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‎[Critica]‎

‎La Critica‎

‎Fondata e diretta da B. Croce per tutto l'arco di tempo in cui vide la luce, tantochè Renato Serra parlerà della Critica come di una «rivista persona, che esprime solo e sempre un uomo». Uscì per 42 anni consecutivi (1903-1944) al ritmo di sei fascicoli all'anno (formato in 8°) senza subire mai alcuna interruzione. Editore Vecchi fino al 1906, e in seguito per i tipi Laterza. Secondo il programma i campi di intervento della rivista dovevano essere la ricostruzione della produzione storica, filosofica e letteraria degli ultimi decenni e l'analisi critica della produzione libraria contemporanea, da perseguire secondo le direttive di metodo della filosofia idealista. Sulle sue pagine apparvero la maggior parte dei saggi di Croce che vennero poi raccolti in vari volumi dallo stesso autore. Per molti anni collaboratore assiduo fu G. Gentile, ma il sodalizio cessò con l'adesione di quest'ultimo al fascismo. Altri collaboratori furono A. Omodeo, G. De Ruggiero, F. Nicolini, L. Russo, K. Vossler. Disponiamo delle seguenti annate complete a fascicoli sciolti: 1912-1914-1917-1920-1923-1925-1927-1928-1930-1933-1934-1935-1937-1939-1940. Il prezzo s'intende ad annata.‎

‎[Cultura]‎

‎La Cultura‎

‎Fondata a Roma nel 1882 da R. Bonghi. Nel 1907 subentrò nella direzione C. De Lollis che indirizzò la rivista su un binario in cui dovevano conciliarsi rigore, ricerca e gusto letterario. Nel 1913 si unì nella direzione G. A. Borgese e tarsformò il nome in Nuova Cultura. Seguì una crisi redazionale in seguito alla quale tutto rimase in mano al Borgese che la trasfomò anche nel nome (Il Conciliatore). Nel 1921 la rivista riprese l'antica denominazione e nuovo slancio con la direzione di De Lollis e oltre che per l'altezza dei contributi e la varietà d'interessi, La Cultura si distinse per indipendenza critica e coraggiose riserve verso opere di autori protetti dal regime, e alcuni dei collaboratori rishiarono il carcere. Nel 1935 venne soppressa dal governo fascista. In questa nuova fase collaboratori furono fra gli altri G. Calogero, L. Ginzburg, C. Pavese, B. Migliorini. Disponibile l'annata completa 1921 in un volume in 8° rilegato in brossura editoriale.‎

‎[Il Frontespizio] (Direttore: Piero Bargellini)‎

‎Il Frontespizio‎

‎Edizione originale. Collezione quasi completa di tutto il pubblicato dal 1931 al 1940 (mancano i soli numeri di novembre e dicembre del 1940). Annate 1931 e 1932 con evidenti segni d’usura, per il resto annate in ottimo stato. Fascicoli sciolti conservati in astucci e cofanetti protettivi. Rivista letteraria d’ispirazione dichiaratamente cattolica fondata a Firenze nel 1929 e attiva fino al 1940. Inizialmente pubblicata, a partire dal maggio 1929, come supplemento “fuori commercio, senza promesse di continuazione” al Catalogo Generale della Libreria Editrice Fiorentina, dall’agosto dello stesso anno diverrà ufficialmente un periodico mensile associato allo stesso editore di area cattolica e diretto da Enrico Lucatello. Ma la vera svolta per «Il Frontespizio» si avrà nel 1931 quando, sotto la direzione di Piero Bargellini e con il lavoro determinante di Carlo Bo, la rivista – ormai edita da Vallecchi dal 1930 –, non cambierà soltanto veste grafica assumendo un formato più piccolo (27 x 19,5 cm contro i 39,5 x 27, 5 delle prime due annate) ma soprattutto diverrà sempre di più un luogo di dibattito vivacissimo tra diverse tendenze culturali e letterarie attraversate dal comune sentire religioso – benché anch’esso non privo di profonde differenze – dei membri della redazione e dei contributori. E proprio tale diversità sarà, nel tempo, causa di profondi dissidi tra il fronte antitradizionalista e fortemente aperto alle influenze europee capeggiato da Carlo Bo e quello, più conservatore sia da un punto di vista teologico sia da un punto di vista politico, rappresentato in particolare dal direttore Bargellini e da Giovanni Papini. Nel 1938 la frattura si farà definitiva, con Bo e altri collaboratori (tra cui Mario Luzi e Leone Traverso) pronti ad abbandonare «Il Frontespizio» e la rivista affidata, dal gennaio 1939, a un Comitato direttivo formato da Bargellini, Papini e Ardengo Soffici.‎

‎[Ponte].‎

‎Il Ponte.‎

‎Rivista mensile fondata a Firenze nel 1945 da Piero Calamandrei che la diresse fino al 1956 anno della sua morte. Il titolo stava a sottolineare il passaggio tra il prima e il poi, storicamente incentrato sui lavori dell'assemblea costituente. Fu l'espressione di un gruppo d'intellettuali legati al Partito d'Azione, e si prefiggeva la formazione di un «uomo nuovo» con una forte coscienza morale perché «dove manca la vigile interezza della coscienza il sapere diventa gretta erudizione [...] la politica stolto brigantaggio». Politica e cultura ebbero un rapporto strettissimo. Anche dopo la morte del suo fondatore la rivista ha sempre continuato la sua battaglia per una democrazia laica. Tra i collaboratori G. Salvemini, G. Calogero, F. Parri, E. Rossi, L. Valiani, A. C. Jemolo, L. Russo, M. Fubini, G. Pampaloni. Disponiamo delle seguenti annate complete a fascicoli sciolti in 8°: 1953, 1954, 1955, 1956, 1957, 1959. Il prezzo s'intende ad annata.‎

