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‎Munro Alice‎

‎Lasciarsi andare‎

‎br. "Lasciarsi andare" raccoglie diciassette racconti, scelti da Alice Munro tra i suoi preferiti. Diciassette pietre miliari che scandiscono un percorso affascinante lungo la sua carriera, le sue opere, i suoi temi. E che ci permettono di osservare, con un unico colpo d'occhio, l'evoluzione del suo talento. Prefazione di Margaret Atwood.‎

‎DeLillo Don‎

‎Underworld‎

‎brossura Il 3 ottobre 1951 al Polo Grounds di New York si gioca una leggendaria partita di baseball tra i Giants e i Dodgers. Della palla con cui viene battuto l'altrettanto leggendario fuoricampo che assicura la vittoria del campionato ai Giants si impadronisce un ragazzino nero di Harlem Cotter, Martin. Ritroveremo la palla cinquant'anni dopo in possesso di Nick Shay Costanza un dirigente dell'industria dello smaltimento dei rifiuti che nel 1951 era a sua volta ragazzino un passo più in là, nel Bronx. Nel romanzo di DeLillo i passaggi di mano della mitica palla servono da pretesto per la costruzione di un gigantesco quadro dell'America dalla guerra fredda fino alla crisi di Cuba e al crollo dell'Unione Sovietica.‎

‎Fois Marcello‎

‎L'importanza dei luoghi comuni‎

‎br. Esiste un luogo in cui convergono le teorie più inaccessibili, i fenomeni e le ipotesi più difformi. È lì che - secondo quella che la fisica teorica chiama "teoria generale del tutto" - risiederebbe la spiegazione dell'universo. Per Alessandra e Marinella, gemelle di cinquant'anni cui la vita ha riservato strade molto diverse, quel luogo è la casa del padre che le ha abbandonate quando avevano otto anni, senza voler più sapere nulla di loro. Ora che lui è morto si ritrovano entrambe lì, circondate da quelle pareti a loro sconosciute che sembrano sussurrare ricordi e rievocare rancori mai sopiti. Per le sorelle quella vicinanza forzata si rivelerà una tortura col sorriso sulle labbra, una resa dei conti dagli esiti imprevedibili. Una storia universale sulla ferocia e sulla dolcezza dei legami familiari.‎

‎Ólafsdóttir Audur Ava‎

‎L'eccezione‎

‎br. La notte di Capodanno, mentre Reykjavik è in festa e i loro due bambini dormono, Flóki confessa a María, dopo undici anni di matrimonio, di essere innamorato di un uomo, un collega dell'istituto di ricerca. La vuole lasciare, e stare finalmente con lui. Per María è un fulmine a ciel sereno: Flóki si è sempre dimostrato un marito perfetto, pieno di attenzioni piccole e grandi, oltre che un padre premuroso e attento per i gemelli. Come ha potuto non capirlo? Come ha fatto a non vedere? Flóki le confessa di essere sempre stato attratto dagli uomini: l'amore per María, anche se sincero e pieno di tenerezza, è stato la vera eccezione della sua vita. Lì fuori al freddo, mentre saluta l'anno nuovo insieme al compagno che sta per abbandonarla, María non può ancora intuirlo, ma queste imprevedibili "eccezioni" diventeranno l'unica vera costante della sua esistenza... A darle man forte e ad aiutarla a ricominciare da capo arrivano l'amica Perla - una nana con un PhD in psicologia, consulente matrimoniale ghost writer per uno scrittore islandese di thriller -, un giovane e romantico vicino di casa e la madre, che decide di rivelarle la verità sul suo passato e sui due uomini che ha amato, affidandole un'impresa che la condurrà in una casa lontana, una casa che il suo cuore non sapeva di poter ricordare.‎

‎Piccolo Francesco‎

‎Allegro occidentale‎

‎brossura Mister Piccolo è uno scrittore al quale viene fatta una proposta: girare il mondo insieme ad altri sei colleghi. Così comincia per lui un'avventura all'insegna della diversità: quella di popolazioni lontane, ma soprattutto della sua. Sì, perché Mister Piccolo, con il bagaglio di Occidente che si porta dietro, capisce ben presto che il vero diverso è lui, segnato dal marchio del privilegio che azzera le distanze geografiche e amplifica le differenze sociali. Eppure, a poco a poco, si lascia permeare dall'imprevedibilità del viaggio, perdendosi nella mesta allegria di sapersi altro da ciò che è. E scopre che i cinesi vedono gli occidentali tutti allo stesso modo (tanto che lui viene scambiato per Nicolas Cage), che a Hong Kong non si è nessuno se non si possiede un biglietto da visita, e che l'avventura più inquietante, in realtà, l'ha vissuta a Roma, una notte che non aveva i soldi per rientrare a casa in taxi...‎

‎Fenoglio Beppe; Pedullà G. (cur.)‎

‎Tutti i romanzi‎

‎brossura Oltre quelli ambientati durante la Resistenza che, secondo Gian Luigi Beccaria, "è per Fenoglio, un'esperienza assoluta, che trascende il tempo", il volume raccoglie anche i romanzi più propriamente "langhigiani". Dietro a questa importante produzione sta l'enorme lavoro dello scrittore, dagli anni Cinquanta fino ai suoi ultimi giorni: i personaggi e le vicende raccontati con un linguaggio vero e preciso, il piglio svelto e concreto, il modo di narrare per scorci vigorosi, la capacità di consegnare in poche battute personaggi memorabili. Di lui si sono occupati i più acuti studiosi di lingua e letteratura a volte battagliando su datazioni e interpretazioni, ma sempre d'accordo sulla grandezza dell'autore e delle sue opere che uniscono, come in nessuno mai, documento e riuscita artistica.‎

