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‎Histoire‎
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‎Anam Tahmima‎

‎La testimone del tempo‎

‎ril. Cambridge, Massachusetts, fine dell'estate. Zubaida, giovane dottoranda di Harvard, sta per lasciare l'America. Non vede l'ora di fare ritorno nel suo paese, il Bangladesh, dove la aspettano a braccia aperte la famiglia adottiva e il fidanzato di sempre, Rashid. La attende anche un'occasione unica che non può certo rifiutare: partecipare come paleontologa a uno scavo importante che potrebbe riscrivere la storia. Ma qualche giorno prima della partenza, nel buio di una sala da concerto, incontra una persona speciale: l'affascinante pianista Elijah Strong. Elijah non è come gli altri uomini che Zubaida ha conosciuto finora. Fra loro l'attrazione è immediata e intensa, destinata a sopravvivere al di là dell'appartenenza a culture diverse. Eppure, per quanto Zubaida desideri restare e arrendersi a una passione cui è difficile resistere, rimane fedele ai suoi piani. Rientra a Dacca, spinta anche dal rispetto delle tradizioni e di una famiglia che l'ha accolta e protetta. Qui deve confrontarsi con le premure e l'affetto di Rashid, che non riesce più a ricambiare, e ripercorrere un passato che credeva non esistesse nemmeno. Quelli in Bangladesh sono anni in cui Zubaida si mette alla prova e non si arrende mai. Anni in cui non ha paura di prendere decisioni a volte scomode. Anni in cui non può e non vuole dimenticare Elijah e quel loro incontro che ha cambiato la sua vita per sempre. Sa bene di non essere più quella di un tempo. E forse adesso è arrivato il momento di liberarsi degli ultimi fili che ancora la legano a un'esistenza che non sente più sua e tornare là dove tutto è cominciato. Con un unico obiettivo: abbracciare le proprie radici senza rinunciare a sé stessa e all'amore. "La testimone del tempo" racconta la storia di una donna che, sola custode del proprio destino, si riconosce più forte delle convenzioni e scava nel passato per trovare le chiavi del suo futuro.‎

‎Puskin Aleksandr Sergeevic‎

‎La figlia del capitano‎

‎brossura‎

‎Doyle Roddy‎

‎La musica è cambiata‎

‎br. Jimmy Rabbitte è tornato. Sono passati anni dall'avventura dei Commitments, ma la sua passione per la musica è sempre la stessa. Dismessi i panni del manager improvvisato, ora è padre di famiglia e mantiene i quattro figli andando a scovare vecchie band dimenticate per rispolverarne i successi e riproporli ai fan. Ma proprio quando tutto sembra andare per il meglio, Jimmy finisce in un grosso guaio, anzi due: l'attività comincia a risentire della crisi economica e gli viene diagnosticato il cancro. Eppure non si dà per vinto. Ritrova il vecchio amico Outspan, chitarrista dei Commitments, che di salute sta peggio di lui, e riallaccia i rapporti anche con Imelda, una delle coriste, con cui recupera il tempo perduto... E punta all'ennesima rocambolesca avventura musicale: imbucare la band di suo figlio Marvin al festival rock più importante d'Irlanda, con una canzone che spopola su YouTube ma risale addirittura al 1932. O così dice Jimmy... Nei dialoghi spassosi e agrodolci che sono il marchio caratteristico di Roddy Doyle, si intrecciano con naturalezza la vita di tutti i giorni e la sensibilità sociale dell'autore: c'è l'Irlanda della recessione, il boom dei social media, lo spettro della malattia, ma soprattutto la nostalgia del passato e l'entusiasmo per il futuro. Perché i suoi personaggi hanno una vitalità e un desiderio di riscatto inesauribili.‎

‎Buticchi Marco‎

‎Casa di mare. Una storia italiana‎

‎ill., ril. È la notte del 14 febbraio del 1983. Dovrebbe essere una sera di festa, ma Albino Buticchi è da solo nella sua grande villa di Lerici. Attorno a lui tutto è silenzio, ma dentro la sua mente i pensieri si affollano, e finiscono per correre tutti verso una sola direzione: la pistola che stringe in mano. L'arma che presto si punterà alla tempia. Ma cosa ha spinto un uomo abituato al successo a compiere quel gesto estremo? La vita di Albino Buticchi è stata tutta all'insegna delle passioni. Quella per la velocità e per le auto da corsa, innanzitutto, che lo porta a diventare un pilota di fama, al volante di alcune tra le più titolate vetture da competizione della sua epoca. Quella per il calcio, che lo fa diventare, poco più che quarantenne, presidente del Milan. E quella, dalle conseguenze tragiche, per il gioco d'azzardo: una passione divorante che lo costringe ad accumulare perdite via via sempre più ingenti. Una vita straordinaria la sua, costellata di avventure - dalle esperienze difficili durante la seconda guerra mondiale alla legione straniera fino alla vertiginosa ascesa economica e sociale durante gli anni del boom. Un'esistenza sempre al limite tra l'ambizione e l'eccesso e piena di accadimenti che, visti oggi, hanno quasi il sapore di un favoloso romanzo d'avventura. Eppure, sono state persone uniche come Albino Buticchi a fare l'Italia quando dell'Italia restavano solo macerie.‎

‎Pintor Luigi‎

‎Il nespolo‎

‎brossura Molte pagine di questo libro possono essere lette come un diario o come un delirio, una narrazione dove si confondono realtà e immaginazione, passato e presente, eventi gravi e futili. Si direbbe che l'autore abbia voluto concludere il discorso dei sui scritti precedenti esaurendo in una specie di trilogia un'esperienza di vita. L'inizio del racconto: "Giano ha cento anni e ha deciso di sedersi sotto un nespolo a contare i giorni senza più cedere alle tentazioni mondane. Gli sembra una decisione assennata e adeguata alle circostanze. Non farà nulla e lascerà vagare i suoi pensieri come nuvole oltre il fogliame. L'estate è una stagione che favorisce questa disposizione d'animo. I castagni e i faggi delle colline sono più ombrosi di un nespolo..."‎

