Dalmasso G. (cur.); Di Martino C. (cur.); Resta C. (cur.)
L'A-venire di Derrida
br. A dieci anni dalla scomparsa di Jacques Derrida, il volume raccoglie gli Atti di un Convegno internazionale svoltosi a Milano e Bergamo dal 10 al 12 ottobre 2012. "Pensare l'a-venire di Derrida" non significa soltanto prendere atto di quanto ancora sia carica di futuro la monumentale opera di questo filosofo. Il suo lascito immenso, come un testamento e una promessa, chiede di essere ereditato e perciò rilanciato, "l'a-venire" di Derrida, della sua opera, consiste anzitutto nel suo evento - parola chiave della riflessione del filosofo francese -, vale a dire nel suo sorprendente e intempestivo accadere. Insofferente nei confronti di ogni classificazione e di ogni "scolastica", il pensiero derridiano continua infatti a scuotere e a provocare. Come un sisma la cui onda d'urto non cessa di propagarsi, la decostruzione intrapresa da Derrida seguita a far tremare il suolo del pensiero, a sconvolgerne gli assetti consolidati, richiamando a una responsabilità filosofica urgente: fare i conti con quello che oggi accade, in tutti i campi e a tutti i livelli etico, giuridico, politico -, ripensarne lo statuto, senza abbandonarsi a comodi irrazionalismi, per aprirsi il più possibile all'"a-venire". È questa la direzione in cui si muovono, ciascuno secondo la propria traiettoria, i saggi del presente volume.
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Fiatti Igor
La mitteleuropa nella letteratura contemporanea
br. Nella Mitteleuropa, nel suo segno ambivalente, si distinguono e si dissolvono numerose componenti. Attraverso la tessitura di storia, filosofia, politica e cultura, il saggio si estende nel tempo mitico e negli spazi metafisici della metamorfosi mitteleuropea, rintracciando nell'opera letteraria eventi significativi finora trascurati. Prefazione di Claudio Magris.
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Pelloni Gabriella
Genealogia della cultura. La costruzione poetica del sé nello Zarathustra di Nietzsche
brossura
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Zaltieri Cristina
Il divenire della bildung in Nietzsche e in Spinoza
brossura
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Brouwer Luitzen E.; Franchella M. (cur.)
Lettere scelte
brossura
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Spinaci Rossella
Razionalità discorsiva e verità. La concezione trascendentalpragmatica di Karl-Otto Apel
brossura
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Fulco Rita
Essere insieme in un luogo. Etica, politica, diritto nel pensiero di Emmanuel Levinas
brossura
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Contadini Didier A.
Il compimento dell'umano. Saggio sul pensiero di Walter Benjamin
brossura
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Contadini Didier A.
Scioccanti verità. La critica della modernità in Poe e Baudelaire
brossura
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Lossi Annamaria
L'Io postumo. Autobiografia e narrazione filosofica del sé in Friederich Nietzsche
br. Ogni scrittura è in fondo anche autobiografica, mantiene tra le righe un suo legame con la vita dell'autore. Anche quella filosofica? In questo libro è stato interrogato il rapporto tra filosofia e scrittura di sé in Friedrich Nietzsche. La scrittura nietzscheana non è però autobiografica: essa dà voce ad una personalizzazione della filosofia, in cui non solo l'io autobiografico, ma anche la filosofia subiscono delle trasformazioni. Rileggendo in quest'ottica le questioni di soggetto, sostanza, linguaggio, Nietzsche si propone come filosofo di se stesso e narratore del proprio pensiero: come "autore postumo".
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Amato Andrea
Il bambino che sono stato, l'uomo che divento. Genealogia dell'io e narrazione della sua trasmutazione
brossura Cosa sta cambiando nei rapporti tra l'uomo, le sue facoltà ed il mondo? È, forse, intervenuta o sta intervenendo una mutazione antropologica? Per rispondere adeguatamente a tale quesito occorre ripensare in maniera anche severa, seppure attenta, i maestri della psicoanalisi, a partire da Freud e da Lacan. In particolare, va ridiscusso il ruolo da loro assegnato all'inconscio e al desiderio. Questa riflessione e questa riconsiderazione possono essere condotte attraverso la ricostruzione dei processi della presa di coscienza, affacciandosi ad un osservatorio privilegiato: quello dell'infanzia. Seguendo il percorso che porta all'identificazione personale, si può individuare, al posto dell'inconscio, una diversa facoltà fondamentale: l'impulsività, la quale, per il suo carattere non conflittuale con la coscienza, permette, più coerentemente, di tentare un raccordo complesso tra le diverse disposizioni dell'uomo e, quindi, tra i suoi differenti livelli esistenziali.
