheroff, Prampolini e Mino Rosso, sei tavole pubblicitarie futuriste di bevande e prodotti alimentari in fine. Salaris, Storia, pp. 214-216; Ead., Il futurismo e la pubblicità, pp. 172s.; Echaurren, Futurcollezionismo, pp. 176-178; Cammarota, Marinetti, 154: «Rarissimo»; Nuovi archivi del futurismo I, 1931/7‎

‎Cifariello, Filippo‎

‎Filippo Cifariello ai ministri della grande Italia: Abolite le accademie [...]‎

‎Seconda edizione. Normali segni del tempo marginali; nel complesso un ottimo esemplare. Rarissima seconda edizione aumentata e definitiva. Il titolo continua: «... per la dignità dell’arte e degli artisti. Rinnovate le scuole artistiche industriali per distruggere il disagio economico dei cultori del bello. Ostracismo agli sfruttatori ed ai falsi protettori delle arti. A totale beneficio della Croce Rossa italiana». -- La prima edizione (Napoli, “Minerva”, 1915) è segnalata solo da Cammarota — che precisa: «non integrale» — mentre D’Ambrosio riferisce solamente di questa edizione, che è anche l’unica registrata in Iccu. Il libretto apre con il motto futurista a piena pagina: «RINNOVARSI O MORIRE | MARCIARE PER NON | MARCIRE». Segue la dedicatoria «Agli amici dell’arte — ai futuristi», e il geniale pamphlet dello scultore aristocratico Cifariello, svolto per paragrafi brevi e secchi, molti simili all’andamento del manifesto futurista (lo stile tipico di quegli anni ‘eroici’, ravvisabile in altra saggistica ardentemente militante, indipendente e lateralmente futurista, come nel ‘Fotodinamismo’ di Bragaglia). Datato in calce «Nella villa propria al Vomero — il 1. giugno 1917». -- «Scultore verista di grande efficacia e modernità plastica, osteggiato da Di Giacomo e dall’ufficialità culturale napoletana. L’11 agosto 1905 uccide la moglie, la cantante di café chantant Maria De Browne; ne scaturisce un clamoroso processo. [...] Nella seconda metà degli anni dieci assumerà posizioni e atteggiamenti vicini al movimento futurista: in particolare nell’opuscolo dedicato ‘agli amici artisti futuristi’ “Abolite le accademie [...]” (pubblicato a Napoli nel 1917 dalla rivista ‘Eco della cultura’) e nella circolare dal titolo ‘Per il Futurismo’ [...] (‘L’Italia futurista’, n. 34, 1917) [...]. Si è tolto la vita [nel 1936]» (D’Ambrosio in Diz. Fut. s.v.) D’Ambrosio, Futurismo a Napoli, pp. 13-39 ; Cammarota, Futurismo, 111.2 ; Id., La Diana & C., n. 43‎

‎[Farfa, Alidada, Ivos Pacetti, Aldo Capasso, Giuseppe Lo Duca, Angelo Barile, Raffaele Collina, Fratelli Spirito]‎

‎Savona 1932‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare (normali lievi segni del tempo perimetrali e piccoli difetti al dorso muto). Rarissimo numero unico realizzato secondo i più moderni dettami grafici presso la tipografia dei Fratelli Spirito di Savona, sotto la direzione del pittore Raffaele Collina e con il contributo di alcuni dei maggiori esponenti dell’arte e della letteratura contemporanea del momento, liguri di nascita o di adozioni, tra i quali i futuristi Farfa (che pubblica la sua poesia più famosa, «Tuberie», in un notevole impaginato parolibero), il misterioso Alidada (che pure pubblica una pagina di parole in libertà dedicata al «Ritratto del poeta-record nazionale 1931 Farfa»), «Il pittore futurista Pacetti Ivos» che pubblica un’autoritratto fotodinamico, Giuseppe Lo Duca (che poi vivrà una seconda stagione in Francia come critico cinematografico ed esperto di letteratura erotica), ma anche i poeti novecentisti Angelo Barile e Aldo Capasso. Tra i contenuti, approfondimenti sulle ceramiche d’Albisola, sulla scultura di Arturo Martini e su altre specialità regionali, con grande spazio all’illustrazione e agli apparati fotografici. Ragazzi, Marinetti futurismo in Liguria, pp. 87-88; Noi miliardari della fantasia («Resine» n. 30:119-121, 2009), p. 103 (ill. a col.)‎

‎Depero, Fortunato‎

‎Saggio futurista 1932. Numero unico redatto dal pittore-poeta Fortunato Depero - in occasione della venuta nel Trentino di S.E. Marinetti [in copertina: FUTURISMO 1932 ANNO X° S.E. MARINETTI NEL TRENTINO] [COPERTINA ROSA]‎

‎Edizione originale. CON DEDICA Straordinario esemplare pregiato dalle firme autografe vergate in grande di Fortunato Depero (alla prima carta) e di Filippo Tommaso Marinetti (in calce alla pagina con il suo ritratto): rarissimo così. Appartenuto al «rag. Italo Mirandola», noto collezionista roveretano, come da minuta nota manoscritta sempre alla prima carta. Esemplare nella variante di copertina color rosa stampata in oro e nero (esiste anche in carta da zucchero stampata in blu e nero) in più che buone quando non ottime condizioni di conservazione (scoloritura perimetrale alla copertina, con un contenuto restauro conservativo al dorso e alle cerniere; breve lacerazione senza mancanze al taglio alto di una delle carte patinate, che lambisce appena il testo; non presente la velina semitrasparente muta a proteggere il ritratto di Marinetti). In occasione di un mini-tour marinettiano nel Trentino, patrocinato dall’Istituto fascista di cultura (vd. «Il Brennero» del 3 aprile 1932), Depero si inventò questo «numero unico» che, nelle sue sapienti mani, diventò un vero e proprio libro d’artista. La copertina, realizzata in puro design tipografico, è un capolavoro di razionalismo secondo i canoni più puri della «Neue Typographie» di Jan Tschichold: talmente perfetta che Peter Saville, il celebre grafico della Factory Records, si limitò a trasporla (con una minima variante) a immagine dell’album «Movement» dei New Order (novembre 1981), immortalandola nella “Hall of Fame” del design. Al piatto posteriore, uno dei più bei disegni realizzati da Depero per Campari, a sua volta ripreso dalla stilista Lella Curiel per un foulard prodotto in occasione dell’epocale mostra «Futurismo & Futurismi» a Palazzo Grassi, Venezia 1986. -- All’interno, contenuti d’occasione sono abilmente mescolati a materiali provenienti da altri progetti deperiani, tra cui quella che è forse la più consistente pre-pubblicazione del progettato e mai realizzato libro «New York: Film vissuto» (la bellissima tavola parolibera «Subway» in particolare), tavole e contenuti dal «Numero unico futurista Campari» dell’anno precedente, il grande olio «Squisito al Selz» riprodotto a colori, le opere esposte alla Biennale 1932, alcuni testi teorici (Realtà ed astrazione; Il cinematografo e la pittura dinamica) e tantissimo design di grande qualità, persino nelle ultime pagine meramente pubblicitarie. Accanto a materiali propri, una selezione di artisti (Balla, Prampolini, Fillia, Oriani, i padovani di Dormal e l’architetto De Giorgio, l’enarmonismo di Russolo) e poeti (Maino, Vianelli, Farfa, Gerbino, Escodamè e Marinetti con la grande tavola parolibera «Con Boccioni a Dosso Casina) particolarmente rappresentativi del futurismo a quell’altezza cronologica. Cammarota, Marinetti, 58; Id., Futurismo, 169.5 (con molte inesattezze); Salaris, Riviste, p. 274ss. (che descrive un es. con “pp. [50]” - ma la ns. descrizione è stata riscontrata in diversi esemplari); Lista, Le livre futuriste, p. 59 n. 131 (Subway)‎

