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‎Ciarleglio Franco‎

‎Da piazza della Passera al vicolo dello Scandalo. I 167 nomi più curiosi dello stradario di Firenze‎

‎ill., br. A Firenze non ci sono soltanto Piazza del Duomo, Piazzale Michelangelo e il Ponte Vecchio: camminando per il centro storico ci si imbatte in tante strade e stradine dai nomi curiosi o stravaganti. Come Via della Mosca, che prende il nome dall'insegna di un'antica osteria, oppure Costa Scarpuccia, una salita così faticosa da consumare qualsiasi calzatura. Con l'arguzia del vero fiorentino, l'autore offre una rapida panoramica sull'etimologia e sulle origini dei più strani, coloriti e bizzarri nomi di vicoli, chiassi, canti, strade e piazze all'interno dell'antica cinta muraria cittadina.‎

‎Lapucci Carlo‎

‎La vecchia dei camini. Vita pubblica e segreta della Befana‎

‎ill., br. Chi è la Befana? Tutti sapremmo rispondere a questa domanda, ma nel farlo ci renderemmo conto di quanto la questione sia in realtà complessa. Carlo Lapucci si fa carico di dare tutte le spiegazioni: da dove arriva questa figura tradizionale, composta di tratti pagani e cristiani, mescolata con il culto dei defunti e la celebrazione delle stagioni, espressione di figure bibliche come di forze simboliche ancestrali? Quali sono, nelle varie versioni della leggenda, le sue caratteristiche, le sue abitudini, com'è fatta la sua casa, chi sono i suoi aiutanti? Con attenzione antropologica ma andamento leggero, questo piccolo saggio esamina e racconta ogni segreto sulla Vecchia dei camini.‎

‎Manitta Angelo‎

‎Miti e leggende dell'Etna‎

‎ril. In "Miti e leggende dell'Etna", l'autore narra, filtrandoli con una sensibilità moderna, alcuni dei più noti miti che avvolgono, in un alone di mistero e di fascino, il più grande vulcano d'Europa: la fucina di Efesto, l'amore sensibile tra Rosemarine e Masc Alì, il leggendario Artù e la sua reggia, il cavallo bianco del vescovo di Catania, appassionanti figure femminili come Galatea, Angelina, Agata ed Elisabetta.‎

‎Bettini Maurizio‎

‎Il presepio. Antropologia e storia della cultura‎

‎ill., ril. Quella del presepio è una storia che conosciamo tutti: la nascita di Gesù. Ci sono la Sacra Famiglia, una grotta, una capanna, la stella cometa, una mangiatoia, il bue, l'asinello e i Re Magi. La sua iconografia sembra essere tanto luminosa quanto immutabile. Ma, come spesso avviene con i racconti forniti di un forte significato culturale - quelli che hanno valore fondativo per una comunità o per un gruppo -, anche la narrazione della Natività è frutto di centinaia di anni di riscritture, di racconti che nel tempo si sono sedimentati su una base originariamente povera di dettagli. Nei Vangeli di Luca e Matteo molti degli elementi che popolano i nostri ricordi di bambini, infatti, non sono presenti. Non si parla né di una capanna né di una grotta, e nemmeno di due bestie che avrebbero tenuto al caldo il corpo del neonato. Queste pagine descrivono dunque il processo che ha condotto alla formazione di una vera e propria scenografia culturale della Natività, in base alla quale Gesù, che secondo Matteo era nato in una casa, passo dopo passo è arrivato a vedere la luce in una grotta, vegliato da animali soccorrevoli: come tanti eroi mitici dell'antichità destinati a cambiare il destino dei popoli. Quanto ai personaggi più fiabeschi del presepio - il bue, l'asino, i Re Magi -, scopriamo con sorpresa che la loro creazione, e la loro definizione, è stata prodotta non dalle invenzioni del folclore, ma da dotte speculazioni teologiche. Infine, l'autore disegna una vera e propria antropologia del presepio, mettendo in luce la trama di relazioni che da un lato lega fra loro la Sacra Famiglia, i pastori e coloro che «fanno il presepio », simbolicamente rappresentati da queste figurine; dall'altro ristabilisce il contatto con le statuette utilizzate nelle pratiche votive di epoca classica, per testimoniare, ora come allora, fedeltà, memoria e gratitudine alla divinità. Bettini ricostruisce questo avventuroso percorso antropologico con la cura del filologo e la passione del narratore, mostrandoci tutta l'affascinante complessità meticcia che si nasconde sempre dietro la tradizione.‎

‎Galassi Luciano‎

‎Nonna nonna, nunnarella. Una selezione di ninne nanne napoletane‎

‎br. Luciano Galassi torna a cimentarsi con la lingua napoletana e le sue variegate sfaccettature, questa volta prendendo in analisi un altro aspetto tradizionale della cultura popolare: le ninne nanne. In esse si ritrovano infatti elementi religiosi, antiche influenze pagane, riferimenti locali e reminescenze storiche, elementi questi che le rendono tracce imprescindibili per la comprensione della più autentica tradizione napoletana. In particolare, poi, si evidenziano qui l'esigenza di un contatto col mondo tipico dei bambini ed il riflesso dei bisogni e dell'universo emotivo di chi li accudisce. Tema complesso, che l'autore affronta dando ampio spazio ad una riflessione critico-esplicativa, ricca di corollari e derivati tematici spesso del tutto inediti e frutto di accurate ricerche personali.‎

