|
Schmitt Carl; Galli C. (cur.)
La guerra d'aggressione come crimine internazionale
br. Nel 1945 nella desolata Berlino postbellica, mentre i giuristi delle Forze alleate discutono sulle norme fondamentali dei processi contro i crimini di guerra, Schmitt redige un lungo parere giuridico sulla punibilità dei responsabili della guerra d'aggressione, affermando che non esistono precedenti per considerarla un crimine. E anche se le guerre di aggressione fossero state trattate come un crimine, gli industriali che avevano contribuito ad armare il Reich non avrebbero potuto essere incriminati, vista l'enorme pressione a cui erano sottoposti nel regime nazista.
|
|
Schmitt Carl; Galli C. (cur.)
Legalità e legittimità
br. Pubblicato nell'estate del 1932, nell'agonia della Repubblica di Weimar, il libro offre sia una rigorosa e originale interpretazione dello Stato moderno, sia una lettura della Costituzione tedesca, che nelle intenzioni del grande giurista avrebbe dovuto salvare la Germania dalla paralisi parlamentare e dall'assalto deUe forze estremistiche antisistema. Al di là della contingenza storica in cui fu scritta, e delle soluzioni prospettate da Carl Schmitt, questa drammatica testimonianza intellettuale e politica vale come riflessione classica quanto controversa sulla crisi della democrazia. Introduzione di Carlo Galli.
|
|
Schmitt Carl; Maschke G. (cur.); Gurisatti G. (cur.)
Stato, grande spazio, nomos
ril. Molto tempo prima che venisse coniato il semplicistico termine di "globalizzazione", Carl Schmitt aveva visto, con lucidità profetica, come "l'universalismo dell'egemonia anglo-americana" fosse destinato a cancellare ogni distinzione e pluralità spaziale in un "mondo unitario" totalmente amministrato dalla tecnica e dalle strategie economiche transnazionali, e soggetto a una sorta di 'polizia internazionale'. Un mondo spazialmente neutro, senza partizioni e senza contrasti - dunque senza politica. Per Schmitt non il migliore, ma il peggiore dei mondi possibili, sradicato dai suoi fondamenti tellurici. Fedele alla 'justissima tellus', Schmitt persegue invece l'idea che non possa esservi 'Ordnung' (ordinamento) mondiale senza 'Ortung' (localizzazione), cioè senza un'adeguata, differenziata suddivisione dello spazio terrestre. Una suddivisione che superi però l'angustia territoriale dei vecchi Stati nazionali chiusi, per approdare al 'principio dei grandi spazi': l'unico in grado di creare un nuovo 'jus gentium', al cui centro ideale dovrebbe tornare a porsi l'antica terra d'Europa, autentico 'katechon' di fronte all'Anticristo dell'uniformazione planetaria nel segno di un unico "signore del mondo". Certo è che la prospettiva di Schmitt, già delineata ottant'anni fa, appare oggi più attuale che mai, e il suo pensiero si conferma come essenziale per la lettura della nostra epoca.
|
|
Schnake Adriana
La voce del sintomo. Dal discorso medico al discorso organismico
br.
|
|
Schnake Adriana; Muraca E. (cur.)
I dialoghi del corpo. Un approccio olistico alla salute e alla malattia
brossura
|
|
Schnarch David
La passione del matrimonio. Sesso e intimità nelle relazioni d'amore
brossura Come tenere viva o alimentare la passione in una storia d'amore non effimera? Che cosa rende "intima" una relazione e perché sopraggiunge la noia? In base a quali caratteristiche scegliamo il nostro partner? Schnarch, sessuolo e psicologo clinico americano, propone questa soluzione: mostrarsi all'altro come realmente si è, senza paura di sentirsi rifiutati e, al tempo stesso, essere sufficientemente sicuri da non rinunciare alla propria identità per soddisfare i desideri del partner. In genere, questo non è un punto di partenza, è una meta da raggiungere, per la quale l'autore ci indica il percorso.
