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‎Histoire‎
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‎De Ruggiero Antonio‎

‎Leopoldo II granduca di Toscana. I viaggi, i documenti e la bonifica della Maremma‎

‎ill., br. Oggetto di questo studio è principalmente un'analisi della personalità dell'ultimo granduca di Toscana Leopoldo II, dei suoi viaggi vissuti con intensa partecipazione e dell'impegno continuo per risanare le insalubri e paludose terre della Maremma toscana. Durante il suo governo (1824-1859), il sovrano lorenese riscontrando personalmente e in maniera regolare le condizioni di degrado ambientale e sociale di questo territorio, si impegnò ad avviare un grande processo di bonifica territoriale. L'impresa, cominciata ufficialmente con il Motuproprio del 1828, fu da lui stesso definita come una "missione civilizzatrice", compiuta nei confronti del suo Stato in una terra considerata come "figlia malata", meritevole di cure affettuose ed attenzioni particolari.‎

‎Brienza Giuseppe‎

‎Evita Peron. Populismo al femminile‎

‎br.‎

‎Giuliani-Balestrino Ubaldo‎

‎Guareschi era innocente: ecco le prove‎

‎br.‎

‎De Turris G. (cur.)‎

‎Julius Evola oltre il muro del tempo‎

‎br.‎

‎Roncuzzi Alfredo‎

‎L'Altra frontiera. Un requeté romagnolo nella Spagna in guerra‎

‎ill., br.‎

‎Brullo Davide‎

‎Ingmar Bergman. La vita sessuale di Franz Kafka‎

‎brossura Dal numero di aprile-maggio 2008 di una rivista svedese uscito poco dopo la morte del regista, Davide Brullo ha scovato il quaderno di appunti di Ingmar Bergman dedicato alla vita sessuale di Franz Kafka insieme alle pagine di un diario e ci propone questa sorprendente e scandalosa traduzione in italiano.‎

‎Zingaretti C. (cur.)‎

‎Duello in bici tra Guerrini e Oriani‎

‎brossura‎

‎Ingannare il tempo. Bruno Munari archeologo. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., br. In "Ingannare il tempo. Bruno Munari archeologo", che accompagna l'omonima mostra al Museo Civico Archeologico di Bologna nel centenario della nascita di Munari, troviamo fianco a fianco oggetti del terzo millennio avanti Cristo e "Fossili del 2000", iscrizioni in lingue antiche e "Scritture illeggibili di popoli sconosciuti", citazioni di Munari e di un grande archeologo come Gordon Childe: tutti risultati di una ricerca da un lato storica, dall'altro fantastica. È la visita di un sito archeologico a Panarea, come Alberto Munari racconta in una testimonianza inedita contenuta in questo libro, che porta padre e figlio a giocare con la Storia attraverso i suoi stessi strumenti d'analisi. Da quell'esperienza nasceranno il "Museo immaginario delle isole Eolie", i "Fossili del 2000", le "Ricostruzioni teoriche di oggetti immaginari" e tutte le opere di Munari che cercano negli oggetti di tutti i giorni una storia, invece della storia.‎

‎Calzavara Michele‎

‎Restart. Un progetto di Maurizio Navone. Ediz. illustrata‎

‎ill. Ci sono oggetti del passato che il tempo ha sedimentato da processi progettuali, mentali, modalità produttive e tradizioni d'uso. Ora, lo sguardo isola e inscatola questi oggetti in "kit della memoria", li sceglie e li accosta creando loro attorno un nuovo contesto. Non si tratta di una ricerca di stimoli per nuove forme, che non mancano nel panorama del design, ma dell'osservazione e del riavvio di oggetti e situazioni indelebili per produrre cortocircuiti con il presente, dialoghi tra il non più e il non ancora. Dalla produzione di lusso in ogni ambito agli oggetti di "design anonimo", segnalati da Munari e utilizzati come archivio d'ispirazione da Castiglioni, "Restart" è l'illustrazione di questo progetto e della ricerca che lo ha guidato. "Restart" sta per ripartire, rimettere in moto, ridare inizio a qualcosa: dunque, non si riparte da zero, ma da qualcosa che già esiste e ha avuto una storia. "Restart" vuole riconoscere l'irrinunciabile e farlo dialogare, riappropriarsene, in modo personale.‎

‎Munari Bruno‎

‎Verbale scritto‎

‎ill., br. Una raccolta di alcuni testi brevi di Bruno Munari, sparsi nella sua multiforme produzione editoriale. Dagli aforismi all'haiku giapponese, le invenzioni verbali di Bruno Munari innescano scintille imprevedibili che gettano una luce nuova sui temi più diversi. Dall'arte al design, dalla valorizzazione dell'inutile all'utilizzazione dei valori. Pubblicato per la prima volta nel 1982 per i tipi de "Il Melangolo", il libro è suddiviso in cinque sezioni (Promemoria, Teoremi, Canzoni, Pensare confonde le idee e Due autobiografie), che riprendono spunti e discorsi di altri volumi di Munari seguendo il filo della sua personalissima originalità.‎

‎Goodman Andy‎

‎It was so quiet I could hear a pin drop. Ediz. illustrata‎

‎ill. A metà strada fra sogno e realtà, i rumori di tutti i giorni sono trasformati da Andy Goodman in illustrazioni lievi e essenziali: dal fruscio impalpabile dell'aquilone al ticchettio metallico dell'orologio, dalle note acute di una tromba al fischio del treno che accelera. Dal piano al forte e poi di nuovo al silenzio, C'era un gran silenzio è un'improvvisazione spontanea dell'immaginazione, un inventario dedicato a suoni e rumori ma soprattutto al silenzio che riempie gli spazi fra di loro, a partire dal quale la fantasia può inventare. Nel crescendo di suoni e sensazioni, le dimensioni del testo assecondano il loro dilatarsi fino al silenzio finale, che risolve la catena delle immagini in modo inatteso...‎

