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‎Pedone S. (cur.); Tedeschini M. (cur.)‎

‎Sensibilia. Vol. 9: Genius loci‎

‎ill., br. «Nullus enim locus sine genio»: così Servio Mario Onorato osservava commentando il V libro dell'Eneide. Frase emblematica e fondativo del mito del genius loci, la cui vitalità è testimoniata dal fatto che ancora nel mondo moderno e fino a oggi i suoi significati non hanno smesso di essere recuperati e sviluppati sotto profili molteplici e inattesi. Di questo i contributi raccolti nel presente volume costituiscono una prova e al contempo un tentativo di indagarne radicalmente i fondamenti antropologici e culturali. Saggi di: Giulia Andioni, Karim Ben Hamida, Stefano Bevacqua, Gerardo De Simone, Michele Di Monte, Silvia Ferretti, Riccardo Finocchi, Elio Franzini, Federica Frattaroli, Tonino Griffero, Marco Innamorati, Micaela Latini, Lorenzo Marinucci, Massimiliano Napoli, Lorenzo Perilli, Giulio Piatti, Tiziana Proietti, Vittorio Ricci, Mateusz Salwa, Richard Shusterman, Gabriele Simongini, Marco Tedeschini, Franco Zagari.‎

‎Bartalesi Lorenzo‎

‎Antropologia dell'estetico‎

‎ill., br. Importanti ritrovamenti archeologici e indagini etnografiche mettono in evidenza come le condotte estetiche costituiscano un elemento essenziale dei processi attraverso i quali la nostra specie ha costruito e incessantemente costruisce il proprio mondo e la propria identità. Considerazioni come questa ci spingono ad abbandonare la tradizionale concezione dell'estetico come elemento marginale nello studio delle culture umane, riportandolo nel cuore dell'esistenza concreta degli individui e delle società. Questo libro inaugura una riflessione antropologica fondamentale sulla complessità e diversità dei fenomeni estetici da un punto di vista cognitivo e comportamentale, sociale e individuale, storico ed evolutivo. Nella sua ambizione interdisciplinare, l'autore ha l'obiettivo di parlare non solo agli specialisti dell'estetica filosofica ma anche agli studiosi di scienze umane che nelle loro ricerche entrano quotidianamente in contatto con i fenomeni e le categorie dell'estetico.‎

‎Balsamo Beatrice‎

‎Elogio della dolcezza. Misura e velo del gusto e del legame‎

‎br. Questo saggio è molto importante oggi, epoca di precarietà e incertezze, dove determinante è la confusione, anche nelle relazioni: predominano rapporti immaturi, violenti, disorganizzati. Il testo analizza le radici umane della dolcezza s-temperante, del "sentirsi amati e sicuri" come stimoli a un maggiore discernimento vitale. Ma, la dolcezza è anche quell'argine che consente di saper distinguere e differenziare nel gusto, ponendo una misura, un limite, di contro a una "fusion" indifferenziata che sregola la capacità gustativa e conviviale. Tali riflessioni sono condotte attraverso l'approccio della psicanalisi, del pensiero filosofico e sociologico. La dolcezza, infatti, dà forma e ha a che fare con la bellezza e con una estetica condivisa. Prefazione di Elio Franzini e appendice di Massimo Montanari.‎

‎Rocchi Marco‎

‎Luce dal tenebroso chaos. L'alchimia tra Santinelli e Newton‎

‎br. L'obiettivo di questo lavoro è duplice: da una parte viene indagato il rapporto tra Newton e l'alchimia, cercando di verificare quale rilevanza ebbe l'adesione alI'"Ars Transmutatoria" nella vita e soprattutto nel pensiero del filosofo inglese. Poi, in maniera più specifica, si è cercato di indagare in dettaglio quale influenza possano avere avuto sul pensiero newtoniano gli scritti dell'alchimista pesarese Francesco Maria Santinelli, e in particolare la sua principale opera alchemica, l'ode "Lux obnubilata suapte natura refulgens".‎

‎Berriedale Keith Arthur; Rinaldi S. (cur.)‎

‎La karma mimamsa‎

‎brossura La mimamsa (indagine) o purvamimamsa, da non confondere con la uttaramimamsa o vedanta, è incentrata sulla corretta e rigorosa interpretazione ed esecuzione del rito sacrificale inteso come epifania del brahman (assoluto) stesso. Quale scienza del rito la purva presuppone l'autorità inconfutabile dei veda che non sono considerati testi "rivelati" bensì eterni. I versi vedici sono una proiezione dell'essere (sat), attraverso il suono (sabda), il significante, che ha in se stesso una potenza miracolosa al di là dei suoi molteplici significati. Allora diventa fondamentale l'esatta riproduzione delle formule magiche, dei mantra, degli inni. L'autore enuclea tutte le possibili implicazioni teoretiche di questo sistema filosofico e ne riconosce pure l'influsso sulla legislazione civile indiana.‎

‎Longhin Luigi; Zani Maurizio‎

‎La violenza: le sue componenti affettive e distruttive‎

‎brossura Questo lavoro è stato sollecitato dalla domanda fondamentale: tutte queste forme di violenza sempre in aumento possono essere conosciute in modo più approfondito dal punto di vista psicoanalitico-psicoterapeutico? La mente emotiva può essere condizionata fin dalle prime fasi dell'esistenza nella relazione con le figure materna e paterna? Quali sono le relazioni emotive-affettive che possono condizionare la mente emotiva nel compiere forme di violenza quali: il suicidio, il sadomasochismo, il sadismo, ossia il piacere di fare del male agli altri? Qual è la struttura mentale del serial killer e del narcisista? La violenza si manifesta come forma di distruttività e di danno non solo verso le altre persone, ma anche verso se stessi? Sorgono costanti interrogativi relativi alle nuove forme di violenza, come per esempio: chi potrebbe essere un potenziale terrorista? Come possono essere capiti e curati i ragazzi kamikaze? Cosa dire delle forme di violenza nuove, diverse e allarmanti?‎

‎Chiurazzi G. (cur.); Pezzano G. (cur.)‎

‎Attualità del possibile‎

‎br. "Attualità del possibile" ha programmaticamente un doppio significato. Per un verso infatti vorrebbe rivendicare l'attualità di un concetto che difficilmente potrà mai essere cancellato dalla riflessione filosofica, soprattutto se essa pretende di essere, come deve essere, pensiero critico. Non c'è infatti pensiero veramente critico senza la possibilità, che consente di gettare un diverso sguardo sulla realtà. Per un altro verso, il titolo del libro vuole alludere a quella condizione della stessa realtà che la rende dinamica. "Atto di ciò che è in potenza": questo era per Aristotele il movimento. L'idea di fondo che ispira il libro è quindi che il possibile costituisce, al di là della semplice attualità, un'ineludibile istanza critica e di trasformazione.‎

