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‎Moliterni Roberto‎

‎Scrivere il corto e la web-serie: Le strutture narrative specificheper film e serie brevi‎

‎br. Questo libro è pensato come un manuale di sceneggiatura rivolto a chi si avvicina per la prima volta alla scrittura per il cinema, ma anche come uno strumento molto specifico per l'arte dei cortometraggi e delle web-serie. Quali sono le storie vincenti da raccontare in pochi minuti? Come si costruiscono scene che devono avere un respiro breve? E che parole dare a personaggi interpretati, molto spesso, da attori non professionisti? «Potere alle storie» è quello che sembrano dirci oggi il cinema e le serie tv di tutto il mondo. È un'affermazione ancora più vera e necessaria per i cortometraggi e le web-serie. La loro forza non sta nei mezzi tecnici, nell'esperienza delle maestranze (per le quali è invece una palestra) o nella notorietà degli attori. La forza dei racconti brevi sta nelle storie. Storie che hanno una propria specificità, diversa da quella del cinema tradizionale e legata non solo al formato breve, ma anche alla facilità con cui una produzione di questo tipo si deve mettere in piedi, visto che corti e web-serie sono spesso svincolati dal mercato. Qui, in sostanza, si può, inventare, sperimentare, rappresentare spicchi di mondo anche marginali. Ma, prima di tutto, bisogna imparare a raccontare con le immagini.‎

‎Amerighi G. (cur.)‎

‎Indovinala grillo!‎

‎brossura‎

‎Bruni Pierfranco‎

‎La leggenda nera. L'inquisizione tra storia e cinema‎

‎br. Il volume di Pierfranco Bruni nasce dalle elaborazioni e riflessioni sollecitate dal bisogno di dipanare il filo della storia disegnato con il convegno internazionale di studi, intitolato L'Inquisizione romana e i suoi Archivi, tenuto a Roma nel 2018. Un affascinante affresco che ricostruisce la storia, i miti e gli antimiti dell'Inquisizione nell'immaginario cinematografico. Una riflessione intrepida sulla divaricazione tra discorso storico e narrazione per immagini che racconta di come la "leggenda nera" sia entrata a far parte della filmografia attraverso cliché tenebrosi e violenti, popolati da inquisitori, eretici, streghe, infedeli e i dissidenti. Un libro che lascia storditi, con lo sguardo meravigliato di chi scopre la commistione tra reale e immaginato, tra verità e stereotipi, tra fatti e fiction.‎

‎Coppi Fausto; Moroni G. (cur.)‎

‎Non ho tradito nessuno. Autobiografia del Campionissimo attraverso i suoi scritti‎

‎br. Fausto Coppi, inarrivabile campione di ciclismo, è il personaggio più amato dello sport italiano di sempre. Gabriele Moroni ha raccolto gli scritti autobiografici pubblicati negli anni dal Campionissimo su giornali, riviste, antologie e li ha allineati seguendo la cronologia della sua vita. Una vita racchiusa in un breve arco temporale, intensa, gloriosa e insieme tormentata. Una vita di vittorie esaltanti, vissute sempre con riservatezza, pudore, modestia, ma anche di sconfitte che paiono disfatte, sprofondi, annichilimenti totali, dalle quali, però, Coppi trova ogni volta la forza di riemergere. Una vita fatta anche di grandi rivalità, a cominciare da quella con l'amico-nemico Gino Banali, sua antitesi sportiva e umana; di affetti familiari perduti - Serse, il fratello più piccolo, il compagno di allenamento e di stanza, il gregario più fedele, gli viene strappato troppo presto -; di sogni mai realizzati e dell'amore incondizionato per la bicicletta, strumento di riscatto sociale per un figlio di contadini, veicolo di fama e agiatezza, fortuna e insieme condanna: la fortuna di averla incontrata, la condanna senza appello di non poterla lasciare. Fino alla morte. Coppi si racconta in queste pagine, dagli anni dell'infanzia nel piccolo borgo di Castellania a quelli della maturità. Al lettore resta il piacere di ascoltare la sua voce.‎

‎Dallari Valentina‎

‎Non mi sono mai piaciuta‎

‎ril. «Pesavo 37 chili, mi sono messa a piangere ma ero felice.» Valentina non si è mai piaciuta. È timida e ama tanto stare da sola, solo la musica può restare. L'immaginazione è la sua casa, si distrae in fretta e parla tanto. Non è felice, o forse sì ma non lo capisce neanche lei. C'è una voce in testa che non si stacca. Non vuole liberarla. Chissà se la punirà prima o poi. Valentina è dura ma non lo è. È bella, dicono. Ma lei odia specchiarsi. Ascolta tanto e pensa troppo. Le passa tutto addosso ma non scivola mai. Tiene tutto. E manda giù. Prima o poi passa, dice sempre. Non dorme, lei ama la luna. Ama il cielo scuro e le stelle. La notte la possiede. Lei è il sole ma è anche la luna. Le piace perdersi, ma anche ritrovarsi. Perdersi la fa scappare dove niente può ferirla. Fugge per anni, è la cosa che preferisce fare, volare via. Le piace giocare con il destino, non è sempre attenta. Cuore grande. Però vuole essere più leggera. Valentina odia le sue gambe. Non vuole mangiare più. Valentina non vuole sentire più. Valentina non vuole vedere più. Valentina non vuole vivere più. Ha freddo e non ride più. Non ama nessuno. Valentina ha il viso scavato. Vuole essere più leggera. Ce la può fare, dice. Valentina non riesce a camminare, ma forse è solo stanca. Sarà sicuramente così. Le gira sempre la testa e dice che parlare è faticoso. Non ha più amici ma non sembra triste. Non sembra felice. Non sembra e basta.‎

‎Angelucci Gianfranco‎

‎Glossario felliniano. 50 voci per raccontare Federico Fellini, il genio italiano del cinema‎

‎br. La dolce vita, 8 ½, Amarcord, Satyricon, Le notti di Cabiria sono alcuni capolavori realizzati da Federico Fellini, artista cinematografico fuori misura, vincitore di 5 Premi Oscar, famoso in tutto il mondo, che chiunque immagina di conoscere ma sul quale in realtà poco si è indagato. Gianfranco Angelucci, amico e collaboratore al fianco di Fellini per oltre vent'anni, dedica al Maestro un Glossario in cui rievoca tutta la stupefacente genialità del regista, e i set, le dive, gli attori, le donne che ha amato, i luoghi, la memoria, i sogni, le magie, le trame pubbliche e private. Ecco dunque Federico Fellini visto da vicino, un ritratto a tutto tondo dell'artefice del cinema moderno e postmoderno, che ha improntato di sé l'arte e il linguaggio dello schermo avviandolo verso traguardi ancora insuperati.‎