‎Palumbo Agnese‎

‎I love Napoli. Storie insolite, grandi personaggi, luoghi magici e leggende popolari‎

‎ill., br. Si scende trai vicoli, si sale ai quartieri, la gente canta, con pochi euro pranzi e se sei fortunato arrivi fino al mare. Le mura greche e le Madonne barocche, pezzi di templi incastonati e sacerdotesse nascoste a San Gregorio Armeno, mentre pastori di maggio ricordano presepi di dicembre. Chiunque giunga a Napoli, trova quello che cerca, 'o sole mio potente che s'infrange sul giallo tufo che ha incantato gli Impressionisti, il filo d'olio che impregna le freselle, il vociare dei venditori ambulanti e la seduzione delle sirene, che sotto forme molteplici incatenano i desideri, fino a far sperare di non dover mai più ripartire. Da San Martino, da Posillipo, dalle terrazze di Castel dell'Ovo, una città che cambia faccia e cambia bellezza: morbida, colorata, malinconica, pura come un velo candido che si posa sulle mani. "I love Napoli" è il desiderio di andare oltre, di guardare il Vesuvio e sentire il fremito del fuoco, il profumo del vino sui fianchi della montagna. Maradona e il delirio di un pallone e una fede immortale. Il cinema, i vedutisti, le cartoline che siamo stanchi di staccare, san Gennaro, il gesto antico che si ritrova identico alla Pignasecca, a Forcella, al Mercato, ma si muove dai mosaici del museo archeologico e finisce sulle pellicole di Totò.‎

‎Albonico Elsa‎

‎Pin Pin Cavalin. Filastrocche, conte e ninna nanne‎

‎ill., br. "Le rime infantili costituiscono un aspetto importante e affascinante della letteratura popolare, e più di altre formule sorprendono per la loro poliedricità. Le rime elencano in modo creativo ciò che costituiva la quotidianità e protagonisti diventano: il rapporto con la natura, gli animali, l'alimentazione, la vita e la morte, i personaggi tipici di una comunità, i lavori più diffusi, l'abbigliamento, le relazioni familiari e sociali, alcuni avvenimenti storici trasformati con il tempo in fantomatiche leggende oltre alle regole di vita codificata dalla tradizione. I trasmettitori delle rime dette ai bambini erano gli stessi componenti della famiglia, i vicini o i membri della comunità di un paese. Le conte, le rime utilizzate nei giochi erano sottoposte a costanti variazioni, e questa dinamicità, oltre ad aver contribuito al mantenerle in vita, è uno degli elementi del loro fascino." (dall'introduzione dell'autrice)‎

‎Massaroli Nino; Focacci Errani V. (cur.)‎

‎Divagazioni sul folklore romagnolo 1920-1933‎

‎br. "Divagazioni sul folklore romagnolo" raccoglie gli scritti del bagnacavallese Nino Massaroli (1868-1945). Oggi semisconosciuto, egli dedicò tutta la sua vita alla raccolta, allo studio e alla comparazione delle tradizioni popolari, contribuendo in modo significativo alla nascita e all'affermazione della demologia nel nostro Paese.‎

‎Kelley Ruth Edna‎

‎The Book of Halloween‎

‎ill., br.‎

‎Centini Massimo‎

‎Animali criminali. Bestie e mostri tra mito e storia‎

‎ill., br. L'origine della criminalizzazione dell'animale potrebbe essere individuata nelle prime forme di demonizzazione delle divinità animali e ibride attuate dai monoteismi. In questo processo di reinterpretazione, l'animale divenne bestia, monstrum; da allora, per molte specie, ebbe inizio un declino culturale che aveva nelle certezze della superiorità umana i presupposti per collocare definitivamente gli animali ai margini della civiltà, trasformandoli per sempre in esseri spesso più simili a cose che a creature viventi. Il nostro sarà un viaggio a 360 gradi che ci consentirà di effettuare incursioni in vari ambiti della storia e della cultura, provando a guardare attraverso un'angolazione diversa il rapporto tra animali e uomini, scoprendo aspetti poco noti, spesso inquietanti, ma, ci auguriamo, destinati a sorreggere una più obiettiva relazione con le altre creature non umane.‎

‎Carotti Marino‎

‎Né acqua, né luce, né strada... narrazione degli informatori e canti di cantastorie raccolti nelle Marche alla fine del XX secolo‎

‎ril. Dopo una ricerca sul campo su canti e tradizioni popolari della cultura orale marchigiana, Marino Carotti ha raccolto in questo libro le narrazioni più interessanti. Sono testimonianze di vita che egli ha trascritto dalle numerose registrazioni effettuate per circa dieci anni. Gli argomenti trattati hanno a che fare con il mondo contadino: il duro lavoro nelle filande, le attività stagionali, l'allevamento del baco da seta, i cordai, i carrettieri, i cantastorie, i suonatori di organetto e le questue, i girovaghi e i mendicanti, i sacrestani, la religione e le processioni, gli aspetti magici e superstiziosi del sapere contadino, le strutture e le gerarchie familiari, le scampanate notturne di protesta e le serenate, le sfide tra paesi confinanti, le fiere del bestiame, i luoghi di riunione come le stalle e le osterie, i rastrellamenti e le perquisizioni in tempo di guerra, la scuola, la socializzazione e gli altri aspetti dell'antico vivere... Nella seconda parte del libro sono stati inseriti i canti di cantastorie, che trattano principalmente fatti di cronaca, amori difficili, briganti, agiografie, contrasti, satira di costume e altri temi della cultura popolare. Prefazione di Franco Musarra.‎