‎Govoni, Corrado (xilografie di Adolfo De Carolis)‎

‎Armonia in grigio et in silenzio [a p. [3] aggiunto il sottotitolo: Poema] [COPIA RILEGATA]‎

‎Edizione originale. Esemplare rilegato con il frontespizio figurato applicato al piatto superiore, a mo’ di copertina. Interno ottimamente conservato, molto fresco e pulito. Raro secondo libro di Corrado Govoni, segue di pochi mesi l’esordio con «Le Fiale». È probabilmente l’opera del ferrarese più vicina alla poetica e agli stili dei crepuscolari. Tipograficamente, il libro si compone di 206 pagine tirate su una bella carta di alta grammatura in barbe, racchiuse da due carte diverse, tendenti a scurirsi in maniera sensibilmente diversa dal resto del libro, sulle quali sono incise in rosso le xilografie di De Carolis; il tutto rilegato in una brossura in carta verde anch’essa stampata in xilografia dal maestro marchigiano. Cammarota, Futurismo, 249.2‎

‎Buzzi, Paolo‎

‎La luminaria azzurra. Romanzo del fronte interno‎

‎Edizione originale, seconda emissione. Più che buon esemplare, quasi ottimo (copertina lievemente scolorita e con poche e lievi fioriture; normale uniforme brunitura alle pagine interne; per il resto pulito). Rara seconda emissione ottenuta tramite ricopertinatura delle rese dell’emissione targata Studio Editoriale Lombardo. La nuova emissione aggiunge un foglio di avvertenze che spiega i tagli della censura e rivendica orgogliosamente il primato dell’arte («alto senso di purezza verista») su «qualche cautela d’ordine moralista». Il romanzo d’avanguardia con inserti paroliberi («poema civile» nelle parole del l’autore), scritto nel 1916 e in pubblicazione nel 1918, venne fermato e l’uscita ritardata al 1919 per l’intervento del censore — i cui tagli sono lasciati provocatoriamente in bianco nel testo. -- Dedicatoria ad Armando Mazza: «Mia prima idea fu quella di fermare in un libro di pura sintesi alcuni scorsi scenici oltre parecchi stati d’animo determinati dalla guerra, nel 1916, in Milano, la città della guerra magnificamente sonora e responsabile. [...] È un tentativo di romanzo, indubbiamente futurista, cioè antivigliacco ed antigrazioso certo necessario del “fronte interno” [...]». Cammarota, Futurismo, 68.9‎

‎[Russolo, Luigi]‎

‎Les Bruiteurs Futuristes Italiens de Luigi Russolo. Gl’Intonarumori Futuristi di Luigi Russolo‎

‎Prima edizione così. Ottimo esemplare (normale lieve brunitura). Rarissimo: nessuna copia in ICCU e solo due attestazioni OCLC (MART e Kunsthistorisches Institut in Florenz). Testo a fronte francese italiano su due colonne: rendiconto del concerto del 17 giugno a Parigi tratto da due articoli apparsi sui giornali francesi (il pezzo di Montboron da «Comoedia» del 19 giugno 1921 – per errore stampato 1291 — e quello di Henry Bidou da «L’Opinion» del 25 giugno dello stesso anno). In calce al testo indirizzi e numeri di telefono a Parigi e Milano per contattare gli Intonarumori. Tonini, I manifesti del futurismo italiano, n. 164.1‎

‎Ragusa, Enrico‎

‎Bottega di intelligenza (Seconda edizione)‎

‎Prima edizione, seconda emissione. Più che buon esemplare (fisiologici segni del tempo). Raccolta di poesie. Cammarota, Futurismo, 394.1‎

‎Aa. vv. (a cura di Marinetti, Settimelli e Corra)‎

‎Il Teatro futurista sintetico. Creato da Marinetti, Settimelli, Bruno Corra [CON AUTOGRAFO]‎

‎Edizione originale di questa raccolta. CON DEDICA Straordinario insieme pregiato dalla dedica autografa di Marinetti al primo volume: «alla s.ra Jacuzio Ristori omaggio futurista FT Marinetti». Normali lievi segni del tempo (lievi fioriture alle copertine, particolarmente al secondo volume; primo volume con parziale rottura delle cerniere, senza distacchi), nel complesso ottimi esemplari. Insieme piuttosto raro a trovarsi completo nei due volumi. La collezione fu preceduta dall’edizione degli stessi contenuti in due rarissime plaquette pubblicate come allegato alla rivista «Gli Avvenimenti», diretta dallo stesso editore Umberto Notari, amico di Marinetti Le plaquette uscirono tra il dicembre 1915 e l’aprile del 1916, data che fa da “terminus post quem” per l’edizione della presente collezione nei due volumetti della «Biblioteca teatrale». Al primo volume le sintesi teatrali di Marinetti, Settimelli, Bruno Corra, Remo Chiti, Arnaldo Corradini, Balilla Pratella, Paolo Buzzi, Francesco Cangiullo, Boccioni, Corrado Govoni, Luciano Folgore, Decio Cinti, sono precedute dal «Manifesto del teatro futurista sintetico». Più ampio il “parterre” di autori nel secondo volume, dove sono pubblicati Marinetti, Settimelli, Bruno Corra, Remo Chiti, Balilla Pratella, Paolo Buzzi, Francesco Cangiullo, Boccioni, Luciano Folgore, Mario Carli, Giacomo Balla, Guglielmo Jannelli, Mario De Leone, Ulric Quinterio, Armando Cavalli, Oscar Mara, Depero, Auro D'Alba, Trilluci, Cantarelli, Rebecchi, Diobelli, Nannetti. Cammarota, Marinetti, 51 e 58 2 voll.‎

‎[Grignani, Franco (copertina); Andrea Busetto (direttore); Albano (illustrazioni)]‎

