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‎Historia‎
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‎Serao Matilde‎

‎La conquista di Roma‎

‎br. Francesco Sangiorgio, giovane politico della Basilicata pieno di fantasia e di orgoglio tutto meridionale, arriva a Roma in veste di deputato nel periodo post-unitario. Un collega, dinanzi al mirabile panorama della Città Eterna, mentre si commemora il combattimento del Vascello, lo avverte che "Roma non si dà a nessuno... la sua forza, la sua potenza, la sua attitudine è una virtù quasi divina: l'indifferenza". Ma lui, ottimista, gli risponde che saprà conquistarla. I suoi primi discorsi pubblici ottengono un discreto successo. Quando un ministro è costretto alle dimissioni, chi lo sostituisce, don Silvio Vargas, lo prende sotto la sua ala protettrice. Sangiorgio si ritrova a trascorrere lunghi momenti con don Silvio e con la giovane, bella, algida moglie di lui. E s'innamora... Romanzo più polemico che artistico, scritto quando già il contatto col naturalismo francese, specialmente con quello zollano, cominciava a turbare l'ingenuo realismo napoletano e sentimentale della scrittrice, "La conquista di Roma" racconta le conseguenze della mediocrità spirituale, della fatuità degli affetti, delle mezze virtù, e restituisce, forte dell'istinto alla decrittazione e del senso dell'ambiente della Serao, il vigore realistico della vita sociale e politica romana.‎

‎Nothomb Amélie‎

‎Una forma di vita‎

‎br. "Quella mattina ricevetti una lettera diversa dal solito". Inizia così l'ultimo libro di Amélie Nothomb, in cui la scrittrice si confronta con un genere che conosce bene, quello epistolare. Amélie infatti passa parte del suo tempo a rispondere alle lettere dei suoi numerosissimi fan. La lettera arriva da un soldato americano di stanza a Bagdad, Melvin Mapple. Siamo agli inizi della presidenza Obama. L'uomo spera di tornare a casa. Come molti soldati americani in Iraq è afflitto dalla bulimia e da un'obesità sempre più preoccupante, legate alla paura degli attentati, all'orrore della repressione e alle costrizioni della vita militare. Poco a poco Amélie si affeziona al soldato Mapple e ai suoi compagni obesi, quelli di taglia XXXXL. Per aiutarlo a trovare una via d'uscita, gli suggerisce di praticare la body art fotografando sé stesso e il cibo in ogni momento della giornata. All'improvviso però Melvin Mapple smette di scriverle e Amélie, sconcertata, tenta di ritrovarlo... Il finale è naturalmente del tutto inatteso. In questo romanzo l'autrice torna ad affrontare temi a lei profondamente congeniali, come la bulimia, la solitudine e la fuga nella monomania.‎

‎Nothomb Amélie‎

‎Pétronille‎

‎brossura La storia di un'amicizia e di una passione. L'amicizia è quella fra due scrittrici, una già affermata e idolatrata dal pubblico e l'altra geniale ma esordiente all'inizio della narrazione: Amélie Nothomb e Pétronille Fanto. Il racconto scandisce i momenti più bizzarri di questo inusuale legame che prende forma e consistenza fra libri, librerie, letteratura e indimenticabili bevute. A unire le due donne infatti, oltre alla scrittura, c'è anche la comune passione per lo champagne.‎

‎Vitali Andrea‎

‎Pianoforte vendesi. Audiolibro. 2 CD Audio‎

‎brossura È la notte dell'Epifania, sera di festa a Bellano. Dal treno scende 'il Pianista' ladro di professione. Piove, fa freddo. Perlustrando le contrade nell'attesa della folla che assisterà alla processione dei Re Magi, il Pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: 'Pianoforte Vendesi'. Incuriosito, dopo aver saputo che l'appartamento è disabitato, e visto che il tempo non migliora, decide di entrare... Pianoforte Vendesi è la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni: il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte. I gesti che si troverà a compiere rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanità. Sullo sfondo c'è un'intera collettività, un paese sospeso - per una notte - fra legalità e illegalità, fra lecito e illecito, fra comandamento etico e abitudine.‎

‎Sarli Emilio‎

‎Voglio vederti danzare. Un viaggio estatico dal Satiro di Mazara al Satiro di Armento‎

‎ill., br. Un biglietto, last minute, per la Sicilia e la vita di Cinzia, quella giovane ragazza partenopea innamorata della superba bellezza di un passato storico che ancora la incanta, è destinata a cambiare radicalmente. Giunta nel trapanese con l'obiettivo di dare un volto al Satiro Danzante di Mazara del Vallo, l'opera dall'antica armonia classica che tanto l'aveva piacevolmente ossessionata, l'incontro con lo scultore di sabbia, prima, e poi con un personal trainer piacione - che scolpisce corpi come fossero statue -la farà immergere in un viaggio estatico e coinvolgente, in cui si alternano e si confondono storie di satiri, danzanti, pugnanti, festanti, gradienti, dormienti, che evocano l'universo mitologico di Dioniso, Eracle e di altri dèi, semidei, demoni, sileni, menadi, folletti, etère, eroti, efebi, ierofanti, guerrieri. Il percorso storico e visionario prosegue dalla Sicilia verso la Lucania sulle tracce del satiro pugnante di Armento, per scoprire i legami cangianti tra gli assetti dei paesaggi e quelli dei sentimenti, fino a capire il senso ultimo di una fascinazione senza tempo e senza eguali, quella del Meridione d'Italia, che ognora seduce, interroga e tormenta.‎

‎Toussaint Jean-Philippe‎

‎La verità su Marie‎

‎br.‎

‎Ferron Giancarlo‎

‎Hanno ucciso l'orsa‎

‎ill., br. "A difesa della Terra, e delle sue creature. Il 12 agosto 2017, un uomo in divisa imbraccia una carabina con il colpo in canna. La croce di mira si posiziona sul cuore dell'orsa. Una deflagrazione squarcia il silenzio della montagna. È stata uccisa un'orsa, un animale con un valore biologico altissimo, una specie particolarmente protetta che nessuno può toccare. Eppure qualcuno ha deciso che si doveva abbattere. Un fatto gravissimo che ha visto coinvolta l'orsa uccisa e tutte le persone che, in veste diversa, hanno avuto a che fare con questa specie e con questo soggetto. La conservazione e la tutela degli animali selvatici mi sta molto a cuore così ho voluto occuparmi a modo mio dell'orsa uccisa: ho immaginato di parlare con la sua voce. Sono andato nella foresta e sono diventato l'Orsa, poi l'Istituzione che ne ha decretato la morte e l'Uomo in divisa che le ha sparato." (L'autore)‎

