|
Anonimo
Pianta di Roma nel 1813 circa.
Interessante e rara pianta topografica di Roma su cui sono riportati gli interventi progettati dall'Ammiistrazione Francese, che riguardano l'ampliamento del porto di Ripetta, la realizzazione di muraglioni sul Tevere, la sistemazione di piazza del Popolo e la salita al Pincio.La pianta dipende dall'opera di Philippe Camille De Tournon, che la realizzò sotto l'amministrazione francese nel 1814 circa, ma venne pubblicata 15 anni dopo.A sinistra "Spiegazione di alcuni segni che si veggono nella pianta" e l'Indice dei monumenti più notevoli; a destra, l'elenco dei XIV RioniAcquaforte e bulino, impressa su 20 tavole di circa 15,7 x 14,4 cm, montate su tela, in ottimo stato di conservazione. Custodia originale in cartoncino rosso.Non censita nei principali repertori. Interesting and rare topographical map of Rome on which are shown the interventions planned by the French Administration, concerning the enlargement of the port of Ripetta, the construction of embankments on the Tiber, the arrangement of Piazza del Popolo and the ascent to the Pincio. The plan is based on the work of Philippe Camille De Tournon, who created it under the French administration in about 1814, but it was published 15 years later. On the left "Explanation of some signs that can be seen in the plan" and the Index of the most remarkable monuments; on the right, the list of the XIV Rioni Etching and engraving, printed on 20 plates of about 15.7 x 14.4 cm, mounted on canvas, in excellent condition. Original case in red cardboard. Marigliani, 231.
|
|
BRUN Giovanni (Roma 1745 - 1800)
Urbis Ichnographiam A Leonardo Bufalino
Urbis Ichnographiam A Leonardo Bufalino Ligneis formis Evulgatam Servata Proportione contractam Atq. Aeri incsam Jo. Bapta. Nolli. . Pianta geometrica con elevazione, pubblicata a Roma dalla tipografia di Carlo Losi nel 1785. Si tratta di una rielaborazione, senza alcun aggiornamento, dell'importante rilievo di Leonardo Bufalini (1551), riportato in voga da Giovan Battista Nolli nel 1748. La legenda di 307 rimandi in latino è ripesa proprio dalla riduzione di Nolli, e ne dimostra la diretta derivazione. T "La pianta di Roma di Leonardo Bufalini è la prima rappresentazione coerente della città e la più importante raffigurazione ortogonale fino alla pianta grande di Giambattista Nolli (1748). Bufalini si occupò di tutte le fasi della sua realizzazione, dal rilievo all’incisione, impiegando un lungo tempo: sette anni, secondo Onofrio Panvinio, venti secondo l’editore Antonio Trevisi. La Pianta di Roma fu stampata presso il tipografo Antonio Blado il 26 maggio 1551 a Roma, con privilegio decennale della Repubblica di Venezia e la dedica a Carlo V e a papa Giulio III. Si tratta di un’opera monumentale: una xilografia in dodici fogli e quattro strisce laterali. Nessun esemplare della prima edizione è noto; se ne conoscono solo tre della seconda edizione, pubblicata sempre a Roma, dall’editore Antonio Trevisi da Lecce, due conservati alla Biblioteca Vaticana (di cui uno incompleto) e un terzo alla British Library di Londra. Sebbene la pianta sia basata su rilievi effettuati dall’autore con grande perizia, non mancano elementi di fantasia: molti monumenti antichi sono stati aggiunti, completati e ricostruiti liberamente. Del resto, è lo stesso autore a sottolineare questa ambivalenza, dichiarando di voler presentare “la città che oggi è abitata…aggiungendo la [città] antica, un tempo sovrana del mondo…” Bufalini incluse nella pianta anche un autoritratto in cui è raffigurato con in mano il compasso a due punte, mentre a sinistra sono rappresentati i suoi strumenti di lavoro, fra cui la squadra e la bussola nautica. Per una più completa trattazione degli strumenti di misurazione utilizzati e per l’accuratezza della pianta bufaliniana si rimanda ai numerosi studi pubblicati. La fonte primaria utilizzata da Bufalini è la Roma antica di Bartolomeo Marliano, inserita nella sua Urbis Romae Topographia, che ha lo stesso orientamento e la stessa precisione nei particolari. Fin dalla sua pubblicazione nel 1551, la pianta del Bufalini esercitò una notevole influenza sulle successive piante della città fino al 1748, anno in cui Giambattista Nolli ne pubblicò una copia ridotta insieme alla sua pianta grande, che si impose quale nuovo modello" (cfr. B/R p. 2372). Nel margine inferiore, la sottoscrizione dell'editore C. Losi e, nell'angolo opposto, quella dell'incisore Giovanni Brun. In basso, a sinistra, il Pantheon e il Foro di Nerva; a destra, l'arco di Giano quadrifronte. Acquaforte e bulino, impressi su carta vergata coeva, applicata su tela, più volte ripiegata. Astuccio di custodia originale, in cartonato. In ottimo stato di conservazione. Geometric plan with elevation, published in Rome by Carlo Losi in 1785 and engraved by Giovanni Brun. It is a reworking, without any updating, of the important relief by Leonardo Bufalini (1551), brought back by Giovan Battista Nolli in 1748. The key-legend of 307 references in Latin is taken from Nolli's reduction, and demonstrates its direct derivation. Leonardo Bufalini's map of Rome is the first coherent representation of the city and the most important orthogonal representation up to the large plan by Giambattista Nolli (1748). Bufalini took care of all the phases of its realization, from relief to engraving, using a long time: seven years, according to Onofrio Panvinio, twenty according to the publisher Antonio Trevisi. The Map of Rome was printed at the typographer Antonio Blado on May 26, 1551 in Rome, with the ten-year privilege of the Republic of Venice and dedicates it to Charles V and Pope Julius III. It is a monumental work: a woodcut in twelve sheets and four lateral strips. Although the map is based on reliefs made by the author, there is no lack of elements of fantasy: many ancient monuments have been added, completed and rebuilt freely. The primary source used by Bufalini is Bartolomeo Marliano's ancient Rome, inserted in his Urbis Romae Topographia, which has the same orientation and the same precision in detail. Since its publication in 1551, Bufalini's map exerted a notable influence on the subsequent plans of the city until 1748, the year in which Giambattista Nolli published a reduced copy together with his large plan, which became the new model. Below, left, the Pantheon and the Forum of Nerva; right, the four-sided Arch of Janus. Etching and engraving, printed on contemporary laid paper, applied to cloth, folded several times. Original slipcase, in hardback. In excellent state of preservation. Hulsen, p. 40, d. Per la pianta del Bufalini: Bifolco/Ronca (2018), Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 2372-73, tav. 1221.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Statilij Tauri Amphiteatru [m]…
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Pars Fori Traiani…
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Porticus Antonin et Faustinae…
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Porticus Antonini Pij Imp. Inter Sciarrae Pantheonisq[ue] plateas…
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Pars alia eiusdem Fori Traiani Imp.
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Hoc quid sit ignoratur. Quidam tamen putant esse partem Curiae Hostiliae in qua Hostilius Rex habitavit..
