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Succa Alessio
Economia e finanza dell'Impero Romano
br. Per alcuni secoli l'Impero Romano concretizzò l'idea dello Stato universale, accogliendo al suo interno popoli e culture assai differenti. L'unificazione politica e amministrativa del Mediterraneo, impresa straordinaria e unica nella Storia dell'Uomo, consentì di valorizzare il patrimonio culturale di numerose civiltà. Italici, Celti, Greci, Egiziani e Fenici, contribuirono alla formazione di un sistema economico e finanziario assolutamente complesso e progredito, in grado di diffondere benessere e ricchezza su buona parte del Mondo Antico. Il presente volume, un pregevole manuale di Storia economica, descrive in modo accurato gli aspetti più importanti dell'Impero di Roma: le vicende politiche, l'evoluzione sociale e soprattutto la dimensione economico-finanziaria.
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Poletti Mauro
La frontiera padana. L'avvincente storia della conquista e della colonizzazione romana della Valle del Po
ill., br. La storia di un periodo cruciale per la Valle padana, anche se già ben indagato dagli specialisti, è oggetto di una narrazione che si rivolge al grande pubblico.
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Mommsen Theodor; Quattrini A. G. (cur.)
L'Impero di Roma
ill., br. Nelle città rurali della Mauretania, nelle fattorie dei vignaioli dell'Armenia, nelle valli dell'Indo e sul litorale di Alessandria d'Egitto: ecco dove è da cercare l'opera dell'Impero romano. Ancora oggi esistono regioni dell'Oriente e dell'Occidente per le quali l'epoca imperiale costituì un grado di buongoverno che non venne mai più eguagliato. Roma, camminando sulle orme di Alessandro, soggiogò e incivilì il mondo. Nell'"Impero di Roma" Theodor Mommsen raccolse magistralmente quanto la tradizione e i monumenti offrivano per ricostruire - "con la facoltà immaginativa che è madre così della poesia come della storia" - il quadro dell'Impero dagli albori fino a Diocleziano, colui che istituendo la tetrarchia mutò per sempre il volto dell'ordinamento imperiale: con lui si suggella questa narrazione. Spagna e Gallia e Bretagna, regioni del Reno e del Danubio, Grecia e Asia Minore, il territorio partico dalla Siria all'India, e ancora l'Arabia, la Giudea, l'Egitto, le province africane: vengono descritti gli eventi della storia politica e militare ai confini settentrionali dell'Impero, le istituzioni e l'amministrazione civile in Germania, la cultura ellenica, i costumi e malcostumi delle civiltà presso l'Eufrate, le filosofie e le religioni delle satrapie orientali, le feste e i culti sul Nilo, la vita cittadina e l'agricoltura dei popoli d'Etiopia, le industrie e i commerci dei Berberi, le lingue in uso a Gerusalemme.
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Wheeler Mortimer
Roma oltre i confini dell'impero
br. Un resoconto avvincente delle spedizioni e dei viaggi che i soldati e i mercanti di Roma effettuarono oltre gli estremi confini dell'Impero. Fra mille avventure e pericoli, le battaglie, le conquiste militari, ma anche gli scambi commerciali con le popolazioni di Asia, Africa ed Europa, contribuirono enormemente a una reciproca contaminazione culturale e all'espansione dell'Impero verso terre sempre più lontane. La ricostruzione di Wheeler si basa principalmente su testimonianze di carattere materiale - merci ritrovate fuori dai confini o prodotti indigeni che presentano un'influenza romana - e su riferimenti riscontrabili in documenti di geografi, storici e autori di ogni lingua e paese.
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Heather Peter
L'impero e i barbari. Le grandi migrazioni e la nascita dell'Europa
ill., ril. Al tempo della nascita di Cristo, l'Europa era contrassegnata da uno straordinario contrasto. Da poco unificato sotto la dominazione imperiale di Roma, il Mediterraneo era sede di una civiltà politicamente evoluta, economicamente avanzata e culturalmente raffinata. Il resto dell'Europa era popolato da agricoltori con un'economia a livello di sussistenza, organizzati in entità politiche di piccole dimensioni. Più si procedeva verso est, più rarefatto si faceva il paesaggio: meno utensili di ferro, meno produttività nell'agricoltura e minore densità della popolazione. Mille anni più tardi troviamo un mondo completamente cambiato. Non solo i gruppi di lingua slava si sono sostituiti a quelli di lingua germanica, ma, cosa ancora più importante, il Mediterraneo ha perduto la sua centralità. A livello politico la causa va ricercata nel progressivo affermarsi nel Nord di entità statuali più grandi e solide. Tuttavia verso il Mille erano anche molti tratti culturali caratteristici del Mediterraneo a diffondersi al Nord e all'Est. In sostanza le diverse forme di organizzazione umana si sviluppavano verso un maggiore grado di omogeneità lungo una direttrice che interessava l'intera fascia continentale dell'Europa. Furono queste nuove strutture, politiche e culturali, a rompere definitivamente l'antico ordine mondiale fondato sul dominio del Mediterraneo.
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Capone Alessandro
Solo per passione
ill., br. "Solo per passione", terza edizione, con racconti e immagini rivisti e inediti, dove Alessandro Capone ancora una volta, ha trascritto nero su bianco le sue emozioni, emozioni che coinvolgono tutti i tifosi di qualsiasi squadra o colore, non descrive la sua squadra come migliore, né discrimina le altre, ma ha messo il suo cuore e i suoi sentimenti a portata di tutti, "Solo per passione", passione vera.
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Harris William V.
Il potere di Roma. Dieci secoli di impero
br. L'impero romano è durato più a lungo di qualunque altro, a eccezione di quello cinese: sebbene in seguito sia stato superato in estensione, i suoi unici rivali furono l'impero persiano degli Achemenidi e la dinastia Han in Cina. È dunque legittimo domandarsi quale altro individuo al mondo abbia potuto esercitare un potere maggiore di quello detenuto dai più valenti degli imperatori romani, come Augusto o Traiano. Ma in che cosa consistette il potere di Roma? E perché si diffuse in modo così ampio e duraturo? In questo libro, William V. Harris - storico fra i più eminenti - ci guida attraverso i dieci secoli che videro la nascita e il tramonto di Roma, svelandoci le ragioni interne del suo immenso potere politico, sociale ed economico.
