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‎Koditek Walter‎

‎Hong Kong Modern. Architecture of the 1950s-1970s. Ediz. illustrata‎

‎ill. In the post-war decades, Hong Kong architects, many of them having migrated from China or studied overseas, embraced modern principles when forced to face the problems of housing shortage, mass construction and limited budgets in the British colony. Although economic efficiencies often prevailed over design, their buildings were rooted in their time and place, reflecting the local climate, social values, materials, technique and use in an often unique and pragmatic fashion. With more than 300 buildings and ensembles documented, HONG KONG MODERN Architecture of the 1950s-1970s gives an unprecedented comprehensive overview on the architecture of that transformative period, and is unique in combining photography, carefully researched background information and academic essays. The book aims to serve as a visual record and create awareness on the modernist buildings of Hong Kong, and to contribute to better understanding and discussion of their architectural merit and social, cultural, and historic values.‎

‎Conrad-Bercah Paolo‎

‎Modernism: an American wake. A personal anthology: 1997-2020‎

‎ill., br.‎

‎gambardellarchitetti‎

‎Un altro pianeta Terra-Another planet Earth. Work & projects 1987-2022. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Questo libro definisce un'altra posizione teorica in architettura, una posizione radicalmente diversa da quelle che hanno segnato lo scorso secolo e gli inizi di questo nuovo millennio. Questa teoria viene illustrata, attraverso il lavoro di gambardellarchitetti fondato sull'arte dell'accomodare. L'architettura deve essere confortevole, riempire gli occhi attraverso una notevole potenza iconica, deve evitare di provocare danni all'ambiente e per questo non deve produrre scarti e rifiuti edilizi trasformando e non aggiungendo altra materia, deve cercare una bellezza fondata sull'impiego di forme e materie comuni combinate in modo non comune. Deve accettare l'imprecisione e non deve prefigurare il futuro ma estendere il tempo presente raccogliendo le suggestioni della memoria. Gambardellarchitetti prova, allora, a delineare le tracce incerte di un altro pianeta Terra costruito da trentacinque anni di architetture imperfette.‎

‎Clark Judith; Frisa Maria Luisa‎

‎Diana Vreeland after Diana Vreeland. Catalogo della mostra (Venezia, 10 marzo-25 giugno 2012). Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Diana Vreeland è un personaggio così carismatico e unico nella storia della moda da correre il rischio di rimanere congelata nel racconto della sua incredibile vita tra Parigi, Londra e New York. Fissata, ancora, nella continua riproposizione delle sue frasi e delle sue azioni memorabili. Tutti i materiali che portano il segno Diana Vreeland sono il racconto del continuo presente della moda. Sono la sequenza delle ossessioni, dei desideri e dei sogni che hanno preso forma da una precisa idea di stile e di moda, ma sono anche il racconto in sequenza di tutti i momenti in cui lei si è ritrovata a vivere. Apripista, che oggi appare non replicabile. Nello slittare costantemente fra il ruolo di fashion editor e il ruolo di fashion curator, Vreeland ha saputo giocare l'arma dell'interpretation, al punto da innescare all'interno del museo quella sovrapposizione allestitiva fra luogo della riflessione culturale e luogo dello shopping, come si è andata affermando nella nostra era del total living. Ciò che è al centro del progetto di questo libro sono lo sguardo critico e il gesto interpretativo che ancora oggi definiscono la personalissima grammatica curatoriale di Vreeland, sempre eccessiva e drammatica.‎

‎Tavoletta Concetta‎

‎Case fatte di sole. Vite possibili per architetture immaginate-Houses made of sun. Possible lives for imagined architectures. Ediz. bilingue‎

‎ill., br. Casa a Positano, Casa a Procida e l'Albergo ad Anacapri sono il Manifesto di un'ideale dell'abitare mediterraneo per il progetto di architettura. Questo lavoro, attraverso alcune applicazioni nate dall'esperienza didattica e altre scaturite dalla ricerca autonoma dell'autore, ha avuto come obiettivo quello di riportare al centro della scena architetture che sono parte di una "piega senza tempo" in cui la casa non è solo un luogo per sistematiche azioni quotidiane ma diventa uno spazio da esplorare e da interpretare come un nuovo paesaggio interno. Prefazione di Fabio Mangione. Postfazione di Luca Molinari.‎

‎Finessi Beppe‎

‎Atlante Gavina. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., br. L'avventura intellettuale e imprenditoriale di Dino Gavina definito da Marcel Breuer il più emotivo e impulsivo fra tutti i costruttori di mobili del mondo è presentata in questo volume attraverso brevi citazioni di protagonisti e studiosi di design sulla gran parte degli oggetti da lui ispirati e prodotti, ancora oggi icone del design moderno. Dopo la costituzione di Gavina Spa nel 1960, nel 1962 Dino Gavina fonda con alcuni soci l'azienda Flos, diventata in breve tempo un modello di successo internazionale nel campo dell'illuminazione. Del 1968 è il progetto Ultrarazionale primo tentativo di superare lo stretto Razionalismo nell'arredamento e nel design mentre a partire dal 1971 si inaugura Ultramobile che introduce l'opera d'arte nella produzione di mobili in serie, molti dei quali tuttora sul mercato. Da un'idea di Enzo Mari, nel 1974 prende vita Metamobile: un progetto per la realizzazione di mobili con semplici assemblaggi di tavole grezze e chiodi, "perché ognuno possa porsi di fronte alla produzione attuale con capacità critica".‎

‎Kotoba Inoya‎

‎Smile down the runway. Vol. 2‎

‎ill., br. Guai in vista alla fashion week di Tokyo, l'evento che riunisce personalità dell'industria della moda da tutto il mondo! A sostituire una modella assente si presenta Chiyuki, non esattamente ritenuta "all'altezza". Ikuto, che lavora per lo stilista emergente Yanagida, nel pieno di questa grossa crisi affronta la sfida di sistemare l'abito di Chiyuki per mandare in passerella la piccola modella che gli ha dato il coraggio di inseguire il suo sogno!‎

