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‎Severini Anna Rita‎

‎Bir Zamanlar. Nel museo dell'innocenza‎

‎br. Istanbul, aprile 2011. Due italiane, Denise e Irene, si incontrano e si conoscono spinte da interessi diversi ma legati entrambi al Museo dell'Innocenza, struttura che Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, ha concepito negli stessi anni di redazione dell'omonimo romanzo. Il museo in quel momento è ancora in allestimento e aprirà da lì a un anno. Ma al suo interno il destino fa incrociare i percorsi di vita delle due donne, le loro esperienze e i loro sogni, le ambizioni di una giovane antropologa museale e le visioni di una lettrice matura e appassionata. In tutto questo s'impiglia, con esiti imprevedibili, anche la tranquilla esistenza di Deniz, collezionista e poeta che collabora da qualche anno ai lavori di messa a punto dell'esposizione. Ma non solo. Nella medesima trama vengono evocate e implicate altre esistenze, vissute circa quarant'anni prima. Sarà la sensibile Maia, di origini italiane e vissuta a Istanbul sin da bambina, a recuperare e ricomporre in un racconto unitario i diversi fili narrativi.‎

‎Severini Gilberto‎

‎A cosa servono gli amori infelici‎

‎br. Alla vigilia del nuovo millennio, un uomo si ammala e deve subire un delicato intervento chirurgico rinviato per un esame preliminare andato male. Nella lunga attesa decide di non ricevere visite. Preferisce passare il tempo leggendo e prendendo appunti per un ipotetico libro che non ha mai trovato il tempo o la voglia di scrivere. Scrive anche tre lettere fondamentali. A un suo collega d'ufficio. A un sacerdote che lo ha amato e da cui è scappato. A un misterioso personaggio senza nome, una specie di alter ego, vero o inventato, con cui ha creduto di parlare per tutta la vita. In queste tre lettere l'uomo racconta incontri ed eventi fondamentali nella propria esistenza, svela retroscena, e allo stesso tempo riflette sulla storia del proprio paese: il mitico e mancato '68, il lavoro odiato, le contestazioni al teatro di parola alla fine degli anni Settanta, i desideri fuggiti, gli amori infelici vissuti e suscitati, la rivoluzione tecnologica. Un percorso accidentato, ironico, doloroso, accompagnato da un dubbio: "Ho trascurato davvero la parte migliore della vita?"‎

‎Severini Gilberto‎

‎Backstage‎

‎br. Lucio Dalla e Balotelli, Cassano e Gaber, Flaiano e Colin Firth, Moravia e Pier Vittorio Tondelli. Ci sono anche loro nel "Backstage" di questo concerto in cui il sentimento della perdita non è mai più forte dell'amore per la vita. In dialogo con il suo editore, Severini racconta le difficoltà di scrivere un libro sulla condizione di orfano: non solo orfano di padre ma anche "della fede. Della politica. Del futuro." Muovendo dalla propria esperienza, l'autore passa a brevi e fulminanti racconti di amici, conosciuti tra gli anni Sessanta e Ottanta, che erano orfani pur avendo i padri in vita: "Lo dicevamo l'ultima volta che ci siamo visti, Andrea: di orfani con i genitori in vita ce ne sono tanti." Racconti di ragazzi che nel passaggio epocale dall'Italia contadina a quella industriale "diventavano per scelta orfani del mondo dei padri e dei fratelli maggiori, da cui scappavano ogni sera uscendo di casa." Ritratti formidabili di individui e di un'epoca, capaci di trasformare Backstage in una ragionata e sintetica autobiografia italiana. Consapevole, infine, dei tanti anni dedicati alla scrittura, Severini immagina sia arrivato il momento di tentare un bilancio. Lo spiega con una lunga riflessione in cui i ricordi del passato si alternano a irruzioni del presente. La pagina si popola di personaggi, tra realtà e finzione, sconosciuti o noti, citati con rapidi frammenti delle loro opere o ritratti con nostalgia, come l'amico poeta Franco Scataglini.‎

‎Severini Gilberto‎

‎Dilettanti‎

‎br. Sergio, Giulio, Vincenzo, la dottoressa Giovanna, Lorenzo e il giovanissimo Marcello sono i protagonisti di questa lunga carrellata in piano sequenza che prende le mosse dalla fine degli anni Cinquanta in una cittadina delle Marche, dominata dalla Chiesa, dai riti e dal controllo sociale, per proseguire con brevi incursioni romane negli anni Settanta, e approdare, infine, ai territori contemporanei della rete, degli ambienti virtuali, senza più centri e periferie, capaci di incoraggiare imprevedibili dialoghi tra sconosciuti, magari anche tra giovani e maturi, sul crinale di un desiderio sempre più diretto, a tratti brutale, ma allo stesso tempo ambiguo nei suoi accenti romantici. Una galleria di "dilettanti della vita", di protagonisti sentimentali, integri, ma anche goffi e spaventati, spesso incapaci di collegarsi con orgoglio e determinazione ai propri desideri.‎

