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‎Dante alighieri‎

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‎Mamiani Terenzio; Battistelli F. (cur.)‎

‎Della politica di Dante Alighieri. Discorso di Terenzio Mamiani (rist. anast.)‎

‎br. Maggio 1865, l'Italia è in festa per il sesto anniversario della nascita di Dante Alighieri, autore di uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi, colui che ha teorizzato per primo l'uso della lingua italiana e che ha delineato i confini culturali dell'Italia, e anche quelli politici, immaginando l'affrancamento della Chiesa dal potere temporale. È un momento straordinario nella storia del nostro Paese: quattro anni prima è stato proclamato il Regno d'Italia, nel gennaio dello stesso 1865 Firenze ne è divenuta la capitale. Nella miriade di festeggiamenti, discorsi e letture pubbliche un po' in tutta la Penisola, un gruppo di eminenti scrittori e studiosi - Carducci e Tommaseo fra gli altri - contribuisce a un libro intitolato "Dante e il suo secolo". Tra i quarantaquattro saggi che contiene, uno spicca per linearità della logica e limpidezza dello stile: Della politica di Dante Alighieri. Ne è autore il pesarese Terenzio Mamiani, filosofo, poeta, patriota e uomo politico, una figura di primo piano nel panorama culturale e civile dell'Italia unita e intellettuale in grado ancora oggi di farci riflettere sul tema della nostra identità nazionale.‎

‎Kuon Peter‎

‎Sulle spalle di Gerione‎

‎br. Perché non chiedere a Joyce e Beckett, Borges e Cortázar, Primo Levi e Peter Weiss, Camus e Sol?enicyn, Fellini e Celati quanto conta, a settecento anni dalla sua morte, Dante Alighieri nel nostro mondo? Alcuni tra i maggiori autori del Novecento - e oltre - si sono ispirati al poema sacro per riflettere sui grandi temi dell'aldiquà: il senso della vita, la responsabilità individuale, i limiti dell'umano, ma anche l'ascesa all'assoluto, la ricerca della libertà e l'amore a misura d'uomo. Nei loro testi l'irraggiungibile Beatrice scende dalla rosa celeste per incarnarsi in moglie sensuale, amante traditrice, ballerina, hostess, financo prostituta, mentre i Dante moderni errano per inferni contemporanei raramente illuminati da qualche raggio purgatoriale o paradisiaco, sempre in cerca di un momento di verità in cambio di una redenzione illusoria. "Sulle spalle di Gerione" propone un affascinante percorso per le riscritture serie - e, a volte, beffarde - della Commedia nei secoli XX e XXI.‎

‎Comitato Ravennate della Società Dante Alighieri (cur.)‎

‎Bollettino dantesco. Per il settimo centenario (2021). Vol. 10‎

‎ill., br. La rivista - che con questo numero, in occasione del settecentenario della morte del poeta, conclude la sua attività - si occupa di critica e di curiosità dantesche e si pubblica una volta l'anno (dal 2012 al 2021). Il «Bollettino dantesco» coinvolge studiosi e dantisti di fama internazionale.‎

‎Casadei Alberto‎

‎Le selve di Dante. Piante sacre e boschi fatali nella «Divina Commedia»‎

‎br. Il tema della selva è fondamentale nella "Divina commedia", come tutti sanno sin dai primi versi. Ma se la "selva oscura" è allegorica, dato che è usata per alludere a una condizione di pericolo soprattutto morale, e dipende, probabilmente, dall'imitazione del modello di Virgilio, nel corso dell'opera Dante descriverà altre selve, con particolari ben più realistici, in negativo (la selva dei suicidi) o in positivo (il bosco dell'Eden). In un percorso avvincente fra le varie cantiche, possono essere dunque messi a fuoco non solo i rapporti di Dante con la Natura, figlia di Dio, in particolare con alberi sacri (come quello del Bene e del Male) o inventati, ma per di più i modelli narrativi usati dal poeta per rappresentare l'Aldilà insieme al nostro mondo. Questo breve saggio, firmato da uno dei più illustri conoscitori di Dante, illuminerà da una prospettiva inedita la grandezza della "Divina commedia", un'opera che come nessun'altra contiene spunti per continuare a essere attiva nel tempo: uno dei pochi classici che viene ancora citato e reinterpretato in tutte le arti.‎

‎Zambrano María; Laurenzi E. (cur.)‎

‎Dante specchio umano‎

‎br. Sono poche le situazioni, come quella dell'esilio, in cui si presentano, come in un rito iniziatico, le prove della condizione umana». Per questo le opere di Dante - che dell'esilio è figura emblematica - non sono soltanto il racconto di una vicenda personale, ma trascendono i confini dell'individualità e si fanno metafora della stessa esistenza umana. Il poeta come «uomo universale», «specchio di umanità», centro di tutte le esperienze: in questa veste lo rappresenta María Zambrano. Allontanandosi dai canoni tradizionali, la filosofa spagnola legge il viaggio dantesco in chiave mistica, all'incrocio tra pitagorismo, neoplatonismo e tradizione ermetica, e vi ritrova l'influsso del sufismo. Due saggi inediti che ci consegnano un Dante eterodosso, dal profilo variegato e complesso, da scoprire. Postfazione e cura di Elena Laurenzi.‎

‎Se tu segui tua stella, non puoi fallire. I grandi narratori raccontano il loro Dante‎

‎br. Il 2021, proclamato anno dantesco, ha visto una conferma assoluta della fama della Divina Commedia attraverso le celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri. L'ADI, Associazione degli Italianisti, pone il sigillo sul ciclo celebrativo di quest'anno con una raccolta unica di grandi scrittori e narratori contemporanei che rivivono, condividono e rielaborano il loro personalissimo incontro con il padre della letteratura italiana. Dante rappresenta l'unico autore la cui poetica è in grado di interagire con la letteratura di ogni tempo, un imprescindibile confronto per la letteratura italiana e mondiale, come conferma la sua influenza fortissima sui narratori contemporanei. La sfida, dunque, è stata quella di realizzare non un semplice omaggio letterario ma un'opera corale che convogliasse le idee più nuove sull'autore Dante e sull'intero immaginario letterario e visuale della Divina Commedia. Tutti questi testi affrontano l'opera dantesca senza pregiudizi, inserendola in percorsi biografici o storici, andando a fondo nell'analisi delle rappresentazioni dei sentimenti e delle sfumature, aiutandoci a riscoprire personaggi noti come anche la folla dei tanti, resi eterni dalle parole del poeta-pellegrino. La grandezza incommensurabile di Dante è tale che attraverso la sua lettura ci è offerta una continua inchiesta su di noi e sul mondo. È una condivisione di bellezza, ancora oggi, addentrarsi nelle pagine della Divina Commedia.‎