‎Zanellato G. (cur.); Bortotto D. (cur.); De Castelli D. (cur.)‎

‎Tracing Venice. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Tracing Venice segue la ricerca di Zanellato/Bortotto, esposta a Homo Faber 2022 (Venezia) ed è un omaggio ai pavimenti musivi della Basilica di San Marco che De Castelli traduce in preziosi masaici di diversi metalli. De Castelli porta la sua ricerca applicativa sempre all'estremo della sperimentazione innestando tecnologie all'avanguardia sull'eccellenza artigianale, con risultati inediti ed esclusivi. Le lavorazioni inimitabili e le originali tecniche manuali messe a punto dall'azienda trevigiana, attraverso un continuo impegno di ricerca e sviluppo, sono diventate le protagoniste di un progetto nato dall'incontro tra il percorso imprenditoriale di De Castelli e quello dei designer Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto: da questa affinità di visioni sono nate superfici uniche, che sorprendono per la loro magia realizzativa e parlano di una storia millenaria.‎

‎Nettekoven Malte‎

‎La muratura alla romana ed altre murature di fine Ottocento. La casa d'affitto della Roma umbertina‎

‎ill., br. Il libro contiene l'estratto di una tesi di dottorato che nel suo complesso ha indagato le tecniche costruttive di tutti gli elementi architettonico-costruttivi dell'organismo edilizio della casa d'affitto - un tipo molto diffuso nei quartieri romani di espansione di fine dell'Ottocento. Estrapolando dalla trattazione completa il capitolo sull'elemento costruttivo di base, ossia la muratura in elevazione, si pubblicano studi condotti con i metodi della storia delle costruzioni, basati su un riscontro tra rilievi di murature e fonti bibliografiche storiche, che nella tesi rappresentano la base per il successivo approfondimento prestazionale dal punto di vista termo-fisico/energetico. Mirando all'indagine delle prestazioni inerenti alle costruzioni storiche, la presente ricerca è finalizzata a fornire indicazioni per un recupero tecnicamente compatibile e rispettoso dei valori architettonici dei beni storico-culturali. Inoltre si è voluto evidenziare così la rilevanza dello studio al di là dei confini della tesi. La cosiddetta "muratura alla romana", fatta di pietrame di tufo con ricorsi di mattoni, non è stata utilizzata solo per la casa d'affitto. Tale tecnica si ritrova infatti anche in altri tipi edilizi coevi (residenziali, industriali etc).e, con leggere differenze di apparecchiatura, anche in periodi antecedenti e successivi, per esempio nel molto più ricco patrimonio edilizio romano dall'inizio fino alla metà del Novecento. Il denominatore comune delle murature premoderne fino a quelle dei primi decenni del Novecento rimane sempre l'uso dei materiali locali da costruzione (il pietrame di tufo, il mattone e la malta a base di calce e pozzolana), le cui caratteristiche dipendono dalle materie prime naturali, che per secoli sono state estratte intorno alla città.‎

‎Sutera S. (cur.); Thieme B. (cur.)‎

‎Pioli e infissi. Come abbiamo messo a letto il Sessantotto‎

‎ill., br. Un gruppo di amici si ritrova per parlare di una loro esperienza a Milano tra gli anni Settanta e Ottanta: aprire una falegnameria, disegnare mobili, costruirli, venderli, discutendo tutte le fasi della lavorazione, senza disdegnare momenti conviviali, viaggi e viaggetti. Alcuni provenivano dal mondo cattolico, molti avevano militato nel movimento studentesco di scienze e nei partiti extraparlamentari. Furono anni pesanti, durante i quali le grandi riforme sociali furono frenate dal terrorismo e dalle stragi. L'esperienza della Pioli e Infissi, sulla linea del Sessantotto, costituì un modesto tentativo di trovare vie alternative, sperimentare forme diverse di lavoro, dare spazio alla fantasia, uscire dalla logica del consumismo e, con una certa anticipazione sui tempi, affrontare i problemi ambientali. Un modo positivo per realizzare i sogni del Sessantotto. Materiali riciclabili, oggetti durevoli, capacità di usare le mani per costruire, riparare, recuperare, mantenere. L'esperienza della Pioli e Infissi dopo quaranta anni è sempre valida.‎

‎Newson Alex; Suggett Eleanor; Sudjic Deyan‎

‎Designer maker user. Ediz. a colori‎

‎ill., br.‎

‎Valleri E. (cur.); Ricci S. (cur.)‎

‎Women in balance 1955-1965. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il volume è il catalogo della mostra omonima, allestita a Firenze, presso il Museo Salvatore Ferragamo, dal 20 maggio 2022 al 18 aprile 2023 e dedicata alla memoria di Wanda Miletti Ferragamo che, dal 1960 fino alla sua scomparsa, il 19 ottobre 2018, è stata la guida del brand Salvatore Ferragamo, cercando sempre un equilibrio tra la dimensione lavorativa e la famiglia. Nell'agosto del 1960, alla morte del marito, Wanda decide di non chiudere l'azienda ma anzi di trasformare un laboratorio artigianale di calzature da donna in una casa di moda, dove i figli possano dare continuità a quel solco di innovazione e creatività iniziato dal marito Salvatore. Donna riservata, Wanda Ferragamo non amava parlare di sé e ostentare i successi raggiunti. Per questo motivo è stato deciso di onorarne la memoria con una mostra che esaminasse la complessa realtà femminile in Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, periodo in cui Wanda ha cambiato la propria vita. Sono gli anni del "miracolo economico", contrassegnati da una profonda trasformazione del Paese, nel quale le donne si affacciano ai diversi settori della società, contribuendo alla costruzione dell'Italia repubblicana. Sono donne alla ricerca di nuovi modelli di esistenza che continua a interrogare il nostro presente, come dimostrano le interviste raccolte in un documentario in mostra. La mostra e il catalogo, attraverso oggetti, abiti, opere d'arte, filmati, fotografie, intendono così tratteggiare le attività e le scelte di donne di età diversa, anche in ambiti lavorativi fino ad allora riservati quasi esclusivamente agli uomini: donne delle professioni, dell'arte, della cultura, della politica e del lavoro che attraverso le loro esperienze personali illuminano la più lunga rivoluzione dell'età contemporanea, quella che ha segnato la fine della separazione dei ruoli sessuali.‎

‎Giusti Burbatti M. Adriana‎

‎Naturamente giardino. Il parco e il verziere di Montalto Dora‎

‎ill. Nel narrare la costruzione di un giardino, chiamato "verziere", l'autrice ritorna alle proprie origini, seppur legate a un altro luogo e ad altri orizzonti. Con continui rimandi alla letteratura, al cinema, alla scienza botanica, all'architettura, il libro traccia il passaggio, - quasi un'iniziazione - dalla cultura alla coltura, dalla conoscenza teorica alla pratica, ossia a quell'attività dello "sporcarsi le mani" che è vissuta come essenziale ricerca del senso della vita. Perché un parco appartiene a tutti; è un pezzo di natura che sopravvivrà solo se ci sarà chi continuerà a renderlo fruibile alle giovani menti che dovranno progettare l'ambiente in cui vivere e, con ciò, la vita stessa.‎

