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‎Donà Massimo‎

‎Apologia dell'immediato. Percorsi evoliani‎

‎ril. "Concordo con Giovanni Sessa nel ritenere quanto mai "urgente leggere Evola sine ira et studio, oltre le denigrazioni preconcette o le sterili esaltazioni agiografiche". Si tratta infatti di un pensatore che, per quanto erede della grande tradizione idealistica, è caratterizzato da una indiscutibile originalità speculativa. Con lui, infatti, viene posta la prima pietra di una fortezza concettuale che solo lui e pochissimi altri avrebbero potuto 'edificare'. Facendo, proprio della categoria di immediatezza un compito, più che un semplice e astratto punto di partenza. L'immediato, insomma, quale esito di un percorso capace di condurre l'Io a farsi individuo "assoluto". Capace di supportare un altro "negativo", di cui solo l'irriducibilità del singolo avrebbe potuto farsi realmente creatrice. E sempre in forza di una libera ed arbitraria "elaborazione" della propria ingiudicabile assolutezza."‎

‎Fiorani Eleonora‎

‎La matta di casa. Iconografie dell'immaginario‎

‎br. "L'immaginario è la "matta di casa": è infatti la facoltà del possibile e la stessa conoscenza si installa e fa perno sul fantastico. È la fantasia oggettiva, è il fantasticare, così che chiamiamo sogno l'immaginario individuale e mito quello collettivo. È in esso che vivono le tendenze latenti e che sono nascoste così che è la dimensione onirica che ci interpella e apre a nuove prospettive e alle anticipazioni utopiche."‎

‎Ragozzino Marta; Appella Giuseppe‎

‎Pasolini e Matera. Il racconto della mostra‎

‎ill., br. «Nell'estate del 1964 Pier Paolo Pasolini girò a Matera, sotto un sole "ferocemente antico", uno dei suoi più grandi capolavori cinematografici, Il Vangelo secondo Matteo, film che con la sua intensità ha segnato un'epoca. La mostra, fortemente voluta e promossa dal Polo Museale della Basilicata insieme a tutte le istituzioni locali, ha raccolto negli spazi del Museo Lanfranchi un insieme di materiali straordinari, in grado di restituire al pubblico il costante riferimento di Pasolini in tutta la sua opera, e in particolare nel Vangelo, all'arte figurativa e al paesaggio. Videoinstallazioni, scritti, disegni, dipinti, acquerelli, costumi di scena originali rimandano alla storia e ai luoghi della narrazione sacra interpretati attraverso il linguaggio dell'arte, mentre fotografie, spezzoni di film e documentari descrivono l'immagine di Matera, tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, così come Pasolini la vide. Questa esposizione, interamente pensata e realizzata in Basilicata, è frutto di una stretta collaborazione tra tutti gli attori del territorio, capaci di quella stessa identità di passioni, vedute e obiettivi che ha portato al successo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La pubblicazione di questo libro dimostra quanto sull'onda di questo risultato si continui a lavorare per fare del patrimonio culturale e creativo gli elementi fondamentali per la crescita sostenibile e armoniosa dell'intera regione.» (Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo)‎

‎Nietzsche Friedrich; Di Giovanni P. (cur.)‎

‎Plato amicus sed. Introduzione ai dialoghi platonici‎

‎br. In questo libro, Nietzsche dimostra il profondo legame tra filologia e filosofia, due discipline nate insieme e destinate a restare in aperto dialogo per sempre. L'immagine di Platone offre a Nietzsche il pretesto per fare i conti con la famosa trasvalutazione dei valori che risuonerà nel messaggio profetico di Zarathustra. Alla luce di ciò, la tesi secondo cui Nietzsche è un antiplatonico risulta, almeno in parte, infondata. Nietzsche intrattiene un rapporto costante con la filosofia di Platone che, seppur in parte criticata, manifesta al filosofo dell'eterno ritorno l'incarnazione per eccellenza del tragico destino del filosofo, destinato a incamminarsi sulle alte vette del pensiero per poi tornare sulla terra a confrontarsi e lottare con l'ordine costituito. Platone per Nietzsche è l'uomo d'azione, il pensatore aristocratico - ma radicale - che lotta contro tutte le forme stereotipate della cultura. Prefazione di Carlo Sini.‎

‎Punin Nikolaij; Cigognini N. (cur.)‎

‎L'arte in rivolta. Pietrogrado 1917‎

‎br.‎

‎Breton André‎

‎Breve storia del surrealismo. Il sogno di una grande avventura artistica attraverso il racconto e le memorie del suo massimo protagonista‎

‎brossura‎

‎Tripodi Claudia‎

‎I Medici. Ascesa e potere di una grande dinastia‎

‎br. Il libro ripercorre la storia della famiglia Medici e dei suoi membri più in vista, a partire dalle origini della fortuna del casato nella Firenze tardo trecentesca, passando per la grande epoca rinascimentale di Lorenzo il Magnifico e il primo granduca Cosimo I, fino a giungere a Giangastone, mancato senza discendenti diretti nel 1737 e tradizionalmente considerato come l'ultimo erede della dinastia.‎

‎Panizzardi Mario; Brentano C. (cur.)‎

‎L'Elmo di Lohengrin. Wagner in Italia (1852-1883). Documenti e testimonianze‎

‎br. Il nome di Mario Panizzardi appare citato nei lavori di molti studiosi della vita e delle opere di Wagner. Giornalista pubblicista, dedicò numerosi articoli al Maestro e ne scrisse una biografia in lingua italiana. Il suo Wagner in Italia si divide in due parti: la prima rivolta alle note biografiche e la seconda alle «pagine di storia musicale». In questo lavoro abbiamo deciso di riproporre il primo dei due studi, datato 1914 e dedicato alle notizie di stampo biografico, tratte non solo dall'autobiografia del Maestro, ma anche dalle testimonianze che l'autore raccoglie dai personaggi che ebbero a che fare con Wagner durante i suoi soggiorni in Italia. Ciò che risulta non sono solo le manifestazioni più celebri del suo lato di artista, ma anche gli aspetti della sua vita privata nel rapporto con famigliari e amici, che il Maestro non disdegnava di ravvisare anche in pasticceri e gondolieri, evitando scrupolosamente i pianisti. A tratti si profila una dolcezza nell'uomo che non è solita associare all'immagine del Maestro, mentre se ne ritrova tutta la rigorosità negli scritti da lui dedicati ai colleghi compositori italiani. Un volume, questo, che si pone lo scopo di avvicinare il lettore all'esperienza di Wagner nel Bel Paese, attraverso una serie di punti di vista complementari: dalla pura biografia alle testimonianze, dalle lettere agli scritti, dalle recensioni alla raccolta delle rappresentazioni complete delle sue opere; una materia tanto complessa che non sarebbero sufficienti migliaia di pagine per poterla esaurire, ma che qui trova un equilibrio puntuale per chi voglia indagare, tra racconti e fonti, la vita di un uomo che, nonostante siano trascorsi oltre cent'anni dalla sua morte, ancora riesce a dividere il pubblico tra wagneriani e antiwagneriani. Con una nota di Guido Salvetti.‎