‎Filosofia. Paura (2016)‎

‎ill. Rivista annuale fondata nel 1950 da Augusto Guzzo.‎

‎Tadini S. F. (cur.)‎

‎Rosminianesimo filosofico 2017‎

‎br. "Rosminianesimo filosofico" costituisce un autentico osservatorio di natura storico-teoretica, grazie al quale vengono mappate tutte le interpretazioni che nel corso del tempo sono state date del pensiero rosminiano. "Rosminianesimo filosofico", inoltre, pone in dialogo teoretico Rosmini con i più diversi pensatori di ogni tempo, ubbidendo a criteri ermeneutici di analisi critica, miranti a verificare, di volta in volta, il valore imprescindibile degli asserti di ciascun filosofo nel contesto specifico del loro porsi. In tal senso il background di ciascun pensatore e l'area tematica di appartenenza divengono, nel loro insieme, un luogo privilegiato di osservazione. I contributi presenti nel volume sono suddivisi in tre sezioni, dedicate rispettivamente alla storia del rosminianesimo filosofico, al confronto del pensiero rosminiano con i pensatori d'ogni tempo, e alle recensioni inerenti i volumi di area rosminiana, i quali, nel corso del tempo, hanno contribuito a generare filoni teoretici diversificati alla luce di un comune riferimento alla teoresi rosminiana.‎

‎Petris E. (cur.)‎

‎La filosofia fuori di sé‎

‎br. In questo volume - che consiste negli atti del primo convegno promosso dal Liceo "G. Marinelli" di Udine intitolato "La filosofia fuori di sé" - sono presenti diversi contributi di studiosi chiamati a indagare indizi di filosofia all'interno della scrittura letteraria. Dunque, un in sé fuori di sé -, "in sé" perché la ricerca è indirizzata a cogliere il ragionamento filosofico, "fuori di sé" perché il terreno di caccia non è più/ancora la storia della filosofia. Ognuno dei saggi, dunque, costituisce una tessera di un potenziale mosaico che poi - in fin dei conti - sta alla volontà del lettore ricostruire in un gioco di espropriazione e successiva riappropriazione dei contenuti filosofici. Così letti, autori come Bernhard, Pasolini, Freud, Wordsworth, che non volevano essere filosofi, diventano tali. Parallelamente, temi tipicamente filosofici come il pensiero e la verità diventano narrazione. Saggi di: Sergio Givone, Carola Barbero, Micaela Latini, Alessandra Ksenija Jelen, Giovanni Nimis, Enrico Petris.‎

‎Ciancio C. (cur.); Pagano M. (cur.); Gamba E. (cur.)‎

‎Filosofia ed escatologia‎

‎br. La domanda sulle cose ultime ha il suo luogo d'origine nell'esperienza religiosa; essa però riveste un'importanza fondamentale anche per la filosofia, perché rappresenta un modo radicale di interrogarsi sul senso ultimo del mondo e dell'esperienza. La riflessione sull'escatologia è presente in modo eminente nella religione biblica, sia ebraica sia cristiana, con una forte connotazione storica. Un contributo significativo si trova anche in diverse religioni e filosofie del mondo classico, dove però l'interesse per la storia è molto meno rilevante. Il confronto con il tema escatologico attraversa tutta la filosofia occidentale successiva all'età antica. Nella patristica e nella scolastica è stato sviluppato da autori che s'ispiravano alla visione cristiana. Nell'epoca moderna e contemporanea questa linea è proseguita, mentre altre correnti hanno ripreso il tema in forma secolarizzata e altre ancora hanno adottato un orizzonte estraneo a quello religioso. Il volume illustra la riflessione escatologica nel mondo biblico e in quello classico e offre un'ampia storia delle indagini filosofiche sull'argomento, dalla tarda antichità al pensiero contemporaneo.‎

‎Il Protagora (2014). Vol. 21-22: Libertà di stampa, Marx, Italia del risorgimento, Dal Pra, Simondon‎

‎ill. Rivista di filosofia e cultura fondata nel 1959 da Bruno Widmar, diretta da Fabio Minazzi e codiretta da Evandro Agazzi, Fulvio Papi e Jean Petitot.‎

‎Il Protagora (2015). Vol. 23-24: Marx, Einstein, Simondon, Martinetti, omaggio a Fabio Minazzi, «Cronache pretiane»‎

‎ill. Rivista di filosofia e cultura fondata nel 1959 da Bruno Widmar, diretta da Fabio Minazzi e codiretta da Evandro Agazzi, Fulvio Papi e Jean Petitot.‎

‎Bianca M. (cur.); Piccari P. (cur.)‎

‎Arkete. Rivista di studi filosofici (2016). Vol. 1: Categorie ontologiche e conoscenza del mondo fenomenico‎

‎brossura Rivista annuale di studi filosofici.‎

‎Roudinesco Élisabeth; Napoli D. (cur.)‎

‎Ritorno sulla questione ebraica‎

‎br. "Chi è antisemita e chi non lo è?". Per rispondere a questa domanda Elisabeth Roudinesco si lancia in una lunga e articolata disamina storica sull'antisemitismo (e sulle sue differenze dall'antigiudaismo medievale o di epoca illuminista) che nasce e si radica in Europa alla fine del XIX secolo diventando, in pochi decenni, uno dei codici culturali più condivisi. La Shoah, il negazionismo (vero e proprio "grande delirio devastatore"), il conflitto israelo-palestinese (attraverso il quale viene ripercorsa la storia del movimento sionista) hanno rilanciato il dibattito, un dibattito che l'autrice affronta convocando le figure più significative (da Freud a Hannah Arendt, da Voltaire a Celine) e i momenti salienti (come il processo Eichmann), offrendoci un'analisi lucida della presenza, del significato, delle sottili sfaccettature e degli usi dell'antisemitismo oggi.‎