‎Cerruti But Michele; Enver Kërcuku Agim; Setti Giulia‎

‎Tensioni urbane. Ricerche sulla città che cambia‎

‎ill., br. Leggere la città in tutta la sua complessità è compito arduo che tuttavia permette sia di capire meglio la contemporaneità sia di immaginare il futuro. Questo volume e le sue ricerche provano a osservarla compiendo un'operazione inusuale: mettere a fuoco le tensioni che la caratterizzano. Si tratta di tensioni latenti o esplicite che riguardano popolazioni diverse, scenari di sviluppo divergenti, modelli alternativi del produrre e forme contrastanti dello spazio pubblico. Tensioni che sono in grado di raccontare in modo diverso lo spazio urbano, la sua società, le sue economie. E che consentono di immaginare per essi un campo d'azione per il progetto.‎

‎Cocozza Mattia‎

‎Stefania Filo Speziale. Abitare la città mediterranea‎

‎ill., br. Napoli - città palinsesto dalla natura impetuosa - rappresenta, negli anni Cinquanta, un irripetibile campo di sperimentazione per la nascita di uno specifico linguaggio "moderno". Indubbia protagonista della scena urbana napoletana, la complessa geomorfologia dei luoghi offre infatti agli architetti partenopei straordinarie occasioni per confrontarsi, attraverso il progetto, con la costruzione di ardite "macchine per abitare". Ripercorrendo le ragioni di sei progetti realizzati, capaci di nutrirsi avidamente dei caratteri della città, il libro mette in evidenza la straordinaria sensibilità progettuale di Stefania Filo Speziale (1905-1988), prolifica professionista e attenta docente dell'ateneo fridericiano. Rare foto d'epoca e preziosi disegni inediti si avvicendano dunque nelle pagine di questo volume, alla riscoperta dell'opera della progettista napoletana, sì "pioniera" dell'architettura in un mondo di soli uomini ma, prima ancora, ottimo architetto, troppo a lungo irragionevolmente dimenticato.‎

‎Lama Diego‎

‎Storie di cemento. Gli architetti raccontano. Ediz. illustrata‎

‎ill. Il Novecento è stato un secolo difficile per l'architettura e per l'urbanistica a Napoli: la guerra, l'esplosione demografica, la speculazione edilizia, l'abusivismo, il conservatorismo, i vincoli, il pessimismo, la mancanza di cultura, l'assenza di iniziative, lo spreco del denaro pubblico hanno procurato un danno enorme al sistema urbano partenopeo. In un periodo così confuso, però, c'è chi ha costruito la propria città cercando di far emergere una nuova immagine, un'altra Napoli, quella dell'architettura e delle idee. Alla base di questo libro vi è la volontà di dare voce agli architetti che hanno pensato la città sorta negli ultimi cinquanta anni, che sono stati al centro del dibattito culturale e che, in qualche misura, sono responsabili della sua trasformazione. Senza i loro edifici Napoli sarebbe certamente molto diversa. Raccogliere assieme le loro esperienze, confrontarle, può servire a capire meglio la città e la sua evoluzione.‎

‎Munari Bruno‎

‎Il cerchio‎

‎ill., br. "Dio è un cerchio il cui centro è dappertutto ma la cui circonferenza è in nessun luogo". Al cerchio è associata la perfezione, la ciclicità, la superiorità del divino, ma anche l'instabilità e il moto. In natura sono sferiche le bolle di sapone e circolari gli anelli di crescita degli alberi; si narra fosse un circolo perfetto la O di Giotto, mentre la perfezione è tangibile nel Tondo Doni di Michelangelo e nella Vergine col Bambino di Botticelli. I cavalieri di Re Artù si riunivano attorno a una tavola rotonda per simboleggiare la loro parità, così oggi ci si riunisce in cerchio per prendere decisioni o vedere uno spettacolo. Bruno Munari raccoglie e descrive in questa straordinaria, piccola enciclopedia, decine di usi nei secoli di questa affascinante e misteriosa forma, tanto instabile quanto ieratica. Insieme a Il quadrato e Il triangolo, fa parte di una speciale trilogia di Munari dedicata a queste forme, alla loro storia e ai loro significati e usi.‎

‎Coppola E. (cur.); D'Avino M. (cur.); Moccia F. D. (cur.)‎

‎Riciclo dei trasporti scartati e dei paesaggi dimenticati‎

‎ill., br. La Carta di Roma del 2009 ha posto l'attenzione sul valore culturale e testimoniale della rete ferroviaria sviluppatasi nel nostro paese a partire dal XIX fatto di stazioni, ponti, viadotti, gallerie, spesso di notevole pregio ingegneristico. D'altro canto, il viaggio in treno è stato parte della storia sociale ed economica del nostro Paese e proprio i tracciati cosiddetti secondari, possono acquisire nuove identità e dei nuovi significati ai luoghi che attraversano. Il "riciclo" delle ferrovie dismesse, tranvie, funicolari, funivie e altri trasporti è un'occasione straordinaria in quanto può rappresentare un processo che non si limita al solo ripensamento dei "manufatti ferroviari" ma può diventare un momento di rigenerazione non solo delle aree adiacenti ma anche del territorio più vasto. D'altra parte, siamo in epoca di economia circolare e il riuso delle linee non più utilizzate diventa possibile per l'evoluzione tecnologica e la realizzazione del trasporto sostenibile, oppure può rivivere per altre modalità d'uso (valorizzazione turistico-ambientale, riqualificazione urbana) e contribuire a promuovere anche il territorio circostante a seguito di una attività di pianificazione e programmazione strategica. Questo testo raccoglie i lavori del Laboratorio di Pianificazione Territoriale nel corso di laurea magistrale in Pianificazione Urbanistica, Territoriale e Paesaggistica Ambientale (diretto da F.D. Moccia) nell'a. a. 2018/19 nell'ambito del quale sono stati analizzati e proposte soluzioni su un possibile riuso di trasporti "scartati" del territorio campano nell'ambito di politiche trasportistiche che li hanno visti come improduttive come è accaduto per i casi analizzati.‎

‎Donnanno Antonio‎

‎La tecnica dei modelli uomo-donna. Giacche e cappotti, mantelli e pellicceria. Vol. 3‎