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Foori Romani pars, quae respicit Capitolium…
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Ductus acquae fontium Caerulei et Curtij..hodie porta Maior appellatur
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Arcus marmoreus in Foro Boario…
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Iunonis Templum sive Mercurij ut quidam scripserunt, incendio consumptum, et restitutum a Septimio Imp(eratore)…
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Templum olim Vestae in ripa Tiberis a Numa rege circulari forma nunc D. Stephano dicatum
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato ai margini e applicato su un un secondo foglio di carta vergata, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed to the platemark, placed onto a second sheet. In good condition.
|
|
SCHEDEL Hartmann (Norimberga 1440 - ivi 1514)
Roma
Veduta panoramica della città tratta dal celebre Liber Cronicarum del 1493."E' la più nota immagine di Roma data alle stampe alla fine del '400. Essendo stata inserita nella fortunatissima opera di Hartman Schedel comunemente nota con il nome di Cronaca di Norimberga può dirsi senz'altro comune. Si tratta di una derivazione dal prototipo comune a tutte le piante medioevali di Roma e noto come panorama di Mantova, a sua volta ripreso da un presunto ma tuttora sconosciuto panorama inciso nella bottega di Francesco Rosselli verso il 1485. La città è vista da nord-est a volo dìuccello per porre in evidenza la zona Vaticana oggetto di vari lavori tra cui le spine di Borgo, il Belvedere (1485/87), il Santo Spirito ed il palazzo del Papa. Sono inoltre riconoscibili le realizzazioni di Santa Maria del Popolo e ponte Sisto. Tra le antichità spiccano il Pantheon, il Colosseo, la colonna Antonina ed in primo piano i Dioscuri nella originaria collocazione presso le terme di Diocleziano. Manca curiosamente l'Isola Tiberina" (cfr. Marigliani p. 117).La monumentale opera di Schedel, il Liber Cronicarum, rappresenta uno “dei più straordinari lavori mai realizzati” dall’editoria del XV secolo. Gli incisori erano Michael Wolgemut, famoso maestro di Albrecht Dürer, e il figliastro Wilhelm Pleydenwurff. Wolgemut fu il tutore di Albrecht Dürer tra il 1486 e il 1490; recenti studi hanno dimostrato come Durer abbia collaborato alla realizzazione di quest’opera, poiché alcuni dei tratti hanno somiglianze stupefacenti con quelli dell’Apocalisse; alcune opere sono infatti attribuite al maestro di Norimberga. La stampa venne supervisionata dal grande stampatore Anton Koberger, le cui opere erano famose in tutta Europa. Xilografia, finemente colorata a mano, consuete tracce di restauro alla piega centrale, nel complesso in ottimo stato di conservazione.BibliografiaA. P. Frutaz, "Le piante di Roma", XCVI; C. Marigliani, "Le Piante di Roma delle collezioni private", n. 8; M. Gori Sassoli (a cura di), "Roma Veduta" p. 139, n. 5; Scaccia Scarafoni, "Le Piante di Roma", n. 125. It is the most famous image of Rome given to the prints at the end of '400. Having been inserted in the very fortunate work of Hartman Schedel commonly known with the name of Chronicle of Nuremberg can be said without doubt common. It is a derivation from the prototype common to all the medieval map of Rome and known as the Mantua panorama, in turn taken from a presumed but still unknown panorama engraved in the workshop of Francesco Rosselli around 1485. The city is seen from the northeast in a bird's eye view to highlight the Vatican area which has been the subject of various works including the Borgo thorns, the Belvedere (1485/87), the Santo Spirito and the Pope's palace. Also recognizable are the realizations of Santa Maria del Popolo and Ponte Sisto. Among the antiquities stand out the Pantheon, the Colosseum, the Antonine column and in the foreground the Dioscuri in the original location near the Baths of Diocletian. The Tiber Island is curiously missing. (see Marigliani p. 117).Schedel's monumental Liber Cronicarum was “one of the most extraordinary works ever produced” The woodblock cutters were Michael Wolgemut, the well-known teacher of Albrecht Dürer, and his stepson Wilhelm Pleydenwurff. Wohlgemut was Albrecht Dürer's tutor between 1486-90 and recent scholarship has shown, Albrecht Dürer may also have collaborated, since some of the cuts bear a remarkably close resemblance to the Apocalypse illustrations. The printing was carried out under the supervision of the great scholar-printer Anton Koberger, whose printing were famous throughout Europe. Woodcut, fine hand colouring, in good condition.BibliografiaA. P. Frutaz, "Le piante di Roma", XCVI; C. Marigliani, "Le Piante di Roma delle collezioni private", n. 8; M. Gori Sassoli (a cura di), "Roma Veduta" p. 139, n. 5; Scaccia Scarafoni, "Le Piante di Roma", n. 125.
|
|
VOLPATO Giovanni (Angarano di Bassano, 1740 - Roma, 1803)
Veduta della piazza della Sacrosanta Basilica Lateranense
Veduta della piazza e basilica di San Giovanni in Laternao, incisa da Giovanni Volpato su disegno di Francesco Panini. L'opera appartiene ad una serie di vedute di Roma stampate nella seconda metà del '700 per volere del Panini, che si avvalse della collaborazione dei migliori incisori dell’epoca: Vasi, Antonini, Barbazza, Cigni, Montagu, Polanzani e Volpato. Le tavole vengono stampate dalla Calcografia della Reverenda Camera Apostolica. Francesco Panini o Pannini (Roma 1738 - 10 aprile 1800) si formò con il padre Giovanni Paolo (Piacenza, 1691 - Roma, 1765) e ne proseguì l'attività vedutistica dedicandosi in modo particolare a realizzare raffinate opere su carta. In effetti, la scarsa attenzione critica a lui dedicata, tradisce la reale portata storica del pittore, che è da considerare tra i migliori interpreti della grafica settecentesca. La sua produzione, infatti, pur perpetuando una precisa tradizione riesce a esprimere un vero e proprio rinnovamento in chiave neoclassica. Dimostrandosi un abile prospettico, Panini fu elogiato dal Mariette e gli autori del 'Vignola illustrato' Giambattista Spampani e Carlo Antonini lo annoverano tra i pochi illustri prospettici e quale esempio per gli studiosi di architettura. Ma la produzione dell'artista conta altresì diverse imprese a fresco come la decorazione di Villa Albani, del piano nobile del Palazzo Cesarini Sforza e in Palazzo Doria, per conto del Cardinale Antonio Maria dipinse nel 1794 degli eleganti pannelli a grottesche. A lui si devono, con tutta probabilità, molte delle opere di collezioni pubbliche e private considerate della ‘scuola di Panini’ o ‘cerchia di Panini’ se non dello stesso Panini, e ciò pone un problema non piccolo per il catalogo dell’artista anche negli anni della maturità. Al contrario del padre Giovanni Paolo, uno dei più celebri e apprezzati pittori settecenteschi, Francesco Panini è stato oggetto di pochi studi. I dipinti e i disegni che oggi vengono riconosciuti alla sua mano mostrano vedute della Roma antica o di quella a lui contemporanea dove elaborate e grandiose architetture sono animate da piccole ed eleganti figure, proprio come nel foglio qui offerto. Una sua serie di acquarelli con Vedute di San Pietro è conservata presso il Dipartimento di Arti Grafiche del Louvre: tra queste è presente la stessa raffigurazione del prospetto principale della basilica vaticana se pur con un punto di vista più ravvicinato. L’attività indipendente di Francesco, pur sempre nel solco del genitore, riguardò soprattutto disegni con vedute romane per importanti incisori dell’epoca: Vasi, Antonini, Barbazza, Cigni, Montagu, Polanzani e Volpato. Acquaforte e bulino, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia L. Salerno, 'I pittori di vedute in Italia', Roma 1991, pp. 290-291; M. Celeste Cola, 'L'inventario di Francesco Pannini, dipinti, disegni e contorni nello studio di Palazzo Moroni', Pisa 2012, pp. 199-224. View of the church of San Giovanni in Laterano, engraved by Giovanni Volpato after a drawing by Francesco Panini. The work belongs to a series of views of Rome printed in the second half of the 18th century at the behest of Panini, who availed himself of the collaboration of the best engravers of the time: Vasi, Antonini, Barbazza, Cigni, Montagu, Polanzani, Volpato and many others. The plates are printed by the Calcografia of Reverenda Camera Apostolica. Francesco Panini or Pannini (Rome 1738 - April 10, 1800) trained with his father Giovanni Paolo (Piacenza, 1691 - Rome, 1765) and continued the activity of vedutistica devoting himself in particular to the realization of refined works on paper. In fact, the scarce critical attention dedicated to him, betrays the real historical importance of the painter, who is to be considered among the best interpreters of eighteenth-century graphics. His production, in fact, while perpetuating a precise tradition manages to express a real renewal in a neoclassical key. Proving to be an able perspective artist, Panini was praised by Mariette and the authors of the 'Vignola illustrato' Giambattista Spampani and Carlo Antonini counted him among the few illustrious perspective artists and as an example for the scholars of architecture. But the production of the artist also counts several works in fresco as the decoration of Villa Albani, the main floor of the Palazzo Cesarini Sforza and Palazzo Doria, on behalf of Cardinal Antonio Maria painted in 1794 of the elegant grotesque panels. To him we owe, in all probability, many of the works in public and private collections considered to be of the 'school of Panini' or 'circle of Panini' if not of Panini himself, and this poses no small problem for the artist's catalog even in his mature years. Contrary to his father Giovanni Paolo, one of the most famous and appreciated 18th century painters, Francesco Panini has been the object of few studies. The paintings and drawings that today are attributed to his hand show views of ancient Rome or of that contemporary to him where elaborate and grandiose architectures are animated by small and elegant figures, just as in the sheet offered here. A series of his watercolors with views of St. Peter's is preserved in the Department of Graphic Arts of the Louvre: among them is the same depiction of the main facade of the Vatican basilica, albeit with a closer point of view. Etching and engraving, printed on contemporary laid paper, with margins, in excellent condition. Literature L. Salerno, 'I pittori di vedute in Italia', Rome 1991, pp. 290-291; M. Celeste Cola, 'L'inventario di Francesco Pannini, dipinti, disegni e contorni nello studio di Palazzo Moroni', Pisa 2012, pp. 199-224.
|
|
VOLPATO Giovanni (Angarano di Bassano, 1740 - Roma, 1803)
Veduta del Tempio della Pace e di S. Francesca Romana
Ampia e dinamica veduta della Basilica di Massenzio e della Chiesa di S. Francesca Romana, nell'area del Foro e Tempio della Pace, incisa da Giovanni Volpato su disegno di Francesco Panini. Pubblicata a cura della Calcografia Camerale nel 1774.L'incisione fa parte di una serie di 37 vedute che la Calcografia Camerale commisionò a Francesco Panini tra il 1763 e il 1779. Incise da diversi artisti, le tavole circolarono separatamente. L'opera appartiene ad una serie di vedute di Roma stampate nella seconda metà del '700 per volere del Panini, che si avvalse della collaborazione dei migliori incisori dell’epoca: Vasi, Antonini, Barbazza, Cigni, Montagu, Polanzani e Volpato. Le tavole vengono stampate dalla Calcografia della Reverenda Camera Apostolica. Francesco Panini o Pannini (Roma 1738 - 10 aprile 1800) si formò con il padre Giovanni Paolo (Piacenza, 1691 - Roma, 1765) e ne proseguì l'attività vedutistica dedicandosi in modo particolare a realizzare raffinate opere su carta. In effetti, la scarsa attenzione critica a lui dedicata, tradisce la reale portata storica del pittore, che è da considerare tra i migliori interpreti della grafica settecentesca. La sua produzione, infatti, pur perpetuando una precisa tradizione riesce a esprimere un vero e proprio rinnovamento in chiave neoclassica. Dimostrandosi un abile prospettico, Panini fu elogiato dal Mariette e gli autori del 'Vignola illustrato' Giambattista Spampani e Carlo Antonini lo annoverano tra i pochi illustri prospettici e quale esempio per gli studiosi di architettura. Ma la produzione dell'artista conta altresì diverse imprese a fresco come la decorazione di Villa Albani, del piano nobile del Palazzo Cesarini Sforza e in Palazzo Doria, per conto del Cardinale Antonio Maria dipinse nel 1794 degli eleganti pannelli a grottesche. A lui si devono, con tutta probabilità, molte delle opere di collezioni pubbliche e private considerate della ‘scuola di Panini’ o ‘cerchia di Panini’ se non dello stesso Panini, e ciò pone un problema non piccolo per il catalogo dell’artista anche negli anni della maturità. Al contrario del padre Giovanni Paolo, uno dei più celebri e apprezzati pittori settecenteschi, Francesco Panini è stato oggetto di pochi studi. I dipinti e i disegni che oggi vengono riconosciuti alla sua mano mostrano vedute della Roma antica o di quella a lui contemporanea dove elaborate e grandiose architetture sono animate da piccole ed eleganti figure, proprio come nel foglio qui offerto. Una sua serie di acquarelli con Vedute di San Pietro è conservata presso il Dipartimento di Arti Grafiche del Louvre: tra queste è presente la stessa raffigurazione del prospetto principale della basilica vaticana se pur con un punto di vista più ravvicinato. L’attività indipendente di Francesco, pur sempre nel solco del genitore, riguardò soprattutto disegni con vedute romane per importanti incisori dell’epoca: Vasi, Antonini, Barbazza, Cigni, Montagu, Polanzani e Volpato. Acquaforte e bulino, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia L. Salerno, 'I pittori di vedute in Italia', Roma 1991, pp. 290-291; M. Celeste Cola, 'L'inventario di Francesco Pannini, dipinti, disegni e contorni nello studio di Palazzo Moroni', Pisa 2012, pp. 199-224. Acquaforte, resatauro all'angolo inferiore sinistro perfettamente eseguito, per il resto in ottimo stato di conservazione. Large view engraving by Giovanni Volpato, after Francesco Panini, representing the Temple of the Peace and the church of Santa Francesca Romana. The work belongs to a series of views of Rome printed in the second half of the 18th century at the behest of Panini, who availed himself of the collaboration of the best engravers of the time: Vasi, Antonini, Barbazza, Cigni, Montagu, Polanzani, Volpato and many others. The plates are printed by the Calcografia of Reverenda Camera Apostolica. Francesco Panini or Pannini (Rome 1738 - April 10, 1800) trained with his father Giovanni Paolo (Piacenza, 1691 - Rome, 1765) and continued the activity of vedutistica devoting himself in particular to the realization of refined works on paper. In fact, the scarce critical attention dedicated to him, betrays the real historical importance of the painter, who is to be considered among the best interpreters of eighteenth-century graphics. His production, in fact, while perpetuating a precise tradition manages to express a real renewal in a neoclassical key. Proving to be an able perspective artist, Panini was praised by Mariette and the authors of the 'Vignola illustrato' Giambattista Spampani and Carlo Antonini counted him among the few illustrious perspective artists and as an example for the scholars of architecture. But the production of the artist also counts several works in fresco as the decoration of Villa Albani, the main floor of the Palazzo Cesarini Sforza and Palazzo Doria, on behalf of Cardinal Antonio Maria painted in 1794 of the elegant grotesque panels. To him we owe, in all probability, many of the works in public and private collections considered to be of the 'school of Panini' or 'circle of Panini' if not of Panini himself, and this poses no small problem for the artist's catalog even in his mature years. Contrary to his father Giovanni Paolo, one of the most famous and appreciated 18th century painters, Francesco Panini has been the object of few studies. The paintings and drawings that today are attributed to his hand show views of ancient Rome or of that contemporary to him where elaborate and grandiose architectures are animated by small and elegant figures, just as in the sheet offered here. A series of his watercolors with views of St. Peter's is preserved in the Department of Graphic Arts of the Louvre: among them is the same depiction of the main facade of the Vatican basilica, albeit with a closer point of view. Etching and engraving, printed on contemporary laid paper, with margins, in excellent condition. Literature L. Salerno, 'I pittori di vedute in Italia', Rome 1991, pp. 290-291; M. Celeste Cola, 'L'inventario di Francesco Pannini, dipinti, disegni e contorni nello studio di Palazzo Moroni', Pisa 2012, pp. 199-224.
