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‎DUCHEMIN ANDRE‎

‎POUR ETRE CATHOLIQUE - CROIRE ET AIMER‎

‎PIERRE TEQUI EDITEUR. 1999. In-12. Broché. Très bon état, Couv. fraîche, Dos impeccable, Intérieur frais. 180 pages.. . . . Classification Dewey : 240-Théologie morale et spirituelle‎

‎Classification Dewey : 240-Théologie morale et spirituelle‎

Bookseller reference : RO80166539

Livre Rare Book

Le-livre.fr / Le Village du Livre
Sablons France Francia França France
[Books from Le-livre.fr / Le Village du Livre]

€24.90 Buy

‎Ducos Marcel‎

‎Pour un apostolat organisé : interrogations et perspectives‎

‎Fleurus. 1963. In-8. Broché. Bon état, Couv. convenable, Dos satisfaisant, Intérieur frais. 186 pages. 1 tampon en page de titre.. . . . Classification Dewey : 230-Christianisme. Théologie chrétienne‎

‎"Collection ""recherches pastorales"" Classification Dewey : 230-Christianisme. Théologie chrétienne"‎

Bookseller reference : R200101010

Livre Rare Book

Le-livre.fr / Le Village du Livre
Sablons France Francia França France
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€49.50 Buy

‎DUCARROZ CLAUDE‎

‎PRISONNIER VOLONTAIRE - UN CURE DANS LA PEAU D'UN TAULARD‎

‎EDITIONS SAINT-AUGUSTIN. 2002. In-8. Broché. Bon état, Couv. convenable, Dos satisfaisant, Intérieur frais. 318 pages. . . . Classification Dewey : 260-Théologie sociale chrétienne‎

‎Classification Dewey : 260-Théologie sociale chrétienne‎

Bookseller reference : R240126287

Livre Rare Book

Le-livre.fr / Le Village du Livre
Sablons France Francia França France
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€39.80 Buy

‎DUCHROW Ulrich‎

‎Sprachverständnis und biblisches Hören bei Augustin‎

‎Tübingen, J.C.B. Mohr 1965 xii + 284pp., 25cm., softcover, in the series "Hermeneutische Untersuchungen zur Theologie" volume 5, very good condition, R94389‎

Bookseller reference : R94389

Livre Rare Book

Antiquariaat Pieter Judo (De Lezenaar)
Hasselt Belgium Bélgica Bélgica Belgique
[Books from Antiquariaat Pieter Judo (De Lezenaar)]

€35.00 Buy

‎DUCHEMIN ANDRE‎

‎UN GUIDE POUR LA VIE - JESUS DANS L'EVANGILE ET DANS LES SACREMENTS - DEUXIEME ANNEE‎

‎TEQUI. 1985. In-8. Broché. Bon état, Couv. convenable, Dos satisfaisant, Intérieur frais. 206 pages - Nombreuses illustrations en noir et blanc dans le texte. . . . Classification Dewey : 260-Théologie sociale chrétienne‎

‎Classification Dewey : 260-Théologie sociale chrétienne‎

Bookseller reference : R260176365 ISBN : 285244710

Livre Rare Book

Le-livre.fr / Le Village du Livre
Sablons France Francia França France
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€24.90 Buy

‎DUCA DI MADDALONI‎

‎PILATO SAGGIO ISTORICO‎

‎PP. 379, CM. 19X12,5, BROSS., INTONSO A FOGLI CHIUSI, FIORITURE NATURALI E PICCOLI STRAPPI.‎

‎Duca di Saldanha.‎

‎Concordanza delle scienze naturali e principalmente della geologia con la genesi fondata sopra le opinioni dei santi padri e di altri distinti teologi per il Maresciallo Duca di Saldanha (…).‎

‎Con alcune decorazioni n.t.; R. R1.‎

‎DUCAMP JEAN-LOUIS‎

‎LE BONHEUR RACONTÉ AUX ENFANTS‎

‎LES EDITIONS OUVRIERES. 1980. In-12 Carré. Broché. Bon état. Couv. convenable. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 105 pages illustrées de gravures noir et blanc dans le texte. Couverture couleur illustrée. Collection "Enfance heureuse". Illustrations de Françoise Boudignon.‎

‎DUCAMP JEAN-LOUIS‎

‎LES DROITS DE L'HOMME RACONTÉS AUX ENFANTS‎

‎LES EDITIONS OUVRIERES. 1983. In-8 Carré. Broché. Bon état. Couv. convenable. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 161 pages illustrées de gravures noir et blanc dans le texte. Couverture illustrée couleur. Collection "Enfance Heureuse". Illustrations de Patrick Deubelbeiss.‎

‎DUCAMP JEAN-LOUIS‎

‎LES DROITS DE L'HOMME RACONTÉS AUX ENFANTS‎

‎ISBN : 2-7082-2296-1. LES EDITIONS OUVRIERES. 1983. In-12 Carré. Broché. Bon état. Couv. convenable. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 161 pages illustrées de gravures noir et blanc dans le texte. Couverture illustrée couleur. Collection "Enfance Heureuse". Illustrations de Patrick Deubelbeiss.‎

‎Ducay Antonio‎

‎Riportare il mondo al Padre. Corso di soteriologia cristiana‎

‎brossura La dottrina della salvezza dell'uomo in Gesù Cristo è al centro della fede e della vita cristiana. La storia teologica non ha sedimentato un modello essenziale per interpretare il senso dell'opera salvifica di Cristo, ma ha piuttosto proposto una pluralità di schemi e di immagini, che, nel loro insieme, comunicano tale senso. La riduzione di questa molteplicità a un unico modello si tradurrebbe in un inevitabile impoverimento e in una arbitraria unilateralità. Uno studio scientifico della soteriologia deve quindi adoperarsi per trovare centri di unità e di significato che possano integrare armonicamente le immagini e i modelli legittimamente proposti dalla storia della teologia e, prima ancora, dalla Scrittura. Scopo del presente volume è appunto la determinazione di un centro organico di convergenza, che l'autore individua nell'idea che l'opera salvifica di Gesù consiste "nel riportare il mondo al Padre", nel ripristinare il progetto divino interrotto dal peccato.Pur senza trascurare gli elementi essenziali da cui ogni ricerca sul tema non può prescindere, il presente volume non si articola secondo il classico schema tripartito (parte biblica, parte storica, parte sistematica), ma, adottando un approccio innovativo, introduce immediatamente il lettore nel dato rivelato, approfondisce poi il "come" e il "perché" dell'opera di salvezza e, infine, illustra il frutto di tale opera, al fine di contribuire a una migliore comprensione della salvezza cristiana.‎

‎Ducay Antonio‎

‎Un solo mediatore? Pensare la salvezza alla luce della «Dominus Iesus»‎

‎br. Una riflessione sulla confessione di fede della "Dominus Iesus", elaborata dalla prospettiva dell'unità dell'economia cristiana e nel quadro della teologia delle religioni. La Dichiarazione "Dominus Iesus" della Congregazione per la Dottrina della Fede alzò la voce affinché risuonasse l'affermazione centrale del Simbolo cristiano: Gesù è il Signore, il Salvatore unico e universale. Questo libro tenta di dialogare con alcune delle proposte maturate nell'ambito della Teologia delle religioni, rilevando le difficoltà cui vanno incontro e motivandone le deficienze. Allo stesso tempo tenta di ricollocare la questione delle religioni nell'argine della genuinia tradizione cristiana.‎

‎DUCELLIER ALAIN.‎

‎LE DRAME DE BYSANCE. IDEAL ET ECHEC D UNE SOCIETE CHRETIENNE.‎

‎ISBN : 2012788483. HACHETTE. 1997. In-16 Carré. Broché. Bon état. Couv. convenable. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 397 pages.‎

‎DUCELLIER, Alain‎

‎Byzanz. Das Reich und die Stadt.‎

‎FfM: Campus 1990. 613 S., zahlr. Abb., Glossar. Reg. Kst.Ln.mS. *Politische. Geschichte d. byzant. Reiches und seiner Nachbargebiete sowie die Entwicklung der materiellen und geistigen Kultur & Kirchen* neuwertig*‎

Bookseller reference : 3302

‎DUCHEMIN ANDRE‎

‎ETRE CHRETIEN CA TIENT !‎

‎ISBN : 2-85244-684-7. PIERRE TEQUI. 1985. In-8 Carré. Broché. Bon état. Couv. convenable. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 224 pages illustrées de gravures noir et blanc hors texte. Couverture illustrée. Dessins : Emmanuel Beaudesson.‎

‎DUCHENNE Geneviève‎

‎De Dominicaan Guillaume Peyraut (XIIIde eeuw) en zijn "Summa de vitiis et virtutibus". Een kritische analyse van het traktaat "De Luxuria"‎

‎159pp.geïll., in-4, mooie staat, [onuitgegeven thesis tot het verkrijgen van de graad van licentiaat in de geschiedenis, KUL, promotor: Prof.dr.J. Goosens]‎

‎DUCHESNE, JEAN-BAPTISTE‎

‎Histoire du baianisme ou de l'heresie de Michel Baius. [Unito con:] Eclaircissemens sur l'histoire du baianisme. [Unito con:] Appendix ad historiam Baianismi‎