‎Artusi Luciano; Artusi Ricciardo‎

‎Gli animali nella storia di Firenze. Aneddoti, storia, cronaca, ricordi, miti e leggende‎

‎ill., br. Il Marzocco, uno dei simboli di Firenze, è un poderoso leone che sostiene lo scudo su cui è inciso il giglio. L'Aquila troneggia nello stemma della fazione dei Guelfi e in quello dell'Arte di Calimala. Simbolo di giustizia, compare anche ai piedi di Dante nel celebre monumento in piazza Santa Croce. Dall'Agnello alla Vipera, sono tantissimi gli animali protagonisti della storia cittadina, sia che si tratti di cronache ufficiali, sia che si scavi nel terreno della leggenda. Ficcando il naso qua e là nelle opere d'arte, fra tele eccelse e sculture immortali, oppure per le strade, nei palazzi e nei giardini, o magari spulciando qualche vecchio giornale, incontriamo un bestiario variopinto, dove non mancano le specie fantastiche come il Pegaso o il Grifone. Gli Artusi, profondi conoscitori del passato fiorentino, ce ne svelano qui il lato "animalesco", in una galleria - o forse uno zoo - fatta di scorci artistici e memorie che spaziano dal sacro al profano, dall'epico al grottesco... un po' come tutte le vicende umane.‎

‎Ferri Marco‎

‎Firenze in festa. Le tradizioni popolari fiorentine‎

‎ill., br. Un libro dedicato alle feste, ma anche alla tradizioni popolari che ancora vivono tra noi? Certo non è il primo, e sicuramente non sarà l'ultimo. Perché ogni epoca ha il suo rapporto col passato: ora più stretto, ora più morbido... Ma Firenze è cosa a sé e queste pagine cercano di "fotografare" un'epoca in cui Firenze celebra il proprio passato lungo un programma anche ricco, ma talvolta un po' troppo libero, con poco rispetto. E questo non giova, perché se rievocazione dev'essere, che lo sia fino in fondo. In questo quarto libro dedicato a Firenze l'autore torna a uno dei suoi primi "amori": le feste e le tradizioni popolari. Il tema era già stato affrontato su base regionale nel 2006. Adesso l'autore si limita a Firenze, la sua città natale che non smette di rievocare e tenta di non perdere il contatto con la propria memoria, anche se le distorsioni della storia sono sempre possibili, ancorché evitabili.‎

‎Simeoni L. (cur.); Rigo M. (cur.)‎

‎Fiabe e leggende ebraiche delle Venezie e del resto del mondo‎

‎br.‎

‎Bettini Maurizio‎

‎Il mito. Discorso autorevole o racconto screditato?‎

‎br. La categoria «mito» è divenuta, fondamentale nella nostra cultura, così come lo è divenuta nel discorso usuale o televisivo e persino nei linguaggi giovanili, dove le espressioni «mito» e «mitico»; generalmente in forma esclamativa, ricorrono con straordinaria frequenza. Una cosa è chiara, seirtbra proprio che del «mito» non si possa più fare a meno.‎

‎Centini Massimo‎

‎Streghe in Piemonte. Pagine di storia e di mistero‎

‎ill., br. Un viaggio che analizza e rivela le vicende che hanno caratterizzato le streghe e la caccia alle streghe in Piemonte: un viaggio nel passato, condotto con rigore ma proposto con un linguaggio semplice e accessibile che per la prima volta raccoglie i casi piemontesi documentati. Un viaggio nel mistero, ma soprattutto nella storia, effettuato con gli strumenti dell'antropologia, della criminologia, della sociologia del diritto e della psicologia. Un viaggio che ci riporta ai tempi in cui nelle nostre campagne le streghe si ritrovavano al sabba per praticare i loro riti contesi tra magia e culto dei diavoli; dove vengono a galla le storie di alcuni inquisitori piemontesi, chi fu artefice di grande repressioni e mandò al rogo molte streghe e chi invece fu assassinato da mano ignota; un viaggio che ci mostra come perfino la corte sabauda non fu indenne dalla paura delle streghe e che durante il governo di Vittorio Amedeo II vi fu chi fu squartato perché colpevole di aver praticato magia nera per uccidere il duca. Un viaggio originale che sarà l'occasione per conoscere un volto poco noto del Piemonte dove storia e filologia sono continuamente messe sotto assedio da leggenda e mito.‎

‎Mazzocato Gian Domenico‎

‎Ipse dixit. Pillole di saggezza latina ad uso quotidiano‎

‎ill., br. "Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?": queste sono le parole che Manzoni mette in bocca al buon Renzo ne "I promessi sposi", mentre Don Abbondio, utilizzando un'espressione latina, gli indica i motivi per non sposarsi. Quante volte ci siamo sentiti anche noi un po' come Renzo, incapaci di comprendere a pieno quella che da molti viene ritenuta una lingua morta. Sono veramente infinite le parole e le espressioni latine che quotidianamente pronunciamo o leggiamo, senza nemmeno rendercene conto. Lo sapevate che monitor e media sono termini latini? Guidiamo auto, compriamo prodotti al supermercato, assumiamo farmaci che devono i loro nomi proprio all'idioma dell'antica Roma. Spesso scambiamo termini latini per anglosassoni oppure pensiamo che parole vecchie più di duemila anni siano dei neologismi. Per dissipare ogni nostro dubbio in materia ecco un libro che fa letteralmente a pezzi l'idea che la lingua di Cicerone, Tacito e Virgilio sia morta. Anzi, possiamo tranquillamente dire che oggi noi parliamo latino. Un volume fuori schema, ricco di informazioni, suggestioni, locuzioni e modi di dire ad uso quotidiano. Con un dizionario alternativo e divertente. La frase giusta da tirar fuori al momento giusto. Non solo per chi è già pratico di questa lingua, ma anche per chi il latino non l'ha mai studiato a scuola. E poi "verba volant, scripta manent".‎

