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LAFONTAINE, O
Der andere Fortschritt. Verantwortung statt Verweigerung.
Hbg., Hoffmann u. Campe, 1985. 1. Aufl. 223 S. OLwd. m. OU. - Sehr gutes Expl. 1
Riferimento per il libraio : 239637BB
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LAFONTAINE, O
Der andere Fortschritt. Verantwortung statt Verweigerung.
Hbg., Hoffmann u. Campe, 1985. 1. Aufl. 223 S. OLwd. m. OU. - Gutes Ex. 1
Riferimento per il libraio : 238611BB
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Laforgue Jules
Sulla donna
brossura
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LAGARDELLE (Hubert)
Mission à Rome - Mussolini.
Paris, Plon, 1955 in-8, 307 pp., broché.
Riferimento per il libraio : 69266
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Laganà Daniele
Idillio romantico
brossura Un uomo che lotta per la libertà, ma essenzialmente un uomo che ama profondamente la propria donna. E la ama di un amore che non conosce limiti. La vita di Federico, un giovane abile ed estremamente maturo, entra in contatto con una dolce fanciulla, Dafne. Tra i due nascerà un profondo amore, che sarà coinvolto da eventi bellici e diplomatici, sciagure e miracoli, ma riuscirà a sopravvivere ogni volta sempre più ristorato e giungerà al proprio apogeo in un intenso ed imperituro idillio romantico.
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Laganà Giuseppe
A bocca aperta
brossura Non tutti amano il dentista, non tutti lo odiano, ma tutti, prima o poi, si trovano a doversi adagiare su una poltrona odontoiatrica. Quanti giovani sfoderano apparecchi ortodontici, quanti sbadigli rivelano copiose otturazioni! Questo comune destino potrebbe suscitare infiniti orizzonti letterari e cinematografici, ma, purtroppo, la cultura contemporanea lo tratta superficialmente, limitandosi a sterili stereotipi.
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Lagerbuch 1961" - "Ferienlager 1962 in Benediktbeuern
Tagebücher von je einwöchigen Ferienaufenthalten der kath
o.J. "Jungschar" der Konstanzer Münsterpfarrei in Benediktbeuern. 2 Teile in 1 Band. Zusammen 48 Bl. mit vielen teils farbigen Zeichnungen, einigen eingefügten Klebebildern, zahlreichen Fotografien u. Postkarten usw. Einfache Kordelheftung, hinterer Umschlag fehlt. [3 Warenabbildungen]
Riferimento per il libraio : 144250
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Lagerkvist Pär
Barabba
br. Barabba è il capolavoro di Lagerkvist, un classico assoluto della letteratura del XX secolo, pubblicato nel 1950, un anno prima che gli fosse conferito 0 premio Nobel. È un romanzo di rara potenza drammatica e suggestione visiva, caratterizzato da una scrittura densa e concisa, sicuramente nell'insieme debitrice della passione per il teatro dell'autore (che infatti ne trarrà una riduzione teatrale qualche anno più avanti). Così Lagerkvist conduce il racconto non per trame ma per scene (forse, stazioni), secondo le strutture tradizionali del dramma religioso, che tuttavia rappresenta con incisive pennellate narrative volte a delineare i personaggi e i moti del loro animo. Non dramma, non teatro quindi, ma narrazione pura alimentata dal senso scenico di chi amava il teatro. "Barabba è lo studio di un essere che dal suo stato primitivo di bruto evolve in uomo, a causa di un trauma rivelativo, e che desidererebbe cogliere il senso della ragione dei suoi ora nuovi sentimenti, di quella, vaga, presenza divina che scorge nelle cose, in quegli altri, i cristiani, cui vanamente vorrebbe mescolarsi sottraendosi alla sua decisa funzione simbolica: Barabba, l'uomo 'con sul petto il nome di Dio sbarrato da una croce'." (dalla Postfazione di Alessandro Ceni)
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Lagerkvist Pär; Ferrari F. (cur.)
Il nano
br. Scritto negli anni della Seconda guerra mondiale e ambientato in una corte rinascimentale italiana, "Il nano" è forse l'opera in cui più esplicitamente Lagerkvist si interroga sul presente: la guerra, la peste, gli avvelenamenti e i tradimenti narrati sono evidenti proiezioni delle tragedie di cui è testimone. Ma è soprattutto con l'inquietante figura del nano di corte che l'interrogativo si spinge fino in fondo, in un tentativo di capire perché periodicamente nella storia l'odio, l'indifferenza ai massacri, il trionfalismo bellico arrivino a prevalere su quei valori che rendono l'uomo umano. Il nano, che regge le fila dell'azione e attraverso il cui sguardo distorto veniamo a conoscenza di fatti e personaggi, incarna questa aberrazione, l'essere amputato della sua umanità fisica e spirituale che ubbidisce solo alla logica del potere. Disprezzando la corporeità in ogni sua manifestazione, dal cibo al desiderio, all'attaccamento alla vita, è nauseato dalla povertà, dalla malattia, dalla sporcizia dei profughi; privo di trascendenza, è cieco alla nostalgia dell'infinito, al dubbio e alle contraddizioni, alla gioia, all'arte e all'amore, scambiando per superiorità la propria limitatezza e per lucidità la propria mediocrità. Ma il nano non è che quella creatura "dal volto di scimmia che talvolta leva la testa, affiorando dai bassifondi dell'anima", è il "sosia" del principe guardato con un cannocchiale capovolto. Sterili, i nani sono generati dagli uomini, "appartengono alla razza umana e non vi appartengono, ospiti di passaggio, in una visita che dura da migliaia di anni".