‎Maffei Giorgio‎

‎Munari. I libri. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il libro, per Bruno Munari, costituisce la forma privilegiata di comunicazione del pensiero, una forma d'arte in sé che consente di rappresentare idee e trasmettere spunti. Libro che parla dei suoi libri, questo volume si propone di ordinare i fili sparsi della sua attività editoriale, dalle prime esperienze come grafico fino alle collaborazioni con la grande industria libraria, passando dagli straordinari progetti innovativi ai libri illeggibili. Molto più di un semplice catalogo o bibliografia, il libro comprende una ricca introduzione dedicata ai differenti percorsi d'indagine possibili all'interno della multiforme produzione di Munari, che contribuisce a contestualizzarla accanto alle sue creazioni parallele nei campi della pittura, scultura, design, fotografia e didattica, attraversandone le diverse poetiche seguendo il filo della sua personalissima originalità. Completa il volume un indice bibliografico degli scritti critici su Munari, utile repertorio per un'indagine più approfondita sul "personaggio".‎

‎Favelli Flavio‎

‎Acrobazie. Ediz. italiana e inglese. Vol. 5‎

‎ill. Il progetto Acrobazie, ideato e curato da Elisa Fulco, è nato nel 2004 con l'obiettivo di creare relazioni e vicinanze tra il mondo dell'arte contemporanea, i giovani artisti e l'arte outsider prodotta dagli autori dell'Atelier di Pittura Adriano e Michele, attivo dal 1996 e ospitato all'interno dell'ospedale psichiatrico Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro (Mi). Intento di Acrobazie è quello di spostare l'arte dal centro alle periferie, e di coinvolgere positivamente un luogo, l'ospedale psichiatrico, sul quale grava un pregiudizio sociale e culturale. Ogni anno, un artista invitato a partecipare propone un tema affine alla propria ricerca, da esplorare e condividere con i pazienti dell'Atelier.‎

‎Bolognini Claudio‎

‎Non vi è nulla di più astratto del reale. Biografia a fumetti di Giorgio Morandi‎

‎ill., br. Il nome di Giorgio Morandi è indissolubilmente legato alla sua città natale, Bologna. All'interno di questa biografia a fumetti, Claudio Bolognini e Fabrizio Fabbri, ripercorrono episodi significativi della vita personale e professionale dell'artista bolognese sottolineandone aspetti noti e inediti. Dall'infanzia con i primi approcci alla pittura, all'attività di maestro elementare, all'incarico di insegnante presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna fino al successo che lo vede acclamato tra gli artisti più importanti del Novecento a livello nazionale e internazionale. Il percorso di Morandi è raccontato attraverso una grafica che cromaticamente si ricollega ai toni delle tele morandiane, con un'efficace struttura narrativa a episodi che ricollega il percorso personale del Maestro con il contesto storico e sociale della Bologna tra le guerre. Emerge la figura di Morandi nella sua essenzialità, i suoi tratti più umani e il suo legame intimo con la città, in una narrazione dai toni semplici e incisivi, con un'efficacia che solo il medium del fumetto può raggiungere.‎

‎Munari Alberto‎

‎Gatti, cappelli, elefanti e sorprese. I libri per bambini di Bruno Munari raccontati dal figlio Alberto‎

‎ill., br. In "Gatti, cappelli, elefanti e sorprese" Alberto Munari, figlio di Bruno, ci accompagna alla scoperta della genesi dei capolavori munariani per bambini. Attraverso numerosi aneddoti familiari e analogie con il mondo dei cuccioli, Alberto Munari ci spiega come l'esercizio concreto della sperimentazione e della ricerca abbia dato luogo ad alcuni dei più famosi tra i libri per bambini di Bruno Munari. Emerge dall'occhio attento e vicino del figlio l'approccio progettuale del designer, lo studio della psicologia cognitiva del bambino e la conseguente ideazione libera e sperimentatrice.‎

‎Bartorelli G. (cur.)‎

‎Bruno Munari: aria-terra. Catalogo della mostra (Cittadella, 9 aprile 2017-10 gennaio 2018). Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Aria e terra: in questi due opposti trova spazio la visione munariana del mondo e dell'arte, in una continua antinomia che è in verità sinergia tra i due elementi. Una filosofia che è da sempre stata il motore della produzione artistica di Munari, e che costituisce il fil rouge della mostra curata da Guido Bartorelli per la Fondazione del Palazzo Pretorio di Padova con il sostegno del dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova e la collaborazione dell'Associazione Bruno Munari, inaugurata il 9 aprile e aperta fino al 18 gennaio 2018.‎

‎Colombo P. (cur.)‎

‎Paranormal. Tony Ousler vs Gustavo Rol. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., br. "Paranormal. Tony Oursler vs Gustavo Rol" è il catalogo della mostra ospitata dal 3 novembre 2017 presso la Pinacoteca Agnelli, che continua così il suo percorso di ricerca sul tema del collezionismo. Questa volta il tema è quello del paranormale: una raccolta delle opere dell'artista americano Tony Oursler, e degli oggetti da lui collezionati appartenenti al mondo dell'occulto, dialogano con le opere presenti all'interno delle collezioni torinesi del pittore sensitivo Gustavo Rol. La selezione è stata effettuata da Oursler stesso insieme al curatore Paolo Colombo e alla direttrice della Pinacoteca Marcella Pralormo. Oursler è uno dei primi artisti a utilizzare il video come mezzo espressivo, usato da solo o sovrapposto a sculture, design, installazioni e proiezioni, creando performance che interagiscono con lo spettatore. Un percorso quello dell'artista americano che trova numerosi legami con la figura di Rol, pittore colto e carismatico da molti ritenuto un sensitivo, che si è sempre dichiarato un ricercatore e sperimentatore.‎

‎Bonifazio Massimo‎

‎La memoria inesorabile. Forme del confronto con il passato tedesco dal 1945 a oggi‎