‎Chirico I. (cur.); Galdi M. (cur.)‎

‎Dante e la Grecia. Atti del Convegno Internazionale. Vol. 1‎

‎br.‎

‎Fabbri Giovanni; Pascucci Riccardo; Bravi Onorio‎

‎Itinerari dell'esilio sui passi di Dante‎

‎ill., ril.‎

‎Valli Luigi‎

‎Il linguaggio segreto di Dante e dei «Fedeli d'amore»‎

‎br. Luigi Valli individua, in quest'opera monumentale, un codice esoterico comune alle produzioni "letterarie" di poeti come Dante, Cavalcanti, Guinizelli, Francesco da Barberino. Attraverso la decodificazione di un "gergo" iniziatico di cui pochi moderni avevano riconosciuto l'esistenza, egli dimostra che le diverse figure femminili cantate dai poeti del "dolce stil novo" corrispondono a un'unica Dama simbolica che rappresenta l'"Intelligenza trascendente". Formidabile è la quantità di materiale poetico presentato. Un testo fondamentale per comprendere Dante e la sua Divina Commedia.‎

‎Di Nuzzo A. (cur.)‎

‎Dante e la medicina. L'arte medica e farmaceutica nell'opera dantesca‎

‎br. La pandemia che il mondo sta vivendo in questi mesi, ha posto il focus dell'attenzione di tutti sulla medicina, i virus, le malattie, i farmaci, le terapie, i luoghi di cura. Anche per questa attualità, il settecentenario dantesco che si celebra nel 2021 può essere l'occasione di proporre al lettore curioso il rapporto fra Dante e la medicina: un tema non secondario per capire la figura di straordinario intellettuale che l'Alighieri fu. Iscritto all'Arte dei Medici e degli Speziali di Firenze, Dante forse frequentò la facoltà medica dell'Università di Bologna. Di certo, la Divina Commedia è intrisa di medicina: vi incontriamo casi di allucinazione, febbre terzana e quartana, anoressia, bulimia, idropisia, debolezza della vista, mal di testa, palpitazioni cardiache e così via. C'è poi la questione se Dante stesso fosse malato. Chi non ricorda nell'episodio di Paolo e Francesca, quel "caddi come corpo morto cade"? Secondo un'ipotesi che risale nientemeno a Lombroso, si trattò di un attacco di epilessia di cui il poeta soffrì al pari di altri geni della Storia.‎

‎Favati Guido; Pasquini Emilio‎

‎Amore‎

‎br. "Amor ch'a nullo amato amar perdona": chi di noi non conosce, ha sentito o declamato almeno una volta nella sua vita il famoso verso 103 del Canto V dell'Inferno della Divina Commedia, tra i più famosi dell'intera opera e della letteratura italiana in generale? Diventate simbolo per eccellenza dell'amore, quelle parole pronunciate da Francesca da Rimini, alla quale il Canto è quasi interamente dedicato, contengono il senso e l'intrinseca contraddizione di un sentimento che procura gioia incontenibile e allo stesso tempo indicibile dolore, e che il sommo poeta seppe descrivere in modo ineguagliabile. Termine-chiave dello Stilnovo e al centro del lessico dantesco, l'amore viene esplorato dettagliatamente in queste pagine dense nella sua articolata evoluzione e nelle più diverse declinazioni all'interno della produzione di Dante: percorre la Vita nuova, veste i panni della donna gentile-filosofa nel Convivio, esplode in un crescendo espressionistico nelle Rime fino a innestarsi nella Commedia in un contesto di magistrale respiro. Introducono il testo le riflessioni di Ilaria Gaspari, che all'universo sentimentale ha dedicato gran parte della sua produzione.‎

‎Montanelli Indro‎

‎Dante e il suo secolo‎

‎br. Ambiziosa prova, vera anteprima della Storia d'Italia, è questo testo in cui Indro Montanelli dipinge Dante Alighieri e il suo secolo, in un affresco vivido sul Medioevo. Un testo ricco di dettagli di costume, dalla moda agli sport, ma corredato da una lucida analisi storiografica sulle vicende storiche e culturali che hanno plasmato l'Europa e l'Italia tra XIII e XVI secolo. Una grandiosa personalità si erge sulla narrazione come protagonista: Dante Alighieri, padre fondatore della lingua, della letteratura e, per molti versi, dell'idea stessa d'Italia. Proprio questo statuto di genio nazionale ha sempre costretto i biografi alla descrizione di un Dante personaggio mitico e astratto, "senza più nulla di umano e di credibile". Lo studio di Montanelli è al contrario tutto rivolto a raccontare l'uomo, con il suo carattere e le sue emozioni, per riaccostare Dante "all'intelligenza umana del pubblico". Uno scopo e un risultato pienamente raggiunto, che permette ancora oggi di guardare a questo Dante come un modello di divulgazione storica, e un libro essenziale nell'anno delle celebrazioni per il settecentesimo della morte per ripercorrere la vita e l'opera del Sommo Poeta.‎

‎Pasquini Emilio; Antonelli A. (cur.)‎

‎Dante, Bologna e lo «Studium»‎

‎ill., br. Questa raccolta di saggi di Emilio Pasquini, scritti in un arco di tempo di circa quarant'anni e centrati sul rapporto tra Dante e la città di Bologna, ha come primo obiettivo quello di invitare i lettori, non solo gli specialisti, allo studio di Bologna e di Dante attraverso i contributi che Pasquini ha dedicato al poeta fiorentino, alla città felsinea e allo "Studium" petroniano. Contributi scritti con un approccio scientifico ma con un linguaggio divulgativo, nei quali l'autore rinuncia all'uso di una lingua da addetti ai lavori in favore di uno stile piano e facilmente comprensibile. Questi saggi non solo consentono al lettore di ricomporre uno dei tanti filoni di ricerca di Emilio Pasquini, ma rappresentano anche un modo per ricordare, a un anno dalla scomparsa, il suo magistero bolognese, rinsaldando il legame con la città dove insegnò a partire dagli anni Sessanta e dove visse con la famiglia. Un'occasione per partecipare alle celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, ribadendo il ruolo che il capoluogo emiliano ebbe nella formazione del poeta e l'impatto che i suoi scritti ebbero sulla cultura bolognese del suo tempo.‎

