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Coloru Omar
Il regno del più forte. La lunga contesa per l'impero di Alessandro Magno (IV-III a. C.)
8vo, br. ed. "Babilonia, giugno 323 a.C. La morte di Alessandro Magno getta lo scompiglio tra i Macedoni: chi dovrà succedere al trono di uno dei piú vasti imperi della storia se i due eredi legittimi sono un figlio che deve ancora nascere e un fratellastro affetto da un ritardo mentale? Si diffonde addirittura la voce che in punto di morte il sovrano abbia detto che lascerà il suo regno al migliore dei suoi generali. La competizione per l’eredità di Alessandro innesca una lotta di potere senza esclusione di colpi aprendo di fatto l’età dei Diadochi, i Successori di Alessandro che dopo decenni di conflitti daranno vita ai regni ellenistici. L’autore esplora le dinamiche in gioco in questo periodo mostrando come lo scenario geopolitico emerso dalle guerre sia stato plasmato dall’interazione dei fattori di forza e debolezza. Quello dei Diadochi è infatti un mondo precario in cui il potere va continuamente confermato, gli equilibri delle forze e i ruoli sociali si ribaltano in modo improvviso trasformando i forti in deboli e viceversa. Tra signori della guerra, avventurieri e regine combattive, l’età dei Diadochi cambierà per sempre il corso della storia nel Mediterraneo."
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Toynbee Arnold
L'eredità di Annibale. Vol. 1: Roma e l'Italia prima di Annibale. Le conseguenze della guerra annibalica nella vita Romana; Vol. 2; Roma e il mediterraneo dopo Annibale.
2 volumi in 8vo cm.156x21,5, legat edit. con sovracoperta. vol 1: XVI-760, 2 mappe, vol. 2: pp.XIV-990, entrambi in ottimo stato.
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Ehrenberg Victor
L'ATENE DI ARISTOFANE. STUDIO SOCIOLOGICO DELLA COMMEDIA ATTICA ANTICA, TRAD.DI G.LIBERTINI, A.CALMA.
8vo, br. ed. pp.XI-584, 19 tavv.bn.ft
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Bickerman, Elias Joseph
Chronology of the Ancient World
8vo, hardcover in dj, first edition Absolute dates of events in ancient history have been difficult to calculate because of the complex adjustments and computations involved. The methods of relative dating developed by archaeologists and of direct dating established by modern science depend upon the interpretation of historical material which is virtually inaccessible. Using dates supplied by the ancients themselves, Bickerman suggests the means to convert them into units of our own dating system, thus providing an invaluable reference for all students of the ancient world. ; Aspects of Greek and Roman Life; 253 pages
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Biasiori Lucio
Nello scrittoio di Machiavelli . «Il Principe» e la «Ciropedia» di Senofonte
8vo, br. ed. Senofonte è lo scrittore greco che Machiavelli cita più spesso, e la “Ciropedia” - il racconto della giovinezza del fondatore dell'impero persiano Ciro il Grande - è l'unica opera antica esplicitamente nominata nel Principe. Non stupisce perciò che le somiglianze e le differenze tra i due autori siano state oggetto di oltre mezzo millennio di discussioni fra gli studiosi, che hanno visto in Senofonte ora un precursore delle turpi massime del Principe, ora un antidoto al veleno del machiavellismo. Il volume ritorna dunque su un problema antico, ma cerca di risolverlo in modo innovativo, trattando Machiavelli, prima che come uno scrittore, come un lettore, e interrogandosi su come la forma in cui egli lesse Senofonte abbia influito sui contenuti delle sue opere, prima fra tutte “Il Principe”, e sulla loro ricezione. Entrando nello scrittoio di Machiavelli, si scoprono particolari sorprendenti sulla sua biografia, il suo pensiero e la sua fortuna e lo si può osservare non solo nelle vesti di lettore geniale, ma anche nei suoi rapporti quotidiani con stampatori, amici e protettori. Il confronto ravvicinato fra testi e contesti diviene in tal modo un ingrediente essenziale per conoscere meglio il più influente pensatore politico della prima età moderna.
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Vismara Cinzia
Il Supplizio Come Spettacolo
8vo, br. ed. pp.86.
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Pisani Sartorio Giuseppina
Mezzi di trasporto e traffico (Museo della Civilta Romana: Vita e Costumi dei Romani Antichi 6
8vo, br. ed. Pagine 86 con 84 tavole in b/n. In ottime condizioni.
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Ricci Cecilia
Stranieri illustri e comunità immigrate a Roma. Vox diversa Populorum
8vo, br. ed. 124pp.
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A cura di: A. Liberati, F. Silverio
Organizazzione Millitare: Esercito
8vo, br. ed. Sommario: Premessa. Ordinamenti militari: l’evoluzione degli ordinamenti militari; il sistema di comando; la battaglia di Silpia. Ingegneria militare: gli accampamenti; il limes; le fortificazioni urbane; la presenza militare romana in Numidia. Strumenti bellici: le macchine da guerra; le armi e le armature. Essere soldato: le decorazioni; le punizioni; la realtà quotidiana: medicina, alimentazione, religione. Grandi unità legionarie di età imperiale. Bibliografia.
