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Morretta Mattia
Tra di noi l'oceano. Modernità di Emily Brontë ed Emily Dickinson
br. Vite parallele delle due Emily più note e ineffabili del panorama letterario, una narrazione biografica arricchita dall'approfondimento tematico dell'opera e da traduzioni più aderenti al testo originario, ricostruendo i collegamenti esistenziali e artistici, le consonanze dei profili di personalità e dell'ispirazione. Una singolare rilettura che svela perché la loro scelta di votarsi alla scrittura, rimanendo latenti e dietro le quinte del mondo, si sia tradotta in libertà morale e solida eredità culturale. Si scopre infatti che per i contenuti e gli accenti sono nostre contemporanee e che ci rianimano con un vocabolario dotato di eccezionale energia. Maestre di consapevolezza con domande sul dolore, la malattia e la morte, l'identità personale e sessuale, le prove dell'amore e della solitudine, la conoscenza dei fenomeni mentali e il rapporto con la natura. Storie esemplari, fondate sulla qualità della vita interiore e sulla distanza critica indispensabile per dialogare con sé stessi e gli altri. Un viaggio nel passato e nel futuro con tre parole chiave: poesia, memoria, eternità.
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Avuri M. (cur.); Bronzi L. (cur.); Frunzi S. (cur.)
Letteratura 2.0. Orientamenti nella letteratura italiana del terzo millennio
br. Letteratura 2.0 è un libro d'ordine e un libro biblioteca: un Dizionario, con l'aggiunta antologica di frammenti di testi narrativi e poetici, curato da un collettivo di critici e studiosi con l'intento di passare in rassegna parte della letteratura dei nostri giorni. Accanto alla vasta produzione letteraria e poetica di noti e apprezzati autori, conosciuti a livello nazionale e internazionale, selezionati dai premi e dal mercato (da Elena Ferrante a Roberto Saviano, da Silvia Avallone a Sandro Veronesi, da Nicola Lagioia a Antonio Scurati, passando da Nanni Balestrini, Vivian Lamarque, Valerio Magrelli e tantissimi altri), è stata inserita la generazione dei nuovi narratori, storici e poeti, attivi e operanti in questo presente storico. Sta ai lettori di Letteratura 2.0 muoversi tra le varie voci, cercare l'approfondimento per una voce d'autore nota, emozionarsi e sorprendersi per una voce nuova. È questo il miglior fraseggio che si addice alla lettura di questi libri speciali.
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Ocampo Victoria
338171 T.E (Lawrence d'Arabia)
br. Nel 1942 Victoria Ocampo annuncia al suo amico Pierre Drieu La Rochelle l'intenzione di porre fine a un'autobiografia del colonnello Lawrence: «In questo momento sono sposata con i "Sette pilastri della saggezza" e con le sue "Lettere", che sto facendo tradurre. Ho già scritto un centinaio di pagine su quest'uomo che mi affascina. Vorrei farlo conoscere ai miei compatrioti e ci riuscirò! T.E.L. mi interessa profondamente perché arriva a conclusioni simili alle mie con un temperamento e per dei percorsi opposti ai miei. Everithing that is, is holy, tutte le cose che esistono sono sacre, come pensava Blake». Pubblicato in patria in quello stesso anno e poi in Inghilterra e in Francia nel 1947, 338171 T.E appare ora per la prima volta in traduzione italiana e per quanto nel mezzo secolo abbondante che ci separa da quella prima uscita la bibliografia intorno a Lawrence sia cresciuta a dismisura, insieme con la revisione storica sulla sua figura e sulla «rivolta araba», l'analisi dell'Ocampo mantiene una freschezza, frutto di un intuito squisitamente femminile, e una profondità che ne fanno un piccolo classico. «Forse il suo torto fu di crogiolarsi nel rifiuto. Ma possiamo chiamare torto ciò che senza dubbio fu il suo dharma? Come quella di Arjuna sul campo di battaglia, la sua anima era sgomenta. Niente poteva dissipare l'ansia che la paralizzava. Come Arjuna, Lawrence non desiderava più né vittoria, né regalità, né voluttà. Era un abitante delle grandi pianure. Ed è in questa regione, popolata di assenze, che ha avuto luogo il nostro incontro».
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Vatin P. (cur.); Romanelli G. (cur.)
Venezia panoramica. La scoperta dell'orizzonte infinito
ill., br. Il volume ripercorre la storia del panorama, dalle vedute incise ai grandi diorama realizzati per le più importanti esposizioni d'arte europee, fino alle prime riprese dei fratelli Lumière. Ampio spazio è dedicato al gigantesco "Panorama di Venezia" di Giovanni Biasin, presentato per la prima volta al pubblico in occasione della mostra "Venezia panoramica. La scoperta dell'orizzonte infinito" (Fondazione Querini Stampalia, 14 maggio-12 settembre 2021). Arricchisce il volume un catalogo completo delle opere che nei secoli hanno contribuito allo sviluppo del genere.
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Ceccarelli Paolo
Sempre Avanti. Cento anni di calcio, acciaio e politica a Piombino (1921-2021)
br. Undici maglie nerazzurre in campo, un pubblico di operai sugli spalti, le ciminiere sullo sfondo. Cento anni fa nasceva l'Unione Sportiva Sempre Avanti Piombino, la squadra di calcio della città dell'acciaio, una delle capitali italiane del movimento operaio e della sinistra. Fin da subito le sorti della società appaiono legate in modo indissolubile a quelle delle industrie piombinesi, in particolare della Magona e delle Acciaierie. Quando la siderurgia ha il vento in poppa, i nerazzurri inanellano successi, fino a giocare all'inizio degli anni Cinquanta un campionato da protagonisti in Serie B, arrivando a sconfiggere la Roma in una partita entrata nella storia e ad accarezzare il sogno della Serie A.
