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‎Denning Melita; Phillips Osborne‎

‎Guida pratica ai poteri psichici‎

‎brossura Un manuale che intende insegnare, attraverso un percorso graduale, a sviluppare ed accrescere i nostri poteri psichici. Una dieta appropriata, una postura corretta, esercizi di respirazione, meditazione giornaliera basata su tecniche mistiche medievali, test psichici, consigli su come usare il pendolo, la bacchetta da rabdomante, le carte Zener, lo specchio visivo, sono alcuni dei molti argomenti trattati in questo libro.‎

‎Denning Melita; Phillips Osborne‎

‎Viaggi fuori dal corpo. Con CD Audio‎

‎br. Questo libro guida il lettore attraverso le varie tappe della crescita interiore e dello sviluppo psichico necessari per sperimentare coscientemente, gestire e ricordare i viaggi astrali, traendone così il massimo beneficio pratico. Preceduti da un'introduzione che compendia e codifica gli insegnamenti teorici tradizionali sulla bilocazione e sulle esperienze extracorporee, gli esercizi illustrati, sicuri e affidabili, sono riproposti nel CD che funge da introduzione all'avventura astrale e induce l'ascoltatore all'escursione psichica senza alcuno sforzo.‎

‎Dentice D'Accadia Antonio‎

‎Da Marx a Palomba. Pensieri a confronto‎

‎br. Dentice d'Accadia organizza e discute il pensiero dell'economista Giuseppe Palomba (Caserta, 1908 - Napoli, 1986) in rapporto al pensiero di Karl Marx. "Da Marx a Palomba", dal filosofo tedesco al poliedrico economista italiano del Novecento. Palomba si definiva: «l'ultimo grande conservatore ed il primo autentico rivoluzionario». Uno scienziato che già negli anni Trenta-Quaranta affermava la caduta delle economie comuniste, capitaliste e che nel 1980 prevedeva una grande crisi politico-economica-religiosa internazionale verso il 2030, che avrebbe trasformato la società. Con Palomba l'analisi, la sintesi e l'attualizzazione dei principi marxiani, marxisti (e liberali) prosegue nel graduale disancoraggio delle demagogie, dalle polarizzazioni e delle ideologie (di sinistra e di destra), nella scoperta dell'Uomo oltre le (vecchie e nuove) divisioni: politiche, religiose, razziali. Egli cerca l'Uomo Universale, ciò che è al di là dei particolarismi storico-culturali.‎

‎Deodati Marco‎

‎L'intenzionalità all'opera. Studi sul pensiero pratico di Husserl‎

‎brossura‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€13.30 Buy

‎Deodati Marco‎

‎La dynamis dell'intenzionalità. La struttura della vita di coscienza in Husserl‎

‎brossura‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€17.10 Buy

‎Depolo Marco‎

‎Psicologia delle organizzazioni‎

‎br. Molte persone, ogni giorno e a vari livelli, si pongono domande che hanno a che fare con il funzionamento delle organizzazioni. È possibile migliorare il funzionamento di un ufficio, di un reparto ospedaliero, di una squadra di montaggio? Può una determinata procedura burocratica essere più efficace? Come si ottengono migliori prestazioni da una unità di lavoro? Questa introduzione alla psicologia delle organizzazioni fornisce una risposta a tali quesiti, a partire dall'assunto che non si deve tanto studiare la singola organizzazione come entità, quanto analizzare i comportamenti che al suo interno hanno luogo. Individui e gruppi hanno infatti un'esistenza reale, fatta di interessi, preferenze, valori, scopi: dai loro rapporti si costruiscono i processi organizzativi concreti e quegli strani artefatti umani e tecnologici che chiamiamo appunto "organizzazioni".‎

‎Derrida Jacques‎

‎Arieti. Il dialogo ininterrotto con Gadamer‎

‎br. In questa conferenza, tenuta il 5 febbraio 2003 presso l'Università di Heidelberg in memoria di Hans-Georg Gadamer, Jacques Derrida ricorda la "strana interruzione" che ha segnato il loro primo incontro a Parigi nel 1981. La riflessione sulla morte dell'altro, sull'interruzione ultima, pur nella sua incommensurabilità, evoca la questione della cesura del dialogo, della difficoltà della traduzione e dell'interpretazione, sviluppandosi lungo la traccia di un celebre verso di Paul Celan: "Il mondo non c'è più, io debbo portarti". La morte è la fine del mondo, il mondo dopo la fine del mondo. Ma cosa significa "portare"? Cosa significa portare l'altro e il mondo scomparsi? È solo attraverso il confronto con il pensiero di Freud, Husserl e Heidegger che Derrida riuscirà a precisare il significato di questa parola, in direzione di un'interiorizzazione del ricordo alla quale occorre la malinconia per scongiurare il pericolo dell'oblio, il rischio dell'inclusione dell'altro in se stessi.‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€6.65 Buy

‎Derrida Jacques‎

‎Arieti. Il dialogo ininterrotto con Gadamer‎

‎br. In questa conferenza, tenuta il 5 febbraio 2003 presso l'Università di Heidelberg in memoria di Hans-Georg Gadamer, Jacques Derrida ricorda la "strana interruzione" che ha segnato il loro primo incontro a Parigi nel 1981. La riflessione sulla morte dell'altro, sull'interruzione ultima, pur nella sua incommensurabilità, evoca la questione della cesura del dialogo, della difficoltà della traduzione e dell'interpretazione, sviluppandosi lungo la traccia di un celebre verso di Paul Celan: "Il mondo non c'è più, io debbo portarti". La morte è la fine del mondo, il mondo dopo la fine del mondo. Ma cosa significa "portare"? Cosa significa portare l'altro e il mondo scomparsi? È solo attraverso il confronto con il pensiero di Freud, Husserl e Heidegger che Derrida riuscirà a precisare il significato di questa parola, in direzione di un'interiorizzazione del ricordo alla quale occorre la malinconia per scongiurare il pericolo dell'oblio, il rischio dell'inclusione dell'altro in se stessi.‎