‎br. Dal 1945 a oggi l'interesse per il nazionalsocialismo, non solo in letteratura, non è mai scemato in Germania; si può dire anzi che sia andato sempre aumentando. La stessa constatazione si può fare per l'Olocausto: l'accrescersi della distanza temporale non ne fa un fenomeno pallido e scolorito, ma sembra anzi portarlo paradossalmente sempre più vicino a noi e renderlo sempre più concreto. Negli ultimi decenni, però, anche le sofferenze patite dai tedeschi durante e dopo la guerra - i bombardamenti, la fuga davanti all'avanzata dell'esercito sovietico, l'allontanamento coatto dai territori orientali dello scomparso Reich - hanno avuto un ruolo sempre maggiore nel discorso pubblico. Questo libro intende ripercorrere la "storia della memoria" tedesca degli ultimi settant'anni con i suoi "ricordi in competizione", analizzando ad esempio le trasformazioni simboliche che hanno investito nel tempo alcuni monumenti (come la Neue Wache di Berlino) e soprattutto le tendenze della letteratura, che in questa storia continua ad avere un ruolo centrale.‎

‎Alfieri Giulio‎

‎La terra che non c'era. Bonifica, colonizzazione e popolamento dell'Agro Pontino. Nuovi documenti e una ricostruzione inedita‎

‎ill., br. L'affascinante viaggio dagli inizi del '900 agli anni '30, attraverso gli avvenimenti che portarono alla bonifica e alla colonizzazione delle Paludi Pontine. Dalla lotta alla malaria dei primi Governi del Regno d'Italia, alle leggi per la "bonifica integrale", l'appoderamento e il popolamento del territorio nel periodo giolittiano. Poi l'epoca fascista; dagli obiettivi demografici e di lotta all'inurbamento nelle città industriali del "Discorso dell'Ascensione" di Mussolini, all'avvio della spettacolare e modernissima opera di bonificazione. Un lavoro, ricco di riproduzioni fotografiche, che si caratterizza anche per la scoperta di documenti completamente sconosciuti che rendono questo testo frutto di un lavoro rigoroso e attento alle fonti, che cerca di ripercorrere i cambiamenti sociali e demografici conseguenza del popolamento di tutte le aree dell'Agro Pontino risanato. Una ricostruzione nuova e unica puntualmente confermata dal confronto con i dati del primo censimento della popolazione della nuova provincia di Littoria (Latina) del 1936.‎

‎Losi Simonetta‎

‎La lingua «senese» di Federigo Tozzi. Tra derivazioni letterarie e tradizione popolare‎

‎ill., br. Un'ampia raccolta di voci, espressioni, modi di dire che attraversano i secoli: da Santa Caterina a Cecco Angiolieri, da Adriano Politi a Girolamo Gigli, fino ai giorni nostri, fino alle voci dei popolani e dei contadini senesi. Il punto di riferimento ideale è Federigo Tozzi, con la sua lingua in bilico fra letteratura e parlato popolare di Siena e della sua campagna. Come nell'affresco del Buongoverno di Ambrogio Lorenzetti, le parole filtrano da dentro e da fuori le mura della città, mettendo in contatto territori differenti, vicini e lontani nello spazio e nel tempo. La lingua "senese" di Federigo Tozzi è un repertorio dove si ritrova la lingua dei nonni e quella dei bisnonni. È una lingua interessante come oggetto di studio storico, etimologico e filologico. Per i senesi è "aria di casa", che raccoglie conoscenze antiche e antichi saperi e che riserva molte sorprese. Sembra quasi di sentirle, come un'eco lontana eppure vivissima, le voci dei senesi di ieri che si mischiano con quelle dei senesi di oggi, con un legame che parla di comune appartenenza culturale, di storia e di tradizioni condivise.‎

‎Mosi Roberto‎

‎Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone. Storie francesi da Piombino a Parigi‎

‎br. Raggiungiamo il centro di Piombino. Ci dirigiamo verso piazza Verdi, dove inizia il corso cittadino, corso Vittorio Emanuele II. Su un lato della piazza, sorge isolata una struttura quattrocentesca dell'antico sistema di difesa, chiamata Rivellino, costruita per difendere una delle porte della città, la porta a Terra, inserita a sua volta in una grande torre del Duecento. Da qui fece il suo ingresso nella città, la Principessa Elisa accompagnata dal consorte, Principe Felice Baciocchi. La carrozza dei principi passò sotto l'arco trionfale con iscrizioni di saluto, fra le quali il verso virgiliano Iam redit et Virgo et redeunt Saturna regna. Al momento del passaggio furono sciolte a festa le campane di tutte le chiese e le postazioni di artiglieria alla Fortezza e ai due porti spararono a salve, a piena carica, facendo tremare nelle strade, gli edifici tappezzati con i manifesti per i festeggiamenti.‎

‎Marchetti Federica‎

‎Il cruccio di Henry James. A cent'anni dalla sua morte‎

‎br. A cent'anni dalla sua scomparsa Henry James (1843-1916) necessita di un doveroso omaggio e di un rispolvero per le nuove generazioni. Egli può sovrastare, ossessionare, mettere in crisi ma è pur sempre fonte di meraviglia e di piacere. Riferimento per studiosi e accademici e autore di culto per i lettori più volenterosi, James è stato uno scrittore prolifico ma non popolare. Infatti per tutta la sua lunga vita letteraria ha avuto un enorme cruccio da mandare giù: l'indifferenza del pubblico.‎

‎Montelli Flavio‎

‎Goodbye Bukowski‎

‎ill., br. Dietro l'immagine dello scrittore maledetto, sessuomane e alcolizzato c'è un altro Bukowski, intimo, segreto e forse più vero. Flavio Montelli ce lo restituisce con il tatto di un grande narratore, che scava nelle parole e nell'anima del mito per scolpire, semplicemente e a tutto tondo, il ritratto di un uomo.‎