‎Severini Orsola‎

‎Il consolo‎

‎br. Orsola ha trentaquattro anni, due figli piccoli, una bella casa ai Parioli, un lavoro part-time per stare dietro alla famiglia, un grosso cane e una vita apparentemente perfetta. Nonostante una ferrea educazione femminista e comunista, la sua realizzazione maggiore è essere madre, lo ha sognato sin da quando era bambina e le sono piaciute talmente tanto le sue due gravidanze precedenti da aver convinto il marito a lanciarsi in una terza. Solo che, alla prima ecografia dopo le fatidiche dodici settimane, qualcosa si spezza: la traslucenza nucale del feto mette in rilievo una forte anomalia, tanto grave da dare come possibili esiti un aborto nei mesi successivi o una morte dopo la nascita. Quello di Orsola, se mai dovesse nascere, non sarà mai un bambino con una vita normale. Da questo momento per lei e il marito Marco inizia il calvario di chi in Italia sia costretto o voglia abortire, tra obiettori di coscienza, strutture inadatte, la mancanza totale di supporto e informazioni. In un paese in cui abortire è ancora una colpa che neanche il privilegio può lavare, Orsola affronta il lutto della propria imminente perdita ricordando il padre, morto da poco, medico calabrese comunista eccentrico e solidale, la cui mancanza nelle dolorose settimane di avvicinamento all'aborto è ancora più evidente. Il consólo - ovvero l'offerta di cibo alla famiglia del defunto - è qui sia quello della famiglia calabrese dopo il funerale del padre, sia quello di chi attraverso la scrittura cerca di rimettere insieme i pezzi di una vita che si è smontata e su cui pesa lo stigma di una società cattolica e giudicante. Una storia vera, una denuncia potentissima a sanità e società italiana, che condannano le donne a rimanere sole di fronte a una scelta, comunque, dolorosa e irreversibile.‎

‎Severo Marco‎

‎Sempre meglio lavorare‎

‎br. Era l'estate del 2005, internet esisteva da anni e i social network si apprestavano a cambiare le regole della comunicazione. Eppure, quella mattina, la confraternita della macchina da scrivere marciava senza esitare, legione di piombo e acciaio, verso il grande magnete della scuola di giornalismo, piena di fede nella celebre frase di Barzini: «Fare i giornalisti è sempre meglio che lavorare» Pensato come un racconto sul precariato nel settore dell'informazione, intrecciato con un reportage dagli uffici di una misteriosa agenzia postale, questo libro non è solo uno sconsolato lamento sulla società del lavoro flessibile, ma anche un diario sui sogni delusi e sulla sete di libertà di quanti sono diventati adulti mentre il mondo intraprendeva radicali trasformazioni. E per i quali, forse, più che un romanzo di formazione - quale quest'opera potrebbe essere - si addice un romanzo di "deformazione".‎

‎SEVESO Marco Sanremo 1945‎

‎Marco Seveso‎

‎Grosseto: Galleria Comunale ''P. Pascucci'' 1983. Legatura con punto metallico stapled binding. Molto Buono Very Good. Catalogo di mostra 5-19 marzo 1983. Uno scritto dell'Artista. Con 6 ill. in nero e attività espositiva. 8vo. pp. 12. Molto Buono Very Good. . Galleria Comunale ''P. Pascucci'', unknown‎

書籍販売業者の参照番号 : 96420

‎SEYDOUX (François).‎

‎Dans l'intimité franco-allemande. Une mission diplomatique.‎

‎Paris Editions Albatros 1977 1 vol. broché in-8, broché, 184 pp. Envoi de l'auteur à Jean Mauriac.‎

書籍販売業者の参照番号 : 98524

Livre Rare Book

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‎Dans l'intimité franco-allemande. Une mission diplomatique.‎

‎Paris Editions Albatros 1977 1 vol. broché in-8, broché, 184 pp. Envoi de l'auteur à Jean Mauriac.‎

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‎SEYDOUX (François).‎

‎Le métier de diplomate.‎

‎Paris Editions France-Empire 1980 1 vol. broché in-8, broché, couverture illustrée, 233 pp., 8 planches hors-texte. Envoi de l'auteur à Jean Mauriac.‎

書籍販売業者の参照番号 : 98531

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‎SEYDOUX (François).‎

‎Le métier de diplomate.‎

‎Paris Editions France-Empire 1980 1 vol. broché in-8, broché, couverture illustrée, 233 pp., 8 planches hors-texte. Envoi de l'auteur à Jean Mauriac.‎

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‎Seydelmann, Gertrud‎

‎Gefährdete Balance. Ein Leben in Hamburg 1936-1945.‎

‎Hamburg, Junius, 1996. Broschiert, Schutzumschlag, 8°, 240 S.; -sehr gutes Exemplar.‎

