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‎Histoire‎
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‎Brizzi Enrico‎

‎Bastogne‎

‎br. C'è stato un tempo in cui i quattro personaggi di questa storia, quattro giovani, fuori di testa, cavalieri dell'apocalisse dei tempi moderni, erano normali, o quasi. Ma ora quel tempo è finito. Il Cousin Jerry è tornato in città, in una Nizza che assomiglia molto alla Bologna del DAMS, e l'ex banda di disertori liceali si è arruolata in una sanguinosa guerra-lampo all'insegna di assalti surreali e spietati contro una società votata al conformismo. Un autentico romanzo di deformazione che ci accompagna in una lotta contro il qualunquismo di una società sobria e perbenista, fintamente alternativa e patinata.‎

‎Venturini Carolina‎

‎Mercurio. Una storia vera‎

‎br. Carolina è una giovane neolaureata trasferitasi a Roma per convivere con Giacomo, un eclettico professionista conosciuto online. La fascinazione del personaggio incontrato nel blog lascia spazio alla più cruda realtà di una relazione squilibrata, infelice e senza amore. Mercurio entra nella vita di Carolina e Giacomo quando il loro amore è già al capolinea e le fatiche del vivere a Roma hanno ormai preso il sopravvento. Mercurio è il primo cane per entrambi ed è un nordico, un cane primitivo, dal fortissimo istinto selvatico. Sin dal suo arrivo, Merry diventa una guida spirituale per Carolina. La aiuta a vedere tutte le circostanze violente che persistono nella sua vita fino a convincerla a scappare in meno di ventiquattro ore portando con sé pochi averi e, ovviamente, il suo Mercurio. L'intreccio del proprio destino con quello di un Alaskan Malamute non è per tutti: questa è la storia di un amore vissuto, ricevuto e trasformato e di un complesso percorso di crescita a maturazione per Carolina, alla ricerca della sua strada, accompagnata dal suo cane.‎

‎Pellegrini Pasquale‎

‎Che cosa ci rimane?‎

‎br. Un incontro casuale richiama alla memoria una relazione che avrebbe potuto diventare qualcosa di più. Un impulso scatta nel protagonista e lo induce a iniziare con Denise un dialogo epistolare che diventa riflessione profonda sulla vita, sul tempo e sulla speranza. "Che cosa ci rimane?" è un romanzo di sentimenti intensi, di spessore umano e spirituale, di consapevolezza individuale e collettiva. Un romanzo che riflette sull'importanza della parola e della scrittura, sulla necessità di recuperare la loro capacità terapeutica e dialogica per la formazione dell'essere umano. Tra le pagine risuona una domanda: cosa siamo riusciti a far sedimentare in noi attraverso le relazioni con gli altri e la partecipazione alla loro vita?‎

‎Sannelli Pasqua‎

‎La figlia dell'acqua‎

‎br. Quattro figlie si rivedono per la malattia della madre. Chiuse nel loro asfittico dinamismo, le dividono vecchi rancori, gelosie, segreti e bugie. Giulia vive l'irrisolto dramma personale di un rapporto difficile con Elisa, madre spinosa, che la ingoia e la sputa... a suo piacimento, muro di efficienza che travolge la vita emotiva della figlia. Aleggia il sospetto che l'abbia sacrificata per salvare la famiglia dalla rovina. Giulia raschia dentro a un fondo nero, attinge e indaga nel rapporto ancestrale che lega madri e figlie. Deve capire, per liberarsi e riprendersi la sua vita. Mentre l'ombra di un omicidio, rimasto impunito, ritorna alla ribalta. Sullo sfondo, la città capitale di un Sud che doveva diventare Nord. Colta nelle sue amare disillusioni, viva e sofferente paga un prezzo enorme per lo sviluppo e il lavoro in termini di vite umane e disastro ambientale. La storia di una famiglia si dipana nel cuore di una città industriale difficile come Taranto. Un racconto realistico di impasti diversi che lo rendono in parte psicologico e in parte un thriller, commistione di generi che costituisce la sua cifra stilistica. Il romanzo si chiude con l'apertura alla speranza. Prefazione di Daniele Giancane.‎

‎Plath Sylvia‎

‎La campana di vetro‎

‎br. Brillante studentessa di provincia vincitrice del soggiorno offerto da una rivista di moda, a New York Esther si sente «come un cavallo da corsa in un mondo senza piste». Intorno a lei, l'America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta: una vera e propria campana di vetro che nel proteggerla le toglie a poco a poco l'aria. L'alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell'elettroshock. Fortemente autobiografico, La campana di vetro narra con agghiacciante semplicità le insipienze, le crudeltà incoscienti, gli assurdi tabù che spezzano un'adolescenza presa nell'ingranaggio stritolante della normalità che ignora la poesia. Include sei poesie da "Ariel".‎

‎Yourcenar Marguerite‎

‎Come l'acqua che scorre‎

‎brossura Tre racconti d'amore e di passione ambientati nel Seicento tra l'Italia e le Fiandre. "Anna, soror...", mette in scena la storia conturbante di un amore tra fratello e sorella nella Napoli della Controriforma: una passione così forte che riesce a resistere ai rimorsi dei due giovani e a farsi largo nei loro cuori. "Un uomo oscuro", ambientato nei Paesi Bassi, ci fa seguire le avventurose peregrinazioni di un ragazzo - Nathanael - tra Vecchio e Nuovo Mondo e il suo amore per la prostituta Saraí. L'ultimo racconto, "Una bella mattina", riprende i temi e i personaggi di "Un uomo oscuro" seguendo la storia di Lazaro, figlio di Saraí e Nathanael.‎

