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Spadotto Federica
Io sono '700. L'anima di Venezia tra pittori, mercanti e bottegheri da quadri
ill., br. Il volume illustra il mercato dei quadri a Venezia nel Settecento. Per la prima volta l'attenzione critica si sposta dai grandi collezionisti alle dinamiche commerciali vere e proprie, che coinvolgevano gli stessi artisti, oltre a intermediari, diplomatici ed i cosiddetti "botegheri da quadri". Questi ultimi, titolari di negozi/ laboratori per la vendita di dipinti al dettaglio, decreteranno, insieme a figure come il Console Smith o John Strange - di cui è resa nota l'inedita corrispondenza con l'intendente veneziano Giovanni Maria Sasso -, le sorti di Michele Marieschi, Canaletto e molti protagonisti del paesaggio e della veduta, ovvero i generi che hanno reso celeberrima Venezia nel suo secolo d'oro. Tra aneddoti, riflessioni e documenti, i dipinti sfilano ad illustrare uno scenario dai risvolti inaspettati, dove luci e ombre del mercato lagunare divengono metafora del nostro tempo.
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Farinacci Roberto
Squadrismo. Dal mio diario della vigilia 1919-1922
br. Simbolo dello squadrismo, cremonese ma non solo, Roberto Farinacci è soprattutto il testimone dell'impressionante bufera che squassò da cima a fondo l'Italia per due interi anni, il 1919 e il 1920 il "biennio rosso" percorso drammaticamente da tumulti, scioperi, agitazioni e violenze d'ogni tipo, che portarono la nazione sull'orlo di un'autentica guerra civile, arginata poi soltanto grazie alla travolgente discesa in campo del Fascismo. Le pagine che seguono sono appunto il racconto, il diario giornaliero, di quegli anni convulsi, di quel periodo straordinario iniziato il 23 marzo 1919 e destinato a concludersi il 28 ottobre 1922, con la presa del potere da parte di Benito Mussolini.
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Benedetti Valerio
Riprendersi Giovanni Gentile
br. "Riassumere in poche pagine e in forma accessibile anche ai non iniziati al sapere filosofico il pensiero gentiliano non è cosa semplicissima. Si tratta, in effetti, di un pensiero filosofico puro, anche se si sbaglierebbe nel volerne per questo fare un pensiero sganciato dalla realtà. Le ricadute pratiche dell'attualismo sono massimamente concrete e questo non tanto per le sortite gentiliane nel campo della politica ma proprio per una visione del mondo globale dell'uomo e della realtà che va a scontrarsi con altre visioni dell'uomo e della realtà, in una conflagrazione che avviene negli atenei e sui libri, certo, ma che ha il riflesso nei tremendi sconvolgimenti della storia concreta. Quello di Gentile è un pensiero dell'azione e della libertà, della trasformazione incessante del mondo, dello Stato e della comunità: tutto questo lo pone nel cuore delle tempeste d'acciaio del secolo passato e al centro delle questioni aperte del secolo presente, e per di più con una collocazione che è già da sempre politica, anche a prescindere dalla militanza fascista di Gentile, portata avanti con cristallina coerenza fino all'estremo sacrificio." (Dall'introduzione di Adriano Scianca)
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Faye Guillaume
Il sistema per uccidere i popoli
br. Ciò che nasce sotto i nostri occhi, dopo una lunga maturazione in seno all'ideologia egualitaria occidentale apparsa nel XVII secolo, non ha più nulla di una civilizzazione. La realtà attuale sono le realtà etnoculturali e nazionali minacciate di estinzione, i popoli poco a poco svuotati della loro sostanza da una macrostruttura sovracontinentale. Questa vasta impresa planetaria di massificazione della tecnica e dell'economia, può essere definita a tutti gli effetti un sistema. Qualunque civilizzazione, anche mondiale, si fonda pur sempre su di un passato culturale e mira, più o meno, a perpetuarsi. In altre parole, una civilizzazione resta umana. Un sistema, al contrario, ha qualcosa di meccanico e di atemporale.
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Faye Guillaume
Archeofuturismo
br. Le intuizioni di Nietzsche, di Evola, di Heidegger, di Carl Schmitt, di Guy Débord o di Alain Lefèbvre, sul "rovesciamento dei valori", diventano realizzabili, come la nietzscheana "filosofia col martello". Il nostro "livello di civiltà" ora è pronto, diversamente da quanto accadeva in un recente passato quando la coppia moderna XIX-XX secolo incubava il virus ma non pativa ancora l'infezione. Bisogna riconciliare Evola e Marinetti. Il nuovo concetto di archeofuturismo attinge dal pensiero organico, unificante e radicale di Friedrich Nietzsche e di Martin Heidegger: pensare insieme la tecno-scienza e la comunità immemorabile della società tradizionale.
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London Jack
Memorie di un bevitore in compagnia di John Barleycorn
br. Non ero uno di quegli alcolizzati ereditari che nascono con l'organismo predisposto. Ero, per la mia generazione, un essere normale. Avevo acquisito da me stesso il gusto per l'alcol, non senza fatica, perché dapprima l'avevo trovato ripugnante, e mi aveva provocato più nausee di qualsiasi medicina. Strillone di giornali, marinaio, minatore, vagabondo in terre lontane, ho constatato che dappertutto, dove gli uomini si radunavano per scambiare delle idee, delle millanterie e delle provocazioni, per ridere, per riposarsi e dimenticare il monotono lavoro delle giornate o delle notti estenuanti, si ritrovavano invariabilmente davanti a un bicchiere d'alcol. Il bar è un luogo di riunione in cui si radunano come i fedeli in chiesa, come gli uomini primitivi intorno al fuoco dell'accampamento... È stata la facilità di procurarmi l'alcol, che me ne ha dato il gusto. Non sapevo proprio che farmene, di questa specie di droga! Anzi, ne ridevo. E tuttavia eccomi qui, infine, posseduto dal desiderio di bere. Per temperamento, ho il cuore sano e lo spirito allegro. Tuttavia, quando passeggio in compagnia di John Barleycorn, soffro tutte le torture del pessimismo intellettuale.