‎Pérez Vernetti-Blina Laura‎

‎Il caso Majakovskij‎

‎ill., br. Cantore della rivoluzione sovietica. Nemico dei grigi burocrati. Artista di punta dell'avanguardia futurista, affamato di vita, devoto all'arte e alle donne. Chi era davvero Vladimir Majakovskij? Lui si definiva l'ultimo dei poeti. Una grande autrice spagnola ci racconta la sua breve, bruciante esistenza e la sua tragica fine. Trasformando i suoi versi più celebri in una visionaria e appassionata narrazione a fumetti.‎

‎Incantati da Roma. La comunità anglo-americana a Roma (1894-1914) e la Fondazione della Keats-Shelley House‎

‎brossura‎

‎Gordon Lyndall‎

‎Charlotte Brontë. Una vita appassionata‎

‎br. In un'epoca in cui la ricerca della visibilità e della fama personale sembra dettare lo spirito dei tempi, leggere la biografia di Charlotte Brontë è quanto mai illuminante. L'autrice del capolavoro "Villette", di "Shirley" e "Il professore", nonché di "Jane Eyre", immediato successo all'epoca della sua pubblicazione e ormai classico intramontabile, scelse l'anonimato dello pseudonimo Currer Bell, con cui firmò tutti i romanzi, si calò nell'insignificante esistenza dell'istitutrice e interpretò il ruolo della figlia obbediente prima e della moglie devota poi. Eppure, nell'"ombra", ci racconta Lyndall Gordon, Charlotte seppe trovare le parole per dare voce alla propria esperienza e fece affiorare in superficie un mondo interiore rimasto celato. L'impatto con la società vittoriana fu "esplosivo": una donna che esprimeva con candore i propri pensieri e sentimenti, che impiegava l'ironia nei confronti della società e dei costumi, era veramente una donna? Non andava forse considerata poco femminile? Ai contemporanei apparve "volgare". Ma quella voce che si sollevò dall'oscurità ancora ci conquista con le sue intime rivelazioni, e il "fuoco" che bruciava in Charlotte tuttora infiamma le pagine dei suoi libri. Le vicende umane della ragazza apparentemente schiva e docile nata in una canonica immersa nelle brughiere dello Yorkshire si intrecciano in profondità ai suoi romanzi, che hanno sempre un nucleo autobiografico, illustra Gordon.‎

‎Chomsky Noam; Pappé Ilan; Barat F. (cur.)‎

‎Palestina e Israele: che fare?‎

‎br. Ha ancora senso oggi parlare di Palestina e Israele usando espressioni come "processo di pace", "soluzione a due Stati", "partizione"? Ha senso continuare con un vuoto dibattito politico, facendo il gioco dei sionisti e mantenendo lo status quo? Le tesi di Noam Chomsky e Ilan Pappé raccolte in questo volume ruotano attorno all'idea che i tempi siano maturi per un cambio di rotta. Indugiare sulla questione israelo-palestinese significa condannare all'oblio un'intera popolazione, perciò, secondo i due autori, bisogna denunciare la natura di paese colonizzatore di Israele, spingere la comunità internazionale a prendere una posizione ferma contro le sue politiche d'occupazione e, soprattutto, ragionare in funzione di un unico Stato multietnico, dove palestinesi e israeliani possano convivere nel rispetto reciproco dei diritti umani. Si tratta di un nuovo approccio, i cui cardini scaturiscono innanzitutto dalla necessità di superare l'ipocrisia del lessico israeliano; non più "processo di pace", dunque, ma "decolonizzazione" e "cambio di regime". Come scrive Pappe, c'è bisogno di "un nuovo discorso che analizzi la realtà invece di ignorarla", perciò "se si vuole superare la paralisi concettuale impostaci dalla soluzione a due Stati, chiunque sia nelle condizioni di farlo - a qualsiasi livello - dovrebbe proporre una struttura politica, ideologica, costituzionale e socioeconomica che valga per tutti gli abitanti della Palestina, non solo dello Stato di Israele".‎

‎Chiappano Alessandra‎

‎Voci della resistenza ebraica italiana. Mila Momigliano, Franco Momigliano, Ada Della Torre, Eugenio Gentili Tedeschi, Silvio Ortona, Annamaria Levi‎

‎br.‎

‎Pächter Wilhelmina; Milano M. T. (cur.)‎

‎Sognavamo di cucinare. Ricette dal ghetto di terezìn‎

‎br.‎

‎Presa Silvana‎

‎Donne guerra e resistenza in Valle d'Aosta‎

‎ill., br. Le donne valdostane nella Seconda guerra mondiale e nella Resistenza sono per la prima volta raccontate in un ricco corpus di voci e di ritratti. Nell'opera si trovano le biografie e le testimonianze di donne resistenti che nel periodo 1943-1945 hanno partecipato in Valle d'Aosta alla lotta contro il fascismo e il nazismo, dentro e vicino alle bande partigiane. Con queste ultime, le donne hanno costituito una comunità unita da legami parentali e affettivi; esse hanno rappresentato, da un lato, la continuità della solidarietà del mondo contadino della montagna, dall'altro l'adesione spontanea al sentimento antifascista, nato dalla dura realtà della guerra e dalla speranza di instaurare relazioni sociali improntate alla pace, al rispetto e alla giustizia.‎