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Violi Alessandra
Il corpo nell'immaginario letterario
brossura
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Bertelli Pino
Guy Debord. Anche il cinema è da distruggere. Sul cinema sovversivo di un filosofo dell'eresia e commentari sulla macchina/cinema
br. In questo pamphlet sul cinema sovversivo di Guy Debord, l'opera cinematografica (e scritturale) del filosofo francese è stata rivisitata nelle pieghe affabulative più estreme e ogni film passato alla moviola... È lo studio sul cinema di Debord più approfondito e insolente mai compiuto in tempi di ignoranza culturale o di credenze politiche oscurantiste... Frutto di anni vissuti in adesione e fraternità con Debord (amico e compagno di lotte in Italia negli anni '70, per le quali fu espulso come persona indesiderabile) e l'Internazionale Situazionista. Non è un lavoro di restaurazione né di celebrazione di un "mito" (compreso male o interpretato peggio), è un canto d'amore per una generazione maledetta che ha preso i propri sogni per la realtà e cercato di portare l'immaginazione al potere, non per possederlo ma per meglio distruggerlo. Far retrocedere dappertutto l'infelicità. Come diceva il maestro: "Non ho veramente ambito ad alcuna sorta di virtù, tranne forse a quella d'aver pensato che solo alcuni crimini di un genere nuovo, di cui certamente non si era potuto udire nel passato, avrebbero potuto non essere indegni di me". Va detto: molti di coloro che nel corso degli anni ho ben conosciuto avevano soggiornato nelle prigioni di diversi paesi... Alcuni certo per ragioni politiche, altri per reati o crimini di diritto comune... Ho quindi conosciuto soprattutto poeti, poveri e ribelli. Buona visione. Prefazione di Enrico Ghezzi.
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Cavalleri Matteo
La resistenza al nazi-fascismo. Un'antropologia etica
br. La Resistenza al nazifascismo fu una frattura storica, un evento in senso forte. La scelta per essa venne compiuta con diverse motivazioni soggettive e diversi livelli di coscienza, sottesi ai quali si lascia però cogliere una implicita visione complessiva dell'umano. La testimonianza e la riflessione sulla Resistenza sono rintracciabili principalmente in elementi quali lettere, racconti, testimonianze, romanzi, poesie, film e opere artistico-architettoniche, mentre è stata scarsamente oggetto di elaborazione filosofica. Il presente studio è dedicato a far emergere lo spessore filosofico dell'antropologia che si è delineata e manifestata in filigrana in tale circostanza storica. I documenti analizzati, infatti, se interrogati e colti all'interno di una plastica costellazione concettuale, esprimono una significativa portata speculativa, caratterizzata da una peculiare coloritura etico-pratica. Seguendo tali tracce, si può rilevare la complessa traiettoria di pensiero ed azione messa in atto dal soggetto resistente nel tentativo di "venire alla presenza" in una situazione segnata dalla tensione tra necessità e libertà. Sfuggendo all'abbaglio del protagonismo e della esaltazione soggettivistica, in tale traiettoria si plasma e si esprime una visione dell'umano attraverso la duplice scelta, prima, della lotta e, poi, della sua trasfigurazione artistico-letteraria.
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Ponzi M. (cur.); Mastropasqua A. (cur.)
L'Europa futurista. Simultaneità, costruttivismo, montaggio
ill., br. Partendo dal "Manifesto del Futurismo", il libro si propone di mettere in luce le principali linee di tendenza che le avanguardie europee hanno ripreso dal Futurismo italiano. Non si tratta solo di ricostruire la genesi e l'evoluzione della teoria delle avanguardie, ma anche di verificare come i diversi movimenti nelle differenti aree linguistico-culturali abbiano sviluppato procedimenti artistici differenti e di differente esito e valore, pur ispirandosi ad un principio comune. In questo senso si indagherà nei diversi settori disciplinari, dalla letteratura alla musica, dal cinema alla pittura, ecc.
