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Blair Ugone
Lezioni di retorica e belle lettere - Vol. II
Tradotte dall'inglese e commentate da Francesco Soave - in 8° - pp.282 - Brossura editoriale - Molti fogli ancora chiusi - Piccole mancanze alla brossura, aloni sparsi
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Scavia Giovanni
Principii di composizione italiana
A compimento degli studi grammaticali nella quarta classe elementare e nelle scuole tecniche - Operetta adottata dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Ottava edizione - in 16° - pp.VIII + 224 - Brossura editoriale - Strappi con e senza mancanze alla brossura
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Piccitto Giorgio
Lezioni di glottologia
Collana Università di Catania - Facoltà di Lettere - in 8° - pp.294 - Cartoncino coevo - Testo corsivo - Occhiello legato dopo p. 4, strappetti senza mancanze e sottolineature a matita in poche pp.
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Aponio- a cura di H. Bottino e J. Martini
Canticum canticorum explanationis libri duoecim ... e codice sessoriano monachorum cistercensium S. cruci in jerusalem urbis nunc primum vulgantur
In-folio, pp. (2), xix, 256. Con una tavola in cui è riprodotta una pagina del manoscritto originale. Aponio fu uno scrittore cristiano del V-VI sec., probabilmente di origine orientale, che scrisse a Roma una Explanatio in canticum canticorum, in cui utilizzando il testo latino della vulgata fornisce una interpretazione allegorica. Editio princeps. Legatura in piena pelle con ricche impressioni in oro e a secco ai piatti, fregi e titolo in oro al dorso, tagli in oro.
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CLAUDIO DE HERBERE' e Alessandro degli Uberti
Ragionamento avuto in Lione sopra la Dichiaratione d'alcuni luoghi di Dante del Petrarca e del Boccaccio
In-4°: pp. 100, (2), marca tipografica incisa su legno al fontespizio, un capolettera inciso su legno. Alcune glosse nel testo. legatura in mezza pergamena. Piccolo marginale foro di tarlo alle prine tre carte e più avanti su dieci carte; angolo bianco dell’ultima carta restaurato
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Luigi Cantarelli
La più antica cronaca dei Romani, dissertazione letta alla pontificia accademia romana di archeologia
In-4 Pp 84, Brossura Originale Con Tit Stampato, rovinata
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Francesco Moroncini
Studio sul Leopardi filologo e appendice di varie cose inedite
in-8°; pp. IX, 324 + indice e errata. Brossura tipografica originale.
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M. Antonius Muretus
Orationes XXIII earum index statim post praefationem continetur . Eiusdem interpretatio quincti libri Ethicorum Aristotelis ad Nicomachum + Hymnorum sacrorum liber
In-8°; pp. pp. (8), 320, pp. 56; pp. (6), 37. Tre frontespizi di cui due con marca tipografica.Legatura in piena pergamena coeva con titolo manoscritto al dorso. Frontespizio tarlato. Marco Antonio Muret (1526-1585), filologo e poeta francese, grande umanista, trascrorse metà della sua vita in Italia, per lo più a Roma, dove rappresentò il re di Francia presso il Papa. Tra le orazioni particolarmente interessant quella pronunciata a Roma in Campidoglio al ritorno di Marco antonio Colonna dalla vittoria navale di Lepanto contro la flotta turca. tra le rime un componimento per Raffaello Sanzio pp. (49).
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Alfonso Chacon Ciacconio
Historia ceu verissima a calumnijs multorum vindicata, quae refert M. Vlpii Traiani Augusti animam precibus diui Gregorii pontificis Romani a Tartareis cruciatibus ereptam. Quod D. Hieronymus Stridonensis S.R.E. presbyter fuerit cardinalis tractatus duo. Auctore F. Alfonso Ciacone Hispano
In-4°; legatura in cartonato; edizione originale, pp. (8), 27, (1), 1 cb, (8), marca tipograifca al frontespizio, una lunga nota manoscritta, alcune glosse e sottolineature antiche nel testo, capilettera figurati incisi su legno; il Tractatus ha un proprio frontesipizio. Gora di umidità sulle ultime carte. L’opera è dedicata a Gregorio XIII. Nella Historia l’argomento è la liberazione dell’anima di Traiano per le preghiere di Gregorio papa: “Nel compilare questa ‘arringa’ il dotto spagnolo spese energie ed erudizione al fine di difendere la veridicità di una diffusissima e popolare leggenda medievale in cui si intrecciano due narrazioni. Le indichiamo nell'ordine cronologico dei fatti narrati. Una è l’aneddoto, sfruttato anche da Dante, in cui Traiano esercita la giustizia a favore della povera vedova il cui figlio è stato assassinato. L'altra narrazione riguarda la salvezza dell’imperatore, pagano ma caritatevole, per l'intercessione successiva di papa San Gregorio Magno (vissuto nel VI sec.)”, in: Le scene finali delle due guerre daciche raffigurate sulla colonna Traiana”, Uniroma 1) Nel Tractatus Chacon sostiene la tesi del cardinalato di Gerolamo basandosi su studi iconografici. Chacon o Ciacconio (1530-1599) fu un dotto domenicano spagnolo, particolarmente esperto di storia dei papi, epigrafia, paleografia medievale (vedi DBI ad vocem).