‎Derrida Jacques‎

‎Geschlecht III. Sesso, razza, nazione, umanità‎

‎br. "Geschlecht": questa parola tedesca, che ha dato il titolo generico a una serie di quattro studi di Jacques Derrida dedicati all'opera di Martin Heidegger, è assolutamente intraducibile in italiano perché la parola è correlata al tempo stesso con "sesso", "razza", "nazione", "umanità". Ebbene, sono proprio queste le categorie che Derrida intende esplorare nell'opera di Heidegger. Nel presente volume, al cuore della ricerca sono innanzitutto la dimensione politico-sessuale e la nozione di patria. È questa l'occasione, per Derrida, di pensare una sessualità più radicale di quella binaria, ed è anche l'occasione per denunciare un nazionalismo dal carattere preoccupante in Heidegger, un approccio quantomeno ambiguo se rapportato a quello avuto con il nazismo dal quale pretende di smarcarsi. Questa edizione presenta uno studio che sembrava perduto per sempre. Il gruppo di ricercatori che ne ha stabilito il testo ha realizzato dunque una notevole opera intellettuale ed editoriale.‎

‎Derrida Jacques‎

‎Gli spettri di Marx. Stato del debito, lavoro del lutto e nuova Internazionale‎

‎brossura‎

‎Derrida Jacques‎

‎Il fattore della verità‎

‎br.‎

‎Derrida Jacques‎

‎L'animale che dunque sono‎

‎br. L'animale con la sua diversità ci obbliga a ricordare le nostre origini e a ricominciare ad essere uomini. Ma cosa significa essere un essere umano? Cosa ci distingue dall'animale? La storia del pensiero occidentale è percorsa da questa domanda potente e spesso censurata: è possibile stabilire un confine fra uomo e animale? La risposta è racchiusa nel termine logos, l'unione fra ragione e parola, che aggiunge all'essere vivente umano quel qualcosa che lo trasforma in «animale dotato di parola» e «animale razionale». In realtà la differenza fra uomo e animale, concepita come verità inconfutabile, l'irragionevolezza dell'animale a confronto con la ratio umana, è da secoli utilizzata dalla filosofia occidentale per giustificare e legittimare la prevaricazione, a volte spietata, dell'uomo sull'animale.‎

‎Derrida Jacques‎

‎La scrittura e la differenza‎

‎brossura‎

‎Derrida Jacques‎

‎Marx & sons. Politica, spettralità, decostruzione‎

‎br. "Qual è il futuro del marxismo?" A questa domanda Jacques Derrida aveva tentato di rispondere in "Spettri di Marx", concludendo che senza interrogare nuovamente l'eredità marxista, il marxismo non avrà futuro e il futuro stesso non avrà nessun avvenire. I saggi compresi in questa raccolta sono le risposte date da alcuni dei maggiori filosofi politici contemporanei alla sfida di Derrida. La posta in gioco nella discussione è alta: la possibilità di creare spazi di intervento nel reale, il rapporto tra filosofia e politica, tra teoria critica e pratiche antagoniste. L'esito del dibattito è una chiarificazione del rapporto tra marxismo e decostruzione, e sopratutto della possibilità di pensare la politica come luogo di un'esperienza sottratta a ogni dogma.‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€17.10 Buy

‎Derrida Jacques‎

‎Politiche dell'amicizia‎

‎br. E' il lavoro più recente di Derrida, dedicato a uno dei grandi temi della filosofia morale: l'amicizia. Tutto gira attorno all'interpretazione e allo smontaggio di una frase che Montaigne riprende da Aristotele: "Oh miei amici, non c'è nessun amico". Questa che appare una manifesta contraddizione si rivela invece come il motore paradossale delle nostre idee principali riguardo al conflitto, alla politica, al dialogo. Derrida ricava così da una frase un'intera tradizione di pensiero, da Aristotele, attraverso Nietzsche, fino a Blanchot e ne indica lo sfondo implicito e l'alone di interdetto che la accompagna e la lascia aperta per noi.‎

‎Derrida Jacques‎

‎Psyché. Invenzioni dell'altro. Vol. 1‎

‎br. Recitano i dizionari che la parola occasione porta dentro di sé un rimando al caso, all'accidente, a ciò che è fortuito, ma simile connotazione, spesso giudicata negativamente, mette in ombra quanto ad essa si lega costitutivamente: l'incontro. I saggi che compongono il primo volume di "Psyché. Invenzioni dell'altro" sono stati ordinati da Jacques Derrida proprio a partire dall'idea che l'altro, in qualunque modo irrompa o si annunci, è sempre occasione di un incontro in cui pensieri, domande e sollecitazioni si ritrovano nell'unità di un'esigenza fondante e, nello stesso tempo, ambigua: giocare fino in fondo e senza protezioni la questione della verità. Una verità sempre inseguita e interrogata attraverso conferenze, studi, missive in cui mittente e destinatario scoprono - non senza difficoltà - di parlare una lingua che li supera entrambi, conducendoli altrove rispetto a progetti e attese: si tratti di Roland Barthes o di Lévinas, di psicoanalisi o di metafora, di impossibile definizione di «decostruzione» o di Platone, Derrida «prende la parola» nel senso letterale dell'espressione (vale a dire arrischiando la responsabilità verso l'altro a cui si parla) e lascia che essa parli al di là di intenzioni o desideri. I saggi qui riuniti sono dunque molto più che una semplice raccolta: in essi - scrive Derrida - si viene tratteggiando una «teoria discontinua» in cui i testi si richiamano e si corrispondono a partire dai «nomi propri» che ne innervano il procedere.‎

