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Tarpino Antonella
Memoria imperfetta. La comunità Olivetti e il mondo nuovo
brossura Le fabbriche del Nuovo e le prove di «società perfetta» del laboratorio di Adriano Olivetti: uno scavo nella memoria per linee interne - dal lessico di famiglia ai ricordi dei protagonisti - nell'intento di registrare, a distanza, una civiltà delle macchine mentre "si pensa". È la memoria di un mondo nuovo, quella di Antonella Tarpino, che in un continuo avanti e indietro nel tempo sfiora vite, pensieri, luoghi, mutando negli anni. Evoca riti e giochi di intellettuali eretici, scrittori come Paolo Volponi, pubblicitari, sociologi. Riporta l'autrice tra le fabbriche di Ivrea (ora sito Unesco), alla ex Olivetti di Pozzuoli, a Matera. Al centro dell'indagine è la Comunità olivettiana, scheggia di una modernità critica tanto più eccezionale se la si confronta con l'oggi. Con il tempo in cui le fabbriche del ciclo industriale che sembravano invincibili sono in macerie. Mentre tra le speranze brevi di ieri - un progetto di vivere condiviso - e le aspettative incerte dell'oggi si è aperta una voragine.
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Valleri E. (cur.); Ricci S. (cur.)
Women in balance 1955-1965. Ediz. illustrata
ill., br. Il volume è il catalogo della mostra omonima, allestita a Firenze, presso il Museo Salvatore Ferragamo, dal 20 maggio 2022 al 18 aprile 2023 e dedicata alla memoria di Wanda Miletti Ferragamo che, dal 1960 fino alla sua scomparsa, il 19 ottobre 2018, è stata la guida del brand Salvatore Ferragamo, cercando sempre un equilibrio tra la dimensione lavorativa e la famiglia. Nell'agosto del 1960, alla morte del marito, Wanda decide di non chiudere l'azienda ma anzi di trasformare un laboratorio artigianale di calzature da donna in una casa di moda, dove i figli possano dare continuità a quel solco di innovazione e creatività iniziato dal marito Salvatore. Donna riservata, Wanda Ferragamo non amava parlare di sé e ostentare i successi raggiunti. Per questo motivo è stato deciso di onorarne la memoria con una mostra che esaminasse la complessa realtà femminile in Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, periodo in cui Wanda ha cambiato la propria vita. Sono gli anni del "miracolo economico", contrassegnati da una profonda trasformazione del Paese, nel quale le donne si affacciano ai diversi settori della società, contribuendo alla costruzione dell'Italia repubblicana. Sono donne alla ricerca di nuovi modelli di esistenza che continua a interrogare il nostro presente, come dimostrano le interviste raccolte in un documentario in mostra. La mostra e il catalogo, attraverso oggetti, abiti, opere d'arte, filmati, fotografie, intendono così tratteggiare le attività e le scelte di donne di età diversa, anche in ambiti lavorativi fino ad allora riservati quasi esclusivamente agli uomini: donne delle professioni, dell'arte, della cultura, della politica e del lavoro che attraverso le loro esperienze personali illuminano la più lunga rivoluzione dell'età contemporanea, quella che ha segnato la fine della separazione dei ruoli sessuali.
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Martorelli L. (cur.)
Domenico Morelli
ill. Nell'Italia di metà Ottocento percorsa dai fervori irredentisti, Morelli combatte il "convenzionale accademico" con un potente "verismo storico" che si esprime in opere come "Gli iconoclasti" o "I Vespri siciliani", "Il conte Lara", "Tasso ed Eleonora". Fondatore dell'Istituto Artistico Industriale di Napoli, Morelli assimila e rielabora gli spunti più innovativi che attraversano l'Europa dell'epoca: dai temi orientalisti cari a Fortuny ai soggetti religiosi in chiave mistica, fino alle opere austere di fine secolo, pervase di suggestioni simboliste. Il volume è il catalogo della mostra che si tiene a Napoli, Castel Sant'Elmo, a partire dall'ottobre 2005.
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La Moglie Salvatore
Conoscere la poesia di Corrado Calabrò. Quinta dimensione
br. Nell'opera omnia che porta il titolo Quinta dimensione, il grande poeta calabrese ha inserito le poesie più emblematiche e significative delle sue preziose sillogi frutto di oltre sessant'anni di ricerca. La chiave per comprendere il nucleo fondamentale della complessa poetica di Corrado Calabrò consiste in questi versi apparentemente semplici ma di un'immensa profondità: Sotto stupite stelle / si smarrisce per noi la distinzione / tra provenienza e destinazione. Noi poveri mortali non riusciamo a raccapezzarci, non riusciamo a venire a capo dell'eterno mistero che ci avvolge: da dove veniamo? e dove andremo a finire? Ovvero: qual è la nostra provenienza? e qual è la nostra definitiva destinazione? Le poesie di Calabrò non vogliono, però, essere soltanto la voce dolente e stupita di un'anima ma la parola di un Io collettivo, di un Io-Noi che vuole farsi portavoce dell'intera umanità, un'umanità alla ricerca di se stessa, curiosa del mistero che la circonda e che, nello sforzo di voler scrutare, scoprire e rivelare, non può che calarsi in quella che l'autore chiama quinta dimensione. Nella visione poetica di Calabrò, oltre alla filosofia esistenzialista, l'Astrofisica gioca un ruolo importante in quanto la vicenda terrena sembra non essere disgiunta da quella degli altri astri che si trovano nell'universo, anzi ci dev'essere certamente un nesso, qualcosa per cui tutto si tiene e che fa continuare (non si sa ancora per quanto) questa nostra avventura sulla Terra. In Calabrò è forte la ricerca continua, la tensione verticale verso l'infinito o meglio l'infinito dell'infinito o l'ultra-infinito e, a fare da bussola e da faro nel grande mistero dell'infinito universo, del quale non conosciamo che una minima parte, non può che essere la Poesia, una Poesia che collabora con la Scienza. Quello di Calabrò appare come il viaggio, la navigazione di un moderno Ulisse, sempre alla ricerca del senso della vita e del suo più profondo significato; una ricerca svolta anche attraverso la dimensione inconscia, onirica, sonnambulesca, visionaria. Ed è viaggio quasi proustiano alla ricerca del tempo perduto, di noi stessi e dell'infinito universo, viaggio che non finisce mai e che solo la Poesia riesce a consentire.