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Mordenti Raul
Il virus e il poeta. Giuseppe Gioachino Belli specchio della pandemia
br. Nel pieno dell'epidemia di colera che travolge Roma tra il 1835 e il 1836, Giuseppe Gioachino Belli scrive 35 sonetti e li riunisce sotto il provocatorio titolo di Er còllera mòribbus. È l'affresco di un'intera epoca, quella del grande contagio che - come nel 2020 - coinvolse migliaia di persone in tutta Europa, e non solo. In questi scritti il Belli forgia un vero e proprio specchio del popolo del suo tempo: paure, superstizioni, santoni e untori si riflettono in quei versi che sembrano fioriti direttamente dal cuore del popolo romano. Raul Mordenti è tornato durante il lockdown al Còllera mòribbus e ha scoperto che, a quasi due secoli di distanza, funziona ancora come lente ideale per rileggere gli atteggiamenti di Confindustria, le dichiarazioni dei governatori di Regione, i moniti degli "esperti" e le soluzioni dei politici messi davanti a un male imprevisto, e sconosciuto.
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Lama Alfredo
Da quando si è spenta la stella
br. Quando la Stella brillava sulla Piazza Rossa, nonostante il "revisionismo", le "eresie", la "burocratizzazione", era viva la speranza in milioni di uomini per un possibile superamento della società borghese-capitalistica in una società ove la ricchezza fosse equamente distribuita ed il profitto individuale non fosse il primo dei valori, da raggiungere ad ogni costo. Chi ha subito festeggiato allo spegnersi della Stella è stata la mafia, assente in URSS, che è diventata l'azienda con il maggiore fatturato. La mafia è il libero mercato e questa condizione, da essa controllata e condivisa, è contrabbandata come democrazia. L'illusoria libertà "di", sbandierata dai governi capitalistici, che lascia gli uomini nel loro status socio-economico, ha prevalso sulla libertà "da", l'unica in grado di elevare la dignità dell'uomo, eliminando gli odiosi privilegi. Le forze sistemiche capitalistiche dell'economia mondiale che hanno prevalso sulle forze antisistemiche rappresentano una fase storica destinata al superamento.
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Onza Massimo
Roma nera. Viaggio nel cuore del movimento neonoir romano
br. Roma, luglio 1993. Al tavolino di un bar di Trastevere, all'aperto, davanti a freddi boccali di birra, siedono Dario Argento con la figlia Asia e un gruppo di giovani scrittori, registi e sceneggiatori. Da quell'incontro nasce un movimento letterario e culturale destinato a durare oltre un decennio: il neonoir. Attraverso numerose antologie, collane editoriali, trasmissioni radiofoniche, spettacoli ed eventi, quel movimento ha saputo inventare un metodo creativo specifico attraverso il genere nero e la sua reinterpretazione, un modo di leggere e criticare il presente per dare forma alle nuove ossessioni della contemporaneità, mettendone a nudo i limiti e sviscerandone con violenza le ipocrisie.
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Piemontese Angelo
Realismo e neorealismo. Correnti involontarie
br. Al di là delle varie definizioni, che via via sono state assegnate dalla critica, in poco più di un quarto di secolo la narrativa italiana si è scontrata con due realtà opposte, subendone decisivi condizionamenti. Fino al 1943, infatti, deve fare i conti con un regime dittatoriale, che controlla ogni aspetto della vita, anche la cultura, per cui lo scrittore che non ne condivide gli indirizzi politico-culturali copre a volte il racconto con i simboli o pubblica all'estero, cercando di sfuggire alle maglie della censura e al rischio di essere mandato al confino, come accade, fra gli altri, a Pavese e a Carlo Levi. Dopo la guerra, con la nascita dello Stato repubblicano e democratico, l'intellettuale deve misurarsi coi partiti di massa e con la divisione del mondo in due blocchi. In ambedue i casi, quindi, la letteratura finisce per porsi contro la politica istituzionalizzata, cercando di emanciparsene, ovviamente, in modi differenti. È come un fiume carsico: nel primo periodo scorre in maniera nascosta, nel dopoguerra assume le caratteristiche di un torrente in piena, che si divide in vari rigagnoli.
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Vergari Sara
Un «Pavese solo». Percorsi di continuità. Tra «I dialoghi con Leucò» e la precedente produzione
br. Quando escono I dialoghi con Leucò nel 1947, Pavese ha alle spalle un ventennio di lavoro tra liriche, racconti, romanzi e traduzioni. Affiancando la vita alla letteratura, sempre intrecciati in Pavese, si vedrà che alla sconfitta nell'una segue il ripiegamento nell'altra, in un'eclettica parabola poetica che culmina nella via mitica come salvezza dalla realtà. Questo lavoro si propone di delineare dei percorsi di continuità - per lo più tematici e diacronici - all'interno dell'intera produzione, con lo scopo di mettere in luce l'esistenza di un "Pavese solo", ossia di un'unica poetica in fieri che confluisce poi nei Dialoghi. Proprio Calvino, nella prima recensione, aveva usato questa espressione per avvertire che non si era in presenza di quel "quarto di luna", come fu recepito da molti nel clima neorealista dell'epoca, ma che "questo Pavese è sempre esistito accanto all'altro" e che "anzi senza questo l'altro non sarebbe possibile". Vengono affrontati alcuni poli tematici oppositivi e compresenti, l'utilizzo del dialogo, il passaggio dal simbolo al mito, e ancora la rielaborazione e riscrittura di quest'ultimo con lo scopo di tracciare un percorso di continuità poetica da cui I dialoghi con Leucò non sono esclusi.
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Crenna Luigi
La Resistenza e le negazioni agli ebrei. Poesie e ricordi
br. Luigi Crenna rivive i tristi momenti della Resistenza, quando le incursioni aeree piombavano all'improvviso sulla testa dei cittadini e scaricavano bombe all'impazzata: «... Le esplosioni provocate dagli incursori e i lampi della controaerea erano uno spettacolo tremendo. Qualcuno pensava veramente che questo castagno potesse essere una protezione, perché nascondeva le persone dalla vista degli aerei...» (Il ricordo del grande castagno). Sono immagini, per chi le ha vissute come me, che rinnovano tremori e paure. Si correva tutti quanti nei rifugi intrappolati come talpe in quei buchi, aspettando che il rumore degli aerei fosse passato. Ci si abbracciava tra fratelli, col padre o con la madre, nella speranza di farla franca. Che tempi brutti! Che momenti di tristezze e di paure. E quando gli aerei erano scomparsi nel cielo, noi ragazzi si giocava con gli avanzi della guerra.