‎[Primato. Lettere e arti d’Italia] (direttori Giuseppe Bottai e Giorgio Vecchietti]‎

‎Primato. Lettere e arti d’Italia‎

‎Edizione originale. Tutto il pubblicato dal 1940 al 1943 fatta eccezione per i numeri 7 e 8 del 1941 e 1 e 13, 14, 15 - 16 del 1943. I, II e III anno in ottime condizioni (esemplari normalmente bruniti conservati in cofanetti), IV anno in buono stato. Rivista fondata e diretta dal ministro dell’Educazione nazionale Giuseppe Bottai – con Giorgio Vecchietti nel ruolo di co-direttore e capo della redazione - tre mesi prima dell’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale per rilanciare e sostenere il “primato” – come recita il titolo – “spirituale” (culturale, letterario, artistico) italiano. Uscita per la prima volta il primo marzo 1940 con sede prima a Milano e poi a Roma, il quindicinale raccolse nei suoi quattro anni di vita – l’ultimo numero è datato 15 agosto 1943 – contributi vasti e importanti. Si ricorderanno qui i nomi, per la poesia, di Ungaretti, Quasimodo, Montale, Luzi; per la narrativa, di Buzzati, Pavese, Cecchi; per la filosofia, di Paci e Abbagnano; per la pittura, di Guttuso e de Pisis. L’andamento sempre più tragico della guerra, l’intensificarsi dei bombardamenti e l’imbarazzo – se non l’antifascismo dichiarato – di molti degli intellettuali che avevano inizialmente collaborato resero via via più difficile la pubblicazione della rivista, fino a giungere alla sua definitiva chiusura nell’agosto del 1943.‎

‎[Rete mediterranea]‎

‎Rete mediterranea‎

‎Rivista fondata, diretta e redatta interamente da Ardengo Soffici. Apparsa a Firenze nel 1920. Uscirono solo quattro numeri tutti in quell'anno. Soffici dalle pagine della sua rivista faceva uscire duri articoli, spesso viscerali, contro tutto ciò che non gli andava a genio. Questi articoli, insieme ad altri, furono poi raccolti nel 1928 in un volume dal titolo «Periplo dell'arte. Richiamo all'ordine». Nella rivista apparvero anche sue xilografie originali. Collezione completa rilegata editorialmente.‎

‎[La Ronda] (direttori Vincenzo Cardarelli e Aurelio Emilio Saffi)‎

‎La Ronda‎

‎Edizione originale. Tutto il pubblicato, compreso il numero straordinario uscito nel dicembre 1923 in sostituzione del numero del dicembre 1922 mai pubblicato. Fascicoli sciolti in ottimo stato conservati in 4 cofanetti protettivi. La rivista «La Ronda», tra le più importanti riviste letterarie del Novecento, cominciò le proprie pubblicazioni a Roma nell’aprile del 1919. Inizialmente diretta da un comitato redazionale composto da Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi, Lorenzo Montano, Riccardo Bacchelli, Antonio Baldini, Bruno Barilli e Aurelio Emilio Saffi – ovvero “i sette savi” come amavano definirsi-, a partire dal quarto numero del 1920 la direzione passò formalmente in mano ai soli Cardarelli e Saffi allargando tuttavia il gruppo dei collaboratori esterni che includeva, tra gli altri, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Guglielmo Ferrero e Vilfredo Pareto. Nata con lo scopo di restituire vigore alla tradizione letteraria italiana minacciata – secondo i rondisti – dalle spinte sperimentali e avanguardiste (con i futuristi, ma anche Pascoli, riconosciuti come principali responsabili dell’impoverimento della letteratura contemporanea), «La Ronda» vedeva in Manzoni e, ancor di più, in Leopardi i modelli a cui guardare. Non a caso, proprio a Leopardi sarà dedicato il corposo numero triplo del marzo/aprile/maggio 1921 «Il Testamento letterario di Giacomo Leopardi» con la curatela di Vincenzo Cardarelli. Nonostante la condivisione di questa causa comune e il forte legame di amicizia tra i membri fondatori, la rivista cessò le pubblicazioni dopo neppure 4 anni di vita a causa di forti divisioni interne: il penultimo numero uscì infatti nel novembre del 1922 prima che nel dicembre 1923 venisse pubblicato, con la dicitura “numero straordinario”, l’atto finale di questa fondamentale avventura culturale ed editoriale tesa a ridare vita e nuove identità al classicismo e alla sua eleganza.‎

‎[La Voce] (Fondata da Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini)‎

‎La Voce. Rassegna di cultura italiana e straniera diretta da Giuseppe Prezzolini‎