‎Ossola Franco; Tavella Renato‎

‎Il romanzo del grande Torino‎

‎br. 4 maggio 1949: precipita sulla collina di Superga l'aereo su cui viaggiavano i calciatori del grande Torino. Sgomento e dolore negli italiani. Con la terribile sciagura scompaiono gli uomini ma le loro gesta divengono subito leggenda. La storia della mitica squadra che ci fece sognare e soffrire in un periodo particolarmente difficile per il Paese viene riportata in vita in queste pagine con autentico entusiasmo e commossa partecipazione. Dopo avere raccolto materiale di ogni genere e soprattutto dopo avere ascoltato, custodito e confrontato tante diverse narrazioni, i due autori l'hanno ricostruita con dovizia di particolari umani e sportivi, attenti a descrivere le singole memorabili personalità. La nascita della squadra, la lungimiranza del Presidente Novo nell'acquisto di tanti prestigiosi fuoriclasse, il successo e le vittorie nei campionati italiani fino al tragico epilogo del '49 vengono ripercorsi da chi ha condiviso la magia prima e il dolore poi di un capitolo fondamentale del calcio e del costume italiani. Da questo libro è stata tratta la fiction RAI II grande Torino per la regia di Claudio Bonivento.‎

‎Lung Haha‎

‎La setta degli assassini. Tecniche e segreti‎

‎ill. La terribile setta degli hashishin era un gruppo di killer talmente temuti che il loro nome è diventato in Occidente sinonimo di omicidi a sangue freddo. Questa setta di uomini-ombra è stata vista da alcuni come un gruppo di credenti integralisti, da altri come una congregazione di mercenari che si nascondevano dietro il pretesto della religione. Ancora oggi, però, la loro vera natura è avvolta da una fitta coltre di mistero, oggetto di dibattiti e di discussioni controverse. Recentemente, inoltre, è diventata protagonista di un videogioco, Assassin's Creed, che sta spopolando in tutto il mondo. Haha Lung, dopo accurate ricerche storiche, presenta agli appassionati di arti marziali e alle persone interessate alla storia e ai misteri, le insidiose ed efficacissime tecniche della setta degli assassini. Gli hashishin usavano tutti i mezzi a loro disposizione per uccidere gli avversari. Erano espertissimi nell'uso del coltello e nel combattimento a mani nude, veloci e silenziosi nel neutralizzare un obiettivo o nel difendersi da un assalitore. Questo libro, che non vuole in alcun modo incitare alla violenza, è quindi fonte di preziosi riferimenti storici e di dettagliate tecniche di difesa personale che possono essere uno spunto interessante per tutti i praticanti di arti marziali.‎

‎Marovic Dràzen‎

‎Nuovo repertorio di aperture per il nero‎

‎ill. Questo volume costituisce il complemento di "Repertorio aperture per il nero", scritto dall'autore in collaborazione con Bruno Parma. L'argomento viene sviscerato mediante l'analisi di partite esemplificative, alcune delle quali rappresentano dei modelli di strategia per il nero, mentre altre illustrano i tipici fallimenti d'apertura destinati a trasformarsi in brucianti sconfitte.‎

‎Tognolotti Chiara‎

‎L'immagine opaca. Il cinema di Max Ophuls‎

‎br. Questo libro rilegge l'opera di Max Ophuls (1902-1957) alla luce della tensione tra attrazione e racconto e, più in generale, dell'idea di stile e di narrazione classica come dinamica tra norma e trasgressione. Da una parte il cinema come attrazione deve cercare di divertire, di affascinare; ma deve anche raccontare storie avvincenti e dipingere mondi diegetici verosimili. Tutto il cinema ophulsiano sta in questa continua ricerca di equilibrio che approda spesso a un eccesso di visione, quando l'attrazione sopravanza sulla storia e in parte la cancella. E proprio perché pone l'accento su di esso l'eccesso finisce per porre il gesto di vedere come problema. I movimenti di macchina sofisticati, le figure dell'enunciazione, le diverse tipologie di attrazione ci portano a riflettere su quello che vediamo e perciò a non darlo più per scontato. Per questo quella ophulsiana è un'immagine opaca: si offre allo sguardo dello spettatore con uno splendore che sfiora l'arroganza ma, mentre ci lascia guardare, smantella la nostra illusione di onnipotenza perché ci mostra anche i propri limiti.‎

‎Chalon Jean‎

‎Liane de Pougy. Cortigiana, principessa e santa‎

‎ill., br. Nata Anne-Marie Chassaigne nel 1869, diventata madame Pourpe a diciassette anni, è solo a vent'anni appena compiuti e fresca di divorzio che questa ragazza dai molti nomi, appena giunta a Parigi, costruisce accortamente il proprio personaggio sulla scena e dietro le quinte del demi-monde e diventa la strabiliante Liane de Pougy. Quella di Liane de Pougy e soprattutto la storia di una giovane bretone nata in una famiglia di militari e educata in convento, che si trova a vivere gli anni dissipati e gloriosi della Belle Epoque. I suoi compagni di strada sono le grandi star dell'aristocrazia europea, gli intellettuali e i principi, le donne di piacere, le attrici, i commediografi e i giornalisti del gossip più bieco. In un gran tourbillon in cui il principe di Galles incrocia Marcel Proust fra i palchi dell'Opéra Comique, Colette irride le grandes dames costrette a cedere il passo alle dive del cabaret, la sessualità è vissuta come merce di scambio e grande gioco della tenerezza, Liane si ritaglia un posto unico, riuscendo laddove nessuna aveva osato. Prostituta, certo, pour cause, e con coscienza del ruolo. E poi scrittrice, attrice, donna di spettacolo, modella e pin-up, immagine stessa di una Parigi che stava al mondo occidentale come Roma all'Impero alla vigilia della decadenza, in un ventennio di divertimento sempre più sfrenato destinato a interrompersi bruscamente con la Grande Guerra.‎

‎Wilder Billy; Verdiani S. (cur.)‎

‎Il principe di Galles va in vacanza‎

‎ill., br. Berlino, anni '20: un giovanissimo Billy Wilder, dopo aver lasciato la carriera da avvocato, comincia a scrivere pezzi e reportage per un importante quotidiano berlinese. Sotto la lente della sua intelligenza brillante passano così critici teatrali e poeti, attori e politici, ma anche gli effimeri protagonisti della buona società dell'epoca e le persone comuni, nella vita di tutti i giorni e negli svaghi della domenica. Di ciascuno coglie con sguardo acuto e un sorriso divertito, debolezze e particolarità, e con questo materiale ricco di umanità e di toni, compone sapientemente scene e dialoghi pieni di humour. E poi ci sono le questioni cittadine e gli avvenimenti contemporanei, gli spettacoli teatrali e cinematografici della Berlino di quegli anni, che la sua penna ricrea con grande vivacità e stile personalissimo. Il mezzo può essere diverso, ma lo stile e la capacità di delineare vicende e personaggi sono proprio quelli dei grandi capolavori di Wilder, sceneggiatore e regista di film indimenticabili come "Quando la moglie è in vacanza" e "A qualcuno piace caldo".‎

‎Tinazzi Giorgio‎

‎Michelangelo Antonioni‎

‎ill., br. Michelangelo Antonioni nasce a Ferrara nel 1912. Il suo cinema unisce l'indagine psicologico-esistenziale alla forza drammatica e alla sperimentazione linguistica. Tra i suoi film: L'avventura (1959), Deserto rosso (1964), Blow-up (1966), Zabriskie Point (1970), Professione: reporter (1974), Identificazione di una donna (1982), Al di là delle nuvole (1995).‎