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Salvatori Irene
Eroi e sangue nella Roma antica. La fine della Repubblica
br. A tratti ironico e informale, demitizzante, questo libro narra degli ultimi 90 anni della Repubblica romana. È la storia costruita non come elenco di fatti ma intorno a uomini le cui gesta appartengono a un passato talmente lontano che sembra non possa essere mai esistito. Eppure questi uomini vissero, respirarono, odiarono, amarono, lottando con forza e coraggio per le proprie convinzioni. È il racconto della grandezza di eroi noti o dimenticati che avevano un sogno solo: Roma.
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Mazzarino Santo
La fine del mondo antico. Le cause della caduta dell'impero romano
br. "In questo libro - spiega Mazzarino - si cerca, da una parte, di delineare una storia delle idee di "decadenza" e di "morte di Roma" com'esse furono intuite e svolte dal II secolo a. C. ai nostri giorni; dall'altra, di dare un'interpretazione moderna della rovina del mondo antico, attraverso la critica e la discussione delle varie soluzioni e ipotesi. Credo che, considerato in questo suo duplice aspetto, il tema della "morte di Roma" presenti un particolare interesse: sentiamo il bisogno così di percorrere il cammino delle idee di "decadenza" e "fine" del mondo antico, come di chiederci ancora, per nostro conto, quale spiegazione di quella "fine" appaia, all'uomo di oggi, necessaria e sufficiente".
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Schiavone Aldo
La storia spezzata. Roma antica e Occidente moderno
br. «Perché mai la civiltà moderna dovette costruirsi a fatica come qualcosa di nuovo sulle rovine dell'antica, invece di essere la sua diretta continuazione?». "La storia spezzata" è interamente costruita intorno a questa domanda cruciale, formulata da Michail Rostovzev nelle ultime pagine del suo gran libro sull'impero romano. La risposta di Schiavone è entrata nelle cronache dell'antichistica di questi decenni. Ed è un racconto avvincente, che unisce storia economica, sociale, intellettuale in un continuo contrappunto fra antico e moderno, fra passati lontani ed epoche a noi molto più vicine.
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Arnaldi Valeria
La Roma di Pasolini. I luoghi iconici del regista nella Capitale
ill., br. La Stazione Termini, che segna l'arrivo di Pasolini a Roma, insieme alla madre, nel 1950. La sua prima abitazione in Piazza Costaguti, a due passi dal Portico d'Ottavia. I fiumaroli sul Tevere, all'altezza di Castel Sant'Angelo, nel film "Accattone". Le strade del Pigneto, anche queste usate come set per il primo film. A 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, un viaggio nei numerosi scenari dell'Urbe che conservano la sua memoria. Sono luoghi dove ha vissuto, quartieri che ha scelto come set per le scie opere, spazi che lo hanno ispirato, scorci che ha eletto a simbolo di Roma e della sua idea di romanità. Ecco allora Monteverde, in via Fonteiana e in via Carini, dove andò ad abitare. Poi, Rebibbia, Ponte Mammolo, Pietralata, che amava frequentare. Ancora, Testaccio, il Cimitero Acattolico, con la tomba di Antonio Gramsci. E il Quadraro, il Parco dell'Appia Antica, ovviamente il litorale di Ostia e molto altro. Accanto ai luoghi della sua vita e del suo cinema, anche i molti dove è stata omaggiata la sua memoria, con interventi di street art, da via Fanfulla da Lodi fino al Teatro India, senza dimenticare quella che è stata ribattezzata la "Cappella Sistina" di Tor Pignattara: "Hostia" di Nicola Verlato. Uno e più percorsi nella città per andare alla scoperta o riscoperta delle visioni pasoliniane.
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Toynbee Arnold J.
L'eredità di Annibale. Vol. 2: Roma e il Mediterraneo dopo Annibale
br. In quest'opera Toynbee analizza la storia delle guerre puniche secondo il cosiddetto approccio della "storia comparata", di tipica derivazione spengleriana. Secondo l'autore, infatti, la storia è sempre universale e nessun evento può essere analizzato individualmente ma va considerato parallelamente ai mutamenti del contesto. Ogni civiltà nasce dal vigore originario di una "risposta" alla "sfida" dell'ambiente fisico-sociale e attraversa fasi di sviluppo e decadenza. In quest'ottica il mondo greco e quello romano rappresentano un'unica civiltà, quella ellenica. Dalla descrizione del Mediterraneo prima del conflitto con Cartagine all'analisi degli effetti dell'invasione di Annibale nell'assetto economico, sociale e politico della penisola italiana, la civiltà romana è vista in stretto rapporto a tutte le civiltà del mondo ellenistico, dal Mediterraneo fino all'India. L'eredità di Annibale si spinge fino all'origine della struttura imperiale che sorgerà in maniera decisiva proprio dopo le guerre puniche.
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Carandini A. (cur.)
La leggenda di Roma. Testo latino e greco a fronte. Vol. 3: La costituzione
ril. Attorno alle origini di Roma esiste una complessa, affascinante leggenda che l'opera della Fondazione Valla intende ricostruire su basi nuove. Essa si articola in quattro volumi (il primo uscito nel 2006; il secondo nel 2010; il quarto - "La morte di Tifo Tazze e la fine di Romolo" - previsto per il 2012) e offre al lettore un'ampia raccolta di fonti (annalistiche, antiquarie e poetiche; da Esiodo ai Padri della Chiesa) divise per "mitemi" o unità mitiche fondamentali, e analizzate comparativamente alla ricerca dei "motivi canonici" fissati dalla tradizione e di una stratigrafia del mito confrontata con gli scavi archeologici. Se il secondo volume, ripercorrendo le vicende del ratto delle sabine e della conseguente guerra romano-sabina, si concludeva con la riconciliazione fra i due popoli e la creazione di uno stato comune, il terzo volume è dedicato in maniera specifica e approfondita alla costituzione, che della vita comune è il fondamento: organizzazione civica ed esercito, divisione dei poteri e spartizione del territorio, e poi feste e costumi, riti, leggi e istituzioni che dagli eventi narrati traggono la loro origine.