‎Stirpe italica. I più grandi siamo noi. Anno II. N. 10‎

‎Edizione originale. Eccellente esemplare; molto raro in queste condizioni. Straordinaria copertina futurista per questo fascicolo del raro mensile fascista e patriottico diretto da Andrea Busetto. All’interno una bella illustrazione a un quarto di pagina di Albano, e alcuni pregevoli finalini illustrati dallo stesso artista.‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso‎

‎L’Alcòva d’acciaio. Romanzo vissuto [1927]‎

‎Seconda edizione. Più che buon esemplare, con segni del tempo marginali alla copertina (in particolare a testa e piede del dorso e della cerniera anteriore; dorso leggermente angolato). Contiene lievi modifiche testuali rispetto alla prima edizione apparsa per i tipi di Vitagliano nel 1921. Romanzo d’avanguardia nel tipico stile marinettiano, che liricizza l’esperienza dell’autore durante l’ultimo anno di guerra, il 1918, tra la battaglia di giugno e il 4 novembre, traendo ampia ispirazione dalle note registrate nei «Taccuini». L’«alcova d’acciaio» è l’autoblindo assegnatogli nel luglio 1918, con il quale effettivamente entrerà da liberatore a Tolmezzo, in Carnia, nel novembre. «Una rassegna dei moventi di guerra — dentro la guerra — non può non individuare nell’“Alcova d’acciaio” di Filippo Tommaso Marinetti uno dei suoi punti fermi storicamente più espressivi e sintomatici. [...] nel libro di Marinetti ci troviamo costantemente di fronte a [...] una felice ed eccezionale condizione-limite: la consonanza cioè tra desiderio ed essere [...] anche perché la notorietà consentì allo scrittore una libertà di movimenti che lo portò a compiere il servizio militare nelle forme individualistiche, bersagliesche, aggressive, colorite, meno lontane dalle sue personali esigenze e più vicine alle forme avventurose e libertarie [...]. Nell’“Alcova d’acciaio” non ci sono trincee e guerra di posizione, ma bersaglieri in bicicletta e auto blindate; non la spossante uniformità dei gesti e delle situazioni, ma le corse a perdifiato del nuovo ordigno bellico lanciato allo sbaraglio, all’inseguimento del nemico in fuga» (M. Isnenghi, Il mito della Grande Guerra, Bologna 2014, p. 179-s). Cammarota, Marinetti, 126‎

‎Papini, Giovanni‎

‎Crepuscolo dei filosofi. Seconda edizione riveduta‎

‎Seconda edizione aumentata. Dorso scolorito con piccole mende, nel complesso bell’esemplare. Proveniente dalla collezione Giampiero Mughini. Edizione riveduta, con una prefazione inedita, del volume uscito nel 1906 come n. 3 della «Biblioteca del Leonardo». Cammarota, Futurismo, 362.4‎

‎Aa. Vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Severini)‎

‎Les Peintres futuristes italiens. Exposition [...]‎

‎Catalogo originale. Esemplare proveniente dalla storica collezione futurista di Giampiero Mughini; lievi segni del tempo alla copertina e leggere fioriture alla prima e ultima carta. Catalogo della mostra a Bruxelles 20 maggio - 5 giugno, quarta tappa della tournée europea 1912 dei pittori futuristi (segue Parigi, Londra e Berlino). «The Futurist presentation had been planned to runo from 20 May to 4 June 1912, but the delayed arrival of the paintings from the previous showing at the Sturm Gallery in Berlin meant that Georges Giroux could stage his event only after 30 May» (Handbook of International Futurism, 2019, p. 326). Il catalogo è una ristampa pedissequa di quello parigino, con l’unica differenza della rimozione del rigo relativo all’opera di Balla mai pervenuta (ma il compositore del catalogo non se ne avvede e non aggiusta la numerazione seguente all’espunzione del cat. n. 27, Balla «Lumière electrique», continuando a riprodurre l’impaginato e la numerazione di Parigi): dunque testo in francese «Les exposants au public» – comune a tutti i cataloghi della tournée – a firma di Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini – che sviluppa le idee esposte da Boccioni nella conferenza sulla pittura futurista al Circolo Internazionale Artistico di Roma il 29 maggio 1911; segue la redazione in francese del «Manifesto dei pittori futuristi» (a firma degli stessi) e 8 riproduzioni b.n. di opere esposte. Pacini, Esposizioni futuriste 1912-1918, p. 22-s; Nuovi archivi del futurismo, I, 1912/6‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso, e Tato [Guglielmo Sansoni]‎

‎La fotografia futurista. Manifesto [Il Futurismo rivista sintetica illustrata N. 22]‎

‎Prima edizione illustrata. Ottimo esemplare (minime sfrangiature marginali). Importante edizione illustrata del manifesto della fotografia, pubblicato con data in calce 11 aprile 1930. Il manifesto è stampato su tre colonne alla prima pagina; seguono tre pagine di “Il Futurismo giudicato in Italia e all’estero”. Sei fotografie di Tato ornano il testo: Pastore e somaro (camuffamento di oggetti), Ritratto dinamico di F.T. Marinetti, Ritratto meccanico di Remo Chiti, Ritratto letterario di Mario Carli, La ballerina (camuffamento di oggetti), Il perfe[tt]o borghese (camuffamento di oggetti).‎

‎Ambrosi, Alfredo Gauro‎

‎Il Volo su Vienna di A.G. Ambrosi. Principali giudizi della stampa‎

‎Prima edizione. Più che buon esemplare (dorso leggermente scurito con tracce di ruggine alla pinzatura). Raro fascicolo autoprodotto dal Gruppo futurista veronese, contiene una rassegna stampa sul quadro «Il volo su Vienna» dell'Ambrosi, terminato nel 1933. Cammarota, Futurismo, 8.2 (con imprecisioni)‎

‎Ghelardini, Armando (copertina di Vinicio Paladini)‎

‎Malessere. Romanzo‎

‎Edizione originale. Esemplare pregiato da lunga dedica autografa dell’autore «Al vecchio Wien, con sempre nuova amicizia e fraternità Armando Ghelardini Roma giugno 1934 XII». Fioriture all’inizio e alla fine del volume (compresa la sovracoperta, che ha una piccolissima mancanza al piede del piatto posteriore, senza perdite di testo); per il resto ben conservato. Proveniente in ultimo passaggio dalla storica collezione futurista di Sergio Cereda. Unita una copia della seconda edizione, senza sovracoperta e senza occhietto ma con il foglietto di errata applicato a pagina 6. Primo romanzo di Armando Ghelardini, raro nella prima tiratura (ne fu stampata una seconda nell’agosto dello stesso anno). Notevole grafica di copertina dell’artista immaginista-futurista Vinicio Paladini. Ghelardini aveva esordito con la raccolta di racconti «Spettacolo con farsa finale», uscito nel 1931 per i tipi delle Edizioni di Italia, raffinata casa editrice di letteratura contemporanea (pubblicò anche il mensile «Occidente»)fondata e diretta proprio da un Ghelardini appena ventenne, e animata dal gruppo dei modernisti romani transfughi de «La Bilancia» e «La Ruota dentata». Oggi completamente — e ingiustamente — dimenticato (non trova posto nemmeno nell’Enciclopedia Treccani!), gli ha dedicato alcune pagine Giampiero Mughini nel suo classico «A via della Mercede c’era un razzista» (1990 e 2019). Cammarota, Futurismo, 229.5‎