‎Gramsci Antonio; Grimaldi M. (cur.); Russo M. (cur.)‎

‎Il canto decimo dell'Inferno e altri scritti su Dante‎

‎br. Dante è al centro degli interessi di Gramsci fin dall'inizio della scrittura dei Quaderni del carcere. La Commedia è uno dei libri richiesti subito dopo l'arresto; è dantesco uno degli «argomenti principali»; Dante è spesso associato a Machiavelli come rappresentante della corrente laica della letteratura italiana; la penultima nota è una riflessione sulla «quistione della lingua» a partire dal De vulgari. Ma all'interno dell'opera di Gramsci è possibile individuare un nucleo più definito che ruota attorno al canto decimo dell'Inferno e a Cavalcante Cavalcanti, padre di Guido, che prende avvio da uno scritto del 1918 e si concretizza in una sezione del Quaderno IV e in un gruppo di lettere. In tutte queste pagine - che qui si raccolgono - Gramsci usa Dante per riflettere su alcuni dei temi fondamentali dei Quaderni: il rapporto tra poesia e struttura, il ruolo degli intellettuali, la "popolarità" della letteratura italiana.‎

‎Bruni Pierfranco‎

‎L'impossibile pietà di Dante‎

‎br. Entrare nella cognizione del patire è un viaggio nel destino di Dante. Il patire è un partire alla ricerca della Luce. Va oltre ogni porto e supera il sottosuolo delle ombre. Questo libro di Pierfranco Bruni è un pellegrinaggio tra le voci e i segreti della filosofia e della Canzone di Dante. Sottolinea la necessità di superare il bene e il male cercando di convivere con una impossibile pietà. Una lettura che ha due riferimenti esistenziali e ontologici. Da una parte Nietzsche e dall'altra Maria Zambrano. Anche quando si tratta di argomentare linguaggi, come quelli del canto moderno, Pierfranco Bruni penetra il senso della verità delle "anime salve", che vagano nel regno di una drammatica Spoon River. Ma è l'impossibile pietà che domina tutto il contesto nel quale Bruni esplora i dettagli metafisici dell'Opera di Dante. La stessa pietà è un patire. Una lettura singolare e originale si compie in questo coinvolgente pensare. Porta sulla scena il naufragio, l'esilio, la compassione, il tragico, il perduto, la rinascita. L'impossibile pietà è il labirinto filosofico di un Dante poeta.‎

‎Cimini Mario‎

‎Il codice gestuale nella Commedia e altre cose dantesche‎

‎br. Punto centrale di questa raccolta è l'indagine sulla comunicazione non verbale, ossia sul codice gestuale e prossemico nella Commedia. Si tratta di un tema solo marginalmente toccato dalla critica, che tuttavia può fornire utili indicazioni per illuminare sotto una luce nuova aspetti non trascurabili della poesia di Dante, senza dimenticarne i valori estetico-culturali e il senso della sua attualità. L'analisi si avvale di una metodologia fondamentalmente semiotica, ma che contamina liberamente categorie ermeneutiche a sfondo psicologico, antropologico e linguistico. Cimini inoltre fornisce un'interessante lettura dell'XI canto del Paradiso e fa alcuni interventi che insistono sulla ricezione della Commedia nella cultura italiana ed europea del secondo Ottocento. In particolare si mette a fuoco la cosiddetta interpretazione esoterica del poema, con un'attenzione precipua alle teorie del suo maggiore sostenitore, Gabriele Rossetti.‎

‎Marano Giampiero‎

‎Dante e il poema dell'acqua‎

‎brossura Con Dante e il poema dell'acqua Giampiero Marano aggiunge un nuovo e decisivo tassello a un lungo lavoro di rilettura critica - condotta secondo la fertile quanto inedita prospettiva schiusa dalla philosophia perennis - della storia della letteratura italiana. Questo breve ma denso saggio muove dal presupposto che Dante, in quanto erede dell'antica sapienza mediterranea, sia da annoverare fra i "maestri di verità" di ogni tempo. Del resto, tutta la grande poesia, come quella della Commedia, non essendo riducibile a mera espressione estetica e sentimentale di una soggettività, contiene anche una rivelazione, il dono e la visione di una conoscenza profonda dell'uomo e dell'universo. Le molteplici, metamorfiche configurazioni che il simbolismo dell'acqua viene ad assumere nel poema dantesco vengono qui esplorate con estremo rigore filologico, nulla concedendo a discutibili interpretazioni modernizzanti (di tipo psicanalitico, per esempio). Esse, infatti, tendono a eludere il problema di ricostruire adeguatamente un clima e una temperie spirituale molto lontani dalla nostra mentalità, che sono quelli propri di una civiltà "tradizionale" nel senso guénoniano del termine.‎

‎Gnoli Antonio‎

‎La mente apocalittica. Conversazioni su Dante‎

‎br. L'avventuroso viaggio della Commedia, lo straordinario laboratorio linguistico, la politica vissuta e patita tra Firenze e l'esilio sono alcuni nodi esistenziali e teorici che quattro studiosi (Carlo Ossola, Giacomo Marramao, Andrea Mazzucchi, Gennaro Sasso) affrontano in queste conversazioni su Dante con Antonio Gnoli. Ne viene fuori un "ribelle" che va ben oltre l'erudizione nella quale è stato a lungo confinato. Restituito alla sua dimensione profetica, Dante rompe gli schemi dell'età medievale, rivoluziona il pensiero scolastico e si affaccia da eretico sulla soglia della modernità. La insidia e la corrode, mostrando la storia di un'Italia condannata, da allora, a essere terra di conquista e di fazioni. Questo è un libro insolito che, a settecento anni dalla morte del poeta, esplora il lato notturno - onirico e allucinato - di un genio tanto popolare quanto misterioso.‎

‎Baranski Zygmunt G.‎

‎«Sole nuovo, luce nuova». Saggi sul rinnovamento culturale in Dante‎

‎br. Dante è stato un radicale innovatore delle strutture linguistiche e letterarie del suo mondo, ma anche un poeta, più di qualsiasi altro, immerso nella sua epoca. Se il rapporto di Dante con la critica e la teoria letteraria medievali oggi costituisce uno dei campi d'indagine privilegiati degli studi danteschi, Zygmunt Baranski è stato tra i primi studiosi a indagare in modo sistematico la sfida radicale di Dante alle poetiche medievali; la novitas delle sue forme esegetiche e delle sue proposte metaletterarie; i modi inediti in cui il poeta ha riplasmato nozioni e terminologie critiche standard; la sua ridefinizione del canone degli auctores classici; e la costante, ossessiva premura di auto-legittimarsi e di auto-autorizzarsi non solo come l'auctor volgare e "moderno" preminente, ma anche come scriba Dei divinamente ispirato. A venticinque anni dalla prima edizione, «Sole nuovo, luce nuova» continua ad essere un punto di riferimento imprescindibile con cui confrontarci.‎

‎Marzi Aldo‎

‎Dante e la commedia. Un poetico processo di individuazione‎

‎br. Oggi è importante a 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, in un'epoca di massificazione e di omologazione linguistica, che parla inglese, riscoprire la figura poetica e filosofica e religiosa oltre che politica di Dante, vero padre della lingua italiana. E riconsiderare la sua enorme ricchezza lessicale in volgare e il suo pluristilismo, tipici della "Divina Commedia".‎