‎Mastronardi Lucio‎

‎Il maestro di Vigevano-Il calzolaio di Vigevano-Il meridionale di Vigevano‎

‎brossura "L'universo di Mastronardi ha un nome, dichiarato fin dall'inizio dai titoli in copertina: Vigevano. Non so quanti e quali nessi si possono trovare tra questa Vigevano romanzesca e la Vigevano reale: ma so che come immagine dell'Italia, di trent'anni di storia della società italiana, la Vigevano mastronardiana funziona egregiamente. [...] Che un risultato di tanta forza sia stato ottenuto da un'esistenza in fragile equilibrio col mondo come quella di Lucio Mastronardi, dalla sua sensibilità di scorticato vivo, dà a quest'opera un carattere ancor più raro, perché pagine così sapienti nel costruire e nel giudicare le storie umane sono state come strappate dal gorgo di sofferenza che Lucio si portò dentro per tutta la vita." (Italo Calvino)‎

‎Marotta Giuseppe‎

‎L'oro di Napoli‎

‎br. "Immaginate un libro in cui l'abitante di una casa bombardata si adatta a vivere nella buca dell'esplosione. Una famiglia presso cui per 30 anni si installa un guappo e non se ne va più. Un giocatore di carte incallito che avendo perso tutto è costretto dalla moglie a giocare solo con il figlio del portinaio. La fenomenologia del "pernacchio". Una zona temporaneamente autonoma in cui impazza la maschera Totò, che infatti ha interpretato il capolavoro di Marotta." (Giuseppe Genna)‎

‎De Roberto Federico‎

‎I Viceré‎

‎br. "Tecnicamente, è un romanzo "ben fatto", senza ingorghi e dispersioni. Una tecnica così sicura; un tempo, un ritmo tanto vigilato e costante... a lettura finita, e anche nel ricordo più lontano, i personaggi stanno tutti sullo stesso piano, nella stessa cruda luce, equamente indimenticabili così come equamente necessari ed importanti..." (Leonardo Sciascia)‎

‎Kafka Franz‎

‎Il processo‎

‎br. Josef K. condannato a morte per una colpa inesistente è vittima del suo tempo. Sostiene interrogatori, cerca avvocati e testimoni soltanto per riuscire a giustificare il suo delitto di "esistere". Ma come sempre avviene nella prosa di Kafka, la concretezza incisiva delle situazioni produce, su personaggi assolutamente astratti, il dispiegarsi di una tragedia di portata cosmica. E allora tribunale è il mondo stesso, tutto quello che esiste al di fuori di Josef K. è processo: non resta che attendere l'esecuzione di una condanna da altri pronunciata.‎

‎Zola Émile‎

‎Thérèse Raquin‎

‎br. Il libro racconta la storia di un adulterio, di un omicidio e di un doppio suicidio, di uno stato di follia che lega tra loro i protagonisti, Thérèse e Lorenzo, e di un lento ma inesorabile processo di disfacimento morale e antropologico. Zola compone un romanzo nel quale l'erotismo è strategia e tutto è calcolo e distruzione, un romanzo che nel suo epicentro divora personaggi e situazioni assorbendo e facendo a pezzi ogni scrupolo e ogni valore, fino al collasso conclusivo.‎

‎Deledda Grazia‎

‎Canne al vento‎

‎br. Grazia Deledda è stata una delle maggiori scrittrici italiane, in grado di raccontare l'ambiente rurale della sua terra d'origine - la Sardegna più aspra e in particolare la città di Nuoro - e i drammi naturali della vita di ogni uomo. Nel descrivere la vicenda del servo Efix e delle tre sorelle Pintor, dame di nobili origini ormai decadute, le cui vite vengono sconvolte dal ritorno in seno alla famiglia del nipote Giacinto, Grazia Deledda ci consegna una piccola grande epica della fragilità umana e del dolore dell'esistenza, facendo della Sardegna una potentissima miniatura dell'Italia intera.‎

‎Maraini Dacia‎

‎La ragazza di via Maqueda‎

‎br. È un percorso che nasce da lontano, quello di questo corposo e importante viaggio nei racconti di Dacia Maraini. Un viaggio che attraversa il tempo e che si svela attraverso le storie e i luoghi, gli indimenticabili personaggi femminili e una geografia di vita e di idee. Partiamo da una Sicilia fatta di mare e di vento, di corse e di tuffi, in cui l'autrice arrivò da bambina dopo le brutture della guerra. Era anche l'isola di severe e arcaiche regole non scritte. Lì, racchiusa in se stessa, trascorse i suoi lunghi anni Marianna Ucrìa, ma nelle strade snaturate delle sue splendide città, oggi si vendono prostitute bambine venute dall'Africa, e il suo mare azzurro è devastato da chi lucra su rifiuti pericolosi. Roma si lega al tempo favoloso degli anni giovanili, delle felici favole della classicità, dei voli verso continenti lontani, del tempo malinconico della disillusione, degli amici ormai scomparsi come il poeta regista, Pier Paolo Pasolini, indimenticabile critico dell'allora nascente società dei consumi. L'Abruzzo è la terra incantata della maturità, con le leggende di antiche civiltà, i boschi popolati di animali, le tradizioni, i terremoti che la devastano. Ma è anche il luogo solitario che l'autrice ha scelto per creare i suoi romanzi.‎

‎D'Annunzio Gabriele; Davico Bonino G. (cur.)‎

‎Notturno‎

‎br. Amore, morte e dolore sono i temi di questa intensa confessione lirica, scritta quando, in seguito a una grave ferita di guerra, D'Annunzio è costretto a indossare una benda su entrambi gli occhi, che lo condanna a una temporanea cecità e a una immobilità pressoché totale. Eppure il poeta non rinuncia a scrivere. In una sorta di divinazione, annota su sottili strisce di carta "Visioni immense affluenti dal cervello all'occhio ferito, trasformazioni verbali della musica". Cosi s'intrecciano i ricordi dell'infanzia e della madre, l'esaltazione eroica delle imprese di guerra, il rimpianto per i compagni morti valorosamente, l'affetto per la figlia Renata e il presente della malattia. Un'opera sorprendente, che ci rivela un D'Annunzio commosso, ripiegato su se stesso, lontano dalla tensione superomistica delle liriche e dei romanzi.‎