‎Aa. vv. (Prampolini, Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Somenzi, Tato, Bot, Diulgheroff, D’Albisola, Munari, Farfa et alii)‎

‎Mostra futurista di aeropittura (41 aeropittori) e di scenografia Mostra personale Prampolini‎

‎Edizione originale. Esemplare completo del raro allegato con l’elenco delle opere esposte — fondamentale elemento di completezza del catalogo; leggere tracce del tempo al piatto superiore, fresco e pulito all’interno: in complessive più che buone condizioni. Non comune catalogo della mostra del novembre 1931 alla Galleria Pesaro, uno dei momenti espositivi più importanti per l’aeropittura, «... fondamentale per le diverse posizioni aeropittoriche» (NAF): «Ed è in quest’ultima mostra che ben si colgono le diversità e divergenze tra gli aeropittori: in catalogo dopo il Manifesto, vengono pubblicate dichiarazioni personali e di gruppo [...]» (Diz. Fut., p. 4b). All’introduzione di Marinetti segue il manifesto «Aeropittura futurista», sottoscritto da Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Somenzi, Tato. Seguono in prima edizione brevi scritti di teorici dei vari gruppi futuristi, tra cui quelli poi conosciuti come «Manifesto degli aeropittori torinesi» e «… degli aeropittori milanesi» e il saggio «Scenografia futurista» di Prampolini (estratto dalla rivista «Noi», 1924). 15 tavole delle opere esposte, relative a lavori di Munari, Prampolini, Dottori, Bot, Thayhat, Tato. Nuovi archivi del futurismo, I, 1931/a-b; Tonini, I manifesti del futurismo italiano, 253.1 e 254.1‎

‎[Marinetti] Tullio Pànteo (copertina di Marcello Dudovich)‎

‎Il Poeta Marinetti. — 9° migliaio —‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare (minimi difetti al dorso, senza mancanze e non deturpanti). Menzione fittizia di migliaio al frontespizio. «È la prima biografia di Marinetti [...] un testo contenente dei pesanti interventi marinettiani, talmente estesi da farlo definire come un volume scritto a quattro mani, in un'attribuzione che trova validi riscontri nei documenti d’epoca. [...] Raro» (Cammarota). Di rilievo il ricco apparato iconografico, con illustrazioni di Sacchetti, Grandi, Yambo etc. e diversi scatti privati di Marinetti colto appena prima dell’invenzione del futurismo. Bella copertina illustrata dal maestro Marcello Dudovich, marchio in quarta «Officine G. Ricordi e C.». La dedicatoria in epigrafe recita «Alla modestia di F.T. Marinetti per offenderla | T.P.». Cammarota, Marinetti, 15.‎

‎Aa. vv. (Prampolini et alii)‎

‎2^ [Seconda] Mostra nazionale di Plastica murale per l’edilizia fascista in Italia e in Africa. Organizzata dal Movimento Futurista [...]‎

‎Edizione originale. Esemplare dalla biblioteca di Luce Marinetti, come da timbro ex libris «LM»; in più che buone condizioni (dorso scolorito e tracce di ruggine alla pinzatura), completo della striscia integrativa applicata a p. 14 che registra l’opera «Sintesi del dopolavoro» di Monachesi-Tano (peraltro riprodotta). Non comune catalogo originale dell’esposizione ott-nov. 1936 ai Mercati Traianei di Roma. In direttorio Prampolini e Defilippis, Presidente Marinetti. Contiene: «La plastica murale futurista. Manifesto» sottoscritto da Marinetti e una lunghissima lista di futuristi di seconda e terza generazione (qui in edizione modificata e ampliata del testo apparso nel 1934 su “La Gazzetta del popolo” e “Stile futurista”); «Funzionalità architettonica del polimaterico» di Prampolini (qui in edizione originale). Interessante apparato iconografico, con riproduzioni di opere di Fillia, Prampolini e il gruppo torinese; Benedetta Ambrosi e Tato, Andreani e Favalli; Monachesi e Tano; Carmassi. Nuovi archivi del futurismo, I, 1936/19 (esemplare mancante della striscia integrativa)‎

‎Aa. vv. [Sanzin e Marinetti]‎

‎la S.V. è invitata all’inaugurazione della Mostra Nazionale di fotografia futurista organizzata da Bruno G. Sanzin del Movimento futurista [...]. Oratore: S.E. Marinetti dell’Accademia d’Italia [...]‎

‎Documento originale. In ottime condizioni. Rarissimo invito originale alla mostra di fotografia futurista organizzata da Sanzin in Trieste, 1-17 aprile 1932. Manca ai Nuovi archivi del futurismo I.‎

‎Farfa (Vittorio Osvaldo Tommasini)‎

‎Ansiaismo. Testi ed incisioni di Farfa. Introduzione di Paolo Marinotti‎

‎Prima edizione. Ottimo esemplare (leggere bruniture e tracce di sporco alla sovracoperta; piccola piega alla teste del margine esterno delle carte e dei piatti). Timbro «L. 1599» al risvolto della sovracoperta e traccia d’inchiostro in sua corrispondenza all’ultima carta). Testi e incisioni di Farfa. Introduzione di Paolo Martinotti. Un ritratto fotografico applicato, 12 incisioni dell’autore in bianco e nero.‎

‎Aa. vv. (a cura di B.G. Sanzin; Bertieri, Boccardi, Arturo Bragaglia, Demaninis, Farfa, Gramaglia, Fosco Maraini, Parisio, Pirrone, Pocarini, Tato, Wanda Wulz)‎

‎Mostra fotografica futurista (ceramiche) [in copertina: Mostra nazionale di fotografia futurista] [ESEMPLARE CON AUTOGRAFO]‎