‎Arnim Elizabeth von‎

‎Il circolo delle ingrate‎

‎br. Anna coltiva un unico, profondo desiderio: essere indipendente. E invece, orfana e costretta a vivere a carico della ricca cognata - a sua volta mossa dal solo desiderio di maritarla al miglior partito su piazza e togliersela di torno -, Anna rifiuta i corteggiatori e si convince di esser condannata a una vita dimezzata. Fino a quando non accade l'impensabile: un'inaspettata, cospicua eredità arriva a cambiarle la vita e a garantirle l'autonomia tanto desiderata. Ma arrivano anche le impreviste ma prevedibili difficoltà. Colta da un irrefrenabile impulso di generosità, Anna decide di condividere la sua fortuna, e concepisce un progetto filantropico inteso a donare la felicità a dodici donne provate dalle asprezze della vita. Ma dopo una spassosa girandola di situazioni che l'ingenua Anna non poteva immaginare, tutto precipita... Con la verve che distingue la sua scrittura, Elizabeth von Arnim ritorna a un tema che le sta particolarmente a cuore, l'indipendenza femminile, già al centro di "Lettere di una donna indipendente". Mettendo con delicatezza alla berlina la protagonista e il suo progetto improbabile, Elizabeth von Arnim dà voce al tema del destino delle donne, sempre legato al matrimonio, e di quali concrete alternative si possano davvero presentare a chi desideri restare "fuori dal coro".‎

‎Arnim Elizabeth von‎

‎Una principessa in fuga‎

‎br. La giovane principessa Priscilla è stanca, stanca morta della vita di corte, del protocollo, delle dame di compagnia e di tutti gli obblighi cui deve sottostare per il solo fatto di essere figlia del granduca di Lothen-Kunitiz. Così progetta la fuga da palazzo, una fuga inesorabilmente e frettolosamente anticipata non appena il granduca decide di dare Priscilla in moglie a un cugino. Accompagnano Priscilla il bibliotecario Fritzing - ufficialmente bibliotecario, in realtà una via di mezzo tra un padre, troppo assente quello vero, e la madre che Priscilla ha perso anni prima - e la cameriera Annalise, ignara del fatto che la principessa abbia deciso di trasferirsi in un piccolo cottage della campagna inglese soffocato dai rampicanti, senza servitù, per condurre finalmente una vita del tutto normale. Priscilla può adesso cominciare la vita che sogna da sempre: non avere nessun obbligo, se non quello di essere buona e aiutare i bisognosi. Ma la sua idea di bontà distribuire banconote di grosso taglio tra i paesani allibiti, rimpinzare di dolciumi i bambini, somministrare del rum a una vecchietta malata - non è delle più canoniche. Neanche a dirlo, presto i sogni si infrangono: i soldi finiscono, la cameriera avvilita tesse un ricatto ai danni di Priscilla, le famiglie del villaggio mal tollerano lo scompiglio che l'arrivo della principessa ha portato con sé. Ma, come in ogni fiaba che si rispetti, non manca il lieto fine. O quasi.‎

‎Orecchio Davide‎

‎Stati di grazia‎

‎br. Nella Sicilia viscerale degli anni cinquanta il maestro di scuola trentenne Paride Sanchis vive una quotidianità grigia, ordinaria, soffocante: una moglie ormai distante, una figlia impaurita dai continui sbalzi d'umore del padre, l'ennesimo allievo che abbandona la classe per lavorare al fianco dei genitori, nei campi o in miniera. Quando Bartolo, il suo alunno silenzioso che amava studiare, muore schiacciato da una roccia in una zolfara, Paride crolla e disperato acquista un biglietto per Buenos Aires facendo perdere le sue tracce. Ma non sarà lui a partire: con i documenti e il biglietto di Sanchis un altro uomo prende il mare, anche lui in cerca di salvezza e di una nuova vita. In Argentina, l'altro Paride trova la violenza della dittatura e la contestazione, si innamora di una donna, Ximena, poi la perde, trascinata in un centro di detenzione e torturata. Alle tragedie di queste vite rispondono altre voci, in movimento sulla tratta opposta: Matilde che fugge dal marito violento, sceglie la guerriglia, assalta una banca dopo essersi rifugiata da Arturo; Arturo, tipografo in Argentina e poi a Roma con Johnny, la protegge e non la dimentica anche quando l'abbandona per salvare la compagna Aurora; Aurora, nome di battaglia Sylvia Plath, che ha amato un medico, ha scelto l'esilio e ora ama Rosa; Johnny, giovane esule argentino con una moglie tedesca e un segreto vergognoso da nascondere...‎

‎Rèpaci Leonida; Tuscano P. (cur.)‎

‎Il caso Amari‎

‎br. S'incomincia dalla fine: dal funerale di Amleto Amari, morto suicida. Scrittore di grande successo, a dispetto della notorietà, è accompagnato da trentadue persone appena. Répaci, anch'egli personaggio del romanzo, decide di interrogarle una per una, vuole capire le ragioni di quella che gli appare una curiosa défaillance. L'inchiesta dà risultati sorprendenti; quanto più si allarga il numero delle testimonianze tanto più varia e contraddittoria si fa la gamma dei giudizi sull'uomo e sullo scrittore appena scomparso. Chi era stato, nella vita, Amleto Amari? Uno scrittore impegnato e di successo, un narratore geniale o, piuttosto, un autore démodé, autore di pessimi libri? Un ribelle, un sognatore, un idealista, o un opportunista privo di valore?‎

‎Appelfeld Aharon‎

‎Un'intera vita‎

‎br. Un giorno, al ritorno da scuola, Helga, dodici anni e mezzo, trova la madre intenta a preparare una valigia. Quel viaggio improvviso le appare sospetto fin da subito: dove va? Perché parte da sola? Quando tornerà? La sua straordinaria avventura comincia così, dal dolore per una separazione e dal coraggio smisurato con cui rifiuta di accettarla. La madre è ebrea, se pure convertita, e la consapevolezza che sia questo il problema, e che non possa non riguardare anche lei, si fa a poco a poco più chiara: per via degli insulti grossolani dei compagni, dei silenzi imbarazzati del padre, sempre più distante, e dell'isolamento crescente in cui li confina la comunità del piccolo paese dove vivono. Gli ebrei e i non ebrei, impara Helga, sono diversi: nell'aspetto, nel modo di parlare, nelle abitudini, diversi come la gente di città e la gente di campagna, come la madre - fragile, dolce, ironica, a proprio agio con le parole e capace qualche volta di dimenticarsi allegramente dei doveri - e il padre e zia Brunilda, per i quali i fatti, l'ordine e il dovere vengono prima di tutto. Per Helga abbandonare la casa paterna e il rifugio-prigione della zia, mettersi in viaggio verso i campi di prigionia alla ricerca della madre, vuol dire anche esplorare questa diversità.‎