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Musi Aurelio
Unità, disunità, malaunità. Miti, rappresentazioni, costruzioni storiografiche della storia d'Italia
br. Il punto di partenza di questo studio è stato la rilettura critica delle classiche storie d'Italia dell'Ottocento e del Novecento che uno sguardo frettoloso sarebbe indotto a considerare obsolete e anacronistiche. Proprio questa rilettura critica ci consente di riconsiderare il valore della nostra Unità nazionale. Di andare oltre le dicotomie unità/pluralismo; oltre gli stereotipi contrapposti della "felice unione" o del "Mezzogiorno colonia del Settentrione"; oltre la rappresentazione delle anacronistiche occasioni mancate dell'Unità; oltre l'immagine del percorso deviato, dell'eccezione rispetto ai modelli europei, dell'anomalia, tesi ricorrenti nelle letture della storia d'Italia diffuse fuori d'Italia; oltre la moda della "storia mondiale" dell'Italia. La via da battere è invece quella di un ricostruito equilibrio fra tradizione e innovazione storiografica, di una valorizzazione del particolarismo come fattore di identità storica del Paese, una "nazione multinazionale" - l'espressione è di Giuseppe Galasso - capace di contribuire, nelle fasi diverse di una ricchissima vicenda storica, allo sviluppo della civiltà europea.
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Buttazzoni Ivan
Animali filosofici. L'opera al bianco del pittore Lorenzo Vale
ril. La pittura di Lorenzo Vale è pensiero, filosofia e metafisica tradotti in figura. Vale è il pittore degli animali, l'artefice di un'estetica, di un'etica e di una politica ispirate allo spirito e agli spiriti, Attraverso i suoi animali, Lorenzo Vale parla di noi, delle nostre debolezze, della nostra miseria, della nostra mortalità. Ma egli ci racconta anche e soprattutto della luce bianca e soprannaturale che ci anima e ci rende immortali.
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Labriola Antonio; Bondì D. (cur.); Punzo L. (cur.)
Del materialismo storico. Dilucidazione preliminare
brossura Antonio Labriola può essere considerato il principale filosofo marxista in Italia, maestro di Benedetto Croce e, indirettamente, di Antonio Gramsci. Sin dalla sua prima edizione (1896), il saggio Del materialismo storico è penetrato a fondo nella cultura europea, sollecitando traduzioni e dibattiti internazionali. Tra i suoi estimatori vi furono Lenin, Sorel, Kautsky, Bernheim, Gentile e molti altri. La pubblicazione di questo libro ha segnato una data nella storia del socialismo e in quella della filosofia italiana. Del materialismo storico entra a far parte dell'Edizione Nazionale delle Opere con un accurato apparato critico. Riprodotto nella versione della seconda edizione italiana (1902), l'ultima approvata dall'autore, il saggio è corredato dalle varianti del manoscritto prossimo alla stampa (aprile 1896) e della prima edizione italiana (giugno 1896). Tra i meriti di questo volume bisogna ricordare anche la pubblicazione integrale della prima redazione a mano del manoscritto (marzo 1896) finora del tutto inedita.
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Roffi S. (cur.); Ensabella A. (cur.)
Amedeo Modigliani. La femme au col blanc. Opere dal Museé de Grenoble. Ediz. illustrata
ill., br. Il celebre ritratto La donna dal colletto bianco, posto a raffronto con sei disegni a matita - opere conservate al Musée di Grenoble -, offrono lo spunto per fare luce sull'arte di Amedeo Modigliani (Livorno, 1884 - Parigi, 1920), uno dei pittori più controversi e affascinanti del XX secolo. Leggendario membro della Scuola di Parigi, perfetto stereotipo dell'artista maledetto - sempre in bilico tra genio e sregolatezza - Modigliani unisce alle influenze estetiche di inizio secolo - in primis quelle di Cézanne e Toulouse-Lautrec - l'interesse per la scultura primitiva, e l'ammirazione per gli artisti senesi del Gotico e del Rinascimento. Modigliani, grazie a queste suggestioni, elabora una concezione assolutamente originale del ritratto, dove l'essenzialità della linea diventa il suo tratto distintivo, e il disegno, non più solo preparatorio, protagonista.
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Sipos Nicoletta
Colette. Un sogno audace
br. Inseguì tra contraddizioni e ambiguità il sogno più audace per una donna del suo tempo: essere padrona di sé. Il primo marito la chiudeva a chiave per costringerla a scrivere, ma finì apprezzata da Proust, Cocteau, Gide. Diede scandalo danzando nuda al music-hall e per i suoi amori, ma si puliva del fango con un sorriso. Era raffinata, ma bazzicava i bassifondi. Creò cosmetici su consiglio di André Maginot - lo stratega che progettò la linea difensiva francese sfondata dai tedeschi nel 1940 - e dall'impresa fallita imparò a scrivere testi pubblicitari per le sigarette Lucky Strike e le automobili Ford. Voleva far frustare a sangue le femministe e chiuderle in un harem, ma rifiutò di entrare nell'Académie Française perché era preclusa alle scrittrici. Ebbe compagni che potevano essere suoi figli, ma ignorò la sua unica figlia dicendo che generazioni diverse non dovevano vivere insieme. Eppure la figlia, lei pure di nome Colette, si dedicò al culto della madre e volle essere sepolta accanto a lei. Ed è alla figlia che ho affidato il racconto per scavare nei fatti, della biografia della donna.
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Casini S. (cur.); Contorbia F. (cur.); Gentili S. (cur.)
Umberto Morra di Lavriano e la cultura letteraria del Novecento. Atti del Convegno di Cortona, 17-18 ottobre 2019
br. Il volume raccoglie 27 contributi, tra studi e testimonianze, del Convegno svoltosi nel 2019 a Cortona su Umberto Morra di Lavriano (1897-1981). Ricostruendo la figura di Morra si riscopre una parte fondamentale della cultura italiana ed europea del Novecento. Vengono qui ripercorsi i suoi rapporti con Gobetti, Croce, Berenson, Moravia, Montale, Pancrazi, Alberti, Papafava, Capitini, Calogero, Guttuso, Severini, Salvatorelli e tanti altri. Schivo e discreto, ma sempre presente con intelligenza e coraggio nei momenti più difficili - dalla collaborazione con Gobetti negli anni Venti, alle tante amicizie con intellettuali antifascisti coltivate anche sotto il fascismo, all'impegno personale nella vita pubblica della Liberazione e del dopoguerra, fino alla direzione dell'Istituto Italiano di Cultura a Londra negli anni Cinquanta e alla promozione di importanti organizzazioni internazionaliste negli anni Sessanta e Settanta - Umberto Morra ha rappresentato e incarnato un'idea civile di letteratura che ancora oggi è valida e che merita di essere conosciuta.