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Lagerlöf Selma
Bandito
br. Quando Sven Elversson torna a casa in Svezia, dopo anni di aristocratica educazione inglese e una spedizione al Polo Nord, ad accoglierlo trova solo diffidenza e disgusto: per quanto si metta al servizio della comunità, tutti lo evitano. Hanno saputo che lassù, tra i ghiacci, in preda alla fame e alla disperazione, ha mangiato carne umana, la colpa più grave che si possa commettere, che va contro uno dei più radicati tabù della civiltà: la sacralità della morte. Per i cannibali non c'è pietà. Neppure il giovane parroco riesce a perdonarlo. Anzi, è proprio lui, appena arrivato con la bella moglie Sigrun dalle lontane terre natali per fuggire la maledizione che grava sulla sua famiglia, a denunciarlo pubblicamente e a bandirlo dalla sua chiesa. E sarà lei, l'angelica Sigrun, che conosce la solitudine delle donne vittime di mariti che le «amano troppo» per lasciarle libere di realizzarsi, a vedere in Sven quello che è: un uomo buono e tormentato. Ma anche in quel villaggio di pescatori irrompe con la sua violenza la Prima guerra mondiale. E davanti alle atrocità di quella carneficina, sorge l'inevitabile interrogativo: è più sacra la morte o la vita? È più colpevole chi non rispetta un cadavere o chi accetta l'eccidio di uomini, donne e bambini? Con il crudo realismo di chi ha visto gli orrori del conflitto, ma anche con l'arte di chi sa fondere cronaca e leggende, avventure e senso del sovrannaturale, Selma Lagerlòf racconta una storia di caduta e redenzione che è una profonda denuncia non solo contro la guerra, ma contro tutto ciò che attenta alla dignità, alla libertà e alla sacralità di ogni singola vita umana.
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Lagerlöf Selma
L'imperatore di Portugallia
br.
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Lagerlöf Selma
La leggenda della rosa di Natale
br. Una foresta innevata che si trasforma a Natale in un meraviglioso giardino, impervie montagne che rivelano miniere d'argento, schiere di anime perdute che penano tra i ghiacci eterni, accudite da una vecchietta abbandonata che non si rassegna alla solitudine: è la Svezia delle antiche fiabe che rivive in questi racconti di Selma Lagerlöf, quella dei miti e delle leggende, delle storie tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche. Ma come nei suoi grandi romanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri, le passioni, le grandi domande morali. La fede nella bellezza di un vecchio abate che fa nascere un fiore nel buio inverno del Nord, la giovane che perde il suo amore in mare e trova nei sogni come riportarlo in vita, il violinista presuntuoso che impara l'umiltà dalla musica di un ruscello. Dietro un'apparente semplicità emerge una sottile indagine dell'animo umano: non c'è mai un "vissero felici e contenti" nelle sue storie, ma il lieto fine è segnato da una redenzione, l'accettazione di un limite, il superamento di una paura, una ritrovata fiducia nella fantasia. E quasi sempre il "miracolo" avviene attraverso un racconto nel racconto, quell'inesauribile potere dell'immaginazione di far vedere la realtà con altri occhi o di ricrearla, di trasformare uno scrigno nascosto nel tesoro dell'imperatrice Maria Teresa, e di insegnare a re Gustavo come il valore degli uomini superi ogni ricchezza.