‎Appelfeld Aharon‎

‎L'amore, d'improvviso‎

‎br. Negli anni 70, in Israele, l'anziano Ernest Blumenfeld sta lavorando a un nuovo libro e la scrittura è l'occasione per rivedere il suo passato, la sua giovinezza profondamente radicata nella storia politica del XX secolo. Affiliato alla Lega dei giovani comunisti nella sua città natale di Czemowitz, Blumenfeld partecipa a numerose azioni contro gli ebrei ("La fedeltà al Partito e l'ostilità che nutriva per i membri della sua tribù si erano intrecciate"), entra in seguito nell'Armata Rossa e viene inviato al fronte. Dopo il congedo, fugge in Italia, da dove raggiunge Israele. Accanto a Blumenfeld ormai anziano c'è Irina, una giovane donna che lo assiste, un po' governante, un po' segreteria. A lei l'uomo rivolge l'ultimo anelito di passione platonica. Uno scrittore all'autunno dell'esistenza, una ragazza devota: l'idillio non è nuovo. Da dove viene allora lo shock che procura questo romanzo? Al di là dell'apparente banalità, Aharon Appelfeld dà a questa trama una grandezza biblica, poiché l'incontro di Ernest e di Irena è un avvenimento che li supera, diviene la rivelazione che permette a ciascuno di accedere al senso più recondito della propria esistenza, divenuto infine decifrabile. Una vita politica scritta nella storia, quella di un secolo segnato dal totalitarismo e dalla distruzione dell'identità ebraica.‎

‎Gospodinov Georgi‎

‎Romanzo naturale‎

‎br. Un matrimonio finisce, un uomo si separa da sua moglie e dai suoi gatti. La vita di un individuo all'improvviso precipita, ma viene misteriosamente a coincidere con quella di altre due persone: l'io narrante, redattore di una rivista letteraria, e un giardiniere pazzo. La sua storia sono mille storie, nel romanzo come spesso nella realtà. Lo scrittore vorrebbe raccontare di qualcuno che, perso ogni interesse per l'esistenza, si è trasformato in un barbone, ma la trama continua a sfuggirgli mutandosi via via nella storia dei luoghi di decenza pubblici e privati, nella storia della mosca, nella storia delle api. Un'opera sfaccettata, come l'occhio di una mosca appunto, che è anche un trattato di nostalgia.‎

‎Maraini Toni‎

‎Ultimo tè a Marrakesh e nuovi racconti‎

‎brossura‎

‎Dunne Catherine‎

‎Il viaggio verso casa‎

‎ril. Elizabeth, lasciata la famiglia e l'Irlanda per vivere una vita più autonoma, deve ritornare a Dublino perché la madre è morente. La donna non può parlare, e scrive lettere alla figlia nel tentativo di riprendere il colloquio con lei interrotto anni prima. Elizabeth le legge a poco a poco, superando gli antichi dissidi, riscoprendo un intenso legame affettivo che la legava alla madre e ritrovando al tempo stesso un dialogo commosso con il fratello. Alla fine, quando la madre morirà, fratello e sorella decideranno di conservare la vecchia casa di famiglia come simbolo di una memoria ancora viva e di sentimenti profondamente radicati.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Gocce di Sicilia‎

‎ill., br. Sette brevi scritti di Andrea Camilleri che rievocano episodi e personaggi di Sicilia, fra pura invenzione e ricordi autobiografici.‎

‎Martel Yann‎

‎Lo sguardo di Odo‎

‎ril. Lisbona, 1904: Tomàs, un giovane uomo sconvolto dal dolore per la scomparsa della moglie e del figlio, legge su un vecchio diario la notizia di uno straordinario manufatto che, se scoperto, porterebbe a ridefinire la storia dell'uomo, e a ripensare il nostro rapporto con la natura e con il divino. E si mette a cercarlo. Trentacinque anni dopo, un patologo portoghese, appassionatissimo lettore dei gialli di Agatha Christie, si trova a vivere una notte surreale, in cui è costretto a fare i conti con i momenti più difficili della sua vita, momenti che scopriremo essere direttamente connessi, in modo tragico e beffardo, alla ricerca di Tomàs. Cinquanta anni più tardi, un senatore canadese, per sfuggire al dolore del ricordo della moglie morta, si rifugia in un piccolo paese nella regione delle Alte Montagne del Portogallo, dove però si presenta con uno strano compagno, uno scimpanzé. E sarà a questo punto che la ricerca iniziata da Tomàs quasi un secolo prima troverà la sua inaspettata conclusione. Con "Lo sguardo di Odo" Yann Martel conferma una volta di più di essere uno dei massimi esponenti contemporanei del realismo magico: in parte avventura, in parte storia di fantasmi, in parte favola contemporanea, questo romanzo parla del nostro rapporto con l'amore e con la sofferenza, con il soprannaturale e con la natura. Ricco di tenerezza e ironia, appassionante e movimentato, "Lo sguardo dì Odo" conduce il lettore in un viaggio nel tempo, nello spazio, e nell'animo umano.‎

‎David Filip; Stanisic B. (cur.)‎

‎La casa della memoria e dell'oblio‎

‎br. Il fischio del treno diretto ad Auschwitz, dal quale è stato lasciato cadere in una notte d'inverno con suo fratello Eliah, scomparso tragicamente fra i binari, continua a tormentare Albert Weiss. A distanza di anni Albert non sa dire che cosa sia veramente "il male", quale sia l'origine del suo inesauribile accanimento, perché debbano esistere "sommersi e salvati". Da Belgrado fino a New York i destini di Albert e dei suoi tre amici Misa, Salomon e Uriel - anch'essi testimoni delle sofferenze inflitte dai nazisti - incrociano la lezione di Hannah Arendt e la Cabala, la psichiatria e la religione dei sentimenti, Primo Levi e il misticismo ebraico per avvicinarsi a quella domanda che ha segnato definitivamente le loro esistenze: che cosa è il male?Il romanzo-denuncia di un Olocausto dimenticato.‎

‎Castellaneta Carlo‎

‎Notti e nebbie. Nuova ediz.‎

‎br. La Milano dell'ultima guerra nella stagione dell'occupazione nazista vista attraverso le vicissitudini di un commissario della polizia politica, tra la passione carnale per le donne e l'attaccamento agli ideali del fascismo ormai in mezzo a una guerra civile. "Notti e nebbie", con «un gusto quasi viscontiano per il senso di putrefazione morale e corruzione fisica», è il romanzo italiano che ha raccontato il tragico periodo di Salò e della Resistenza con la voce narrante di chi aveva scelto il regime. Il noir di Carlo Castellaneta torna a rappresentare (come scrive Ermanno Paccagnini nel saggio conclusivo) «situazioni del passato che si vedono riproporsi nel presente».‎

