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‎Penequo Antongiulio‎

‎Il viaggio rivoluzionario dell'eroe. Narrare, conoscere, ribellarsi‎

‎brossura In tutte le narrazioni è visibile una struttura invariante: il protagonista è spinto a intraprendere un'avventura che lo strappa alla realtà quotidiana e lo porta in un mondo straordinario nel quale dovrà superare prove mortali per sconfiggere il nemico e riportare a casa un dono capace di restaurare l'ordine violato. Questa è almeno la tesi sostenuta da Christopher Vogler nel Viaggio dell'eroe - un celebre manuale di sceneggiatura a uso dell'industria cinematografica hollywoodiana, che a sua volta si riferisce ai precedenti studi di mitologia comparata di Joseph Campbell. I saggi contenuti in questo volume, da un lato, mettono alla prova questo pattern per analizzare i dilemmi della soggettività e della presa di coscienza negli ambiti apparentemente lontani della narrativa, della politica e della conoscenza scientifica; dall'altro, criticano e arricchiscono questa stessa struttura, mediante l'analisi di una serie di esempi tratti da scrittori (Bianciardi, Conrad, Evangelisti, Dick, King, McCarthy, Prunetti, Tolkien), pensatori (Benjamin, Bloch, Jung, Kuhn, Marx) e da una vasta filmografia che include titoli quali: Tutti a casa, Apocalypse Now, Blade Runner, Matrix, La ragazza che sapeva troppo, Joker, Torneranno i prati. Con questo libro la narratologia esce dall'accademia e aspira a cambiare il mondo, mentre il Signore degli Anelli, It e Joker prendono posto accanto al Capitale, alle Tesi sul concetto di storia e al Principio Speranza.‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Livres de Mimesis Edizioni]

17,10 € Acheter

‎Penequo Antongiulio‎

‎Il viaggio rivoluzionario dell'eroe. Narrare, conoscere, ribellarsi‎

‎brossura In tutte le narrazioni è visibile una struttura invariante: il protagonista è spinto a intraprendere un'avventura che lo strappa alla realtà quotidiana e lo porta in un mondo straordinario nel quale dovrà superare prove mortali per sconfiggere il nemico e riportare a casa un dono capace di restaurare l'ordine violato. Questa è almeno la tesi sostenuta da Christopher Vogler nel Viaggio dell'eroe - un celebre manuale di sceneggiatura a uso dell'industria cinematografica hollywoodiana, che a sua volta si riferisce ai precedenti studi di mitologia comparata di Joseph Campbell. I saggi contenuti in questo volume, da un lato, mettono alla prova questo pattern per analizzare i dilemmi della soggettività e della presa di coscienza negli ambiti apparentemente lontani della narrativa, della politica e della conoscenza scientifica; dall'altro, criticano e arricchiscono questa stessa struttura, mediante l'analisi di una serie di esempi tratti da scrittori (Bianciardi, Conrad, Evangelisti, Dick, King, McCarthy, Prunetti, Tolkien), pensatori (Benjamin, Bloch, Jung, Kuhn, Marx) e da una vasta filmografia che include titoli quali: Tutti a casa, Apocalypse Now, Blade Runner, Matrix, La ragazza che sapeva troppo, Joker, Torneranno i prati. Con questo libro la narratologia esce dall'accademia e aspira a cambiare il mondo, mentre il Signore degli Anelli, It e Joker prendono posto accanto al Capitale, alle Tesi sul concetto di storia e al Principio Speranza.‎

‎Pennac Daniel‎

‎Come un romanzo‎

‎br. È proprio attraverso l'analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l'oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell'educazione non solo scolastica, ma anche familiare. Laddove, normalmente, la lettura viene presentata come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dunque nell'approccio individuale alla lettura perché "le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere".‎

‎Pennac Daniel‎

‎Diario di scuola‎

‎br. L'autore affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo "alunni" si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli "sfaticati", dei "fannulloni", degli "scavezzacollo", dei "marioli", dei "cattivi soggetti", insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex scaldabanco lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d'angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell'istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel "mal di scuola" che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d'imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l'autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica.‎

‎Pennac Daniel‎

‎Grazie‎

‎br. Siamo a teatro: il vincitore di un premio letterario ci mostra le spalle e grida "Grazie, grazie!" verso la platea che ha di fronte. Le luci si spengono, il sipario si chiude e il protagonista si volge verso di noi. Cerca le parole per ringraziare, ma il problema è: chi, come e perché ringraziare? L'autore premiato "per l'insieme della sua opera", punta alla sincerità: diventa puntiglioso, politicamente scorretto e più va a fondo nella questione più il "grazie" s'ingigantisce e finisce con il toccare temi morali che vanno ben oltre l'occasione. A chi tocca questo ringraziamento? Un omaggio di Pennac ai suoi lettori, ma a questo bell'inchino simbolico l'autore arriva disegnando una figura nevrotica, contorta, esilarante di uomo confuso. Un uomo al bivio.‎

‎Pennac Daniel‎

‎Loro siamo noi‎

‎ill., br. Un appello di Pennac a un'Europa che chiude le porte. Fermiamoci, zittiamo la TV che ci fa sentire sotto attacco. Disinneschiamo parole come ondata, invasione, minaccia e in questo silenzio guardiamoci indietro. L'Europa che ha vissuto le guerre, gli esodi e i genocidi non può essere sorda alle grida di chi viene fermato davanti a frontiere che non hanno più senso. Pennac non condanna chi ha paura, ma invita a riflettere, ad andare oltre i numeri, oltre le polemiche disumanizzanti. Arriva in Italia un pamphlet di Pennac che ha venduto oltre centomila copie in Francia. Libro arricchito dalle immagini del fotoreporter Roberto Salomone, che ha documentato i drammi di Lesbo e del Mediterraneo.‎

