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Fortini Attilio
Che cos'è l'arte contemporanea?
br. Che cos'è l'arte contemporanea? Un intruso senza diritto di appartenenza o qualcosa di cui non se ne può fare a meno, un mostro incomprensibile o una speranza di futuro, un gioco per collezionisti facoltosi o la meta dei sognatori incalliti? Statene ben certi, quale possa essere la risposta, nemmeno in questo libro emergerà in modo incontrovertibile. Allo stesso modo di quest'arte, che ama le domande più che le risposte, anche ciò che domina qui, sarà un'interrogazione. Quella di un chiedere che desidera, ma senza pretendere, perché come quest'arte sa di appartenere al nostro tempo, noi sappiamo di appartenere ad essa; non ne siamo i padroni. Che cos'è l'arte contemporanea, non è dunque solo la questione di un tipo d'arte, ma di un modo d'essere: il nostro. Ed è per ciò che abbiamo tutto l'interesse di scoprirlo.
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Fortini Franco
Capoversi su Kafka
br. "Potrebbero addirittura commuovere le parole che Franco Fortini rivolge a Kafka in un testo uscito sulla «Lettura» del 17 gennaio del 1946, forse perché pensate da un giovane che all'epoca non aveva ancora compiuto trent'anni e sentiva il peso della Storia attaccata come fango alle suole delle scarpe. «Kafka è morto nel 1924» - scrive -. «Potrebb'esser morto l'anno passato, a Auschwitz, o a Belsen, questo ebreo di Praga». [...] Posticipare di vent'anni la sua morte (nient'altro che un'ipotesi suggestiva, una chiave di lettura a posteriori) è dunque un espediente attraverso cui Fortini intende fissare una propria categoria interpretativa, l'unica a suo giudizio in grado di dare credibilità all'idea di un Kafka che travalica le porte del tempo per farsi "angelo della Storia", secondo la definizione di Walter Benjamin, per avvalorare in altre parole l'immagine di un Kafka trattato alla maniera di un profeta o di un legislatore i cui passi provengono dal passato e si rivolgono all'infinito. «Egli ha saputo quello che noi abbiamo soltanto vissuto»: è sempre Fortini che scrive così. Sapere è qualcosa che precede l'azione del vivere, è la lucida epifania di chi ha già visto l'apocalisse e la vuole raccontare a un'umanità incredula." (Giuseppe Lupo). Note bibliografiche a cura di Elisabetta Nencini.
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Fortini Franco; Santarone D. (cur.)
I poeti del Novecento
br. Nel centenario della nascita di Franco Fortini torna in libreria l'antologia dei poeti italiani del Novecento, un'opera che oggi può essere considerata un classico: a quarant'anni dalla prima edizione, intatte sono la ricchezza e la profondità della scrittura e dell'analisi. Non si tratta, tuttavia, solo di un'antologia, ma di uno studio critico che è insieme saggio, commento penetrante, giudizio di valore; un testo che ha contribuito a una nuova lettura della poesia del secolo. I poeti italiani sono presentati al di là dell'appartenenza a gruppi e schieramenti letterari; ne emergono così le peculiarità e i cortocircuiti prodotti dall'incontro con la realtà. La poesia è pensata nella sua singolarità espressiva e, simultaneamente, nel suo essere allegoria delle torsioni della storia e dell'esistenza: l'umanissima nevrosi di Saba, la poesia come salvezza di Montale, la reticenza e la volontà di dialogo di Sereni, la disperata voracità di Pasolini, l'alta eloquenza di Zanzotto. Attraverso una scrittura densa e asciutta, sostenuta da una risoluta finalità didattica, trapela, come scrive Pier Vincenzo Mengaldo nel saggio introduttivo, «una concezione di tipo religioso del poeta come testimone e martire».
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Fortini Franco; Tirinato M. V. (cur.)
Lezioni sulla traduzione
br. Dal 1989, anno in cui furono tenute queste lezioni finora inedite, l'incremento della produzione teorica sul tema del tradurre è stato esponenziale, accompagnato dal progressivo fiorire di scuole di specializzazione, corsi universitari, master e via dicendo tesi a consacrarne la dignità di materia di studio autonoma. E tuttavia, a sottolineare una particolare osticità dell'argomento, da sempre refrattario ad essere inquadrato in un sistema di regole, o anche, più umilmente, a una chiara classificazione dei fenomeni linguistici che esso coinvolge, decenni di fermento hanno proposto scarsissime novità. Di contributi teorici che abbiano rivoluzionato i termini del problema non si ha notizia, mentre il traduttore continua ad occupare il gradino più basso fra gli operatori della cultura. Di qui l'attualità e la sorprendente freschezza di queste pagine (la base scritta delle menzionate lezioni, recuperata presso l'Archivio Fortini dell'Università di Siena, e integrata da un ricco apparato informativo e bibliografico), in cui il problema della traduzione viene approfondito da vari punti di vista - quello della critica letteraria, della linguistica, ma anche quello socioeconomico e ideologico-politico. E dato che per Fortini il modo in cui si traduce è un indicatore privilegiato per decifrare l'evoluzione globale di un contesto culturale nel suo insieme, il gran numero di esempi tratti dagli scrittori italiani del Novecento e non solo (soprattutto fra i poeti), ci apre una serie di nuove, insospettate prospettive per una rilettura complessiva della letteratura italiana del secolo appena trascorso. «Ma la conclusione di questi esempi tratti da una esperienza di traduttore vorrebbe non essere autobiografica. Se si crede verisimile che la traduzione possa essere considerata come situata nella serie multicolore delle scritture che si chiamano interpretazioni ermeneutico-critiche, parafrasi esplicative, translitterazioni, imitazioni, parodie, rifacimenti e così via; ossia come atto a un tempo letterario e metaletterario; e se non si dimentica - come le statistiche ci dimostrano - che di fatto la rilevanza ideologico-politica e quindi socioeconomica delle traduzioni è determinante per ogni comunità culturale e politica, ne verrà che il grado di rapporto della traduzione con il sistema della o delle istituzioni letterarie dovrà essere visto come rapporto rivelatore, come indice privilegiato della qualità di relazioni, in un tempo e in una società data, fra le ideologie e le culture in conflitto. Indice privilegiato rispetto ad altre formazioni testuali.» (Franco Fortini). Premessa di Luca Lenzini.