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Beta Simone
La donna che sconfigge la guerra. Lisistrata racconta la sua Storia
8vo, br. ed. 268pp. Dopo la sua prima rappresentazione ad Atene nel 411 a.C., la Lisistrata di Aristofane scompare dal mondo letterario fino alla sua prima edizione moderna (Firenze 1516). Ma il geniale spunto comico alla base della trama – lo “sciopero del sesso” che le donne di tutta la Grecia mettono in atto per convincere i mariti guerrafondai a fare la pace – è troppo destabilizzante per un pubblico tradizionalista: ecco perché la commedia, dopo essere stata in un primo tempo ignorata, viene poi censurata e stravolta. A raccontare la storia di questo capolavoro del teatro comico è la stessa Lisistrata, che traccia con autoironica consapevolezza la progressiva riscoperta che l’ha fatta diventare la commedia più famosa di Aristofane, attraverso gli autori che ne hanno dato la loro personale versione nella letteratura, nel cinema, nella musica e nelle arti figurative.
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Braccesi Lorenzo
Dissolute e Maledette. Donne Straordinarie Del Mondo Antico
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Cesare
Opera Omnia
16mo, 1 17.5x10.5 cm., L, [28], 1662 pp., legatura in piena pelle con fregi lineari e titolo in oro al dorso, sovraccoperta in acetato, taglio superiore in colore, segnalibro doppio, cofanetto con ritratto A. in riquadro, 18 immagini tratte dall'edizione C. Iulii Caesaris commentarii, Aldina del 1558, su carta speciale, prima edizione italiana in collana, lievi segni di polvere e un graffio all'angolo superiore al cofanetto, firma di appartenenza, ma altrimenti in ottime condizioni Sommario: La guerra gallica, traduzione di Adriano Pennacini e commento di Albino Gazzetti - La guerra civile, traduzione di Antonio La Penna, commento di Dionigi Vottero - La guerra di Alessandria, La guerra d'Africa, La guerra di Spagna, traduzione di Adriano Pennacini e commento di Michele Faraguna - Introduzione - Cronologia - Bibliografie - Indici dei nomi di persona, dei nomi di luoghi e di popoli, degli autori antichi citati in nota, delle iscrizioni citate in nota. testo latino a fronte. edizione molto pregiata e richiesta, ormai fuori catalogo.
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Ian Morris, Walter Scheidel
The Dynamics of Ancient Empires: State Power from Assyria to Byzantium
8vo, br. ed. pp.400. Transcending ethnic, linguistic, and religious boundaries, early empires shaped thousands of years of world history. Yet despite the global prominence of empire, individual cases are often studied in isolation. This series seeks to change the terms of the debate by promoting cross-cultural, comparative, and transdisciplinary perspectives on imperial state formation prior to the European colonial expansion. The world's first known empires took shape in Mesopotamia between the eastern shores of the Mediterranean Sea and the Persian Gulf, beginning around 2350 BCE. The next 2,500 years witnessed sustained imperial growth, bringing a growing share of humanity under the control of ever-fewer states. Two thousand years ago, just four major powers-the Roman, Parthian, Kushan, and Han empires-ruled perhaps two-thirds of the earth's entire population. Yet despite empires' prominence in the early history of civilization, there have been surprisingly few attempts to study the dynamics of ancient empires in the western Old World comparatively. Such grand comparisons were popular in the eighteenth century, but scholars then had only Greek and Latin literature and the Hebrew Bible as evidence, and necessarily framed the problem in different, more limited, terms. Near Eastern texts, and knowledge of their languages, only appeared in large amounts in the later nineteenth century. Neither Karl Marx nor Max Weber could make much use of this material, and not until the 1920s were there enough archaeological data to make syntheses of early European and west Asian history possible. But one consequence of the increase in empirical knowledge was that twentieth-century scholars generally defined the disciplinary and geographical boundaries of their specialties more narrowly than their Enlightenment predecessors had done, shying away from large questions and cross-cultural comparisons. As a result, Greek and Roman empires have largely been studied in isolation from those of the Near East. This volume is designed to address these deficits and encourage dialogue across disciplinary boundaries by examining the fundamental features of the successive and partly overlapping imperial states that dominated much of the Near East and the Mediterranean in the first millennia BCE and CE. A substantial introductory discussion of recent thought on the mechanisms of imperial state formation prefaces the five newly commissioned case studies of the Neo-Assyrian, Achaemenid Persian, Athenian, Roman, and Byzantine empires. A final chapter draws on the findings of evolutionary psychology to improve our understanding of ultimate causation in imperial predation and exploitation in a wide range of historical systems from all over the globe. Contributors include John Haldon, Jack Goldstone, Peter Bedford, Josef Wiesehofer, Ian Morris, Walter Scheidel, and Keith Hopkins, whose essay on Roman political economy was completed just before his death in 2004.
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Patlagean Evelyne
Povertà ed emarginazione a Bisanzio. IV - VII Secolo
In-8°, pp. 330, (2), legatura editoriale t. tela con sovraccoperta figurata. Stato di nuovo. Prima edizione italiana. "Ispirandosi all'antropologia storica di Le Goff e agli studi sulla povertà medievale di Mollat, Evelyne Patlagean delinea un originale affresco economico e sociale dell'Impero bizantino (dal 360 al 615), visto attraverso la condizione dei suoi ceti popolari".