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Bertuzzi Franco
Introduzione al virtualismo. Dentro l'anima espressa e ricadute ideologiche
ril. Nel descrivere l'evoluzione sostenibile della realtà nel futuro il trattato prospetta per l'essere umano il percorso razionale indispensabile al fine di evitare il trend degenerativo attualmente in atto foriero della estinzione umana entro la fine del terzo millennio con il verificarsi di una conclusiva crisi biotica globale dagli effetti che porteranno alla riconfigurazione del nostro quadro ambientale, seppure generata da cause diverse per la prima volta determinate dall'azione di una specie vivente sul pianeta. La spirale degenerativa attualmente in atto difficilmente reversibile, viene sottovalutata non tanto dal mondo della scienza quanto piuttosto dal quadro sociale cosiddetto culturale ed istituzionale, i quali fanno a gara nel produrre enunciazioni di adeguamento della produzione energetica con grande sfoggio di inconcretezza. La riconversione energetica non si risolve con il risparmio sui consumi o il passaggio alle fonti alternative ma attraverso una ristrutturazione di tutto l'habitat umano, inclusivo del controllo sulle nascite, attualmente nemmeno prevedibile dell'organismo politico alle prese con le conseguenze degli squilibri economici sociali penalizzanti lo status esistenziale delle fasce deboli della società. Tutto ciò nella sottovalutazione di un popolino "gudurione finché ce n'è" , colpevolmente artefice. Perché, la natura insegna che in questa realtà dell'universo tangibile l'organizzazione sociale non costituisce alcuno scarico di responsabilità per le soggettività che la compongono nell'espletamento del cosiddetto "delimitato arbitrio".
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Bertuzzi Franco
Virtualismo. Dentro l'anima espressa. La teoria dei soldi
ril. Nel descrivere l'evoluzione sostenibile della realtà nel futuro il trattato prospetta per l'essere umano il percorso razionale indispensabile al fine di evitare il trend degenerativo attualmente in atto foriero della estinzione umana entro la fine del terzo millennio con il verificarsi di una conclusiva crisi biotica globale dagli effetti che porteranno alla riconfigurazione del nostro quadro ambientale, seppure generata da cause diverse per la prima volta determinate dall'azione di una specie vivente sul pianeta. La spirale degenerativa attualmente in atto difficilmente reversibile, viene sottovalutata non tanto dal mondo della scienza quanto piuttosto dal quadro sociale cosiddetto culturale ed istituzionale, i quali fanno a gara nel produrre enunciazioni di adeguamento della produzione energetica con grande sfoggio di inconcretezza. La riconversione energetica non si risolve con il risparmio sui consumi o il passaggio alle fonti alternative ma attraverso una ristrutturazione di tutto l'habitat umano, inclusivo del controllo sulle nascite, attualmente nemmeno prevedibile dell'organismo politico alle prese con le conseguenze degli squilibri economici sociali penalizzanti lo status esistenziale delle fasce deboli della società. Tutto ciò nella sottovalutazione di un popolino "gudurione finché ce n'è" , colpevolmente artefice. Perché, la natura insegna che in questa realtà dell'universo tangibile l'organizzazione sociale non costituisce alcuno scarico di responsabilità per le soggettività che la compongono nell'espletamento del cosiddetto "delimitato arbitrio".
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Kant Immanuel; Volpi F. (cur.)
Che cosa significa orientarsi nel pensiero?
br.
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Krauss Rosalind
Sotto la tazza blu
ill., br. Rosalind Krauss esplora il rapporto tra i media estetici e la memoria innanzitutto la sua, messa alla prova da un aneurisma che ha temporaneamente spazzato via la maggior parte dei ricordi. Il libro diventa così per la studiosa l'occasione di ripercorrere le tappe di una lunga riflessione, e di ricostruire un sistema di riferimenti teorici, che viene offerto al lettore nella forma di una personalissima sintesi. Krauss rilancia anche l'assunto principale della sua posizione teorica, inserendolo nel contesto presente: l'autrice ridefinisce la questione della specificità del medium, che l'attuale "condizione postmediale" vorrebbe liquidare attraverso l'arte concettuale e l'installazione, e approda al concetto di "supporto tecnico". Da Ed Ruscha a Bruce Nauman, da Christian Marclay a William Kentridge, da James Coleman a Harun Farocki e Sophie Calle, i "cavalieri del medium" reintegrano le regole di un medium modernista a partire dalle sue caratteristiche tecniche, con cui combattono l'estetica senza senso tipica della condizione postmediale. Per Ruscha il supporto tecnico è l'automobile, per Kentridge il film d'animazione, per Calle il fotogiornalismo: per ciascuno di questi artisti il supporto è l'uso normativo di un aspetto centrale del proprio lavoro, autoriflessivo senza essere autoreferenziale. Da lì l'artista prende la spinta, come il nuotatore dal bordo della piscina, per andare oltre la negazione del modernismo.
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Bezzi Valentina
De Amicis in Marocco. L'esotismo dimidiato. Scrittura e avventura in un reportage di fine Ottocento
ill.
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Antolisei Anna
Pitigrilli. Un aforista in ombra
ill., br. Al centro di un'esaltante vita pubblica dentro la quale celava abissi di segretezza, Pitigrilli seppe essere pensatore materialista e poi cattolico con uguale intensità e identico spregio verso convenzioni e luoghi comuni. Viaggiò, sperimentò, accettò successi esaltanti e rovinose cadute (non poteva essere altrimenti, per colui che ammetteva «il bacio al lebbroso» ma non concepiva «la stretta di mano al cretino»). Mise alla berlina il pensiero perbenista gettandogli in faccia le sue ombre e le sue contraddizioni, restituendogli i suoi ipocriti non-detti gridati senza paura. E se poi, per questo ambizioso programma, era necessario "épater le bourgeois" tanto meglio: sarebbe stato lo stesso lettore deliziato o scandalizzato a dire tutto il necessario di sé. Anna Antolisei, da molti anni attiva studiosa e promotrice della "forma breve", attingendo all'intera e folta opera del controverso autore ci presenta un amplissimo campionario della scrittura aforistica che attraversa e innerva molte pagine dello "scrittore all'acido solforico".
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Dini C. (cur.)
Amorevoli sguardi. L'universo femminile di Amedeo Bocchi
ril.
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Ferraro Giuseppe
Vincenzo Padula e i briganti. Storiografia e discorso pubblico
br. Il tema del brigantaggio negli ultimi anni è al centro di un dibattito pubblico spesso polarizzato su posizioni contrastanti, ma non sempre suffragato dall'indagine storico-critica. Attraverso gli scritti di Vincenzo Padula, apparsi su «Il Bruzio», si è voluto approfondire una pagina cruciale di un fenomeno complesso e radicato sia nella storia dell'Italia meridionale che nel discorso pubblico attuale. Nei suoi scritti Padula approfondì la complessità del fenomeno, le sue radici di lungo periodo e le diverse energie che si fronteggiarono al suo interno. I temi e gli interrogativi posti da Padula portano ancora oggi a confrontarci con la storia dell'Ottocento e del brigantaggio meridionale con uno sguardo non solo territoriale.