‎Pennac Daniel‎

‎Mio fratello‎

‎br. Poco tempo dopo la morte del fratello Bernard, Daniel Pennac allestisce una lettura scenica di un celebre racconto di Melville, "Bartleby lo scrivano". Per il personaggio di Bartleby, lui e Bernard avevano la medesima predilezione. Alternando le pagine dell'adattamento teatrale di Bartleby agli aneddoti su Bernard, ricordi affettuosi, divertenti o spietati e battute piene di humour, Daniel Pennac tratteggia il ricordo del fratello scomparso, vero e proprio complice, insostituibile compagno di vita. E mette contemporaneamente in luce una singolare affinità tra i due personaggi. Come Bartleby, Bernard era sempre più incline a ritrarsi deliberatamente dalla vita sociale, a un rifiuto categorico di aggravare l'entropia. Un singolare libro d'amore, insieme profondo, lucido e toccante.‎

‎Pennac Daniel‎

‎Una lezione d'ignoranza‎

‎br. Il signor Malaussène per questa volta non è stato chiamato all'ufficio reclami, bensì alla prestigiosa Università di Bologna in occasione del conferimento della laurea ad honorem in pedagogia nel marzo 2013 al suo geniale, pungente e ironico creatore: Daniel Pennac. E chi meglio di uno scrittore come lui, che ha sempre vissuto per e con i libri, la lettura e l'insegnamento, nonostante il suo curriculum scolastico che lo bolla come pessimo allievo, ha potuto meritarsi questo prestigioso riconoscimento? Affabulatore intelligente e mai scontato, che parla alle menti e anche ai cuori, Pennac segnala una volta di più in questa lectio magistalis l'importanza dei "passeur", di coloro che con generosità e passione regalano il piacere della lettura e l'amore per la conoscenza.‎

‎Pennings Linda‎

‎Polemiche novecentesche, tra letteratura e musica: romanzo, melodramma, prosa d'arte‎

‎brossura Esiste il romanzo in Italia? Come definire la prosa d'arte? Il melodramma è la musica italiana per eccellenza? Servono ancora i generi artistici? Sono solo alcuni dei numerosi quesiti dibattuti negli ambienti letterari e musicali del Novecento italiano. Le polemiche artistiche entrano a far parte della memoria collettiva, sono i nodi della complessa rete di vicende culturali, che continuano a tornare alla ribalta sotto aspetti sempre diversi. Nei sei saggi raccolti in questo volume si indagano, da una varietà di prospettive, diverse polemiche incentrate sui generi letterari e musicali, con lo scopo di ricostruirne temi, sviluppi, personaggi. Ne emerge un panorama sfaccettato, in cui i dibattiti sui generi, come i generi stessi, si rivelano sempre cangianti, ambigui, pluridimensionali.‎

‎PENZOLDT, ERNST‎

‎Der dankbare Patient.‎

‎Berlin, S. Fischer Verlag 1937. Ganzleinen, 8°, 119 S., 5. Und 6. Auflage, mit Zeichnungen des Verfassers, "Die zwischen diesen Blättern eingestreuten Zeichnungen haben mit den Betrachtungen nicht mehr zu tun, als daß sie von der Hand des Patienten stammen, der sich damit die Zeit zu vertreiben suchte."‎

‎Einband Gebrauchsspuren und an den Rändern angebräunt, Rücken hinten von oben ca 10 cm eingerissen, Bleistiftwidmung auf dem Vorsatz. (Bilder im JPEG- oder PDF-Format auf Anfrage).‎

Référence libraire : 10272

‎PENZOLDT, ERNST‎

‎Die Leute aus der Mohren-Apotheke (Roman)‎

‎Berlin, S. Fischer Verlag, 1941. "Pappband mit Scutzumschlag, 8°, 167 S., Dieser Roman ist eine Neufassung des 1927 erschienenen Buches ""Der Zwerg"""‎

‎Schutzumschlag Gebrauchsspuren und an den Kanten Einrisse (Versand ausserhalb Deutschlands 4,00 Euro)‎

Référence libraire : Q2523

‎Penzoldt, Ernst‎

‎Die Liebende und andere Prosa aus dem Nachlaß. Erste Ausgabe.‎

‎Suhrkamp Vlg.; Ff./M., 1958. 408 S.; 19 cm. Originalleinen mit Schutzumschlag.‎

‎Tadelloses, schönes Ex. - EA. - Umschlag: Hermann Zapf. - Ernst Penzoldt (* 14. Juni 1892 in Erlangen; ? 27. Januar 1955 in München) war ein deutscher Schriftsteller, unter dem Pseudonym ?Fritz Fliege? auch Bildhauer, Maler, Zeichner und Karikaturist. ... (wiki) // INHALT : Erzählungen -- Die Liebende -- Das Niemandskind -- Floris -- Schmerzenstag -- Warum es keinen Krieg geben kann -- Der Mann, der dabei war -- Literarische Porträts -- Boz' Nase -- Freude an Shakespeare -- Sermone / Episteln / Bilder -- Die Kunst, das Leben zu lieben -- Die Idee der Toleranz -- Magie der Namen -- Über den Humor -- Phantasie -- Über das Aufsagen von Gedichten -- Die guten Werke -- Ansprache vor den Bibliophilen in Lieb- und Wertheim -- Über die Häßlichkeit der Automobile -- Puppen -- Schwimmender Fisch -- Die Herbstzeitlose -- Sturm -- Alle in diesem Bande enthaltenen Stücke sind in der Zeit von 1938-1954 entstanden.‎

Référence libraire : 1104169

Antiquariat.de

Fundus-Online GbR
DE - Berlin
[Livres de Fundus-Online GbR]

9,00 € Acheter

‎Pepe, Laura‎

‎La voce delle sirene. I Greci e l'arte della Persuasione‎

‎Mm 140x210 Collana "i Robinson" - Volume nella sua brossura originale, x-206 pagine. Copia come nuova; spedizione in 24 ore dalla conferma dell'ordine.‎

MareMagnum

Salvalibro Snc
Foligno, IT
[Livres de Salvalibro Snc]