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Vaccaro Giovambattista
Tragico, l'etico, l'utopico. Studio sul giovane Lukacs
brossura
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Philosophical news (2013). Vol. 7: L'azione
brossura
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L'uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità. Vol. 10: Gtx
brossura
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Felice Domenico
Montesquieu e i suoi lettori
brossura "Non vi è un solo evento rilevante, nella nostra storia recente, che non possa rientrare nello schema di intuizioni tracciato da Montesquieu" (Hannah Arendt). "Erano apparsi Bacone, Galileo e Newton; dieci anni prima o dopo, doveva apparire Montesquieu" (Pellegrino Rossi). "Montesquieu è un autore che pensa sempre, e fa pensare. È stato il più moderato e il più fine tra i philosophes. Lo prendo come mia guida, non come mio avversario" (Voltaire). "L'amore per lo studio è in noi quasi l'unica passione eterna: tutte le altre ci abbandonano via via che la miserabile macchina che ce le fornisce si avvicina al proprio disfacimento. Bisogna crearsi una felicità che ci segua in tutte le età: la vita è così breve che non conta nulla una felicità che non duri quanto noi" (Montesquieu). "La prosperità risiede nei costumi, non già nell'opulenza" (Montesquieu).
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Colonnello Pio
Martin Heidegger à Hannah Arendt. Lettre jamais écrite
brossura Hannah Arendt fu dapprima allieva, musa e amica di Martin Heidegger; poi collega e critica severa del suo antico maestro. A differenza di Heidegger, che aderì sia pure per un tempo assai breve al nazismo quando fu eletto rettore a Friburgo nel 1933, la Arendt dovette fuggire negli Stati Uniti perché di origine ebraica. Per circa venti anni tacque ogni rapporto tra i due pensatori. Nel 1950 Hannah Arendt torna in Europa e chiede un incontro inaspettato all'amico di un tempo. Da allora ricomincia un febbrile scambio di lettere. Il volume riporta il lettore agli inizi della rinnovata relazione amicale: in un enigmatico gioco di allusioni e di rimandi, Heidegger è chiamato a rievocare, in una lunga lettera, gli episodi salienti della sua vita politica, accademica e di pensatore, l'amore per l'allieva e frammenti di avvenimenti inabissati nel passato, ma resi vivi grazie alla potenza dell'immaginazione e della rievocazione.
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Jacquet Frédéric
Naître au monde. Essai sur la philosophie de Mikel Dufrenne
br.
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Meillassoux Quentin; Longo A. (cur.)
Time without recoming
br.
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Torrengo Giuliano
Time and cross-temporal relations
brossura
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Jones Arnold H.; Monroe Elizabeth
The history of Abyssinia
br.
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Spurk Jan
Et si les grenouilles redemandaient un roi?
br. Jan Spurk esamina l'attualità del testo "Le rane che chiedono un re" di Sartre (1958). Per Spurk noi stiamo vivendo la fine di un'epoca e dobbiamo inventarci l'avvenire. Sebbene il testo di Sartre, scritto poco prima del referendum sulla Costituzione della V Repubblica, non descriva esattamente una realtà comparabile alla nostra, tuttavia Spurk riesce a offrire una panoramica della situazione critica contemporanea, che ci appare come una radicalizzazione della situazione descritta da Sartre: lo scacco del sistema politico, la personalizzazione, la serialità come caratteristica specifica dell'industria culturale, l'incapacità dello "spazio pubblico" di generare del pubblico. La dialettica tra spazio pubblico e privatizzazione dei bisogni e degli impulsi sono altri aspetti importanti analizzati nel testo e l'immagine della "palude che si dissecca" mette in rilievo una crisi che coinvolge a pieno il mondo d'oggi.
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Roggero Caterina
L'Algérie au Maghreb. La guerre de libération et l'unité régionale
br. A cinquant'anni dalla fine della guerra d'Algeria nuovi scenari si aprono per la ricerca storica del conflitto che per più di sette anni ha insanguinato l'Algeria coinvolgendo tutto il Maghreb. Avvalendosi di fonti inedite, questa ricerca si concentra sulla dimensione internazionale della guerra di liberazione nazionale algerina, prediligendo l'analisi del versante maghrebino e segnando così la differenza rispetto alla gran parte della letteratura esistente, focalizzata per lo più sul versante francese del conflitto. Dal 1956 il Marocco e la Tunisia, appena divenuti indipendenti, ospitano le basi del Fronte di Liberazione Nazionale algerino e del suo braccio armato, l'Armata di Liberazione Nazionale: singolari relazioni tra i combattenti e i dirigenti algerini "dell'interno" e "dell'esterno" da un lato e i due governi "fratelli", dall'altro, si intrecciano fino al 1962. In questo contesto, la possibilità della fine della guerra d'Algeria, attraverso il progetto di una Federazione nordafricana che avrebbe garantito l'indipendenza algerina, è stata vicina alla realizzazione in diverse occasioni, prima degli accordi di Evian. La conferenza tripartita prevista a Tunisi per l'ottobre 1956 e sabotata dal dirottamento aereo francese, gli incontri "a tre" di Tangeri e di Tunisi del 1958 sono i momenti in cui i partiti nazionalisti dei tre paesi mostrano un fronte compatto unito alla potenza coloniale, che tenta di mantenere la "questione algerina" entro i "confini" francesi.