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Fortini Laura; Pittalis Paola
Isolitudine. Scrittrici e scrittori della Sardegna
brossura
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Fortini, Arnaldo
D'Annunzio e il francescanesimo.
cm. 17 x 24, 278 pp. con 46 ill. f.t. 590 gr. 278 p.
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Fortini, Franco - Giudici, Giovanni A cura di Riccardo Corcione
Carteggio 1959-1993
cm 16,5 x 23,5, 220 pp. Istituto di Studi Italiani. Universit? della Svizzera Italiana. Officina 2 Un dialogo poetico e intellettuale fondamentale nel panorama letterario del nostro secondo Novecento, quello fra Franco Fortini e Giovanni Giudici, affiora da queste sessantasei lettere e da un?appendice di appunti anch?essi inediti. Riccardo Corcione cura e indaga tali materiali per ricostruire un?amicizia intensa e un legame intellettuale non scevro di dissidi appassionati. Fra ideologia e letteratura, sar? un?eretica ?religione per la storia? a tenere vivo per pi? di trent?anni il sodalizio dei due scrittori e a innervarne i rispettivi versi. The poetic and intellectual dialogue between Franco Fortini and Giovanni Giudici - contained in sixty-six letters and comprising an appendix of previously unpublished notes - is fundamental to understand the Italian literary landscape in the second half of the twentieth century. Riccardo Corcione curates and investigates those materials to reconstruct their genuine friendship and their intellectual connection, that was not devoid of heated disagreements. Between ideology and literature, it is a heretical ?religion of history? that kept their friendship bond alive for more than thirty years while also influencing their verses. Fortini-Giudici - Carteggio Letteratura italiana 808
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Fortuna Sara
Il giallo di Wittgenstein. Etica e linguaggio tra filosofia e detective story
br. "Un paio d'anni fa lessi con grande diletto un giallo dal titolo 'Rendez-vous with fear' di un certo Norbert Davis... Può sembrare pazzesco, ma quando di recente ho riletto il racconto mi è piaciuto di nuovo a tal punto che davvero vorrei scrivere all'autore per ringraziarlo. Se questo significa essere 'picchiati' non meravigliarti, perché lo sono". Così Ludwig Wittgenstein (1889-1951) parla del poliziesco di un giovane scrittore statunitense, collega del ben più noto Raymond Chandler. Perché uno dei più grandi filosofi del Novecento si entusiasma per il romanzo di un autore sconosciuto, morto suicida a soli quarant'anni? Per comprendere questa passione Sara Fortuna ripercorre il tormentato percorso biografico e filosofico di Wittgenstein. Prende così forma un dialogo tra l'esilarante romanzo di Davis e aspetti centrali del pensiero del filosofo austriaco, come l'etica in relazione al linguaggio e alla corporeità; il vedere-come; l'esperienza estetica; il metodo fisiognomico e quello morfologico; la relazione tra soggettività e forma di vita.
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Fortunato M. (cur.); Fagiuoli E. (cur.)
Soggetto e verità. La questione dell'uomo nella filosofia contemporanea
brossura
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Fortunato Marco
Il mondo giudicato. L'immediato e la distanza nel pensiero di Rensi e Kierkegaard
brossura
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Fortunato Marco
La protesta e l'impossibile. Cinque saggi su Michelstaedter
brossura
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Forward Various Capildeo Vahni Duhig Ian Lee-Houghton Melissa Riley Denise Oswald Alice
The Forward Book of Poetry 2017
Faber & Faber 2016 176 pages 13 46x21 34x2 03cm. 2016. Broché. 176 pages.
Riferimento per il libraio : 500033564
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Fosca, François
Bonnard
Editions G. Crès et Cie, Paris, s.d. In-12, broché sous couverture illustrée, 64 pp. - pl. Bonnard, par F. Fosca - Planches.
Riferimento per il libraio : 8152
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Fosca, François
Maurice Denis
Editions de la N.R.F., collection "Les Peintres français nouveaux", n° 17, Paris, 1924. In-16, broché sous couverture illustrée, 63 pp. Notice biographique - Maurice Denis et sonœuvre, par François Fosca - Extraits de critiques - Planches.