‎Sibilla Francesca‎

‎Vi voglio bene lo stesso‎

‎br. "Vi voglio bene lo stesso" è la narrazione-descrizione della personalità dell'autrice che ripercorre gli aneddoti più divertenti e importanti della sua vita e che ci fanno ridere e divertire. Ne scaturisce il ritratto di una ragazza di 38 anni che vorrebbe innamorarsi e trovare l'uomo della sua vita ma che prima di tutto vuole amare se stessa. Una ragazza che vuole girare il mondo e si realizza professionalmente ma al tempo stesso è alla ricerca di una stabilità emotiva che per il momento raggiunge grazie alla convivenza con due gatti pieni di personalità. Francesca si mette a nudo di fronte al lettore e quello che colpisce è che, tramite la comicità e la risata, riesce a sdrammatizzare le sue imperfezioni caratteriali e a non prendersi troppo sul serio. Francesca riesce sempre e comunque a perdonarsi!‎

‎Solinas Max‎

‎Il lupo e l'equilibrista‎

‎ril. Il sole inonda di luce il crinale della montagna esaltando la sua muta bellezza. Vette per molti inaccessibili, ma non per Chris, che è cresciuto scalando quelle pareti rocciose di cui conosce ogni angolo, ogni singola increspatura. Per lui la montagna è sinonimo di un equilibrio che nasce dall'accordo perfetto tra sé stesso e ciò che lo circonda. Un equilibrio che, da tempo, sente di aver perduto. Da quando sono venuti meno i suoi punti di riferimento e ha accettato un lavoro che lo costringe a tradire la sua vera natura. Eppure, qualcosa sta per cambiare. Perché Francesca, sua compagna da sempre, ha in serbo una sorpresa per lui: un lupo grigio che ha conosciuto la meschinità dell'uomo e deve ritrovare una dimensione di vita più autentica, proprio come Chris. Non appena incrocia lo sguardo del re dei boschi, nel recinto dietro casa, Chris si perde negli occhi color ambra dell'animale e si rende conto che Francesca ha ragione: forse, accomunati dallo stesso destino ancor prima di conoscersi, lui e il lupo potrebbero aiutarsi a vicenda e diventare uno la salvezza dell'altro. Così, un passo dopo l'altro, Chris insegna al lupo a fidarsi di nuovo della mano che gli offre il cibo e gli accarezza, non senza timore, il dorso peloso. A sua volta, il lupo, con movenze precise che derivano dalla legge del branco, guida il suo nuovo compagno alla riscoperta del mondo naturale, dei profumi, dei suoni e dei colori che cambiano al mutare delle stagioni. Ma c'è ancora una cosa che Chris e il lupo devono fare insieme: un viaggio lungo il sentiero che porta alla montagna. Solo salendo lassù, dove tutte le sensazioni si amplificano nel silenzio, potranno finalmente toccare il cielo da esperti equilibristi.‎

‎Vulpio Carlo‎

‎Il genio infelice. Il romanzo della vita di Antonio Ligabue‎

‎br. Se c'è un'artista italiano che nel Novecento ha seguito una direzione ostinata e contraria, si chiama Antonio Ligabue (1899-1965). Nato a Zurigo da una ragazza madre di Belluno, figlio di tre padri e da ciascuno di essi abbandonato, fragile ma orgogliosamente solitario, autodidatta, geniale e visionario, Toni al mat - il matto, così veniva chiamato nella Bassa padana - è lo straordinario testimone di un secolo di distruzione e follia. Lui rappresenta ciò che vede, e  vede ciò che sogna. Amplifica la realtà, immortalandola. La sua vita e le sue opere denunciano il folle ritiro dell'uomo dalla natura, che diventa un'estranea su cui esercitare il proprio dominio. Ligabue si ribella ai comandamenti di ordine e disciplina, mal tollera ogni conformismo, non per scelta ma assecondando un istinto primordiale che lo porta a trovare pace e meraviglia solo di fronte agli animali, reali o immaginari, anche trasfigurandoli, per rappresentare la ferocia degli uomini e la vita come un'eterna lotta di prevaricazione, non di sopravvivenza. In un periodo come quello che stiamo vivendo, che soffoca la fantasia e obbliga le persone a stili di vita e schemi mentali non scelti, o almeno non voluti, Il genio infelice racconta in forma di romanzo una storia tormentata ed esemplare, che è anche un potente manifesto libertario. Un inno alla creatività, alla natura e alla bellezza, mai come oggi così necessario.‎

‎Galsworthy John‎

‎L'albero delle mele‎

‎br. Per festeggiare le nozze d'argento, Stella e Frank Ashurst partono in automobile verso Torquay, la città inglese in cui si sono conosciuti. Nell'atmosfera sognante della brughiera, tra ginestre dorate e pascoli a perdita d'occhio, Frank viene colto da un'epifania, che lo riporta a ventisei anni prima e all'innamoramento per una giovane donna troppo umile per pensare di chiederla in moglie. Inizia così il racconto lungo definito il "più raffinato, simbolico e poetico" dell'autore; opera di grande successo - tra i suoi ammiratori Sigmund Freud e Orson Welles, che ne realizzò un celebre adattamento radiofonico - che seppe descrivere con impietosa sincerità e insieme delicata leggerezza l'inquietudine costitutiva dell'uomo moderno.‎

‎Fournival Richard de; Zambon F. (cur.)‎

‎Il bestiario d'amore‎

‎br. Il Bestiario d'amore di Richard de Fournival, singolare figura di letterato e scienziato della prima metà del XIII secolo, è certamente uno dei più brillanti tours de force allegorici e stilistici della letteratura medievale. Come estremo argomento per convincere la sua donna, l'amante non corrisposto vi svolge un sorprendente arazzo di similitudini (non privo, qua e là, di sottintesi erotici), tra le favolose descrizioni naturalistiche dei Bestiari e la fenomenologia dei comportamenti amorosi. In bilico fra trattazione scientifica (o pseudoscientifica) e sorridente caricatura dei solenni rituali cortesi, il Bestiario d'amore è soprattutto un seducente capriccio letterario in cui lo scrittore medievale si compiace di allineare, come scrive egli stesso, «cose che l'occhio dovrebbe trovare un grande diletto nel vedere, l'orecchio nell'udire e la memoria nel ricordare».‎

‎Melville Herman‎

‎Bartleby, lo scrivano‎

‎br. Il giovane Bartleby lavora come scrivano per un avvocato di Wall Street e, osserva Emanuele Trevi nella prefazione, è «il più strano degli esseri umani». Non ha passato né famiglia, non ha casa, non mangia quasi nulla, non esce mai a prendere una boccata d'aria, non spende soldi, non manifesta sentimenti, non parla, non spiega. Soprattutto, è uno «scrivano che preferisce non scrivere». «Preferireidi no» è il rifiuto che invariabilmente oppone alle richieste che gli vengono rivolte: una frase che non è mossa da alcuno spirito di ribellione, una frase che non significa nulla e accompagnerà Bartleby in una inarrestabile spirale di autoannientamento. Proprio da questa insignificanza, che ha «il rigore di una legge di natura e di una necessità estetica, discende tutta intera l'abbagliante bellezza del racconto di Melville». Prefazione Emanuele Trevi.‎