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Scarpa Bonazza Buora Alessandra
Libertà e tirannide in un discorso siracusano di Diodoro Siculo
8vo, br., pp. 110, cm 17x24. (Ist. Storia Antica. Univ. Padova. 14).
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Cline Eric H.
La città perduta di re Salomone. Alla ricerca di Armageddon
8vo, br. ed. pp.384. Il fascino della scoperta di una città al crocevia della storia, la biblica Armageddon, nel vivido racconto dell'archeologo, autore di 1177 a.C. Il collasso della civiltà. Era il 1925 quando James Henry Breasted, egittologo e direttore dell’Oriental Institute dell’Università di Chicago, mandò una squadra di archeologi in Terra Santa, avviando una campagna di scavi nell’antica Megiddo, l'Armageddon del Nuovo Testamento, una delle città fortificate da re Salomone. I risultati degli scavi fecero sensazione, conquistando le prime pagine dei quotidiani internazionali. Eppure, poco è stato scritto sui retroscena di quella grande impresa archeologica. In questo libro Eric H. Cline, vestendo i panni del detective, scava nella messe di scritti lasciati dalla squadra di Chicago per restituire un pezzo di storia dell’archeologia, sullo sfondo della Grande depressione che sconvolse gli Stati Uniti e delle tensioni che scossero la Palestina sotto mandato britannico. Racconta i conflitti interni che intralciarono la spedizione, il dibattito sulla datazione dei resti rinvenuti a Megiddo e gli straordinari ritrovamenti che hanno trasformato la nostra conoscenza del mondo antico, con un cast di personaggi degni di uno sceneggiato.
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Kulikowski Michael
Imperial Tragedy: From Constantine's Empire to the Destruction of Roman Italy AD 363 - 568
8vo, For centuries, Rome was one of the world's largest imperial powers, its influence spread across Europe, North Africa, and the Middle-East, its military force successfully fighting off attacks by the Parthians, Germans, Persians and Goths. Then came the definitive split, the Vandal sack of Rome, and the crumbling of the West from Empire into kingdoms first nominally under Imperial rule and then, one by one, beyond it. Imperial Tragedy tells the story of Rome's gradual collapse. Full of palace intrigue, religious conflicts and military history, as well as details of the shifts in social, religious and political structures, Imperial Tragedy contests the idea that Rome fell due to external invasions. Instead, it focuses on how the choices and conditions of those living within the empire led to its fall. For it was not a single catastrophic moment that broke the Empire but a creeping process; by the time people understood that Rome had fallen, the west of the Empire had long since broken the Imperial yoke.
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Meny Yves
Mythes antiques pour le temps présent: La vie, le sexe, la Mort
8vo, br. ed. 234pp. La vie, la mort, le sexe : ces trois thèmes n'ont cessé de hanter l'homme, cet étrange animal pensant. Peu de civilisations anciennes cependant ont développé, comme l'ont fait les Grecs 500 ans avant notre ère, des réflexions et des pratiques sociales aussi voisines des nôtres encore aujourd'hui. Ils ont été plus loin que quiconque dans l'élaboration d'une pensée qui s'interroge sur la place et le rôle de l'homme au sein de l'univers. Certes, les dieux sont omniprésents. Mais ce sont des humains divinisés qui ne différent guère des mortels que par leur privilège de l'immortalité. Les Grecs ont anticipé comme personne nos questionnements, nos angoisses, nos passions, nos interrogations, nos rapports avec la vie, la nature, le temps, l'amour, la mort. Nous divergeons parfois, nous convergeons souvent, mais le plus fascinant est le dialogue qui ne cesse de s'établir avec eux depuis 2500 ans.
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Bettini Maurizio
Roma, città della Parola
8vo, ril. ed. sovrac, 424pp. Secondo Plinio il Vecchio, se la 'vitalitas' dell'uomo risiede nelle ginocchia, la memoria risiede «nell'orecchio». Relegare questa affermazione nello sgabuzzino delle curiosità sarebbe un errore. «La memoria dell'orecchio» infatti ha l'immediato potere di svelarci uno dei fattori determinanti nella formazione della cultura romana, la parola parlata. I Romani cioè, e molte altre testimonianze ce lo confermano, sono ancora consapevoli del fatto che i costumi, le norme, i rituali, il ricordo del passato si tramandano (e si ricostruiscono) per via aurale. Come recita un proverbio ghanese «le cose antiche stanno nell'orecchio». A Roma non solo la produzione letteraria, ma anche il diritto, la pratica dello 'ius', viveva di «parola parlata», tanto che ai caratteri dell'alfabeto essa oppose spesso un'abile resistenza. E che dire del destino, concepito non come una «porzione» di vita ('móira'), alla maniera dei Greci, ma come una «parola», 'fatum', pronunziata dall'una o l'altra divinità? Perfino la norma indiscutibile e suprema che regolava il giusto e l'ingiusto, il lecito e l'illecito, ossia il 'fas', traeva origine da questa sfera: 'fas est', celebre e solenne locuzione romana, altro non significava se non «è parola che», proprio come molti secoli dopo si dirà «sta scritto che». Anche a Roma, però, la parola è soprattutto un evento sonoro. Come rivela la meravigliosa tessitura di «armonie foniche» che avvolgeva gli enunciati della produzione poetica, religiosa e giuridica di Roma arcaica: «armonie foniche», così le definì il grande Ferdinand de Saussure, che fu tra i primi ad appassionarsene.