‎Edizione originale. CON DEDICA Straordinario esemplare pregiato dalla dedica autografa del curatore, Bruno G. Sanzin, «Ad Antonella Bragaglia», ovvero la curatrice della memoria storica del «fotodinamismo» di A.G. Bragaglia nel secondo Novecento. La dedica è datata «luglio 1971»: la dottoressa Bragaglia aveva curato l’anno precedente l’edizione critica moderna proprio del «Fotodinamismo», pubblicata per i tipi dell’«Einaudi Letteratura». In ottime condizioni di conservazione. Bellissimo catalogo della mostra organizzata da Bruno G. Sanzin nella prima metà dell’aprile 1932 all'Esposizione permanente del Sindacato delle Belle Arti. Celebre la copertina con tre fori circolari a dimensione scalare, praticati lungo la diagonale del piatto anteriore. Introduzione del curatore segue il «Manifesto della fotografia futurista» (Marinetti e Tato) stampato su doppia pagina nello stesso stile grafico in cui — contemporaneamente, si presume — viene diffuso anche in velina leggerissima sciolta. Partecipano: Bertieri, Boccardi, Arturo Bragaglia, Demaninis, Farfa, Gramaglia, Fosco Maraini, Parisio, Pirrone, Pocarini, Tato, Wanda Wuz. Importante sezione di «ceramiche futuriste», con lavori di Mario Anselmo, Tullio D’Albisola, Farfa e Alf Gaudenzi, tutti prodotti dalla fornace di Mazzotti. Dieci riproduzioni di opere: Tato (Ritratto dinamico di F.T. Marinetti; Pastore e somarello), Parisio (Anno X a Napoli), Demaninis (Sintesi area di Trieste; Ritratto di B.G. Sanzin), A. Bragaglia (Fumatore), Guarneri (Madonna con bambino), Boccardi (Pane quotidiano), D’Albisola (Ritratto di bimba quindicenne). Oltre alle illustrazioni, alcune belle pagine di réclame disegnate tra gli altri da Marcello Claris. Nuovi archivi del futurismo, I, 1932/7; Scudiero - Rebeschini, Il futurismo veneto, p. 28; Lista, Futurismo e fotografia, p. 283; Salaris, Storia del futurismo, p. 213‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso, e Tato [Guglielmo Sansoni]‎

‎Manifesto [della fotografia futurista] [CARTA PAGLIERINA]‎

‎Prima edizione così. Eccellente esemplare nella variante stampata su carta paglierina. Rarissima edizione del manifesto, stampata come velina senza indicazioni editoriali. Tradizionalmente assegnata «… in occasione del Primo concorso fotografico nazionale bandito dalla Federazione fascista degli artigiani d’Italia nel settembre 1930 a Roma» (Tonini), essa è più probabilmente da collocare a lato della «Mostra fotografica futurista» organizzata a marzo del 1932 da B.G. Sanzin in Trieste: riprende infatti l’identico impaginato che appare distesa alle pp. [6]-[7] del catalogo. Del «Manifesto della fotografia futurista» esiste una prima versione in soli 15 punti (con alcune varianti) e mancante del cappello introduttivo, pubblicata a firma del solo Marinetti in una rarissima brochure dal titolo «Torino 15 marzo - 10 aprile 1931. 1° mostra sperimentale di fotografia futurista. Il grande manifesto della fotografia futurista di S. E. F.T. Marinetti accademico d’Italia» (cfr. Beinecke Library, Marinetti +M317 54); quindi l’edizione come numero 22 della testata «Futurismo rivista sintetica illustrata», datato 11 gennaio 1931; infine questa edizione. Tonini, I manifesti del futurismo italiano, n. 241.1‎

‎Chiti, Remo‎

‎I Creatori del teatro futurista. Marinetti. Corradini. Settimelli [COPERTINA ROSA]‎

‎Edizione originale. Esemplare con copertina in carta rosa (se ne conoscono esemplari in carta gialla e in carta rossa); in ottime condizioni (normale uniforme brunitura alle pagine; lieve scoloritura marginale alla copertina). Cammarota, Futurismo, 109.1‎

‎Balla, Giacomo‎

‎Il vestito antineutrale. Manifesto futurista [PRIMA EDIZIONE]‎

‎Prima edizione. Ottimo esemplare (normale uniforme brunitura; leggerissimi segni della piegatura in quattro parti). La prima edizione si distingue dalla menzione a chiusura del testo, a p. [3]: «Approvato dalla Direzione del Movimento Futurista e da tutti i Gruppi Futuristi Italiani». Il primo gesto editoriale futurista in chiara direzione interventista, dopo lo scoppio della guerra europea, è proprio il manifesto di Giacomo Balla, che era apparso in una prima versione francese datata 20 maggio 1914 dal titolo «Le vêtement masculin futuriste», e il cui rilancio in italiano è ora preparato in chiave interventista con una circospezione ben esemplificata dalle parole di Carlo Carrà a Giovanni Papini verso la fine di agosto: «Con Marinetti pensavamo da qualche giorno di lanciare un manifesto per spingere gli italiani alla guerra, ma essendovi una censura terribile non si sa come fare per dargli poi la diffusione che richiederebbe per riuscire efficace» (Il carteggio Carrà-Papini, Rovereto-Milano, 2001, p. 54 n. 58). «Rispetto al testo in francese, la versione italiana, antineutrale, e quindi esplicitamente politica, inserisce alcuni frasi evidenziate in neretto di contenuto politico, quasi mimetizzate nel lungo testo [...] Il manifesto chiarisce molto bene la tensione presente nel campo futurista, diviso tra il problema della censura e la necessità di rendere ogni riferimento politico il più esplicito ed effettivo possibile» (M.E. Versari, “Guerrapittura”, in C. De Maria, L’Italia nella Grande Guerra, Roma 2017, p. 105). Tonini, Manifesti del futurismo, 82.2‎

‎Aa. vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini)‎

‎Manifeste des Peintres Futuristes [SECONDA EDIZIONE]‎

‎Seconda edizione in questo formato. Più che buon esemplare (lievi fioriture alla cerniera del bifolio, con un minimo principio di distacco non destinato a peggiorare). Non comune ultima edizione del manifesto in formato volantino, è in realtà la prima a uscire sotto l’egida della «Direzione del Movimento Futurista», preceduta solo dall’edizione stampata da Poligrafia italiana nel 1910 e rilasciata sotto l’egida di «Poesia», la rivista di Marinetti. Questa edizione appartiene alla «ristampa» annunciata da Marinetti a Francesco Balilla Pratella in una lettera datata primo maggio 1913, che vale dunque come “terminus post quem” per la reale data di pubblicazione del volantino. Assente dal repertorio Tonini, I manifesti (2011)‎

