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Della Rovere Matteo
Incertezze
br. Autunno 1975, Roma. Sandro, ventiquattrenne, sanguinante nel suo letto, ripercorre gli eventi che lo hanno messo in quella situazione. Le storie intrecciate nel corso di un'estate complicata: la relazione intrisa di passione sfrenata con la moglie di un suo amico. L'assurda storia con un'anziana signora, ricchissima, con cui Sandro si trova coinvolto più di quanto avrebbe voluto. Le complesse dinamiche in un gruppo squinternato di amici. Il rapporto tra lui e una coppia hippy che si conclude squallidamente in una notte di bagordi. Tutto è ricordato e vissuto fra dubbi, riflessioni, incertezze e sensi di colpa. Sandro non vuole fare del male a nessuno, eppure continua a seminare dolore e scompiglio intorno a lui. Il risentimento e la tensione crescono in un'irrefrenabile spirale sino al finale del racconto, che dà un nuovo significato a tutto.
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Whitman Walt
La vita e le avventure di Jack Engle
br. Questa è la storia di Jack Engle, un giovane orfano abbandonato in una grande città ma salvato dal buon lattaio Ephraim, che non esita un solo istante ad accoglierlo nella sua casa come figlio amatissimo. Un thriller ottocentesco firmato, ora ne siamo certi, dal bardo d'America Walt Whitman, come ci ha dimostrato Zachary Turpin, ricercatore dell'Università di Houston, che ne ha riportato alla luce l'unica copia esistente sul Sunday Dispatch del 1852. Ambientato in una New York in piena espansione economica, dove ogni essere umano godeva delle opportunità di realizzare il suo sogno oppure rischiava di soccombere sotto le grinfie di voraci sfruttatori. Sensazionalismo e sentimentalismo, moralismo e realismo, mistero, avventure, didatticismo, non viene a mancare nessun elemento caratterizzante il romanzo ottocentesco occidentale. Tuttavia si ritrovano qua e là degli accenni alla sperimentazione e innovazione, più evidenti nella raccolta poetica, Foglie d'erba, il capolavoro di Whitman, che ci proiettano dritti dritti nel Novecento.
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Giudici Laura
Giovane randagia
br.
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Di Furia Sonia
Lidia Grassi. Genesi di un'investigatrice dilettante
br. Lidia Grassi è una giovane studentessa, nata e cresciuta ad Ariano Irpino, capace come pochi di raccontare minuziosamente la sua vita, quella delle persone che le ruotano attorno, gli eventi e i luoghi. Lidia descrive così bene le sue vicende che sembra di essere accanto a lei. Diversi personaggi si intrecciano nella storia. Ognuno di loro viene disegnato con una dovizia di particolari tale da avvertire la netta sensazione di trovarsi in prima persona calati in un film. Lidia frequenta la facoltà di giurisprudenza nella Città di Benevento che viene descritta in ogni sua sfumatura architettonica e botanica. È zelante nello studio e si impegna con profitto. Subito si capisce la passione di Lidia per la tematica "crime". Non a caso vuole diventare un Pubblico Ministero. Vive la sua vita intrecciata con gli amici di sempre, i colleghi di corso e le sue coinquiline. Con queste ultime condivide una quotidianità serena ma anche frenetica fatta di studi, esami universitari e confidenze.
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Coppola Francesco Saverio; Naselli Andrea
Don Chisciotte non abita più qui
br. Questione Meridionale? Una lunga e ponderata riflessione sullo sviluppo dell'Italia in maniera diseguale dove il Sud e Nord geografico sono diventati nel tempo due contesti sociali ed economici diversi con disparità di diritti per la cittadinanza (sanità, scuola e università, alvoro, infrastrutturazione). La Questione Meridionale, contrariamente a preconcetti e fake news sul Sud, costituisce una elaborazione strategica dello sviluppo del Paese e non solo di una sua parte, a cui hanno fornito il loro contributo di pensiero non solo studiosi di altro profilo, ma anche Centri di ricerca meridionali, in una corretta visione della sussidiarietà, che hanno elaborato sistematicamente studi e progetti che suggeriscono e hanno suggerito non solo politiche economiche e sociali, ma soprattutto una visione mediterranea ed europea. Questo libro che non è un Amarcord, parla di questi Centri di ricerca che con impegno, ma anche con sacrifici hanno portato e portano avanti una battaglia civile per lo sviluppo del Sud in una visione unitaria e coerente del paese. Purtroppo il gap territoriale non solo ha sfavorito lo sviluppo del Sud, ma ha anche depotenziato un capitale culturale dacendo morire o ridurre le attività a numerosi Centri di pensiero per carenza di risorse finanziarie dovute alla decrescita, non certo felice, del mezzogiorno. La distribuzione sistematica del tessuto bancario e finanziario del Sud a partire dagli anni '90, il venir meno di tante Istituzioni finanziarie, tra cui i banchi meridionali, le ridotte capacità delle banche locali e delle Fondazioni bancarie del Sud rispetto a quelle del Nord, che alimentavano in maniera virtuosa lo sviluppo del capitale culturale hanno penalizzato il pensiero meridionale, punto di accumulazione dei bisogni della gente del Sud, ma anche della sua autodetermianzione. Anche il tessuto imprenditoriale di ridotte dimensioni non ha permesso quello scambio proficuo con i Centri di ricerche, nè lo sviluppo di adeguato del Terzo settore. Questo pensiero meridionale fortemente unitario, non può essere ricordato con una lastra tombale, nè essere messo in soffitta. Questo libro - anche attraverso un caso di studio quello della Fondazione Curella, osservata in un periodo di circa trenta anni, che ha visto profondi cambiamenti a livello nazionale e nel mezzogiorno - vuole essere un "j'accuse" verso una classe dirigente del paese e del Sud che ha dimostrato non sono din on saper valorizzare e defendere le risorse, ma ha accettato una non adeguata visione del futuro, condannando generazioni di giovani all'emigrazione forzata.