‎Coomaraswamy Ananda Kentish‎

‎Lo specchio del gesto‎

‎ill.‎

‎Tourigny Yves; Petrillo R. (cur.)‎

‎Arkham Noir. Caso 1: Gli omicidi del culto della strega‎

‎ill.‎

‎Andreazza F. (cur.)‎

‎Fare storia del cinema. Metodi, oggetti, temi‎

‎br. Viviamo schiacciati sul presente, siamo la società dell'oblio, la storia è marginalizzata. Da anni si leggono dichiarazioni di questo tipo, che certificano una tendenza profonda del modo in cui ci rapportiamo al passato. Nonostante la pervasività di questo fenomeno, non tutti i campi del sapere ne sono stati contagiati. Anzi, negli ultimi venti anni gli studi sul cinema sono stati caratterizzati da una "svolta storica", dovuta alla convergenza internazionale di spinte interne ed esterne alla disciplina. Il libro offre un quadro della situazione italiana con una serie di saggi, scritti da studiose e studiosi che a tale processo hanno contribuito in modo determinante, sui metodi - da intendere in senso largo come approcci, campi e programmi teorici transdisciplinari -, gli oggetti - vale a dire fonti e strumenti con cui si fa ricerca - e i temi al centro di questa svolta. Il risultato è un volume vivace e polifonico, che rappresenta i modi in cui oggi si fa storia del cinema in Italia.‎

‎Licari Fabio‎

‎Mou & gli altri. Una storia di duelli, sfide, rivalità e alleanze‎

‎br. Neanche ai Beatles hanno dedicato tanti libri (e secondo John Lennon erano più famosi di Gesù Cristo...). Perché allora un altro libro su José Mourinho? Semplice: perché il suo ritorno in Italia, lo scorso campionato, è stato un evento. E anche se è passato più di un decennio dal suo primo arrivo all'Inter (2008) e dal Triplate (2010), è ancora Moumania, alimentata non soltanto dai successi ma dalle parole e dall'immagine di un allenatore fuori dal comune. Colto, brillante, provocatore, filosofo a modo suo, scomodo, esagerato, Mou è un personaggio unico nello scenario del calcio internazionale. Ancora capace di conquistare trofei internazionali al primo colpo, come la Conference League appena messa nella bacheca della Roma, e i tifosi, affascinati dal suo potere di leader. In queste pagine, Fabio Licari ha scelto una strada davvero originale per raccontare l'epopea del fenomeno portoghese: un viaggio alla scoperta dell'allenatore, e dell'uomo, attraverso il rapporto con i più importanti colleghi con i quali s'è confrontato, in un sorprendente faccia a faccia di stima, rivalità, ammirazione, gelosia, conflittualità lungo quasi tre decenni. Da Robson a Ferguson, da Guardiola ad Allegri, passando per Ranieri, Benitez, Ancelotti... tutte le rivalità e gli «odi», le amicizie e le alleanze con i tecnici che Mou ha incrociato lungo la sua carriera da Special One. Vite che si incrociano sui campi da calcio e fuori.‎

‎Capoferri Federica; Ciampaglia Carolina; Di Biagi Flaminio‎

‎Badlands. Il cinema dell'ultima Roma‎

‎br. Nell'ultimo decennio, Roma è tornata protagonista del cinema italiano, sollecitandolo a riflettere per via immaginativa sui cambiamenti di una Capitale dai confini sempre più incerti e diramati, incontenibili in distinti concetti di centro e periferia. Roma contiene oggi numerose città, visibili e invisibili, e il suo paesaggio è di fatto un mosaico di paesaggi antichi e recenti, materiali e virtuali. Linguaggio per definizione interdiscorsivo e intermediale, il cinema intercetta temi, problemi e risorse della 'città reale', volgendoli in narrazione e foraggiando il denso meta-commento che da sempre accompagna la storia materiale e simbolica della Capitale. Il proliferare di film etichettati come 'neo-neorealisti' o 'post-pasoliniani' sulle periferie capitoline d'oggi, di film e serie televisive a soggetto 'criminale' che rielaborano miti e storie di millenaria tenuta, di drammi e commedie che interagiscono con i luoghi e gli spazi dell'ultima Roma e con la sua narrazione intermediale depone per un re-investimento forte e coeso del cinema nell'interpretazione della città contemporanea.‎

‎Costantini Angelo; Fano N. (cur.)‎

‎La vita di Scaramuccia‎

‎br. Immaginate un comico molto popolare che scrive la biografia di un comico ancora più celebre di lui: sotto l'apparente encomio, si nasconde l'invidia. Immaginate che questo accada alla fine del Seicento, in Francia, alla Corte di Re Sole. E che i due divi in questione siano uno - Angelo Costantini, l'autore - un talento irrequieto costretto a girare le corti europee per colpa del suo carattere scostante, e l'altro - Tiberio Fiorilli, soprannominato Scaramuccia, il protagonista della biografia - il più grande attore italiano del suo tempo e un modello assoluto di comicità. Insomma, Tiberio Fiorilli, l'interprete prediletto di Luigi XIV e lo scopritore del genio di Molière. Un divo la cui popolarità ha attraversato i secoli fino a meritare la dolente citazione di Freddie Mercury nella più famosa canzone dei Queen, "Bohemian Rhapsody". Tutto questo è "La vita di Scaramuccia". Pubblicata nel 1695 e tradotta in italiano per la prima volta nel 1782, questa piccola perla della letteratura dell'epoca torna ora in una nuova versione curata e introdotta dallo storico del teatro Nicola Fano.‎

‎D'Arrigo Francesco; Albertini Claudio‎

‎Allenare gli allenatori. Perché si impara a giocare giocando‎

‎ill., br. "Allenare gli allenatori" è un contributo fondamentale alla riflessione teorica e metodologica che sta rivoluzionando il calcio italiano. Infatti, la Scuola Allenatori di Coverciano, di cui Francesco D'Arrigo è docente, sta trasformando i programmi di studio, diffondendo idee innovative e stili di gioco spettacolari tra i mister italiani. In questo processo, i due precedenti libri di D'Arrigo, "Il senso del gioco" e "Il primato del gioco", hanno un ruolo importante. In "Allenare gli allenatori", scritto con Claudio Albertini, l'obiettivo è aiutare gli allenatori a trovare il proprio stile e il proprio metodo per migliorare l'espressione delle competenze dei giocatori. Fedeli alla massima di José Mourinho, «Chi sa solo di calcio, non sa nulla di calcio», gli autori affiancano riflessioni di natura scientifica, psicologica e filosofica alla materia calcistica, con importanti novità didattiche per l'allenamento. Interpretano dal punto di vista pratico e metodologico le recenti acquisizioni degli studi sul ruolo del sistema nervoso nell'ambito della motricità umana. Inoltre analizzano i contributi offerti dagli "studi sulla complessità", che insegnano che non si può sezionare in parti ciò che per sua natura è indivisibile. Il sentiero indicato dagli autori riporta infatti il Gioco al centro della programmazione didattica. Si tratta di un cambio di direzione sostanziale - in un certo senso un ritorno al passato - rispetto agli approcci analitici e parzializzanti che negli ultimi decenni hanno egemonizzato il campo. È necessario cambiare prospettiva, passando da un approccio analitico, che scompone il sapere nei suoi componenti elementari (tecnica, tattica e preparazione fisica), a un approccio sistemico, che favorisca il passaggio a un "sapere situato", riferito a un contesto operativo in cui agire. La conclusione è perentoria: solo le esercitazioni riconducibili alla realtà del gioco migliorano la qualità e la rapidità delle scelte dei giocatori. In definitiva si impara a giocare giocando.‎