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Giuliano Imperatore L'apostata
Lettere e discorsi. Testo greco a Fronte
8vo, ril ed. sovracop. 1600pp. Poche figure, nel corso della storia, hanno alimentato odi e passioni alla pari di Flavio Claudio Giuliano, l’imperatore apostata dal cristianesimo. Abile generale e fine letterato, filosofo e homo religiosus, egli è stato il princeps venerandus di Ammiano, il “Dragone” e il “Comune Nemico” di Gregorio di Nazianzo; personalità come Lorenzo il Magnifico, Voltaire, Merežkovskij, Vidal hanno subìto il suo fascino. Ma chi fu veramente Giuliano? Il persecutore della Chiesa, il sognatore nostalgico di un mondo ormai scomparso, il mistico barbuto in perenne conversazione con gli dèi? I testi raccolti nel presente volume – per la prima volta insieme, le Lettere e i Discorsi dell’ultimo dei costantinidi – lasciano emergere la voce dell’imperatore, al di là di tutte le deformazioni cui è stata sottoposta nel corso dei secoli. Dalle missive private ai rescripta alle città, dai panegirici ai pamphlet polemici, alle operette satiriche e agli inni teologici, tutti gli elementi dell’affaire Julien sono presentati al lettore – con l’ausilio di un puntuale commento storico-filosofico aggiornato alla luce degli studi più recenti – come altrettanti tasselli di un gigantesco puzzle: quello di un complesso e ambiziosissimo progetto di restauratio dell’Impero, concepito dal princeps con un’ampiezza di visione maturata attraverso lo studio della filosofia greca e un pragmatismo politico tutto romano. In una società dominata dalla novità del cristianesimo, Giuliano continua a guardare alla tradizione ellenica in cui legge, cultura e religione sono strettamente associate: esse sole, a suo giudizio, possono assicurare la sopravvivenza eterna di un glorioso patrimonio di civiltà.
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Russo Lucio
Il tracollo culturale. La conquista romana del Mediterraneo (146-145 a.C.)
8vo, br. ed. pp.288. Il biennio 146-145 a.C. costituisce uno spartiacque in genere non considerato della storia del mondo mediterraneo: in quegli anni Roma si impadronì di fatto di tutto il Mediterraneo, distruggendo Cartagine, sottomettendo la Grecia e riducendo Egitto e Siria a stati fantoccio alle sue dipendenze. L’espansione del potere di Roma si accompagnò a un grave regresso culturale, finora largamente ignorato, che viene qui illustrato nei suoi vari aspetti: il crollo della scienza, la fine delle ricerche filosofiche e linguistiche, la profonda trasformazione della tecnologia, che recise ogni legame con la scienza e la cultura scritta, e la drastica riduzione delle conoscenze geografiche. Il volume mostra come quel tracollo e l’oblio che lo ha avvolto abbiano fortemente condizionato tutta la successiva cultura occidentale fino a oggi.
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SETTIS - LA REGINA - AGOSTI - FARINELLA.
LA COLONNA TRAIANA.
In 8 quadr., t.tl. edit., sovracop. fig. col., pp. XX-597(3) con 92 figg. n.t. e 288 pp. per le tavole relative alla colonna. Cofanetto edit. fig. col.
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Russo Lucio
L'America dimenticata. I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo
8vo,. br. ed. pp.296 bLa quasi totalità degli studiosi ha finora negato l'esistenza di antichi contatti tra l'America e il Vecchio Mondo, ma in questo libro, indagando su una questione apparentemente secondaria di storia della geografia (l'origine di un grossolano errore di Tolomeo), si dimostra che le fonti ellenistiche dell'antico geografo conoscevano latitudini e longitudini di località dell'America centrale. Questa scoperta costringe a rivedere sotto una nuova luce molti aspetti della storia. Da una parte mostra come il crollo delle conoscenze che investì il mondo mediterraneo all'atto della conquista romana sia stato ben più profondo di quanto in genere si creda. Dall'altra apre nuovi possibili scenari di lungo periodo, lasciando intravedere la possibilità di sostituire all'idea oggi dominante dell'evoluzione indipendente e parallela delle civiltà un'unica storia, connessa sin dalla remota antichità. Con nuova postfazione di "Obiezioni e risposte" alle reazioni suscitate dalla prima edizione del volume.
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Potter David
The Roman Empire at Bay, AD 180-395
8vi, br. ed. pp.790. The Roman Empire at Bay is the only one volume history of the critical years 180-395 AD, which saw the transformation of the Roman Empire from a unitary state centred on Rome, into a new polity with two capitals and a new religion-Christianity. The book integrates social and intellectual history into the narrative, looking to explore the relationship between contingent events and deeper structure. It also covers an amazingly dramatic narrative from the civil wars after the death of Commodus through the conversion of Constantine to the arrival of the Goths in the Roman Empire, setting in motion the final collapse of the western empire. The new edition takes account of important new scholarship in questions of Roman identity, on economy and society as well as work on the age of Constantine, which has advanced significantly in the last decade, while recent archaeological and art historical work is more fully drawn into the narrative. At its core, the central question that drives The Roman Empire at Bay remains, what did it mean to be a Roman and how did that meaning change as the empire changed? Updated for a new generation of students, this book remains a crucial tool in the study of this period.