12,00 € Acheter

‎Pera Pia‎

‎Il giardino che vorrei‎

‎br. "'Il giardino che vorrei' mi sarebbe piaciuto leggerlo all'inizio, quando ho avuto a mia disposizione un podere: ero piena d'amore e d'entusiasmo, ma le mie idee erano quanto mai vaghe. Adesso sarei pronta a ricominciare da capo, non fosse che - nel frattempo - mi sono affezionata al mio, seppure imperfetto, giardino". Così Pia Pera racconta cosa l'ha spinta a scrivere queste pagine: accompagnare chi intraprende l'avventura con la terra considerando nove scenari possibili: acqua, sole, ombra, mare, pianura, collina, montagna, città e orto. A ciascuna evocazione di queste nove "scene primarie" segue un "dietro le quinte" dove si suggerisce come realizzare i nostri desideri botanici: che piante scegliere, come ospitarle al meglio. Sono i consigli e i punti di vista di una scrittrice che trafficando all'aria aperta ha trovato serenità e saggezza, desiderio e appagamento, spiritualità e concretezza. E l'ispirazione più potente per la sua straordinaria e sensuale produzione letteraria.‎

‎Pera Pia; Ricci L. (cur.)‎

‎Verdeggiando. Male erbe e altre delizie‎

‎br. Nel 2008 Pia Pera (1956-2016) esordisce sulla Domenica del Sole 24 Ore con un articolo in difesa delle erbacce. Nasce così la rubrica 'Verdeggiando', qui raccolta integralmente. A partire da libri, luoghi, persone che incontra, Pia Pera parla di giardini, ma soprattutto di molto altro. I suoi articoli sono piccoli saggi in difesa della libertà, apologhi della spontaneità, gioiose celebrazioni dell'intelligenza vegetale e umana.‎

‎Pera Pia; Rosa-Clot E. (cur.)‎

‎Apprendista di felicità. Una vita in giardino‎

‎br. Dal 2006 al 2016, Pia Pera ha tenuto una rubrica per Gardenia, la più importante rivista italiana sui giardini. Era ospitata nell'ultima pagina e portava il titolo di «Apprendista di felicità»: raccontava incontri, riflessioni, esperienze ed emozioni in giardino. Questa rubrica - seguitissima dai lettori che cominciavano a sfogliare il giornale dal fondo - discendeva dal suo primo libro sul giardino, "L'orto di un perdigiorno", che aveva dato appunto avvio all'apprendistato di questa ortolana improvvisata: Pia Pera aveva lasciato l'inquietudine della metropoli per rifugiarsi nel podere di famiglia e costruire dal nulla il Suo giardino, coltivare sé stessa, riempire la dispensa di ortaggi e serenità. Dalla fioritura delle rose a Wislawa Szymborska, da una potatura ardita a Masanobu Fukuoka, dall'esaltazione dei temporali agostani a Madame de Lafayette, dalle succose more di gelso a Puskin, dai bagni notturni nello stagno a Cechov: la penna di Pia Pera si muove tra botanica e letteratura, la trama e l'ordito della tela alla quale ha lavorato con sapienza in questi dieci anni nel tentativo - sempre riuscito - di connettere fiori foglie frutti al sentire, all'amare, al soffrire. Perché, come diceva, in giardino si incarna «il nostro antico cercare, tra le piante, la vita». Questa raccolta - curata da Emanuela Rosa-Clot, direttrice di Gardenia - è il suo frutto tardivo. Un dono per i suoi lettori, per i cercatori di felicità.‎

‎Perau, Josef‎

‎Priester im Heere Hitlers : Erinnerungen 1940 - 1945‎

‎Essen: Ludgerus-Verl. 1962. 272 S. : mit Abb. u. Ktn. 21 cm. Zustand: Gut min. bis gering gebräunt (Innen); Einband (Außen) hat leichte Gebrauchsspuren; Im Buchrücken sind knapp 10 sehr kleine Löcher, nur deshalb akzeptabel; Schutzumschlag hat Mängel - gemeint ist hier mehr als leichte Gebrauchsspuren - eben dort im Buchrücken; Gewebe (Gelber Leinen)‎

Référence libraire : 472159

‎PERCHA, IGOR von‎

‎Charlotta - Gräfin von Potsdam (Roman).‎

‎München, Lichtenberg Verlag 1970. Ganzleinen mit Schutzumschlag, 8°, 350 S., "Der Autor schildert in seinem Roman das Leben Charlotta Wielckes, jener einfachen Gärtnerin, die zu einer der faszinierendsten Frauen ihrer Zeit wurde. Wir erlaben die berauschende Welt der Hocharistokratie im Zenit ihres Glanzes, bevor diese Epoche mit dem Ersten Weltkrieg für immer zu Ende ging."‎

‎Kleiner Namensstempel auf dem Titelblatt, sonst guter Zustand (Bilder im JPG- oder PDF-Format auf Anfrage).‎

Référence libraire : 13577

‎Perec Georges‎

‎Leggere‎

‎brossura‎

‎PEREC, GEORGES‎

‎Was für ein kleines Moped mit verchromtem Lenker steht da auf dem Kasernenhof‎

‎Berlin, Verlag Volk und Welt, 1967. Pappband, 8°, 113 S., 1. Auflage, Deutsch von Henryk Keisch‎

‎Namenszug auf dem Vorsatzblatt, sonst guter Zustand‎

Référence libraire : C1703

‎PEREC, GEORGES‎

‎Was für ein kleines Moped mit verchromtem Lenker steht da auf dem Kasernenhof‎

‎Berlin, Verlag Volk und Welt, 1967. Pappband, 8°, 113 S., 1. Auflage, Deutsch von Henryk Keisch‎

‎Namenszug auf dem Vorsatzblatt, sonst guter Zustand‎

Référence libraire : C1687

‎PERFALL, ANTON v‎

‎Exotische Geschichten (Novellen).‎

‎Berlin-Wilmersdorf, Verlag der Deutschen Gesellschaft zur Verbreitung guter Jugendschriften und Bücher, o.J 1920. Pappband, 8°, 159 S., Band 3 der "Roman- und Novellen-Bibliothek fürs deutsche Haus".‎