‎isbn 3885062658‎

書籍販売業者の参照番号 : 11665

‎Seyfarth, Irmgard‎

‎Tapfere kleine Dagmar‎

‎Eine Mädchgengeschichte. Köln, Agrippina-Verlag, 1954. Kl.-8vo. Mit Illustrationen. 80 S. Farbiger Or.-Pp.; etw. beschabt.‎

‎Die dreizehnjährige Dagmar mit Steno- und Schreibmaschinenkenntnissen springt für ihre große kranke Schwester bei der Betreuung eines schwierigen Filmstars ein. - Illustrationen ausgemalt.‎

書籍販売業者の参照番号 : 74305

‎Seymour St. John Drelincourt fl. 1883 1945‎

‎The twelfth century reformation in Ireland‎

‎Dublin : Association for Promotion of Christian Knowledge 1932. First Edition. Near fine copy in the original stiff-card wrappers; edges very slightly dust-dulled and toned. Remains particularly and surprisingly well-preserved; tight bright clean and especially sharp-cornered. Series; St. Patrick's commemoration booklets ; 8. Physical description; 23 1 p. ; 18.6 cm. Subjects; Ireland - Church history. Dublin : Association for Promotion of Christian Knowledge unknown‎

書籍販売業者の参照番号 : 233949

Biblio.com

MW Books Ltd.
Ireland Irlanda Irlanda Irlande
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‎Sferra Giuseppe‎

‎Uno. Storie d'amore e tradimenti tra miti e accadimenti‎

‎br. Questo libro non racconta una storia, bensì le storie degli amori e dei tradimenti di un uomo, quivis de populo, sullo sfondo della storia d'Italia, in una città del sud che vanta origini greche, che mentre le vive riflette sulla società che intorno a lui cambia, a volte coprotagonista, a volte semplice spettatore. Cerca, nella relazione con gli altri, il senso della vita. Non è un uomo saggio, anche se lo ritengono tale, ma ha maturato alcune certezze: la storia è sempre diversa ma l'uomo è mosso sempre dagli stessi impulsi, dall'insopprimibile bisogno di senso e d'amore. Ciascuno troverà in questo libro tanto o poco di già noto secondo la sua esperienza, ma troverà sicuramente spunti di riflessione.‎

‎Sferrazzo Sebastiano‎

‎Ti voglio bene, come se tu fossi normale‎

‎brossura Un libro sul coraggio, sulla forza di affrontare sempre nuove battaglie e sull'essere pazienti.‎

‎Sfilli Claudia‎

‎L'urlo‎

‎br. Dedicato agli adolescenti e a tutti coloro che, per vergogna e fragilità, nascondono la loro pena nel silenzio. Virginia insegna lettere in un liceo. A metà anno scolastico nota in Alice, studentessa della IV C, un comportamento anomalo e un forte calo del rendimento. Sempre attenta ai problemi dei suoi studenti, coglie in quel cambiamento un segnale che conosce bene. In quella ragazza rivede sé stessa adolescente, timida ma orgogliosa, oggetto dello scherno feroce di un gruppo di studenti di quarta che la perseguitano fino al punto di toglierle la voglia di vivere. Il passato allora ritorna vivo e si intreccia con il presente... Virginia decide di andare a fondo. Vuole trovare la causa dei brutti segni sulla schiena della sua studentessa, dei suoi repentini sbalzi d'umore, del suo deperimento fisico, ma non solo... Ma Virginia ricorda la vergogna e la solitudine che avevano accompagnato la sua pena e ricorda il momento in cui la sopportazione aveva raggiunto il limite. Ricorda l'urlo che l'aveva liberata. "Ciò che possiamo fare non è eliminare i carnefici, ma dare forza alle loro vittime."‎

‎Sforza Lisa‎

‎Ceylon Colomba verde‎

‎ill.‎

‎Sforzini Loris‎

‎Curva Macci‎

‎brossura Il surreale e il paradossale e l'assurdo shakerati con brio nel dominio del buio.‎

‎Sforzini Loris‎

‎IoX‎

‎brossura Di giorno scaviamo e la ghiaia ottenuta è per riempire altri buchi, il lavoro di ieri e domani di oggi e se c'è un motivo mi è oscuro e se non c'è un motivo è lo stato e in quanto stato ha un esercito e polizia di ogni tipo e un arsenale attrezzato e prova tu a ribellarti, prova a resistere o a negare o a reagire, sono tipi da neuro‎

‎Sfregola Chiara‎

‎Camera single‎

‎br. Alle soglie dei trent'anni sembra proprio che Linda ce l'abbia fatta a diventare un'adulta. Ha un lavoro "creativo", un rapporto decente con i genitori e una fidanzata, Margherita, che le ha appena fatto una proposta di matrimonio, anche se nell'Italia del 2014 due donne ancora non possono sposarsi. E l'anello, a dirla tutta, ancora non c'è, ma poco importa: Quello che conta è la proposta, no? A quanto pare, no: Margherita molla Linda di punto in bianco, mettendola di fronte al fatto che non è assolutamente la persona adulta, responsabile e matura che credeva di essere. Deve riaprire una pratica che considerava archiviata da tempo: crescere.‎