‎Douay: Jacques-Francois Willerval, 1731. Tre opere in un volume. [12], 450, 76, [2], 82, [8] pagine. 26x20 cm. Rilegatura coeva in piena pelle bazzana a cinque nervi, con lievi abrasioni e piccole mancanze. Fregi in oro e tasselli al dorso. Interno molto fresco, con lievissime bruniture e alcune fioriture. Belle testatine illustrate al principio di ciascuno dei cinque libri della prima opera e sulla prima pagina delle altre due. Ex libris sul primo foglio di guardia. [M126] Michel de Bay, latinizzato in Michael Baius (Meslin-l'Eveque, 1513 - Lovanio, 1589), teologo belga, nel 1563 e' nominato, insieme all'amico Jean Hessels, rappresentante del Belgio al Concilio di Trento. E' iniziatore di una dottrina molto vicina alle tesi di Lutero e Calvino, considerata anticipatrice del giansenismo; in essa Baius propugna il ritorno alle fonti bibliche e patristiche e nega il carattere soprannaturale della condizione originale dell'uomo nel paradiso terrestre, deducendone la completa corruzione dopo il peccato originale e l'impossibilita' di resistere alla grazia. Il baianismo fu condannato nel 1567 da papa Pio V e successivamente, nel 1580, da papa Gregorio XIII. Jean-Baptiste Blanchard, nato Jean-Baptiste Duchesne (Tourteron, 1731 - 1797), gesuita e pedagogo francese, fu docente a Metz, Verdun e Pont-a'-Mousson. All'epoca della soppressione della Compagnia, da lui precedentemente abbandonata nel 1762, adotto' lo pseudonimo di Abbe' Blanchard, con cui sono pubblicate le sue opere.‎

‎Duchesne, Louis‎

‎I primi tempi dello Stato pontificio‎

‎22 cm, pp. 234, brossura editoriale, titolo al piatto e dorso, traduzione di Anna Maria Salvatorelli Casalegno, collana: Biblioteca di cultura storica. Ex libris privato applicato alla prima carta bianca, esemplare ottimo.‎

‎Duchesne-Guillemin, Jacques:‎

‎Symbolik des Parsismus (= Symbolik der Religionen, Band VIII).‎

‎111 Seiten. 24 x 16 cm. Leinenband (Vorsatz mit Namenszug. Insgesamt sehr gut erhalten). Bücher de‎

MareMagnum

Antiquariat Braun
Gengenbach, DE
[Books from Antiquariat Braun]

€18.00 Buy

‎DUCHESNEAU CLAUDE‎

‎PETIT TRAITE D'ANIMATION LITURGIQUE‎

‎ISBN : 2708232638. LES EDITIONS DE L'ATELIER. 1997. In-8 Carré. Broché. Bon état. Couv. convenable. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 94 pages. GUIDE.‎

‎DUCHESNEAU CLAUDE.‎

‎LA CELEBRATION DANS LA VIE CHRETIENNE.‎

‎LE CENTURION. 30 JANVIER 1975. In-8 Carré. Broché. Bon état. Couv. convenable. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 136 pages.‎

‎DUCHESNEAU CLAUDE.‎

‎LA CELEBRATION DANS LA VIE CHRETIENNE.‎

‎CENTURION. 30 JANVIER 1975. In-8 Carré. Broché. Bon état. Couv. fraîche. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 136 pages.‎

‎DUCHESNEAU CLAUDE.‎

‎PETIT TRAITE D ANIMATION LITURGIQUE.‎

‎OUVRIERES.. 1998. In-8 Carré. Broché. Très bon état. Couv. fraîche. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 94 pages.‎

‎Duchhardt, Heinz‎

‎Fotokopie des Aufsatzes: "Zur Organisation der Friedensforschung in der Bundesrepublik Deutschland: der Arbeitskreis für Historische Friedensforschung." Aus: Krieg, Frieden und Demokratie. Festschrift für Martin Vogt zum 65. Geburtstag.‎

‎Frankfurt a.M., Lang, o.J. S. 221-229 21 x 15 cm, geheftet‎

‎Einband berieben. Eselsohrig. Mit handschriftlicher Widmung von Heinz Duchhardt auf dem Titel. "Heinz Duchhardt (* 10. November 1943 in Berleburg) ist ein deutscher Historiker mit dem Schwerpunkt Frühe Neuzeit. Er bekleidete Lehrstühle für Geschichte der Frühen Neuzeit an der Universität Bayreuth (1984?1988) und für Neuere Geschichte an der Westfälischen Wilhelms-Universität Münster (1988?1995). Von 1994 bis 2011 war er Direktor der Abteilung für Universalgeschichte im Mainzer Institut für Europäische Geschichte. Duchhardt gehört zu den führenden Frühneuzeit-Historikern in Deutschland. Heinz Duchhardt wurde wenige Monate vor Kriegsende in der sauerländischen Mittelgebirgslandschaft geboren. Seine Eltern waren bäuerlicher Herkunft. Seinen Vater lernte er nie kennen, da dieser 1944 in Russland gefallen war. In den Nachkriegsjahren ließ sich die Familie in Mainz nieder. Duchhardt studierte von 1963 bis 1968 Geschichte, Politikwissenschaft und Kunstgeschichte an den Universitäten Mainz, Bonn und Wien. Die Entscheidung, Geschichte zu studieren, begründete Duchhardt aus der Rückschau mit traumatischen Verlusterfahrungen und mit den Erlebnissen des Kriegsendes und Nachkriegselends. Zu seinen wichtigsten akademischen Lehrern zählt u.a. Hermann Weber. 1968 wurde er in Mainz mit einer von Ludwig Petry betreuten Arbeit über Philipp Karl von Eltz promoviert. 1969/70 war er Hilfsreferent im Bundeskanzleramt. 1970 war er wissenschaftlicher Assistent an der Universität Mainz. Seine Habilitation erfolgte 1974 im Alter von 31 Jahren ebenfalls dort mit einer verfassungsgeschichtlichen Studie, die die gesamte Frühe Neuzeit abdeckt. Von 1980 bis 1984 hatte Duchhardt Lehrstuhlvertretungen in Mannheim, Stuttgart und Bonn. Duchhardt war Professor an der Universität Bayreuth (1984?1988) und der Universität Münster (1988?1995). Einen Ruf nach Jena lehnte er 1993 ab. Zu Duchhardts bedeutendsten akademischen Schülern gehört Matthias Schnettger. Von 1994 bis 2011 war er als Nachfolger von Karl Otmar von Aretin Direktor des Instituts für Europäische Geschichte in der Abteilung für Universalgeschichte. Duchhardt war von 2009 bis 2015 Präsident der Max Weber Stiftung. Duchhardt ist ordentliches Mitglied der Akademie der Wissenschaften und der Literatur in Mainz (seit 2001), korrespondierendes Mitglied der Österreichischen Akademie der Wissenschaften (seit 2003), auswärtiges Mitglied der Finnischen Akademie der Wissenschaften, Mitglied der Commission Internationale pour la Publication des Sources de l`Histoire Européenne, Mitglied der Historischen Kommissionen Hessen (seit 1977), Frankfurt (seit 1985), Westfalen (ordentliches Mitglied von 1992 bis 1998, korrespondierendes Mitglied seit 1998), Nassau (seit 2001) sowie Mitglied der Historischen Kommission bei der Bayerischen Akademie der Wissenschaften (seit 1995). Duchhardt erhielt 2011 die Ehrendoktorwürde der Staatlichen Universität Smolensk für seine wissenschaftlichen und wissenschaftsorganisatorischen Verdienste. Er ist der erste ausländische Wissenschaftler, der diese Ehrung erhielt. Duchhardt gehörte den wissenschaftlichen Beiräten Deutsches Historisches Institut Paris (1999?2007) und Deutsches Historisches Institut Moskau (2005?2008) an. Er war Mitglied des Präsidiums der Freiherr-vom-Stein-Gesellschaft (1998?2008). Von 1996 bis 2004 war er Schriftführer des Verbandes der Historiker und Historikerinnen Deutschlands. Duchhardt ist ständiger Gastprofessor an der chinesischen Universität Quingdao. Seine Forschungsschwerpunkte sind die internationalen Beziehungen in der Vormoderne, die historische Friedensforschung, die Verfassungs- und Sozialgeschichte des Alten Reiches und die europabezogene Grundlagenforschung. Duchhardt ist durch zahlreiche Veröffentlichungen ausgewiesener Kenner frühneuzeitlicher Friedenskongresse. Er ist Leiter eines Forschungsprojekts zur digitalen Erschließung europäischer Friedensverträge. Zu Frieden, Friedensvermittlung und Friedenssicherung in der Frühen Neuzeit veröffentlichte er zahlreiche Studien. 15 Aufsätze zu diesem Thema aus den Jahren 1979 bis 2011 wurden von Martin Espenhorst 2012 herausgegeben. Der Westfälische Frieden von 1648 wurde in der historischen Friedensforschung ein Hauptarbeitsfeld Duchhardts. Zum Westfälischen Frieden legte er 1996 die maßgebliche Bibliographie vor. Die Bibliographie umfasst zum Westfälischen Frieden, seiner Vorgeschichte ab den 1640er Jahren und den Folgeverhandlungen bis 1653/54 insgesamt 4095 Titel (Bearbeitungsende Dezember 1994). In seiner Münsteraner Antrittsvorlesung von 1988 hat Duchhardt erstmals herausgestellt, dass die europäische Friedensordnung von 1648 keine Langzeitwirkung entfalten konnte und bereits in den 1670er Jahren durch Ludwig XIV. von Frankreich zusammenbrach. Dementsprechend lehnt er auch den Begriff eines ?Westfälischen Systems? über die Jahrhunderte ab. In Münster veranstaltete er 1996 einen großen Kongress zum Westfälischen Frieden. An diesem Kongress nahmen weit mehr als 100 Fachleute aus ganz Europa und Übersee teil. 39 der Vorträge dieses Kolloquiums sind 1998 veröffentlicht worden. Im September 2009 organisierte Duchhardt am Institut für Europäische Geschichte Mainz eine internationale Konferenz zum Pyrenäenfrieden, dessen Abschluss sich zum 350. Mal jährte. Der Tagungsband wurde 2010 von ihm herausgegeben. Unter Leitung von Duchhardt und Martin Espenhorst fand eine Tagung im September 2012 im aargauischen Baden anlässlich des anstehenden Jubiläums der Friedensschlüsse von Utrecht, Rastatt und Baden 1713/14 statt. Die Beiträge wurden 2013 veröffentlicht. Im selben Jahr erschien von Duchhardt eine knappe Darstellung zum Wiener Kongress, der als die bedeutendste europäische Friedensordnung des 19. Jahrhunderts gilt. Duchhardt intensivierte seit den 1990er Jahren die Europa-Thematik. Im Jahr 1990 veröffentlichte er in der Enzyklopädie deutscher Geschichte die Darstellung Altes Reich und europäische Staatenwelt 1648?1806. In der Europa-Thematik wurde die vergleichende Untersuchung der frühneuzeitlichen Monarchien ein Schwerpunkt. 1992 folgte dazu der Sammelband European monarchy. Von seinen europahistorischen Bemühungen zeugen die Sammelbände Europäische Geschichte als historiographisches Problem (1997), Europäer des 20. Jahrhunderts (2002) und Vision Europa (2003). Gemeinsam mit Franz Knipping gibt er das Handbuch der Geschichte der internationalen Beziehungen heraus und verfasste dazu selbst mit Balance of Power und Pentarchie 1700?1785 den sechsten Band. 2000 begründete er das Jahrbuch für Europäische Geschichte. Duchhardt gab außerdem mit Malgorzata Morawiec, Wolfgang Schmale und Winfried Schulze 2006 und 2007 drei Bände über Europa-Historiker heraus. Für die von Peter Blickle herausgegebene und auf zehn Bände angelegte Reihe Handbuch der Geschichte Europas verfasste Duchhardt den sechsten Band über die europäische Geschichte zwischen 1650 und 1800, der im Jahr 2003 mit dem Titel Europa am Vorabend der Moderne erschien. Im Jahr 1993 erschien von Duchhardt eine Biographie über den jüdischen Historiker Arnold Berney. Diese Arbeit war eine der impulsgebenden Schriften, dass die Aufarbeitung der Geschichte der Historiker im Nationalsozialismus auf dem 42. Deutschen Historikertag von 1998 zum wichtigsten Thema wurde. Duchhardt gilt durch eine Biographie und zahlreiche Aufsatzsammlungen als führender Experte für den preußischen Reformer Heinrich Friedrich Karl vom und zum Stein. Eine von der Freiherr-vom-Stein-Gesellschaft und vom Institut für Europäische Geschichte in Mainz im Februar 2002 veranstaltete Konferenz beschäftigte sich mit dem politischen und publizistischen Aspekten des Reformers und fragte nach der Wirkungsgeschichte. Eine Konferenz am Institut für Europäische Geschichte in Mainz im Dezember 2006 befasste sich mit dem bislang vernachlässigten letzten Lebensabschnitt von 1815 bis 1831. Die zehn Beiträge dazu wurden 2007 von Duchhardt herausgegeben. Zum 250. Geburtstag Steins legte er 2007 eine 530seitige Biographie vor. Bis dahin war man auf die zuletzt 1981 aufgelegte und auf das Jahr 1931 zurückgehende Biographie von Gerhard Ritter angewiesen. 2010 ließ er ein kurzes Lebensbild Steins folgen. Duchhardt verfolgte dabei das Ziel, ?einen Kleinadligen, der sich vom Anspruch her auf dem Niveau des Hoch- und Höchstadels bewegte, in seinen Bindungen und Denkkategorien [...] verstehbar zu machen?. Das Buch von Nicholas Henshall (1992) löste eine Diskussion in der Frühneuzeitforschung über den Absolutismus als Herrschaftsform und als Epochenbezeichnung aus. In Deutschland trat Duchhardt als Kritiker dieser Bezeichnung auf. Er plädierte stattdessen für den Barock-Begriff. Dieser Begriff verzichte auf die herrschaftsbezogene Sichtweise und sei in den Nachbardisziplinen weitgehend anerkannt. Kritik an Duchhardts Gegenvorschlag ?Barock? wurde dabei u.a. von Peter Baumgart geäußert, woraufhin Duchhardt mit einer Entgegnung in der Historischen Zeitschrift reagierte. Für die Reihe Oldenbourg Grundriss der Geschichte verfasste er eine mehrfach aufgelegte Darstellung. Dabei verabschiedete er sich seit der vierten Auflage vom Absolutismus-Begriff als Bezeichnung für die Epoche an sich und setzte stattdessen das Begriffspaar ?Barock und Aufklärung?. Bereits in der ersten Auflage wies er im Ende 1987 verfassten Vorwort darauf hin, dass es sich beim Absolutismus-Begriff als Epochenbezeichnung um eine ?Verlegenheitslösung? handele. Im Jahr 2009 gab Duchhardt einen Sammelband heraus, der die deutschen Beiträge von zwei deutsch-russischen Konferenzen im Dezember 2007 in Mainz und im September 2008 in Moskau beinhaltet. Die Aufsätze befassen sich mit dem Einfluss der Deutschen im russischen Dienst bei der Erschließung des Fernen Ostens.[20] Im Jahr 2012 gab Duchhardt gemeinsam mit Martin Espenhorst einen Sammelband zu August Ludwig von Schlözer heraus. Die Veröffentlichung geht auf den 200. Todestag des deutschen Aufklärers, Historikers, Staatswissenschaftlers und Publizisten zurück. Im Jahr 2009 wurde zu diesem Anlass in Schlözers Geburtsort in Kirchberg an der Jagst eine Konferenz unter dem Titel ?August Ludwig (von) Schlözer in Europa? abgehalten. Die Beiträge beabsichtigten, eine Bilanz der bisherigen Schlözer-Forschung zu ziehen." (Wikipedia)‎

