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‎Perec Georges‎

‎Leggere‎

‎brossura‎

‎PEREC, GEORGES‎

‎Was für ein kleines Moped mit verchromtem Lenker steht da auf dem Kasernenhof‎

‎Berlin, Verlag Volk und Welt, 1967. Pappband, 8°, 113 S., 1. Auflage, Deutsch von Henryk Keisch‎

‎Namenszug auf dem Vorsatzblatt, sonst guter Zustand‎

书商的参考编号 : C1703

‎PEREC, GEORGES‎

‎Was für ein kleines Moped mit verchromtem Lenker steht da auf dem Kasernenhof‎

‎Berlin, Verlag Volk und Welt, 1967. Pappband, 8°, 113 S., 1. Auflage, Deutsch von Henryk Keisch‎

‎Namenszug auf dem Vorsatzblatt, sonst guter Zustand‎

书商的参考编号 : C1687

‎PERFALL, ANTON v‎

‎Exotische Geschichten (Novellen).‎

‎Berlin-Wilmersdorf, Verlag der Deutschen Gesellschaft zur Verbreitung guter Jugendschriften und Bücher, o.J 1920. Pappband, 8°, 159 S., Band 3 der "Roman- und Novellen-Bibliothek fürs deutsche Haus".‎

‎Rücken und Kanten etwas bestoßen (Bilder im JPG- oder PDF-Format auf Anfrage).‎

书商的参考编号 : 12215

‎Perini Folesani Giovanna‎

‎Sir Joshua Reynolds in Italia (1750-1752). Passaggio in Toscana. Il taccuino 201 a 10 del British Museum‎

‎ill. Per la prima volta viene pubblicata l'edizione critica di un taccuino di Reynolds, con la riproduzione fotografica a grandezza naturale delle pagine contenenti disegni, la trascrizione commentata del testo, l'identificazione delle opere studiate dal pittore, un ampio saggio introduttivo sull'importanza del momento italiano nella formazione dell'artista e nella sua produzione ritrattistica posteriore, nonchè un'appendice che raccoglie e commenta materiali relativi alla Toscana presenti in altri taccuini, dando così compimento agli studi preliminari di Ellis Waterhouse e dell'Istituto Warburg.‎

‎Perissinotto Alessandro‎

‎Parigi lato ferrovia‎

‎br. Le città sono come le case: c'è un lato ufficiale, presentabile, fotografabile, e un 'lato ferrovia', che è quello che permette di scoprire le novità anche in una città vista e narrata milioni di volte. Per conoscere Parigi da questo punto di vista basterà tenersi alla larga dalla Tour Eiffel, dal Louvre, da Notre-Dame, da Montmartre e da tutti quei luoghi che, ormai, appartengono di diritto all'immaginario collettivo. Bisognerà invece passeggiare piano lungo il tracciato di vecchie ferrovie urbane abbandonate, muoversi come fantasmi nelle brume serali del canal Saint-Martin, dominare dall'alto la città a bordo di una mongolfiera, esplorarne le viscere alla ricerca delle stazioni fantasma della metropolitana. Perché, anche a Parigi, cominci a divertirti solo dopo che hai esaurito le visite obbligate.‎

‎Perkins Gilman Charlotte; Scacchi A. (cur.)‎

‎La terra delle donne. «Herland» e altri racconti (1891-1916)‎

‎br. Tre vecchi amici - un medico, un ricco magnate e un sociologo -, legati dalla passione per i viaggi e l'esplorazione, colgono al volo l'occasione di unirsi a una grande spedizione scientifica e malauguratamente si ritrovano da soli in una terra sconosciuta, forse in Sud America. Parte da qui, come un vero e proprio romanzo d'avventura, il racconto-pamphlet che Charlotte Perkins Gilman scrisse nel 1915, dando vita alla prima utopia femminista dell'età contemporanea. Antesignana dell'insofferenza e della consapevolezza delle donne riguardo alla disuguaglianza loro imposta dall'ordine sociale, Gilman mise sotto gli occhi di tutti l'insensatezza, oltre che l'ingiustizia, della condizione femminile. E lo fece scegliendo la via più semplice e diretta: un racconto di fantasia che mette in bocca a un uomo, il narratore-esploratore, la scoperta e la descrizione di un paese felicemente e pacificamente abitato da sole donne. Quale arguzia e quanta ironia. Le stesse che ritroviamo negli altri suoi racconti, tra cui "La carta da parati gialla" (1892). Scritto in forma di diario, il racconto ci conduce nell'abisso della solitudine e dell'emarginazione di una donna che solo attraverso la scrittura - che per Gilman è uno strumento politico e mai fine a se stessa - troverà una forma di riscatto e di liberazione. Quella che si raggiunge mettendo sulla carta il rimosso della nostra cultura.‎

‎PERKONIG, JOSEF FRIEDRICH‎

‎Landschaft um den Wörthersee.‎

‎Klagenfurt, Artur Kollitsch 1925. "HLn mit SU, 8°, 185 S., mit 12 ganzseitigen Stadtansichten von Max Kislinger. ""Was ist dieses Buch? Es sammelt zwölf andächtige Anrufungen, die sich aus mir lösen, wenn ich nacheinander der zwölf Orte gedenke, deren seelische Umrißlinien ich liebevoll nachzuzeichnen mich bemühe"". Inhalt: Maria Loretto - Klagenfurt - Hollenburg - Krumpendorf - Pörtschach - Maria Wörth - Velden am Wörthersee - Rosegg - Moosburg - Maria Rain - Viktring - Maria Saal."‎

‎Schutzumschl. oben und unten angestoßen, am Rücken eingerissen und fleckig. Auf Schmutzblatt Eignerstempel, innen an den Rändern leicht gebräunt.‎

书商的参考编号 : X4887

‎PERKONIG, JOSEF FRIEDRICH‎

‎Nikolaus Tschinderle, Räuberhauptmann‎

‎München, Langen/Müller 1944. Kartoniert, 8°, 167 S., 22.-26. Tausend, Frontbuchhandlungsausgabe für die Wehrmacht, »Ein Schneiderlein wird aus verschmähter Liebe zum Räuberhauptmann. Seine Bande besteht aus rechten Käuzen, die Ruhm suchen und Spott ernten.«‎