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Caton, Martine Chassignet
Les Origines: Fragments
8vo, broché, Le texte des Origines ne nous est malheureusement pas parvenu : nous n'en connaissons que des fragments de longueur très inégale, transmis par les testimonia, notamment ceux de Cornélius Nepos. Ces fragments sont cependant suffisamment abondants pour que l'on puisse reconstituer la trame générale de l'oeuvre, probablement divisée en deux parties : les deux premiers livres traitaient de la période de la période royale de Rome et des principales villes italiennes, tandis que la fin de l'ouvrage était consacrée à l'histoire contemporaine ou proche de Caton. D'un style très varié, ces Origines relatent tout autant la fondation de Troie, que la fréquence des éclipses lunaires et solaires ou encore les produits utilisés par les femmes pour éclaircir leurs cheveux. Notre édition regroupe les fragments des sept livres et les fragments des livres non identifiables. L'introduction fait le point sur les différentes hypothèses relatives à la datation du livre et au crédit à accorder aux différents testimonia. Une analyse des sources, complexes, permet de discerner quatre grandes orientations, la littérature latine, les sources grecques, les histoires locales et l'expérience personnelle de Caton. L'histoire du texte est longuement analysée, tandis que le choix et l'ordre des fragments sont rigoureusement justifiés. Des notes accompagnent la lecture et sont développées, en fin d'ouvrage, par des notes complémentaires. L'édition est en outre enrichie d'un tableau de concordance, d'un Index Testimoniorum ainsi que d'un Index Nominum, en latin et en grec.
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Callimaco
Inni Epigrammi Frammenti, 2 Volumi in Cofanetto
in brossura in due volumi, cofanetto.2 v. (789 p. compless.) ; 18 cm Testo greco a fronte.
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Andreae Bernard
L'immagine Di Ulisse Mito e Archeologia
8vo (21,4x15,6) , rilegatura edit. tela in sovracopera pp. XXV, 206, (3).con 137 figure fuori testo . ill. ODISSEA PITTURA VASCOLARE GRECIA SCILLA DIONISO SPERLONGA TIBERIO ATENODORO AGESANDRO POLIDORO RODI VILLA ADRIANA TIVOLI LACOONTE
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Adorno Francesco
Studi Sul Pensiero Greco
8vo, br. ed. a fogli chiusi. pp.208.
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Evangelisti Silvia
I pantomimi nelle città dell'Italia Romana
8vo, br. ed. 208pp. Sommario: Premessa Cap. 1. Il pantomimo a. Origine del nome e della specializzazione b. Le prosopografie dei pantomimi Cap. 2. Il pantomimo nella società romana di età imperiale a. Status giuridico e onomastica b. Infamia e aspetti giuridici legati all’esercizio della professione c. Formazione d. Onori, riconoscimenti e patrimonio e. Esibirsi in Italia f. Cala il sipario: dopo il ritiro dalle scene g. Legami familiari h. Personale subalterno Cap. 3. Prosopografia dei pantomimi attivi in Italia (Catalogo) Bibliografia Nota sulla citazione e traduzione dei testi classici Elenco delle illustrazioni Rassegna bibliografica
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Momigliano Arnaldo
Saggezza straniera L'Ellenismo e le altre Culture
16mo, br. ed. firma e timbro di app. altrimenti ottimo.
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Squillace Giuseppe
Gli inganni di Cleopatra. Fonti per lo studio dei profumi Antichi
8vo, br. ed. softcover. 204pp- Lo studio dei profumi antichi e, in senso più generale, di piante aromatiche e spezie, rimane marginale nelle indagini sul mondo antico e, in alcuni casi, è ritenuto soltanto un mero divertissement. E invece esso consente di aprire uno squarcio sulle società antiche, sulle abitudini della gente, sulla loro quotidianità. Una vita di tutti i giorni scandita non solo dalle 'notizie dal fronte' e dalle preoccupazioni per l'esito e gli effetti dei tanti, continui, conflitti, ma fatta anche di abitudini e routine, come la visita al mercato dell'agora e alle sue botteghe, le discussioni non solo 'alte' ma anche 'normali' e 'frivole', l'acquisto di unguenti profumati di cui uomini e donne erano soliti cospargersi.