Bookseller reference : 18085

‎Duchhardt, Heinz‎

‎Protestantisches Kaisertum und Altes Reich. Die Diskussion über d. Konfession d. Kaisers in Politik, Publizistik u. Staatsrecht. / Veröffentlichungen des Instituts für Europäische Geschichte Mainz ; Bd. 87 : Abt. Universalgeschichte; Beiträge zur Sozial- und Verfassungsgeschichte des Alten Reichs ; Nr. 1.‎

‎Wiesbaden : Steiner, 1977. VIII, 384 S. ; 25 cm. Original Leinen kaschiert mit Goldprägung und Schutzumschlag.‎

‎Aus der Bibliothek von Prof. Wolfgang Haase, langjährigem Herausgeber der ANRW und des International Journal of the Classical Tradition (IJCT). - Umschlag Rückseite etwas bestoßen, Mängelstempel auf Fußschnitt, sonst sehr gut und sauber. - Das Buch, eine Mainzer Habilitationsschrift, untersucht die von der Reformation bis zum Ende des Heiligen Römischen Reiches währende Diskussion über die Möglichkeit eines protestantischen Kaisertums, d. h. ob und ggf. durch welche evangelischen Fürsten das Haus Habsburg vom Kaiseramt verdrängt werden könne. Diese Diskussion schlug sich nicht nur mit positivem oder perhorreszierendem Unterton in einer überraschenden Fülle politischer Spekulationen und Projekte nieder, sondern auch in einer lebhaften Publizistik (vornehmlich im 18. Jahrhundert) und im zeitgenössischen Jus Publicum. Die Arbeit zeigt einen durchgehenden Grundzug der politischen Struktur und der Verfassungswirklichkeit des Alten Reiches auf, den Kampf gegen das habsburgische Kaisertum und die Suche nach der möglichen Alternative zu diesem. Zugleich versteht sie sich als Beitrag zu dem noch kaum in Angriff genommenen Forschungskomplex Kaiseridee in der Frühneuzeit. - Heinz Duchhardt (* 10. November 1943 in Berleburg) ist ein deutscher Historiker mit dem Schwerpunkt Frühe Neuzeit. Er bekleidete Lehrstühle für Geschichte der Frühen Neuzeit an der Universität Bayreuth (1984?1988) und für Neuere Geschichte an der Westfälischen Wilhelms-Universität Münster (1988?1995). Von 1994 bis 2011 war er Direktor der Abteilung für Universalgeschichte im Mainzer Institut für Europäische Geschichte. Duchhardt gehört zu den führenden Frühneuzeit-Historikern in Deutschland. Er hat sich jahrzehntelang intensiv mit frühneuzeitlicher Friedensstiftung im Allgemeinen und dem Westfälischen Frieden von 1648 im Besonderen befasst. ISBN 9783515026918‎

Bookseller reference : 1166170

Antiquariat.de

Fundus-Online GbR
DE - Berlin
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‎Duchhardt, Heinz‎

‎Sonderdruck des Aufsatzes: "Droit et Droit des Gens-Structures et Metamorphoses des relations internationales au temps de Louis XIV." Aus: Frankreich im europäischen Staatensystem der frühen Neuzeit, hrsg. von Rainer Babel.‎