‎ill., br.‎

‎EdiTEST. Design. 3000 quiz. Raccolta di esercizi suddivisi per materia e argomento‎

‎br. Rivolto a tutti i candidati agli esami di ammissione ai corsi di laurea in Design e Disegno Industriale, questo volume costituisce un utile strumento di preparazione. Il volume contiene numerosi quesiti, tratti in parte dalle prove svolte degli ultimi anni, che vertono sull'intero programma d'esame favorendo uno studio sistematico di tutte le materie previste Logica, Matematica, Fisica, Disegno e rappresentazione, Storia, Storia dell'arte, Storia del design)e un'agevole assimilazione dei concetti. Un'ampia parte è dedicata alle simulazioni d'esame, simili per struttura e composizione al test reale, utili per esercitarsi nella soluzione di quiz analoghi a quelli che vengono realmente somministrati e per una verifica trasversale delle conoscenze. Il testo è completato da numerose spiegazioni in aula virtuale di quesiti inerenti varie materie e dà accesso al software di simulazione online per effettuare infinite esercitazioni di prove d'esame.‎

‎Morini Enrica‎

‎Maria Pezzi, giornalista di moda. «L'Europeo» 1947-1958‎

‎ill., br. Maria Pezzi è stata una delle più importanti e famose giornaliste e disegnatrici di moda italiane del Novecento. Nata a Milano nel 1908 studia pittura e disegno. A partire dal 1937 pubblica disegni e didascalie per la prestigiosa rivista della Snia Viscosa, e successivamente per "Grazia", "Fili moda", "Bellezza", "La Donna". La lunga collaborazione con "L'Europeo" dà una svolta alla sua carriera, perché Maria Pezzi si trasforma in giornalista e osservatrice di un settore produttivo in rapida trasformazione; la sua carriera proseguirà sul "Corriere d'informazione", "Il Giorno", e infine divertendosi a mescolare ricordi e notizie dell'ultima ora per "donna".‎

‎Bonocore Mauro‎

‎Il metodo verticale. Vol. 1: La gonna‎

‎ill., ril. lusso Si tratta del primo volume di una serie di 5 (gli altri titoli in programma sono "Il gilet, il bustino, l'abitino", "Il pantalone", "La camicia, la camicetta", "Il capospalla") tesa a introdurre il metodo verticale sul mercato tecnico-professionale della moda femminile quale via più efficace per raggiungere la perfezione nell'esercizio della funzione di fashion designer. In particolare, "Il metodo verticale" esprime il suo modo di essere nel voler approfondire l'argomento senza 'rimandare', cercando di entrare nel vivo dell'oggetto stesso. Pertanto, questo innovativo metodo obbliga lo studente a percorrere tutte le tappe passando per più figure professionali.‎

‎Scazzola Andrea; Carpentieri Francesca Romana‎

‎Tricò. Lo stilista delle regine‎

‎ill., br. Nell'atelier di Pierluigi Tricò si potevano incontrare Jacqueline Kennedy, Audrey Hepburn, Lauren Bacall, Claudia Cardinale, Allegra Agnelli, le regine di Grecia, del Belgio, di Danimarca, l'aristocrazia italiana ed europea. I suoi abiti sfilavano a Palazzo Pitti e a Trinità dei Monti, a Parigi e a Los Angeles, si ammiravano nelle vetrine di New York, di Londra e sulla Piazza Rossa di Mosca. Alla soglia dei novant'anni Tricò si ammala. Ancora alto ed elegante, si piega su se stesso per terribili dolori alla schiena. Muoversi è un supplizio, perciò comincia a raccontare, e prende avvio un viaggio nella memoria di un mondo che non esiste più.‎

‎Kotoba Inoya‎

‎Smile down the runway. Vol. 4‎

‎ill., br. Si radunano tutti i rivali... Le preselezioni per la sfilata del festival culturale dell'accademia di moda Geika sono cominciate! Il premio in palio prevede i fondi per lanciare il proprio brand e un soggiorno studio a Parigi, ma la competizione è piena di giovani talenti e avversari formidabili come Too Ayano, il genio che ha fatto sfoggio delle sue abilità all'atelier di Hajime Yanagida. Intanto, Ikuto si rivede nella tormentata Kokoro Hasegawa, la modella che desidera diventare stilista...‎

‎Gambardella Claudio‎

‎Handmade in Italy. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. L'espressione "Handmade in Italy" è comunemente riferita ad una variegata produzione di oggetti di artigianato locale; difficile trovarvi segnali che facciano pensare ad una interazione con la cultura del progetto. "Handmade in Italy", qui adottato con altro significato, è invece il nome di un progetto di ricerca scientifica dell'Università della Campania "Luigi Vanvitelli", assieme al progetto del Sistema Museale Regionale del Design e delle Arti Applicate, del 2002, sfociato poi nel progetto del 2010 realizzato a Pompei, il "Museo delle Imprese del prodotto di eccellenza Campano". L'intento implicito è quello di aggiungere la quinta "A", l'Artidesign, che è anche il titolo del volume di Filippo Alison e Renato De Fusco, alle altre quattro "A" del Made in Italy, una produzione sinergica, cioè, di design e artigianato che esca dal suo ruolo ancillare e romantico, che faccia ricorso, senza vecchi pregiudizi, alle tecnologie avanzate e alla digital fabrication, per rientrare a pieno titolo nel "fatto e pensato in Italia".‎

‎Müller Jens; Wiedermann J. (cur.)‎

‎The history of graphic design. Ediz. inglese, francese e tedesca. Vol. 1: 1890-1959‎

