|
Santayana George; Patella G. (cur.)
Che cos'è l'estetica?
br. In questo breve scritto del 1904, che qui presentiamo in traduzione italiana, Santayana sintetizza mirabilmente la propria visione dell'estetica, che aveva già trovato un'ampia formulazione nel suo capolavoro giovanile, The Sense of Beauty (1896). Lungi dall'essere un ambito isolato da ogni altro fenomeno vitale e culturale e dall'essere irrigidita in una mera dottrina speciale, l'estetica - secondo Santayana - affonda le radici nella dimensione spontanea e immediata dell'intera esperienza, rivendicando così una sorta di primato dell'estetico, il primato cioè di quel senso dell'immediato, del non adulterato, dell'istante fatto dell'esperienza. Integrare la bellezza e l'arte, così come ogni altra attività umana, con la vita, restituire ad esse quella affermatività, quella forte vitalità del precategoriale dal quale sorgono: ecco forse l'obiettivo di fondo del pensiero estetico di Santayana. Il testo è preceduto da una introduzione che delinea il profilo intellettuale di Santayana ed è seguito da una postfazione che colloca e interpreta l'opera nell'insieme del suo pensiero.
|
|
Santayana George; Patella G. (cur.)
Che cos'è l'estetica?
br. In questo breve scritto del 1904, che qui presentiamo in traduzione italiana, Santayana sintetizza mirabilmente la propria visione dell'estetica, che aveva già trovato un'ampia formulazione nel suo capolavoro giovanile, The Sense of Beauty (1896). Lungi dall'essere un ambito isolato da ogni altro fenomeno vitale e culturale e dall'essere irrigidita in una mera dottrina speciale, l'estetica - secondo Santayana - affonda le radici nella dimensione spontanea e immediata dell'intera esperienza, rivendicando così una sorta di primato dell'estetico, il primato cioè di quel senso dell'immediato, del non adulterato, dell'istante fatto dell'esperienza. Integrare la bellezza e l'arte, così come ogni altra attività umana, con la vita, restituire ad esse quella affermatività, quella forte vitalità del precategoriale dal quale sorgono: ecco forse l'obiettivo di fondo del pensiero estetico di Santayana. Il testo è preceduto da una introduzione che delinea il profilo intellettuale di Santayana ed è seguito da una postfazione che colloca e interpreta l'opera nell'insieme del suo pensiero.
|
|
SANTELLI Arnolfo
LUCIO D'AMBRA. L'ultimo dei romantici. L'uomo, lo scrittore, il cavaliere di bontà, nelle memorie narrate e commesse a uno dei piu’ prediletti amici.
In-8 p., brossura, sovracoperta, pp. 210 con illustrazioni in bianco e nero. Buono stato (good copy).
|
|
Santeroni Maddalena; Miliani Donatella
La cuoca di D'Annunzio. I biglietti del Vate a «Suor Intingola». Cibi, menù, desideri e inappetenze al Vittoriale
ill., br. Per quasi vent'anni Gabriele d'Annunzio comunicò con la sua cuoca per mezzo di una miriade di piccoli biglietti, inviati a ogni ora del giorno e della notte. Messaggi maliziosi, coloriti e affettuosi, indirizzati da d'Annunzio (o meglio dal "Padre Priore", come spesso il poeta, nell'insolita corrispondenza, amava firmarsi) alla fedelissima Albina Lucarelli Becevello, alias "Suor Intingola": l'unica donna con cui d'Annunzio visse in assoluta sintonia - e castità dagli anni veneziani al buen retiro finale nello splendido Vittoriale di Gardone Riviera. Sono decine e decine i biglietti per Albina a cui il Vate ha affidato, in ogni momento della giornata, le sue imprevedibili richieste culinarie: costolette di vitello e frittata, cannelloni e patatine fritte, pernice fredda, biscotti e cioccolata, ma soprattutto uova sode, sicuramente l'alimento preferito da d'Annunzio, che ne andava così ghiotto da paragonarne gli effetti a quelli di una "estasi divina". Salutista attentissimo alla forma fisica, oltre che raffinato gourmet, d'Annunzio alternava infatti giorni di digiuno quasi completo a scorpacciate disordinate e compulsive, spesso provocate dall'arrivo di qualche amante. Erano quelli i momenti in cui il poeta si sbizzarriva maggiormente in dettagliate disposizioni culinarie, con modi ora scherzosi e poetici ora più perentori, indirizzate alla fidata "Suor Intingola", sempre pronta a preparare sul momento elaborati menù in cui eros e cibo si combinavano in un sodalizio perfetto.