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Lagerlöf Selma
La notte di Natale. Le leggende di Gesù
ill., br. Qualsiasi storia tocchi Selma Lagerlöf diventa un racconto che ci riguarda, che siano fiabe, miti o, come in questo caso, i vangeli apocrifi e le leggende raccolte nei suoi viaggi in Italia e in Oriente. Storie in cui rivivono l'impero di Augusto, la Giudea di Erode e Pilato, il deserto della regina di Saba e Salomone, ma anche le crociate di Gerusalemme e le origini della Firenze di Dante. Storie alternative, ispirate dai testi esclusi dalla Bibbia o fioriti nei secoli intorno alla figura di Gesù, che la Lagerlöf rivisita liberamente in novelle poco ortodosse e molto moderne, attraverso la sua capacità di comprendere i sottili meccanismi dell'animo umano, come a dire che non esistono limiti al narrare, che non c'è un'unica e vera versione, ma una ricchezza di racconti possibili per continuare a immaginare, a interrogarsi, a provocare. La vecchia Sibilla che dal Campidoglio vede nascere in Palestina il bambino che rinnoverà il mondo, i magi come tre poveri emarginati che seguono la stella cometa sognando oro e potere e scoprendo com'è umile la felicità, il sanguinario Tiberio colpito dalla lebbra a Capri e il lungo viaggio fino al nazareno che può miracolarlo, la passione con cui Raniero de' Pazzi tiene vivo il sacro fuoco che ispirerà i grandi fiorentini, e le proteste di san Pietro in paradiso per l'eterna sofferenza del mondo.
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Lagerlöf Selma
La saga di Gösta Berling
brossura "Caro lettore, per il Natale del 1891 fu pubblicato a Stoccolma il romanzo di una sconosciuta di trentatré anni: si chiamava 'La saga di Gösta Berling' e la sconosciuta Selma Lagerlöf. Il giorno dopo era famosa. Nel 1909 riceverà il premio Nobel e Marguerite Yourcenar la definirà 'la più grande scrittrice dell'Ottocento'. Il libro è tuttora annoverato tra i capolavori della letteratura europea. Ma per me non è 'solo' questo: 'La saga di Gösta Berling' è il romanzo che per primo mi ha fatto conoscere la magia e il fascino del nord, il più emblematico dell'arte del raccontare e di tutto quello che amo nella narrativa scandinava, che mi ha spinto a diventare editore. Poema epico, raccolta di leggende, saga, racconta le vicende di una stravagante compagnia di bohémien, musicisti, giocatori e bevitori 'allegri, spensierati, eternamente giovani' su cui domina la figura di Gösta Berling, il seducente prete spretato, bello come un dio greco, che irradia avventura e gioia di vivere, ma destinato a suscitare amori fatali e sventure. Una storia di perdizione e redenzione che accetta il male come il bene, le più alte aspirazioni e gli impulsi autodistruttivi, un mondo illuminato dall'amore e immerso in una natura incantata. È un libro che 'brucia', dice ancora la Yourcenar, di un'immaginazione ardente, uno dei romanzi su cui costruiamo i 'castelli imperituri del sogno e della fantasia'".
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Lagerlöf Selma; Berni B. (cur.)
Il carretto fantasma
br. La sera di San Silvestro sorella Edit sta morendo di tubercolosi. La giovane esprime un'ultima volontà: che si cerchi David Holm, noto ubriacone, che ha vanamente tentato di rimettere sulla retta via. Nello stesso momento, David Holm sente avvicinarsi il carretto dei defunti, quello che, secondo la leggenda, dovrà essere condotto da una persona malvagia, ultimo morto dell'anno. È il suo turno, ormai, di prendere il posto del cocchiere? Selma Lagerlöf è nata a Mårbacka nel Värmland nel 1858. Ha ottenuto il Premio Nobel nel 1909 ed è stata la prima donna ad essere nominata fra gli Accademici di Svezia (1914).
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Lagerlöf Selma; Berni B. (cur.)
Il carretto fantasma
br. La sera di San Silvestro sorella Edit sta morendo di tubercolosi. La giovane esprime un'ultima volontà: che si cerchi David Holm, noto ubriacone, che ha vanamente tentato di rimettere sulla retta via. Nello stesso momento, David Holm sente avvicinarsi il carretto dei defunti, quello che, secondo la leggenda, dovrà essere condotto da una persona malvagia, ultimo morto dell'anno. È il suo turno, ormai, di prendere il posto del cocchiere? Selma Lagerlöf è nata a Mårbacka nel Värmland nel 1858. Ha ottenuto il Premio Nobel nel 1909 ed è stata la prima donna ad essere nominata fra gli Accademici di Svezia (1914).
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Lagerlöf Selma; Villani T. (cur.)
La fanciulla della palude grande
brossura
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Lagerlöf, Selma
Wunderbare Reise des kleinen Nils Holgersson mit den Wildgänsen
Übersetzt von Pauline Klaiber. 83. Tsd. München, Albert Langen, 1928. Gr.-8vo. Mit 8 Farbtafeln u. 95 Illustrationen von Wilhelm Schulz u. einer doppelblattgroßen Karte. 2 Bl., 507 S. Illustrierter Or.-Lwd.; Kapitale u. Kanten tlw. beschabt u. etwas fransig. [6 Warenabbildungen]
Riferimento per il libraio : 196563
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Lagerlöf, Selma
Wunderbare Reise des kleinen Nils Holgersson mit den Wildgänsen, aus dem Schwedischen von Pauline Klaiber,
München, Albert Langen / Georg Müller, o.J. [ca. 1940]. gr.8°, 469 S. mit 95 Textabbildungen und 8 farbigen Vollbildern von Wilhelm Schulz sowie einer Übersichtskarte von Schweden, Typo: Fraktur, gelber original Leineneinband mit schöner Deckelillustartion und dem illustr. original Schutzumschlag, 116. - 120. Tsd. der Schutzumschlag zart angerändert und mit sehr sehr kleinen Randfehlstellen sowie am Vorne und am Rücken unten mit Fettfleckchen, Namens- und Datumsvermerk (1949) auf der Titelseite, sonst und insgesamt ein sehr gutes, sauberes Exemplar.