‎Einband leichte Gebrauchsspuren und leicht geknickt, sonst guter Zustand (Bilder im JPG- oder PDF-Format auf Anfrage)‎

书商的参考编号 : 17246

‎Perli A. (cur.)‎

‎Giorgio Bassani: la poesia del romanzo, il romanzo del poeta‎

‎br. Il volume raccoglie le relazioni del convegno internazionale su Giorgio Bassani organizzato dall'Università di Nizza nel novembre 2010, e costituisce la suggestiva testimonianza di un rinnovato fervore nel campo degli studi dedicati a uno dei massimi scrittori e intellettuali italiani del Novecento. I contributi confluiti in questo libro, da un lato illustrano la poliedricità della più recente saggistica dedicata allo scrittore, mettendo in luce le nuove prospettive di analisi sollecitate dalla configurazione testuale e strutturale definitiva del Romanzo di Ferrara, e dall'altro consentono di rapportare il perdurante interesse degli studiosi e dei lettori al valore letterario e al profondo significato spirituale e umano dell'opera di Bassani. Imperniato sullo studio della poetica dello scrittore nei suoi aspetti formali e tematici, storico-culturali ed etici, il volume estende il campo della ricerca a interventi sulle operazioni culturali svolte dallo stesso Bassani in ambito editoriale e critico. Secondo Roberto Cotroneo, "Bassani ha fatto della sua opera, soprattutto di quella narrativa, un capolavoro di maestria, di intuizione, di ambiguità, lasciando ai suoi lettori più accorti una vertigine interpretativa che nessuna ermeneutica futura potrà chiarire fino in fondo". Con questo volume si intende raccogliere la sfida che l'opera di Bassani continua a lanciare alla critica d'oggi.‎

‎Permunian Francesco; Schulz Bruno‎

‎La plasmabilità artistica del cartone e il suo impiego nella scuola-La maldicente moglie del dottore di via Wilcza‎

‎brossura "È curioso quanti testi narrativi siano stati scritti su Bruno Schulz. Come se si cercasse di riparare, in questo modo, all'ingiustizia abissale che ci ha privato di tanti suoi scritti perduti, dispersi, bruciati - e prima ancora di un'esistenza, la sua, non meno incenerita dalla storia. Francesco Permunian, che ha fatto della spigolatura biografica, e diciamo pure del pettegolezzo, un'arte polimorfa e persecutoria, ha colto l'occasione per quella che, alla maniera di Zanzotto, definisce una fantasia di avvicinamento. In cui all'erudizione maliziosa (che gli fa rivisitare, per esempio, lo scambio epistolare di Schulz con Witold Gombrowicz) si mescola a tradimento l'invenzione più falotica: la casella fuoriquadro della scacchiera, il germe inconfondibile di quella cosa che chiamiamo letteratura. A parlare è un allievo di Schulz, che "davvero" fu insegnante di applicazioni tecniche, il quale racconta una serie di fatti e fattoidi improntati a un'«inverosimile verosimiglianza», fra l'altro speculando su un misterioso, ennesimo testo perduto di Schulz, la relazione tecnica (come quelle di Kafka per le assicurazioni di Praga) sulla Plasmabilità artistica del cartone e il suo impiego nella scuola. Evidente l'interesse della materia, per il demiurgo di «quegli omuncoli di carta, cartone, stracci discendenti della più schietta tradizione golemica del popolo ebraico». Nonché per l'altro allievo, quello della provincia nordestina, oggi massimo cantore di quei fantocci che siamo noi, i suoi simili." (Andrea Cortellessa)‎

‎Perna Anna‎

‎La ballata dell'elefante. Conversazioni prima della risalita‎

‎br. L'elefante è per sua natura pesante. Nonostante la sua statura conserva la tendenza verso l'allegria e la lievità. Come per questo buffo animale, riso, bellezza e leggerezza diventano 'antidoti' per lenire la pesantezza del quotidiano. Ma la vita può anche essere un viaggio di meraviglia se affrontata con la lente della relazione. Attraverso la forma del dialogo, del racconto e della ballata, vengono toccati alcuni argomenti dell'esistenza con l'incanto dei bambini, dei folli e degli artisti. Affrontare questi temi con curiosità significa giocare su un palcoscenico che vede tutti noi un po' allievi e un po' maestri.‎

‎Perriera Michele; Perriera G. (cur.); Perriera G. (cur.); Violante P. (cur.)‎

‎Uno scrittore in redazione. Articoli, cronache, critiche, commenti di vita culturale. «L'Ora» 1961-1992‎

‎br. Per più di un ventennio, dalla metà circa degli anni Cinquanta, la città di Palermo diventò a suo modo una «capitale» culturale; ebbe un'ondata durevole di rinnovamento intellettuale, non meno notevole, se non più notevole, della più celebrata «Palermo felicissima» del Liberty. Di quella stagione di rinascita sono testimonianza diretta libri quali, tra gli altri, "Romanzo d'amore" di Michele Perriera, "Swinging Palermo" di Piero Violante, "Chissà come chiameremo questi anni" di Giuliana Saladino, "Storie e cronache della città sotterranea" di Salvo Licata; oppure raccolte come quella ("Accadeva in Sicilia", il titolo) del giornale «L'Ora» al tempo del direttore Nisticò. Questa antologia degli articoli che Michele Perriera scrisse, per «L'Ora» appunto di Nisticò, si affianca a quei volumi, mettendo in primo piano un protagonista, il più alacre osservatore e commentatore culturale di quell'altra Palermo di allora. Era uno scrittore prestato al giornalismo. Il direttore gli aveva affidato rubriche che sempre portavano nel titolo la parola «idee» (Palermo Idee, Sicilia Idee). E l'animava il desiderio di indicare l'esistenza in giro di altre idee, piuttosto che quelle della speculazione edilizia e della mafia, di asserire altre possibilità rispetto alla prepotenza della realtà. E questo faceva attraverso il «mostrare la laboriosità, il fervore degli intellettuali della città» (Piero Violante, nella Prefazione) che a quelle idee si prestavano: «il quadro che emerge da questi supplementi è un ritratto di famiglia puntuale, ironico, divertente, dissacratorio, polemico, in movimento». Anche se «qualunque pezzo è sempre un pezzo di critica sociale», Perriera non mancava mai nei suoi di trovare un ambito di atemporalità che fa oggi del suo giornalismo culturale un grande genere letterario ormai perduto.‎