‎Sfriso Ernesto Maria‎

‎In gara con i gabbiani. Cinquant'anni della nostra vita, dalla battaglia di Lissa alla prima guerra mondiale‎

‎br.‎

‎Sfurim Mendele Moicher‎

‎I viaggi di Beniamino Terzo‎

‎br. Spinto dalla lettura di favolosi libri di viaggio, Beniamino si avventura nel mondo accompagnato dal burlesco e assennato scudiero Senderl. Questa versione ebraica del Don Chisciotte è il capolavoro poetico di un'odissea comune alla letteratura yiddish, i cui eroi lasciano i piccoli e circoscritti borgo ebraici dell'Europa orientale per avventurarsi nel vasto e sconosciuto mondo. Non tanto per ricercare il nuovo, quanto per scoprire e accertare, sotto le apparenze non di rado inquietanti del diverso e del moderno, la presenza consolante di ciò che è già noto e familiare. Introduzione di Claudio Magris.‎

‎Sfurim Mendele Moicher; Leoni D. (cur.)‎

‎Fishke lo zoppo‎

‎br. "Fishke lo zoppo" è considerato il capolavoro di narrativa di Mendele Moicher Sfurim: dalle sue pagine emerge l'universo degli schnorrer, accattoni vagabondi, descritto con fedeltà e bonaria ironia. È come un'affettuosa esortazione ad abbandonare l'arretratezza e la chiusura dell'isolato mondo dello shtetl nel rispetto dell'autentica tradizione. Anche per questo Sfurim è unanimemente riconosciuto come il primo grande classico della letteratura jiddisch: nella sua opera trovano una perfetta sintesi l'entusiasmo riformistico degli illuministi e l'incrollabile saldezza dell'ebreo orientale dinanzi alle aggressioni della storia, la pietas tenerissima e la sbrigliata invenzione linguistica, con la sua irresistibile comicità.‎

‎Sgaggio Federica‎

‎L'eredità dei vivi‎

‎br. Alla fine degli anni Cinquanta, Rosa si trasferisce dal Sud al Nord Italia. È una donna intransigente che insegna alla figlia - colei che ci racconta la storia - il primo comandamento cui ogni donna deve obbedire: «Non piangere.» Rosa è la madre di Francesco che, a seguito di un incidente subito dopo la nascita, ha una forte disabilità. La lotta di Rosa per migliorare la vita di suo figlio diventa subito la lotta per i diritti di tutti coloro che non possono combattere per se stessi. In queste pagine, Rosa è una madre della quale la figlia racconta la vita; ma è anche, semplicemente, l'Italia: l'Italia ancora stordita dalla guerra negli anni Cinquanta, quella euforica dei Sessanta, quella turbinosa dei Settanta, quella privatizzata degli Ottanta, quella svuotata dei Novanta. Un'Italia, Rosa, messa alla prova da un marito da cui sceglie di fuggire, dalla disabilità del figlio, dalla figlia con la quale il rapporto è tanto stretto quanto conflittuale, dai cambiamenti sociali e politici che le avvengono intorno. L'Italia è anche quella raccontata dalla figlia, oggi, una nazione che non intende rinunciare alla propria storia e che vuole inventarne una nuova. "L'eredità dei vivi" è un romanzo politico, se politica è la lotta da combattere per attraversare i cambiamenti, per affermare i propri diritti, per avere la vita che si desidera. E questo romanzo ci dice che anche i sentimenti, anche i corpi, soprattutto i corpi, sono intensamente politici.‎

‎Sgambaro Carmine‎

‎Time freeze‎

‎brossura Time freeze: tecnica di ripresa visiva nella quale un grande numero di fotocamere, disposte attorno a un soggetto, scattano simultaneamente. Montando la sequenza degli scatti in un filmato si vede una scena tridimensionale svolgersi all'interno di quelle inquadrature a focale fissa. Osservare questa sequenza è analogo all'esperienza reale di camminare attorno a una statua mantenendo lo sguardo su di essa.‎