‎Sigmaringen, Thorbecke, 1995. S. 180-189 24 x 16 cm, Broschur‎

‎Einband berieben. Mit handschriftlicher Widmung von Heinz Duchhardt auf dem Broschurdeckel. "Heinz Duchhardt (* 10. November 1943 in Berleburg) ist ein deutscher Historiker mit dem Schwerpunkt Frühe Neuzeit. Er bekleidete Lehrstühle für Geschichte der Frühen Neuzeit an der Universität Bayreuth (1984?1988) und für Neuere Geschichte an der Westfälischen Wilhelms-Universität Münster (1988?1995). Von 1994 bis 2011 war er Direktor der Abteilung für Universalgeschichte im Mainzer Institut für Europäische Geschichte. Duchhardt gehört zu den führenden Frühneuzeit-Historikern in Deutschland. Heinz Duchhardt wurde wenige Monate vor Kriegsende in der sauerländischen Mittelgebirgslandschaft geboren. Seine Eltern waren bäuerlicher Herkunft. Seinen Vater lernte er nie kennen, da dieser 1944 in Russland gefallen war. In den Nachkriegsjahren ließ sich die Familie in Mainz nieder. Duchhardt studierte von 1963 bis 1968 Geschichte, Politikwissenschaft und Kunstgeschichte an den Universitäten Mainz, Bonn und Wien. Die Entscheidung, Geschichte zu studieren, begründete Duchhardt aus der Rückschau mit traumatischen Verlusterfahrungen und mit den Erlebnissen des Kriegsendes und Nachkriegselends. Zu seinen wichtigsten akademischen Lehrern zählt u.a. Hermann Weber. 1968 wurde er in Mainz mit einer von Ludwig Petry betreuten Arbeit über Philipp Karl von Eltz promoviert. 1969/70 war er Hilfsreferent im Bundeskanzleramt. 1970 war er wissenschaftlicher Assistent an der Universität Mainz. Seine Habilitation erfolgte 1974 im Alter von 31 Jahren ebenfalls dort mit einer verfassungsgeschichtlichen Studie, die die gesamte Frühe Neuzeit abdeckt. Von 1980 bis 1984 hatte Duchhardt Lehrstuhlvertretungen in Mannheim, Stuttgart und Bonn. Duchhardt war Professor an der Universität Bayreuth (1984?1988) und der Universität Münster (1988?1995). Einen Ruf nach Jena lehnte er 1993 ab. Zu Duchhardts bedeutendsten akademischen Schülern gehört Matthias Schnettger. Von 1994 bis 2011 war er als Nachfolger von Karl Otmar von Aretin Direktor des Instituts für Europäische Geschichte in der Abteilung für Universalgeschichte. Duchhardt war von 2009 bis 2015 Präsident der Max Weber Stiftung. Duchhardt ist ordentliches Mitglied der Akademie der Wissenschaften und der Literatur in Mainz (seit 2001), korrespondierendes Mitglied der Österreichischen Akademie der Wissenschaften (seit 2003), auswärtiges Mitglied der Finnischen Akademie der Wissenschaften, Mitglied der Commission Internationale pour la Publication des Sources de l`Histoire Européenne, Mitglied der Historischen Kommissionen Hessen (seit 1977), Frankfurt (seit 1985), Westfalen (ordentliches Mitglied von 1992 bis 1998, korrespondierendes Mitglied seit 1998), Nassau (seit 2001) sowie Mitglied der Historischen Kommission bei der Bayerischen Akademie der Wissenschaften (seit 1995). Duchhardt erhielt 2011 die Ehrendoktorwürde der Staatlichen Universität Smolensk für seine wissenschaftlichen und wissenschaftsorganisatorischen Verdienste. Er ist der erste ausländische Wissenschaftler, der diese Ehrung erhielt. Duchhardt gehörte den wissenschaftlichen Beiräten Deutsches Historisches Institut Paris (1999?2007) und Deutsches Historisches Institut Moskau (2005?2008) an. Er war Mitglied des Präsidiums der Freiherr-vom-Stein-Gesellschaft (1998?2008). Von 1996 bis 2004 war er Schriftführer des Verbandes der Historiker und Historikerinnen Deutschlands. Duchhardt ist ständiger Gastprofessor an der chinesischen Universität Quingdao. Seine Forschungsschwerpunkte sind die internationalen Beziehungen in der Vormoderne, die historische Friedensforschung, die Verfassungs- und Sozialgeschichte des Alten Reiches und die europabezogene Grundlagenforschung. Duchhardt ist durch zahlreiche Veröffentlichungen ausgewiesener Kenner frühneuzeitlicher Friedenskongresse. Er ist Leiter eines Forschungsprojekts zur digitalen Erschließung europäischer Friedensverträge. Zu Frieden, Friedensvermittlung und Friedenssicherung in der Frühen Neuzeit veröffentlichte er zahlreiche Studien. 15 Aufsätze zu diesem Thema aus den Jahren 1979 bis 2011 wurden von Martin Espenhorst 2012 herausgegeben. Der Westfälische Frieden von 1648 wurde in der historischen Friedensforschung ein Hauptarbeitsfeld Duchhardts. Zum Westfälischen Frieden legte er 1996 die maßgebliche Bibliographie vor. Die Bibliographie umfasst zum Westfälischen Frieden, seiner Vorgeschichte ab den 1640er Jahren und den Folgeverhandlungen bis 1653/54 insgesamt 4095 Titel (Bearbeitungsende Dezember 1994). In seiner Münsteraner Antrittsvorlesung von 1988 hat Duchhardt erstmals herausgestellt, dass die europäische Friedensordnung von 1648 keine Langzeitwirkung entfalten konnte und bereits in den 1670er Jahren durch Ludwig XIV. von Frankreich zusammenbrach. Dementsprechend lehnt er auch den Begriff eines ?Westfälischen Systems? über die Jahrhunderte ab. In Münster veranstaltete er 1996 einen großen Kongress zum Westfälischen Frieden. An diesem Kongress nahmen weit mehr als 100 Fachleute aus ganz Europa und Übersee teil. 39 der Vorträge dieses Kolloquiums sind 1998 veröffentlicht worden. Im September 2009 organisierte Duchhardt am Institut für Europäische Geschichte Mainz eine internationale Konferenz zum Pyrenäenfrieden, dessen Abschluss sich zum 350. Mal jährte. Der Tagungsband wurde 2010 von ihm herausgegeben. Unter Leitung von Duchhardt und Martin Espenhorst fand eine Tagung im September 2012 im aargauischen Baden anlässlich des anstehenden Jubiläums der Friedensschlüsse von Utrecht, Rastatt und Baden 1713/14 statt. Die Beiträge wurden 2013 veröffentlicht. Im selben Jahr erschien von Duchhardt eine knappe Darstellung zum Wiener Kongress, der als die bedeutendste europäische Friedensordnung des 19. Jahrhunderts gilt. Duchhardt intensivierte seit den 1990er Jahren die Europa-Thematik. Im Jahr 1990 veröffentlichte er in der Enzyklopädie deutscher Geschichte die Darstellung Altes Reich und europäische Staatenwelt 1648?1806. In der Europa-Thematik wurde die vergleichende Untersuchung der frühneuzeitlichen Monarchien ein Schwerpunkt. 1992 folgte dazu der Sammelband European monarchy. Von seinen europahistorischen Bemühungen zeugen die Sammelbände Europäische Geschichte als historiographisches Problem (1997), Europäer des 20. Jahrhunderts (2002) und Vision Europa (2003). Gemeinsam mit Franz Knipping gibt er das Handbuch der Geschichte der internationalen Beziehungen heraus und verfasste dazu selbst mit Balance of Power und Pentarchie 1700?1785 den sechsten Band. 2000 begründete er das Jahrbuch für Europäische Geschichte. Duchhardt gab außerdem mit Malgorzata Morawiec, Wolfgang Schmale und Winfried Schulze 2006 und 2007 drei Bände über Europa-Historiker heraus. Für die von Peter Blickle herausgegebene und auf zehn Bände angelegte Reihe Handbuch der Geschichte Europas verfasste Duchhardt den sechsten Band über die europäische Geschichte zwischen 1650 und 1800, der im Jahr 2003 mit dem Titel Europa am Vorabend der Moderne erschien. Im Jahr 1993 erschien von Duchhardt eine Biographie über den jüdischen Historiker Arnold Berney. Diese Arbeit war eine der impulsgebenden Schriften, dass die Aufarbeitung der Geschichte der Historiker im Nationalsozialismus auf dem 42. Deutschen Historikertag von 1998 zum wichtigsten Thema wurde. Duchhardt gilt durch eine Biographie und zahlreiche Aufsatzsammlungen als führender Experte für den preußischen Reformer Heinrich Friedrich Karl vom und zum Stein. Eine von der Freiherr-vom-Stein-Gesellschaft und vom Institut für Europäische Geschichte in Mainz im Februar 2002 veranstaltete Konferenz beschäftigte sich mit dem politischen und publizistischen Aspekten des Reformers und fragte nach der Wirkungsgeschichte. Eine Konferenz am Institut für Europäische Geschichte in Mainz im Dezember 2006 befasste sich mit dem bislang vernachlässigten letzten Lebensabschnitt von 1815 bis 1831. Die zehn Beiträge dazu wurden 2007 von Duchhardt herausgegeben. Zum 250. Geburtstag Steins legte er 2007 eine 530seitige Biographie vor. Bis dahin war man auf die zuletzt 1981 aufgelegte und auf das Jahr 1931 zurückgehende Biographie von Gerhard Ritter angewiesen. 2010 ließ er ein kurzes Lebensbild Steins folgen. Duchhardt verfolgte dabei das Ziel, ?einen Kleinadligen, der sich vom Anspruch her auf dem Niveau des Hoch- und Höchstadels bewegte, in seinen Bindungen und Denkkategorien [...] verstehbar zu machen?. Das Buch von Nicholas Henshall (1992) löste eine Diskussion in der Frühneuzeitforschung über den Absolutismus als Herrschaftsform und als Epochenbezeichnung aus. In Deutschland trat Duchhardt als Kritiker dieser Bezeichnung auf. Er plädierte stattdessen für den Barock-Begriff. Dieser Begriff verzichte auf die herrschaftsbezogene Sichtweise und sei in den Nachbardisziplinen weitgehend anerkannt. Kritik an Duchhardts Gegenvorschlag ?Barock? wurde dabei u.a. von Peter Baumgart geäußert, woraufhin Duchhardt mit einer Entgegnung in der Historischen Zeitschrift reagierte. Für die Reihe Oldenbourg Grundriss der Geschichte verfasste er eine mehrfach aufgelegte Darstellung. Dabei verabschiedete er sich seit der vierten Auflage vom Absolutismus-Begriff als Bezeichnung für die Epoche an sich und setzte stattdessen das Begriffspaar ?Barock und Aufklärung?. Bereits in der ersten Auflage wies er im Ende 1987 verfassten Vorwort darauf hin, dass es sich beim Absolutismus-Begriff als Epochenbezeichnung um eine ?Verlegenheitslösung? handele. Im Jahr 2009 gab Duchhardt einen Sammelband heraus, der die deutschen Beiträge von zwei deutsch-russischen Konferenzen im Dezember 2007 in Mainz und im September 2008 in Moskau beinhaltet. Die Aufsätze befassen sich mit dem Einfluss der Deutschen im russischen Dienst bei der Erschließung des Fernen Ostens.[20] Im Jahr 2012 gab Duchhardt gemeinsam mit Martin Espenhorst einen Sammelband zu August Ludwig von Schlözer heraus. Die Veröffentlichung geht auf den 200. Todestag des deutschen Aufklärers, Historikers, Staatswissenschaftlers und Publizisten zurück. Im Jahr 2009 wurde zu diesem Anlass in Schlözers Geburtsort in Kirchberg an der Jagst eine Konferenz unter dem Titel ?August Ludwig (von) Schlözer in Europa? abgehalten. Die Beiträge beabsichtigten, eine Bilanz der bisherigen Schlözer-Forschung zu ziehen." (Wikipedia)‎