‎Sade François de; Cavalli M. (cur.)‎

‎La filosofia nel boudoir‎

‎br. Iniziare una quindicenne appena uscita dal convento ai piaceri e al crimine, conducendola di buon passo lungo la strada della depravazione, della blasfemia e della scelleratezza. È il piano messo a punto da tre libertini di lungo corso che attirano nel loro covo la giovane Eugénie per impartirle lezioni teoriche e pratiche di immoralità. Pubblicato anonimo nel 1795, il romanzo, subito violentemente osteggiato, piega la vocazione pedagogica del dialogo filosofico agli scopi del progetto libertino: nella reclusione del boudoir, i personaggi sadiani mettono in scena il rovesciamento della morale comune, in una tensione costante tra il passato che sovvertono e il nuovo ordine che aspirano a creare. Una tensione che si rispecchia nella sorte di Sade stesso, condannato alla galera dall'ancien régime e al manicomio dalla Rivoluzione, salutato ora come l'ultimo dei classici ora come il primo dei moderni.‎

‎Maupassant Guy de‎

‎Bel-Ami‎

‎br. Georges Duroy è incredibilmente bello, e altrettanto spiantato. Quando rientra a Parigi, dopo due anni in Algeria come ufficiale degli ussari, ha una manciata di franchi in tasca e nessuna idea per il proprio futuro. Ma la sua vita è destinata a cambiare in fretta. L'incontro casuale con Charles Forestier, vecchio commilitone diventato caporedattore alla "Vie Française", gli apre le porte del giornalismo e dei salotti mondani. Con il malizioso soprannome di Bel-Ami, Georges inizia a sfruttare i vantaggi del proprio irresistibile fascino su donne potenti, che se lo contendono e lo aiutano ad arrivare sempre più in alto. Oltre qualsiasi limite etico e morale. Un classico senza tempo e un antieroe da antologia, arrampicatore sociale per eccellenza. Maupassant delinea un affresco d'epoca amaro e brillante che ben coglie la mondana vivacità della Belle Époque, e la corruzione da cui era pervasa come un cancro. Introduzione Guido Davico Bonino.‎

‎Roth Joseph; Schiavoni G. (cur.)‎

‎La leggenda del santo bevitore‎

‎br. Scritta con la lingua semplice e piana che si addice alle leggende, la storia di Andreas Kartak, vagabondo che vive sotto un ponte di Parigi, è una delle più evocative della letteratura novecentesca: amori, vizi e vecchie amicizie impediscono a un uomo colpevole di mantenere la promessa che gli consentirebbe di recuperare onore e dignità perdute. Morirà felice, tra le braccia di una ragazzina sconosciuta, che gli farà dire: "Conceda Dio a tutti noi, a noi bevitori, una morte così facile e così bella!".‎

‎Dickens Charles‎

‎Grandi speranze‎

‎brossura Pubblicato nel 1861, "Grandi speranze" è il romanzo di formazione di un giovane londinese dal carattere incostante, Philip Pirrip, detto Pip, un povero ragazzo del popolo che, attraverso una serie di eventi straordinari, riesce a elevarsi a una condizione sociale superiore, affrancandosi così dale proprie origini per le quali prova un sentimento di fastidio e rancore. Ma in seguito, ammaestrato dalle mutevoli sorti della vita, imparerà ad apprezzare quel mondo umile che aveva lasciato per inseguire le sue "grandi speranze". E alla fine Pip capirà quali sono i veri valori che ogni uomo deve custodire in sé, traendone indicazioni su come agire.‎

‎Thurber James‎

‎I sogni segreti di Walter Mitty‎

‎ill., ril. Chi è Walter Mitty? Un impavido comandante di idrovolanti, un gelido chirurgo dal sangue più freddo della neve, un micidiale tiratore scelto... Walter Mitty è soprattutto un sognatore impenitente, che ha la capacità straordinaria di fuggire dalla realtà e rifugiarsi in un mondo di iperboliche fantasie. È intitolata a lui, la più celebre creatura di James Thurber, questa raccolta di racconti e vignette, che racchiude il meglio dei primi cinquant'anni di scrittura di uno dei più grandi fumettisti e umoristi americani: dalle delicate parabole favolistiche sugli animali agli impagabili ritratti degli eccentrici membri della famiglia Thurber, fino ai deliziosi quadri di vita quotidiana che fotografano con garbo e ironia un'America d'altri tempi capace di trasudare fascino e nostalgia.‎

‎Di Mare Franco‎

‎Non chiedere perché‎

‎br. Serve un pizzico di follia per inseguire, nella vita, quello che a tutti appare un sogno irragionevole. Questa storia si sviluppa a Sarajevo, in piena guerra fratricida della ex Jugoslavia, nell'estate del 1992, quando i cecchini sono appostati dietro ogni persiana, le granate dilaniano interi quartieri, persino arrampicarsi su un albero può essere letale: c'è chi muore perché non ha saputo resistere alla tentazione delle ciliegie. Con la ferita di un matrimonio fallito ancora aperta, Marco De Luca è l'unico fra i suoi colleghi giornalisti ad aver accettato l'incarico di inviato per la televisione italiana in questo inferno. Raccontare la complessità dei Balcani in novanta secondi al Tg è impossibile, perciò non resta che denunciare l'inaudita barbarie. Come quella del bombardamento sull'orfanotrofio, dove Marco si precipita a realizzare un servizio. Ma questa volta il filmato, paradossalmente, non ha nulla di drammatico. Come è possibile? In quella camerata piena di culle, Marco è rimasto colpito da un particolare che nessuno ha notato: c'è un'unica bimba bruna, mentre tutti gli altri sono biondi. E proprio quella bimba bruna lo spinge a inseguire, con un pizzico di follia, quello che a tutti appare un sogno irragionevole. Questa storia, ispirata a vicende realmente accadute, ruota attorno a un formidabile atto d'amore che, a dispetto delle bombe e della burocrazia, si è potuto compiere grazie all'aiuto provvidenziale di due donne e alla determinazione incrollabile di un uomo.‎