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Wunenburger Jean-Jacques
Gaston Bachelard, poetique des images
br.
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Garelli Jacques
La mort et le songe
br.
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Maurizi Marco
Chimere e passaggi. Cinque attraversamenti del pensiero di Adorno
brossura
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Pangrazi Tiziana
Adorata forma. Saggio sull'estetica di Ferruccio Busoni
br. Questo volume costituisce un'esauriente introduzione al pensiero estetico di Ferruccio Busoni, grande pianista e compositore, rimasto ingiustamente in secondo piano rispetto ad altre figure della scena musicale dell'inizio del XX secolo. Per la prima volta vengono prese in esame rappresentazioni e intuizioni rivelatrici del suo concetto di "forma", che mostrano come l'estetica sia lo strumento privilegiato per la comprensione dei principali nodi teorici a cui il compositore giunse. L'ideale estetico della "Nuova Classicità" (1920) in cui egli vedeva realizzate complessità e perfezione dell'opera musicale, si staglia centrale nel suo percorso teorico.
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Deplano V. (cur.); Pes A. (cur.)
Quel che resta dell'impero. La cultura coloniale degli italiani
ill., br. Il "posto al sole" ha tracciato solchi profondi nella mente degli italiani. L'occupazione delle colonie e la costruzione dell'impero sono stati resi possibili dalla diffusione di un mito che ha conquistato l'immaginario e la cultura di un popolo, e ne ha influenzato l'agire. "Quel che resta dell'impero" approfondisce tutti gli aspetti di questa costruzione. La propaganda, sicuramente, l'educazione scolastica, ma anche il violento contributo di una scienza asservita alla bugia dell'invenzione delle razze, dell'assurda gerarchia tra uomini, segnata dal sangue e dalla nascita. Come gli italiani, brava gente, abbiano potuto credere a tutto ciò, non è forse più un mistero così fitto. Questo libro, mettendo in evidenza come i caratteri della mentalità coloniale penetrino in profondità nella società e vi permangano nonostante la fine del colonialismo, è un contributo essenziale per dipanarlo.
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Evola Julius; Iacona M. (cur.)
Il rientro in Italia (1948-1951)
br. 10 agosto 1948. Giulio (Julius) Evola, pittore e filosofo, rientra in Italia dopo quattro anni di esilio forzato. Disagiato e morto "per metà" a causa della paralisi agli arti inferiori, riprende alcuni vecchi contatti spinto da motivi pratici, ma anche dalla volontà di dar vita a un sodalizio "spirituale" come ai tempi del Diorama filosofico. Non si fa illusioni, la "legittima unione" tra il mito romano e quello nordico-ario è acqua passata. Tuttavia in Europa qualcosa si muove, in Italia ci sono alcuni giovani che si ergono, parole sue, in piedi "tra le rovine". In un contesto fatto prevalentemente di solitudine, Evola si appresta dunque ad affrontare una delle ultime prove.
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Angelino Lucia
Entre voir et tracer. Merleau-Ponty et le mouvement vécu dans l'expérience esthétique
brossura
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Scarantino L. M. (cur.)
Sulla filosofia teoretica di Giulio Preti. In occasione del centenario
br. Meditare l'opera di Giulio Preti oggi, a un secolo dalla sua nascita, non significa limitarsi a rendere omaggio a un protagonista della filosofia e della cultura italiana del Novecento. È invece scoprire un pensiero filosofico che si rivela prezioso per comprendere la complessità del tempo presente. Leggere Preti significa anzitutto stupirsi di fronte alla profondità delle sue riflessioni teoriche e culturali: alla sua attualità epistemica, politica, etica, di metodo storiografico, di spunti storici, estetici, argomentativi, di modelli teorici e culturali... Non da ultimo, l'opera di Preti sembra illuminare, in una sistematica quanto aperta costruzione della "ricchezza della vita e dell'esperienza", il ruolo decisivo svolto dal magistero di Antonio Banfi nel rinnovamento culturale dell'Italia contemporanea. In essa prendono forma idee filosofiche in grado di spiegare la complessità del tempo presente e di suggerire nuovi percorsi interpretativi della cultura italiana contemporanea.