‎Salerno Shane; Shields David‎

‎Salinger. La guerra privata di uno scrittore‎

‎ill., ril. Negli ultimi cinquant'anni l'inafferrabile autore del "Giovane Holden" è stato oggetto di ogni sorta di congettura, pettegolezzo, illazione, e di una serie di discutibili tentativi di biografia. Ma, a causa della segretezza con cui ha vissuto circa metà della sua vita, il complesso e contraddittorio essere umano che si nasconde dietro il mito di J.D. Salinger è rimasto un enigma. Fino a oggi. Dalla partecipazione alla Seconda guerra mondiale sul Fronte occidentale all'incontro con Hemingway, dalle estati a Daytona Beach alla prima fascinazione per il mondo degli adolescenti, dal riconoscimento da parte del New Yorker alla pubblicazione del suo unico romanzo, dalla turbolenta storia d'amore con l'attrice Oona O'Neill (che poi sposò Charlie Chaplin) fino al ritiro dalla vita sociale a cui costrinse se stesso e la sua intera famiglia, questo volume - frutto di otto anni di ricerche e interviste - racconta la vita di uno scrittore attraverso le testimonianze di oltre duecento persone legate a lui da ogni tipo di rapporto: ex commilitoni, compagni di classe, amanti, figli, amici intimi, editori, colleghi, stalker, ma anche personaggi noti, tra cui Billy Wilder, Gore Vidal, Edward Norton, Tom Wolfe, Don DeLillo, Philip Roth e tanti altri. Gli autori hanno unito questo archivio infinito di contributi a una collezione di fotografie, lettere, diari, documenti e stralci di racconti rimasti finora inediti, dando vita a una biografia orale che abbatte il muro di mistero che Salinger aveva costruito attorno a sé.‎

‎Bacci G. (cur.); Filetti Mazza M. (cur.); Ferretti M. (cur.)‎

‎Emporium. Parole e figure tra il 1895 e il 1964‎

‎br.‎

‎Cecini Nando‎

‎Giuseppe Picciola. Una biografia intellettuale‎

‎brossura‎

‎Ambrosini Massari Anna Maria‎

‎L'erudito e lo scultore. Amico Ricci e Fedele Bianchini, documenti, opere e artisti fra Marche e Roma dopo Canova‎

‎br.‎

‎Lotringer Sylvère; Prucca G. (cur.)‎

‎Pazzi di Artaud‎

‎br. Un libro sfrontato, rigoroso ma divertente. Poeta indefinibile, scrittore anarchico, viaggiatore irrequieto, Artaud (autore di scritti che, anche in Italia, hanno fatto scuola) venne recluso per nove anni, dal 1937 al 1946, in manicomio. Sottoposto a decine di elettroshock, usato come cavia, monitorato nei suoi comportamenti quasi fosse una bestia rara, e infine rilasciato su pressante richiesta di Picasso e Mirò, Artaud ci ha lasciato alcune tra le più sconcertanti e lucide invettive contro la medicina e la psichiatria moderne. Per contribuire a fare un po' di chiarezza su questa vicenda - vicenda spesso mitizzata, ma ancor più di frequente mal compresa - Sylvère Lotringer, professore alla Columbia University con la passione per le interviste e le ricerche sul campo, si rimette sulle tracce dello scrittore marsigliese, incontrando e intervistando, nel corso di un lavoro durato molti anni, gli psichiatri che si occuparono e, a modo loro, operarono sul "caso Artaud". Il risultato è sorprendente: dati, documenti, racconti farseschi e aneddoti inverosimili si fondono in una scrittura leggera e accattivante, ma al tempo stesso impietosa anche contro i numerosi adepti che, al pari degli psichiatri, vedevano in Artaud un caso esemplare da ammirare, curare forse, ma soprattutto da "venerare" e sfruttare: "Erano tutti matti", si legge nel finale, "questi fanatici di Artaud".‎

‎Porro Mario‎

‎Letteratura come filosofia naturale‎

‎brossura Eredi confessi della tradizione illuminista, Italo Calvino, Primo Levi e Carlo Emilio Gadda affidano alla letteratura il compito di proseguire l'istanza conoscitiva che è propria delle scienze, lo sforzo continuato di mettere in ordine il caos del mondo. L'ideale di una "letteratura come filosofia naturale", secondo la formula di Calvino, aspira a rinnovare la "vocazione cosmologica" della nostra tradizione che, da Dante a Leopardi, passando per Galilei, aspira a fare dell'opera una "mappa del mondo e dello scibile". Alla letteratura spetta la fatica "ermetica" di tessere i diversi saperi, con l'obiettivo di offrire una visione integrata della realtà che ci consegni almeno i frammenti di un'enciclopedia. Critici delle suggestioni idealistiche e spiritualistiche, Calvino, Gadda e Levi adottano uno "sguardo naturalistico" nell'osservare l'avventura umana, come attesta in modo esemplare la prospettiva "etologica" che Levi assume di fronte alla condizione bestiale del Lager. La lezione di Darwin impone di includere la storia degli uomini nei tempi lunghi della "memoria del mondo", nel contesto dell'evoluzione del vivente e della materia. È nelle pagine di questi scrittori che, in anticipo su di una filosofia attardata dall'eredità storicista, si delineano nel Novecento le forme di una "filosofia naturale" post-umanista.‎

‎Peverelli R. (cur.)‎

‎La bellezza di Gaia‎

‎br. Da qualche anno la filosofia è tornata a mostrare un vivo interesse per le forme e le caratteristiche della esperienza estetica del mondo naturale. Dopo il Settecento illuminista e il Romanticismo, dopo le acute considerazioni di Kant nella Critica del giudizio, la bellezza della natura aveva assunto un ruolo sempre più marginale nella riflessione filosofica; a partire da Hegel, la filosofia si era concentrata infatti in modo particolare sui problemi concettuali posti dalle arti, accostandosi per questa via, e solo in modo occasionale, allo studio dell'esperienza estetica della natura. Oggi la situazione è molto differente. In particolare, la Natural Aesthetics ha animato nel mondo filosofico di lingua inglese un vivace dibattito, in cui s intrecciano impostazioni, spunti e suggestioni differenti. Il ruolo della scienza, per esempio, è controverso: la conoscenza scientifica arricchisce l'esperienza del bello naturale di sfumature che altrimenti ci sarebbero precluse, oppure ne distrugge alcuni tratti, come lo stupore di fronte alla radicale alterità della natura, che sono parte fondamentale dell'emozione estetica rispetto al mondo naturale? Largamente condivisa, invece, è la persuasione che la riscoperta teoretica della bellezza della natura possa favorire l'inclusione almeno di una parte del mondo naturale nella sfera dei soggetti degni di riconoscimento e tutela morale, e dunque sostenere la causa dell'etica ambientale.‎