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Perrini Laura
A Roma per mano a Federigo Tozzi. Lungo le strade dell'Urbe
ill., br. Il libro raccoglie le principali descrizioni paesaggistiche di Roma presenti nelle novelle, nei romanzi e nei taccuini di appunti di Federigo Tozzi. ?Nonostante lo scrittore abbia vissuto nella capitale soltanto sei anni - dal 1914 al 1920 - le immagini che ci ha lasciato, sia dei luoghi del centro, sia della campagna fuori dalle Mura aureliane, sono numerosissime. Molti di questi luoghi sono oggi irriconoscibili perché la città dove ha vissuto Tozzi è la "Roma sparita" delle cartoline antiche, con i pastori che portavano le pecore a bere nel Tevere "affondando con le zampe" nel greto fangoso e con i reperti antichi che spuntavano dappertutto in mezzo all'erba. È la Roma delle botticelle (le tipiche carrozze trainate dai cavalli) e dei primi teatri di posa costruiti fuori dalle mura: edifici in legno e stoffa dove prendeva vita "il cinematografo".
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Gramsci Antonio; Fano N. (cur.)
Contro i comici
br. Antonio Gramsci ha esercitato la critica teatrale in un periodo cruciale per la scena italiana: tra il 1916 e il 1920 s'impose il genio di Pirandello; con Virgilio Talli si consolidò la nuova figura del regista; esplose definitivamente il fenomeno della comicità popolare con Fregoli, Petrolini e Viviani. Gramsci testimoniò in diretta questi fenomeni sull'edizione torinese de l'Avanti!. Fu tra i primi a sottolineare la genialità dell'autore di Liolà e Il giuoco delle parti, fu tra i più lucidi a tessere l'elogio di Virgilio Talli ma non capì la comicità popolare che bollò come volgare, commerciale e diseducativa. E fu un peccato perché invece Petrolini e gli altri erano proprio gli interpreti di quel proletariato al quale Gramsci stesso aveva dato piena cittadinanza politica. Curato dallo storico del teatro Nicola Fano, questo libro per la prima volta raggruppa per temi i più importanti interventi in materia di Antonio Gramsci. Che, se da un lato si scaglia contro la gestione commerciale dei teatri, colpevoli di puntare solo sui comici, dall'altra teorizza la necessità di un nuovo teatro etico che aiuti l'uomo a definire se stesso e la propria identità in relazione alla società.
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Coccia Emanuele
Filosofia della casa. Lo spazio domestico e la felicità
br. La casa è l'evento morale per eccellenza. Prima che un artefatto architettonico, secondo Emanuele Coccia è un artefatto psichico, che ci fa vivere meglio di quanto la natura consentirebbe. È lo sforzo di adeguare noi stessi a ciò che ci circonda e viceversa, una forma di addomesticamento reciproco tra cose e persone. È l'estensione di ciò che cominciamo a fare nascendo: costruire intimità con quel che ci sta accanto. Ecco perché coincide con l'io, e ci dimostra che per dire io abbiamo bisogno degli altri. Partendo dai suoi trenta traslochi, con stile affabulatorio e brillante, personalissimo, mescolando discipline diverse e analizzando argomenti in apparenza ordinari, la cucina, gli armadi, i letti e i corridoi, persino i bagni, senza tralasciare la genitorialità, il sesso e la cura, Coccia affronta in modo appassionante un argomento ancestrale e modernissimo, che ci riguarda tutti.
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De Angelis Luca
Un grido vero. Riflessioni su Primo Levi
br. "De Angelis non si appaga di ricostruzioni di maniera, di biografie stereotipate, contesta i giudizi correnti, propone visioni alternative a tesi consolidatesi nel tempo. Di qui il fascino dei saggi qui raccolti, che partono proprio dalla rivisitazione del luogo comune sullo scrittore illuminista e loico, insensibile ai richiami dell'irrazionale. Molte di queste certezze si sono negli ultimi tempi incrinate, le pagine di De Angelis contribuiranno a insinuare dubbi a coloro che inseguono il mito della chiarezza, della reticenza, della moderazione, dell'equilibrio... Il ritratto che emerge dalla lettura di questo studio è un ritratto sfumato, che riporta in superficie le inquietudini, le incertezze, finanche la fragilità di uno scrittore che sfidava il silenzio, osava tentare, a dispetto delle autodichiarazioni pubbliche, la strada del grido, dell'urlo." (dalla Prefazione di A. Cavaglion)
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Flaubert Gustave
Lettere dall'Egitto
ill. Nel 1849, a 27 anni, Gustave Flaubert si imbarca per l'Oriente. Lo accompagna l'amico Maxime Du Camp. Non c'è un preciso programma di viaggio. L'idea è di conoscere i costumi e le grandi religioni dell'Oriente. Il cuore del viaggio è l'Egitto, dove l'armata di Napoleone era passata mezzo secolo prima. Con sé ha un taccuino con cui registra le impressioni di viaggio, mentre Du Camp si dedica alla fotografia. I l meglio di sé lo dà però nella corrispondenza: le sue lettere alla madre e all'amico Louis Bouilhet sono piene di vita, aneddoti, racconti e bellissime descrizioni. Lo scrittore non si sottrae a nessuna esperienza e così l'Egitto vien fuori in tutta la sua immediatezza e l'esotico si mescola alla vita quotidiana. Questa edizione, la più completa finora apparsa in Italia, restituisce al lettore un libro che sta alla pari con i capolavori dello scrittore francese ed è introdotto da Emanuele Trevi, accompagnato dalle illustrazioni di Nathalie Du Pasquier.
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Shuré Edouard
Richard Wagner
br. Le pagine di questo volume di Schuré permettono al neofita di essere immesso nell'universo spirituale e creativo di una personalità d'eccezione, mentre al musicologo o al cultore di Wagner consentono di trarre una messe di informazioni di grande rilievo storico-critico. Introduzione di Giovanni Sessa.
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Bugatti Giovanni Battista
Mastro Titta. Le memorie del boia di Roma
ill., br.