‎Siti Walter‎

‎Resistere non serve a niente‎

‎br. Molte inchieste ci hanno parlato della famosa "zona grigia" tra criminalità e finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt'altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l'unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un'olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria. Proseguendo nell'indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente).‎

‎Pratolini Vasco‎

‎Allegoria e derisione‎

‎br. Un giovane nato nel 1915, una famiglia complicata nel suo passato, cresciuto con una matrigna poco amabile che lo spinge presto a fuggire via. Da adolescente, Valerio Marsili inizia a frequentare i ragazzacci di strada di San Frediano, poi arrivano gli studi di Lettere e l'amore per Gloria. Ed è negli anni Quaranta che nella vita di Valerio irrompe il fascismo e la guerra in Africa, poi Milano e il comunismo. In pochi decenni la sua esistenza si forma e dissolve sullo sfondo del conflitto mondiale e della lotta partigiana, tra esperienze e disinganni, in un disperato amore per la vita che fa di Valerio una figura eterna, di ieri e di oggi. Dopo il mondo operaio disegnato in "Metello", e l'incandescente ritratto storico-psicologico della società borghese dello "Scialo", qui Pratolini conclude la sua "Storia italiana" in un diario continuo, tra fiction e autobiografia, recuperando il passato per coinvolgerlo nelle azioni e nei pensieri del presente.‎

‎Pirandello Luigi; Lugnani L. (cur.)‎

‎Tutte le novelle. Vol. 4: 1910-1913: Pensaci, Giacomino!, La patente, Ciàula scopre la luna e altre novelle‎

‎br. Bisogna attraversare il fitto delle novelle e lasciarsene impigliare e graffiare per rendersi conto fino in fondo che "Uno, nessuno e centomila" e i sulfurei incompiuti "Giganti della montagna", e i "Sei personaggi" stessi, senza il travaglio elaborante della novellistica non avrebbero potuto esistere." È con queste parole che il curatore Lucio Lugnani, dopo una vita accademica dedicata allo studio di Pirandello, presenta quest'edizione completa e commentata delle novelle pirandelliane: una raccolta unica in Italia, che ripercorre e rilegge in chiave moderna la genesi, le fonti di ispirazione, il contesto culturale ed esperienziale di un corpus di una ricchezza stilistica e tematica senza pari, corredandolo di un apparato di note critiche e bibliografiche aggiornate agli studi più recenti. Questo quarto volume raccoglie le novelle scritte tra il 1910 e il 1913, periodo cardine della creatività pirandelliana, con la scrittura di capolavori come "La patente", "Pensaci", "Giacomino!" e "Ciàula scopre la luna".‎

‎Hawthorne Nathaniel‎

‎La lettera scarlatta‎

‎br. "La lettera scarlatta" conserva per il lettore moderno la carica suggestiva del capolavoro, dell'opera irripetibile che ha contribuito in maniera determinante a segnare la maturità artistica della letteratura americana. Attilio Brilli L'ambiguità del confine tra colpa e innocenza, la difesa ossessiva di tabù inviolabili, la forza inarresta-i bile della passione: ambientato nel XVII secolo, in una Boston prigioniera di quella rigidità inflessibile che contraddistingueva il puritanesimo delle prime colonie americane, La lettera scarlatta narra la vicenda di Hester Prynne. Diventata madre in seguito a una relazione illegittima, Hester viene bollata come peccatrice dai suoi concittadini e costretta a portare sul petto la "A" di adultera come marchio della propria colpa. In un crescendo di tensione che intreccia il travaglio interiore della protagonista con l'ostilità cieca della comunità che la circonda, Hawthorne costruisce una grande epica negativa di una società fondata sul fanatismo e la repressione. E, nello stesso tempo, dischiude il lato più intimo del conflitto che da sempre accompagna la scelta di vivere fino in fondo le proprie passioni e la propria libertà. Un capolavoro della letteratura americana in una nuova traduzione di Flavio Santi.‎

‎Joffo Joseph‎

‎Le vetrine illuminate‎

‎br. Di ritorno nella sua Parigi al termine della Seconda guerra mondiale, Jo riprende la normale vita di adolescente. La scuola, gli amici e i giochi di sempre, tuttavia, sono parte di un mondo che non sembra più appartenergli. Ora è di moda l'America, e il giovane ne è affascinato. Non è disposto ad accettare di vivere un'esistenza comune, il diploma non gli interessa, l'attività di barbiere che era del padre non è all'altezza delle sue ambizioni: Jo vuole le donne più belle, la ricchezza, le favolose vacanze nei paesi tropicali. E le prova tutte. Lo smercio di chewing-gum è solo il primo passo sulla strada che, nei suoi piani, lo condurrà in America. Seguito di «Un sacchetto di biglie», «Le vetrine illuminate» è un libro fatto di speranza, ottimismo e voglia di vivere.‎

‎Gordon Noah‎

‎L'eredità dello sciamano‎

‎brossura La dottoressa Roberta Cole ha tutto ciò che può desiderare: una bella casa, un marito chirurgo e la stima dei suoi colleghi all'ospedale di Boston. E quel sesto senso infallibile grazie al quale, stringendo le mani del suo paziente, è in grado di prevederne la vita o la morte: un dono inestimabile, trasmesso di generazione in generazione all'interno della sua famiglia, che rende ancora più eccezionale l'operato di un medico brillante, competente e di successo, spinto da una profonda vocazione. Ma il suo impegno in una clinica dove si praticano aborti le attira critiche ideologiche e attacchi feroci, che compromettono la sua carriera e travolgono anche il suo matrimonio. Così un giorno, esasperata e sola, Roberta decide di dare una svolta alla propria vita e trasferirsi in un piccolo paese del Massachusetts per praticare la professione come medico condotto. Tra le verdi colline di questo luogo ritroverà la serenità perduta, complice anche la nascita di un nuovo amore. Ma un terribile incidente provocherà una serie incontrollabile di reazioni a catena e colpi di scena che stravolgeranno nuovamente la vita della donna. Il terzo episodio della trilogia dello «Sciamano» è un romanzo sui sentimenti, sul valore della professione di medico e sulle inaspettate sorprese del destino.‎