‎Pratella, Francesco Balilla‎

‎Manifesto dei Musicisti futuristi [PRIMA ED., PRIMA TIRATURA]‎

‎Prima edizione, prima tiratura. Più che buon esemplare (uniforme brunitura, minima traccia della piegatura orizzontale, con breve lacerazione al bordo destro). Prima tiratura riconoscibile poiché in calce dell’ultima pagina reca l’avviso «NB. - Balilla Pratella pubblicherà fra un mese il Manifesto tecnico della Musica futurista». Il «Manifesto dei musicisti futuristi» è il primo intervento futurista sulla musica, e fu composto e pubblicato in fretta subito dopo che Marinetti e Pratella si erano conosciuti, in agosto, all’esecuzione della «Sina dei Vargoni». Evidente fin da subito fu l’intento di replicare lo scheda “manifesto generico / manifesto tecnico” adottato con i pittori futuristi qualche mese prima. La storia editoriale dei manifesti pratelliani è molto complessa e solo ultimamente sta venendo chiarita dagli studiosi: nei due principali repertori di riferimento (Tampieri e Tonini) l’ordine delle stampe varianti è indicato in maniera erronea, poiché per lungo tempo si riteneva che la tiratura con l’annuncio del manifesto tecnico «fra un mese» fosse successiva alla tiratura senza l’avviso; invece è proprio il contrario — precisi riscontri testuali con le menzioni del manifesto nella stampa coeva lo confermano senza ombra di dubbio — e la seconda tiratura senza l’avviso uscì nel 1911, dopo che il manifesto tecnico era già stato pubblicato (ecco perché manca l’avviso). «Delays and difficulties marked the publication of Pratella’s second manifesto, “La musica futurista: Manifesto tecnico”. Although announced at the bottom of “Manifesto dei musicisti futuristi” as being ready “within a month”, Pratella only finished it in December 1910; but then it was kept on hold until March 1911, amidst protests by the author» (Coronelli, The Futurist Manifestos of Early 1910, IYFS 12, 2022, in print). Tonini, I manifesti, 22.2 (con imprecisioni); Tampieri, Pratella, p. 396-s n. 35-prima ristampa (con imprecisioni)‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso‎

‎Manifeste des Auteurs dramatiques futuristes [poi noto come «La volupté d’être sifflé»]‎

‎Prima edizione. Più che buon esemplare (lievi segni d’usura alla cerniera del bifolio, in parte distaccata). Rarissima versione francese del «Manifesto dei drammaturghi futuristi», poi ripubblicato a partire dall’antologia «Le futurisme» (luglio 1911) come «La volupté d’être sifflé» e mai più ripubblicato in questo formato. Rispetto al manifesto italiano, sono aggiunte quattro righe introduttive che fanno riferimento ai fatti di Parma del 26 marzo (il divieto a svolgersi della serata futurista e la contestazione anti-futurista in città). Il manifesto fu ricevuto e commentato dalla stampa francese a partire dal 25 aprile. È il primo manifesto in lingua straniera a recare le liste di poeti (con la particolarità che manca il nome di Federico De Maria ed è invece presente Auro D’Alba, in quella che è forse la sua prima attestazione ufficiale), pittori e musicisti futuristi in calce all’ultima pagina. Tonini, I manifesti del futurismo italiano, 23.3‎

‎Pratella, Francesco Balilla‎

‎La Musica futurista. Manifesto tecnico [SECONDA EDIZIONE]‎

‎Seconda edizione. Ottimo esemplare (normale uniforme leggera brunitura). Prima edizione sotto le insegne della «Direzione del Movimento futurista». Non riporta la data di composizione, ma il terminus post quem si desume da una lettera che Marinetti invia proprio a Pratella nel maggio del 1913, parlando di una «nuova ristampa di manifesti che sto facendo» (cfr. Coronelli, The Futurist Manifestos of 1909, IYFS 10, 2020, p. 21-s; Versari, The Letterhead, in Futurism: a Microhistory, p. 99-s e nota 24). Sbagliano dunque di circa un anno le più aggiornate indicazioni bibliografiche (Tampieri e Tonini). Fu preceduta dall’edizione Milano: Redazione di “Poesia”, 11 marzo 1911, uscita in tre tirature successive, con varianti: il testo conforme a quello della terza tiratura, con il terzo capoverso che comincia «Siamo dunque alla finestra di un manicomio glorioso» e l’assenza di Federico De Maria tra i poeti futuristi elencati in ultima pagina. Tampieri, Pratella, p. 406s.: «Seconda ristampa (testualmente la meno affidabile)»; Tonini, I manifesti del futurismo, 30.4‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso‎

‎La Danse futuriste. Danse de l'Aviateur - Danse du Shrapnell - Danse de la Mitrailleuse. Manifeste futuriste‎

‎Prima edizione così. Ottimo esemplare, molto fresco e pulito. Pubblicato in italiano sull’«Italia futurista» 2:21 (8 luglio 1917), il manifesto conobbe questo rilancio in francese subito dopo la guerra; in calce al manifesto l’avviso pubblicitario che invita i futuristi ad abbonarsi alla «Testa di ferro» — da cui la datazione. «L’indirizzo della sede [della «Testa di ferro»] non è quello originario di Fiume ma quello nuovo di Milano dove la testata era stata trasferita proprio a partire dall’agosto del 1920» (Tonini). Tonini, I manifesti, 106.3‎

‎Apollinaire, Guillaume [Wilhelm Apolinary Kostrowickj]‎

‎L’Antitradition futuriste. Manifeste = synthèse‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare (ultima carta lievemente brunita e con due piccole gore). Bellissimo manifesto di Apollinaire, interamente parolibero, nella rara edizione con il testo originale francese. Firmato in calce di p. [3] e datato «Paris, le 29 Juin 1913, jour du Grand Prix, à 65 mètres au-dessus du Boul. S.-Germain». A p. [4] elenco dei «Manifestes du Mouvement futuriste», 14 manifesti stampati in lingua francese alla data. «[...] il manifesto fu lanciato in forma di volantino dalla direzione del movimento futurista, in italiano e francese, e pubblicato il 3 agosto suil giornale parigino “Gil Blas”, poi in italiano su “Lacerba” (I.18, 15 settembre 1913). Il proclama, che offriva in omaggio ‘rose’ ai protagonisti dell’avanguardia e ‘merde’ ai passatisti, non solo ha segnato l’avvio della fase sincretistica e transnazionale dell’avanguardia, ma è servito anche da modello per quegli artisti d’avanguardia che avrebbero lanciato manifesti: dai vorticisti britannici ai futuristi portoghesi, fino al più tardo ‘Manifesto antiartistico catalano’ firmato da Salvador Dalì. Stando però ai ricordi di Carlo Carrà, era stato Marinetti a conferire al manifesto l’eccellente forma grafica, poi approvata da Apollinaire: “Marinetti lesse il manoscritto con grande entusiasmo e dopo una breve pausa soggiunse: le idee espresse sono molto interessanti, ma occorre dare al manoscritto la forma del manifesto; e afferrato un grande foglio di carta trascrisse le parole di Apollinaire, soffermandosi sugli spazi com’era in uso dai precedenti manifesti. Fatta qualche piccola modifica su alcune parole, e andando i tipografia, raccomandando l’urgenza, il giorno seguente verso sera arrivò la bozza del manifesto che fu subito spedita a Parigi ad Apollinaire. Dopo tre o quattro giorni arrivò il benestare dell’autore, contentissimo della forma tipografica data da Marinetti al suo scritto”» (Salaris). Tonini. I manifesti, 60.1; Salaris, Futurismi nel mondo, pp. 376-383‎