‎Edizione originale. Tutto il pubblicato dal 1908 al 1916 compresi i fascicoli di «La Voce Politica» in ottimo stato di conservazione. Fascicoli sciolti conservati in scatole in tela per ogni anno con tasselli ai dorsi con titoli oro. Fondamentale rivista fondata nel 1908 a Firenze da Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini e diretta quasi ininterrottamente dallo stesso Prezzolini (fatta eccezione per l’aprile-ottobre del 1912 in cui la direzione fu presa da Papini e per l’ultimo biennio di attività 1914 - 1916 retto da Giuseppe De Robertis). Estremamente attenta anche a problemi di ordine politico e sociale – manifestando particolare sensibilità per l’alfabetizzazione, lo stato della scuola e per la questione meridionale - «La Voce» fu per 8 anni una fucina di elaborazione e divulgazione letteraria, artistica e culturale in senso ampio che ospitò contributi da alcuni tra i nomi più importanti e autorevoli del panorama italiano del tempo: dagli interventi di Croce, Amendola, Salvemini, Einaudi alle parole di Slataper, Michelstaedter, Boine, Stuparich, Sbarbaro, Rebora, Campana, Ungaretti. Sorretta – come testimonia la presenza di Benedetto Croce – da una forte vocazione antipositivista e filoidealista, la rivista – che avrebbe dato vita anche a storici progetti editoriali, come le “Edizioni della Voce”, i “Quaderni della Voce” e la “Libreria della Voce” – non mancò di essere attraversata da tensioni e infine da divisioni insanabili che avrebbero ancor prima della chiusura nel 1916 condotto all’allontanamento di due figure fin lì centrali, ovvero il co-fondatore Giovanni Papini e Ardengo Soffici. Nel 1913 infatti, in aperta polemica con l’impostazione estetica nonché valoriale vociana improntata sull’impegno anche sociale della cultura e dei suoi protagonisti (benché più ferocemente critica nei confronti della politica attuale che ideologicamente chiara fosse la posizione di Prezzolini), i due avrebbero dato vita al quindicinale «Lacerba».‎

‎[Archibras]‎

‎L’Archibras: Le Surréalisme‎

‎Collezione completa. Ottimo esemplare. 7 volumi dal n. 1 (aprile 1967) al n. 7 (marzo 1969). Tutto il pubblicato della rivista voluta da Breton ma che uscì dopo la sua morte.‎

‎[L’Italiano]‎

‎L’Italiano: Quindicinale [poi: Periodico] della Rivoluzione fascista‎

‎Collezione completa. Eccezionale insieme a fascicoli sciolti con le copertine originali (quando previste); in condizioni più che buone quando non ottime; completo di una serie di allegati molto rari (dettagli nella descrizione). Fondata a Bologna il 14 gennaio 1926 da Leo Longanesi, quindicinale, dal luglio 1926 con sottotitolo: Foglio quindicinale della rivoluzione fascista, diventa mensile dal marzo 1931; dal 1932 esce con il sottotitolo: Periodico della rivoluzione fascista. Dal n. 25-26 del 1934 la sede viene trasferita a Roma. Cessa le pubblicazione nel 1942. -- Con le illustrazioni di Morandi, Soffici, Cappiello, Lautrec, Mezio, Grandville, Savinio, Groz, Roidin, e altri troviamo testi di: Baldini Antonio, Barilli, Bartolini Luigi, Benedetti Arrigo, Brancati, Buzzati, , Cardarelli, Cecchi, Comisso, De Benedetti, De Chirico Giorgio, Furst H., Groz, Moravia, Praz Mario, Raimondi, Savinio Alberto, Soffici, Soldat, Tobino, Ungaretti, ed altri. Le prime quattro annate (38 fascicoli) sono in formato folio, poi in 4° (11 fascicoli) e i fascicoli dal n 1 del marzo 31 al n 70 del novembre-dicembre 1942, per un totale di 55, sono in 8°. -- Si aggiunge «Lunario del Fascista Campagnolo coi Baffi ovvero il Gran Longanesi Volante per l’anno bisestile 1928», foglio volante di cm 36x50, curato dallo stesso Longanesi dove si legge: «Il pianeta dominante di quest’anno, secondo l’astrologia, trovo esser Mussolini con il segno del Fascio nella Casa del vecchio Giolitti. La natura del dominante pianeta sarà assai giovevole alla gente che di giorno lavora e di notte dorme o rende felice la moglie. Avremo abbondanza dei prodotti della terra nei campi di quei padroni che rispettano i contratti di lavoro e carestia in quelli dei latifondisti ingordi e strozzini [...] Marte, che si quadra a Saturno, minaccia guerre [...] Quanto io vi dico, o abitanti delle campagne, può anche non esser vero, ma quis enim hominum poterit scire consilium dei? aut quis poterit cogitare quid velit Mussolini?». Si aggiungono: foglio (500 x 350 mm) pubblicitario della rivista; Supplemento al N 14/15 dell’Anno I; Lunario del fascista Campagnolo coi Baffi ovvero Il Gran Longanesi Volante, Foglio di 500 x 350 mm con il calendario per l’Anno bisestile 1928.‎

‎Cervelli, Fernando‎

‎La contromarca dell’eternità: 5 sintesi vulcaniche di Fernando Cervelli [in: La Rassegna Filodrammatica]‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Presentazione di Marinetti e ritratto dell’autore opera di «Guido», alle pp. 13-15 del numero 7-8 della rivista «Rassegna filo-drammatica». Nello stesso numero, alla p. 12, poesia «Trampoli» di L. Folgore. Cammarota, Futurismo, 105.1‎