‎Perrin Roland‎

‎Roman du transsaharien‎

‎Anonyme Broché 1982 In-8 (16 x 24 cm.), broché, non-paginé, environ 80 pages ; jaquette manquante, quelques traces sur les plats, dos à peine frotté, intérieur frais, bel état. Livraison a domicile (La Poste) ou en Mondial Relay sur simple demande.‎

书商的参考编号 : qg1487

Livre Rare Book

Abraxas-Libris
Bécherel France Francia França France
[Books from Abraxas-Libris]

€ 42.00 购买

‎Perrini Laura‎

‎A Roma per mano a Federigo Tozzi. Lungo le strade dell'Urbe‎

‎ill., br. Il libro raccoglie le principali descrizioni paesaggistiche di Roma presenti nelle novelle, nei romanzi e nei taccuini di appunti di Federigo Tozzi. ?Nonostante lo scrittore abbia vissuto nella capitale soltanto sei anni - dal 1914 al 1920 - le immagini che ci ha lasciato, sia dei luoghi del centro, sia della campagna fuori dalle Mura aureliane, sono numerosissime. Molti di questi luoghi sono oggi irriconoscibili perché la città dove ha vissuto Tozzi è la "Roma sparita" delle cartoline antiche, con i pastori che portavano le pecore a bere nel Tevere "affondando con le zampe" nel greto fangoso e con i reperti antichi che spuntavano dappertutto in mezzo all'erba. È la Roma delle botticelle (le tipiche carrozze trainate dai cavalli) e dei primi teatri di posa costruiti fuori dalle mura: edifici in legno e stoffa dove prendeva vita "il cinematografo".‎

‎Perrone Lia‎

‎Il caso Moro tra storia e finzione‎

‎br. Dal 1978 a oggi, Leonardo Sciascia, Alberto Arbasino, Dario Fo, Giuseppe Ferrara, Marco Bellocchio, Giorgio Vasta, Daniele Timpano e numerosi altri scrittori, drammaturghi, cineasti si sono appropriati del caso Moro trasformandolo in un oggetto narrativo all'incrocio tra storia e finzione. Questa abbondante produzione fittiva è al centro del presente saggio: l'accurato censimento dei testi e la loro analisi approfondita si accompagnano in questo volume ad una riflessione più ampia sulla relazione tra l'evento e la sua rappresentazione artistico-letteraria, che consente di interpretare con sguardo critico lo slittamento di Aldo Moro da figura storica "reale" in homo fictus e di aggiornare alla luce di nuovi elementi la questione spesso dibattuta delle influenze reciproche tra riscritture del caso Moro e immaginario collettivo.‎

‎PERSICH, WALTER‎

‎Bagdadbahn 1893 (Roman einer Diplomatenintrige)‎

‎Berlin, Schaffer-Verlag 1941. Pappband, 8°, 285 S., 30. Tausend‎

‎Einband leichte Gebrauchsspuren (Bilder im JPG.- oder PDF.Format auf Anfrage)‎

书商的参考编号 : 15637

‎Perticari Giulio conte‎

‎Operette‎

‎Il Tipografo a chi legger? - 1 16,2x10 cm., legatura inmezza pelle con fregi e titoli in oro al dorso, piatti marmorizzati, pagg. XXIII, 295 su bella carta bianca, in italiano, buone condizioni. Edizione rara. Biografia di Giulio Perticari scritta da Filippo Mordani -Degli Scrittori del Trecento e de' loro Imitatori - Dell'Amor patrio di Dante Alighieri - Intoprno la morte di Pandolfo Collenuccio - Lettere Familiari e Delle Nozze di Costanzo Sforza con Isabella d'Aragona‎

‎PERUCHO, JOAN‎

‎Ein Ritterroman.‎

‎München und Wien, Carl Hanser Verlag 1991. Hardcover mit Schutzumschlag, 8°, 192 S., aus dem Katalanischen von Jürg Koch, "Tapfere Ritter und schöne Prinzessinen, edle Sultane und finstere Scheichs bevölkern diesen Roman, der in der Gegenwart und gleichzeitig im Mittelalter spielt und erzählt wird mit Poesie und verschmitztem Humor."‎

‎Leichte Gebrauchsspuren (Bilder im JPG- oder PDF-Format auf Anfrage)‎

书商的参考编号 : 13576

‎PERUTZ, LEO‎

‎Wohin rollst du, Äpfelchen (Roman)‎

‎Berlin, Verlag Ullstein 1928. Ganzleinen, 8°, 276 S., 1. Auflage, Erstausgabe, »Ullsteins Gelbe Reihe«‎

‎Einband leichte Gebrauchsspuren, leicht schiefgelesen (siehe Bild)‎

书商的参考编号 : 17375

‎Pesaro Nicoletta; Pirazzoli Melinda‎

‎La narrativa cinese del Novecento. Autori, opere, correnti‎

‎br. La narrativa cinese del Novecento ha incarnato tutte le sfide e le contraddizioni della modernità. Eletta a genere letterario più rappresentativo all'inizio del secolo, ne ha attraversato i tumultuosi mutamenti intrecciando suggestioni occidentali ed elementi stilistici e filosofici della tradizione. Il volume propone un percorso storico e tematico analizzando in profondità gli autori e i testi che hanno contribuito fino ai nostri giorni alla creazione di un universo letterario unico e innovativo. Particolare attenzione viene posta sulle idee, il linguaggio e lo stile che caratterizzano gli autori del Novecento cinese, da Lu Xun a Wang Shuo, da Zhang Ailing a Mo Yan. La complessa commistione e la contrapposizione tra arte e ideologia che convivono nella loro narrativa rivelano anche la complessità dell'interazione tra correnti, movimenti e istanze dei singoli scrittori e scrittrici con una società cinese in continua trasformazione, e il fascino di scritture lontane ma sempre in dialogo con il mondo.‎