‎ill., ril. La storia è complessa. La fortuna va e viene, gli imperi sorgono e tramontano, e il cambiamento -di natura sociale, politica o tecnologica - porta con sé vincitori, perdenti, sostenitori e nemici. Nel turbinio che ha segnato lo scorrere del tempo, il graphic design - in una sintesi vivace e ben definita che racchiude immagine e concetto - ha incarnato lo spirito di ogni epoca. Questo volume riassume in modo esaustivo e completo la storia del graphic design, a partire dal XIX secolo, fino agli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale. Pagina dopo pagina, scoprirete l'evoluzione di questa forma di espressione creativa, dai primi design dei manifesti, fino ai successivi sviluppi che hanno interessato il mondo pubblicitario, le identità aziendali, il packaging e l'editoria. Procedendo in ordine cronologico, il libro raccoglie oltre 2000 design emblematici, provenienti da tutto il mondo, con 72 approfondimenti dettagliati che accompagnano i profili di 57 leader del settore, tra cui Alphonse Mucha (pubblicità del cioccolato), Edward Johnston (London Underground logo e font), El Lissitzky (grafica costruttivista), Herbert Matter (fotomontaggi per manifesti di viaggio dedicati alla Svizzera), Saul Bass (animazioni per titoli di testa), e A. M. Cassandre (manifesti art deco). Mettendo in campo la sua vasta conoscenza settoriale, l'autore Jens Müller presenta i design più significativi suddivisi per anno insieme ai progetti grafici che hanno fatto la storia. Al contempo, nel suo saggio introduttivo David Jury contestualizza il graphic design a partire dalle sue origini, individuate nelle stampe, le incisioni e le litografie del XIX secolo. Analizzando le locandine teatrali e le pubblicità destinate al mezzo stampa appartenenti a questo periodo è già possibile apprezzare differenze stilistiche sostanziali. Grazie al breve paragrafo che introduce al lettore ogni decennio e alla linea del tempo dalla grafica spettacolare che ne illustra la vasta produzione, il volume offre una visuale chiara e immediata sul panorama mondiale. Con il XX secolo ormai alle spalle, questa incredibile collezione delinea la nascita degli elementi che hanno in seguito influenzato alcuni tra i settori creativi più dinamici al mondo, rendendo omaggio all'enorme contributo che il graphic design ha apportato all'economia, la politica, le cause sociali, le arti, i media, e il nostro modo di vedere il mondo.‎

‎Chaubin Frédéric‎

‎CCCP. Cosmic Communist Constructions Photographed. Ediz. inglese, francese e tedesca‎

‎ill., ril. Elected the architectural book of the year by the International Artbook and Film Festival in Perpignan, France, Frédéric Chaubin's Cosmic Communist Constructions Photographed explores 90 buildings in 14 former Soviet Republics. Each of these structures expresses what Chaubin considers the fourth age of Soviet architecture, an unknown burgeoning that took place from 1970 until 1990. Contrary to the 1920s and 1950s, no "school" or main trend emerges here. These buildings represent a chaotic impulse brought about by a decaying system. Taking advantage of the collapsing monolithic structure, architects went far beyond modernism, going back to the roots or freely innovating. Some of the daring ones completed projects that the Constructivists would have dreamt of (Druzhba Sanatorium, Yalta), others expressed their imagination in an expressionist way (Palace of Weddings, Tbilisi). A summer camp, inspired by sketches of a prototype lunar base, lays claim to Suprematist influence (Prometheus youth camp, Bogatyr). Then comes the "speaking architecture" widespread in the last years of the USSR: a crematorium adorned with concrete flames (Crematorium, Kiev), a technological institute with a flying saucer crashed on the roof (Institute of Scientific Research, Kiev), a political center watching you like Big Brother (House of Soviets, Kaliningrad). In their puzzle of styles, their outlandish strategies, these buildings are extraordinary remnants of a collapsing system.In their diversity and local exoticism, they testify both to the vast geography of the USSR and its encroaching end of the Soviet Union, the holes in a widening net. At the same time, they immortalize many of the ideological dreams of the country and its time, from an obsession with the cosmos to the rebirth of identity. About the series TASCHEN is 40! Since we started our work as cultural archaeologists in 1980, TASCHEN has become synonymous with accessible publishing, helping bookworms around the world curate their own library of art, anthropology, and aphrodisia at an unbeatable price. Today we celebrate 40 years of incredible books by staying true to our company credo. The 40 series presents new editions of some of the stars of our program-now more compact, friendly in price, and still realized with the same commitment to impeccable production.‎

‎Professione disegnatore tessile. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il textile design ha davanti a sé un futuro entusiasmante. Ogni giorno vengono ideati nuovi tessuti, nuove fibre e applicazioni, e i designer hanno la possibilità di esplorare una moltitudine di strade mai percorse prima. In questo libro Simon Clarke propone un'approfondita panoramica delle tre tipologie fondamentali del design tessile - a stampa, a telaio e con tecniche miste, compresi i tessuti ricamati e manipolati - e prende in esame la progettazione e la produzione tradizionali e contemporanee. Avvalendosi di numerose immagini e case study di designer e agenzie che operano concretamente nel settore, Professione: disegnatore tessile analizza i principi di base del design e le fasi che portano alla creazione di una collezione di tessuti, fornendo agli studenti gli strumenti indispensabili per avviare una carriera nel settore. Per finire, viene considerato il ruolo del disegnatore tessile nei vari contesti di mercato, aprendo uno scorcio sulla realtà dell'industria tessile e sui possibili sbocchi professionali. Pensato per gli studenti universitari ma non solo, il libro susciterà l'interesse di chiunque intenda avvicinarsi al mondo del textile design.‎

‎Quinz Emanuele‎

‎Contro l'oggetto. Conversazioni sul design‎

‎ill., br. «"È impossibile definire il design". Sempre più spesso ci imbattiamo in questa affermazione, da parte di critici e storici del design. Un vezzo? O l'ammissione di un'impossibilità reale di identificare e delimitare le frontiere di un fenomeno troppo esteso o sfuggente? Come se non si trattasse più di una disciplina all'interno di un sistema delle arti, di un settore professionale e produttivo all'interno di un sistema economico, di un campo di tecniche, concetti, pratiche e tradizioni all'interno di un orizzonte culturale, ma al contrario di una nozione a cui si presta una forma di universalità: il design è tutte queste cose, e molto di più». L'autore, che da tempo risiede e insegna in Francia, fa dunque il punto sul design degli ultimi anni, sfruttando la propria formazione artistica per decifrarne i processi creativi. Le personalità internazionali qui esposte vanno dai veterani Giovanni Anceschi e Ugo La Pietra fino a Martino Gamper o Didier Fiuza Faustino. Attraverso una serie di interviste viene data la parola direttamente ai designer.‎

‎Cologni Franco‎

‎Elogio della mano. Van Cleef & Arpels e i mestieri dell'alta gioielleria. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Van Cleef & Arpels è forse la più famosa maison di alta gioielleria al mondo. Fondata a Parigi nel 1896, da sempre si caratterizza per l'infaticabile ricerca e l'inesauribile capacità artigiana dei suoi maestri gioiellieri, le famose "Mains d'Or". In questo libro vengono raccontati i segreti delle "Mains d'Or", segreti e capacità che fanno di ogni gioiello Van Cleef & Arpels un unicum. Si racconta il lavoro, discreto ma assolutamente fondamentale, di questi straordinari maestri d'arte, si indaga ogni tappa della nascita di un pezzo, a partire dal momento in cui questo viene immaginato e concepito, disegnato quindi, fino alla sua realizzazione finale, per scoprirne non solo la preziosità e il valore intrinseco, ma anche e soprattutto la sua straordinaria storia, una storia che è fatta di maestria, di rigore, di infinite ore di studio e lavoro. Con l'aiuto di fotografie che spaziano dal disegno progettuale, alle fasi di lavorazione, al gioiello finito, il lettore viene accompagnato alla scoperta di una realtà sconosciuta ai più, ma che costituisce la cifra dello stile Van Cleef & Arpels, quella sapienza artigianale che consente di creare ogni volta sublimi pezzi unici.‎