|
|
Schneider Massimo
La Presenza nella stanza di analisi. Note sulla relazione in psicologia e psicoanalisi nel tempo della complessità
br. Cercando di andare un po' più in là del battito d'ali delle farfalle e di uragani al seguito, questo libro esplora le conseguenze che per la Psicologia, la Psicoterapia e la Psicoanalisi derivano dal fare i conti con onestà e coerenza con la nuova epistemologia della complessità. Evitando facili scorciatoie - che hanno portato più di un autore ad asserire che la psicoanalisi è già "complessa", rischiando di soffocare così sul nascere un confronto che si preannuncia invece molto fertile - l'autore prova a tracciare le linee principali di un passaggio affascinante e innovativo, ma con un inevitabile "conto da pagare", nel senso del dover rimettere in gioco sicurezze e assunti che si consideravano ormai acquisiti e che conferiscono alla Psicoanalisi e ad ogni Psicoanalista una identità. Un cambio di paradigma infatti non è mai indolore e, così come per ogni altro campo del sapere, anche per le Scienze che si occupano dell'uomo passare da un'ottica positivistica, che ha sorretto il pensiero occidentale per cinque secoli, ad un nuovo modo di guardare a sé e al mondo porterà a nuove risposte alle tre domande fondamentali che qualsiasi "psi.-" deve affrontare: chi è il soggetto, perché soffre e cosa lo cura. Prefazione di Michele Minolli.
|
|
Scholem Gershom
La cabala
ill.
|
|
Scholem Gershom
Walter Benjamin. Storia di un'amicizia
ill., br. Sarebbe difficile trovare, in tutto il Novecento, un rapporto intellettuale così alto, complesso e a volte drammatico come quello fra Scholem e Benjamin. In questo libro Scholem è riuscito a raccontarlo come "storia di un'amicizia", una storia che permette di accedere agli aspetti più segreti di Benjamin, che fa assistere al delinearsi delle sue idee e delle sue opere - a volte rimaste allo stato di abbozzo - nelle parole di un testimone lucido, partecipe, ma al tempo stesso radicalmente diverso e capace anche di opporsi duramente all'amico.
|
|
Scholem Gershom; Busi G. (cur.)
Da Berlino a Gerusalemme
brossura In questo libro Scholem racconta la sua «infanzia berlinese», le precoci discussioni sul sionismo, le influenze e le divergenze con Martin Buber e Franz Rosenzweig, e poi le tappe di studio a Heidelberg, Jena, Berna, Monaco e Francoforte, la scoperta per caso dei testi della mistica ebraica, i suoi primi pionieristici studi che avrebbero «inventato» una nuova disciplina. Nella seconda edizione, riscritta in ebraico poco prima di morire, aggiunse una parte finale che non c'era nella versione in tedesco, raccontando i suoi primi anni in Palestina, il suo impatto con la nuova realtà e i rapporti col mondo politico e culturale della comunità ebraica di Gerusalemme. Un'affascinante autobiografia intellettuale che è anche una definizione in progress dell'identità ebraica.
|
|
Schopenhauer Arthur
Aforismi per una vita saggia
brossura Nel 1851 escono i "Parerga e paralipomena" e Arthur Schopenhauer, all'età di sessantatré anni, dopo essere scampato all'epidemia di colera che uccise il suo "grande nemico" Hegel, riceve finalmente il successo che merita. Questo piccolo grande libro è uno dei tanti tesori contenuti nell'opera che lo rese famoso. Un libro di saggezza, che smaschera i nostri vizi più comuni: il lusso, l'ostentazione, la mondanità, il conformismo, la moda, e ci invita a coltivare la nostra personalità, la nostra formazione interiore come il bene principale dell'esistenza. Grande osservatore delle umane manie e avvincente narratore delle comuni vanità, Schopenhauer ci regala una brillante collezione di consigli e massime per cercare in noi stessi la fonte più autentica della felicità.
|
|
Schopenhauer Arthur
Aforismi sulla saggezza nella vita
br. Ragionamenti e consigli sulla felicità rivolti a tutti, anche ai non iniziati alle problematiche filosofiche dell'Ottocento.
|
|
Schopenhauer Arthur
Colloqui
brossura
|
|
Schopenhauer Arthur
Come pensare da sé
brossura
|
|
Schopenhauer Arthur
Il mondo come volontà e rappresentazione
br. "Il mondo come volontà e rappresentazione resta ancora oggi la testimonianza appassionante e illuminante di una crisi intellettuale e morale che è ben lontana dall'essere risolta; e chi lo legge con occhio storico può ben riconoscervi uno dei documenti essenziali per comprendere l'origine e il significato di talune idee che sono ancora operanti nella filosofia contemporanea, pronte, comunque, a riemergere ogni volta che la storia sembra deludere o sconfiggere". (Dall'Introduzione di Cesare Vasoli)
|
|
Schopenhauer Arthur
Il mondo come volontà e rappresentazione. Ediz. integrale
ril. La comprensione metafisica del mondo è possibile, secondo Schopenhauer, non attraverso l'esperienza sensibile, giacché il fenomeno è pura apparenza o "rappresentazione", ma attraverso la "volontà", che consente di conoscere il noumeno. Una sorta di dualismo tra la dimensione di apparenza delle cose e la sostanza delle stesse: al fondo delle teorie di Schopenhauer risiede una vena di pessimismo, poiché l'uomo incessantemente tende alla conoscenza infinita, e subisce incessantemente la frustrazione di questo desiderio. La vita è solo una faticosa battaglia per l'esistenza, costellata di dolore e noia. L'arte e in particolare la musica - è il solo antidoto che consenta all'uomo di contemplare l'universale, seppure in maniera effimera. Introduzione di Marcella D'Abbiero.