‎Pamuk Orhan‎

‎La stranezza che ho nella testa‎

‎br. Un ragazzo ama una ragazza. Tutte le storie, anche quelle più complicate, nascono da questa semplice, universale premessa. Mevlut e Rayiha si sono incontrati una sola volta: i loro sguardi si sono incrociati per pochi secondi al matrimonio di un parente a Istanbul. Per tre anni Mevlut le scrive appassionate lettere d'amore finché un giorno decidono di fuggire insieme. Ma quando finalmente l'ha strappata alla casa paterna e può rivederla in faccia, Mevlut capisce in quale guaio si è cacciato... Quella non è la ragazza a cui ha creduto di scrivere per tutti quegli anni, non è la ragazza di cui si è innamorato a prima vista! Chi lo ha ingannato? E come si comporterà ora il nostro eroe? Con "La stranezza che ho nella testa" Pamuk ha scritto un romanzo rutilante, in cui le piccole storie di uomini e donne comuni hanno la forza irresistibile di ogni destino umano.‎

‎Saramago José‎

‎Alabarde, alabarde‎

‎br. Artur Paz Semedo, impiegato di una storica fabbrica d'armi, le Produzioni Bellona SA., e intenditore di film bellici, viene profondamente colpito da alcune commoventi immagini de "L'Espoir", di André Malraux, cui assiste casualmente. La successiva lettura del libro, che pare già provocare un'impercettibile incrinatura nelle sue certezze di amante appassionato delle armi da fuoco, e, poco dopo, il suggerimento della ex moglie Felicia, una pacifista convinta, di investigare negli archivi dell'azienda per scoprire se le Produzioni Bellona SA. abbiano mai venduto armamenti ai fascisti lo avviano verso un'avventura che purtroppo non sapremo, pur potendolo immaginare da fedeli lettori di José Saramago, fin dove lo avrebbe condotto. Con uno scritto di Roberto Saviano e un'illustrazione di Günter Grass.‎

‎Alain-Fournier Henri; Mélaouah Y. (cur.)‎

‎Il grande Meaulnes‎

‎br. "Il piccolo immenso gioiello lasciato da Alain-Fournier ha cristallizzato per generazioni di lettori la poesia misteriosa della giovinezza. È un romanzo che ben presto sgattaiola via dalle reti delle letture critiche, si sottrae alle analisi e diventa qualcosa di più, qualcosa d'altro, come lo sono diventati Siddharta o Il giovane Holden o Sulla strada. È uno di quei casi in cui l'esperienza stessa della lettura prolunga, amplifica, sdoppia la suggestione dell'opera: ricordiamo i pomeriggi in cui sottolineavamo paragrafi di Hesse fumando sul letto, ricordiamo il corridoio del liceo dove seduti per terra leggevamo Holden ed eravamo Holden, ricordiamo il sacco a pelo dentro al quale, sul ponte della nave, leggevamo una copia di Sulla strada incartapecorita dalla salsedine, ricordiamo l'estate gialla e immobile di calore in cui leggevamo Meaulnes e sentivamo palpitare in noi la sua irrequietezza. Questa capacità di riecheggiare forte, di trovare la muta sintonia con una sensibilità acuminata, è la vera profonda grandezza del romanzo, che non sta nell'intreccio (...), ma in una sorta di finissima eppure possente costruzione mitica di cui vogliamo cogliere tre motivi chiave: l'infanzia, l'avventura, il meraviglioso." (Dalla Postfazione di Yasmina Melaouah)‎

‎Scott Walter‎

‎Ivanhoe‎

‎br. La lealtà, il coraggio e la fedeltà di Ivanhoe, eroe "senza macchia", taciturno e schivo, hanno affascinato lettori d'ogni cultura e paese. Dotato di rara abilità descrittiva e di una notevole penetrazione psicologica, Scott divulgò un romanticismo privo di tormenti interiori o di aspetti misteriosi e terrifici. I suoi personaggi, tratteggiati fino a una vivezza quasi tangibile, si muovono entro una fitta rete di relazioni, non solo tra uomo e uomo, ma anche tra l'uomo e la sua terra, l'ambiente, la tradizione, facendo emergere un senso istintivo e forte della storia e dello spirito nazionale. Introduzione di Enrico Groppali.‎

‎Corradi Marina‎

‎Da bambina‎

‎brossura L'estate nelle Dolomiti negli occhi di una bambina. La raccolta del fieno, i falò della notte dell'Assunta, la memoria dei valligiani; l'alba rosa che si alza ogni mattina sulle montagne, e sembra un miracolo. Mentre le vecchie ampezzane con le vesti lunghe e nere e la falce in mano evocano un'oscurità che una bambina ancora non può conoscere, ma percepisce - come se passasse un'ombra. Cronaca di un'infanzia davanti alle Tofane, come registrata e fedelmente trascritta.‎

‎Angot Christine‎

‎Una settimana di vacanza‎

‎br. Un uomo, una donna; o meglio: un uomo maturo e una ragazzina, mai chiamati per nome né descritti, sono i protagonisti di questo nuovo libro di Christine Angot. I due trascorrono qualche giorno di vacanza in una casa di campagna nel Sud della Francia, tra escursioni, pranzi nei ristoranti e rapporti sessuali, continui, ripetuti... Ciò che si mette in scena tra l'uomo e la ragazza è un rapporto di dominio, dove l'una è la preda psichica dell'altro. Un dominio fisico e spirituale, di cui l'autrice dà una visione deliberatamente esteriore, mediante le azioni e le parole dei protagonisti, senza mai penetrare nella loro coscienza, né esprimere giudizi di sorta sulla loro condotta. Struttura e linguaggio del romanzo sono improntati a una forma radicale di sperimentazione da cui ogni artificio letterario è bandito, che sa metterci di fronte alla violenza e al non-senso della vita con l'immediatezza di uno scatto fotografico.‎

‎Criscuolo Giordano‎

‎Le parole che non scrivo. Una storia d'amore e chitarre distorte‎

‎br. Anni '90. Tra i suoni di amplificatori sfondati, cassette dei Nirvana, occupazioni scolastiche e discorsi sul senso dell'esistenza, si dipana una storia d'amore discordante. Una ragazza che rappresenta un'entità quasi inafferrabile. Un'emozione a cui dedicare lettere che forse non verranno mai spedite. Annalisa è Marlene, per gli occhi e il cuore di Manuel. La realtà è molto più difficile da mettere a fuoco, incasellata e costretta com'è in consuetudini troppo "pop".‎