‎Pastoureau Michel‎

‎Medioevo simbolico‎

‎br. La mitologia di alberi e boschi, i bestiari delle fiabe, il gioco degli scacchi, la storia e l'archeologia dei colori, l'origine degli stemmi e delle bandiere, la leggenda di re Artù e quella di Ivanhoe. Un grande storico dei simboli alle prese con l'affascinante complessità di segni e sogni del nostro Medioevo. Un viaggio intrigante lungo il labile confine dove reale e immaginario si fondono e creano la storia delle idee, una passeggiata incantata lungo i sentieri della cultura e dei simboli.‎

‎Mori G. (cur.)‎

‎Filastrocche, ninne nanne, stornelli, rispetti e canzoni di Toscana. Per il gioco dei bambini, per addormentare i pargoli, per le disturne amorose‎

‎brossura In Toscana, e specialmente nelle campagne, si cantava: sulle aie, nei campi, nelle fiere di paese, all'osteria, a 'veglia'. Si cantava per passatempo, per attenuare la fatica, per comunicare fra innamorati, per corteggiare la 'bella' o il 'bello', la 'dama' o il 'damo'. Si cantava, sotto forma di stornelli, di rispetti in ottava rima, per far dispetto a qualcuna o qualcuno, per 'prendere in giro' il tonto o il furbo, il giovane o il vecchio, la suocera o la nuora, il contadino o il cittadino, lo stanziale o il forestiero. Si cantava perché la vita sembrasse più gradevole, più sopportabili la miseria e le pene d'amore, più ridenti le gioie dell'amore.‎

‎Simonetti Farida; Failla Donatella; Lercari Andrea‎

‎Il servizio Spinola. Il tè fra Oriente e Occidente‎

‎ill., br. L'acquisizione del MIBAC per la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di un prezioso servizio di porcellana cinese commissionato a fine Settecento da un raffinato esponente della prestigiosa famiglia degli Spinola è l'occasione per approfondire l'affascinante storia del tè e dell'origine del suo uso, prima in Cina e poi in Giappone, dove divenne protagonista del rigido e complesso rito della "cerimonia del tè". Sviluppandosi l'importazione in Occidente grazie ai commerci delle Compagnie delle Indie, con il tè si diffuse la necessità di oggetti per servirlo prima anche essi importati dall'Oriente, poi prodotti dalle manifatture europee che dall'inizio del Settecento riuscirono a produrre porcellana. Il libro ricostruisce questo viaggio, dalle terre della Cina ai salotti dell'Europa settecentesca, e attraverso i documenti dell'aristocratica famiglia degli Spinola e la presentazione dei servizi a essa appartenuti offre un quadro del diffondersi della moda del tè anche nella società genovese.‎

‎Bellincioni Luca; Cortiglia Daniela‎

‎Lazio. I luoghi del mistero e dell'insolito. Vol. 1: La Tuscia, la Sabina e la campagna romana‎

‎br. Il Lazio è una regione dai mille paesaggi e dall'antichissima presenza umana, ricca di storia, arte e natura. È una terra dalle emozioni profonde e "sottili", estremamente eterogenea e in larga parte ancora sconosciuta ai più: lontana, nel complesso, dalle facili etichette e dai banali stereotipi del turismo moderno. Esiste poi un Lazio affascinante e inesplorato, spesso ignorato dai tour operator e dalle riviste patinate, che tuttavia non mancherà di sorprendere il viaggiatore curioso e avventuroso. Isole galleggianti e laghi fantasma, paesaggi fantastici e romantici, impronte di santi, demoni e miscredenti, simboli e chiese templari. Poi ancora, presenze spettrali e avvistamenti UFO, castelli perduti e città morte, voragini impressionanti e grotte arcane, acropoli ciclopiche, dimore filosofali e percorsi iniziatici scolpiti nella roccia, bunker antiatomici e basi militari segrete. Queste sono soltanto alcune delle suggestioni del Lazio "misterioso e insolito", che in questa guida - completamente riscritta rispetto alla prima edizione - sveleremo al lettore.‎

‎Bartoli Fabrizio‎

‎Le nuove scienze e le antiche filosofie. Fisica quantistica, epigenetica, noetica in accordo con le antiche filosofie e le religiosità sapienziali. Nuova ediz.‎

‎br. Le nuove scienze (la fisica quantistica, l'epigenetica e la noetica) con la riscoperta delle antiche filosofie e spiritualità sapienziali, in collegamento tra loro, possono dare un grande contributo ad una nuova visione del mondo, più completa e più vera, prospettando soluzioni positive per le complesse problematiche del presente. Il mondo contemporaneo è afflitto da problemi di vario tipo, collegati tra loro. Questa visione olistica, suffragata dalle nuove scienze, in analogia con l'antica filosofia sapienziale, dimostra che i Giganti, Filosofi e Profeti del passato avevano indicato la giusta concezione, che ora è in completo accordo con la nuova visione scientifica.‎