‎Macé Gérard‎

‎Il mantello di Fortuny‎

‎brossura Pupillo della Serenissima, unico artista in vita ad essere citato nella Recherche, Mariano Fortuny diventa, nel penna di Macé, metafora, chiave di lettura, musa ispiratrice, oltre ad essere un personaggio sia reale che immaginario. Nel fluire dei rimandi, delle analogie e delle descrizioni, il lettore viene condotto per mano, nel tempo del racconto e della storia, al cuore pulsante dell'opera proustiana.‎

‎Ricciotti Michele‎

‎Provare l'io. Julius Evola e la filosofia‎

‎br. Arte, storia ed esoterismo sono solo alcuni dei variegati ambiti del sapere entro cui il controverso pensiero di Julius Evola si destreggia. Evola fu però anzitutto un filosofo ed è in quanto tale che questo lavoro intende interrogarne criticamente la riflessione. Intrecciando istanze neoidealistiche e suggestioni "volontaristiche", la prospettiva evoliana si configura come un estremo tentativo di «provare l'Io» oltre ogni sua semplice dimostrazione. Se da un lato ciò conduce ad una riconfigurazione del rapporto tra teoria e prassi tale che la prima tende a risolversi nella seconda, d'altro canto tale risoluzione rimane vincolata ad un criterio di certezza (Evola lo chiamerà «valore») che mina la stessa possibilità di una prova risolutivamente magica dell'Io. Può la prassi ricondurre a sé il criterio sulla base del quale viene postulata? È possibile soddisfare l'esigenza di una prassi senza riconfermare l'inquietudine che l'ha generata? Il presente lavoro rappresenta il tentativo di assumere una postura corretta dinanzi a tali quesiti, interrogando le premesse teoretiche che fondano l'intero orizzonte delle ramificazioni "extrafilosofiche" della riflessione evoliana.‎

‎Jankélévitch Vladimir; Saviani L. (cur.)‎

‎Filosofia prima. Introduzione a una filosofia del «quasi»‎

‎br. "Pubblicato nel 1954, Philosophie première viene qui tradotto per la prima volta in italiano. È l'opera più complessa, di maggiore intensità speculativa, attraversata da una tensione teoretica decisiva all'interno del percorso filosofico di Vladimir Jankélévitch. "La mia metafisica", come lo stesso Jankélévitch ebbe a definirla. Nel peculiare stile di "scrittura filosofica" - contaminazioni, annunci sospesi e accostamenti spiazzanti, veloci incursioni e ricorrenti riprese, neologismi, associazioni improvvise, sorprendenti arcaismi - Jankélévitch ci rimanda al VII libro della Repubblica, in cui la conversione, più che mutamento di posizione, appare come radicale cambiamento di condizione. Un camminare in senso inverso rispetto ai "falsi metafisici", che parlano del fondo dell'essere come se facesse parte del nostro mondo, facendone cioè una sostanza: è il percorso che attraversa da parte a parte Filosofia prima. Pensare l'incomparabile mantenendolo impensabile, ossia senza renderlo sostanza. Il compito della "metafisica seria" è pensare il mistero, ovvero l'incommensurabile. Senza camuffare il mistero, il filodosso convertito alla filosofia deve esercitarsi a mantenersi nell'incertezza. Deve sapere di non sapere (nescio quid)." (dal saggio introduttivo di Lucio Saviani)‎

‎Rossi Lauro; Bagnoli P. (cur.)‎

‎Tra conservatorismo e spinte innovatrici. L'Italia da Napoleone alla Prima guerra mondiale‎

‎br. Questo libro raccoglie i più importanti saggi di Lauro Rossi, a lungo curatore presso la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma e studioso specializzato nella storia dei secoli XVIII-XX. Diviso in quattro parti, il volume ripercorre alcuni dei suoi principali ambiti di ricerca, ossia le vicende e i protagonisti dell'Italia giacobina, quelli della Restaurazione italiana, il patriottismo unitario, con particolare attenzione al caso romano, e la vicenda dei prigionieri militari nei campi tedeschi e austro- ungarici durante la Prima guerra mondiale. «Non è quello adottato da Lauro un modo usuale del lavoro storiografico: nel costruire la sua narrazione egli conferisce al testo una freschezza parlante, un qualcosa di vivo che coinvolge il lettore, lo studioso di storia oppure il semplice appassionato di vicende passate. [...] In generale, ogni documento che lo storico porta alla luce costituisce un arricchimento della conoscenza, ma se ci soffermiamo con attenzione sui documenti presenti nel libro non può sfuggire la loro particolarità, talora quasi una raffinatezza di natura storiografica, che se da un lato impreziosisce la narrazione, dall'altro ci conferma la stoffa di autentico storico di Lauro, il gusto tutto particolare che aveva per la cultura storica, e anche quanto si calasse con razionale passione dentro ciò che lo interessava» (dall'Introduzione di Paolo Bagnoli)‎

‎Estang Luc‎

‎Un uomo libero. Vita di Georges Bernanos‎

‎br. Una biografia letteraria dell'autore di "Sotto il sole di Satana" e il "Diario di un curato di campagna", che è anche, e soprattutto, una guida alla lettura e all'interpretazione della complessità del Novecento. Introduzione di Paolo Gulisano.‎

‎Tedesco Vergano Isabella‎

‎Nel più chiaro giorno. Dino Campana nel carteggio Isabella Tedesco-Manlio Campana‎

‎ill., br. L'epistolario fra Isabella Tedesco e Manlio Campana si concluse con la pubblicazione del libro "L'evoluzione della poesia di Dino Campana" (ed. Flaccovio, Palermo 1961), proposta e offerta da Manlio Campana fratello di Dino, una delle prime monografie sull'opera del poeta. In questo carteggio e nel saggio che lo segue Dino Campana emerge nella sua creazione volta alla sublimazione dell'umano. Sublimazione che avvenne "Nel più chiaro giorno", secondo la poetica di Campana puntualizzata nei suoi appunti: "Parte prima del libro i notturni e il libro finisce nel Più chiaro giorno di Genova e la discussione sull'arte mediterranea" (D. Campana, Taccuinetto faentino, Vallecchi, 1960). L'opera di Campana, prima di apparire con il titolo di Canti Orfici nell'edizione marradese del 1914, cioè quella che egli aveva data a Papini e a Soffici per averne un giudizio e che, da loro smarrita, fu poi ritrovata dopo la morte di Soffici tra le sue carte, recava come titolo Il più lungo giorno. La volontà di Dino di concludere il suo libro "nel più chiaro giorno di Genova" coincide con l'esito catartico del suo viaggio poetico, raggiunto a Genova, in cui aveva trovato il più lungo giorno della sua vita.‎