‎La Mettrie Julien O. de; Campi R. (cur.)‎

‎La voluttà‎

‎br. Il gusto per il gioco della seduzione, l'aspirazione a una forma di felicità mondana e sensuale, la dialettica di ragione e sentimento, che sono alcuni dei tratti che caratterizzano Io spirito filosofico del Settecento francese, si trovano concentrati in questo breve testo di La Mettrie apparso nel 1746. In quest'opera, l'apologia della voluttà diventa pretesto per un'apologia della natura stessa dell'uomo, un appassionato appello in favore della sua liberazione da ogni pregiudizio: il materialismo di La Mettrie, che nasce dalle sue esperienze di medico, rivendica per l'uomo il diritto a esprimere quelle pulsioni naturali che lo spingono irresistibilmente verso la ricerca del piacere. La Mettrie si rifiuta di identificare la virtù con il controllo e la repressione delle passioni e, anticipando di quasi due secoli certe teorie psicanalitiche, riconosce invece nel principio di piacere la pulsione primaria dell'uomo. Lo "spirito" non è allora la negazione del corpo e dei suoi impulsi, bensì soltanto la capacità da parte dell'uomo di fare un buon uso dei propri sensi e piaceri: "voluttà" è il nome con cui La Mettrie designa quest'arte raffinata. Ciò che rende La voluttà un testo particolarmente affascinante, e così tipicamente settecentesco, è la fusione in esso di argomentazioni filosofiche e di forme narrative di gusto rococò, di ardite prese di posizione anti-metafisiche e di slanci lirici.‎

‎Ong Walter J.‎

‎Il sacro oltre lo scandalo. Hopkins, il sé e Dio‎

‎brossura Il gesuita Walter Jackson Ong, allievo del sociologo canadese Marshall McLuhan, è noto al pubblico italiano per i suoi studi sulla storia della scrittura e dell'oralità. Ong incarna quel panorama multidisciplinare della letteratura intesa come meditazione, uno scenario, dunque, non afflitto da specialisti ma aperto alla poesia intesa come via d'accesso al bello e al bene, alla beatitudine. In questo volume, l'autore attraversa con densità e partecipazione i meandri e gli slanci dell'opera di Gerard Manley Hopkins, il grande poeta e mistico dell'Ottocento, autore del poema "Il naufragio del Deutschland, che venne riscoperto con ardore nel primo dopoguerra del Novecento e assunto tra i maestri di intere generazioni. Ma l'originalità delle letture di Ong consiste soprattutto nel porre in luce l'elemento fondativo dell'arte di Hopkins, il suo insistere sull'identità, il Self, come chiave per meditare la presenza reale, incarnata, di Dio nell'intimo di ciascuna persona. Hopkins non fu l'unico dei poeti dell'età vittoriana a indagare la questione del sé o del "paesaggio interiore"; ma l'intensità e l'acuto senso di pienezza esistenziale che emerge dai suoi versi lo rendono unico nel suo genere. Ong, in queste lezioni, chiarisce il senso di questa unicità e la pone in relazione con la tradizione ascetica che innerva il cristianesimo come un fiume carsico.‎

‎Paradis de Moncrif F.-Augustin; Campi R. (cur.)‎

‎L'arte di piacere‎

‎br. Tra le opere di Moncrif, gli Essais sur la nécessité et les moyens de plaire (noti come L'arte di piacere) sono quella che conobbe maggior successo ai suoi tempi, e che al lettore di oggi può ancora offrire uno dei modi migliori e più suggestivi per penetrare nello spirito dei salotti e delle corti settecentesche. Essa non è solo un manuale di buone maniere per gentiluomini (e, nella sua seconda parte, un trattato di pedagogia per futuri gentiluomini): attraverso uno stile di grande scorrevolezza e levità, Moncrif espone una vera e propria filosofia della socievolezza, intesa appunto come "arte di piacere". Malgrado l'elegante disinvoltura dell'esposizione, quella che Moncrif finisce per tratteggiare è un'immagine della vita sociale (che è piuttosto un ideale), i cui valori sono quelli della cortesia e del buon gusto: in essa, l'amabilità, la disponibilità nei confronti degli altri, il rispetto per il loro amor proprio costituiscono gli elementi di un'"arte di vivere", che esprime, al contempo, una precisa visione del mondo, dove la fraternità non è né un precetto religioso, né un utopico progetto rivoluzionario, ma una questione di buona creanza. Nella società odierna, dove i rapporti tra uomini assumono ogni giorno di più il carattere brutale della competizione e dello scontro, L'arte di piacere di Moncrif acquista, per contrasto, un'attualità che esige di essere meditata.‎

‎Bonura Giuseppe; Zaccuri A. (cur.)‎

‎L'industria del complimento. Libri, autori e idee di un critico militante‎

‎brossura «A differenza di altri critici portati all'applicazione della giustizia sommaria in ambito letterario, Giuseppe Bonura non invocava mai la regola del "non l'ho letto e non mi piace". Leggeva tutto, al contrario, specialmente quello che prevedeva non gli sarebbe piaciuto. Leggeva nella speranza di essere smentito, di scoprire che un narratore era cresciuto oppure che un critico aveva meglio focalizzato interessi e metodo di lavoro. E leggeva nel timore di essersi sbagliato, di aver operato un'eccessiva apertura di credito nei confronti di un autore che, invece, si era affrettato a capitalizzare la propria reputazione in chiave commerciale. Di tutti i peccati che in letteratura si possano commettere, l'unico che Bonura non era disposto a perdonare era infatti l'asservimento (intenzionale o, peggio ancora, involontario) alle regole del mercato, l'omologazione a un modello di intrattenimento "aeroportuale", il ricorso peloso alla ruffianeria e al compiacimento. Gli articoli raccolti in questo libro apparecchiano un dossier vasto quanto sorprendente, nel quale, pur ricorrendo frequentemente la stroncatura - un'arte oggi assai poco praticata, che Bonura sapeva rendere con sferzante ironia - non mancano gli esercizi di ammirazione, né le ammissioni di lealtà e valore pur in un contesto di aperto dissenso. Una lezione di "critica militante" esemplare e rara in questa società dove, anche e più che mai fra scrittori, vige il "politicamente corretto"».‎