‎Barberini Pietro; Muscolino Cetty; Proni Francesca‎

‎Ravenna darsena di città. Un destino scritto sull'acqua. Storia, arte, attualità, idee e nuovi progetti. Ediz. illustrata‎

‎ill.‎

‎Cambiaso D. (cur.); De Bastiani S. (cur.)‎

‎Genovesi per sempre. Viaggio emozionale nel cuore di Genova‎

‎br. Genova possiede una grazia scontrosa, ma quando si concede regala emozioni indimenticabili. Stretta tra il mare e i monti, vive di chiaroscuri potenti, squarci di luce e giochi d'ombra che rivelano la sua duplice natura. L'hanno amata Flaubert e Nietzsche, l'hanno cantata De André e Ivano Fossati, è stata lo sfondo perfetto di pellicole indimenticabili, ha scritto pagine gloriose nella storia. "Genovesi per sempre" vi accompagnerà per i carruggi e i quartieri, regalandovi sapori, profumi e passioni di una città tutta da scoprire. Un viaggio da gustare, piacevole come la focaccia appena sfornata e bagnata da un sorso di ottimo Pigato.‎

‎Falconi Fabrizio‎

‎I monumenti esoterici d'Italia‎

‎ill., br. Misteri, leggende, simbolismo, alchimia, enigmi... In ogni angolo d'Italia, ne troviamo tracce. Il nostro Paese ha un patrimonio artistico senza confronti nel mondo, e spesso proprio nei monumenti, nei dipinti, nelle architetture custodite dalle nostre città, si celano segreti di un passato lontano. Enigmi decifrabili solo per gli iniziati di epoche remote, ma che oggi sfuggono alla nostra comprensione. Torino, Roma, Napoli, Venezia... è impossibile visitare queste città senza imbattersi in una triplice cinta, in un chiostro ricco di misteri, in cunicoli che celano verità ancora inviolate o chiese cariche di simbolismo. Fabrizio Falconi ci aiuta a guardare il volto esoterico dell'Italia di ieri e di oggi, accompagnandoci in un viaggio che parte dal Castello Miramare a Trieste e attraversa l'intero stivale, passando per la basilica di Sant'Ambrogio a Milano, la tomba di Romeo e Giulietta a Verona, la chiesa templare di San Bevignate a Perugia, le rovine di Cuma in Campania, per oltrepassare infine il mare e mostrarci i misteri delle due grandi isole.‎

‎Artusi Luciano; Artusi Ricciardo‎

‎A tutto spiano. Modi di dire del parlar fiorentino che legano il passato al futuro‎

‎br.‎

‎Poltronieri Morena‎

‎Torino i templari e il Graal‎

‎brossura‎

‎Centini Massimo‎

‎Posseduti. Voci e storie di chi ha incontrato il diavolo e di chi lo combatte‎

‎ril. «Che il diavolo abbia qualcosa a che vedere con i tribunali - non solo quelli dell'Inquisizione - non è una novità, e che potesse anche essere il motivo per sorreggere una causa di separazione, ci stupisce ancora meno, se però ci rivolgiamo al passato. La questione si fa più problematica se il tribunale è quello della IX sezione civile di Milano e la causa risale al mese di marzo del 2017! In quella occasione un marito ha chiesto che l'addebito della separazione fosse in carico alla moglie, i cui comportamenti andrebbero ascritti alla "possessione diabolica"». Quando all'unanimità specialisti e psichiatri escludono la malattia mentale, si torna ancora oggi a chiamare in causa il diavolo, con tutti gli annessi legati alla stregoneria, allo spiritismo, allo sciamanesimo, al vudu, alla fede, alla devozione e alla superstizione. Massimo Centini realizza un'inchiesta sul demoniaco oggi e sulla storia delle possessioni diaboliche attraverso racconti, testimonianze e documenti. Perché il fenomeno attraversa culture, etnie e mondi che meritano di essere indagati con la lucida lente dell'antropologo. All'alba del terzo millennio i posseduti sono ancora tra noi, e i molti casi di satanismo ed esorcismo riportati e descritti in questo libro lo dimostrano.‎

‎Polia M. (cur.)‎

‎Il cantamaggio. Alle origini di un'antica festa europea‎

‎ril.‎

‎Moro Federico‎

‎Guida segreta di Verona. I luoghi. I personaggi. Le leggende‎

‎br. Verona, seconda capitale del Veneto, città antichissima e allo stesso tempo proiettata nel futuro, avvinghiata all'Adige e alla Storia, dislocata in un punto strategico della pianura e per questo crocevia inevitabile di vicende e persone: da questo prende le mosse il libro. Un viaggio attraverso la città e il suo territorio in cui realtà, arte, cronaca, mito e leggenda si mescolano nel provare a costruire un'idea di Verona elaborata da chi ha imparato ad amare le sue prospettive. Spesso impreviste e sorprendenti, sempre ricche di suggestioni per chi voglia e sappia guardarle con lo sguardo dell'anima.‎

‎Paris Fiorella‎

‎Angizia Pelina e le altre dee. Storie del Sacro femminile nelle terre di Abruzzo‎