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Anicio Bonucci
Delizie degli eruditi bibliofili italiani da mss. dissepolti o da irreperibili stampe
In-8°; raccolta dei primi 7 dei 12 fascicoli in cui Bonucci dà alle stampe ricercati testi in lingua dei primi secoli dell’italiano, frutto di una ricerca filologica raffinata, esemplando i più bei modelli dei tipografi del 500, Manuzio, Giolito. La raccolta contiene l’introduzione e: Perché si dice è fatto il becco a l’oca novella del XV; Sonetti et canzoni del clarissimo Antonio delli Alberti; Istoria di Aurelio e Isabella di Lelio Aletifilo; Stanze per lo Natale di monsignor lo duca d’Angiou di adrea de l’Anguillara; Congiura di Piacenza contro Pier Luigi Farnese di Giuliano Gosellino; Lettere volgari di diversi nobilissimi uomini ed eccellentissimi ingegni del sec XV tratte da ms contemporanei esistenti presso il dott. Bonucci, libro primo - secondo; ; Di alcuni si conserva la brossura editoriale originale; vi sono riprodotte alcune cornici xilografiche. Legatura leggermente difettosa al dorso.
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Innocenzo Barcellini Bargellini
Industrie filologiche per dar risalto alle virtù del santissimo pontefice Celestino V e liberare da alcune traccie Dante Alighieri creduto censore della celebre rinunzia fatta dal medesimo Santo
In-12°; pp. (24), 342, 82), la prima e l’ultima carta sono bianche. Legatura coeva in piena pergamena con titolo manoscritto al dorso. Edizione originale. Dedica a Francesco Barberini. Opera di erudizione filologica in cui Innocenzo Bargellini, abate di Fossombrone, sostiene l’autore del Gran rifiuto nella Divina commedia di Dante essere non Celestino V ma Taldo della Bella, fratello di Giano, esule volontario per gli Ordinamenti di Giustizia da lui introdotti in Firenze. Inoltre l’autore propone come data di nascita di Dante il 1260. La prima Industria “Per rigettare una interpretazione d’un passo oscuro di Dante nel canto III dell’Inferno”, tra le altre viene citata l’interpretazione di Vellutello; la Seconda “Per iscoprire l’ombra incognita”, qui si parla di alcuni altri Commenti a Dante; la Terza “Per rigettare un motivo favoloso della rinunzia”, infine l’ultima Industria “Per disinganno di chi credette S. Pietro Celestino insufficiente”. Piccoli fori di tarlo passanti.