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Roberto Umberto
Il nemico indomabile. Roma contro i Germani
br. Tutto ha inizio con la conquista romana, alla fine del primo secolo avanti Cristo. L'assoggettamento delle popolazioni indigene, lo sfruttamento delle risorse, la costruzione di insediamenti nelle remote regioni del Nord. Ma i Germani non si arresero alla sottomissione. Un'improvvisa insurrezione capeggiata da Arminio sbaraglia i Romani nella foresta di Teutoburgo, costringendoli a una precipitosa fuga oltre il Reno. La vendetta romana, a opera di Germanico, ebbe una dimensione epica: agguati, tradimenti, flotte lanciate ai limiti del mondo conosciuto, fino alla completa vittoria celebrata in un trionfo sui barbari in catene. Poi, inaspettata, giunge la decisione di Tiberio. Il principe abbandona i Germani al loro destino e riporta il confine sulle rive del Reno. Queste vicende hanno dato vita a un mito potente: quello dei Germani ribelli e indomabili, tenaci custodi della loro libertà, capaci di umiliare uno degli imperi più potenti della storia, ostili a una piena integrazione nella civiltà latina. Un mito che evoca una frattura nel cuore dell'Europa, un dissidio che attraversa tutta la nostra storia fino a oggi.
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Roma antica. Storia illustrata
ill., br. L'impero romano non è mai caduto. Per capirlo basta assistere a una corrida nell'anfiteatro di Arles, attraversare il triplice Pont du Gard, perdersi sotto la cupola di Santa Sofia a Istanbul, entrare nelle terme di Bath in Inghilterra, cercare le tracce di san Paolo nella piazza di Efeso, seguire il tracciato delle vie carovaniere di Palmira. Oppure, più semplicemente, passeggiare per le strade e le piazze di Roma, dove ogni scorcio parla di una continuità storica e architettonica in cui la cultura del mondo antico si stempera e si fonde con quella del Medioevo e dell'età moderna. In un fecondo gioco di continuità e di fratture, somiglianze e diversità, fino a diventare un elemento fondante della nostra identità occidentale ed europea.
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Della Monaca Gualtiero
Talamone 225 a. C. Battaglia dimenticata
br. La battaglia di Talamone (225 a.C.) tra galli e romani raccontata interpretando le fonti antiche, a cominciare da Polibio. L'autore inizia studiando le abitudini dei due popoli, soffermandosi in modo particolare sulla loro organizzazione militare e sul diverso modo di combattere. Ripercorre, quindi, i movimenti dell'esercito gallico e gli spostamenti delle legioni romane, seguendo le tracce del loro cammino lungo la penisola italica. Dopo aver inserito l'iniziativa dei galli nel contesto politico-militare del tempo, cerca di comprendere le motivazioni e le modalità secondo cui questa si è sviluppata. Ricostruisce nel dettaglio sia la dinamica del primo scontro tra i galli e le truppe alleate di Roma, sia le fasi della battaglia vera e propria avvenuta nei pressi di Telamon. Studia, inoltre, la conformazione territoriale dell'Etruria costiera e in particolare affronta i problemi inerenti l'identificazione della Kalousion polibiana e l'esatta individuazione del campo di battaglia, argomenti che sono tuttora motivo di discussione tra gli storici. Infine, analizza i numerosi reperti archeologici rinvenuti nella zona che fa capo al colle di Talamonaccio, cercando di determinare il loro reale collegamento con la grande battaglia che mise fine alle invasioni dei galli.
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Poma Gabriella
Le istituzioni politiche del mondo romano
ill., br. Roma non ebbe una costituzione scritta, la sua forma istituzionale venne elaborata nel tempo, attraverso norme consuetudinarie che contenevano indicazioni sui comportamenti sociali e sul funzionamento delle strutture, e attraverso provvedimenti legislativi, assunti a mano a mano che vicende di lunghissimo periodo trasformarono quel piccolo villaggio che era la Roma delle origini in centro di un immenso impero, imponendo adeguamenti e innovazioni. Questo manuale introduce alle istituzioni politiche romane e al loro sviluppo nel tempo, dalle origini al tardoantico. In questa seconda edizione il volume è stato arricchito, in particolare dando rilievo autonomo a temi quali il rapporto fra istituzioni politiche e istituzioni religiose, lo sviluppo dell'ordinamento giudiziario, le promagistrature e i comandi straordinari.
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Roda Sergio; Giorcelli Silvia; Pellizzari Andrea
Storia romana. Roma dallo stato-città all'impero senza fine
br. Il volume propone in forma chiara ed accessibile un'esperienza storica più che millenaria, la più importante nella lunga durata del mondo occidentale (la storia di Roma dal VIII sec. a.C. al VI sec. d.C.), cercando di farne cogliere gli aspetti determinanti, senza eccesso di erudizione ma senza alcun cedimento dal doveroso rigore scientifico. L'aspetto più innovativo del lavoro è stato quello di far comprendere come la vicenda dello stato Romano nella sua scansione di 13/14 secoli abbia influito prepotentemente e abbia condizionato la storia successiva dell'Occidente e del Vicino Oriente fino ad oggi, come intendono dimostrare le numerose schede esemplificative che, all'interno dei capitoli, mostrano su tematiche molteplici e svariate il dialogo perdurante tra mondo romano e mondo contemporaneo. L'esposizione è corredata da box di approfondimento ricavati da fonti antiche o dalla storiografia moderna, cartine geografiche, da tavole cronologiche in calce a ciascun capitolo e da schede finali di confronto tra mondo romano e mondo contemporaneo.
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Bernabei Roberta
Roma aeterna. Ediz. italiana e inglese
ill., ril. Quando giunge a Roma il 29 ottobre 1786 Goethe esclama: "Sono finalmente arrivato in questa capitale del mondo!". La Città Eterna, con la sua mirabile e intensa bellezza, con i suoi monumenti, i suoi palazzi, le sue strade, è testimone degli splendori e della decadenza dell'intera civiltà occidentale, come una sorta di eterno teatro della storia. Non c'è stile o movimento artistico e architettonico, dal passato più antico al presente, che non sia rappresentato nella sua espressione più piena e felice in questa città straordinaria e unica al mondo. La nuova edizione di questo volume ripercorre le fasi storiche e artistiche salienti della città attraverso una serie di nuovissime immagini di grande impatto visivo, raccontando questo luogo che, oltre che fisico, è luogo dell'anima e dello spirito. L'umanità identificò sempre Roma con le proprie aspirazioni politiche, sociali, religiose ed estetiche: la Roma reale si trasformò gradualmente in quella ideale, ovvero quella dei miti, dei simboli che ancora oggi attraggono milioni di turisti, li pellegrini, di viaggiatori e di studiosi da ogni parte del mondo. Un testo aggiornato in italiano e inglese della storica dell'arte Roberta Bernabei: racconta la grande storia e l'arte di Roma e svela allo stesso tempo alcuni capolavori sconosciuti.