Riferimento per il libraio : 41896AB
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Lagioia N. (cur.); Raimo C. (cur.)
La qualità dell'aria. Storie di questo tempo
ill., br. Una selezione della letteratura italiana "under 40" con un taglio decisamente politico. I diciannove racconti - di cui uno per immagini - spaziano fra la pura fiction e il reportage narrativo e sono altrettante acute, ironiche, dolorose e commoventi riflessioni sul tempo e la realtà in cui viviamo. Il fatuo e ridicolo capitalismo italiano, le bravate degli estremisti neri degli anni Settanta, la sinistra diventata un approdo tra mille altri, la pubblicità sulle prime reti private, le vocazioni ambientaliste, la volontà di potenza del pensiero occidentale, le occasioni mancate e forse mai avute nel passaggio tra prima e seconda repubblica, le linee d'ombra, i terrorismi, il precariato intellettuale sono il tempo reale di questi racconti.
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Lagioia Nicola
Esquilino. Tre ricognizioni
br. A pochi passi da dove abito, nel quartiere Esquilino, a Roma, il giorno dopo il solstizio d'estate, alle tre del pomeriggio, tornando a casa trovo un vecchio signore gettato per terra, mezzo sepolto dalle buste d'immondizia, tra rifiuti alimentari ed escrementi. Schiena sull'asfalto, pancia all'aria, è possibile che sia appena morto. Guardo meglio. Mi rendo conto che respira.
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Lagioia Nicola
La ferocia
br. In una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto della strada provinciale. È nuda e coperta di sangue. A stagliarla nel buio, i fari di un camion sparati su di lei. Quando, poche ore dopo, verrà ritrovata morta ai piedi di un autosilo, la sua identità verrà finalmente alla luce: è Clara Salvemini, prima figlia della più influente famiglia di costruttori locali. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero andate cosi? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli - in particolare quello con Michele, l'ombroso, il diverso, il ribelle - può aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? Le ville della ricca periferia barese, i declivi di ogni rapida ascesa sociale, una galleria di personaggi indimenticabili, le tensioni di una famiglia in bilico tra splendore e disastro: utilizzando le forme del noir, del gotico, del racconto familiare, scandite da un ritmo serrato e da una galleria di personaggi e di sguardi che spostano continuamente il cuore dell'azione, Nicola Lagioia mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo.
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Lagioia Nicola
Occidente per principianti
br. Nell'estate del 2001 la redazione di un giornale riceve una notizia che potrebbe trasformarsi nello scoop della stagione: il primo amore di Rodolfo Valentino è ancora vivo. La donna sarebbe l'unica in grado di testimoniare l'educazione sentimentale della prima icona del mondo del cinema. Un giornalista senza prospettive, un regista minacciato dai creditori e una studentessa partono alla caccia di questa leggenda vivente. Percorrono la penisola da Roma a Milano, fino a Napoli e poi a Castellaneta. Un viaggio simile a un film, attraverso un paese ossessionato dall'ansia di apparire.
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Lagioia Nicola
Riportando tutto a casa
brossura
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Lagioia Nicola
Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi)
br. Un lui, una lei, la Roma di oggi, la classica storia d'amore che potrebbe ricominciare; ma il confidente del protagonista, fra partite a scacchi e tazze di caffè al bar, è... Lev Tolstoj. Con un linguaggio serrato ed elegante, un'ironia feroce, un continuo sovvertimento dei piani narrativi, Lagioia si diverte a trasformare la più convenzionale delle trame in «una macchina per la distruzione di cliché letterari» che non risparmia «Guerra e pace», le madeleines di Proust, il mito della droga e quello del ritorno all'infanzia: un romanzo d'esordio in cui si mescolano lo sperimentalismo europeo e il postmoderno americano.
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Lagomarsino Emanuele
Come un battito d'ali
brossura Maikol, trentaduenne milanese, è un ragazzo come tanti che si ritrova in una camera d'ospedale, in coma, lucido nella mente ma completamente paralizzato nel corpo: questo senza sapere perché. Perciò decide di ripercorrere tutte le fasi della sua vita, ricostruendo ogni momento importante per riuscire a raggiungere il black-out, quel momento che proprio non riesce a ricordare ma che ha cambiato radicalmente la sua vita. Maikol giungerà alla causa del suo male dopo un percorso interno che lo porterà alla disperazione e a volersi separare dal suo corpo così compromesso nel fisico e nella mente, a tal punto da augurarsi una morte che potrà liberare se stesso e i suoi cari da questa immane sofferenza. Pian piano, tutto inizia ad avere un senso e la processione di amici e parenti davanti al suo letto si trasforma nel risultato delle sue azioni.