‎Derrida Jacques‎

‎Toccare, Jean-Luc Nancy‎

‎ill., br. Testimonianza di una nobile e sincera amicizia, il libro è il generoso omaggio di un grande filosofo a un filosofo più giovane che da principio ne ha seguito le tracce per poi imporsi con un'opera originale. Derrida offre una lettura del pensiero di Nancy sotto un particolare angolazione, la questione del «tatto» in tutti i significati che la parola ha assunto nella cultura occidentale, da quello erotico a quello religioso. Il testo è accompagnato dai lavori di Simon Hantai.‎

‎Derrida Jacques; Azzariti-Fumaroli L. (cur.)‎

‎Gli occhi della lingua‎

‎br. Movendo da una lettera del 1926 di Gershom Scholem a Franz Rosenzweig sulla condizione della lingua ebraica Derrida affronta i temi dell'ebraismo, del sionismo, della spettralità e del messianismo, ricongiungendoli alla più generale questione del Nome di Dio. Ne nasce un significativo contributo per riflettere su alcuni dei motivi che caratterizzano l'ultimo tempo dell'Opera del filosofo francese e per lasciare spalancare lo sguardo sull'oscura vertigine della lingua.‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€11.40 Buy

‎Derrida Jacques; Beardsworth Richard; Pelgreffi I. (cur.)‎

‎Nietzsche e la macchina. Intervista con Richard Beardsworth‎

‎br. L'intervista "Nietzsche e la macchina", pubblicata nel 1994, rappresenta l'ultimo testo esplicitamente dedicato a Nietzsche da parte di Derrida, che vi coglie l'occasione per tracciare le linee di una valutazione retrospettiva, per certi versi inedita, di tutto il suo lavoro sul filosofo tedesco. Ma Derrida elabora anche un significativo aggiornamento della propria immagine di Nietzsche, mettendola a confronto con i principali temi etico-politici che caratterizzano la sua riflessione di quegli anni. Ne risulta un rilancio di Nietzsche, tanto potente quanto problematico, come pensatore dell'aporia e del futuro. Come può oggi la riflessione filosofica decifrare la struttura disconnessa, "out of joint", del reale e della storia, e sperare di incidervi? Solamente, suggerisce Derrida, assumendosi il rischio di partire, ogni volta, da un pensiero come quello di Nietzsche: costitutivamente inattuale, in sé pericolosamente disarticolato ed esposto alla contraddizione. Un pensiero che lavori fra l'interno e l'esterno della macchina filosofica.‎

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Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€9.50 Buy

‎Derrida Jacques; Berto G. (cur.)‎

‎Il tempo degli addii‎

‎br. L'avvenire ha dunque una storia? Con questa domanda si apre lo scritto "Il tempo degli addii" di Jacques Derrida, pensato come introduzione all'importante testo su Hegel di Catherine Malabou "L'a venir de Hegel", poi sviluppatosi fino ad assumere una sua autonomia. Il filosofo francese in questo testo affronta, attraverso una sorta di resa dei conti filosofica con Hegel, alcune tematiche fondamentali del pensiero contemporaneo. Nel fitto intreccio di rimandi che caratterizzano la prosa di Derrida è possibile sottolineare la sua ripresa della questione, di grande importanza filosofica, della temporalità come luogo dello scontro fra Heidegger e Hegel. Da questo nucleo di partenza si ramificano le considerazioni sull'addio, sull'abbandono, l'evento e la morte che hanno costituito il leitmotìv del pensiero del filosofo francese recentemente scomparso.‎

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Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€10.45 Buy

‎Derrida Jacques; Bordoni G. (cur.)‎

‎Avances‎

‎brossura‎

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Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
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€12.35 Buy

‎Derrida Jacques; Bordoni G. (cur.)‎

‎Avances‎

‎brossura‎

‎Derrida Jacques; Bordoni G. (cur.)‎

‎Spiegare Ponge. Colloquio con Gérard Farasse‎

‎br. È il lavoro rischioso di un ripensamento, quello a cui Gerard Farasse invita Jacques Derrida in questo colloquio. "Déplier Ponge": distendere il cantiere dell'opera di Ponge, di piega in piega; spiegarne i perni che ne mettono in funzione il dispositivo ma, ad un tempo, decifrare le chiavi che ne schiudono nuove pieghe nascoste. Dopo la gravitazione di "Signéponge" intorno alla firma, Derrida replica al Ponge ingaggiato dalla legge insaziabile della cosa. Derrida replica Ponge, ma in una ripetizione che rilancia; lo ripiega e lascia emergere il suo tremore. Onora il debito procedendo obliquamente, nella trattazione della costellazione dei motivi che reggono e travagliano l'evento dell'opera di Ponge. Quando afferma: "[...] io condivido con Ponge la preoccupazione di rimarcare nel testo o nel discorso il momento del suo evento", Derrida confessa l'inevitabile responsabilità: far affiorare - in una respirazione operata dallo spiegarsi e ripiegarsi dei temi-pieghe pongiane l'evento della cosa quale domanda muta e infinita che nel ritrarsi ci mozza il respiro.‎

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Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€11.40 Buy

‎Derrida Jacques; Cariolato A. (cur.)‎

‎Antonin Artaud. Forsennare il soggettile‎

‎ill., br. «Jacques Derrida legge la vastissima opera di Artaud nel segno del "superamento" della metafisica così come lo intende Heidegger, indicando nello "stare sul limite" il luogo stesso che, rispetto alla storia della metafisica, "non è né dentro né fuori". Leggere Antonin Artaud al di qua di questo desiderio di riappropriazione di sé (di qualsiasi retorica del "corpo proprio") e della condanna di tutto ciò che egli identificava come l'improprio che investe, come si sa, la filosofia, la politica, la tecnica e, più in generale, le protesi, i derivati, i supporti, l'artificiale insomma, contro cui si scaglia in "Pour en finir avec le jugement de dieu". Leggerlo così, allora, ma salvaguardando nel contempo la tensione dell'impossibile che attraversa tutta la sua opera - è questo lo "stare sul limite" in cui si pone Derrida, e beninteso lo spazio rispetto al quale si leva ogni eccesso che l'opera stessa di Artaud sembra essere costantemente sul punto di provocare.» (dallo scritto di Alfonso Cariolato)‎