‎Serantini Francesco‎

‎Il fucile di Papa Della Genga‎

‎ril. Tramato sullo sfondo delle imprese brigantesche del Passatore, ha per protagonisti l'affascinante figura della Mora e quella drammatica di Falcone. In pagine commosse e coinvolgenti - tra le città della Romagna, lo slargarsi della campagna e le quiete distese d'acque delle valli - Serantini sa rappresentare, in una prosa di limpida e immediata leggibilità, l'ethos della sua terra, con una intensità che spiega l'enorme successo subito raggiunto dal libro e l'attribuzione del Premio Bagutta. Scrive Marinella Lotti nella presentazione: "Riaffiora in quest'opera, come in una novella verista, un mondo rustico e schietto, quello della campagna romagnola che si allunga fino alle valli e che si confronta con quello cittadino e borghese ma artificioso, proprio perché borghese e quindi incapace di immaginare una società diversa. Un intero mondo subalterno visto nella sua autonomia, composto non più da "buoni selvaggi" o da "buoni popolani" fra cui ritirarsi arcadicamente, ma da uomini con cui trattare da persona a persona".‎

‎Anonimo‎

‎Cuoche ribelli: La cucina impudica-La cuoca di Buenaventura Durruti-La cuoca rossa‎

‎ill., br. "La cucina impudica", "La cuoca di Buenaventura Durruti", "La cuoca rossa" sono tre "diari", redatti rispettivamente a Parigi a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso; a Barcellona durante la guerra civile spagnola; al Bauhaus tedesco durante la Repubblica di Weimar. Le autrici sono una cocotte parigina, una militante anarchica della Colonna Durruti, un'allieva della scuola d'arte tedesca e membro di una cellula spartachista. Nei tre "diari" le autrici restano anonime, pur rivelando molto altro della propria biografia, della propria cultura, della propria vita. Alternano aneddoti e ricordi; riferiscono di discussioni e pettegolezzi, di incontri amorosi e relazioni politiche, di balli mascherati e azioni di sabotaggio, di letture poetiche e lezioni sul colore, di vernissage e volantinaggi, di concerti mondani e scampagnate; passano al vaglio opere letterarie e teorie sociali; accennano a incontri con musicisti, pittori, scrittori, commediografi, registi, rivoluzionari di varia fama; e tra un tassello di vita e un altro trascrivono una ricetta. Ed è appunto al genere del "ricettario" che appartiene la prosa delle tre cuoche. Un ricettario del Novecento europeo, che tra liste di ingredienti, metodi di cottura, salse, condimenti, laccature e guarnizioni parla la lingua dalla quale proviene: quella del desiderio di libertà e di godimento. Perché questo dimostrano i "diari" delle tre anonime.‎

‎Greco Giovanni‎

‎Malacrianza‎

‎br. "Malacrianza" è tutto quello che il mondo adulto respinge, condanna o sfrutta del mondo dell'infanzia. È come la memoria tradita della propria infanzia, come una favola nera che tutto avvolge e riscrive. È il bambino che si mette le dita nel naso, la bambina che allegramente ruba o quella che tristemente si prostituisce, ragazzini violenti che in Sud America si difendono dal potere violento che li usa, i bambini che esercitano l'arte di arrangiarsi in qualche paese dell'Est o nel mondo arabo, è una leggenda indiana e una nuova vita che verrà. "Malacrianza" mette in fila vicende 'esemplari' di sopraffazioni e di piccole solidarietà, di soprusi e di sogni disposti a tutto per potersi avverare. Un viaggio nell'infanzia in varie parti del mondo con i bambini che vivono nelle fogne, quelli di strada, delle favelas, il commercio e la prostituzione infantile... Un viaggio circolare, un racconto senza falsi pudori, senza retorica e ipocrisie, capace di addentrarsi fin nei recessi profondi dell'offesa più intollerabile, quella verso i più deboli e indifesi. Un caleidoscopio di storie che, intrecciandosi una nell'altra, danno vita a un'unica storia dell'infanzia tradita. A un affresco in cui non mancano mai l'umanità e perfino l'ironia e dove c'è sempre la freschezza di uno sguardo innocente. Una spericolata, emozionante avventura linguistica in cui l'autore passando dalla terza alla prima persona, riesce a dar voce credibile a bambini perennemente costretti a difendere il proprio futuro.‎

‎Hepburn James; Limiti S. (cur.)‎

‎Il complotto. La controinchiesta segreta dei Kennedy sull'omicidio di JFK‎

‎br. L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy ha avuto fin dagli anni Sessanta una troppo facile verità ufficiale, quella stabilita dalla commissione Warren, che identificò in Lee Harvey Oswald l'unico responsabile. Ma la dinamica della sparatoria, le lacune nelle indagini, i poteri coinvolti, spinsero i Kennedy a cercare un'altra verità. Per questo vollero una loro controinchiesta che, incredibilmente, fu sostenuta dal generale De Gaulle e dai servizi segreti sovietici: ne nacque un dossier in forma di libro, intitolato "The Plot", da cui emergeva, con nomi e cognomi, il quadro di una cospirazione ai danni del presidente americano. Pubblicato nel 1968 da una casa editrice presto scomparsa con sede in Liechtenstein, il libro uscì nello stesso anno anche in Italia su richiesta di un misterioso committente. Poche copie che sfuggirono ai più ma non al giornalista Saverio Tutino, il quale arrivò a ipotizzare che la pubblicazione fosse avvenuta per scelta di Gianni Agnelli. Questa edizione, a cura di Stefania Limiti, ripropone l'inchiesta segreta dei Kennedy con una dettagliata introduzione e un'intervista inedita a uno dei protagonisti della vicenda, William Turner, l'investigatore che lavorò con Jim Garrison, il giudice immortalato da Oliver Stone in JFK. Nella postfazione Paolo Cucchiarelli mette a confronto la vicenda Kennedy con una tragedia italiana: la strage di piazza Fontana.‎

‎Procida racconta 2016. Sei autori in cerca di personaggio‎

‎br. Procida racconta. Sei autori in cerca di personaggio, dall'8 al 12 giugno 2016 ha riunito nella piccola, splendida isola del golfo di Napoli sei voci distinte e originali della nostra narrativa: Errico Buonanno, Massimo Gramellini, Nicola Lagioia, Silvia Nucini, Francesco Pacifico, Simona Sparaco. Come l'anno precedente i sei autori, sotto la direzione artistica di Chiara Gamberale, hanno scelto un cittadino procidano e scritto un racconto sulla sua storia. Un'esperienza inedita nella quale i personaggi che hanno ispirato i racconti ne sono infine diventati i primi destinatari, ascoltando la propria storia letta in pubblico dagli stessi scrittori nella serata conclusiva del festival. I sei racconti sono ora riuniti in questa nuova raccolta, destinata ad arricchire il ritratto di Procida e della sua gente. Un incontro tra scrittura e territorio che raccoglie idealmente l'eredità di Elsa Morante, la quale per prima, con L'isola di Arturo, ha trasformato in letteratura vite, atmosfere e paesaggi di uno degli angoli più belli d'Italia.‎

