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‎Lombardi Satriani Luigi Maria‎

‎Folklore e profitto. Tecniche di distruzione di una cultura‎

‎br. Folklore e profitto, apparso per la prima volta nel 1973, ripensa in modo critico e fine le dicotomie gramsciane di "popolare", "subalterno" ed "egemone", ma soprattutto, con uno scatto di grande modernità e libertà dagli schemi disciplinari e ideologici del tempo, osserva il cortocircuito di queste categorie nello spazio mediatico nazionale del periodo.‎

‎Santacroce Claudio‎

‎I ponti del diavolo e altri luoghi misteriosi e infernali in Piemonte e Valle d'Aosta‎

‎ill., br. 222 storie, leggende e curiosità su luoghi del Piemonte e della Valle d'Aosta nei quali il diavolo ha lasciato traccia del suo passaggio e della sua opera. Non solo ponti, ma castelli, case, abbazie, cappelle, piloni, camini, garitte e mulini. È difficile immaginare che gallerie, canali, pozzi, strade, rotaie, sedie, scrivanie, porte, campane, carri, possano rappresentare luoghi o oggetti in cui il maligno abbia lasciato una perpetua traccia, una firma invisibile e terribile. Montagne, valli, passi, colline, bricchi e rocche, pietre, rocce, impronte, dirupi, campi, pascoli, grotte, tane, buchi, gorghi e fontane: ogni luogo che ci circonda, ogni oggetto che sfioriamo può essere pervaso dalla sua presenza...‎

‎Coltro Dino; Girardi M. (cur.)‎

‎Paese perduto. La cultura dei contadini veneti. Il giro del torototèla‎

‎br. Il giro del torototèla è il secondo volume di Paese perduto. Nel disegno unitario dell'opera, esso tende a rappresentare il mondo contadino e la sua cultura, oltre che con l'espressione comune della parola, anche attraverso la canzone, la filastrocca e la battuta ironica, condensata nello spirito e nella forma dei soranòmi, delle nominàie, delle coionàie. Il torototèla, cantastorie modesto delle contrade della Bassa, ultimo "trovatore" di una lunga catena di poeti questuanti, è il segno rappresentativo della parola povera legata al lavoro, alle cose, alla quotidianità, ma che ha dignità e forza per elevarsi a canto e a poesia.‎

‎Artusi Luciano; Artusi Ricciardo‎

‎Il parlar fiorentino. Il vocabolario dell'idioma più bello del mondo che solleva lo spirito e il morale‎

‎br.‎

‎Baldini Eraldo‎

‎Tenebrosa Romagna. Mentalità, misteri e immaginario collettivo nei secoli della paura e della «maraviglia»‎

‎brossura Sappiamo bene come gli orizzonti insieme tenebrosi e solari dell'immaginario collettivo rappresentino il grande deposito di ciò che siamo nelle profondità più remote dell'io: vi hanno spazio fiabe, credenze, miti, religioni, l'essenza più segreta dei singoli e delle comunità, capaci di svelare i sogni e le speranze, le angosce e i tremori, le attese e le cose bramate e più in generale una parte fondamentale della cultura popolare. Avviene così che streghe e folletti, draghi e lupi mannari, dèmoni e angeli, e caverne oscure e l'intrico di foreste tenebrose e la vastità di paludi perdute in chissà quale mare di nebbie costituiscano le lettere di un alfabeto utile a scrivere la nostra storia più profonda.‎

‎Baldini Eraldo; Bellosi Giuseppe‎

‎Halloween. Origini, significato e tradizione di una festa antica anche in Italia‎

‎ril. La celebrazione di Halloween ha preso piede anche in Italia, tanto da proporsi oggi come uno degli appuntamenti più attesi. Bambini mascherati, zucche intagliate, clima horror. Ciò non manca di suscitare un dibattito, dato che si tratterebbe di usanze ritenute importate, estranee alle nostre tradizioni. Ma è davvero così? Ora, se è vero che il boom odierno è dovuto a suggestioni mediatiche provenienti da oltreoceano, è vero altrettanto che nel folklore di tutte le regioni d'Italia, nei giorni che vanno dalla vigilia di Ognissanti (31 ottobre) a San Martino (11 novembre) sono da sempre presenti, o almeno lo erano fino a pochi decenni fa, tutti gli elementi costitutivi della festa, improntata sulla celebrazione di un "ritorno dei morti". L'intero bagaglio della ricorrenza è in effetti di derivazione europea, come mostrano Baldini e Bellosi in un viaggio suggestivo nel folklore del nostro Paese, nel mondo delle tradizioni, delle dinamiche culturali e del costume che non mancherà di affascinare ogni genere di lettore.‎