|
|
Santi Giulia
Sul materialismo leopardiano. Tra pensiero poetante e poetare pensante
brossura
|
|
Santi Massimiliano
La stele di Axum. Da bottino di guerra a patrimonio dell'umanità. Una storia italiana
brossura Questa è la storia del monumento noto ai romani come obelisco di Axum, una stele funeraria di "granito bigio africano", dell'altezza di circa 23,5 metri e del peso di circa 152 tonnellate, proveniente dagli altopiani etiopici, o meglio dall'antica città di Axum, la "seconda Gerusalemme". Dopo la fine della guerra di occupazione italiana e la proclamazione dell'impero, il monumento, che giaceva in terra in cinque pezzi, fu prelevato e trasportato, tra grandi difficoltà, da Axum a Massaua, sul Mar Rosso, superando una distanza di circa 400 chilometri a forti dislivelli, lungo strade con curve a raggi minimi; di lì raggiunse l'Italia via mare e fu ricomposto nella Capitale, al Circo Massimo, ed inaugurato il 31 ottobre 1937, come splendida preda di guerra. Il trattato di pace del 1947 prevedeva per l'Italia l'obbligo di restituire, entro diciotto mesi, tutte le opere d'arte, gli archivi e gli oggetti di valore religioso o storico appartenenti all'Etiopia o ai suoi cittadini e portati in Italia dopo il 3 ottobre 1935, data di avvio della guerra di occupazione. La restituzione della stele di Axum, sostenuta a partire dagli anni Novanta, oltre che dalla mobilitazione etiopica, anche da una campagna internazionale, si è perfezionata il 25 aprile 2005, con un lungo e travagliato percorso diplomatico, spesso condizionato da omissioni e reticenze politiche, oltre che da vere o presunte difficoltà tecniche e finanziarie. Introduzione di Angelo Del Boca.
|
|
Santiloni M. (cur.)
I due secoli di Nievo. Ascendenze e reminiscenze sette-ottocentesche
br. Il volume raccoglie gli Atti della Giornata di Studio svoltasi il 19 novembre 2014 presso l'Università degli Studi "Tor Vergata".
|
|
Santiloni M. (cur.)
Io nacqui veneziano e morrò per la grazia di Dio italiano. Ippolito Nievo negli scritti autografi verso l'unità d'Italia. Atti del convegno (Roma, 16 marzo 2011)
brossura
|
|
Santiloni M. (cur.)
Ippolito Nievo traduttore e tradotto
br. Ippolito Nievo già all'inizio del XIX secolo, con M.me de Stael, perorava «l'utilità delle traduzioni» per avvicinare l'Italia all'Europa evoluta e civile. E proprio i patrioti volevano collegarsi alle altre lingue e letterature europee, mentre, paradossalmente, erano i puristi, apparenti difensori dell'italianità, a essere austriacanti. Nievo traduce da poeta i poeti e gli scrittori ma, insieme, da poeta e da scrittore, viene tradotto, talora sorprendentemente come una sorta di best-seller: è il caso della traduzione delle "Confessioni d'un italiano" in Spagna. Il volume studia la vocazione di Nievo come traduttore dal francese e dal tedesco di autori come Victor Hugo e Heine, ma anche il fenomeno delle prime traduzioni "internazionali" dello scrittore friulano.
|
|
Santiloni M. (cur.)
Ippolito Nievo: l'avventura del romanzo. Atti della Giornata di studio(Roma, 11 aprile 2013)
br. Eroe dell'Italia Risorgimentale, Ippolito Nievo da sempre suscita l'interesse dei letterati per la sua duplice veste di scrittore e soldato. Il volume "L'avventura del romanzo", curato dalla presidente della fondazione dedicata al patriota veneto, si inserisce a pieno titolo tra i più interessanti saggi sull'autore, raccogliendo le riflessioni di autorevoli accademici. A introdurre il volume è Roberto Bigazzi il quale, dopo un excursus sui romanzi della prima metà dell'Ottocento, propone un confronto tra le "Confessioni" e il romanzo storico "Waverley", nel quale Walter Scott tematizza il conflitto tra realtà e ideali creando così una versione popolare del romanzo di formazione. Si prosegue con il testo di Ugo Maria Olivieri sull'evoluzione dello schema del romanzo durante il periodo rivoluzionario, che pone al centro la figura del giovane e il suo impegno a comporre assieme agli altri la società civile. Interessanti anche il saggio di Simone Casini sul passaggio dall'idillio della novella "Il Varmo" alle "Confessioni" e l'articolata trattazione di Giulio de Jorio Frisari sul problema complesso del rapporto tra le fonti e l'opera dell'autore risorgimentale. A concludere il volume è la riflessione di Fabio Pierangeli sulla dimensione del romanzo breve di Nievo, in particolare sul "Barone di Nicastro", e sulla sua vena satirica.