‎Aa. vv. (F.T. Marinetti, U. Boccioni, C. Carrà, L. Russolo e U. Piatti)‎

‎Sintesi futurista della guerra [EDIZIONE SECONDA E DEFINITIVA]‎

‎Seconda edizione modificata e definitiva. Ottimo esemplare (minime normali sfrangiature sul bordo esterno). La seconda edizione, che aggiorna con la Turchia lo schieramento delle nazioni passatiste, seguì a stretto giro la prima: quest’ultima diffusa in ottobre, la seconda e definitiva già annunciata in distribuzione ai primi di novembre. Sulla copertina si legge lo slogan (che manca in prima tiratura): «Preghiera di affiggerla nelle case e nei luoghi pubblici || Prima tiratura: 300.000 copie distribuite gratuitamente». -- La «Sintesi futurista della guerra» «è sicuramente l’oggetto artistico più significativo che i futuristi crearono durante la Prima guerra mondiale» (M.E. Versari, “Guerrapittura”, in C. De Maria, L’Italia nella Grande Guerra, Roma 2017, p. 103). In seguito alla manifestazione interventista del 16 settembre 1914, in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, in cui i futuristi diedero fuoco alle bandiere austriache, un gruppo di essi (tra cui sicuramente Boccioni e Marinetti) fu incarcerato per qualche giorno e rilasciato dietro firma di un documento di esplicita rinuncia ad altri atti pubblici antiaustriaci. «È dunque a questo punto, come reazione a questa situazione di censura, che nasce la tavola parolibera-manifesto Sintesi futurista della guerra. Firmata da Marinetti, Boccioni, Carrà, Luigi Russolo e Ugo Piatti, viene datata “dal cellulare di Milano 20 settembre 1914”. In realtà, dei cinque firmatari, soltanto Marinetti, Boccioni e Piatti si trovano in galera la notte del 20 settembre. Carrà è in vacanza a Varzi, vicino a Voghera, e Russolo a casa con un’infezione intestinale. La struttura fondamentale della sintesi riprende un motivo che Marinetti aveva ideato originariamente come icona propria del futurismo» (ivi, p. 108), ovvero il cuneo futurista che schianta il passatismo disegnato in molte delle dediche autografe apposte su Zang Tumb Tuuum. -- La Sintesi appare per la prima volta in un volantino datato 20 settembre 1914, ma diffuso sicuramente in ottobre e ristampato successivamente con una modifica rilevante: l’aggiunta della Turchia — entrata direttamente nel conflitto il 29 ottobre — tra le nazioni dello schieramento passatista. In questa ultima forma — diffusa in volantino al principio di novembre (come annuncia Marinetti in una lettera a Folgore del 5 novembre, dove ne indica anche la tiratura in 20.000 copie: Carteggio futurista, Roma 1987, n. 28) — fu poi riproposto in Guerrapittura di Carlo Carrà (aprile 1915), come tavola a doppia pagina ripiegata infine; dunque con molte modifiche e sfondo tricolore sul primo numero del «Montello», 20 settembre 1918. Ebbe un impatto iconico enorme, direttamente influenzando — come ha dimostrato Maria Elena Versari (Avant-garde Iconographies of Combat, in «Annali di italianistica» 33, 2015, pp. 187-204) — il famoso poster di El Lissitzky Sconfiggi i bianchi con il cuneo rosso (1919). Tonini, I manifesti del futurismo, n. 84.2; Versari, Avant-Garde Iconographies of Combat (Annali d’italianistica 33, 2015: 187-204); Versari, “Guerrapittura” (in «L’Italia nella Grande Guerra», cur. De Maria, Roma 2017: 101-112)‎

‎Pratella, Francesco Balilla‎

‎La Musica futurista. Manifesto tecnico [PRIMA ED., TERZA TIRATURA]‎

‎Prima edizione nella terza tiratura, definitiva. Ottimo esemplare. La terza tiratura si distingue dalla due precedenti per la parziale ricomposizione del testo in ultima pagina, particolarmente al punto 1° e al punto 11° (che passa a 7 righe vs le 6 delle tirature precedenti), senza modifiche testuali eccetto l’assenza di Federico De Maria nella prima riga dell’elenco di poeti futuristi in calce. -- «La musica futurista» è il secondo manifesto pratelliano, preceduto dai «Musicisti futuristi» e seguito dalla «Distruzione della quadratura» (pubblicato solo all’interno del volume «Musica futurista»). Tampieri, Pratella, n. 39, e Tonini, I manifesti del futurismo italiano, n. 30, non registrano a nostro avviso correttamente la successione delle varie tirature del manifesto.‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso‎

‎Manifesto dei Drammaturghi futuristi [poi noto come «La voluttà d’esser fischiati»] [SECONDA TIRATURA]‎

‎Prima edizione, seconda tiratura. Ottimo esemplare. Rara seconda stampa del «Manifesto dei Drammaturghi futuristi», poi noto con il titolo «La voluttà d’esser fischiati» e mai più ripubblicato in questo formato. Questa tiratura non è registrata nelle bibliografie, nemmeno nelle più aggiornate. Il manifesto fu pubblicato in una prima stampa con data 11 ottobre 1910, andando a sovrapporsi erroneamente alla data del «Manifesto dei musicisti futuristi» e presto ritirata dalla diffusione. Il testo venne poi riprodotto in «Nuovo Teatro» n. 5-6, a cavallo del 1910-11, con il titolo «Conclusioni futuriste sul teatro», e ripubblicato nel presente volantino con data 11 gennaio 1911. Seguì infine, tra aprile e maggio, una terza tiratura, in tutto analoga alla seconda eccetto per il piè dell’ultima pagina, dove la sottoscrizione editoriale legge «Dalla Redazione di “Poesia”» (seconda stampa) e solo «Redazione di “Poesia”» (terza stampa). Nella lista dei «Poeti futuristi» in calce all’ultima pagina, in questa seconda stampa è presente il nome di Federico De Maria. Manca a Tonini, I manifesti del futurismo italiano‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso‎

‎Fondazione e manifesto del futurismo (Pubblicato dal «Figaro» di Parigi il 20 febbraio 1909) [SECONDA EDIZIONE, SECONDA TIRATURA]‎