‎Stern Donnel B.‎

‎Libertà relazionale. Caratteristiche del campo interpersonale‎

‎br. In "Libertà relazionale" si affrontano le proprietà emergenti del campo interpersonale nella clinica psicoanalitica e psicoterapeutica partendo da concetti quali l'esperienza non formulata, la dissociazione e l'enactment. Stern considera analista e paziente insieme, poiché la loro condotta conscia e inconscia costituisce la sostanza del campo. Se infatti la natura del campo determina l'esperienza creata da paziente e analista, la diade terapeutica riconfigura incessantemente il campo. La "libertà relazionale" è la concezione interpersonale del campo formulata da Stern, che l'autore confronta con l'opera dei teorici bioniani del campo. Il ruolo del campo viene tra l'altro esaminato nel trattamento del trauma, nel contesto della tecnica terapeutica, nella valutazione della ricerca quantitativa, dell'utilità del concetto di fantasia inconscia, nel trattamento del paziente difficile. "Libertà relazionale" è una dichiarazione chiara, autorevole e spassionata dello stato attuale della teoria psicoanalitica e della riflessione clinica relazionale, e un'introduzione ad alcune questioni centrali della psicoanalisi contemporanea.‎

‎Nancy Jean-Luc; Villani M. (cur.)‎

‎Il disegno del piacere‎

‎br. Scrive Jean-Luc Nancy: "Il disegno è la forma non data, non disponibile, non formata. È dunque, al contrario, il dono, l'invenzione, il sorgere o la nascita della forma." Pubblicato da Galilée nel 2009, questo saggio di Nancy sul disegno, ancora inedito in Italia, costituisce un riferimento non solo per le arti visive, ma per l'arte tutta. Il piacere del disegno risiederebbe, secondo il filosofo, nell'infinito desiderare e nella tensione da esso prodotta, e non tanto nella sua realizzazione, poiché più si capisce l'opera d'arte, meno la si gode.‎

‎Cioran Emil M.; Balan George; Di Gennaro A. (cur.)‎

‎Tra inquietudine e fede. Corrispondenza (1967-1992)‎

‎br. Il presente volume raccoglie in maniera integrale lo scambio epistolare, costituito da cinquantatré missive, intercorso tra Emil Cioran e George Balan nel periodo 1967-1992. In pieno regime comunista, nell'agosto del 1965, Balan si imbatte per caso nella lettura dell'opera giovanile di Cioran "Cartea amagirilor" (1936). Nonostante questi sia considerato un pensatore "sospetto" dall'intellighenzia della Repubblica Socialista di Romania, finanche un "traditore", per le posizioni critiche espresse dall'esilio parigino verso la nazione che gli ha dato i natali, Balan, affascinato dalla sua prosa, decide di approfondire la conoscenza dell'autore e di riabilitare la sua figura in patria. Inizia così tra i due intellettuali un intenso scambio epistolare, che si protrae negli anni e che lascia trasparire, al di là dell'amicizia, una diversa, opposta concezione riguardante il rapporto tra inquietudine e fede. La fervida spiritualità cristiano-ortodossa di Balan si scontra spesso con il profondo scetticismo di Cioran. Malgrado ciò, Balan è costretto a riconoscere nel pensatore di Ra?inari "uno degli spiriti più religiosi del secolo" e, al tempo stesso, un autentico "maestro" nell'evoluzione del proprio percorso esistenziale.‎

‎Badiou Alain‎

‎D'un disastro oscuro. La fine della verità di Stato‎

‎br. Scritto a caldo al momento del tracollo dell'Unione Sovietica, il pamphlet di Badiou prende in contropiede ogni lettura luttuosa e malinconica della fine del socialismo reale. La "fine della verità" di Stato annuncerebbe invece un nuovo inizio per l'ipotesi comunista, finalmente svincolata dalla propria incarnazione ufficiale staliniana e post-staliniana. Con una nota pensata da Badiou appositamente per quest'edizione e un'intervista in appendice a cura di Livio Boni.‎

‎Derrida Jacques; Facioni S. (cur.); Vitale F. (cur.)‎

‎La cartolina. Da Socrate a Freud e al di là‎

‎br. "Leggevi una lettera d'amore un po' rétro, l'ultima della storia. Ma non l'hai ancora ricevuta. Sì, per mancanza o per eccesso di indirizzo, acconsente a cadere nelle mani di chiunque: una cartolina, una lettera aperta in cui il segreto appare ma indecifrabile. Puoi tenerla o farla passare, per esempio, per un messaggio di Socrate a Freud. Cosa vuole dirti una cartolina? A quali condizioni è possibile? La sua destinazione ti attraversa, tu non sai più chi sei. Nel momento stesso in cui dal suo indirizzo ti interpella, unicamente te, invece di rintracciarti ti divide o ti scarta, qualche volta ti ignora. E tu ami e non ami, fa di te quello che vuoi, ti prende, ti lascia, ti dona. Dall'altro lato della cartolina, guarda, ti è rivolta una frase, S e p, Socrate e plato. Il primo, per una volta, sembra scrivere e anche con l'altra mano cancellare. Ma Platone, con il dito teso alle sue spalle, che fa? Mentre ti industri a rivoltarla in tutte le direzioni, è l'immagine che ti mette sottosopra come una lettera, ti decifra anticipatamente, preoccupa lo spazio, ti fornisce parole e gesti, tutti i corpi che credi di inventare per accerchiarla. Ti trovi, tu, sulla sua traiettoria. Il supporto spesso della carta, un libro pesante e leggero, è anche lo spettro di questa scena, l'analisi tra Socrate e Platone, nel programma di qualcun altro. Al pari del cartomante, un "fortune-telling book" veglia e specula su quanto-deve-succedere, su cosa può voler dire accadere, dover accadere, lasciare o far accadere, destinare, indirizzare, inviare, lasciare in legato, ereditare, ecc., se questo significa ancora, tra qui e lì, il vicino e il lontano, da und fort, l'uno o l'altro. Inquadri l'argomento del libro: tra le poste e il movimento analitico, il principio di piacere e la storia delle telecomunicazioni, la cartolina e la lettera rubata, in breve il transfert da Socrate a Freud e al di là. Questa satira di letteratura epistolare doveva essere farcita: di indirizzi, di codici postali, di missive criptate, di lettere anonime, il tutto affidato a tanti modi, generi e toni. Vi abuso anche di date, firme, titoli o riferimenti, perfino della lingua." (J.D.)‎

‎Ranieri Natascia; Letterio Domenico‎

‎Quel che Lacan diceva dell'anoressia‎

‎br. Jacques Lacan non ha mai dedicato all'anoressia un'esposizione sistematica. Nell'arco del suo vastissimo insegnamento, si rintracciano solo poche note, a volte molto brevi, spesso ricche di aporie e cambi di prospettiva. L'anoressia, di volta in volta, è intesa da Lacan come fissazione alla madre, come effetto traumatico dello svezzamento, come abbandono alla morte, come manovra di separazione, come scudo e supporto del desiderio. Questo testo prova a tenere aperte le contraddizioni e a valorizzare la ricchezza clinica e teorica delle vie praticate da Lacan nella sua interrogazione intorno all'anoressia. È questa la bellezza del suo insegnamento: ancora una volta, Lacan si rivela capace di fare emergere la verità nello scarto generato da diverse prospettive sullo stesso oggetto, scardinandola dal luogo di una cristallizzazione monolitica, facendola vivere nel movimento stesso del suo pensiero.‎