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Eco U. (cur.)
Il novecento. Il secolo breve. Storia
ill., ril. Stretto fra la Belle Epoque e il settembre 2001, il "secolo breve" appare anche interminabile: una sequenza di innumerevoli eventi extra-ordinari, "catastrofi" politiche, etiche, antropologiche. Fratture, ferite, aperture, nuovi ordini, e ancora fratture, ferite, nuovi ordini. Dalla prima guerra mondiale al crollo delle Twin Towers, passando attraverso rivoluzioni e dittature, genocidi e migrazioni, utopie e democrazie: poche generazioni del passato hanno conosciuto, come quelle nate nel Novecento, un mondo lontano "anni luce" da quello della propria infanzia. Un mondo vasto, fatto di lunghe distanze da coprire per mare e per terra, tenuto insieme dalle lettere o dalla radio, diventa via via il "villaggio globale", disponibile in 24 ore di aeroplano, collegato dalla televisione, dai satelliti artificiali e dal world wide web. Illuminato appena ai suoi inizi, poi sempre più acceso e connesso (ma sempre, drammaticamente, diseguale). E il secolo si chiude sì con una carta geopolitica stravolta dalla globalizzazione e dal terrorismo, sì con l'agenda politica internazionale costretta a ripensare le politiche ambientali per salvaguardare il pianeta e i suoi equilibri precari, ma anche con la sensazione che le energie alternative offrano risposte adeguate e che la "teoria unica", quella che spiegherebbe tutti i fenomeni della vita e dell'universo, non sia poi così lontana.
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Trotsky Lev
Storia della rivoluzione russa
brossura "Storia della Rivoluzione russa" è senza alcun dubbio l'opera più importante di analisi e ricostruzione dell'anno fatale in cui, cento anni fa, entra definitivamente in crisi lo zarismo e si compie la rivoluzione bolscevica. Divisa in due volumi - "La rivoluzione di febbraio" e "La Rivoluzione d'ottobre" - l'opera abbraccia tutto il 1917. Fu scritta tra il 1929 e il 1932 quando l'autore - protagonista principale insieme a Lenin di quei giorni - si trovava già in esilio, perseguitato da Stalin che poi nel 1940 riuscirà ad assassinarlo per mano di un proprio sicario. Una minuziosa ricostruzione storica, con un'analisi materialista delle condizioni sociali che resero possibile l'insurrezione, ma anche senza dubbio il capolavoro letterario di Trotsky, in cui il rivoluzionario russo mostra le proprie capacità stilistiche, dall'uso efficace di immagini e metafore al magistrale uso della lingua nelle ricostruzioni sceniche. Questa nuova edizione esce in cofanetto in due tomi con la prefazione di Enzo Traverso.
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Bolognesi Eugenio
Alceste. Una storia d'amore ferrarese. Giorgio De Chirico e Antonia Bolognesi
br. Proprio nell'anno del Centenario dell'arrivo di de Chirico a Ferrara, il pronipote dell'artista, Eugenio Bolognesi, fornisce alla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico un nuovo strumento di indagine: un centinaio di lettere dell'artista alla fidanzata Antonia Bolognesi, conosciuta e frequentata durante il suo soggiorno nella "Ferrara delle sorprese" (1915-1918). Sottolinea il Presidente della Fondazione de Chirico: "La lettura degli scritti riguardo questa importante relazione [...], completa il quadro di de Chirico come uomo, dal quale risalta una profonda integrità personale, l'onestà e il forte impegno lavorativo per conquistare le condizioni necessarie per realizzare il sogno di vita condiviso con la fidanzata e la propria fiducia verso il richiamo del destino". Questo "diario" fornisce quindi uno strumento d'indagine paragonabile a quello di una prospettiva che, tra disegno e destino, rivela la nobiltà d'animo dei protagonisti e le usanze formali dell'epoca che hanno quel qualcosa di eterno e di classico, di armonia e di fatalità, che coincide con tutta l'arte di de Chirico.
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Pasi Paolo
Ho ucciso un principio. Vita e morte di Gaetano Bresci, l'anarchico che sparò al re
ill., br. Nell'afa di una Milano ancora intontita per le cannonate che il generale Bava Beccaris ha sparato sulla folla inerme, un tessitore anarchico di trent'anni aspetta il suo momento. È appena tornato dall'America, dove è emigrato per sfuggire alla miseria e alle persecuzioni, e ha con sé una rivoltella appena comprata a New York. Il suo obiettivo è il petto pieno di medaglie di Umberto I di Savoia, quello che la retorica monarchica chiama il Re Buono e che il popolo ha invece ribattezzato Re Mitraglia dopo i morti di Milano, e della Sicilia, e della Lunigiana... I tre colpi che Gaetano Bresci spara al cuore del re non colpiscono solo il singolo ma anche la sacralità del suo potere. E il quarto colpo, quello non esploso, Bresci sa di averlo sparato contro se stesso. Percosse, isolamento, deprivazione sono quello che si aspetta. Forse anche l'omicidio camuffato da suicidio. Ma a Monza quella sera di luglio la mano del tessitore anarchico non trema.