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Bertuzzi Franco
Virtualismo. Dentro l'anima espressa. L'approfondimento
ril. Nel descrivere l'evoluzione sostenibile della realtà nel futuro il trattato prospetta per l'essere umano il percorso razionale indispensabile al fine di evitare il trend degenerativo attualmente in atto foriero della estinzione umana entro la fine del terzo millennio con il verificarsi di una conclusiva crisi biotica globale dagli effetti che porteranno alla riconfigurazione del nostro quadro ambientale, seppure generata da cause diverse per la prima volta determinate dall'azione di una specie vivente sul pianeta. La spirale degenerativa attualmente in atto difficilmente reversibile, viene sottovalutata non tanto dal mondo della scienza quanto piuttosto dal quadro sociale cosiddetto culturale ed istituzionale, i quali fanno a gara nel produrre enunciazioni di adeguamento della produzione energetica con grande sfoggio di inconcretezza. La riconversione energetica non si risolve con il risparmio sui consumi o il passaggio alle fonti alternative ma attraverso una ristrutturazione di tutto l'habitat umano, inclusivo del controllo sulle nascite, attualmente nemmeno prevedibile dell'organismo politico alle prese con le conseguenze degli squilibri economici sociali penalizzanti lo status esistenziale delle fasce deboli della società. Tutto ciò nella sottovalutazione di un popolino "gudurione finché ce n'è" , colpevolmente artefice. Perché, la natura insegna che in questa realtà dell'universo tangibile l'organizzazione sociale non costituisce alcuno scarico di responsabilità per le soggettività che la compongono nell'espletamento del cosiddetto "delimitato arbitrio".
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Cianci Bruno
Le navi della mezzaluna. La marina dell'impero ottomano (1299-1923)
ill., br. Molte volte Oriente e Occidente si sono incontrati sul mare: spesso per proficui scambi commerciali, ma talvolta per confrontarsi militarmente. A partire dalla fine del XIII secolo, con il selvaggio e nomade Osman, il capostipite della gloriosa dinastia degli ottomani, i turchi si videro costretti a dotarsi di una potente flotta per allargare i confini di un impero in costante crescita, per proteggere i convogli sulle rotte commerciali e i pellegrini musulmani sulla via dei luoghi santi dell'Islam. Da allora in avanti, nei cantieri navali di Karamursel, di Sinope, di Gallipoli e, soprattutto, della nuova capitale Istanbul, conquistata nel 1453, sono state varate alcune tra le più stupefacenti navi da guerra - a remi e a vela - che abbiano mai solcato il mar Mediterraneo. Una storia avvincente di risonanti vittorie, ma anche di disastrose sconfitte, raccontata come un romanzo d'avventura, nella quale s'intrecciano temi come la strategia militare, la storia di un impero vastissimo con le sue peculiari istituzioni, le vicende personali di sultani e di gran visir, di costruttori navali, di marinai determinati, di corsari indomiti e di rinnegati. Un libro ricco d'informazioni e di curiosità, basato su fonti sia turche che occidentali. Prefazione Contrammiraglio Paolo Bembo.
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Derrida Jacques
Toccare, Jean-Luc Nancy
ill., br. Testimonianza di una nobile e sincera amicizia, il libro è il generoso omaggio di un grande filosofo a un filosofo più giovane che da principio ne ha seguito le tracce per poi imporsi con un'opera originale. Derrida offre una lettura del pensiero di Nancy sotto un particolare angolazione, la questione del «tatto» in tutti i significati che la parola ha assunto nella cultura occidentale, da quello erotico a quello religioso. Il testo è accompagnato dai lavori di Simon Hantai.
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Spagnuolo Vigorita Rosa
Di eredità husserliane: chair, corps, dinamiche del desiderio. Emmanuel Lévinas, Jean-Paul Sartre, Michel Henry
br. Questo libro ripercorre uno snodo cruciale del dibattito fenomenologico francese intorno al complesso articolarsi delle nozioni di chair e corps, sullo sfondo di una riappropriazione critica dell'eredità husserliana. Attraverso un'inusuale lettura incrociata delle riflessioni di Lévinas, Sartre e Henry, l'autrice assume la ricezione delle Meditazioni cartesiane come luogo privilegiato per indagare il tema dell'esperienza del corpo entro e al di là dell'idealismo trascendentale: un invito a ripensare l'irriducibile singolarità della soggettività incarnata e desiderante. Se l'esiguità di riferimenti espliciti tra gli autori trasferisce il confronto sul piano del non-detto, l'inedito talvolta suggerisce le intersezioni.
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Rocca Ettore
Kierkegaard
br. Che cos'è la gioia? Che cos'è essere gioiosi? È essere in verità presenti a sé stessi. Ma l'essere in verità presenti a sé stessi è questo 'oggi', è essere oggi, essere in verità oggi. Quanto più è vero che sei oggi, quanto più sei completamente presente a te stesso nell'essere oggi, tanto più il giorno dell'infelicità, il domani, non esiste per te. La gioia è il tempo presente con tutta l'enfasi su: il tempo presente.
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Mazzola Elena
Manzoni tra Mosca e Kiev. I promessi sposi e il mistero della storia
br. La lettura è un'esperienza esaltante e misteriosa, che si scopre quando un testo rivela la sua struttura profonda, fatta di nessi: non si finisce mai di conoscere l'altro e di capire il senso delle sue parole. Leggendo I promessi sposi tra Mosca e Kiev, ci accorgiamo che in ogni evento, in ogni nome e personaggio, in ogni parola sta un senso misterioso che spetta a ciascuno scoprire. Tutto confluisce in una Verità religiosa ed esistenziale che Manzoni non ha voluto rimanesse nascosta e ha deciso di dare alla luce: una Verità che si è resa visibile nel romanzo, nei drammi della vita dei singoli e della storia universale, tra soprusi e riscatto, tra eresia, perdizione e salvezza. Il capolavoro di Manzoni, incontrando la Bibbia e Dostoevskij, diventa un breviario per giudicare la storia e per guidare le scelte di vita di quanti si mettano in dialogo con il testo, soggetto vivo che il lettore può ascoltare e intendere secondo l'unicità del proprio essere.
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Vico Giambattista; Cristofolini P. (cur.); Sanna M. (cur.)
Opere di Giambattista Vico. Vol. 9: La scienza nuova. 1744
brossura Il volume pubblica l'edizione critica della Scienza nuova di Giambattista Vico secondo l'edizione postuma del 1744. L'opera è frutto di quel ponderoso lavorìo al quale Vico attende subito dopo la pubblicazione dell'edizione del 1730 e che, variamente sparso in numerosissimi esemplari postillati dei quali si è resa ragione nell'edizione critica della Scienza nuova 1730 (2004), fu redatto in maniera autografa nel codice XIII D 79 conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli. I criteri di edizione critica sono quelli adottati dal piano generale dell'opera omnia portato avanti dall'Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno del CNR e pubblica l'ultima stesura della maggiore fatica vichiana liberandola finalmente da ingerenze volute dalla tradizione ecdotica novecentesca.