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Ria Antonio
Lalla Romano: «solo il silenzio vive»
br. Lalla Romano ha affrontato il "tema inesauribile" del silenzio in tutta la sua lunga esistenza, sia attraverso l'esercizio della contemplazione ("io chiedo soltanto di contemplare in pace la bellezza del mondo"), sia coltivando la passione per la filosofia e la musica. Le sue riflessioni hanno così preso forma prima nell'esercizio della pittura, quindi nella poesia e nei romanzi che hanno lasciato il segno nella storia letteraria del Novecento. Questo taccuino intende per la prima volta seguire le tracce di questa "pratica del silenzio", nella certezza di offrire al lettore spunti per nuove e feconde interpretazioni sia sull'opera di Lalla Romano sia su quel silenzio-dentro o "presenza" che "soccorre anche per vivere".
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Allegri Francesco
Gli animali e l'etica
br. Agli animali è dovuta una qualche considerazione morale? È legittimo mangiarli, indossarli, utilizzarli nella ricerca, metterli in mostra (negli zoo) o farli esibire (nel circo e negli spettacoli acquatici)? Subiscono un danno da una morte indotta anticipatamente? La loro sofferenza ha un peso? E, in caso positivo, quanto vale? Conta anche quando confligge con gli interessi umani? Il libro di Francesco Allegri tratta il tema dell'attribuzione di status morale agli animali da un punto di vista non militante né pregiudizialmente avverso, servendosi degli strumenti dell'etica filosofica. Nel testo vengono presentate tutte le principali posizioni sviluppate al riguardo nella storia del pensiero occidentale, con particolare attenzione per il fitto dibattito contemporaneo. Il responso conclusivo a cui approda questa disamina è che gli animalisti hanno in gran parte ragione: molti dei nostri comportamenti verso gli altri esseri senzienti che con noi popolano la Terra non trovano alcuna giustificazione di fronte a un'analisi rigorosa.
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Rossi Davide
Berlino. Tra ostalgie, muro e città socialista
br. Nel 1914 in Germania solo coloro che daranno vita al movimento spartachista si oppongono alla guerra e ai crediti pretesi dall'imperatore per finanziarla. Le ragioni dell'internazionalismo proletario sono tradite dai socialdemocratici europei, sarà allora la Rivoluzione d'Ottobre a raccogliere la rossa bandiera. Berlino nel tempo di Weimar, tra crisi e contraddizioni, diventa luogo di fermenti culturali e di lotta politica, i comunisti diventano protagonisti, primo partito con il 33% dei voti nel 1930 in una città in cui la rivoluzione sembra alle porte, tra modernità, innovazione, trasgressione. Tina Modotti qui arriva dal Messico, stringendo amicizia con gli scrittori proletari tra cui Anna Seghers, con Bertolt Brecht, che mette in scena le sue opere al Volksbühne, il teatro del popolo, il primo al mondo ad avere palcoscenici girevoli, col regista Slatan Dudow, autore del film operaio Kuhle Wampe, coi giornalisti comunisti dell'AIZ, Arbeiter Illustrierte Zeitung, inventori del fotogiornalismo. Dopo il '45 una parte di Berlino diventa capitale della DDR, Seghers, Brecht, Dudow e molte e molti altri insieme a loro cercano di costruire il socialismo nella terra di Karl Marx, riprendendo con slancio il lavoro violentemente interrotto dal nazismo e dalla guerra. Quest'esperienza si chiude nell'89 con la caduta del Muro, ma i luoghi capaci di conservare la memoria del tempo socialista vincono ogni revisionismo, alimentano l'Ostalgie del tempo dell'eguaglianza e diventano parte della nuova identità.
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Ghezzi Morris L.
Nichilismo razionale e mistico. Indicazioni per il nuovo mondo
brossura
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Rufino Annamaria
Humanisme à venir. Connais-toi toi-même
br.