‎brossura‎

‎De Crescenzo Luciano‎

‎Tutti santi me compreso‎

‎brossura Circa una quarantina di anni fa la Chiesa di Roma minacciò di togliere San Gennaro dal calendario. I resoconti sul suo martirio non erano attendibili. Dopo una lunga contrattazione con la curia di Napoli, il Vaticano concesse il culto del santo, ma solo su base locale. San Gennaro diventava insomma un santo di serie B. Il primo pensiero che venne in mente ai napoletani fu: "Gesù, vuoi vedere che mo il santo si è offeso?". Bisognava consolarlo. E sui muri della città apparvero delle scritte per tirarlo un po' su: "San Gennà, futtatenne". Luciano De Crescenzo, in questo libro, ci narra con la sua ironia e sapiente leggerezza le vite dei santi, togliendo loro l'aura dei santini per farli sentire un po' più simili e vicini a noi. San Gennaro appunto (e il vero significato del suo miracolo), Sant'Agostino ("il mio preferito perché ha inventato il Purgatorio, il pressappoco del Paradiso"), San Tommaso ("non ebbe nessuna donna, speriamo che in Paradiso lo si possa ricompensare"). L'elenco dei santi è lungo, quello delle sante un po' meno "perché a parte mia madre non mi sono mai piaciute troppo". Il filosofo partenopeo intreccia la vita dei santi con la sua, fino a giungere a una conclusione assolutoria, anche per ciascuno di noi: "A forza di leggere le vite dei santi mi sono convinto che anch'io potrei avere una qualche piccola speranza. Io nella vita volontariamente non ho mai fatto del male a nessuno, e già questa mi sembra una buona partenza".‎

‎Sessa G. (cur.)‎

‎Graal, simbolo millenario. Leggenda, storia, arte, esoterismo‎

‎br. Lo scopo di questo libro è quello di individuare delle premesse teoriche generali che possano essere utili al lettore per comprendere l'importanza del simbolo del Graal, presentare e discutere gli scritti degli studiosi, per attualizzare il discorso evoliano intorno a questo tema centrale nella sua produzione. Secondo gli Autori, leggere «Il mistero del Graal» di Evola, può concedere strumenti teorici per ottenere orientamenti seri, non solo in merito alla Tradizione e al senso che essa assume nella contemporaneità, ma soprattutto nei confronti della stessa 'queste' graalica.‎

‎Panzone Lido; Panzone A. (cur.)‎

‎Lu quadernùcce di lu Màstre. Memorie identitarie di cultura popolare abruzzese‎

‎br. Una nuova edizione per gli scritti postumi di Lido Panzone sulle tradizioni abruzzesi, con un riferimento particolare alle antiche usanze dell'area vestina. Un ricco giacimento culturale di memorie identitarie della più genuina cultura popolare abruzzese, fatto di motti, proverbi, filastrocche, meteorologia popolare, divertimenti, passatempi di un tempo; e poi le cure e rimedi antichi ai più comuni malanni, le ricette della cucina povera contadina, i nomignoli, la grammatica e il dizionario della lingua paesana. Questo e tanto altro ancora in un volume che è divenuto, negli anni, un vero e prprio 'dizionario' del sapere popolare da custodire e tramandare alle future generazioni.‎

‎Brugger Leo‎

‎A caccia di leggende Alto Adige. Dolomiti‎

‎brossura‎

‎Mugnai P. (cur.)‎

‎Toscani per sempre. Viaggio emozionale nel cuore della Toscana‎

‎br. Essere toscani è un privilegio. Un dispregiativo affettuoso, "toscanaccio", per un carattere unico, inimitabile per certi versi e, quindi, affascinante. Non ha mezzi termini, il vero toscano. Nel bene e nel male. Non è di contorno, lì ci sta di mala voglia. Chi è toscano lo sente dentro di sé il principio del discutere su tutto a prescindere. In questo volume voci diverse raccontano una regione meravigliosa dove l'arte è sparsa a piene mani come l'olio bono e i' vino, dove l'amore s'intreccia alla cultura, il sapere al vernacolo, storie boccaccesche miste a tradizioni e leggende popolari.‎

‎Graf Arturo‎

‎Miti, leggende e superstizioni del Medio Evo‎

‎br. Il mito del Paradiso Terrestre Introduzione Capitolo I. Situazione del paradiso terrestre. Capitolo II. Natura, condizioni e meraviglie del paradiso terrestre. Capitolo III. Gli abitatori del Paradiso Terrestre. Capitolo IV. I viaggi al Paradiso Terrestre. Appendice I. Testi varii contenenti descrizioni del paradiso terrestre. Appendice II. L'andata di seth al Paradiso Terrestre. Appendice III. Il paese di cuccagna e i Paradisi artificiali. Il riposo dei dannati La credenza nella fatalità La leggenda di un pontefice (Silvestro II) Appendice. Alcuni testi della leggenda di Silvestro II. Demonologia di Dante Un monte di Pilato in Italia Fu superstizioso il Boccaccio ? San Giuliano nel "Decameron",, e altrove Il rifiuto di Celestino V La leggenda di un filosofo (Michele Scotto) Appendice. Alcuni testi della leggenda di Michele Scotto Artu nell'Etna Appendice. I Accenni a personaggi e leggende brettoni nei poeti italiani delle origini. Appendice. II Di alcun rimessiticcio italiano di Leggenda Brettone. Un mito geografico (Il monte della calamita) Appendice‎

‎Toschi Ernesto‎

‎Lungo la valle del Bidente. Genti e luoghi, storia e storie, leggende e ricordi‎