Bookseller reference : 18115

‎Duchhardt, Heinz‎

‎Sonderdruck des Aufsatzes: "Frankfurt am Main im 18. Jahrhundert." Aus: Frankfurt am Main. Die Geschichte der Stadt in neun Beiträgen, hrsg. von der Frankfurter Historischen Kommission.‎

‎Sigmaringen, Thorbecke, 1991. S. 262-302 24 x 16 cm, Broschur‎

‎Einband berieben. Mit handschriftlicher Widmung von Heinz Duchhardt auf dem Broschurdeckel. "Heinz Duchhardt (* 10. November 1943 in Berleburg) ist ein deutscher Historiker mit dem Schwerpunkt Frühe Neuzeit. Er bekleidete Lehrstühle für Geschichte der Frühen Neuzeit an der Universität Bayreuth (1984?1988) und für Neuere Geschichte an der Westfälischen Wilhelms-Universität Münster (1988?1995). Von 1994 bis 2011 war er Direktor der Abteilung für Universalgeschichte im Mainzer Institut für Europäische Geschichte. Duchhardt gehört zu den führenden Frühneuzeit-Historikern in Deutschland. Heinz Duchhardt wurde wenige Monate vor Kriegsende in der sauerländischen Mittelgebirgslandschaft geboren. Seine Eltern waren bäuerlicher Herkunft. Seinen Vater lernte er nie kennen, da dieser 1944 in Russland gefallen war. In den Nachkriegsjahren ließ sich die Familie in Mainz nieder. Duchhardt studierte von 1963 bis 1968 Geschichte, Politikwissenschaft und Kunstgeschichte an den Universitäten Mainz, Bonn und Wien. Die Entscheidung, Geschichte zu studieren, begründete Duchhardt aus der Rückschau mit traumatischen Verlusterfahrungen und mit den Erlebnissen des Kriegsendes und Nachkriegselends. Zu seinen wichtigsten akademischen Lehrern zählt u.a. Hermann Weber. 1968 wurde er in Mainz mit einer von Ludwig Petry betreuten Arbeit über Philipp Karl von Eltz promoviert. 1969/70 war er Hilfsreferent im Bundeskanzleramt. 1970 war er wissenschaftlicher Assistent an der Universität Mainz. Seine Habilitation erfolgte 1974 im Alter von 31 Jahren ebenfalls dort mit einer verfassungsgeschichtlichen Studie, die die gesamte Frühe Neuzeit abdeckt. Von 1980 bis 1984 hatte Duchhardt Lehrstuhlvertretungen in Mannheim, Stuttgart und Bonn. Duchhardt war Professor an der Universität Bayreuth (1984?1988) und der Universität Münster (1988?1995). Einen Ruf nach Jena lehnte er 1993 ab. Zu Duchhardts bedeutendsten akademischen Schülern gehört Matthias Schnettger. Von 1994 bis 2011 war er als Nachfolger von Karl Otmar von Aretin Direktor des Instituts für Europäische Geschichte in der Abteilung für Universalgeschichte. Duchhardt war von 2009 bis 2015 Präsident der Max Weber Stiftung. Duchhardt ist ordentliches Mitglied der Akademie der Wissenschaften und der Literatur in Mainz (seit 2001), korrespondierendes Mitglied der Österreichischen Akademie der Wissenschaften (seit 2003), auswärtiges Mitglied der Finnischen Akademie der Wissenschaften, Mitglied der Commission Internationale pour la Publication des Sources de l`Histoire Européenne, Mitglied der Historischen Kommissionen Hessen (seit 1977), Frankfurt (seit 1985), Westfalen (ordentliches Mitglied von 1992 bis 1998, korrespondierendes Mitglied seit 1998), Nassau (seit 2001) sowie Mitglied der Historischen Kommission bei der Bayerischen Akademie der Wissenschaften (seit 1995). Duchhardt erhielt 2011 die Ehrendoktorwürde der Staatlichen Universität Smolensk für seine wissenschaftlichen und wissenschaftsorganisatorischen Verdienste. Er ist der erste ausländische Wissenschaftler, der diese Ehrung erhielt. Duchhardt gehörte den wissenschaftlichen Beiräten Deutsches Historisches Institut Paris (1999?2007) und Deutsches Historisches Institut Moskau (2005?2008) an. Er war Mitglied des Präsidiums der Freiherr-vom-Stein-Gesellschaft (1998?2008). Von 1996 bis 2004 war er Schriftführer des Verbandes der Historiker und Historikerinnen Deutschlands. Duchhardt ist ständiger Gastprofessor an der chinesischen Universität Quingdao. Seine Forschungsschwerpunkte sind die internationalen Beziehungen in der Vormoderne, die historische Friedensforschung, die Verfassungs- und Sozialgeschichte des Alten Reiches und die europabezogene Grundlagenforschung. Duchhardt ist durch zahlreiche Veröffentlichungen ausgewiesener Kenner frühneuzeitlicher Friedenskongresse. Er ist Leiter eines Forschungsprojekts zur digitalen Erschließung europäischer Friedensverträge. Zu Frieden, Friedensvermittlung und Friedenssicherung in der Frühen Neuzeit veröffentlichte er zahlreiche Studien. 15 Aufsätze zu diesem Thema aus den Jahren 1979 bis 2011 wurden von Martin Espenhorst 2012 herausgegeben. Der Westfälische Frieden von 1648 wurde in der historischen Friedensforschung ein Hauptarbeitsfeld Duchhardts. Zum Westfälischen Frieden legte er 1996 die maßgebliche Bibliographie vor. Die Bibliographie umfasst zum Westfälischen Frieden, seiner Vorgeschichte ab den 1640er Jahren und den Folgeverhandlungen bis 1653/54 insgesamt 4095 Titel (Bearbeitungsende Dezember 1994). In seiner Münsteraner Antrittsvorlesung von 1988 hat Duchhardt erstmals herausgestellt, dass die europäische Friedensordnung von 1648 keine Langzeitwirkung entfalten konnte und bereits in den 1670er Jahren durch Ludwig XIV. von Frankreich zusammenbrach. Dementsprechend lehnt er auch den Begriff eines ?Westfälischen Systems? über die Jahrhunderte ab. In Münster veranstaltete er 1996 einen großen Kongress zum Westfälischen Frieden. An diesem Kongress nahmen weit mehr als 100 Fachleute aus ganz Europa und Übersee teil. 39 der Vorträge dieses Kolloquiums sind 1998 veröffentlicht worden. Im September 2009 organisierte Duchhardt am Institut für Europäische Geschichte Mainz eine internationale Konferenz zum Pyrenäenfrieden, dessen Abschluss sich zum 350. Mal jährte. Der Tagungsband wurde 2010 von ihm herausgegeben. Unter Leitung von Duchhardt und Martin Espenhorst fand eine Tagung im September 2012 im aargauischen Baden anlässlich des anstehenden Jubiläums der Friedensschlüsse von Utrecht, Rastatt und Baden 1713/14 statt. Die Beiträge wurden 2013 veröffentlicht. Im selben Jahr erschien von Duchhardt eine knappe Darstellung zum Wiener Kongress, der als die bedeutendste europäische Friedensordnung des 19. Jahrhunderts gilt. Duchhardt intensivierte seit den 1990er Jahren die Europa-Thematik. Im Jahr 1990 veröffentlichte er in der Enzyklopädie deutscher Geschichte die Darstellung Altes Reich und europäische Staatenwelt 1648?1806. In der Europa-Thematik wurde die vergleichende Untersuchung der frühneuzeitlichen Monarchien ein Schwerpunkt. 1992 folgte dazu der Sammelband European monarchy. Von seinen europahistorischen Bemühungen zeugen die Sammelbände Europäische Geschichte als historiographisches Problem (1997), Europäer des 20. Jahrhunderts (2002) und Vision Europa (2003). Gemeinsam mit Franz Knipping gibt er das Handbuch der Geschichte der internationalen Beziehungen heraus und verfasste dazu selbst mit Balance of Power und Pentarchie 1700?1785 den sechsten Band. 2000 begründete er das Jahrbuch für Europäische Geschichte. Duchhardt gab außerdem mit Malgorzata Morawiec, Wolfgang Schmale und Winfried Schulze 2006 und 2007 drei Bände über Europa-Historiker heraus. Für die von Peter Blickle herausgegebene und auf zehn Bände angelegte Reihe Handbuch der Geschichte Europas verfasste Duchhardt den sechsten Band über die europäische Geschichte zwischen 1650 und 1800, der im Jahr 2003 mit dem Titel Europa am Vorabend der Moderne erschien. Im Jahr 1993 erschien von Duchhardt eine Biographie über den jüdischen Historiker Arnold Berney. Diese Arbeit war eine der impulsgebenden Schriften, dass die Aufarbeitung der Geschichte der Historiker im Nationalsozialismus auf dem 42. Deutschen Historikertag von 1998 zum wichtigsten Thema wurde. Duchhardt gilt durch eine Biographie und zahlreiche Aufsatzsammlungen als führender Experte für den preußischen Reformer Heinrich Friedrich Karl vom und zum Stein. Eine von der Freiherr-vom-Stein-Gesellschaft und vom Institut für Europäische Geschichte in Mainz im Februar 2002 veranstaltete Konferenz beschäftigte sich mit dem politischen und publizistischen Aspekten des Reformers und fragte nach der Wirkungsgeschichte. Eine Konferenz am Institut für Europäische Geschichte in Mainz im Dezember 2006 befasste sich mit dem bislang vernachlässigten letzten Lebensabschnitt von 1815 bis 1831. Die zehn Beiträge dazu wurden 2007 von Duchhardt herausgegeben. Zum 250. Geburtstag Steins legte er 2007 eine 530seitige Biographie vor. Bis dahin war man auf die zuletzt 1981 aufgelegte und auf das Jahr 1931 zurückgehende Biographie von Gerhard Ritter angewiesen. 2010 ließ er ein kurzes Lebensbild Steins folgen. Duchhardt verfolgte dabei das Ziel, ?einen Kleinadligen, der sich vom Anspruch her auf dem Niveau des Hoch- und Höchstadels bewegte, in seinen Bindungen und Denkkategorien [...] verstehbar zu machen?. Das Buch von Nicholas Henshall (1992) löste eine Diskussion in der Frühneuzeitforschung über den Absolutismus als Herrschaftsform und als Epochenbezeichnung aus. In Deutschland trat Duchhardt als Kritiker dieser Bezeichnung auf. Er plädierte stattdessen für den Barock-Begriff. Dieser Begriff verzichte auf die herrschaftsbezogene Sichtweise und sei in den Nachbardisziplinen weitgehend anerkannt. Kritik an Duchhardts Gegenvorschlag ?Barock? wurde dabei u.a. von Peter Baumgart geäußert, woraufhin Duchhardt mit einer Entgegnung in der Historischen Zeitschrift reagierte. Für die Reihe Oldenbourg Grundriss der Geschichte verfasste er eine mehrfach aufgelegte Darstellung. Dabei verabschiedete er sich seit der vierten Auflage vom Absolutismus-Begriff als Bezeichnung für die Epoche an sich und setzte stattdessen das Begriffspaar ?Barock und Aufklärung?. Bereits in der ersten Auflage wies er im Ende 1987 verfassten Vorwort darauf hin, dass es sich beim Absolutismus-Begriff als Epochenbezeichnung um eine ?Verlegenheitslösung? handele. Im Jahr 2009 gab Duchhardt einen Sammelband heraus, der die deutschen Beiträge von zwei deutsch-russischen Konferenzen im Dezember 2007 in Mainz und im September 2008 in Moskau beinhaltet. Die Aufsätze befassen sich mit dem Einfluss der Deutschen im russischen Dienst bei der Erschließung des Fernen Ostens.[20] Im Jahr 2012 gab Duchhardt gemeinsam mit Martin Espenhorst einen Sammelband zu August Ludwig von Schlözer heraus. Die Veröffentlichung geht auf den 200. Todestag des deutschen Aufklärers, Historikers, Staatswissenschaftlers und Publizisten zurück. Im Jahr 2009 wurde zu diesem Anlass in Schlözers Geburtsort in Kirchberg an der Jagst eine Konferenz unter dem Titel ?August Ludwig (von) Schlözer in Europa? abgehalten. Die Beiträge beabsichtigten, eine Bilanz der bisherigen Schlözer-Forschung zu ziehen." (Wikipedia)‎