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Isnenghi Mario
Ritorni di fiamma. Storie italiane
br. Da Mazzini a Mussolini, da Garibaldi a D'Annunzio, dai partigiani della Resistenza rossa e dell'"occasione perduta" ai neofascisti e ai brigatisti, i ritorni di fiamma sono una cifra di lungo periodo della storia d'Italia. Nel fare l'Italia e nella dialettica tra Stato e Nazione, a ogni svolta epocale dall'Italia liberale a quella fascista, a quella repubblicana - si sono riproposti fronti alternativi inconciliabili, con i corrispondenti miti e politiche della memoria. Dall'eterna contrapposizione tra guelfi e ghibellini a quella tra repubblicani e monarchici, neutralisti e interventisti, fascisti e antifascisti, terroristi e vittime del terrorismo. Si fa l'Unità, ma Garibaldi è un vincitore-vinto; si vince la Grande guerra, ma è una "vittoria mutilata"; il fascismo prende il potere, ma tradisce la rivoluzione; la repubblica nasce dalla Resistenza, ma al governo va la Democrazia cristiana. La nostra storia è piena di svolte deludenti per tanti, alcuni dei quali reagiscono spezzando la propria vita in due, un prima e un poi, e saranno gli "ex"; altri rivolgendo invece lo sguardo indietro, in una lunga serie di ritorni di fiamma. Le rispettive identificazioni hanno dato luogo a narrazioni individuali e racconti collettivi, in forma principalmente di finzione teatrale e memorialistica, con una rilettura a posteriori della propria rotta esistenziale.
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Cosi Francesca; Repossi Alessandra
Shoah. Conoscere per non dimenticare
ill., br. Questo libro nasce da un progetto ambizioso e al contempo necessario: fornire alle nuove generazioni uno strumento "semplice" e "diretto" per conoscere una delle pagine più buie della storia. Contro il rischio dell'oblio, è necessario ricordare la tragedia della Shoah perché i giovani elaborino ciò che è stato e da ciò traggano linee guida per valutare e vivere il presente. Le quattro sezioni in cui è articolato (Le origini della Shoah; Gli ebrei di fronte alla Shoah; La vita nel campo di concentramento; Dalla liberazione ad oggi) conducono passo passo alla scoperta delle origini della persecuzione antisemita in Europa, fino al tragico epilogo dello sterminio di un intero popolo. Le pagine conclusive vogliono invece indurre il lettore a una riflessione a partire dalla sua quotidianità, perché possa anch'egli "darsi da fare": conoscere la storia, infatti, è poca cosa se rimane pratica fine a se stessa; se però la storia ci aiuta a imparare e ad agire nel presente, ecco che il suo studio sarà valsa la pena. Un libro pensato quindi per i giovani, gli studenti e gli insegnanti, loro guida in questo "cammino della memoria".
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Petrignani Sandra
La scrittrice abita qui
ill., br. Un po' pellegrinaggio e un po' seduta spiritica, questo libro porta dalla Sardegna di Grazia Deledda all'America di Marguerite Yourcenar, dalla Francia di Colette all'Oriente di Alexandra David-Néel, dall'Africa alla Danimarca di Karen Blixen, all'Inghilterra di Virginia Woolf. Un lungo viaggio in case-museo che, attraverso mobili e suppellettili, stanze e giardini raccontano la storia sentimentale delle più significative scrittrici del Novecento. Da Parigi alla Provenza, dal Kenya al Maine, da Copenhagen al Tibet, Sandra Petrignani le cerca nei loro oggetti, interroga i loro diari, la poltrona in cui si sedevano, il portafortuna da cui non si separavano, ma anche le persone che ancora conservano un ricordo vivo di loro. Così il viaggio, concretissimo, diventa favoloso, un giro del mondo dove a ogni tappa è come se le protagoniste in persona aprissero la porta e svelassero sottovoce i segreti della loro vita. Le mele nel tinello della Yourcenar e il suo cane ancora vivo, il tempio tibetano ricreato a Digne dalla David-Néel o la stanza chiusa che fu sua nel monastero del Sikkim dove si ritirò in meditazione, la Barbagia della Deledda con le fate e i folletti che influenzarono la sua fantasia, il grammofono della Blixen portato con sé dalla sua Africa in ricordo dell'uomo che aveva amato e perduto per sempre: Sandra Petrignani ascolta "la voce delle cose" e la traduce nelle affascinanti storie di questo libro.
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Darnton Robert
Libri proibiti. Pornografia, satira e utopia all'origine della Rivoluzione francese
br. I libri possono provocare una rivoluzione? Se sono torbidi romanzi erotici che sovvertono la morale tradizionale e inducono in tentazione i bravi cristiani, o pungenti satire politiche che denunciano tutta la corruzione e gli scandali di Versailles, o utopiche descrizioni di società ideali in cui il povero non ha meno diritti del ricco, ebbene, la risposta è senz'altro sì. La risposta è la Rivoluzione francese. La Rivoluzione del 1789 non ha solo sostituito l'assolutismo monarchico con la democrazia repubblicana: ha costituito un radicale rinnovamento dei costumi e delle idee; dalla morale sessuale alla fede in Dio e nella Chiesa, dai rapporti tra le classi sociali all'atteggiamento nei confronti dell'industria, nulla è rimasto come prima. Gli storici di solito cercano la radice di questo mutamento nelle opere dei pensatori illuministi. Robert Darnton, invece, è convinto che il terreno per la Rivoluzione sia stato preparato non tanto dai libri colti, quanto da una assai più popolare e diffusa letteratura clandestina, pornografa, satirica e dissacratrice a cui appartenevano i veri best seller del Settecento francese, letti avidamente dall'aristocrazia come dal popolo. "Libri proibiti" ricostruisce il ruolo storico di questi volumi, stampati fuori dal paese, oggetto di censure e sequestri da parte delle autorità e distribuiti da una rete capillare di editori e librai che usavano indicarli con l'espressione in codice livres philosophiques. Forse chi scriveva e distribuiva questi romanzi, libelli e pamphlet non aveva l'intenzione di rovesciare l'ordine costituito; forse la delegittimazione delle autorità è avvenuta quasi inconsapevolmente. Ma ha condotto a un cambiamento radicale dell'opinione pubblica; a un flusso di idee che da torrente sotterraneo si è trasformato nel fiume inarrestabile che ha mutato per sempre la nostra storia. Prefazione di Daria Galateria.
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Pensabene Buemi L. (cur.); Bettini F. (cur.); Bellucci R. (cur.)