‎Genet Jean‎

‎Diario del ladro‎

‎br. Pubblicato clandestinamente nel 1948, e poi in un'edizione censurata l'anno successivo, il "Diario del ladro" - che il Saggiatore propone nella storica traduzione di Giorgio Caproni e con una nuova prefazione di Walter Siti - è il più impudente, scandaloso autoritratto di Jean Genet: scritto con ispirazione agiografica, raccoglie gli anni di miseria e vagabondaggio del grande scrittore francese, che tra il 1933 e il 1939 viaggiò attraverso l'Europa vivendo di espedienti e rispondendo a leggi istintuali, in un lungo e picaresco calvario costellato di fughe, carcerazioni e dissolute liaisons sessuali. È stato accattone nel Barrio Chino di Barcellona, spacciatore di monete false in Cecoslovacchia, ha affrontato i «mostri nascosti dalla notte» che difendevano l'ingresso in Italia, ha passeggiato tra i bordelli di un Belgio intemperante e sornione, sempre fuggendo dai soldati nazisti, in Austria e in Germania, in Polonia e in Iugoslavia. Genet il milite, il mendicante, il ladro. Genet il girovago, la prostituta, l'angelo precipitato. Genet il santo che anela alla beatitudine terrestre, attraverso le sue nuove virtù teologali - furto, tradimento e sodomia -, e scrive il libro della propria Genesi, consacrandolo al culto del turpiloquio e dell'indecenza. Una storia spesso falsata, quella di Genet, dallo sguardo sublime dello stesso narratore che continuamente e imprevedibilmente la scompone e rimonta, spostando le cronologie, inventando i fatti, riscrivendo versioni sempre diverse che si contraddicono pagina dopo pagina, manipolando e correggendo gli eventi alla luce di una più grande verità: la letteratura mistifica la vita per avverarla. Ne emenda gli errori, ne nobilita le brutture, le deformità, le sproporzioni. Spezza il destino per consegnarci al mito, alla santità eterna degli eroi.‎

‎Scurati Antonio‎

‎Il tempo migliore della nostra vita. Ediz. speciale‎

‎br. Leone Ginzburg fu un eroe della Resistenza. Un eroe mite e integerrimo che non imbracciò mai le armi: intellettuale formidabile, lavoratore tenace, antifascista irriducibile. Fu tra i fondatori della casa editrice Einaudi e mandò avanti una famiglia sotto le bombe e a dispetto di ogni persecuzione. Questa è la sua storia vera dal giorno in cui viene cacciato dall'università perché rifiuta di sottomettersi al fascismo, fino a quello in cui è ucciso in carcere dai nazisti. Una storia che ha origini lontane, e che l'autore ricostruisce con una nostalgia frenata dalla consapevolezza: scorrono davanti ai nostri occhi l'infanzia di Leone, le vicende della sua famiglia dalla Russia zarista e poi rivoluzionaria all'Italia di Mussolini, e poi gli studi e le amicizie, la decisione fatidica di prendere parte attiva alla lotta antifascista. Scurati trova, però, una chiave orginalissima per rievocare questa straordinaria figura: accanto a quella di Leone e Natalia Ginzburg, l'autore narra la storia dei propri nonni Antonio e Peppino, Ida e Angela, persone comuni ma nate anche loro all'inizio del secolo e vissute sotto il fascismo e le bombe della Seconda guerra mondiale. Perché il nostro è il tempo della cronaca, mentre quello che intesse la memoria è il tempo della storia; e se noi non possiamo essere eroi, mancandoci il "destino", il legame con qualcosa di trascendente, di troppo più grande, abbiamo però la facoltà di leggere e conservare il passato.‎

‎Campo Cristina‎

‎Gli imperdonabili‎

‎ill.‎

‎Cendrars Blaise‎

‎Rapsodie gitane‎

‎brossura‎

‎Leopardi Giacomo; Galimberti C. (cur.)‎

‎Pensieri‎

‎br.‎

‎Walser Robert‎

‎Jakob von Gunten. Un diario‎

‎br.‎

‎Dumas Alexandre; Bas E. (cur.); Ciglia F. P. (cur.); Zicari S. (cur.)‎

‎La Sanfelice‎

‎brossura Scritto fra il 1863 e il 1865, quasi in contemporanea con la sua pubblicazione a puntate sul romanzo parigino "La Presse", "La Sanfelice" segna il ritorno di Dumas al successo popolare e costituisce un addio e un omaggio alla amatissima città di Napoli dove lo scrittore era arrivato al seguito del suo amico Giuseppe Garibaldi e aveva vissuto per quattro anni.‎

‎Landolfi Tommaso; Calvino I. (cur.)‎

‎Le più belle pagine scelte da Italo Calvino‎

‎brossura Dopo aver setacciato le raccolte pubblicate da Landolfi nell'arco di oltre quarant'anni (da "Dialogo dei massimi sistemi" del 1937 a "Del meno" del 1978), Calvino scelse da ultimo 53 testi. Organizzati in sette sezioni che corrispondono ad altrettanti spunti critici essi consentono di cogliere in tutte le sue sfaccettature un'opera che ha sul lettore l'effetto "d'unghia che stride contro un vetro, o d'una carezza contropelo, o d'una associazione di idee che si vorrebbe scacciare subito dalla mente". Insomma: il vero Landolfi, quello che "preferisce lasciare nell'opera qualcosa di non risolto, un margine d'ombra e di rischio: il Landolfi che sperpera le sue puntate d'un colpo e le ritira bruscamente dal tavolo con gesto allucinato del giocatore".‎