‎Cesaroni Pierpaolo‎

‎La vita dei concetti. Hegel, Bachelard, Canguilhem‎

‎br. Che cos'è un concetto? Che rapporto sussiste fra la filosofia e le scienze, due attività che consideriamo assai distanti, ma la cui separazione è, in realtà, piuttosto recente? Il libro intende rispondere a queste domande attraverso un confronto ravvicinato con il sistema della scienza di Hegel e con l'epistemologia francese di Gaston Bachelard e Georges Canguilhem. Si tratta di due prospettive filosofiche differenti, accomunate tuttavia da due elementi fondamentali: la rilevanza attribuita al problema della scientificità e la centralità della struttura del concetto. La prima parte del libro è dedicata all'esposizione, su queste basi, di una pratica filosofica intesa come epistemologia del concetto. La seconda parte mette concretamente in atto la prospettiva così delineata affrontando il problema del rapporto fra la vita e la società. Come deve essere pensato il concetto, in quanto tiene insieme vita e politica? In cosa i concetti politici si distinguono da quelli biologici? Sono queste le due domande a cui l'analisi epistemologica intende fornire una risposta, assumendo come guida principale il pensiero di Canguilhem.‎

‎Reitani Luigi‎

‎Geografie dell'altrove. Studi su Hölderlin‎

‎br. Nella sua opera Friedrich Hölderlin (1770-1843) ha posto al centro una condizione di lacerazione ed estraneità, che si ribalta continuamente nella nostalgia di un altrove. Negli studi raccolti in questo volume, l'autore indaga con rigore filologico e amore per il dettaglio temi, motivi e figure di un complesso filosofico-letterario immenso e seducente, mostrandone le relazioni intertestuali, le connessioni storiche, gli interrogativi di fondo.‎

‎Menabreaz Gianna‎

‎L'abbandono. Storia di mio padre‎

‎brossura È un viaggio nel tempo e nello spazio della memoria, alla ricerca delle radici, questo ultimo lavoro di Gianna Menabreaz. Valtournanche in Valle d'Aosta ma anche Loazzolo e Canelli sono i territori dove si svolgono le azioni che hanno coinvolto la famiglia e in misura maggiore Gino, padre dell'autrice. Trovatello, nato nel 1915, deve fare i conti con una vita amara anche se lavora da subito con assoluta determinatezza e onestà per non fare risvegliare "antichi retaggi di colpe ataviche e sconosciute" dovute al sua stato di figlio di NN.‎

‎Nicoletti Franco‎

‎Filosofia e società. I tempi e le tappe dal declino della Ragione rivoluzionaria dei «lumi», alla crisi della filosofia del Novecento e alle contraddizioni del «postmoderno»‎

‎ill., br. Si perfeziona l'opera enciclopedica dello studioso torinese Franco Nicoletti che ha tracciato il percorso della cultura occidentale sulla doppia sponda della Letteratura e Società e della Filosofia e Società, con inizio dalle origini greco-romane e con approdo all'attualità dell'intero Occidente. Si tratta ben di più di un organico repertorio riepilogativo delle espressioni della cultura umanistica realizzate nell'arco che coinvolge gli ultimi tre millenni, per un totale di circa 2800 anni di storia del pensiero sia creativo sia razionale. In verità, lo Studioso torinese ha delineato la figura antropologica complessiva dell'essere umano quale si è espressa nel corso della straordinaria evoluzione realizzata lungo la temperie di una civiltà tanto luminosa nell'ideazione razionale, quanto feroce nella realtà e sognatrice nell'immaginario.‎

‎Giovannelli Marina‎

‎Sulle tracce di Gasperina. Una biografia congetturale‎

‎ill., br. La realtà oggettiva si limita a mostrare evidenze e in nessun luogo, nemmeno nelle cronache più dettagliate, è dato leggere i segreti del cuore, i dubbi della mente, i sogni che accompagnano chi abbia sensibilità e intelletto; tuttavia ogni vita è riconoscibile come unica, diversa da ogni altra, con un suo particolare mistero e un suo "colore". Ogni biografia, in definitiva, ambisce a cogliere questo tratto rivelatore del chi è stata una persona.‎

‎Gafert Federico‎

‎Il mio Vela. 20 medaglioni per il bicentenario di Vincenzo Vela scultore (1820-1891). Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Dopo averla perlustrata a lungo come collaboratore del Museo Vincenzo Vela, ecco che Federico Gafert si concede un approccio diverso all'opera dello scultore ticinese (1820-91), di cui quest'anno si celebra il bicentenario dalla nascita. Attraverso venti medaglioni - uno per decade - ci conduce in un tour ora lirico, ora ironico e surreale tra le statue, la vita e i luoghi del "Fidia di Ligornetto", suggeriti dalle immagini in bianco e nero di Francesco Vedani. Lo spaesamento e il divertimento si danno la mano, rivisitando l'Ottocento monumentale sotto una nuova luce: quasi un balsamo omeopatico per questo nostro tempo alla ricerca di senso.‎

‎Miletto Enrico‎

‎Novecento di confine. L'Istria, le foibe, l'esodo‎

‎br. Stupisce che le foibe e l'esodo istriano, temi spinosi quanto complessi, siano tutto sommato ancora poco noti. Fatti avvolti per decenni da un fitto cono d'ombra e intorno ai quali si è sviluppata una narrazione pubblica decontestualizzata e senza filtri, spesso intrisa di luoghi comuni e definizioni approssimative. Collocare gli eventi nel contesto in cui si snodano è un'operazione essenziale per analizzare ogni processo storico. Lo è ancora di più per comprendere quanto avvenuto al confine orientale d'Italia, territorio segnato da tensioni e conflitti, dove si intrecciano irredentismi e nazionalismi, fascismo di confine, occupazione tedesca e comunismo jugoslavo. Uscire dalle contrapposizioni strumentali, riportare queste tematiche lungo i corretti binari storiografici e sgomberare il campo da interpretazioni fittizie è l'obiettivo di questo libro, che intende consegnare al lettore gli elementi necessari a comprendere la storia del lungo Novecento istriano. Una storia nella quale le foibe e l'esodo della popolazione italiana rappresentano soltanto un aspetto. Certamente drammatico, doloroso e tragico. Ma non l'unico, in quella che appare come una tormentata pagina del Novecento italiano.‎