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Minisgallo Tommaso
Eroi senza medaglia. Un racconto salentino
br. Le vicende di una famiglia Salentina, negli anni a ridosso dell'ultimo conflitto mondiale, rivissute in un momento in cui nuove angosce che si riteneva sepolte nel passato, ricompaiono minacciose nelle nostre vite. Affanni, ansie, sacrifici ma anche momenti di gioia carichi di umanità. Ultimi scorci di una vita legata alle tradizioni, ai valori della famiglia e del lavoro, prima che lo tsunami della globalizzazione giungesse a uniformare ogni vissuto in un plasma indistinto. Memorie e sentimenti che si diffondono liberi, come i pappi del soffione mossi dal vento e dalla speranza che qualcuno si posi lievemente su un terreno fecondo per germogliare a nuova vita.
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Di Leva Riccardo
Le trasparenze dell'acqua
br. Enzo Martini, giornalista e scrittore, vive male il dramma della perdita della moglie Roberta e del figlio Renè tanto da sprofondare in una deriva interiore che condiziona gravemente il suo lato umano e professionale, facendolo precipitare in un vortice autodistruttivo. Tra dolori e risentimenti, apatia e idee suicide, visioni e disincanti, il protagonista scoprirà alla fine che la percezione della realtà ha spesso le trasparenze illusorie dell'acqua, tanto da indurlo a riflettere su ciò che è realmente successo quel maledetto giorno di dieci anni prima.
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Perlini Paolo
Sweet Jane
br. L'11 ottobre del 1980 inizia il cammino che porterà la nazionale di calcio italiana a qualificarsi per i Mondiali di Spagna. È anche l'inizio dell'amicizia fra Michele e Roberto, entrambi orfani e compagni di scuola. Il primo vive in un paese di montagna con gli zii, il secondo a Verona con la matrigna Giovanna, una donna seducente che amministra i suoi numerosi beni. Michele, che segue con interesse la competizione calcistica è destinato a non vedere nemmeno una partita: Giovanna applica su di lui strategie di gioco che lo turbano. Anche la finale dell'11 luglio a Madrid, allo stadio Santiago Bernabéu, passa in secondo piano. Perché quella sera Giovanna gli chiede una cosa che lui non è in grado di fare: uccidere.
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Fedro
Le favole
brossura
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Zangwill Israel
Racconti del ghetto. Ediz. illustrata
ill., br. Mentre i ghetti ebraici restano ancor oggi il simbolo della più rigida segregazione, dell'isolamento coatto, nessuno di questi racconti si conchiude completamente all'interno del ghetto. Gli ebrei di Zangwill sono tutti figure di frontiera, in bilico tra la legge di Mosè e quella della ragione, o del cuore. I suoi dotti adolescenti, diligenti studiosi della tradizione talmudica, sembrano rosi da un tarlo segreto, da un'intima inquietudine che li spinge a scoprire cosa vi sia oltre le alte e solide mura del ghetto, che sia il fascino conturbante e decadente di Venezia o la Roma del XVI secolo e del sogno visionario della riunificazione delle due religioni e dei due popoli. La legge sabbatica è deliberatamente infranta, con i toni della commedia - dal commerciante della piccola cittadina che non vuol perdere i clienti cristiani - o con quelli del dramma - dalla vecchia che percorre di sabato trentasette miglia per vedere un'ultima volta il figlio morente. Eppure il richiamo delle radici ebraiche resta fortissimo e inesorabile... Alternando comico, tragico ed epico, Zangwill rappresenta un mondo ebraico affollato dei personaggi più diversi, ideale punto d'incontro tra la ricostruzione storica minuziosa e fedele e il gusto per un'affabulazione leggendaria, a tratti magica. Introduzione di Attilio Brilli.
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Wharton Edith
Racconti di uomini e fantasmi
brossura Il successo di critica e pubblico che Edith Wharton raggiunse con "L'età dell'innocenza", romanzo che le valse il Pulitzer, ha spesso oscurato la sua maestria come narratrice del fantastico. Le sue migliori storie di vita quotidiana e del soprannaturale compongono questa antologia in cui uomini e fantasmi (o coloro che gli uomini ritengono tali) vengono presentati in molteplici incarnazioni: ci sono mostri incompresi e spiriti vendicativi, ma anche artisti insicuri e uomini d'affari. Ambientati tra l'Europa e New York, questi racconti realizzano in pieno il manifesto programmatico dell'autrice: le storie ben congegnate devono possedere una «qualità termometrica: devono cioè avere la capacità di far scorrere un brivido su per la schiena».
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Pardini Vincenzo
Grande secolo d'oro e di dolore
br. Tra tetti di ardesia ricoperti di muschio, nei panorami silvestri della Garfagnana e della Media Valle del Serchio, sorgeva un tempo l'antica casata dei Longobardi, animalesca e irridente stirpe discesa forse da Liutprando e dagli dèi germanici dell'ebbrezza e della guerra, e scomparsa nel 1983, con la morte dell'ultima erede, Leonide Francesca Lusetti. Un piccolo borgo di case, capanne e sorgenti dove si potevano scorgere contadine e giovenche orinare sul ciglio della strada, spiriti di paesani trapassati vagare sulle alture innevate, al tramonto, accennando un saluto ai vivi col capo, e alterchi poetici inscenati nella pubblica piazza dai colpi in rima di un poeta nano. D'estate, nelle locande, uomini con barbe anacoretiche e braccia abrase dalla terra e dal sole sgranavano le ossa dei muli in cerca di midolla tenere o auspici; sempre pronti al coltello, all'agguato, al vino, alle reboanti prove d'amore. Segnate di sangue e sfortuna, le vicende di Leonide e della sua famiglia attraversano come una fantasmagoria tutto il Novecento. Generazione dopo generazione, sentono la terra tremare sotto le bombe e la voce di Hitler saettare, tremenda, nei cieli d'Europa. Dividono il pane nelle osterie con i partigiani e fuggono dai bastoni degli squadristi. Vedono nascere la Repubblica italiana, mentre nelle città appaiono le prime automobili sportive e le televisioni, e il cemento si estende come una marea arrivando a minacciare i loro territori. Eppure, la Storia sembra solo un'eco che giunge di lontano mescolandosi ai muggiti che riempiono la Valle, mentre uno dopo l'altro i Longobardi abbandonano la casa: feriti a morte dagli spettri e dal gelo, fuggiti in Sudamerica o schiacciati da un treno, divorati dall'alcol o consumati dalle epidemie. In "Grande secolo d'oro e di dolore" Vincenzo Pardini narra l'epopea di una famiglia condotta all'estinzione, e la storia rapsodica di un'Italia aurea e dolente, celebrata, spesso ingiuriata, da chi l'ha vissuta nella penombra di terre remote. Una scrittura che coglie, nei suoi accenti e ritmi primitivi, nei suoi riverberi pascoliani e sonnambulismi onirici, la voce autentica degli ultimi discendenti di una stirpe mitica. Perché, come amava ripetere Leonide, soltanto chi sa raccontare storie non muore mai.