‎Garuti Maurizio‎

‎Fuoco e neve‎

‎br. Pianura bolognese, fra le due guerre. Borgata Forcelli, un villaggio di campagna che non esiste più. Una bambina di nome Eda; due fratelli gemelli: Antonio e Armando, identici come due gocce d'acqua. Un'esistenza intrecciata e condivisa fin nei sogni e nei sentimenti profondi. Prima ragazzi, poi giovani che scelgono di battersi contro l'occupazione nazifascista. Un amore, una tragedia, un rimorso. Con una proiezione lunga fino ai nostri giorni. Un racconto appassionante, che esce dalla pagina e ci interroga.‎

‎Ognibene Francesca‎

‎Quel figlio negato‎

‎brossura Molte sono le donne che non possono soddisfare il proprio desiderio di maternità. Il dramma che le avvolge, però, risveglia in loro una forza straordinaria, fino a quel momento sconosciuta. Donne che non si arrendono a un destino avverso e provano a realizzare il proprio sogno affrontando ostacoli e difficoltà. Dopo essersi avvicinati alla procreazione assistita, Virginia e Federico credono di aver trovato finalmente una soluzione nell'adozione, nonostante l'intricato sistema italiano. Credono però, perché anche questa porterà gravi complicazioni per la loro vita e quella della piccola Giulia. Una storia attuale e universale, d'amore materno e speranza, di lotta e protezione.‎

‎Brondi Vasco‎

‎Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero‎

‎br. "Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero" è praticamente un libro fotografico senza fotografie. Di cieli che arrivano al soffitto, dei trecentosessanta chilometri che ci dividono, dei trenta euro di treno. Parla di traslocare e di altre cose. Poteva chiamarsi anche "Non si esce vivi dalla pianura padana". Parla dei nostri amori che fanno prendere i treni e che fanno perdere gli aerei. Dei nostri amori che come colonne sonore hanno dei telegiornali. Le nostre scenografie e le periferie. Un'intimità che diventa una marea, che esce dagli occhi e dalla bocca e che entra nelle città e nelle case blindate. Le tue ansie planetarie. Tu che sorridi agli autovelox. Ferrara che potrebbe essere tutte le città di provincia, silenziose e deserte di sera. Le passeggiate dei poliziotti di quartiere. Occhiaie azzurre e narrazioni imprecise. Con talmente tante colonne sonore che si possono sentire anche se lo si legge in silenzio.‎

‎Tarabotti Arcangela; Bortot S. (cur.)‎

‎La semplicità ingannata‎

‎brossura Arcangela Tarabotti (1604-1652) entrò giovanissima nel monastero di Sant'Anna di Venezia, dove passò il resto della vita in stretta clausura, scoprendo in realtà ben presto come la propria vera vocazione fosse quella letteraria. Autodidatta, impiegò il proprio talento per rilevare i motivi che erano alla base della monacazione forzata, giungendo ad analizzare il più ampio contesto politico ed economico in cui maturava l'oppressione delle donne e denunciando le ingiustizie perpetrate a loro danno dagli uomini. La semplicità ingannata presentata in queste pagine pur essendo un'opera giovanile, il "libro dei vent'anni", è un prodotto maturo e adulto, probabilmente la più completa e articolata tra le opere che formano il corpus di Arcangela Tarabotti: un duro "J'accuse" che vide la luce soltanto postumo, ma anche un libro-guida per tutte le successive deviazioni intellettuali ed elaborazioni dell'autrice dall'"Inferno" all'"Antisatira" fino a "Che le donne siano spezie degli uomini" in cui convivono tematica "claustrale" e tematica "femminista", denuncia degli abusi dell'autorità familiare nel decidere la sorte della donna e, insieme, piena rivendicazione della sua libertà e della sua dignità, di una emancipazione laica e mondana.‎

‎De Boccard Enrico‎

‎Il passo dei repubblichini‎

‎br.‎

‎Hürlimann Thomas‎

‎Signorina Stark‎

‎brossura Il bibliotecario del convento di San Gallo, prelato ed erudito, ospita per una lunga estate il nipote. Le sale custodiscono notevoli tesori. Il prezioso pavimento dell'Arca libraria va protetto, sicché il nipote ha il compito di fornire ai visitatori pantofole di feltro. Al giovanotto si spalancano nuovi mondi, quello dei libri e quello delle gambe femminili. Con grande curiosità si avvicina ai capolavori di tutti i tempi, ma soprattutto azzarda sempre meno timide lumate sotto la gonna delle visitatrici, ai cui piedi deve calzare le pantofole. La signorina Stark, sbugiarda il ragazzo davanti a zio e colleghi dopo averlo pescato con uno specchietto puntato verso le cosce di una giovane studiosa.‎

‎Unamuno Miguel de; Trovato R. (cur.)‎

‎Manuel Bueno, santo e martire. Ediz. italiana e spagnola‎

‎ril. In un paesino della provincia di Zamora, si scontrano (e poi diventano misteriosamente detentori di un segreto che li accomuna) il parroco, Manuel Bueno, che tutti venerano e considerano come un santo e Lazzaro, la pecora nera del paese, agnostico dalle idee progressiste, che è appena tornato dall'America dove aveva fatto fortuna.‎

‎Dalembert Louis-Philippe‎

‎La matita del buon Dio non ha la gomma‎

‎brossura Romanzo d'esordio di un giovane scrittore haitiano, precedentemente segnalatosi all'attenzione dei lettori francesi con alcuni racconti pubblicati in riviste e nella raccolta "Il sogno di una foto d'infanzia". Questo romanzo può essere considerato come un romanzo di formazione in cui il narratore, ormai adulto, alla ricerca della propria infanzia ricorda, immagina, sogna e ricrea luoghi e personaggi che lo hanno segnato nell'universo di Port-au-Prince, capitale di Haiti, sul finire degli anni Sessanta.‎

‎Foenkinos David‎

‎Imagine. Io, John Lennon‎

‎br. Prendete un mito del XX secolo come John Lennon, ancora oggi oggetto di venerazione da parte di milioni di persone in tutto il mondo; prendete gli anni misconosciuti del suo volontario allontanamento dalla scena artistica, quando a trentacinque anni decide di interrompere la sua carriera per occuparsi del figlio Sean e della moglie Yoko Ono; supponete che nel corso di quel periodo si rivolga a uno psicanalista per ripercorrere nel corso di alcune sedute la propria folle esistenza, in una sorta di lunga e dettagliata "confessione" a ruota libera, senza freni, senza autocensure. Supponete infine che tali confidenze acquistino una brillante e sciolta forma scritta, e avrete dinnanzi il romanzo biografico di David Foenkinos. Un'originale ricostruzione della vita di John Lennon, che l'autore immagina raccontata a ritroso dallo stesso musicista nello scorcio finale della sua avventura umana e artistica, tragicamente interrotta da uno squilibrato l'8 dicembre 1980.‎