Bookseller reference : 18116

‎Duchhardt, Heinz‎

‎Sonderdruck des Aufsatzes: "Was heisst und zu welchem Ende betreibt man - Europäische Geschichte?" Aus: Europäische Geschichte als historiographisches Problem.‎

‎Mainz, Zabern, o.J. S. 192-202 24 x 16 cm, Broschur‎

‎Einband berieben. Mit handschriftlicher Widmung von Heinz Duchhardt auf dem Broschurinnendeckel. "Heinz Duchhardt (* 10. November 1943 in Berleburg) ist ein deutscher Historiker mit dem Schwerpunkt Frühe Neuzeit. Er bekleidete Lehrstühle für Geschichte der Frühen Neuzeit an der Universität Bayreuth (1984?1988) und für Neuere Geschichte an der Westfälischen Wilhelms-Universität Münster (1988?1995). Von 1994 bis 2011 war er Direktor der Abteilung für Universalgeschichte im Mainzer Institut für Europäische Geschichte. Duchhardt gehört zu den führenden Frühneuzeit-Historikern in Deutschland. Heinz Duchhardt wurde wenige Monate vor Kriegsende in der sauerländischen Mittelgebirgslandschaft geboren. Seine Eltern waren bäuerlicher Herkunft. Seinen Vater lernte er nie kennen, da dieser 1944 in Russland gefallen war. In den Nachkriegsjahren ließ sich die Familie in Mainz nieder. Duchhardt studierte von 1963 bis 1968 Geschichte, Politikwissenschaft und Kunstgeschichte an den Universitäten Mainz, Bonn und Wien. Die Entscheidung, Geschichte zu studieren, begründete Duchhardt aus der Rückschau mit traumatischen Verlusterfahrungen und mit den Erlebnissen des Kriegsendes und Nachkriegselends. Zu seinen wichtigsten akademischen Lehrern zählt u.a. Hermann Weber. 1968 wurde er in Mainz mit einer von Ludwig Petry betreuten Arbeit über Philipp Karl von Eltz promoviert. 1969/70 war er Hilfsreferent im Bundeskanzleramt. 1970 war er wissenschaftlicher Assistent an der Universität Mainz. Seine Habilitation erfolgte 1974 im Alter von 31 Jahren ebenfalls dort mit einer verfassungsgeschichtlichen Studie, die die gesamte Frühe Neuzeit abdeckt. Von 1980 bis 1984 hatte Duchhardt Lehrstuhlvertretungen in Mannheim, Stuttgart und Bonn. Duchhardt war Professor an der Universität Bayreuth (1984?1988) und der Universität Münster (1988?1995). Einen Ruf nach Jena lehnte er 1993 ab. Zu Duchhardts bedeutendsten akademischen Schülern gehört Matthias Schnettger. Von 1994 bis 2011 war er als Nachfolger von Karl Otmar von Aretin Direktor des Instituts für Europäische Geschichte in der Abteilung für Universalgeschichte. Duchhardt war von 2009 bis 2015 Präsident der Max Weber Stiftung. Duchhardt ist ordentliches Mitglied der Akademie der Wissenschaften und der Literatur in Mainz (seit 2001), korrespondierendes Mitglied der Österreichischen Akademie der Wissenschaften (seit 2003), auswärtiges Mitglied der Finnischen Akademie der Wissenschaften, Mitglied der Commission Internationale pour la Publication des Sources de l`Histoire Européenne, Mitglied der Historischen Kommissionen Hessen (seit 1977), Frankfurt (seit 1985), Westfalen (ordentliches Mitglied von 1992 bis 1998, korrespondierendes Mitglied seit 1998), Nassau (seit 2001) sowie Mitglied der Historischen Kommission bei der Bayerischen Akademie der Wissenschaften (seit 1995). Duchhardt erhielt 2011 die Ehrendoktorwürde der Staatlichen Universität Smolensk für seine wissenschaftlichen und wissenschaftsorganisatorischen Verdienste. Er ist der erste ausländische Wissenschaftler, der diese Ehrung erhielt. Duchhardt gehörte den wissenschaftlichen Beiräten Deutsches Historisches Institut Paris (1999?2007) und Deutsches Historisches Institut Moskau (2005?2008) an. Er war Mitglied des Präsidiums der Freiherr-vom-Stein-Gesellschaft (1998?2008). Von 1996 bis 2004 war er Schriftführer des Verbandes der Historiker und Historikerinnen Deutschlands. Duchhardt ist ständiger Gastprofessor an der chinesischen Universität Quingdao. Seine Forschungsschwerpunkte sind die internationalen Beziehungen in der Vormoderne, die historische Friedensforschung, die Verfassungs- und Sozialgeschichte des Alten Reiches und die europabezogene Grundlagenforschung. Duchhardt ist durch zahlreiche Veröffentlichungen ausgewiesener Kenner frühneuzeitlicher Friedenskongresse. Er ist Leiter eines Forschungsprojekts zur digitalen Erschließung europäischer Friedensverträge. Zu Frieden, Friedensvermittlung und Friedenssicherung in der Frühen Neuzeit veröffentlichte er zahlreiche Studien. 15 Aufsätze zu diesem Thema aus den Jahren 1979 bis 2011 wurden von Martin Espenhorst 2012 herausgegeben. Der Westfälische Frieden von 1648 wurde in der historischen Friedensforschung ein Hauptarbeitsfeld Duchhardts. Zum Westfälischen Frieden legte er 1996 die maßgebliche Bibliographie vor. Die Bibliographie umfasst zum Westfälischen Frieden, seiner Vorgeschichte ab den 1640er Jahren und den Folgeverhandlungen bis 1653/54 insgesamt 4095 Titel (Bearbeitungsende Dezember 1994). In seiner Münsteraner Antrittsvorlesung von 1988 hat Duchhardt erstmals herausgestellt, dass die europäische Friedensordnung von 1648 keine Langzeitwirkung entfalten konnte und bereits in den 1670er Jahren durch Ludwig XIV. von Frankreich zusammenbrach. Dementsprechend lehnt er auch den Begriff eines ?Westfälischen Systems? über die Jahrhunderte ab. In Münster veranstaltete er 1996 einen großen Kongress zum Westfälischen Frieden. An diesem Kongress nahmen weit mehr als 100 Fachleute aus ganz Europa und Übersee teil. 39 der Vorträge dieses Kolloquiums sind 1998 veröffentlicht worden. Im September 2009 organisierte Duchhardt am Institut für Europäische Geschichte Mainz eine internationale Konferenz zum Pyrenäenfrieden, dessen Abschluss sich zum 350. Mal jährte. Der Tagungsband wurde 2010 von ihm herausgegeben. Unter Leitung von Duchhardt und Martin Espenhorst fand eine Tagung im September 2012 im aargauischen Baden anlässlich des anstehenden Jubiläums der Friedensschlüsse von Utrecht, Rastatt und Baden 1713/14 statt. Die Beiträge wurden 2013 veröffentlicht. Im selben Jahr erschien von Duchhardt eine knappe Darstellung zum Wiener Kongress, der als die bedeutendste europäische Friedensordnung des 19. Jahrhunderts gilt. Duchhardt intensivierte seit den 1990er Jahren die Europa-Thematik. Im Jahr 1990 veröffentlichte er in der Enzyklopädie deutscher Geschichte die Darstellung Altes Reich und europäische Staatenwelt 1648?1806. In der Europa-Thematik wurde die vergleichende Untersuchung der frühneuzeitlichen Monarchien ein Schwerpunkt. 1992 folgte dazu der Sammelband European monarchy. Von seinen europahistorischen Bemühungen zeugen die Sammelbände Europäische Geschichte als historiographisches Problem (1997), Europäer des 20. Jahrhunderts (2002) und Vision Europa (2003). Gemeinsam mit Franz Knipping gibt er das Handbuch der Geschichte der internationalen Beziehungen heraus und verfasste dazu selbst mit Balance of Power und Pentarchie 1700?1785 den sechsten Band. 2000 begründete er das Jahrbuch für Europäische Geschichte. Duchhardt gab außerdem mit Malgorzata Morawiec, Wolfgang Schmale und Winfried Schulze 2006 und 2007 drei Bände über Europa-Historiker heraus. Für die von Peter Blickle herausgegebene und auf zehn Bände angelegte Reihe Handbuch der Geschichte Europas verfasste Duchhardt den sechsten Band über die europäische Geschichte zwischen 1650 und 1800, der im Jahr 2003 mit dem Titel Europa am Vorabend der Moderne erschien. Im Jahr 1993 erschien von Duchhardt eine Biographie über den jüdischen Historiker Arnold Berney. Diese Arbeit war eine der impulsgebenden Schriften, dass die Aufarbeitung der Geschichte der Historiker im Nationalsozialismus auf dem 42. Deutschen Historikertag von 1998 zum wichtigsten Thema wurde. Duchhardt gilt durch eine Biographie und zahlreiche Aufsatzsammlungen als führender Experte für den preußischen Reformer Heinrich Friedrich Karl vom und zum Stein. Eine von der Freiherr-vom-Stein-Gesellschaft und vom Institut für Europäische Geschichte in Mainz im Februar 2002 veranstaltete Konferenz beschäftigte sich mit dem politischen und publizistischen Aspekten des Reformers und fragte nach der Wirkungsgeschichte. Eine Konferenz am Institut für Europäische Geschichte in Mainz im Dezember 2006 befasste sich mit dem bislang vernachlässigten letzten Lebensabschnitt von 1815 bis 1831. Die zehn Beiträge dazu wurden 2007 von Duchhardt herausgegeben. Zum 250. Geburtstag Steins legte er 2007 eine 530seitige Biographie vor. Bis dahin war man auf die zuletzt 1981 aufgelegte und auf das Jahr 1931 zurückgehende Biographie von Gerhard Ritter angewiesen. 2010 ließ er ein kurzes Lebensbild Steins folgen. Duchhardt verfolgte dabei das Ziel, ?einen Kleinadligen, der sich vom Anspruch her auf dem Niveau des Hoch- und Höchstadels bewegte, in seinen Bindungen und Denkkategorien [...] verstehbar zu machen?. Das Buch von Nicholas Henshall (1992) löste eine Diskussion in der Frühneuzeitforschung über den Absolutismus als Herrschaftsform und als Epochenbezeichnung aus. In Deutschland trat Duchhardt als Kritiker dieser Bezeichnung auf. Er plädierte stattdessen für den Barock-Begriff. Dieser Begriff verzichte auf die herrschaftsbezogene Sichtweise und sei in den Nachbardisziplinen weitgehend anerkannt. Kritik an Duchhardts Gegenvorschlag ?Barock? wurde dabei u.a. von Peter Baumgart geäußert, woraufhin Duchhardt mit einer Entgegnung in der Historischen Zeitschrift reagierte. Für die Reihe Oldenbourg Grundriss der Geschichte verfasste er eine mehrfach aufgelegte Darstellung. Dabei verabschiedete er sich seit der vierten Auflage vom Absolutismus-Begriff als Bezeichnung für die Epoche an sich und setzte stattdessen das Begriffspaar ?Barock und Aufklärung?. Bereits in der ersten Auflage wies er im Ende 1987 verfassten Vorwort darauf hin, dass es sich beim Absolutismus-Begriff als Epochenbezeichnung um eine ?Verlegenheitslösung? handele. Im Jahr 2009 gab Duchhardt einen Sammelband heraus, der die deutschen Beiträge von zwei deutsch-russischen Konferenzen im Dezember 2007 in Mainz und im September 2008 in Moskau beinhaltet. Die Aufsätze befassen sich mit dem Einfluss der Deutschen im russischen Dienst bei der Erschließung des Fernen Ostens.[20] Im Jahr 2012 gab Duchhardt gemeinsam mit Martin Espenhorst einen Sammelband zu August Ludwig von Schlözer heraus. Die Veröffentlichung geht auf den 200. Todestag des deutschen Aufklärers, Historikers, Staatswissenschaftlers und Publizisten zurück. Im Jahr 2009 wurde zu diesem Anlass in Schlözers Geburtsort in Kirchberg an der Jagst eine Konferenz unter dem Titel ?August Ludwig (von) Schlözer in Europa? abgehalten. Die Beiträge beabsichtigten, eine Bilanz der bisherigen Schlözer-Forschung zu ziehen." (Wikipedia)‎