‎Pazzaglia Riccardo‎

‎Burattini a Bologna. La storia delle teste di legno. Ediz. a colori‎

‎ill., br. L'arte burattinaia a Bologna è un elemento essenziale della cultura cittadina e non solo. Tanti aspetti noti e meno noti, nonché numerosi episodi storici che hanno visto protagonisti i burattinai della città, hanno fatto di Bologna, nei secoli passati, un riferimento indiscusso per questa forma d'arte. Il volume approfondisce queste tematiche e, grazie a schede di approfondimento illustrate racconta e descrive i burattini e i burattinai bolognesi. Non mancano poi riferimenti all'attività burattinaia bolognese del nuovo millennio evidenziando, dopo fasi di arresto e di decadenza, uno sviluppo sempre crescente di riqualificazione. Ampio spazio è dedicato alla figura femminile sia essa burattina o burattinaia, e a quel prodigio teatrale tutto petroniano che sono I burattini in persona. Il volume riporta inoltre autorevoli testimonianze che oltre ad approfondire gli argomenti trattati, ben sottolineano come il burattino sia entrato nel tessuto sociale. Tra i contributi anche quelli di Carla Astolfi, Fausto Carpani, Giovanni Catti, Romano Danielli, Vittorio Franceschi, Luciano Leonesi, Luigi Lepri, Eugenio Riccòmini. L'opera è impreziosita da un inserto di tavole inedite del pittore Wolfango (nate dalla sua passione per i burattini bolognesi e tratte dall'ampia produzione delle classiche teste di legno da lui illustrate) e fotografie storiche che immortalano momenti di vita cittadina (bambini e adulti a teatro, il dietro le quinte dei burattinai, gli spettacoli estivi tra le vie cittadine...).‎

‎Cattabiani Alfredo; Malgieri G. (cur.)‎

‎Bestiario‎

‎br. Dalle radici stesse della nostra civiltà, da Esopo a La Fontaine, gli animali sono stati considerati specchio della società umana e, a volte, ben di più. Ogni animale rimanda a uno o più simboli, che l'autore ci svela tramite dei dialoghi tanto piacevoli sul piano narrativo quanto profondi dal punto di vista psicologico.‎

‎Cardone Giovanni‎

‎Riti e rituali a Napoli, in Campania e nel Sud Italia‎

‎br. "Questo libro racconta il percorso storico, antropologico ed etnologico del rito che, specialmente nel Sud Italia, si trasforma in ritualità. Noi siamo i custodi di eventi evocativi quali leggende, miti, culti; in questo libro sono tutti momenti ben narrati da due grandi maestri come Ernesto De Martino e Roberto De Simone. Con questo scritto ho voluto rivalutare la figura del grande antropologo napoletano Ernesto De Martino che ha dovuto combattere contro i grandi pensatori del suo tempo. Nella sua ricerca ha fatto emergere tutto quel linguaggio popolare, come lo descrive magnificamente Amalia Signorelli nell'intervista rilasciata a Sergio Torsello nel 2005." (L'autore)‎

‎Marino Gian Luca‎

‎Passeggiate nel mistero a torino. Tra spiriti, luci e tenebre‎

‎brossura Torino. La città magica ed esoterica. Un diario di viaggio in quattro passeggiate alla scoperta di misteri, leggende, miti, storie di fantasmi, streghe, maghi, esorcisti e altri fatti al limite dell'incredibile. Con lo spirito di un flâneur, l'autore si lascia trasportare dallo spirito della città indagando negli angoli più remoti, cercando lo straordinario nell'ordinario, raccogliendo testimonianze inedite in un viaggio nel tempo mai avaro di sorprese. Itinerari e percorsi che ognuno può ripercorrere, a patto di lasciarsi guidare dalle suggestioni che solo Torino è in grado di regalare. Dove l'impossibile diventa possibile.‎

‎Lisai Gianmichele‎

‎Misteri e storie insolite della Sardegna. Enigmi archeologici, miti del passato, delitti insoluti e molte storie inspiegabili ‎

‎br. Chi erano veramente i Nuragici, come riuscirono a costruire le loro torri di pietra e qual era la vera funzione di questi misteriosi megaliti? E chi erano gli Shardana, il mitico popolo del mare i cui guerrieri furono scelti come guardia personale dal faraone Ramses II? Chi ha costruito una ziqqurat in Sardegna e come si spiega la presenza di un nuraghe in Israele? E ancora, che cosa simboleggiano i quattro mori sulla bandiera sarda? Quale segreto custodiva Eleonora, la giudicessa d'Arborea? Qual è la verità sulla morte - o presunta tale - del Muto di Gallura? Tanti sono gli interrogativi ancora aperti nella storia della Sardegna, sia del passato sia della cronaca contemporanea: le zone grigie dei sequestri di persona, gli omicidi irrisolti, i segreti politici e militari... In questo appassionante racconto, vicende misteriose, figure mitiche, casi insoluti e storie enigmatiche si intrecciano e si confondono per consegnarci, partendo dalle origini fino ad arrivare ai nostri giorni, il ritratto di una terra dai mille indecifrabili segreti. Un appassionante racconto di vicende misteriose, figure mitiche, casi insoluti e storie enigmatiche. I flussi energetici delle tombe dei giganti; La terra dei Lestrigoni: Sardegna versus Sicilia; Il segreto custodito dai "Templari" della Sardegna: Sa Familia Julia Carta, l'amante di Satana; L'alba dei sequestri; Il codice Gladio; Il massacro di Francis Turatello nel carcere di Badu 'e Carros Caso Melis: il suicidio del giudice Lombardini; Nome in codice Stone Ax, tutti pronti per la guerra atomica; Sas feminas accabadoras.‎