Riferimento per il libraio : 8961
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Foschini Lorenza
Il vento attraversa le nostre anime. Marcel Proust e Reynaldo Hahn. Una storia d'amore e d'amicizia
ill., ril. «Il vento attraversa le nostre anime...» appunta d'impulso Reynaldo Hahn a margine dello spartito de l'"Île du rêve", l'opera che sta componendo. Sono i giorni dell'estate 1894, il tempo in cui esplode, ricambiato, il suo amore per Marcel Proust. Originario del Venezuela - che ha lasciato da piccolo con la famiglia - e cresciuto a Parigi, Reynaldo ha solo vent'anni, ma già conosce il successo. Allievo di Massenet, fin da bambino è stato considerato un prodigio musicale e si è esibito al piano nei più sofisticati salotti della capitale francese. Marcel, che di anni ne ha ventitré, è ancora indeciso sulla strada da scegliere, ma intanto frequenta con avida curiosità i migliori "salons" parigini. Entrambi di origine ebraica - Reynaldo per parte di padre, Marcel per parte di madre - sono colti, ambiziosi, brillanti. Spiritosi nel loro mondano snobismo, esibiscono una irrefrenata, giovanile vitalità, attraversata a tratti da improvvise malinconie. Dopo due anni di intensa passione la loro storia, che sembrerebbe destinata a spegnersi tristemente, si tramuta invece in un sentimento unico e particolarissimo, che durerà fino alla morte di Proust, nel 1922, anche se, nel corso degli anni, le loro avventure artistiche si divaricano: la musica di Reynaldo, mutati i gusti e le mode, apparterrà sempre più a un'epoca ormai passata, mentre la fama di Marcel, autore di un capolavoro letterario quale "Alla ricerca del tempo perduto", crescerà di giorno in giorno, facendone presto una celebrità. Ne "Il vento attraversa le nostre anime", Lorenza Foschini ha ricostruito la storia del loro rapporto attraverso le lettere riemerse dalla dispersione del carteggio, o salvate dalla distruzione degli scritti operata dalle rispettive famiglie che, in nome di un malinteso perbenismo, volevano cancellare ogni traccia di omosessualità dalla vita di Reynaldo e di Marcel. L'ha ricostruita su testimonianze, su documenti e su alcune lettere inedite appartenenti a collezioni private, oltre che sulle pagine della "Recherche" dove Proust, raccontando la passione, i tormenti, la gelosia, il desiderio di possesso di Swann per Odette, evoca i ricordi più intimi e struggenti del suo amore per Reynaldo Hahn.
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Foscolo, Ugo Introduzione, edizione e note a cura di E. Neppi.
Dell?origine e dell?ufficio della letteratura. Orazione.
cm. 17 x 24, 172 pp. Biblioteca dell'?Archivum Romanicum? - Serie I: Storia, Letteratura, Paleografia L?orazione inaugurale di Foscolo ?Dell?origine e dell?ufficio della letteratura? (1809) ? un?appassionante indagine sugli enigmi dell?uomo e della natura, sull?essenza della religione, della morale e della letteratura. Un apparato di pi? di 300 note registra fonti note e meno note di questo scritto. Un ampio saggio ricostruisce il pensiero di Foscolo, autore ?chiaroscurale?, che scopre (dopo altre grandi figure dei Lumi) la dualit? dell?essere e della soggettivit? umana. Foscolo?s ?Dell?origine e dell?ufficio della letteratura? of 1809, a formal oration ushering in the academic year, is a fervent and provocative inquiry into human and natural enigmas, the essence of religion, ethics, and literature. A scholarly apparatus of about 300 footnotes records known and lesser known sources of this work, and the extensive introduction reconstructs Foscolo?s thought, focusing on his dualistic conception of human subjectivity and Being and on his view of both reality and poetry as dissonant harmony. 336 gr. 172 p.
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Fossaluzza Carlo M.; Verstegen I. (cur.)
Ragionamenti percettivi. Saggi in onore di Alberto Argenton
brossura
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Fossaluzza Giorgio
Lettere inedite di Giovanni Battista Cavalcaselle all'abate Pietro Mugna 1869-1878. Dalle informative feltrine all'edizione italiana della «New History of Painting»
br. Lo storico dell'arte Giovanni Battista Cavalcaselle scrisse per molti anni all'abate vicentino Pietro Mugna, impegnato in un progetto ambizioso e condiviso: un'edizione italiana della New History of Painting, basata sull'edizione tedesca curata da Max Jordan, precedente fatica di Cavalcaselle e del suo amico inglese Joseph Archer Crowe. Le lettere, inedite, sono state raccolte e trascritte in questo libro, che indaga il contesto storico, politico, letterario, editoriale nel quale agiscono, dibattono e lavorano. In esso compaiono i nomi di Cesare Cantù, Pietro Nobile, Pietro Selvatico, Franz Kugler, Jacob Burckhardt, Giacomo Zanella, Alessandro Rossi, Imbro Tkalac e Felice Le Monnier. Pietro Mugna, un misconosciuto erudito vicentino con trascorsi a Vienna, risulta ora ben collocato nei dibattiti accademici d'ambito mitteleuropeo: gli studi danteschi di Karl Witte, le novità scientifiche di Emil Ruth e Joseph Ennemoser, le posizioni politiche di Karl Joseph Anton Mittermeier sull'Italia. Arricchiscono il volume le introduzioni di Klaus Kempf, direttore di dipartimento alla Biblioteca Nazionale Bavarese, e di Corrado Viola, docente di Letteratura Italiana all'Università di Verona.