‎[Giovane Italia] (direttore Umberto Notari)‎

‎La Giovane Italia. Rivista di combattimento sociale-politico-letterario guidata da Notari. Numero 4‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare (lieve brunitura marginale alla copertina). Mensile, poi settimanale (dal 7 nov. 1909), diretto da Umberto Notari dal numero 1 del gennaio 1909 a tutto il 1911. Molto sensibile a tutti i movimenti liminali e rivoluzionari, a partire dal contesto dell’interventismo e del sindacalismo rivoluzionario. In questo fascicolo segnaliamo: «La coda rossa» di Paolo Orano; «Basta col femminismo» di Nadeisda; «I grandi chirurghi» di Notari; la sezione dei libri curata da Gian Pietro Lucini. Cammarota, Futurismo, Giornali parafut., 3‎

‎Acquaviva, Giovanni‎

‎Rassegna della Provincia di Savona. Pubblicazione mensile. Anno III N. 6‎

‎Ottimo stato di conservazione. Numero curato tipograficamente dall'artista-magistrato savonese Giovanni Acquaviva. Alle pp. 17-19 «Artisti della Provincia di Savona alla Biennale di Venezia».‎

‎(Futurismo) (Rognoni, Meriano) (Novelle novecentesche)‎

‎Novelle novecentesche. Anno II - Num. 13.‎

‎Mensile fondato e diretto da Renato Vernola, in questo numero ospita in edizione originale un racconto di A. Rognoni (Infortunio sul lavoro), uno di A. Trimarco (Suicidio dell'uomo del 2000) e un profilo di Kiribiri opera dello stesso Vernola. Illustrazioni, titoli e vignette n.t. di Amorico. Esemplare in buono stato.‎

‎[Scimmie e lo specchio]‎

‎Le Scimmie e lo specchio. Rassegna di teatro‎

‎Quindicinale diretto da F. Prandi, si occupa di attualità teatrale. Fascicoli di 20-30 pagine circa con testo e vignette, tavole a piena pagina e interessanti fotorirp. b.n. Curato graficamente da Prampolini, con belle brossure a colori e qualche titolo interno. Collabora anche V. Onorato con testatine e illustrazioni. Cfr. Diz. Fut., p. 921c (con errore). Disponiamo dei fascicoli, tutti in buone condizioni: I,4 (15 giu. 1923); I,10 (15 nov. 1923); II,4 (15 mar. 1924); II,6 (1° mag. 1924); III,6 (1°-15 apr. 1925); IV,1 (15 gen. 1926). Interessanti anche i contenuti, con attenzione al teatro avanguardistico: cfr. ad es. IV,1 pp. 12-16, «La scenografia di Bragaglia» con molte fotogr. b.n. IL PREZZO S'INTENDE A FASCICOLO.‎

‎[Teatro]‎

‎Teatro. Rivista d’arte. Diretta da Nino Della Casa.‎

‎Numero monografico dedicato al teatro sintetico futurista, con simultaneità di Marinetti, Settimelli, Balla, Boccioni, Buzzi, Carli, Chiti, Dessy, Fillia, Folgore, Balilla Pratella, Rognoni, Vasari, Volt. Infine, due interessanti articoli con immagini di Prampolini, «Scenosintesi plastica dinamica», e di V. Marchi, «Scenografia futurista», ed il 'doppio profilo' di Casavola e Russolo (R. scrive di C. e C. scrive di R.). Cfr. Cammarota, Futurismo, Giornali fut., 82; Diz. Fut., p. 1162a.‎

‎[Teatro].‎

‎Teatro. Anno IV - N. 1. Questo numero è dedicato al “Teatro degli Indipendenti” diretto da A.G. Bragaglia‎

‎Numero monografico futurista della rassegna mensile a diretta da Luigi Alessio. Contiene: articoli di Vasari e G. Gori su Bragaglia; «Per un teatro integrale» di Bragaglia stesso; una serie di testi rappresentati al Teatro degli Indipendenti: «Fantocci elettrici», sintesi di Marinetti; «Occhi di Gufo», atto unico di Cornelio Di Marzio; «Pierrot fumista», atto unico di J. Laforgue (tr. da A. Spaini); «Civili sempre», atto unico di C. Soldevilla (tr. di G. Ravegnani). Cfr. Cammarota, Futurismo, Giornali fut., 82; Id., Marinetti, 144. Ottimo esemplare.‎

‎[Marinetti, F.T.]‎

‎Bullettin-programme de «L’Œuvre [Oeuvre]». N° 9 [Le Roi Bombance]‎

‎Edizione originale. Uniforme brunitura, ma più che buon esemplare. Bollettino del Théâtre de l'Œuvre – il celebre teatro d'avanguardia parigino fondato da Lugné-Poë nel 1896 e che ospitò la prima dell'«Ubu roi» di A. Jarry – incentrato sulla messinscena del «Roi bombance» di Marinetti. Contiene un schizzo a colori di Paul Ranson, autore dei costumi; un'«Analyse» della tragedia di A. Mercereau e l'articolo «L'esthetique d'une tragédie» di G. Aranha. Cfr. Cammarota, Marinetti, Marinettiana II, 5. Raro cimelio marinettiano in ottimo stato di conservazione.‎