‎Hume David; Pupo S. (cur.)‎

‎Scritti sulla guerra (1745-1748)‎

‎br. Il volume raccoglie gli scritti di David Hume sulla guerra: "L'insurrezione giacobita del 1745 e la difesa del prevosto di Edimburgo", "L'incursione britannica del 1746 sulla costa francese" e "La spedizione del 1748 presso le corti di Vienna e Torino". I primi due fanno luce sulla guerra civile e sul conflitto Inghilterra-Francia, mentre il terzo riproduce integralmente un diario di viaggio tra le capitali europee settecentesche in tempo di guerra. Tali testi, da cui emerge lo sguardo realista e a tratti ironico di Hume sulla "miserabile guerra", si collocano in una fase decisiva per lo sviluppo del suo pensiero politico e ci consegnano una figura inedita del filosofo come cultore dell'arte bellica, esperto di strategie militari, ufficiale amico di generali e ministri, osservatore acuto delle personalità dei sovrani e delle dinamiche internazionali.‎

‎Poincaré Jules-Henri; Boniolo G. (cur.)‎

‎Opere epistemologiche. Vol. 1‎

‎br. Questo libro intende riproporre, dopo venticinque anni dalla prima pubblicazione italiana, le quattro opere epistemologiche di H.J. Poincaré. Molto tempo è passato: contemporaneamente a un'elogiabile ricerca di un modo più creativo di fare filosofia della scienza, si è assistito alla perdita di conoscenze rispetto alla storia della filosofia della scienza. È importante restituire alla pubblica conoscenza testi classici come le opere epistemologiche di Poincaré, testi sui quali gli studenti di oggi possono formarsi e plasmare le proprie capacità creative. Rileggere classici è fonte di riflessione creativa che costringe a vedere con occhi diversi problemi contemporanei, trovando spunti per nuove soluzioni.‎

‎Garuti Giovanna‎

‎Parole, silenzi e non-detti nelle organizzazioni‎

‎br. Il taccuino propone uno sguardo insolito sul mondo organizzativo. L'organizzazione è intesa come spazio antropologico in cui si scambiano beni immateriali e non solo materiali. Si vuole riflettere a partire da situazioni di esperienza professionale sulla natura, il peso e il senso delle parole e dei silenzi che accompagnano e strutturano la vita delle persone al lavoro.‎

‎Campo Alessandra‎

‎Tardività. Freud dopo Lacan‎

‎br. In psicoanalisi la Nachträglichkeit ci mostra anzitutto una cosa: per fare un trauma occorrono due tempi: qualcosa diviene vero, ma solo "dopo"; l'effetto tangibile di un'esperienza appare sempre più tardi e un ricordo rimosso diventa trauma solamente nachträglich, tardivamente. L'intuizione di Freud è che l'inconscio è qui, nella coscienza, secondo una relazione di coesistenza e simultaneità difficile da pensare e tuttavia ineludibile: c'è qualcos'altro, ma non in un altrove trascendente. Per questo dove l'inconscio è (wo Es ist), in atto, là l'Io sarà stato (wird Ich gewesen sein), sarà stato un fatto o un significato. Il ritardo è irriducibile perché è strutturale ed è tutt'uno con le cose. Il ritardo è anzi la cosa stessa, ma non è l'assoluto. La Cosa s'attarda ma è simultanea. Che l'effetto tangibile di un'esperienza appaia solo più tardi e che qualcosa divenga vero unicamente dopo significa allora, come affermano i filosofi del processo, che "il tutto non è dato" e che l'inconscio è reale.‎

‎Ceccato Silvio‎

‎La mente vista da un cibernetico‎

‎br. "Il fisiologo potrà sì trovare gli organi del mentale e giungere a porre un parallelismo fra il funzionamento osservato su questi e le operazioni mentali, ma soltanto dopo aver individuato la funzione", scrive Silvio Ceccato. "La mente vista da un cibernetico" è un'esposizione ben strutturata del suo pensiero, e, soprattutto, della sua proposta di pensiero. Essa punta con decisione verso la costruzione consapevole di un'alternativa alla tradizione "filosofica", individuata come esito fallimentare sul piano scientifico del tentativo di spiegare la percezione nei termini di un rapporto fra "originali" e "copie". All'ingannevole paesaggio di "enti astratti" e "cose concrete", funzionale alla legittimazione di ogni sopruso, Ceccato contrappone un quadro ipotetico di funzioni gerarchizzate, che riconduce i valori agli atteggiamenti e questi al "pensiero", individuato come procedura di correlazione dei risultati della funzione costitutiva, o "mentale", attribuita a sua volta alle combinazioni di un elemento minimo bistadiale, lo "stato di attenzione", comparabile a funzionamenti artificiali o naturali come un circuito elettrico o una catena neuronale. Assumendo quindi l'impegno, come "tecnico", o "cibernetico della mente", a non far rientrare dalla finestra, come invece fanno i fondatori della cibernetica classica parlando ad esempio di "informazione", quell'indebito "raddoppio del percepito" che, volendo procedere scientificamente, consapevolmente e in maniera responsabile verso se stessi e verso gli altri, dev'essere, a suo parere, lasciato fuori dalla porta.‎

‎Frauenfelder Raoul‎

‎Tra le mani la carne. Maurice Merleau-Ponty‎

‎br. "Toccare è toccarsi", afferma Merleau-Ponty in una nota a "Il visibile e l'invisibile", configurando la struttura auto-affettiva del puro sentirsi. Il testo ripercorre geneticamente i rimandi al tatto presenti nell'opera di Merleau-Ponty e rintraccia in quest'ultima il continuo ricorso all'esperienza del reciproco toccarsi delle mani come metafora e matrice della relazione chiasmatica tra il sensibile e il senziente. La metafora auto-tattile che orienta tale fenomenologia si discosta dal modello husserliano che l'ha originata e procede verso un'ontologia della carne come dimensione originariamente confusionale. Indagando l'indistinzione carnale e gli snodi problematici del discorso merleaupontiano, questo testo rileva la spettralità irriducibile che travaglia la pura auto-affezione e disarticola la supposta simmetria tra le mani.‎