|
|
Schopenhauer Arthur
L'arte di ignorare il giudizio degli altri
br. "A causa della debolezza della natura umana si attribuisce, in genere, soverchia importanza a ciò che siamo nell'opinione altrui": profondo osservatore delle contraddizioni dell'animo umano, Arthur Schopenhauer analizza in queste pagine i tanti modi in cui i giudizi della società condizionano i nostri comportamenti. Con l'acutezza che lo contraddistingue, Schopenhauer sottolinea l'assurdità di molti dei pareri che spesso ci portano a modificare la nostra condotta e mostra come imparare a vivere guardando prima di tutto al nostro benessere, per condurre un'esistenza appagante e ritrovare così la serenità interiore.
|
|
Schopenhauer Arthur
L'arte di trattare le donne: Discorso sulle donne-Metafisica dell'amore sessuale
br. In questi due brevi scritti, qui integralmente riproposti, l'autore riflette sulla figura femminile, che egli ritiene indubitabilmente inferiore all'uomo. Innanzi all'incombente pericolo dell'emancipazione delle donne, il filosofo sbandiera le sue irrispettose opinioni, mettendo a nudo, con sfacciata ironia, i pregi e soprattutto i difetti - taluni reali, talaltri esagerati - dell'universo femminile, per avvisare i maschi di tutti i pericoli e le insidie che sempre si celano nel rapporto con le donne. Un libro da leggere con il sorriso sulle labbra e tanta autoironia, ricordando che il riconoscere le proprie imperfezioni non può che spingere a migliorarsi.
|
|
Schopenhauer Arthur
La libertà del volere umano
br. Nel 1838, quando presentò questo scritto al concorso della Reale Società norvegese delle Scienze di Trondheim per un saggio sul problema della libertà del volere, Schopenhauer viveva da cinque anni chiuso nella sua esistenza di "filosofo solitario" in rotta con i maestri, le scuole e le ideologie dominanti. Fin dal 1820 si era manifestato un aspro conflitto con Hegel, le cui teorie attraevano sempre più il pubblico colto tedesco. Schopenhauer svolgeva una deliberata critica dello storicismo idealista, il suo dichiarato ateismo suscitava il sospetto delle autorità accademiche. Il ritiro a Francoforte nel 1831 lo spinse a svolgere con netta intrasigenza pessimistica il tema dell'assoluta volontà che persiste oltre il fluire dei fenomeni.
|
|
Schopenhauer Arthur
Morale e religione
br. Il presente volume comprende i pensieri di morale e di filosofia religiosa contenuti nei cap. 7-14 del volume secondo dei Parerga, und Paralipomena e nei cap. 714 dei Nene Paralipomena. I Parerga und Paralipomena sono l'opera più importante dello Schopenhauer dopo il suo "Mondo come volontà e rappresentazione"; editi per la prima volta nel novembre 1851, contengono nel primo volume alcune operette per sé stanti, tra cui la più notevole è costituita dai noti "Aforismi di sapienza pratica"; nel secondo, una raccolta di ri?essioni e di pensieri isolati, destinati originariamente ad essere inseriti nell'opera capitale ed ordinati in trentun capitoli. Nei Nene Paralipomena il Grisebach, ha raccolto i frammenti postumi editi a più riprese dal Frauensteldt ed estratti dai mss. di Berlino; essi sono ordinati, ad un di presso, sotto gli stessi titoli dei Paralipomena.
|
|
Schopenhauer Arthur
O si pensa o si crede. Scritti sulla religione
brossura Di solito sono gli dei che fulminano gli uomini. In questo libro, invece, abbiamo un filosofo che fulmina gli dei, al plurale come al singolare. E non è detto che le sue saette siano meno micidiali di quelle celesti. E se Nietzsche, con l'enfasi abituale, proclama la morte di Dio, Schopenhauer, ora con il suo sarcasmo ora con la sua logica implacabile, quel dio lo uccide davvero, togliendo qualsiasi validità teoretica al teismo. Questi scritti, alcuni dei quali ancora inediti per il lettore italiano, sono il migliore antidoto contro il rigurgito pauroso di fideismo e di superstizione, ma servono anche per smoccolare e intonacare la filosofia, sulla quale i ciarlatani hanno sparso una coltre di fumo che non le appartiene.