‎Martini Davide‎

‎49 gol spettacolari‎

‎br. Per Lorenzo, un liceale italiano con la passione per la scrittura, avere diciassette anni non è un semplice dato di fatto, ma un enigma e soprattutto un'opportunità. L'occasione di fissare le differenze rispetto alla propria famiglia o le affinità con gli amici di una vita, di tracciare infine il profilo dei propri obiettivi, delle proprie passioni, e anche dei propri desideri. In particolare l'incontro sui banchi di scuola con Riccardo, un affascinante diciottenne originario di Roma, permetterà a Lorenzo di sperimentare l'amore, che si rivelerà un'impresa entusiasmante ma non immune da trappole e dolori. Il romanzo è la cronaca ruvida e toccante di adolescenze vere, costrette ogni giorno a misurare il divario tra aspettative e realtà, ma capaci con la forza dei propri sogni di proiettarsi nel futuro.‎

‎Aleramo Sibilla‎

‎Una donna‎

‎br. Come mai un romanzo scritto oltre un secolo fa e qualificabile come un 'classico' come quello di Sibilla Aleramo, risulta ancora attuale? Pubblicato nel 1906 esso nasce dall'esperienza autobiografica dell'autrice ed è frutto di quei fermenti sociali che portarono alla nascita del femminismo, di cui lei stessa si sentì parte attiva. Nel suo iter di formazione, la A. designa una vicenda comune ad altre donne del tempo, ma che ancora non aveva trovato analoga espressione nella produzione letteraria del suo tempo, reclamando coraggiosamente, sul piano della specificità della scrittura al femminile, un proprio integrale riconoscimento. Nell'intento di rivelare, per la prima volta, «l'anima femminile moderna», con grande spirito realistico la A. compone pagine di aperta denuncia e di critica sociale, affrontando argomenti come la povertà e l'ignoranza, le differenze regionali, la condizione svantaggiosa da cui la donna avrebbe dovuto riscattarsi. Suonano davvero profetiche le parole della A. in una lettera scritta a Mondadori nel 1956, vicina agli ottant'anni: "Vi dicevo che se io fossi nata in un qualunque altro paese, avrei in quest'occasione onoranze nazionali. Perché sono un poeta, la sola donna poeta oggi nel paese, perché il mio primo libro Una donna avrà a novembre cinquant'anni, perché i giovani si stupiscono ch'io, mezzo secolo fa, scrivessi per i giovani d'oggi e per quelli che vivranno il secolo venturo. [...] Io ho dinanzi a me il futuro, anche se voi non lo credete".‎

‎Deledda Grazia; Fazzi D. (cur.)‎

‎La madre‎

‎br. In un paese ricco di tradizioni e unito da una ferrea legge morale, Paulo, giovane sacerdote in cui tutti confidano e che tutti ritengono esempio di fede e devozione, si innamora di Agnese, una donna che vive sola nella grande tenuta di famiglia. La madre di Paulo, accortasi dei sentimenti del figlio e delle sue fughe notturne e decisa a proteggerlo dalle tentazioni, tenta di riportarlo sulla retta via, ricordandogli i doveri di parroco e consigliandogli di confidare nel Signore, interrompendo immediatamente la peccaminosa relazione. Dilaniato tra il senso di colpa e la profonda passione, Paulo torna ancora una volta dall'amata, ma, ormai convinto della propria fede, si rifiuta di cedere alle sue lusinghe. Agnese promette di rivelare pubblicamente la loro relazione durante il rito domenicale, causando in Paulo e nella madre una profonda angoscia. Nonostante la rinuncia della donna, a mettere in pratica quanto minacciato, lo stress accumulato nei giorni precedenti causa la repentina morte della madre al termine della funzione. Un romanzo di fede e di peccato, prostrazione e letizia, timori taciuti e passioni che irrompono incontrollate.‎

‎Newby Eric‎

‎L'ultima regata del grano‎

‎br. Alla vigilia della Seconda guerra mondiale, il diciottenne Eric Newby. stufo del suo lavoro d'ufficio in un'agenzia pubblicitaria, decide di imbarcarsi come apprendista a bordo del Moshulu. un brigantino a quattro alberi adibito all'importazione del grano australiano. Il Moshulu faceva rotta alla volta dell'Australia passando per il capo di Buona Speranza e rientrava in Europa, attraverso capo Horn. con un carico di cereali. Ogni anno una dozzina di navi gareggiavano tra loro per realizzare il viaggio nel più breve tempo possibile e spuntare i prezzi migliori (di qui la 'regata del grano'). A bordo, Newby si trova a condividere le fatiche quotidiane di un difficile apprendistato con un equipaggio formato quasi per intero da marinai finlandesi, individui spesso bizzarri, ostici e litigiosi. Le difficoltà di comunicazione, il cibo immangiabile, le invasioni notturne di cimici fanno da sfondo a quello che diventerà un vero e proprio viaggio d'iniziazione, tra violente tempeste, incontri sorprendenti, zuffe, trionfi sofferti e record mancati.‎

‎Alagi Anna‎

‎L'equilibrio perfetto della felicità‎

‎br. Federica è una giovane donna ambiziosa e appagata dalla quiete di una vita familiare priva di turbamenti. Fino alla nascita del suo secondo bambino, Mattia, quando con la scoperta della rara cardiopatia congenita di cui è affetto il bambino, crollano inesorabilmente tutte le sue convinzioni con un percorso quotidiano vissuto tra le mura di un ospedale pediatrico nella periferia di Torino. Dopo quell'istante l'esistenza della protagonista si lega inesorabilmente all'attesa e alla speranza: la sua solitudine è affiancata da un coro di voci e di volti, come quello di Martina, una donna incapace di gestire il dolore e quello di Paola, più tenace e guerriera difronte alla malattia di suo figlio. Ma se a liberare la sua mente dall'inganno fosse proprio chi ha pagato il prezzo più alto?‎

‎Genco Mario‎

‎Gente di mare. Vol. 1: Dal Mediterraneo all'Oceano‎

‎br.‎

‎Guareschi Giovannino‎

‎La scoperta di Milano‎

‎br. Primo romanzo di Guareschi, "La scoperta di Milano" conserva ancora tutta la sua freschezza. Insieme a Giovannino e Margherita, i due protagonisti venuti da Parma, il lettore scopre Milano e prova insieme a loro lo stesso stupore e, forse, un rimpianto per quello che doveva essere e che non c'è più. Fa 'quattro passi in Galleria', gira senza meta e si trova improvvisamente di fronte al Duomo. Una città scomparsa, che tuttavia si può ritrovare in qualche angolo dimenticato dal tempo.‎