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Tonnes Kleberg
Hôtels, restaurants et cabarets dans l'antiquité romaine
Etudes historiques et philologiques (Bibliotheca Ekmaniana, Universitatis Regiae Upsaliensis. Arbeten utgivna med understod a ƒË V. Ekmans universitetsfond, Uppsala, 61). in-8°, xii + 163 p., 1 index, 21 fig., 1 plan h. t. Cet ouvrage, ecrit en francais et edite a Uppsala, a pour origine unethese du meme auteur, soutenue en 1934, a Goteborg. Il temoigne avan?tageusement d'une tradition toujours vivace dans les Universites suedoises, celle des etudes latines, dont il nous a ete donne jadis, sur place, et pendant plus de deux annees, d'apprecier l'importance. M. Tonnes Kleberg commence son enquete (chap, ƒÇ, p. 1-25 : ?á Termi?Ê nologie, de l'activite hoteliere romaine ?â) par une enquete minutieuse, d'ordre etymologique et semantique, sur une serie de termes ?á de base ?â : caupo, cenatio, deversorium, ganea, ganeum, gurgustium, hospes, lixa, popina, stabulum, tabeYna , thermipolium,*vinarius, Puis, methodique?Ê ment, en fonction de ces termes precises autant qu'il se peut faire, il etudie (chap, ii, p. 26-73 : ?á Les types principaux et leur repartition ?â), faisant recours aux sources archeologiques et litteraires, les divers types d'etablissements hoteliers, qu'il classe, au bout du compte, en deux categories : les hotels-restaurants (vivre et couvert), designes par les mots cauponia, deversorium , hospitium , stabulum , et les bars restaurants, qui sont les popinae et les tabernae.
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D'Agostino Bruno, Luca Cerchiai
Il mare, la morte, l'amore: Gli Etruschi, i Greci e l'immagine (Aspis Fondazione Paestum)
8vo, br, ed,
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Prontera Francesco, a Cura Di
Geografia storica della Grecia antica. Tradizioni e Problemi
8vo, br. ed. Cm. 21, pp. vii 294 (18).Con illustrazioni nel testo. Brossura edit. illustrata. Ben conservato. Collana "Biblioteca di cultura moderna", 1011
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Jedrkiewicz, Stefano
Sapere e Paradosso nell'antichità: Esopo e La Favola
8vo, br.ed. 516 pagine; 23 cm Collana: Volume 60 di Filologia e Critica:
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Di Benedetto Vincenzo, Enrico Medda
La tragedia sulla scena. La tragedia greca in quanto spettacolo Teatrale
16mo, br. ed. I due autori si propongono in questo volume di recuperare la componente visiva delle tragedie greche del V secolo a.C. Vengono analizzati quindi il teatro di Dioniso ad Atene, lo spazio scenico utilizzato nelle rappresentazioni, l'allestimento scenico di ogni singola tragedia a noi pervenuta, il disporsi del coro e degli attori e il loro reciproco interagire, le modalità della recitazione, il sistema delle entrate e delle uscite
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Vernant Jean-Pierre
La Guerra Nella Grecia Antica
8vo, br. ed. firma di app. altrimenti come nuovo. pp. 350, ill. (Saggi. 115). Jean-Pierre Vernant e altri studiosi come Marcel Detienne e Pierre Vidal-Naquet presentano qui i risultati di una ricerca svolta in una duplice prospettiva, storica e sociologica, nella quale non si è trattato soltanto di delineare una panoramica delle istituzioni militari e di elaborare il ritratto psicologico del combattente ma, in modo ancor più approfondito, di definire il ruolo,lo statuto sociale e il significato stesso della guerra nella civiltà greca. Il mondo miceneo, il sistema classico e l'epoca ellenistica costituiscono i tre momenti in cui si articola il nuovo volto della guerra. Nel mondo miceneo, essa sembra costituire una funzione specializzata. Con la polis classica e la falange degli opliti, la guerra diventa "politica": la figura del guerriero cede il posto al cittadino-soldato e l'attività guerriera si confonde con la vita in comune del gruppo. In epoca ellenistica, con gli eserciti di mercenari reclutati dai principi per conquistare imperi, la guerra si separa dalla politica, per assumere la forma di un'attività professionale al servizio dei sovrani.
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A cura di Francesco Prontera
Geografia e Geografi nel Mondo Antico. Guida Storica e Critica
8vo, br. ed. firma di app. altrimenti come nuovo. pp.XXXII,273, 10 tavv.bn.nt. Coll.U.L.,638
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Cordano Federica
La Geografia Degli Antichi
8vo, br. ed, firma di app. altrimentio come nuovo.
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A cura di Francesco Prontera
Geografia e geografi nel mondo antico. Guida storica e Critica
8vo, br. ed. pp.XXXII,273, 10 tavv.bn.nt. Coll.U.L.,638. firma di app. altrimenti come nuovo.
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Tönnes Kleberg
Hôtels, Restaurants et Cabarets dans L'Antiquité Romaine: Études historiques et Philologiques
8vo, br. ed. dos defriché, autrement bon etat. wear to covers, as photographed; scholar's name (Horsfall) to cover verso; otherwise completely unmarked and clean throughout; xi + 163 with 21pls + folding map. rare. alberghi ristoiranti e cabaret nell'antichità romana. en français.