‎Francesconi M. (cur.); Scotto di Fasano D. (cur.)‎

‎Aree di confine. Cosa, corpo, parole tra filosofia e psicoanalisi‎

‎br. Da quell'angolo sordido che può diventare il corpo (Bonacchi) il libro esplora il freudiano misterioso salto dalla mente al corpo quando accade di tenere a corpo qualcosa in attesa che possano compiersi mentalizzazioni che rendano mentalizzabile il non mentale, poiché pur dimenticate, queste cose continuano a esistere in un qualche modo arcaico nella nostra mente, a operare, a farsi sentire (Bion). Filosofi, traduttori, psicoanalisti indagano come e cosa avvii la traduzione-trasformazione che consente all'incomprensibile di diventare pensiero, al simbolo metafora e all'inerte cosa psichica. In tale luce il testo esplora l'inquietudine prodotta dall'alterità, quando questa minaccia l'identità soggettiva (Levinas), poiché sia l'inconscio che il nuovo che s'impone con le biotecnologie possono essere vissuti come alterità perturbante per l'identità e come una minaccia per il pensiero. Dal momento che la matrice di corpo, cosa e parola è comune, che accade se le parole non indicano più significati ma sono la cosa che indicano?‎

‎Vaccaro Giovambattista‎

‎L'idea di comunismo e il marxismo del Novecento‎

‎br. Questo libro parte dal dibattito sull'idea di comunismo e si interroga sull'esistenza dentro la tradizione marxista del Novecento di un paradigma del comunismo che risponda alle esigenze emerse da questo dibattito evitandone i limiti, primo tra tutti quello della fine del marxismo. Questo paradigma è individuato nel marxismo occidentale degli anni Venti e nella sua ripresa nel pensiero degli anni Sessanta. Esso viene poi messo a confronto col pensiero post-strutturalista su due problemi cruciali per un rinnovamento della teoria critica: la teoria della reificazione e l'ampliamento della strumentazione analitica del marxismo. Ne nasce una concezione del comunismo come progetto di liberazione dell'individuo e di un diverso modo di vivere basato su un marxismo inteso come antropologia e capace di rispondere alle sfide delle teorie della postmodernità.‎

‎Marchesini Roberto‎

‎Emancipazione dell'animalità‎

‎br. Liberare l'animalità non vuol dire togliere le catene al nonno babbuino, nascosto nella cantina del mio essere, o far riemergere il bruto che c'è in sé, lasciandolo vagare per le strade come Mr. Hyde, o ancora, dar libero sfogo a tutte le pulsioni senza alcun controllo e intraprendere la strada ferina. Emancipare porta con sé il significato della liberazione di un ente da quello stato di cattività che non gli permette di esprimere in pieno le sue potenzialità. L'animalità è stata incatenata nel profondo di noi stessi, prima di tutto in virtù d'immagini distorsive assegnatele in modo arbitrario. L'emancipazione non può pertanto che partire da una riconsiderazione dell'animalità stessa, liberandola dai legacci di tali attribuzioni indebite, rendendole finalmente la sua titolarità espressiva, lontano da quelle stilizzazioni macchiettistiche che hanno preteso di sospingerla in un sottobosco ontologico. L'animalità, gettata nel cono d'ombra del non controllabile, è stata pensata come antitesi alla libertà umana, cosicché abbiamo ritenuto fosse necessario proiettarsi in una dimensione altra, fosse trascendente nell'anima o immanente nella cultura. L'emancipazione passa perciò attraverso una riconsiderazione del carattere di animalità e in quello di libertà ontopoietica ed espressiva che ci riguarda da vicino.‎

‎Griffero Tonino‎

‎Atmosferologia. Estetica degli spazi emozionali‎

‎br. L'estetica dovrebbe tornare al suo significato di teoria della conoscenza sensibile, che riguarda la qualità della nostra percezione e, quindi, la nostra vita quotidiana. Più che una teoria del giudizio sull'arte, per Tonino Griffero la nuova estetica sarà una indagine sulla 'prima impressione' che si ha del mondo esterno. Ne discende la descrizione fenomenologica delle 'atmosfere', ossia delle qualità emotive irradiate dagli ambienti e dalle cose. Con 'atmosfera' finora ci si è riferiti soltanto, e in modo vago, alla qualità di un incontro tra persone, alla situazione o al 'clima' politico, all'aria che si respira in un certo ambiente architettonico, interno o esterno, all'aspetto caratteristico di un paesaggio, alla tonalità emotiva associata a un messaggio pubblicitario o evocata da una messa in scena teatrale o da un film, ecc. Una filosofia delle atmosfere di impianto neofenomenologico intende invece dare sistematicità a questa variopinta semantica 'meteorologica', sia per meglio precisare il carattere esterno e quasi oggettivo di sentimenti erroneamente ritenuti privati, sia per capire l'azione esercitata dalle atmosfere sul nostro stato d'animo e sulla connessa dinamica corporea, e, di conseguenza, anche sui nostri comportamenti e valutazioni. L'atmosferologia fornisce così le basi estetiche e fenomenologiche per lo sviluppo di un inedito e fecondo campo d'indagine multidisciplinare.‎

‎Caneva Claudia; Sinsin Mahougnon; Thuruthiyil Scaria‎

‎Filosofie in dialogo. Lexikon universale: India, Africa, Europa‎

‎br. Nel contesto contemporaneo dove si parla spesso di "crisi della ragione" e della parola, dell'urgenza di "allargare gli orizzonti della razionalità", sempre più si sente la necessità di una razionalità dialogica che sappia mettersi in ascolto dell'altro e contrasti un pensiero dallo stile egemonico ed escludente. Con uno sguardo attento alla "polivocità culturale", gli autori si sono confrontati, e dall'appassionato dialogo tra le diverse culture di provenienza è nata questa ricerca. Il Lexikon è una sorta di "mappa in scala ridotta" dell'immenso patrimonio filosofico universale; non ha la pretesa di essere esaustivo, ma vuol essere un tentativo di trovare sempre sentieri di dialogo. Questo manuale potrà essere utile a studenti, a professori che vorranno insegnare filosofia con un più ampio respiro, ma anche a chi è impegnato nel sociale, nelle scienze umane, nello studio delle religioni.‎