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Lagorio Gina
Approssimato per difetto
br. La voce di un uomo, Renzo, racconta la propria esistenza, il proprio rapporto con gli altri, la storia, i valori, la propria vita, e come quel rapporto venga alterato, rivelato o inverato dalla malattia e dal lungo avvento della morte. Ma è anche un romanzo d'amore: quello che lo lega a Valeria, e che obbliga entrambi a un profondo confronto con se stessi. Rifiutando le convenzionali menzogne, scavando nei sentimenti fino alla lacerazione, ognuno dei due protagonisti corre l'estremo e solitario rischio della ricerca della verità.
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Lagorio Gina
Càpita
br. Il dolore, il corpo, la relazione con gli altri, l'istintivo attaccamento alla vita: sono questi i temi dell'ultimo libro di Gina Lagorio, "Càpita", una riflessione incalzante sull'esistenza filtrata attraverso l'esperienza della malattia. In queste pagine, le due tonalità maggiori della narrativa di Gina Lagorio - il realismo e l'intimismo - diventano strumento di conoscenza di sé e del mondo. Un'infallibile capacità d'osservazione, un'impietosa analisi della propria carne e della propria anima, il dolore fisico che spinge a una lancinante meditazione, una scrittura sapiente, insieme precisa e straordinariamente evocativa, ricca di echi e risonanze, un'ironia che evita ogni autocommiserazione, fanno di "Càpita" un libro forte, intenso, il bilancio spietato e poetico di una vita.
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Lagorio Gina
Wolf Beach
br.
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Lagostina Mario; Pistilli M. (cur.)
La cosa meccanica
br. Carlo è un ragazzo solo e svogliato che lavora sei mesi sì e sei no. Vive in una casettina striminzita attaccata alla montagna ai margini del paese, proprio come lui è attaccato ai margini del mondo. L'unico scopo della sua vita è rincorrere una stranezza meccanica che circola di notte nel bosco sopra casa sua. Ada è una giovane donna che lavora nella biblioteca del paese. Abita la casa dei suoi sogni, conquistata con pazienza e sacrifici, insieme al marito Nicola e alla figlia piccola. Ada è triste, non sta bene con l'uomo che ha sposato, e quella casa tanto bella è diventata col tempo come un coltello nella schiena. Decide di lasciare il marito, uomo testardo e violento, la casa, bella e vuota, per aver la possibilità di ricominciare tutto da capo. Si ritrova sola con la figlia, spaventata, senza niente oltre la paura. Carlo intanto va a caccia di quella cosa meccanica che sembra un tagliaerba con le gambe. Non sa come fare per catturarla, sente di doverlo fare, come se fosse costretto dall'ultimo residuo di dignità rimastagli, ma non c'è verso di prenderla. Anche Nicola non si rassegna. Spia la ex moglie, ingaggia due delinquenti squilibrati, che si fanno chiamare Pinco e Pallino, per tenerla d'occhio e tormentarla. Ada ha bisogno d'aiuto e solo Carlo saprà darglielo, perseverando nella sua folle caccia alla cosa meccanica.
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LAGRANGE
Pientures de Lagrange. Chatres. Texte de ~Bernard Privat
Paris: Villand & Galanis. 1969. First edition. Paperback. Very Good. 12mo. Original paper covers with glassine wrapper. 23 b/w illustrations. Stamps of the Mayor Gallery to title-page. Villand & Galanis. paperback
Riferimento per il libraio : 019486
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LaGuardia F. H.; Aldrich Winthrop W.; Buckner Mortimern et al Committe for the New York City Music Festival of 1939
Invitation to Join with Other Leaders of American Industry and Finance in Marking the Ultimate Establishment of New York City as the Music Center of the World During the New York World's Fair 1939
No. 418 of 500 copies. This book is the invitation of an officer of the American Surety Company of New York. Brown paper coverd boards with gilt musical decoration on front. 46pp. Tipped in plates. Hard Cover. Very Good/No Dust Jacket. Folio - over 12" - 15" tall. Hardcover
Riferimento per il libraio : 046838
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LAHANQUE Pierre
Les grands yeux de la nuit - Souvenirs de guerre
chez l'auteur, s.d., in-8 br., 221 p., coll. "Vérités historiques", non daté (1974), 24 planches de photos, jaquette défraichie, livre lui-même en bon état.