‎D'Anna Nuccio‎

‎La sapienza nascosta di Dante. Linguaggio e simbolismo dei fedeli d'amore‎

‎br. Il trattato dantesco "De vulgari eloquentia" viene qui analizzato secondo la mentalità medievale che lo ha concepito: non si tratta dunque di un saggio di linguistica ma di un trattato simbolico che può essere letto a vari livelli, il più elevato dei quali riguarda il mistero dei Fedeli d'Amore, sodalizio di sapienti innamorati della Verità.‎

‎Pisano Dario‎

‎La Firenze segreta di Dante. Alla scoperta della città accompagnati dal sommo poeta‎

‎br. Una giornata tra i monumenti sulle tracce di Dante Alighieri Nelle prime terzine del XXV canto del Paradiso , Dante rivela il suo doloroso sogno: ritornare a Firenze ed essere incoronato poeta, nel luogo stesso (il Battistero fiorentino) dove era stato battezzato. Questo libro è un'esplorazione narrativa dei luoghi che custodiscono la memoria dell'avventura umana e poetica di Dante Alighieri, segnata dall'esilio. Attraverso un itinerario percorribile in un giorno, La Firenze segreta di Dante ci guida in un percorso suggestivo, fortemente ancorato ai versi danteschi. Il primo biografo del sommo poeta, Giovanni Boccaccio, ha infatti più volte posto l'accento sul rapporto fra «Firenze madre e matrigna» e il suo più illustre figlio, amato e respinto. In questo libro si intende recuperare i momenti più intensi e concitati della riflessione boccacciana (e di altri biografi) per dare maggior profondità e prospettiva storica alle memorie dantesche di Firenze, invitando il lettore a soffermarsi su ognuna delle tappe proposte con il giusto riferimento poetico. Una giornata tra i monumenti sulle tracce di Dante Alighieri Firenze come Itaca. Il battistero; Tu proverai sì come sa di sale / lo pane altrui; Guida poetica per il dantista itinerante; Il fiore di Roma; Giovanni Boccaccio e la favola di Dante e Beatrice bambini; Calendimaggio 1274; Le lapidi commemorative; Il sasso di Dante; La Descriptio Dantis; Dante e gli amici; I viaggi di Dante; Dante e la lussuria Dante mago.‎

‎Iacobone D. (cur.)‎

‎Le città di Dante. Trasformazioni urbane e territoriali tra XIII e XIV secolo‎

‎brossura Il volume raccoglie una serie di contributi riferiti sia alle città in cui Dante Alighieri ha vissuto o che ha visitato nel corso della sua vita, sia ai luoghi menzionati nella Divina Commedia, al fine di delineare - con un approccio interdisciplinare - le trasformazioni urbane e territoriali, in particolar modo in Italia, tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV secolo. Le celebrazioni per i settecento anni della morte del poeta sono state un momento importante per una riflessione su questa fase cruciale della storia urbana, a cui hanno contribuito studiosi afferenti a diversi settori disciplinari, specialisti per gli ambiti territoriali presi in esame.‎

‎Santagata Marco‎

‎L'io e il mondo. Un'interpretazione di Dante‎

‎ill., br. Nell'offrire un'interpretazione complessiva dell'opera di Dante, l'autore si sofferma sui principali momenti della sua produzione, dalla Vita Nova al De vulgari eloquentia, alle Rime e alla Commedia, mettendone magistralmente in luce i tratti essenziali, la raffinata tecnica di costruzione dei personaggi e la fitta trama di rimandi che il poeta tesse consapevolmente in uno straordinario sforzo di sistematicità. Da questo sfondo emerge, sopra ogni altra cosa, l'io di Dante, autore, narratore e personaggio insieme, che sempre usa il dato autobiografico contingente per investirlo di una portata universale, trovando destino e fatalità dietro i fatti della sua stessa vita.‎

‎Guénon René‎

‎L'esoterismo di Dante‎

‎brossura Decifrare il simbolismo della Divina Commedia è da sempre un compito arduo, che schiere di commentatori hanno affrontato nel corso dei secoli. Per il lettore odierno le cose si fanno ancora più difficili: non solo per il linguaggio enigmatico di cui Dante riveste le sue allusioni, le sue profezie e la struttura stessa del poema, ma per la distanza pressoché incolmabile tra la sua visione del mondo e quella attuale. L'uomo cosiddetto moderno vede del mondo solo il significato letterale, misurabile, quantitativo; per lui, tutto è solamente ciò che è, non rimanda a nulla se non a se stesso, al suo esistere qui e ora come entità misurabile, quantificabile, mercificabile o, se proprio vuole attribuirgli un valore intangibile, al massimo lo definisce come "informazione". Per Dante e per tutti coloro che sono legati a una Tradizione autentica, invece, il mondo è una rete, in cui tutto ciò che esiste è legato da corrispondenze invisibili che rispecchiano un ordine infallibile, che si manifesta in cicli temporali, leggi matematiche, gerarchie degli esseri, un ordine di cui un sapere antichissimo ha tramandato i codici, ormai dimenticati, ma forse non del tutto. Guénon ne è uno dei custodi e in questi studi mette la sua conoscenza al servizio del poema di Dante, svelandone le corrispondenze più sottili e nascoste con la Tradizione originale. Sfatando le interpretazioni di autori che hanno creduto di spiegare Dante attraverso la lente deformante della loro epoca, Guénon non restituisce al suo simbolismo tutta la complessità metafisica da cui è sorto.‎

‎Epifani M. (cur.); Mazzucchi A. (cur.)‎

‎Dante a Palazzo Reale‎

‎ill., br. Nel 1865, primo centenario della nascita di Dante dell'Italia unita, il pittore napoletano Tommaso De Vivo portava a termine tre dipinti ispirati alla Divina Commedia, da lui concepiti per il re d'Italia Vittorio Emanuele II. Subito collocato nel Palazzo Reale di Napoli, il ciclo fu successivamente diviso con la dismissione della residenza da parte della Casa Reale. Riportate nella loro sede originaria con questa mostra, le tele di De Vivo attestano l'evoluzione dell'iconografia dantesca dai codici miniati fino alla pittura dell'Ottocento, con particolare riferimento al contesto napoletano negli anni successivi all'annessione al Regno d'Italia.‎