|
|
Santiloni M. (cur.)
Stanislao Nievo a Roma. Narrativa e cultura del secondo Novecento
br. Stanislao Nievo, discendente del grande Ippolito, è stato uno dei protagonisti del secondo Novecento. Dopo un periodo vissuto all'ombra, anche stilistica, del proprio avo, la sua scrittura ha intrapreso un personalissimo percorso, un viaggio, e non è solo un modo di dire: i suoi scritti nascono in luoghi lontani, e soprattutto allora poco frequentati, come la Papua Nuova Guinea, con le sue isole, e la New Ireland, dove Nievo insegue una storia ottocentesca di immigrazione europea. Nel corso della sua carriera letteraria Stanis viaggia in tutto il mondo, fino all'Antartide, ma il luogo a cui è più legato resta Roma: è lì che poggia la valigia, ogni volta che torna in Italia; alla Roma, caput mundi, alla Roma città eterna è dedicata l'ultima sua opera, Canto di Pietra. Al legame viscerale e profondo di Stanislao Nievo con la Capitale è dedicato anche questo volume. All'interno vari contributi di importanti letterati ed esperti di letteratura italiana: Giorgio Patrizi: Stanislao Nievo nella Roma del "boom": società, cultura e politica Fabio Pierangeli: Volti di Roma femminile. Mater Matuta contro Circe nell'Aurora di Stanislao Nievo Anna Pozzi: Stanislao Nievo al Premio Strega Ugo Olivieri: Stanislao Nievo e il paesaggio Giulio de Jorio Frisari: Canto di pietra: gli archetipi Alberto Manodori Sagredo: Le immagini fotografiche del Canto di Pietra Sabino Caronia: Gli ultimi cavalieri dell'Apocalisse.
|
|
Santiloni M. (cur.)
Stanislao Nievo all'incrocio delle arti. Letteratura, cinema, fotografia. Atti della Giornata di studio (Roma, 7 aprile 2016)
br. "Questa settima Giornata di Studio, dedicata a Stanislao Nievo nel decimo anniversario dalla sua scomparsa, vuole in qualche modo dare atto dei suoi molti talenti. In alcuni interventi leggerete delle sue capacità di giornalista e di narratore e quindi dei sui romanzi e racconti pluripremiati, in cui fin dalla prima prova, mi riferisco a Il prato in fondo al mare, Premio Campiello 1975, inaugura, se così si può dire, un nuovo modo di narrare dove la precisione dell'indagine scientifica si intreccia alla scrittura creativa, fantastica, componendo un tutt'uno che diventerà un po' la cifra originale di tutte le sue opere. In altri, invece, leggerete dei suoi progetti innovativi come i Parchi Letterari, in cui c'è una forte commistione tra letteratura e territorio o meglio tra letteratura e paesaggio culturale. Nievo ideò il progetto per promuovere, difendere e proteggere, con l'ausilio di uno scrittore famoso, le tante piccole e preziose località del nostro bel Paese; in anticipo sulle direttive dell'Unione Europea, ratificate dall'Italia nel 2006, più di dieci anni dopo la nascita dei Parchi Letterari." (dalla prefazione)
|
|
Santiloni M. (cur.)