‎Rücken und Kanten etwas bestoßen (Bilder im JPG- oder PDF-Format auf Anfrage).‎

Référence libraire : 12215

‎Perini Folesani Giovanna‎

‎Sir Joshua Reynolds in Italia (1750-1752). Passaggio in Toscana. Il taccuino 201 a 10 del British Museum‎

‎ill. Per la prima volta viene pubblicata l'edizione critica di un taccuino di Reynolds, con la riproduzione fotografica a grandezza naturale delle pagine contenenti disegni, la trascrizione commentata del testo, l'identificazione delle opere studiate dal pittore, un ampio saggio introduttivo sull'importanza del momento italiano nella formazione dell'artista e nella sua produzione ritrattistica posteriore, nonchè un'appendice che raccoglie e commenta materiali relativi alla Toscana presenti in altri taccuini, dando così compimento agli studi preliminari di Ellis Waterhouse e dell'Istituto Warburg.‎

‎Perissinotto Alessandro‎

‎Parigi lato ferrovia‎

‎br. Le città sono come le case: c'è un lato ufficiale, presentabile, fotografabile, e un 'lato ferrovia', che è quello che permette di scoprire le novità anche in una città vista e narrata milioni di volte. Per conoscere Parigi da questo punto di vista basterà tenersi alla larga dalla Tour Eiffel, dal Louvre, da Notre-Dame, da Montmartre e da tutti quei luoghi che, ormai, appartengono di diritto all'immaginario collettivo. Bisognerà invece passeggiare piano lungo il tracciato di vecchie ferrovie urbane abbandonate, muoversi come fantasmi nelle brume serali del canal Saint-Martin, dominare dall'alto la città a bordo di una mongolfiera, esplorarne le viscere alla ricerca delle stazioni fantasma della metropolitana. Perché, anche a Parigi, cominci a divertirti solo dopo che hai esaurito le visite obbligate.‎

‎Perkins Gilman Charlotte; Scacchi A. (cur.)‎

‎La terra delle donne. «Herland» e altri racconti (1891-1916)‎

‎br. Tre vecchi amici - un medico, un ricco magnate e un sociologo -, legati dalla passione per i viaggi e l'esplorazione, colgono al volo l'occasione di unirsi a una grande spedizione scientifica e malauguratamente si ritrovano da soli in una terra sconosciuta, forse in Sud America. Parte da qui, come un vero e proprio romanzo d'avventura, il racconto-pamphlet che Charlotte Perkins Gilman scrisse nel 1915, dando vita alla prima utopia femminista dell'età contemporanea. Antesignana dell'insofferenza e della consapevolezza delle donne riguardo alla disuguaglianza loro imposta dall'ordine sociale, Gilman mise sotto gli occhi di tutti l'insensatezza, oltre che l'ingiustizia, della condizione femminile. E lo fece scegliendo la via più semplice e diretta: un racconto di fantasia che mette in bocca a un uomo, il narratore-esploratore, la scoperta e la descrizione di un paese felicemente e pacificamente abitato da sole donne. Quale arguzia e quanta ironia. Le stesse che ritroviamo negli altri suoi racconti, tra cui "La carta da parati gialla" (1892). Scritto in forma di diario, il racconto ci conduce nell'abisso della solitudine e dell'emarginazione di una donna che solo attraverso la scrittura - che per Gilman è uno strumento politico e mai fine a se stessa - troverà una forma di riscatto e di liberazione. Quella che si raggiunge mettendo sulla carta il rimosso della nostra cultura.‎

‎PERKONIG, JOSEF FRIEDRICH‎

‎Landschaft um den Wörthersee.‎

‎Klagenfurt, Artur Kollitsch 1925. "HLn mit SU, 8°, 185 S., mit 12 ganzseitigen Stadtansichten von Max Kislinger. ""Was ist dieses Buch? Es sammelt zwölf andächtige Anrufungen, die sich aus mir lösen, wenn ich nacheinander der zwölf Orte gedenke, deren seelische Umrißlinien ich liebevoll nachzuzeichnen mich bemühe"". Inhalt: Maria Loretto - Klagenfurt - Hollenburg - Krumpendorf - Pörtschach - Maria Wörth - Velden am Wörthersee - Rosegg - Moosburg - Maria Rain - Viktring - Maria Saal."‎

‎Schutzumschl. oben und unten angestoßen, am Rücken eingerissen und fleckig. Auf Schmutzblatt Eignerstempel, innen an den Rändern leicht gebräunt.‎

Référence libraire : X4887

‎PERKONIG, JOSEF FRIEDRICH‎

‎Nikolaus Tschinderle, Räuberhauptmann‎

‎München, Langen/Müller 1944. Kartoniert, 8°, 167 S., 22.-26. Tausend, Frontbuchhandlungsausgabe für die Wehrmacht, »Ein Schneiderlein wird aus verschmähter Liebe zum Räuberhauptmann. Seine Bande besteht aus rechten Käuzen, die Ruhm suchen und Spott ernten.«‎

‎Einband leichte Gebrauchsspuren und leicht geknickt, sonst guter Zustand (Bilder im JPG- oder PDF-Format auf Anfrage)‎

Référence libraire : 17246

‎Perli A. (cur.)‎

‎Giorgio Bassani: la poesia del romanzo, il romanzo del poeta‎

‎br. Il volume raccoglie le relazioni del convegno internazionale su Giorgio Bassani organizzato dall'Università di Nizza nel novembre 2010, e costituisce la suggestiva testimonianza di un rinnovato fervore nel campo degli studi dedicati a uno dei massimi scrittori e intellettuali italiani del Novecento. I contributi confluiti in questo libro, da un lato illustrano la poliedricità della più recente saggistica dedicata allo scrittore, mettendo in luce le nuove prospettive di analisi sollecitate dalla configurazione testuale e strutturale definitiva del Romanzo di Ferrara, e dall'altro consentono di rapportare il perdurante interesse degli studiosi e dei lettori al valore letterario e al profondo significato spirituale e umano dell'opera di Bassani. Imperniato sullo studio della poetica dello scrittore nei suoi aspetti formali e tematici, storico-culturali ed etici, il volume estende il campo della ricerca a interventi sulle operazioni culturali svolte dallo stesso Bassani in ambito editoriale e critico. Secondo Roberto Cotroneo, "Bassani ha fatto della sua opera, soprattutto di quella narrativa, un capolavoro di maestria, di intuizione, di ambiguità, lasciando ai suoi lettori più accorti una vertigine interpretativa che nessuna ermeneutica futura potrà chiarire fino in fondo". Con questo volume si intende raccogliere la sfida che l'opera di Bassani continua a lanciare alla critica d'oggi.‎