‎Mahajan Karan‎

‎Stella bianca, acciaio rovente‎

‎ril. Nakul e Tushar, undici anni appena, sono al mercato di Lajpat Nagar, nel cuore pulsante di Delhi. Nonostante sia affollatissimo, si trovano perfettamente a loro agio. Ci sono abituati: devono fare una semplice commissione e tornare a casa. Ma non ci arriveranno mai. Una luce bianca li ferma. Poi un'esplosione. Una bomba. Una piccola bomba, ma sufficiente a cancellare due vite innocenti. Per sempre. Sono passati molti anni. Eppure, l'ombra lunga di quella mattina da incubo oscura ancora la vita di coloro che sono rimasti e che si sono ritrovati vittime di un terrorismo senza volto. I coniugi Khurana, genitori di Nakul e Tushar, sono stanchi di scontrarsi con una giustizia che tarda a punire i colpevoli. Man-soor, che dall'attentato si è salvato per un soffio, cerca di riprendere una vita normale. Ma neanche il suo trasferimento negli Stati Uniti vale a scacciare gli incubi e il dolore. E il terrorista Shockie, attivista per l'indipendenza del Kashmir, ha sacrificato tutto alla sua causa. Ora però, con amarezza e rimorso, si chiede se ne sia valsa veramente la pena. Tutti si domandano come mai un evento così terribile abbia fatto convergere e poi deragliare proprio le loro vite. Ma davanti alla violenza è difficile trovare risposte. Quasi impossibile. E anche i presunti carnefici finiscono per essere vittime del loro stesso fanatismo.‎

‎Vitali Andrea‎

‎Bello, elegante e con la fede al dito‎

‎ril. Vista dal treno, la riva orientale del lago di Como è un vero spettacolo: tra una galleria e l'altra appaiono scorci di paesaggio da mozzare il fiato. Ne subisce il fascino Adalberto Casteggi, quarantenne, bello ed elegante oculista con studio a Milano. Si è innamorato del lago andando su e giù in ferrovia per sostituire qualche volta un collega all'ospedale di Bellano. Su quelle sponde ha stabilito ora il suo buen retiro, deliziato anche dalla compagnia di una sua paziente del luogo. Si chiama Rosa Pescegalli. Ha trentasei anni e li porta benissimo. Gestisce una profumeria e ha fatto palpitare parecchi cuori. È bella davvero, ma con gli uomini ha preso un po' le distanze, dopo una sofferta storia con un fascinoso calciatore del Lecco. Adesso li fa girare come vuole e quando vuole lei, ma niente impegni. Il dottore ne resta imbambolato, e stordito da tanta bellezza dimentica che, come tutte le cose belle, anche questa ha un suo prezzo. Un prezzo che bisognerebbe valutare se è il caso di pagare tutto o no, perché dietro l'oro luccicante del lago, delle montagne e soprattutto dello sguardo magnetico di Rosa (e della sua scollatura), si nascondono vecchi rancori e velenosi desideri di vendetta. Con "Bello, elegante e con la fede al dito", Andrea Vitali ci coinvolge in una storia solo in apparenza tranquilla di metà anni Sessanta. Lo splendore dei luoghi in cui ambienta i suoi romanzi ci rapisce, ma stavolta Vitali vuole metterci in allerta: come una giornata uggiosa di novembre può tingere il paesaggio di un mesto grigiore, anche gli amori più avvincenti possono d'un tratto mostrare il loro lato più pernicioso.‎

‎Scott Maxwell Florida‎

‎La misura dei miei giorni‎

‎brossura‎

‎Rezzori Gregor von; Landolfi A. (cur.)‎

‎L'ultima fermata‎

‎br. La storia del ricco sessantacinquenne armeno-newyorkese che all'improvviso, spinto da un impulso oscuro, "pianta tutto" (business moglie amante) e parte per un viaggio à rebours che, attraverso mezzo mondo, lo conduce prima a Vienna e a Venezia e poi, addirittura, a imbarcarsi sull'Orient-Express, il mitico treno di lusso appena restaurato, è l'"occasione romanzesca " di cui, in questo libro esigente e originale, Gregor von Rezzori si serve per delineare con efficacia quello che sembra essere il tratto caratteristico del nostro Occidente satollo e impaurito: l'impossibilità del destino individuale. In un mondo ormai del tutto omologato, dove ogni realtà è perfettamente riproducibile, e quindi fungibile, anche le cosiddette "crisi esistenziali" seguono un andamento comune e prevedibile, attraverso luoghi a loro volta comuni e prevedibili. Così alla Venezia del mito, quella di Byron e di D'Annunzio, di Goethe e di Thomas Mann, si sovrappone l'attuale, percorsa da orde di inconsapevoli consumatori di cultura, e al leggendario treno di lusso dei romanzi di Dekobra e di Agatha Christie si affianca quello di adesso, perfettamente riprodotto per essere adibito a una lucrosa "operazione nostalgia". La capacità del narratore di muoversi in equilibrio tra rievocazione sentimentale e critica aspra e derisoria del presente - nonché di quella stessa inclinazione nostalgica - fa di questo romanzo un documento della nostra crisi.‎

‎Aciman André‎

‎Notti bianche‎

‎br. «Sono Clara». In apparenza, la più banale delle presentazioni; eppure per il giovane protagonista del romanzo, che la vigilia di Natale si trova catapultato quasi per sbaglio nel trambusto di una festa, circondato da illustri sconosciuti, è lo schiudersi improvviso e folgorante di un sogno, di una nuova prospettiva di vita. Clara è bella, colta, irriverente, e i due, banditi i convenevoli, ingaggiano fin dai primi istanti una serrata schermaglia amorosa, in cui si susseguono a un ritmo vertiginoso affondi, brusche ritirate e stoccate impietose e divertite sui presenti, presto confinati al ruolo di comparse. Insieme al desiderio, cresce la paura struggente che tutto, com'è cominciato, possa di colpo finire; ma l'incanto si rinnova sera dopo sera, in un percorso circolare che li conduce fin sulla soglia del nuovo anno. Una New York inedita, dai riflessi viola-argentei, notturna e invernale, è lo scenario complice di questo incanto, con le chiatte ormeggiate sull'Hudson su cui scorrono lenti i lastroni di ghiaccio; i parchi innevati e lo skyline di Manhattan a evocare un mondo fiabesco, carico di echi letterari. Tra passi falsi e vani tentativi di opporsi a un sentimento ineluttabile e a un prepotente desiderio di felicità, il lettore, incredulo e partecipe, assiste in presa diretta al momento magico e irripetibile della nascita di un amore, alla costruzione paziente e minuziosa di un universo condiviso di parole, rituali e ricordi, intensi e talvolta dolorosi.‎