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Fields Nic
La rivolta in Britannia. Boudicca contro Roma
ill., br. Quando i romani invasero la parte meridionale di ciò che essi chiamavano Britannia, la tribù degli iceni ebbe l'accortezza di accogliere il nuovo ordine stabilito, anche per proteggersi dai suoi bellicosi nemici a ovest, e presto divenne alleata dei romani. Gli iceni versavano tributi a Roma, ma continuavano a essere guidati dai loro re; fin quando re Prasutago morì, nominando Nerone coerede insieme con le proprie figlie. Il regno, che comprendeva una buona parte dell'attuale Anglia orientale, fu poi incorporato nella giovane Provincia romana. Quando Boudicca, vedova del re, protestò (atteggiamento comprensibile, anche se forse poco saggio), "fu picchiata e le sue figlie stuprate" (Tacito, Ann. 14.31.2). Trattata come se fosse poco più che bottino di guerra, la famiglia reale degli iceni a quanto pare era caduta vittima dei peggiori elementi attivi nell'amministrazione provinciale di Roma. Il motivo sostanziale della ribellione di Boudicca fu la dura e oppressiva amministrazione romana della Britannia: soldati licenziosi, esattori voraci e nobili selvaggi sono luoghi comuni nelle opere di Tacito, e i luoghi comuni spesso rispondono a verità. Tacito scrive che "i britanni non fanno distinzioni di sesso quando eleggono i loro comandanti" (Agr. 16.1) e ripete la stessa cosa quando fa proclamare pubblicamente a Boudicca dall'alto del suo carro: "Noi britanni siamo abituati a donne che comandano in guerra" (Ann. 14.35.1).
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Sheppard Si
Farsalo 48 a.C. Cesare e Pompeo. Uno scontro fra titani. Nuova ediz.
ill., br. Nel 48 a.C. il palcoscenico era pronto per lo scontro finale dei due titani del mondo romano. Le probabilità erano a favore di Pompeo, grazie alla superiorità numerica del suo esercito. Con i pronostici contro di lui, il genio militare di Cesare fu messo duramente alla prova. In una brillante esibizione di abilità nel comando, quest'ultimo sbaragliò l'esercito avversario, più numeroso, che si ritirò inseguito da quello di Cesare sino a quando alla fine si arrese. Si Sheppard descrive con efficacia gli eventi che accompagnarono la campagna di Farsalo, e le sconvolgenti implicazioni del confronto decisivo fra i due più importanti generali dell'epoca.
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Abdale Jason R.
La grande rivolta dell'Illiria
br. Nel 9 d.C. tre legioni romane furono schiacciate dal generale tedesco Arminio nella foresta di Teutoburgo. Questo è un evento ben conosciuto, ma c'è un'altra rivolta, altrettanto impegnativa, che Roma dovette affrontare poco prima e che durò tre anni, dal 6 al 9 d.C. Questa ribellione scoppiò nei Balcani occidentali (nell'area che grossomodo corrisponde all'attuale Croazia, Bosnia Erzegovina, Slovenia, Montenegro e parte della Serbia e Albania) come naturale conseguenza del grave malcontento che si era creato per la cattiva amministrazione dei governanti, che avevano oppresso la popolazione con tributi troppo gravosi. Per tre anni quindici legioni combatterono nelle strette vallate e nelle falesie coperte di foresta dei Monti Dinarici in una spietata guerra di logoramento contro un altrettanto spietato e determinato nemico. Questo libro è considerato il primo resoconto fedele di questo conflitto che l'impero romano combatté per mantenere il predominio sulle sue provincie orientali più vicine e quindi più pericolose. Nel contempo fornisce un vivido affresco del mondo degli Illiri: pagina dopo pagina impariamo a conoscere la storia e la cultura di questo popolo misterioso, la storia di come Roma arrivò in questa regione pericolosa, e che cosa si trovò ad affrontare l'esercito romano in questi strazianti tre anni nei Balcani. Al termine della rivolta, l'area dell'Illirico e balcanica fu suddivisa in tre nuove province romane: di Dalmazia, di Pannonia e di Mesia.
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Barbera Mariarosaria
Donne romane in esilio a Ventotene. L'opposizione politica femminile tra Augusto e Domiziano
ill., br. Costruita a Ventotene per lo svago della famiglia imperiale, la Villa di Punta Eolo, lussuosa ma battuta dai venti, divenne presto la prigione a cui gli imperatori, da Augusto a Domiziano, destinarono le donne scomode della loro famiglia. Alle figlie, mogli, nipoti, prive di diritti politici in quanto donne e condannate a un esilio in più casi seguito dalla morte, si preferì imputare accuse di natura sessuale, a copertura di attività politiche e comportamenti che risultavano ostili al potere. Sullo sfondo di Ventotene e della sua Villa, prendono vita in questo libro le storie di donne come Giulia, figlia di Augusto, di sua figlia Agrippina Maggiore, di Ottavia moglie di Nerone e di altre che, come loro, tentarono di opporsi a un potere sempre più invasivo al quale il Senato e il popolo romano finirono con l'asservirsi totalmente. Insieme con esse, sfilano i ritratti degli uomini che le condannarono, a partire da Augusto fino a Nerone e Domiziano.
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Ibba Antonio
L'Africa mediterranea in età romana (202 a. C.-442 d. C.)
br. Pur senza trascurare gli aspetti istituzionali, economici, sociali, culturali, il volume è focalizzato sulle grandi personalità che influenzarono la presenza di Roma in Africa dalle coste dell'Atlantico ai confini orientali della Tripolitania, e sui numerosi episodi politici e militari che ne caratterizzarono la storia. Accanto a individui il cui ambito d'azione fu prevalentemente locale ne emergono altri di valenza "internazionale", dal re Massinissa al tribuno Gaio Gracco, da Giugurta a Cesare, da Giuba II al ribelle Tacfarinas, da Tolomeo all'imperatore Vespasiano, da Adriano al prefetto del pretorio Plauziano, per chiudere con la figura di Agostino e dei suoi contemporanei Gildone, Eracliano, Bonifacio. Uno spaccato di storia regionale che contribuisce alla comprensione delle dinamiche di potere instaurate da Roma sui paesi dell'area mediterranea.