‎Calvisi Raimondo; Casu D. (cur.); Piras N. (cur.)‎

‎Figure e tradizioni del nuorese. Sa paraula e sos libros. Vol. 2‎

‎br. Come le pagine di un diario. Continua la narrazione del mondo magico, luoghi e persone che hanno tutti nomi significativi. Ziu Monzu che fa le parti di una pecora rubata con il rosario in mano. Pede 'e Voe viene riportato ucciso in paese sopra un carro coperto di frasche. Missu 'e Deu è uno dei tanti poveri di spirito però intoccabile perché mandato da Dio. Uno spazio particolare se lo ritaglia tzia Grimenta, attittatòra ufficiale dei morti in guerra. In appendice una raccolta di muttos.‎

‎Mourning Dove; Blasini M. (cur.)‎

‎Racconti di nativi americani. Cogewea. La mezzosangue‎

‎br. "Cogewea" di Mourning Dove è la storia di una ragazza mezzosangue in doloroso bilico tra il mondo dei Bianchi e quello degli Indiani; tra l'amore del vile e falso Alfred Densmore, damerino bianco, e quello di James LaGrinder, un rude cowboy mezzosangue; tra l'apprendimento dai libri in inglese e la saggezza popolare della nonna purosangue nativa. Tanto forte è la attrazione di Cogewea verso il mondo degli "Europei", quanto lo è verso il senso di appartenenza al suo popolo e allo spirito di giustizia indiano. Eppure, in molte situazioni si trova rifiutata e discriminata da entrambe le parti; sembra però che sia sempre il mondo dei Bianchi a riservarle le umiliazioni più cocenti. Il libro combina l'autentica tradizione indiana con le circostanze e i dialoghi di un romanzo popolare. Questa è la prima edizione in italiano dell'appassionante romanzo "Cogewea", tradotto e annotato da Myriam Blasini. Mourning Dove è una delle prime autrici Native Americane mai pubblicate, e la sua mission, animata da fervente dedizione, è stata quella di difendere il suo popolo attraverso la scrittura.‎

‎Malafronte Lucia; Carmine Maturo‎

‎Urbs sanguinum. Storia e tradizioni dei prodigi di sangue a Napoli‎

‎ill., br. L'Urbs Sanguinum, ovvero la "la Città dei Sangui", è Napoli: così fu definita nel 1632 da un osservatore dell'epoca rimasto attonito di fronte alle tremila reliquie di martiri cristiani gelosamente custodite in città nel chiuso dei conventi o delle dimore private. Sebbene il miracolo dello scioglimento del sangue abbia finito con l'identificarsi con San Gennaro, tanti altri santi compivano e tuttora compiono il prodigio. Gli autori del libro tracciano un itinerario alla scoperta dei miracoli del sangue e dei luoghi dove ciò avviene. Il materiale d'informazione e di conoscenza viene offerto senza la pretesa di far luce su tali prodigi, nella consapevolezza che si tratta comunque di fenomeni non solo religiosi, ma anche storici e culturali che ormai fanno parte integrante della nostra città.‎

‎Roversi Monaco Antonella‎

‎I segreti delle cattedrali. Simboli, storia, leggende‎

‎br. "Poemi di pietra" che dalle loro masse poderose fanno svettare guglie e pinnacoli, quasi a indicare la strada verso l'Assoluto, le cattedrali gotiche custodiscono antichi segreti che a tutt'oggi non siamo riusciti a penetrare completamente. Dalle tradizioni celtiche al monachesimo cistercense, dai Templari ai Rosacroce, un percorso fra antiche cronache e documenti, leggende e racconti, in una ricerca che mette a confronto segni e simboli di culture apparentemente diverse e lontane, ma unite da un sottile e oscuro filo comune. Un racconto di tutto quel che manca nelle guide turistiche, del mistero che si nasconde nelle cattedrali gotiche: il loro repertorio storico e leggendario, i significati religiosi, esoterici e spirituali che ancora oggi si individuano nelle ardite geometrie che si innalzano al cielo e che tanto influiscono sullo stato d'animo del visitatore.‎

‎Dolcino Michelangelo‎

‎I misteri di Genova. Guida alla città leggendaria insolita galante truculenta‎

‎br. Il proposito della guida è fornire al lettore, genovese e no, ciò che le guide non dicono.‎

‎Franz Marie-Louise von‎

‎Il femminile nella fiaba‎

‎br. Ha scritto Jung che le fiabe consentono di studiare meglio l'anatomia comparata della psiche, in quanto sono l'espressione più pura dei processi psichici dell'inconscio collettivo. Con questo volume Marie-Louise von Franz invita i lettori a imparare qualcosa dalla saggezza che si esprime nelle fiabe, qualcosa che sia utile oggi. Il libro si presta a una lettura immediata, vista la semplicità delle fiabe e il riscontro con le storie moderne che l'autrice racconta; ma può essere oggetto di una lettura meditata, che si soffermi sulla ricca esperienza umana contenuta nelle osservazioni psicologiche. Dagli archetipi fiabeschi prende infatti le mosse una psicologia contemporanea del femminile (della donna in primo luogo, ma anche dell'elemento femminile nell'uomo), capace di dare risposte autentiche a molte domande che l'epoca attuale si pone.‎