‎Covino Carmela‎

‎La prima voce‎

‎br. "La prima voce" è l'arrogante lamento di una cosmologia morente. È il racconto di un fallimento, la scelta di una narrazione parziale. Non riesce ad essere un saggio, senza essere altro da un saggio. È troppo poco, perché rinuncia, e rinuncia in partenza, ad un criterio scientifico e, allo stesso tempo, pretende troppo. Pretende che il suo contenuto coincida con la sua forma e pretende che questa coincidenza abbia a che fare con quella rinuncia. Il contenuto e la forma non sono che lo stesso: è la favola, la trama, la storia, e, a tenerle insieme, è il luogo da cui un io parla, il luogo da cui ha scritto.‎

‎Misuraca Pietro‎

‎Tutto quel che è, finisce. Guida a «L'anello del Nibelungo» di Richard Wagner‎

‎br. Il volume nasce dalla rielaborazione di un ciclo conferenze tenute presso il Teatro Massimo di Palermo e di due corsi universitari entrambi dedicati al Ring. Vi si trova una guida completa e aggiornata al sistema drammaturgico-musicale wagneriano, alla sua ricchezza concettuale e ai presupposti estetici, filosofici e politici che ne furono alla base. È costituito da un'ampia introduzione dedicata alle suddette premesse (con numerose citazioni dagli scritti di Wagner), seguita da un 'racconto' dettagliato delle vicende - innanzi tutto - dei quattro drammi musicali, in altrettanti capitoli. La trattazione si avvale degli apporti ermeneutici più significativi, da quelli storici di Nietzsche, George Bernard Shaw, Thomas Mann, T. W. Adorno a quelli più recenti. Corredata degli esempi musicali relativi a tutti i Leitmotive e di tavole che offrono una visione d'insieme della struttura tematica, offre la possibilità di addentrarsi nell'universo sonoro e drammaturgico di una delle più grandi creazioni di tutti i tempi per osservarne i dettagli compositivi e districarne la complessità dei significati. Il taglio non è tuttavia analiticamente specialistico: l'origine stessa del volume, didattica e divulgativa, si riflette nell'adozione di un registro intermedio, che non trascura le annotazioni utili allo studioso più competente, ma si presenta al contempo accessibile al lettore colto e appassionato.‎

‎Zanardo Gloria‎

‎Un'apertura di infinito nel finito. Lettura dell'impersonale di Simone Weil‎

‎br. La riflessione di Simone Weil sull'impersonale dischiude un orizzonte di speranza a un Occidente che sembra avere smarrito il proprio senso. La nozione di impersonale compare nella sua opera matura, precisandosi in particolare negli scritti di Londra. Si tratta di un concetto che coinvolge le coordinate metafisiche, filosofiche ed esistenziali dell'intero percorso di ricerca di Simone Weil, tanto da poterlo interpretare come un aprés-coup, che, una volta messo a fuoco, risignifica tutto il suo percorso. Esso prende forma nella riflessione nata da un'esperienza mistica, che è rimasta un evento privato della sua esistenza ma che ha dato una svolta radicale alla sua ricerca. Il concetto di impersonale viene considerato in particolare nei suoi effetti sul pensiero politico di Simone Weil, che lo pone al centro della propria riflessione così da arrivare a concepire un legame politico sottratto sia al collettivo sia all'individualismo. Il testo essenziale per questa indagine è "La persona e il sacro", opera scritta a Londra, assieme a La prima radice. L'impersonale, come ciò che non è riducibile alla persona, le permette di aprire un campo di indagine che riguarda le istituzioni, il diritto e la loro insufficienza a contrastare il movimento montante delle società di massa e dei totalitarismi che sorgono negli anni Venti e Trenta del Novecento in Europa. Si apre allora una precisa e appassionata indagine su cosa siano istituzioni accettabili, comunità che non alienino ciò che di sacro esiste nella singolarità.‎

‎Ricci Sindoni P. (cur.)‎

‎Un filosofo tra i filosofi. Karl Jaspers e il pensiero occidentale‎

‎br. Questa raccolta di saggi, scritti da Karl Jaspers negli anni fra il 1947 e il 1955 e per la prima volta tradotti in italiano dalla cura, dalla competenza e dalla passione di giovani studiosi, è volta ad approfondire l'intrigante tematica relativa al rapporto fra la filosofia e la sua storia e può rappresentare una risposta al valore costruttivo della tradizione occidentale, che sembra ormai offuscarsi. Compaiono qui saggi più teorici, legati alla problematizzazione dell'idea di "storia mondiale della filosofia" e altri più di carattere storiografico, dedicati a Senofane, Cusano, Goethe, Kant e Kierkegaard, tratti dai due volumi jaspersiani:" Weltgeschichte der Philosophie. Einleitung. Aus dem Nachlass hrsg. von Hans Sanex, Munchen 2013 e Aneignung und Polemik. Gesammelte Reden und Aufsàtze zur Geschichte der Philosophie, Munchen 1968."‎

‎Ellul Jacques; Coccimiglio C. (cur.)‎

‎Sistema, testimonianza, immagine. Saggi sulla tecnica‎

‎br. La tecnica è originariamente un tratto antropologico ma, dalla seconda metà del XX secolo, si è costituita come "sistema". Per Jacques Ellul (1912-1994) i reali potenziamenti derivati dall'attività tecnica sono inscindibili da quelli simbolici e la moderna "adorazione" della tecnologia è un derivato del sentimento ancestrale di adorazione che l'uomo primitivo provava di fronte al carattere misterioso e meraviglioso dell'opera delle sue mani. La tecnica quasi esaurisce la natura del legame che gli uomini stabiliscono tra di loro e con la realtà, dando vita a una sorta di linguaggio universale, che supplisce a tutte le insufficienze e a tutte le separazioni che essa stessa ha introdotto attraverso un'estrema specializzazione in tutti i campi. Nei saggi raccolti in questo volume Jacques Ellul si interroga su quale sia il ruolo attribuito alla testimonianza nella società tecnica, su quali siano le peculiarità del sistema tecnico e sul destino della parola e dell'immagine in questo nuovo milieu.‎

‎Perullo Nicola‎

‎Ecologia della vita come corrispondenza. Frammenti per la spoliazione del senso‎

‎br. Questo saggio propone una rivisitazione profonda della cultura e della conoscenza filosofica occidentali non attraverso un "faccia a faccia" con il discorso analitico e argomentativo quanto per mezzo di una poetica del frammento. Questa strategia tenta un dire che è quel che fa e un fare che è quel che dice, in una sorta di corrispondenza continua dove ogni cosa è legata a quel tutto che è il mondo, per quanto lo si scorge e lo si produce a ogni istante: è questo il senso del titolo "Ecologia della vita come corrispondenza". Tra riflessione, narrazione e autobiografia, il senso si spoglia e si rimette al fluire del fiume nel quale (si) nuota, per far emergere la coerenza delle linee dell'esistenza individuale che è però, al tempo stesso, l'esistenza di tutti.‎