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McNally Michael
La battaglia di Teutoburgo nel 9 d.C. La fine di Varo e delle sue legioni
ill., br. Nel 9 d.C. Publio Quintilio Varo, legato imperiale in Germania, varcò il Reno con tre legioni e si addentrò nella Germania Magna, occupata oltre vent'anni prima dai soldati romani. Varo e i suoi uomini non sarebbero mai più tornati indietro: furono massacrati da guerrieri germanici nel Teutoburger Wald, l'area coperta da dense foreste in cui oggi sorge il centro di Kalkriese. Attirati in una trappola dal nobile cherusco Arminio, i legionari si trovarono attaccati su ogni lato da una coalizione di tribù germaniche, insorte contro il dominatore straniero. In seguito i Romani compirono varie spedizioni punitive contro i Germani e recuperarono le loro aquilae, ma la tragica fine di Varo e delle sue legioni li indusse ad abbandonare l'idea di trasformare la Germania Magna in una provincia romana e a stabilire lungo il fiume Reno il confine fra il mondo romano e quello delle tribù germaniche.
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Lane Fox Robin
Il mondo classico. Storia epica di Grecia e di Roma
ill., ril. Robin Lane Fox insegna storia antica a Oxford ed è, oltre che uno studioso di fama, uno scrittore. Da questa fortunata combinazione è nato un libro di storia del mondo antico atipico, che possiede il rigore del saggio scientifico - ha meritato l'elogio di molti specialisti - e la piacevolezza di un racconto che la critica ha definito "incredibilmente spassoso" e "più epico di qualsiasi kolossal in costume". Perché quello che caratterizza questo affascinante percorso nel mondo dell'antichità classica da Omero ad Adriano, è proprio la capacità dell'autore di ridare vita alle grandi figure, come Socrate, Alessandro, Cicerone o Cesare, e di parlare, di volta in volta, della vita quotidiana dei cittadini, degli ultimi giorni di Pompei, dei giochi circensi, dell'idea che gli antichi avevano della libertà, della giustizia o del lusso, in pagine che sanno restituire l'incanto della miglior narrativa storica.
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Lanciani Rodolfo
La distruzione dell'antica Roma. Lo scempio dei monumenti nel corso dei secoli
ill. Roma appare oggi nel colore terreo degli splendidi mattoni e laterizi dei suoi resti archeologici. Ma all'epoca dell'impero romano la visione sarebbe stata di un bianco splendente: quello dei marmi delle statue, dei monumenti, degli edifici. Che fine hanno fatto? Distrutti nei secoli, saccheggiati, riutilizzati in costruzioni di epoche successive o, peggio, sbriciolati per farne calce. Rodolfo Lanciani, celebre archeologo vissuto tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, ripercorre la storia di questa "distruzione", facendo rivivere al lettore l'emozione e il dolore di un patrimonio monumentale purtroppo andato in gran parte disperso.
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Ponzani Michela; Griner Massimiliano
Donne di Roma. La lunga strada dell'emancipazione femminile nella città eterna
ril. Nella villa di Capo di Bove, all'interno del parco archeologico dell'Appia Antica, è conservata una lapide in onore di Annia Regilla, assassinata nel 160 d.C, all'ottavo mese di gravidanza. A ucciderla è stato quasi certamente suo marito Erode Attico. Inizia qui, da uno dei primi "femminicidi" della storia, il viaggio di Michela Ponzani e Massimiliano Griner tra le vite delle donne di Roma. Donne che questa città "l'hanno abitata, vissuta, amata o subita, desiderata o fuggita". Romane per nascita o per adozione, sono a volte protagoniste del loro destino, ma molto più spesso vittime di padri, mariti e fratelli, che su di loro esercitano il potere di vita e di morte. Sono proprio i luoghi di Roma a raccontare le loro storie. Di integerrime matrone come Cornelia, madre dei Gracchi; e Lucrezia, moglie di Collatino, che si suicida dopo essere stata violentata dal figlio di Tarquinio il Superbo. Di giovani nobili come Beatrice Cenci, decapitata per aver ucciso il padre e diventata poi eroina popolare; o come Lucrezia Borgia, figlia di papa Alessandro VI, "donna d'affari, più che di veleni"; e Francesca Bussa de' Leoni, che dedica la sua vita ai poveri e passerà alla storia come santa Francesca Romana. La città eterna ci racconta di streghe e prostitute; cortigiane amanti di papi e cardinali, belle, colte, libere e che usano il sesso per avere potere. E ancora ruffiane e mammane; rivoluzionarie e modelle immortalate dai grandi artisti; donne costrette dalla miseria a lasciare le loro creature alla ruota degli esposti; donne rese folli dall'eccessiva responsabilità caricata sulle loro fragili spalle dalle famiglie; partigiane poi protagoniste della lotta per l'emancipazione nel dopoguerra. "Donne di Roma" è un viaggio attraverso i secoli tra vicoli, piazze, chiese, palazzi, salotti, bordelli e carceri, alla scoperta del volto oscuro della città eterna: le storie, i sentimenti, le tragedie delle sue donne.
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Mastrocinque Attilio
Storia romana
br. Tra l'VIII e il VII secolo a.C. un piccolo villaggio alle rive del Tevere si trasformò in una città: Roma. Nel corso di pochi secoli, questa città ancora relativamente piccola sarebbe diventata la più importante della penisola, prima, e poi di tutto il mondo antico. La potenza di Roma crebbe infatti enormemente e già nel III secolo; battuta definitivamente Cartagine, si impose come potenza egemone del Mediterraneo. Poi venne l'Impero e Roma divenne la capitale del mondo conosciuto. Ma come fu possibile? Perché Roma riuscì a imporsi su centri anche più sviluppati e potenti (la Veio etrusca, per esempio, o appunto Cartagine)? L'Autore restituisce un quadro organico e completo degli oltre mille anni di storia romana (dalla nascita al crollo dell'Impero), tratteggiando sia i processi di lungo periodo sia i protagonisti di queste vicende. Una particolare attenzione è poi posta anche per ricostruire quale fosse la vita quotidiana delle grandi masse di contadini, soldati e artigiani nella Roma repubblicana e imperiale. Grazie infatti a un attento uso non solo delle fonti letterarie, ma anche di quelle numismatiche, epigrafiche o archeologiche, Attilio Mastrocinque è stato infatti capace di mostrarci come si sia trasformata nei secoli la quotidianità di chi era civis romanus e di chi, invece, non poteva godere di quello status, così ambito.