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Serra di Cassano Francesco
R-esistere. Dal pathos della Kultur al paradigma immunitario. Thomas Mann e le tensioni della modernità
br. Qual è il ruolo dell'intellettuale in un'epoca in cui il desiderio di una presa diretta sul mondo mette fuori gioco le élite e spiazza i mediatori? Il passaggio dalla civiltà dialogica, nella quale passato e futuro erano in permanente mediazione dialettica, alla civiltà digitale, in cui l'"immediatezza" spezza i ponti col passato e ci lascia orfani di fondate previsioni del futuro, mette in campo la questione centrale del nostro tempo: la democrazia, che per definizione è basata sulla mediazione tra una pluralità di attori e procedure, è compatibile con il dominio della civiltà digitale? Nel momento in cui l'innovazione tecnologica rompe il vecchio recinto statuale, miscelando in modo inquietante tecnologia, capitalismo e autocrazia, quale sarà l'esito finale?
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Ortega y Gasset José
Filosofia della caccia
br. In tempi di veganesimo integrale e di ecologia addomesticata dalle multinazionali, questo saggio ricorda come la caccia possa essere il modo più sincero per essere vicini alla Natura. Prefazione di Marco Cimmino.
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Saramago José
Diario dell'anno del Nobel. L'ultimo quaderno di Lanzarote
br. "Diario dell'anno del Nobel" è l'ultimo dei quaderni di Lanzarote, quello relativo al 1998. Se ne conosceva l'esistenza perché Saramago lo aveva preannunciato ai suoi lettori nel 2001, ma se ne erano perse le tracce. Prima gli impegni, poi un cambio catartico di computer, e il sesto quaderno si è smarrito, seppellito in una macchina che nessuno usava più. Come racconta la moglie Pilar del Río nell'introduzione, ci sono voluti vent'anni e varie casualità "saramaghiane" perché questo testo venisse alla luce. Tra le pagine ci sono note personali, ma soprattutto riflessioni e spunti sulla sua posizione culturale ed etica. I principali assi tematici sono la politica, i viaggi, la dimensione sociale dello scrittore e dell'intellettuale. Svetta il discorso proferito in occasione della consegna del Nobel, ma nel complesso questo quaderno restituisce al lettore il modo di Saramago di intendere il mondo, sempre dal punto di vista dell'essere umano, dei vulnerabili, degli oppressi dal sistema. Uno sguardo che oggi è più urgente e vivo che mai, poiché, come lui stesso scriveva, "il tempo è un elastico che si tende e si accorcia. Star vicino o lontano, lì o qui, dipende solo dalla volontà".
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Veca Salvatore
Dell'incertezza. Tre meditazioni filosofiche
br. Come si può definire l'incertezza? Come influenza il nostro agire e il nostro linguaggio? Salvatore Veca affronta tre aspetti dell'argomento in altrettante meditazioni. Innanzitutto prende in considerazione le questioni di verità e di significato a proposito dei nostri modi di dire ciò che vi è nel mondo, e dunque l'importanza che rivestono per noi linguaggio, traduzione, interpretazione e comunicazione. È, la sua, una meditazione su ciò che vi è. Da qui si passa quindi allo studio di ciò che vale: la libertà, la giustizia, il liberalismo politico, la democrazia, la tolleranza, i diritti umani - tutto ciò in un mondo che si è fatto sempre più mutevole e instabile. Infine si giunge a un pensiero autoriflessivo, alla domanda su chi noi siamo: l'identità, la qualità e il significato della vita per l'uomo, e il peso che hanno ragione, emozioni, desideri e capacità per esistenze destinate a finire, come le nostre. Queste indagini, che si addentrano in alcuni dei nodi problematici più densi che interrogano l'umanità, sono sempre sorrette dall'intento di comunicare nel modo più giusto possibile. Perché il bene comunicare, scrive Veca, è "il gesto con cui noi semplicemente riconosciamo altri nel modo giusto e, con essi, ci mettiamo alla prova in un mondo di incessante deformazione, sullo sfondo della partizione instabile fra certezza e incertezza che, con i suoi capricci, modella e rimodella, sempre di nuovo, le circostanze in cui ci misuriamo con le nostre ricorrenti questioni di verità, giustizia e identità".
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Bruni Francesco
Idee d'Italia. Da Napoleone al Quarantotto
br. Il mezzo secolo fra le guerre napoleoniche e il Quarantotto, che vede mettersi in moto il sogno e poi il concreto progetto politico dell'unificazione del paese, è un periodo in cui il dibattito sull'Italia è particolarmente intenso. Francesco Bruni, con una ricca indagine che attraversa la politica, la letteratura e la lingua, passa in rassegna i diversi sguardi che da un lato gli intellettuali italiani (da Leopardi a Manzoni, da Tommaseo a d'Azeglio, da Rosmini a Gioberti), e dall'altro quelli stranieri come Byron, Sismondi o Madame de Staël, portarono sugli italiani come popolo e sull'Italia come nazione, come Stato possibile, come patria comune.
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Spagnol Luigi
Correre davanti alla bellezza. Editoria, letteratura e altri scritti sull'arte e sulla musica
ril. È stato uno degli editori più eclettici che l'Italia abbia mai avuto, dotato di un fiuto a trecentosessanta gradi per i bestseller e di un amore incondizionato per i libri, che per lui non erano semplici oggetti da proporre e vendere al pubblico, ma veri propri scrigni di tesori, capaci di migliorare la sua esistenza e quella degli altri. Nel corso della sua vita Luigi Spagnol ha seguito una sola regola: cercare le cose migliori dove nessun altro le avrebbe cercate. Fu per questo che nel 1997, prima ancora di finire di leggerne la bozza, decise di pubblicare "Harry Potter e la pietra filosofale". L'anno prima aveva intuito le potenzialità di una favola, "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", che avrebbe poi venduto due milioni di copie. Ma oltre che nel fantasy e nella favola il suo talento lo portò a scovare straordinari successi anche in settori molto diversi: dall'umorismo, con "Parola" di Giobbe di Covatta, alla varia, con "Cotto e mangiato" di Benedetta Parodi. Grandi intuizioni, grandi riflessioni e un rispetto ancor più grande per il pubblico di lettori sono stati gli ingredienti di una carriera che possiamo oggi comprendere dagli scritti raccolti in queste pagine. Attraverso l'intensità delle parole di Luigi Spagnol si può cogliere la forza di una vocazione e, soprattutto, si può guardare il mondo attraverso gli occhi di un uomo che, come è stato detto: «Non voleva mai essere protagonista. E fu per questo un editore straordinario».