‎Permunian Francesco; Schulz Bruno‎

‎La plasmabilità artistica del cartone e il suo impiego nella scuola-La maldicente moglie del dottore di via Wilcza‎

‎brossura "È curioso quanti testi narrativi siano stati scritti su Bruno Schulz. Come se si cercasse di riparare, in questo modo, all'ingiustizia abissale che ci ha privato di tanti suoi scritti perduti, dispersi, bruciati - e prima ancora di un'esistenza, la sua, non meno incenerita dalla storia. Francesco Permunian, che ha fatto della spigolatura biografica, e diciamo pure del pettegolezzo, un'arte polimorfa e persecutoria, ha colto l'occasione per quella che, alla maniera di Zanzotto, definisce una fantasia di avvicinamento. In cui all'erudizione maliziosa (che gli fa rivisitare, per esempio, lo scambio epistolare di Schulz con Witold Gombrowicz) si mescola a tradimento l'invenzione più falotica: la casella fuoriquadro della scacchiera, il germe inconfondibile di quella cosa che chiamiamo letteratura. A parlare è un allievo di Schulz, che "davvero" fu insegnante di applicazioni tecniche, il quale racconta una serie di fatti e fattoidi improntati a un'«inverosimile verosimiglianza», fra l'altro speculando su un misterioso, ennesimo testo perduto di Schulz, la relazione tecnica (come quelle di Kafka per le assicurazioni di Praga) sulla Plasmabilità artistica del cartone e il suo impiego nella scuola. Evidente l'interesse della materia, per il demiurgo di «quegli omuncoli di carta, cartone, stracci discendenti della più schietta tradizione golemica del popolo ebraico». Nonché per l'altro allievo, quello della provincia nordestina, oggi massimo cantore di quei fantocci che siamo noi, i suoi simili." (Andrea Cortellessa)‎

‎Perna Anna‎

‎La ballata dell'elefante. Conversazioni prima della risalita‎

‎br. L'elefante è per sua natura pesante. Nonostante la sua statura conserva la tendenza verso l'allegria e la lievità. Come per questo buffo animale, riso, bellezza e leggerezza diventano 'antidoti' per lenire la pesantezza del quotidiano. Ma la vita può anche essere un viaggio di meraviglia se affrontata con la lente della relazione. Attraverso la forma del dialogo, del racconto e della ballata, vengono toccati alcuni argomenti dell'esistenza con l'incanto dei bambini, dei folli e degli artisti. Affrontare questi temi con curiosità significa giocare su un palcoscenico che vede tutti noi un po' allievi e un po' maestri.‎

‎Perriera Michele; Perriera G. (cur.); Perriera G. (cur.); Violante P. (cur.)‎

‎Uno scrittore in redazione. Articoli, cronache, critiche, commenti di vita culturale. «L'Ora» 1961-1992‎

‎br. Per più di un ventennio, dalla metà circa degli anni Cinquanta, la città di Palermo diventò a suo modo una «capitale» culturale; ebbe un'ondata durevole di rinnovamento intellettuale, non meno notevole, se non più notevole, della più celebrata «Palermo felicissima» del Liberty. Di quella stagione di rinascita sono testimonianza diretta libri quali, tra gli altri, "Romanzo d'amore" di Michele Perriera, "Swinging Palermo" di Piero Violante, "Chissà come chiameremo questi anni" di Giuliana Saladino, "Storie e cronache della città sotterranea" di Salvo Licata; oppure raccolte come quella ("Accadeva in Sicilia", il titolo) del giornale «L'Ora» al tempo del direttore Nisticò. Questa antologia degli articoli che Michele Perriera scrisse, per «L'Ora» appunto di Nisticò, si affianca a quei volumi, mettendo in primo piano un protagonista, il più alacre osservatore e commentatore culturale di quell'altra Palermo di allora. Era uno scrittore prestato al giornalismo. Il direttore gli aveva affidato rubriche che sempre portavano nel titolo la parola «idee» (Palermo Idee, Sicilia Idee). E l'animava il desiderio di indicare l'esistenza in giro di altre idee, piuttosto che quelle della speculazione edilizia e della mafia, di asserire altre possibilità rispetto alla prepotenza della realtà. E questo faceva attraverso il «mostrare la laboriosità, il fervore degli intellettuali della città» (Piero Violante, nella Prefazione) che a quelle idee si prestavano: «il quadro che emerge da questi supplementi è un ritratto di famiglia puntuale, ironico, divertente, dissacratorio, polemico, in movimento». Anche se «qualunque pezzo è sempre un pezzo di critica sociale», Perriera non mancava mai nei suoi di trovare un ambito di atemporalità che fa oggi del suo giornalismo culturale un grande genere letterario ormai perduto.‎

‎Perrin Roland‎

‎Roman du transsaharien‎

‎Anonyme Broché 1982 In-8 (16 x 24 cm.), broché, non-paginé, environ 80 pages ; jaquette manquante, quelques traces sur les plats, dos à peine frotté, intérieur frais, bel état. Livraison a domicile (La Poste) ou en Mondial Relay sur simple demande.‎

Référence libraire : qg1487

Livre Rare Book

Abraxas-Libris
Bécherel France Francia França France
[Livres de Abraxas-Libris]