‎Robin Da Sansile‎

‎Coulin Rouge. In 88 trailer comici come il porno oltraggia i classici della letteratura e del cinema‎

‎br.‎

‎Vicari Daniele‎

‎Il cinema, l'immortale‎

‎br. Più o meno alla fine di ogni decennio il cinema è stato dichiarato morto, da quando è nato in quel famoso 28 dicembre 1895. Gli stessi fratelli Lumière che gli diedero i natali dissero che si trattava di «una invenzione senza futuro» e lo dissero pensando alla vertiginosa evoluzione tecnologica di cui si erano fatti essi stessi interpreti in quanto industriali, produttori di pellicole e macchine da ripresa. Così il buon vecchio film, pur essendo nato per il grande schermo, ma essendosi adattato meravigliosamente al piccolo fin dalla diffusione dei primi apparecchi televisivi (parliamo degli anni Cinquanta del secolo scorso), pare stia facendo la parte del leone sulle innovative piattaforme digitali. Durante il blocco dovuto alla pandemia e anche dopo, i film hanno superato le serie tv. Cos'è quindi il cinema oggi? È arrivato il momento di chiederselo fino in fondo.‎

‎Morandini Laura; Morandini Luisa; Morandini Morando‎

‎Il Morandini 2022. Dizionario dei film e delle serie televisive. Con ascicolo di aggiornamento 2023. Con Contenuto digitale per accesso on line‎

‎brossura‎

‎Newman Paul‎

‎Vita straordinaria di un uomo ordinario‎

‎ril. Nel 1986, Paul Newman decide di raccontare la propria vita in modo originale e ambizioso. Con l'aiuto del suo più caro amico, lo sceneggiatore Stewart Stern, raccoglie le testimonianze di famigliari, conoscenti e di quanti avevano lavorato a stretto contatto con lui, per poi confrontare quei ricordi con la propria versione dei fatti. L'unica condizione posta a tutti è l'assoluta sincerità. Il risultato di questo lavoro è un ritratto formidabile, un libro intimo e ricco di sorprese, distillato di migliaia di pagine di trascrizioni riscoperte solo di recente. La voce dell'attore è a volte divertita, a tratti dolorosa, ma sempre e soprattutto autentica. I contributi degli amici di gioventù e della marina militare, dei parenti e dei colleghi - da Tom Cruise a George Roy Hill, da Martin Ritt a John Huston - aggiungono ricchezza, colore e atmosfera. Rivivono nel dettaglio l'infanzia spesso traumatica, le insicurezze di adolescente e i fallimenti con le ragazze, la conquista del successo, le rivalità con Marlon Brando e James Dean, il primo matrimonio, i problemi con l'alcol, l'impegno filantropico, la tragica morte del figlio Scott. Ma le pagine più toccanti riguardano il rapporto con Joanne Woodward: il profondo amore reciproco, il modo in cui Joanne lo ha plasmato da un punto di vista intellettuale ed emotivo, nonché l'incrollabile sostegno che ha rappresentato per lui. Amorevole e limpido, complesso e profondo, "Vita straordinaria di un uomo ordinario" ci presenta da una prospettiva inedita quella che è stata forse la più grande stella del nostro tempo: un uomo che molti ammiravano, ma pochi conoscevano davvero.‎

‎Il collegio 1958‎

‎br. Il viaggio nel tempo del Collegio continua e, per la prima volta, i ragazzi saranno catapultati nei magnifici anni '50. Anni di svolta, quelli in cui si comincia ad assaggiare il boom economico e fanno la loro prima comparsa la Cinquecento, il frigorifero e la lavatrice. Come accadeva all'epoca, anche in questa edizione del Collegio gli studenti verranno suddivisi tra la scuola media, in cui si studierà il latino, e quella di avviamento professionale. Questa divisione consentirà di aumentare la competizione virtuosa tra gli allievi. Fra i due gruppi infatti si potranno delineare sfide sul rendimento scolastico o sportivo. Proprio come succedeva in alcune classi più all'avanguardia alla fine degli anni Cinquanta, a metà del percorso le due classi si uniranno formando quella che poi nel 1962 sarebbe diventata "la scuola media unica". Gli studenti quindi, oltre che doversi abituare a fare a meno della tecnologia e a rispettare ferree regole di comportamento, verranno ulteriormente messi alla prova: solo i più meritevoli andranno avanti!‎

‎Cavallari Max‎

‎Non spegnere la luna. Fichi si nasce, amici si diventa‎

‎ill., ril. Fichi si nasce, amici si diventa. Non si limitava a osservare i sogni degli altri il piccolo Max Cavallari. Il suo sogno era salire su un palco e far ridere gli altri, e crescendo lo ha realizzato. In "Non spegnere la luna" l'artista si mette a nudo, come usa dire nei salotti perbene, e racconta le sue avventure nel fantastico mondo del cabaret e dello spettacolo. Senza tralasciare le emozioni, le delusioni, le difficoltà - né battute che non ti aspetti. Un libro dolce e cinico, poetico e irriverente, che è anche la storia dell'incontro tra Max e Bruno Arena da cui nascono i Fichi d'India, duo comico tra i più amati da generazioni di italiani. Il loro segreto è sempre stato il rapporto sincero e viscerale tra Max e Bruno, poli opposti e complementari non solo sul palcoscenico. Un'amicizia vissuta tra amore e (meno spesso) odio, risate a crepapelle e personaggi geniali, che è continuata anche dopo il grave problema di salute che ha colpito Bruno proprio sul palco di Zelig e li ha costretti a smettere di esibirsi insieme. Con la loro spiazzante e fanciullesca vis comica, i Fichi d'India hanno sparigliato le regole del cabaret. Nelle parole di Max ripercorreremo il loro viaggio artistico fra teatro, tv e cinema, all'insegna di gag surreali e performance indimenticabili, dalle prime risate strappate sulla spiaggia di Palinuro all'epopea di Zelig, da «Tichi-tic» a «Tu, da me, cosa vuoi?», da «Amici ahrarara» al Gatto e la Volpe nel Pinocchio di Benigni. Prefazione di Massimo Boldi. Postafazione di Enzo salvi.‎