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Amato Pierandrea
Il nichilismo e le forme. Ernst Jünger a confronto con Nietzsche, Heidegger, Benjamin, Schmitt
br. 1914-2014. Un secolo è trascorso dall'esplosione della prima guerra mondiale: il primo massacro di massa del XX secolo. La carneficina in cui il nulla instaura il tempo del proprio dominio: il suo è un potere spettrale e potente come tutte le forme di potere che materialmente non si possono vedere. È un potere invisibile ma concreto, in grado di penetrare i corpi e gli oggetti; di solcare i volti; di uccidere, di affievolire la solidità di qualsiasi gesto. Non si tratta allora, con il primo conflitto mondiale, di prendere atto esclusivamente del tramonto di un assetto geo-politico imponente, ma di una circostanza, se possibile, ancora più grande e sinistra: la cultura europea, presa nel suo complesso, scopre di essere capace di scatenare l'orrore assoluto e tuttavia di riuscire ad abitare questa condizione apocalittica. Forse nessuno come Ernst Jünger (1895-1998) è riuscito a cogliere la filigrana dell'evento in grado di consegnare al Novecento la sua terribile e inaudita fisionomia, mostrando sia la sua potenza distruttiva sia la catastrofe delle trincee come un evento quotidiano. Sino al punto che tra le mani di Jünger la Grande guerra non rappresenta soltanto un evento storico ma ritrae una vera e propria categoria filosofica. La battaglia dei materiali, la desertificazione dello spazio, impongono una nuovo codice esistenziale, politico, culturale in generale che, dissolvendo qualsiasi ambizione illuministica, cambieranno per sempre la fisionomia dei nostri stili di vita.
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Fossaluzza Carlo M.; Verstegen I. (cur.)
Ragionamenti percettivi. Saggi in onore di Alberto Argenton
brossura
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Tambassi Timothy
Il rompicapo della realtà. Metafisica, ontologia e filosofia della mente in E. J. Lowe
brossura
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Lamizet Bernard
L'alientité
br.
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Contarini S. (cur.); Luglio D. (cur.)
L'italian theory existe-t-elle?
br.
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Audi Paul
Lacan ironiste
br.
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Zarka Y. C. (cur.)
Critique de la reconnaissance
br.
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Vallée Marc-Antoine
Du texte au phénomène: parcours de Paul Ricoeur
brossura
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Dimitrijevic Ivan; Orlowska Paulina
Come la teoria finì per diventare realtà. Sulla politica come geometria della socializzazione
br. Perché la politica è incapace di risolvere "i problemi della gente"? Perché il Palazzo di pasoliniana memoria latita, distante, dalla "realtà quotidiana"? Il volume cerca di dare una risposta a tali quesiti attuali a partire dall'inattuale storia di alcuni concetti politici (diffidenza, rivoluzione, voto). La loro genesi rivela che la moderna scienza politica, in quanto teoria modellata sulla geometria e il cui principe è Hobbes, funge da fondamento delle nostre istituzioni politiche, intese come apparati di gestione del potere coercitivo a garanzia degli uguali diritti di tutti i cittadini. Per impedire, che l'azione politica sfoci in abusi e privilegi, la teoria le prescrive di astenersi dall'ingerenza nella vita privata, di modo che la politica esaurisce il proprio compito nell'esatta geometria della socializzazione.
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Arena Leonardo V.
Sul nudo. Introduzione al «nonsense»
br. Cosa resta del filosofico, una volta che le teorie e le opinioni vengono cancellate? Soltanto il nudo, da sondare con gli strumenti adatti, sogno e intuizione. Il libro espone la filosofia teoretica dell'autore, nel tentativo di incorporare il nichilismo in una nuova visione costruttiva.
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Andreani Monia
Peppa Pig e la filosofia. Tra antropologia e animalità
br. Il punto di partenza è rappresentato da un approfondimento della figura del maiale nella cultura anglosassone, dai Tre Porcellini a Peppa Pig passando per La fattoria degli animali di George Orwell. Il libro si prefigge lo scopo di comporre un'analisi filosofica del cartone animato Peppa Pig dal punto di vista della strutturazione del rapporto tra animalità e antropologia, con un focus particolare sulle relazioni tra i personaggi, sulla dimensione sociale e ludica, e sul significato della fruizione da parte di bambine e bambini in età prescolare. Il libro risponde alle domande: "Perché si ama o si odia Peppa Pig? Quale tipo di animalità ci mostra? A quale tipo di organizzazione sociale allude? Quali sono le relazioni di genere rappresentate? La femminilità di Peppa ha un valore educativo per i bambini e le bambine?" Il libro è rivolto ai genitori, agli educatori e a tutti coloro che sono stati colpiti a vario titolo dal fenomeno Peppa Pig.
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