42,00 € Acheter

‎Perrini Laura‎

‎A Roma per mano a Federigo Tozzi. Lungo le strade dell'Urbe‎

‎ill., br. Il libro raccoglie le principali descrizioni paesaggistiche di Roma presenti nelle novelle, nei romanzi e nei taccuini di appunti di Federigo Tozzi. ?Nonostante lo scrittore abbia vissuto nella capitale soltanto sei anni - dal 1914 al 1920 - le immagini che ci ha lasciato, sia dei luoghi del centro, sia della campagna fuori dalle Mura aureliane, sono numerosissime. Molti di questi luoghi sono oggi irriconoscibili perché la città dove ha vissuto Tozzi è la "Roma sparita" delle cartoline antiche, con i pastori che portavano le pecore a bere nel Tevere "affondando con le zampe" nel greto fangoso e con i reperti antichi che spuntavano dappertutto in mezzo all'erba. È la Roma delle botticelle (le tipiche carrozze trainate dai cavalli) e dei primi teatri di posa costruiti fuori dalle mura: edifici in legno e stoffa dove prendeva vita "il cinematografo".‎

‎Perrone Lia‎

‎Il caso Moro tra storia e finzione‎

‎br. Dal 1978 a oggi, Leonardo Sciascia, Alberto Arbasino, Dario Fo, Giuseppe Ferrara, Marco Bellocchio, Giorgio Vasta, Daniele Timpano e numerosi altri scrittori, drammaturghi, cineasti si sono appropriati del caso Moro trasformandolo in un oggetto narrativo all'incrocio tra storia e finzione. Questa abbondante produzione fittiva è al centro del presente saggio: l'accurato censimento dei testi e la loro analisi approfondita si accompagnano in questo volume ad una riflessione più ampia sulla relazione tra l'evento e la sua rappresentazione artistico-letteraria, che consente di interpretare con sguardo critico lo slittamento di Aldo Moro da figura storica "reale" in homo fictus e di aggiornare alla luce di nuovi elementi la questione spesso dibattuta delle influenze reciproche tra riscritture del caso Moro e immaginario collettivo.‎

‎PERSICH, WALTER‎

‎Bagdadbahn 1893 (Roman einer Diplomatenintrige)‎

‎Berlin, Schaffer-Verlag 1941. Pappband, 8°, 285 S., 30. Tausend‎

‎Einband leichte Gebrauchsspuren (Bilder im JPG.- oder PDF.Format auf Anfrage)‎

Référence libraire : 15637

‎Perticari Giulio conte‎

‎Operette‎

‎Il Tipografo a chi legger? - 1 16,2x10 cm., legatura inmezza pelle con fregi e titoli in oro al dorso, piatti marmorizzati, pagg. XXIII, 295 su bella carta bianca, in italiano, buone condizioni. Edizione rara. Biografia di Giulio Perticari scritta da Filippo Mordani -Degli Scrittori del Trecento e de' loro Imitatori - Dell'Amor patrio di Dante Alighieri - Intoprno la morte di Pandolfo Collenuccio - Lettere Familiari e Delle Nozze di Costanzo Sforza con Isabella d'Aragona‎

‎PERUCHO, JOAN‎

‎Ein Ritterroman.‎

‎München und Wien, Carl Hanser Verlag 1991. Hardcover mit Schutzumschlag, 8°, 192 S., aus dem Katalanischen von Jürg Koch, "Tapfere Ritter und schöne Prinzessinen, edle Sultane und finstere Scheichs bevölkern diesen Roman, der in der Gegenwart und gleichzeitig im Mittelalter spielt und erzählt wird mit Poesie und verschmitztem Humor."‎

‎Leichte Gebrauchsspuren (Bilder im JPG- oder PDF-Format auf Anfrage)‎

Référence libraire : 13576

‎PERUTZ, LEO‎

‎Wohin rollst du, Äpfelchen (Roman)‎

‎Berlin, Verlag Ullstein 1928. Ganzleinen, 8°, 276 S., 1. Auflage, Erstausgabe, »Ullsteins Gelbe Reihe«‎

‎Einband leichte Gebrauchsspuren, leicht schiefgelesen (siehe Bild)‎

Référence libraire : 17375

‎Pesaro Nicoletta; Pirazzoli Melinda‎

‎La narrativa cinese del Novecento. Autori, opere, correnti‎

‎br. La narrativa cinese del Novecento ha incarnato tutte le sfide e le contraddizioni della modernità. Eletta a genere letterario più rappresentativo all'inizio del secolo, ne ha attraversato i tumultuosi mutamenti intrecciando suggestioni occidentali ed elementi stilistici e filosofici della tradizione. Il volume propone un percorso storico e tematico analizzando in profondità gli autori e i testi che hanno contribuito fino ai nostri giorni alla creazione di un universo letterario unico e innovativo. Particolare attenzione viene posta sulle idee, il linguaggio e lo stile che caratterizzano gli autori del Novecento cinese, da Lu Xun a Wang Shuo, da Zhang Ailing a Mo Yan. La complessa commistione e la contrapposizione tra arte e ideologia che convivono nella loro narrativa rivelano anche la complessità dell'interazione tra correnti, movimenti e istanze dei singoli scrittori e scrittrici con una società cinese in continua trasformazione, e il fascino di scritture lontane ma sempre in dialogo con il mondo.‎

‎Pessoa Fernando‎

‎Cronaca della vita che passa‎

‎brossura Il titolo del libro è tratto dal titolo di una rubrica (appunto "Cronaca della vita che passa") tenuta da Fernando Pessoa nell'aprile del 1915 per "O Jornal". Sono pagine che trattano, in corsivi brevi e veloci che ci permettono così di conoscere l'aspetto più squisitamente giornalistico del poeta portoghese, di politica, di vita quotidiana, di carattere dei portoghesi, di letteratura, di filosofia e con il consueto piglio, sempre polemico, sempre corrosivo, ma arguto e sottile, di Pessoa. A queste "cronache", fanno seguito i suoi due articoli scritti in occasione della misteriosa visita e della presunta scomparsa (1930) del sedicente mago Aleister Crowley: il "mostro di perversità", il "vile degenerato", il "peggior uomo dell'Inghilterra", colui il quale si era ribattezzato "la Bestia 666". E per rileggere questo curioso interesse di Pessoa per il mago inglese vengono riportate anche le quattro lettere da lui scritte a Crowley e infine gli Appunti del capo della polizia generale E. De Bono al Capo del Governo Sua Eccellenza Benito Mussolini sul cittadino inglese Edward Alexander Crowley. Appunti che costeranno alla cosiddetta Bestia 666 l'espulsione da nostro Paese in quanto persona non grata.‎