‎Izzo Simona; Izzo Rossella; Izzo Giuppy‎

‎4 sorelle, 8 matrimoni, 9 divorzi‎

‎br. Nove figli più una affettiva, sedici nipoti, cento film diretti con relative sceneggiature, venti opere liriche, una commedia, sei libri, tremila pellicole doppiate, millecinquecento film stranieri adattati. La matematica delle sorelle Izzo attesta che è possibile coniugare l'amore per la famiglia e quello per il lavoro, in bilico tra gioie, dolori, successi e sconfitte. La fatica c'è stata e ci sarà, ma gioiosa e celata ai più, come quella dell'anatra: scivola leggiadra sul lago, ma basta scendere con lo sguardo di pochi centimetri per accorgersi del turbinio dell'acqua sotto le sue zampette palmate, quasi avesse un motore invece di una coda. Ecco, le ragazze Izzo la vita l'hanno vissuta così, cresciute da una mamma oggi novantaduenne e da un papà che non c'è più, ma la cui presenza continua ad aleggiare nella casa: "Tra l'ozio e il negozio scegliete il negozio", "Beato quell'uomo che confonde il proprio tempo libero con il suo lavoro". Quel che conta davvero è rispettare la tradizione di famiglia e passare il testimone, che sia artistico o manageriale, ai figli e ai nipoti, cresciuti su set e sale di doppiaggio, tra le quinte di un teatro e le camera car, o addirittura in scena fin da piccoli. Basta che i cuccioli siano sempre nel marsupio delle cangure e che apprendano tutto ciò che da quel magico ricovero potranno vedere. Il racconto di una generazione del cinema italiano, dalla voce delle iconiche sorelle Izzo che, in questo libro, aprono le porte dei loro cuori senza riserve né censure, certe che il loro percorso potrà inserirsi in una riflessione sul mondo delle donne e non solo. Prefazione di Ricky Tognazzi.‎

‎Villoresi Valerio‎

‎A tutto gas e senza freni. Gigi Villoresi: amori e dolori di un mito tra Maserati, Ferrari e Lancia‎

‎ill., ril. Gigi anziano, nella casa di riposo della Gioia e del Sole a Modena, racconta la sua vita alla donna che ama. Ora è povero e infermo, sulla sedia a rotelle "meccanizzata" regalatagli dal giovane collega Michael Schumacher, ma è felice perché ha vissuto la sua vita sempre al massimo, ben consapevole che "la paura del pericolo è cento volte più temibile dello stesso pericolo". Già per due volte Campione d'Italia assoluto, nel 1950 passa alla Ferrari in contemporanea con la nascita della Formula 1. Nel 1954 inizia per il campione una nuova avventura con la Lancia D50 fino all'incidente in cui muore l'amico e collega Ascari. L'ultima vittoria è al volante di una Lancia Aurelia Gt nel 1958 al Rally dell'Acropoli. Prefazione di Leo Turrini.‎

‎Bianchi Nicola‎

‎Riflessioni sulla figura del maestro di karate‎

‎brossura‎

‎Capalbo Caterina‎

‎Roma città aperta. Un film non del tutto svelato‎

‎br. Per quale ragione Rossellini in "Roma città aperta" fa riferimento a 500 partigiani sulle montagne di Tagliacozzo? Si tratta di un semplice ricordo o è un messaggio politico? E come mai in un film così storicamente drammatico per l'Italia c'è anche spazio per l'ironia e per quelle gag, come la padellata in testa al sor Biagio, che Fellini costruì adattandole alla comicità di Fabrizi? A queste domande il libro risponde con una scrittura agile e scorrevole seguendo il doppio filo della storia e del cinema in una trama di fatti inediti e di nuove testimonianze che si intrecciano alla biografia del regista, alla realtà della guerra, agli amici e compagni d'avventura, uomini e donne che vissero con lui il periodo di fuga da Roma in Abruzzo dove mentalmente maturò l'idea generatrice di Roma città aperta.‎

‎Baumgartner Marina‎

‎Io lo conoscevo bene. Storia semiseria di Gianfranco D'Angelo, eterno fanciullo‎

‎ill., br. Prefazione di Ezio Greggio.‎

‎Andò Roberto; Ferlita Salvatore‎

‎Il piacere di essere un altro‎

‎br. "Nello stesso periodo, setacciando i libri che erano in casa, mi sono imbattuto nelle opere di Elio Vittorini e di Leonardo Sciascia, tra cui Conversazione in Sicilia, Le parrocchie di Regalpetra e i racconti contenuti nella raccolta Gli zii di Sicilia, libri che mi hanno trasmesso l'urgenza della scrittura. Era la prima volta che mi capitava di leggere qualcosa che aveva a che fare col mistero del luogo in cui vivevo. Una sorta di resa dei conti con la Sicilia. La scrittura di Sciascia mi ha dato la certezza che prima o poi avrei scritto anch'io, così come, più tardi, la visione di certi film mi ha spinto a diventare regista. Uno tra tutti, Salvatore Giuliano di Francesco Rosi. Siamo noi, con la nostra immaginazione, a creare le condizioni che siglano gli incontri che saranno decisivi nella nostra vita." Roberto Andò si racconta per la prima volta in un libro che è il viaggio di una vita nella scrittura e nel cinema. A partire dall'incontro fatale, a quindici anni sul set di Vittorio De Sica, con la vocazione naturale a raccontare storie, una passione alimentata dall'amicizia con i grandi scrittori - Sciascia, Consolo, Del Giudice -, dall'influenza dei grandi registi italiani (Fellini e Rosi su tutti) e dei maestri di Hollywood. Una storia che parte dalla Sicilia e all'isola sempre, inevitabilmente, ritorna, in una ricerca senza confini, inesausta, sul senso della verità e della bellezza che attraversano il cinema, il teatro, la letteratura, la vita stessa. Fotografie di Lia Pasqualino.‎

‎Mingote Sergi‎

‎A pieni polmoni. Sei ottomila senza ossigeno in un anno‎

‎br. Con la morte di Sergi Mingote, avvenuta sul K2 il 16 gennaio 2021, se ne è andato un alpinista di livello mondiale, un uomo capace di compiere grandi imprese sulle più alte vette del globo seguendo sempre uno stile pulito e rispettoso della montagna. Lo spagnolo non faceva uso di bombole d'ossigeno supplementare, pianificava dettagliatamente eleganti linee di ascesa e prestava un'attenzione massima alla sicurezza dei propri compagni di spedizione. In queste pagine, l'autore narra con entusiasmo e passione la straordinaria avventura che tra l'estate del 2018 e quella del 2019 l'ha visto conquistare ben sei Ottomila - Broad Peak, K2, Manaslu, Lhotse, Nanga Parbat e Gasherbrum II - e offre al lettore non solo la testimonianza di un record, ma anche il racconto di un percorso di crescita personale, di impegno e di un'umanità capace di emergere nella natura più estrema. Il libro è introdotto dagli scritti di due celebri alpinisti: una prefazione di Tamara Lunger, che era insieme a Mingote durante l'ultima tragica spedizione, e un prologo di Denis Urubko, protagonista nel 2019 con lo scalatore spagnolo di un'operazione di soccorso sul pericoloso ghiacciaio Gasherbrum.‎

‎Lovisetto; Macor; Pelliccia Andrea‎

‎Il rugby prima del Sei Nazioni‎

‎br. Il rugby italiano. Una storia, tante storie. Storie di squadre, ma soprattutto di uomini che si sono passati l'ovale, sono avanzati metro dopo metro non solo per vincere una partita o un campionato, ma anche per far crescere un movimento, per raggiungere l'obiettivo di scontrarsi alla pari con i maestri di questo sport. Le origini del rugby in Italia, i primi campionati, l'esordio internazionale. E poi, le sfide con i maestri francesi culminate con il trionfo di Grenoble, le tournée in giro per il mondo, le prime edizioni dei Mondiali. Non solo la nazionale, ma anche le squadre di club che, con sfide e campionati indimenticabili, hanno reso grande il rugby italiano fino a portarlo all'ammissione al Torneo delle Sei Nazioni. Un libro prezioso, scritto in modo accattivante e coinvolgente, che con cronache, aneddoti, statistiche, curiosità, testimonianze inedite racconta quasi un secolo di rugby italiano.‎