«Alchimia»di Jackson Pollock. Viaggio all'interno della materia. Ediz. a colori
ill., br. Alchemy della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia è stata trasferita a Firenze per un progetto di studio e di intervento presso l'Opificio delle Pietre Dure nel dicembre 2013 da compiersi congiuntamente tra i due Enti in totale collaborazione tra il dipartimento di conservazione del museo veneziano e il laboratorio dipinti della Fortezza Da Basso. Alchemy, realizzata nel 1947, è uno tra i primissimi dripping di Jackson Pollock e costituisce quasi un manifesto della tecnica. Dal punto di vista conservativo, la pulitura si è resa necessaria per rimuovere lo strato di sporco accumulatosi negli anni, che aveva compromesso la qualità estetica del dipinto, opacizzando i colori e diminuendo la percezione della tridimensionalità della materia. Il restauro dell'opera, che a Venezia è stata esposta in una mostra scientifica sullo studio e sull'intervento di restauro: "Alchimia di Jackson Pollock: viaggio all'interno della materia", aperta il 14 Febbraio 2015, è ora presentato nella Collana Problemi di Conservazione e Restauro dell'O.P.D.
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Mancuso Vito
La forza di essere migliori
ril. Viviamo secondo un modello di sviluppo che adora gli oggetti, non la lettura, la cultura, la partecipazione sociale e politica. Consumiamo, inquiniamo, ma così devastiamo noi stessi e il nostro pianeta. Essere migliori è diventato quindi un'urgenza, e il lavoro etico e spirituale una necessità non rimandabile. Ma come far nascere, in noi, il desiderio di praticare il bene? Dove trovare una motivazione che sappia liberarci dalle catene dell'effimero/della società, una forza motrice che dia impulso al nostro costante bisogno di guarigione e al nostro infinito desiderio di bellezza? Riscoprendo le nostre radici che affondano nella cultura classica e nella tradizione cristiana Vito Mancuso ci accompagna in viaggio lungo il sentiero delle quattro virtù cardinali, e offre una nuova prospettiva di senso per le nostre vite in balìa dei tumultuosi venti dell'esistenza. Perché solo colui che non cerca più di vincere e di prevalere, ma recupera il senso profondo dell'essere forte, saggio e temperante, può infine essere giusto, e fiorire in armonia con il mondo.
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Verga Giovanni
Lettere ai nipoti
ill., br. La "Biblioteca di Cultura Mediterranea" vede l'uscita del suo sedicesimo volume in formato accresciuto per l'occasione della pubblicazione di un epistolario inedito di Verga ai nipoti, dal 1900 al 1918. Si tratta di un recente, importante acquisto che è venuto ad arricchire il fondo verghiano della Biblioteca Regionale Universitaria di Catania, e che il curatore Giuseppe Sorbello ha corredato di un ricchissimo apparato di note, rimandi, riferimenti, e di un saggio introduttivo. Il tutto contribuisce, con le lettere, naturalmente, a meglio far luce sull'ultimo periodo della vita e dell'attività di Verga. Le lettere scritte ai nipoti si inseriscono in quel periodo del cosiddetto "silenzio" verghiano in cui la parabola letteraria ed esistenziale del maturo scrittore si incrocia con le parole affettuose, i rimproveri, i nuovi doveri verso i nipoti, rimasti orfani di entrambi i genitori: brani di biografia che vengono qui proposti e ricostruiti tramite 134 documenti inediti, di cui 115 autografi, tra lettere, cartoline e biglietti. Una vita condotta sullo sfondo della Catania belle époque (di cui si danno alcuni cenni storici), interrotta solo dai viaggi in Italia, o dalle vacanze in Svizzera con l'amata Dina, e in cui lo scrittore veste i panni del turista, con guida e macchina fotografica al seguito.
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Calzolari; Tedeschi
Remo Gaibazzi e la scrittura nelle arti figurative. Ediz. illustrata
ill., br. Remo Gaibazzi (Stagno di Roccabianca-PR, 1915-Parma, 1994) è stato un pittore che ha respinto le sirene del mercato e che ha scelto di vivere in provincia, seppure in una città come Parma ricca di ambizioni culturali: proprio per questo la sua opera è rimasta relativamente poco conosciuta, anche se non è stata affatto intellettualmente isolata e provinciale, com'è testimoniato dalla sua straordinaria carriera artistica, che lo ha visto passare dalla giovanile attività di caricaturista, amico di Guareschi e di Zavattini, a una pittura originale, ma sintonizzata sulle ricerche pittoriche più avanzate della fine del Novecento. Questo volume, catalogo della mostra Remo Gaibazzi e la scrittura nelle arti figurative. Variazioni nella ripetizione: 1979-1994 (Parma, Palazzo del Governatore, 20 maggio-15 luglio 2022), è incentrato sugli ultimi quindici anni dalla vita dell'artista, periodo durante il quale egli utilizzò sistematicamente, e in modo personale, la scrittura. Nella seconda sezione le opere del parmigiano dialogano con quelle di artisti affini, come Roman Opalka, Dadamaino, Alighiero Boetti etc. Il volume, particolarmente curato anche per quel che riguarda le immagini (i lavori di Gaibazzi sono difficilissimi da fotografare), oltre ai saggi di Francesco Tedeschi e Giorgio Zanchetti, presenta un testo di Andrea Calzolari che ripercorre cronologicamente la vicenda intellettuale degli ultimi anni del pittore.
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Spinella Federica
Leggere Valéry
br. In che modo Valéry si pone come punto di passaggio fra la poesia dell'Ottocento e quella del Novecento? Come affronta la grande eredità di Baudelaire e Mallarmé? Come si inseriscono le punte più elevate della speculazione filosofica contemporanea nella sua produzione poetica? Il libro affronta queste e numerose altre questioni, proponendosi come un'introduzione chiara ed essenziale ad uno dei più grandi poeti e pensatori francesi del Novecento. Anche se pensato soprattutto per gli studenti universitari, il testo costituisce un'utile lettura per chiunque sia interessato ad approfondire la conoscenza di questo autore.
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Reale Basilio
Sirene siciliane. L'anima esiliata in «Lighea» di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
brossura
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El Houssi Leila; Albanese G. (cur.)
L'Africa ci sta di fronte. Una storia italiana: dal colonialismo al terzomondismo
br. Nonostante le nostre città siano "invase" da monumenti, da edifici e da una toponomastica di origine africana, molti non conoscono le relazioni secolari dell'Italia con questo continente. Ne è scaturita una memoria a senso unico che ha inesorabilmente prodotto stereotipi, preconcetti e luoghi comuni e ha dato adito a fenomeni di intolleranza nei confronti delle altre culture. L'autrice racconta la storia di questi legami riportandone alla luce alcuni momenti peculiari: dalla volontà di espansione italiana a quella fase, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, animata da un'idealità verso il continente africano. Grazie a un'approfondita ricerca bibliografica e alla consultazione di documenti dell'Archivio storico del Ministero degli Affari esteri e dell'Archivio storico della Presidenza della Repubblica, il volume intende riannodare i fili di una storia complessa e a tratti paradossale.