‎Roveredo Pino‎

‎Mio padre votava Berlinguer‎

‎br. "Continuo a scrivere papà, scrivere veloce, con la parola che attacca la parola, la riga che rincorre la riga, con lo spazio che si accorcia, e con le cose da dire che pretendono di essere raccontate." È una confessione al padre, questo libro. Un padre operaio-calzolaio sordomuto, scomparso, ma che è ancora vivo nel ricordo e nelle parole di chi ha preso la penna per fissarlo per sempre, per iscriverlo nei dati sfuggenti della vita. È un padre, quello di cui si parla, che votava Berlinguer, ma, prima che per una scelta ideologica, per la consapevolezza che lui era "una brava persona", e questo giudizio continua a premere sulla realtà rimasta, di oggi, e a porre problemi. Un buon padre, certo, anche se l'alcol era una delle sue debolezze. E un figlio che ripercorre una sua vita di cadute e risalite, private e pubbliche, alla luce del sole: un figlio che rivendica la sua terza media, il suo operaismo, la sua irregolarità di scrittore, e che si pronuncia sull'attualità rimpiangendo, ma a occhio asciutto, la "fatica" di un tempo, la solidarietà. Fino a comprendere che se parliamo con i nostri morti, essi non muoiono davvero, ma anzi, eccoli tornare qui, in una danza che ci coinvolge tutti e ci fa capire che la memoria è vita. Pino Roveredo in questo libro racconta se stesso più che mai. È lo scrittore che ha molto vissuto, lirico, duro e puro.‎

‎Dumézil Georges‎

‎Il monaco nero in grigio dentro Varennes. Sotie nostradamica-Divertimento sulle ultime parole di Socrate‎

‎brossura‎

‎Roth Joseph‎

‎La marcia di Radetzky‎

‎brossura La famiglia Trotta, di stirpe slovena e contadina, acquista lustro nella battaglia di Solferino, quando Joseph Trotta salva la vita dell'imperatore Francesco Giuseppe e ne riceve in cambio il titolo nobiliare. "L'eroe di Solferino" è ricordato in tutti i libri di testo e trasmette agli eredi il compito di salvaguardare tale eroismo. La vita della famiglia scorre parallela a quella del longevo imperatore: Carl Joseph, l'irresoluto e debole nipote muore in uno dei primi scontri della guerra 1915-18; il padre il sottotenente Von Trotta, dopo aver atteso nel parco di Schonbrunn l'annuncio della morte dell'imperatore, si lascia a sua volta morire nell'autunno piovoso che segna anche la fine di un'epoca.‎

‎Roth Joseph‎

‎Romanzi brevi: La tela del ragno-Hotel Savoy-La ribellione-Il peso falso‎

‎brossura‎

‎Savinio Alberto‎

‎Ascolto il tuo cuore, città‎

‎brossura‎

‎Simenon Georges‎

‎Betty‎

‎br.‎

‎Jaeggy Fleur‎

‎La paura del cielo‎

‎brossura Il volume contiene sette racconti dell'autrice. Una ragazza guarda le finestre illuminate di una villa: guarda "dove è passato il suo destino". Accanto a una strada di benestanti, che finisce sulle rive del lago Lemano, si vede una casa dall'intonaco rosa pallido. Chi passa non sa che è abitata soltanto da esseri che la legge ha privato dei diritti civili. La casa è gratuita, la vita è gratuita. In un'altra casa, linda e ossessiva, una "vecchia vanesia" spinge soavemente al suicidio il suo anziano, premuroso consorte. Due gemelli, cresciuti in un orfanotrofio, tornano alla "casa dell'origine", quella della loro madre, che non hanno mai conosciuto, in un paese prealpino. Un sottile terrore, un gelo intimo si annidano in questi luoghi, in queste strade.‎

‎Franzosini Edgardo‎

‎Raymond Isidore e la sua cattedrale‎

‎brossura Al nostro secolo è mancata la vocazione di costruire cattedrali. Ma c'è Raymond Isidore che costruì una cattedrale fatta di detriti. E la sorte volle che questo incongruo monumento, oggi considerato un luogo d'arte, sorgesse a Chartres. Dapprima fonditore, poi pulitore di rotaie e alla fine custode di discariche e cimiteri, Raymond Isidore, detto Picassiette, raccolse instancabilmente nella spazzatura frammenti di tazze, piatti e bicchieri, con i quali ricopriva ogni superficie e ogni suppellettile della sua casa. L'autore ha dedicato alla ricostruzione della vita di Isidore un'indagine narrativa fatta di detriti del tempo, della cronaca e della letteratura, tracciando qualcosa di simile a un "romanzo di avventure nel senso più ampio del termine".‎

‎Landolfi Tommaso; Landolfi I. (cur.)‎

‎Il mar delle Blatte e altre storie‎

‎br. Mille libri di avventure ci hanno narrato del giovane eroe che arditamente parte, forte soltanto della propria fede in un alto destino, alla conquista di terre e mari impervi e lontani. Ma immaginiamo che l'eroe sia un qualunque ragazzo freudianamente turbato da vendicative insicurezze, guardiamolo trascinare verso un mare nero perché interamente coperto di blatte un padre reso imbelle e una fanciulla sadicamente abbandonata a un fantasioso quanto riprovevole oltraggio, ed eccoci penetrati, attraverso il racconto che dà titolo al volume, nell'universo ironico e surreale, crudelissimo e blasfemo di cui Landolfi regge con accanita destrezza le fila, sino alla descrizione dettagliata degli amori fra un minuscolo verme e l'eroina Lucrezia.‎