‎Nuvolari Francesco‎

‎Gabriele D'Annunzio e la velocità. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Ci fu un tempo in cui gli esseri umani (donne e uomini) non avevano paura di morire, anzi, affrontarono spesso la morte con il sorriso, beffardo, di chi credeva di essere immortale. E molti di questi erano italiani, figli di una piccola nazione, ma che divenne in pochi anni incredibilmente grande agli occhi del mondo. Era l'Italia che stupiva, affascinava, che si faceva amare per le sue imprese e per le sue invenzioni. E Gabriele d'Annunzio era uno dei suoi figli. Il mondo cambiava velocemente, il progresso sembrava inarrestabile, viverlo da protagonisti era la parola d'ordine, viverlo per non subirlo. In tutti i settori però l'Italia si trovò impreparata, inadatta a ricoprire un ruolo di primo piano nello scacchiere internazionale. Impreparata ma non sconfitta, e accettò la sfida. L'aria, la terra e il mare, mondi sconosciuti da percorrere, attraversare, superare, ma non c'erano industrie, non c'era una moderna classe dirigente, e non c'era una cultura dinamica e intraprendente, c'era solo un profondo senso di smarrimento e d'inadeguatezza nei confronti di un grande passato solo in parte riscoperto. Eppure, da quella condizione, nel giro di pochi anni l'Italia si risvegliò dal lungo sonno e con lei si risvegliarono molti dei suoi figli per sfidare l'aria, la terra e il mare. Le industrie iniziarono a produrre aerei, auto, navi e per ogni settore si realizzarono imprese mai tentate prima da nazioni più potenti e industrializzate. Se d'Annunzio fu il cantore di tutto questo, molti altri furono i veri protagonisti che stupirono il mondo, oggi inspiegabilmente dimenticati. Ricordare un'epoca per ricordare attraverso gli occhi del Vate quelle donne, quegli uomini e le loro imprese è quello che ho tentato di fare scrivendo questo libro. Cancellare il loro ricordo significherebbe cancellare il lavoro di migliaia di italiani che umilmente fecero il loro dovere, perdendo spesso la vita. Per gli italiani di fine Ottocento e dei primi decenni del nuovo secolo il nostro passato non fu un peso ingombrante ma pura energia che li portò a scrivere, con le loro gesta, nuove pagine di Storia. Era anche l'Italia dei primati legati alla velocità, di cui d'Annunzio fu uno dei più famosi interpreti. Con oltre 100 fotografie d'epoca, in gran parte provenienti dalla Collezione Nuvolari.‎

‎Nussio Francesca‎

‎Donne d'oltre frontiera. Storie di migrazione tra Lombardia e Grigioni nel secondo dopoguerra‎

‎br. «Volevamo braccia, sono arrivati uomini», recita la celebre frase di Max Frisch sulla migrazione italiana in Svizzera del secondo dopoguerra. Soltanto da alcuni anni la ricerca storica sta mettendo in evidenza come, tra questi uomini, vi fossero anche molte donne. L'indagine si basa sulle testimonianze orali di diciannove donne originarie della provincia di Sondrio e di altre province lombarde che, da giovani nubili, si sono recate oltre confine come braccianti agricole, domestiche, lavandaie, cameriere ecc. «O fare la serva laggiù o venire in Svizzera a lavorare», riassume una di loro. Attraverso la presentazione di singole testimonianze e un'analisi comparativa, il volume compone un vasto e articolato racconto corale che, in costante tensione tra singolare e plurale, insegue i nessi tra i ricordi individuali, verso una storia collettiva delle «donne d'oltre frontiera».‎

‎Petrova E. (cur.); Kiblitsky J. (cur.)‎

‎Divine e Avanguardie Le donne nell'arte russa. Ediz. a colori‎

‎ill., ril. La grande esposizione, curata da Evgenija Petrova (direttore Scientifico del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo) e Joseph Kiblitksy, è interamente alle donne in Russia, eroine di un'atmosfera storica, sociale e culturale, del tutto particolare. L'obiettivo è quello di restituire un'idea dell'arte russa dei secoli XIV-XX e del fondamentale ruolo delle donne nel loro Paese, del loro contributo alla storia dell'arte, allo sviluppo e alla modernità, al loro ruolo nella società per l'emancipazione e il riconoscimento dei diritti, grazie a un ricco corpus di opere. Sacre icone, pittura a cavalletto, scultura, grafica e raffinata porcellana dal XIV al XX sono le testimonianze di quest'evoluzione culturale e sociale. Il percorso espositivo e il catalogo si articolano in due grandi capitoli suddivisi in 8 sezioni in cui verranno esposti circa 90 capolavori del Museo Russo di San Pietroburgo, in larga parte mai esposti prima d'ora in Italia. Nel catalogo i testi di Evgenija Petrova Il volto femminile della Russia, Gioia Mari A Parigi! A Parigi! Le figliastre della Russia: storie di artiste emigrate dopo la rivoluzione, Stefano Zuffi L'arte di essere donna. Il volume, come la mostra, si articola in 8 sezioni: Il cielo, La Vergine e le sante; Il trono, Zarine di tutte le Russie; La terra, L'orizzonte delle contadine; Verso l'indipendenza, Donne e società; La famiglia, Rituali e convenzioni; Le madri, La dimensione dell'amore; Il corpo, Femminilità svelata e Le artiste, Realismo e amazzoni dell'avanguardia. In questa ultima sezione il lavoro delle donne artiste, "mazzoni dell'avanguardia russa", che furono attive nei primi trent'anni del Novecento quando vennero creati veri capolavori da artiste come Natalia Goncharova, Ljubov Popova, Aleksandra Ekster e altre ancora. In chiusura le biografie delle artiste citate.‎

‎Lorenzini Jacopo‎

‎L'elmo di Scipio. Storie del Risorgimento in uniforme‎

‎br. Questo libro è il racconto corale dei sogni, delle illusioni, delle contraddizioni di coloro che parteciparono al Risorgimento indossando un'uniforme. Una storia culturale e politica della professione di ufficiale nell'Ottocento italiano, raccontata attraverso le vite di tre uomini eccezionali. Salvatore Pianell, Enrico Cosenz, Cesare Magnani Ricotti. Tre figli del Secolo, tre borghesi, tre provinciali che attraverso la carriera delle armi diventano piú potenti dei duchi e dei principi che quella carriera avevano sempre considerato cosa propria. Tre percorsi simili eppure profondamente diversi, che si incontrano, si separano e si intrecciano, e attorno ai quali si affollano tanti altri attori di quella straordinaria vicenda politica, culturale e militare che fu il Risorgimento italiano. Amici e nemici, sognatori e grigi esecutori, geni e macellai. Da Giuseppe Garibaldi ai decrepiti generali borbonici che perdono un regno per incapacità e fanatismo. Dai nobili e tetragoni cavalieri della tavola rotonda sabauda che fanno di malavoglia il Grande Piemonte, ai figli dei piccoli borghesi che fanno l'Italia, o almeno ci provano.‎