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Fossaluzza Giorgio
Pittori a Treviso e nella Marca tra Otto e Novecento, con sguardi a Venezia. Catalogo dell'esposizione permanete di Ca' Spineda Fondazione Cassamarca, Treviso
br. Catalogo dell'esposizione permanente di palazzo Cà Spineda, Treviso, che ospita opere di Otto e Novecento del patrimonio di Fondazione Cassamarca in un nuovo percorso espositivo ricavato nella prestigiosa sede cittadina su progetto e a cura dell'autore. Un centinaio di opere, in gran parte inedite, tra dipinti, disegni e acqueforti illustrate criticamente in occasione del loro riordino ed esposizione quali esempi significativi di pittori operanti a Treviso e nella Marca tra i quali: Rosa Bortolan, Guglielmo, Beppe ed Emma Ciardi, Pietro Fragiacomo, Millo Bortoluzzi, Francesco Sartorelli, Cesare Laurenti, V. Zanetti Zilla, Giovanni Salviati, Luigi Serena, G. E. Erler, Aldo Voltolin, T. Wolf Ferrari, V. A. Cargnel, Luigi Zaro, G. Pavan Beninato, Alessandro Pomi, Umberto Martina, Lino Selvatico, Cosimo Privato, Bepi Fabiano, Lulo De Blaas, Nino Springolo, Marco Novati, Giuseppe Basso, Luigi Nono, Antonio Canella, Ettore Tito, Emilio Vedova, Juti Ravenna, Fioravante Seibezzi, Tancredi, Renzo Zanutto, Neno Mori, S. Bottegal, Arturo Malossi, Gianni Ambrogio, G. Barbisan, B. Darzino, N. Coletti, M. Fortuny y Marsal, Mosè Bianchi, Pio Semeghini, L. Bianchi Barriviera, G. Bonaldo.
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Fossati Paolo - Rosazza Ferraris Patrizia - Velani Livia (a cura di)
Valori plastici
illustrazioni a colori e in nero
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Fosse, Martine et Boucher, Shazia
Autres dentellesBeyond Lace Art et (A)pesanteurPréfiguration du musée de la Dentelle et de la Mode de Calais
Ville de Calais, 2003. In-4, broché sous couverture illustrée en couleurs, 87 pp. Avant-propos : Art et (A)pesanteur, par Martine Fosse - Foreword : Art and Weight(Less)Ness - La gravité de l'impondérable, par Gilbert Lascault - Le regard d'un journaliste : Du fil à retordre, par Bruno Vouters - Points de vue historiques ...
Riferimento per il libraio : 6646
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Fossi Gloria
Ottocento italiano. La pittura. Ediz. illustrata
ill., br. Un dossier dedicato alla pittura italiana dell'Ottocento. In sommario: Premessa. Sfortuna e fortune dell'Ottocento italiano; Dall'Impero al Quarantotto; I decenni del Risorgimento; 1858-1870: Francia e Italia, primi intrecci cosmopoliti; Gli anni dell'Unità. Come tutte le monografie della collana Dossier d'art, una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utile quadro cronologico e di una ricca bibliografia.
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Fossier François e altri (Testi di)
Sergio Vacchi. Itinerario nei suoi miti 1948-1993
illustrazioni
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FOSSOMBRONI VITTORIO
Considerazioni Sopra Il Sistema Idraulico Dei Paesi Veneti.
[Veneto Idraulica ] (cm.28,5) Solido cartonato recente -pp.LXIV, 102 +1c. bianca +1c. con l'errata. Con 2 grandi tavv. f.t. ripiegate con più figure. prima edizione. Le tavole illustrano le operazioni di bonifica intorno a Venezia, Padova, Brenta e la campagna di Grosseto. Opera molto rara e importante come riferisce Cicogna: "il libro fu distribuito ad alcuni membri del IX congresso per ordine di sua maestà". Esemplare bellissimo a grandi margini. *Lozzi 5856 in nota, *Salvadori"bibliogr. aretina" 271; *Cini "scienziati aretini" n°70; * Cicogna 5345.[f48] Libro
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Foster Hal
Il ritorno del reale. L'avanguardia alla fine del Novecento
ill. Il testo spiega non solo come si è arrivati alla scena attuale, offrendo un'analisi degli ultimi quarant'anni di storia dell'arte (dal minimalismo al postmoderno, dalla pop art all'arte pubblica), ma rilegge anche l'arte dal dopoguerra ad oggi svelando i retroscena e le strategie di una società globale che ha favorito "una cultura visiva sempre più amministrata da un mondo dell'arte dominato da figure promozionali con scarso spirito critico, e da un mondo mediale di aziende di comunicazione e intrattenimento che non ha alcun interesse per qualsivoglia analisi critica."
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Foster Rhea 1900 1970 Dulles
The Road to Teheran; the Story of Russia and America 1781-1943 By Foster Rhea Dulles
Princeton N. J. : Princeton University Press 1944. 3rd Edition. Hardcover. Very Good. 8vo. Hardcover. No dust jacket. Good binding and cover. Clean unmarked pages. Ships daily. Princeton, N. J. : Princeton University Press hardcover
Riferimento per il libraio : 1205080052
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Foucart, Bruno
Olivier Debré à Boulogne-Billancourt
Centre culturel de Boulogne-Billancourt, 1988. In-4, agrafé sous couverture illustrée en couleurs, 14 pp. Avant-propos, par Georges Gorse - Entretien avec Olivier Debré, par Marilys de la Morandière et Bruno Foucart - Olivier Debré, oeuvres monumentales, 1965-1988.
Riferimento per il libraio : 5597
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Foucart, Bruno (préf.)
Constant Le Breton1895-1985
Musée Marmottan-Claude Monet, Paris, 1996. In-4, broché sous couverture illustrée en couleurs, 13 pp. - pl. Préface, par Arnauld d'Hauterives - L'art de Constant Le Breton, par Michel Mohrt - Comment situer Constant Le Breton, par Bruno Foucart - Trois extraits des souvenirs de Constant Le Breton : Regards en arrière. - Quelques réflexions sur l'époque ...