‎Flaiano Ennio; Longoni A. (cur.)‎

‎Autobiografia del Blu di Prussia‎

‎br. In questa composita raccolta Flaiano descrive luoghi dell'Abruzzo natio in cui la desolazione è profondamente radicata e figure che, su quei fondali, paiono inesorabilmente votate all'autodistruzione: come l'intellettuale romantico e decadente che sospende un'assunzione fatale di veronal solo per la momentanea fioritura di una rosa, o il giovane, ultimo di sei fratelli, cui la famiglia non perde occasione di rinfacciare il suo status di indesiderato, di nato "a tavola sparecchiata". E quando, nel più lungo di questi racconti, Flaiano rievoca la vicenda di uno zio prete, don Oreste, la narrazione affonda ancor più tra quelle rocce scarne, dove "i cattivi umori della terra cristallizzano" e generano quel Blu di Prussia "velenoso, sordido, intelligente...".‎

‎Parise Goffredo‎

‎Sillabari‎

‎br. "Forse il modo migliore per leggere quello che insieme a "Il ragazzo morto e le comete", a "Il padrone" e a "L'odore del sangue" è tra i vertici dell'opera di Parise, è fare come se di Parise non conoscessimo nulla, e questo libro uscisse per la prima volta oggi. Che immagine ci faremmo dell'autore dei "Sillabari"? I suoi racconti sembrano prossimi alla Mitteleuropa di Peter Altenberg: nel sentimento che non scade nel sentimentalismo, nell'asciutta creaturalità, nella musica fintamente trasandata; ma può anche essere un seguace del Robert Walser dei racconti in forma di temi di scuola: meno follemente didascalico, più narrativo, più "carnale"; o può somigliare a uno scrittore americano alla Truman Capote: per lo sguardo acuto e quasi tattile che cala nel mondo dell'adolescenza, per la capacità di dare parole ai trasalimenti privi di parole del corpo". (Giuseppe Montesano)‎

‎Némirovsky Irène‎

‎L'affare Kurilov‎

‎br. Non è un caso che il Comitato rivoluzionario affidi la missione di "liquidare" Valerian Aleksandrovic Kurilov, l'odiato ministro della Pubblica Istruzione del regime zarista, proprio a Léon M.: orfano di due rivoluzionari russi, allevato in Svizzera a spese del "partito", questi non ha avuto altra famiglia che i "compagni", ed è cresciuto con l'idea "che una rivoluzione sociale fosse inevitabile, necessaria". Nel gennaio del 1903 Léon, non ancora ventenne, assume dunque la falsa identità del dottor Marcel Legrand e riesce a entrare nella casa di colui che gli studenti universitari hanno soprannominato il Pescecane. Perché oltre che un avido uomo di potere, Kurilov è anche feroce: non esita infatti a far sparare sugli studenti, né a farli arrestare, processare e giustiziare. Eppure, vivendo costantemente al suo fianco, il falso dottor Legrand scopre un uomo diverso: già al primo sguardo gli sembra "più flaccido, più sgretolato, più vulnerabile", e presto apprenderà che è gravemente malato. Inoltre, Kurilov è molto innamorato della seconda moglie, un'ex cocotte francese che i sovrani si rifiutano di ricevere, e a causa di questa donna, che tutti giudicano "sconveniente", affronterà perfino la disgrazia politica.‎

‎Fitzgerald Francis Scott; Fatica O. (cur.)‎

‎Il crollo‎

‎br. Il testo col quale, nel 1936, Francis Scott Fitzgerald raccontò quello che aveva sempre sostenuto non esistere: il secondo atto nella vita di un americano. Scegliendo, impietosamente, la sua.‎

‎Némirovsky Irène‎

‎Il vino della solitudine‎

‎br. "Il vino della solitudine" è il più autobiografico e il più personale dei romanzi di Irene Némirovsky: la quale, pochi giorni prima di essere arrestata, stilando l'elenco delle sue opere sul retro del quaderno di "Suite francese", accanto a questo titolo scriveva: "Di Irene Némirovsky per Irene Némirovsky". Non sarà difficile, in effetti, riconoscere nella piccola Hélène, che siede a tavola dritta e composta per evitare gli aspri rimproveri della madre, la stessa Irene; e nella bella donna che a cena sfoglia le riviste di moda appena arrivate da Parigi in quella noiosa cittadina dell'impero russo - e trascura una figlia poco amata per il giovane cugino, oggetto invece di una furente passione - quella Fanny Némirovsky che ha fatto dell'infanzia di Irene un deserto senza amore. Hélène detesta la madre con tutte le sue forze, al punto da sostituirne il nome, nelle preghiere serali, con quello dell'amata istitutrice, "con una vaga speranza omicida". Verrà un giorno, però, in cui la madre comincerà a invecchiare, e Hélène avrà diciott'anni: accadrà a Parigi, dove la famiglia si è stabilita dopo la guerra e la rivoluzione di ottobre e la fuga attraverso le vaste pianure gelate della Russia e della Finlandia, durante la quale l'adolescente ha avuto per la prima volta "la consapevolezza del suo potere di donna". Allora sembrerà giunto alfine per lei il momento della vendetta. Ma Hélène non è sua madre - e forse sceglierà una strada diversa: quella di una solitudine "aspra e inebriante".‎

‎Sciascia Leonardo; Squillacioti P. (cur.)‎

‎Opere. Vol. 1: Narrativa, teatro, poesia‎

‎ril. Queste "opere in raccolta" segnano un punto di svolta nelle nostre conoscenze dell'autore. Questa nuova edizione non solo integra significativamente, attingendo a una vastissima e pressoché ignota produzione dispersa, il cosiddetto "canone Ambroise" (cioè il gruppo di opere che Sciascia stesso volle includere nei due volumi apparsi fra il 1987 e il 1991 a cura di Claude Ambroise), ma soprattutto mira a ricostruire, sulla base di un rigoroso studio di manoscritti e dattiloscritti, la genesi e la storia dei testi. I due volumi saranno organizzati per tipologie testuali: narrativa, testi teatrali, poesie e traduzioni poetiche (vol. I); racconti-inchiesta, "inquisizioni", cronachette e memorie (vol. II, tomo I); saggi letterari, storici, d'arte e civili (vol. II, tomo II). Li correderanno rigorose note ai testi, una bibliografia esaustiva degli scritti di Sciascia e un indice dei nomi (autori e opere citati, personaggi letterari).‎