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Redaelli Alessandra
10 cose da sapere sull'arte contemporanea. Le correnti, gli artisti e le opere da conoscere assolutamente
ril. Sono passati cento anni da quel lontano 1917, anno in cui fece la sua comparsa e destò scandalo l'orinatoio rovesciato di Marcel Duchamp. Ma in che cosa si differenzia l'arte contemporanea da quella del passato? Molti sono i punti di divergenza, come la preminenza dell'idea sulla realizzazione, l'onnipotenza dell'artista, la negazione della bellezza, l'importanza del sistema dell'arte e dunque dei personaggi che si muovono tra l'artista e il pubblico, i nuovi spazi espositivi e i criteri di allestimento. Partendo da questi presupposti si sottolinea l'impossibilità di catalogare l'arte del presente secondo i criteri usati per quella del passato e se ne rintracciano di nuovi. Sono, in questo caso, criteri emotivi. Gli artisti e i movimenti più importanti di questi cento anni sono divisi, in questo agile manuale, in dieci grossi blocchi tematici con titoli scelti per suggestioni, a cui corrisponde, in alcuni casi, anche una sostanziale affinità temporale. In questo viaggio attraverso un secolo di artisti e le loro opere, l'importante è non farsi spaventare, ma anzi, lasciarsi sedurre dalle idee, dalla varietà degli stimoli visivi, e non solo. Per capire l'arte contemporanea è sufficiente procedere con ordine, affidandoci alla storia dell'arte, sì, ma anche al puro godimento della fruizione, a sensibilità, intuito ed emozioni.
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Carnero R. (cur.); Felice A. (cur.)
Pasolini e la pedagogia
br. Pasolini sviluppò precocemente il suo interesse per l'educazione dell'individuo e della collettività, individuando in quell'impegno la "missione" di civiltà della sua generazione e il mandato specifico dell'intellettuale. In un incandescente crogiuolo che fondeva la tensione etico-politica, la competenza culturale e la stessa pulsione erotica da sublimare in passione ascetica del dono maieutico, questo slancio pedagogico ebbe modo di esplicitarsi fin dagli anni friulani, quando egli animò originali pratiche di scuola alternativa e attiva, corredata anche da pionieristici esperimenti di animazione teatrale e corroborata da collaterali riflessioni teoriche. Ma anche dopo il 1949, con l'abbandono forzato dell'insegnamento a seguito dello scandalo di Ramuscello, il didatta Pasolini fu sempre in prima linea, nel fuoco di una militanza pedagogica tanto dolcemente amorosa verso il popolo e i suoi giovani figli da riscattare, quanto implacabilmente violenta contro la borghesia neocapitalistica, colpevole di aver imposto i suoi disvalori alienanti, e contro il popolo stesso che li ha accettati e si è pervertito in "massa" indifferenziata di automi incattiviti, eterodiretti, immemori della storia e della tradizione. Sull' habitus pedagogico di Pasolini e sulla sua decisiva centralità si concentra dunque questo libro, che raccoglie i contributi prodotti a Casarsa nel novembre 2013 durante il convegno organizzato sull'argomento dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini.
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Vilardo Stefano
A scuola con Leonardo Sciascia
br. È un Leonardo Sciascia divertito osservatore del mondo cui non risparmia irriverenti ironie e grafitanti parodie, l'adolescente che ci viene incontro da questi ricordi di Stefano Vilardo (Delia, 1922, "Tutti dicono Germania Germania", Sellerio 2007, il suo libro più noto). Stefano gli fu compagno di banco dall'anno scolastico 1936-37 e poi per tutta la vita, conoscendone subito la passione letteraria, la cinefilia al limite dell'erudito e l'amore per le burle contro ogni superbia; e in questa intervista, raccolta da Antonio Motta (con Sellerio "Bibliografia degli scritti di Leonardo Sciascia", 2009), ne racconta la prima formazione, il precoce antifascismo libertario ed episodi cruciali della vita privata intellettuale.
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Barbero Alessandro
Il divano di Istanbul
br. Il grande Maometto il Conquistatore, nelle stanze del palazzo reale di Costantinopoli appena sottomessa, andava recitando una triste poesia persiana. Trovandosi di fronte all'immensità della sua conquista, il vincitore dell'ultimo basileus non poteva evitare di provare la malinconia della decadenza. Tra il Trecento e il Novecento gli ottomani edificarono un enorme impero incastrato tra Occidente e Oriente, con il chiaro proposito di unire l'Asia e l'Europa. I suoi sultani si credevano i successori di Costantino il Grande e nutrivano il sogno di conquistare la "Mela rossa", cioè Roma probabilmente. La storia dei turchi, a noi sempre presente e insieme misteriosa perché sostanzialmente è stata storia dell'altro, racconta di un'orda venuta dalle steppe asiatiche, che si distende rapidamente nello spazio prima occupato dall'impero d'Oriente, che domina per secoli il Mar Mediterraneo e regna in pace interna su religioni e popoli diversi, protetti e spesso favoriti da un sistema di governo che rivaleggiò fino al Settecento con quello occidentale, apparendo a molti una preferibile alternativa. Ma è anche parte della contesa eterna tra popoli stanziali e nomadi, e parte della storia comune dei popoli i cui paesi oggi finiscono in "stan".
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Hegel Friedrich
Lezioni sulla storia della filosofia. Vol. 3/2
br. Fulcro concettuale e terminologico, le "Lezioni" di Hegel sulla storia della filosofia presentano, con linguaggio chiaro e andamento fluido, il cardine del suo sistema: l'idea, lo Spirito, come totalità organica e vivente che nel suo sviluppo processuale perviene a determinazioni sempre più ricche e definite. Più l'idea, l'Assoluto, progredisce, più la filosofia - e la storia della filosofia - perviene a concetti determinati e sviluppa il proprio sistema, contraddistinto da un'intrinseca necessità. Manoscritti, quaderni, appunti, annotazioni autografe e degli uditori, queste lezioni sono un prezioso percorso di apprendimento e una grandiosa rilettura dell'intero sapere filosofico della tradizione occidentale.
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Gezzi Massimo
Uno di nessuno. Storia di Giovanni Antonelli, poeta
br. "In questo libro il personaggio che dice io non è immaginario ma reale, anche se la sua vita, che ha chiesto prepotentemente di essere raccontata in versi, a tratti è immaginata, scorciata, volontariamente travisata. Giovanni Antonelli è esistito davvero. Era un poeta, un vagabondo, un 'demente' che è stato internato in molti manicomi o carceri delle Marche (Fermo, Macerata, Ancona) e d'Italia (Napoli, Aversa, Roma). Era un anarchico, un anticlericale, un miserabile, e forse per questo il suo paese d'origine, che è anche il mio, ne ha completamente cancellato la memoria, come poeta e come uomo".
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De Carli Sissi; Gilardoni Carlo; Gilardoni Lodovico
Itinerari ottocenteschi dell'antico borgo di Bellagio e dintorni. Raccolta di stampe tra il Settecento e il Novecento. Ediz. illustrata
ill., ril.