‎Leggende del Casentino. Tra storia, credenze popolari e fantasia‎

‎ill., br. Matelda e la Torre dei diavoli di Poppi. Diavoli e fantasmi a Castel San Niccolò. Le manifestazioni miracolose della chiesa di Santa Maria del Sasso a Bibbiena. La leggenda della foresta: la Buca della Fate di Badia Prataglia. La Macìa dell'Ommorto e la leggenda di Mastro Adamo. La leggenda del crocefisso di Cetica. Il cappellano di Romena. La ragazza della lanterna. Le Chiappe di Marco. La signora Maria di Dama detta la Fusaia. La leggenda della Mea e il carnevale storico di bibbiena. La capra ferrata di Casalino. Mostri e mostriciattoli della tradizione. Il Crocifisso del Canto di Pratovecchio. Il vitello d'oro di Vogognano. Il palazzo del Falterona‎

‎Kelley Ruth Edna‎

‎Il libro di Hallowe'en‎

‎ill., br. "Il Libro di Hallowe'en" di Ruth Edna Kelley, pubblicato per la prima volta nel 1919, è famoso e importante perché è stato la prima pubblicazione monografica interamente dedicata alla festa di Halloween (o Hallowe'en, come si scriveva a quel tempo), alle sue origini, alle sue usanze e al suo significato. L'autrice stessa è famosa e conosciuta proprio per questo suo libro. In esso parla delle origini antiche e pagane di Hallowe'en, della sua cristianizzazione, delle usanze di Hallowe'en e dei giochi popolari tipici del folklore irlandese, scozzese, inglese, gallese, bretone, francese e americano. Si dilunga in particolare nella descrizione di moltissimi rituali divinatori popolari. Il Libro di Hallowe'en viene qui presentato nella prima edizione italiana, in edizione integrale e ricalcando fedelmente la prima edizione americana del 1919, compresa copertina e illustrazioni interne originali dell'epoca.‎

‎Masucci M. (cur.); Vanacore M. (cur.)‎

‎Fiabe e racconti popolari dell'isola di Procida‎

‎ill., br. Questo libro nasce dal profondo desiderio di restituire ai procidani un tassello della cultura tradizionale, fatto di brevi narrazioni, aneddoti divertenti, fiabe, storie della paura, credenze, e al contempo di fare rivivere le voci dei narratori intervistati nel corso di una lunga ricerca sul campo iniziata nel 1980. Oltre quaranta anni fa, infatti, la Soprintendenza ai B.A.A.A.S. di Napoli commissionò ai curatori di questo libro e ad altri ricercatori una rilevazione del patrimonio folklorico procidano in tutti i suoi aspetti, dalle cerimonie religiose a quelle magiche, dalla narrativa di tradizione orale ai canti. I testi raccolti mediante interviste agli anziani dell'isola furono depositati nel 1980 presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni popolari di Roma e la Soprintendenza di Napoli. Le trascrizioni dei testi qui riportati comunicano in modo quasi fedele la modalità espressiva e la spontaneità degli informatori intervistati. Tali narrazioni possedevano un tempo un grande valore pedagogico e una funzione 'terapeutica' all'interno della cultura popolare dell'isola; inoltre esse venivano spesso raccontate in occasioni di narrazioni collettive. Le illustrazioni di Alessandro Mautone, famoso artista e ceramista campano, particolarmente sensibile al linguaggio metaforico del mito e della fiaba, sembrano cogliere in profondità, attraverso il gesto artistico, il senso ultimo del racconto, il suo messaggio più intimo e cifrato. Il suo tratto disegna un passato ancestrale in cui le fiabe, le narrazioni e i miti hanno ancora una forte valenza simbolica ed esplicativa della realtà.‎

‎Mizuki Shigeru‎

‎Enciclopedia degli spiriti giapponesi‎

‎ill., br. Il Giappone è il Paese dei Mille Dei: la tradizione vuole che praticamente tutto abbia un'anima, inclusi oggetti creati dall'uomo, rocce e piante. Per districarsi all'interno di una tradizione folkloristica tanto ricca e variopinta, che comprende spiriti della natura, spettri, anime vaganti, demoni e divinità tutelari, ci vuole una guida d'eccezione. Shigeru Mizuki, uno dei primi autori riconosciuti del fumetto giapponese e profondo conoscitore della mitologia del suo paese, torna a raccontarci le storie delle misteriose creature del Sol Levante, in un volume enciclopedico di facile consultazione che ci porta alla scoperta di un universo di spiriti ed entità oscure e divertenti al tempo stesso, romantiche ma anche spaventose.‎