Stanislao Nievo e le scritture di viaggio. Atti della giornata di studio (Roma, 15 aprile 2015)
br. "Il Convegno Nievo che qui si presenta è quello giunto alla quinta tappa. E, sempre più, di un percorso si tratta, lungo un cammino segnato dalla collaborazione continua e costante, intensa e estesa, della Fondazione Ippolito e Stanislao Nievo con l'Università di Roma "Tor Vergata". Ippolito, dunque, e Stanislao ovvero Stanìs, come ormai tutti noi lo chiamiamo per familiarità crescente e non solo per troppo indebita confidenza. A Stanìs è dedicato questo volume, alle sue 'storie di viaggio', che rendono il Viaggio una vicenda vitale, degna di essere raccontata e, quindi, una Storia. Ma Stanìs ci insegna che anche la Storia si concretizza, attraverso lo Stile del racconto, nella forma del Viaggio. I contributi qui raccolti indagano il tema centrale da molti e variegati punti di vista e con molte e variegate cornici ermeneutiche. Il risultato è, ancora una volta, un acquisto sicuramente originale che, mentre tributa al pronipote di Ippolito un giustificato riconoscimento, esalta l'ininterrotta attività poietica dei Nievo" (dall'Introduzione di Rino Caputo).
|
|
Santini Aldo
Il Carducci maremmano
ill.
|
|
SANTINI Pier Carlo
ROSAI.
In-4 gr., tela editoriale, sovracoperta, pp. 256, con un ricco apparato iconografico di 523 illustrazioni, cosi’ suddivise: 50 tavole a colori applicate alla pagina nel testo, 160 tavole in bianco e nero, 168 riproduzioni di quadri (in formato ridotto), 125 disegni, 20 fotografie, fac-simili, documenti. Seconda edizione. In ottimo stato.
|
|
Santini Pier Carlo (a cura di)
Arte in Italia 1935-1955
909 illustrazioni a colori e in nero
|
|
SANTINI Pier Carlo (A cura di)
IL PAESAGGIO DEL '900.
In-4 p., tela editorale, sovracoperta, pp. 359 con 245 illustrazioni in bianco e nero e a colori nel testo. In buono stato (good copy).
|
|
Santo Domingo, (Joseph Hippolyte de)
London wie es ist oder Gemälde der Sitten, Gebräuche und Charakterzüge der Engländer; Anekdoten und Bemerkungen, diese Nation und ihre Regierung betreffend. Eine Fortsetzung der Sittengemälde "Rom" und "Paris wie es ist." Von Santo Domingo. Frei übersetzt von M-r.
Leipzig, Magazin für Industrie und Literatur, 1826. VIII, 196 Seiten. Pappband der Zeit mit goldgeprägtem Rückenschild. Älteres Namensschild eines Vorbesitzers auf Innendeckel montiert, sonst sehr sauberes Exemplar.
Referenz des Buchhändlers : 704268
|
|
Santoli Carlo
Gabriele D'Annunzio. La musica e i musicisti
ill.
|
|
Santoni Ilvo; Wittum Nicola
Vallombrosa 1638-1866. Tracce di viaggiatori del Grand Tour
ill., br. Da tutto il mondo a Firenze, nei secoli XVII-XIX, e da qui, quando in estate la città si fa pesante per l'afa, ai mille metri di Vallombrosa... 18 miglia; due terzi del viaggio in carrozza, poi a cavallo, sulla treggia o a piedi, in compagnia di grandi personaggi... con i beni abbaziali che ti vengono incontro: prima la villa-fattoria di Paterno (con vigne, olivi, alberi da frutto... tutto perfettamente coltivato), poi Tosi con il vallone del Vicano, il pittoresco mulino, il borgo di pigionali, i castagneti, infine le abetaie e l'ultimo miglio di viale alberato circondato dai declivi dei prati pascolati da bestiame... ed ecco l'abbazia, che tu abbracci con lo sguardo insieme alle abetaie e alle cime coperte di faggi che la proteggono e la sovrastano. Questa la spedizione/avventura alla quale sei invitato per scoprire quanto quel paesaggio culturale ha ispirato a tali personaggi in opere grafiche e letterarie.
|
|
Santoni Manuela
Jane Austen
ill., ril. "Cassandra, ti ricordi di quando eravamo piccole? Tu eri bravissima a ricamare e a disegnare. E poi eri sempre a tuo agio in quegli scomodi vestiti da dama che ci facevano mettere ai balli. Io ero negata in tutto. Ero la disperazione di nostra madre. Ma quando papà mi diede le chiavi della sua biblioteca il mio cuore si riempì di gioia. In mezzo a tutti quei libri! Non vedevo l'ora di leggerli tutti! In essi finalmente trovai la libertà. Con loro potevo essere in ogni luogo e in ogni tempo." Jane Austen, ormai prossima alla morte a soli 42 anni, ripercorre la propria giovinezza scrivendo una lunga lettera alla sorella Cassandra. Ricorda la sua infanzia di bambina cresciuta in mezzo ai libri, poco incline alle maniere consoni alle dame dell'epoca, ma incredibilmente dotata come narratrice. La scrittura e i libri sono tutta la sua vita, pari forse solo all'amore per il giovane Tom Lefroy.