‎Malaparte Curzio; Pinotti G. (cur.)‎

‎Kaputt‎

‎br. A Stoccolma Malaparte incontra il principe Eugenio, fratello del re di Svezia. E nella villa di Waldemarsudden non può trattenersi dal raccontare ciò che ha visto nella foresta di Oranienbaum: prigionieri russi conficcati nella neve fino al ventre, uccisi con un colpo alla tempia e lasciati congelare. È solo la prima di una fosca suite di storie che, come un novellatore itinerante, Malaparte racconterà ad altri spettri di un'Europa morente: ad Hans Frank, Generalgouverneur di Polonia, a diplomatici come Westmann e de Foxà, a Louise, nipote del kaiser Guglielmo II. Storie che si annidano nella memoria per non lasciarla mai più: il Ladoga, simile a "un'immensa lastra di marmo bianco", dove sono posate centinaia e centinaia di teste di cavallo, recise da una mannaia; il console d'Italia a Jassy, sepolto dal freddo peso dei centosettantanove cadaveri di ebrei che sembrano precipitarsi fuori dal treno che li deportava a Podul Iloaiei, in Romania; le mute di cani muniti di cariche esplosive che, in Ucraina, i russi addestrano ad andare a cercare il cibo sotto il ventre dei panzer tedeschi. Storie, anche, malinconiche e gentili: quella dei bambini napoletani convinti dai genitori che gli aviatori inglesi sorvolano la città per gettar loro bambole, cavallucci di legno e dolci; o, ancora, quella delle ragazze ebree destinate al bordello militare di Soroca. Storie che trascinano in un viaggio lungo e crudele, al termine del quale si vedrà l'Europa ridotta a un mucchio di rottami.‎

‎Bennett Alan‎

‎Gente‎

‎br. Tre anziane, eccentriche signore, una cadente dimora di campagna, e il problema di metterla a reddito. Come? Una soluzione: far intervenire l'onnipresente National Trust, se non fosse che il suo emissario si è rivelato un po' troppo entusiasta di certi vecchi pitali e del loro utilizzo da parte di alcune, antiche, celebrità. Molto meglio, per il momento, andare sul sicuro, cioè accettare l'offerta di un produttore, che in cambio di parecchio denaro chiede soltanto di rimanere in un angolo, mentre la sua troupe sistema il set del film che si accinge a girare: un porno, naturalmente. L'ultimo Bennett come il lettore sta imparando a conoscerlo: più esplicito, più feroce e più comico di quanto non sia mai stato.‎

‎Cechov Anton; Parisi V. (cur.)‎

‎L'isola di Sachalin‎

‎br. «Per quanto si riferisce a me, non provo appagamento alcuno per il mio lavoro, perché lo trovo meschino» scriveva Cechov all'amico Suvorin nel 1888. «Se è ancor troppo presto per lamentarmi, non lo è mai abbastanza per domandarmi: mi occupo di una cosa seria o di sciocchezze?». Il viaggio che, armato solo del passaporto e di una tessera di corrispondente di «Novoe vremja», intraprenderà due anni più tardi per studiare la vita dei deportati nella colonia penale di Sachalin è la drastica risposta a questo interrogativo. Sbarcato ai confini del mondo, in un luogo dove Puskin e Gogol' sono incomprensibili e inutili e «l'anima è invasa da quel sentimento che, forse, ha già provato Odisseo mentre navigava per mari sconosciuti», Cechov riuscirà-malgrado il boicottaggio delle autorità e un clima che «predispone ai pensieri più foschi» - a penetrare nell'inferno della katorga e a denunciare, con una precisione e un'obiettività dietro le quali fremono pietà e indignazione, il fallimento di un sistema dominato da ingiustizia e corruzione, e colpevole di infliggere «il grado infimo di umiliazione sotto il quale un uomo non può scendere». Ma riuscirà anche a fissare nitidissime visioni di sconvolgente bellezza: le contadine che nella valle dell'Arkaj, per ripararsi dalla pioggia, si legano intorno al capo gigantesche foglie di bardana e «sembrano scarabei verdi»; le lunghe strisce di sabbia che separano il Golfo di Nyj dal mare tetro e malvagio; i giljaki, dai larghi sorrisi beati che possono lasciare posto a un'aria «dolorosamente pensierosa, un po' come le vedove»; le donne ainu dalle labbra tinte di blu, chine sui pentoloni come streghe a rimestare la zuppa di pesce.‎

‎Mansfield Katherine; Del Serra M. (cur.)‎

‎Tutti i racconti. Ediz. integrale‎

‎ril. È qui raccolta l'intera produzione narrativa della scrittrice neozelandese. Con la sua capacità di ritrarre il mondo femminile con rara sensibilità e delicatezza, Katherine Mansfield proietta e trasforma l'eredità del naturalismo francese - raccolta da Henry James e dall'amato Cechov - in direzione tutta novecentesca, sottilmente legata al clima modernista della più avanzata letteratura londinese ed europea degli anni Dieci e Venti del Novecento (da Proust alla Woolf, a Joyce e a Lawrence). Con raffinato humour e con una accesa visività dai risvolti simbolici, sperimentò strumenti psicologico-formali innovativi, divenendo una delle voci narrative più nuove e vigorose del suo tempo. Esordì nel 1911 con il volume "Una pensione tedesca", cui seguirono "Beatitudine" (1922) e, postumi, "Il nido delle colombe" (1923) e "Qualcosa di infantile ma di molto naturale" (1924).‎