‎Sgambati Pietro‎

‎Emma. Il Nobel può attendere‎

‎brossura La Emma di Pietro Sgambati nasce dalla volontà di dare un riscatto alla figura femminile che Flaubert aveva voluto portare alla disperazione, scegliendo che la sua protagonista fosse una donna fragile, sciaguratamente ambiziosa, destinata ineluttabilmente all'insuccesso. L'autore ha voluto darle una seconda chance, raccontando di una donna della nostra cultura che, seppur di umili origini e tra mille vicissitudini, riesce a coronare la sua vita con una salda affermazione. Il romanzo ruoterà intorno a lei, alla sua storia d'amore col compagno di una vita e al suo audace lavoro quotidiano, quello di una magistrato, decisa a non chinarsi di fronte ai potenti, ma a combattere abusi e vessazioni, senza mai perdere la speranza. Fare giustizia: il motivo del suo agire quotidiano. L'autore, con le vicende che racconta con devozione e minuziosità, brama che il lettore percepisca ciò che Emma ha visto e sentito. Rileva polemiche tra Politica e Magistratura che a volte, invece di collaborare, si osteggiano vicendevolmente. La storia di Emma è un inno alla speranza. Dedicata ai giovani volenterosi ma spaventati da una società che non sembra avere posto per loro e a chi, fermamente, crede che i meritevoli avranno la loro ricompensa, le donne la loro rivalsa, i vinti la loro giustizia!‎

‎Sgambati Pietro‎

‎Reddito di cittadinanza‎

‎brossura Pietro Sgambati si colloca romanziere a sfondo storico poiché nelle sue opere - racconti, poesie, finanche nel saggio politico - ha come scopo riportare alla luce costumi e civiltà del periodo di riferimento che diversamente andrebbero sepolte. Al centro della sua cultura mette la persona con tutte le sue qualità e contraddizioni tipiche dei figli di Adamo ai quali la storia ha affidato l'eccellente compito: il recupero del paradiso perduto. Affinché tale progetto diventi reale, Pietro Sgambati richiama l'intero genere umano alla ragionevolezza per trovare una soluzione condivisa a una convivenza pacifica per tutti. Per Pietro Sgambati, quando una sola persona vive nell'indigenza, il problema sociale non deve mai essere considerato risolto. Il reddito di cittadinanza per Pietro Sgambati consiste nel riconoscimento del diritto a esistere. La dignità della persona, a prescindere da ogni e qualsiasi diversità, fa parte del diritto naturale: la piattaforma di base del diritto istituzionale.‎

‎Sgambati Stefano‎

‎Fenomenologia di Youporn‎

‎br.‎

‎Sgar Gina‎

‎La spada nella sabbia. Racconti isolati di guerriglia quotidiana‎

‎brossura‎

‎Sgaramella Nicola‎

‎Potrei raccontarvi‎

‎br.‎

‎Sgarano Aldo‎

‎Galeotto fu il convento‎

‎brossura Giunto all'età del pensionamento da professionista grafico, nel pieno della maturità, Adelmo comunica alla famiglia sbigottita, moglie e figli che pure ama teneramente, la sua determinazione a ritirarsi nel mitico Monastero montano di Sant'Altfrido, luogo dell'anima, già frequentato in passato instaurando con i monaci un solido rapporto di sincera amicizia e reciproca stima. Lì non cade mai nella monotonia. Anzi, così tante incombenze non le aveva mai sbrigate nemmeno quando si era trovato al culmine dell'attività lavorativa. Quel sacro luogo si rivela però pian piano fonte imprevista di ogni sorta di tentazione e tutto, dentro o fuori il cenobio, diventa occasione per la trasgressione e il peccato. E come fu il Libro di Ginevra e Lancillotto per Paolo e Francesca così per Adelmo Galeotto fu il convento. Per quanto cerchi di resistere a ogni lusinga seduttiva e alle relative conseguenze, sarà infine il suo passato a presentargli il conto e a cambiargli inaspettatamente il futuro oltre ogni speranza e oltre ogni timore. (n.d.e.)‎

‎Sgarbi Giuseppe‎

‎Lei mi parla ancora‎

‎br. "Hai sempre amato le attenzioni di Elisabetta. La tua voce cambiava quando parlavi al telefono con lei. Capivo chi era all'altro capo del filo dal tono che usavi. Quella dolcezza era riservata a lei. A Vittorio hai sempre parlato come parla un padre. A lei come una madre. A me come una donna. Possedevi il dono delle lingue. A ciascuno la sua. Nessuna mi aveva mai parlato così. Né nessun'altra l'ha mai fatto. Credo sia questa la cosa che mi ha fatto innamorare. La tua bellezza era l'esca, certo, ma è stata la tua testa a pescare nel mio cuore. Mai conosciuto una testa così. Lucida, vivida, fulminante. E io non sono mai stato tanto felice di aver abboccato a un amo. Un amore che vive anche adesso che tu non vivi più. Per questo il dolore è così grande. 'Finché morte non vi separi' è una bugia. Il minimo sindacale. Un amore come il nostro arriva molto più in là. E il tuo lo sento anche da qui." L'amore di Giuseppe Sgarbi per la moglie Rina, scomparsa un anno fa, è di quelli che non si trovano più. È stato un amore che ha dato pienezza, significato, profondità, valore e bellezza a una strada percorsa fianco a fianco negli anni, qui evocato in una "prosa piana, percorsa da echi e risonanze come ogni classicità." (Claudio Magris). Dopo "Lungo l'argine del tempo" e "Non chiedere cosa sarà il futuro" in questa sorta di romanzo-elegia "Nino" Sgarbi racconta, in un delicato e appassionato dialogo a distanza, l'amore inesauribile per la sua sposa, compagna e anima di tutta una vita.‎