‎Yagyu Munenori; Panatero M. (cur.); Pecunia T. (cur.)‎

‎La spada che dona la vita‎

‎br. La spada che dona la vita (Heiho kadensho, letteralmente "Il libro della nostra tradizione sull'arte della guerra"), il trattato composto da Yagyu Munenori nel 1632 o poco dopo, offre una visione dell'arte della scherma rinnovata dalla temperie storica del Giappone pacificato del periodo Edo: la spada non è più solamente uno strumento di morte e distruzione, ma è dispensatrice di vita. Ponendosi a cavallo tra l'astratta filosofia del Fudochishinmyoroku di Takuan Soho e l'approccio pratico del Gorin no sho ("Il libro dei cinque anelli") di Miyamoto Musashi, l' Heiho kadensho contempera teoria e tecnica. Senza fare ricorso a motivazioni soprannaturali ma rimanendo sempre ancorato a quelle razionali e psicologiche, spiega l'arte del combattimento e illustra le idee, di chiara ispirazione zen, sottese alla Via della spada, fino al metodo cruciale della Non spada. Quello indicato da Munenori è soprattutto un percorso iniziatico per il praticante: trascendendo la tecnica dopo averla padroneggiata, facendola diventare tutt'uno con la propria natura, egli potrà infatti accedere al mushin, la nonmente, e diventerà non solo abilissimo nel mestiere delle armi, ma anche e soprattutto un uomo completo. Ai lettori del XXI secolo, l'opera offre la descrizione di un modus vivendi sempre valido: mentre si occupa della dimensione psicologica, filosofica e spirituale delle arti marziali, insegna valori inestimabili di crescita personale e autoperfezionamento.‎

‎McCarthy Patrick‎

‎Bubishi: l'antica arte orientale di combattere. Storia, disciplina, tecniche e filosofia: il karate come stile di vita‎

‎br. Per secoli il Bubishi è stato un testo segreto, trasmesso di maestro in maestro prima in Cina e poi in Giappone. Custodito gelosamente, è un'opera straordinaria sulla filosofia, la strategia, la medicina e le tecniche più letali di combattimento. Tutti i leggendari maestri del passato lo hanno studiato, e nessun'altra opera classica ha avuto un impatto così decisivo sulla formazione e lo sviluppo del karate. Patrick McCarthy, storico e autorità vivente nell'ambito delle arti marziali, ha dedicato la vita allo studio degli antichi testi del Bubishi. A lui si deve la prima traduzione in inglese mai pubblicata, arricchita, negli anni, da un'infinità di note e commenti che hanno reso la sua ricerca innovativa. Questo libro è il frutto di un impegno appassionato e infaticabile, che condensa gli insegnamenti del Bubishi in un manuale completo e attuale, in grado di fornire un punto di vista privilegiato sull'antica arte del combattimento. Perché, come ci insegna questo testo di rara saggezza, la via per una mente in armonia con il corpo passa attraverso forza di volontà, disciplina ed equilibrio. L'antico testo tramandato per secoli dai grandi maestri del karate spiegato e commentato.‎

‎Narducci Fausto‎

‎Le leggende della boxe. Storie di campioni dentro e fuori il ring‎

‎br. La boxe è lo sport cinematografico per eccellenza, simbolo di violenza e riscatto, dramma e trionfo. Ma è anche quello che più si addice a una raccolta di vicende reali entrate nella leggenda. Trentasei storie, ma potevano essere molte di più, di vite fuori e dentro il ring: non potevano mancare Muhammad Ali e Mike Tyson, il Buono e il Cattivo, ma anche miti di casa nostra come Primo Carnera e Nino Benvenuti. Da Jack Johnson, primo campione nero dei pesi massimi di inizio Novecento riabilitato dal presidente "amico dei bianchi" Donald Trump, a Floyd Mayweather, l'imbattuto campione mondiale di cinque categorie risultato nelle classifiche di «Forbes» lo sportivo più ricco dello scorso decennio. Per finire con Canelo Álvarez, la leggenda proiettata nel futuro. Un pugile ha sempre una storia incredibile da raccontare, e ripercorrere le vicende di questi eroi popolari, a volte maledetti, fa assumere al libro di Fausto Narducci i contorni di un vero e proprio romanzo. Prefazione di Franco Falcinelli.‎

‎Castoldi Gian Luca‎

‎Guida al cinema horror made in Italy. Vol. 2: 2014-2022‎

‎ill., br. In ordine alfabetico, questo libro contiene trame, schede tecniche, cast, note critiche, curiosità e corredo fotografico dei circa 150 film thrillinge fanta-horror realizzati in Italia tra il 2014 e il 2022 da Dario Argento, Pupi Avati e tanti altri registi noti, giovani o non ancora affermati...‎

‎Compiti delle vacanze per i grandi. Inverno‎

‎ill., br. Chi ha detto che l'inverno è noioso e letargico? Il freddo, la pioggia, la nebbia e quei lunghi e interminabili weekend si riaccendono con questo volume di Compiti delle vacanze, indispensabile per mettersi alla prova divertendosi nelle giornate più corte dell'anno. Giochi, tranelli e insidie di ogni tipo ti porteranno a spasso attraverso le varie discipline del sapere, anche quando fuori nevica. moda, cibo, geografia, sport, curiosità. Una raffica irresistibile di quiz riccamente illustrati, aneddoti, domande e rompicapo di tutti i colori che sfiderà i tuoi limiti, le tue conoscenze e... la tua pigrizia.‎

‎Zappoli Giancarlo; Bersani Claudia‎

‎Dino Buzzati e il cinema‎

‎br. Buzzati, che si definiva "scrittore per hobby" e "pittore prestato alla letteratura", abbraccia e spazia dal neorealismo al fantastico, dal fumetto alla cronaca nera e con il romanzo Un amore sorprende e spiazza molti per la tematica così lontana da quelle affrontate nelle altre sue opere. I sei testi di cui ci occupiamo in questo libro sono molto diversi fra loro, ma in comune hanno il fatto di essere stati trasposti sul grande schermo in tempi e da registi diversi. Si è deciso quindi di trattarli nell'ordine di uscita in sala. Quanto di quelle atmosfere che Buzzati aveva così ben delineato sulla carta si ritrova anche nei film realizzati? Quali aspettative vengono invece deluse? E infine, in quale forma ritroviamo sullo schermo la filosofia buzzatiana? Queste le domande a cui si è cercato di rispondere.‎

‎Miccichè Carlo‎

‎Essere Napoleone. Letteratura, cinema e metaverso‎

‎br. Quasi mille film hanno tentato di rievocare Napoleone e il suo mito seducente e imprendibile. Nella sua spigliata ricognizione Carlo Miccichè racconta per la prima volta l'avventura dell'Empereur dai romanzi al grande e piccolo schermo. È un viaggio sorprendente che, dalle pagine di Tolstoj, Stendhal e Balzac passa al Cinema Muto, ai Kolossal e alle Serie Tv per arrivare ai graphic novel e al videogaming. Perché narrare Napoleone, fuori dai libri di storia e dai cliché, rimane una scommessa aperta.‎