‎Pessoa Fernando‎

‎Cronaca della vita che passa‎

‎brossura Il titolo del libro è tratto dal titolo di una rubrica (appunto "Cronaca della vita che passa") tenuta da Fernando Pessoa nell'aprile del 1915 per "O Jornal". Sono pagine che trattano, in corsivi brevi e veloci che ci permettono così di conoscere l'aspetto più squisitamente giornalistico del poeta portoghese, di politica, di vita quotidiana, di carattere dei portoghesi, di letteratura, di filosofia e con il consueto piglio, sempre polemico, sempre corrosivo, ma arguto e sottile, di Pessoa. A queste "cronache", fanno seguito i suoi due articoli scritti in occasione della misteriosa visita e della presunta scomparsa (1930) del sedicente mago Aleister Crowley: il "mostro di perversità", il "vile degenerato", il "peggior uomo dell'Inghilterra", colui il quale si era ribattezzato "la Bestia 666". E per rileggere questo curioso interesse di Pessoa per il mago inglese vengono riportate anche le quattro lettere da lui scritte a Crowley e infine gli Appunti del capo della polizia generale E. De Bono al Capo del Governo Sua Eccellenza Benito Mussolini sul cittadino inglese Edward Alexander Crowley. Appunti che costeranno alla cosiddetta Bestia 666 l'espulsione da nostro Paese in quanto persona non grata.‎

‎Pessoa Fernando‎

‎Il libro dell'inquietudine‎

‎brossura "Il libro dell'inquietudine" è il "Grande Libro" che Pessoa scrisse nel corso di tutta la vita, il progetto mai concluso cui si dedicò dagli anni Dieci al 1934 almeno. "Il libro che Pessoa ha scritto ma non ha mai letto" secondo la paradossale definizione di Eduardo Lourenço, ci è giunto in forma di centinaia di frammenti che, nella loro grande maggioranza, raccontano l'autobiografia "senza avvenimenti" di Vicente Guedes prima, di Bernardo Soares poi. In particolare Soares, aiuto contabile in una ditta di Lisbona, è l'uomo qualunque, prigioniero della quotidianità, stritolato dal ripetersi di giorni sempre uguali e dalla mediocrità dei colleghi, l'uomo perennemente alla finestra, le cui vie di fuga sono l'arte, il sogno, l'immaginazione. Cinico, a volte freddo, egocentrico ed egoista, Soares scruta dentro di sé con narcisistico, morboso ed esacerbato interesse per le proprie sensazioni. I brani di diario, i cui motivi costanti sono il tedio, la stanchezza, l'inazione, il sogno, la fuga dal mondo reale, la fobia dei rapporti interpersonali, si alternano a riflessioni sull'arte, la politica, la scienza... Ma il "Libro" non è solo questo: è anche uno scrigno di testi di taglio simbolista, le cui atmosfere rarefatte ci proiettano in un mondo onirico e atemporale molto suggestivo.‎

‎Pessoa Fernando‎

‎Il libro dell'inquietudine. Ediz. integrale‎

‎br. "Il libro dell'Inquietudine" è stato pubblicato in Portogallo per la prima volta nel 1982. La difficoltà di lettura dei documenti originali - ritrovati in un baule dopo la morte di Fernando Pessoa - ha richiesto la loro trascrizione completa. Pessoa ci parla del disagio che sente nello stare in mezzo agli altri e del disagio che la solitudine gli procura. Non trova sollievo né nell'una né nell'altra condizione; questo logorio lo snerva e lo porta a introiettare dentro di sé e nei suoi eteronimi la sua arte e la sua capacità analitica, per poi riprodurla sulla carta in cui trova il suo sfogo.‎

‎Pessoa Fernando‎

‎Lisbona‎

‎brossura Una vera e propria guida turistica di Lisbona, valida e utilizzabile ancora oggi, scritta nel 1925 dal più grande scrittore portoghese del Novecento: questi, in sintesi, il senso e l'importanza di questo volume, che accompagna il lettore alla scoperta di una delle più affascinanti e misteriose capitali europee. Scritta in inglese, questa guida faceva parte di un progetto più ampio e ambizioso che il Poeta voleva dedicare alla sua terra, rivendicandone il ruolo e l'importanza storica di fronte a un mondo che sembrava averla dimenticata: "All about Portugal" doveva intitolarsi la serie di pubblicazioni concepita da Pessoa e di cui questa guida resta la testimonianza più organica.‎

‎Pessoa Fernando‎

‎Lisbona. Quello che il turista deve vedere‎

‎br. Una vera e propria guida turistica di Lisbona, valida e utilizzabile ancora oggi, scritta nel 1925 dal più grande scrittore portoghese del Novecento: questi, in sintesi, il senso e l'importanza di questo volume, che accompagna il lettore alla scoperta di una delle più affascinanti e misteriose capitali europee. Scritta in inglese, questa guida faceva parte di un progetto più ampio e ambizioso che il Poeta voleva dedicare alla sua terra, rivendicandone il ruolo e l'importanza storica di fronte a un mondo che sembrava averla dimenticata: "All about Portugal" doveva intitolarsi la serie di pubblicazioni concepita da Pessoa e di cui questa guida resta la testimonianza più organica.‎