|
|
Schopenhauer Arthur
Occultismo e filosofia. Magnetismo, spiritismo e magia nella visione di un grande filosofo
br. Schopenhauer non si colloca tra i cultori di scienze occulte, ma si afferma certamente come antesignano della moderna metapsichica, "perché sia confermato ancora una volta ed in maniera gloriosa il bel proverbio biblico: "Magna est vis veritatis et praevalebit".
|
|
Schopenhauer Arthur
Sul mestiere dello scrittore e sullo stile
br.
|
|
Schopenhauer Arthur
Sulla quadruplice radice del principio di ragione sufficiente
brossura
|
|
Schopenhauer Arthur; Brianese G. (cur.)
Supplementi a «Il mondo come volontà e rappresentazione». Vol. 2
br. Arthur Schopenhauer conclude la stesura del suo capolavoro filosofico nel 1818 e il libro viene pubblicato nel dicembre di quello stesso anno (anche se la data indicata nel frontespizio è quella del 1819). "Il mondo come volontà e rappresentazione", tuttavia, è davvero l'opera di tutta una vita, e Schopenhauer non smetterà mai di ripensarlo, aggiungendo nel tempo pagine importanti, senza per questo modificarne l'impianto originale: la seconda (1844) e la terza (1859) edizione del "Mondo" vengono infatti arricchite da un secondo volume, nel quale Schopenhauer raccoglie un cospicuo numero di Supplementi che riprendono e approfondiscono, passo dopo passo, i grandi temi dell'opera principale. Sono pagine ancora oggi sorprendenti per incisività, vivacità e, soprattutto, per la ricchezza di prospettive che aprono a partire dai risultati raggiunti dal giovane Schopenhauer nell'opera principale. I Supplementi non sono dunque un puro e semplice approfondimento del "Mondo come volontà e rappresentazione", ma quasi una nuova opera a sé stante che dà voce alla maturità di Schopenhauer, senza mai abbandonare la freschezza della giovinezza.
|
|
Schopenhauer Arthur; Colli G. (cur.)
Parerga e paralipomena
brossura Il libro parallelo al "Mondo come volontà e rappresentazione", dove Schopenhauer parla delle questioni più alte e delle più piccole con una stupefacente capacità di convincere.
|
|
Schopenhauer Arthur; Coscia S. (cur.)
Diario di viaggio
brossura
|
|
Schopenhauer Arthur; Felis A. (cur.)
Sulla lingua e sulle parole. Testo tedesco a fronte
ill., br. "Nel pensiero di Arthur Schopenhauer un posto particolare viene occupato dalla riflessione attorno al linguaggio, quale veicolo della comunicazione umana e soprattutto quale abito del pensiero; ma è anche una riflessione sulle lingue stesse, intese come idiomi. Risulta abbastanza facilmente comprensibile come, all'interno di un modello di filosofìa quale quella del Nostro, tale tema assuma un carattere del tutto particolare. Nei Parerga, di cui qui presentiamo un capitolo (i paragrafi dal 298 al 303a) riuniti sotto il titolo Uber Sprache und Worte, si assiste a una ampissima analisi non tanto riferita al "Che cos'è" della lingua e dei suoi oggetti (e, sottinteso, del suo soggetto, il parlante), ma volta a - per così dire - circoscrivere, attraverso il riverberare di mille sfumature concettuali, il "Come" il linguaggio si struttura e si dispone, nell'azione stessa del pensiero." (Andrea Felis)
|
|
Schopenhauer Arthur; Giametta S. (cur.)
Il mondo come volontà e rappresentazione. Testo tedesco a fronte
ril. Il senso rivoluzionario della tematica dell'opera sta nella sua concezione della volontà metafisica, considerata come il vortice inarrestabile che governa il tutto, e da cui la volontà umana può liberarsi solo autosopprimendosi, per raggiungere così la beatitudine. Quest'opera ha avuto una fortuna davvero rimarchevole, non soltanto in ambito strettamente filosofico (Nietzsche, Bergson), ma anche nella letteratura e nell'arte (Wagner, Tolstoj, Mann), in psicoanalisi (Freud), in antropologia (Gehlen) e nell'indagine critica della società (Horkheimer).
|
|
Schopenhauer Arthur; Giametta S. (cur.)