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Leopardus, Paulus (Paolo Leopardi)
Pauli Leopardi ... Emendationum et miscellaneorum libri viginti. In quibus plurima tam in Græcis quam Latinis auctoribus a nemine hactenus animaduersa aut intellecta, explicantur et emendantur. Tomus prior, decem libros continens. Cum indice copiosissimo
[12], 279, [13] p. ; in-4º; piena pergamena con titolo manoscritto al dorso. - Keywords: filologia greca greek grecia greece latin latino plantin
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TRIVELLI, Enrico (Errico)
Lettera filologica del conte Errico Trivelli dedicata all'Illustrissimo, ed Eccellentissimo Signore il signor d. Francesco Caraffa principe di Colobrano
In -4°, pp. (20), 82, (2). Marocchino, fregi dorati ai piatti e al dorso. Il conte Enrico Trivelli (1709-1737) fu un turbolento intellettuale e poeta napoletano, con ascendenze abruzzesi. La famiglia era di Vasto, ma trasferitasi temporaneamente a Napoli, dove nacque Enrico, che però compì gli studi nella cittadina abruzzese, dove la famiglia era tornata pochi anni dopo la sua nascita. Tornò a Napoli e poi andò a Roma dove, indebitato e in ristrettezze, si impiegò come copista presso la bottega di Martorello e Martino Dominici. Autore di poesia umoristica, satira, pasquinate, dialoghi irriverenti fra cardinali, sonetti contro la Chiesa cattolica e opere politiche. Si attirò il dispetto delle autorità politiche ed ecclesiastiche, compreso Clemente XII, e fu decapitato davanti a Castel Sant’Angelo, “per composizioni di scritture malediche e sediziose contro il Pontefice della Santa Sede”. Questo trattato è l’unico vero e proprio volume pubblicato dal Trivelli, che nello stesso anno aveva pubblicato anche un opuscolo celebrativo proprio di Clemente XII (la “Canzone del conte Errico Trivelli per l’esaltazione di N.S. Papa Clemente XII”, Firenze, 1732, della quale però non si conoscono copie complete): il trattato in sé è un fitto concentrato di erudizione retorica e letteraria, nel quale spicca l’affollamento di riferimenti, di citazioni e di autori rammentati, sia nell’ambito della composizione in volgare (da Dante, Petrarca, Ariosto, a Castiglione, Sannazzaro, Marino “e i suoi poco giudiziosi seguaci”), della critica (Valla, Muratori), degli autori classici (l’elenco dei citati è impressionante considerata la relativa esiguità del testo; numerose le citazioni composte in caratteri greci). Al di là dell’intento esibitorio condotto nel testo dal giovane Trivelli nei confronti del lettore, sono numerosi gli spunti e i dettagli originali, nell’arco del trattato: un esempio su tutti può essere la segnalazione di un’“improprietà” in un componimento del Sannazzaro (“non condonabile” la definisce T.), la seconda egloga, in cui il poeta pecca di superficialità nel tempo della narrazione, visto che la notte subentra al “mezzo giorno”, secondo Trivelli, “in brevissimo spazio di tempo, in cui appena Montano, ed Uranio avevan potuto far un colloquio di pochi versi”: la parte più originale del libro è proprio quella in cui l’autore, ambizioso e “scapestrato” si dedica a criticare speciosamente alcuni passi di autori, senza risparmiare dalla sua lente Ariosto, Tasso, Ovidio e via dicendo. L’urgenza di ottenere riconoscimento è peraltro confermata dalla collezione di testi che fanno da prefazione alla “Lettera” vera e propria, firmati Matteo Egizio (con lettera e replica dell’autore, a sua volta inclusa nel volume), Tommaso Bugassi, Matteo Piccoli Lettor Celestino. Nobile e letterato di area napoletana, il Francesco Caraffa (sc. Carafa) destinatario della “lettera” aveva pubblicato nel ’30 una poderosa raccolta di “Rime varie… Composte nella sua solitaria dimora nel monte Caprario della baronia di Formicola” (Firenze, 1730). Una nota manoscritta al recto del foglio di guardia anteriore recita “Ad usum Friderici Valignani ex dono Authoris…” Valignani (Chieti, 1700 – Torrevecchia Teatina, 1754) era considerato un letterato piuttosto illustre, che ebbe contatti con molti personaggi importanti dell’epoca (uno su tutti il Muratori, citato moltissime volte nella “Lettera” del Trivelli), e nel 1720 aveva fondato la “Colonia Tegea” dell’Arcadia Romana (accademia nella quale era stato accolto anche Trivelli, a Roma, col nome di Idasio Nivalgo. D’interesse la pagina degli imprimatur, che chiude il volume, e comprende la nota di approvazione del Vico. La nota manoscritta che precede il volume prosegue – da altra mano – “Qui Roma ob satyram in Clementem XII Pont: Max severi percussus fuit frustra ante mortem elegenti carmine eniam petente quam tamen assecutus fuerit a clementis principe si ipsa carmina ad aures opportuno tempore pervenissent.” Count Enrico Trivelli (1709-1737) was a turbulent thinker and poet, from Naples but with ancestry from Abruzzo, in Central Italy. In Rome, where he was living in poverty, emploied himself as a copyst in Dominici Brothers’ typography. Humour and satyric writer, he clashed against Vatican, included pope Clemente XII, and he was beheaded in front of Castel Sant’Angelo because of his “seditious” compositions against the Pope. This work is the only real volume ever published by Trivelli: it’s a dense concentrate of rethorics and erudition, with a large number of captions and mentions of authors from Italian, Latin, Greek and classic tradition. Beyond its meaning to exhibit knowledge, the book contains some original thoughts and interesting details. A manuscript note before the title page: “Ad usum Friderici Valignani ex dono Authoris…” Valignani was a well considered literary man with relations with many contemporary important personalities (as the Muratori, for instance). On “imprimatur” page there’s also the authorization to print by Giovan Battista Vico.