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Van Gogh Vincent
Lettere a Theo
br. Delle 820 lettere scritte da Van Gogh nell'arco della sua breve esistenza ben 651 sono indirizzate al fratello Theo: il primo a comprenderne il talento e a incoraggiarne la vocazione, e il solo che non gli negò mai l'indispensabile sostegno morale e finanziario. Pochi artisti hanno rivelato così tanto di sé stessi nei propri scritti. Lettera dopo lettera, il toccante scambio epistolare fra Vincent e l'amato Theo, non solo fratello, ma amico e confidente, delinea la parabola di un genio inquieto e originalissimo e getta luce sulla sua vita e sulla sua personalità: i rovelli della fede, la strenua ricerca di un amore corrisposto, l'ansia di veder riconosciuto il proprio lavoro, il timore e la conferma della follia. Nella loro immediatezza e profondità emotiva, le "Lettere a Theo" (1872-1890) compongono un ricchissimo diario, un eccezionale documento umano e artistico, e un'avvincente autobiografia che si è conquistata a pieno titolo il rango di classico moderno della letteratura. Con una testimonianza di Paul Gauguin.
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Guattari Félix
Caosmosi
brossura "Io e Félix vogliamo essere gli Stanlio e Ollio della filosofia", così scherzava Gilles Deleuze a proposito della lunga collaborazione con Félix Guattari, l'anomalo complice di avventure concettuali. "Caosmosi" è l'ultimo testo da lui pubblicato, nel 1992, l'anno della sua morte. In esso Guattari, con un procedere insolitamente piano e scorrevole, tira le fila del suo lungo discorso teorico, rilanciandolo in nuove direzioni. La domanda di fondo riguarda la produzione di soggettività, una problematica sulla quale insistono le due dimensioni chiave del suo agire: la pratica psicoterapeutica e la militanza politica. Le possibili risposte sono ricercate nell'ottica di un radicale costruttivismo macchinico, di una rinnovata esplorazione, riannodando il filo con Mille piani, del concetto di "concatenamento collettivo di enunciazione", dell'individuazione, nel "paradigma estetico" e nella "metamodellizzazione schizoanalitica", di approcci in grado di supportar pratiche di dissidenza e l'invenzione di nuovi modi di essere. Introduzione di Massimiliano Guareschi.
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Schubart Walter; Baffo G. (cur.)
Dostoevskij e Nietzsche
br. Non si può avere una comprensione completa del dibattito culturale e spirituale nella Germania e nell'Europa degli anni Trenta del secolo scorso, se non si ha presente questo testo di Walter Schubart. Ad esso, e al precedente L'Europa e l'anima dell'Oriente, farà riferimento l'opposizione tedesca al nazismo, tanto che gli scritti di Schubart circoleranno in copie clandestine fra gli ufficiali che cominciavano a congiurare contro Hitler. E a questo saggio fa esplicito riferimento anche Ernst Jiinger in La pace e in Oltre la linea, testo cardine della riflessione novecentesca sul nichilismo. Walter Schubart, giurista ed autodidatta filosofo "russofilo", fugge nel 1933, assieme alla moglie ebrea lettone, dalla Germania nazista per riparare a Riga, dove sarà in seguito "sommerso" dalla marea totalitaria dello stalinismo, trovando la morte in un gulag sovietico nel 1942. Pubblicato nel 1939 Dostoevskij e Nietzsche contiene una lungimirante riflessione sulle forze spirituali, politiche e culturali che si contendono l'Europa. Nietzsche costituisce per Schubart il compimento dell'anima tecnica e "prometeica" dell'uomo europeo, una figura tragicamente lacerata dalla tensione fra lo "scetticismo occidentale" e la "spinta orientale alla fede", laddove Dostoevskij rappresenta il profeta di un eone giovanneo dello spirito in cui si affermerà - di contro all'individualismo liberai-occidentale - l'ideale comunitario della "divinumanità". Finora inedito nella nostra lingua, il testo è accompagnato da una significativa scelta di scritti schubartiani sul pensiero russo e corredato da un saggio introduttivo di Giancarlo Baffo, primo lavoro d'una certa ampiezza ad essere dedicato in Italia a questo grande sconosciuto del XX secolo. Premessa di Giampiero Moretti.
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Tatsos Maria
La ragazza del Mar Nero. La tragedia dei greci del Ponto
br. Il 19 maggio di ogni anno, in Grecia e nelle comunità greche sparse in tutto il mondo, si celebra la Giornata della memoria del genocidio dei greci del Ponto, un evento drammatico ma poco noto della storia del Novecento. All'inizio del secolo scorso, circa settecentomila greci vivevano sulle sponde del Mar Nero. Di fede cristiano-ortodossa, avevano salvaguardato la loro identità etnica, culturale e religiosa, pur facendo parte dell'Impero ottomano, in una situazione di convivenza pacifica. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, tutto cambiò. Prima il genocidio degli armeni (1915), quindi la persecuzione dei greci e degli assiri. La politica attuata tra il 1916 e il 1923 nei confronti dei greci del Ponto portò a massacri, deportazioni, marce forzate in pieno inverno, arruolamento degli uomini in battaglioni di lavoro. Dei settecentomila abitanti originari, circa la metà trovò la morte, mentre i sopravvissuti fuggirono in Grecia. La giornalista Maria Tatsos ci racconta la storia di una di loro: Eratò Espielidis (1896-1989), nata sulle sponde del Mar Nero a Kotyora (l'odierna Ordu), e della sua famiglia. Dall'infanzia felice nella sua casa sul mare all'angoscia di giovane sposa cui è portato via il marito e di madre che lotta per la sopravvivenza del suo bambino di due anni, la vicenda di Eratò - nonna dell'autrice - è emblematica della tragedia vissuta da molte famiglie greche del Ponto. La vicenda personale e quella di un popolo sono raccontate dalla Tatsos...