‎Casadio Giovanna‎

‎Dove si guarda e quello che siamo‎

‎br. Il cùscuso trasforma in sapore la risacca che s'infrange e la spuma delle onde sulla sabbia. Le donne si alzano all'alba per 'ncocciare la semola di grano duro, creare con l'acqua e la pazienza piccoli grumi che nella cùscussiera posta sopra la mafaradda saranno poi cotti al vapore. Lentamente. Perché di costanza è fatto l'amore. E questo è il cùscuso. Viaggio e ritorno. Tabarka, Biserta, Tunisi, Sfax e la sconfitta Cartagine, che sono sulla stessa rotta, appena qui di fronte. 11 cùscuso è l'incrocio dei venti e dei mari tra via Serisso e via Ossuna. Le lacrime delle madri straziate per i naufraghi inghiottiti dall'impietoso mare. È la luce che s'accende nella stanza delle donne quando è ancora notte. È il canto: «Svigghiativiii ch'è tardu...» Il cùscuso è il cibo che rende i bambini diffidenti, ma appena l'assaggiano vogliono solo quello. Si dice che è fratellanza. Ma è di più. lo do a te e tu in cambio insegni a me, che è tutto quello che c'è da sapere sull'umanità e dintorni.‎

‎Braccini Tommaso‎

‎Lupus in fabula. Fiabe, leggende e barzellette in Grecia e a Roma‎

‎br. Che cosa raccontava la nutrice al piccolo Cicerone prima di metterlo a letto? Quali barzellette circolavano nelle botteghe dei barbieri di Atene? Nell'antichità, esattamente come oggi, nella vita di tutti erano presenti fiabe, facezie, fake news. Soltanto in pochissimi casi, tuttavia, questa "letteratura orale", considerata triviale e poco seria, è riuscita ad approdare alla pagina scritta, e spesso solo sotto forma di allusioni. Non tutto è perduto, però: combinando filologia e folklore si può tentare di ricostruire questo capitolo dimenticato della vita degli antichi. Ad aiutarci saranno le storie che, dal Medioevo fino a oggi, rispecchiano i racconti popolari di Greci e Romani, con differenze altrettanto significative delle somiglianze. Seguendo così le tracce narrative del dio Pan e di un gatto diabolico, del poeta Archiloco e del bluesman Robert Johnson, di imperatori, lupi cattivi e molti altri ancora, il libro getta nuovi squarci di luce sull'"enciclopedia culturale" degli antichi e, contemporaneamente, ci permette di comprendere meglio la nostra.‎

‎Notte L. (cur.); Portelli M. (cur.)‎

‎Parma. Dicono di lei. La città nella letteratura‎

‎ill., br. Le più belle citazioni, poesie, cronache e strofe dedicate a Parma. Dall'impero romano al web. Con la mappa online dei luoghi.‎

‎Zanetto G. (cur.)‎

‎Miti greci‎

‎ill., br. Da più di due millenni la mitologia greca è una parte fondamentale della cultura e dell'immaginario dell'Occidente, tanto che molti dei suoi personaggi sono ancora oggi universalmente noti e presenti nell'arte, nella letteratura, nel teatro e nel cinema. Raccontati con i versi dei più grandi poeti dell'antichità - da Omero a Nonno di Panopoli, passando per Esiodo, Pindaro, Euripide, Callimaco, Ovidio - in questo volume troviamo i miti più celebri: leggiamo così la presa del potere da parte di Zeus che fonda il nuovo e definitivo ordine del cosmo, la storia remota dell'umanità, le vicende immortali di Afrodite, Ermes, Artemide, Apollo e degli altri dèi olimpici, le storie epiche di eroi gloriosi come Ercole, Perseo, Orfeo e Meleagro. Una raccolta, qui arricchita dagli splendidi affreschi di Pompei ed Ercolano, a loro volta "leggendari" e che costituiscono il perfetto completamento per immergersi anche visivamente nella vitalità e nella bellezza dei grandi miti della classicità.‎

‎Pesce G. (cur.)‎

‎Antica smorfia napoletana‎

‎ill., br. La Smorfia è uno dei simboli di Napoli. Azioni, oggetti, luoghi ed eventi trovano in questo piccolo e prezioso libro una corrispondenza con un numero preciso, secondo l'interpretazione che si dà a i sogni in modo da indovinare il pronostico giusto per partecipare alle lotterie a premio basate appunto sull'estrazione di numeri vincenti. Il gioco del Lotto è la più popolare di simili lotterie, popolarissimo a Napoli (anche se non ha avuto qui le sue origini). Matilde Serao ha scritto che «il lotto è il largo sogno, che consola la fantasia napoletana», che ha alimentato soprattutto negli ambienti più poveri e popolari il sogno di una grande vincita capace di cambiare la vita. Ma al di là dell'azzardo vero e proprio, il gioco dell'estrazione dei numeri conserva un'innocua tradizione di allegra compagnia e di passatempo. Di cui è dimostrazione più evidente la tombola napoletana, tipico gioco natalizio basato proprio sull'estrazione dei 90 numeri per realizzare ambi, terni, quaterne, cinquine e tombole; puntualmente accompagnati dalle colorate definizioni della Smorfia. Questo volume riprende le definizioni della "Nuova Smorfia del Giuoco del Lotto" di Giustino Rumeo edita a Napoli 1866.‎