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Rago P. (cur.)
I rapporti italo-albanesi nel periodo della guerra fredda
brossura
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Pardini Vincenzo
Il postale
br. Liberio Fraterni è un vetturino, è uno degli ultimi a svolgere questo mestiere, ma lo fa con un cavallo di eccezione, Balio; animale misterioso, che viene acquistato da venditori altrettanto misteriosi a un mercato di paese. Balio rivela un carattere forte e ribelle, si dimostra straordinario nel lavoro, tanta la velocità con cui sposta la diligenza. Un cavallo che anticipa l'avvento del motore, e che vediamo, tra le altre, impegnato in sfide contro il treno, con cui si confronta in una strada parallela alla ferrovia e contro lo straripare del fiume Serchio, in un giorno di grande tempesta. Balio non vuole stare con gli altri cavalli, vuole stare da solo anche nel traino del veicolo, ma la sua potenza supera di gran lunga quella di due pariglie di trottatori. Dalla Valle del Serchio, la storia lo porterà a operare sul fronte della guerra del '15-'18, facendoci intravedere le atrocità di quel conflitto, e i fantasmi del caporale Benito Mussolini, del generale Luigi Cadorna, di Francesco Baracca e di Gabriele D'Annunzio. Liberio è andato sul fronte a prendere il figlio ferito, che poi aderirà al fascismo e parteciperà alla marcia su Roma, gettandolo nello sconforto; uno sconforto che si accentuerà con la fine del suo mestiere e con la fuga misteriosa di Balio, un cavallo che non era mai invecchiato e che sembra essere venuto per far rivivere un mito.
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Hemingway Ernest; Cappellini F. (cur.)
La corrente. Ediz. numerata
br.
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Casula Marco
Scogliere d'ombre
br. Alfredo parte con l'amico Nanni verso la Città Giusta, luogo immaginario e utopico, per un viaggio di de-costruzione e di emancipazione interiore attraverso una sorta di pseudo-realismo. Colpito a morte e giacente quasi cadavere in una piscina, Alfredo sembra riflettere sulla propria vita. Galleggiando sullo specchio d'acqua, la disgregazione della sua psiche si consuma davanti a lui come fuga dalla Giungla Inestricabile della sua mente, invitando il lettore a pensare che spesso l'immagine che mostriamo di noi stessi si ordina come una deformazione alienata dai desideri che valica la realtà e diviene l'idealizzazione inconscia dell'io.
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Bolaño Roberto
Nocturno de Chile
br.
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Testori Giovanni
Il ponte della Ghisolfa
br. Il ponte della Ghisolfa è una raccolta di diciannove racconti pubblicata da Testori nel 1958; essa fa parte di un disegno più ampio, una sorta di "commedia umana" dal titolo "I segreti di Milano", "dove tutto - nomi e situazioni, personaggi e ambienti - si tiene, si intreccia e si conferma". Nel Ponte della Ghisolfa è rappresentato "il mondo della periferia milanese, popolato di poveri diavoli che tirano la carretta in fabbrica o a bottega ma anche di sfaccendati pronti a tutto, di prostitute e ragazzi di vita, di ladri e macrò con licenza di ricattare se non proprio di uccidere, di aspiranti campioni sportivi e di torbidi nouveaux riches". I personaggi del Ponte della Ghisolfa sono tutti personaggi giovanissimi, operai, baristi, che, nella periferia di una Milano alle soglie del Boom economico, lottano per sopravvivere, vivono nella periferia dai grandi casoni grigi (Roserio, la Ghisolfa, Porta Ticinese), s'incontrano nei bar, frequentano le palestre coltivando la speranza di diventare campioni di ciclismo o di pugilato, passano le domeniche nei "cine" o nelle sale da ballo, s'innamorano.
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Defoe Daniel
Robinson Crusoe
br. Inquietudine e solitudine sono gli elementi distintivi del personaggio di Robinson Crusoe, che ancora oggi alimentano il fascino dell'opera e il mito del naufrago. Ma al di là della cornice avventurosa, Robinson è l'eroe del quotidiano e dell'ordinario. Nessuna ricerca metafisica, ma l'addomesticamento di una natura alla quale il protagonista non vuole strappare segreti ma solo gli elementi della sopravvivenza, che proprio dalla lotta dell'uomo emergono rivalutati e nobilitati. Individualismo, spirito di iniziativa, prudenza, operosità, fiducia incrollabile nelle proprie forze e fede in un Dio a misura d'uomo che soccorre innanzitutto chi si aiuta sono i tratti tipicamente borghesi del solitario Robinson, amplificati e valorizzati dall'aura romantica del viaggio e dell'avventura. Introduzione di Aldo G. Ricci.
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Lasker Schüler Else; D'Attanasio M. (cur.)
La gatta rossa
brossura
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Butler Samuel
Erewhon
br.
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Shteyngart Gary
Absurdistan
br. Ecco a voi Misha Vainberg, il figlio dell'uomo che occupa la milleduecentotrentottesima posizione nella classifica dei più ricchi della Russia: le sue passioni sono il cibo e l'alcol, la musica rap e tutto ciò che ha a che fare con New York, la città che ha dovuto lasciare per ragioni legate al comportamento violento di suo padre. Misha è un uomo troppo grasso, che dall'America - dopo essere transitato nel paese natale del padre -approda in una nazione troppo piccola, l'Absurdistan; il suo è un assai strano esilio, lontano dalla sua patria adottiva, con sempre meno speranze di riuscire a tornarci. Proprio mentre sta cercando di procurarsi un passaporto di nazionalità belga per fuggire da lì, nella piccola nazione dell'Absurdistan scoppia anche una guerra civile e Misha si trova catapultato in un mondo grottesco, in cui gli tocca diventare Ministro degli affari interculturali, alle prese con il petrolio, con l'amore, con un mondo in cui sembra impossibile aspirare a una vita normale...