‎Green Julien‎

‎Il visionario‎

‎ril. In una provincia mai nominata ma facilmente identificabile come l'Alvernia, il giovane Manuel, diciottenne, si trasferisce dalla zia materna dopo la morte dei genitori. Nella casa della zia, Madame Plasse, vive anche la figlia di lei, Marie-Thérèse, quattordici anni, per la quale il cugino sembra nutrire un'attrazione morbosa, assolutamente non ricambiata dalla ragazza, che anzi sogna e vagheggia una vita monacale anche per sfuggire alla durezza della madre, e per poter godere della gentilezza e dell'affetto delle monache presso le quali studia. Madame Plasse al contrario, tanto è dura e anaffettiva con la figlia, tanto riversa sul nipote amore e attenzioni in assoluto contrasto con il suo carattere chiuso e incapace di slanci. Ma anche l'amore della zia nulla può contro le accuse di comportamento scorretto mosse a Manuel da un'amica di Marie-Thérèse e il ragazzo viene allontanato e mandato a lavorare nel castello che domina il paese, dove vivono un anziano visconte ormai in punto di morte e la figlia, una donna bellissima e misteriosa. Un romanzo a due voci, raccontato da una Marie-Thérèse ormai anziana e dalle pagine del diario dello stesso Manuel, in cui ritroviamo, potente, la forza visionaria di Green, che ci regala una storia di un erotismo silenzioso e violento che sconfina nel sogno, nell'irrealtà, perché solo il sogno può servire a raccontare, e forse spiegare, l'assurdo in cui viviamo immersi.‎

‎Kreitman Singer Esther‎

‎La danza dei demoni‎

‎br. La protagonista di questo romanzo, Deborah, vive nel villaggio polacco di Jelhitz, agli inizi del Novecento, con i genitori e il fratello Michael. Il padre, reb Avram Ber, è un rabbino seguace della corrente chassidica, dalla personalità debole e incapace di farsi valere, che la madre, Raizela, figlia dì un rabbino erudito e di rango superiore, disprezza. Raizela mal tollera anche la figlia, semplicemente per il fatto che sia femmina, poco attraente e quindi difficile da maritare. Mentre Michael riceve una buona istruzione ed è libero di muoversi a piacimento, Deborah è relegata in casa, a sbrigare faccende: non le è permesso di studiare, e nemmeno di leggere, quindi invidia il fratello con tutta l'anima, e sogna di sfuggire a una vita limitata ai pettegolezzi e al mercato. Chi ha letto "Di un mondo che non c'è più", il memoir di Israel J. Singer (Bollati Boringhieri, 2015) riconoscerà in trasparenza lo shtetl e la famiglia da lui descritti. E infatti Deborah è in trasparenza Esther, sorella maggiore dei due più famosi Israel J. e Isaac B., e autrice di questo romanzo palesemente autobiografico. Naturalmente il punto di vista di una donna sulla tradizione che relega il sesso femminile a una condizione impossibile è uno dei punti di forza del libro, ma quello che lo rende imperdibile è il tono della scrittura, molto diverso da quello ironico, indulgente e nostalgico del fratello: per Deborah/Esther la vita è una tragedia, e la narrazione assume di conseguenza connotazioni neorealistiche, si fa forte di una sincerità e di un dolore che non lasciano scampo al lettore.‎

‎Espinosa Albert‎

‎Se mi chiami mollo tutto... però chiamami‎

‎br. È un momento difficile nella vita di Dani. La sua compagna sta per lasciarlo, il loro rapporto sembra essere giunto a un punto morto, anche se lui sa di amarla ancora. Proprio mentre la donna sta facendo le valigie, Dani riceve la telefonata di un padre disperato, che gli chiede aiuto. Dani infatti si dedica a trovare bambini scomparsi, un mestiere strano, che ha origine nel suo passato e nella sua disperata voglia di fuggire... La ricerca di questo ragazzino lo porterà a Capri, un luogo magico nel quale riaffioreranno ricordi della sua difficile infanzia e delle due persone che hanno lasciato il segno nella sua vita, due incontri casuali ma fondamentali per lui. Un ritorno al passato che porterà Dani a riflettere sul suo presente, sulla sua difficile relazione e sulle cose che contano davvero.‎

‎Espinosa Albert‎

‎Bussole in cerca di sorrisi perduti‎

‎br. È arrivato il momento per Ekaitz di mantenere la promessa fatta a sua madre vent'anni prima: tornare nella casa della sua infanzia per prendersi cura dell'anziano padre, malato. Tornare là da dove era partito gli farà ricordare un passato che credeva dimenticato, ma che ha bisogno di rivivere per affrontare il suo futuro, per poter riabbracciare la vita, il mondo e, di nuovo, l'amore. Gli elementi dell'universo di Espinosa tornano con forza in questo romanzo: l'amore vero, il perdono, la verità, la colpa, la vendetta, il rapporto tra padre e figlio, la sincerità.‎

‎Garlini Alberto‎

‎Una timida santità‎

‎brossura‎

‎Lively Penelope‎

‎Amori imprevisti di un rispettabile biografo‎

‎br. Raggiunta la boa della mezz'età, Mark Lamming si sente una persona realizzata: infatti, il suo sogno di bambino di diventare un uomo di lettere si è avverato e adesso è un rispettabile biografo. Insieme alla moglie Diana, donna pragmatica e di classe, impiegata in una rinomata galleria d'arte londinese, si gode i piaceri e la tranquilla routine di un'intimità condivisa da vent'anni. Mark sta scrivendo un libro su Gilbert Strong, saggista conservatore d'inizio secolo per cui nutre una sconfinata ammirazione. Convinto di sapere praticamente tutto di lui, di fronte a due grandi bauli pieni di fogli ingialliti rinvenuti a Dean Close - la casa dello scrittore nel Dorset - è costretto a ricredersi. I diari rivelano un altro Gilbert Strong, cinico e donnaiolo, disposto a tutto pur di avere successo. Dopo la prima notte trascorsa a Dean Close, lo stesso Mark è scombussolato dalla "sensazione di essere una persona diversa da quella che si era alzata dal letto quel mattino" e confessa di sentirsi inspiegabilmente attratto da Carrie, la nipote di Strong, che ha trasformato la residenza di campagna del nonno in un vivaio. Eppure lei, che vive con la testa fra le nuvole in mezzo a conifere e violette e in trent'anni non è mai arrivata in fondo a un libro, è tutt'altro che il suo tipo... In un inedito spaccato dell'Inghilterra degli anni Ottanta, Penelope Lively ci ricorda che nella vita non è mai troppo tardi per scardinare le proprie certezze e rimettersi in gioco.‎