‎Valpy Fiona‎

‎La custode dei profumi perduti‎

‎ril. Sperando che un nuovo inizio possa essere la cura per il suo cuore spezzato, Abi Howes decide di accettare un lavoro estivo nella campagna francese. Non appena raggiunge il meraviglioso castello di Bellevue, è subito rapita dal fascino antico di quella dimora e dai segreti che custodisce. E ben presto, complici gli echi del passato, Abi scopre una storia straordinaria, che avrà il potere di sconvolgere i piani della sua estate e, forse, della sua stessa vita. Era il 1938 quando Eliane Martin si prendeva cura degli alveari nel giardino del castello di Bellevue. Incontrò Mathieu Dubosq mentre vendeva il miele al mercato e se ne innamorò perdutamente. Sembrava che niente potesse scalfire la loro felicità, invece le ombre della guerra si allungarono fino ai confini francesi. Nel caos generato dall'occupazione tedesca, Eliane e Mathieu vennero divisi e lei prese una decisione che sarebbe potuta costarle la vita: si unì alla Resistenza e combatté per la libertà della Francia. Ma la strada verso la liberazione fu lunga e, nei momenti più bui, il suo amore per Mathieu venne messo a dura prova. Può una storia che arriva dal passato coinvolgere a tal punto chi la rivive? La vicenda di Eliane riuscirà a risvegliare il coraggio e la determinazione di cui Abi ha bisogno?‎

‎Sardo Carmelo‎

‎Vento di tramontana‎

‎br. Un'isola nell'isola, aspra e selvaggia. Un carcere con le sue dure regole e le leggi non scritte. Un giovane secondino che svezza i suoi vent'anni nel rapporto con detenuti "fine pena mai" che tentano di riscattarsi. Un'amicizia pericolosa con un ex capo mafia. Storie dolorose, passioni forti e travolgenti. Uno spaccato di vita che all'esterno non è dato sapere. Una storia che potrebbe essere vera e che inquieta e appassiona, ora intensa e cruda, ora tenera e vibrante.‎

‎Némirovsky Irène‎

‎L'affare Kurilov-Film parlato-La moglie di don Giovanni-L'orchessa‎

‎ril. La narrativa di Némirovsky, come quella dei maestri che ammirava, Cechov e Maupassant, ha la capacità di dipingere con semplici pennellate interi mondi (interiori ed esteriori), e intanto scavare dentro i destini individuali, trascinati o travolti dalle correnti della Storia. Questa raccolta si apre con "L'affare Kurilov": Leon M., infiltratosi sotto mentite spoglie nella casa del potente ministro che deve eliminare, conoscerà le miserie umane della sua vita, il suo amore per la seconda moglie, per la quale è disposto a mettere a rischio la carriera politica, e soprattutto i tanti, troppi dubbi che non traspaiono dal suo agire con pugno di ferro. "Film parlato" è un racconto scritto quasi come una sceneggiatura, in cui dialoghi e didascalie essenziali portano avanti la vicenda con un risultato di grande nitore e vividezza. "La moglie di don Giovanni" è il diario di una tragedia coniugale, della quale veniamo a scoprire il terribile segreto. "L'Orchessa", infine, è la storia di una donna che non vuole rinunciare alla bellezza, al fascino e al potere di un tempo. Introduzione di Maria Nadotti.‎

‎Agnello Hornby Simonetta‎

‎La Mennulara. Nuova ediz.‎

‎br. Da quando "La Mennulara" fu data alle stampe nel 2002, Simonetta Agnello Hornby ha sempre pensato che sarebbe ritornata sul romanzo per un ulteriore lavoro di approfondimento e per aggiungere quelli che da allora ha chiamato "i capitoli perduti", ovvero pagine andate effettivamente perdute ma popolate di immagini rimaste incise nella sua memoria: quelle pagine inedite sono state finalmente ricostruite e ora rafforzano la macchina della storia, l'atmosfera della narrazione, i profili di alcuni personaggi. Roccacolomba, Sicilia, 23 settembre 1963. È morta la Mennulara, al secolo Maria Rosalia Inzerillo, domestica della famiglia Alfallipe, del cui patrimonio è stata da sempre - e senza mai venir meno al ruolo subalterno - oculata amministratrice. Tutti ne parlano perché si favoleggia della ricchezza che avrebbe accumulato, forse favorita dalle relazioni con la mafia locale. Tutti ne parlano perché sanno e non sanno, perché c'è chi la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine. In questa edizione, interamente rivista dall'autrice, la Mennulara è più sensuale, crescono gli affondi di atmosfera e gli agganci alla società siciliana dei primi anni Sessanta. La spirale di commenti, post mortem, sulla buona o sulla mala condotta della Mennulara - vero motore della narrazione - si avvale di alcune voci in più, a sostegno della complessità psicologica della protagonista e della società in cui agisce.‎

‎Giordano Paolo‎

‎Divorare il cielo letto da Alba Rohrwacher. Audiolibro. CD Audio formato MP3‎

‎brossura "Ma Cosimo non sapeva quello che sapevamo noi: che le piante cresciute al sicuro nei vasi, con le radici lunghe che girano tutto intorno, non si adattano alla terra. Soltanto quelle con le radici libere, estirpate giovani in inverno, ce la fanno. Come noi." Quei tre ragazzi che si tuffano in piscina, nudi, di nascosto, entrano come un vento nella vita di Teresa. Sono poco più che bambini, hanno corpi e desideri incontrollati e puri, proprio come lei. I prossimi vent'anni li passeranno insieme nella masseria lì accanto, a seminare, raccogliere, distruggere, alla pazza ricerca di un fuoco che li tenga accesi. Al centro di tutto c'è sempre Bern, un magnete che attira gli altri e li spinge oltre il limite, con l'intensità di chi conosce solo passioni assolute: Dio, il sesso, la natura, un figlio.‎

‎Faulkner William; Materassi M. (cur.)‎

‎Santuario‎

‎br. Siamo tra Mississippi e Missouri, nel pieno della Grande Depressione e del proibizionismo. Una casa "buia, desolata e meditabonda" persa tra boschetti di cedri e prati inselvatichiti, nasconde una distilleria clandestina gestita da una banda di magnaccia e sbandati. Qui un pomeriggio, con un accompagnatore già ubriaco, irrompe come un'aliena Temple Drake, studentessa diciassettenne "non più proprio bambina, non ancora donna". "Dritta come una freccia nel vestitino succinto", il cappellino spinto all'indietro a sprigionare "quel che di licenzioso", Temple innescherà un tragico domino di perversione e di morte. Momento fatale sarà l'incontro tra i suoi occhi "tutti pupilla" e quelli, simili a "due grumi di gomma", del capobanda Popeye, dal volto perennemente contratto nella smorfia supplice di chi si accende una sigaretta dietro l'altra - un volto corrotto che porta incisa la perdita dell'innocenza di un intero Paese. Dopo aver freddato un suo scagnozzo e deflorato la ragazza tra le mura sventrate del fienile, Popeye riuscirà a segregarla in un bordello di Memphis e a far incolpare del delitto uno dei suoi uomini; ma un beffardo contrappasso si abbatterà su di lui, lasciando il lettore scosso e attonito perché "forse è nell'istante in cui ci rendiamo conto, in cui ammettiamo che nel male vi è un disegno logico, è allora che moriamo".‎