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ALLACCI, Leone
Leonis Allatii in antiquitatum Etruscarum fragmenta ab Inghiramio edita
In-4°, (4cc), 203pp, (5cc), vignetta calcografica al frontespizio, fregio e iniziale xilografica, legatura in piena pergamena rigida. Nel 1637 Inghirami pubblicò gli Etruscarum antiquitatum fragmenta, in cui annunciava la scoperta di importanti documenti, contenenti quasi tutta la storia del popolo etrusco e della sua civiltà, nel suo possedimento di Scornello, vicino a Volterra. L'opera suscitò un vastissimo scalpore in tutta Europa. Si trattava in realtà di un falso clamoroso, come venne quasi subito dimostrato. Inghirami difese la genuinità delle sue scoperte in un ampio Discorso (1645), ma il prefetto della Biblioteca apostolica vaticana Leone Allacci dimostrò in modo inconfutabile la falsità dei documenti nell'opuscolo polemico Animadversiones in antiquitatum etruscarum fragmenta. La scrittura nei testi etruschi andava nella direzione sbagliata, da sinistra a destra. Più importante - e più significativo - era il fatto che i testi latini erano scritti in minuscolo. Attingendo a umanisti precedenti, molti dei quali avevano discusso brevemente o di sfuggita l'argomento, Allacci insisteva sul fatto che i romani avevano sempre redatto i loro testi letterari in maiuscolo. Il breve schizzo della storia dell'antica scrittura latina redatto da Allacci fornì il modello per Mabillon, che lo citò nel suo De re diplomatica (1681). In-4°, (4cc), 203pp, (5cc), the title page with copper engraved vignette, wood engraved frieze and initial, full contemporary vellum binding. In 1637 Curzio Inghirami published the Etruscarum antiquitatum fragmenta, in which he announced the discovery of important documents, containing almost the entire history of the Etruscan people and their civilization, in his possession of Scornello, near Volterra. The work caused a huge turmoil throughout Europe. It was actually a sensational fake, as was almost immediately demonstrated. Inghirami defended the genuineness of his discoveries in an extensive Discorso (1645), but the prefect of the Vatican Apostolic Library Leone Allacci irrefutably demonstrated the falsity of the documents in the polemical pamphlet Animadversiones in antiquitatum etruscarum fragmenta. Writing in Etruscan texts went the wrong way, from left to right. More important - and more significant - was the fact that the Latin texts were written in lower case. Drawing on earlier humanists, many of whom had discussed the subject briefly or in passing, Allacci insisted that Romans had always written their literary texts in capital letters. Allacci's short sketch of the history of ancient Latin writing provided the model for Mabillon, who quoted it in his De re diplomatica (1681).
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Orazio
Q. Horatii Flacci. Opera. Recensuit, commentariolo et indice instruxit E. Curotto
pp. 414, cm 15x9, rileg. cartonata edit.
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Cano Antonio
Sa Vitta et sa Morte, et Passione de sanctu Gavinu, Prothu et Januariu. (a cura di Dino Manca)
pp. 204, cm 19x12, rileg. edit. con sopracoperta e astuccio
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Turolla Enrico
Saggio su la poesia di Omero.
pp. 222, mm. 205x13, bross., Biblioteca Cultura Moderna
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Pedroli Lydia
Orientamento bibliografico per lo studio della letteratura latina.
pp. 186, cm 20x13, bross.
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Resta Gianvito
Apollonio Rodio e gli umanisti.
pp. 88, cm 22x14, brossura, estratto da: Studi in onore di Anthos Ardizzoni, Filologia e critica, 32
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Mureddu Patrizia
Formula e tradizione nella poesia di Esiodo.
pp. 136, cm 23x15, rilegatura edit. con sopracoperta, Filologia e critica, 46
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Privitera G. Aurelio
Laso di Ermione nella cultura ateniese e nella tradizione storiografica.
pp. 126, cm 23x15, rilegatura edit. con sopracoperta, Filologia e critica, 1
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Calame Claude
Etymologicum genuinum: les citations de poetes lyriques.
pp. 53, cm 22x14, bross., Filologia e critica, 5
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Terpander
Veterum testimonia collegit fragmenta.
pp. LXXIV-157, cm 22x15, rilegatura edit. con sopracoperta, introduzione, testimonianze, testo critico, traduzione e commento di Antonietta Gostoli, Lyricorum graecorum quae exstant, 8
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Marazzi Massimiliano
Contributi allo studio della "società micenea".
pp. 152, cm 24x15, bross.