‎Sgarbi Giuseppe‎

‎Lungo l'argine del tempo. Memorie di un farmacista‎

‎brossura "Soltanto ora, dopo quarant'anni, scopro il padre che non conoscevo e della cui storia non ero stato, se non episodicamente, curioso, per troppa diversità di carattere. Così, non convinto di particolari sorprese, ma pieno di affetto e di riconoscenza per quello che mi ha consentito di essere, ho iniziato a leggere 'Lungo l'argine del tempo', il libro che avete in mano. Fin dalle prime pagine ho provato emozione, entusiasmo, soddisfazione, e poi compiacimento per le rivelazioni e per lo stile, preso dal racconto di tante storie che non conoscevo. Ma anche un'ironia, un'intelligenza, una curiosità, un amore per la vita, un entusiasmo, una vitalità che mi erano del tutto sconosciuti. Tanti episodi sorprendenti e una visione del mondo così fresca, così giovane, oggi per allora. Mio padre scrive solo ora, a novantatre anni, ma tutti gli episodi che racconta sono davanti a noi." (Vittorio Sgarbi)‎

‎Sgariboldi Roberta‎

‎È soggettivo...‎

‎brossura Ho capito che la vita ti offre due possibilità, decidere di viverla o aspettare che finisca. Oggi è un altro giorno, uno di quelli che non ha né vincitori e né vinti e ringrazio Dio per avermi dato una seconda possibilità. La vita avanza veloce come un soffio, passano i giorni, i mesi e gli anni e quasi non ce ne accorgiamo. A volte sappiamo utilizzarla sapientemente, altre la sprechiamo dimenticando quanto sia importante. Perché la vita è la protagonista di questo racconto in cui assume il volto di Roberta, una donna a cui viene diagnosticato una malattia importante, da cui però può ancora guarire. È soggettivo è una gemma preziosa, una storia delicata che ci ricorda l'importanza della fede, dell'amore e della solidarietà, che mette in discussione tanti presupposti errati e ne crea di nuovi. È un racconto intimo, pieno di forza e vibrazioni, che proprio nel momento in cui tutto sembra perduto riesce paradossalmente a riempire di nuova luce la nostra vita.‎

‎Sghettini Liliana‎

‎Il cielo dalla mia finestra‎

‎br. Ilaria e Manolo sono giovani, innamorati e con tanti progetti da realizzare, ma la loro storia subisce una feroce battuta d'arresto quando Ilaria si ammala gravemente. I due ragazzi non hanno nemmeno il tempo di capire cosa stia succedendo, sanno solo di dover trovare il coraggio per affrontare il futuro. E insieme intraprendono un cammino di vita che, pur tra mille sofferenze e difficoltà, li condurrà verso traguardi inaspettati.‎

‎Sgorlon Carlo‎

‎La carrozza di rame‎

‎brossura Il giorno delle nozze lo sposo voleva stupire tutti arrivando con la sua lucente carrozza color rame. Invece tre infausti avvenimenti lo fecero arrivare in ritardo, su un cavallo rubato, e lo spinsero, poi, a ripartire dopo una sola notte d'amore. Emilio - protagonista di questo romanzo pubblicato da Carlo Sgorlon nel 1979 - è nato da quel disgraziato e fulmineo matrimonio ed è cresciuto nell'antico casale della famiglia materna a Malvernis. Dal 1885 al 1976, per quasi un secolo, Emilio è al centro della vita di quella piccola comunità friulana ed è anche il testimone dei grandi avvenimenti della storia italiana.‎

‎Sgorlon Carlo‎

‎La conchiglia di Anataj‎

‎brossura Nella Siberia prerivoluzionaria, un piccolo gruppo di emigranti friulani partecipa alla costruzione della ferrovia transiberiana. Uno di loro, Valeriano, dopo anni di vagabondaggi alla ricerca del lavoro, trova la sua seconda patria in un villaggio sperduto nella taiga siberiana. Qui, dove le buone e le cattive stagioni scandiscono il tempo del lavoro e del riposo, delle fatiche e dei sogni, con nuovi amici e un nuovo amore scopre il senso della sua vita.‎

‎Sgorlon Carlo‎

‎La notte del ragno mannaro‎

‎br. In una Udine avvolta da una notte senza fine, Sgorlon rende omaggio alle atmosfere alienanti di Kafka dando forma a contenuti angosciosi. Walter, che vive nella soffitta di un condominio e di giorno guida un camion, è svegliato di soprassalto da un rumore sordo. Ne cerca la fonte e crede di averla trovata nel camino. Scende in strada. Da quel momento, in una vicenda assurda e iperbolica, la città si trasforma per ospitare esseri umani dalle parvenze animali, in grado di apparire ora giovani, ora vecchi. Tutti compiono strane azioni, simili ad antichi riti, mentre Walter si muove nervosamente alla ricerca di un ferroviere, sempre inseguito da un vecchio scheletrito, che gli pone domande cui non sa rispondere.‎