Riferimento per il libraio : QWA-8453
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Lahiri Jhumpa
Dove mi trovo
br. Sgomento ed esuberanza, radicamento ed estraneità: i temi di Jhumpa Lahiri in questo libro raggiungono un vertice. La donna al centro della storia oscilla tra immobilità e movimento, tra la ricerca di identificazione con un luogo e il rifiuto, allo stesso tempo, di creare legami permanenti. La città in cui abita, e che la incanta, è lo sfondo vivo delle sue giornate, quasi un interlocutore privilegiato: i marciapiedi intorno a casa, i giardini, i ponti, le piazze, le strade, i negozi, i bar, la piscina che la accoglie e le stazioni che ogni tanto la portano più lontano, a trovare la madre, immersa in una solitudine senza rimedio dopo la morte precoce del padre. E poi ci sono i colleghi di lavoro in mezzo ai quali non riesce ad ambientarsi, le amiche, gli amici, e «lui», un'ombra che la conforta e la turba. Fino al momento del passaggio. Nell'arco di un anno e nel susseguirsi delle stagioni, la donna arriverà a un «risveglio», in un giorno di mare e di sole pieno che le farà sentire con forza il calore della vita, del sangue. Questo è il primo romanzo di Jhumpa Lahiri scritto in italiano, con il desiderio di oltrepassare un confine e di innestarsi in una nuova lingua letteraria, andando sempre più al largo.
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Lahiri Jhumpa
L'omonimo
br. Vede la morte in faccia, Ashoke Ganguli, una notte d'ottobre, in India, quando il treno deraglia, i vagoni si accartocciano in un lampo. Lo salva il racconto che sta leggendo nell'attimo dell'incidente: Gogol, Il cappotto. Al lume della lanterna, qualcuno scorge le pagine del libro sparse per i campi: il giovane che ne solleva, con le ultime forze, qualche foglio è ancora vivo. Grato allo scrittore russo, sette anni più tardi, in America, Ashoke Ganguli decide di chiamare Gogol il primogenito appena nato. Ma quando cresce, man mano che si affaccia al mondo "nuovo", Gogol Ganguli trova insulso, fastidioso, quel nome che è un cognome, e neppure indiano. Si allontana allora dai genitotri e dalle tradizioni di famiglia, fino a che un evento tragico lo obbliga a tornare sui suoi passi.
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Lahiri Jhumpa
L'omonimo
br. Ashoke Ganguli sta leggendo un racconto di Gogol, quando il treno su cui viaggia deraglia nella campagna bengalese. E proprio le pagine di quel libro, che nel buio attirano l'attenzione dei soccorritori, lo sottraggono miracolosamente alla morte. Anni dopo, trasferitosi negli Stati Uniti con la moglie, decide di chiamare il primo figlio Gogol, in omaggio all'autore che gli ha salvato la vita. Il ragazzo non capisce le ragioni di questa scelta, trova il nome insulso e imbarazzante e fa di tutto per liberarsene, allontanandosi anche dai genitori e dalle tradizioni di famiglia, fino a quando un evento tragico lo obbliga a ritornare sui suoi passi. In questo romanzo Jhumpa Lahiri presenta un originale affresco sul tema del meticciato e sulla sensazione di smarrimento che spesso caratterizza la vita da emigrati.
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Lahiri Jhumpa
La moglie
br. Nati a quindici mesi di distanza in un sobborgo di Calcutta negli anni tormentati dell'indipendenza indiana, i fratelli Subhash e Udayan si somigliano al punto che perfino i parenti li confondono tra loro, ma sono anche l'uno l'opposto dell'altro. Subhash, silenzioso e riflessivo, cerca di compiacere i genitori esaudendo ogni loro richiesta; Udayan, ribelle ed esuberante, non fa che mettere alla prova il loro affetto. Così, quando sul finire degli anni Sessanta nelle università bengalesi si diffonde la rivolta di un gruppo maoista contro le millenarie ingiustizie subite dai contadini, Udayan vi si getta anima e corpo, pur consapevole dei rischi; Subhash invece se ne tiene alla larga e preferisce partire per gli Stati Uniti. I loro percorsi sembrano divergere inesorabilmente: Subhash intraprende una tranquilla carriera di studioso in una cittadina sulle coste del Rhode Island, mentre Udayan, contravvenendo alle tradizioni, sceglie di sposarsi per amore con Gauri, una giovane studentessa di filosofia, affascinata dal suo carisma e dalla sua passione. Poi la tragedia irrompe, improvvisa e distruttiva. Quando Subhash scopre cosa è accaduto a Udayan nella spianata dove da bambini trascorrevano intere giornate a giocare, si sente in dovere di tornare a Calcutta per farsi carico della sua famiglia e curare le ferite causate dal fratello, a partire da quelle che segnano il cuore di Gauri.