‎Pessoa Fernando; Abbati O. (cur.)‎

‎Il libro dell'inquietudine-Poesie. Testo portoghese a fronte‎

‎ril. "Il libro dell'inquietudine" di Fernando Pessoa raccoglie in maniera disordinata e "aperta" le centinaia di riflessioni del più celebre eteronimo dell'autore, Bernardo Soares. Tragico, ironico, profondo e irrequieto, figura tragica e imprescindibile del nostro Novecento, Soares il fragile, l'acuto, il silenzioso, che abita la vita nei suoi toni più grigi, la osserva, la comprende, la subisce, eppure l'ama con una passione a cui non si può sottrarre. Ricerca un equilibrio perduto che, suo malgrado, non troverà. A questo capolavoro della letteratura mondiale - ed entrando in dialogo poetico con esso - viene ora affiancata, con testo portoghese a fronte, un'ampia antologia (172 componimenti) della poesia orto-eteronima più significativa di Fernando Pessoa, gran parte della quale inedita in Italia. Ritroviamo qui tutti i temi, le ansie, le riflessioni appassionate che guidano la penna di Bernardo Soares, ma che trovano nel dire poetico dell'intellettuale portoghese un inimitabile intreccio di voci, che proviene dal fondo della coscienza di un unico individuo e si sviluppa compiutamente in quel "dramma in gente", ricercato e inscenato dall'autore, che giunge fino a noi, ammaliandoci e inquietandoci profondamente. Introduzioni di Orietta Abbati e Piero Ceccucci. Postfazione di Piero Ceccucci.‎

‎Pessoa Fernando; Ceccucci P. (cur.)‎

‎Il libro dell'inquietudine‎

‎ril. Le centinaia di riflessioni del più celebre eteronimo dell'autore, Bernardo Soares, raccolte in maniera disordinata e "aperta", in una sorta di "zibaldone", viene qui pubblicato in un'edizione curata dal lusitanista accademico Piero Ceccucci. Tragico, ironico, profondo e irrequieto, Soares riflette sulla vita, sulla morte e sull'anima, ma anche sulle sue memorie più intime e sullo scorrere del tempo, sui colori e le emozioni che osserva intorno e dentro di sé. Figura tragica e imprescindibile del nostro Novecento, Soares alias Pessoa scrive del proprio dolore con onestà e con una forza comunicativa che, nonostante l'incredibile delicatezza, riesce a tratti violenta e struggente. Soares il fragile, l'acuto, il silenzioso, abita la vita nei suoi toni più grigi, eppure l'ama come un vizio, come una droga, come una passione a cui non ci si può sottrarre, alla ricerca di un equilibrio perduto che, suo malgrado, non troverà.‎

‎Pessoa Fernando; Collo P. (cur.)‎

‎Il libro dell'inquietudine‎

‎br. "Il destino assegnò a Fernando Pessoa questo nome fatale, 'Pessoa, Persona': proprio a lui, che era una e mille persone, innumerevoli flatus vocis imprendibili e senza neppure un nome [...]. Nella nostra civiltà la Persona si installa come funzione prima di tutto linguistica, in delicato bilanciamento fra l'individuazione pronominale e la processualità di un soggetto inafferrabile se non come flusso, ritmo danzante, 'forma del movimento'. Il drammatico 'Je suis l'autre' che Nerval scrisse sotto un suo ritratto e l'estremistico 'Je est un autre' di Rimbaud, che in Pessoa risuonano alla lettera nel 'Viver é ser outro' (255) e in molti altri luoghi del 'Libro dell'inquietudine', fanno esplodere l'equilibrio instabile: il più profondo, autentico desassossego di Pessoa, l'inquietudine più devastante del Novecento, è questo porsi del Soggetto come altro da sé, questa non solo esistenziale, ma metafisica perdita della presenza. Pessoa è Persona e Personne, Tutti e Nessuno nel contempo, 'Todos os Nomes' e Anonimo assoluto: 'Everyman', Chiunque, Ognuno di noi." (dalla prefazione di Corrado Bologna). Con un testo critico di Jerònimo Pizarro.‎

‎Pessoa Fernando; De Cusatis Brunello N. (cur.)‎

‎Politica e profezia. Appunti e frammenti (1910-1935)‎

‎ril. In Italia Fernando Pessoa è noto soprattutto come il creatore dell'eteronimia, il brillante scrittore che ha immortalato la letteratura portoghese del XX secolo. È tutto vero, naturalmente, ma non è altrettanto noto che il poeta di Lisbona fu un profondo ed "eccentrico" pensatore socio-politico, che si confrontò con l'attualità del suo Paese in modo sempre trasversale e non allineato, spesso controcorrente, affrontando il passato, il presente e il futuro dell'Europa alla luce di miti, leggende e profezie. Studioso di politica, fu anche cultore di esoterismo: s'interessò alla massoneria e ai Rosacroce, alla teosofia e alla tradizione occulta del cristianesimo. Pubblicato a centotrent'anni dalla sua nascita, questo volume raccoglie «appunti e frammenti» - scritti tra il 1910 e il 1935 - dedicati alla politica e al mito, gettando finalmente luce su quelle zone rimaste in ombra della vita (plurale) di un grande poeta del Novecento.‎

‎Pessoa Fernando; Francavilla R. (cur.)‎

‎Il secondo libro dell'inquietudine‎

‎br. Il "Livro do Desassossego" è costituito soprattutto da una disordinata collezione di frammenti nutriti dalla linfa del desassossego - dell'inquietudine esistenziale, dello spleen, del perturbante. L'opera originale è di fatto uno zibaldone, un diario mai licenziato dall'autore come opera chiusa e compiuta. Nel 1986, Maria José de Lancastre e Antonio Tabucchi tradussero e curarono per Feltrinelli la prima edizione italiana del Livro do Desassossego, proponendo una scelta ragionata di lacerti da poco definitivamente attribuiti a Bernardo Soares - tratti dai due volumi della cosiddetta edizione "T" Prado Coelho - che finalmente dava a conoscere al pubblico, tentando una prima compilazione in forma di libro, lo zibaldone di Bernardo Soares filologicamente ancora "in divenire". "Il secondo libro dell'inquietudine, a cura di Roberto Francavilla, completa il lavoro di Antonio Tabucchi e Maria José de Lancastre e gli rende omaggio (e proprio perciò contiene nel titolo l'arbitrio dell'aggettivo secondo).‎