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Braillard Philippe
L'impostura del Club di Roma
brossura
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Cantarella Eva
L'ambiguo malanno. La donna nell'antichità greca e romana
brossura "Ripercorrere la storia delle donne nell'antichità greca e romana non è semplice curiosità erudita. I radicali mutamenti intervenuti nelle condizioni della vita femminile, il riconoscimento della piena capacità delle donne di essere titolari di diritti soggettivi e di esercitarli, la conquista della parità formale con gli uomini non hanno ancora interamente cancellato il retaggio di una plurimillenaria ideologia discriminatoria, di cui solo la storia può aiutare a comprendere le matrici e individuare le cause. Osservare la vita e seguire le vicende di organizzazioni sociali come quella greca e quella romana aiuta a svelare, se non il momento nel quale nacque la divisione dei ruoli sociali, il momento nel quale questa divisione venne codificata e teorizzata: e cominciò quindi a essere vista, invece che come un fatto culturale, come la conseguenza di una differenza biologica, automaticamente tradotta in inferiorità delle donne". (Dall'introduzione)
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Fields Nic
La battaglia del lago Trasimeno 217 a. C.
ill., br. Dopo la schiacciante vittoria di Annibale sul Trebbia, la Repubblica romana si arma nuovamente sotto il comando del poco prudente console Caio Flaminio, determinato a distruggere gli invasori cartaginesi, non sapendo però che questi ultimi erano pronti e in attesa. La distruzione dell'esercito romano sul lago Trasimeno consacrò la fama di Annibale come uno dei maggiori condottieri dell'antichità, in grado di usare tattiche innovative e stupire i meno preparati romani. Questo nuovo studio, basato sulle recenti ricerche archeologiche di cui sono stati resi oggetto i luoghi della battaglia, racconta la storia completa di una delle maggiori vittorie di Annibale, impiegando anche mappe dettagliate, illustrazioni a colori e dettagliate ricostruzioni degli eserciti e dei comandanti.
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Lo Cascio E. (cur.)
Roma imperiale. Una metropoli antica
ill., br. Che l'abnorme livello della popolazione di Roma e di conseguenza le dimensioni della città e dei suoi edifici pubblici e sacri siano un diretto portato dell'impero è nozione di senso comune. Ma qual è stato il ritmo e quali le determinanti della crescita demica ed edilizia di Roma? Qual è stata, nei vari momenti, la composizione etnica e sociale della sua popolazione e come ha condizionato questa composizione il modo dell'abitare e il tessuto urbano? Attraverso quali strumenti e meccanismi la città è stata così a lungo in grado di "funzionare" come metropoli? Com'erà garantito il suo approvvigionamento idrico e alimentare, o il mantenimento dell'ordine pubblico e in generale la sua gestione amministrativa? Quali erano le occasioni di incontro della popolazione e quali i luoghi e le modalità della socializzazione? Com'è cambiato l'aspetto urbano in conseguenza della rivoluzione cristiana? A tali interrogativi cercano di rispondere i vari saggi che compongono questo volume.
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De Vico Fallani Massimo
Raffaele De Vico e i giardini di Roma
ill., ril. Il libro è basato in parte su opere a stampa, prevalentemente la rivista del Governatorato di Roma "Capitolium", sulle memorie famigliari che venivano dai racconti di mio padre e infine su sintetici e svelti rilievi dei vari giardini effettuati a mano libera sul campo partendo dalle mappe catastali dei diversi giardini realizzati da Raffaele de Vico, elaborati grafici che non erano stati concepiti come documenti tecnici, ma soltanto come sostegno visivo alle cose che si andavano narrando nel volume. Lo stesso significato riguardava più ampiamente il saggio stesso, il quale voleva essere una sorta di richiamo di attenzione su un artista di giardini che ne sembrava meritevole. Si intuiva che molto vi era ancora da studiare sull'opera di Raffaele de Vico, e la speranza era che a qualcuno venisse il desiderio, nel tempo, di raccogliere il testimone di questa che mi piaceva immaginare come il primo passo di un'auspicabile più ampia ricerca. Dopo tutto agli specialisti della storia e dell'architettura di Roma non sfuggivano i giardini che abbellivano Roma. [dalla Premessa di Massimo de Vico Fallani]
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Dosi Antonietta; Pisani Sartorio Giuseppina
Ars culinaria. Dal Piemonte alla Sicilia, i piatti degli antichi Romani sulle loro (e sulle nostre) tavole
ill., ril. Un viaggio a ritroso nel tempo, tra le mense e le dispense dei nostri antenati, alla ricerca delle origini remote della tradizione culinaria italiana. Un itinerario culturale non meno che gastronomico, per portare alle luce, nelle cucine regionali, i gusti e i sapori che ci provengono dal mondo italico e greco-romano. Si scopre così, tra queste pagine, che è soprattutto nei piatti della cucina povera - quella dei contadini, degli artigiani, dei bottegai - che si rintracciano le radici di una tradizione che si perde nel tempo, e che grazie a massaie inconsapevoli è giunta fino alle nostre tavole, sia pure con le inevitabili varianti dovute al trascorrere dei secoli. Un percorso di lettura e di sapori che passa in rassegna i frutti della terra coltivati dagli antichi e i loro alimenti animali, l'uso del vino, del miele e dei condimenti grassi; come pure i sistemi di cottura, le forme di preparazione e di conservazione dei cibi, gli utensili, le portate. Attingendo alle pagine più vive di Catone, Apicio, Ateneo, Plinio, Columella e ad altri classici, le autrici ci illustrano l'antica arte culinaria e le usanze di un tempo - i leggendari convivi, le rituali libagioni. E attraverso una messe di informazioni, curiosità e aneddoti ci aiutano a guardare nei nostri piatti, per riconoscere le antiche persistenze, accompagnandoci al tempo stesso nella sperimentazione di ricette millenarie, lungo il filo delle tradizioni gastronomiche regionali.
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Tedesco Pamela
A tavola nell'antica Roma. Il sistema «cibo» nell'impero romano: pratica e ideologia
br. Che cosa mangiavano gli antichi Romani? Come si comportavano a tavola? Si mettevano "a dieta" oppure si abbuffavano sempre? Si nutrivano tutti di carne o già allora alcuni erano vegetariani o vegani? Con "A tavola nell'antica Roma" si pubblica la tesi di laurea magistrale, intitolata "Il sistema 'cibo' nell'impero romano: pratica e ideologia", di Pamela Tedesco, che ha rintracciato un filo conduttore tra le idee di età imperiale e quelle odierne sull'alimentazione, individuando le radici antiche di prassi alimentari attuali.