‎Pessoa Fernando‎

‎Il libro dell'inquietudine‎

‎brossura "Il libro dell'inquietudine" è il "Grande Libro" che Pessoa scrisse nel corso di tutta la vita, il progetto mai concluso cui si dedicò dagli anni Dieci al 1934 almeno. "Il libro che Pessoa ha scritto ma non ha mai letto" secondo la paradossale definizione di Eduardo Lourenço, ci è giunto in forma di centinaia di frammenti che, nella loro grande maggioranza, raccontano l'autobiografia "senza avvenimenti" di Vicente Guedes prima, di Bernardo Soares poi. In particolare Soares, aiuto contabile in una ditta di Lisbona, è l'uomo qualunque, prigioniero della quotidianità, stritolato dal ripetersi di giorni sempre uguali e dalla mediocrità dei colleghi, l'uomo perennemente alla finestra, le cui vie di fuga sono l'arte, il sogno, l'immaginazione. Cinico, a volte freddo, egocentrico ed egoista, Soares scruta dentro di sé con narcisistico, morboso ed esacerbato interesse per le proprie sensazioni. I brani di diario, i cui motivi costanti sono il tedio, la stanchezza, l'inazione, il sogno, la fuga dal mondo reale, la fobia dei rapporti interpersonali, si alternano a riflessioni sull'arte, la politica, la scienza... Ma il "Libro" non è solo questo: è anche uno scrigno di testi di taglio simbolista, le cui atmosfere rarefatte ci proiettano in un mondo onirico e atemporale molto suggestivo.‎

‎Pessoa Fernando‎

‎Il libro dell'inquietudine. Ediz. integrale‎

‎br. "Il libro dell'Inquietudine" è stato pubblicato in Portogallo per la prima volta nel 1982. La difficoltà di lettura dei documenti originali - ritrovati in un baule dopo la morte di Fernando Pessoa - ha richiesto la loro trascrizione completa. Pessoa ci parla del disagio che sente nello stare in mezzo agli altri e del disagio che la solitudine gli procura. Non trova sollievo né nell'una né nell'altra condizione; questo logorio lo snerva e lo porta a introiettare dentro di sé e nei suoi eteronimi la sua arte e la sua capacità analitica, per poi riprodurla sulla carta in cui trova il suo sfogo.‎

‎Pessoa Fernando‎

‎Lisbona‎

‎brossura Una vera e propria guida turistica di Lisbona, valida e utilizzabile ancora oggi, scritta nel 1925 dal più grande scrittore portoghese del Novecento: questi, in sintesi, il senso e l'importanza di questo volume, che accompagna il lettore alla scoperta di una delle più affascinanti e misteriose capitali europee. Scritta in inglese, questa guida faceva parte di un progetto più ampio e ambizioso che il Poeta voleva dedicare alla sua terra, rivendicandone il ruolo e l'importanza storica di fronte a un mondo che sembrava averla dimenticata: "All about Portugal" doveva intitolarsi la serie di pubblicazioni concepita da Pessoa e di cui questa guida resta la testimonianza più organica.‎

‎Pessoa Fernando‎

‎Lisbona. Quello che il turista deve vedere‎

‎br. Una vera e propria guida turistica di Lisbona, valida e utilizzabile ancora oggi, scritta nel 1925 dal più grande scrittore portoghese del Novecento: questi, in sintesi, il senso e l'importanza di questo volume, che accompagna il lettore alla scoperta di una delle più affascinanti e misteriose capitali europee. Scritta in inglese, questa guida faceva parte di un progetto più ampio e ambizioso che il Poeta voleva dedicare alla sua terra, rivendicandone il ruolo e l'importanza storica di fronte a un mondo che sembrava averla dimenticata: "All about Portugal" doveva intitolarsi la serie di pubblicazioni concepita da Pessoa e di cui questa guida resta la testimonianza più organica.‎

‎Pessoa Fernando; Abbati O. (cur.)‎

‎Il libro dell'inquietudine-Poesie. Testo portoghese a fronte‎

‎ril. "Il libro dell'inquietudine" di Fernando Pessoa raccoglie in maniera disordinata e "aperta" le centinaia di riflessioni del più celebre eteronimo dell'autore, Bernardo Soares. Tragico, ironico, profondo e irrequieto, figura tragica e imprescindibile del nostro Novecento, Soares il fragile, l'acuto, il silenzioso, che abita la vita nei suoi toni più grigi, la osserva, la comprende, la subisce, eppure l'ama con una passione a cui non si può sottrarre. Ricerca un equilibrio perduto che, suo malgrado, non troverà. A questo capolavoro della letteratura mondiale - ed entrando in dialogo poetico con esso - viene ora affiancata, con testo portoghese a fronte, un'ampia antologia (172 componimenti) della poesia orto-eteronima più significativa di Fernando Pessoa, gran parte della quale inedita in Italia. Ritroviamo qui tutti i temi, le ansie, le riflessioni appassionate che guidano la penna di Bernardo Soares, ma che trovano nel dire poetico dell'intellettuale portoghese un inimitabile intreccio di voci, che proviene dal fondo della coscienza di un unico individuo e si sviluppa compiutamente in quel "dramma in gente", ricercato e inscenato dall'autore, che giunge fino a noi, ammaliandoci e inquietandoci profondamente. Introduzioni di Orietta Abbati e Piero Ceccucci. Postfazione di Piero Ceccucci.‎