‎Procida racconta 2019‎

‎br. Da cinque anni Procida è soggetto e sfondo di un'iniziativa letteraria che può vantare di essere unica nel suo genere. Sei scrittori sbarcano sull'isola, cercano un personaggio procidano reale e ne fanno il protagonista di un racconto. Procida racconta, festival organizzato dalla libreria Nutrimenti e diretto da Chiara Gamberale, si conclude nella splendida cornice di Santa Margherita, con la lettura dei racconti in pubblico da parte degli stessi autori. La quinta edizione, dal 5 al 9 giugno del 2019, ha visto protagonisti Roberto Alajmo, Alessia Gazzola, Evita Greco, Luigi Lo Cascio, Lorenzo Marone e Nadia Terranova. Capaci, al pari di chi negli anni scorsi li ha preceduti, di ripetere il miracolo di una scrittura che si incarna nel profondo di una piccola comunità, ne raccoglie le storie, e contribuisce così a farla conoscere meglio anche ai suoi stessi membri, oltre che ai tanti lettori giunti da ogni parte d'Italia (e del mondo) in occasione del festival.‎

‎Brollo Renzo‎

‎Il guaritore‎

‎ril. È una storia liberamente ispirata (e dedicata) alla vita di uno dei più famosi cantanti castrati del Settecento: Carlo Broschi detto Farinelli la cui voce, bianca e affascinante, incantò il mondo delle corti e del clero per lunghi anni. Questi cantanti ebbero una genesi dolorosa e terribile che li portò a condurre una vita fuori dall'ordinario. Partendo dalla vicenda di Farinelli, che alla corte dei reali di Spagna guarì il re malato di depressione cantandogli ogni notte le stesse quattro arie, l'autore ha immaginato un piccolo Carlo moderno, che a sua volta diventerà guaritore e idolo pop, felice e infelice allo stesso tempo, così come dovevano essere molti castrati costretti a un dono che non scelsero mai.Carlo diventa una creatura nuova, angelica e mostruosa. Ma al suo corpo, dentro la sua testa, manca ancora qualche cosa. Qualcosa che si era solo nascosto per non morire.‎

‎Serao Matilde‎

‎Il ventre di Napoli‎

‎brossura‎

‎Greison Gabriella‎

‎Einstein forever‎

‎br. La sua immagine è dappertutto. Su tazze, magliette, sui muri delle città, su spille e borse; e le sue frasi e i suoi aforismi sulla scienza e sulla vita sono citati ogni giorno. Albert Einstein è il vero scienziato iconico del secolo scorso; il suo nome - anche per chi fatichi a masticare le teorie fisiche - è sinonimo di genio eccentrico (famoso l'aneddoto che vuole il suo guardaroba pieno di completi identici così da non perdere tempo al mattino a pensare come vestirsi); saggezza bonaria; ma anche risolutezza (si pensi a quando scrisse al presidente Roosevelt invitandolo a dare il via a quello che sarebbe stato il programma nucleare americano che portò alla prima bomba atomica). II suo aspetto in apparenza trasandato ha ispirato decine di trasposizioni cinematografiche con al centro uno scienziato bizzarro (basti pensare al mitico Doc di Ritorno al futuro, il cui cane non a caso si chiama Einstein!). Con la sola forza della sua mente e delle sue idee Einstein ha rivoluzionato il modo in cui concepiamo e interpretiamo il mondo e l'universo, e se basta una sola formula dal potenziale dirompente - E= mc² - per decretarne l'immensa eredità intellettuale, l'immagine che oggi percepiamo supera quella del semplice scienziato. Einstein è diventato una vera e propria icona pop, sinonimo di genialità assoluta, visionarietà, fonte di ispirazione e modello per milioni di persone. Un simbolo. È proprio da qui che prende le mosse «Einstein Forever», il racconto di come un «semplice» fisico abbia cambiato il mondo e sia diventato un genio iconico e un personaggio universalmente riconosciuto. Gabriella Greison ci fa rivivere gli anni americani di Einstein, la sua vita e i suoi pensieri, ripercorrendo le tappe segue sull'altro risvolto che lo hanno portato a stravolgere letteralmente la nostra concezione del mondo e dell'universo. A seguito di ricerche, interviste, incontri sul campo in America, e dopo la consultazione di materiale d'archivio nei centri di ricerca di tutto il mondo, Greison ci restituisce un Einstein quanto mai umano, immerso nel suo tempo, un sognatore instancabile preoccupato del destino dell'uomo e un divulgatore capace di incantare con le sue storie. «Einstein Forever» è una spudorata dichiarazione d'amore nei confronti di un uomo fuori dall'ordinario che ha insegnato - e continua a insegnare - a tutti noi a superare i limiti dell'immaginazione e del pensiero.‎

‎Marone Lorenzo‎

‎Un ragazzo normale‎

‎br. Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karaté Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spider-Man e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Moria, la tartaruga che vive sul terrazzo all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de "Il Mattino" che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma le persone speciali e le loro piccole, grandi azioni non muoiono mai e sono come il mare: luccicano in eterno.‎

‎Moreno Durán Aroa‎

‎Cose che si portano in viaggio‎

‎br. Katia è nata nella Berlino del secondo dopoguerra, in una famiglia di comunisti spagnoli fuggiti dopo la Guerra civile. Insieme alla sorella vive un'infanzia tutto sommato serena, pur tra le numerose difficoltà: l'incontenibile malinconia della madre, la testardaggine del padre, convinto sostenitore dello Stato socialista, e una valigia intoccabile, nascosta sotto il letto, piena di ricordi di cui le figlie devono restare all'oscuro. Nel 1971 Katia lascia clandestinamente la DDR proprio come clandestinamente vi erano entrati i suoi genitori, per seguire un ragazzo dell'«altro lato» di cui si è innamorata, dando ascolto al più irragionevole degli istinti. Non ha ancora vent'anni e quella decisione la separa per sempre dal solo passato che possiede. La sua è una scelta che si configura come un tradimento: fuggendo Katia tradisce la famiglia, la propria storia, il paese in cui è nata, e commette un'azione imperdonabile, che la condanna a vivere senza un'identità, senza le radici che ha dovuto strappare per oltrepassare il Muro... Quali sono le cose che porterà con sé in un viaggio come questo, da cui non c'è ritorno?‎