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Lahiri Jhumpa
La moglie
br. Nati a quindici mesi di distanza in un sobborgo di Calcutta negli anni tormentati dell'indipendenza indiana, i fratelli Subhash e Udayan si somigliano al punto che perfino i parenti li confondono tra loro, ma sono anche l'uno l'opposto dell'altro. Subhash, silenzioso e riflessivo, cerca di compiacere i genitori esaudendo ogni loro richiesta; Udayan, ribelle ed esuberante, non fa che mettere alla prova il loro affetto. Così, quando sul finire degli anni Sessanta nelle università bengalesi si diffonde la rivolta di un gruppo maoista contro le millenarie ingiustizie subite dai contadini, Udayan vi si getta anima e corpo, pur consapevole dei rischi; Subhash invece se ne tiene alla larga e preferisce partire per gli Stati Uniti. I loro percorsi sembrano divergere inesorabilmente: Subhash intraprende una tranquilla carriera di studioso in una cittadina sulle coste del Rhode Island, mentre Udayan, contravvenendo alle tradizioni, sceglie di sposarsi per amore con Gauri, una giovane studentessa di filosofia, affascinata dal suo carisma e dalla sua passione. Poi la tragedia irrompe, improvvisa e distruttiva. Quando Subhash scopre cosa è accaduto a Udayan nella spianata dove da bambini trascorrevano intere giornate a giocare, si sente in dovere di tornare a Calcutta per farsi carico della sua famiglia e curare le ferite causate dal fratello, a partire da quelle che segnano il cuore di Gauri. Questa donna indipendente e forte, insieme alla bambina che porta in grembo, diventa il simbolo del legame indissolubile tra i due fratelli e assume un ruolo centrale in una storia travolgente di sentimenti e di abbandoni, di fughe e ritorni. Perché questo è un romanzo che definisce con straordinaria limpidezza i sentimenti nella loro complessità, nella loro capacità di lacerare, di provocare conflitti ma anche di comporli. E «la moglie» è, in questo, la figura più rappresentativa, quella che assume un valore fortemente emblematico.
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Lahiri Jhumpa
Una nuova terra
br. Autrice di culto negli Stati Uniti, già premiata con il Pulitzer al suo esordio narrativo nel 2000, Jhumpa Lahiri torna con profonda sensibilità e maturità stilistica sui temi a lei cari. Si passa da Boston a New York, da Londra a Roma, dall'India alla Thailandia: scenari diversi per raccontare storie di esilio e di perdita, di amore deluso o negato, di maternità e conflitti famigliari. Al centro, le gioie e i drammi quotidiani di giovani immigrati di origine indiana, il loro senso di non appartenenza, le loro vite divise tra due paesi e due culture, tra la nuova libertà e il radicamento nella tradizione. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Ruma, una giovane madre indiana trasferitasi da poco a Seattle, riceve la visita del padre vedovo: il nonno instaura un tenero legame con il nipotino, ma non riesce a confidare alla figlia un segreto che potrebbe sconvolgerla; nel secondo, una donna bengalese, emigrata negli Stati Uniti con il marito che la famiglia ha scelto per lei, trova conforto alla solitudine in un amore proibito. Un'altra storia, quella di Hema e Kaushik, si dipana in un terzetto di racconti tra loro collegati, seguendo, dall'infanzia alla maturità, le vite di una ragazza e di un ragazzo che per un inverno hanno vissuto nello stesso appartamento a Cambridge: la loro è una vicenda in cui i sentimenti si intrecciano in modo rapsodico ma straordinariamente intenso. In questa magistrale sinfonia in otto movimenti, padri e madri, mariti e mogli, fratelli e sorelle, amici e amanti si incontrano e si scontrano; si osservano impietosi, assistono impotenti alle rispettive sconfitte e infelicità; vivono una vita apparentemente sospesa, in bilico tra rinuncia e speranza, finché un evento improvviso, come una conflagrazione, rovescia le prospettive e trasforma ogni cosa.
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Lahiri Jhumpa
Una nuova terra
br. Da Boston a New York, da Londra a Roma, dall'India alla Thailandia: scenari diversi per raccontare storie di esilio e di perdita, di amore, di maternità e di conflitti famigliari. Al centro, le gioie e i drammi quotidiani di giovani immigrati di origine indiana, le loro vite divise tra due paesi e due culture. Vite come quella di Ruma, giovane madre trasferitasi a Seattle con il figlio e subito alle prese con un segreto sconvolgente custodito dal suo stesso padre; o come quelle di Hema e Kaushik, una ragazza e un ragazzo le cui esistenze rincorrendosi tracciano un percorso condiviso che dall'infanzia li porterà fino alla maturità. Otto racconti di malinconica bellezza in cui Jhumpa Lahiri delinea, con profonda sensibilità e maturità stilistica, incontri e scontri di padri e madri, fratelli e sorelle, amici e amanti.