Riferimento per il libraio : 7881
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Foucault Michel
Il pensiero del fuori
br. "Il pensiero del fuori è il controcanto di Le parole e le cose. Se nel secondo di questi libri, infatti, Foucault analizzava, in modo mirabile, le strutture che permisero l'instaurarsi di un mondo tendente a definire, catalogare, ordinare, stabilire limiti, confini, mappature, nella più snella, ma non meno pregnante, riflessione/confronto con la scrittura di Maurice Blanchot, egli cerca di cogliere come le pratiche del discorso siano mutate e come le parole e le cose abbiano assunto un nuovo senso. Ciò che è mutato è il rapporto alla libertà. [...] Si tratta dunque di scrivere la libertà, di far sì che nella scrittura sia la libertà stessa a scrivere o, detto in altri termini, che la scrittura sia un atto di libertà e di liberazione. E Foucault, parlando dell'esperienza del fuori, indica esattamente una possibilità di svolta per il soggetto e per la sua liberazione." (Dallo scritto di Federico Ferrari)
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Foucault Michel
L'ordine del discorso e altri interventi
br. In questo saggio Foucault analizza le varie forme in cui in ogni società la produzione del discorso è al tempo stesso controllata e selezionata, in modo da scongiurarne i pericoli e da padroneggiarla. Il volume contiene anche la "planchette" di candidatura al Collège de France, intitolata "Titoli e lavori", in cui lo studioso offre una sintesi di tutte le sue ricerche anteriori, illustrando il cammino percorso fino ad allora e delinea alcuni dei problemi e dei campi che avrebbero dovuto essere oggetto delle sue indagini e del suo insegnamento negli anni a venire. A completare il saggio due interventi di Jules Vuillemin, autore della presentazione alla titolarità nel Collège di Foucault.
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Foucault Michel
La pittura di Manet
br. "Vorrei scusarmi di parlarvi di Manet, poiché in realtà io non sono uno specialista di Manet, e non sono neppure uno specialista di pittura, per cui è da profano che vi parlerò. E non ho affatto intenzione di parlarvi in generale di Manet: mi limiterò a presentarvi alcune sue tele che cercherò, se non di analizzare, almeno di spiegare in alcuni dei loro aspetti, tralasciando però quelli senza dubbio più importanti e meglio conosciuti." Il libro presenta il saggio di Foucault "La pittura di Manet", seguito dallo scritto "Manet e lo smarrimento dello spettatore" di Carol Talon-Hugon. Introduzione di Maryvonne Saison.
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Foucault Michel
La società disciplinare
brossura La prigione rappresenta un luogo che in Foucault è sempre stato al centro dell'attenzione, sia nei suoi corsi accademici al Collège de France, sia nella elaborazione della sua griglia analitica della disciplina, sia nel celebre testo "Sorvegliare e punire", sia infine nella sua pratica militante a fianco dei detenuti. Questo testo raccoglie una serie di articoli e interviste lungo tutto l'arco degli anni Settanta del secolo scorso. Il fil rouge che li lega è appunto la questione carceraria e, più in generale, la tenuta della nozione di disciplina messa alla prova con la condizione della società francese di quell'epoca. Ne emerge un Foucault sempre più attuale, che riesce a dirci qualcosa di interessante non solamente rispetto all'evoluzione del ruolo e della funzione disciplinare della prigione, oggi sempre più resa un contenitore entro il quale scaricare individui ritenuti a rischio per la sicurezza della popolazione, proprio allorquando sono le politiche sicuritarie a esaltare la sorveglianza e il controllo senza apportare un reale beneficio di tranquillità e felicità sociale. Foucault anticipa il destino di società ricche e potenti, come le nostre, che si sentono assediate e ossessionate da minacce costruite a tavolino e per le quali vengono dispiegate tecnologie sempre più invasive e raffinate che mutano tanto i discorsi quanto i dispositivi dei regimi di una democrazia autonominatasi liberale. Introduzione di Salvo Vaccaro.
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Foucault Michel
La verità e le forme giuridiche
brossura
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Foucault Michel
La vita degli uomini infami
br. Un'"antologia di esistenze", a riunire in un pugno di parole una serie di vite singolari, con le loro avventure e sventure: era il progetto a cui Michel Foucault pensava riesumando, dagli archivi delle prigioni e dei manicomi parigini, i documenti di internamento degli "uomini infami". Di quel lavoro restano solo queste poche pagine, che evocano individui ignobili e sconosciuti, reietti e opachi, strappati alla loro notte solo perché il potere li ha attesi al varco, ha scagliato su di essi il lampo della decisione che annichilisce. Potenza di un testo breve, e dell'inconfondibile prosa tersa e tagliente del grande filosofo francese, colui che con la sua opera più d'ogni altro ha trasformato per sempre il panorama intellettuale contemporaneo.
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Foucault Michel
Le parole e le cose. Un'archeologia delle scienze umane
br. Pubblicato per la prima volta in Francia nel 1966, "Le parole e le cose" costituisce uno spartiacque decisivo per la cultura e la filosofia del Novecento, una delle opere che più ha segnato il nostro modo di interpretare l'uomo e la società. In un percorso che parte dal Rinascimento per arrivare alla disarticolazione del sapere operata dalle scienze umane nel XX secolo, Michel Foucault si interroga sui codici fondamentali che definiscono lo nostra concezione della realtà: quali criteri governano i nostri schemi interpretativi, i nostri valori e le nostre azioni? Che cosa è possibile o impossibile pensare in una certa fase storica? Come si trasformano le forme del sapere nel passaggio da un'epoca alla successiva? Attraverso l'indagine di molteplici discipline - arte, storia naturale, grammatica, economia, biologia, filosofia, linguistica, antropologia, psicoanalisi - Foucault penetra i meccanismi che nel tempo determinano lo struttura e i confini del modo di pensare delle diverse società. E fa emergere le implicazioni pratiche e filosofiche connesse all'inevitabile transitorietà dei nostri sistemi di inquadramento del mondo: "Tentando di riportare alla luce questo profondo dislivello della cultura occidentale, non facciamo altro che restituire al nostro suolo silenzioso e illusoriamente immobile, le sue rotture, la sua instabilità, le sue imperfezioni".