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Uris Leon
Mila 18
ril. Primavera 1943: nella Polonia invasa dai nazisti si incrociano le storie di Andrei Androvski, unico ufficiale ebreo dell'esercito polacco, degli adolescenti Rachael Bronski e Wolf Brandel, alle prese con le prime passioni giovanili, e di Christopher de Monti, giornalista italoamericano innamorato della sorella di Andrei. Tutti presenti nel bunker di via Mila 18, quartier generale della resistenza ebraica del ghetto di Varsavia. Una rivolta senza speranze, che però rappresenta l'unica scelta possibile per i protagonisti: compiere un atto di eroismo collettivo, con la tenace volontà di non essere dimenticati. Perché gli ebrei non siano più disposti a subire.
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Tassinari Francesco
Un viaggio nell'anima
ril. Annota l'autore: "Queste poesie, scritte in tempi diversi della mia attività letteraria, vengono raccolte e rivisitate quando, nel tempo della vecchiaia, il tema trattato è denso di rimpianti. Forse l'amore è la componente più affascinante della vita e lascia ricordi che anche nei momenti difficili consolano".
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Bierce Ambrose
Una nave di gatti e altri racconti animali
br. Conosciuto principalmente per le sue storie dell'orrore e di fantasmi e per lo sguardo sardonico sulla natura umana - non a caso venne soprannominato "Bitter", amaro -, Ambrose Bierce fu un prolifico scrittore di racconti, tra cui spiccano quelli fantastici a tema animale. Questo volume seleziona quattro racconti brevi, in cui le sue qualità di moderno Esopo spiccano con maggiore evidenza: veniamo a conoscenza delle tragicomiche avventure di una nave talmente piena di gatti da deformarsi, constatiamo la diffidenza dei soldati per i tordi, apprendiamo le miracolose e misconosciute proprietà dell'olio di cane e infine spiamo una cattiva coscienza alle prese con terribili allucinazioni canine.
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Baker Dorothy
Cassandra al matrimonio
br. È un'estate dei primi anni Sessanta e Cassandra Edwards è in viaggio verso il ranch di famiglia. Partita da Berkeley, sta andando al matrimonio della sorella gemella, Judith, ma non sa come comportarsi perché non ha proprio voglia di conoscere il cognato, né di gioire dell'evento. Cosa succede nel cuore di un fratello gemello quando l'altra metà decide di andare via, di iniziare una vita propria da condividere con un estraneo? Accade di arrivare nella casa paterna e di aver voglia di tuffarsi subito in piscina, dove la testa si libera dai pensieri e nell'acqua ci si dimentica quasi di essere mai nati; di stringere tra le braccia la nonna, ancora affilata nei giudizi eppure così spudoratamente di parte nei confronti delle nipoti; accade poi di parlare con il proprio padre, in un'infilata di brandy che aiuterà a sfogare la propria tristezza e le paure. La casa degli Edwards è un piccolo mondo distante, e fiero di esserlo, dalla società americana degli anni Sessanta; è un ambiente colto e progressista dove il capofamiglia è un professore di filosofia in pensione le cui figlie ricordano con grande fierezza l'educazione libera e tesa alla curiosità che gli ha impartito; ed è una casa dove manca una madre da qualche anno. Il weekend che accompagna il racconto di Cassandra al matrimonio è quasi lo scampolo di una storia familiare idilliaca, l'ultimo colpo d'occhio di una giovane donna che sta per volgere lo sguardo altrove. Postfazione di Peter Cameron.
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Kipling Rudyard
Il gatto che se ne andava solo
ill.
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Jenkins Elizabeth
La lepre e la tartaruga
br. Attuale come si conviene ai testi che restituiscono, con attenzione e profondità, meccanismi relazionali e psicologici uguali nei secoli, "La lepre e la tartaruga" racconta la storia di Imogen e di suo marito Evelyn Gresham, brillante avvocato. Tra di loro Blanche Silcox, cinquantenne vedova, loro vicina di casa. Blanche, non più giovanissima, un po' tozza, inelegante e mascolina è non solo l'esatto contrario di Imogen, ma anche tutto ciò che Imogen pensa non possa attrarre uomo alcuno. Ma questa donna sembra riuscire a dare a Evelyn tutto ciò di cui ha bisogno. La forza della scrittura di Elizabeth Jenkins obbliga il lettore a una partecipazione quasi dolorosa, a seguire con ansia l'attrazione crescente di Evelyn accompagnata da un insolente disinteresse per i sentimenti della moglie, la determinazione di Blanche ad andare avanti nella conquista e la passività di Imogen che passa dall'inconsapevolezza all'incredulità senza però fare nulla. Il lettore capisce la sua sofferenza passiva, la sua inarticolata disperazione, si vorrebbe urlarle di svegliarsi, di combattere, di fare altro che non sia soffrire. Cosa resta di quel matrimonio? Chi avrà il coraggio di mettere per primo la parola fine? E chi sarà a vincere davvero, ammesso che si tratti di una vittoria? La tartaruga Blanche o la lepre Imogen?
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Usai Gianni
La sesta nota
br. Roberto, 48 anni, disabile dalla nascita, ha perso la madre da poco. Dal paese in cui ha sempre vissuto si ritrova in città, ospite della sorella Martina. Ormai allo stremo, ingabbiato in un corpo divenuto zavorra, trova la forza di raccontarsi al nipote. Grazie all'affetto e alle cure della famiglia l'infanzia è stata felice, trascorsa affinando l'arte di osservare gli altri dalla sua "finestra sul mondo": l'angolo fuori casa, tra il vico numero 3 e la via Nazionale. Occasioni imperdibili i cortei funebri paesani, con il lento sfilare di un'umanità più o meno affranta e sempre pronta, tra un pettegolezzo e una malignità, a riservargli uno sguardo benevolo. In questo clima Roberto cresce protetto dai fratelli, consapevole dei limiti imposti dalla sua condizione e convinto che l'esistenza, quella degna di essere vissuta, sia simile a una sinfonia da comporre. L'arrivo di Laura - bella, sfrontata, unico amore inconfessato -, la passione per i libri, le particolari sedute con un'ambigua fisioterapista, lasceranno il segno. Quando Laura uscirà di scena misteriosamente, sarà l'incontro con un esuberante studente universitario a scuotere Roberto dall'indolenza in cui è sprofondato, spingendolo a oltrepassare confini, fisici e psicologici, che fino ad allora aveva creduto invalicabili. Finito il racconto anche lui cessa di vivere e il nipote, impegnato a rimetterne in ordine le varie parti, si troverà di fronte a un mistero che lega un nome di donna trovato su un vecchio libro di Goethe, un mazzo di rose e una tesi di laurea lasciata sulla tomba dello zio.