Sulla volontà nella natura
br. «Dopo diciannove anni ho avuto la gioia di poter porre mano per la seconda volta, per rivederla, a questa piccola opera; e la gioia è stata tanto più grande in quanto quest'ultima è di particolare importanza per la mia filosofia. Giacché, partendo dalla pura empiria, dalle osservazioni di naturalisti spregiudicati, intenti a seguire il filo della loro scienza specifica, qui giungo direttamente al vero e proprio nocciolo della mia metafisica, mostro i suoi punti di contatto con le scienze naturali e fornisco così, in certa misura, la prova del nove del mio dogma fondamentale, che in tal modo riceve la sua fondazione più pregnante e più specifica, e inoltre si presta all'intelligenza nella maniera più chiara, comprensibile e precisa che in qualsiasi altro luogo».
|
|
Schopenhauer Arthur; Giani G. C. (cur.)
L'arte di capire le donne. Ediz. integrale
br. Una teoria dell'inferiorità della donna per natura, un distillato filosofico di odio per le donne: quello che avete tra le mani, meglio dirlo subito, non è un testo politicamente corretto, per usare una definizione attuale. La misoginia di Schopenhauer ebbe di sicuro la sua radice nel difficile rapporto con la madre; tuttavia è evidente come essa si innesti nell'assoluto del suo pensiero. Saggio sulle donne e Metafisica dell'amore sessuale , qui integralmente proposti, poggiano sulla convinzione che l'amore che attira e congiunge l'uomo e la donna, una volta depurato del suo aspetto romantico di poetica sublimazione, altro non sia che "Wahn", illusione, dietro alla quale si maschera niente di più che l'istinto primordiale alla procreazione, inteso a garantire la conservazione della specie. Ogni innamoramento, infatti, per quanto in sembianza eterea, ha le sue radici soltanto nell'istinto sessuale, anzi non è che un istinto sessuale più precisamente determinato, più specializzato, addirittura più individualizzato in senso stretto. Introduzione e traduzione di Gian Carlo Giani.
|
|
Schopenhauer Arthur; Gurisatti G. (cur.)
Il primato della volontà
br. Che cos'è la volontà? Da dove scaturisce la forza con cui essa salda in noi mente e corpo determinando il nostro agire? Su questo eterno problema della filosofia si è sempre tornati, e sempre, fatalmente, si tornerà. Con un punto di riferimento ineludibile: Schopenhauer, il quale ha fatto della volontà la chiave di volta del proprio edificio speculativo, imperniando intorno a essa i motivi della sua filosofia. Negli anni tra il 1826 e il 1840 il filosofo elabora, cataloga e raccoglie centosei "Argomenti a favore del primato della volontà sull'intelletto". L'intento è quello di suffragare la sua tesi capitale: "la volontà è la cosa in sé, il solo elemento metafisico, mentre l'intelletto è mera apparenza, la sua esistenza è secondaria e derivata".
|
|
Schopenhauer Arthur; Montinari M. (cur.)
La vista e i colori-Carteggio con Goethe
br. Schopenhauer nel 1819 ha raccontato, in un Curriculum vitae inviato alla facoltà di filosofia dell'Università di Berlino, la genesi dei suoi studi sulla vista e i colori, che si intreccia strettamente con la storia del suo rapporto con Goethe. (...) «dopo aver letto qua e là il mio lavoro (Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente) » racconta Schopenhauer «si rivolse a me di sua iniziativa, e mi chiese se volevo studiare la sua teoria dei colori, promettendo di assistermi con tutte le spiegazioni e gli strumenti necessari». Goethe e Schopenhauer si incontrarono, così, diverse volte per tutto l'inverno 1813-14, finché, trasferitosi a Dresda nel maggio 1814 e proseguite per conto proprio le ricerche, Schopenhauer portò a termine il suo lavoro, La vista e i colori, e, nel luglio 1815, lo inviò a Goethe. Il carteggio con Goethe, pubblicato nel presente volume, fornisce al lettore la storia completa degli inutili tentativi fatti da Schopenhauer per indurre Goethe a tenere a battesimo la sua «creatura ». I motivi di dissenso sulla questione particolare dei colori avevano, forse, radici più profonde di quelle che potevano apparire al giovane Schopenhauer, e Goethe, che altrimenti aveva divinato la genialità e anche la sorte del suo «infedele» discepolo, non poté sottovalutarli. (...) Le aspettative che Schopenhauer aveva nutrito sugli effetti rivoluzionari della sua opera (pubblicata nel 1816), che avrebbe dovuto liquidare definitivamente il secolare «errore di Newton», furono deluse: fu questa la prima, e forse la minore, di una lunga serie di delusioni, durata per circa quarant'anni, che coinvolse tutta la produzione filosofica schopenhaueriana. (Dallo scritto di Mazzino Montinari)
|
|
Schopenhauer Arthur; Nicolaci F. (cur.)