‎Derrida Jacques; Coleman Ornette; Maruzzella S. (cur.)‎

‎Musica senza alfabeti. Un dialogo sul linguaggio dell'altro. (Notazioni sulla «harmolodic theory»)‎

‎br. È il giugno del 1997 quando, durante una delle tre tappe del tour di Ornette Coleman a "La villette" di Parigi, uno spettatore particolare e molto attento, si erge dal pubblico e inizia a porre domande al compositore. Quel 23 giugno sarà consacrato a un incontro vis-à-vis tra due delle personalità più singolari ed eclettiche della scena culturale contemporanea: Ornette Coleman e Jacques Derrida. L'intervista, pur nella sua brevità, tocca i temi dell'armolodia, della democrazia, della civiltà e della civilizzazione, della globalizzazione, dell'assenza di leadership, dell'evento e del suo dispiegarsi. Ricostruendo le storie personali dell'uno e dell'altro, dei soprusi subiti da bambini per il colore della propria pelle (Coleman) o per il credo religioso della propria famiglia (Derrida), i due si confrontano sul concetto di lingua materna e di se e quanto questa influenzi il modo stesso di pensare, perché del resto, si sa, "prima di essere musica, la musica era soltanto parola".‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€9.50 Buy

‎Derrida Jacques; Dadà S. (cur.)‎

‎«Justices»‎

‎br. Il saggio che qui presentiamo in traduzione italiana è la trascrizione di una conferenza di Jacques Derrida pronunciata presso l'Università della California, Irvine, il 18 aprile 2003. Questa conferenza, una delle ultime dell'autore, costituisce sia l'omaggio del filosofo al suo collega e amico J. Hillis Miller, sia un'occasione di riflessione e di rielaborazione di questioni filosofiche fondamentali. In particolare è il tema della giustizia, centrale nell'ultima elaborazione derridiana, a trovare qui uno sviluppo inedito e originale che permette di approfondire i legami tra l'ambito etico-politico e la pratica decostruzionista.‎

‎Derrida Jacques; Dalmasso G. (cur.)‎

‎La voce e il fenomeno. Introduzione al problema del segno nella fenomenologia di Husserl‎

‎br. "Durante gli anni che seguirono, circa dal 1963 al 1968, cercai di dare forma - in particolare nei tre lavori pubblicati nel 1967 - a ciò che non doveva in alcun modo essere un sistema, ma una specie di dispositivo strategico aperto sul suo proprio abisso, un insieme non chiuso, non chiudibile e non totalmente formalizzabile di regole di lettura, d'interpretazione, di scrittura...". Così confessa Derrida; gli anni a cui egli si riferisce sono quelli dominati dallo strutturalismo e dalle indagini sulla natura del segno, sullo statuto del testo, sul rapporto tra linguaggio e potere. Con i tre volumi ricordati - La voce e il fenomeno, Della grammatologia) e La scrittura e la differenza) -, il filosofo intervenne in questo dibattito cercando di individuare, all'interno di un sistema che finisce sempre per concepirsi come chiuso e autosufficiente, le tracce di quelle contaminazioni che, più che distruggerlo, lo decostruiscono e così facendo anche lo aprono e lo sollecitano verso una scena - in verità la stessa all'interno della quale ogni esperienza umana fin da principio drammaticamente si muove - che non è mai stata e mai potrà essere concepita come una mera struttura. In queste pagine, attraverso un confronto serrato con la fenomenologia di Husserl, le ragioni di una simile sollecitazione sono individuate con un'originalità e un rigore tali da rendere ha voce e il fenomeno un classico della filosofia contemporanea. Prefazione di Carlo Sini. Postfazione di Vincenzo Costa.‎

‎Derrida Jacques; Facioni S. (cur.); Vitale F. (cur.)‎

‎La cartolina. Da Socrate a Freud e al di là‎

‎br. "Leggevi una lettera d'amore un po' rétro, l'ultima della storia. Ma non l'hai ancora ricevuta. Sì, per mancanza o per eccesso di indirizzo, acconsente a cadere nelle mani di chiunque: una cartolina, una lettera aperta in cui il segreto appare ma indecifrabile. Puoi tenerla o farla passare, per esempio, per un messaggio di Socrate a Freud. Cosa vuole dirti una cartolina? A quali condizioni è possibile? La sua destinazione ti attraversa, tu non sai più chi sei. Nel momento stesso in cui dal suo indirizzo ti interpella, unicamente te, invece di rintracciarti ti divide o ti scarta, qualche volta ti ignora. E tu ami e non ami, fa di te quello che vuoi, ti prende, ti lascia, ti dona. Dall'altro lato della cartolina, guarda, ti è rivolta una frase, S e p, Socrate e plato. Il primo, per una volta, sembra scrivere e anche con l'altra mano cancellare. Ma Platone, con il dito teso alle sue spalle, che fa? Mentre ti industri a rivoltarla in tutte le direzioni, è l'immagine che ti mette sottosopra come una lettera, ti decifra anticipatamente, preoccupa lo spazio, ti fornisce parole e gesti, tutti i corpi che credi di inventare per accerchiarla. Ti trovi, tu, sulla sua traiettoria. Il supporto spesso della carta, un libro pesante e leggero, è anche lo spettro di questa scena, l'analisi tra Socrate e Platone, nel programma di qualcun altro. Al pari del cartomante, un "fortune-telling book" veglia e specula su quanto-deve-succedere, su cosa può voler dire accadere, dover accadere, lasciare o far accadere, destinare, indirizzare, inviare, lasciare in legato, ereditare, ecc., se questo significa ancora, tra qui e lì, il vicino e il lontano, da und fort, l'uno o l'altro. Inquadri l'argomento del libro: tra le poste e il movimento analitico, il principio di piacere e la storia delle telecomunicazioni, la cartolina e la lettera rubata, in breve il transfert da Socrate a Freud e al di là. Questa satira di letteratura epistolare doveva essere farcita: di indirizzi, di codici postali, di missive criptate, di lettere anonime, il tutto affidato a tanti modi, generi e toni. Vi abuso anche di date, firme, titoli o riferimenti, perfino della lingua." (J.D.)‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€24.70 Buy