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Pua Rosati Maria
E io mi fumo la vita
br. 10 settembre 2019: è il primo giorno di scuola all'istituto superiore "Che Guevara" di Roma. I destini di cinque studenti si incrociano all'inizio di un anno scolastico che sembra uguale ai precedenti. Matteo, improvvisamente trapiantato nella periferia romana dopo la separazione dei genitori, col suo sguardo malinconico e indecifrabile; Giulia, con il suo instancabile impegno sociale e un'intelligenza fuori dal comune; Sara, a cui la vita ha tolto qualcosa di prezioso, affronta ogni giorno con curiosità e dolcezza; Elisa e il suo senso di inadeguatezza che si affaccia, la paura del cibo, un demone con cui combattere; Stefan, un adulto nei panni di un ragazzino, che in mezzo alle difficoltà riuscirà a trovare la sua vera dimensione. Ad attenderli, purtroppo, un evento storico inimmaginabile, la pandemia da cui usciranno tutti cambiati. Con la sua scrittura, Maria Pia Rosati ci fa entrare nelle loro case, ospiti silenziosi che osservano l'intimità di queste famiglie. E io mi fumo la vita è la storia di tutti noi. È un viaggio nell'adolescenza: quel passaggio obbligato, intenso e a volte doloroso, prima di approdare alla scoperta di sé.
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Tabucchi Antonio
Per Isabel. Un mandala
br. Come definire una storia come questa? A prima vista potrebbe sembrare un romanzo fantastico, ma forse sfugge a ogni possibile definizione. Tabucchi l'ha sottotitolato "Un mandala", ma a ben vedere, con criteri tutti occidentali, si tratta in fin dei conti di un'inchiesta, una ricerca che sembra condotta da un Philip Marlowe metafisico. Ma con la metafisica, in questa ricerca spasmodica e pellegrina, si sposa un concetto tutto terrestre della vita: sapori, odori, luoghi, città, fotografie che sono legati al nostro immaginario, ai nostri sogni, ma anche alla nostra quotidiana esperienza. E allora? Nella sua nota Tabucchi suggerisce di pensare a un monaco vestito di rosso, a Hölderlin e a una canzone napoletana. Potranno forse sembrare degli ingredienti incongrui. Ma forse è meglio non cercare la congruenza in uno dei più stravaganti, visionari e insieme struggenti romanzi che la letteratura italiana ci abbia mai regalato.
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Zahra Tara
I figli perduti. La ricostruzione delle famiglie europee nel secondo dopoguerra
br. Nel secondo dopoguerra un numero senza precedenti di minori era separato dalla famiglia in Europa. Si trattava di un'autentica emergenza umanitaria. C'erano bambini nei campi di concentramento, in orfanotrofi o campi per profughi, alcuni senza casa, altri lontani dalla patria in quanto adottati o sfollati, altri ancora reclamati dal loro paese o coinvolti nelle deportazioni. Molti erano ebrei, sopravvissuti all'Olocausto o salvi perché nascosti e in esilio. Furono in tanti - educatori, psicologi, politici, militari, operatori sociali di varie nazionalità -a prendersene cura. Si cercò di soccorrerli, durante e dopo la guerra, offrendo loro assistenza materiale e riabilitazione psicologica. E ci si scontrò per decidere la sorte delle nuove generazioni, da cui dipendeva il futuro dell'Europa. I figli perduti, con originalità, studia la ricostruzione europea nel collasso generale di valori e gerarchie tradizionali scegliendo il punto di vista dell'infanzia dispersa. Inizia dalle prime forme di soccorso umanitario all'infanzia (nei casi del genocidio armeno, del primo dopoguerra o della guerra di Spagna), si concentra poi sulla seconda guerra mondiale e in particolare sul dopoguerra, sino alla guerra fredda. Analizza le politiche per l'infanzia, fondate su differenti teorie psicoanalitiche e su opzioni anche opposte - familistiche per gli anglo-americani e collettivistiche per i sionisti -, ma comunque declinate in termini nazionali.
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Salter James
Una perfetta felicità
br. In una grande casa vittoriana sulle rive dell'Hudson, tra possenti scenari naturali e le lusinghe di New York, Viri e Nedra conducono un'esistenza che sfiora la perfezione: due figlie da iniziare ai piaceri della vita, una cerchia di amici interessanti, cene raffinate, bei libri, buona musica, un cucciolo festoso, il fuoco nel camino, giornate passate a pattinare sul fiume gelato o a prendere il sole. Tutto, all'interno di quel microcosmo, è studiato nei minimi particolari, accogliente, rassicurante, eppure più fragile di quanto appaia, inadeguato a reggere l'urto degli anni, della noia, delle ambizioni frustrate. Nedra preferisce viversi come una donna "vera, felice e generosa" piuttosto che amareggiata ma fedele, Viri è un buon padre che non sa rassegnarsi a essere solo un uomo virtuoso e non possiede la spietatezza per perseguire il successo. Sulla superficie di un matrimonio felice si aprono crepe sottili: un'altra vita, segreta, preme per venire allo scoperto, e per ciascuno la posta in gioco è la conquista di sé.
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Cercas Javier
Anatomia di un istante
br. Javier Cercas vuole raccontare in forma di romanzo il tentativo di colpo di stato del 23 febbraio 1981 in Spagna. Scopre, però, che « per una volta la storia è stata coerente, simmetrica e geometrica, e non disordinata, casuale e imprevedibile », che quella realtà possiede in sé «tutta la forza drammatica e il potenziale simbolico che esigiamo dalla letteratura». E allora, con un gesto di grande coraggio, decide di rinunciare, o forse fingere di rinunciare, alla fiction per fare l'«anatomia di un istante» ed esporre i fatti: il colonnello Tejero che entra armi in pugno nel parlamento di Madrid, le pallottole che fischiano nelle Cortes e i politici che cercano riparo sotto i banchi dell'emiciclo. Tutti tranne tre, che resteranno seduti ai loro posti a sfidare i golpisti. E così scopriamo che i «nudi fatti» non sono per nulla semplici, ma sono anche la loro interpretazione e il loro racconto.