‎Zaffiri Gabriele‎

‎Gli dei della Bibbia in chiave paleo-astronautica‎

‎brossura L'autore offre non solo allo studioso ma anche al semplice appassionato, un ausilio per approfondire un argomento storico inerente l'enigma degli Dèi presenti nella Bibbia. L'autore vuole con questo saggio, approfondire un argomento poco conosciuto dal grande pubblico. Ne viene fuori uno spaccato di storia rimasto per molto tempo avvolto tra le pieghe della storia, tra leggenda e il mito.‎

‎Guidorzi Alberto‎

‎Tradizioni nel calendario contadino‎

‎ill., br.‎

‎Benoist Alain de‎

‎Tradizioni d'Europa‎

‎ill., ril.‎

‎Cremonini Simona‎

‎Misteri morenici‎

‎br. Un viaggio nella fantasia popolare, fra i culti, i simboli, le storie fantastiche e le leggende che ancora oggi sedimentano lungo le colline moreniche del basso lago di Garda. "Misteri Morenici" segna un percorso affascinante e inedito tra le province di Mantova, Brescia e Verona...‎

‎Lapucci Carlo‎

‎L'arte di fare il cattivo. Ovvero origine, epifanie e metamorfosi dell'Orco‎

‎brossura Ognuno di noi almeno una volta ha ascoltato, da bambino, fiabe che parlassero dell'Orco e qualche volta addirittura la minaccia che costui fosse pronto a venirci a prendere, se non facevamo i bravi. Ognuno se lo è dipinto a immagine delle proprie paure, attingendo però, senza rendersene conto, a quello che è un bagaglio di cultura popolare profondo e antichissimo: dai miti greci del mondo degli inferi, al folklore contadino ricco di personificazioni della natura (il vento, la tempesta, il terremoto) ed elementi magici e pagani, la figura di questo personaggio dalla gran bocca cannibale e dal fiuto sopraffino ha attraversato molte varianti di forma e di nome, delle quali l'autore ci dà conto in modo esaustivo e piacevole in questo piccolo saggio.‎

‎Steiner Rudolf‎

‎La poesia delle fiabe alla luce della scienza dello spirito‎

‎br. «Nella fiaba sentiamo vibrare disposizioni d'animo che si svolgono effettivamente nelle profondità dell'anima e in modo che l'anima umana non le conosce solo in determinati periodi della vita, ma proprio per il fatto che l'uomo è uomo, indifferentemente che sia bambino o adulto.» La poesia delle fiabe alla luce della ricerca spirituale. Interpretazione delle fiabe.‎

‎Vitali A. (cur.)‎

‎Bologna e i tarocchi. Un patrimonio italiano del Rinascimento. Storia arte simbologia letteratura‎

‎ill., ril. Attualmente, molti fra gli storici riconosciuti a livello accademico fra i massimi esperti dell'argomento, attribuiscono alla città di Bologna l'origine dei tarocchi. Per questo motivo, gli editori hanno sentito la necessità di pubblicare il presente volume che in forma esaustiva presenta, attraverso documenti in gran parte inediti, lo stretto rapporto che unisce quelle carte a Bologna. I tarocchi svolgono una notevole attrazione a livello mondiale, per l'arte con cui sono stati e continuano a essere realizzati, per il loro contenuto filosofico, per quello letterario, psicologico e antropologico. Un fenomeno culturale che da Bologna si è propagato nel mondo e di cui è sentita la necessità che il mondo conosca.‎

‎Bonacina Anna; Parodi Pier Camillo‎

‎Lo specchio e la luna. Oltre il velo della bellezza‎

‎br. Un viaggio attraverso secoli di bellezza femminile. Da Cleopatra a Maria Antonietta, da Afrodite alla contessa di Castiglione. Fra miti, fiabe, leggende e storia alla scoperta dei segreti di bellezza delle donne più belle della storia, trucchi vintage, storie di bellezze pericolose e a volte letali. Racconti di fascino, seduzione, eleganza di tempi passati e mitologici, quando la bellezza poteva - o forse è ancora così? - cambiare il corso della storia.‎

‎Bruno Valter; Comello Marco‎

‎Binari in Val Sangone. Storia per immagini della tranvia Torino-Orbassano-Piossasco-Giaveno-Cumiana-Pinerolo (1881-1958)‎

‎ill., ril. Il volume, attraverso una ricca serie di cartoline e fotografie, racconta la storia di una delle nove tranvie intercomunali torinesi che, partendo dalla capitale sabauda, servivano il territorio circostante. Questa linea tranviaria, conosciuta con il semplicistico appellativo di "trenino di Giaveno", era ben più articolata: fin dal 1881 infatti congiungeva Torino a Orbassano; da qui si dipartivano due rami, uno che - attraverso Bruino e Trana - raggiungeva Giaveno (1883); l'altro che toccava Piossasco (1882). Da lì, in tempi successivi, la tranvia venne ulteriormente estesa fino a raggiungere Cumiana (1889) e Pinerolo (1899). L'attraversamento di ciascun nucleo abitato è abbondantemente documentato con numerose immagini; il sintetico testo che le accompagna descrive lo sviluppo della linea seguendone il percorso. Numerosi box, poi, approfondiscono gli aspetti più importanti della tranvia dal punto di vista storico, economico e sociale. Non manca l'approfondimento tecnico, con la descrizione delle vaporiere in attività nell'epoca pionieristica del servizio tranviario ed un capitolo è dedicato all'elettrificazione della linea, che venne soppressa nel 1958.‎