‎Derrida Jacques; Ferrari F. (cur.)‎

‎Memorie di cieco. L'autoritratto e altre rovine‎

‎ill., br. La scrittura di Derrida, indagando il tema della cecità in un fitto reticolo compositivo a forma di dialogo, decostruisce l'idea di una visione chiara e distinta. Una luce di tenebra attrae e avviluppa lo sguardo del lettore il quale, per mezzo del ricco apparato iconografico, ripercorre un cammino negli abissi della memoria, dove il disegno di ogni esistenza si traccia oscuramente. Lo svolgersi degli eventi e delle argomentazioni ricorda da vicino le atmosfere oniriche di Kafka o quelle allucinate e spettrali di Dostoevskij. Con «Memorie di cieco» Derrida raggiunge uno dei vertici più alti del suo pensiero maturo: in un unico tessuto narrativo confluiscono i ricordi di un'intera esistenza, declinati attraverso una capacità impressionante di «utilizzo» di campi e metodologie disciplinari che spaziano dalla iconologia alla psicoanalisi, dalla storia dell'arte alla poesia. Il risultato è un testo straordinario che straborda in ogni direzione, travalicando ogni genere letterario canonico: autobiografia, romanzo di formazione, confessione, saggio filosofico, critica d'arte, libro per immagini.‎

‎Derrida Jacques; Ferrari F. (cur.)‎

‎Memorie di cieco. L'autoritratto e altre rovine‎

‎ill., br. La scrittura di Derrida, indagando il tema della cecità in un fitto reticolo compositivo a forma di dialogo, decostruisce l'idea di una visione chiara e distinta. Una luce di tenebra attrae e avviluppa lo sguardo del lettore il quale, per mezzo del ricco apparato iconografico, ripercorre un cammino negli abissi della memoria, dove il disegno di ogni esistenza si traccia oscuramente. Lo svolgersi degli eventi e delle argomentazioni ricorda da vicino le atmosfere oniriche di Kafka o quelle allucinate e spettrali di Dostoevskij. Con "Memorie di cieco" Derrida raggiunge uno dei vertici più alti del suo pensiero maturo: in un unico tessuto narrativo confluiscono i ricordi di un'intera esistenza, declinati attraverso una capacità impressionante di «utilizzo» di campi e metodologie disciplinari che spaziano dalla iconologia alla psicoanalisi, dalla storia dell'arte alla poesia. Il risultato è un testo straordinario che straborda in ogni direzione, travalicando ogni genere letterario canonico: autobiografia, romanzo di formazione, confessione, saggio filosofico, critica d'arte, libro per immagini.‎

‎Derrida Jacques; Gadamer Hans Georg; Lacoue-Labarthe Philippe; Facioni S. (cur.)‎

‎Il caso Heidegger. Una filosofia nazista?‎

‎br. Il 5 febbraio del 1988, nell'anfiteatro dell'Università di Heidelberg si svolse un dibattito intorno al pensiero politico e filosofico di Heidegger a cui parteciparono Jacques Derrida, Hans-Georg Gadamer e Philippe Lacoue-Labarthe. L'occasione prossima del dibattito era stata, qualche mese prima, la pubblicazione del libro di V. Farias, Heidegger e il nazismo (Torino 1988), nel quale venivano mostrati, anche se in maniera non sempre sorvegliata dal punto di vista critico, i legami di Heidegger con l'apparato culturale e politico della Germania nazista. Il pubblico dibattito, che non prevedeva degli interventi già preparati, non era mai stato pubblicato, così come non era mai stato pubblicato l'incontro tra i tre filosofi e una parte del pubblico presente alla serata che si svolse il giorno successivo, 6 febbraio, alla presenza di giornalisti e sempre ad Heidelberg, presso il ristorante "Sole d'Oro". Il testo rappresenta una preziosa testimonianza della posizione dei tre filosofi di fronte all'impegno politico di Heidegger, anche alla luce dei Quaderni neri (di cui, all'epoca del dibattito, non si sospettava nemmeno l'esistenza) che hanno cominciato ad essere pubblicati nel 2014... Con un intervento di Jean-Lucy Nancy.‎

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Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€11.40 Buy

‎Derrida Jacques; Maruzzella S. (cur.)‎

‎Al di là delle apparenze. L'altro è segreto perché è altro‎

‎br. Prendendo le mosse dal concetto di iterabilità, collegandolo alle moderne tecnologie e alle questioni etiche che ci impongono, in quest'intervista del 2001, Derrida attraversa molti nodi problematici della sua filosofia - la traccia, il resto, la rimanenza, il supplemento, il fallogocentrismo e la sua necessaria decostruzione, la distinzione tra différence e différance e quella tra oralità e scritturala - e della sua biografia - il controverso rapporto con la sua ebraicità, la "difesa" di De Man e il "caso" che ne è seguito, le sue posizioni riguardo al "nazismo" di Heidegger - producendo un intreccio molto interessante tra vita e pensiero, filosofia e biografia, che troverà nella letteratura un suo grande punto di forza e una felice sintesi.‎

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Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€8.55 Buy