‎Rosmini Antonio; Chimirri G. (cur.)‎

‎Opere filosofiche. Antologia sistematica commentata‎

‎brossura Antonio Rosmini (1797-1855) ha subito cinque processi, con due condanne, due assoluzioni e una beatificazione (2007). Mentre è in corso la canonizzazione, si offre un'antologia sistematica delle "Opere filosofiche" dalle quali parecchi stanno lontano a causa della loro vastità e complessità; ostacoli però qui superati con una selezione dei brani più importanti versati in italiano corrente, introdotti e commentati. Non si vuole tuttavia ripetere scolasticamente Rosmini bensì imparare a filosofare con lui oltre a lui in "spirito di carità intellettuale" e facendo tesoro delle verità perenni scolpite nelle sue pagine. Studiare Rosmini conviene perché: 1) si recupera il meglio di quanto offerto dall'intera storia della filosofia (grazie a migliaia di citazioni); 2) se ne affrontano i temi principali (struttura del conoscere, forme dell'essere, metafisica della creazione, psicosomatica, principi logici, morali, sociali); 3) si percorrono varie discipline grazie al suo sapere enciclopedico che ne fanno il filosofo italiano più colto di sempre; 4) ci si arricchisce sul piano esistenziale e spirituale secondo un modello raramente offerto da altri. Completano e arricchiscono il volume, due "Tesari Filosofici" e ampie e aggiornate bibliografie.‎

‎Delmiglio E. (cur.)‎

‎Inchiostro. Rivista di racconti da leggere e da scrivere 2020. Vol. 85‎

‎br. Inchiostro, la più longeva rivista letteraria italiana dedicata agli scrittori esordienti, festeggia i 25 anni di attività con un numero dedicato al tema postapocalittico.‎

‎Marcon Loretta‎

‎Il «sentire» di Maria Alinda Bonacci Brunamonti. Tra inediti familiari e rapporti letterari‎

‎br. Negli ultimi anni è stato finalmente avviato un percorso di riscoperta di alcune scrittrici ingiustamente dimenticate. Maria Alinda Bonacci Brunamonti (1841-1903) entra in questa schiera di donne intraprendenti e dotate che Benedetto Croce definì «una legione» e che ancor oggi non trovano luogo nei manuali scolastici. Scrittrice e poetessa dall'ingegno poliedrico e con uno spiccato interesse per gli eventi legati al Risorgimento, mantenne rapporti con importanti letterati del tempo, quali Giacomo Zanella, Antonio Fogazzaro, Giosuè Carducci e molti altri. Il suo ricco carteggio, in gran parte inedito, rivela molte lettere decorate con delicati acquerelli con i quali Alinda adornava i suoi scritti. Fu appassionata lettrice del Leopardi, verso il quale pure esprimeva un giudizio critico e al quale in giovane età ella parve, forse inconsciamente, somigliare. Questo libro, che trae occasione dal ritrovamento di alcuni inediti, delinea, almeno in parte, la sua personalità più intima e spirituale, così come emerge dalle pagine dei "Ricordi di viaggio" e, soprattutto, dei "Pensieri cristiani".‎

‎Maistrello Federico‎

‎Marco Graziati studente e partigiano (1922-1945) e i diari del lutto della mamma‎

‎br. Federico Maistrello ricostruisce il tragico pomeriggio del 24 aprile 1945 quando le Brigate nere guidate da "Lince" giustiziarono nella campagna trevigiana, a Morgano, Marco Graziati, Anelido Bosello e Luigi Pezzato. Nella prima parte del libro viene ricostruita la vita di Marco, partendo dalla sua esperienza di studente, passando per il servizio militare, per l'armistizio dell'8 settembre e giungendo alla scelta di unirsi ai patrioti per contrastare i nazifascisti. Oltre ai documenti d'archivio, l'autore utilizza nuove fonti conservate dalla famiglia e le memorie di alcuni testimoni. Nella seconda parte la nipote Francesca Graziati ripercorre le sofferenze patite dalla nonna Giuseppina, mamma di Marco, fissate nei commoventi diari che scrisse dopo l'uccisione del figlio.‎

‎Lenzini Luca‎

‎Cronotopi novecenteschi. Intrecci di spazio e tempo in poesia‎

‎br. Quando la poesia sa distendersi e articolarsi in chiave narrativa, gli strumenti forniti da Michail Bachtin per l'analisi dei romanzi si prestano a individuare momenti, situazioni e topoi in cui spazio e tempo diventano vettori di senso, assumendo un ruolo decisivo nell'organismo dei testi. È il caso del concetto di «cronotopo», qui impiegato per attraversare una serie di testi significativi del primo e secondo Novecento: da Gozzano a Sereni, Palazzeschi, Bertolucci e Fortini, la Casa e la Strada, i Ritorni e gli Incontri coagulano motivi storici ed esistenziali, tensioni utopiche e scacchi epocali. Un percorso fatto di letture rapsodiche ma collocate nel paesaggio ogni volta diverso del «Secolo breve».‎

‎Capecchi G. (cur.); Pistelli M. (cur.)‎

‎Treni letterari. Binari, ferrovie e stazioni in Italia tra '800 e '900‎

‎br. Il treno, con la sua comparsa e la sua diffusione, ha modificato il modo di viaggiare e di concepire gli spostamenti, ma ha trasformato profondamente anche lo sguardo sul mondo circostante, ha inciso sulla concezione del tempo e ha alimentato l'immaginario, divenendo protagonista di molte pagine letterarie, realistiche o simboliche, demonizzatrici nei confronti del nuovo mostro meccanico o dominate dall'entusiasmo per la velocità e il progresso. Un unico mezzo di trasporto (il treno), per quanto tecnologicamente modificato nel tempo, e le sue molteplici rappresentazioni, stanno alla base di questo volume. Dai treni letterari del secondo '800 (tra Carducci, Pascoli, Verga, Tarchetti e Fogazzaro) si passa così alle locomotive novecentesche di Pirandello e di Svevo, delle avanguardie, del Neorealismo, di Sciascia e Brancati, di Buzzati, Calvino e di Anna Maria Ortese, con percorsi tematici sui treni parlamentari, di guerra, in «giallo e in nero», utilizzati per le vacanze o per il lavoro, al centro di narrazioni fantastiche o di storie d'amore, tra incontri e addii.‎

‎Moorehead Caroline‎

‎La casa in montagna. Storia di quattro partigiane‎

‎ril. Siamo ormai a tre generazioni di distanza dalla guerra partigiana del 1943-45, e certi eventi di quegli anni hanno perso in parte la loro carica emozionale. In questi decenni è stato compiuto (e ancora si compie) un imprescindibile lavoro di ricerca storica, che ha documentato con cura le battaglie e le vite dei protagonisti di allora, e ha analizzato nel dettaglio gli elenchi degli assassinati e dei torturati, e l'orribile computo dei drammi umani, spesso descritto con linguaggio asettico nei documenti della burocrazia. Oggi è importante che, per non dimenticare, si levi su quelle vicende anche una voce autoriale, in grado di legare i fatti storici in un filo narrativo coinvolgente e cristallino. È ciò che fa Caroline Moorehead in questo libro, un'opera completa, capace di ricreare l'atmosfera di paura e di dolore, ma anche in grado di rendere la spinta ideale provata da molte donne coraggiose, determinate ad agire e rischiare per il bene della loro comunità. Pagina dopo pagina, leggiamo senza fiato la storia delle quattro protagoniste - Ada Gobetti, Bianca Guidetti Serra, Frida Malan e Silvia Pons -, partigiane emblematiche di un intero movimento di donne altruiste, forti e motivate, che animarono azioni di ribellione collettiva, sfidando la guerra, la paura e i pregiudizi. In questo racconto, attento e delicato, troviamo testimonianze che riescono a commuovere e a ispirare, e restano impresse a lungo, grazie alla penna felice dell'autrice. Attraverso lo sguardo e l'esempio di queste protagoniste in lotta contro il nazifascismo,La casa in montagna ci restituisce una memoria unica, che oggi troppi vorrebbero dimenticare.‎