|
|
Santoni Manuela
Le sorelle Brontë
brossura
|
|
Santoriello Pietro
I tavolari «della Cava» nella Costa d'Amalfi. Case, acquedotti, terreni terrazzati negli apprezzi del Settecento (1714-1792)
ill., br. L'autore ha raccolto in questo libro le perizie di apprezzo più significative, redatte nel corso del XVIII secolo dai tavolari "della Cava" - con approssimazione, l'attuale città di Cava de' Tirreni -, di immobili distribuiti tra i comuni di Vietri sul Mare e Atrani. Il contenuto di tali documenti verte sul ruolo e l'importanza delle risorse idriche per la nascita e lo sviluppo delle attività manifatturiere nelle valli della Costa di Amalfi. Il materiale scientifico proposto riporta termini dialettali, usi, descrizioni di manufatti ed edifici ormai dimenticati, o scomparsi, che il lettore di maggior esperienza potrà forse ricordare. È da considerarsi impossibile il confronto tra il lavoro del XXI secolo e le attività febbrili, le fatiche esorbitanti - ma anche l'ingegno delle antiche maestranze, purtroppo anonime - compiute da generazioni di contadini, muratori e altri artigiani che nel corso dei secoli hanno "inventato", costruito - non solo dal punto di vista materiale - e provveduto alla costante manutenzione dell'impareggiabile, quanto fragile, paesaggio della riviera amalfitana.
|
|
Santoro Claudio
FEyERAbEND DaDA!
br. Il Grande Novecento vede il succedersi di eventi epocali e, allo stesso modo, anche la Scienza del secolo è proiettata a segnare per sempre l'umanità. Tuttavia, la vita di Paul Feyerabend si svolge oltre i canoni imposti dalla Storia e dalla Scienza con la lettera maiuscola. È un'altalena che oscilla verso i poli autentici di un'esistenza e come tale è disseminata di malanni pericolosi e straordinarie cure, nient'affatto ortodosse. Il suicidio della madre, la "grande D.", l'incomprensione dell'accademia scientifica e della massa si accompagnano ogni volta alla fedeltà di Spund, al gusto per il trash e all'Anarchia. Sofferenza e gioia si mescolano in un guazzabuglio Dada! che si dipana in forma leggera e quasi canzonatoria del vivere: Anything Goes, as long as no one is suffering. Da questo intreccio emergerà a chiare lettere soltanto l'Amore per Grazia.
|
|
Santoro Claudio
FEyERAbEND DaDA!
br. Il Grande Novecento vede il succedersi di eventi epocali e, allo stesso modo, anche la Scienza del secolo è proiettata a segnare per sempre l'umanità. Tuttavia, la vita di Paul Feyerabend si svolge oltre i canoni imposti dalla Storia e dalla Scienza con la lettera maiuscola. È un'altalena che oscilla verso i poli autentici di un'esistenza e come tale è disseminata di malanni pericolosi e straordinarie cure, nient'affatto ortodosse. Il suicidio della madre, la "grande D.", l'incomprensione dell'accademia scientifica e della massa si accompagnano ogni volta alla fedeltà di Spund, al gusto per il trash e all'Anarchia. Sofferenza e gioia si mescolano in un guazzabuglio Dada! che si dipana in forma leggera e quasi canzonatoria del vivere: Anything Goes, as long as no one is suffering. Da questo intreccio emergerà a chiare lettere soltanto l'Amore per Grazia.
|
|
Santoro Michele
MICHELE CHI?.
Baldini&Castoldi, 1996. In-8, brossura, pp. 311. In ottimo stato.
|
|
Santorre di Santa Rosa A cura di M. Montersino.