‎Salamov Varlam‎

‎I racconti della Kolyma‎

‎brossura Racconti spesso molto brevi, dedicati a un qualche "caso" della vita quotidiana nella funesta regione dei lager della Kolyma: un'occasione di abbruttimento, depravazione, assurdità, barbarie, abiezione, pietà, solidarietà, coraggio, lotta per la sopravvivenza, resa, morte; una qualsiasi delle occasioni che hanno segnato il destino di milioni di esseri umani (decine di milioni: non conosceremo mai il loro numero) nella Russia sovietica. Nulla riscatta l'orrore di questo macabro mondo, neanche la natura, che con la sua asprezza sembra allearsi con gli aguzzini per facilitarne il compito, una natura maligna che ruba le ultime briciole di umanità. Eppure a quella natura Salamov sa dare anima in subitanei, velocissimi squarci visionari, e la cosa crudele che circonda i prigionieri prende vita e testimonia di una lotta tra forze primordiali in cui l'uomo è soltanto timida comparsa. Ognuno, dopo aver letto questo libro, sperimenterà la morbosa ossessione del pane che ispira le cronache dei campi di concentramento. Ma si chiederà anche perplesso da dove, da chi venga a Salamov quella tenera ironia che a tratti illumina l'universo torturante che gli diede in sorte la storia. "I racconti della Kolyma" apparvero per la prima volta in volume nel 1978 in Occidente e nel 1992 in Russia.‎

‎Márai Sándor‎

‎Truciolo‎

‎brossura Il cane che "il signore" regala alla "signora" la vigilia di Natale, ancora sudicio di fango e paglia, ha un pedigree quanto mai incerto e un gran brutto carattere: non è quel che si dice una bestiola mansueta e dimostra sin dalla più tenera età una radicale insofferenza per qualsiasi disciplina. Sarà propri a causa del suo caratteraccio se i rapporti tra lui e il signore, inizialmente improntati a una virile, calda complicità, giungeranno a un epilogo inatteso e tutt'altro che edificante.‎

‎Perutz Leo‎

‎Dalle nove alle nove‎

‎brossura Che cosa nasconde il bizzarro e concitato comportamento di Stanislaus Demba nelle dodici ore di una fatale giornata di inizio secolo? Quale colpa, quale paura lo mette in fuga attraverso le stazioni di un itinerario tormentoso e funambolico per le strade di Vienna? Fra i nove rintocchi del mattino e i nove battuti dalla campana della sera si consuma l'odissea dell'uomo braccato nel labirinto della città e delle proprie paure. "Dalle nove alle nove" è stato pubblicato per la prima volta nel 1918.‎

‎Boron Robert de; Zambon F. (cur.)‎

‎Il libro del Graal. Giuseppe di Arimatea-Merlino-Perceval‎

‎br. Poche storie sono state tanto feconde di sviluppi come quella del Graal, il recipiente in cui Gesù celebrò il sacramento eucaristico e nel quale Giuseppe di Arimatea, suo primo custode, avrebbe raccolto il sangue del Salvatore dopo la crocifissione. Pochi conoscono però quel "Libro del Graal" che è anche il più antico romanzo in prosa della letteratura francese. Nella trilogia narrativa che lo compone, databile ai primissimi anni del XIII secolo, la storia del Graal assume il carattere di una vera e propria Storia della Salvezza.‎

‎Némirovsky Irène; Epstein D. (cur.); Rubinstein O. (cur.)‎

‎Suite francese‎

‎br. Nei mesi che precedettero il suo arresto e la deportazione ad Auschwitz, Irène Némirovsky compose febbrilmente i primi due romanzi di una grande "sinfonia in cinque movimenti" che doveva narrare, quasi in presa diretta, il destino di una nazione, la Francia, sotto l'occupazione nazista: Tempesta in giugno (che racconta la fuga in massa dei parigini alla vigilia dell'arrivo dei tedeschi) e Dolce (il cui nucleo centrale è la passione, tanto più bruciante quanto più soffocata, che lega una "sposa di guerra" a un ufficiale tedesco). Pubblicato a sessant'anni di distanza, Suite francese è il volume che li riunisce.‎

‎Parise Goffredo; Perrella S. (cur.)‎

‎Il ragazzo morto e le comete‎

‎br. Antoine, che con una parrucca bianca e una redingote di raso azzurro vola in pallone; Squerloz, il costruttore di barche che vive in cantina con un barbagianni, una civetta e un topo bianco; Edera, che tutti credono una qualsiasi ragazza bionda mentre in lei "c'è molto di più e che non si può dire perché è mistero"; Leopolda e Massimino, coi loro occhi di vetro, la pelle di stracci e un corteo di infinite, orribili malattie. Sono gli esseri che popolano il mondo del ragazzo di quindici anni e del suo inseparabile amico Fiore, che non si rassegna alla sua morte e continua a cercarlo. Un mondo di fiabesche macerie, giornate spopolate dai bombardamenti, riti al dio Moloch, cinema dai sedili di latta storti e scrostati.‎

‎Ortese Anna Maria; Clerici L. (cur.)‎

‎Angelici dolori e altri racconti‎

‎br. Scritti fra il 1934 e il 1936 e subito raccolti in volume, i racconti di Angelici dolori irrompono nel panorama letterario dell'epoca con tutta la forza della loro conturbante eccentricità: "Io vedevo allora tutto il mondo come una stranezza e una meraviglia quasi non sopportabili, ove non si desse loro una espressione, una voce ordinata" spiegherà anni dopo la Ortese. E non è difficile immaginare con quale stupore i lettori accogliessero, da parte di una scrittrice poco più che ventenne e sconosciuta, le fiammate di ribellione contro la "terribile e invadente Civiltà" nemica dei sogni e della libertà; e la metamorfosi di Napoli in città "estatica", dove miracolosamente è dato vedere il quartiere pezzente del Pilar "scintillare di cupole colorate sul cielo d'oro, e i campanili con le bocche aperte, e i balconi delle case-streghe fioriti d'erba e fanciulle"; e la violenza inaudita di una passione che è gioia spaventosa, dolce morte, adorazione mistica, e che per la radicale sproporzione fra il valore totale dell'essere amato e quello irrisorio dell'amante sembra attingere alla lirica provenzale; e, più in generale, il clima di fantasmagorica réverie che ammanta scenari e personaggi, umani e angelici, traducendo in irrequietezza visionaria la più segreta ambizione della giovane Ortese: afferrare un'immagine e riprodurla "viva, grande, colorata, con tutti i caratteri precisi della realtà e tutti i deliziosi ondeggiamenti dell'irreale".‎