Sulla musica. Testo tedesco a fronte
br. "La musica è quell'intima gioia con cui noi sentiamo il più profondo intimo della nostra essenza portato all'espressione." (Schopenhauer)
|
|
Schopenhauer Arthur; Papini G. (cur.)
La filosofia delle università
brossura La collana "Cultura dell'anima" fu ideata da Giovanni Papini e pubblicata da Rocco Carabba dal 1909 al 1938, per un totale di 163 titoli. Dal 2008 la casa editrice Carabba ha deciso di ripubblicare, in ristampa anastatica, nella sua interezza la collana "Cultura dell'anima" in un arco di tempo di cinque anni, con l'uscita di circa trenta volumi annuali. Traduzione dal tedesco con introduzione di Giovanni Papini e un'appendice di G.Vailati. «È la traduzione del famoso libello che fa parte dei Parerga e ch'è diretto in genere contro gli stipendiati professori di filosofia e in particolar modo contro gli hegeliani. Segue uno studio di G.Vailati sopra un argomento affine». (G. Papini)
|
|
Schopenhauer Arthur; Verrecchia A. (cur.)
Metafisica dell'amore sessuale. L'amore inganno della natura
brossura
|
|
Schopenhauer Arthur; Vigorelli A. (cur.)
La quadruplice radice del principio di ragione sufficiente
br. Quello che viene proposto in questa nuova traduzione de "La quadruplice radice del principio di ragione sufficiente" è il testo originale della "Dissertazione dottorale" di Arthur Schopenhauer (Rudolstadt, 1813). L'autore de "Il mondo come volontà e rappresentazione" ne raccomanda la lettura come indispensabile «introduzione e propedeutica» al suo sistema. Rispetto alla più nota versione della seconda edizione (1847) - dove i frequenti tagli, correzioni e aggiunte e le numerose digressioni rendono quasi irriconoscibile l'agile fisionomia del saggio primitivo - il testo qui presentato si raccomanda sia per la compiuta e pregevole forma letteraria, sia per la caratteristica intonazione «kantiana», che favorisce una lettura genetica più criticamente avvertita della filosofia di Schopenhauer.
|
|
Schopenhauer Arthur; Volpi F. (cur.)
L'arte di conoscere se stessi
br. Ad amici e seguaci Schopenhauer non aveva nascosto l'esistenza di un vademecum gelosamente custodito che era solito chiamare "Eis heauton". Dopo la sua morte molti tentarono di ritrovare quelle preziose carte. L'esecutore testamentario, Wilhelm von Gwinner, dichiarò di averle distrutte per volontà dello stesso Schopenhauer. In realtà, prima di ricorrere al fuoco, le aveva utilizzate per scrivere una biografia del filosofo nella quale gli specialisti non tardarono a riconoscere passi, letteralmente citati, tratti da quelle pagine inedite, tanto che fu possibile ricostruire per congettura il testo originale. Questo libro segreto consisteva probabilmente in una trentina di fogli fitti di annotazioni autobiografiche, ricordi, riflessioni, massime, citazioni.
|
|
Schopenhauer Arthur; Volpi F. (cur.)
L'arte di essere felici esposta in 50 massime
br. Nello sterminato fascio di carte che compongono gli scritti postumi di Schopenhauer si cela un abbozzo di eudemonologia, ossia l'arte di essere felici. Schopenhauer concepì infatti il disegno di radunare in un manualetto, articolandoli in 50 massime, una serie di pensieri che era venuto formulando nel corso del tempo e che insegnano come vivere il più felicemente possibile in un mondo in cui "la felicità e i piaceri sono soltanto chimere che un'illusione ci mostra in lontananza, mentre la sofferenza e il dolore sono reali e si annunciano immediatamente da sé, senza bisogno dell'illusione e dell'attesa". Il filosofo giunge alla conclusione che la felicità di cui si discorre non è che un eufemismo, vivere "il meno infelici possibile".
|
|
Schopenhauer Arthur; Volpi F. (cur.)
L'arte di farsi rispettare esposta in 14 massime
br. In questo piccolo trattato, celato tra le sue carte, Schopenhauer spiega con la consueta verve che cos'è l'onore nelle sue diverse specie - onore privato, professionale, commerciale, pubblico, nazionale, sessuale, ecc. - e ci fornisce, in quattordici massime, i suggerimenti per conservarlo il più a lungo possibile malgrado le traversie di cui è costellata la nostra esistenza. E non rinuncia ad alcune impertinenti osservazioni sulle differenze che, a suo dire, sussistono in questa materia fra l'uomo e la donna.
|
|
Schopenhauer Arthur; Volpi F. (cur.)