‎Viparelli Irene‎

‎Oltre i limiti di Marx. Un confronto tra Negri e Althusser‎

‎br. 1978. Mentre Negri teneva all'École Normale Supérieure di Parigi le celebri lezioni su "Marx oltre Marx", Althusser redigeva il lungo manoscritto "Marx dans ses limites". Due lavori essenzialmente complementari, poiché all'esigenza critica della concettualizzazione dei limiti della teoria marxiana segue il gesto creativo dell'andare oltre; la necessità di trasformare i presupposti del pensiero rivoluzionario. La tesi fondamentale del presente saggio è che la dialettica tra limiti e oltre permette di individuare, tra Negri e Althusser, una complessa relazione, fatta di approssimazioni teoriche e di persistenti distanze. Una relazione che si rivelerà massimamente produttiva sul terreno aporetico: qui, nei luoghi in cui l'oltre Marx non riesce a fondarsi, il confronto tra i due autori lascerà intravedere scorci di nuovi possibili orizzonti teorici. Prefazione di Andrea Cavazzini.‎

‎Bellini Paolo; Storace Erasmo Silvio‎

‎Città, utopia e mito. Studi di filosofia e teoria politica‎

‎br. «Quale è la cultura che oggi ci sostiene? Abbiamo ancora una cultura? Quale è la cultura che oggi può rendere le città, le metropoli, un'oasi di bellezza, di vivibilità e di speranza? Non è certo il prorompente progresso a fornirci una soddisfacente risposta. E neppure una cultura borghese oramai esausta, consunta e alla sua fine. D'altra parte, non possediamo più una cultura che ci dia dei modelli rispetto ai quali strutturare i luoghi nei quali abitiamo e abiteremo [...]. La città è diventata una selvaggia terra di nessuno.» (dall'Introduzione di Claudio Bonvecchio)‎

‎Ferrante A. (cur.); Orsenigo J. (cur.)‎

‎Dialoghi sul postumano. Pedagogia, filosofia e scienza‎

‎br. Il volume promuove il dialogo fra settori di studio eterogenei (in particolare pedagogia, filosofia, letteratura, sociologia, etologia), al fine di proporre una riflessione transdisciplinare su come le prospettive postumaniste possono contribuire a riarticolare in profondità i differenti campi del sapere, modificandone logiche, linguaggi, criteri epistemologici, unità di analisi, metodologie di indagine, immaginari. L'obiettivo del testo è di riflettere criticamente sull'emersione di un nuovo paradigma culturale che si pone come alternativo sia a quello umanista sia a quello scientista e tecnocratico. Nello specifico, il volume ambisce a rendere conto della svolta postumanista e postantropocentrica che sta avvenendo tanto in filosofia quanto nelle scienze umane e della natura e di come questa svolta possa aiutare a interpretare le metamorfosi che caratterizzano lo scenario contemporaneo.‎

‎Azzarà Stefano G.‎

‎Nonostante Laclau. Populismo ed egemonia nella crisi della democrazia moderna‎

‎br. È il populismo di sinistra la risposta giusta alla crisi della democrazia? La decostruzione postmoderna delle identità storiche apre una nuova stagione di libertà e pluralismo oppure finisce per accettare un terreno di gioco regressivo, nel quale viene già precostituita l'"egemonia" delle tendenze più particolaristiche e la produzione di appartenenze naturalistiche? Stefano G. Azzarà si interroga sui conflitti del nostro tempo, tra neoliberalismo e ricerca di un nuovo orizzonte di progettualità politica.‎

‎Boccali Renato‎

‎Collezioni figurali. La dialettica delle immagini in Gaston Bachelard‎

‎br. L'immagine diventa sorgente per rivelarsi, infine, immagine assoluta, in grado di aprire un mondo felice, ma anche di portare a manifestazione la dialettica concreta di vita e morte, delineando così un'ontologia penombrale. L'imagosfera contemporanea ci propone immagini fisse, simulacri riproducibili all'infinito, dove la multidimensionalità del Sé si nasconde dietro la variopinta monodimensionalità del selfie. Occorre, allora, lavorare a una nuova antropologia dell'iconico. Per farlo ci viene in aiuto la filosofia di Gaston Bachelard in grado di dar conto della logica figurale propria dell'esperienza estetica delle immagini e della radice antropologica che la caratterizza, facendo segno verso una metafisica dell'immaginazione.‎

‎Del Bello Sara‎

‎Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano. La centralità della persona‎

‎br. "Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano" attraversa i nodi fondamentali del pensiero zambraniano: il dato esperienziale, il punto di vista antropologico e la prospettiva storico-politica. Muovendo dal contesto storico-sociale in cui si trova a vivere e radicalmente condizionata dall'elemento esperienziale, Zambrano delinea un pensiero che è viva espressione dell'incontro tra la dimensione speculativa e l'elemento vitale, a suo giudizio indispensabile per comprendere profondamente l'essenza umana. La sua riflessione filosofico-politica, pienamente incarnata dalle mujeres - che anticipano per molti versi il pensiero della differenza sessuale - traccia un percorso articolato intorno ai nodi della responsabilità, della coscienza, dell'auto-coscienza, della relazionalità, dell'alterità e dell'accoglimento della realtà, così da giungere alla costruzione di una dimensione sociale concretamente democratica e, dunque, umana. Ruotando intorno al concetto cardine di persona, all'interno di un orizzonte intellettuale, in parte di tipo esistenziale, in parte di carattere cristiano, l'umano costituisce l'elemento di fondo del filosofare zambraniano. El saber del alma, las entrañas, il sentire originario, la razon poética, i chiaroscuri rappresentano, così, i tratti peculiari della sua riflessione, che scorre fluida e circolare ben al di là di ogni tipo di sistematizzazione.‎