‎[Scena lwowska; Marinetti]‎

‎Scena lwowska. Zeszyt 5 [...]. Numero speciale dedicato al padre del futorismo [sic: futurismo] F.T. Marinetti‎

‎Prima edizione. Ottimo esemplare completo di un allegato bifolio su carta giallognola con réclame editoriali. Volume quinto del periodico polacco «Scena di Lwów» diretto da Wilam Horzyca — manager dell'allora molto attivo «Teatro Municipale» di Lwów — relativo alla stagione teatrale 1932/33, interamente dedicato a Marinetti e al futurismo in occasione della prima polacca di «Prigionieri e Vulcani» e della visita del capo del futurismo nel marzo 1933. Testo in polacco, tranne in copertina e nella dedica in prima pagina. Traduce dal francese il primo capitolo del poema «Monoplan du Pape», e il manifesto sul teatro sintetico futurista. Precede l’introduzione «Marinetti y futuryzm», firmata dalla scrittrice e traduttrice polacca Anna Ludwika Czerny (1891-1968), e chiude la postfazione del direttore «Marinetti a Wyspiański», «indubbiamente il tentativo più valido e originale di approcciare la figura di Marinetti [...] per il confronto col drammaturgo polacco [Stanisław Wyspiański (1869-1907)]. Horzyca inquadra i due quali esponenti del “tempo della realizzazione”, fortemente contrari a un’inclinazione romantica, idealistica e sentimentale» (Ajres, Il futurismo italiano in Polonia nel centenario del Manifesto, in: Italia e Polonia 1919-2019, pp. 217-229). Oggi Lwów si chiama Lviv (Leopoli) ed è nel territorio dell’Ucraina. Cammarota, Marinetti, Marinettiana II, n. 59‎

‎[Giovani]‎

‎I Giovani. Movimento artistico. Anno II° - N.° 1-2‎

‎Mensile diretto da T. Rosanigo e C.C. Ravelli dal maggio 1924 al febbraio 1925. Cfr. Cammarota, Futurismo, Giornali parafut., 105; Diz. Fut., p. 543a-b. Si tratta dell'ultimo numero della rivista, contenente numerosi interventi dei direttori, di L.R. Cannonieri, Pneuma, A. Maggiore, M. Morricone etc. Riproduzioni di due busti scultorei di G. e R. Borgatti opera di A. Alberghini, oltre al busto di Beethoven opera di C. Pizzo riprodotto in copertina. Ottimo esemplare.‎

‎Aa. vv. (Aschieri, Benedetta, Buccafusca, Carta, Civello, D’Albisola, Farfa, Gerbino, Giardina, Goretti, Marinetti, Masnata, Pattarozzi, Pennone, Sanzin, Scurto, Tedeschi et alii)‎

‎24 [ventiquattro] Giovani aeropoeti futuristi. Aschieri - Averini - [...]‎

‎Prima edizione della raccolta. Buon esemplare. Numero monografico del mensile fondato da Marinetti e diretto da Govoni, facente capo ad un'associazione internazionale fondata a Londra nel 1921. Raccoglie poesie e parolibere di: Aschieri, Averini, Benedetta, Buccafusca, Carta, Civello, Corona, D'Albisola, Farfa (Tuberie), Fazzi, Frate, Gerbino, Giardina, Goretti, Marinetti, Masnata, Olmi, Pacilio, Pattarozzi, Pennone, Sanzin, Scurto, Sorrento, Tedeschi. Cammarota, Marinetti, 223: «raro».‎

‎[Travaso].‎

‎Il Travaso delle idee futuriste.‎

‎Numero speciale della rivista umoristica «Il Travaso delle idee. Organo ufficiale delle persone intelligenti» n. 39, in occasione del «Premio poesia Golfo La Spezia». Cfr. Cammarota, Futurismo, Giornali parafut. 135. Ottimo esemplare.‎

‎[Bordata]‎

‎La Bordata. Mensile di poesia e d'arte diretto da Corrado Govoni e Francesco Sapori. Anno II - Num. 10‎

‎Il presente fascicolo ospita un articolo di Marinetti, «Ali d'Italia», scritti di Govoni, Sapori, M. Moretti. Cfr. Cammarota, Futurismo, 132; Diz. Fut., p. 157c. Buon esemplare, lievemente liso alla piegatura orizzontale.‎

‎[Gioventù fascista].‎

‎Gioventù fascista. Settimanale [poi: Decadale] del P.N.F.‎

‎Settimanale diretto da Carlo Scorza e poi – con l'anno II – da Achille Starace, si occupa di svariati argomenti. Interessante soprattutto per le splendide copertine affidate a diversi illustratori. Disponiamo dei seguenti numeri, tutti in ottime condizioni: I,6 (26 apr. 1931), con copertina di Canevari; I,7 (3 mag.), con copertina di Tato; I,8 (10 mag.), con copertina di Gobbo; I,10 (24 mag.), con copertina di Gobbo ; I,13 (14 giu.), con copertina di Gobbo; I,15 (28 giu.), con copertina di Severi; I,36 (22 nov.), con copertina di Tato; II,2 (20 gen. 1932), con copertina di Severi; II,3 (30 gen.), con copertina di Tato; II,6 (29 feb.), con copertina di Tato. Cfr. Lemarie, Futurisme, p. 20; Fanelli - Godoli, Il Futurismo e la grafica, p. XXX, n. 64; Cirulli - Scudiero, L'Arte per il consenso, pp. 34, 79, 85. IL PREZZO S'INTENDE A FASCICOLO.‎