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Stein Gertrude
Autobiografia di Alice Toklas
br. Gertrude Stein, scrittrice, poetessa, collezionista, in questa autobiografia sua e della sua amica/amante Alice riesce a rendere più oggettiva la descrizione della sua realtà: in giro per la sua casa parigina passano personaggi del calibro di Picasso e Matisse, Braque e Hemingway, descritti nella quotidianità e nella loro semplicità di esseri umani. Il rapporto fra Alice e Gertrude, quale e quanto sia grande il contributo dell'una o dell'altra nella stesura del romanzo, è un tema avvolto da un alone di mistero: e proprio questo contribuisce a rendere l'opera ancora più interessante e godibile, mentre pagina dopo pagina si seguono le avventure di questa giovane americana che è venuta a cercare il successo e il bel vivere in Europa. La traduzione di Cesare Pavese rende questo libro un capolavoro intramontabile.
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Basile Giulio
Mitologia nuova. Nascita e rinascita. Il Sole rinasce a Terracina
ill., br. Una delle capacità tradizionalmente attribuite al c.d. "genio" consiste nel riuscire a vedere la semplicità al di sotto delle sovrastrutture più o meno complesse che la coprono. E in tal senso - a nostro parere - agì a suo tempo il genio del Premio Nobel Dario Fo inserendo la c.d. "oscenità" nella dimensione del "sacro". Una sacralità - secondo noi - operativa fin dall'epoca della riorganizzazione della società umana avvenuta con la c.d. rivoluzione agricola, cooperando al suo stabilirsi pure l'universale e vincolante strutturazione dei linguaggi, delle ideazioni, delle regole, delle religioni e dei relativi rituali. La tesi proposta dal libro riprende l'intuizione del grande attore e commediografo scomparso, provando a dimostrarla con metodo scientifico. Il quale consisterà in una semplice esposizione di fatti mitologici, selezionati ed analizzati sotto il profilo antropologico culturale. Prendendo spunto, in particolare, dalla sensazione che la principale attività di ogni Dio, se non la sola, sia quella generativa.
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Saviani Lucio
L'esercizio della filosofia. Per una vitale incertezza. Con un poemetto di Pasquale Panella
br. In tempo di crisi e fondamentalismi, questa idea della filosofia "aiuta a far nascere" una vitale incertezza, perplessità, esitazione. Dissesto, esser fuori sesto: tra tanta ricerca del consenso, il dissenso è il senso stesso della filosofia. Un dissociarsi che è un non essere d'accordo al limite nemmeno con se stessi. Insomma, un'idea della filosofia che non intende emancipare verso un orizzonte di verità di cui appropriarsi, né verso fondamentalismi identitari o "originari" e pacificanti sostanzialismi. Rapportandosi al proprio arché, questa idea di filosofia libera il suo spirito anarchico nel pensare l'umano essere al mondo, specie nell'epoca dell'infinità dei mondi e della fuga degli dei dal nostro mondo. Ma la filosofia di cui parla questo libro è anche esercizio di scrittura e di dialogo sulla finitezza umana, sull'umana apertura alla trascendenza: un'interrogazione sul problema del Limite che, attraverso i temi del confine, del gioco, del silenzio e dello stile in filosofia, è da anni al centro dei lavori di Lucio Saviani. Un percorso sul cui tracciato si sono incrociate riflessioni e ricerche che approdano ora alla forma di questo libro, concludendo la trilogia iniziata con "Voci di confine. Il limite e la scrittura" (2011) e "Ludus Mundi. Idea della filosofia" (2017).
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Boccioni Umberto; Marinetti Filippo Tommaso; Violo L. (cur.)
Futuristiconardore
ill., br. "Come è possibile cogliere l'essenza simultanea della modernità con nuove parole, forme e colori? Contro un futuro già scritto bisogna rompere i ponti con il passato, carico di millenni di memoria, ma inadeguato a cogliere la salvifica forza generatrice della contemporaneità." Quattro manifesti programmatici, due del padre nobile Filippo Tommaso Marinetti e due del grande Umberto Boccioni - scritti tra l'aprile 1909 e il giugno - luglio 1913. L'arte riscrive la percezione, la manipola o, addirittura, la sostituisce per presentare una diversa realtà. Ecco l'eredità fondamentale che ci hanno lasciato i Futuristi con cui l'arte contemporanea è chiamata, oggi più che mai, a fare i conti.
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Riccobono M. G. (cur.)
Biografia e memoria poetica. Foscolo e Manzoni lettori di Dante
br. Quali connessioni emergono tra Dante e due lettori d'eccezione del XIX secolo come Foscolo e Manzoni? Questo volumetto tratteggia alcuni aspetti del loro diverso rapporto con la Commedia. Le analisi degli autori mettono in luce come il primo incontro di Foscolo con Dante, all'inizio del frammento Della poesia lucreziana, sia riconducibile al magistero di Alfieri; delineano l'immagine di sé stesso come exul immeritus e alter Dante costruitasi da Foscolo; provano che in Manzoni, fino all'Adelchi, è attiva una memoria dei significanti danteschi indipendente dai significati e mostrano che le similitudini di origine dantesca nei Promessi sposi riproducono il contatto tra lussuria, violenza e politica, intesa questa come cupidigia-volontà di potenza.
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Primerano Maria
Modì. Amore e tormento
br. Amedeo Modigliani (Livorno, 12 luglio 1884 - Parigi, 24 gennaio 1920), pittore e scultore italiano pure conosciuto con i soprannomi di Modì e Dedo, fu artista assai appassionato, dall'indole focosa e tormentata, dalla vita disordinata e sfrenata, tipica dell'ambiente parigino del suo tempo. "L'uomo che dalla sua energia non sa continuamente sprigionare nuovi desideri e quasi nuovi individui destinati per affermarsi sempre e abbattere tutto quel che è di vecchio e di putrido restato, non è un uomo, è un borghese, uno speziale, quel che vuoi", dolorosamente, infatti, scriveva. Modì rivive, ebbene, in questo pamphlet, nelle gioie e nei dolori della breve esistenza che gli si riaffacciano turbinosi come un delirio estremo nel suo letto d'ospedale.