|
|
DANKERTS Justus (1635-1701)
Roma
Rara veduta prospettiva della città vista da Monte Mario. L'incisione è tratta dalla veduta incisa da Dominique Barriere nel 1649, rispetto alla quale risulta in controparte. "In alto, sopra il titolo, si vede lo stemma SPQR sormontato da una corona. IN basso a sinistra 12 righe di testo ed a destra una legenda di 42 numeri. Solo San Pietro è riconoscibile (neppure Castel Sant'Angelo lo è) da cui si deduce che la veduta è stata copiata e non realizzata dal vero; a conferma di questo la rappresentazione in controparte. Il prototipo da cui è tratta è la veduta incisa da Dominique Barriere nel 1649 con la quale peraltro coincidono anche i numeri e le voci di legenda. Già il De Jonghe aveva comunque realizzato nel 1665 una derivazione assai fedele del panorama del Barriere ed è probabile che a questa si sia rifatto il Dankerts" (cfr. Marigliani p. 211). Incisione su rame, in buono stato di conservazione.Non censita dai principali repertori. Rare perspective view of the city seen from Monte Mario. The panroama is taken from the view engraved by Dominique Barriere in 1649, to which it is in counterpart. At the top, above the title, we see the coat of arms SPQR surmounted by a crown. At the bottom left 12 lines of text and at the right a 42-number legend. Only St. Peter's is recognisable (not even Castel Sant'Angelo is recognisable) from which we deduce that the view was copied and not made from life; this is confirmed by the representation in counterpart. The prototype from which it is taken is the view engraved by Dominique Barriere in 1649, with which, moreover, the numbers and items in the legend also coincide. De Jonghe had already made a very faithful derivation of Barriere's view in 1665, and it is likely that Dankerts drew on it (cf. Marigliani p. 211). Engraving on copper, in a good state of preservation. Not listed in the main repertories. C. Marigliani, Le Piante di Roma…, p. 211, n. 117.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Porticus Antonini et Faustinae…
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, in ottimo stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper. In very good condition.
|
|
CAVALIERI Giovanni Battista de’ (1525-1601)
Ampitheatru[m] vulgo Colosseum a Neronis colosso…
Veduta tratta da "Urbis Romae aedificiorum illustriumquae […] supersunt reliquiae summa cum diligentia a Joanne Antonio Dosio stilo ferreo ut hodie cernuntur descriptae et a Jo Baptista de Cavaleriis aeneis tabulis incisis repraesentatae", la nota raccolta di antichi edifici romani pubblicata dal Cavalieri nel 1569 da disegni dell'architetto e scultore Giovanni Antonio Dosio. Incisione su rame, impressa su di un foglio di carta vergata coeva, rifilato alla linea marginale, in buono stato di conservazione. View from Urbis Romae aedificiorum illustriumquae [...] supersunt reliquiae summa cum diligentia Joanne Antonio Dosio iron stylus ut hodie cernuntur descriptae et Jo Baptista de Cavaleriis Aeneis tabulis incisis repraesentatae," collection of ancient Roman buildings published by Cavalleris in 1569 after drawings by the architect and sculptor Giovanni Antonio Dosio. Etching and engraving, printed on a sheet of contemporary laid paper, trimmed close to the platemark. In very good condition.
|
|
LAFRERI Antonio (Orgelet 1512 - Roma 1577)
Rome, Ville tres fameuse…
Rarissima ristampa della lastra anonima - attribuita ad Antonio Lafreri e databile al 1555/60. Esemplare nel terzo stato di quattro descritto e illustrato in Bifolco-Ronca, pagina 2377.In alto a sinistra l’iscrizione Urbis Rome totius olim orbis domitricis, situs: cum adhuc extantibus, sacrosancte vetustatis monumentis PIRRHO LIGORIO NEAP. INVENTOR. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali SEPTENTRIO, MERIDIES, ORIENS, OCCIDENS, il nord a sinistra.Anonima pianta prospettica della città, basata sulla pianta di Pirro Ligorio, edita da Michele Tramezzini nel 1552. La pianta è inserita in alcuni esemplari dello Speculum Romanae Magnificentiae di Antonio Lafreri, al quale pertanto viene attribuita. Il grande interesse storico di questa pianta non è dato dall’opera stessa, una semplice copia del lavoro del Ligorio, ma è rappresentato dalle tirature successive di questa lastra. Il secondo stato, databile alla seconda metà del XVII secolo, è completamente emendato ed arricchito da toponomastica in lingua francese. Viene inserita anche una lunga descrizione della città, sempre in lingua francese. E’ noto che, alla morte di Antonio Lafreri (1577), i due terzi delle lastre furono divisi tra i nipoti Stefano e Claudio Duchetti. Il restante terzo venne suddiviso tra più editori. Questa lastra quindi potrebbe avere preso la via di Parigi, dove venne ristampata circa un secolo dopo. In alternativa la carta potrebbe essere stampata Roma ed emendata in lingua francese. Tale edizione viene descritta da Hülsen (1915), che la annovera tra le “Copie e ristampe”, come "Incisa nel sec. XVII ex.ovvero XVIII. Ne vidi una copia presso il sig. Lang nel 1914" (la libreria antiquaria Lang di Roma). Un altro esemplare, che tuttavia potrebbe essere lo stesso citato da Hülsen, è descritto nella biblioteca della British School of Rome, appartenuto alla celebre collezione di Thomas Ashby (1874-1931), direttore dell’accademia dal 1906 al 1925. Sempre Hülsen cataloga lo stato finale dell’opera, con l’indirizzo dell’editore francese Francois Jollain. Acquaforte e bulino, stampata su carta vergata coeva, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo (2018): pp. 2376-77, tav. 1123, III/IV; Frutaz (1962): n. XVI e tav. 25; Hülsen (1915): II, p. 42, n. 11 e p. 43, nn. 13-14; Karrow (1993): n. 51/1.1; Marigliani (2007): n. 36; Marigliani (2016): n. XI.5. A very rare map of the city, published in Paris in the mid-seventeenth century using the plate made in Rome by Antonio Lafreri.Example of the third state of four.The map is based on that of Pirro Ligorio, 1552, edited by Michele Tramezini in Rome, and its subsequent and numerous variants.The only example known today of this map is in the library of the British School of Rome, belonged to the famous collection of Thomas Ashby (1874-1931), director of the British School at Rome from 1906 to 1925.For the stile of type this work can be attributed to the French publisher Francois Jollain. The plate appears to be yet more ancient, even '500, to which were added numerous inscriptions in French, starting from the extensive description in the bottom right corner.Copper engraving, perfect condition. An extremely rare work.LiteratureBifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo (2018): pp. 2376-77, tav. 1123, III/IV;Frutaz (1962): n. XVI e tav. 25; Hülsen (1915): II, p. 42, n. 11 e p. 43, nn. 13-14; Karrow (1993): n. 51/1.1; Marigliani (2007): n. 36; Marigliani (2016): n. XI.5. Frutaz (1962): n. XVI e tav. 25; Hülsen (1915): II, p. 42, n. 11 e p. 43, nn. 13-14; Karrow (1993): n. 51/1.1; Marigliani (2007): n. 36; Marigliani (2016): n. XI.5. DI ROMA DAL 1551 AL 1748, (1915) 43e.