‎Derrida Jacques; Maruzzella S. (cur.); Viri F. (cur.)‎

‎«Il faut bien manger». O il calcolo del soggetto‎

‎br. Jacques Derrida, in un dialogo-intervista con Jean-Luc Nancy, tratteggia la questione del "soggetto" o meglio della figura che è attribuita del nome di "soggetto", dopo la critica filosofica del novecento. Derrida compie una panoramica sui vari autori nei quali tale categoria è ancora centrale o quantomeno soggiacente al proprio sistema di pensiero. L'istantanea del filosofo franco-algerino mette in rilievo il paradigma del "soggetto" umano confrontato con quello del "soggetto" animale/animato in generale, rilevandone vicinanze e differenze. L'analisi arriva a mettere in discussione l'unicità, la non-dividualità e il privilegio antropocentrico del soggetto-essere umano. Tutto ciò legato alla dinamica introiettiva del "cibarsi di", del mangiare "chi" o "cosa".‎

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Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
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‎Derrida Jacques; Maruzzella S. (cur.); Viri F. (cur.)‎

‎«Il faut bien manger». O il calcolo del soggetto‎

‎brossura Jacques Derrida, in un dialogo-intervista con Jean-Luc Nancy, tratteggia la questione del "soggetto" o meglio della figura che è attribuita del nome di "soggetto", dopo la critica filosofica del novecento. Derrida compie una panoramica sui vari autori nei quali tale categoria è ancora centrale o quantomeno soggiacente al proprio sistema di pensiero. L'istantanea del filosofo franco-algerino mette in rilievo il paradigma del "soggetto" umano confrontato con quello del "soggetto" animale/animato in generale, rilevandone vicinanze e differenze. L'analisi arriva a mettere in discussione l'unicità, la non-dividualità e il privilegio antropocentrico del soggetto-essere umano. Tutto ciò legato alla dinamica introiettiva del "cibarsi di", del mangiare "chi" o "cosa".‎

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‎Derrida Jacques; Odello L. (cur.)‎

‎Perdonare‎

‎br. Nel 1971 Jankélévitch risponde alla polemica scoppiata in Francia sulla prescrizione dei crimini hitleriani: il perdono è impossibile perché "è morto nei campi della morte". Interrogando il testo di Jankélévitch, Derrida si chiede se non sia proprio a partire da questa impossibilità che si possa e si debba pensare il perdono. Il perdono, se ce n'è, non perdona che l'imperdonabile: solo a partire da un'etica al di là dell'etica, un'etica iperbolica che interrompa ogni economia dell'espiazione, della redenzione e del pentimento, si può scorgere l'apertura di un pensiero del perdono degno di questo nome.‎

‎Derrida Jacques; Regazzoni S. (cur.)‎

‎Incondizionalità o sovranità. L'università alle frontiere dell'Europa‎

‎br. Se c'è una questione che domina il percorso più direttamente politico della decostruzione derridiana e che, col passare degli anni, ha acquisito via via maggiore importanza e visibilità, tale questione è, precisamente, quella della sovranità. Nel corso di una conferenza pronunciata il 3 giugno 1999 presso l'Università Pantion di Atene, Derrida traccia le coordinate essenziali per una decostruzione della sovranità; si tratta di distinguere la sovranità dall'incondizionalità, per poter così decostruire un concetto attraverso l'altro: la pulsione di sovranità attraverso l'esigenza di incondizionalità. La decostruzione della sovranità attraverso l'incondizionalità passa per una sorta di radicalizzazione iperbolica della sovranità che, portate al punto più puro di incondizionalità, nella più pura astrazione da ogni condizione, perde ogni difesa e si trasforma in vulnerabilità assoluta. Il potere assoluto, assolutamente senza condizione, assolutamente e puramente reso in sé a sé, diventa resa incondizionata, im-potere - ecco il cuore del potere di cui il potere non può riappropriarsi: il proprio im-potere costituente quale forza destrutturante.‎

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‎Derrida Jacques; Resta C. (cur.)‎

‎Tentazione di Siracusa‎

‎brossura Il 18 gennaio 2001, su proposta del Collegio Siciliano di Filosofi a, il Sindaco di Siracusa, Giambattista Bufardeci, conferiva la cittadinanza onoraria a Jacques Derrida. In quella memorabile occasione il filosofo franco-algerino tenne una conferenza dal titolo Tentazione di Siracusa, pertinente metafora che evoca i cattivi rapporti intercorsi tra filosofia e politica che, a partire dai ricorrenti viaggi di Platone nella città siciliana, hanno scandito il tema della ricerca permanente della fondazione legittima del potere. Nel suo discorso, pronunciato in una città simbolo del Mediterraneo, Derrida indicava lucidamente alcune questioni - la crisi dello Stato-nazione, il tema della cittadinanza, delle frontiere, dell'ospitalità, del diritto d'asilo, dell'immigrazione, fra le altre - che, in forma ancor più drammatica, dopo l'11 settembre, inquietano la nostra attuale condizione. Postfazioni di Elio Cappuccio e Roberto Fai.‎

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‎Derrida Jacques; Resta C. (cur.)‎

‎Tentazione di Siracusa‎

‎brossura Il 18 gennaio 2001, su proposta del Collegio Siciliano di Filosofi a, il Sindaco di Siracusa, Giambattista Bufardeci, conferiva la cittadinanza onoraria a Jacques Derrida. In quella memorabile occasione il filosofo franco-algerino tenne una conferenza dal titolo Tentazione di Siracusa, pertinente metafora che evoca i cattivi rapporti intercorsi tra filosofia e politica che, a partire dai ricorrenti viaggi di Platone nella città siciliana, hanno scandito il tema della ricerca permanente della fondazione legittima del potere. Nel suo discorso, pronunciato in una città simbolo del Mediterraneo, Derrida indicava lucidamente alcune questioni - la crisi dello Stato-nazione, il tema della cittadinanza, delle frontiere, dell'ospitalità, del diritto d'asilo, dell'immigrazione, fra le altre - che, in forma ancor più drammatica, dopo l'11 settembre, inquietano la nostra attuale condizione. Postfazioni di Elio Cappuccio e Roberto Fai.‎