‎Vadalà Daniele‎

‎Verso un'architettura ecocentrica‎

‎br. Il volume tenta di individuare alcuni tratti comuni in esperienze di progettazione che, dispiegandosi in regioni molto diverse della Terra, in contesti territoriali eterogenei, possono tuttavia ritrovarsi dentro un paradigma che possiamo definire ecocentrico. L'idea di radunare questi diversi apporti sotto la definizione di progettazione ecocentrica estrapolandone alcuni principi comuni intende cogliere la novità di questi approcci progettuali, nonché la promessa di un futuro più umano e di un ruolo davvero centrale dell'architettura nella trasformazione dell'ambiente costruito. L'aggettivo "ecocentrico" sembrerebbe alludere ad un atteggiamento che intenda contrapporsi a quello 'egocentrico' di cui sono accusati i protagonisti dell'architettura internazionale. In realtà l'architettura non può rinunciare a rappresentare le istanze di gruppi sociali ed attori economici che continuano a raffigurare le forze trainanti dell'economia mondiale; al tempo stesso va rilevato come un altro modo di fare architettura stia crescendo d'importanza, acquisendo una diffusione planetaria. Questo secondo modo di intendere la progettazione architettonica - che si può definire ulteriore anziché altro, nel senso che si aggiunge piuttosto che essere alternativo a quello dell'architettura globalizzata - non è tanto legato alla rappresentatività di grandi istituzioni pubbliche o private, quanto agli sforzi di attori e committenti meno incisivi nel panorama dell'economia globale, ma ben più partecipi nelle realtà locali. È grazie al loro essere parte di quanto succede intorno che queste architetture stanno facendo da battistrada ad un'idea della progettazione capace di rimettere al centro le ragioni profonde di un'attività, spesso vista come un fatto tecnico o tutt'al più d'immagine, che appare invece sempre più necessaria a dare una direzione ai bisogni innati di riconoscimento, radicamento e rappresentazione propri delle società umane. L'obiettivo che si intende perseguire in questo testo è quello di individuare alcuni tratti comuni in esperienze di progettazione che, pur dispiegandosi in regioni molto diverse della Terra, in contesti territoriali eterogenei, possono tuttavia ritrovarsi dentro un paradigma che possiamo definire ecocentrico. L'idea di radunare questi diversi apporti estrapolandone alcuni principi comuni vuole portare a cogliere la novità di questi approcci progettuali, nonché a realizzare la promessa che vediamo contenuta in essi di un futuro più umano e di un ruolo veramente centrale dell'architettura nella trasformazione dell'ambiente costruito. Prefazione di David Rifkind.‎

‎Martinelli N. (cur.); Mininni M. (cur.)‎

‎Città sostenibilità resilienza. L'urbanistica italiana di fronte all'Agenda 2030‎

‎br. Sono trascorsi sei anni dall'approvazione dall'accordo internazionale per l'adozione della Risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del settembre 2015 Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, finalizzata all'adozione a livello globale dell'Agenda dello sviluppo per il prossimo quindicennio. Si è proposto allora un programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità quale grande sfida globale, nonché indispensabile, per l'affermazione dello sviluppo sostenibile. Nei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs), nei quali l'Agenda Onu 2030 si articola attraverso 169 targets, si sancisce in modo inequivocabile il nesso tra condizioni di povertà e crisi ambientale del pianeta, tematizzando il rapporto attuale, sempre più stretto, tra i cambiamenti ambientali e le dissimmetrie sociali, innovando profondamente il concetto stesso di sviluppo sostenibile così come lo avevamo ereditato dalla sua prima definizione del 1987.‎

‎Codispoti Oriana‎

‎Forma urbana e sostenibilità. L'esperienza degli ecoquartieri europei‎

‎ill., br. Qual è il ruolo della forma urbana nell'agenda della sostenibilità? Cosa ha espresso sul tema la sperimentazione progettuale degli ecoquartieri europei, una delle risposte offerte dalle discipline del progetto nel tentativo di ricomporre la frattura tra preservazione delle risorse ambientali e urbanizzazione? A partire da queste domande, il volume si propone di indagare quanto fin qui sperimentato da questo speciale punto di vista, riflettendo su un variegato panorama di realizzazioni di questi ultimi venticinque anni con l'obiettivo di individuare linee di ricerca, tendenze, criticità e di tracciare un primo bilancio.‎

‎Martin Fausto‎

‎Costruzione del light box‎

‎brossura‎

‎Tomris Tangaz‎

‎Interior design. Dall'ideazione al progetto‎

‎br. La presente edizione di questo manuale per gli arredatori d'interni offre una panoramica completa su tutti gli aspetti dell'interior design, dallo sviluppo dell'idea iniziale alla realizzazione esecutiva del progetto. Ricco di suggerimenti operativi e strutturato per unità di apprendimento progressivo, è un ideale strumento di studio anche per chi si avvicina alla professione. Chiare e dettagliate istruzioni seguono passo passo l'intero iter di progettazione, con consigli per trovare l'ispirazione, pianificare lo spazio, scegliere i colori e utilizzare i materiali. Numerosi esempi finiti, realizzati da celebri arredatori d'interni, sono un utile riferimento per sviluppare nuovi progetti e offrono preziose indicazioni sulle tecniche di lavoro dei designer professionisti. Nella sezione finale sono raccolte informazioni essenziali per avviare e gestire una propria attività professionale. Questa seconda edizione, rinnovata nell'apparato fotografico e nell'offerta di casi di studio, recepisce i principali progressi nelle tecnologie digitali e nei programmi di software.‎