|
|
DUPERAC Etienne (1525-1604)
Vestigii delle Terme di Antonino Caracalla, della parte dentro qualle era un Atriolo…
Veduta tratta dall'opera I vestigi dell'antichità di Roma raccolti et ritratti in perspettiva da Stefano Du Perac parisino, pubblicata per la prima volta a Roma nel 1575 da Lorenzo Vaccari. Il volume consta di quaranta fogli tutti di tavole: il primo funge da frontespizio; nel secondo è ospitata la dedica a “Giacomo Buoncompagni governator generale di Santa Chiesa”. Étienne Du Pérac vi palesa le proprie intenzioni e in particolare sottolinea che “sarà dunque utile il libro […] et grato, et accetto agli studiosi dell’antichità per la diligenza che io ho usata in rappresentare fedelmente i residui della Romana grandezza”. Si affida poi all’ “autorità e virtù” del dedicatario perché possa favorire l’opera “bisognosa di molto lume” a causa dell’“oscurità dell’auttore”. In realtà, quando pubblica il libro, Étienne du Pérac è a Roma da oltre quindici anni, ed è noto se non altro per aver fornito la propria opera all’erudito veronese Onofrio Panvinio e aver dato alle stampe nel 1574 la pianta archeologica Urbis Romae Sciographia, ricostruzione topografica della Roma antica, cui sarebbe seguita, nel 1577, la pianta della Roma moderna, la Nova urbis Romae descriptio. Certo il mercato dell’editoria antiquaria era piuttosto affollato: nello stesso 1575 esce ad esempio per iniziativa di un altro francese, lo stampatore Antonio Lafreri (Antoine Lafréry), con il quale peraltro lo stesso Du Perac collabora, la raccolta iconografica Speculum Romanae Magnificentiae, che riunisce, incise da vari artisti, molte più immagini de I vestigi, non seguendo un’impostazione topografica e non, limitandosi agli edifici antichi ma inserendone di moderni nonché un repertorio di statue. Qui Du Pérac, partendo dal Campidoglio, scandisce il suo itinerario in trentanove tappe: in calce a ogni pagina una didascalia di poche righe fornisce le informazioni essenziali sugli edifici e le rovine. Non si tratta però di raffigurazioni di singoli monumenti, né tanto meno di ricostruzioni ideali, ma di vere e proprie vedute: immagini di grande qualità, paragonabili a quelle edite nel 1551 dall’incisore fiammingo Hieronymus Cock. Etienne Du Pérac o Duperac, nativo di Bordeaux o Parigi, si trasferisce presto a Venezia, dove apprende l’arte dell’incisione realizzando vari soggetti da Tiziano, principalmente per l’editore Giovanni Francesco Camocio. Arriva a Roma nel 1559 dove si dedica allo studio dell’architettura e delle antichità, con particolare attenzione alle opere di Michelangelo. A Roma conosce Onofrio Panvinio, archeologo ed antiquario, che lo influenza e lo introduce allo studio delle antichità romane. Come tutti gli artisti provenienti dal Nord Europa, rimane affascinato dalla maestosità delle rovine romane, decidendo di studiarle e raffigurarle. Le precedenti rappresentazioni dei monumenti di Roma, ad esempio quelle eseguite da Hieronimus Cock intorno al 1550, erano pittoriche ed arricchite da elementi di fantasia. La notevole importanza delle vedute di Roma del Duperac sta nel fatto che furono rappresentate con assoluta precisione archeologica e topografica, tanto da essere oggi studiate con grande attenzione dagli studiosi di archeologia, poiché spesso rappresentano monumenti e siti oggi andati perduti. L'opera ebbe ben 8 edizioni successive, alcune a cura della tipografia De Rossi. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. View taken from the work I vestigi dell'antichità di Roma raccolti et ritratti in perspettiva da Stefano Du Perac parisino, published for the first time in Rome in 1575 by Lorenzo Vaccari. The volume consists of forty plates: the first serves as a frontispiece; the second contains the dedication to "Giacomo Buoncompagni governator generale di Santa Chiesa". Étienne Du Pérac expresses his intentions and in particular emphasizes that "the book [...] will therefore be useful and grateful, and accepted by scholars of antiquity for the diligence I have used in faithfully representing the remains of Roman grandeur". He then relies on the "authority and virtue" of the dedicatee so that he can encourage the work "in need of much light" because of the "obscurity of the author". When he published the book, Étienne du Pérac had been in Rome for more than fifteen years, and was known, if only for having supplied his work to the Veronese scholar Onofrio Panvinio and for having printed in 1574 the archaeological map Urbis Romae Sciographia, a topographical reconstruction of ancient Rome, which would be followed, in 1577, by the map of modern Rome, the Nova urbis Romae descriptio. Certainly the market of antiquarian publishing was quite crowded: in the same year 1575, for example, another Frenchman, the printer Antonio Lafreri (Antoine Lafréry), with whom Du Perac also collaborated, published the iconographic collection Speculum Romanae Magnificentiae, which brought together, engraved by various artists, many more images than I vestigi, not following a topographical approach and not limiting himself to ancient buildings but including modern ones as well as a repertoire of statues. Here Du Pérac, starting from the Capitol, outlines his itinerary in thirty-nine stages: at the bottom of each page a caption of a few lines provides essential information about the buildings and ruins. However, these are not representations of individual monuments, nor ideal reconstructions, but real views: images of great quality, comparable to those published in 1551 by the Flemish engraver Hieronymus Cock. Etienne Du Pérac or Duperac, born in Bordeaux or Paris, soon moved to Venice, where he learned the art of engraving by making various subjects from Titian, mainly for the publisher Giovanni Francesco Camocio. He arrived in Rome in 1559 where he devoted himself to the study of architecture and antiquities, with particular attention to the works of Michelangelo. In Rome he knows Onofrio Panvinio, archaeologist and antiquarian, who influences him and introduces him to the study of Roman antiquities. As all the artists coming from Northern Europe, he remains fascinated by the majesty of the Roman ruins, deciding to study and represent them. The previous representations of the monuments of Rome, for example those made by Hieronimus Cock around 1550, were pictorial and enriched with fantasy elements. The remarkable importance of the views of Rome by Duperac lies in the fact that they were represented with absolute archaeological and topographical precision, so as to be studied today with great attention by scholars of archaeology, since they often represent monuments and sites now lost. The work had 8 subsequent editions, some by the De Rossi printing house. Copper engraving, in excellent condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Casino della Villa Peretti sulla Piazza di Termini
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nel 1772. La presente tavola è la num. 194 dell'opera e - come riporta l'iscrizione, raffigura anche 1) Portone d'ingresso della Villa; 2) Casino principale; 3)Abitazione per la Famiglia, Fienili e Rimesse; 4) Rovine delle Terme di Diocleziano.Villa Montalto Peretti è appartiene ai monumenti della Roma: nel 1888 fu, infatti, rasa a suolo durante i lavori per la costruzione della Stazione Termini. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from the second edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna , edited in 1772. This in the plate n. 194 In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Main entrance; 2) Main Casino; 3) Buildings for the servants, hay-lofts and coach-houses; 4) Ruins of Terme di Diocleziano.In 1888 the casino of Villa Peretti and the long sequence of low buildings on its northern side were pulled down to make the railway station - Termini. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Secondo prospetto del Casino di Villa Madama