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Foucault Michel
Questo non è una pipa
ill., br. Suggestiva e amabilmente bizzarra, irrazionale e un po' accademica, tutto sommato facile e tradizionale: così è apparsa il più sovente l'opera di Magritte a gran parte del pubblico e della critica. Per dissipare questi equivoci occorreva un estimatore d'eccezione come Michel Foucault, che in questo studio penetrante e articolato mette in luce con puntualità e chiarezza tutte le implicazioni figurative e filosofiche di una ricerca artistica tra le più importanti del secolo. Dopo avere mostrato le forti analogie che legano l'opera magrittiana a quelle, solo in apparenza lontane e più radicali, di Klee e di Kandinskij, l'autore di "Le parole e le cose" ci rivela la rottura decisiva compiuta dal pittore belga nei confronti di una tradizione plurisecolare. Il principio cardinale della pittura classica stabiliva un legame indissolubile tra verosimiglianza e rappresentazione, tra segno e cosa, secondo il dogma assoluto che " dipingere è affermare "; tutta l'opera di Magritte - di cui "Questo non è una pipa", qui analizzato in dettaglio, è un esempio tra i più probanti - costituisce un ribaltamento di quel principio, una sorta di liberazione della pittura dalla dittatura del verosimile e di una supposta realtà oggettiva di cui l'opera sarebbe supina imitazione.
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Foucault Michel
Storia della sessualità. Vol. 1: La volontà di sapere
br. "Questo volume apre una serie di studi che non pretendono di essere continui, né esaustivi; si tratterà di qualche sondaggio in un territorio complesso. Il sogno sarebbe un lavoro di lungo respiro, capace di correggersi a mano a mano che si sviluppa, aperto alle reazioni che suscita, alle congiunture che gli toccherà d'incontrare, e forse a ipotesi nuove. I lettori che si aspettassero di apprendere in che modo per secoli la gente ha fatto l'amore, o come è stato vietato di farlo - problema serio, importante, difficile -, rischiano di restare delusi. Non ho voluto fare una storia dei comportamenti sessuali nelle società occidentali, ma trattare un problema molto più austero e circoscritto: in che modi questi comportamenti sono diventati oggetti di sapere? Come, cioè per quali vie e per quali ragioni, si è organizzato questo campo di conoscenza che, con una parola recente, chiamiamo la sessualità? Quel che i lettori troveranno qui è la genesi di un sapere - un sapere che vorrei riafferrare alla radice, nelle istituzioni religiose, nelle forme pedagogiche, nelle pratiche mediche, nelle strutture familiari, là dove si è formato, ma anche negli effetti di coercizione che ha potuto avere sugli individui, una volta che li aveva persuasi del compito di scoprire in se stessi la forza segreta e pericolosa di una sessualità." (Dalla prefazione dell'autore all'edizione italiana)
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Foucault Michel
Storia della sessualità. Vol. 2: L' uso dei piaceri
br. "L'uso dei piaceri" è il secondo volume di quella "Storia della sessualità" di cui Michel Foucault aveva esposto ne "La volontà di sapere" il progetto iniziale: comprendere come, nelle società occidentali moderne, si era costituito qualcosa di simile a una "esperienza" della "sessualità", nozione familiare e tuttavia apparsa solamente all'inizio del diciannovesimo secolo. Parlare di sessualità come di un'esperienza storicamente singolare ha richiesto di ricostruire i percorsi del "soggetto desiderante", risalendo dall'epoca moderna fino all'Antichità classica. "L'uso dei piaceri", appunto, entra nel vivo della rappresentazione delle pratiche e delle teorie sessuali nella città greca, e dà così concreto avvio a un'opera storiografica dall'ambizione assolutamente unica: non più indagine parziale o settoriale sui problemi della sessualità, essa presenta globalmente la genealogia dell'esperienza più ignota, anche quando più esibita, della nostra cultura e della nostra storia, offrendoci al contempo una sorta di specchio delle radici più remote e cancellate della logica degli odierni comportamenti sessuali.
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Foucault Michel
Storia della sessualità. Vol. 3: La cura di sé
br. Per parlare di sessualità Foucault ha ricostruito i percorsi del "soggetto desiderante", risalendo dall'epoca moderna fino all'antichità classica ("L'uso dei piaceri") e procedendo poi ai primi due secoli della nostra era nel mondo greco-romano ("La cura di sé"). In questo periodo storico, forse per la prima volta si affermano preoccupazioni e valori individualistici, un'attenzione nuova al privato, una moralità personale autonoma, ormai sganciata dalla sfera pubblica e non ancora inserita in una visione totalizzante del divino e della relazione dell'uomo a esso. Questo libro attraversa con intelligenza e originalità i documenti di un'epoca eccezionalmente fertile: dalla trattazione dei sogni a sfondo sessuale di Artemidoro, ai trattati di medicina di Galeno, alla meditazione di Epitteto, Marco Aurelio, Seneca. "La cura di sé" è il terzo volume di quella "Storia della sessualità" di cui Michel Foucault aveva esposto ne "La volontà di sapere" il progetto iniziale: comprendere come, nelle società occidentali moderne, si sia costituito qualcosa di simile a una "esperienza della sessualità", una nozione ormai a noi familiare e che tuttavia è apparsa solamente all'inizio del diciannovesimo secolo.