‎Pezzini Franco‎

‎Le nozze alchemiche di Aleister Crowley. Itinerari letterari con la grande bestia‎

‎ill., br. Mago e profeta del credo pagano del Thelema (la "vera volontà" del singolo), iniziato coltissimo, alpinista, viaggiatore, letterato, uomo dalle energie spaventose e senza alcun freno morale, forse agente segreto, Aleister Crowley ha impattato quanto pochi altri sull'immaginario del suo tempo; e oggi giganteggia nella cultura pop in un Sabba di riedizioni delle sue opere, saggi critici, camei in romanzi, comparsate in film. Un aspetto affascinante e assai meno esplorato di Crowley riguarda il suo rapporto con la letteratura, come scrittore ma soprattutto come personaggio. Le sue apparizioni da un lato sfidano la letteratura alta, da Somerset Maugham a Pessoa, da Hemingway a Sciascia e Consolo; dall'altro persino nelle opere popolari si aprono a questioni di ampio interesse, sia nei rapporti con altri letterati di fama (Yeats, Isherwood...) sia verso cerchie culturali e artistiche di svariatissimo genere. A monte di questa pletora di apparizioni troviamo alcune opere curiose, quasi variazioni su un unico mito, che fungeranno da filo rosso per gli itinerari qui proposti. Storie dove la Bestia incontra la Bella e dov'è trasposta in forma narrativa la complessa dialettica sul "femminile", sospesa tra le teorie di Crowley e la sua prassi di magnetico sciupafemmine (peraltro bisex). Storie di nozze chimiche tra mago ed eroina, dove s'incontrano alchimia e una fantasia febbricitante, lisergica, riscoperta proprio negli anni acidi del revival magico. Mentre lui, come in ultima fila sulla copertina di Sgt. Pepper's dei Beatles, si diverte a occhieggiare.‎

‎Zweig Stefan‎

‎Lettere a Hans Rosenkrantz-Briefe an Hans Rosenkrantz‎

‎br. Vengono qui pubblicate, con il testo originale tedesco, le ventiquattro lettere e sei cartoline che Stefan Zweig (1881-1942) inviò al giovane Hans Rosenkranz (1905-1956) tra il 1921 e il 1933. Il carteggio documenta un'amicizia inconsueta, che si esprime tramite la partecipazione di Zweig alla vita e alla carriera dell'altro, attraverso una solerte e affettuosa attività di mentorato. Accomunati dalle loro radici ebraiche, dal loro talento e da progetti editoriali, fitto è nell'epistolario lo scambio di opinioni su questioni letterarie, politiche, identitarie e sioniste, in costante riferimento alle coeve pubblicazioni di Zweig. Chi ha dimestichezza con la pagina dello scrittore austriaco riconoscerà, in queste lettere, una personalità che, di fronte all'imminente nazionalsocialismo, vi contrappone i propri ideali cosmopoliti ed europeisti. Al lettore del carteggio si offre, pertanto, un ampio panorama della società e della cultura nei concitati anni della Repubblica di Weimar attraverso una serie di testimonianze vergate in prima persona, di rara sincerità e di stringente attualità. Introduzione di Susan Baumert. Trascrizione di Susan Baumert e Francesco Ferrari.‎

‎Forlani Mimma‎

‎Sulle tracce di Gianmaria Scotti, nobile patriota del Risorgimento. Inchiesta storica sulla gioventù del Quarantotto: luoghi e ideali‎

‎ill., br. Partendo dall'osservazione dei ritratti di Gianmaria Scotti e della sua famiglia, Mimma Forlani ha ricostruito, grazie a interviste e ricerche in archivio e sul campo, la vita del nobile patriota, colto nei luoghi in cui ha vissuto (Ponte San Pietro, Bergamo, Pavia, Milano, La val di Non, Mozzo) negli incontri che lo hanno segnato, nella cultura letteraria e musicale ricevuta e fatta propria. Le idee, frutto dello spirito dei tempi e dei luoghi, si sono trasformate in ideali per i quali mettere in gioco la propria vita, come avvenne nel marzo-aprile del 1848 durante la sua spedizione in Trentino nel ruolo di capitano della terza compagnia della legione civica di Bergamo e nel novembre 1853 allorché venne incarcerato e condotto nella prigione di San Giorgio a Mantova. La storia di Gianmaria Scotti è raccontata non come un assolo solitario ma come una voce nel coro della generazione del Quarantotto che con baldanza ed entusiasmo giovanile ha impugnato le armi, combattuto, gioito e cantato per le vittorie e sofferto per le sconfitte fino a giungere alla realizzazione del proprio sogno: la liberazione e l'unità d'Italia. Conclusa la fase eroica lo Scotti, con alcuni altri, operò con entusiasmo e sagacia come amministratore nelle istituzioni comunali e provinciali dello stato nascente. Prefazione Carlo Salvioni. Introduzione Duccio Balestracci.‎

‎Bignami Giuseppe‎

‎Casanova. A short biography‎

‎ill., br.‎

‎Bignami Giuseppe‎

‎Casanova. Courte biographie‎

‎ill., br.‎

‎Manica Giustina‎

‎Rosario Romeo storico politico‎

‎brossura‎

‎Barsotti Susanna‎

‎Vamba e «la grandezza dei piccoli». «Il giornalino della domenica» (1906-1911)‎

‎ill., br. "Ho pensato, bambini, di farvi vedere molte cose grandi negli esseri piccoli... Più tardi, nel mondo, vedrete molte cose piccole negli esseri grandi". Il sottotitolo del presente volume si ispira, parafrasandone il senso, alle parole di questa dedica della prima opera per l'infanzia di Luigi Bertelli, Ciondolino. Sono parole che esprimono l'attenzione che, da qui in poi, l'autore dimostrerà nei confronti dell'infanzia e della sua educazione che bene si adattano ad esprimere l'essenza anche della sua prova artistica più importante, la fondazione de "Il giornalino della Domenica". Fin dal primo numero il periodico rappresentò, sia per forma che per contenuto, un notevole passo avanti rispetto ai didascalici modelli dei precedenti giornali per ragazzi con una precisa volontà di svecchiamento stilistico. La peculiarità del progetto educativo alla base del "Giornalino" di Vamba risiede nel far sentire il proprio destinatario parte attiva della società in cui vive, conducendolo attraverso percorsi di educazione civile che toccano più ambiti della vita reale, senza preclusione di argomenti o uso di linguaggi troppo semplificati; l'interlocutore non era lo scolaro impegnato nell'apprendimento di aride nozioni, ma il ragazzo considerato quale persona autonomamente dotata di gusti, interessi, desideri. Nel "Giornalino" trionfano piuttosto lo spirito del gioco, e dunque l'umorismo, la dissacrazione fino al paradosso, che è una delle colonne portanti dell'educazione quale ideale da perseguire, se educare significa anche e soprattutto andare oltre ciò che appare, dubitare di quanto sembra certo, maturare la capacità di rielaborare i dati e di costruire il futuro. A partire da queste considerazioni, si è indagato il ruolo che il "Giornalino" ha rivestito nell'ambito della stampa periodica per ragazzi del suo tempo e il rapporto che esso ha stabilito con il suo pubblico nei termini della lettura, con particolare attenzione all'immagine di lettore ideale e immaginato che emerge dalle sue pagine, e della funzione delle illustrazioni in generale e delle copertine in particolare, a nostro parere, tra i maggiori elementi di innovazione della rivista.‎