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Formichetti Piervittorio
All'ombra della storia. La famiglia Ambel di Torino
br. Nella Torino settecentesca, intorno alla corte dei Savoia compare una famiglia di origini straniere le cui tracce, sparse e frammentarie, sono state toccate soltanto incidentalmente dagli studiosi del regno sardo-piemontese. Luigi Ambel fu uno dei primi cioccolatieri di casa Savoia; al regio archivista Benedetto Ambel è legata la Mensa Isiaca del Museo Egizio; l'artigliere Carlo Emanuele Ambel realizzò la meridiana "dimenticata" di Exilles; "madama" Ambel era tra le spettatrici privilegiate al Teatro Regio; il procuratore Carlo Gaetano Ambel fu "vittima" degli ingenerosi giudizi di Roberto d'Azeglio; Giuseppe Ambel fu tra i molti torinesi che finanziarono il monumento al conte di Cavour. La loro presenza nel capoluogo subalpino, finora "silenziosa", non fu mai insignificante, e ognuno dei suoi membri attraversò e rappresentò i mutamenti sociali e culturali del suo tempo.
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Centini Massimo
«Frankenstein». La scienza e la follia. Uomini e mostri tra scienza e mito
brossura Scritto nel 1816 e pubblicato nel 1818, "Frankenstein ossia il moderno Prometeo", di Mary Wollstonecraft Godwin Shelley, può essere considerato un'opera pionieristica della letteratura fantastica e contemporaneamente di quella di fantascienza. Nell'insieme costituisce un'officina antropologica di straordinario interesse, poiché offre al lettore molteplici spunti per incursioni in vari ambiti della cultura, dimostrando così quanto siano attuali alcuni temi proposti nella tessitura narrativa del libro. In questo saggio il lettore avrà l'occasione per ripercorrere la genesi del romanzo, strettamente legata alla biografia dell'autrice, alle sue vicende umane, al contesto culturale e scientifico dell'epoca. Si prendono inoltre in considerazione molti aspetti legati al ruolo simbolico di fatti e personaggi: aspetti che sono stati in grado di donare alle pagine della Shelley un valore immortale, transitato dalla letteratura al cinema per conquistare il pubblico di ieri e di oggi.
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Fusco Serena
Confini porosi. Pelle e rappresentazione in quattro narrazioni della modernità
br. Il volume si propone d'indagare la pelle come tema complesso e come tropo letterario/culturale in quattro testi di narrativa che attraversano un arco temporale dal 1843 al 1992 e uno spazio geografico che abbraccia Stati Uniti, Canada, Francia, Italia e contesto postcoloniale.
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De Feo Roberto
Giuseppe Borsato. 1770-1849
ill., ril. Fondamentale cardine della civiltà artistica veneziana durante tutta la prima metà del XIX secolo, per la prima volta la figura e l'opera di Giuseppe Borsato sono state studiate e analizzate nei molteplici aspetti del suo operato. Borsato, formatosi nell'ambito della scenografia prospettica, fu pittore da cavalletto, decoratore di apparati effimeri, frescante, scenografo ufficiale del Teatro La Fenice per più di dieci anni, detentore della cattedra d'Ornato presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1812 alla morte e fornitore di modelli per mobilia e arredi sia pubblici, che privati. Oltre che a Venezia, lasciò importanti testimonianze in centri, quali Trieste, Treviso, Udine, Padova e Vicenza.
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Bernieri Anna Maria
Cristina Trivulzio di Belgioioso. Una bellezza assetata di verità
ril. La principessa Cristina Trivulzio di Belgioioso (1808-1871) fu nobile per il cuore e la generosità prima che per il lignaggio. Abile con la penna e la parola, attraversò a testa alta le rivoluzioni liberali dell'Ottocento, facendosi detestare e amare in egual misura per le sue posizioni progressiste e riformatrici. Il suo operato, la sua personalità e intelligenza segnarono la memoria dei contemporanei, ma purtroppo non quella dei posteri. Questa donna, patriota e intellettuale di genio, non disdegnava l'azione e fu protagonista indiscussa dell'Unità d'Italia. Eppure non ha ancora il ruolo che le spetta nel patrimonio storico e culturale italiano. In questo saggio ricco di particolari, spesso inediti, l'autrice ripercorre la complessa biografia di una donna, "una bellezza assetata di verità" come la definì il poeta romantico Heinrich Heine, restituendoci la dimensione europea di una protagonista straordinaria della storia della nazione italiana.
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Fortini Franco
Capoversi su Kafka
br. "Potrebbero addirittura commuovere le parole che Franco Fortini rivolge a Kafka in un testo uscito sulla «Lettura» del 17 gennaio del 1946, forse perché pensate da un giovane che all'epoca non aveva ancora compiuto trent'anni e sentiva il peso della Storia attaccata come fango alle suole delle scarpe. «Kafka è morto nel 1924» - scrive -. «Potrebb'esser morto l'anno passato, a Auschwitz, o a Belsen, questo ebreo di Praga». [...] Posticipare di vent'anni la sua morte (nient'altro che un'ipotesi suggestiva, una chiave di lettura a posteriori) è dunque un espediente attraverso cui Fortini intende fissare una propria categoria interpretativa, l'unica a suo giudizio in grado di dare credibilità all'idea di un Kafka che travalica le porte del tempo per farsi "angelo della Storia", secondo la definizione di Walter Benjamin, per avvalorare in altre parole l'immagine di un Kafka trattato alla maniera di un profeta o di un legislatore i cui passi provengono dal passato e si rivolgono all'infinito. «Egli ha saputo quello che noi abbiamo soltanto vissuto»: è sempre Fortini che scrive così. Sapere è qualcosa che precede l'azione del vivere, è la lucida epifania di chi ha già visto l'apocalisse e la vuole raccontare a un'umanità incredula." (Giuseppe Lupo). Note bibliografiche a cura di Elisabetta Nencini.