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Foucault Michel
Sull'origine dell'ermeneutica del sé. Due conferenze al Dartmouth College
br. Il 17 e il 24 novembre del 1980, Michel Foucault pronunciò al Dartmouth College, nel New Hampshire, due conferenze, ancora inedite in Francia, con il titolo "Subjectivity and Truth" e "Christianity and Confession". La prima conferenza costituisce un tentativo di collocare in una prospettiva storica il peso e la specifica morfologia che caratterizzarono l'esame di sé e la confessione a partire dall'epoca greca ed ellenistica. Nella seconda, dopo aver riassunto le differenze tra le varie forme di rapporto a sé nell'antichità greco-romana e le due diverse "tentazioni" del cristianesimo (quella "ontologica" e quella "epistemologica"), Foucault si chiede se per noi oggi non sarebbe meglio fare piazza pulita del problema della scoperta e dell'interpretazione del sé, per aprire così lo spazio a una "politica di noi stessi". Una conclusione che richiama ciò che Foucault aveva già detto nella prima conferenza, alludendo a una fondamentale dimensione "politica" connessa al suo progetto di una genealogia del soggetto occidentale. Il volume è a cura di "mf/materiali foucaultiani".
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Foucault Michel
Tecnologie del sé
brossura Oltre alla ricostruzione delle tecniche della formazione del sè dalla Grecia antica all'età cristiana, si troverà qui il frutto di una ricerca collettiva che spazia dall'introduzione in Occidente delle tecniche orientali del sè al loro confronto con la tradizione puritana, per finire con un paragone tra il metodo di Foucault e quello di Freud.
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Foucault Michel; Dal Lago A. (cur.)
Il filosofo militante. Archivio Foucault. Vol. 2: Interventi, colloqui, interviste. 1971-1977
br. Tra il 1971 e il 1977 Michel Foucault elabora alcune delle sue ricerche più note sui saperi e i poteri dell'età moderna. L'archeologo della scienza e della letteratura diviene il "paziente archivista" delle pratiche politiche e disciplinari che si prolungano fino alle soglie del nostro tempo. Foucault indaga le diverse forme del potere moderno nella sua attitudine a controllare, definire e fornire un'identità agli individui. Questo volume raccoglie saggi come "La vita degli uomini infami", la conferenza "La verità e le forme giuridiche", interviste e tavole rotonde in cui il metodo filosofico e storico viene sottoposto al banco di prova delle questioni di ogni giorno. Ecco allora un Foucault spesso inedito, che non disdegna di esprimersi sui suoi rapporti con il marxismo e la psicoanalisi, sul senso delle istituzioni educative e universitarie, sulla medicina contemporanea e soprattutto sulle lotte dei dannati della Terra. Un filosofo, come è documentato nella "Cronologia" e in alcuni testi in appendice, che non si sottraeva all'attività militante e ai manganelli quando si trattava di "dire la verità del potere".
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Foucault Michel; Dalla Vigna P. (cur.)
Poteri e strategie. L'assoggettamento dei corpi e l'elemento sfuggente
brossura
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Foucault Michel; Galzigna M. (cur.); Gros F. (cur.)
Il coraggio della verità. Il governo di sé e degli altri II. Corso al Collège de France (1984)
br. Quello del 1984 è l'ultimo corso tenuto da Michel Foucault al Collège de France. Già malato, comincia le lezioni solo a febbraio per terminarle alla fine di marzo. Muore pochi mesi dopo, il 25 giugno. Queste circostanze gettano una luce particolare sul corso, che si è portati a leggere come una sorta di testamento spirituale, dove il tema della morte ricorre frequentemente. Il corso prosegue e radicalizza le analisi condotte l'anno precedente. Anche qui, la domanda centrale ruota intorno alla funzione del "dire-il-vero" e al ruolo che la verità riveste nell'ambito della politica e dei rapporti di potere. Si tratta in sostanza di stabilire, nell'ambito della democrazia, un certo numero di condizioni etiche che sono irriducibili alle regole formali del consenso ma che fanno appello alla dimensione morale individuale: il coraggio di fronte al pericolo e la coerenza. Foucault ritorna alle radici della filosofia greca, rivalutandone l'idea di democrazia contrapposta a ogni forma di tirannia, antica e moderna. Nella morte di Socrate non emerge la paura di morire, ma l'angoscia di non poter portare a compimento la propria "missione essenziale", il compito che dà senso a una vita. Attraverso una rivalutazione del pensiero dei cinici viene sottolineata sia l'importanza di un radicale ritorno all'elementarità dell'esistenza sia lo "scandalo della vita vera": al tempo stesso provocazione pubblica e pratica filosofica, che comporta un accoglimento dell'essenzialità delle cose.
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Foucault Michel; Gros F. (cur.)