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Lahr, Gerhard
Silko
Ein Tag im Leben eines Silberreihers. Text von Alfred Könner. 4. Auflage. Berlin, Altberliner Verlag Lucie Groszer, 1979. 4to. Durchgängig farbig illustriert. 14 Bl. Farbiger Or.-Pp.; Kapitale etwas bestoßen. [4 Warenabbildungen]
Riferimento per il libraio : 194172
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Lai Benny.
VATICANO SOTTOVOCE. [Libro importante, introvabile]
(Codice VC/0002) In 16° 331 pp. Diario del giornalista presso la Santa Sede (1953-58). Legatura cartone editorile, titolo oro, sovraccoperta (lievemente usata). Volume ottimo. ~~~ SPEDIZIONE IN ITALIA SEMPRE TRACCIATA
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Lai Gloria
Fabellae. Tra stagioni e colori. Ediz. illustrata
ill., br. "Fabellae (piccole fiabe) - Tra stagioni e colori" è un libro illustrato che si incentra sull'essenza di temi come i ricordi antichi, le relazioni con ciò che ci circonda, la vita e la morte, i dolori a fronte delle perdite, la speranza di scoprire e di conservare i legami nonostante gli strappi, le abitudini individuali o le scelte sbagliate. Questo libro si offre ad ogni lettore con il proposito di riconsiderare i rapporti, con noi stessi, con le altre creature e con il pianeta, stimolando la parte creativa ed introspettiva di ciascuno di noi attraverso i colori. Questa pubblicazione vuole coinvolgere attivamente il lettore sollecitando l'empatia nei confronti dei personaggi di ogni fiaba, lasciando la possibilità di interpretare i disegni presenti all'inizio di ogni storia con sensibilità e fantasia. "Fabellae - Tra stagioni e colori" inaugura inoltre la nuova collana "croquis" dedicata alla rappresentazione grafica della realtà o dell'immaginazione, allargando all'illustrazione dell'emotività la linea editoriale.
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Laible, Otto (1898-1962):
Holzschnitt von Otto Laible, in der Platte monogrammiert. Vier junge Frau und eine ältere Frau am Ufer, in der Luft eine Schar Möwen.
Format (Bildbereich): 35 x 29 cm. Blattgröße: 53 x 44 cm. *Otto Laible (geb. 14. Januar 1898 in Haslach im Kinzigtal; gest. 22. April 1962 ebenda) war ein deutscher Maler und Grafiker. Studium an der Badischen Landeskunstschule in Karlsruhe, 1922 an der Karlsruher Kunstgewerbeschule, wo er Meisterschüler von Ernst Würtenberger wurde. 1944 wurde sein Karlsruher Atelier bei einem Bombenangriff zerstört. Nach dem Krieg gründete er mit Karl Hubbuch und anderen Künstlern die Künstlergruppe "Der Kreis". 1947 wurde er zum Leiter einer Zeichenklasse an die Staatliche Akademie der Bildenden Künste Karlsruhe berufen und dort 1949 Professor. - Sauber und gut erhalten. Graphiken de
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Laighton Oscar 1839 1939
Songs from Appledore
Cambridge Mass. Riverside Press 1899. First Edition. Near fine copy in the original gilt-blocked cloth. Spine bands and panel edges very slightly dust-toned as with age. Remains particularly and uncommonly well-preserved; tight bright clean and sharp-cornered. ; 0 pages; Description: 27 p. Front. illus. plates. 17 cm. [Cambridge, Mass. , Riverside Press] hardcover
Riferimento per il libraio : 25221
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Laimgruber, Monika
Das Riesenfest
Eine Geschichte von Max Bolliger. Zürich, Artemis, 1975. 4to. Durchgehend farbig illustriert. 12 Bl. Farbiger Or.-Pp.
Riferimento per il libraio : 140074
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Laimgruber, Monika
Die schönsten Kinderlieder zur Frühlingszeit
Wien, Betz, 1997. Fol. Durchgehend farbig illustriert. 23 S. Farbiger Or.-Pp. [4 Warenabbildungen]
Riferimento per il libraio : 166328
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Laimgruber, Monika
Die schönsten Kinderlieder zur Weihnachtszeit
Wien, Betz, 1995. Fol. Durchgehend farbig illustriert. 10 Bl. Farbiger Or.-Pp.
Riferimento per il libraio : 140675
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Laimgruber, Monika
Die schönsten Kinderlieder zur Weihnachtszeit
Wien, Betz, 1995. Fol. Durchgehend farbig illustriert. 10 Bl. Farbiger Or.-Pp. [3 Warenabbildungen]
Riferimento per il libraio : 129385
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Laird, Elizabeth
Das rosa Gespenst aus Lamont
Deutsch von Irmela Brender. Hamburg, Oetinger, 1994. Mit Illustrationen von Eva Czerwenka. 117 S., 1 Bl. Farbiger Or.-Pp.
Riferimento per il libraio : 102319
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