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Marchi M. (cur.)
Per Federigo Tozzi. A cento anni dalla morte
br. A cent'anni dalla morte di Federigo Tozzi, l'Accademia Petrarca di Arezzo dedica un libro miscellaneo alla figura di uno degli scrittori che continua ad essere centrale nella storia della letteratura italiana del Novecento. Un libro per Tozzi sotto il segno di Francesco Petrarca, autore di un libro supremo come il suo Canzoniere; un libro per Tozzi che di un libro aveva fatto l'immagine riassuntiva di tutto il reale esistenzialmente attraversato e, mediante la creazione di altri libri, interrogato. Scrive Tozzi in una delle sue bellissime prose di Bestie: «Nei grandi prati, che mi piacevano anche prima di leggere il Petrarca, torno per vedere i fiori che avrei offerto, molti anni fa, a qualche ragazza che me l'immaginavo come ora la vedo disegnata in qualche libro». Del curatore del volume, Marco Marchi, è la scrittura binaria della vita e delle opere di Tozzi, mentre ad altri studiosi è lasciato il compito dell'analisi dello sperimentalismo di Tozzi, della sua forma breve, della rappresentazione della morte e dei morti e delle persone e dei personaggi. Infine a Gloria Manghetti (direttrice del Gabinetto letterario Vieusseux) il compito dello studio dell'archivio dello scrittore.
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Dalla Vecchia Aldo
Trionfo d'amore. Breve storia del fotoromanzo
br. Inventato in Italia nell'immediato secondo dopoguerra, in un momento in cui il bisogno di leggerezza era (come in fondo anche oggi) molto forte, il fotoromanzo ebbe un successo istantaneo e clamoroso. Molti di noi ricordano quelle storie fatte per sognare, che ci catturavano e ammaliavano. Questo libro si rivolge agli appassionati, ma anche a chi è semplicemente curioso di approfondire la cultura pop italiana degli ultimi decenni. L'autore, con lo stile fluido che lo contraddistingue e un ricco corredo di note dettagliatissime, ripercorre la storia del fotoromanzo, dai pionieri Grand Hôtel, Sogno e Bolero, alla grande epopea della casa editrice Lancio, fino al tramonto del genere, all'inizio del terzo millennio. Trionfo d'amore racconta di un tempo letterario che si potrebbe credere estinto; eppure il fotoromanzo d'antan è clamorosamente risorto nell'era di Internet, tornando a farsi amare in edicola da lettori vecchi e nuovi.
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Musci Alfonso
Elias Canetti. Il pescatore nei secoli
br. Alfonso Musci ci offre una nuova interpretazione di Elias Canetti (Ruse, 1905 - Zurigo 1994), premio Nobel per la letteratura nel 1981 e autore di opere quali "Auto da fé" (1935) e "Massa e potere" (1960). Dal dialogo serrato con i suoi "terribili" e "ammirevoli" maestri - Machiavelli, Hobbes, Nietzsche, Kraus, Kafka, Benjamin -, alle intuizioni di spinose questioni bioetiche e ambientali. Il suo "pescare nei secoli" - nei «cento modi» in cui gli eventi si sarebbero potuti svolgere - è sempre più attuale. Con l'ambizione messianica di riscrivere la storia dal punto di vista di quei vinti che gli stanno più a cuore: gli oppressi, gli animali, i morti. E con il presentimento dei pericoli futuri suscitato da concreti e documentati orrori - epidemie, guerre, genocidi, catastrofi nucleari, disastri ambientali -, il ricorso ad antiche e nuove fonti per la filosofia: i miti e le antropologie primitive, la sapienza greca e orientale, la zoologia e l'ecologia. Su questa strada ogni delusa attesa di sistematicità è compensata da un chiaro disegno di rifondazione del pensiero europeo e dalla spietata preveggenza di alcuni "rischi" che stanno minacciando il pianeta e la biodiversità.
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Verusio Giovanni
Sui campi di battaglia. Da James Brooke a Võ Nguyên Giáp
ill., br. Il fil rouge di questo libro che illustra battaglie combattute in Africa e in Asia, a migliaia di chilometri e a secoli di distanza tra loro, è - come sintetizza Corrado Augias nella sua prefazione - la tragica inutilità della guerra. L'imperialismo delle potenze vincitrici di alcune delle battaglie qui descritte è stato sconfitto dalla storia; le nazioni che si sono fronteggiate a El Alamein sono oggi alleate; il Giappone che nell'atroce campo di Sandakan ha violato ogni regola internazionale e di umanità è oggi una nazione pacifica e civile; la guerra insomma è violenza e sopraffazione, ma è soprattutto un inutile esercizio di un potere destinato a venir meno. Oltre al suo valore di testimonianza storica, questo libro ha anche pregi puramente narrativi. Le caratteristiche dei campi di battaglia qui descritti sono tre: sono stati teatri di scontri spesso non molto noti in Italia, a esclusione naturalmente di El Alamein; hanno avuto luogo al di fuori dell'Europa; e infine hanno conservato, agli occhi dell'autore che li ha personalmente visitati, l'eco e il peso degli eventi che in quei luoghi si sono consumati. Ne risulta una dolente e inedita contemplazione della follia della guerra.
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Friscelli A. (cur.); Mansueto L. (cur.)
Mario Ghezzi 1919-2007. Note critiche, opere, testimonianze. Ediz. illustrata
ill., br.
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Marabello Gaetano
Don Liborio Romano e la Congiura del Frate. Tramonto di Napoli Capitale tra camorristi e intriganti
br. Su Liborio Romano, uno dei personaggi più controversi dell'Unità d'Italia, si sono esercitati molti scrittori, con giudizi generalmente poco lusinghieri. A partire dai moderati filo-unitari per finire ai borbonici, gli si è infatti addebitata la cooptazione della camorra napoletana nei gangli del Regno delle Due Sicilie, nonché il relativo passaggio come gruppo di pressione nel subentrante Stato sabaudo. Questa sua azione nefasta, che ha indotto ripercussioni di lunghissima durata sull'Italia unita, ha relegato un po' sullo sfondo il ruolo giocato dall'uomo di Patù nella dissoluzione del regno costituzionale di Francesco II. In particolare, nei mesi in cui diresse a Napoli la polizia e gli Interni, don Libo' menò vanto d'aver sventato alcuni complotti reazionari, l'ultimo dei quali darà la spinta finale al già traballante governo. In questa congiura venne implicato il religioso francese Hercule de Sauclières, autore di un pubblico appello di salvezza nazionale. Nella seconda parte dell'opera, viene riportato integralmente il libro scritto dal presbitero d'oltralpe, "Napoli e i giornali rivoluzionari d'Europa", fin qui mai tradotto dal francese.