‎ill., ril. La Romagna è terra ricca di passioni, di storie travolgenti e di colori vivaci, in paesaggi che dall'Adriatico si estendono lungo le vallate per lasciar posto alla fresca vegetazione di castagni, faggi e abeti che dal Fumaiolo e dal monte Comero si stendono fino all'incantevole foresta di Campigna e del Falterona. Ernesto Toschi racconta con agile passo narrativo la storia e le leggende della sua vallata, facendo rivivere personaggi e figure memorabili, di ieri e di oggi, ancora presenti nella memoria dei forlivesi e degli abitanti della valle del Bidente. Il narratore ricostruisce la storia millenaria dei monti cari all'autore non solo servendosi delle fonti storiche, ma anche e soprattutto interpellando i suoi propri ricordi e i testimoni direttamente incontrati nei luoghi che il libro evoca. I trenta e più capitoli ci riportano indietro nel tempo, dando testimonianza dei vizi e delle virtù dei romagnoli, passionali e trasgressivi, rappresentanti di un mondo che va lentamente scomparendo.‎

‎Cardillo Desire‎

‎Il culto di San Michele Arcangelo a Maranola di Formia‎

‎ill., br. Un attento lavoro di ricerca su fonti documentali antiche e recenti si unisce allo studio etno-antropologico del culto di san Michele Arcangelo a Maranola, splendido borgo medievale alle pendici del Monte Redentore, offrendoci lo spaccato di una comunità coesa e che perdura nel rinnovamento di tradizioni senza tempo.‎

‎Di Primio Maurizio‎

‎Un popolo tra storia e leggenda: i celti‎

‎br. I nostri sogni a volte rimangono chiusi nei cassetti della nostra mente e a volte si manifestano in maniera avvincente e coinvolgente ancor più intrigante, tali da farci riscoprire la nostra immaginazione più remota che, come in questo caso, apre le porte ad una parte della storia dell'umanità che è ancor oggi, per molti versi, avvolta da un alone di misteriosità legati a riti enigmatici, a pratiche occulte e cerimonie sacrali e segrete. Ci stiamo per addentrare in un mondo fantastico, dove si può sognare a occhi aperti e rappresentarsi con la mente paesaggi meravigliosi nell'unicità di un racconto favolistico. Il contenuto di questo libro vuole essere una narrazione storica della leggendaria e grandiosità cultura celtica e quindi del suo popolo e delle sue origini: i celti e l'Irlanda.‎

‎Serio Gabriella‎

‎I tesori nascosti di Roma‎

‎ill., br. Come in una caccia al tesoro, questo libro traccia un percorso tra i palazzi e le chiese, nelle vie e sotto il selciato della capitale, alla scoperta di opere d'arte segrete e gemme sconosciute che il turista distratto, prima di oggi, non ha mai avuto modo di apprezzare. Dal centro storico alla periferia, dall'arte antica a quella contemporanea, la più bella città del mondo offre molti altri gioielli, esclusi dagli itinerari tradizionali e spesso sconosciuti anche per i romani. Dalla casa di Augusto all'antica spezieria di Santa Maria della Scala, dall'acquedotto Vergine alla porta lignea di Santa Sabina, dalla galleria Sciarra Colonna, un raro angolo liberty, fino al rifugio antiaereo dell'EUR, Gabriella Serio ci svela i 101 luoghi unici da vedere almeno una volta nella vita.‎

‎Tesorio Giuseppe‎

‎Il giro di Milano in 80 misteri. Storie d'altri secoli nella città di domani‎

‎brossura A Milano c'è una seducente dama velata che di sera gira intorno al Castello. Le streghe svolazzano davvero, in certe notti. Ci sono labirinti segreti e scheletri che prendono vita. E poi, il fantasma di Antonietta, grande amore del ¬Foscolo, i fossili in piazza del Duomo, il discepolo "inventato" di Leonardo, la maledizione di ¬Palazzo Marino, draghi, diavoli e mostri vari tra le guglie e il cielo... Misteri alla milanese, ottanta, tutti da scoprire. Quella che Giuseppe Tesorio ci propone è un'inso¬lita guida: otto passeggiate sulle tracce di ¬storie insolite, arcani, busillis, curiosità, dettagli, enigmi, ruderi nascosti e inspiegabili, leggende, segreti, fake news d'altri secoli e quel sottile piacere di credere a qualche bufala metropolitana, che fa tanto favola...‎

‎Barbato Gennaro‎

‎Terra degli ottavi. Scopriamo il vesuviano, il nolano e Sarno. Vol. 2‎

‎brossura Un percorso tra archeologia, natura e geologia abbinato alla scoperta di sapori e prodotti tipici locali.‎

‎Raffaelli Umberto‎

‎Leggende, fiabe e figure immaginarie delle Dolomiti‎

‎ill., br. Tra impervi sentieri e viste mozzafiato, con i profili delle vette che sanno tingersi di rosa o incorniciarsi di stelle, conosciamo bene quell'incanto da fiaba che le Dolomiti rappresentano per ogni passeggiatore o escursionista che le attraversi. Un tempo però pare che tale incanto fosse più reale che mai: nel mondo precristiano queste montagne furono attraversate da innumerevoli popolazioni, ognuna delle quali ha lasciato una traccia di sé negli usi e costumi, nelle tradizioni, ma soprattutto nelle leggende e nelle storie. Così nelle vallate si potevano incontrare Anguane e Salvani, Orchi e Streghe, Nani e Fade; ogni paese aveva il suo Drago e ogni ruscello la sua Ondina, mentre gli abitanti umani interagivano con queste presenze tra riverenza e superstizione, rituali condivisi, spauracchi, offerte e scongiuri. L'autore ha riunito in un piccolo volume la maggior parte di questi personaggi, prelevandoli direttamente dagli antichi racconti tramandati oralmente, ma anche dai documenti storici e dalla tradizione letteraria locale. Nasce così una piccola enciclopedia portatile per i viandanti curiosi o per chiunque desideri osservare oltre la bellezza naturale, addentrandosi in una straordinaria leggenda a cielo aperto.‎