‎Albanese G. (cur.); Bertelli S. (cur.); Gentili S. (cur.)‎

‎Dante e il suo tempo nelle biblioteche fiorentine. Ediz. illustrata. Vol. 1‎

‎ill., br. Il volume, in due tomi, risponde a un progetto scientifico bipartito che vede da un lato l'approfondimento d'indagine sui testimoni fiorentini delle opere dantesche, dall'altro l'innovativo studio sulla formazione culturale di Dante a Firenze, attraverso il recupero e lo studio organico delle testimonianze manoscritte dell'antica biblioteca conventuale di Santa Croce. Il primo tomo è aperto dalle testimonianze storiche e biografiche antiche sul poeta e la sua opera; i suoi scritti sono poi presentati ed esaminati all'interno di tre distinte categorie: 1. Opere volgari; 2. Opere latine; 3. Opere di incerta attribuzione ognuna delle quali contiene, a conclusione dei saggi introduttivi a firma dei massimi specialisti, le schede descrittive e storico-critiche dei manoscritti e degli antichi stampati conservati a Firenze, ma anche dei testimoni di sicura origine fiorentina richiamati nei saggi introduttivi, accompagnate da un ricco apparato iconografico. In chiusura si trova poi il Censimento del patrimonio librario antico dantesco fiorentino, un repertorio mai prima d'ora realizzato che offre in forma sintetica di Index e con dati essenziali un quadro esaustivo e ragionato di tutti i manoscritti, incunaboli ed editiones principes conservati a Firenze per ogni opera di Dante. Il secondo tomo (Leggere e studiare nella Firenze di Dante: la biblioteca di Santa Croce) è dedicato allo studio del nucleo antico dei libri posseduti dalla biblioteca conventuale della basilica fiorentina e realizza un'istanza di ricerca messa a tema dagli studi danteschi - senza poi essere svolta - almeno dagli anni sessanta del Novecento e qui approfondita storicamente e sistematicamente sugli esemplari dei classici antichi e medievali di una biblioteca realmente esistente al tempo di Dante, e verosimilmente da lui frequentata, come conferma il cenno autobiografico inserito nel Convivio (II XII 7). Si offre quindi per la prima volta un approfondimento catalografico dell'antica biblioteca conventuale (schede di 93 mss.), corredato da un nuovo insieme di strumenti che sarà essenziale anche per la prosecuzione del lavoro: l'edizione critica del catalogo quattrocentesco (ms. BNCF, Magl. X.73) e le schede prosopografiche dedicate agli uomini del convento - possessori di libri, bibliotecari, copisti e altre figure - i cui nomi emergono dalle pagine dei codici studiati.‎

‎Bencistà Alessandro‎

‎La memoria di Dante nell'arte dei cantastorie dalla Castellana di Vergi alla dolente Pia. Con la versione integrale dei poemetti in ottava rima: «La Pia de» Tolomei» (quattro versioni), «Il conte Ugolino», «Francesca da Rimini», «Ghino di Tacco»‎

‎ill., br. I cantastorie e i poeti popolari sono stati tra i più appassionati cultori e divulgatori di Dante Alighieri. È grazie a loro se le rime del Divin Poeta sono giunte fino a noi, arrivando anche a un pubblico che non aveva potuto apprendere la poesia nelle aule scolastiche e nelle accademie, "formandosi" semmai nelle botteghe delle città o dei villaggi.La tradizione orale ha raggiunto il cuore di un popolo occupato quotidianamente nel duro lavoro dei campi, nei boschi, nella solitaria custodia dei greggi e delle mandrie. Dove il libro non è mai arrivato, lo ha fatto la parola cantata e recitata: è così che le grandi storie hanno messo radici profonde.‎

‎Coda Pier Luigi‎

‎Dante Alighieri, uno di noi. Memorie di una vita tra storia e leggenda‎

‎br. Attraverso gli appunti di un diario immaginario, rivissuto nell'ultima settimana di vita e documentato dalle opere e da qualificate fonti storiche, l'autore tratteggia la figura di Dante Alighieri, il poeta italiano più conosciuto e amato nel mondo. Ne esce fuori il ritratto di un uomo forte e vigoroso che non si è mai piegato alle ingiustizie subite e, nonostante i fendenti oltraggiosi del destino, ha amato, sognato, sofferto e lottato fino alla fine; se la vita lo ha sconfitto e deluso, le sue pagine immortali di sconcertante attualità vibrano ancora oggi con la freschezza e il fascino di una eredità poetica che non tramonta. Dante Alighieri è davvero uno di noi, e le annotazioni di questo block notes offrono a tutti i lettori di ogni età l'occasione per trovarlo o ritrovarlo come un vecchio compagno di scuola che avevamo dimenticato o di cui, forse, avevamo smarrito il ricordo per strada.‎

‎Contini Gianfranco‎

‎Un'idea di Dante‎

‎brossura‎

‎Battistini Andrea‎

‎La retorica della salvezza. Studi danteschi‎

‎br. Salvare l'umanità emancipandola dalla condizione di miseria morale per condurla alla redenzione è l'altissimo scopo extraletterario della Commedia. La teatralizzazione dei peccati e delle virtù esige anche dal lettore odierno una partecipazione non distaccata, una dedizione e un coinvolgimento che prevedono la possibilità di una svolta nella conduzione della sua vita. Pare allora opportuno analizzarne gli intenti retorici, indagandoli non solo nei loro esiti estetici ma anche nelle conseguenze pratiche, privilegiando di Dante la vocazione del missionario e del profeta che, nuovo Mosè, vuole affrancare uomini e donne dalla prigione dei vizi.‎

‎Ariano Renato‎

‎L'eros segreto di Dante‎

‎brossura Rilettura della Commedia che espone i passi erotici dissimulati tra i versi dell'Opera, soprattutto nella Cantica del Paradiso. Questi passi, che sono almeno una ventina, sono sempre stati tradizionalmente sottovalutati o ignorati dai lettori e dalla critica ufficiale. L'eros in Dante non è mai gratuito, ma funzionale al proposito del Poeta di esprimere l'ineffabilità dell'amore divino attraverso le immagini dell'amore carnale. Questa scelta è coerente con la concezione dantesca per cui corpo e spirito non sono realtà contrapposte, ma complementari e compresenti.‎

‎Ghezzi M. L. (cur.)‎

‎Il processo di Dante. Celebrato il 16 aprile 1966 nella basilica di San Francesco in Arezzo‎

‎br. Dante Alighieri fu condannato a morte. Non tutti ricordano questa vicenda che porta il sommo poeta all'esilio da Firenze a causa del suo impegno politico. Solo oggi il comune toscano ha tolto questa condanna. Questo volume si occupa della ricelebrazione nella Basilica di San Francesco in Arezzo nel 1966 della vicenda giudiziaria di Dante Alighieri, risalente ad oltre sei secoli addietro. Documenti antichi si sommano a testimonianze attuali di avvocati e giudici talvolta non di professione, talvolta esponenti assolutamente di spicco della vita politica italiana, come il futuro presidente della Repubblica Giovanni Leone, qui nella parte di uno dei giudici dell'Alighieri. Il fatto riporta all'attualità la nostra storia profonda: ecco il libro per capirla. Per capire perché un intellettuale impegnato per un futuro migliore rischiava e rischia la vita.‎