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Caballero Jurado Carlos
Legionari croati nell'esercito tedesco
br.
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Stamboulis Elettra; Costantini Gianluca
Diario segreto di Pasolini
ill., br. Il diario di Pasolini, segreto nel senso di mistico, è falso e autentico insieme: immaginato lavorando sulle lettere private, le interviste, i film e gli scritti dell'autore, è una registrazione sentimentale di Pier Paolo Pasolini prima di diventare Pasolini. Pasolini è stato bambino e ha vissuto intensamente la sua giovinezza. E quando è diventato l'intellettuale più scomodo d'Italia ha saputo custodire una profonda attenzione pedagogica: gli occhi del maestro, capace di mantenere uno sguardo bambino, sono la voce narrante di questo libro. Dall'atto del suo concepimento fino alla morte del fratello partigiano, la voce generosa di Pasolini ci offre un nuovo romanzo di formazione: cosa significa crescere, perdersi, interrogarsi sulle proprie origini, sul desidcrio e sulla paura, in una geografia di sequenze che, parlando di Pasolini, interroga ciascuno di noi.
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Albertini Eliana
Luigi Meneghello. Apprendista italiano
ill., br. Si vedeva che c'è in natura una specie minore nel divenire, le piantine crescono da un seme, la gente che in principio è bambina e poi diventa grande, mette i mustacchi. Ma restava fermo il concetto che qualcosa di centrale non diviene affatto. Si stava all'interno di una sfera immutabile, leggi analoghe a quelle che governavano le stagioni racchiudevano il nostro mondo come calotte di quarzo. Dentro alla sfera di quarzo ci si sentiva liberi di parlare e di vivere come credevamo.
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Monti Valerio
La strage impunita. Torino 1864
br. L'autore descrive i tragici avvenimenti del settembre 1864, a Torino, ponendo a confronto l'inchiesta municipale e quella parlamentare. La Convenzione di Settembre tra Francia e Italia viene illustrata attraverso i negoziati. Un intero capitolo è dedicato ai commenti sul trattato, sulla strage e sulla situazione politica italiana, pubblicati dai quotidiani nazionali dell'epoca con sede a Torino, rappresentativi delle diverse tendenze: "Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia", "Gazzetta di Torino", "La Stampa" (non si tratta dell'odierno quotidiano), "L'Opinione", "Gazzetta del Popolo", "L'Unità Cattolica", "Il Diritto". Ampio spazio è riservato alla descrizione della politica interna ed estera di Napoleone III. Il volume riporta i principali discorsi tenutisi alla Camera dei Deputati a proposito dell'inchiesta parlamentare e la mozione Ricasoli, che sancisce l'archiviazione dell'intera vicenda. Alla luce della storia del periodo post unitario l'autore interpreta la Convenzione e la politica del Governo Minghetti nell'ambito delle dibattute questioni sul "piemontesismo", "antipiemontesismo"e sul "fare gli Italiani".
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Rocco Carbone Lorenza
Cara Matilde la Serao, la scrittura e la vita. Nuova ediz.
ill., br. A novanta anni dalla morte, una riedizione integrata del volume che già tracciò un ritratto a tutto tondo della donna, della scrittrice e della giornalista Matilde Seroa: le opere, il ruolo di antesignana del giornalismo moderno, il volto di Napoli visto attraverso i suoi occhi e la sua penna.
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Cixous Hélène; Derrida Jacques; Garritano D. (cur.)
Letture della differenza sessuale
br. Il focus sulla differenza sessuale richiama all'orecchio più avvertito l'eco della tradizione di studi che fiorì in Italia, a partire dagli anni Ottanta, intorno alla questione dell'identità femminile, intersecando i campi della filosofia, della politica e della psicoanalisi. Le letture di Cixous e Derrida, proposte al pubblico italiano, riannodano i fili delle generazioni e rappresentano un segnavia per riconoscere il cammino della differenza sessuale attraverso le sue tracce e i suoi segni.
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Garbarino Giuseppe
Pinocchio in Toscana. I luoghi della favola del Collodi tra fantasia e realtà
ill., br.
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Monti Virginio
La francese. La lunga vita di Giovanna Mayne
br. Storia della partigiana francese Jeannette Mayne che si trovò nel 1944 a Bagni di Lucca tra l'XI Zona partigiana e l'occupazione tedesca. Ci sono, nella vita di ciascuno di noi, incontri che nel corso del tempo non riescono a fissarsi nella memoria né a coinvolgere né scalfire i nostri sentimenti, così che di essi rimane solo una flebile e vaga traccia. Altri incontri invece sono così coinvolgenti che lasciano un segno duraturo, caricandoci di un fardello di emozioni, di passioni, di amicizia e, talvolta, di amore, che pretendono di restare con noi fino alla fine dei nostri giorni. L'incontro di Virginio Monti con Jeannette Mayne è sicuramente ascrivibile a questa seconda specie se, a venti anni di distanza dalla morte di lei, lui ha deciso di dedicarle questa pubblicazione. Per chi, come Virginio, ha impegnato la sua intera militanza politica a battersi per affermare i valori della giustizia e dell'antifascismo o, per dirla nella lingua madre di Jeannette, i valori di "liberté, egalité, fraternité", non deve essere stato difficile restare affascinato dalla figura di questa donna, così combattiva e coerente con quei valori fino all'ultimo istante della sua lunga vita.