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Sampson Fiona
La ragazza che scrisse Frankenstein. Vita di Mary Shelley
ill., ril. Esistono donne messe in ombra dai genitori, dal marito, dall'epoca in cui vivono, a volte persino dalla loro stessa opera: tutte queste sorti insieme sono toccate a Mary Shelley, la ragazza che scrisse Frankenstein. La madre Mary Wollstonecraft, filosofa femminista, muore poco dopo averla messa al mondo, e così sta al padre, William Godwin, crescerla e educarla in una casa frequentata dai maggiori intellettuali del tempo e segnata da quel lutto mai del tutto rimarginato - è sulla tomba della madre che Mary impara a leggere, seguendo le lettere con il dito. Nel 1814, a diciassette anni, scappa con il futuro marito, il poeta Percy Bysshe Shelley; i due attraversano l'Europa in compagnia della sorellastra di Mary, Claire. Nel 1816 i tre, insieme al romanziere John Polidori e al poeta Lord Byron, sono protagonisti di un singolare gioco: per ingannare la noia dei giorni piovosi sul lago di Ginevra, Byron propone a ciascuno di scrivere un racconto di paura. Inaspettatamente, è la fantasia di una Mary diciannovenne a primeggiare, creando uno dei mostri più celebri e terrificanti di sempre, in cui riversa molto di sé: la fatica del parto e lo spettro delle morti infantili riverberano nel tema della creazione di una nuova vita, così come la malattia che da piccola l'aveva costretta a tenere un braccio in fasce, gonfio e sfigurato, ispira la dolente mostruosità della creatura. Sembra l'inizio di una sfolgorante carriera, ma la morte improvvisa di Percy relegherà Mary nel ruolo ancillare e più tradizionalmente femminile di custode dell'eredità letteraria del marito. A duecento anni dalla pubblicazione di Frankenstein, Fiona Sampson scrive la biografia definitiva di Mary Shelley: una vita che è il manifesto di tutte le possibili strade che una donna può percorrere, e il resoconto di tutti gli ostacoli che la società e il destino possono mettere sui suoi passi.
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Lonzi Letizia; Reolon Giorgio; Vizzutti Flavio
Tomaso da Rin Betta (1838-1922). Pittura ritrattistica e religiosa. Ediz. a colori
ill., br.
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Waiblinger Wilhelm; Reitani L. (cur.)
Friedrich Hölderlin. Vita, poesia e follia
br. Quando, intorno al 1822, il diciottenne Wilhelm Waiblinger comincia a frequentarlo, Hölderlin vive ormai da oltre vent'anni recluso nella "Torre" in riva al Neckar, obnubilato, isolato dal mondo - non è più, insomma, "da considerarsi tra i vivi". Va su e giù come "le fiere ... nelle loro gabbie", suscitando in Waiblinger un brivido di orrore, recita giorno e notte un monologo incessante, e rivolge ai rari ospiti un profluvio di parole sconnesse in una lingua inventata. Mosso da un'ardente devozione, Waiblinger scruta con amorevole pietas la vita quotidiana del poeta, ma, soprattutto, riesce a penetrarne il delirio, parlando con lui di poesia, di musica e del passato, facendo in sua compagnia lunghe e rasserenanti passeggiate in riva al fiume o nella pace delle vigne. Di questa intensa frequentazione Friedrich Hölderlin, che Waiblinger scrisse tra il 1827 e il 1828 in Italia - dove si era trasferito per sfuggire alla miseria e all'autodistruzione -, è il frutto: un ritratto fra novella romantica e dramma del destino, in cui il lettore troverà delineati la giovinezza di Hölderlin e i suoi studi, le passioni e gli amori infelici (come quello per Susette Gontard, la sua Diotima). Ma, al tempo stesso, molto di più: Waiblinger fu il primo a intuire la grandezza di Hölderlin, a cogliere il valore dei suoi manoscritti, a interrogarsi sul tormentato processo della sua scrittura, sicché questa testimonianza assume il peso di un precoce, essenziale gesto di fondazione critica.
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Pozza Neri; Colla A. (cur.)
Frammenti di un discorso interrotto
ill., br. Nel 1982, un anno dopo la morte di Lea Quaretti, Neri Pozza compone questo racconto che, muovendo dagli ultimi istanti di vita della moglie, narra la storia del loro lungo sodalizio amoroso, intellettuale, artistico. Sono pagine scritte come una sorta di elaborazione del lutto: un addio al modo d'essere, unico, irripetibile, insostituibile della compagna di una vita, e alle piccole cose da lei lasciate: i libri estrosamente distribuiti negli scaffali, i sassi raccolti nella spiaggia del Lido di Venezia dopo le burrasche e posti in una vetrina, i guanti, bellissimi, bene ordinati in una scatola, il cappellino di velluto con l'aletta rovesciata, l'abito di seta blu a pallini bianchi. Un canto all'esistenza in cui si è capaci di riempire i vuoti insieme in "modo felice e amoroso".
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Zambrano María
L'uomo e il divino
br. "In un altro tempo il divino è stato parte integrante della vita umana". Da qui, e dalla difficoltà per l'uomo moderno di percepire questa intimità originaria, ha inizio la riflessione di Maria Zambrano sulla storia, sull'uomo, sul divino. Con una scrittura densa e suggestiva, più vicina al linguaggio poetico che non a quello filosofico, Maria Zambrano ripercorre le varie fasi della relazione tra l'uomo e il divino, a partire dalla nascita degli dèi greci e della filosofia, analizzando la peculiarità della religione cristiana, fino ad arrivare agli esiti nichilistici della tradizione occidentale. "L'uomo e il divino", scrive Vincenzo Vitiello nel suo saggio introduttivo, "è il libro più ricco e complesso di Maria Zambrano, il più importante e significativo dal punto di vista strettamente filosofico".
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Bellasio Alessandro
Disappartenenza. Letteratura e ascesi. Nuova ediz.
br. Esiste un grado zero della scrittura filosofica e saggistica in genere, perché nella società che massimizza i paradigmi non c'è più nulla da dire, e proprio in questo punto liminare si colloca Disappartenenza. Letteratura e ascesi di Alessandro Bellasio, un saggio eccellente e inopportuno, luminoso incrocio tra stile e conoscenza che, pur in epoca tecnocratica e postmoderna, dimostra che è possibile un atto stilistico a vantaggio di una verità problematica: soffrendo dell'impossibilità del dire, rappresenta il monogramma dell'indecidibile intelligenza del poter esprimere. Studioso di Heidegger e della filosofia contemporanea, Bellasio assolve alla lezione decostruttivista e la supera, dando prova di saper dominare tempo e spazio, ma anche di scavalcare l'impasse tra domanda e risposta, concedendo soluzioni minimali sulla problematicità della scrittura letteraria, risposte politicamente scorrette e brillanti.
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Cavicchioli S. (cur.)
Le sirene. Analisi semiotiche intorno a un racconto di Tomasi di Lampedusa
brossura La lettura e l'interpretazione di un classico racconto di Tomasi di Lampedusa. La finzione narrativa, il lettore, il punto di vista, le strategie testuali come strumenti di comprensione del testo letterario in un volume contenente il racconto "La sirena" e una raccolta di saggi.
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Barilli Renato
Homer e gli impressionisti americani. Ediz. illustrata
ill., br.
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Accatino Alfredo
Outsiders. Storie di artisti geniali che non troverete nei manuali di storia dell'arte. Ediz. a colori
ill., ril. Trentaquattro storie di uomini e donne che meritano un posto nell'arte del Novecento. Storie da un'altra storia dell'arte, parallela e invisibile. Piccoli straordinari racconti di vite spesso difficili da ricostruire; schegge di creatività che lasciano sbalorditi.
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