‎Vaccari Alessandra; Franzo Paolo‎

‎What if? Prove di futuro della moda in Italia‎

‎ill., br. Il libro sfida la comprensione dualistica dominante della moda come fantasia al servizio dell'industria e indaga, per la prima volta in Italia, il panorama emergente delle mode sperimentali e speculative, termine con cui si intendono le mode votate più all'indagine e alla conoscenza che al prodotto e che rispondono alla domanda What If? del titolo. Nel volume sono documentati e analizzati gli esiti del ciclo di conversazioni collaborative e del workshop svolti nell'estate del 2020 all'Università luav di Venezia nell'ambito della ricerca Fashion Futuring e delle attività del corso di Laurea magistrale in Arti visive e Moda. Al ciclo hanno preso parte in qualità di relatori fashion designer emergenti e portatori di una visione radicale della moda, curatori, professionisti ed esperti di sostenibilità ambientale, di mode digitali e di intelligenza artificiale. Come la maggior parte delle domande, anche quelle lanciate durante gli incontri di What If? non prevedevano una risposta univoca, lasciando ai partecipanti del workshop, e ai lettori del libro, la possibilità di immaginare la propria risposta.‎

‎Design 360º (cur.)‎

‎Duotone. Limited colour schemes in graphic design. Ediz. a colori‎

‎ill., br. "Duotone. Limited colour schemes in graphic design" esplora le possibilità e applicazioni della tecnica di stampa in bicromia, che può applicare due sfumature dello stesso colore, oppure nero e un colore, o, ancora, due colori differenti. Questo processo porta alla luce mezzi toni e particolari, dando risultati vivaci, colorati e sbalorditivi. I progetti selezionati per questo libro coprono diverse categorie del design: loghi, brochure, poster, materiali da imballaggio, copertine di libri, materiali per cartellonistica e mostre, web design per siti aziendali e micrositi promozionali. La grande varietà di disegni rivela la magia della bicromia e il modo in cui designer e artisti fanno largo uso di questa tecnica per creare composizioni ad alto contenuto drammatico e dinamico. La bicromia può essere considerata il prossimo grosso trend del graphic design. Essa esalta la leggibilità, trae il massimo dai disegni minimalisti, senza travolgere l'occhio, ed è una tecnica perfetta per creare atmosfere con facilità.‎

‎Mauriès Patrick‎

‎Chanel. Le campagne di di Karl Lagerfeld‎

‎ill., ril. Quando Karl Lagerfeld fu nominato alla guida della Maison nel 1983, decise di risvegliarne radicalmente l'immagine - non solo attraverso audaci collezioni ma anche, dal 1987 in poi, scegliendo di creare personalmente le campagne fotografiche della casa, mossa senza precedenti per uno stilista. Concepita in collaborazione con Karl Lagerfeld e Chanel, questa pubblicazione si apre con un saggio di Patrick Mauriès prima di esplorare le campagne stesse, organizzate cronologicamente. Una selezione di 600 fotografie, tutte scattate dallo stilista, mostra abiti spettacolari indossati dalle modelle più carismatiche di tutti i tempi, da Ines de la Fressange, Claudia Schiffer, Kate Moss e Cara Delevingne, a Kirsten Stewart e Lily Rose Depp, catturate in location glamour, dall'appartamento di Coco Chanel a Parigi alla Costa Azzurra e a Los Angeles.‎

‎Pace Sergio; Milan Laura‎

‎Mollino. L'arte di costruire in montagna. Casa Garelli, Champoluc. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il volume illustra il progetto di Carlo Mollino per Casa Garelli a Champoluc, nella Val d'Ayas valdostana. Un incarico quantomeno singolare: smontare una vecchia baita per spostarla su un nuovo terreno, sito sul versante opposto della valle, e quindi restaurarla o - forse meglio - ripensarla del tutto, per trasformarla in un'abitazione di villeggiatura. Al culmine di una carriera brillante, come progettista e fotografo, appassionato di volo e auto da corsa, sciatore esperto e alpinista convinto, Mollino progetta e realizza un'opera piccola ma di straordinaria intensità, una ricostruzione che, in realtà, si rivela un inedito e talvolta spericolato assemblaggio di parti esistenti, rivedute e corrette, e parti realizzate ex novo, spesso disegnate su modelli della tradizione alpina. Facendo leva sulla giustapposizione di superfici e volumi, materiali e cromie, Mollino mette in scena un sofisticato procedimento d'invenzione che destabilizza molti luoghi comuni, costringendo a ripensare i confini tra edilizia vernacolare e architettura moderna. La pubblicazione è corredata da schizzi di studio e fotografie, realizzate da Marcello Mariana, che documentano nel dettaglio il progetto e l'esito finale dell'intervento di Mollino.‎

‎Wihide E. (cur.)‎

‎Design. La storia completa. Nuova ediz.‎

‎ill., br. Un vaso creato migliaia di anni fa ed essiccato al sole della Mesopotamia è un oggetto di design almeno quanto lo è una concept car o l'ultima versione di uno smartphone. Ma il design come pratica specialistica, distinta dalla produzione e separata dall'arte e dall'artigianato, nasce con la rivoluzione industriale. Da allora le innovazioni si sono succedute a gran velocità, modificando profondamente culture secolari e trasformando radicalmente ogni aspetto della nostra vita. Intimamente connesso con lo sviluppo tecnologico, il design non è solamente un termometro che registra i cambiamenti del gusto e della moda; basandosi sull'immaginazione, esso definisce e spesso anticipa i nostri bisogni, mentre fornisce soluzioni estetiche a problemi di natura pratica. Design: la storia completa è un'ampia rassegna degli oggetti, dei personaggi e dei movimenti che hanno dato forma al mondo materiale così come lo conosciamo oggi. Un valido aiuto anche per comprendere meglio l'età contemporanea e il ruolo della progettazione nelle dinamiche della produzione e del consumo. Prefazione di Johathan Glancey.‎

‎Pierconti Mauro J. K.‎

‎Terunobu Fujimori. Opere di architettura. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Lontano dall'uso di tecnologie avanzate, Fujimori dà forma a edifici ecologicamente sostenibili e ad alta efficienza energetica, che sembrano fluttuare nell'aria, a ricordare l'eterna lotta dell'uomo contro gli elementi. Musei e case private si alternano a sorprendenti case da te, strutture sospese arrampicate sugli alberi costruite con materiali semplici e primitivi come terra, pietra, legno, carbone, corteccia e malta. Il volume raccoglie l'intera produzione architettonica realizzata fino a ora presentata e analizzata nei suoi vari aspetti: formali, progettuali e culturali. Non un semplice catalogo delle opere ma un'indagine che scava nelle sue molteplici fonti per offrire un'inedita interpretazione critica della sua opera. L'opera di Fujimori è documentata attraverso schizzi, disegni e modelli di studio oltre ad una selezione fotografica di Akihisa Masuda. Aprono il volume il contributo critico di Mauro Pierconti e un testo scritto da Fujimori appositamente per questa pubblicazione.‎