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Frustagli Caterina
Primo Levi davanti all'assurdo. Dire l'indicibile
br. Perché non possiamo prescindere dalla Shoah come evento paradigmatico di sopraffazione dell'uomo sull'uomo? Adorno riteneva che non fosse più possibile scrivere poesia dopo Auschwitz, tanta era stata la violenza annichilente dell'universo concentrazionario dei Lager. La ferocia nazifascista spezza le vite di milioni di deportati, ne nega l'identità, privandoli di ogni forma di diritto. Il comando tedesco distrugge i legami comunitari, sovverte le leggi della società, istituendo una macchina per l'annientamento dell'uomo. Contro l'ideologia della razza, la parola dei testimoni sopravvive e si erge a difesa. Primo Levi, scampato all'inferno, forgia nel suo laboratorio di chimico, testimone e scrittore una parola inscalfibile, resistente all'oltraggio. L'autrice entra in questo laboratorio e prova ad osservarne le componenti linguistiche, psicologiche e sociali che, come reagenti di potenza straordinaria, innescano nel lettore reazioni emotive di un'intensità straordinaria. Primo Levi con ustionante pacatezza ci richiama, di fronte ai crimini commessi, al nostro ruolo di giudici, affinando la nostra capacità di riflettere sul contagio del male.
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Brizzi Eni
L'uva salamanna e Troncausci. Lucca tra la seconda guerra mondiale e gli anni Cinquanta
br. Questo volumetto raccoglie una serie di brevi racconti, aneddoti, bozzetti, ripescati nella memoria, talora avvolti dalla nostalgia del passato, talaltra pervasi da una bonaria ironia. La memoria, si sa, non sempre è fedele, il tempo sfuma e confonde i dettagli, ma le emozioni restano vive e precise, e così le persone e le cose che animano queste pagine: i genitori operai, gli zii contadini, gli aerei, le bombe, la casa crollata, i fichi "bruciotti", l'uva Salamanna. E poi gli americani, i libri Salani e tutta una serie di personaggi minori e memorabili nei loro soprannomi: Cecco Sonno, Buiore, Troncausci. E poi ancora gli anni del dopoguerra, la scuola, i professori (quell'Aldo Muston che tanto ha dato a Lucca), la vita adulta, il matrimonio, con le sue scene tragicomiche che si ripetono nel tempo, fino ai giorni nostri.
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Cimadamore Daniela
La donna francese. Garçonne e femme fatale
br. Durante la Prima Guerra Mondiale, la donna francese viene mobilitata per sostituire in diversi ambiti gli uomini che erano al fronte. Al termine del conflitto, così, si intraprende, per la prima volta nella storia, un cammino verso una difficile e contrastata emancipazione. Se da una parte la donna borghese si trova libera di subentrare in settori lavorativi prima di allora riservati ai soli uomini, al contrario, nella realtà di provincia ne rimane quasi esclusa a causa della forte reticenza ad una liberalizzazione della donna che avrebbe potuto vederla indipendente economicamente e quindi lontana dai canoni tradizionali. Gli anni Venti diventano folli tra balli, cinema e feste; palcoscenico di forti contrasti tra una dominazione maschilista che coinvolge anche la medicina, accusando le donne di perdere la femminilità e di scadere in una vera malattia deviante. Non meno importante è quel diritto alla citoyenneté non concesso, per il quale si lottava fin dai tempi della rivoluzione francese. Per comprendere meglio l'importanza di questo periodo storico se ne è analizzato il carattere anticonformista ed emancipatore partendo dal romanzo "La Garçonne" di Victor Margueritte.
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Perri Giuseppe
La ricca fontana. Un'abiografia dell'Ucraina moderna. Fonti storiche, fonti letterarie
ill., br. Affermava giustamente uno scrittore ucraino dell'Ottocento che "la vita ucraina è una miniera inesplorata". Eppure, la terra ucraina è luogo di vita, luogo dell'anima, Patria, per molti popoli, che vi hanno sviluppato relazioni complesse e diversificate, spesso ambivalenti. Il libro guida il lettore italiano in questo immenso odi et amo che ha avuto le pianure ucraine come scenario e ricostruisce la storia dell'Ucraina moderna, dalla sua appartenenza alla Repubblica nobiliare polacco-lituana del XVI secolo fino ai giorni nostri. La narrazione delle vicende storiche segue un ritmo peculiare, alternando le fonti documentali (pubblicate e archivistiche) alle fonti letterarie relative ad autori, grandi (Skovoroda, Lina Kostenko, Gogol', Sienkiewicz, `evenko, Balzac, Iwaszkiewicz, Bulgakov, Tyyna, Janovs'kyj, Barka, Pasternak, Grossman, Oksana Zabuko, Kundera, Solenicyn, ecc.) o meno noti, che hanno immesso nelle loro opere la materia ardente costituita dalla lunga e drammatica storia ucraina.
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Scopelliti Marcella
L'attore di fuoco. Martin Buber e il teatro
brossura Nell'anno che segna il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa di Martin Buber, questo volume svela un ritratto inedito del filosofo colto nei suoi anni giovanili sullo sfondo di un'incandescente Vienna fin de siècle e riunisce una breve antologia di testi buberiani sul teatro. Per il giovane sionista, poco attratto dall'intrattenimento e dallo spettacolo, il teatro costituisce un mezzo di ricomposizione etica e politica del mondo e l'attore si presta come prototipo universale di un uomo "nuovo" e autentico. Viene qui ricostruita un'affascinante vicenda biografica via via animata da personaggi inattesi come Eleonora Duse, Ermete Novelli, il pittore Lesser Ury e Adolphe Appia. Si dimostra come l'incontro di Buber con il teatro costituisca senza dubbio una decisiva spinta verso il futuro e più maturo pensiero dialogico. La prospettiva del volume estende la portata del pensiero buberiano ben oltre i confini ebraici, facendo emergere una poetica (un "fuoco inesauribile") valida per ogni uomo occidentale alle prese con la riformulazione della propria tradizione. In questo senso trova spazio nell'ultimo capitolo un'attenta analisi biografica e performativa di Jerzy Grotowski, il regista polacco che rivoluzionò il teatro del Novecento e che da oggi è così possibile includere in una tradizione "simpatica" che annovera Martin Buber come maestro e ispiratore.