Ricordi, 1818-1824 (Torino, Svizzera, Parigi, Londra).
cm. 17 x 24, xx-112 pp. Centro di studi di letteratura italiana in Piemonte ?Guido Gozzano - Cesare Pavese? - Saggi e testi Il volume raccoglie i pensieri e le annotazioni (in buona parte materiale inedito) di Santorre di Santa Rosa durante gli anni dell?esilio, in Svizzera, poi a Parigi e infine a Londra. Dal testo emerge il ritratto di un personaggio che va al di l? della tradizionale rappresentazione del patriota risorgimentale; Santorre si rivela in molti aspetti meno noti della sua personalit? e nello stesso tempo ci offre una piccola galleria di personaggi, famosi e non, da lui incontrati in quelli anni di duro esilio. This is a collection of the thoughts and notes (the majority of which are to date unpublished) of Santorre di Santa Rosa during his exile in Switzerland, Paris and finally London. What emerges is a portrait of this personage that goes beyond the traditional image of a Risorgimental patriot; the lesser known aspects of Santorre?s character are revealed and at the same time we are offered a small gallery of personalities, not all famous, that he met during his exile. 260 gr. xx-112 p.
|
|
SANZIN Bruno G.
BENEDETTA AEROPOETESSA AEROPITTRICE FUTURISTA.
In-8 (mm. 241x168), brossura originale con titolo in rosso e blu, pp. 25. Vi sono contenuti tre saggi su tre opere della scrittrice e pittrice Benedetta (Benedetta Cappa Marinetti) i.e. “Le forze umane (romanzo astratto del 1924) - Viaggio di Gararà (romanzo cosmico del 1931) e Astra e il sottomarino (Vita trasognata del 1935)”. Così Salaris, p. 23. Cfr. Falqui, p. 55. Esemplare ben conservato.
|
|
SANZIN Bruno G.
INFINITO. (Parabola cosmica). Presentazione futurista di F.T. Marinetti. Copertina di Enrico Prampolini.
In-16 gr., bella brossura originale figurata a colori, pp. 122,(6). Il testo di Marinetti è intitolato "Bruno Sanzin e il suo 'Infinito'". "Edizione originale". A pag. 3 la dedica stampata: “Al caro e illustre amico F.T. Marinetti, scoppio di genialità futurista sul mondo vegetante”. A pag. 121 la parolibera “scoppio” in inchiostro rosso. Cfr. Salaris, p. 64 - Falqui, p. 73 - Cammarota, F.T. Marinetti, p. 154, n. 112 - Salaris, Storia del futurismo, p. 231 e 234: “Con la ‘parabola cosmica’ "Infinito" (1933) il triestino Bruno Sanzin realizza un poema filosofico sul conflitto tra positivo e negativo, in cui campeggiano anche raffigurazioni astratto-geometriche (bella la copertina di Prampolini)”. Molto ben conservato.
|
|
Sanò Laura
Donne e violenza. Filosofia e guerra nel pensiero del '900
brossura
|
|
Sanò Laura
Donne e violenza. Filosofia e guerra nel pensiero del '900
brossura
|
|
Sanò Laura
Metamorfosi del potere. Percorsi e incroci tra Arendt e Kafka. Nuova ediz.
ril. Come è stato possibile l'Olocausto? Come "spiegare" razionalmente ciò che sembra eccedere ogni misura razionale? Si situa in questo contesto problematico l'incontro di Hannah Arendt con Franz Kafka. Storicamente documentato da una conferenza tenuta nel 1944 a Mount Holykoke, a pochi mesi dalla fine della seconda guerra mondiale, e dalla scoperta della tragedia del genocidio, il rapporto con lo scrittore praghese si rivela essere cruciale nel progetto teorico perseguito da Arendt. Secondo la filosofa, Kafka ha compreso fino in fondo - ed espresso mediante parabole - un assunto che ella aveva condiviso, attraverso un'adesione non solo intellettuale, ma anche psicologica ed emotiva. Aveva individuato nell'uomo, nell'enigma dell'uomo, nell'imperscrutabilità della sua essenza più profonda, negli abissi di quello che è destinato comunque a restare un mistero, l'origine del male, in tutte le sue manifestazioni individuali e sociali. Kafka è "pensatore politico" - come Arendt lo definisce - proprio perché è la guida più affidabile per esplorare gli intrecci che connettono etica e politica, e che ritrovano nell'individuo la radice delle forme politiche.
|
|
Sapelli Giulio
L'ITALIA INAFFERRABILE. CONFLITTI, SVILUPPO, DISSOCIAZIONE DAGLI ANNI CINQUANTA A OGGI.
Marsilio, 1989. In-8, brossura, pp. 134. Piccole macchie al piatto frontale. In buono stato.
|
|
Sapienza Goliarda; Pellegrino A. (cur.)