‎[Impero]‎

‎L’Impero. Quotidiano politico‎

‎Foglio politico diretto da Mario Carli ed Emilio Settimelli, dall'11 marzo 1923 al 19 settembre 1933. Soprattutto verso la fine di questo lungo decennio, a partire dal 1928, il giornale cambierà nomi e direzione, intrecciando la propria vicenda con quella delle testate «A e Z» (Settimelli) e «Oggi e domani» (Carli). Cfr. Diz. Fut., p. 583 s.: «La storia del quotidiano coincide con quella del sodalizio tra i due fondatori che condividono un percorso che dal 'celebralismo lirico' degli anni fiorentini li portava alle esperienze [...] del futurismo politico [...]. Pur nelle travagliate vicende editoriali [...] mant[iene] una sostanziale fedeltà ad una stessa linea ideologica; nato quale portavoce della politica mussoliniana e caratterizzato da violente campagne di stampa [...] il giornale rappresentava una delle anime del fascismo, il cosiddetto 'fascismo intransigente' [...]. Artisticamente, 'L'Impero' si colloca esplicitamente sin dal primo numero nell'orizzonte futurista [...] [finendo poi] per diventare la più importante cassa di risonanza delle attività collettive e personali dell'avanguardia italiana». Disponiamo dei numeri: II,277 (21-22 nov. 1924), con un articolo di V. Orazi sul Surrealismo, di nuovo Marinetti sul primo Congresso futurista del 24 novembre '24; II,279 (23-24 nov.), con terza pagina interamente dedicata a Marinetti «animatore d'Italianità», a cura di Carli, Settimelli, Jannelli, Orazi. IL PREZZO S'INTENDE A FASCICOLO.‎

‎[Vita nuova; Marcello Puma; futurismo; aeropittura]‎

‎Vita nuova. Periodico mensile dell'Istituto di Istruzione media e universitaria «G. Ferraris». Anno XIV – N. 11.‎

‎Ottimo esemplare con indirizzo di Marinetti a Roma, Piazza Adriana 30, manoscritto in intestazione. Numero speciale del mensile dell'Istituto Galileo Ferraris, dedicato a «I fondamenti scientifici dell'aeropittura futurista», con belle riproduzioni in bianco e nero: «La recente mostra di aeropittura futurista promossa dal Dopolavoro del Ministero dell'Aeronautica, a Roma, può offrire lo spunto ad alcune considerazioni di carattere scientifico» (dall'incipit). Il testo, siglato «m.p.», è del matematico Marcello Puma; le tavole riproducono opere di Benedetta (Cime arse di solitudine), A.G. Ambrosi (Aeroritratto di S.E. Ciano), Tato (Spirale; Diavolerie d’eliche). Salaris, Riviste futuriste, pp. 734-7‎

‎[Munari, Bruno. Marinetti F.T. Benedetta]‎

‎L’oceano del cuore. Cinque sintesi incatenate [insieme a:] Luci veloci. Dramma futurista in sei sintesi [insieme a:] Il suggeritore nudo. Simultaneità futurista in undici sintesi [in: «Comoedia. Rassegna mensile del teatro»]‎

‎Prima edizione. Il celebre e longevo periodico teatrale di larga diffusione, diretto da Enrico Cavacchioli, alla fine degli anni ’20 ospita alcune sintesi di Marinetti: anno X n. 6 (giu.-lug. 1928), «L’oceano del cuore. Cinque sintesi incatenate di F.T. Marinetti con scenografie di Benedetta», con tre riproduzioni delle scenografie di Benedetta; anno XI n. 3 (mar.-apr. 1929), «Luci veloci. Dramma futurista in sei sintesi», con riproduzioni della rappresentazione al Teatro di Torino; anno XI-XII s.n. (dic. 1929-gen. 1930), «Il suggeritore nudo. Simultaneità futurista in undici sintesi di F.T. Marinetti», edizione illustrata da cinque splendidi disegni composti ad hoc da Bruno Munari. Salaris, Storia, p. 186a; Cammarota, Marinetti, 132, 136, 142 3 voll.‎

‎[Futurist Aristocracy]‎

‎Futurist Aristocracy. Edited by N. L. Castelli‎

‎Edizione originale. Esemplare un po’ vissuto ma in più che buone condizioni (una lieve gora interessa il lato interno alto di tutte le pagine, compresa la copertina; sottolineatura in lapis blu al piatto anteriore; tracce di ruggine alla pinzatura). Raro numero primo e unico di questa iniziativa di Castelli, futurista e fiumano anarchico di origine bolognese emigrato per un periodo nel Nord America all’inizio dei ’20. Contenuti di Castelli o tradotti e curati da — testi programmatici (Manifesto of Futurism; What is Futurism: Elementary Notions; ma soprattutto «The discovery of new sense» firmato Marinetti, qui in edizione originale — «The following Manifesto has been written especially for “Futuristi Aristocracy.” It has not yet appeared in print even in Italian. It is a sequel to the Manifesto on Tactilism [...]») e parolibere — accompagnati da riproduzioni di «Greek Theatre at Taormina», incisione di Horace Brodzky, il quadro «Landscape» di Rubzac, l’acquarello «New York» di John Marin e una foto che ritrae Marinetti e Pannaggi ai lati del dipinto pannaggiano «Treno in corsa». Il fascicolo fu seguito da due fogli sciolti di presentazione, non datati ma da ricondurre sempre al 1923: «Futurist Aristocracy» (col «Manifest of Futurism») e «Aristocrazia futurista» (con testo di propaganda). L’esperienza ebbe una coda nel numero bolognese «Aristocrazia futurista: voce dei futuristi di Bologna» (20 set 1925), oggi praticamente introvabile. Salaris, Riviste, pp. 324ss.; Prampolini dal futurismo all’informale, n. 3/1/7 pp. 220-221‎