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Torelli Mario
Dei e artigiani. Archeologia delle colonie greche d'Occidente
8vo, br. ed. pp.246. Mario Torelli, fra i maggiori archeologi italiani, analizza e ricostruisce l’insieme delle forme religiose, i culti, le pratiche della devozione dominanti nel mondo greco, quelle che i coloni hanno recato con sé dalla madrepatria. Ne esamina le successive trasformazioni, mostrando anche come queste forme religiose – articolandosi secondo specifici rituali – hanno informato edifici, monumenti e materiali artigianali. Sulla base di una ricchissima documentazione e un vasto materiale di ricerca sul campo durata due secoli di scavi, si sono potuti ricostruire alcuni comportamenti sociali, come il simposio, o la cerimonialità di rituali, come il matrimonio, le dediche votive e le tradizioni patrie di religiosità domestica o funeraria. Le città e le produzioni della Magna Grecia e della Sicilia durante la colonizzazione greca: il racconto di una ‘cultura delle colonie’ fatta di pratiche, consuetudini e simboli che combinano insieme saperi, tecniche e modelli culturali originati nella madrepatria.
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Pepe Laura
La voce delle sirene. I Greci e l'arte della Persuasione
8vo, br. ed. pp.206. Per gli antichi le Sirene erano mostri orripilanti, per metà uccelli e per metà donne. Eppure, esse avevano qualcosa che le rendeva irresistibili: la voce, suadente e ammaliatrice. Insieme ad altre figure mitologiche a loro affini come Circe, Calipso ed Elena, le Sirene sono in questo libro le protagoniste della prima tappa di un cammino che, partendo da Omero e a Omero ritornando, si concentra sull'Atene del V secolo, la città della democrazia e della parola. Ripercorrendo storie poco note e celebri passi di prosa e di poesia, Laura Pepe indaga le incredibili potenzialità di peithó, persuasione, la parola che insieme seduce e convince. Sovrano potentissimo, la parola è capace di compiere le imprese più divine: sa convincere del vero e del giusto, ma può anche illudere e ingannare. Scopriremo la sua forza in queste pagine, guardando ai protagonisti della politica che arringano il popolo riunito in assemblea, agli accusatori e agli accusati che si industriano a convincere i giudici del tribunale e, infine, a quei maestri di persuasione che furono i sofisti. E ancora una volta saremo grati alla Grecia antica, che - tra storia, mito, poemi e filosofia - ha dato forma al nostro modo di pensare e di confrontarci con il mondo. Per gli antichi le Sirene erano mostri orripilanti, per metà uccelli e per metà donne. Eppure, esse avevano qualcosa che le rendeva irresistibili: la voce, suadente e ammaliatrice. Insieme ad altre figure mitologiche a loro affini come Circe, Calipso ed Elena, le Sirene sono in questo libro le protagoniste della prima tappa di un cammino che, partendo da Omero e a Omero ritornando, si concentra sull'Atene del V secolo, la città della democrazia e della parola. Ripercorrendo storie poco note e celebri passi di prosa e di poesia, Laura Pepe indaga le incredibili potenzialità di peithó, persuasione, la parola che insieme seduce e convince. Sovrano potentissimo, la parola è capace di compiere le imprese più divine: sa convincere del vero e del giusto, ma può anche illudere e ingannare. Scopriremo la sua forza in queste pagine, guardando ai protagonisti della politica che arringano il popolo riunito in assemblea, agli accusatori e agli accusati che si industriano a convincere i giudici del tribunale e, infine, a quei maestri di persuasione che furono i sofisti. E ancora una volta saremo grati alla Grecia antica, che - tra storia, mito, poemi e filosofia - ha dato forma al nostro modo di pensare e di confrontarci con il mondo.
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Pekary Thomas Pekáry
Storia Economica Del Mondo Antico
8vo, br. ed. pp.254. Premessa Introduzione 1. Il mondo greco 2. L'epoca dell'ellenismo 3. Roma Appendice: La monetazione e il valore del denaro
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Brizzi Giovanni
Roma contro i Parti. Due imperi in Guerra
8vo, br.ed. 296pp. Il volume ripercorre le tappe della guerra secolare tra i Romani e i Parti. All’inizio, gli Arsacidi si erano rivolti con cautela verso Roma; ma ad imporli come suoi unici veri rivali fu la disfatta inflitta alle legioni sul campo di Carre (53 a.C.), i cui echi influenzarono a lungo le vicende del mondo antico. La situazione costrinse gli imperatori ad impiegare ogni mezzo, militare e politico, per garantire l’equilibrio. L’esito del duello rimase in bilico per oltre un secolo; e quando le sorti parvero pendere a favore di Roma, intervennero ad arrestarne la spinta le grandi rivolte degli Ebrei della Palestina e della Diaspora. Cadde infine, prostrata, la dinastia arsacide; solo però per essere sostituita da quella sasanide.
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Lanfranchi Thibaud
In nome del popolo romano? Storia del Tribunato della Plebe
8vo, br. ed. Il tribunato della plebe è probabilmente l’istituzione politica più originale dell’antica Roma. Nel mondo antico non esiste nulla di simile, così come non esisterà nei millenni successivi: ma come nacque, che sorte ebbe e che funzioni ricoprì questa figura unica, che costituisce l’elemento distintivo della vita politica romana? Nati dalla secessione della plebe all’alba della Repubblica (494 a.C.), i tribuni detenevano un potere straordinario, che permetteva loro di paralizzare e condizionare le sorti di Roma. Dalla sua comparsa alla fine della Repubblica, il tribunus plebis fu al centro dei cambiamenti e degli sconvolgimenti di un’intera civiltà, quella romana, divenendo oggetto di ricostruzioni storiografiche spesso ostili e tendenziose. Questo libro intende offrire al lettore uno sguardo complessivo sulla storia di una magistratura tanto importante quanto trascurata: dalla sua nascita, a ridosso della fondazione della Repubblica, all’assunzione dei poteri tribunizi da parte dell’imperatore, Augusto, fino alla riflessione moderna sul concetto di “tribuno” nel pensiero politico occidentale. L’intera storia di Roma si rivela, così, sotto una nuova luce attraverso le vicende di coloro che in nome del popolo romano acquisirono un immenso potere.