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Nobili Francesca
Trattato sul governo di John Locke. Guida alla lettura e alla comprensione
br. Il "Trattato sul governo" di John Locke, pubblicato in Inghilterra nel 1690, costituisce un saggio sull'origine, i caratteri propri, l'estensione e i limiti del potere politico e dello Stato, un vero e proprio manifesto teorico della corrente filosofico-politica del liberalismo moderno. Questa guida rappresenta un completo e agevole testo di aiuto alla comprensione dell'opera originale.
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Cartosio Bruno
Parole scritte e parlate. Intrecci di storia e memoria nelle identità del Novecento
br.
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Nazio Pino
Aldo Moro. La guerra fredda in Italia
br. Esiste un filo sottile, invisibile come un fiume sotterraneo, che lega tanti avvenimenti oscuri del dopoguerra, dalla strage di Portella della Ginestra all'attentato a Togliatti, dai tentativi di colpo di Stato alle stragi, fino all'uccisione di Aldo Moro. Sono passati 40 anni dall'agguato di via Fani, ma i misteri che avvolgono il più terribile omicidio politico della storia contemporanea del nostro paese sono ancora molti. Moro non è stato protetto con una macchina blindata che sarebbe bastata a evitare la tragedia nonostante da un mese si sapesse che a Roma era in preparazione una azione clamorosa; le armi usate nell'attentato di via Fani sono state nascoste in una palazzina della banca Vaticana alla Balduina che ha ospitato estremisti tedeschi, società che lavoravano per la Nato, finanzieri libici e il discusso monsignor Paul Marcinkus; il presidente della Dc non è stato ucciso sul pianale della Renault 4 rossa dove venne fatto ritrovare in via Caetani, proprio tra le sedi della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista... Il libro contiene una originale analisi grafologica delle lettere che Moro ha scritto durante i giorni della sua prigionia.
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Felice Angela
L'utopia di Pasolini
br. Dall'amore per la lingua friulana all'etica dei valori del mondo contadino, dal senso profondo del viaggiare alla pedagogia come elemento imprescindibile dell'essere umano, dall'incontro con gli Stati Uniti al ruolo della televisione: qual è il disegno definitivo della sua opera? Quali sono i temi a lui cari? Angela Felice, una delle più attente studiose della figura complessa di Pier Paolo Pasolini, ci restituisce frammenti originali, scorci sulla sua opera e il suo pensiero e indica quali sensibilità e umanità si nascondano dietro il mondo di uno dei più grandi intellettuali del Novecento.
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Mandosio Jean-Marc
Longevità di un'impostura: Michel Foucault
br. Michel Foucault è considerato il più grande filosofo francese del suo tempo, un autore di culto che a decenni dalla morte viene ancora indicato come uno degli intellettuali più influenti della nostra epoca. Non sono mancate critiche al suo lavoro ma il pamphlet di Jean-Marc Mandosio, oltre a riesaminare l'eredità lasciata dall'autore di Le parole e le cose e Sorvegliare e punire, mette alla prova la coerenza tra la condotta e il pensiero di Foucault, mostrando come le sue teorie siano state orientate spesso da semplice convenienza.Opportunista, privo di rigore, incoerente e preoccupato per prima cosa della sua carriera universitaria, ha assecondato molte mode culturali: anticomunista, marxista, vicino ai maoisti, goscista, esponente dello strutturalismo per rinnegare sempre tutto al momento giusto.In queste pagine ironiche e dotte, Mandosio coglie doppiezze di un uomo che ha sempre criticato i sistemi di potere senza mai disdegnare i ruoli istituzionali che quel potere gli offriva. Il suo tragitto filosofico si mostra lastricato di ipocrisie, trucchi usati per presentarsi come un pensatore eccezionale - grazie a un linguaggio oscuro, vago, usato per abbagliare i lettori.
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Gasparetto Nicola
L'anonimo del Novecento. Giuseppe Marchiori dagli esordi all'affermazione nella critica d'arte. Ediz. a colori
ill., br. Giuseppe Marchiori, uno tra i più acuti osservatori dell'arte italiana ed europea del Novecento, nasce a Lendinara il 18 marzo 1901. La sua formazione si snoda fuori dai vincoli accademici, le prime pubblicazioni sono raccolte poetiche, accompagnate dagli interventi d'esordio sui quotidiani polesani, mirati alla riscoperta di un patrimonio di storia e cultura locale a cui poteva attingere immergendosi nel giacimento documentario di famiglia custodito nella cinquecentesca Ca' Dolfin. Negli anni Trenta avviene la piena maturazione: Marchiori sceglie di dedicarsi alla critica d'arte ed avvia una decennale collaborazione con il "Corriere Padano" di Ferrara. Dopo il secondo conflitto mondiale, Marchiori promuove quell'aggregazione di pittori e scultori che debutterà alla Biennale del 1948 con il nome di Fronte Nuovo delle Arti.