‎Sgorlon Carlo‎

‎Lo stambecco bianco‎

‎ril. Negli anni della guerra civile libanese Mansùr, dopo aver perso la famiglia, fugge in Italia con la speranza di ritrovare il padre. Nelle sue avventure da clandestino la grande risorsa è la sua adattabilità a tutte le situazioni, la forte voglia di sopravvivere e cavarsela. Così Mansùr si fa adottare dall'Italia e dalla sua civiltà, e pur restando fedele al suo islamismo riesce a integrarsi perfettamente. L'incontro con il solitario Gregorio e l'affascinante Ines segnerà il suo destino e, insieme, finiranno per imporsi nella difesa ecologica della "loro" causa: la montagna e le sue leggende, come quella dello stambecco bianco, vengono salvate dall'ingordigia dell'affarismo e della speculazione edilizia.‎

‎SHARI BENSTOCK‎

‎Femmes de la Rive Gauche 1900-1940.‎

‎1987 Editions des Femmes, 1987, 502 pages, in 8 broché, état d'usage, quelques usures et frottements, avec jaquette en état d'usage, usures et frottements sur les bords des plats (fendillés) et les coins.‎

書籍販売業者の参照番号 : 18849 ISBN : 272100350

‎SHALER (A.J.) -- COLLOQUE INTERNATIONAL D'ASTROPHYSIQUE TENU AU COLLEGE DE FRANCE DU 17 AU 23 JUILLET 1939‎

‎Les novae et les naines blanches. Colloque international d'astrophysique tenu au Collège de France du 17 au 23 Juillet 1939 -- EDITION ORIGINALE -- 2 VOLUMES (COMPLETE SET)‎

‎P., Hermann, 1941, 2 volumes in 8, brochés, 208pp., planches hors texte, figures dans le texte‎

‎---- EDITION ORIGINALE ---- Observations des novae par LUNDMARK, GAPOSCHKIN, EDLEN, GAPOSCHKIN, STRATTON et BEALS- Théorie des novae, supernovae par Swings, Stroömgren et Baade. Comptes rendus publiés parr A.J. SHALER**4769/L6DE‎

書籍販売業者の参照番号 : 4769

‎Shakespeare - Michaux - Char - Frédérique - Kafk -, Garcia-Lorca - Steinbeck - Hugnet - Bonheur - Paulhan - Jarry‎

‎Les Quatre Vents n° 1 - Revue‎

‎Paris Aux Editions des quatre vents 1945 In-12 Broché Ed. originale‎

‎Edition originale. Cahier de littérature publié sous la direction de Henri Parisot. Textes de Shakespeare, Michaux, Char, Frédérique, Kafka, Garcia-Lorca, Steinbeck, Hugnet, Bonheur, Paulhan, Jarry. Prospectus pour le deuxième numéro inséré. >Bel exemplaire Très bon 0‎

書籍販売業者の参照番号 : 004071

‎SHARP Gene.‎

‎Résistance non violente en Norvège sous l'Occupation Nazie. Traduction P. Sempé.‎

‎1970 Orléans, Communauté de Recherche et d'Action non-violente d'Orléans, sans date ( vers 1970); in-4 ronéoté, sous couverture beige, titre en noir ; 23pp.‎

‎Petite tache foncée à la couverture. Bon état. ( CO2)‎

書籍販売業者の参照番号 : 8694

‎Shabtai Yaakov‎

‎Inventario‎

‎br. La storia si svolge a Tel Aviv e ha inizio, come altre opere di Shabtai, con una morte. Il primo di aprile muore il padre di Goldman, uno dei protagonisti, e l'intera vicenda occupa un tempo breve, dalla morte del padre di Goldman al suicidio di quest'ultimo, il primo di gennaio: da un torrido inizio estate a un fangoso inverno. Gli altri due protagonisti, lsrael e Cesar, compaiono all'inizio dell'opera, in pagine grottesche e surreali: inseguono di cimitero in cimitero, alveari brulicanti di folla, il funerale del padre di Goldman e intanto, nella luce accecante, nell'aria arida, sotto il sole cocente di quell'inizio di aprile, pensano al defunto. Perché, per esempio, uccise all'improvviso il cane "Nuit sombre", il cane nero della Kaminskaia?‎

‎Shadid Anthony‎

‎La casa di pietra‎

‎br. Si comincia con una casa da rimettere in sesto, nel sud del Libano, una casa di famiglia in cui sono passati i propri avi accumulando oggetti, sentimenti, culture. Per un anno intero Anthony Shadid abita e ristruttura quella casa, scoprendo in quelle stanze, attraversate con il passo del cronista, la storia della propria famiglia e di tutto il Medio Oriente. Muovendosi tra le grandezze e le meschinità dell'uomo, tra epoche di glorie e declino fino a una quotidianità sempre più difficile, Shadid racconta come si mischiano tra loro e come si scontrano le culture e perché ognuno di noi è inscindibilmente legato alle proprie radici.‎