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Poenaru Emil
La Colonna Di Traiano e Decebalo
In 8°, br. edit. ill., pp. (2),VI,(2),187,(1); 188 pgs. Foto b/n , copia molto buona, salvo ingiallimeno naturale della carta.
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Richard Jean-Claude
Les origines de la plèbe romaine: Essai sur la formation du dualisme Patricio-Plébéien
8vo, br. ed. pp.700. Plèbe et patriciat sont deux catégories fondamentales de la Rome antique, que les sources littéraires (Cicéron ou Tite-Live par exemple) ainsi qu’une grande partie de l’historiographie ont longtemps présentées comme consubstantielles à l’histoire de cette cité. Publié pour la première fois en 1978, ce livre entreprend précisément de rendre ces catégories à leur histoire, d’en montrer la lente construction et l’élaboration définitive au début de la République romaine. Centré sur la Rome royale et le début de la République, l’ouvrage étudie la formation et le développement de la population romaine, démontrant l’inanité des théories ethniques ou religieuses à ce sujet. Ce faisant, il invite à considérer plèbe et patriciat pour ce qu’ils sont : des catégories socio-politiques. Jean-Claude Richard a ainsi ouvert des perspectives nouvelles sur les conflits politiques de la Rome royale et du début de la République. Jean-Claude Richard, ancien membre de l'Ecole française de Rome, longtemps professeur d'histoire romaine à l'université de Nantes, est professeur émérite des universités. Le postfacier; Thibaud Lanfranchi, ancien membre de l'Ecole française de Rome, est maître de conférences à l'université de Toulouse-Jean-Jaurès et doit publier en 2015 un livre intitulé, Les Tribuns de la Plèbe et la formation de la république romaine (494-287 avant J.-C.).Jean-Claude Richard, ancien membre de l'Ecole française de Rome, longtemps professeur d'histoire romaine à l'université de Nantes, est professeur émérite des universités. Le postfacier; Thibaud Lanfranchi, ancien membre de l'Ecole française de Rome, est maître de conférences à l'université de Toulouse-Jean-Jaurès et doit publier en 2015 un livre intitulé, Les Tribuns de la Plèbe et la formation de la république romaine (494-287 avant J.-C.).
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Zerbini Livio
Traiano. Il principe ideale. Costruttore e conquistatore cambiò il volto di Roma
8vo, br. ed. 292pp. L'avvento di Traiano al potere (98-117 d.C.) inaugurò uno dei periodi più felici della Storia di Roma, che sarebbe poi continuato con gli imperatori Antonini per quasi tutto il II secolo d.C., e ciò gli valse l'appellativo di Optimus Princeps, conferito per la prima volta dal senato a un imperatore per i suoi meriti. Scelto da Nerva con il beneplacito del senato, Traiano fu il primo imperatore adottivo e il primo nato in una delle province più romanizzate dell'Impero, la Spagna. Il suo principato per certi aspetti continuò nella direzione tracciata dai Flavi, in modo particolare nella politica estera, in quanto portò a compimento le operazioni militari avviate da Domiziano, volte a rafforzare i confini dell'Impero romano. Traiano fu così protagonista di memorabili successi militari, come la conquista della Dacia del re Decebalo, tanto da essere paragonato ad Alessandro Magno per aver esteso fino ad Oriente i confini dell'Impero con l'annessione dell'Arabia, dell'Armenia, dell'Assiria e della Mesopotamia. Fu anche un abile politico e un sagace amministratore, distinguendosi per i suoi provvedimenti in campo politico, economico e sociale, come l'istituzione degli alimenta, nonché un grande "costruttore", come testimoniano i suoi numerosi interventi sul piano urbanistico e monumentale, che abbellirono Roma e tante altre città dell'Impero, consentendoci ancor oggi di poter ammirare opere di straordinaria importanza, monumentalità e bellezza, come la Colonna Traiana, il Foro e i Mercati di Traiano, che ci raccontano la storia di un grande imperatore e di un'età tra le più felici della Storia di Roma.
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Evangelisti Silvia
I pantomimi nelle città dell'Italia Romana
8vo, br. ed. Cap. 1. Il pantomimo a. Origine del nome e della specializzazione b. Le prosopografie dei pantomimi Cap. 2. Il pantomimo nella società romana di età imperiale a. Status giuridico e onomastica b. Infamia e aspetti giuridici legati all’esercizio della professione c. Formazione d. Onori, riconoscimenti e patrimonio e. Esibirsi in Italia f. Cala il sipario: dopo il ritiro dalle scene g. Legami familiari h. Personale subalterno Cap. 3. Prosopografia dei pantomimi attivi in Italia
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