‎Pessoa Fernando; Mulinacci R. (cur.)‎

‎Sulla tirannia‎

‎br. Che Fernando Pessoa non fosse solo uno straordinario poeta, ma anche un brillante e originale pensatore lo confermano le migliaia di documenti usciti dal suo ormai mitico baule e dai quali emerge il ritratto di un intellettuale a tutto tondo, capace di frequentare con analogo talento tanto i più diversi generi letterari quanto i più inusuali filoni tematici. Tra questi, nella selva di appunti e progetti rimasti per la maggior parte inediti mentre il poeta era in vita, il filone forse più consistente per l'entità dei materiali e per la continuità dell'ispirazione - è quello di argomento socio-politico, a cui sono riconducibili le prose che compongono questo volume. Sotto il titolo di "Sulla tirannia" si trovano qui riuniti alcuni testi scritti da Pessoa nell'arco di quasi un ventennio, che testimoniano il suo inesausto interesse, soprattutto teorico, per le varie questioni inerenti al "governo della cosa pubblica", messo a fuoco, oltre che dalla prospettiva contingente del polemista (nel saggio intitolato "Società segrete", del 1935), anche da quella più generale di un vero e proprio sociologo della politica (in quello dal titolo "L'opinione pubblica", del 1919). Ne scaturiscono, tra gli innumerevoli spunti di riflessione, pagine di acuta disamina su fenomeni sociali quali le maggioranze e la formazione del consenso, nonché su concetti fondamentali come la democrazia e la libertà.‎

‎Pessoa Fernando; Peloso S. (cur.)‎

‎Pagine esoteriche‎

‎br. Poeta-alchimista, appassionato di cabbala e conoscitore della tradizione teosofica ed ermetica, fin da giovane Pessoa si inoltra per le segrete vie dell'occulto, spinto dalla volontà di penetrare quel mistero iniziatico di cui la creazione letteraria gli appare manifestazione e sintesi. La ricerca del Graal si identifica così per lui con la ricerca di quella Parola Perduta, di quella scrittura magica che dovevano servire "all'elaborazione di una lingua nuova in grado di esprimere e spiegare la natura di tutte le cose simultaneamente", la lingua della quale avevano parlato i testi dei Rosacroce. Di tale "quete" sussistono testimonianze emerse fra i documenti che compongono lo spoglio Pessoa alla Biblioteca Nazionale di Lisbona.‎

‎Pessoa Fernando; Pizarro J. (cur.); Lanciani G. (cur.)‎

‎Il libro del genio e della follia‎

‎br. "Il genio è la peggiore maledizione con cui Dio può benedire un uomo". La questione del rapporto tra il genio e la follia e dell'identità - psicologica e storica - del genio costituì per Pessoa una vera e propria ossessione durante l'intero arco della vita. Nel fondo pessoano della Biblioteca Nazionale di Lisbona sono recentemente emersi numerosi testi, in gran parte inediti, e progetti di lavoro tutti relativi a questo nucleo tematico. Sono scritti importantissimi per il dialogo che stabiliscono con il discorso medico-psichiatrico, ma soprattutto per il loro carattere speculativo sul piano dell'estetica, nonché per l'analisi di carattere storico-culturale. Oltre seicento tra frammenti e testi organici sono stati decifrati, riuniti in un corpus omogeneo e pubblicati in Portogallo, nel 2006, a cura dello studioso colombiano Jerónimo Pizarro. Questo "Escritos sobre génio e loucura" è perciò un "libro pessoano" che, al pari del "Libro dell'inquietudine", non esiste come tale, ma è una delle tante, possibili costruzioni elaborabili riunendo una serie di frammenti. Dell'edizione originale, "Il libro del genio e della follia" propone al lettore italiano un'ampia selezione tradotta e curata da Giulia Lanciani, tra i maggiori lusitanisti italiani, che insegna lingua e letteratura portoghese e brasiliana presso l'Università degli studi Roma Tre.‎

‎Pessoa Fernando; Russo V. (cur.)‎

‎Teoria dell'eteronimia‎

‎br. «Ciò che Fernando Pessoa scrive appartiene a due tipi di opere, che possiamo chiamare ortonime e eteronime. Non è lecito definirle anonime o pseudonime perché invero non lo sono. L'opera pseudonima è dell'autore in persona, tranne che per il nome che firma; l'eteronima è dell'autore esterno alla sua persona, è di una individualità completa da lui costruita, come fossero le battute di qualche personaggio che recita in un dramma». Questo passo è tratto da un'autopresentazione redatta da Pessoa nel 1928 in vista della pubblicazione delle sue opere. Nulla è più utile e rivelatore, dunque, di un libro tematico che riunisce i momenti fondamentali della riflessione sull'eteronimia nelle sue molteplici varianti. Qui si possono trovare le chiavi di lettura di questo singolare e intricato processo creativo che consiste nella composizione di opere a nome di autori fittizi, dotati di personalità e biografie autonome. È dagli albori del Romanticismo, in effetti, che la questione dell'autore si pone in maniera ossessiva e Pessoa conduce questo processo alla sua massima estremizzazione. Almeno fino all'anticlimax rappresentato dagli anni Settanta del Novecento, quando, uno dopo l'altro, Barthes e Foucault annunciano la morte di questa entità ritenuta immortale, l'autore, dissolvendola. Il presente volume raccoglie per la prima volta tutti i frammenti in prosa che Fernando Pessoa, nell'intera sua opera, ha dedicato all'eteronimia quale procedimento letterario e forma di vita. Nella postfazione il curatore del volume indaga e contestualizza il fenomeno, mentre un Elenco degli eteronimi e altri autori fittizi presenta i profili e l'attività dei «collaboratori» di Pessoa, alcuni dei quali mai rivelati prima. Prefazione Fernando Cabral Martins.‎

‎PESTALOZZI, HEINRICH‎

‎Lienhard und Gertrud. Ein Buch für das Volk.‎

‎Leipzig, Philipp Reclam jun., o.J 1900. Grünes Ganzleinen, 8° Reclamformat, 463 S., "Diese Bogen sind die historische Grundlage eines Versuches, dem Volke einige ihm wichtige Wahrheiten auf eine Art zu sagen, die ihm in den Kopf und aufs Herz gehen sollte (aus der Vorrede)."‎