‎Lenz Siegfried‎

‎Un minuto di silenzio‎

‎br. Christian e Stella sono usciti in mare con un dinghy, una piccola imbarcazione a vela perfetta per il vento forte e teso del Mare del Nord che increspa magnificamente quelle acque cristalline, e spazza chilometri e chilometri di maestose falesie e spiagge di sabbia finissima. Giunti sulla spiaggia dell'Isola degli uccelli, una minuscola striscia di terra in mezzo al mare su cui volteggiano come un turbine bianco centinaia di uccelli marini, i due giovani sono stati sorpresi da un'improvvisa tempesta di vento e pioggia. Christian ha condotto Stella in una baracca rivestita di canne sulla spiaggia, un rifugio dove un vecchio ornitologo è solito andare durante la bella stagione. La porta era ancora appesa sui cardini, sulla stufa di ferro vi erano ancora una pentola e un bicchiere d'alluminio, e al centro un giaciglio fatto di alghe secche e tavole di legno inchiodate. Stella si è messa subito a sedere su quel letto improvvisato, la sigaretta in bocca e una canzone sconosciuta sulle labbra. Bellissima, i capelli neri e gli occhi chiari e splendenti, ha sorriso a Christian e l'ha invitato a sedersi accanto a lei. Christian le è scivolato accanto, le ha posato una mano sulla spalla e, desiderando che quel contatto fisico durasse più a lungo possibile, le ha accarezzato la schiena. Solo allora Stella ha gettato la testa all'indietro e l'ha guardato sorpresa, come se avesse sentito o scoperto qualcosa d'inatteso, qualcosa che non aveva previsto, qualcosa che pensava impossibile.‎

‎Arkell Reginald‎

‎Memorie di un vecchio giardiniere‎

‎br. Ristampato dopo cinquant'anni in Gran Bretagna, viene finalmente tradotto per la prima volta anche in Italia questo umoristico romanzo dedicato al giardinaggio come arte di vivere. Ne è protagonista Herbert Pinnegar, un trovatello nato sul finire dell'era vittoriana che viene adottato da una donna di buon cuore già madre di sei figli. A scuola Bert resta spesso da solo, è goffo e impacciato a causa di una gamba più corta dell'altra ma, grazie alla protezione affettuosa della sua insegnante, trascorre un'infanzia serena tra i campi e i fiori selvatici, che ama più di ogni altra cosa. Dopo aver vinto la sua prima gara floreale, Bert ottiene dalla giovane signora Charteris l'opportunità di lavorare nel giardino della sua villa. Inizia così la sua straordinaria carriera che, da semplice apprendista, lo porterà a diventare il "Vecchio Gramigna", ovvero il leggendario capo giardiniere della tenuta, il giudice più stimato in qualsiasi competizione florovivaistica della contea, nonché il mago delle coltivazioni bizzarre, con le sue fragole in aprile e la capacità di far nascere fiori impensabili nel freddo clima d'Inghilterra. Mentre da fuori arrivano gli echi della Storia, tra guerre e cambiamenti sociali epocali, all'interno della Grande Villa il Vecchio Gramigna compie anno dopo anno i suoi piccoli miracoli, frutto di una cura puntigliosa e di una notevole testardaggine, che lo porta a ingaggiare vere e proprie dispute con la sua padrona...‎

‎Jansson Tove‎

‎L'onesta bugiarda‎

‎br. Esiste nei rapporti umani una linea che separa verità da ipocrisia, gentilezza da adulazione, onestà da calcolo? È possibile continuare a credere in se stessi e negli altri senza la protezione delle menzogne vitali, degli autoinganni e delle illusioni? Nell'"Onesta bugiarda" due donne si incontrano: Anna Aemelin è un'illustratrice di libri per bambini. Distratta, solitaria e svagata, incapace di prendere sul serio qualsiasi cosa che non sia il suo disegno, ostinatamente decisa a difendersi dalla vita ignorando ciò che la disturba, frapponendo fra sé e il mondo le sue lampade schermate, i suoi conigli a fiori, le decisioni che non prende, i no che non dice. Al suo opposto è Katri Kling: giovane donna volitiva e concreta, intelligente e calcolatrice, nemica delle reticenze e del caso, ossessionata da un suo senso dell'onestà e della giustizia che la induce a vedere in ogni rapporto umano un contratto da rispettare. Il loro incontro è lo scontro fra due modi opposti di essere che, rapportandosi, si distruggono a vicenda, minando le certezze su cui poggiano. Continua a nevicare nel romanzo: è inverno e da mesi la neve cade incessantemente sul villaggio in riva al mare, coprendo le orme dei passi appena lasciate, cancellando dal paesaggio i punti di riferimento. I segni che la vicenda traccia con apparente leggerezza su quel bianco uniforme scavano solchi profondi: il gioco delle verità ci lascia un inquietante senso di insicurezza.‎

‎Astorina Gino‎

‎Basta che non sudi‎

‎brossura‎

‎Jelincic Dusan‎

‎La Dama Bianca di Duino‎

‎br. Ambientata all'inizio del XIII secolo tra il Castello di Duino, la foce del Timavo e Trieste, al tempo piccolissimo porto austroungarico che deve difendersi dalle minacce esterne e da Venezia, potenza marinara che domina l'Istria e la Dalmazia, La Dama Bianca di Duino è la storia tragica dell'amore tra il pescatore Simer e la bella contadina Vida. Ripreso da una nota leggenda popolare, il romanzo di Dusan Jelincic rientra nella più classica tradizione del feuilleton. Il malvagio sovrano di Duino per gelosia gettò la propria giovane moglie, sposata a forza, dalle mura a strapiombo del castello; e il cielo, impietosito dalle grida straziate della malcapitata, la trasformò in una roccia bianca prima che toccasse il mare. In una trama ricca di colpi di scena e di personaggi, nel crescere della tragedia, dove il mare, la terra, i borghi dei pescatori e dei contadini, non solo fanno da sfondo alle vicende, ma anche da affresco e da paesaggio, a sottolineare il senso forte della comunità, La Dama Bianca di Duino, avvincente e romantica, intreccia con sapienza i fili dell'amore con l'amore dell'autore peri propri luoghi.‎