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James Henry
Il carteggio Aspern. Testo inglese a fronte
brossura
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Balzac Honoré de; Pellini P. (cur.)
Il parroco di Tours
br. "I celibi sostituiscono i sentimenti con le abitudini. Quando a questo sistema morale, che li porta ad attraversare la vita, piuttosto che a vivere, si somma un carattere debole, le cose materiali acquistano su di loro un potere sorprendente". Il primo degli innumerevoli modi in cui si può leggere questo racconto lungo è che sia lo studio, disincantato e a tratti spietato, o addirittura sadico nel finale, di come le energie affettive non consumate si dirigano a pervertire tutti i rapporti umani. Una metafora del potere, e della sete di potere, accentuata dalla circostanza di trovarsi imprigionata dentro la soffocante angustia di una provincia bigotta. Balzac nel racconto dichiara di inscenare "le leggi naturali dell'egoismo", lasciandole agire in una lotta sorda di tortuosi interessi minuscoli, che lentamente assume la grandezza del dramma cosmico. E i tre personaggi che dominano il campo, dell'egoismo incarnano tre forme diverse: don Birotteau, il parroco di Tours, innocuo e viziato, è così inetto a tener conto degli altri nel suo desiderio, da non vederne nemmeno le trame ostili; don Troubert, maligno calcolatore, nel suo disegno di potere, che lo trasforma dal canonico intrigante a genio del male, non trascura il piacere di una vendetta passeggera che travolge il povero Birotteau; la trista zitella Gamard, finalmente "felice di poter coltivare un sentimento così fertile come la vendetta", diventa strumento docile di una rivalsa frivola che non le recherà alcun vantaggio o contentezza.
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Ferris Joshua
E poi siamo arrivati alla fine
br. Una grande agenzia di pubblicità sulle rive dell'immenso lago di fronte a Chicago, nel cuore dei grattacieli più antichi d'America. Qui, tra open space e cubicoli, tra computer e stampanti, si svolge la commedia umana di un gruppo di giovani spregiudicati e sognatori, cinici e brillanti, che ogni mattina, fatalmente, si incontra nello stesso luogo: in ufficio. Carl, Karen, Benny, Amber, Jim sanno tutto di tutti. Sanno che Tom è pazzo, e che Lynn, il boss, ha un tumore al seno. Sanno che il vecchio Brizz se la passa male ed è finito nella classifica di Quale vip muore prima, anche se non e una celebrità. Sanno chi ha nascosto il sushi dietro la libreria di Joe. Sanno con chi se la prende Marcia quando ha inviato una mail a Genevieve in cui c'è scritto: "È davvero irritante lavorare con persone irritanti". Conoscono ogni pettegolezzo, ogni storia d'amore, ogni invidia e segreta generosità. Sanno chi è nelle grazie del capo e chi verrà fatto fuori. Sanno tutto di tutti perché quell'ufficio è ormai la loro vita. E in quelle stanze, tra corridoi e scrivanie, scopriamo un mondo, l'universo intero della nostra gioia e del nostro scontento, l'affetto e la competizione, lo struggimento e il disprezzo, il desiderio e la privazione, in fondo la vita stessa, perché nessuno ci conosce davvero quanto le donne e gli uomini che ogni giorno ci siedono accanto.
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Fo Dario; Rame Franca
Una vita all'«improvvisa»
br. All'apertura del sipario appaiono due ampi schermi sui quali sono proiettati un manifesto e una scenografia della commedia dell'arte. Entra in scena Franca. Comincia così la storia della vita di Franca Rame: una vita stracolma di esperienze che suo marito Dario, il figlio Jacopo, gli amici l'avevano ripetutamente invitata a raccontare, senza riuscire a vincere le sue resistenze. Finché un giorno Dario, aprendo il cassetto di un armadio, incappa in una grande busta di appunti. Curioso, di nascosto si fionda nella lettura: storie che raccontano di Franca bambina, della sua straordinaria famiglia di attori del teatro "all'italiana" le cui origini risalgono a cinque secoli fa, della corriera chiamata Balorda con cui si spostavano di piazza in piazza, dell'incontro con Dario, della loro vita e del loro lavoro teatrale comune, del successo di pubblico e della tormentata vicenda in Rai, dell'impegno sociale e politico, con spettacoli di denuncia - dalla corruzione alla mafia, dal golpe cileno alla morte di Pinelli -, delle battaglie e delle censure, dello stupro subito, fino all'impegno come senatrice. "Adesso provaci un po' a raccontarmi che non ce la fai a scrivere le tue storie! Queste cosa sono?!" le dice Dario sbattendo sul tavolo il malloppo. Discutono, litigano con accanimento, poi Franca sbotta: "E va bene, ci sto! Mi impegno a farne uno scritto da teatro... perfino un libro se vuoi! Però pretendo che tu mi dia una mano" Dario fa una risata e come un fulmine si mette a lavorare.
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Saint-Exupéry Antoine de
Il Piccolo Principe
ill., ril. "Il Piccolo Principe" fu pubblicato per la prima volta il 6 aprile del 1943 in inglese presso l'editore Reynal & Hitchcock di New York. Qualche giorno dopo, precisamente il 13 aprile del 1943, Saint-Exupéry salutò l'America per raggiungere le forze francesi in Algeria. Un viaggio da cui non fece mai ritorno. L'idea del libro nacque probabilmente a tavola, in uno dei ristoranti che l'autore frequentava in compagnia di Elisabeth, sua moglie, e di Reynal, l'editore. Saint-Exupéry disegnava spesso sui tovaglioli un piccolo saltimbanco che, avvolto in una sciarpa svolazzante al vento, poggiava i piedi nell'aria. Forse fu Reynal a suggerire di trasportare in un libro per bambini quel "ragazzino nomade", o forse fu Elisabeth. Fatto sta che, nell'estate e nell'autunno del 1942, Saint-Exupéry lavorò alacremente al progetto "con una dedizione quasi pazza, stando sveglio intere notti, ingurgitando caffè nero e fumando un numero smodato di sigarette condite dal gin". Il libro ha l'aspetto di una favola, ma è in realtà un "romanzo filosofico" che affronta i temi eterni della condizione umana: la solitudine, il senso della vita, il significato dell'amore e dell'amicizia. Tradotto in più di duecento lingue e dialetti (tra cui l'esperanto), viene riproposto in una nuova accurata traduzione integrale, condotta sulla base dell'edizione originale dell'opera e illustrata dagli acquerelli di Saint-Exupéry.