‎Menato Marco; Volpato Simone‎

‎Immondi librai antiquari. Saba libraio, lettore e paziente di Umberto Levi‎

‎br. Il Saba libraio, che gigioneggiava sulla propria imperizia in fatto di libri, di bibliografia e di prezzi, che non perdeva momento per lamentarsi del suo triste destino, viene finalmente smascherato: fin dall'inizio dimostra infatti grande capacità organizzativa, nessun senso di inferiorità nei confronti dei grandi librai come Tammaro De Marinis e di altrettanti clienti, ottimo spirito di adattamento e furbizia. Un mercante poeta! Ed è sempre quel Saba libraio che durante il giorno lascia, per qualche momento, spazio al Saba poeta; e da poeta non può non leggerli quei volumi che sostano negli scaffali della sua libreria, e che diventano pian piano la sua biblioteca personale. Questi libri, da Montale a Penna, da Sbarbaro a Pasolini fino a Moravia e a Gadda, costituiscono il suo segreto scrittoio, che viene fatto riemergere oggi per la prima volta.‎

‎Akçam Taner; Arslan A. (cur.)‎

‎Killing orders. I telegrammi di Talat Pasha e il genocidio armeno‎

‎brossura I telegrammi di Talat Pasha, l'architetto del Metz Yeghern - il Grande Male -, qui tradotti per la prima volta in lingua italiana, non lasciano dubbi: quello patito dagli armeni fu un genocidio, il primo del XX secolo. Taner Akçam, coraggioso intellettuale e storico turco, rifugiatosi negli Stati Uniti per la sua lotta per la verità, ancora oggi insopportabile per il regime di Ankara, ha lavorato su preziosi ed eloquenti documenti originali inediti, restituendo con precisione al lettore, passo dopo passo, istruzione dopo istruzione, le varie fasi di preparazione, innesco e divampare dello sterminio. Una macchina della morte su ampia scala affidata alla carta e all'inchiostro, intrisa del sangue di oltre 1.500.000 vittime. L'Opera fondamentale di Akçam ci fa entrare nei meandri dell'organizzazione genocidaria e nella logica dei carnefici. Il negazionismo di Stato che cerca di giustificare, ridimensionare o del tutto misconoscere questo immenso buco nero della Storia, su cui affonda la nostra contemporaneità sia in Europa sia nel Medio Oriente, è qui messo definitivamente con le spalle al muro.‎

‎Biondi Marino‎

‎Croce. Tre profili‎

‎br. Tre istantanee saggistiche sulla personalità dominante la cultura italiana fra il XIX e il XX secolo. L'intellettuale filosofo e lo storico, il critico letterario e il teoretico, che governò il sapere dei suoi tempi dall'alto di una superiorità acclarata e solitaria, sia pure contraddetta e contrastata per generazioni, decretando con la continuità, la qualità e la quantità delle opere, una egemonia che non si è più ripetuta. L'Aristotele moderno, il maestro di color che sanno, era nato a Pescasseroli (l'Aquila), ma di patria napoletana, il 25 febbraio 1866 e a Napoli, diventata nella sua personale dimora un centro nazionale di studi storici, si spense il 20 novembre 1952, in un'Italia che aveva preso l'abitudine di venerarlo senza quasi più effettivamente riconoscerlo, dopo il secolare discepolato. Figura-simbolo dell'antifascismo etico, il filosofo della religione della libertà, rispettato e temuto anche da Mussolini, fu messo da parte allorché la libertà era divenuta la religione di tutti, in una dimensione culturale tutta postcrociana e in gran parte anticrociana. (...)‎

‎Masetti Giuseppe‎

‎Il più bell'italiano. Vita partigiana del dottor Mario Pasi‎

‎ill. Mario Pasi (Ravenna 1913-Belluno 1945) medico all'ospedale civile di Trento e partigiano militante nel Trentino e a Belluno con il nome di battaglia di Alberto Montagna. Prese parte, come ufficiale della 5a Divisione alpina "Pusteria", alle operazioni belliche prima sul fronte francese, poi su quello greco-albanese nel 1940-'41. Ripreso il posto all'ospedale S. Chiara iniziò a tessere la rete dell'organizzazione comunista tramite il periodico «Il Proletario» da lui fondato nel 1942 e favorì la nascita del CLN a Trento. Salito con i partigiani tra le montagne del bellunese nel febbraio 1944 divenne prima Commissario politico di brigata, poi di divisione e infine dell'intera Zona Piave, pari a gran parte del Veneto. Catturato per delazione nel mese di novembre fu a lungo sottoposto a disumane sevizie nella caserma della Gestapo, prima di essere impiccato, insieme ad altri nove partigiani, al Bosco delle Castagne il 10 marzo 1945. Per la sua attività e l'eroico silenzio sotto tortura fu subito insignito di Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria. Gli sono dedicate diverse tracce memoriali a Ravenna e a Belluno. A Trento lo ricorda una piazza al centro della città e una lapide dettata da Concetto Marchesi all'ingresso dell'ospedale. L'amico psichiatra e scrittore Mario Tobino gli ha dedicato alcune commosse poesie da cui trae origine il titolo di questa ricerca.‎

‎Tazartes Maurizia‎

‎Sorolla. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Uno dei talenti migliori della pittura impressionista è il finora poco conosciuto Joaquín Sorolla, spagnolo di Valencia (1863-1923). Disegnatore prodigioso fin da bambino, si forma in Spagna, poi a Roma e a Parigi. Torna in Spagna a ventisei anni e nel suo studio madrileno dà forma al "luminismo" che ne caratterizza la pittura: una luce abbagliante costruita con una tavolozza chiara, una pennellata rapida e sicura di sé che gli valgono un successo enorme, soprattutto negli Stati Uniti. I suoi soggetti spaziano dal paesaggio mediterraneo al ritratto, dalle scene domestiche e paesane ai bagnanti e soprattutto a meravigliosi giardini carichi di fiori.‎