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Veduta tratta dalla prima edizione della monumentale opera. La presente tavola è la num. 185 del X volume. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. This in the plate n. 185, book X. Giuseppe Vasi dedicated two etchings to Villa Madama because he found the site in such poor condition that he decided to leave a detailed record of the casino designed by Raphael. The villa is named after Margaret, natural daughter of Emperor Charles V and wife of Ottavio Farnese, grandson of Pope Paul III. In the first etching Vasi showed the southern side of the casino which faces Rome, while the second one was dedicated to the elegant loggia facing north and having a view over the countryside and Ponte Milvio. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Loggia decorated by Giulio Romano; 2) peschiera (a fountain with fish); 3) side towards the hill (Monte Mario).Etching, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Porta S. Spirito
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla prima edizione della monumentale opera. La presente tavola è la num. 15 del I volume e - come riporta l'iscrizione, raffigura anche: 1 Campanile della Chiesa di S. Spirito in Sassia 2 Casino della Villa Barberini 3. Salita di S. OnofrioAcquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. This in the plate n. 15, book I.In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Bell tower of S. Spirito in Sassia; 2) Casino della Villa Barberini; 3) Street leading to S. Onofrio. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni, 81
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Porta Fabrica
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nella seconda metà del '700. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. From the second edition of Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna, published in 1772.This in the plate n. 17In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Basilica Vaticana (S. Pietro); 2) Small Dome of Cappella Clementina); 3) Cavalry Barracks near Porta Cavalleggeri; 4) Hill of Sant' Onofrio, a section of the Janiculum. Porta Fabrica was closed in 1870 when Pope Pius IX retired to the Vatican after the Italian troops had entered Rome. The gate was walled; because the ground was raised in order to build a modern road leading to new developments along Via Aurelia, today only its upper section is barely visible. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Palazzo S. Marco della Sereniss. Rep. Di Venezia
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla prima edizione della monumentale opera. La presente tavola è la num. 65 del IV volume e - come riporta l'iscrizione, raffigura anche 1) Palazzo Bolognetti; 2) Torre sul Campidoglio; 3) Strada di Macel de' Corvi (demolita per la realizzazione del Vittoriano) ; 4) Parte del Palazzo Venezia con Giardino pensile; 5) Cappella della Beata Vergine. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. This in the plate n. 65, book IV.In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Palazzo Bolognetti; 2) Torre sul Campidoglio; 3) Strada di Macel de' Corvi (does not exist any longer); 4) Palazzetto Venezia; 5) Cappella della Beata Vergine. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni, 145
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Palazzo Mattei
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla prima edizione della monumentale opera. La presente tavola è la num. 78 del IV volume e - come riporta l'iscrizione, raffigura anche 1) S. Caterina de' Funari; 2) Palazzi della famiglia Mattei; 3) Fontana delle Tartarughe; 4) Palazzo Costaguti; 5) Cupola di S. Carlo ai Catinari. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. This in the plate n. 78, book IV.In the description below the plate Vasi made reference to: 1) S. Caterina de' Funari; 2) Palazzi della famiglia Mattei; 3) Fontana delle Tartarughe; 4) Palazzo Costaguti; 5) Dome of S. Carlo ai Catinari. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Palazzo Marescotti già Estense
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla prima edizione della monumentale opera. La presente tavola è la num. 77 del IV volume e - come riporta l'iscrizione, raffigura anche 1) Rovine delle Terme di Agrippa; 2) Arco della Ciambella; 3) Chiesa delle Stimmate di S. Francesco.Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. This in the plate n. 77, book IV.In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Ruins of Agrippa's Baths; 2) Arco della Ciambella; 3) Chiesa delle Stimmate di S. Francesco. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni, 157
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Tempio del Sole, e della Luna, esistente presso l'Arco di Tito
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Avanzi della famosa Cella Soleare nelle Terme di Antonino Caracalla
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Mausoleo di Augusto, situato dietro il palazzo già Corèa e ora Vivaldi
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Spelonca, e Fonte della Ninfa Egeria, frequentata da Numa Pompilio, Secondo Re de' Romani
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Conserva delle Acque delle Terme di Tito comunemente dette le Sette Sale
Nota fin dal medioevo con il nome di Sette Sale, in questa gigantesca cisterna veniva immagazzinata l’acqua necessaria al funzionamento delle Terme di Traiano. Essa si è conservata quasi perfettamente ai margini del Colle Oppio, con accesso in via delle Terme di Traiano. Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
PIRANESI Giovan Battista (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)
Reliquiae substructionum Busti Caesaris Augusti, ab Imp. Aureliano adhibitarum pro Urbis moenibus. 1. Pars earumdem substruc
Acquaforte, 1762, firmata in lastra in basso a destra. Della serie Il Campo Marzio dell’Antica Roma. Magnifica prova, dalla prima edizione dell'opera, impressa su carta vergata coeva con tipica filigrana del "doppio cerchio e giglio con lettere CB" (ove presente), con ampli margini, in ottimo stato di conservazione.Sebbene pubblicata solo nel 1762 questa fondamentale opera, che appare come una delle più complesse del Piranesi, veniva già annunciata dall’artista nelle Antichità Romane, delle quali, secondo il Focillon, può essere considerata come il quinto tomo. La vicende del Campo Marzio si intrecciano con l’amicizia con lo scozzese Robert Adam, al quale l’opera è dedicata. Adam era giunto a Roma nel 1755 e ben presto aveva conosciuto Piranesi, forse per mezzo del comune amico Charles-Louis Clerisseau, trovando nella comune passione archeologica la base di una reciproca stima, che continuò anche dopo il ritorno dell’architetto Londra. Fu proprio Adam che, durante le ricognizioni dei resti dei monumenti del Campo Marzio, suggerì al Piranesi l’idea di realizzare una mappa dell’intera area, che inizialmente doveva essere inclusa nelle Antichità, e poi finì per costituire la base di un progetto ben più ambizioso, dando alla luce questa importante opera. Negli scritti iniziali l’autore annuncia lo scopo di questo lavoro, affermando la volontà di voler tracciare la storia di questa vasta area compresa tra il Tevere ed i colli, cercando di ricostruirne la conformazione ed il volto. Egli sottolinea la difficoltà di tale lavoro di ricostruzione, poiché l’antico Campo Marzio ha coinciso con l’area più intensamente popolata e riedificata della città dal medioevo all’epoca attuale, non nascondendo il margine di ipoteticità insito nell’opera. Il risultato è che l’attendibilità dei risultati rimane quanto mai problematica, sia per la pionieristica ricerca archeologica del tempo, sia per la carica visionaria che porta l’artista e l’architetto a superare di slancio i limiti della realtà storica progettando il passato in funzione del presente, portando il genio artistico a prevalere di gran lunga sull’archeologo, conferendo senso e vigore a tutta l’opera. A fantastic view from Il Campo Marzio dell'Antica Roma. A fine impression from the early roman edition, printed on contemporary laid paper with "double encircled fleur de lys" watermark, wide margins, in very good conditions.Altought published in 1762, the genesis of this ambitious work extended back into the previous decade.Significantly, as an exercise in speculative archaeology executed with contemporary architects in mind, the work originated in the highly productive relationship between Piranesi and Robert Adam. Not only was the folio dedicated to the British