‎Seconda edizione italiana in questo formato, seconda tiratura. Ottimo esemplare (normale lieve brunitura perimetrale e minime sfrangiature sul bordo esterno delle pagine). Questa edizione del testo integrale (comprensivo di «Prologo» o «Fondazione» seguito dal «Manifesto) nel formato volantino a bifolio, tipico dei manifesti futuristi, è la prima a uscire sotto l’egida della «Direzione del Movimento Futurista». Segue l’edizione stampata tra 1910 e 1911, nello stesso formato, ma senza indicazioni editoriali (in calce appare solo la firma di Marinetti in qualità di «direttore di “Poesia”»). Ebbe due tirature, la prima stampata a partire dalla primavera del 1913, e questa seconda che ha come “terminus post quem” il 1919, anno nel quale la tipografia di Angelo Taveggia si trasferisce da via Santa Margherita a via Ospedale. La presente seconda tiratura si individua a colpo d’occhio in copertina per l’assenza del punto fermo a chiudere la riga del sottotitolo. Manca a Tonini, I manifesti del futurismo italiano. Coronelli, Spigolature bibliografiche sui manifesti (ALAI 2, 2016: 59-77), p. 67-s; Coronelli, The Futurist Manifestos of 1909 (IYFS 10, 2020: 3-34), p. 21-s‎

‎[Papini, Giovanni; Lacerba]‎

‎EDIZIONI LACERBA [...] È uscito: Giovanni Papini CREPUSCOLO DEI FILOSOFI‎

‎Prima edizione. Ottimo esemplare. Non comune dépliant che promuove il libro di Papini e le altre edizioni di Lacerba.‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso‎

‎Il Tattilismo. Manifesto futurista. Letto al Théâtre de l'Oeuvre (Parigi), all'Esposizione mondiale d'Arte Moderna (Ginevra), e pubblicato da «Comoedia» in Gennaio 1921 [SECONDA TIRATURA]‎

‎Prima edizione, seconda tiratura. Ottimo esemplare. Seconda stampa del manifesto, con in calce la citazione di Dominique Braga tratta da «Le Crapoullot» del 15 aprile 1921 — da cui la posdatazione. Al manifesto sul Tattilismo «Marinetti attribuisce un carattere rifondativo e consegna una visione compiuta di un’estetica dell’esperienza sensibile e della sinestesia» (D’Ambrosio, Manifesti programmatici (2019), p. XXVII). Tonini, I manifesti, 155.3‎

‎Bartoccini, Mario, e Aldo Mantia‎

‎L’improvvisazione musicale. Manifesto [SECONDA TIRATURA]‎

‎Prima edizione, seconda tiratura. Ottimo esemplare. Tiratura variante, non registrata dalle bibliografie, che aggiunge un testo di sette righe in grassetto appena sotto il titolo: «letto da Marinetti a Roma (Sala Bragaglia), il 1° Marzo 1921, inaugurando l’Esposizione dei giovani pittori futuristi: Bartoccini, Bernini, Caliari, Castellazzi, De Nardis, Fornari, Mantia, Masnata, Morpurgo, Pannaggi, Verderame. – I futuristi Bartoccini, Mantia, Pasini e Silva eseguirono improvvisazioni musicali, discussioni fra pianoforti improvvisatori, fra pianoforte e violoncello, fra pianoforti e corale improvviso». Tonini, I manifesti, 156.1 (non distingue le tirature)‎

‎Marinetti, Filippo Tommaso (su Benedetta)‎

‎Benedetta giudicata dal consorte Marinetti‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Rarissimo volantino-réclame del volume di Benedetta pubblicato con Morreale, «Il viaggio di Gararà». Stampato sulla stessa carta leggera del coevo «La Riforma delle Corride secondo Marinetti», sempre pubblicato da Morreale. Cammarota, Futurismo, Volantini, 178‎

‎Corra, Bruno [B. Ginanni Corradini]‎

‎Sam Dunn è morto. Romanzo futurista‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare, fresco e pulito, proveniente dalla biblioteca di Luce Marinetti, come da timbro ex libris «LM» al frontespizio. Rara edizione originale del noto romanzo sperimentale dell’autore; fu seguita da una seconda edizione alla fine dello stesso 1917, illustrata da Rosa Rosà, e da una terza edizione targata Alpes, nel 1929, con tavole di Ginna. Notevole il disegno della copertina, pezzo originale del pittore Ginna, fratello dell’autore. Il volume si apre con il bel ritratto dell’autore, disegno di Ginna su foto di Mario Nunez Vais, cui segue organigramma del Movimento futurista diviso nelle sezioni di Poesia, Politica, Pittura, Musica, Arte dei rumori, Intonarumori, Architettura, Misurazione, Teatro sintetico e Difesa - réclame propaganda (pugni - megafono - lancio manifesti). In fine catalogo editoriale delle Edizioni futuriste di Poesia e in quarta di copertina reclame de «L’Italia futurista» e delle altre pubblicazioni del gruppo fiorentino Ginanni Corradini. Cammarota, Futurismo, 124.9‎

‎Aa. vv. (Giovanni Acquaviva, Cesare Andreoni, Fortunato Depero, Umberto Peschi, Wladimiro Tulli et alii)‎

‎Mostra nazionale della pittura e della scultura futuriste. Catalogo con 40 illustrazioni‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare (da segnalare solo una leggerissima fioritura alla prima carta). Ultima grande mostra futurista storica, organizzata al Palazzo del Podestà di Bologna dall’ultimo «segretario del Movimento futurista italiano», Giovanni Korompay (1904-1988), che nel 1945 — assieme ad Angelo Caviglioni, Giovanni Acquaviva e Umberto Peschi — tentò di riorganizzare a Bologna gli scampoli del movimento dopo la morte di Marinetti. Principale esito fu questa importante occasione espositiva, realizzata con il decisivo contributo di Fortunato Depero ed Enrico Prampolini, autori in catalogo di due corposi contributi, rispettivamente «Geometria e pittura nucleare» e «Futurismo astrattismo e oltre». Tra gli altri scritti, oltre alla presentazione di Korompay, «Infinità dell’arte» di Acquaviva, «Futurismo e neofuturismo» di Rezio Buscaroli e un’estratto da «Le carte parlanti» n. 13-15, 1951, a firma di Carlo Carrà: «La pittura futurista nel suo movente storico». Nelle parole del bibliografo Domenico Cammarota questa «è l’ultima pubblicazione ufficiale del Movimento Futurista Italiano, già autoscioltosi l'anno prima». Corposo apparato iconografico, con schede biografiche e illustrazione per ciascuno degli artisti esposti, tra i quali segnaliamo, oltre agli organizzatori: Leandra Angelucci (La vita), Giacomo Balla, Enzo Benedetto, Umberto Boccioni (Cavallo cavaliere e caseggiato), Osvaldo Bot, Rezio Buscaroli, Leonardi Castellani, Italo Cinti, Primo Conti, Tullio Crali, Gerardo Dottori, Farfa, Fillia (Spiritualità aerea), Giannetto Malmerendi, Ugo Pozzo, Mino Rosso, Ardengo Soffici (Campi lavorati), Bruno Tano, Wladimiro Tulli. Cammarota, Futurismo, VI.96‎

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