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Bassignano Ernesto
Canzoni pennelli bandiere supplì
br. Tinin, al secolo Ernesto Bassignano, avverte dentro di sé un fermento emotivo e sentimentale che urge alla coscienza e chiede di emergere in superficie e di diventare parola. Tutto questo mondo interiore viene dall'autore abilmente plasmato e reso fruibile attraverso questo racconto autobiografico, ricco di storie, di accadimenti, di aneddoti e di fatti che hanno caratterizzato la rivoluzione culturale del '68, non solo in Italia. I ricordi riaffiorano dal mare magnum della memoria e ripercorrono, come in un viaggio guidato, le tappe fondamentali della sua formazione artistico-politica, dalla scrittura di testi impegnati per il Teatro Politico di Strada all'esperienza del Folkstudio. E tanti sono i personaggi della canzone italiana (Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Giorgio Lo Cascio, Lucio Dalla, Rino Gaetano, Claudio Baglioni), dello spettacolo e del cinema (Gian Maria Volonté) e della letteratura (Alberto Moravia, Dacia Maraini) che, a vario titolo, hanno fatto parte della sua vita umana e professionale. Non mancano riferimenti alla sfera privata, alle donne e agli amori, di questo cantautore "storico della musica italiana.
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Benzi Fabio; Leone Francesco; Mattiti Flavia
Fausto Pirandello. Opere dal 1923 al 1973. Ediz. bilingue
br. Pirandello ebbe la sua prima educazione artistica nell'allenamento ad uno sguardo oggettivo e crudo, a un segno di realtà insistita e forzata, di lucidità quasi chirurgica nell'indagare gli aspetti anche scarni e brutali della figura umana, tipico di quella tendenza tedesca. In questa scelta forse atipica, comunque rara per l'Italia del tempo certamente ritroviamo un'indicazione del padre, il grande drammaturgo Luigi, nei confronti del giovane figlio: infatti, come è noto, egli ebbe una lunga e determinante fase di studio giovanile di stampo mitteleuropeo, laureandosi a Bonn, e l'indirizzo di Fausto fu certamente determinato dalle sue simpatie e preferenze culturali. Subito dopo Pirandello segue la scuola di pittura di Felice Carena e dalla sua inquieta ricerca, Pirandello assume un senso di plasticità cromatica solida ma non priva di complicazioni intellettuali. Pirandello dipinge allora soggetti contadini e pastorali, arcaizzanti, sul modello del maestro, ma subito vi infonde una carnalità realistica e "sgradevole", contorta e sofferta, che lo proietta ancora giovanissimo in una dimensione autonoma, quasi un inquietante precursore di Lucian Freud. [...]"
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Asselineau Charles; Merello I. (cur.)
Vita e opere di Charles Baudelaire
ill., br. Due anni dopo la morte di Baudelaire, avvenuta nel 1867, Charles Asselineau sente la necessità di scrivere la biografia dell'amico. Libro sulla vita, che mostra la genesi dell'opera, è questa la matrice di tutti gli studi successivi e la prima vera biografia del poeta dandy che ha fatto della propria vita un'opera d'arte. Asselineau osserva da vicino la sua performance, dando o fingendo di dar credito ad alcune invenzioni (ad esempio il viaggio fino a Calcutta) per la costruzione di un personaggio che vuole in ogni momento stupire e sbalordire. Mostra anche l'importanza di Poe, e del suo metodo di composizione sull'estetica di Baudelaire, per cui l'immaginazione è sempre accompagnata dal senso critico. Al centro della biografia, il processo ai Fiori del male, opera sconvolgente, e tutt'ora spesso mal compresa, che ha circondato a lungo l'autore di un'aura di "maledettismo". A seguire sono qui raccolti - sotto il titolo di Baudelairiana - una serie di aneddoti sul poeta che Asselineau non aveva mai riunito, e che sono apparsi postumi soltanto nel 1906.
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Bacigalupo Massimo
Angloliguria. Da Byron a Hemingway
ill., br. "I testi qui raccolti" - spiega Massimo Bacigalupo - "sono stati scritti nell'arco di una quindicina d'anni, i primi del Duemila, e hanno un comune carattere estemporaneo. Riguardano personaggi, libri ed episodi in gran parte legati alla Liguria. Inizialmente avevo pensato di intitolare il volume "All'Hotel Croce di Malta", dal nome dell'albergo frequentato a Genova, come mi avvenne di scoprire, da tanti illustri viaggiatori fra Settecento e Ottocento. Gli scrittori di cui parlo in queste pagine (dagli Shelley a Hemingway, da Ezra Pound ad Anna Maria Ortese) sono infatti colti in un momento particolare e caratteristico, preferibilmente ligure, del loro itinerario. Una serie di istantanee sia dei loro soggetti che della loro lettura, che riflettono e fissano uno sguardo momentaneo, un'impressione, senza pretesa di completezza ed esaustività. Ma spesso il bello sta proprio nei dettagli, che permettono di afferrare persone e scritture nel loro farsi storico e geografico".
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Lombardi Germano
Ciao. Fogli d'album. Ediz. illustrata
ill., br. "... Roma, come tutti sanno, prima che romana è etrusca, cioè zingara, cioè indiana del popolo Mahagi che arrivò qui quattromila anni prima che Fellini nascesse. Sulla pelle etrusca, zingara, e indiana Mahagi di questi quadri c'è anche il maestro Mafai, che forse sorriderebbe sereno a queste parole, scritte in un maggio incerto con grano irresoluto e verde, e vigne pettegole con foglie minime. Ciao." (Germano Lombardi). Nel XXV della scomparsa questi fogli d'album - costituiti da articoli di varia committenza e da una raccolta inedita di disegni - si propongono di ricordare la figura di un artista solitario e significativo dell'affollatissimo panorama del secondo Novecento italiano.