‎Parancola Stefano; Ros P. Franco‎

‎Feng shui della bussola. Manuale professionale di architettura feng shui‎

‎ill., br.‎

‎Parancola Stefano; Ros Pierfrancesco‎

‎Feng shui. La via della Terra e del Cielo. Vol. 1‎

‎brossura‎

‎Hughes Sali‎

‎The Queen. Diario a colori della regina Elisabetta. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Dio salvi la Rainbow Queen! In un mondo in cui i colori sono sinonimo di frivolezza e la serietà sembra vestire sempre di grigio o nero, la regina Elisabetta ci insegna che resilienza, dedizione e discrezione possono essere espressi da tutte le sfumature dell'arcobaleno. Questo libro è un viaggio nell'eleganza - e nella stravaganza - della regina più amata: una collezione di splendide foto che abbracciano in un arcobaleno un secolo di stile. Scelte e commentate dalla giornalista e presentatrice Sali Hughes, che coltiva fin da bambina quella che lei stessa definisce «un'insana passione per questa regina magnetica», le immagini di questo libro celebrano la sovrana più iconica della storia, in un omaggio al suo stile ma anche alla sua fermezza, resilienza, temerarietà.  Dai castigati twin-set ai kilt da matrona, dai giudiziosi tacchi squadrati alla fidata borsa Launer sempre al suo fianco, Elisabetta II ammalia grazie a un guardaroba che ha finito per diventare il simbolo non solo di una monarca, ma anche di una monarchia. Un libro vibrante di colore, un'esplosione che cattura lo sguardo, alla scoperta dei mille colori della regina e di come sono stati indossati nelle occasioni fondamentali che hanno segnato la nostra storia recente. Un esempio da imitare, un libro tutto da sfogliare! Con la prefazione di Rossella Migliaccio.‎

‎Ambrosio Alberto Fabio‎

‎Moda e religioni. Vestire il sacro, sacralizzare il look‎

‎ill., br. Pioneristico è lo studio qui svolto da Alberto Fabio Ambrosio. La Moda, con la M maiuscola, è presentata come un Sistema di credenze e di relazioni che, nei suoi stessi fondamenti, sembra evocare il sistema del sacro. La Moda è una religione della Modernità, essa è "dea delle apparenze", come suggeriva Mallarmé. Il volume affronta lo studio della Moda intesa sia come metafora religiosa sia come sistema di dottrine, di riti e di un'etica che richiamano le strutture di una religione. L'autore analizza dottrine e rituali della Moda, in uno studio comparativo volto a mettere in luce i punti di convergenza tra i due sistemi. Un esempio fra tutti, la curiosa prossimità dei défilé di moda e delle processioni religiose. Ma la moda non si esaurisce certo in un sistema immobile di dottrine, apparenze e rituali: di fronte alle sfide del mondo contemporaneo, essa si dota di una nuova coscienza, di nuovi valori, di una nuova etica. Il mondo della moda, sotto attacco per via del violento impatto ambientale della produzione tessile, non potendo più ignorare le istanze etiche di rispetto della natura e del lavoro umano, si riconverte e si riveste di ecosostenibilità. Così l'etica della Moda è al tempo stesso un'estetica, un'arte indossata. E, ancora più che di un'arte, ci suggerisce l'autore, si tratta di una grazia indossata. La comprensione della dea delle apparenze passa attraverso il confronto con alcune dottrine religiose, soprattutto cattoliche, inaugurando un nuovo campo di indagine: quello della filosofia religiosa della moda.‎

‎Fabbri Fabriano‎

‎L'orizzonte degli eventi. Gli stili della moda dagli anni Sessanta a oggi. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., ril. I creativi più noti e quelli più radicali, le tendenze più classiche e quelle più estreme. Un libro per capire la moda e i suoi collegamenti con l'arte contemporanea‎

‎Ferreri M. (cur.)‎

‎Posate. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., br.‎

‎Beyfus Drusilla‎

‎Vogue. Valentino. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. "Viva Valentino!" esclamava Vogue lodando il primo stilista italiano che aveva conquistato Parigi e messo in discussione il suo storico primato nella haute couture. Drusilla Beyfus attinge all'archivio della rivista e al testo di una sua intervista a Valentino per celebrare il disegno, il senso creativo del colore, l'utilizzo dei tessuti opulenti, dei materiali eterei, dei ricami e delle pieghettatine dello stilista. Una squisita e affascinante sartorialità che ha incantato reali, celebrità di Hollywood ed esponenti dell'alta società per più di cinquant'anni.‎

‎Cucchi A. (cur.); Ossanna Cavadini N. (cur.)‎

‎Enzo Cucchi. Cinquan'anni di grafica d'artista-Fifty years of art graphics. Catalogo della mostra (Chiasso, 11 giugno-23 luglio 2017). Ediz. bilingue‎

‎br.‎

‎Orth Maureen‎

‎Il caso Versace. La storia, i protagonisti, il mistero‎

‎ril. New York, maggio 1997 la giornalista Maureen Orth sta scrivendo un reportage su un serial killer appena entrato nella lista dei 10 criminali più ricercati d'America: Andrew Cunanan. Abilissimo nel mimetizzarsi, a suo agio in ogni situazione sociale, Cunanan sa perfettamente come coprire le sue tracce e sembra imprendibile. E tutto spinge a pensare che ucciderà ancora... Miami, 15 luglio 1997 Gianni Versace sta rientrando da una passeggiata quando, sulla scala della sua villa, viene freddato a colpi di pistola. La polizia non ha dubbi: il colpevole è Andrew Cunanan. Ma anche questa volta il serial killer si sottrae alla giustizia; qualche giorno dopo, infatti, Cunanan viene ritrovato morto a bordo di una barca: si è suicidato con la stessa pistola con cui ha ucciso Versace. Un delitto la cui eco ha fatto il giro del mondo, uno stilista adorato da milioni di persone e un assassino in cui si mescolano intelligenza e squilibrio: cosa c'è davvero... dietro la tragica morte di Gianni Versace? In questo libro, frutto di un imponente lavoro di ricerca, Maureen Orth ricostruisce un mistero che ha mille sfaccettature, da quelle dorate di un mondo avvolto n lusso a quelle oscure della mente umana.‎

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