‎Pessoa Fernando; Ceccucci P. (cur.)‎

‎Il libro dell'inquietudine‎

‎ril. Le centinaia di riflessioni del più celebre eteronimo dell'autore, Bernardo Soares, raccolte in maniera disordinata e "aperta", in una sorta di "zibaldone", viene qui pubblicato in un'edizione curata dal lusitanista accademico Piero Ceccucci. Tragico, ironico, profondo e irrequieto, Soares riflette sulla vita, sulla morte e sull'anima, ma anche sulle sue memorie più intime e sullo scorrere del tempo, sui colori e le emozioni che osserva intorno e dentro di sé. Figura tragica e imprescindibile del nostro Novecento, Soares alias Pessoa scrive del proprio dolore con onestà e con una forza comunicativa che, nonostante l'incredibile delicatezza, riesce a tratti violenta e struggente. Soares il fragile, l'acuto, il silenzioso, abita la vita nei suoi toni più grigi, eppure l'ama come un vizio, come una droga, come una passione a cui non ci si può sottrarre, alla ricerca di un equilibrio perduto che, suo malgrado, non troverà.‎

‎Pessoa Fernando; Collo P. (cur.)‎

‎Il libro dell'inquietudine‎

‎br. "Il destino assegnò a Fernando Pessoa questo nome fatale, 'Pessoa, Persona': proprio a lui, che era una e mille persone, innumerevoli flatus vocis imprendibili e senza neppure un nome [...]. Nella nostra civiltà la Persona si installa come funzione prima di tutto linguistica, in delicato bilanciamento fra l'individuazione pronominale e la processualità di un soggetto inafferrabile se non come flusso, ritmo danzante, 'forma del movimento'. Il drammatico 'Je suis l'autre' che Nerval scrisse sotto un suo ritratto e l'estremistico 'Je est un autre' di Rimbaud, che in Pessoa risuonano alla lettera nel 'Viver é ser outro' (255) e in molti altri luoghi del 'Libro dell'inquietudine', fanno esplodere l'equilibrio instabile: il più profondo, autentico desassossego di Pessoa, l'inquietudine più devastante del Novecento, è questo porsi del Soggetto come altro da sé, questa non solo esistenziale, ma metafisica perdita della presenza. Pessoa è Persona e Personne, Tutti e Nessuno nel contempo, 'Todos os Nomes' e Anonimo assoluto: 'Everyman', Chiunque, Ognuno di noi." (dalla prefazione di Corrado Bologna). Con un testo critico di Jerònimo Pizarro.‎

‎Pessoa Fernando; De Cusatis Brunello N. (cur.)‎

‎Politica e profezia. Appunti e frammenti (1910-1935)‎

‎ril. In Italia Fernando Pessoa è noto soprattutto come il creatore dell'eteronimia, il brillante scrittore che ha immortalato la letteratura portoghese del XX secolo. È tutto vero, naturalmente, ma non è altrettanto noto che il poeta di Lisbona fu un profondo ed "eccentrico" pensatore socio-politico, che si confrontò con l'attualità del suo Paese in modo sempre trasversale e non allineato, spesso controcorrente, affrontando il passato, il presente e il futuro dell'Europa alla luce di miti, leggende e profezie. Studioso di politica, fu anche cultore di esoterismo: s'interessò alla massoneria e ai Rosacroce, alla teosofia e alla tradizione occulta del cristianesimo. Pubblicato a centotrent'anni dalla sua nascita, questo volume raccoglie «appunti e frammenti» - scritti tra il 1910 e il 1935 - dedicati alla politica e al mito, gettando finalmente luce su quelle zone rimaste in ombra della vita (plurale) di un grande poeta del Novecento.‎

‎Pessoa Fernando; Francavilla R. (cur.)‎

‎Il secondo libro dell'inquietudine‎

‎br. Il "Livro do Desassossego" è costituito soprattutto da una disordinata collezione di frammenti nutriti dalla linfa del desassossego - dell'inquietudine esistenziale, dello spleen, del perturbante. L'opera originale è di fatto uno zibaldone, un diario mai licenziato dall'autore come opera chiusa e compiuta. Nel 1986, Maria José de Lancastre e Antonio Tabucchi tradussero e curarono per Feltrinelli la prima edizione italiana del Livro do Desassossego, proponendo una scelta ragionata di lacerti da poco definitivamente attribuiti a Bernardo Soares - tratti dai due volumi della cosiddetta edizione "T" Prado Coelho - che finalmente dava a conoscere al pubblico, tentando una prima compilazione in forma di libro, lo zibaldone di Bernardo Soares filologicamente ancora "in divenire". "Il secondo libro dell'inquietudine, a cura di Roberto Francavilla, completa il lavoro di Antonio Tabucchi e Maria José de Lancastre e gli rende omaggio (e proprio perciò contiene nel titolo l'arbitrio dell'aggettivo secondo).‎

‎Pessoa Fernando; Mulinacci R. (cur.)‎

‎Sulla tirannia‎

‎br. Che Fernando Pessoa non fosse solo uno straordinario poeta, ma anche un brillante e originale pensatore lo confermano le migliaia di documenti usciti dal suo ormai mitico baule e dai quali emerge il ritratto di un intellettuale a tutto tondo, capace di frequentare con analogo talento tanto i più diversi generi letterari quanto i più inusuali filoni tematici. Tra questi, nella selva di appunti e progetti rimasti per la maggior parte inediti mentre il poeta era in vita, il filone forse più consistente per l'entità dei materiali e per la continuità dell'ispirazione - è quello di argomento socio-politico, a cui sono riconducibili le prose che compongono questo volume. Sotto il titolo di "Sulla tirannia" si trovano qui riuniti alcuni testi scritti da Pessoa nell'arco di quasi un ventennio, che testimoniano il suo inesausto interesse, soprattutto teorico, per le varie questioni inerenti al "governo della cosa pubblica", messo a fuoco, oltre che dalla prospettiva contingente del polemista (nel saggio intitolato "Società segrete", del 1935), anche da quella più generale di un vero e proprio sociologo della politica (in quello dal titolo "L'opinione pubblica", del 1919). Ne scaturiscono, tra gli innumerevoli spunti di riflessione, pagine di acuta disamina su fenomeni sociali quali le maggioranze e la formazione del consenso, nonché su concetti fondamentali come la democrazia e la libertà.‎

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