‎[Cahiers jaunes; Pozzo, Ugo - Marinetti, F.T. -Prampolini, Enrico - Fillia et alii]‎

‎Les Cahiers jaunes I: Prampolini et les peintres et sculpteurs futuristes italiens. Préface par F.T. Marinetti. La plastique futuriste par Prampolini. 28 reproductions [titolo in copertina]‎

‎Edizione originale. Uniforme brunitura e minime mende rinforzate tramite restauro professionale alla copertina; per il resto più che buon esemplare. Primo numero della rivista diretta da Neymon per un totale di quattro fascicoli tra 1932 e 1933. I primi due fascicoli furono dedicati all’Italia: agli artisti futuristi, il primo che qui si offre; agli scrittori italiani contemporanei, il successivo. Gli artisti censiti nel presente fascicolo sono: Depero, Dottori, Marasco, Fillia, Caviglioni, Benedetta, Munari, Pozzo, Oriani, Diulgheroff, Thayaht, Andreoni, Rosso, Cocchia, Crali, Ambrosi. Notevole layout razionale per l’interno, capolavoro di Ugo Pozzo in copertina. -- «Pubblicazione complementare al contenuto dell’esposizione omonima parigina, è un documento del confronto fra proiezioni d’immaginazione “cosmica”, opzioni aeropittoriche rappresentative e sintesi plastsiche dinamiche di matrice “meccanica”. E conferma la raggiunta leadrship prampoliniana nell’ambito del futurismo plastico-visivo e architettonico» (NAF). Nuovi archivi del futurismo I, 1932/27‎

‎[Ro5] (illustratori Tina Cordero e Guido Martina)‎

‎Ro5: Rivelazioni sullo spionaggio mondiale‎

‎Prima edizione. Ottimo esemplare proveniente dalla collezione Cereda Rarissimo reperto grafico del geniale duo torinese Cordero e Martina, autori con Pippo Oriani del film futurista Vitesse (Velocità, 1930). Racconto di spionaggio con particolarissime illustrazioni a fotomontaggio in ogni pagina: otto tavole nel testo più la copertina.‎

‎BOCCIONI, Umberto (copertina di)‎

‎Rivista mensile del Touring. Anno XIV - N. 4‎

‎Il fascicolo presenta una bella brossura illustrata dal Boccioni ancora liberty di quegli anni; l’illustrazione ritrae un’automobile e una bicicletta in ambiente bucolico, e fu realizzata per la Società Frera di Milano, specializzata in mezzi su ruote. All’interno articoli vari e fotografie b.n. Riprodotto in Fanelli - Godoli, Il Futurismo e la grafica, II inserto a col., nr. 5. Buon esemplare.‎

‎[Futurismo] Luigi Capuana‎

‎Futurismo e futuristi [in: “Le Cronache letterarie“] Anno I numero 6‎

‎Ottimo esemplare, raro reperto. Il presente fascicolo dell’elegante foglio letterario diretto da Vincenzo Morello (Rastignac) ospita in taglio centrale, che continua a pagina 2, un lungo articoli di Luigi Capuana dove declina con maggior precisione i termini del suo “sostegno esterno“ al futurismo: il settantenne scrittore e professore siciliano – amico di Marinetti dall’inizio del Novecento – già aveva pubblicamente preso le parti del movimento con una lettera aperta a G. Manzella-Frontini – pubblicata sul “Corriere di Catania” del 2 maggio 1910 con l’altisonante “Luigi Capuana futurista“ (e prontamente diffusa da Marinetti nel raro e misconosciuto comunicato stampa omonimo). -- Dalle più sobrie colonne delle “Cronache“ Capuana evidentemente sente di dover precisare i termini di questa sua ’adesione’ al movimento: partendo da una riflessione sul manifesto di fondazione (particolarmente sul punto dell’abolizione del passato e dei musei), passa poi all’analisi del verso libero e dimostra – citando ampiamente – precisa cognizione delle opere di Buzzi, Lucini, Palazzeschi e Cavacchioli. Tra gli altri contributi, “I cretesi di Euripide“ di G. Fraccaroli, “Nuova critica dannunziana [su V. Morello]“ di E. Cecchi, recensioni e notizie. Diz. Fut., p. 206b; D’Ambrosio, Nuove verità crudeli, p. 282 nota 10‎

‎CERVELLI, Fernando.‎

‎Avanguardia. Contro le barbe visibili e invisibili. Manifesto Futurista di Fernando Cervelli. [Poi] Ancora... contro le barbe! [in Ricchezze italiche. Rivista mensile di arte - letteratura e scienze].‎