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Barbero Alessandro
Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell'impero romano
br. "Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un'amministrazione stabile e di un'economia integrata; all'esterno, popoli costretti a sopravvivere con risorse insufficienti, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze, con una gamma di opzioni che va dall'allontanamento forzato all'accoglienza in massa, dalla fissazione di quote d'ingresso all'offerta di aiuti umanitari e posti di lavoro. Potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per secoli l'impero romano di fronte ai barbari." Per molto tempo la gestione di questo flusso di popoli attraverso i confini dell'Impero produce un equilibrio instabile ma funzionale, che garantisce ai Romani l'approvvigionamento di nuove leve per l'esercito e per la coltivazione dei campi, in cambio dell'assimilazione nei più grande "Stato" del pianeta.
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Naval Margherita
A Roma si racconta che... Leggende, aneddoti, curiosità
br. Un libro da leggere ad apertura di pagina. Succoso il testo, numerosissime le illustrazioni. Un libro da consigliare al forestiero come un «souvenir de Rome», molto più eloquente d'una Rotonda o d'un Colosseo di scagliola. Un libro da consigliare al romano, sempre all'oscuro dei piccoli fatti segreti della sua città. Un libro da consigliare soprattutto al ligure, all'abruzzese, al siciliano inurbati da poco o da tanto, per vitaminizzare la loro vagheggiata romanità.
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Cantarella Eva
Le donne e la città. Per una storia della condizione femminile
br.
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Galanti Gabriele
Aureliano e Zenobia. L'Imperatore e la Regina
ril. La crisi dell'Impero Romano nel III secolo d.C. venne risolta con drastiche riforme e strategie adatte alla situazione del momento. Si susseguirono molti imperatori, e tra questi Aureliano, noto soprattutto per le mura di Roma che portano il suo nome. Ebbe per pochi anni la responsabilità dell'Impero, ma riuscì a ricomporne l'unità, contro forze disgregatrici soprattutto interne. Sulla sua strada incontrò una della straordinarie figure di donne di potere dell'antichità, Zenobia, regina del Regno di Palmira, che aveva grandissime ambizioni e sembrava avere, prima che Aureliano la fermasse, i mezzi per perseguirle. Un imperatore di Roma e una regina d'Oriente... Figure affascinanti, ma per raccontarne la storia mancano le fonti su questioni non secondarie, sicché gli interrogativi restano aperti in alcune parti. Come quelli sul destino personale di Zenobia, dei suoi rapporti personali con Aureliano, della villa di Tivoli, dei suoi figli...
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Angela Alberto
Il grande incendio di Roma. I dieci giorni che hanno cambiato la storia: L'ultimo giorno di Roma-L'inferno su Roma
ril. Le ultime 24 ore di Roma prima della catastrofe. I drammatici giorni che hanno cambiato per sempre il volto di Roma e segnato le sorti dell'Impero. Alberto Angela, ci guida per le strade e nella vita delle persone realmente esistite al tempo di Nerone, ripercorre le ore immediatamente precedenti al Grande incendio e i devastanti giorni in cui questo distrusse la Roma che tutti conoscevano, regalandoci un racconto storico dallo stile cinematografico, incredibilmente coinvolgente, unico nel suo genere.
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Rossi Guido
Il ratto delle sabine
br. L'episodio del ratto delle Sabine ha affascinato molti pittori, non altrettanti scrittori e studiosi. Per lo più, lo si incontra nel vigoroso racconto di Tito Livio e finisce per diventare un remoto ricordo scolastico. Ma per un giurista quella leggenda è una vera sfida. Intrecciato in una sequenza di astuzie e sopraffazioni non è solo, infatti, quell'episodio, ma tutto il periodo delle origini romane. E Roma significa una civilità il cui apporto fondamentale fu il dispiegarsi di un'immensa potenza e insieme la fondazione di almeno due parole: legge e Stato. Tanto basta per far intendere come un noto giurista abbia voluto ripercorrere questa storia ricercando i primi passi di una civiltà del diritto.
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De Rachewiltz Boris; Partini Anna Maria
Roma egizia. Culti, templi e divinità egizie nella Roma imperiale
ill. Il volume si propone di documentare gli influssi e gli scambi culturali, religiosi e artistici intervenuti tra il mondo romano e quello egiziano dopo la conquista dell'Egitto da parte di Roma. Argomento principale è "Iside panthea". Nel volume vengono trattate le divinità egizie il cui culto è attestato a Roma, con un cenno agli edifici isiaci esistenti nelle varie "Regiones" e ad altri documenti e monumenti che testimoniano la popolarità della dea.
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Brizzi Giovanni
Canne. La sconfitta che fece vincere Roma
br. A Canne, in Puglia, nel 216 a.C. si svolse una delle più sanguinose battaglie dell'età antica. Nel corso della seconda guerra punica, le truppe del cartaginese Annibale annientarono un esercito romano di dimensioni più che doppie. Fu un capolavoro tattico, che tuttora si studia nelle accademie militari. Massimo studioso della storia militare antica e in particolare di Annibale, Brizzi in questo libro racconta il contesto in cui maturò la battaglia (vale a dire la discesa in Italia dei cartaginesi), analizza la composizione delle forze in campo, descrive lo svolgersi dello scontro e ne mette in luce le conseguenze sull'andamento della guerra. Fra queste conseguenze, c'è anche la sconfitta decisiva che quattordici anni dopo a Zama i Romani guidati da Scipione avrebbero inflitto ai Cartaginesi: facendo tesoro degli insegnamenti tattici della sconfitta subita a Canne.