Cronistoria di alcuni rifiuti editoriali dell'arte della gioia
ill., br. Nel 1996, dopo aver regalato alla letteratura italiana uno dei suoi titoli migliori, "L'arte della gioia", che mai poté vedere pubblicato, Goliarda Sapienza moriva nel generale silenzio. Nove anni più tardi quel romanzo enorme, denso e voluttuoso viene notato dalla Viviane Hamy di Parigi nell'edizione quasi clandestina di poche copie curato da Angelo Pellegrino. E questo repêchage quasi miracoloso salva "L'arte della gioia" dall'oblio eterno. Di lì a poco il riconoscimento internazionale dell'opera sancirà il suo valore. Oggi, raccolte in volume, vedono la luce le lettere inedite di Goliarda, che ne ricostruiscono, in modo scrupolosamente filologico, le vicende editoriali, e quindi alcuni rifiuti del romanzo in Italia, riproducendone il materiale originale conservato nell'archivio della scrittrice etnea. Cronistoria è un testo che intreccia in maniera inedita vita e letteratura, e mira a svelare uno dei buchi più clamorosi dell'editoria italiana, contribuendo così alla conoscenza di un'autrice-simbolo della letteratura contemporanea.
|
|
Sapienza Goliarda; Pellegrino A. (cur.)
Lettera aperta
br. Guerresca e pacifica, aggressiva e mite. Così è Goliarda Sapienza anche da bambina: una bambina che vive un suo mondo violento, senza nessuna concessione, che piange con lacrime di rabbia, che respira l'aspra bellezza siciliana, che vede i suoi genitori per quello che sono: una madre sindacalista, tenace nel distinguersi da tutte le altre «donnette», un padre siciliano dalla testa ai piedi. E per rimettere ordine tra le bugie dei ricordi, recupera dalla memoria frammenti di sé che a poco a poco si compongono nel percorso di una donna che vuole essere padrona della sua vita e della sua felicità. Innocente, ricco, tenero, delirante, doloroso come solo l'infanzia e l'adolescenza possono essere, "Lettera aperta" è il prezzo d'amore pagato da chi ha affrontato una realtà incandescente che prima non era in grado di affrontare, lasciandosi così alle spalle le «cose brutte che ci sono qua dentro». Introduzione di Monica Farnetti.
|
|
Sapienza Goliarda; Rispoli G. (cur.)
La mia parte di gioia. Taccuini 1989-1992
ril. "Quanta storia, emozioni, morti, amori in queste poche frasi che ho tracciato... magari qualcuno scrivesse questa storia per me". Pensieri, invettive, piccoli racconti: nei taccuini scritti a mano per raccontare la sua vita, Goliarda Sapienza ci rivela il suo lato più privato. A sessantacinque anni, persa ogni fiducia nel mondo editoriale da cui ha appena ricevuto l'ennesimo rifiuto, Goliarda torna sul palcoscenico e al cinema: non è una scelta semplice, e ora più che mai queste pagine diventano lo spazio in cui riversare non solo il suo lato più privato ma la scrittura tutta, e prendersi "la sua parte di gioia". Nelle agende con cui Goliarda sostituisce gradualmente i taccuini, in un tentativo subito fallito di imbrigliare la sua voce nella griglia prestampata dei giorni, ritroviamo la passione dell'intellettuale e la concretezza di una donna propositiva, saggia, sempre vitalissima. Anche quando le si affaccia alla mente il pensiero della mortalità, la paura di non riuscire a dire tutto, perché "la vita, per l'arte, è coltissima". Ma coltivando il vizio di parlare a se stessa più veloce del calendario, invadendo con le parole di oggi le pagine di domani, Goliarda Sapienza trasforma la scrittura autobiografica in battaglia. Prefazione di Angelo Pellegrino.
|
|
Sapio Colomba
Sir Edwin Lutyens. Architetto 1869-1944
ill., br.