Bookseller reference : 18114

‎Duchi Simone‎

‎Gesù, il Cristo di Dio. Appartenenza e dedizione del Salvatore del mondo‎

‎br. La cristologia è una scienza che ha molti inizi ma un solo principio, Gesù. Duchi ne studia un aspetto fondamentale: il legame di quest'uomo con Dio, e viceversa. Attraverso la disamina di tre autori (Louis Billot, Karl Rahner e Roger Haight), il saggio valuta quanto abbia ancora senso parlare di unione ipostatica delineando due paradigmi sistematici tra loro conflittuali. La natura di quel legame spiega perché Gesù, il Cristo salvatore, sia il canone che rivela la verità di Dio, dell'uomo, del mondo.‎

‎Duchi Simone‎

‎L'impeccabile libertà di Gesù. Recensione critica d'una lezione manualistica‎

‎brossura Che la libertà impeccabile di Cristo non sia un ossimoro, è una convinzione di cui parte un'indagine irradi smentite: se Gesù potesse venir meno alla volontà del Padre, non sarebbe impeccabile (e quindi non sarebbe Dio: se peccasse, il Figlio di Dio peccherebbe), ma se è impeccabile e non può che eseguire il progetto salvifico divino, comunque gli sia noto, dove sta il merito nel compiere in obbedienza quel che non ha la scelta di fare? Contemplando la persona del Crocifisso Risorto, la teologia può imparare ancora una volta, come sempre, a sorprendersi del suo Signore.‎

‎Duchi Simone‎

‎Visio dei, visio fidei. Il sapere del figlio incarnato‎

‎brossura Il volume ripropone la dissertazione dottorale difesa presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale. Nel tentativo d'incoraggiare un nuovo consenso teo-logico propone la formula visio fidei come sintesi delle istanze enucleate nel percorso di ricerca: anziché per i-renico concordismo o progressiva limatura d'antiche concorrenze la permanente validità delle ragioni raccolte dalle parti è garantita proprio accogliendo la loro composizione: libera e liberante attestazione della verità divina, la visio Dei di Gesù accade nella e come fede, la stessa di cui Gesù è autore e perfezionatore quale mediatore definitivo della rivelazione di Dio. A motivo del legame tra incidenza ontologica, psicologica, sote-riologica ed escatologica del tema, il provato legame di Gesù con Dio identifica pure senza confusione né sepa-razione l'essere d'entrambe, la realtà di Dio e dell'uomo. Avverato in Cristo secondo l'eterno volere di Dio che così si pensa e in vista di ciò dispone ogni cosa, mediante lo stesso Cristo, Verbo incarnato, quel medesimo legame è condiviso in una visione di fede che, iniziata in terra a giustificazione della nostra ottica di peccatori, si compirà nella gloria della salvezza eter-na.‎

‎DUCHROW Ulrich‎

‎Sprachverständnis und biblisches Hören bei Augustin‎

‎xii + 284pp., 25cm., softcover, in the series "Hermeneutische Untersuchungen zur Theologie" volume 5, very good condition, R94389‎

‎Duchrow, Ulrich‎

‎Christenheit und Weltverantwortung. Traditionsgeschichte und systematische Struktur der Zweireichlehre.‎

‎Stgt., Klett, 1970. XIV(2), 647(1) S. OLn.‎

‎Forschungen und Berichte der Evangelischen Studiengemeinschaft, Bd. 25.‎

Bookseller reference : 55585AB

‎Duchrow, Ulrich‎

‎Konflikt um die Ökumene. . Christusbekenntnis, in welcher Gestalt der ökumenischen Bewegung?‎

‎München, Chr. Kaiser Verlag, 1980. Broschiert. Bibliotheks-Exemplar (Bibliotheks-Etikett auf dem Buchrücken, Bibliotheks-Stempel [Ausgeschieden] auf vorderer Deckel-Innenseite). Innen ansonsten gutes, sauberes Exemplar. Keine Anstreichungen! Kein handschriftlicher Besitzervermerk! Einband‎

Bookseller reference : 37072BB

‎Duchrow, Ulrich (Hrsg.)‎

‎Zwei Reiche und Regimente. Ideologie oder evangelische Orientierung? Internationale Fall- und Hintergrundstudien zur Theologie und Praxis lutherischer Kirchen im 20. Jahrhundert. Herausgegeben von Ulrich Duchrow. (= Studien zur evangelischen Ethik, Band 13).‎

‎Gütersloh: Gütersloher Verlagshaus Mohn 1977. 308 Seiten. 8° (17,5-22,5 cm). Orig.-Broschur. [Softcover / Paperback].‎

‎Sehr gut erhaltenes Exemplar. ISBN: 9783579044705‎

Bookseller reference : 3128629

‎Duchrow, Ulrich / Gerhard Liedke‎

‎Schalom. Der Schöpfung Befreiung, den Menschen Gerechtigkeit, den Völkern Frieden. Eine biblische Arbeitshilfe für den konziliaren Prozess‎