‎Wodehouse Pelham G.‎

‎Un grosso affare‎

‎br. Ci sono tutti i personaggi più classici e stralunati di P.G. Wodehouse in questa raccolta: dal danarosissimo ma taccagno Oofy Prosser, all'inguaiato e squattrinato Bingo Little, passando per l'imperturbabile maggiordomo Jeeves e l'immancabile figura dell'editore Purkiss. Ci sono le donne forti che tengono al guinzaglio mariti e fidanzati, facendoli tremare ogniqualvolta storcono la bocca: sono dame dell'alta borghesia, robuste golfiste, signorine perbene ma non troppo ben pensanti o zie terribili e vessatorie. E tutti giocano la loro consueta partita, fatta di battute e doppi sensi, di colpacci che quasi sempre vanno male a chi li ha orditi, di truffe da due soldi, di furbastri puniti. Un'umanità sgangheratamente elegante: la buona società intellettuale ed economica quasi nullafacente, molto impegnata nei circoli (soprattutto in quello straordinario universo chiuso e surreale che è il Drones Club), tratteggiata con grande umorismo dal divertito autore; un gruppo di piccolissimi borghesi intenti a far soldi con le puntate sui cavalli, gli incontri di wrestling, le bische clandestine, adorabili nella loro vacuità e sventatezza. E se Freddie Widgeon si fa venire una delle solite grandi idee e organizza una lotteria di grassoni, e Jeeves, come sempre, tira fuori dai guai il suo principale facendo una bella frittata, qualcuno dei Mulliner trova l'amore, perché ai meno furbi, quelli apparentemente destinati a prendere le fregature, l'autore riserva, a suo modo, un equo lieto fine.‎

‎Dall'Isola Matteo; Di Lorenzi D. (cur.)‎

‎La trasimenide‎

‎ill.‎

‎Baldini Antonio; Bazzocchi M. A. (cur.)‎

‎Amici allo spiedo‎

‎br.‎

‎De Carlo Andrea‎

‎Villa Metaphora‎

‎br. Arrampicata sulle rocce del lato inabitato di Tari, una piccola isola vulcanica nel Mediterraneo meridionale, sorge Villa Metaphora, costruita da un eccentrico barone siciliano. Un architetto e imprenditore milanese l'ha trasformata in un Resort esclusivo raggiungibile solo dal mare, dedicato a pochi ospiti internazionali ricchi e famosi, che, ognuno per ragioni diverse, cercano tregua dalle pressioni del mondo. Una vicenda avventurosa, drammatica, ironica, sentimentale, raccontata da quattordici punti di vista, in quattordici stili diversi che si alternano di capitolo in capitolo. Un romanzo, che raccoglie la sfida di raccontare il mondo di oggi con i suoi vizi e le sue paure, le sue insostenibili contraddizioni.‎

‎Cicchino Enzo Antonio‎

‎Invasioni‎

‎ill., br. Un romanzo? Un reportage? Un saggio? Al lettore il compito di classificare quest'opera, che mette il dito nella piaga delle nostre ansie contemporanee. Futuro, attualità dirompente e passato ancora in parte da riscoprire si rincorrono tra le pagine. Quanti sanno che l'Italia aveva possedimenti anche in Cina? Una puntuale ricostruzione storica dell'avventura coloniale italiana, che si scontra con il presente delle migrazioni verso l'Europa. L'autore non fa sconti, nemmeno a sé stesso, riguardo il destino, spesso grottesco, che continua a far incontrare i popoli divisi e uniti dal Mediterraneo. Interviste esclusive a: Annamaria Cancellieri, Raffaele Squitieri, Salvatore Marino, allo storico Mauro Canali e ai rimpatriati dalle colonie e loro discendenti, presso AIRL, Associazione italiani rimpatriati dalla Libia.‎

‎Dostoevskij Fëdor‎

‎Un piccolo eroe‎

‎br. "Un piccolo eroe" (1857) descrive l'amore impossibile e cavalleresco di un bambino per una giovane donna e la complicità che con lei si viene lentamente a creare. Ma il racconto è molto più dell'eterno tema del messaggero d'amore: è lo studio finissimo di due caratteri, e di quella sottile 'linea d'ombra' che separa l'infanzia dagli anni a seguire. La casuale intromissione del bambino nella vicenda sentimentale della donna da lui segretamente amata, la scoperta del suo tradimento e la nuova, amara eppure tenera, solidarietà tra i due, porterà il ragazzo ad attraversare quel confine labile che per tutti noi è il superamento dell'infanzia.‎

‎Cacucci Pino‎

‎Nahui‎

‎br. Nel 1961 il poeta Homero Aridijs incontra per strada una povera disgraziata che vende per due lire vecchie cartoline, vecchie immagini di sé giovane, nuda, bellissima. I suoi occhi verde smeraldo brillano ancora e il poeta la riconosce: è Carmen Mondragon, in arte Nahui Olin, la più bella donna di Città del Messico quando a Città del Messico c'erano le più belle donne del mondo. Negli anni venti e trenta. Negli anni della rivoluzione, di Emiliano Zapata e di Pancho Villa. Nel tempo in cui, in nome del popolo e di una libertà che sembrava lì a due passi, un pugno di artisti e di intellettuali scosse dalle fondamenta cultura e politica, creatività e morale di un intero paese. E proprio su questo sfondo che si muove la leggendaria storia di Nahui.‎

‎Rix Debbie‎

‎La lettera dell'amore perduto‎

‎br. Italia, 1959. Rachael è una giovane vedova con una bambina piccola. Dopo essere fuggita dai tumulti dell'Ungheria, ha trascorso alcuni mesi difficili in un campo per rifugiati. E adesso non ha nessun posto da chiamare casa. Quando il destino la porta nella soleggiata isola di Sant'Antioco, in Sardegna, Rachael comincia a sperare in un nuovo inizio. Il mare cristallino e la luce incantata delle scogliere, infatti, potrebbero dissipare le ombre del suo passato e riuscire persino a farle trovare il coraggio di amare. Inghilterra, 2016. Sophie ha un marito affascinante, una bella casa e una carriera avviata come antropologa. La sua unica preoccupazione è quella di non riuscire ad avere un figlio, cosa che rischia di mettere in crisi il suo matrimonio. Nel tentativo di distrarsi, cerca conforto nei suoi ricordi d'infanzia, frugando tra le cose della sua adorata nonna Rachael. E così un pomeriggio trova un bellissimo braccialetto, conservato insieme a una lettera. Sophie ancora non lo sa, ma uno straordinario viaggio nel passato sta per cominciare.‎