L'arte di insultare
br. Il libro non è una trattazione astratta dell'insulto in tutte le sue forme e varianti, ma una silloge di ingiurie concretamente proferite e scagliate con categorica impertinenza contro tutto e tutti: la società, il popolo, le istituzioni, le donne, l'amore, il sesso, il matrimonio, i colleghi, il genere umano, la storia, la vita. Un'arte di insultare che ci viene insegnata come nelle antiche scuole si insegnava l'etica: non nel modo "docens" ma nel modo "udens", non con la teoria ma con l'esempio e la pratica.
|
|
Schopenhauer Arthur; Volpi F. (cur.)
L'arte di invecchiare ovvero Senilia
br. Tra le carte di Schopenhauer si trova un fascio di fogli fittamente annotati, sul primo dei quali si legge: "Questo libro si intitola «Senilia». Iniziato a Francoforte sul Meno nell'aprile del 1852". Fino alla morte Schopenhauer continuò a registrarvi, giorno dopo giorno, ciò che più gli premeva: citazioni, ricordi, riflessioni, appunti di lavoro, massime e norme di comportamento. E in tali fogli è possibile cogliere quella sapienza quotidiana che rende sopportabile e perfino piacevole la vecchiaia, compensando l'insopprimibile sensazione che "il Nilo stia ormai arrivando al Cairo."
|
|
Schopenhauer Arthur; Volpi F. (cur.)
L'arte di trattare le donne
ill., br. Fin dai tempi antichi, come insegna il caso di Socrate e Santippe, il rapporto tra il filosofo e le donne è stato conflittuale. Talché, se ripercorriamo la lunga storia di questo conflitto, ne ricaviamo l'impressione che la filosofia sia una faccenda prettamente maschile. La necessità di estirpare siffatto pregiudizio si impone con le grandi figure dell'Illuminismo e del Romanticismo, quando prende avvio quella che sarà l'emancipazione della donna. Scottato dall'esperienza patita in casa con la madre, Schopenhauer avverte con lungimirante intuito l'incombente pericolo, e oppone resitstenza. Leva quindi la sua voce impertinente per mettere in guardia il sesso maschile dalle suadenti insidie e dai pericoli che riserva il rapporto con le donne.
|
|
Schubart Walter; Baffo G. (cur.)
Dostoevskij e Nietzsche
br. Non si può avere una comprensione completa del dibattito culturale e spirituale nella Germania e nell'Europa degli anni Trenta del secolo scorso, se non si ha presente questo testo di Walter Schubart. Ad esso, e al precedente L'Europa e l'anima dell'Oriente, farà riferimento l'opposizione tedesca al nazismo, tanto che gli scritti di Schubart circoleranno in copie clandestine fra gli ufficiali che cominciavano a congiurare contro Hitler. E a questo saggio fa esplicito riferimento anche Ernst Jiinger in La pace e in Oltre la linea, testo cardine della riflessione novecentesca sul nichilismo. Walter Schubart, giurista ed autodidatta filosofo "russofilo", fugge nel 1933, assieme alla moglie ebrea lettone, dalla Germania nazista per riparare a Riga, dove sarà in seguito "sommerso" dalla marea totalitaria dello stalinismo, trovando la morte in un gulag sovietico nel 1942. Pubblicato nel 1939 Dostoevskij e Nietzsche contiene una lungimirante riflessione sulle forze spirituali, politiche e culturali che si contendono l'Europa. Nietzsche costituisce per Schubart il compimento dell'anima tecnica e "prometeica" dell'uomo europeo, una figura tragicamente lacerata dalla tensione fra lo "scetticismo occidentale" e la "spinta orientale alla fede", laddove Dostoevskij rappresenta il profeta di un eone giovanneo dello spirito in cui si affermerà - di contro all'individualismo liberai-occidentale - l'ideale comunitario della "divinumanità". Finora inedito nella nostra lingua, il testo è accompagnato da una significativa scelta di scritti schubartiani sul pensiero russo e corredato da un saggio introduttivo di Giancarlo Baffo, primo lavoro d'una certa ampiezza ad essere dedicato in Italia a questo grande sconosciuto del XX secolo. Premessa di Giampiero Moretti.