‎Bolaño Roberto‎

‎2666. La parte dei delitti-La parte di Arcimboldi‎

‎br. Il secondo volume di "2666": i lettori lo aspettavano. E non tanto per sapere "come va a finire", ma per abbandonarsi con un piacere quasi infantile alla corrente impetuosa creata dalla voce di questo narratore. Dove eravamo rimasti, dunque? Avevamo perso le tracce di Benno von Arcimboldi - il misterioso scrittore che nella prima parte i critici cercavano con accanimento - nel deserto del Sonora, e precisamente a Santa Teresa, al confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Una cittadina che somiglia molto a quella Ciudad Juàrez dove negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di omicidio di giovani donne, casi rimasti impuniti per la complicità della polizia, e su cui ha indagato il giornalista Sergio Gonzàlez Rodriguez. Proprio da qui si ricomincia nella quarta parte - e, per una di quelle vertiginose "coincidenze astrali" a cui Bolaño ci ha abituati, è proprio Gonzàlez Rodriguez, fra gli altri, a guidarci in questa ricostruzione dei delitti che a Santa Teresa si susseguono a un ritmo sempre più ossessivo e più inquietante.‎

‎Huxley Aldous‎

‎Punto contro punto‎

‎br. Un giornalista timido e inconcludente, certo soltanto di non amare più la donna con cui vive; un pittore di fama mondiale, celebre anche per i suoi scandali privati; il direttore di una rivista letteraria, meschino e ipocrita ma dotato di una sorprendente capacità di seduzione; una giovane ereditiera vanesia, amorale e condannata all'eterna insoddisfazione: sono solo alcuni dei personaggi che nella Londra degli anni Venti intrecciano le proprie vite - tra passione e infedeltà, violenza politica e noia esistenziale, volontà di dominio e paura della morte - in questo "romanzo di idee" di Aldous Huxley. "Il carattere di ciascun personaggio dovrà emergere, per quanto è possibile, dalle idee di cui è portavoce. Dato che le teorie sono la razionalizzazione di sentimenti, istinti e stati d'animo, si tratta di una cosa fattibile". La dichiarazione d'intenti, affidata al taccuino di uno dei personaggi, è esplicita quanto la tecnica di composizione, ispirata al contrappunto - come in Beethoven: "La maestosità che si alterna con la leggerezza. La commedia che di colpo accenna a prodigiose e tragiche solennità". Tecnica che Huxley padroneggia mirabilmente, combinando cinismo ed empatia, raziocinio e caricatura nella sua spietata dissezione di comportamenti e moventi psicologici. Il risultato è una satira paradossale che mantiene immutata la sua freschezza, così come immutati restano i conflitti, le paure e i desideri umani.‎

‎Borges Jorge L.; Bioy Casares Adolfo; Melis A. (cur.)‎

‎Sei problemi per don Isidro Parodi‎

‎br. Obeso, la testa rasata e gli occhi saggi, don Isidro Parodi prepara, lento ed efficiente, il mate in un piccolo bricco celeste: e intanto invita la pittoresca schiera dei suoi clienti a esporgli con chiarezza i misteri che li affliggono e che lui invariabilmente risolverà lasciandoli di stucco. Enigmi labirintici e inestricabili, di fronte ai quali qualsiasi altro investigatore avrebbe l'accortezza di battere in ritirata: come il caso del talismano di giada trafugato dal tempio della Fata del Terribile Risveglio nello Yunnan e avventurosamente approdato a Buenos Aires, dove gli danno la caccia il mago Tai An, la conturbante Madame Hsin, l'ebanista russo Samuel Nemirovsky e altri non meno improbabili personaggi. Ma a questo punto è forse il caso di precisare un dettaglio piuttosto rilevante: i colloqui fra l'imperturbabile e geniale detective e la sua variopinta clientela hanno luogo nella cella 273 del Penitenziario nazionale, in calle Las Heras. In effetti don Isidro, ex barbiere nel quartiere di Sur, sta scontando ventun anni per l'assassinio di un macellaio, un certo Agustín R. Bonorino - assassinio che ovviamente non ha commesso. Come se non bastasse, a raccontarci le sue fantasmagoriche e sedentarie avventure è il dottor Honorio Bustos Domecq, torrenziale poligrafo clamorosamente inesistente. A muoverne la penna è infatti la beffarda, spumeggiante complicità di due sodali efferatamente ironici, fautrice di parecchi e deplorevoli misfatti letterari, di cui non potremo più fare a meno.‎

‎Zweig Stefan‎

‎Notte fantastica‎

‎br. Denominatore comune dei quattro superbi racconti qui radunati è l'incontrollabile violenza delle passioni, cui Zweig ha saputo dar voce con rara efficacia: l'oscuro desiderio capace di impadronirsi - in una notte d'estate, quando l'afa allenta ogni difesa - di un'adolescente, che nella sua trance di sonnambula sembra rispecchiare i rapinosi effetti dell'eros; o la primitiva, sconsiderata fedeltà di una serva nei confronti del padrone brillante signore della buona società viennese, tediato dal ménage coniugale e avido di nuove avventure -, una fedeltà che non arretrerebbe forse nemmeno di fronte all'omicidio; o ancora il delirio dell'uomo che stana una prostituta nel chiuso di un bordello e, notte dopo notte, la scongiura di seguirlo e abbandonare quella vita: e da lei, che aveva sposato pretendendone un'acquiescente gratitudine, riceve ormai solo scherno e insulti. Ma se alle oscure forze della passione possiamo soltanto soccombere, ancor più temibile e lancinante - sembra suggerire Zweig con il più lungo di questi racconti, "Notte fantastica" - è la sua assenza: sprofondato in una patologica apatia, l'algido barone Friedrich Michael von R. riuscirà ad affrancarsene solo in virtù di un evento fortuito e di un'azione indegna, che ridesteranno in lui la capacità di provare emozioni e, forse, persino veri sentimenti.‎