‎Desai Panache‎

‎È già tutto dentro di te. La verità che ti cambierà la vita‎

‎br. Un libro per tutti quelli che sono confusi, smarriti, frustrati, un percorso per ritrovare la strada verso noi stessi. Troppo spesso inseguiamo le aspettative degli altri, promesse effimere di felicità e successo, per scoprire che l'accumulo di «cose» non riempie il vuoto che sentiamo dentro. Ma riconoscere la nostra ansia e solitudine non è la fine. È l'inizio. Di qualcosa di meraviglioso. Della conquista dell'autenticità. Della certezza di poter vivere al meglio ogni cosa. Una volta guariti dalla «ferita fondamentale» - la separazione dall'amore per noi stessi, la convinzione di essere immeritevoli, inadeguati -, saremo pronti per entrare nella nostra vita più piena e potente. Panache Desai, consulente spirituale britannico di origine indiana - autore di bestseller tradotti in tutto il mondo e ospite nel programma di Oprah Winfrey -, ha trasformato la vita di milioni di persone e rigenerato organizzazioni e aziende grazie alla sua pratica rivoluzionaria. "È già tutto dentro di te" aiuta a superare i condizionamenti e i limiti che ci siamo imposti e a raggiungere la consapevolezza della connessione e della collaborazione con tutte le cose. Perché quel che cerchiamo si trova già in noi: con Desai potremo innescare una straordinaria forza trasformativa che ci libererà dal falso sé che ci soggioga, consentendoci di accedere a un potere inimmaginabile. I quindici passi di Desai per ritrovare se stessi e l'armonia con l'universo: 1. La promessa 2. La possibilità 3. I condizionamenti 4. La grande ferita interiore 5. Il Sé essenziale 6. La trasformazione vibrazionale 7. La consapevolezza 8. L'accettazione 9. La flessibilità 10. La coscienza a diecimila metri di altitudine 11. Il cambiamento 12. Penetrare il cuore 13. L'armonia 14. I cinque impegni 15. La fiducia e la resa.‎

‎Desanti Loriano‎

‎L'alfabeto della vita. Manuale per recuperare e mantenere la serenità‎

‎br. L'autore, dopo il primo libro "L'alfabeto della psicoterapia", traccia in questo volume un itinerario attraverso gli ambiti più significativi della vita. Alcuni argomenti riguardano i ruoli che la vita ci propone e la maniera di gestirli con energia per trarne soddisfazione. I periodi di crisi permettono di mettere in discussione i ruoli, diventare consapevoli delle modalità di relazione con il mondo e di aprirci a nuove esperienze per conquistare la piena potenzialità affettivo-emotiva. Il percorso è alla ricerca della consapevolezza, del recupero e mantenimento dell'energia vitale e dell'armonia.‎

‎Descombes Vincent; Padovani G. (cur.)‎

‎Gli imbarazzi dell'identità‎

‎br. Questo studio di Vincent Descombes analizza l'uso che viene comunemente fatto nei dibattiti attuali, soprattutto sulla spinta dei grandi fenomeni di trasformazione del tessuto socio-culturale, politico ed economico, che coinvolgono i rapporti tra gli individui e le istituzioni delle società occidentali del concetto di identità, di cui ne evidenzia l'enigma lessicale, tanto da constatare che spesso non è la risposta alla domanda che è controversa quanto la domanda stessa. "Chi sono?", "Chi siamo?", sono domande che ci si pone quando ci interroghiamo sulla nostra identità e appartenenza sociale e politica. Chiedersi "Chi è?", è porsi una domanda sull'identità di cui comprendiamo immediatamente il senso, giacché conoscere l'identità di qualcuno, è sapere come si chiama, che cosa fa, qual è la sua qualità sociale. Tuttavia, quando ci si pone la domanda alla prima persona, "Chi sono?", l'intenzione non è affatto quella di conoscere il proprio nome, cognome e stato civile. Infine, chiedersi "Chi siamo?" è porsi una domanda sull'identità collettiva di appartenenza, sul riconoscimento e la condivisione dei valori comuni che coinvolgono l'uso del "noi" e le rivendicazioni identitarie, di carattere civile e politico. L'argomento del volume è appunto quello di analizzare che cosa vuol dire la parola "identità" nei diversi usi che ne facciamo.‎

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‎DESHIMARU TAISEN, MAESTRO‎

‎LA TAZZA E IL BASTONE STORIE ZEN‎

‎Deshimaru Taïsen‎

‎L'anello della via. Parole di un monaco zen‎

‎brossura‎

‎Deshimaru Taïsen‎

‎La pratica della concentrazione‎

‎br. Questa nuova opera del Maestro zen Taisen Deshimaru tratta dei rapporti fra lo zen e la vita quotidiana, vale a dire del comportamento umano, alla luce dei dati che solo una pratica assidua dello zazen può fornire. Questi dati sono trasmessi tradizionalmente da maestro a discepolo nel susseguirsi delle generazioni, sono confermati dall'osservazione e perfezionati nel tempo. I problemi di volta in volta affrontati nell'opera riguardano: l'atteggiamento dello spirito durante lo zazen; l'analisi degli atteggiamenti durante la vita di ogni giorno; l'analisi delle esperienze sensoriali, dei metodi di osservazione e guarigione dalle diverse forme di illusioni psichiche e di malattie fisiche; infine, lo studio dettagliato della nozione di karma introduce a una visione approfondita della cultura e della società, conducendo inoltre a profonde domande sul destino umano. Nel suo insieme l'opera costituisce un commento all'idea del Maestro Dogen secondo il quale aver assunto una forma umana costituisce per noi un'occasione unica, e dunque è importantissimo che tale opportunità non vada sprecata. La Via è davanti a noi, sotto i nostri piedi; sta a noi realizzarla! Questa saggezza millenaria ci offre un'autentica morale per i nostri tempi, e sarà il lettore stesso a intenderne l'enorme importanza e le conseguenze per la propria esistenza.‎