‎Stuttgart, Kreuz Verlag, 1987. 8°, Brosch., 251 S. - Namenseintrag, sonst gutes Exemplar‎

Bookseller reference : 039682

‎Duchrow, Ulrich:‎

‎Gieriges Geld : Auswege aus der Kapitalismusfalle ; befreiungstheologische Perspektiven.‎

‎Nur der helle einband mit kleinem fleck auf dem vorderdeckel, sonst sauber erhalten. Vorwort 9 Einleitung: »Rechnet sich das für mich?« 10 Teil 1 Strukturelle, kulturelle und persönliche Gier in Antike und Moderne 15 1 Logik, Spiritualität und Strukturen der Geldökonomie 16 Geschichte der Arbeitsteilung und des Geldes 16 Wie das Geld an die Macht kam 23 2 Politik und Kultur in der modernen Geldzivilisation 37 Die Politik der Gierökonomie 37 Was wird aus dem Recht? 43 Die Kultur der Gierökonomie 47 Teil 2 Befreiende Religionen und Philosophien in der Antike 53 1 Die Propheten und die Tora im Alten Israel und in Juda 56 Die Kritik der Propheten 56 Die Tora als Ordnung der Gerechtigkeit 2 Die Befreiung von Gier im Buddhismus 64 3 Die Ambivalenz des antiken Griechenlands und des Hellenismus 81 4 Jesusbewegung und Urchristentum 92 Das ausbeuterische Römische Reich 92 Die Umkehrung der Verhältnisse in der ältesten Jesustradition 94 Befreiung von der Gier bei Paulus 95 Der Weg von und nach Galiläa bei Markus 102 Die kleinen Leute und die Reichen in den Aussprüchen Jesu, der »Logienquelle« 105 Gott befreit nach Lukas auch Reiche 108 5 Die Befreiung von Gier im Islam 113 Als Muhammad zum Propheten wurde: Zeithintergrund 113 Reichtum oder ewiges Leben? 114 Die Verwirklichung der islamischen Wirtschaftsordnung 119 Teil 3 Befreiende Theologien und Spiritualität heute 123 1 Christliche Befreiungstheologien weltweit und in der Ökumene 129 Lateinamerika 132 Afrika 143 Asien 157 USA und Europa 165 Weltweite Ökumene 173 2 Befreiungstheologien im Judentum und Islam und befreiende Spiritualität im Buddhismus Jüdische Theologien 182 Muslimische Theologien 185 Bewegungen des engagierten Buddhismus 199 3 Interreligiöse Kritik der von gierigem Geld getriebenen Moderne 205 Konflikte in den Religionsgemeinschaften 205 Lebensbeherrscher Geld 212 Teil 4 Handeln in der Krise der westlichen Zivilisation 219 1 Realutopie einer Lebenskultur 223 Ein neues Paradigma: Gemeingut der Menschheit 223 Die Transformation der Geld- und Eigentumsordnung 226 2 Wege zum Leben in gerechten Beziehungen 234 Vom Privateigentum zur Gemeinwohl-Ökonomie 238 Unternehmen in der Gemeinwohl-Ökonomie 241 Vom gierigen zum gemeinwohlorientierten Geld- und Finanzsystem 248 Lebensfähige und demokratische Solidarökonomie von unten 254 Glaubensgemeinschaften für eine neue Kultur des Lebens 257 Literatur 263 Anmerkungen ISBN 9783466370696‎

‎DUCKE Karl-Heinz‎

‎Das Verständnis von Ambt und Theologie im Briefwechsel zwischen Hadrian VI und Erasmus von Rotterdam‎

‎85pp., 22cm., softcover, in the series "Erfurter Theologische Schriften", good condition, R101317‎

‎DUCKE Karl-Heinz‎

‎Handeln zum Heil. Eine Untersuchung zur Morallehre Hadrians VI‎

‎xix + 328pp., 23cm., softcover, in the series "Erfurter Theologische Studien", good condition, [Study on the moral theology of pope Adrianus VI (Adrian, Hadrian)], R101147‎

‎Ducke, K.-H‎

‎Das Verständnis von Amt u. Theologie im Briefwechsel zwischen Hadrian VI. u. Erasmus von Rotterdam.‎

‎Leipzig, St. Benno, 1973. 85 S. Obr. Umschl. etwas angestaubt. (Erfurter theol. Schr. 10).‎

Bookseller reference : 201911

‎Ducke, Karl-Heinz‎

‎Das Verständnis von Amt und Theologie im Briefwechsel zwischen Hadrian VI. und Erasmus von Rotterdam. 1. Auflage.‎

‎Leipzig, St. Benno Buch- und Zeitschriftenverlag 1973. 85 Seiten + Reihenverzeichnis., 8°. ill. OKlappenbroschur.,‎

‎Erfurter Theologische Schriften Nr. 10. Auf dem Vortitel steht ein dezent geschriebener Name, das Papier ist etwas gilb, sonst gutes Exemplar.‎

Bookseller reference : 91315

‎Duckers Rob; Priem Ruud‎

‎The Hours of Catherine of Cleves: Devotions Demons and Daily Life in the Fifteenth Century‎

‎Harry N Abrams 2010 Hardcover 1st Ed in dust jacket BRAND NEW still in publisher's shrinkwrap no remainder mark pristine new copy; folio; 426pp indexed & illus. Extra shipping charge REQUIRED for priority or overseas delivery of this heavy oversize book extra charge SUBSTANTIAL for overseas shipment. First Edition. Hard Cover. New/New. Harry N Abrams hardcover‎

Bookseller reference : 12985 ISBN : 0810989573 9780810989573

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Nighttown Books
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€114.22 Buy

‎Duckworth HTF. H. T.‎

‎THE CHURCH OF THE HOLY SEPULCHRE‎

‎London: Hodder and Stoughton 1922 21.3 cm x 14 cm. Inscribed by the author to architect E.T. Owen and dated Nov. 20 1922 on the front free endpaper. Pp. 299 frontispiece 2 photo plates 7 plates of plans 4 folding maroon cloth gilt spine title. Top corner near spine bruised lower outer corner lightly bumped otherwise a near fine tight clean copy. . Inscribed by the Author. First Edition. Cloth. Very Good. Octavo. Hodder and Stoughton, [1922] Hardcover‎

Bookseller reference : 2280

‎DUCLOS PIERRE‎

‎LE PRETRE - UNE GENERATION RACONTE SON METIER‎

‎ISBN : 2020066319. SEUIL. 1983. In-8 Carré. Broché. Bon état. Couv. convenable. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 250 pages COLLECTION "L'EPREUVE DES FAITS".‎

‎DUCOS MARCEL‎

‎GOUVERNEMENT ET EFFICACITÉ DANS L'EGLISE‎

‎RECHERCHES PASTORALES/FLEURUS. 1969. In-12 Carré. Broché. Bon état. Couv. convenable. Dos satisfaisant. Intérieur frais. 180 pages. Anlayse et propesctive.‎

‎Ducos, Jean Charles‎

‎Apostolischer Hirt Welcher Aus der Heil. Schrift [...] den Kirchen-Versammlungen, und Lehr der Heil. Vättern, die Rechtglaubigen durch gemeine in Form eines Catechismi gestellte Unterrichtungen Die [...] Wahrheiten des Christenthums [... ] auf die leichteste Art lehret. Zum Gebrauch der Prediger, Missionarien, Hausvättern und beyderley Geschlechts Geistlichen [...].‎

‎Augsburg, Matthäus Rieger, 1755. 4°. Mit gest. Frontispiz. Titel in Rot u. Schwarz. 11 Bll., 560 S., 8 Bll., HLdr. d. Zt. m. handschriftl. Rückenschild.‎

‎Erste dt. Ausgabe. - Einband leicht berieben bzw. fleckig. Zeitgen. Besitzverm. u. späterer Stempel a. Titel. Tlw. min. gebräunt.‎

Bookseller reference : 31356

‎Ducreux, Gabriel Marin und Johann Evangelist [Übers.] Fischer‎

‎Die christlichen Jahrhunderte oder die Geschichte des Christenthumes in seinem Anfange und Fortgange. 3. Theil: Vom VIII bis auf das X.Jahrhundert.‎

‎Landshut, Maximilian Hagen, 1782. 526 S., mit Titel- und einzelnen Textvignetten, 8° OPappband, mit montierten goldgeprägten Rückentitel, Frakturschrift, umlaufender Farbschnitt‎

‎Einbanddeckel etwas fleckig begriffen, nur an unteren Ecken geringfügig bestoßen, Seiten hell und sauber, ohne Einträge, erste Seiten etwas wurmstichig, bis etwa Seiten 30 jedoch abnehmend, Buchblock fest, Schnitt sauber‎

Bookseller reference : 160092

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Antiquariat Bäßler
DE - Vohenstrauss
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‎DUDON, Père Paul.‎

‎Saint Ignace de Loyola.‎

‎Paris, Gabriel Beauchesne 1934, 225x140mm, frontispice, XX - 663pages, broché. Pliures sur entre le bord du dos et la couverture supérieure et nom du possesseur sur le haut de page de garde supérieure, intérieur propre.‎

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Bouquinerie du Varis
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‎Dudeck, Volker‎

‎Das Grosse Zittauer Fastentuch. (by schaffte hymel vnd erde got).‎

‎Bad Muskau., Verlag Gunter Oettel., 1997. 119 Seiten mit mit 90 Tafelabbildungen und beiliegender Tabelle: Die Bildfelder mit den zugehörigen mittelhochdeutschen Begleittexten. Guter Zustand. Quer-8°. OBroschur / Karton.‎

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‎Dudley Martin & Geoffrey Rowell eds‎

‎The Oil of Gladness: Anointing in the Christian Tradition‎

‎Liturgical Press 1993 Softcover 1st Printing BRAND NEW no remainder mark cover may show slight wrinkle or bend from storage bright tight new copy; 8vo; 221pp indexed. First Edition. Soft Cover. New. Liturgical Press paperback‎

Bookseller reference : 21555 ISBN : 0814622453 9780814622452

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