‎Celli Andrea‎

‎Corrente oscura. Scritti filosofici e formazione letteraria di Renato Serra‎

‎brossura Renato Serra (Cesena 1884 - Monte Podgora 1915) è stato autore tra i meno prolifici del primo Novecento italiano ma forse proprio per questo tra i più capaci di influenzare profondamente le generazioni subito successive. Più di recente quell'immagine è stata sottoposta a critica e a un notevole ridimensionamento, rilevando le falsificazioni prodotte da differenti stagioni politiche e culturali: Serra è stato proposto di volta in volta come il lettore intuitivo, che affida il suo giudizio critico al taglio di un gusto classicista, come il letterato schivo ed estraneo al suo secolo, ma anche come il prototipo leggendario dell'eroe capace di dare un senso al sacrificio sui campi della prima guerra mondiale. Cosa significa leggere oggi Serra? Nelle pagine di questo volume viene documentata la continuità del suo percorso intellettuale dalla formazione giovanile, segnata da questioni di ordine scientifico e positivista, agli scritti della maturità. In particolare è proposta una lettura approfondita dei molti appunti che l'autore ha lasciato su Immanuel Kant, figura che lo accompagna, nel problematico rapporto con Croce, dai primi anni Dieci fino ai giorni della morte. Nel volume viene proposta anche una antologia di lettere, di testi inediti e un elenco dettagliato di letture della giovinezza.‎

‎Volpi Marisa‎

‎Le ore, i giorni. Diari 1978-2007‎

‎brossura È fatale che nel nostro Paese le nebbie di fatti oscuri che ne hanno cambiato la storia quasi mai approdino a una visione nitida, se non cristallina, del proprio tempo. A fronte di questa coscienza collettiva che annaspa, ecco il racconto fedele, interrotto talvolta da giorni e settimane di silenzio, di Marisa Volpi che annota incontri, letture, cose viste e concerti ascoltati; che tenta di dare uno spazio di comprensione ai fatti della propria vita, il rapporto con la madre, col fratello, col marito; le amicizie e le persone che invecchiano, gli oggetti della casa, i viaggi e le malinconie di chi si vede sempre un po' straniero in questo mondo. Così la trasparenza del vetro si rivela, en reverse, uno specchio opaco, dove l'autrice, fra ombre e inquiete rappresentazioni, trattiene dalla disgregazione molecolare del ricordo i cristalli di sabbia che cadendo lungo l'imbuto della clessidra ritmano il tempo della maturità interiore.‎

‎Onofri Massimo‎

‎L'epopea infranta. Retorica e antiretorica per Garibaldi‎

‎ill., br. Il mito di Garibaldi e dei Mille riletto attraverso alcuni snodi cruciali della storia dell'Italia unita, ricorrendo alla testimonianza dell'arte, tra letteratura, pittura, scultura e cinema, alla sua forza celebrativa ma anche demistificante, alla sua capacità di prendere alle spalle i grandi eventi canonizzati dalla storiografia e i monumenti a essi dedicati. 1860-1867, da Quarto a Mentana: le memorie di Abba e gli altri scrittori garibaldini, i ritratti di Lega, Fattori e Induno, là dove quel mito si genera, ma presto anche si svuota accogliendo i più diversi, e spesso contraddittori, significati. Dopo il 1892: i fasci siciliani e scandalo della Banca romana, un'epopea di medaglie, stracci e camicie rosse che comincia a corrompersi, tra un quadro di Coromaldi, De Roberto dei Viceré e I vecchi e i giovani di Pirandello. 1907-1911: anni di celebrazioni garibaldine per un poeta vate, il Pascoli dei Poemi del Risorgimento (ma anche D'Annunzio), e la sua puerilità monumentale, di decisiva importanza per la futura e nera storia d'Italia. 1914-1925: i garibaldini di Nomellini e i "santi maledetti" di Malaparte, in guerra perenne coi loro popoli. 1930-1934: il Garibaldi del duce, della mafia e di Alessandro Blasetti. 1942-1952: Jovine, Alianello e il Guttuso di Ponte dell'Ammiraglio, quando il mito evapora.‎

‎Carrera Alessandro‎

‎La distanza del cielo. Leopardi e lo spazio dell'ispirazione‎

‎br. Pitagora sosteneva che la ragione per cui siamo nati è la contemplazione del cielo. Più di duemila anni dopo, Leopardi ammette di non sapere quale sia il senso della nostra vita, ma non per questo cessa di contemplare la volta stellata, dal balcone di Recanati o dalle falde del Vesuvio. Lo fa da poeta, ed è forse nella sua poesia che è andata a rifugiarsi l'antica cosmologia, forma del sapere che narrava l'universo in un mito per farci sentire il più possibile a casa nell'immensità degli spazi. Se da adolescente aveva studiato la storia dell'astronomia, divenuto poeta progetta la propria opera come una descrizione dell'universo, lavoro di una soggettività eroica che misura se stessa rispetto alla distanza del cielo. Riconosce la piccolezza dell'uomo, con sincerità e senza ricorrere a consolazioni, ma cerca anche di stabilir quale sia la misura che ci è data, e come viverla con dignità. Utilizzando ampie prospettive di filosofia, mitologia e psicanalisi, questo libro ripercorre il cammino di Leopardi come poeta dello spazio, vicinanza e lontananza, infinito e indefinito. Ma in Leopardi esiste anche uno "spazio dell'ispirazione" che non si misura in termini fisici, e che il poeta attraversa nella sua duplice estensione: lo spazio "paterno", espresso dal desiderio omerico di gloria, e lo spazio "materno", acustico e orfico, ascolto di una lingua primordiale che ancora non distingue tra suono degli affetti e voce della ragione.‎