‎Cameron Peter‎

‎Il weekend‎

‎br. John e Marian, coppia di facoltosi quarantenni, attendono nella loro villa di campagna l'arrivo di Lyle, critico d'arte di New York, nell'anniversario della morte di Tony, fratello di John e compagno di Lyle per nove anni. Quest'ultimo si presenta però insieme a Robert, ventiquattrenne pittore di origini indiane: circostanza fatalmente destinata a trasformare il placido soggiorno che i tre avevano programmato in una sequenza di momenti imbarazzanti e carichi di tensione. Ma se l'ansiosa Marian sembra essere l'unica ad accorgersene e John si chiude in un laconico riserbo, Lyle fa di tutto per apparire disinvolto. Il suo ultimo libro, in cui descrive la pittura contemporanea come "un'arte moribonda", ha avuto un successo di pubblico inaspettato, e grazie all'adorazione del giovane Robert si è di nuovo attaccato "alla speranza, all'attesa, all'idea che la sua vita stia per cambiare". Eppure, come Lyle imparerà a proprie spese, "lo scorrere dei giorni leviga il dolore ma non lo consuma: quello che il tempo si porta via è andato, e poi si resta con un qualcosa di freddo e duro, un souvenir che non si perde mai". E infatti nelle situazioni più ordinarie - una cena in giardino, una nuotata nel fiume accanto alla casa - che l'assenza di Tony si fa insopportabile, costringendo i tre amici a sollevare il velo di falsa naturalezza che maschera ansie inespresse e antichi dolori.‎

‎Renard Jules‎

‎Lo scroccone‎

‎br. "Il parassita che nel 1892 Jules Renard elesse a protagonista di un suo romanzo (...) non ha nulla dei suoi antenati, o non gli resta dei suoi antenati che quel maledetto vizio di ogni tempo di sedere alla tavola degli altri e diventare 'il convitato abituale'. Per raggiungere i suoi scopi (che non si limitano al mangiare e dormire) si serve della letteratura (...) Henri (è questo il suo nome) aspira a divenire l'idolo ben remunerato di una brava famiglia borghese, di un marito lavoratore, di una moglie attenta, che il profumo di una vita diversa, di esistenze godute e perdute alla fiamma della poesia, getta senza alcun bovarismo e col massimo controllo in uno stato di lieve abbandono, di stordito turbamento (...) L'impegno che lo sovrasta è quello d'incantarli, soffiando con abilità in quella specie di flauto dolce che è la poesia per chi non la conosce; di trasportarli sul suo illusorio palcoscenico, ov'egli, recitando una vita che non esiste e mai smettendo via via di complimentarsi con se stesso per l'ottimo lavoro che sta eseguendo, potrà cantare alla fine la sua vittoria." (Giovanni Macchia) Con un saggio di Alfredo Giuliani e una recensione di Marcel Schwob.‎

‎Kang Han‎

‎La vegetariana‎

‎br. "Ho fatto un sogno" dice Yeong-hye, e da quel sogno di sangue e di boschi scuri nasce il suo rifiuto radicale di mangiare, cucinare e servire carne, che la famiglia accoglie dapprima con costernazione e poi con fastidio e rabbia crescenti. È il primo stadio di un distacco in tre atti, un percorso di trascendenza distruttiva che infetta anche coloro che sono vicini alla protagonista, e dalle convenzioni si allarga al desiderio, per abbracciare infine l'ideale di un'estatica dissoluzione nell'indifferenza vegetale. La scrittura cristallina di Han Kang esplora la conturbante bellezza delle forme di rinuncia più estreme, accompagnando il lettore fra i crepacci che si aprono nell'ordinario quando si inceppa il principio di realtà - proprio come avviene nei sogni più pericolosi.‎

‎Kawabata Yasunari; Amitrano G. (cur.)‎

‎La danzatrice di Izu‎

‎br. Scritto nel 1926 e divenuto a partire dal dopoguerra immensamente popolare, "La danzatrice di Izu" è la storia dell'iniziazione di uno studente che, per scacciare i suoi «tormenti di ventenne», si mette in viaggio verso la penisola di Izu. Un viaggio - nei colori autunnali di boschi incontaminati, catene montuose e scoscese vallate - che lo segnerà per sempre, giacché, grazie all'incontro con una giovane artista girovaga, scoprirà la pura bellezza. Kaoru ha lunghe gambe che rendono il suo corpo simile a un giovane albero di paulonia, occhi magnifici, e quando ride pare che sbocci: ma soprattutto colpisce in lei la semplicità piena di stupore, il candore infantile nel mettere a nudo i sentimenti. Effimera, evanescente, ineffabile nella sua assoluta naturalezza, la bellezza è dunque - come ci rivelano due magnifiche conferenze del 1969 che costituiscono il secondo pannello di questo libro - 'ichigo ichie', cioè incontro unico e irripetibile, miracolosa combinazione di elementi insostituibili: come il prezioso tè che viene raccolto nella prefettura di Shizuoka la ottantottesima notte dopo l'inizio della primavera, capace di regalare eterna giovinezza, lunga vita e salute. Scoprire e registrare fugaci momenti di bellezza nell'arte, nella natura, nella vita di ogni giorno, e insieme la gioia e il dolore che suscita la sua impermanenza è precisamente, per Kawabata, la funzione della letteratura giapponese.‎

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