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Frontisi-Ducroux Francoise
La cithare d'Achille. Essai sur la poetique de l'Iliade.
pp. 82, cm 24x15, bross.
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Cervani Roberta
L'epitome di Paolo del "De verborum significatu" di Pompeo Festo. Struttura e metodo.
pp. 167, cm 24x17, bross.
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Courtney E.
Juvenal the satires. A text with brief critical notes.
pp. 149, cm 24x17, bross., Instrumentum Litterarum, 1
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Questa Cesare
Due cantica delle bacchides e altre analisi metriche.
pp. 127, cm 22x15, bross., Studi di Metrica Classica, 4
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Seneca L. Anneo
Il problema della vecchiaia.
pp. 136, cm 21x13, bross, introduzione, testo, traduzione e note a cura di Francesco De Caria, Scriptores Latini, 14
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Terenzio Afro P.
I due fratelli.
pp. 230, cn 21x13, bross., introduzione, testo, traduzione e note a cura di Orazio Bianco, Scriptores Latini, 4
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Geta Osidio
Medea.
pp. 176, cm 22x16, bross., introduzione. testo critico, traduzione ed indici a cura di Giovanni Salanitro. Con un profilo della poesia centonaria greco-latina, Bibliotheca Athena, 24
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Hanson Richard - Crouzel Henri (a cura)
Origeniana tertia. The third International Colloquium fo Origen studies. University of Manchester, sept. 7-11, 1981.
pp. 320, cm 24x17, bross.
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Menandro
Aspis.
pp. 107, cm 23x16, bross., Edizione critica, interpretazione e commento di Francesco Sisti, Bibliotheca Athena, 9
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Menandri
Sicyonius.
pp. 136, cm 23x16, bross., In usum scholarum iterum Carolus Gallavotti recensuit, Bibliotheca Athena, 10
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Valle Maria Vittoria
Le laterali nelle lingue slave.
pp. 20 + 54 tavole, cm 24x17, bross.
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Salvini Mirjo
Nairi e Ur(u)atri. Contributo alla storia della formazione del Regno di Urartu.
pp. 111, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, XVI
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Deroy Louis
Les leveurs d'impots dans le royaume mycenien de Pylos.
pp. 121, cm 27x17, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, XXIV.
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Studi micenei ed egeo-anatolici. Fasc. V.
pp. 143, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, XXVI.
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Wyatt William F. jr.
Metrical lengthening in Homer.
pp. 249, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, XXXV.
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Studi micenei ed egeo-anatolici. Fasc. IX.
pp. 158, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, XXXIX.
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Raison Jqcques - Pope Maurice
Index du lineaire A.
pp. 319, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, XLI.
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Lejeune Michel
Memoires de philologie mycenienne. Deuxieme serie (1958-1963).
pp. 396, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, XLII.
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Studi micenei ed egeo-anatolici. Fasc. XIV.
pp. 244, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, XLVII.
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Archi Alfonso - Pecorella Paolo Emilio - Salvini Mirjo
Gaziantep e la sua regione. Uno studio storico topografico degli insediamenti preclassici.
pp. 124 + LXVI tavole, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, ill. in nero, Incunabula Graeca, XLVIII.
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Biancofiore F. e Toti O.
Monte Rovello. Testimonianze dei micenei nel Lazio.
pp. 79, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, LIII.
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Studi micenei ed egeo-anatolici. Fasc. XV.
pp. 244, cm 27x17, rilegatura edit., Incunabula Graeca, LV.
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Cassola Guida Paola
Le armi difensive dei micenei nelle figurazioni.
pp. 187, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, LVI.
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Bennett Emmett L. jr. - Olivier Jean Pierre
The Pylos tablets transcribed. Part II: Hands, concordances, indices.
pp. 151, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, LIX.
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Studi micenei ed egeo-anatolici. Fasc. XVI.
pp. 251, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, LXI.
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Studi micenei ed egeo-anatolici. Fasc. XVII.
pp. 255, cm 27x18, rilegatura edit. con sopracoperta, Incunabula Graeca, LXIII.
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