‎Desideri Fabrizio‎

‎Forme dell'estetica. Dall'esperienza del bello al problema dell'arte‎

‎br. Una mappa concettuale, chiara e originale dell'estetica come disciplina filosofica di frontiera. La prima parte è dedicata all'esperienza del bello attraverso un'analisi delle tematiche della percezione e del dell'emozione giudizio estetico. La seconda parte affronta il problema dell'arte e risponde a sfide teoriche sollecitate dall'oggi. Nell'epoca della svolta multimediale e della diffusione delle tecnologie digitali è ancora possibile parlare di unità dell'arte? Come riconosciamo un'opera d'arte? In che rapporto sta la fruizione delle opere artistica con la nostra più generale esperienza? Quale relazione è ancora pensabile tra finzione artistica e realtà?‎

‎Desideri Fabrizio‎

‎Il fantasma dell'Opera. Benjamin, Adorno e le aporie dell'arte contemporanea‎

‎brossura‎

‎Desideri Fabrizio‎

‎Il passaggio estetico. Saggi kantiani‎

‎br. Un'acuta rilettura dell'estetica di Kant, che vede nella "Critica della facoltà di giudizio" la più attuale tra le sue opere. Tale attualità riguarda il modo con cui Kant affronta l'"immenso abisso" che divide l'ambito teoretico-conoscitivo della filosofia da quello etico-pratico. Come superare l'impasse? Come non rimanere paralizzati dalla fascinosa potenza di tale immagine? Come non rassegnarsi ad una scissione tra l'agire e il conoscere, tra l'essere cittadini del mondo e investigatori del cosmo? La mossa kantiana sta, per l'autore, nel convertire l'immagine dell'abisso nel problema di attraversare comunque il confine che separa i due ambiti. Alla libertà e alla contingenza del giudicare riflettente spetta l'attraversamento del confine.‎

‎Desideri Fabrizio‎

‎La misura del sentire. Per una riconfigurazione dell'estetica‎

‎brossura Con ventiquattro saggi, articolati in sei quartetti, l'autore propone un'originale ricerca tesa ad una riconfigurazione del campo concettuale dell'estetico, nel suo necessario intreccio con gli altri domini del discorso filosofico (dall'ontologia all'etica, dalla metafisica alla filosofia della mente). Mentre nella prima parte ("La misura della mente") il tenore degli scritti è teorico, seguendo una scansione logico-tematica che dalla meta-filosofia giunge all'estetica passando per la teoria della coscienza, nella seconda ("Lo spazio del sentire") il tenore è quello di un dialogo con i classici (da Kant a Wittgenstein, da Novalis a Benjamin, da Adorno a Valéry) che contempera urgenza teoretica e analisi testuale. Più che in una chiave tematica l'unità del libro, nei due tempi di cui si compone, è da cercarsi in una chiave musicale: nel ritmo del ricercare un modus del pensiero e della sua espressione. Nella consapevolezza che la misura della mente non può essere un criterio puramente interno, dovendo misurare, nella sua esteriorità, quello spazio del sentire dal quale, con l'emergere di un'attitudine estetica, si sviluppa una mente simbolica.‎

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‎Desideri Fabrizio; Cantelli Chiara‎

‎Storia dell'estetica occidentale. Da Omero alle neuroscienze. Nuova ediz.‎

‎br. Questa storia dell'estetica occidentale, la più completa disponibile in lingua italiana, dal solido impianto storico-critico e ricca di informazioni, è destinata agli studenti delle università e delle accademie, agli insegnanti e a un pubblico colto in genere. Si presenta ora in una versione radicalmente rinnovata, alla quale hanno collaborato giovani e affermati studiosi come Andrea Mecacci e Mariagrazia Portera. Il primo con nuove significative voci novecentesche della riflessione estetica (da Michelstaedter a Gramsci, da Ortega y Gasset a María Zambrano, da Dorfles a Bense) e con filoni del dibattito contemporaneo, come la Everyday Aesthetics. La seconda con voci significative dell'estetica moderna (da Hogarth ad Alison per il Settecento; da Marx ed Engels a Emerson e Thoreau per l'Ottocento) e contemporanea (con un articolato aggiornamento sulle nuove frontiere della ricerca estetica nell'ambito delle neuroscienze, delle scienze cognitive e della psicobiologia).‎

‎Desideri Fabrizio; Mecacci Andrea‎

‎Estetica contemporanea. Dalle filosofie della crisi alle culture postmediali‎

‎br. Il volume è il primo esauriente e dettagliato profilo dell'estetica contemporanea disponibile in lingua italiana. Destinato a docenti e studenti delle università e delle accademie, agli insegnanti e a un pubblico colto, si caratterizza per l'ampiezza dei temi affrontati e la ricchezza delle informazioni: dal pluralismo delle estetiche novecentesche agli scenari attuali, tra arti performative e cultura visuale. Insieme a un rinnovato affresco dell'estetica del Novecento nelle sue diverse articolazioni (dalle filosofie della crisi alla fenomenologia, dalla teoria critica al post-strutturalismo, dalle ontologie analitiche alle semiotiche dell'arte), il testo offre una mappa aggiornata del dibattito estetico- artistico contemporaneo: dalla Everyday Aesthetics alle estetiche ecologiche, dalle estetiche visuali e post-mediali al rapporto tra estetica, psicologia evoluzionistica e neuroscienze, dal nesso tra estetica e scienze umane alle grammatiche dei linguaggi artistici propri della contemporaneità. In sintesi: un libro indispensabile per orientarsi nel complesso panorama attuale dell'estetica e della filosofia dell'arte.‎

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