architect, but much of its material was assembled during Adam's studies with Piranesi in Rome between 1755 and 1757. According to the considerable dedicatory preface, the author's objective was to examine the customs and environment of a vanished society through the study of its architectural remains.The end product was a remakable series of hypothetical reconstructions, presented in plan, elevation, and perspective, in which Piranesi's imaginative faculties were stretched to the full.Il Campo Marzio opens with 33 pages of learned discussion of literary authorities with parallel text in Latin and Italian. There follows a group of maps showing, stage by stage, the evolution of this site from primitive beginnings in the marshy site bounded by the curve of the Tiber to a densely monumental townscape of the utmost complexity and grandeur. The climax is provided by the virtual fantasy of the Ichnographia, a vast six-plate purportedly representing the Campus Martius under the empire. The Ichnographia is supported by 37 plates of vedute and detailed surveys in which Piranesi presented the raw material on which this speculative act was based, often using the cramatic technique of isolating monumental fragments from the accretions of the medieval townscape.To conclude Il Campo Marzio, Piranesi added for the first time in his antiquarian reconstructions a series of aerial perspective of selected parts of the Ichnographia, including one on the book's second title page. (J. Wilton Ely). Focillon 453; Wilton-Ely 584
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Tempio di Bacco ovvero delle Camene, in oggi Chiesa di S. Urbano, situato sopra il Fonte d'Egeria
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Porta S. Lorenzo olim Esquilina
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla prima edizione della monumentale opera. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Arco di Costantino Magno
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Giardino e Casino Pontificio di Belvedere
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Veduta tratta dalla prima edizione della monumentale opera. La presente tavola è la num. 181 del X volume. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the first edition of Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. This in the plate n. 181, book X. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni, 282
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Porta Chiusa olim Querquetulana
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Veduta tratta dalla seconda edizione della monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna, edita nel 1772. La presente tavola è la num. 5. Subito dopo i "Castra Praetoria" si apriva una porta di travertino, il cui nome originario è ignoto ma generalmente viene denominata "porta Chiusa", perchè sbarrata e messa fuori uso da un muro: da qui passava la via che, proveniente dalla "porta Viminalis" (nell'attuale Piazza dei Cinquecento), si congiungeva con la "via Tiburtina". Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the second edition of Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna, published in 1772.This in the plate n. 5Porta Chiusa means closed gate because the gate was most likely closed immediately after the fall of the Roman Empire. Vasi calls it Querquetulana, (quercia=oak) which is the name of a gate of the most ancient (inner) walls of Rome. The gate is located at the junction between the walls of Castro Pretorio and the walls built by Emperor Aurelianus and it allowed the praetorian guard a direct exit from Rome. Two short roads started from the gate and reached Via Tiburtina and Via Nomentana. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni,68
|
|
MOGALLI Niccolò- PETROSCHI Giovanni
Carta topografica delle Antichità di Roma…secondo il Giro metodico usato già dall'AB. Ridolfino Venuti…
Pianta topografica delle vestigia dell'antica Roma, a proiezione e figurazione verticale, pubblicata nel 1763 nell'opera di Ridolfino Venuti "Accurata, e succinta descrizione topografica delle antichità di Roma".Incisa da Niccolò Mogalli e Giovanni Petroschi, su disegno di R. Venuti.Le indicazioni toponomastiche in parte sono riportate nella pianta, in parte in una rubrica di 77 numeri posta ai lati. In basso, a destra, la firma degli incisori. La seconda edizione della lastra, reca la data 1823.Incisione su rame, in ottimo stato di conservazione. Pianta topografica delle vestigia dell'antica Roma, a proiezione e figurazione verticale, pubblicata nel 1763 nell'opera di Ridolfino Venuti "Accurata, e succinta descrizione topografica delle antichità di Roma".Incisa da Niccolò Mogalli e Giovanni Petroschi, su disegno di R. Venuti.Le indicazioni toponomastiche in parte sono riportate nella pianta, in parte in una rubrica di 77 numeri posta ai lati. In basso, a destra, la firma degli incisori. La seconda edizione della lastra, reca la data 1823.Incisione su rame, in ottimo stato di conservazione. Frutaz, Le piante di Roma, XXXVIII; L. Schudt, Le guide di Roma, p. 405, n. 769; Caldana (2013): p. 107, n. I.64.
|
|
Anonimo
Vista de Roma
Immaginiaria e curiosa veduta panoramica di Roma, presa dal Gianicolo. Del panorama reale vengono rispettati e riprodotti soltanto i monumenti essenziali: ponte S. Angelo, che è anche l'unico ponte disegnato, Castel S. Angelo e qualche cupola a caratterizzare lo sfondo.Stampata in Francia, dall'editore e stampatore Gosselin.Litografia, finemente colorata a mano, piccoli strappi restaurati nella parte superiore destra, lievi fioriture ai margini, nel complesso in buono stato di conservazione. Immaginiaria e curiosa veduta panoramica di Roma, presa dal Gianicolo. Del panorama reale vengono rispettati e riprodotti soltanto i monumenti essenziali: ponte S. Angelo, che è anche l'unico ponte disegnato, Castel S. Angelo e qualche cupola a caratterizzare lo sfondo.Stampata in Francia, dall'editore e stampatore Gosselin.Litografia, finemente colorata a mano, piccoli strappi restaurati nella parte superiore destra, lievi fioriture ai margini, nel complesso in buono stato di conservazione.
|
|
WAGNER Mattaheus (1648 - LIpsia 1694)
Roma
Acquaforte e bulino, circa 1690. "In alto al centro lo stemma SPQR sormontato da una corona. Il prototipo iniziale per questo tipologia di panorami è identificabile nel panorama inciso dal Silvestre nel 1642 (si vedano tra l'altro i campanili di San Pietro all'epoca appena costruiti ed immediatamente dopo demoliti per ragioni statiche) e dunque raffigura Roma alla metà del '600. Gli edifici sono poco riconoscibili ed il Tevere segue un errato percorso sotto Trinità dei Monti. La stampa mostra un primo piano con colline ed alberi in controluce senza personaggi, e una legenda di 12 voci. Il nome dell'autore non è scritto sull'incisione ma solo sull'opera che non è stato comunque possibile reperire; non è chiaro neppure se il Wagner sia l'autore o l'editore. Incisa prima del 1694, anno in cui Wagner morì. Secondo alcuni studiosi l'editore potrebbe essere J. Wollf e la data di pubblicazione spostata a circa al 1710" (cfr. Marigliani p. 198). Buono stato di conservazione. Rara. Etching and engraving, circa 1690. In the top centre the SPQR coat of arms surmounted by a crown. The initial prototype for this type of panorama is identifiable in the panorama engraved by Silvestre in 1642 - see among other things the bell towers of St. Peter's that had just been built and immediately afterwards demolished for static reasons - and therefore depicts Rome in the mid 17th century. The buildings are hardly recognisable and the Tiber follows a wrong path under Trinità dei Monti. The print shows a foreground with hills and trees against the light without any characters, and a key-legend of 12 items. The name of the author is not written on the engraving but only on the title page, which could not be found anyway; it is not clear either if Wagner is the author or the publisher. Engraved before 1694, the year Wagner died. According to some scholars the publisher could be J. Wollf and the date of publication moved to around 1710" (cf. Marigliani p. 198). Good state of preservation. Rare. C. Marigliani, "Le Piante di Roma delle collezioni private", tav. 103.