‎Bandini Gianna; Grifoni Andrea‎

‎Così ci siamo trovati a questo mondo. Trenta storie di vita contadina‎

‎ill., br.‎

‎De Luca Michele‎

‎Le bagnarote. Le operose donne di Bagnara Calabra tra mito e realtà‎

‎brossura‎

‎Costa Armida; Costa Barbara‎

‎La tarantella. Storia aneddoti e curiosità del ballo popolare più famoso del mondo‎

‎ril. La tarantella napoletana deriva, con ogni probabilità, dal tarantismo pugliese. Come emerge dalle pagine di questo volume, entrambi i fenomeni possono essere meglio compresi riferendosi a dei concetti elaborati, nell'800, da Nietzsche. Con la scoperta del dionisismo presente nella cultura greca, Nietzsche poneva anche le premesse per uno studio dei fenomeni di trance e di possessione di tipo storico-antropologico. La fama della tarantella è dovuta anche all'azione dei diversi saperi che si sono concentrati su di essa: la prima medicina del '600, le arti visive, la musica, le narrazioni provenienti dalla cultura popolare, i primi interessi socio-antropologici si sono incrociati facendo di questa danza una delle più famose al mondo. Il volume ricostruisce tutta l'affascinate e curiosa storia della tarantella, dalla sua formazione, nei sec. XVII e XVIII, al suo divenire un imponente fenomeno di antropologia culturale, per poi trasformarsi, nel XIX sec., in una pura e semplice danza. Per la loro analisi le autrici ricorrono a fonti documentarie di vario genere esibendo un repertorio fatto di immagini, testimonianze scritte, interpretazioni letterarie ed evocazioni musicali.‎

‎De Nino Antonio‎

‎La martavella. Raccolta illustrata di antiche fiabe abruzzesi. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Nove fiabe di un tempo andato. Nove storie passate di bocca in bocca nei secoli scorsi accanto al giaciglio dei più piccoli, raccontate attorno al focolare o recitate mentre si lavorava in campagna per sentir meno il peso della fatica. Nove storie lontane, tornate a nuova vita oggi grazie ai tratti inconfondibili di un'illustratrice che più di tutti sta facendo della sua terra arcaica il motore di spinta della propria ricerca artistica. Con la sua immaginaria martavella - l'antica rete da pesca utilizzata per intrappolare i pesci nei guadi e nei laghi - Michela Di Lanzo cattura su queste pagine i protagonisti di alcune fiabe abruzzesi raccolte per la prima volta da Antonio De Nino nel 1883, sfoggiando le sue prede in un personalissimo album d'artista.‎

‎Masucci Maria; Vanacore Mario‎

‎La cultura popolare nell'isola di Procida‎

‎ill., br. L'isola di Procida è stata decretata Capitale della Cultura Italiana del 2022. Il libro è l'aggiornamento della ricerca interdisciplinare sul territorio commissionata nel 1980 dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. Il volume è strutturato in quattro parti, ciascuna delle quali affronta un tema specifico: le cerimonie religiose, le cerimonie magiche, la narrativa di tradizione orale e canti esperite attraverso l'osservazione diretta, le campagne fotografiche, le interviste, le registrazioni di materiale storico. La pubblicazione offre due diversi spunti: quello di dare un ordinamento scientifico al materiale raccolto, offrendo un contributo alla conoscenza del patrimonio folklorico procidano, e quello di dare a tutti gli informatori di Procida, cui gli autori si sono rivolti per l'attuazione del lavoro, il risultato tangibile della loro pressione e indispensabile collaborazione.‎

‎D'Ajello Roberto‎

‎Proverbi & femmine. 600 antichi proverbi napoletani sulla donna‎

‎ill.‎

‎Lorante‎

‎Questa l'è Firenze. Curiosità, notizie, parole, modi di dire‎

‎ill., br.‎

‎Camporesi Piero‎

‎Il paese della fame‎

‎br. Questo libro è un'analisi di alcuni grandi miti folklorici (il carnevale, la cuccagna, il sabba) nei loro rapporti con le pratiche culinarie, e al tempo stesso una ricerca sulla dimensione alimentare e corporale delle cosmogonie popolari nella loro interazione con la letteratura aristocratica. Piero Camporesi, con la sua capacità di scavare negli anni della cultura alla ricerca «non dell'Italia delle parole, ma quella dei fatti e dei documenti», ci porta attraverso, lo spettro della fame e le delizie della cucina, tra giganti e uomini-gallina, ciarlatani e mendicanti. Vengono così esplorate le varie forme della scrittura, dal teatro di piazza alla poesia di corte. Passando dal Medioevo al Rinascimento, comprendiamo come la vitalità della cultura bassa abbia agito sulle arti più nobili.‎

‎D'Ajello Roberto‎

‎Magnà & bbevere rint' 'e pruverbie. 1000 antichi detti napoletani dedicati al cibo, alle bevande e alle abitudini alimentari. Con un corposo Glossario napoletano-italiano‎