‎Pannofino Francesco; Corradi Roberto‎

‎Dài, dài, dài! La vita a ca**o di cane‎

‎br. Dài, dài, dài! Chi non conosce, per esserne un fan o anche solo per averne sentito parlare, il "mitico" Boris, la fiction televisiva arrivata ora alla quarta serie che ha fatto scompisciare dalle risate milioni di spettatori con le sue frasi-culto? E chi non conosce la faccia dell'ineffabile René Ferretti, il regista de Gli occhi del cuore, un mix assoluto di cinismo, presunzione, volgarità sotto cui si nasconde in realtà un animo buono? Lui, René, nella realtà si chiama Francesco Pannofino. Per molti anni è stato quasi solo una voce. Grazie al successo della fiction è diventato un volto. Questo libro racconta la sua vita, normale e straordinaria al tempo stesso. Dietro la consolle del doppiaggio Pannofino ha dato la voce a George Clooney, Denzel Washington, Antonio Banderas, Tom Hanks, Wesley Snipes e molti altri. Scusate se è poco. Poi è arrivato il successo de visu. Ma Pannofino nella vita è quanto di più lontano dal "trucido" René. È una persona sorprendente e semplice, nel senso migliore del termine. Lo scoprirà il lettore di questo libro scritto in dialogo con Roberto Corradi: una lunga serie di incontri, vicende, occasioni e vicissitudini. Come quella di abitare in via Fani a Roma, proprio dove rapirono Aldo Moro, e di essere lì esattamente in quel momento...‎

‎Fiamma Andrea‎

‎Il grande libro dei quiz sulle serie tv. Domande (e risposte) sulle serie TV che hanno fatto la storia‎

‎br. Chi ha deciso che i Simpson dovevano essere gialli? Come si chiamano le protagoniste di Sex & the City? Qual è la prima serie TV mai trasmessa in Italia? Perché il pesce rosso di René Ferretti si chiama Boris? A chi è ispirata la maschera di La casa di carta? E quelle di Squid Game? Le domande di questo libro vi guideranno in un divertente viaggio attraverso la storia della serialità televisiva, spaziando in ogni epoca, nazione e genere, in un percorso fatto di serie imperdibili, episodi rimasti negli annali, personaggi indimenticabili e frasi cult, momenti rivoluzionari del linguaggio televisivo, ma anche scandali, grandi record e fiaschi spettacolari. Grazie agli originali quiz di questo manuale, adatti sia ai conoscitori che agli appassionati, metterete alla prova la vostra conoscenza delle serie TV. Un gioco avvincente per sfidare gli amici o sé stessi e diventare dei veri esperti di televisione! Divertiti a indovinare tutte le risposte e sfida i tuoi amici qual è il cibo preferito di Homer Simpson? quante sono le serie TV con protagonisti medici? chi è il primo supereroe della storia della TV? qual è l'episodio più visto di sempre? quali sono i segreti della regina degli scacchi? dove lavora il commissario Montalbano? ...e tanti altri quiz sulle serie TV!‎

‎Ossola Franco‎

‎Storie della storia del grande Torino. Dalla fondazione ai giorni nostri. Il racconto epico del mito granata tra aneddoti, curiosità e fatti poco noti‎

‎br. La storia del Torino si snoda attraverso i decenni, in un'epopea fatta di partite epiche, dal sapore talvolta cruento, di tragedie improvvise e laceranti, come di gioie incomparabili e sfrenate. Un susseguirsi di colpi di mercato, di campagne acquisti a cassa chiusa, di incomprensioni e litigi, ma anche di inossidabili amicizie e fraterne congreghe. Tutto questo, agitato nello shaker del tempo, tra campionati e impegni che via via si succedono, è quanto è racchiuso in questo libro: una raccolta dei preziosi aneddoti che vedono protagonisti i giocatori, indimenticabili eroi della storia granata. Franco Ossola, figlio dell'attaccante del Grande Torino caduto a Superga, ci guida in un viaggio indimenticabile, in cui ogni capitolo è una testimonianza di quanto l'amore e il sacrificio possano trasformare uno sportivo in una leggenda. Perché il vero campione è colui che è in grado di tenere un intero Paese con il fiato sospeso. Amore e sacrificio, successi e glorie: il racconto della leggenda granata attraverso le piccole grandi vicende dei suoi campioni, L'uno-due di Mondonico, L'autogol di Mozzini, Il treno di Ferraris, Scarpe lucide per Cereser, Il coraggio di Santos, Il gol di Bearzot, Le invenzioni di Pulici, L'irrequietezza di Mazzola, Il fairplay di Ossola, I gol su richiesta di Rossetti e Gabetto, La stangata di Balacics, La promessa di Combin.‎

‎Pastonesi Marco‎

‎Il leone e il corazziere. L'anima del rugby in Carwyn James e Doro Quaglio‎

‎br. Carwyn James, gallese, laureato in lettere, e Isidoro Quaglio, rodigino, laureato all'università della strada: due uomini di rugby. Carwyn, un visionario sfuggito alle miniere, giocatore del Llanelli e del Galles, poi allenatore dei British and Irish Lions. Doro, ex corazziere scampato a un'alluvione, giocatore del Rovigo e del Bourgoin, poi allenatore della Nazionale italiana. Carwyn il teorico della libertà, dell'improvvisazione, della creatività, che spingeva i suoi giocatori a pensare, mentre Doro li invitava a fraternizzare. Carwyn che attraverso il rugby insegnava Shakespeare e Milton, e Doro che grazie al rugby esorcizzava povertà ed emarginazione. Carwyn che viveva di arte e poesia, Doro che si nutriva di calore umano. Un giorno si incontrarono a Rovigo, uno in panchina, l'altro ancora in campo, e da allora non si sarebbero più lasciati, neanche quando Carwyn a sorpresa «passò il pallone ovale» - come amano dire i rugbisti -, ovvero passò a miglior vita. Questa è la loro storia, tra mischie chiuse e touche rapide, orazioni negli spogliatoi e bevute nelle osterie, gesti rituali e azioni scaramantiche: una doppia storia ovale, che è anche una dichiarazione d'amore per uno sport che è molto più di uno sport, che è un patrimonio di valori, un'eredità di avventure, una miniera di episodi, un senso di appartenenza.‎