|
|
Sapio Domenico
Dèi senza Olimpo. La voce perduta dei castrati da Napoli all'Europa
br. Siamo nel '700, in una Napoli e in una Europa che trabocca di musica. In questo "secolo d'oro" che insegue la bellezza e sprofonda nel barocco, s'inserisce la dolorosa esperienza delle "voci d'angelo", quei castrati che, attraverso una brutale operazione, fin da fanciulli erano destinati al canto. L'aspettativa era una vita di ricchezze e onori, ma spesso si risolveva in una esistenza segnata da quella manipolazione che li indirizzava ad un avvenire senza ritorno. Perciò "Dèi senza Olimpo", perché le pagine di questo libro ripercorrono l'esistenza di quei pochi che raggiunsero il successo e dei tanti che invece restarono travolti da problemi fisici, dagli insuccessi, dallo scoramento. Dunque chi erano, in sostanza, questi nuovi dèi? Da dove venivano? Quale era il segreto del loro successo? Chi riuscì ad abitare i più grandi teatri d'Europa? E chi invece lasciò tristemente la scena in silenzio e in solitudine? Le pagine di questo testo rispondono a tali domande, narrando di quei protagonisti, ma pennellando anche una intera epoca. Che durerà fino al 1870, quando la pratica della castrazione sarà bandita in tutta Italia, lasciando la fama di un Farinelli e tante violate esistenze.
|
|
Saponaro D. (cur.); Torsello L. (cur.)
Archivio Luigi Pirandello. La Reale Accademia d'Italia
br.
|
|
Saponaro D. (cur.); Torsello L. (cur.)
Biblioteca di Luigi Pirandello. Dediche d'autore
ill., br.
|
|
Saponaro D. (cur.); Torsello L. (cur.)
Luigi Pirandello. Il Premio Nobel negli Archivi
br.
|
|
SAPONARO Michele
LE MIE CINQUE FIDANZATE.
In-16 gr., brossura, sovracoperta, pp. 279. Prima edizione. In buono stato (good copy).
|
|
SAPONARO Michele
VIAGGIO IN NORVEGIA.
Mondadori, Milano, 1926. In-8 gr., tela edit., pp. 160, con 52 ill. in b.n. fuori testo. Prima edizione. In buono stato (good copy).
Referenz des Buchhändlers : 42629
|
|
SAPONARO Michele
VIAGGIO IN NORVEGIA.
In-8 gr., tela edit., pp. 160, con 52 ill. in b.n. fuori testo. Prima edizione. In buono stato (good copy).
|
|
SAPONARO Michele - GUSTAVINO (disegni di)
LA VITA DI UGO FOSCOLO. Narrata ai giovani.
In-16 (cm. 19.30), brossura editoriale illustrata (tracce d’uso), pp. 219, (3), timbri di biblioteca estinta alle prime carte, con 15 illustrazioni in bianco e nero di Gustavino, nel testo. Prima edizione. In buono stato (good copy).
|
|
SAPORI Francesco
ARCHITETTURA IN ROMA 1901-1950.
In-4 p., tela editoriale, pp. 236,(4), con oltre 200 illustrazioni in bianco e nero nel testo. In buono stato (good copy).
|
|
SAPORI Francesco
LA DODICESIMA ESPOSIZIONE D'ARTE A VENEZIA - 1920.
In-8 gr., cartonato editoriale figurato a colori (lievi abrasioni al dorso), pp. 248, con 284 illustrazioni in b.n. nel testo e 6 tavole a colori (applicate alla pagina) e 2 in tinta, fuori testo di arte mondiale. Ben conservato.
|
|
SAPORI Francesco
LA TREDICESIMA ESPOSIZIONE D'ARTE A VENEZIA - 1922.
In-8 gr., cartonato edit. figurato (mancanza al dorso), pp. 360, con 382 illustrazioni in b.n. nel t. e 11 tavole a colori, alcune applic. su cartoncino, f.t. che riproducono opere di italiani e stranieri (Argentina, Austria, Francia, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Germania, Ungheria, Spagna). “Carattere predominante di questa mostra è il verismo”. Esemplare ben conservato.
|
|
Sarabianov, Dmitri V.
L'art russeDu néoclassicisme à l'avant-garde Peinture-Sculpture-Architecture
Albin Michel, Paris, 1990. In-4, reliure pleine toile éditeur sous jaquette illustrée en couleurs, 319 pp. Préface - Première Partie. 1800-1860 : 1. La fin du néoclassicisme russe. - 2. Le romantisme à ses débuts. - 3. Le premier réalisme. - 4. Le destin de l'art académique à l'époque du romantisme. - 5. Alexandre Ivanov. - ...
Referenz des Buchhändlers : 5064
|
|
Saragat Giuseppe
NEL PRIMO CENTENARIO DELLA NASCITA DI BENEDETTO CROCE.
Ricciardi, 1966. In-8, brossura, pp. 41. Discorso pronunziato nel teatro San Carlo di Napoli il 27 febbraio 1966. In buono stato
|
|
|