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Angela Alberto
L'ultimo giorno di Roma. Viaggio nella città di Nerone poco prima del grande incendio. La trilogia di Nerone. Vol. 1
ril. Roma, sabato 18 luglio 64 d.C. È una calda notte estiva, la città sta per svegliarsi con le sue strade brulicanti di attività e di persone, ed è del tutto ignara di quello che accadrà tra poche ore... "Roma è ancora addormentata, e ad accompagnare i nostri pensieri ci sono solo i canti di alcuni usignoli che nidificano sui tetti, il rivolo d'acqua di una fontana, l'abbaiare di un cane chissà dove e le esclamazioni lontane e indecifrabili degli ultimi carrettieri che durante la notte hanno rifornito le botteghe. È la quiete prima di una nuova giornata caotica e frastornante." Saranno Vindex e Saturninus, due vigiles di turno quel giorno, a guidarci per le strade alla scoperta della vita quotidiana di uno dei più grandi centri abitati dell'epoca. Durante la loro ronda, il possente veterano e la giovanissima recluta svolgeranno un lavoro fondamentale per l'ordine e la sicurezza della popolazione: controllare ed eliminare le innumerevoli fonti di pericolo in una città dove il fuoco si usa per tutto e la tragedia è sempre in agguato... Seguendoli nel loro lavoro quotidiano, scopriamo una Roma in gran parte fatta di legno, entriamo nelle botteghe colme di merci infiammabili che si affacciano sulle strade, sentiamo i rumori e gli odori che provengono da ogni parte e assistiamo a scene all'ordine del giorno in una Roma multiculturale che somiglia a quella di oggi molto più di quanto si pensi. Basandosi su dati archeologici e fonti antiche, e grazie al contributo di storici ed esperti di meteorologia e del fuoco, Alberto Angela ricostruisce per la prima volta un importantissimo episodio che ha cambiato per sempre la geografia di Roma e la nostra Storia: il Grande incendio del 64 d.C. Con questo suo libro, il primo della Trilogia di Nerone, ci guida nella vita delle persone realmente esistite al tempo di Nerone (dai più noti Plinio il Vecchio e Tito a quelli sconosciuti come lo scenografo di corte Alcimus e la pescivendola Aurelia Nais) e ci regala un racconto storico dallo stile cinematografico, incredibilmente coinvolgente, unico nel suo genere.
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Leggi Vanessa
Vita Romae. La storia della città eterna raccontata dagli antichi Romani
brossura Alba Longa, anno 772 a. C. In sogno, una giovane vestale si ritrova a percorrere il sentiero boschivo che la conduce nei pressi di una sorgente. L'ignara Rea Silvia ancora non sa che sta per cambiare le sorti della storia e che la sua prossima unione con il dio Marte la porterà a generare la civiltà romana. Il viaggio inizia nel mito e prosegue attraverso i meandri della storia, con l'incontro di tanti dei personaggi che fecero grande Roma, ma non solo. Numerose persone comuni, perse nell'oblio del tempo, sveleranno infatti i segreti della vita quotidiana in città. Attraverso le storie dei molteplici imperatori che si susseguirono durante l'anarchia militare si giungerà poi ai confini dell'Impero, martoriati dalle invasioni e si analizzeranno infine le cause che porteranno tutto il suo sistema istituzionale e sociale al crollo definitivo.
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Frediani Andrea
L'incredibile storia di Roma antica. Segreti, condottieri, personaggi, sfide e grandi battaglie
ill., br. La storia di Roma la somma di tante storie epiche e memorabili, gesti disperati, eroici, spregiudicati, di protagonisti disposti a tutto pur di affermare la propria ambizione, ma anche il dominio sul mondo di una citt capace di superare le pi atroci disfatte e le difficolt pi estreme. Gli episodi accertati storicamente non sono meno straordinari di quelli prodotti dal mito, i protagonisti non meno passionali degli d i che veneravano. Dalla cacciata dei re all'aggressione di Pirro, dalle Guerre puniche a quelle civili, da Cesare ad Augusto, passando attraverso le dinastie Giulio-claudia, Flavia, Antonina, fino alla crisi del III secolo, per arrivare alle innovazioni di Costantino e ai generalissimi barbarici dell'ultimo periodo: Andrea Frediani racconta, con voce da narratore, i momenti e i protagonisti cardine di un'epopea che ha prodotto eroi ed eventi meravigliosi, con una frequenza difficilmente riscontrabile in altre epoche. Tra i grandi momenti raccontati: 753 a.C. La fondazione; I sette re; L'et gloriosa della repubblica; Le guerre puniche e la distruzione di Cartagine; Le lotte per il potere: Mario e Silla, Giulio Cesare e Pompeo, Ottaviano e Antonio; Augusto e la nascita dell'impero; I Giulio-Claudii, la prima dinastia; Vespasiano e la dinastia dei Flavi; Da Traiano a Marco Aurelio ai Severi; Diocleziano e la tetrarchia; Costantino e l'affermazione del cristianesimo; I Goti e le invasioni barbariche; Attila e la calata degli Unni; I generalissimi: fino alla deposizione di Romolo Augustolo.
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Ravegnani Giorgio
La caduta dell'impero romano
ill., br. L'arrivo dei Visigoti nel 376 segnò l'inizio dell'agonia dell'impero romano. Altre orde di barbari dilagarono poi in Gallia e altrove: nell'impossibilità di respingerli, Roma fu costretta a cedere sempre più terreno. Nonostante l'energia dispiegata dagli ultimi grandi generali di Roma, come Stilicone, Costanzo ed Ezio, alla metà del V secolo il territorio sotto il dominio imperiale era ridotto a poca cosa, con la perdita di gran parte delle province. Nel 476 il barbaro Odoacre depose l'ultimo sovrano, Romolo Augustolo, mettendo così fine alla successione imperiale in Occidente.
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Revelli Sorini Alex; Cutini Susanna
Tacuinum SPQR. A tavola nella Roma imperiale
ill., br.
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Stabile A. (cur.)
Romanisti in 100 personaggi (+1). Volti e storie di una passione infinita
ill., br. 100 (+1) personaggi romanisti mettono a nudo la propria fede attraverso racconti inediti, personali e anche divertenti: le pazzie fatte per seguire la squadra del cuore e i suoi campioni, i momenti esaltanti, le vittorie, le corse allo stadio, i gol indimenticabili, ma anche le serate buie, le sconfitte brucianti e le cadute da cui tutti si sono sempre rialzati. Perché chi tifa Roma non perde mai. L'orgoglio e il senso di appartenenza fanno da sfondo a questo libro, che racconta anche il saldo legame tra la squadra giallorossa e la città, attraverso il tifo nei quartieri, che assume sfumature diverse nella vastità del territorio della Capitale. Perché lo spirito romanista si intreccia indissolubilmente con la romanità e l'essere romano: l'ironia dissacrante, il sorriso persistente, il disincantato sarcasmo e un pizzico di fatalismo rassegnato sono parte integrante del romano e del romanista. C'è poi l'eterna rivalità con i laziali che diventa il sale dei derby, fatto di sfottò e prese in giro, sempre con lo spirito giocoso romanesco.
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