‎Thomson David‎

‎La formula perfetta. Una storia di Hollywood‎

‎ill., br. David Thomson, «il più grande critico cinematografico vivente» per John Banville, ha qui tentato una storia di Hollywood - la sua - e lo ha fatto col piglio caustico e malandrino che contraddistingue chi da sempre ama quel mondo e ciò che ha da offrire: sogni surrettiziamente innervati dalla realtà. Thomson prende spunto da un capolavoro, Chinatown, il mitico film di Roman Polanski del 1974, il che gli permette di ripartire da molto lontano, dalla crescita indiscriminata, corrotta e manovrata di Los Angeles, e di puntare la sua personale macchina da presa sulle speculazioni fraudolente intorno alla gestione dell'acqua e della viabilità, elementi che, sottotraccia, contribuirono notevolmente alla nascita e allo sviluppo di Hollywood. Ricostruisce poi la storia di quegli anni, dalle prime salette improvvisate ai grandi cinema, alla creazione degli Studios, affrontando il passaggio dal muto al sonoro, dal bianco e nero al colore e alle ulteriori innovazioni tecniche. Ma soprattutto racconta le storie, sempre curiose, spesso sordide, comunque illuminanti, dei grandi che hanno fatto grande il cinema: registi come Griffith, Welles o Hitchcock, divi come Greta Garbo o Marlene Dietrich, Humphrey Bogart o Jack Nicholson, e insieme produttori come Jack Warner, Louis Mayer o Samuel Goldwyn, nonché altre figure meno note ma non meno influenti. Thomson vuole darci «la formula perfetta», espressione che riprende dall'ultimo romanzo incompiuto di Fitzgerald, ambientato nella Mecca del cinema: l'equazione che sola può offrire una visione d'insieme di quel mondo, quell'arte, quel mestiere, quell'industria, quel gioco d'azzardo, in tutta la sua varietà, follia e grandezza.‎

‎Piscator Erwin‎

‎Il teatro politico‎

‎br. Pubblicato nel 1929, al termine di un intenso decennio di lavoro teatrale, "Il teatro politico" rappresenta un appassionato documento autobiografico in cui Erwin Piscator ripercorre la propria esperienza teatrale, cercando di definirne origine, sviluppo, conquiste, fallimenti e prospettive. Consapevole che nell'era moderna il destino individuale è leggibile solo all'interno della costellazione in cui il singolo si trova a operare, Piscator traccia un quadro assai vivido della scena politica e culturale tedesca negli anni inquieti che vanno dalla fine della Prima guerra mondiale sino alle soglie dell'ascesa al potere di Hitler. Da questo fecondo intreccio tra esperienza personale e contesto storico nasce un testo vivace e poliedrico che mescola cronaca, riflessione teorica, memorie, divagazioni, recensioni della stampa. Ne emergono, con nettezza, lo spirito battagliero di Piscator e la sua viva sensibilità per il mondo a lui contemporaneo e per i conflitti che lo scuotevano. Un classico della riflessione teorica sul teatro che è ancora oggi fondamentale per comprendere le possibilità politiche contenute nelle opere artistiche.‎

‎Cucco M. (cur.); Richeri G. (cur.)‎

‎Le industrie del cinema. Un confronto internazionale‎

‎br. Roma, Parasite e Drive My Car sono tre opere realizzate fuori dall'orbita occidentale che hanno fatto breccia nel sistema distributivo conquistando attenzione, premi e pubblico su scala internazionale. Al momento rappresentano ancora dei casi eccezionali, ma il loro successo è indice di importanti cambiamenti in atto. Questo volume propone un confronto tra le industrie cinematografiche e i mercati di otto diverse regioni del mondo che oggi si segnalano per produttività e dinamismo: Unione europea, Cina, Corea del Sud, Giappone, India, Nigeria, Messico e Stati Uniti. I vari capitoli mostrano come queste realtà si differenzino per modelli organizzativi, infrastrutture, ambizioni, successo, permeabilità a titoli stranieri e politiche pubbliche di riferimento, portando alla luce anche le forme di collaborazione e competizione che sussistono tra loro, in un panorama cinematografico ormai sempre più policentrico e pronto a mettere in discussione equilibri che apparivano consolidati. Prefazione di Giacomo Manzoli.‎

‎Loireau Alexis‎

‎La grazia della scalata. Piccole prese di posizione sulla verticalità e l'elevazione dell'uomo‎

‎br. La collana «Piccola filosofia di viaggio» invita Alexis Loireau, arrampicatore francese, a insegnarci le facezie estetiche e sportive della scalata. Avvicinarsi al vuoto unendo forza ed eleganza, per avanzare lungo pareti sempre più lisce e scivolose, costituisce una ricerca continua che si sublima in un'autentica filosofia di vita.‎

‎Onofri A. G. (cur.)‎

‎Il mistero luminoso. Il Parsifal di Marco Filiberti. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., br. «Parsifal, 'opera cinematografica' sognata e realizzata da Marco Filiberti quale esemplare Gesamtkunstwerk di capillare reinvenzione/rivisitazione del mito, ripropone con inscalfibile consapevolezza d'intenti e di mezzi le ragioni di un'arte profetica, oracolare, misterica, stagliandosi nel deserto del contemporaneo come un faro di luce sapienziale. Questo volume vuole testimoniare quella "visione", terribile e luminosa, che in modo più che evidente ha abitato Marco Filiberti all'insorgere del suo Parsifal, provando altresì ad aprire qualche varco al "mistero" che l'ha generata e che l'ammanta. E lo fa in primis attraverso l'immagine, un cospicuo numero di fotografie di scena scattate da Francesca Cassaro, vere e proprie cristallizzazioni del viaggio creativo e interiore - ma oserei dire: sciamanico - del regista, che miracolosamente conservano la pasta, la densità della colorazione e il senso drammatico delle immagini del film e fissano un'attendibile mappatura delle fonti iconografiche emerse nell'autore dallo smisurato bagaglio della propria memoria. Ma questo libro intende anche proporre, attraverso preziosi interventi saggistici, una ipotetica e parziale guida nella sterminata messe di riferimenti di un patrimonio rivissuto, o meglio, "inverato", dall'autore tra le rovine dell'Occidente. E così, se Paul Senhal, affrancato una volta per tutte Filiberti dai continui accostamenti a nomi quali Visconti, Sirk, Fassbinder per investirlo di un'autonomia artistica ormai inconfutabile, ne coglie invece, con stupefazione, una totalità di darsi accostabile solo, per quanto con linguaggi persino antitetici, all'estremismo di Carmelo Bene, dal canto suo Luigi Pruneti colloca il Parsifal filibertiano in una vasta costellazione esoterica e escatologica per riconoscerne la portata di nuovo segmento originale nella vicenda di un'arte sapienziale, mentre Giovanni Bogani annota tracce di suggestioni in una reverie critica che, per lui, ammaliato dal "mistero", sembra essere l'unico modo possibile di parlare di un'opera tanto vasta, seducente e inafferrabile. A conclusione, lo stesso Filiberti indica sinteticamente i primi snodi del traghettamento di quella "visione" ai suoi eccellenti collaboratori Livia Borgognoni, Mauro Toscano e Daniele Gelsi che, a loro volta, restituiscono pensieri e riflessioni del loro primo impatto con il testo alchemico, allorquando il "sogno" doveva ancora realizzarsi. Un volume che illustra dunque la ricchezza di un apparato iconologico che, insieme all'esigenza interiore di lanciare il proprio grido d'allarme per un Occidente ridotto ormai come un vuoto a perdere, ha scatenato nel suo autore l'irrefrenabile pulsione a 'realizzare l'opera' che aveva visto in una notturna visione: il sogno di questo Parsifal. Perciò questa creazione artistica sembra far risuonare le campane del risveglio alla consapevolezza, per questo è giusto sognare Parsifal, e partire dalla sua pura follia per realizzare qualcosa come questa immensa e solitaria 'opera cinematografica', corredandola di tutti i possibili apparati per rafforzarne la comunicazione, la diffusione, l'efficacia espressiva, come ben fanno questi scatti fotografici che ne documentano la creazione.» ( Anton Giulio Onofri )‎

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