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La Valle Raniero
Cronache ottomane di Renato La Valle. Come l'Occidente ha costruito il proprio nemico
br. Renato La Valle, padre di Raniero, giunge a Costantinopoli nel 1908, appena in tempo per raccontare ai lettori del Giornale d'Italia le trasformazioni in atto nell'Impero Ottomano: la caduta dell'ultimo vero Califfo rovesciato dai Giovani Turchi nel 1908 e l'agonia dello stesso Califfato, liquidato da Kemal Ataturk nel 1924. Attraverso le corrispondenze originali del padre, Raniero La Valle ricostruisce le strategie politico-economiche che fin dai tempi di Giolitti hanno contribuito alla costruzione di un "nemico" dell'Occidente: l'Islam. Ancora oggi l'idea dell'"arabo" come "nemico", complice il terrorismo globalizzato, è fortemente presente in diversi settori dell'opinione pubblica occidentale. Ma la maschera del conflitto di religione non tiene più: per fare una guerra non basta dire che la si combatte in nome di Dio o dei valori dell'Occidente perché, come ha detto papa Francesco, «il Dio della guerra non esiste».
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Puglielli Edoardo
La scuola italiana dall'Unità al fascismo (1861-1941)
br.
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Lambroni G. (cur.); Liscia Bemporad D. (cur.)
Arti visive e decorative nella stazione di Santa Maria Novella a Firenze
ill., br. Le opere e gli arredi della stazione di Santa Maria Novella testimoniano ancora oggi il clima fiorentino degli anni Trenta, in cui il dibattito sull'architettura moderna si intrecciava con quello sulla pittura murale e sull'insegnamento delle arti applicate. I saggi delle studiose analizzano il ricco apparato decorativo predisposto a compimento della celebre impresa del Gruppo Toscano, proponendo una riflessione sul complesso contesto storico, artistico, politico di cui le opere sono immediata espressione, attraverso la rilettura del vivace milieu culturale del dopo-concorso, in cui le aspettative nei confronti dell'assegnazione dei lavori si intrecciarono con le scelte iconografiche e con le dinamiche legate alla committenza.
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Zingari Guido; Caponera M. (cur.)
Il pensiero in fumo. Giordano Bruno e Pasolini: gli eretici totalitici totali
br. Eresia è un termine solitamente usato in chiave negativa. Attraverso la lettura dell'opera di Giordano Bruno e Pier Paolo Pasolini, Guido Zingari riabilita questo concetto e lo propone come motore di scelte provocatorie contro una realtà incapace di rispondere alle domande dell'uomo e che, da sempre, mette al rogo persone, idee, opere che osano contraddirla. Eresia come strumento di lotta contro la naturale tendenza "normalizzante" del Potere e della "falsa eresia", che, attraverso innovazioni soltanto apparenti, riafferma di epoca in epoca i propri valori dominanti e combatte l'azione decostruttiva della critica. La mentalità eretica viene analizzata invece quale atteggiamento di rifiuto dello status quo, con spirito vitale e attivo, animato dalla fiducia in un mondo sensibile al nuovo e al diverso.
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Guiati Federico; Savio Erika Anna
Mirafiori Nord. La fabbrica del cambiamento
ill., br.
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Fortini Attilio
Che cos'è l'arte contemporanea?
br. Che cos'è l'arte contemporanea? Un intruso senza diritto di appartenenza o qualcosa di cui non se ne può fare a meno, un mostro incomprensibile o una speranza di futuro, un gioco per collezionisti facoltosi o la meta dei sognatori incalliti? Statene ben certi, quale possa essere la risposta, nemmeno in questo libro emergerà in modo incontrovertibile. Allo stesso modo di quest'arte, che ama le domande più che le risposte, anche ciò che domina qui, sarà un'interrogazione. Quella di un chiedere che desidera, ma senza pretendere, perché come quest'arte sa di appartenere al nostro tempo, noi sappiamo di appartenere ad essa; non ne siamo i padroni. Che cos'è l'arte contemporanea, non è dunque solo la questione di un tipo d'arte, ma di un modo d'essere: il nostro. Ed è per ciò che abbiamo tutto l'interesse di scoprirlo.
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Altarelli Lucio
Complessità e contraddizioni in le Corbusier
brossura
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Sossai Maria Rosa
Vivere insieme. L'arte come azione educativa
br.
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Polverini Angelica; Verrini Oreste
Le facce del fiume. Clemente Castelli e le sue sculture
ill., br.
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Bigini Roberto
Filosofia del diavolo. Una breve storia dell'Essere
ill., br. La comprensione della necessità di un ritorno al vincolo del mistero che, in fondo, è riconsiderazione della configurazione della ragione in forma di risposta a un appello - e per questo incapace di un'autentica sovranità - costituisce il filo conduttore di tutto il testo. La minuziosa disamina degli snodi fondamentali del testo narrativo di Hoffmann fa tutt'uno con la successiva parte che costituisce il volume, e nella quale il venire alla luce della falsa autonomia moderna trova la sua fondazione filosofica attraverso un interessante, e lucido, rimando tra le posizioni di Heidegger, Girard e Maritain. Si potrebbe quasi giungere ad affermare che Bigini utilizza la continua triangolazione di questi tre autori come una chiave interpretativa basilare capace di mostrare non solo la verità del testo hoffmaniano in contrapposizione ad alcune precedenti interpretazioni, ma anche il suo dispiegarsi nella forma di una critica che è possibile comprendere solo attraverso la comparazione tra le due possibili dinamiche esistenziali - una fondativa e l'altra degenerativa - della trascendenza e dell'autonoma immanenza.
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