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Ferris Joshua
Svegliamoci pure, ma a un'ora decente
br. Paul O'Rourke vive a New York in un appartamento su due livelli con vista sulla Brooklyn Promenade. Va a cena tre o quattro volte a settimana da chef che hanno parecchie stelle Michelin, infanzie trascorse nella valle del Rodano e show televisivi tutti loro. Si aggira in luoghi dove le scorte di vino, da sole, fanno sembrare l'Impero romano una zona depressa del Kansas. Ha uno studio di dentista che occupa metà del piano terra di un condominio dietro Park Avenue, la strada più elegante del mondo, dove i portieri si vestono con tanto di guanti e berretto e aprono le porte ad anziane vedove con cagnolino. È capace di lavorare in cinque postazioni situate in cinque sale diverse, e di fare, cosi, soldi a palate. Tifa per i Red Sox che, nel 2004, soffiarono persino il titolo agli Yankees e vinsero le World Series. In una sola estate, per due mesi, ha anche profuso tutte le sue energie migliori nel golf. E, tuttavia, Paul O'Rourke ha un grave problema: tutte queste cose che racchiudono la sua vita gli appaiono soltanto parti. E le parti - e qui viene la fregatura - non sono tutto. Uno studio di dentista di successo non è tutto, i Red Sox, il lavoro, lo svago, gli chef, niente può essere veramente tutto, se ciascuna cosa riesce a occupare perfettamente il tempo soltanto per un certo periodo. Persino Connie, la ragazza con cui ha avuto un'intensa relazione, non può essere tutto.
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Soyinka Wole; Di Maio A. (cur.)
Sul far del giorno
ill., br. Nel linguaggio lirico e politico, profondamente umano, che gli è proprio, mescolando immagini della millenaria tradizione yoruba e della cultura classica occidentale, il premio Nobel per la Letteratura Wole Soyinka cattura lo spirito creativo travolgente della sua terra natìa e della sua gente. Ne racconta la storia dai tempi coloniali a quelli dell'indipendenza, la guerra civile del Biafra che gli costò la prigione, le successive dittature, fino a quella del generale Sani Abacha che lo costrinse all'esilio con una taglia internazionale sulla testa. Il racconto si apre col ritorno dell'autore nell'amata città natale, Abeokuta, in seguito alla morte del sanguinario dittatore. Andando avanti e indietro nel tempo, Soyinka ricorda gli amici scomparsi, gli anni da studente in Inghilterra, la fascinazione del bambino nei confronti della strada, i viaggi continui e le fughe dal paese, lo studio delle maschere e dei riti tradizionali, le scorribande con gli amici al ritmo highlife della metropoli, le battute di caccia nella quiete del bosco, il rapporto col suo demiurgo personale Ogun, le passeggiate a Venezia con W. H. Auden e Stephen Spender, la cerimonia del Nobel, l'incontro con Nelson Mandela a Parigi, gli anni americani, l'esilio. Una vita vissuta sotto l'insegna di un unico, potentissimo ideale: la giustizia come chiave essenziale della condizione umana.
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Rebula Alojz
La peonia del Carso
br. Nel tragico clima tra le due guerre, durante il quale il fascismo sta tentando di cancellare l'identità degli sloveni e dei croati della Venezia Giulia, Amos Borsi, un fiorentino di madre ebrea, viene mandato a Trieste per conto del regime. L'incontro con una realtà diversa da quella immaginata, il dialogo che intreccerà con il giovane poeta Stanko Kriznik e con la sua famiglia, la ricerca dell'ideale femminile e la scoperta di una cultura sconosciuta, lo porteranno a interrogarsi nel profondo sulle ragioni e i sentimenti di ribellione dei giovani antifascisti sloveni. "La peonia del Carso" racchiude gli elementi più importanti della prosa di Alojz Rebula: il mondo classico, la ricerca costante di uno sguardo interiore e la capacità di ritrarre il paesaggio carsico in tutta la sua unicità.
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Castelli Vittoria
Profumo di viole
br.
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Poissant David James
Il paradiso degli animali
br. I racconti di David James Poissant parlano di relazioni. Genitori e figli, mariti e mogli, amanti o amici, i protagonisti di queste storie sono ritratti in un momento decisivo della loro vita quando, per la forza brutale dell'amore, si trovano sulla soglia di un precipizio, spinti da decisioni che loro stessi hanno preso. E sull'orlo del burrone, a ciascuno viene chiesto di fare una scelta: saltare o tornare indietro. Gli animali servono da catalizzatori, scatenano reazioni paradossali, spesso grottesche. E sono anche metafore di un territorio sospeso tra realismo e allegoria. I paesaggi sono quelli dell'Americ del sud, Atlanta, Florida, Tucson, ma anche Midwest e California. Non è il sogno americano ma un luogo più selvaggio e ai margini, dove fallimento e successo sono molto più vicini di quanto ci si aspetti, e il finale, lieto o triste che sia, libera sempre nuove speranze di riscatto e una profonda compassione. Come nella poesia di James L. Dickey, che dà il titolo a questa raccolta: "Sotto l'albero / cadono / sconfitti / si rialzano / si rimettono in cammino". Che poi è quello che tutti tentiamo di fare.
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De Vita M. (cur.)