‎Einband leichte Gebrauchsspuren, Namenszug auf dem Inneneinband. (Bilder im JPG.- oder PDF.-Format auf Anfrage)‎

书商的参考编号 : 11061

‎Petersen, Marie‎

‎Weinroter Ganzlederband - Die Irrlichter. Mit Bildern von Hugo Flintzer. 9.-13. Auflage.‎

‎Berlin, Leipzig, Hermann Seemann Nachfolger, o.J. (ca. 1900). 12°. Mit illustr. Doppeltitel und einigen Textillustrationen. 195 S., 2 Bl. Orig.-Ganzledereinband mit goldgepr. Deckel- und Rückentitel, Goldkopfschnitt und Schmuckvorsätzen. - Marie Luise Auguste Petersen (1816 in Frankfurt (Oder) - 1859 ebenda), deutsche Schriftstellerin. Die Irrlichter, der Autorin zweites Werk, war ihr größter Erfolg. Nach anfänglich anonymer Veröffentlichung wurde ab der 12. Auflage der Zusatz "Ein Märchen von Marie Petersen" publiziert. Das Werk wurde auch ins Englische und Französische übersetzt. Einband etwas berieben.‎

书商的参考编号 : 9365

‎Petr Horak‎

‎First visite‎

‎Bonn: Edition Steinmetz. 1979. 1; 11 Blatt Text. 3 Blatt Abbildungen. 1 Originallithographie. 22x16cm. Zustand: Sehr Gut, eher ungelesen, Ex.-Nr. 233 von 500 und signiert (Innen); Einband (Außen) hat geringe Gebrauchsspuren; Mappe‎

书商的参考编号 : 585190

‎Petrarca Francesco; Dotti U. (cur.)‎

‎Gli uomini illustri. Vita di Giulio Cesare‎

‎ill., ril. In ossequio al modello culturale legato al mito di Roma, Petrarca praticò quasi tutti i generi: dalla poesia, al trattato morale, all'epistolografia, alla storiografia. Ed è proprio a quest'ultimo filone che appartengono i testi raccolti in questo "Millennio": il "De viris illustribus" e il "De gestis Cesaris". Con il "De viris", Petrarca riprende apparentemente le forme della storia universale medievale, iniziando la trattazione da Adamo e dai personaggi biblici. Ma nello stesso tempo forza questa tradizione focalizzando i suoi personaggi illustri, per quantità di voci e loro dimensioni, nell'ambito della storia di Roma. Con questa "mossa" dà il via alla storiografia umanistica. Al "De viris" (in cui grande rilievo ha la vita di Scipione e che documenta l'appassionato repubblicanesimo del giovane poeta) viene abbinata l'opera più matura del Petrarca storico, il "De gestis Cesaris", interamente centrata sulla vita e le imprese di Giulio Cesare; in essa il Petrarca si muove verso un approfondimento storico-psicologico che assolve Cesare dall'accusa di aver provocato, per ambizione, le guerre civili, e fa affiorare i segni di una sua "conversione" in favore della monarchia imperiale.‎

‎Petrarca Francesco; Dotti U. (cur.)‎

‎Secretum. Testo latino a fronte‎

‎brossura si immagina tra Petrarca stesso e Sant'Agostino; ma essi non sono che personificazioni e drammatizzazioni delle due contraddittorie componenti dell'anima del poeta l'anelito religioso da una parte, la brama di gloria e la schiavitù d'amore dall'altra in contrasto tra loro. Ci troviamo di fronte quindi allo stesso conflitto che dà vita alla grande poesia delle "Rime". Ma nel "Secretum" Sant'Agostino non esce vincitore dal colloquio la cui chiosa potrebbe essere un verso del "Canzoniere" stesso: "ch'io vedo il meglio ed al peggior m'appiglio". Petrarca, infatti, continuerà a scrivere poesia d'amore negli anni successivi: solo concludendo le "Rime", all'avvicinarsi della morte, nella preghiera alla Vergine chiederà che lei lo perdoni dell'"error" e prenda atto dei suoi "cangiati desiri", affinché "almen l'ultimo pianto sia devoto". Si può ben dire che, per Petrarca, letteratura e vita coincidono.‎

‎Petrarca Francesco; Fenzi E. (cur.)‎

‎Secretum‎

‎br.‎

‎Petrarca Francesco; Maggi G. C. (cur.)‎

‎La Collatio Laureationis. Manifesto dell'Umanesimo europeo. Testo latino a fronte‎

‎br. Questo commento alla "Collatio Laureationis" ci fa conoscere un documento prezioso: la dotta dissertazione che il Petrarca tenne in Campidoglio in occasione della sua "laureatio", cioè dell'incoronazione con alloro in riconoscimento della sua grandezza di Poeta. Era il giorno di Pasqua del 1341. Nella "Collatio" il Petrarca ringrazia i suoi protettori, primo fra tutti il Re Roberto d'Angiò, e il popolo romano per l'onore che gli viene fatto e parla della bellezza della poesia che diventa l'unica salvezza per l'uomo in tempi tristi e meschini.‎

‎Petrarca Francesco; Petoletti M. (cur.)‎

‎Rerum memorandarum libri‎

‎brossura Tra 1343 e 1345 Francesco Petrarca attese alla stesura dei "Rerum memorandarum libri", tra Francia e Italia. L'opera si configura come una grande summa sulle virtù cardinali, costruita per esempi. Gli exempla sono distribuiti in grandi sezioni, i romana e gli externa, cui si aggiunge la categoria dei moderna, in cui Petrarca manifesta talvolta ottime abilità narrative. Prudenza, giustizia, fortezza e temperanza sono i grandi argomenti che avrebbero dovuto dare forma all'ambizioso progetto. I temi dell'otium e della solitudine da un lato, dello studio e della dottrina dall'altro, occupano l'intero primo libro. Però soltanto una porzione limitata dell'idea originale arrivò alla stesura almeno provvisoria: i libri II-IV sviluppano, e parzialmente, la virtù della prudenza. Il volume, dopo l'introduzione generale sul testo e la sua genesi, offre il testo latino dei "Rerum memorandarum libri", accompagnato dalla prima traduzione completa in italiano dell'opera e da un commento che dà conto di tutte numerose fonti tratte a profitto da Petrarca.‎