Il governo di sé e degli altri. Corso al Collège de France (1982-1983)
br. Nel corso che tiene nel 1983, Michel Foucault, già malato, continua la sua rilettura della filosofia antica e inaugura la ricerca sulla nozione di parresia (dire la verità, parlar franco). L'attività della parresia si configura come pratica di libertà, collocata in uno spazio di "esteriorità" rispetto alle istanze di potere. Attraverso lo studio di questa nozione, Foucault torna a interrogarsi sul significato di cittadinanza nella Grecia antica e mostra come il "coraggio della verità" - assolutamente evidente nella posizione antagonista dei cinici - costituisca il fondamento etico dimenticato della democrazia greca. Con la decadenza della polis, il coraggio della verità si trasforma e diventa il modo con cui il filosofo esercita la sua direzione sulla formazione dell'anima del principe e quindi sul governo degli altri. Nel rileggere i pensatori greci, Foucault costruisce una figura di filosofo in cui si riconosce: ciò che va definendo è la propria appartenenza alla modernità, il proprio ruolo di filosofo, il proprio modo di pensare e di essere.
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Foucault Michel; Gros F. (cur.)
L'ermeneutica del soggetto. Corso al Collège de France (1981-1982)
br. Nel 1982, Michel Foucault dedica il suo corso al Collège de France alla "cura di sé". In senso stretto per Foucault si tratta di passare in rassegna le grandi scuole filosofiche dell'antichità, mettendo in luce l'importanza che il pensiero greco prima, e latino poi, assegnavano al principio di "avere cura di se stessi", di occuparsi attivamente della propria crescita spirituale e di "allenarsi" ad affrontare gli eventi futuri senza lasciarsi intimorire e senza lasciarsi trascinare dalle emozioni che tali eventi avrebbero potuto suscitare. Ma l'intento di Foucault non è circoscritto alla ricostruzione storico filosofica: ciò che gli preme mettere in luce è la precarietà dei modi attraverso cui avviene, all'opposto, la formazione dell'uomo moderno.
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Foucault Michel; Gros F. (cur.)
Storia della sessualità. Vol. 4: Le confessioni della carne
br. "Le confessioni della carne" è il quarto e ultimo volume della "Storia della sessualità" ed è l'atto conclusivo, quello che ci permette di seguire la direzione del pensiero di Foucault alla fine della sua vita e chiude una delle più grandi riflessioni dell'Occidente. Nella ricerca sulla costituzione del soggetto nel mondo antico, qui l'attenzione si sposta alle regole e alle dottrine elaborate dai Padri della Chiesa, tra il II e il IV secolo. Attraverso una serie di incursioni nella dottrina cristiana, Foucault fa dunque emergere le progressive discontinuità rispetto alla filosofia stoica ed ellenistica, e la creazione di un rapporto del tutto nuovo tra il soggetto e la verità che prevede sofisticate tecnologie del sé. Le trasformazioni del concetto di peccato e di colpa, inscritti ormai nella struttura umana, faranno nascere così un "soggetto del desiderio" che dominerà la morale cristiana dei secoli successivi e poi tutta la storia occidentale.
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Foucault Michel; Marchetti V. (cur.); Salomoni A. (cur.)
Gli anormali. Corso al Collège de France (1974-1975)
br. Sulle basi di numerose fonti teologiche, giuridiche e mediche, Foucault affronta il problema di quegli individui "pericolosi" che, nel corso del XIX secolo, sono stati definiti "anormali". Definisce le tre figure principali dell'anormalità: il mostro umano, antica nozione cui quadro di riferimento erano le leggi della natura e le norme della società; l'individuo da correggere, di cui si fanno carico i nuovi dispositivi di disciplinamento del corpo; l'onanista, che è oggetto, già dal XVIII secolo, di una campagna indirizzata al controllo della famiglia moderna. Per Foucault l'individuo anormale deriva dell'eccezione giuridico-naturale del mostro, dalla moltitudine degli incorreggibili e dal segreto delle sessualità infantili.
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Foucault Michel; Moscati A. (cur.)
Utopie. Eterotopie
br. Il volume presenta la traduzione italiana di due conferenze di Michel Foucault tenute alla radio nel dicembre del 1966 e pubblicate in Francia su CD nel 2004. In queste due conferenze il filosofo francese, passando in rivista luoghi fantastici e quotidiani, remoti e iperreali, si interroga sul rapporto, spesso conflittuale, fra il corpo e lo spazio in vari ambiti: nella vita privata, nella vita pubblica, nelle arti visive e nell'architettura. Scritte in uno stile semplice, vivace e ironico, le due conferenze anticipano alcune delle idee che Foucault avrebbe sviluppato negli scritti degli anni '70, soprattutto in "Sorvegliare e punire". Nonostante la ricchezza concettuale, il volume si rivolge a un pubblico ampio e non solo a quello specializzato in filosofia.
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Foucault Michel; Polidori F. (cur.)
Conversazioni. Interviste di Roger-Pol Droit
brossura Tre interviste rilasciate da Michel Foucault in un momento decisivo per le sue ricerche - è stato da poco pubblicato "Sorvegliare e punire" - e una testimonianza del giornalista Roger-Pol Droit, suo amico, che le ha raccolte. Sono gli ingredienti di questo libro, nel quale vengono a precisarsi i contorni, anche personali, di uno degli intellettuali più importanti del Novecento. Inutile chiedere a Foucault dove si colloca, in quale ambito disciplinare si dispongono le sue ricerche, quali sono le premesse ideologiche del suo lavoro: le sue risposte lo vedranno sempre sottrarsi a una precisa appartenenza, a una identificazione, persino a una istanza di identità. Eppure, attraverso gli abili e talvolta addirittura beffardi smarcamenti, Foucault lascia trapelare una serie di indizi suggestivi, intriganti, ma soprattutto preziosi per chi voglia mettersi sulle tracce di una ricerca sistematicamente rivolta alla costruzione di strumenti in grado di produrre effetti di libertà.
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