‎Johnson Eyvind‎

‎Il tempo di sua grazia‎

‎br. Corre l'anno 775 a Forojuli (l'attuale Cividale del Friuli). Johanniperto Lupigis, nipote del diacono Anselmus, è innamorato di Angila, già promessa al fratello maggiore Warnefrit. Il suo amore per la fanciulla lo coinvolgerà in una rivolta contro Carlo Magno, capeggiata dal padre di lei, e dalla prigione fino alla carica di Segretario dell'Imperatore, dove si batterà a difesa delle consuetudini della sua gente "barbara", lottando per salvaguardarne le peculiarità longobarde. Tra ricostruzione storica e invenzione simbolica, il Premio Nobel svedese restituisce il clima di un'epoca remota, in cui Carlo Magno perde l'aura del grande condottiero per vestire i panni di campione della repressione di tutto ciò che è diverso.‎

‎Rutebeuf; D'Agostino A. (cur.)‎

‎Il miracolo di Teofilo‎

‎brossura‎

‎Parente Massimiliano‎

‎Trilogia dell'inumano: Contronatura-La macinatrice-L'inumano‎

‎br. Le galassie sono terrificanti quanto le nostre cellule, l'infinitamente grande sgomenta quanto l'infinitamente piccolo. Ci penso ogni volta quando vado sulla terrazza, spegnendo tutte le luci del giardino, restando al buio a guardare la Via Lattea, e penso alle persone che amano guardare le stelle sulla volta celeste con uno sguardo ancora primitivo, e nella loro ignoranza astronomica, anziché sentirsene dilaniati dall'angoscia come lo sarebbero se avessero una vaga idea di cosa significa il cielo, stupidamente lo ammirano come una consolazione, una scenografia rassicurante, una promessa d'eternità. Raccolti in unico volume i tre romanzi di Massimiliano Parente - "La macinatrice", "Contronatura", "L'inumano" - che compongono una satira spietata del mondo in cui viviamo.‎

‎Sharp Margery‎

‎Cluny Brown‎

‎br. Londra 1938. Cluny Brown, vent'anni, orfana, è molto alta e a seconda di come la si guarda può apparire insignificante o di gran fascino. A parere di zio Arn, rispettabile idraulico a cui è stata affidata, ha un problema: non sa stare al proprio posto. E per un uomo che ha ben chiaro che esiste una gerarchia sociale e che è giusto rispettarla, il problema di Cluny diventa motivo di ansia incontrollata. Stremato dalla tensione, lo zio decide di mandarla a servizio nel Devonshire, convinto che lì Cluny possa finalmente capire chi è. Ma a Friars Carmel Cluny incontrerà il giovane erede Andrew, il misterioso professor Belinski, polacco in fuga dalla Germania, Elizabeth Cream, bella debuttante londinese, e il signor Wilson, apprezzato farmacista. Tutto ciò - a dispetto delle migliori speranze dello zio - porterà Cluny a fare scelte completamente inaspettate.‎

‎Carlomagno Gino‎

‎... Caro amico‎

‎br. Una raccolta di racconti, una raccolta di pagine di vita. Persone, personaggi; storie, spaccati; parole, dialoghi; emozioni, sensazioni. Tutto questo e molto altro racchiuso in questo libro che racconta, con l'espediente di parlare ad un caro amico, di dinamiche familiari, di rapporti stretti, di vicende passate, di amori e difficoltà, di storia e di luoghi. Tutto riporta alla mente scene vicine all'autore che con eleganza e amorevolezza ha abbracciato il lettore nel suo mondo.‎

‎Carlomagno Gino‎

‎.... dal girino al mouse. Storie di vita vissuta. Nuova ediz.‎

‎brossura Un titolo che vuole evocare l'evoluzione di un'epoca, i cambiamenti di un periodo storico, lo sviluppo di una società. È proprio in questo contesto storico che si va a inserire questa "storia di vita vissuta" che l'autore descrive in prima persona, captando la mente del lettore e non lasciandola libera sino all'ultima parola, laddove si snoderà la vicenda della famiglia protagonista assoluta del racconto.‎

‎Dunne Catherine‎

‎La metà di niente‎

‎ril. «Non ti amo più.» Così, in una mattina come tante, Ben decide di dire addio alla moglie Rose, ai suoi tre figli e a vent'anni di vita insieme. Rose non parla, non reagisce, non sa nemmeno cosa provare. E, di punto in bianco, si trova sola, senza soldi e con una famiglia da mantenere. Come in un album di fotografie, la nuova vita di Rose si alterna a flashback della vita passata, dei suoi sogni giovanili, delle sue illusioni romantiche sul matrimonio. Ma tra lacrime e disperazione, tra rabbia e sensi di colpa, Rose diventa forte: ricuce la profonda lacerazione della sua anima e ritrova una gioia assolutamente nuova di vivere e sorridere.‎

‎De Giovanni Alfredo‎

‎Otto. L'abisso di Castel del Monte‎

‎ill., ril. Cosa nasconde il sottosuolo di Castel del Monte, l'enigmatico maniero di Federico II, da otto secoli abbarbicato su una collina solitaria nel cuore delle Murge? La notte del 17 luglio 1994 tutto il mondo è davanti al televisore per seguire la finale del campionato mondiale di calcio tra Italia e Brasile, quando Paolo Manfrè, giovane geologo dell'Università di Bari, l'amico fraterno Mauro Petruzzelli, il geofisico americano Robert Trimble e l'archeologa salentina Alessandra Bianco, decidono di esplorare il sottosuolo del castello. Ciò che troveranno sconvolgerà per sempre le loro vite. I protagonisti si muoveranno al confine della conoscenza, districandosi tra antichi codici rinascimentali e sedute di ipnosi regressiva fra Parigi, Chartres e la Puglia al centro di interessi occulti di un pericoloso gruppo internazionale.‎

‎Gaarder Jostein‎

‎In uno specchio, in un enigma‎

‎br. È la notte di Natale quando a Cecilie, una ragazzina costretta a letto da una grave forma di tumore, appare, tra il sonno e la veglia, una creatura misteriosa, del tutto priva di capelli e in grado di volare. Dice di chiamarsi Ariel e di essere un angelo. I due stringono un patto: la ragazzina svelerà all'angelo i misteri della corporeità - la sensazione che si prova a toccare una palla di neve, il sapore di una pasta alle mandorle, il suono di una canzone natalizia - mentre Ariel le svelerà i misteri celesti: la vera natura degli angeli, il loro rapporto con Dio, che cosa siano la coscienza, la memoria, l'anima.‎