‎Bernhard Thomas‎

‎Midland a Stilfs‎

‎br. «Nel mio lavoro, quando qua e là si formano i primi segni di una storia, o quando in lontananza vedo spuntare da dietro una collina di prosa l'accenno a una storia, gli sparo addosso». Così dichiarava Thomas Bernhard nel 1970, un anno prima di dare alle stampe questo trittico, dove l'alta montagna che «regna sovrana come natura assoluta» e le valli del Tirolo popolate da «pazzi che a migliaia vanno in giro con la loro pazzia» prestano cupi bagliori a una scrittura che, se a tratti si permette un'inconsueta indulgenza nei confronti dell'intreccio, subito la contraddice o la trascende. Dall'insanabile incomprensione che oppone Midland, villeggiante inglese, agli abitanti di Stilfs, immersi in un «inferno di solitudine» e certi non già di vivere «nel luogo più ideale» ma di scontare una «immane punizione», all'irresistibile, lacerante dialogo tra un avvocato di Innsbruck, Enderer, e un cliente che ha il torto di portare un mantello di Loden identico a quello di uno zio morto suicida, sino all'ascensione sul massiccio dell'odiato Ortles di due fratelli, un acrobata e uno scienziato, che hanno trasformato solitudine e paura nella ricerca della perfezione assoluta - «perfezionarsi della disperazione» -, il lettore troverà in queste pagine un esempio della migliore prosa di Bernhard - un condensato di sinistra comicità.‎

‎Su Tong; Masci M. R. (cur.)‎

‎Mogli e concubine‎

‎br. Costretta ad abbandonare gli studi universitari per sfuggire alla rovina in cui è precipitata la famiglia, la giovane e orgogliosa Songlian decide di sfuggire al suo destino di povertà diventando la quarta moglie e concubina del ricco Chen Zuoqian. Ma l'opprimente logica che regola la vita di palazzo e che induce ognuna delle mogli e concubine a commettere meschini soprusi pur di guadagnare i favori e la considerazione del marito, si rivelerà ben presto in tutta la sua crudeltà e spingerà Songlian verso l'unica via di fuga che riuscirà a trovare. Con Mogli e concubine - divenuto subito un libro di culto, ancor prima che il regista Zhang Yimou ne traesse il film Lanterne rosse - Su Tong ha scritto una critica sociale implacabile contro l'oppressione dell'individuo, e in particolare della donna, nella Cina prerivoluzionaria.‎

‎Vecchio Concetto‎

‎Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi‎

‎br. "Sono troppi, ci rubano i posti migliori, lavorano per pochi soldi, sono rumorosi, non si lavano". James Schwarzenbach è un editore colto e raffinato di Zurigo. La sua è una delle famiglie industriali più ricche della Svizzera. A metà degli anni sessanta entra a sorpresa in Parlamento, unico deputato del partito di estrema destra Nationale Aktion. Come suo primo atto promuove un referendum per espellere dal paese trecentomila stranieri, perlopiù italiani. È l'inizio di una campagna di odio contro i nostri emigrati che durerà anni, e che sfocerà nel voto del 7 giugno 1970, quando Schwarzenbach, solo contro tutti, perderà la sua sfida per un pelo. Cosa ci dice del presente questa storia dimenticata? E come si spiega il successo della propaganda xenofoba, posto che la Svizzera dal 1962 al 1974 ha un tasso di disoccupazione inesistente e sono proprio i nostri lavoratori a proiettarla verso un benessere che non ha eguali nel mondo? Eppure Schwarzenbach, con toni e parole d'ordine che sembrano usciti dall'odierna retorica populista, fa presa su vasti strati della popolazione spaesata dalla modernizzazione. Fiuta le insicurezze identitarie e le esaspera. "Svizzeri, svegliatevi!", "Prima gli svizzeri!" sono i suoi slogan, mentre gli annunci immobiliari specificano: "Non si affitta a cani e italiani". In una serrata inchiesta fra racconto e giornalismo, Concetto Vecchio fa rivivere la stagione dell'emigrazione di massa, quando dalle campagne del Meridione e dalle montagne del Nord si andava in cerca di fortuna all'estero. Nel 1970 viene indetto in Svizzera il primo referendum contro gli stranieri nella storia d'Europa. Gli stranieri eravamo noi.‎

‎Banville John‎

‎La spiegazione dei fatti‎

‎br. Frederick Montgomery, irlandese, trentottenne, senza problemi né pensieri, persegue insieme a una moglie bella e sconvolgente il sogno di un'eterna infanzia in qualche isola del Mediterraneo. Ma all'improvviso un prestito che non è in grado di restituire lo costringe a tornare in patria per procurarsi il denaro. La blanda odissea di Frederick scivola inesorabile verso la catastrofe, che si manifesta sotto le spoglie gentili di un quadro olandese del Seicento, Ritratto di donna con guanti, da cui resta folgorato e che lo conduce fino al delitto. La spiegazione dei fatti è proprio la deposizione che Frederick scrive in carcere nell'attesa del processo: un'ipocrita riflessione sugli abissi dello sdoppiamento della personalità e insieme un dissonante inno alla vita.‎

‎Sgaggio Federica‎

‎L'eredità dei vivi‎

‎br. Alla fine degli anni Cinquanta, Rosa si trasferisce dal Sud al Nord Italia. È una donna intransigente che insegna alla figlia - colei che ci racconta la storia - il primo comandamento cui ogni donna deve obbedire: «Non piangere.» Rosa è la madre di Francesco che, a seguito di un incidente subito dopo la nascita, ha una forte disabilità. La lotta di Rosa per migliorare la vita di suo figlio diventa subito la lotta per i diritti di tutti coloro che non possono combattere per se stessi. In queste pagine, Rosa è una madre della quale la figlia racconta la vita; ma è anche, semplicemente, l'Italia: l'Italia ancora stordita dalla guerra negli anni Cinquanta, quella euforica dei Sessanta, quella turbinosa dei Settanta, quella privatizzata degli Ottanta, quella svuotata dei Novanta. Un'Italia, Rosa, messa alla prova da un marito da cui sceglie di fuggire, dalla disabilità del figlio, dalla figlia con la quale il rapporto è tanto stretto quanto conflittuale, dai cambiamenti sociali e politici che le avvengono intorno. L'Italia è anche quella raccontata dalla figlia, oggi, una nazione che non intende rinunciare alla propria storia e che vuole inventarne una nuova. "L'eredità dei vivi" è un romanzo politico, se politica è la lotta da combattere per attraversare i cambiamenti, per affermare i propri diritti, per avere la vita che si desidera. E questo romanzo ci dice che anche i sentimenti, anche i corpi, soprattutto i corpi, sono intensamente politici.‎