‎Roat Francesco‎

‎Religiosità in Nietzsche. Il Vangelo di Zarathustra‎

‎br. È assurdo pensare che in Nietzsche sia presente un afflato religioso? Roat crede di no, ritenendo anzi che dai testi del Nostro emerga una spiritualità analoga a quella dei mistici d'ogni tempo e luogo. Soprattutto lo Zarathustra sembra mettere in luce una tale prospettiva. Si pensi solo allo spirito profetico incarnato dal protagonista del capolavoro nicciano: nunzio d'un nuovo vangelo da contrapporre ai quattro canonici. Il suo è infatti il kerigma d'un nuovo modo di porsi nei confronti del mondo e di Dio, che il Nostro definisce morto, cioè scomparso dall'orizzonte moderno. L'ipotesi che in Nietzsche si dia una forma, sia pur eccentrica, di religiosità viene confortata altresì dalla sua fede in un nuovo modo di filosofare che si smarchi dalla teorizzazione concettuale e propenda per una parola poetica: aperta a quell'eccedenza che avvertiamo in ogni cosa verso cui si rivolga il nostro sguardo, se contemplativo. Al fine d'un rinnovamento del dire filosofico che non cerchi più certezze lasciando il Grund per VAbgrund: la stabilità per l'abisso.‎

‎Poincaré Jules-Henri; Boniolo G. (cur.)‎

‎Opere epistemologiche. Vol. 2‎

‎br. Questo libro intende riproporre, dopo venticinque anni dalla prima pubblicazione italiana, le quattro opere epistemologiche di H. J. Poincaré. Molto tempo è passato: contemporaneamente a un'elogiabile ricerca di un modo più creativo di fare filosofia della scienza, si è assistito alla perdita di conoscenze rispetto alla storia della filosofia della scienza. È importante restituire alla pubblica conoscenza testi classici come le opere epistemologiche di Poincaré, testi sui quali gli studenti di oggi possono formarsi e plasmare le proprie capacità creative. Rileggere classici è fonte di riflessione creativa che costringe a vedere con occhi diversi problemi contemporanei, trovando spunti per nuove soluzioni.‎

‎D'Alessandro Giuseppe‎

‎In viaggio con Kant‎

‎br. Il viaggio per mare con Kant, metafora del viaggio dell'esistenza, prende spunto da una navigazione concreta del grande di Königsberg, che consente di confrontarci con le tematiche dell'abisso e della prospettiva, del conferimento di senso alla vita basato sulla libertà e sulla volontà rispetto alla sconsolata casualità o al rigido determinismo della causalità meccanica, al caso o al destino. Il dialogo che Kant intraprende serrato con Platone e con Hume, con Leibniz e con Epicuro ci conduce a meditare su nuclei noetico-esistitivi di importanza capitale. La padronanza di sé, indispensabile per poter affrontare con saldezza la navigazione e dirigere il timone della rotta, supera gli esiti scettici di una prospettiva meramente fenomenica e ancora la spazio-temporalità nel suo fondativo sostrato noumenico. La relazione indissolubile tra la realtà della libertà, la sua coappartenenza all'incarnazione eristica e la prospettiva teandrica costituiscono i fari che illuminano l'incedere della nave nel mare aperto della vita.‎

‎Ágalma . Vol. 33: Arte, design, artigianato‎

‎br. "In effetti in tutti e tre questi campi è avvenuta una frattura epistemologica per cui questi tre termini hanno assunto un significate molto differente da quello che la tradizione attribuiva loro. Per quanto riguarda l'arte, rimando al mio libro L'arte espansa' (Einaudi, 2015) che spiega come nel corso degli ultimi decenni si sia completamente erosa la differenza tra arte e non-arte. Per quanto riguarda il design, rimando alla recensione di Giuseppe Patella allibro di Vilém Flusser, 'Filosofia del design' (in Agalma, 7 -8), da cui risulta che la dimensione progettuale che viene attribuita al design si rivela piuttosto inadeguata per interpretare la situazione attuale troppo fluida e mutevole e perciò inadatta a fare piani di lunga scadenza. Infine per quanto concerne l'artigianato, il saggio di Sarah F. Maclaren 'Che cosa sono gli Studio Crafts?' (Agalma, n. 13) ha mostrato che anche questo campo è stato completamente destabilizzato da numerose altre forme di 'crafts (rural craft, folk craft, vernacular craft, studio craft, luxury craft, amateur craft, ethnic and tourist craft, women's craft ... )' ognuna delle quali richiede uno studio specifico. " (Dall'editoriale di Mario Perniola)‎

‎Pontarollo M. (cur.); Tarca L. V. (cur.)‎

‎Il potere sulla vita: etica o economia della cura?‎

‎ill., br. La medicina appare sempre più come una forma di potere sulla vita degli umani. A rafforzare questa convinzione contribuiscono in maniera determinante gli incredibili sviluppi della tecnologia medica, anche perché questi non coinvolgono solo gli aspetti propriamente strumentali e clinici, ma anche quelli organizzativi, professionali e istituzionali. In questo volume, che prosegue una riflessione congiunta svolta da un gruppo di filosofi legati all'ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Venezia, all'Università Ca' Foscari di Venezia e alla LAI (Libera associazione di idee), il problema viene indagato con un approccio innovativo e secondo una modalità peculiare. Il punto di partenza è la testimonianza dei medici, che presentano la loro esperienza, compresi i loro disagi, e sviluppano alcune autorevoli riflessioni in merito. Queste vengono raccolte da esperti e studiosi di vari ambiti e discusse dai diversi punti di vista: istituzionale, sociologico, statistico e naturalmente filosofico. Emerge in tal modo che solo una trasformazione radicale della figura del medico può fare fronte a problemi così complessi, multiformi e delicati. Ed è proprio la questione della trasformazione della coscienza del mondo medico che viene affrontata con un approccio innovativo in cui le pratiche filosofiche si coniugano con l'esperienza teatrale, seguendo alcune delle più rivoluzionarie tecniche contemporanee. Prefazione di Giovanni Leoni e postfazione di Gerardo Cunico.‎

‎Vettorello L. (cur.)‎

‎Ripensare una metafisica critica. Importanza e attualità degli argomenti ontologici‎

‎br. L'esistenza di un essere divino, nonché la sua dimostrabilità, è stata da sempre una delle tematiche più complesse e spinose nella storia del pensiero filosofico: e, all'interno di questo contesto, le dimostrazioni cosiddette "ontologiche" hanno costituito un punto particolarmente controverso e dibattuto. Il dibattito filosofico attorno a esse è sempre stato storicamente molto intenso e stimolante, per numerosità di interventi e diversità di posizioni. Questo volume nasce con lo scopo di raccogliere una serie di saggi che mettono a tema le peculiarità dell'unum argumentum anselmiano, nonché le sue varie declinazioni successive, seguendo un fil rouge particolare: ovvero, l'idea che una rinascita della metafisica, un suo rinnovamento dopo le pesanti critiche subite nella modernità e nella postmodernità, sia possibile proprio grazie alla riscoperta dell'autentico significato e valore dell'unum argumentum, studiato e compreso in tutta la sua poliedricità.‎

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