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Congiu Gabriella
Di finzione e realtà. Immagini e immaginario nella Sicilia di Seminerio
br. Nel dare voce alla componente irrisolta della vita e della mentalità dei siciliani, larga parte degli intellettuali fa propria l'esigenza di tradurre in simboli la tormentata percezione del mondo, le irrisolte contraddizioni in cui sciogliere impegno e paura. Così, Domenico Seminerio è fra coloro che maggiormente intervengono sulla condizione dell'uomo. Con capacità mitizzante. Gabriella Congiu ripercorre, in questo libro, le prime tappe della scrittura narrativa di Domenico Seminerio, territorio di frontiera nel quale lo scrittore calatino consuma il suo irridente mondo a rovescio, l'inesausta oscillazione fra due realtà che non si appropriano l'una dell'altra, al contrario continuano a ignorarsi, coraggiosamente.
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Campagna Federico
Magia e tecnica. La ricostruzione della realtà
br. La realtà è mutevole: credere è un atto di creazione che continuamente dà forma all'universo e ne modifica il significato. In "Magia e tecnica", Federico Campagna compie un viaggio alla ricerca del principio di realtà che crea il mondo in cui viviamo: se la Tecnica, vero paradigma della contemporaneità, impone una realtà opprimente responsabile di una paralisi dell'azione e dell'immaginazione, la Magia si pone invece alla base di un nuovo e allo stesso tempo antico modo di pensare il reale e le sue infinite possibilità. Mentre la Tecnica incarna il principio del "linguaggio assoluto" orientando ogni possibilità verso l'infinita accumulazione di tutto ciò che esiste, la Magia, situando l'"ineffabile" al cuore di ogni esistente, garantisce una via di fuga che permette alla realtà di ritrovare la sua potenza vivificante. In un viaggio che va dall'Oriente all'Occidente, grazie all'opera di autori come Martin Heidegger e Mulla Sandra, Max Stirner e Ibn Arabi, passando per la poesia di Pessoa e la tradizione dell'Advaita Vedanta, Campagna dà vita ad un lavoro filosofico dalle grandi conseguenze politiche e sociali.
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Gusmão J. M. (cur.)
Gonçalo Pena: Barber Shop. Ediz. inglese e portoghese
ill., br.
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Paduano Guido
L'Anello del Nibelungo. Parola e dramma
br. Si applica certo anche a Wagner l'aspirazione, che in quegli stessi anni avanzava il suo coetaneo Verdi, alla "parola scenica", quella «che scolpisce e rende netta ed evidente la situazione», ma credo che si debba dire di più: che il concetto di "situazioneµ va inteso in senso forte, indicando non solo una funzione deittica del testo che suggerisca l'ambiente contestuale (fisico, mentale, relazionale), ma anche e soprattutto i grandi appuntamenti dell'esistenza, le verifiche dell'identità umana: è questa l'accezione del termine in Jean-Paul Sartre, che nella situazione vede appunto l'asse portante dell'esperienza teatrale. Inoltre, la tetralogia wagneriana è una delle pochissime opere - l'esempio più vicino è il Faust di Goethe, di cui costituisce, nell'Ottocento, il solo degno contraltare - che fanno coincidere la tragedia di un individuo (in questo caso il dio Wotan) con la tragedia del mondo.
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Bianchino G. (cur.)
Gastone Biggi. Luce degli Appennini. Ediz. illustrata
ill., br. Il volume fa da corredo al percorso espositivo che si snoda dalla Casa Rossa di Tordenaso, sede della Fondazione e dell'Atelier di Biggi, al Comune di Colorno, nell'appartamento del Principe nella Reggia di Colorno, al Municipio di Langhirano, nella Sala delle Capriate dove sono esposte le opere "Le Quattro Stagioni", "Luce degli Appennini" e "Iconario di Langhirano". Prevista inoltre l'esposizione a Sella di Lodrignano, Neviano degli Arduini dell'opera "Le illusioni" del ciclo Puntocromie, collocata al MUSE Collezione Civica d'Arte Contemporanea. In mostra i luoghi della memoria e di nuovi racconti: le vedute della campagna romana e del senese, le colline del veronese e la Pianura Padana, fino alle luci di New York.
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Nietzsche Friedrich; Zacchini S. (cur.)
Dalla mia vita. Gli anni della giovinezza 1844-1858
br. Dalla mia vita è la prima autobiografia di Nietzsche. Scritta nell'estate del 1858, vi si trova il racconto coinvolgente ed appassionato dei primi tredici anni di vita del filosofo. Il testo, contenuto in un quaderno di 137 pagine, ricostruisce gli anni di Röcken, la morte del padre, il trasferimento a Naumburg, le prime esperienze scolastiche, l'incontro con i classici, le passeggiate con gli inseparabili amici Krug e Pinder, con i quali compone musica, poesie, brevi opere teatrali (messe poi in scena con i familiari) e manuali di guerra a seguito dell'interesse per gli eventi di Crimea. Quest'opera va letta come il riflesso di un mondo culturale, sociale e religioso colto con gli occhi di un giovane eccezionalmente sensibile, solitario, chiuso ed introspettivo. E questo sguardo è estremamente importante perché sarà proprio in lotta contro questo mondo che questo giovane diverrà Friedrich Nietzsche.
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Pau F. (cur.); Orrù T. (cur.)
Giorgio Asproni. Una vita per la democrazia
ill., ril. Atti del convegno internazionale di studi su Giorgio Asproni, 13-16 novembre 2008. Il volume ripercorre la vita di Giorgio Asproni, uomo politico, giornalista, memorialista di rilievo nella storia risorgimentale.
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Solinas Rino
Le campane suonarono a stormo. La tragedia degli operai sardi a Itri
br. In questo romanzo convivono narrativa e storia attraverso personaggi e fatti che fanno da sfondo ad un avvenimento dai contorni tragici verificatosi nel 1911 a Itri, piccolo paese in provincia di Caserta.
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