‎Gide André‎

‎Dostoevskij‎

‎br. "Acconsentire alla sofferenza e al peccato; abnegare alla pura diversità: accettare dunque la 'lingua', la revoca dentro ogni parola scritta e letta, sapendo che ogni parola, ogni sillaba, sono vere e assolute, il bene e il male, l'estraneità terribile e insieme innocente, come quel suggello che stringe in un abbraccio senza respiro Fédor ad André, Dostoevskij alla nuova modernità: Stavrogin. Quelle sere qualcuno assistette a una malattia che, attimo dopo attimo, creava il pensiero, rilanciando la letteratura nella assoluta profondità dell'uomo. Al Vieux-Colombier andò in scena il doppio dell'umanità; ma un doppio come fosse visto per la prima volta e con compassione, senza esotismo o esoterismo, nemmeno più terrore, nel vuoto della stenografia recitata. Come fosse stato un discorso epilettico: la malattia, la curva d'ombra che riporta l'uomo dentro l'uomo, oltre le convenienze e le bugie. 'Myskin è epilettico - conclude Gide -Kirillov è epilettico, Smerdiakov lo è. C'è un epilettico in ciascuno dei grandi libri di Dostoevskij'. L'epilessia è il male sacro; così come dichiara un proverbio di Blake: 'Se altri non fossero stati pazzi, ci toccherebbe a noi di esserlo'. Il Dostoevskij di Gide non significa altro che l'esaltazione di se stessi attraverso un colpo secco che non spiega eppure decide l'identità come alterità da tutto, quanto un segreto paradossale di rassomiglianza". (Arnaldo Colasanti)‎

‎Morelli G. (cur.)‎

‎La prossima battaglia. Interviste con Roberto Bolaño‎

‎brossura‎

‎Giovannoli Renato‎

‎Come costruire la biblioteca di Babele a dispetto degli errori di Borges‎

‎ill., br. Anche se, come scrive Stefano Bartezzaghi nella prefazione, "dire quel che non si può è la massima aspirazione di uno scrittore, costruire l'impensabile è un nobile compito architettonico", determinare la forma della mitica Biblioteca di Babele allo scopo di valutare la possibilità della sua realizzazione materiale è un'impresa che pone difficoltà apparentemente insormontabili. Jorge Luis Borges ha infatti commesso nella prima edizione del racconto che la descrive un grave errore di progettazione, e l'emendamento da lui apportato al passo incriminato in una successiva versione del racconto è quantomeno parziale, cosicché i critici letterari, i matematici e gli architetti che si sono confrontati con il rompicapo non sono riusciti a escogitare una soluzione soddisfacente. Questo saggio, che riassume tutto il dibattito, ha la pretesa di offrire la soluzione definitiva del problema, senza per altro rinunciare ad approfondire i significati simbolici e le implicazioni filosofiche dell'ormai proverbiale edificio.‎

‎Michel Alice‎

‎Degas e la sua modella‎

‎ill., br. "Nel ritratto che Alice Michel scrisse e pubblicò nel febbraio 1919 sul "Mercure de France", un paio d'anni dopo la scomparsa di Degas - nota Jean-Loup Deville nella Postfazione a questo documento d'epoca, si capisce fino a che punto si rispecchi quanto Focillon scrive nella sua storia della pittura del XIX e XX secolo: "Un istante di sensibilità fatto dei suoi lineamenti di un attimo"; e non è eccessivo ciò che lo storico afferma poco dopo, vale a dire che "Degas inaugura una nuova epoca del genio e del gusto francesi, fatto di disincanto, di costruzione austera, di ripiegamento su se stessi". Si sente, dal racconto della modella, quanto di fisico, di costretto, di vincolato all'infermità del corpo, alle sue debolezze indotte dall'età e dalla malattia, si celi nella concezione di una scultura che ormai Degas esegue a tastoni, trasferendo la sensazione immediata della mano che palpa il corpo della modella, nella materia plastica, cera o creta che fosse: "Mentre lei posava, Degas, gli occhi quasi immobili dietro gli occhiali, seguiva i contorni del corpo nudo per confrontarli con quelli della piccola scultura. Ma per quanto fosse seduto molto vicino a Pauline, non distingueva che vagamente le sue forme e si alzava ogni momento per seguire con la mano la linea dell'anca o l'inserzione di un muscolo che il suo pollice modellava nella materia plastica".‎

‎Zweig Stefan‎

‎Tolstoj. L'ultima profezia‎

‎br. "Il cristianesimo tolstojano è definito "artificiale" da Zweig, quasi che l'approdo evangelico altro non fosse che una terapia intensiva per lenire i mali interiori del vecchio guerriero. Le pagine più belle del ritratto che segue sono, non a caso, quelle tese a riprodurre un giorno della sua vita quotidiana, fra impavide corse a cavallo nel bosco e squallide riunioni familiari. Il proprietario terriero è costretto a convivere con l'anarchico spirituale. Come quando, vedendo un campo incolto, vorrebbe rimproverare i contadini che non lo curano, ma di fronte alle parole della povera donna che si difende coi bambini attaccati alla sottana, non resiste alla tentazione di farle l'elemosina. L'uomo antico lotta contro il nuovo una battaglia sanguinosa che finirà senza vinti né vincitori. Una condizione che, come sappiamo, condurrà Tolstoj a sottrarsi alla moglie e a tutto ciò che lei, nella mente del fuggiasco, incarna. La risoluta impennata s'interrompe alla stazione di Astapovo dove il vecchio maestro muore. L'occhio di Zweig si fissa proprio sull'ultimo declino, poco prima della maldestra e rocambolesca evasione senile che noi dovremmo inquadrare, al di là della vicenda che riguarda il grande narratore russo, nella totalità della serie biografica da lui conclusa." (Eraldo Affinati)‎

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