‎Catalfamo Antonio‎

‎Dante «Semimedioevale» e «Neo-Ghibellino». Società, cultura e «realismo figurale»‎

‎br. In occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, questo libro intende fare chiarezza sulla vita e sull'opera del «sommo poeta», soffermandosi su alcuni passaggi biografici fondamentali, intorno ai quali la critica precedente, anche nelle sue espressioni migliori, ha creato degli equivoci, oppure ha assommato inesattezze, in relazione alla posizione politica di Dante nella Firenze del suo tempo e nelle lotte che la dominarono, ai mutamenti radicali in essa intervenuti dopo la cacciata dalla città e nel corso del lungo esilio, durato fino alla morte, con l'approdo ad un «neo-ghibellinismo» tutto da definire nei suoi elementi caratterizzanti. Il volume approfondisce, inoltre, un contesto più ampio, rappresentato dal Medioevo, quale si manifestò, nei vari campi, a livello italiano e internazionale, individuando la collocazione specifica che in esso assunse Dante, tale da poterlo definire intellettuale «semimedioevale». Infine, l'autore sottopone ad un'analisi serrata il «realismo figurale» dantesco, quale si manifesta soprattutto nella Divina Commedia, passando in rassegna, in particolare, gli studi di Bruno Nardi, Erich Auerbac, Charles Singleton, Antonio Gramsci, e, da ultimo, Mario Alinei e Ugo Dotti, e indicando la presenza in essi di elementi critici da condividere e di altri da approfondire, rielaborare, precisare o, addirittura, contestare.‎

‎Liberto Giuseppe‎

‎Dante Alighieri. Poesia e canto, musica e danza‎

‎br. Non è facile ricostruire le fonti e la consistenza della cultura musicale di Dante. E, tuttavia, non ci sono dubbi che il Sommo Poeta ha coltivato con singolare interesse il linguaggio della musica che egli riconosceva intimamente connesso con l'arte poetica, come egli stesso spiega nel Convivio. Mettendo a frutto la sua finissima sensibilità di musicista e di compositore, da sempre dedito alla ricerca e al servizio nel campo della musica per la liturgia, Giuseppe Liberto ci accompagna in un singolare viaggio attraverso la Commedia alla ricerca del modo in cui Dante, nelle tre cantiche, parla poeticamente di silenzio e di canto, di musica e di danza. Dal frastuono e dalle grida che caratterizzano la sofferenza dell'inferno, luogo in cui la musica risulta totalmente assente, all'indicibile dolcezza del canto che segna l'ascesa della montagna del purgatorio. E fino all'inno corale alla Trinità innalzato dai beati in paradiso, lì dove culmina il viaggio per mezzo del quale Dante, indirizzandosi a coloro che vivono nella miseria spirituale e culturale, ci conduce allo stato di grazia e di felicità per mezzo della redenzione operata da Cristo nella sua Chiesa. Sublime armonia teandrica tra Dio e l'uomo che si realizza con la forza divina dell'amore.‎

‎Gallinaro Ilaria‎

‎«Ad una voce». Dante alla luce di Pia e Piccarda‎

‎br. La «voce» di cui si occupano questi saggi è quella di Dante, intesa come spia autobiografica o metaletteraria nascosta dietro le voci dei suoi personaggi, soprattutto quella di Pia e Piccarda: la prima per il suo rapido cenno alla fatica del viaggio, che è anche viaggio di scrittore e di scrittura; la seconda per l'allusione al concetto del voto, che non è solo voto religioso, ma anche promessa, sfida, sacrificio, per raggiungere il compimento della propria opera.‎

‎Settecentenario della morte di Dante (13-14 settembre 1321-2021). Atti della manifestazione celebrativa di Roma 8-9 settembre 2021‎

‎ril. In occasione del Settimo Centenario della morte di Dante Alighieri, la Casa di Dante in Roma ha inteso dar vita, nei giorni 8 e 9 settembre 2021, a una manifestazione celebrativa che sia non soltanto un atto di omaggio formale, ma un concreto apporto all'onoranza solenne e insieme un contributo durevole alla definizione della figura, dell'opera, del "mito" di Dante, focalizzati nel tempo suo, nella prospettiva dello scorrere dei secoli, nella realtà del XXI secolo. Dove Dante mantiene una "presenza", un fascino, una capacità di "presa" su lettori anche lontanissimi da lui, nel tempo e nello spazio, e per essi una vitalità, che si configurano come un aspetto tra i piú sorprendenti e suggestivi del personaggio. A tal fine, esclusa l'ipotesi del simposio ad ampio raggio, che avrebbe avuto scarsa possibilità di incidenza significativa in questo contesto, si è optato per un "focus", momento e luogo di convergenza e di attenzione sul tema prescelto, che cerchi di fissare come in una "istantanea" un profilo criticamente definito dell'uomo, del poeta, del pensatore, còlto nel momento della scadenza settecentenaria della morte e fermato in un sobrio ma denso volume di Atti che resti come un medaglione commemorativo dell'evento. Perciò è stato definito un sommario di interventi, affidati a pochi relatori in grado di delinearlo con tratti essenziali, quale è affidato alla seconda parte del volume; nella prima, trovano posto gli interventi e i messaggi di saluto delle Autorità intervenute alla manifestazione. Un volume compatto, che vuole rendere un estremo omaggio al grande Poeta che ha saputo, come scrive Curtius, sovrastare con la sua statura i secoli.‎

‎Giammattei E. (cur.)‎

‎Pro e contro Dante. Il futuro della poesia‎

‎br. Nel 2021 ricorre il settimo centenario della morte di Dante Alighieri. Esattamente cento anni fa, nel 1921, gli studi danteschi furono rivoluzionati dal libro di Benedetto Croce La poesia di Dante. Il racconto del viaggio del sommo poeta lungo il Novecento parte da questa soglia ancora oggi significativa. Nel ricostruire le vicende della critica che intorno a Dante si intrecciarono con motivi politici e ideologici, tra posizioni e fronti molteplici, nel secolo scorso, questo libro, composto da tre saggi tra loro connessi, intende ampliare il campo delle celebrazioni e il dibattito fervido fra filologia e critica estetica, analizzando un momento-chiave della cultura italiana. E soprattutto, vuole suggerire un interrogativo profondo: come mai Dante sopravvive ai suoi critici, alle esercitazioni scolastiche, alle polemiche accademiche? La vitalità di un immaginario secolare sembra anzi rafforzarsi e caricarsi di nuovi significati, nuove allegorie e nuove domande.‎