‎Zweig Stefan‎

‎Mendel dei libri‎

‎br. Nella Vienna di inizio Novecento non c'è appassionato lettore, studioso, esperto bibliofilo che non sappia chi è Jakob Mendel, vero catalogo vivente di tutto ciò che su di un libro sia mai stato stampato. Mendel è il sovrano, monomaniacale e dotato di prodigiosa memoria, di una dimensione parallela, fatta di carta e di pagine, di libri concepiti soltanto come oggetti da collezionare. Nella vita reale egli è solo, completamente incapace di ogni iniziativa concreta e sensata: siede al tavolino di un vecchio caffè, dove ha installato il suo quartier generale e da dove prodiga la propria esperienza a chiunque gli faccia visita. Ma la minaccia della guerra getta la sua ombra spettrale sull'Europa, sull'Austria e su ciò che Mendel ha di più prezioso.‎

‎Plazzi Edda; Bosco Livia‎

‎Attraversare l'abbandono. Vivere e trasformare la sofferenza d'amore‎

‎ril. Romanzo e saggio si intrecciano in questo libro in cui si racconta la storia di sofferenza e rinascita dopo un abbandono, nel percorso che va dalla disperazione alla possibilità di tornare nuovamente a vivere. Questa è "una storia". Ogni singola storia è declinata secondo le tante variabili umane e le differenti caratteristiche di personalità di chi vi è coinvolto. Tuttavia alcuni elementi comuni possiamo trovarli in ognuna, per il semplice fatto che apparteniamo al genere umano e dunque soggetti alla "legge dell'attaccamento", così come John Bowlby l'ha definita: la legge del legame affettivo, che ci programma per vivere insieme agli altri e in cui il bisogno di vicinanza è la forza che modella i legami dalla nascita alle relazioni sentimentali adulte. Quando un legame si interrompe, di qualsiasi motivo si tratti, entrano in gioco stati emotivi che alterano l'equilibrio psichico e fisiologico: ci troviamo di fronte ad angosce e reazioni primordiali: la "protesta", la "disperazione" e il "distacco". Questo è il tema del libro, racconto ricco di umanità e di sapienza, di un amore che muore, di un orizzonte che si chiude per sempre e della possibilità di una rigenerazione.‎

‎Tarabbia Andrea‎

‎Il demone a Beslan‎

‎br. Il primo settembre 2004 un commando di terroristi fece irruzione nella Scuola n. 1 di Beslan - una cittadina dell'Ossezia del Nord, nel Caucaso - sequestrando oltre mille persone tra studenti, genitori e insegnanti e tenendole segregate in una palestra. Per tre giorni, il mondo restò con il fiato sospeso finché, il 3 settembre, un commando di teste di cuoio fece irruzione nella scuola. Nello scontro morirono trecentotrentaquattro persone, tra cui centottantasei bambini e trentuno dei trentadue terroristi. A quello sopravvissuto, Andrea Tarabbia ha cambiato nome, dato una biografia immaginaria e un compito, terribile eppure necessario: quello di raccontare, dalle viscere di un carcere dal quale non uscirà più, quei tre giorni. Così Marat Bazarev, questo il nome del narratore, scrive di sé, delle sue illusioni, delle rabbie e dei delitti; non chiede perdono; viene attraversato da paure, follie, allucinazioni, sogni, e noi li attraversiamo con lui, ascoltiamo le voci che lo tormentano e le sue ragioni che, per quanto inascoltabili, sono e restano umane. "Il demone a Beslan" torna in libreria dopo dieci anni e, oggi come allora, si fa carico di raccontare l'irraccontabile, facendo dire il Male da chi ha osato compierlo. E lo fa senza paura di guardare in faccia l'orrore e facendo leva sulla cronaca, sulla storia più recente e sul grande potere di trasfigurare la realtà che ha la grande letteratura.‎

‎Petri Valentina‎

‎Portami il diario. La mia scuola e altri disastri‎

‎br. "All'ultima ora hanno fatto cose che vanno dalla palestra all'officina, passando magari per un'ora di supplenza, oppure sono stati a pascolare nel laboratorio di informatica cercando di eludere i firewall della scuola. E poi arrivo io, apro la porta e mi chiedo se per caso nella borsa non abbia un calmante per sedarli, un anello per domarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli. Altro che pistole, caro Trump, la vera arma in dotazione agli insegnanti dovrebbe essere quel fucile con cui si sparano i sonniferi agli elefanti. Invece sotto il braccio ho la mia unica arma di distrazione di massa: il libro di letteratura." Quando entra in aula per la prima volta, Valentina è Quella Nuova e ha davanti ventotto futuri meccanici: c'è uno che si rifiuta di togliere gli auricolari e un altro che messaggia con la tipa; c'è Amebo che fissa il vuoto con aria indifferente; Piallato steso sul banco per nascondersi; il Trucido che ingurgita un panino al tonno. Siamo a settembre, ma l'anno scolastico sembra già lunghissimo. Eppure i giorni passano: passano sempre. E, tra petardi esplosi in cortile e turbolente gite all'Expo, capitano momenti di inaspettata meraviglia, in cui gli studenti abbassano la guardia e scelgono di fidarsi. Sono i momenti raccontati in questo libro, che ci riporta tra i banchi con lo sguardo amorevole e profondamente ironico di una prof davvero speciale. E ci ricorda che i ragazzi, se tendi loro la mano, sanno stupirti come nessun altro.‎

‎Berlin Lucia; Emerson S. (cur.)‎

‎La donna che scriveva racconti‎

‎br. Lucia Berlin ci presenta in tanti piccoli quadri i suoi indimenticabili personaggi: un vecchio indiano americano incontrato in una lavanderia; una ragazza giovanissima che scappa da una clinica di aborti per ricche americane; un'insegnante gay; una domestica che ritrae, lapidaria ma benevola, le «signore» (e anche qualche «signore») per cui lavora. Una vita difficile, quella di Lucia Berlin, tormentata dalle conseguenze della scoliosi, da matrimoni sfortunati, dalla povertà, e dai lavori tipici degli americani senza radici: ma le esperienze di centralinista, domestica, insegnante precaria o infermiera, e di madre single, forniscono all'autrice un materiale prezioso per raccontare se stessa con eccentrico, personalissimo talento e una scrittura chiara, essenziale, imprevedibile e ipnotica come la musica jazz.‎

‎Chateaubriand François-René de; Scaiola A. M. (cur.)‎

‎René‎

‎brossura‎

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