|
|
Schulman Martin
Astrologia karmica. Vol. 1: Nodi lunari e reincarnazione. I pianeti retrogradi
brossura
|
|
Schulman Martin
Astrologia karmica. Vol. 2: La parte della fortuna. Il karma del presente
brossura Reincarnazione e Karma sono due principi oggi generalmente noti e largamente accettati tra tutti coloro che si interessano, sia pure superficialmente, di esoterismo, dottrine orientali e scienze dello spirito. L'Astrologia Karmica è lo strumento più valido di cui il karma si serva per programmare determinati influssi astrali sull'individuo al momento della nascita. L'Autore ha quindi sviluppato una nuova astrologia, che scende nei dettagli di ciascun oroscopo e permette di conoscere in maniera esatta il livello evolutivo della persona in esame e i veri scopi karmici della sua incarnazione. È un'astrologia più affascinante, più viva e meno deterministica, nella quale il relativo libero arbitrio concesso all'uomo acquista maggior valore e significato. Di tutte le parti Arabe, la Parte della Fortuna è l'unica usata dagli astrologi, ma nessuno di essi è riuscito finora a spiegare i principi che governano la sua corretta realizzazione. L'autore tratta della collocazione della Parte della Fortuna nei 12 segni e case, con carte esemplificative e temi di nascita particolarmente rilevanti. Da una parte all'altra, le leggi del Karma sono messe in rapporto con i punti più importanti e misteriosi dell'oroscopo. Il Karma del Presente descrive l'identità dell'Astrologia con la realtà quale essa è, basandosi sulla comprensione del fatto che passato e futuro esistono solo in quanto una persona vi pensa, mentre il presente esiste indipendentemente dal pensiero.
|
|
Schulz Dieter
Percorsi speciali. Vita insieme ai bambini con disabilità
br. La disabilità di un bambino costituisce sempre un fatto determinante nella vita dei suoi genitori. Coloro che si occupano di bambini disabili si trovano costantemente di fronte alla propria incapacità e ai loro limiti mentali e fisici. Come possiamo sostenere nostro figlio? Dove troviamo la forza per gestire la situazione? Da chi possiamo ricevere un aiuto? Qual è il significato della disabilità? Porsi chiaramente delle domande è il primo, indispensabile passo per trasformare il semplice agire per necessità e urgenza in fiducia nel proprio sentire e rafforzarsi nel giudizio su ciò che è giusto per il bambino e per se stessi. Grazie alla sua esperienza in pedagogia curativa, Dieter Schulz offre consigli su come vivere una vita piena insieme nella famiglia. Si tratta di un libro che, senza minimizzare le difficoltà da affrontare, può dare coraggio e forza per accettare e imparare a capire il proprio destino legato a quello particolare del proprio bambino.
|
|
Schulz Roland
Cosa succede quando moriamo. La nostra fine e quello che dovremmo sapere al riguardo
brossura Cosa succede al corpo quando moriamo? Che cosa proviamo? Cosa accade quando il battito cardiaco si ferma? E cosa accade al corpo prima della sepoltura? La morte e il lutto sono inevitabili per ognuno di noi. Eppure non sono argomenti di cui parliamo volentieri e a malapena ne sappiamo qualcosa. Roland Schulz trova le parole giuste per descrivere l'indescrivibile e dà risposte a domande molto profonde. Svelando le paure e i pensieri più nascosti di ognuno di noi, Cosa succede quando moriamo mostra in dettaglio tutte le reazioni fisiche che il corpo subisce, ma descrive anche le reazioni emotive e le sensazioni psicologiche che toccano da vicino il morente e le persone che lo circondano. Accompagnando il lettore con delicatezza, Schulz racconta ciò che sperimentiamo durante i nostri ultimi giorni e le ultime ore. Segue il percorso del corpo nell'ultimo viaggio ed esamina cosa significa vivere la morte e il lutto per coloro che rimangono, aiutando a superare la tristezza e continuare a vivere.
|
|
Schuon Frithjof
Immagini dello spirito. Shintô, buddhismo, yoga
br. In questo testo l'autore parla di queste tre vie spirituali: su di esse molto è stato scritto negli ultimi anni, ma non sempre disegnandone nitidamente i contorni; l'autore ne penetra i significati e ne spiega l'approccio con la realtà trascendente, riportandole alla loro intenzione originaria e mostrando i loro punti d'incontro con le altre tradizioni, precisando anche le ragioni che hanno causato gli errori interpretativi, da parte di molti, concernenti sia la loro essenza, sia la possibilità di seguire il cammino da esse tracciato.
|
|
Schuon Frithjof
L'esoterismo come principio e come via
brossura
|
|
|