‎Orelli Giorgio‎

‎La qualità del senso. Su Dante, Ariosto e Leopardi‎

‎br. È ancora possibile dire qualcosa di nuovo e illuminante sui primi versi della Commedia, sulle ottave più conosciute dell'"Orlando furioso" o sull'"Infinito" di Leopardi? L'impresa, apparentemente impossibile, è riuscita in modo del tutto naturale a Giorgio Orelli, attento come pochi al rapporto tra i suoni e i significati delle parole, ossia a quella che Dante, con una formula che Orelli stesso considera "una definizione della poesia che può bastare per i prossimi millenni", chiamava la fabricatio vcrborum armonizatorum. In un saggio di neanche cento pagine, Giorgio Orelli ci offre una lettura di strofe e versi forse oggi perfino un po' logorati dall'uso che se ne è fatto e si continua a fare nelle aule scolastiche, e li restituisce alla loro intrinseca grandezza. Ed è proprio quando il discorso si addentra nello specifico degli esempi scelti, che il lettore paziente avrà la sensazione di avvicinarsi ai segreti del linguaggio poetico.‎

‎Cittadini Mirco‎

‎Da Medusa a Maria. Dante e il femminile‎

‎br. Francesca, Pia, Matelda, Piccarda, Beatrice, Maria: da sempre chi legge la Commedia è rimasto intrigato da queste potenti figure femminili. Nonostante l'opinione corrente, anche sostenuta da certa critica ufficiale, veda in Dante tracce più o meno moderate di misoginia, nel "poema sacro" il principio femminile diventa occasione di trasformazione e salvezza. Le donne nella Commedia hanno molti volti, luminosi e terribili, che assieme vanno a integrare il medesimo archetipo. Insieme tenteremo una strada nuova, una strada dominata dalla presenza perturbante di una dea oscura e antichissima. Andremo a individuare i sottili satelliti opachi della costellazione dantesca per ricomporre un nuovo, insospettato, sistema lunare.‎

‎Fagiolo M. (cur.)‎

‎Dante e Roma‎

‎ill., br. Il libro presenta gli Atti del Convegno "Dante e Roma", promosso dal Centro di Studi sulla Cultura e l'Immagine di Roma e dall'Istituto Nazionale di Studi Romani (Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, 2-3 dicembre 2021), col patrocinio del Ministero della Cultura, del Comitato Nazionale "Dante 2021" e della Regione Lazio. Il Convegno è stato imperniato sulle seguenti tematiche: - Memorie e personaggi della storia antica nella Divina Commedia, da Augusto a Traiano. - Roma nell'età di Dante. - Bonifacio VIII e gli altri papi condannati nella Commedia. - I due Soli: il Papato e l'Impero nel pensiero politico di Dante. Il rapporto conflittuale con la Chiesa romana: Roma come Babilonia o Nuova Gerusalemme? - Il Grande Giubileo: Roma centro del mondo e l'assimilazione tra l'itinerario dantesco verso l'Empireo e il viaggio dei romei alla ricerca del perdono. - Homo viator: il viaggio e il pellegrinaggio simbolico "per giungere a una nuova condizione di armonia, di pace, di felicità" (papa Francesco, 2021). - Luoghi simbolici di Roma, dal Monte "Malo" a Ponte Sant'Angelo. - La Roma ideale come Civitas Dei e prefigurazione del Paradiso. - Echi danteschi nell'arte romana del Rinascimento e del Manierismo. - L'idea novecentesca per un memoriale monumentale a Dante: i progetti di Cesare Laurenti, Armando Brasini, Giuseppe Terragni e Raffaele De Vico. In Appendice vengono ripubblicati i testi del volume Roma "onde Cristo è romano" (edito nel 1937 dall'Istituto di Studi Romani). Saggi di: Andrea Alessi, Carla Benocci, Rino Caputo, Franco Cardini, Monica Centanni, Marcello Fagiolo, Giulio Ferroni, Ilaria Fiumi Sermattei, Pietro Gibellini, Nicola Longo, Vito Rocco Panetta, Elisabetta Procida, Diego Quaglioni, Luca Ribichini, Serena Romano, Marcello Teodonio.‎

‎Mauro Walter‎

‎Invito alla lettura di Dante Alighieri‎

‎brossura‎

‎Antonelli G. (cur.)‎

‎Dante. Un'epopea pop. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il volume racconta l'epopea popolare di Dante Alighieri e del suo poema, la cui fortuna, cominciata già nel Trecento, arriva fino ai giorni nostri. I suoi versi più celebri, impressi nella mente di ciascun italiano, sono diventati quasi proverbiali; altri invece li incontriamo nelle canzoni, nelle pubblicità, perfino nelle scritte sui muri. Anche il profilo del poeta, riconoscibile in tutto il mondo, è diventato un'icona familiare, riprodotta in monete, francobolli e monumenti. Ad alimentare tale fama hanno contribuito gli artisti che hanno raccontato Dante e la Divina Commedia con mezzi diversi: dalle illustrazioni ai romanzi, dalle canzoni ai film, dai fumetti ai videogiochi. Completa la rassegna una sezione dedicata all'arte contemporanea, con opere di maestri internazionali quali Edoardo Tresoldi, Irma Blank, Tomaso Binga, Richard Long, Letizia Battaglia, Kiki Smith, Rä di Martino, Robert Rauschenberg e Gilberto Zorio, scelte per reinterpretare i temi danteschi.‎

‎Canfora Luciano‎

‎Gli occhi di Cesare. La biblioteca latina di Dante‎

‎br. Qual era il Cesare che Dante conosceva? Cosa vi ha aggiunto di suo? Come si concilia un tale impianto ideale incentrato sull'idea di impero con l'enfasi ammirativa riservata da Dante al nemico giurato di Cesare, Catone Uticense? Entrare in tale labirinto intellettuale e poetico è l'obiettivo di questo breve libro, che approda, non immotivatamente, ad una riconsiderazione del rapporto complesso e ammirativo di Dante nei confronti del mondo cosiddetto classico e soprattutto della grande cultura pagana.‎