‎ill., br. Elegante volume (18x25) di 160 pagine con 10 riproduzioni di antiche stampe popolari. Raffinata edizione su carta pregiata con astuccio rigido.‎

‎Arens William E.‎

‎Il mito del cannibale. Antropologia e antropofagia‎

‎brossura L'idea dell'esistenza del cannibalismo appena oltre i confini della propria cultura è antica e universilmente accettata nonostante una documentazione per nulla probante. Passando dal mondo preistorico all'impero azteco, alle culture africane e della Nuova Guinea, Arens dimostra come tale credenza in un cannibalismo universale, distinto da pratiche rituali o di sopravvivenza effettivamente osservate, rappresenti un mito di cui si servono i membri di un gruppo per rivendicare il proprio diritto al monopolio della cultura e giustificare l'emarginazione o addirittura l'eliminazione del diverso. Un mito che, nelle civiltà occidentali è stato sostenuto e alimentato con l'avallo dell'antropologia, scienza messa dunque in discussione dall'autore.‎

‎Nicolai Maria Concetta‎

‎Pane dell'uomo pane di Dio. Sacralità, identità collettiva e antropologia del cibo nell'Abruzzo antico e loro persistenza nelle tradizioni popolari religiose‎

‎ill., br. "Non c'è festa popolare abruzzese in cui il cibo non abbia un posto d'onore. Arrosticini, porchetta, lupini e vino rosso sono ciò che resta dei sacrifici e delle offerte con cui le tribù italiche celebravano i loro Dei. Nelle sagre brulicanti e chiassose di oggi si consumano da secoli riti e liturgie che hanno una sostanza immutata, ma ai più sconosciuta. Ricondurre gli arrosticini agli extra arrostiti per Eracle e la porchetta alla porca sacrificata alla divinità femminile lunare è la parte più ammiccante del testo che, sulla base di un lungo studio, approfondisce la relazione del cibo con il Sacro nelle diverse culture religiose, presenti e passate e "si presenta non soltanto come libro di antropologia, di folklore o di cucina arcaica: esso svela le prime mosse del misterioso, originario processo che tiene insieme quel che siamo con quel che conosciamo, e getta luce su come facciamo a conoscerlo" (Dalla postfazione di Franco Farinelli).‎

‎Garuti Fabio‎

‎Le streghe di Benevento. La grande bugia‎

‎br. La ricerca e la scoperta della verità storica sulle cosiddette streghe, o meglio, sulle druidesse di Benevento: donne sapienti che sembravano aver frequentato più mondi, in quanto detentrici di conoscenze antiche e preziose, costrette a subire accuse di stregoneria, soprusi e violenze di ogni tipo, torture terribili, processi - farsa e spesso, come conclusione di tutto ciò, la morte sul rogo, in virtù di uno scellerato patto tra poteri civile ed ecclesiastico, in un passato meno lontano da noi di quanto si possa credere. Una vera e propria vergogna storica quasi precipitata nell'oblio, su cui è doveroso fare luce e riflettere, in base a documenti originali. Benevento: una straordinaria enclave druidica molto lontana dal Nord Italia e dalla Mitteleuropa, che ebbe un proprio ruolo anche nel famoso episodio delle Forche Caudine. Una sapienza antica che, seppure non tramandata per iscritto, sopravvive ancora oggi grazie a tante neo-druidesse.‎

‎Romanazzi Andrea; Briga Delle Colline (cur.)‎

‎Culti pagani in Piemonte e Val d'Aosta‎

‎ill., br. Che legame c'è tra Maometto e le divinità celtiche? Qual è la relazione tra Maria Maddalena e l'uomo selvatico? Cosa rimane dei culti sciamanici in Piemonte? Quali sono le tracce che la religione degli antenati ha lasciato ad Aosta? Che significato ha il colore "bruno" delle vergini alpine? Cromlech, menhir e pietre della fertilità: perché sono ancora ritenuti magici? Formule magiche, masche e diavoli: come e dove trovarli? Questo e molto altro per il viandante che voglia addentrarsi tra i luoghi pagani del Piemonte e della Val d'Aosta.‎

‎Favarò Sara‎

‎'A cruna. Antologia di rosari siciliani‎

‎br. L'antologia contiene centinaia di rosari, frutto di trentennale ricerca sul campo dell'autrice. Rosari in gran parte ignoti alla fede ufficiale di Santa Romana Chiesa e nei quali il rapporto del fedele con la SS. Trinità, Gesù, la Madonna e i Santi è, quasi sempre, frutto di una relazione alla pari e, in ogni caso, di tipo familiare. Ci sono anche tanti rosari in siciliano che non sono popolari alla fonte, ma nell'acquisizione e nella divulgazione. Rosari che sono frutto di elaborazione strategica da parte del clero, che si serviva di metrica e linguaggio del popolo per catechizzare.‎

‎D'Ambrosio Rosalia‎

‎Zompa 'ncuollo e pass'annanze, ovvero, 'o Scarruozzo. Giochi di strada e non solo‎

‎br.‎

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