‎Petrarca Francesco; Rizzo S. (cur.); Berté M. (cur.)‎

‎Res seniles. Libri 1-4. Testo latino a fronte‎

‎br. Le "Senili" sono l'ultima raccolta epistolare petrarchesca, iniziata nel 1361 e conclusa poco prima della morte. Frutto della piena maturità dello scrittore, dispiegano il suo pensiero intorno a una particolare ricchezza di temi e contengono numerose notizie storiche e autobiografiche, descrizioni di luoghi e paesaggi, ampi squarci narrativi (fa parte della raccolta la famosa traduzione latina di una novella del "Decameron" di Boccaccio), il tutto in uno stile vario e duttile che rappresenta l'ultimo approdo di un costante affinamento di mezzi espressivi. Nell'ambito dell'edizione di tutto Petrarca varata dalla Commissione per l'Edizione Nazionale in occasione del centenario del 2004 vede ora la luce il primo volume di una nuova edizione critica fondata sulla collazione dei manoscritti più importanti, di cui nell'introduzione si delinea lo stemma. Il testo latino è accompagnato da apparato delle fonti e apparato delle varianti d'autore e da note critiche su problemi particolari ed è affiancato dalla traduzione italiana con un corredo essenziale di note esplicative.‎

‎Petrarca, Francesco - Tassoni, Alessandro - Muratori, Lodovico Antonio - Muzio, Girolamo‎

‎Le rime di Francesco Petrarca riscontrate co i testi a penna della libreria estense, e co i fragmenti dell'originale d'esso poeta. S'aggiungono le considerazioni rivedute e ampliate d'Alessandro Tassoni, le annotazioni di Girolamo Muzio, e le osservazioni di Lodovico Antonio Muratori […]. Seconda edizione accresciuta nel fine d'una giunta d'alcune composizioni del medesimo Petrarca, e d'altri autori.‎

‎in-4°, 228x170 mm, leg. coeva in pergamena, con titolo manoscritto al dorso; pp. XXIV, 728; frontespizio a caratteri b/n. Rif.: IT\ICCU\PARE\022317. OCLC, 61581657. Cond.: Segni d'uso alla leg. (piccolo lavoro di tarlo al piatto ant., cerniera e cuffia inf. Riparate, macchi). Rinforzo posteriore all'attaccatura del frontespizio; tracce di macchie rossastre all'attaccatura del frontespizio. Occasionali fioriture. Buon esemplare.‎

‎Petrignani Sandra‎

‎La scrittrice abita qui‎

‎ill., br. Un po' pellegrinaggio e un po' seduta spiritica, questo libro porta dalla Sardegna di Grazia Deledda all'America di Marguerite Yourcenar, dalla Francia di Colette all'Oriente di Alexandra David-Néel, dall'Africa alla Danimarca di Karen Blixen, all'Inghilterra di Virginia Woolf. Un lungo viaggio in case-museo che, attraverso mobili e suppellettili, stanze e giardini raccontano la storia sentimentale delle più significative scrittrici del Novecento. Da Parigi alla Provenza, dal Kenya al Maine, da Copenhagen al Tibet, Sandra Petrignani le cerca nei loro oggetti, interroga i loro diari, la poltrona in cui si sedevano, il portafortuna da cui non si separavano, ma anche le persone che ancora conservano un ricordo vivo di loro. Così il viaggio, concretissimo, diventa favoloso, un giro del mondo dove a ogni tappa è come se le protagoniste in persona aprissero la porta e svelassero sottovoce i segreti della loro vita. Le mele nel tinello della Yourcenar e il suo cane ancora vivo, il tempio tibetano ricreato a Digne dalla David-Néel o la stanza chiusa che fu sua nel monastero del Sikkim dove si ritirò in meditazione, la Barbagia della Deledda con le fate e i folletti che influenzarono la sua fantasia, il grammofono della Blixen portato con sé dalla sua Africa in ricordo dell'uomo che aveva amato e perduto per sempre: Sandra Petrignani ascolta "la voce delle cose" e la traduce nelle affascinanti storie di questo libro.‎

‎Petroncini Gaetano‎

‎Ciò che passa e ciò che resta. (Novelle).‎

‎<p>22 cm, brossura editoriale, p. XIII, 117. Minimi segni del tempo alla brossura, interni ottimi. Intonso. </p>‎

‎Petronio Arbitro‎

‎Il Satiricon‎

‎Petronio Arbitro Il Satiricon. , Zanichelli 1964, Libro usato in buone condizioni. Pagine ingiallite lievemente. Tagli regoalari impolverati. Copertina rigida. Buono (Good) . <br> <br> <br> 349<br>‎

MareMagnum

Librisaggi
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‎Petronio Arbitro‎

‎Satyricon‎

‎Brossura flessibile in cartoncino illustrato, opera n.143 facente parte della collana "Grandi Tascabili Economici", opera a cura di G.A. Cibotto, testo latino a fronte, edizione integrale, il volume appare scurito alla copertina, firma di appartenenza a penna al foglio di guardia, sporadiche sottolineature e annotazioni a matita e evidenziatore nel testo, testo perfettamente fruibile e godibile e tagli ben conservati. Numero pagine 255. USATO‎

‎Petronius‎

‎Satiren. Übersetzt von Ludwig Gurlitt.‎

‎Berlin, Propyläen-Verl., 1923. gr.8° 269 S. OPappband. Einband durch Lichteinwirkung randl. verblaßt, Exlibris, Seiten mit Bräunung. Werke der Weltliteratur.‎

书商的参考编号 : 27916BB

????? : 9,734 (195 ?)

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