‎Carrara L. (cur.)‎

‎Elfi e streghe di Scozia‎

‎br. Le fiabe scozzesi scaturiscono da quella ricchissima sorgente che è la cultura celtica. I personaggi che le popolano sono fate, folletti buoni o malvagi, elfi d'acqua, streghe e giganti. Ma sopra tutte queste figure stende la sua ombra la nera sagoma dell'Each-Uisge, il terribile cavallo d'acqua che vive nelle profondità dei loch, i laghi di cui la regione è disseminata. Nelle fiabe raccolte in questo volume da Lorenzo Carrara, studioso che svolge da diversi anni ricerche sulla Scozia e le sue tradizioni, gli incontri e gli scontri di queste creature con il mondo dei mortali hanno come ambientazione l'antica organizzazione sociale dei clan e sfondo l'affascinante scenario delle Highlands scozzesi, terre aspre e di sconvolgente bellezza.‎

‎De Marco Katia; Carrara Lorenzo‎

‎Saghe e leggende irlandesi‎

‎br. Esistono tre raccolte di racconti irlandesi che hanno particolarmente importanza per il mondo celtico: il ciclo mitologico, che include il Leabhar Gabhala, o il Libro delle invasioni; il ciclo dell'Ulster, la cui parte principale è una raccolta di storie nota come il Tain Bo Cuailnge, La razzia di bestiame di Cooley; e infine il ciclo di Finn. La selezione che vi proponiamo in questo volume riporta esempi di tutti e tre i filoni.‎

‎Savi-Lopez Maria; Libera R. (cur.)‎

‎Nani e folletti‎

‎br. I protagonisti fantastici delle leggende qui raccolte rappresentano quella "alterità" che è causa scatenante di paure e diffidenze verso il diverso, lo straniero, ma allo stesso tempo anche motivo di curiosità e fascinazione derivate da ciò che è nuovo e sconosciuto. Nel mondo delle tradizioni e delle leggende, i nani e i folletti rappresentano un elemento di mezzo, un ponte, tra la realtà degli umani e quella dell'altrove, dei mondi fantastici. Simili, se non addirittura morfologicamente identici agli umani, differiscono da quest'ultimi soltanto per la ridotta fisicità, quindi, da questo punto di vista, inferiori a loro; ma lo svantaggio nelle proporzioni viene sempre e compensato dai poteri magici posseduti, dalla forza sovrumana e dalla grande astuzia. Sono storie, quelle dei piccoli esseri fantastici, che offrono l'occasione per una riflessione sulle sopravvivenze pagane nelle comunità più lontane dai centri urbani, esorcizzate attribuendo tali residui culturali delle tradizioni precristiane a esseri somiglianti agli uomini ma da loro molto distanti, incapaci di scorgere la 'Verità' cristiana.‎

‎Cattabiani Alfredo‎

‎Lunario. Dodici mesi di miti, feste, leggende e tradizioni popolari d'Italia‎

‎brossura‎

‎Golfetto Giovanni; Carraro Gino‎

‎Guida ai luoghi della Treviso misteriosa‎

‎ill., br. Treviso è un gioiello: elegante, accogliente, racchiusa tra canali e spazi verdi, con le mura a farle da corona. Possiede tuttavia anche un lato nascosto che l'ha accompagnata dagli albori della sua esistenza ed è rimasto al suo fianco quasi fino ai giorni nostri, per poi celarsi dietro la distrazione dei secoli moderni. Fortunatamente, esso ha lasciato tracce indelebili e ben visibili a chiunque desideri osservarle. Simboli arcani, antiche presenze, alchimia e arte, tiranni e cavalieri ci parlano di una Treviso diversa. In queste pagine sono raccolte 40 storie che mischiano realtà e leggenda, ognuna legata a uno specifico luogo in cui poterne ritrovare la testimonianza tangibile: la mappa all'interno vi condurrà in un insolito itinerario alla scoperta dei segreti della città, da sempre molto più che 'gioiosa et amorosa'.‎

‎Pozzetto Graziano‎

‎Enciclopedia gastronomica della Romagna. Vol. 3: Prodotti, specialità e storie della Romagna‎

‎ril. Una collana in tre volumi - ognuno dei quali autonomo e in sé concluso - per raccogliere e riassumere l'intera esperienza del maggior esperto della civiltà enogastronomica della Romagna: come a dire, sottolinea Ernesto Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, «l'essenza, lo spirito antico dei romagnoli, la civiltà del nostro mangiare, la sua gente, la divulgazione dei migliori prodotti della nostra terra, dimenticati, scoperti e riscoperti». Anche in questo terzo volume, Pozzetto convoca sulla scena contadini e gastronomi di antica sapienza, narratori e poeti, cucinieri e saggisti (in particolare nella sesta parte, in una appendice letteraria), per renderci la civiltà delle province romagnole, con i loro colori e i loro "eccessi", così ben rappresentandoli, per non dire d'altro, nelle cascate di numerose ricette o nella pagine memorabili dei grandi padri della cultura romagnola. In questo terzo libro passano i prodotti tipici Dop e IGP e quelli identitari; i mangiari e i vini della memoria e le specialità paesane; il tutto accompagnato dalle "belle storie di Romagna".‎

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