|
|
HALMA Franciscus (1653 - 1722)
Prospectus Fori Romani, aedifiorum antiquorum ruinis celeberrimi: vulgo
Splendida tavola, derivante dai disegni di Lievin Cruyl, per la prima volta pubblicata nel "Thesaurus antiquitatum Romanarum" di J. G. Graevius edita da Franz Halm e Peter van der AA tra il 1694 e il 1699. Esemplare tratto dall'opera "Beschryving van oud en nieuw Rome", di François Jacques Deseine edita ad Amsterdam nel 1704 da Franz Halm. Contariamente da quanto indicato da Bodart e confermato da Barbara Jatta nel suo saggio sul Cruyl, le incisioni sono le stesse.La serie è composta da quindici tavole, formate da più lastre o suddivise in due parti. La partte superiore è tratta da disegni del Cruyl, mentre quella inferiore da soggetti di Giovan Battista Falda.La tavola è formata da due lastre: una superiore più grande, incisa su disegno di Lievin Cruyl, mostra un'ampia veduta prospettica che comprende l'area del Foro RomanoLa lastra inferiore presenta due vedutine raffiguranti la chiesa dei SS. Luca e Martina, e quella di S. Francesca Romana, nota anche come S. Maria Nova, tratte da incisioni di G. B. FaldaAcquaforte e bulino, in ottimo stato di conservazione. From Beschryving van oud en nieuw Rome Written by François Jacques Deseine and published in Amsterdam by Franz Halm in 1704, in 2 vv.The plate shows in the top a beautiful view of the Foro Romano, after a drawing by L. Cruyl.At the bottom of the plate, two insets depicting the church of SS. Luca and Martina, and the church of S. Francesca Roma, after Giovanni Battista Falda.Etching and engraving, in very good condition. B. Jatta, Lievin Cruyl e la sua opera grafica, p. 161.
|
|
SPECCHI Alessandro (Roma, 1668 - Roma, 1729)
Facciata della tribuna della basilica si S.ta M.a Maggiore…con il prospetto delle due cappelle…
Veduta della Tribuna di Santa Maria Maggiore, disegnata e incisa da Alessandro Specchi e pubblicata da Domenico de Rossi. Presente nell'indice De Rossi, 1724, al costo "di 20 baiocchi".La prospettiva, molto dettagliata, presenta gli ornamenti voluti da papa Clemente X e mostra anche le due cappelle, la paolina e la sistina, che furono fatte edificare da papa Paolo V e da Sisto V, che nella piazza fece anche trasportare l'obelisco proceniente dal Mausoleo di Augusto. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Veduta della Tribuna di Santa Maria Maggiore, disegnata e incisa da Alessandro Specchi e pubblicata da Domenico de Rossi. Presente nell'indice De Rossi, 1724, al costo "di 20 baiocchi".La prospettiva, molto dettagliata, presenta gli ornamenti voluti da papa Clemente X e mostra anche le due cappelle, la paolina e la sistina, che furono fatte edificare da papa Paolo V e da Sisto V, che nella piazza fece anche trasportare l'obelisco proceniente dal Mausoleo di Augusto. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.
|
|
MORTIER Pierre (1661 - 1711)
Veue du Chateau et du Pont st. Ange a Rome
Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, Matteo Gregorio de Rossi e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, Matteo Gregorio de Rossi e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Cremonini pp. 83-90
|
|
MORTIER Pierre (1661 - 1711)
Veue de Piazza Navona a Rome
Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, bella coloritura a mano, in buono stato di conservazione. Bibliografia: Cremonini pp. 83-90 Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, bella coloritura a mano, in buono stato di conservazione. Bibliografia: Cremonini pp. 83-90
|
|
MONTAGU Dominique
Veduta della Basilica di S. Maria Maggio.re - Vue de l'Eglise de S.te Marie Majeure
Bella veduta tratta dall'opera "Les Plus Beaux Edifices De Rome Moderne, Ou Recueil Des Plus Belles Vues Des Principales Eglises, Places, Palais, Fontaines &c. Qui Sont Dans Rome Dessinees Par Jean Barbault Peintre, Ancien Pensionnaire Du Roy a Rome, Et Gravees en XLIV. Grandes Planches et Plusieurs Vignettes; Par D'Habiles Maitres. Avec La Description Historique De Chaque Edifice", le cui illustrazioni furono incise per la massima parte da Dominique Montagu su disegni di Jean Barbault. La raccolta fu pubblicata per la prima volta a Roma da Bouchard et Gravier Libraires nel 1763. Incisione su rame all'acquaforte, in ottime condzioni. Beautiful view taken from ""Les Plus Beaux Edifices De Rome Moderne, Ou Recueil Des Plus Belles Vues Des Principales Eglises, Places, Palais, Fontaines &c. Qui Sont Dans Rome Dessinees Par Jean Barbault Peintre, Ancien Pensionnaire Du Roy a Rome, Et Gravees en XLIV. Grandes Planches et Plusieurs Vignettes; Par D'Habiles Maitres. Avec La Description Historique De Chaque Edifice", with plates and signed by Jean Barbault as draftsman, and most of of these engraved by D. Montagu. Ething in good condition.
|
|
MORTIER Pierre (1661 - 1711)
Le fameux Capitole a Roma par Rossi
Veduta tratta dal terzo volume del Nouveau Theatre de l'Italie pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Blaeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da artisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, Matteo Gregorio de Rossi e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia Cremonini pp. 83-90 Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, Matteo Gregorio de Rossi e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia: Cremonini pp. 83-90
|
|
Anonimo
Prospectus Templi S. Agnetis et Obelisci Pamphili in foro Agonalii vulgo Piazza Navona
Veduta della Piazza Navona, finemente eseguita all'acquaforte da un disegno del fiammingo Lievin Cruyl.Cruyl stesso incise il soggetto per la prima volta nel 1666 (Jatta 56), lastra che fu poi ripresa da Matteo Gregorio de Rossi alla fine del XVII secolo.Le vedute di Roma di Cruyl furono poi copiate all'estero, a Leyda, dove fu realizzata una serie inserita nel "Thesaurus Antiquitatum Romanorum" opera di G. Graevius dell'inizio del XVIII secolo.Questa veduta, sconosciuta ai repertori, è probabile che derivi proprio dalla lastre di Leyda, alla quale è molto simile.Stilisticamente e per tipo di carta sulla quale è impressa ricorda le vedute edite ad Ausburg dallle tipografie Probst e Wollf.Acquaforte, meravigliosa coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione. Rarissima. Veduta della Piazza Navona, finemente eseguita all'acquaforte da un disegno del fiammingo Lievin Cruyl.Cruyl stesso incise il soggetto per la prima volta nel 1666 (Jatta 56), lastra che fu poi ripresa da Matteo Gregorio de Rossi alla fine del XVII secolo.Le vedute di Roma di Cruyl furono poi copiate all'estero, a Leyda, dove fu realizzata una serie inserita nel "Thesaurus Antiquitatum Romanorum" opera di G. Graevius dell'inizio del XVIII secolo.Questa veduta, sconosciuta ai repertori, è probabile che derivi proprio dalla lastre di Leyda, alla quale è molto simile.Stilisticamente e per tipo di carta sulla quale è impressa ricorda le vedute edite ad Ausburg dallle tipografie Probst e Wollf.Acquaforte, meravigliosa coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione. Rarissima. Sconosciuta a B. Jatta, Lievin Cruyl e la sua opera Grafica.
|
|
RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)
Porta Settimiana
"Porta Septimiana", questo il suo nome antico, fu costruita da Settimio Severo sugli "Horti Getae", sui giardini cioè di Settimio Geta, figlio di Settimio Severo e fratello dell'imperatore Caracalla. La porta attuale fu ricostruita, con la sua caratteristica merlatura ghibellina, da papa Alessandro VI Borgia nel 1498 e segna l'inizio di via della Lungara.Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 25 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 25 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.
|
|
|