Le più belle storie di cavalli
br. Al suo Incitatus l'imperatore Caligola fece costruire una scuderia di marmo e argento. Si racconta che arrivò a nominarlo senatore. Dall'Antico Egitto la lettera di un soldato conclude: "saluti a tua moglie, a tua figlia e al tuo cavallo Bassus". Per migliaia di anni il cavallo è stato parte della vita dell'uomo, compagno con cui dividere cibo e fatiche. Meno di due secoli e la norma è oggi eccezione: pochi hanno ancora occasione di vivere con questo animale, provare a conoscerlo. Chi ne ha la fortuna assicura sia tra le esperienze più toccanti. "Dove in questo vasto mondo si può trovare nobiltà senza orgoglio, amicizia senza invidia o bellezza senza vanità?", scrisse Ronald Duncan. "Qui dove la grazia si unisce all'irruenza e la forza sconfinata nella grazia. Nulla di così possente, nulla di meno violento; nulla di così scattante, nulla di più paziente". Possano questi racconti trasmettere parte della bellezza di una nobile creatura quale è il cavallo.
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Zolidis Don
Le sette volte che ci siamo lasciati
ril. La cosa peggiore che poteva capitare a Craig è anche la migliore: Amy. Craig e Amy non dovrebbero stare insieme: Craig è un master di Dungeons and Dragons senza piani per la vita; Amy è una studentessa bellissima e intelligente, presidentessa del corpo studentesco. Eppure si mettono insieme. Fino a quando Amy non lo lascia. Poi ritorna con lui. Sette volte, per essere precisi. La relazione di Amy e Craig è un caleidoscopio di gioia e dolore, agitato e coinvolgente, fatto di incertezze verso il futuro e ricerca di sé, che qualche volta coinvolge lo stare insieme e qualche volta no. Sette rotture. Sette riconciliazioni. E il gusto agrodolce dell'esperienza totalmente unica e universale del primo amore.
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Benjamin Melanie
Le ragazze di Hollywood
br. Ambientato all'alba di Hollywood, Le ragazze di Hollywood esplora l'amicizia e la collaborazione creativa tra la celebre stella del cinema muto Mary Pickford e la sceneggiatrice Frances Marion. È il 1914 e la venticinquenne Frances Marion ha una sola ambizione: lasciare un segno, qualcosa di cui andare fiera, e possibilmente farlo nel mondo del cinema, la nuova fiorente industria che in quegli anni sta esplodendo a Los Angeles. L'occasione che Frances sta aspettando si concretizza il giorno in cui incontra quella che è destinata a diventare la più grande diva del cinema di quegli anni, la Piccola Riccioli Biondi, così chiamata per i suoi capelli ricci e dorati: Mary Pickford. Mary è la «Fidanzata d'America», l'astro nascente del cinema muto. Eppure, nonostante la fama e il successo, Mary è soprattutto una donna sola, le spalle gravate dal peso delle decisioni che si devono prendere quando si è coinvolti in un'industria di cui occorre ancora modellare l'esistenza. Solo Frances riesce a perforare l'armatura di Mary, un'armatura che si ispessisce a ogni aumento di stipendio, a ogni intervista, a ogni sua foto pubblicata sui giornali...
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Marinelli Cristina
Il profumo delle mandorle amare
br. Alla scomparsa dell'amica Margit, Sofia trova il suo diario, resoconto di un passato legato a quella parte di storia che si fatica ancora a credere reale. La narrazione salta dalla Roma di oggi alla Berlino del 1919, un lasso temporale descritto da Margit nei minimi dettagli: le vicende politiche viste dai suoi stessi occhi sembrano prendere delle sembianze ancor più tremende, che colorano la sua vita schiava di una realtà che non le dà più la possibilità di sperare in qualcosa di nuovo. Di ogni parola che ha scritto nel suo diario, Margit porta i segni sulla pelle e sarà Sofia a curarli. Cristina Marinelli racconta con voce intima e personale le vicende di una donna che ha dovuto affrontare una guerra sia fuori che dentro di sé, dando voce a una storia che non ha escluso niente e nessuno.
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Rivino Matteo
Un milanese di Puglia
br. All'inizio degli anni sessanta del Novecento un giovane pugliese giunge a Milano, sull'onda della trasmigrazione epocale che ha segnato tale periodo. Vi trova lavoro, amicizie a amore, costruendo così quel futuro che la terra d'origine non gli ha potuto dare. La città gli si svela giorno dopo giorno, gli dà modo di sperimentare su se stesso quanto sia inclusiva, sempre pronta a valorizzare nuove risorse che siano disposte a mettersi in gioco. Il romanzo "Un milanese di Puglia" è l'omaggio dell'autore alla città in cui ha potuto realizzarsi pur mantenendo solidi legami con la terra d'origine.
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Gifford Barry
Il mondo di Roy
br. "Il mondo di Roy" raccoglie i racconti brevi, a volte brevissimi, che Barry Gifford ha scritto nel corso di decenni, tutti con protagonista il giovane, irresistibile Roy, suo palese alter ego. Un bambino, poi adolescente, che si muove tra le strade di Chicago e d'America tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio dei Sessanta, dipanando il ritratto di un tempo e di un luogo che non esistono più. Come nota l'autore: "Quel tempo e quei luoghi abitati da Roy possono essere scomparsi ma a me è stato lasciato il compito di salvare i ricordi, i sogni e le riflessioni". Ragazzino apparentemente ingenuo ma invece acuto, con uno spirito romantico e uno spiccato senso dell'ironia, Roy vive tutto quello che gli capita di vivere, osserva tutto quello che gli riesce di osservare. Appassionato di film d'avventura, scrittore in erba e amante alle prime armi, è un giovane che vediamo crescere pagina dopo pagina e affrontare con onesta franchezza ciò che la vita ha da offrire a lui e ai suoi compagni di viaggio. Un manipolo di amici spaesati, una coppia di genitori separati, un carosello di personaggi indimenticabili: malavitosi, sbandati, reietti, prostitute, ballerine senza un soldo, casalinghe senza prospettive. Adulti che vivono ai margini della società e che finiscono per diventare i maestri di vita di Roy, in un mondo tempestoso e dal futuro incerto in cui tenta di non finire alla deriva. "Il mondo di Roy" è, a suo modo, il romanzo di formazione che Barry Gifford non ha mai scritto: una carrellata di diapositive piuttosto che un film, una storia che procede in modo ellittico, che mescola realtà e immaginazione e che dà forma, come in un sogno, a ricordi e desideri, speranze e paure, per tornare sempre lì dove solo la buona letteratura sa arrivare, nel cuore del personaggio e del lettore.
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