‎Colombani Laetitia‎

‎La treccia‎

‎br. A un primo sguardo, niente unisce Smita, Giulia e Sarah. Smita vive in un villaggio indiano, incatenata alla sua condizione d'intoccabile. Giulia abita a Palermo e lavora per il padre, proprietario di uno storico laboratorio in cui si realizzano parrucche con capelli veri. Sarah è un avvocato di Montreal che ha sacrificato affetti e sogni sull'altare della carriera. Eppure queste tre donne condividono lo stesso coraggio. Per Smita, coraggio significa lasciare tutto e fuggire con la figlia, alla ricerca di un futuro migliore. Per Giulia, coraggio significa rendersi conto che l'azienda di famiglia è sull'orlo del fallimento e tentare l'impossibile per salvarla. Per Sarah, coraggio significa guardare negli occhi il medico e non crollare quando sente la parola «cancro». Tutte e tre dovranno spezzare le catene delle tradizioni e dei pregiudizi; percorrere nuove strade là dove sembra non ce ne sia nessuna; capire per cosa valga davvero la pena lottare. Smita, Giulia e Sarah non s'incontreranno mai, però i loro destini, come ciocche di capelli, s'intrecceranno e ognuna trarrà forza dall'altra. Un legame tanto sottile quanto tenace, un filo di orgoglio, fiducia e speranza che cambierà per sempre la loro esistenza.‎

‎Hesse Hermann‎

‎Favola d'amore‎

‎ill., br. Dall'unione di pittura e scrittura nasce "Favola d'amore", un libretto illustrato interamente a colori, in cui la narrazione e i dipinti di Hesse si fondono in un unicum inscindibile per descrivere la vicenda di un giovane pittore, Pictor. Quest'ultimo, vagando per il Paradiso, incontra un uccello dai mille colori. A lui Pictor pone la domanda delle domande: "Dov'è dunque la felicità"? Un elogio all'amore, forza inspiegabile e misteriosa.‎

‎Stocchetti Amilcare‎

‎Il tramonto delle mille barene. Con Contenuto digitale per accesso on line‎

‎brossura Mosè Yaritzan Molin giovane Professore universitario di origini armene, già fiaccato da un doloroso divorzio, prova a ricomporre il quadro dei propri affetti: cerca la ex moglie, contatta i familiari e ritrova alcuni amici, ma il tempo ha ormai scavato un abisso. Allora il protagonista decide di ritornare al punto di partenza, alle origini della propria vita: torna a Venezia. Ma il croupier estrae e getta sul tappeto verde dell'esistenza di Mosè carte inattese.‎

‎Venezia Francesca‎

‎In bilico‎

‎br. "In bilico" racconta la storia di un uomo, Connor, e di una donna, Easy, che si incontrano da adulti, due vissuti diversi alle spalle, un diverso modo di affrontare le difficoltà e di difendersi.Sono entrambi giornalisti, colleghi di redazione. Lui conduce una vita solitaria ed isolata, alle spalle ha la morte della sorella più grande, quando entrambi erano bambini, che ha condizionato il resto della sua vita, vissuta completamente in difesa, evitando i rapporti per evitare i dolori. Lei, amata male dalla madre, un padre assente, è alla costante ricerca di emozioni, per colmare i vuoti, e di riconoscimenti, per sentirsi accettata. Lo sguardo di lui viene attratto dal sorriso di lei che lo coglie in flagrante e quasi lo costringe ad interagire. Inizia così la conoscenza dei due che prosegue, raccontata da entrambi i punti di vista, tra aperture e titubanze, entusiasmi e paure, equivoci e chiarimenti. La stessa situazione viene osservata da più narratori, dai due protagonisti, ma anche da altri personaggi che si interfacciano con questi ultimi, a dimostrare come lo stesso scenario possa sembrare molto diverso se visto con occhi diversi, frutto di esperienze e modi di sentire differenti. E quanto sia necessario comunicare per comprendersi ed accorciare le distanze che ci dividono dagli altri. I personaggi, ciascuno a proprio modo, avanzano nella storia alla ricerca di un difficile e precario equilibrio da conquistare ogni giorno, passo dopo passo, a svelare le possibilità che la vita offre a chi rischia ed esce dalla propria zona di comfort, affrontando le paure in un percorso evolutivo.‎

‎Casu Maria Teresa‎

‎Mi chiamo Marisa e dammi del tu‎

‎br. Il romanzo racchiude la storia della protagonista, Giovanna, e della sua crescita interiore di fronte alle situazioni particolari che la vita le propone nelle fasi più significative della sua esistenza. La bambina che osserva con ingenuità ciò che le ruota attorno; la ragazza alla scoperta di sé nella intricata rete dell'adolescenza; infine l'adulta che sa molto bene quanto ogni traguardo corrisponda a un nuovo inizio, e gli avvenimenti si devono osservare da diverse angolature.‎

‎Finizio Silvia‎

‎Caterina è tornata‎

‎br. Caterina fa ritorno nel paese dove è cresciuta. Ritrovando i vecchi amici Alberto e Guido, l'affetto dei suoi genitori e la bellezza del paesino in mezzo al verde si sente di nuovo a casa. Ma per lei arriverà presto il momento di fare i conti con il passato. Una lettera trovata a casa dei nonni la spingerà a ripercorrere la storia della sua famiglia negli anni dell'occupazione nazista e della liberazione. Improvvisamente le sue ricerche la portano dritta di fronte al suo fantasma più grande e una verità diversa da quella che aveva sempre immaginato la libera dal suo terribile senso di colpa. Sarà infine la saggezza di uno sconosciuto a guidarla fuori dalla nebbia che l'aveva avvolta. E allora Caterina sarà veramente tornata.‎

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