‎Comina Francesco‎

‎Il cerchio di Panikkar‎

‎brossura Il mare di Panikkar è ancora tutto da navigare. Si allunga oltre l'orizzonte del tempo presente, oltre la bagarre feriale delle nostre scaramucce del quotidiano e si staglia in quella dimensione infinita del tempo che egli aveva definito con un neologismo: tempiternità. Ossia lo stare nel tempo come se fossimo distesi sulla riva a contemplare la terra, il cielo, l'uomo. Sostare in un presente infinito senza l'assillo delle cose da fare, degli appuntamenti fissati nell'agenda, dello scorrere dell'orologio. In questo tempo della vita circolare egli ci ha affidato un compito immane: preparare una dimora per la saggezza. Ossia aspirare alla felicità, alla gioia, all'armonia e dargli un habitat, uno spazio, un diritto. A dieci anni dalla morte di Raimon Panikkar, la sua opera rappresenta uno dei progetti più affascinanti, profondi e ambiziosi per rilanciare un discorso nuovo sull'uomo, su Dio e sul Cosmo. Questo libro vorrebbe tentare la traversata del mare di Panikkar ripercorrendo le sue grandi visioni. Non è una semplice introduzione al pensiero e nemmeno uno studio articolato e completo sulla vita e l'opera di uno dei più illuminati pensatori, teologi e mistici del nostro tempo. È un racconto a partire da una amicizia ed è il contributo che l'autore ha voluto portare alla celebrazione di un maestro, che ha seminato tanto e che ci ha aiutato a destrutturare l'idea classica di considerare l'identità come una sorta di baluardo a difesa di una unica opzione culturale o religiosa. Preparare una dimora per la saggezza è il compito immane che Panikkar ci lascia per l'avvenire. Senso, promessa e premessa di salvezza. Postfazione di Serge Latouche.‎

‎Festi R. (cur.); Galbusera C. (cur.); Sgubin R. (cur.)‎

‎Vienna 1900. Grafica e design. Ediz. a colori‎

‎ill., ril. La Secessione viennese, con l'intento di promuovere un rinnovamento tanto estetico quanto etico, annulla ogni gerarchia tra le arti mirando a una loro integrazione armonica in un Gesamtkunstwerk, un'opera d'arte globale in cui l'intero sia superiore alla somma delle parti e il risultato rasenti la perfezione. Che si tratti di uno spazio urbano o di un interno domestico, dell'allestimento di una mostra o delle pagine di un libro, non c'è macro o microcosmo che non sia interessato dalla sperimentazione. Il volume "Vienna 1900. Grafica e Design" racconta alcuni degli aspetti più interessanti dell'attività del movimento e dei canali di diffusione del verbo secessionista. Dai gioielli editoriali, in primis la rivista ufficiale "Ver Sacrum", al ruolo delle istituzioni scolastiche nella formazione di artisti-artigiani per arrivare a singole vicende individuali di protagonisti più e meno noti di una delle stagioni più luminose della storia dell'arte sullo sfondo del crepuscolo dorato della finis Austriae.‎

‎Nicoletti Giuseppe‎

‎Attraverso il Novecento. Studi e interpretazioni‎

‎br. Se un elemento distintivo può essere intravisto in questa raccolta di studi novecenteschi esso risiede nella proposta e quindi nella descrizione di episodi di "sociabilità" intellettuale di cui il secolo ormai trascorso è stato testimone forse assai più di ogni altro fino ad oggi. Nel segno e sotto l'egida della migliore letteratura e della critica più intelligente e penetrante, studiosi del giure come Piero Calamandrei, artisti figurativi come Italo Cremona, musicisti come Luigi Dallapiccola e intellettuali in genere si sono sentiti spesso attratti e partecipi di un clima e talvolta perfino di un progetto che metteva in relazione la propria, specifica disciplina o arte con la scrittura letteraria, nonché con i modi di aggregazione che i letterati hanno posto in essere in questo stesso secolo al fine di promuovere e dare un senso alla propria presenza nella società. Nel volume, pertanto, possono trovarsi esemplificati o soltanto richiamati esempi non poco significativi di tali forme di integrazione fra le arti e i saperi e, in una con questi esempi, compaiono letture critiche più mirate e circostanziate su opere di scrittori del secondo Novecento (Calvino e Volponi). Nella seconda parte del libro, insieme con uno studio su un periodico futurista della seconda "ondata" come « L'Italia futurista », indagata nei suoi rapporti con il surrealismo francese, vengono rivisitate criticamente opere e personalità di una tradizione letteraria che ha visto Firenze nei primi decenni del Novecento al centro dell'interesse nazionale: sono prese in esame opere ampiamente accreditate dai canoni correnti della storiografia più aggiornata come Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi, così come titoli restati stranamente ai margini della ricerca e delle analisi di critici e studiosi ed è il caso dei Racconti lontani di Alessandro Bonsanti.‎

‎Gembillo Fabio‎

‎José Ortega y Gasset e la storia della filosofia‎

‎brossura‎

‎Di Campli Rocco‎

‎Beethoven. La straordinaria complessità di un genio‎

‎br. Ludwig Van Beethoven fu uno dei più grandi geni mai esistiti; forse, secondo l'opinione di molti, il più grande musicista di tutti i tempi. Il suo contributo fu inestimabile, la parabola artistica inseparabile dal suo percorso umano. Beethoven fu il primo musicista "indipendente" della storia. Compose per sé, non per i committenti, e per esprimere i palpiti segreti dell'anima. Ponendo se stesso al centro della propria opera, divenne una figura eroica, riversando nella musica i propri affanni personali e trasformandoli in un messaggio di pace e di speranza universale. Questo volume è un viaggio per accostarci a Beethoven, scandagliandone l'animo e le sfaccettature della complessa personalità. A partire dalla descrizione delle caratteristiche fisiche, attraverso la ritrattistica e le testimonianze di personaggi coevi (come Rossini), conosceremo il Maestro affrontando vari aspetti della sua esistenza: il quadro storico, le vicende politiche, gli amori, le amicizie, il coinvolgimento con gli ideali illuministi, gli slanci emotivi e gli influssi sui futuri romantici.‎

‎Povolo Claudio‎

‎Il frate, il conte e l'antropologo. Tre personaggi in cerca di Francesco Petrarca in Arquà‎

‎br. Carlo Leoni, nobile letterato e mecenate padovano vissuto nel XIX secolo, è il ladro del cranio di Francesco Petrarca, la cui salma è custodita nella tomba del poeta ad Arquà Petrarca sui Colli Euganei. La sottrazione del teschio, sostituito con quello di una donna vissuta un secolo prima del poeta, è stata documentata da un anatomopatologo dell'Università di Padova nel 2004 in occasione della riapertura della celebre tomba a fini scientifici. Lo storico Claudio Povolo sedici anni dopo ricostruisce le vicende di questo giallo con documentata precisione.‎

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