‎Pais Monica‎

‎Animali come noi‎

‎br. Ci sono passioni a cui non ci si può sottrarre e Monica, che sin da bambina è una calamita vivente per gli animali in difficoltà di ogni tipo, dai pipistrelli, ai cani, ai passerotti, se ne accorge presto. Finché un giorno, ormai adulta, incontra un paziente speciale. Sul tavolo operatorio della clinica veterinaria che dirige a Oristano insieme al marito arriva una piccola randagia malridotta. È una pitbull ma è quasi irriconoscibile: a causa di un laccio di nylon troppo stretto attorno al collo, la testa le si è gonfiata a dismisura, dandole l'aspetto grottesco di un cartone animato. Negli anni Monica ha curato centinaia di «rottami», come lei stessa li definisce: animali abbandonati, maltrattati, torturati. Eppure non ha mai visto niente di simile. Per esorcizzare la violenza di cui la cagnetta è stata vittima la battezza Palla, la opera e decide di condividere la sua storia con quante più persone possibile. Affida il racconto alla pagina Facebook della clinica e, mentre Palla guarisce e diventa la sua ombra inseparabile, il numero di persone che seguono la loro storia cresce innescando una valanga di solidarietà. Monica decide di intitolare al suo cane una onlus e inizia così - o meglio, continua - una incredibile avventura in difesa di tutte le creature, grandi e piccole. Queste pagine raccontano la storia vera di Monica e dei suoi «rottami»: cani, gatti, volpi, ricci, daini, perfino fenicotteri e tartarughe marine. Gli animali come noi.‎

‎Urciuolo Alice‎

‎Adorazione‎

‎br. A Pontinia, piccolo centro di fondazione fascista nel mezzo dell'Agro Pontino, la giovane Elena è stata uccisa dal fidanzato. A distanza di un anno, i suoi amici sono ancora divisi tra il dolore di quel trauma e il bisogno di un'adolescenza normale. Nell'arco di un'estate afosa, vissuta fra le architetture metafisiche di Pontinia e di Latina e le sensuali dune di Sabaudia, e con Roma, la grande città, sullo sfondo, si intrecciano i loro destini. C'è Diana, con la sua voglia sulla gamba che la rende tanto insicura, e c'è la sua migliore amica Vera, che sembra invece non aver paura di niente. Ci sono Giorgio, il fratello di Vera, che era innamorato di Elena e non lo ha mai detto a nessuno, e Vanessa, cugina di Giorgio e Vera e migliore amica di Elena. Intorno a loro una comunità ancora regolata nel profondo da valori patriarcali perfettamente interiorizzati, una comunità dove le famiglie sono spesso tenute insieme solo dall'ipocrisia e dal silenzio. Le ragazze e i ragazzi dovranno così crescere, perdersi e ritrovarsi da soli. Faranno i conti con il vuoto e la passione, l'insicurezza e l'ansia, l'accettazione e l'affermazione di sé. La morte di Elena assumerà per ognuno un significato diverso, e per ognuno si sovrapporrà alla propria storia personale, a un'educazione sentimentale e sessuale fatta di estremi, in cui l'amore, la tenerezza e il desiderio si mescolano alla sopraffazione, all'umiliazione e alla vergogna.‎

‎Archer Jeffrey‎

‎Attento a quel che desideri. La saga dei Clifton. Vol. 4‎

‎br. Bristol 1957. Harry Clifton e sua moglie Emma stanno ancora cercando di capire chi ha attentato alla vita di Sebastian e perché, quando Ross Buchanan, il fidato presidente della Compagnia di navigazione Barrington, viene costretto a dare le dimissioni. Emma vorrebbe prendere il suo posto alla guida dell'impresa, ma deve fare i conti con Pedro Martinez, che ha intenzione di installare a capo dell'azienda uno dei suoi fedelissimi e di mandare i Barrington sul lastrico proprio mentre la società progetta di costruire un nuovo lussuosissimo transatlantico. Contemporaneamente Jessica, la figlia adottiva di Harry ed Emma, vince una borsa di studio alla Slade Academy of Art di Londra, dove si innamora di un compagno di studi, Clive Bingham, che le chiede di sposarlo. L'unione è ben vista da entrambe le famiglie e il futuro dei due ragazzi appare roseo e pieno di promesse, fino a quando la madre di lui non riceve una visita da una vecchia amica, Lady Virginia Fenwick, che lascia cadere la sua goccia di veleno nel calice nuziale. Poi, a sorpresa, Cedric Hardcastle si insedia nel consiglio d'amministrazione della Barrington... e la difficile decisione che è chiamato a prendere darà una svolta del tutto inaspettata agli eventi.‎

‎Caboni Cristina‎

‎Il profumo sa chi sei‎

‎ril. Per Elena i profumi sono tutto. Sono il suo modo di leggere il mondo che la circonda e non l'hanno mai tradita. A Parigi, le sue creazioni personalizzate sono richiestissime, perché solo lei sa guardare in fondo alle persone e trovare l'essenza giusta. È la sua vocazione, e lei è felice che sia così. Per questo, quando un giorno, all'improvviso, perde la capacità di creare, la sua vita si trasforma in un incubo. La magia dei profumi sembra svanita. Proprio allora le arriva una proposta dall'ultima persona da cui se la sarebbe mai aspettata: Susanna, sua madre, che non è mai riuscita a volerle bene e che ha creato in lei un vuoto incolmabile. La donna le chiede di accompagnarla in un viaggio partendo da Firenze e dal palazzo delle Rossini, le antenate da cui Elena ha imparato tutto quello che sa. Vuole portarla con sé in Giappone perché nel paese dei fiori di ciliegio l'arte profumiera è guidata dalla semplicità e dalla purezza. Per poi farsi trasportare dalla potenza delle rose attraverso l'India e fino a Ta'if, in Arabia Saudita, dove il Fiore del Re è tradizione e sacralità. Una strada alla ricerca di ciò che Elena teme di aver smarrito. Una strada che profuma di fiori e incenso. Ma per Elena questo viaggio significa qualcosa di più, perché l'avvicina a una risposta che cerca da anni. Perché il profumo è il sentiero da seguire, ma solo quando capiamo chi siamo davvero possiamo approdare alla nostra meta e toccare con mano la nostra pura essenza.‎

‎Bernardini Mattia‎

‎Qualche rotella fuori posto‎

‎br. Tra le lezioni all'Università e le sfide al limite dell'assurdo con il suo migliore amico, la vita di Roberto corre veloce e fuori controllo. L'unico posto in cui il tempo sembra davvero fermarsi è allo skatepark, dove le sole cose che contano per lui sono la tavola sotto ai piedi e la voglia di evadere. Con Qualche rotella fuori posto, l'autore ci catapulta nel mondo dello skateboard, in un viaggio che ha il sapore dei vent'anni e il suono del punk rock più autentico.‎

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