‎Shafak Elif‎

‎I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo‎

‎br. La chiamavano Leila Tequila a casa e al lavoro, nell'edificio color palissandro sulla viuzza cieca che acciottolava giù verso il porto, annidata fra una chiesa e una sinagoga, negozi di lampadari e kebabberie: il vicolo che ospitava i più antichi bordelli autorizzati di Istanbul. Dieci minuti e trentotto secondi dopo che il cuore di Leila smette di battere la sua mente è in piena coscienza e quello che accade è sorprendente: scene cruciali della sua esistenza rivivono attraverso il ricordo dei sapori più intensi che abbia mai provato. Lo stufato della capra che suo padre aveva sacrificato per celebrare la tanto attesa nascita di un figlio maschio; la miscela di zucchero e limone che sobbolliva sul fornello, usata dalle donne per la ceretta mentre gli uomini andavano a pregare nella moschea; il caffè scuro e forte al cardamomo, per sempre legato alla via dei bordelli Leila sta morendo, ma la sua anima lavora, implorando di essere salvata mentre abbandona il corpo. Ma cosa è successo a Leila, la prostituta, trovata cadavere di fronte a un campo di calcio umido e buio, dentro un bidone dell'immondizia con i manici arrugginiti?‎

‎Shafak Elif‎

‎Il palazzo delle pulci‎

‎br. Un professore universitario che si divide tra la passione per le donne e quella per Kierkegaard, la misteriosa Amante Blu, la stramba Igiene Tijen con la figlioletta Su, la vecchia Madama Zietta: sono gli stravaganti inquilini di Palazzo Bonbon, un edificio signorile ormai fatiscente nel cuore di Istanbul. Costruito a metà degli anni Sessanta da un ricco emigrato russo per la moglie pazza, è diventato un condominio, infestato dagli insetti e appestato da un odore terribile di cui non si conosce l'origine. Un eccentrico palcoscenico per le intricate vicende e le ossessioni dei protagonisti del Palazzo delle pulci, che intrecciano i loro destini sullo sfondo di una inquieta e vitale Istanbul, sospesa tra modernità e tradizione. Dopo lo straordinario successo della Bastarda di Istanbul, Elif Shafak ci regala un memorabile affresco della città sul Bosforo, da cui emergono i mille volti di una terra dal fascino senza fine.‎

‎Shafak Elif‎

‎La bastarda di Istanbul‎

‎br. Istanbul non è una città, è una grande nave. Una nave dalla rotta incerta su cui da secoli si alternano passeggeri di ogni provenienza, colore, religione. Lo scopre Armanoush, giovane americana in cerca nelle proprie radici armene in Turchia. E lo sa bene chi a Istanbul ci vive, come Asya, diciannove anni, una grande e colorata famiglia di donne alle spalle, e un vuoto al posto del padre. Quando Asya e Armanoush si conoscono, il loro è l'incontro di due mondi che la storia ha visto scontrarsi con esiti terribili: la ragazza turca e la ragazza armena diventano amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli. Elif Shafak, nuova protagonista della letteratura turca, affronta un tema ancora scottante: quel buco nero nella coscienza del suo paese che è la questione armena. Simbolo di una Turchia che ha il coraggio di guardarsi dentro e di raccontare le proprie contraddizioni.‎

‎Shafak Elif‎

‎La casa dei quattro venti‎

‎br. Dicono che i gemelli siano inseparabili, due corpi per un'anima sola. Pembe e Jamila sono nate a tre minuti di distanza, nel piccolo villaggio curdo della Casa dei quattro venti. Jamila ha occhi verdi come l'edera, sogna di girare il mondo come i marinai e di svegliarsi ogni giorno in un porto diverso. Pembe è seria, posata, la sua risata è il rumore di due bicchieri che si toccano e le sue mani conoscono i segreti della vita e della morte. Da grande sarà una levatrice: quasi sacra, vivrà sospesa tra il mondo invisibile e quello visibile come la trama sottile di una ragnatela. E se Pembe resterà fino all'ultimo legata al villaggio e alla sua gente, Jamila andrà a Istanbul e poi a Londra, conoscerà l'amore e il tradimento, farà tre figli e troppi sbagli e alla fine tornerà nel luogo da cui era partita. Perché i destini di Pembe e Jamila si chiamano e si intrecciano fino a confondersi in quel disegno fragile e intricato che è la vita. Dopo "La bastarda di Istanbul", Elif Shafak ritorna con un nuovo romanzo ricco di magia e di sentimenti, d storie e di personaggi in bilico fra tradizione e modernità, tra la paura e una fortissima voglia di libertà.‎

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