‎Desideri Massimo‎

‎Pier Paolo Pasolini un dantista eretico‎

‎br. «Dante ha pagato col rischio della condanna all'Inquisizione e alla morte la dirompente libertà del suo pensiero in un'epoca di grave oppressione religiosa e culturale; Pasolini con il proprio assassinio nel 1975, trent'anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo, durante una fase storica nominalmente democratica. E non solo loro hanno pagato duramente la scelta di dire la verità. La ricerca della libertà di espressione e di libera manifestazione del proprio pensiero suscita riserve e ostacoli in ogni tempo. [...] La riflessione di Dante e di Pasolini sulla politica è un patrimonio culturale di cui non possiamo fare a meno. [...] Ed è un fatto l'affinità che Pasolini sentì per Dante, pur così a prima vista lontano dalla sua idea di 'politica': tant'è che il 'dantismo' di Pasolini, letterario e di responsabilità etica dell'intellettuale, non può essere messo in dubbio. [...] Come si vedrà, il dantismo di Pasolini è il più originale e (fedele) di tutto il Novecento, il più assoluto e 'sostanziale', nella tecnica così come nello spirito stesso del 'fare poesia', nell'impegno e nella 'responsabilità' prima di tutto civile e politica dell'intellettuale».‎

‎Anselmi Gian Mario‎

‎Dante, il Medioevo e il nostro tempo‎

‎br. Di Dante sappiamo davvero tanto se non tutto, specie dopo un intero anno di celebrazioni e pubblicazioni per il centenario della sua morte (1321). Eppure molto ancora ci intriga nel profondo: cosa lega davvero Dante a quella lunga stagione medievale che oggi ci affascina in modo così pervasivo? Il percorso qui proposto vuole perciò condurci verso aspetti non scontati di Dante e dell'epoca in cui è vissuto, aspetti che ci parlano e ci assillano anche nel nostro presente e nella molteplicità del nostro immaginario che è profondamente legato a Dante, come il libro vuole dimostrare. Dante è una sorta di "mago" evocatore (come Merlino) di mondi infiniti, capace di rapirci negli abissi per poi esaltarci in una visione celeste quasi in gara con le "immaginazioni" della fisica quantistica. Cantore della pluralità di mondi dentro di noi e fuori di noi, Dante è giustamente fiero e indomito, simbolo di una ricerca inesausta di libertà, la libertà che i grandi poeti e narratori (come tutti gli artisti) sanno definire come propria cifra e che nessuno potrà mai sottrarre né a loro né a noi appassionati lettori.‎

‎Gragnolati Manuele‎

‎Amor che move. Linguaggio del corpo e forma del desiderio in Dante, Pasolini e Morante‎

‎br. È possibile leggere la performance con cui la "Vita Nuova" di Dante crea l'autore moderno insieme a quella con cui nella "Divina Mimesis" Pasolini lo distrugge? Qual è il rapporto tra la sottomissione masochistica del protagonista di "Petrolio" e l'unione dell'anima con la Trascendenza nel Paradiso? Come cambia il concetto di resurrezione del corpo dal Medioevo al Novecento e cos'hanno in comune gli abbracci impossibili del "Purgatorio" e il viaggio del protagonista alla ricerca della madre morta in "Aracoeli"? Desiderio, corporeità e linguaggio si intrecciano nell'opera di Dante e di due grandi voci del secondo Novecento, Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante. "Amor che move" offre una originale lettura incrociata dei tre autori, indagando anche come sia diversa la sessualità dei protagonisti nei romanzi di Pasolini e Morante e come essa si rifletta nelle loro scelte linguistiche e formali. Attraverso l'analisi degli scrittori novecenteschi alla luce delle opere di Dante, il saggio si interroga se e come sia possibile pensare a un'estetica queer che, mobilitando una temporalità non lineare, permette l'articolazione di piaceri paradossali al di là di una logica di progresso o produttività. Un'estetica che illumina il programma poetico del "Paradiso" e definisce la forma che il testo imprime al desiderio. Dal confronto con l'escatologia, la filosofia e la poesia medievale e con alcune questioni e paradigmi della riflessione contemporanea.‎

‎Attardi Giuseppe‎

‎Dante rockstar. L'influenza del sommo poeta nella storia della musica pop‎

‎br. Nel Novecento Dante è il "Top of the Pop", è il più citato dai parolieri fra i classici della letteratura italiana, perché in realtà è l'autore che ha codificato la struttura stessa della poesia-canzone d'amore, che nasce dalla sofferenza e dalle lacrime e si nutre di malinconia e nostalgia. Dante è l'autore italiano la cui influenza ha superato i confini nazionali. Se la sua presenza nel canzoniere italiano è spesso conseguenza di reminiscenze letterarie scolastiche, è più sorprendente rintracciarlo nei brani di artisti anglosassoni come Bob Dylan, Leonard Cohen, David Bowie, Kurt Cobain, Thom Yorke, Sepultura, Tangerine Dream, Coldplay. L'immaginario della Divina Commedia è stato declinato in tutte le lingue e in tutti i generi musicali: pop, rock, metal, progressive, jazz, elettronica, indie, rap. Come e perché Dante sia riuscito ad attraversare non solo Inferno, Purgatorio e Paradiso rimanendo vivo, ma anche settecento anni senza diventare un fantasma, una mummia viene spiegato da Francesco Bianconi, Vinicio Capossela, Clementino, Simone Cristicchi, John De Leo, Francesco Maria Gallo, Gianna Nannini, Derrick Green dei Sepultura, Giuliano Sangiorgi, Roberto Vecchioni.‎

‎Giuliani Francesco‎

‎Dante e gli illustri eroi. Federico II, Manfredi e Fiorentino‎

‎br. L'autore, anche sulla scorta dei più recenti contributi critici, ha circoscritto gli elementi primari indispensabili per definire il ritratto che Dante ci ha lasciato di Federico II e di suo figlio Manfredi. Nella seconda parte del lavoro, poi, partendo dalla citazione dantesca del ventesimo canto dell'Inferno, si è soffermato sul mago e divinatore Michele Scotto, il cui nome viene spesso collegato alla celebre profezia del fiore, relativa alla scomparsa di Federico II a Fiorentino.‎

‎Di Fonzo Claudia‎

‎Scale e tribunali dell'aldilà. Saggi di cultura medievale intorno a Dante‎

‎br. Il volume indaga alcuni dei più celebri motivi dell'immaginario medievale che, disseminati tra i racconti di viaggio e di visioni dell'aldilà, tra le leggende e le cronache medievali, percorrono in modo significativo la poesia e la prosa dantesca. Tali motivi danno forma alla riflessione teologica, filosofica e giuridica del poeta e fioriscono nella sua poesia volgare. La Commedia, con il suo pluristilismo e plurilinguismo, è un collettore straordinario delle riflessioni dottrinali, delle tradizioni letterarie antiche e medievali, e di quei simboli che, riplasmati dal genio del poeta, illustrano la nascita e lo sviluppo dell'Europa medievale e delle sue letterature. Scale, tribunali e regni oltremondani sono l'espediente letterario per contemplare l'invisibile, giudicare il visibile e rappresentare l'inenarrabile. Radicata all'esperienza terrena ma tesa verso l'oltre, la poesia della Commedia è una scala a Dio e un tribunale della storia.‎

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