‎216x307 mm, fascicoli di paginazione varia, con brossura editoriale. Mensile culturale fascista fondato e diretto da Attilio Validi, in contatto con “Futurismo“ di Mino Somenzi (come dimostrano ’scambi’ e pubblicità che compaino nelle pagine della rivista). Nell’aprile 1933 ospita, in contemporanea se non prima dell’edizione originale nel quasi omonimo libro, il manifesto “Contro le barbe visibili e invisibili“; nel dicembre dello stesso anno il manifesto è ripreso da “Ancora... contro le barbe!“, articolo firmato “D. d. C.“, una signora che racconta della sua avversione per le barbe e in fine reclamizza il libro di Cervelli. Della stessa rivista disponiamo dei numeri dal II,11 (nov. 1932) al III,8-9, e dal III,12 al IV,3 (marzo ’34), per un totale di 11 fascicoli contenenti contributi futuristi: segnaliamo “Parole ai giovani universitari“ di Marinetti (preso proprio da “Futurismo“ di Somenzi), il profilo di “Gino Gori (pittore)“, la novella di Marinetti “Forze Diverse della Centrale Italiana“ (ma già in “Novelle colle labbra tinte“ e poi in “10 Novelle“ I,17, nov. 1932). In ottimo stato.‎

‎[MARINETTI, Filippo Tommaso].‎

‎Un brillante assalto oratorio di Marinetti [in “Il Fascio. Organo dei fasci italiani di combattimento“ Anno I - N. 9]‎

‎Buon esemplare, leggermente consunto al mezzo dei fogli causa piegatura, ma senza perdite evidenti. Milano, in “Il Fascio. Organo dei fasci italiani di combattimento“ Anno I - N. 9 (Stab. Tip. Fed. Sacchetti), 1919 (18 ott.). 433x600 mm, un fascicolo di pp. 4 numerate stampate e illustrate in nero. -- Settimanale con gerente D. De Amicis. Bella testata illustrata da Firradini. Numero monografico sull’“Adunata nazionale di Firenze consacra lo sviluppo del movimento fascista. Impressioni e commenti“, tra cui la testimonianza dell’abilità oratoria di Marinetti - in una lunga colonna non firmata a pagina 2, che ’fiancheggia’ il “Discorso di Mussolini”. -- L’articolo condensa i temi toccati dalla conferenza marinettiana nel periodo dell’impegno politico futurista: anti-bolscevismo, “svaticanamento“, sostituzione del Senato con un “consiglio dei giovanissimi“, riforma della scuola in direzione non-professorale, “istituzione di mostre libere e gratuite del genio creatore [per] salvare così il dimenticato proletariato dei geniali che devono governare l’italia di domani“. A confermare quest’ultima asserzione marinettiana segue “La rivelazione di un oratore operaio“, incentrata sulla figura di tal Sommovigo. -- Interessante documento sulle origini del fascismo tra i transfuga del socialismo, gli arditi, gli interventisti e i futuristi. L’articolo precede il testo pubblicato in “Roma Futurista“ II, 45 (2 novembre 1919) e l’opuscolo elettorale a stampa “2 improvvisazioni di Marinetti” per le edizioni dell’ “Ardito” nel novembre ’19. Cammarota, Marinetti, 73.‎

‎(Munari, Bruno, illustrazioni)‎

‎L’Ala d’Italia. Rivista mensile di propaganda e coltura aeronautica fondata nel 1919. Febbraio 1933‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Munari firma una fotocomposizione (sul tema «I 42 minuti di Colacicchi“, p. 13) e tre illustrazioni al tratto per l’articolo “...Attenzione attenzione...“, sulle analogie fra razionalismo architettonico e aviazione (pp. 33-35).‎

‎Prampolini, Enrico - Sironi, Mario (ill. di).‎

‎La Rivista illustrata del Popolo d’Italia. Anno VIII N. 5. 1930 (gen. [poi] mag.).‎

‎In copertina un mezzobusto di donna riletto in chiave ’metafisica’ da Prampolini (cfr. Fanelli e Godoli, Il futurismo e la grafica, p. XXII n. 48), e alle pp. 35-37 la novella “La prigione della virtù“ di Rodolfo Gazzaniga con illustrazioni di Sironi; buon esemplare, lievi tracce di consunzione al dorso.‎

‎THAYAHT, Ernesto (ill. di).‎

‎Santa Milizia: Settimanale della Federazione dei Fasci di combattimento della Provincia di Ravenna. Corriere di Romagna. Anno XIII - N. 14.‎

‎Ravenna, stampa S.T.E.R. Mutilati, 1934 (1° apr.). 412x580 mm, un fascicolo di pp. 8 numerate stampate in nero. Il presente numero di questo longevo settimanale del fascismo romagnolo conserva la bella testatina illustrata da Thayaht: riproduzione a stampa di una matita che elabora il ’motivo’ “Dux“. All’interno articoli di fascismo istituzionale e brevi notizie locali. Buon esemplare, leggermente usurato alla prima pagina lungo la piegatura. Raro.‎

‎[Raccolta; Raimondi, Bacchelli, Morandi, De Pisis, Ungaretti, Soffici, Rebora,Franchi, De Chirico, Savinio et alii]‎

‎La raccolta. Periodico mensile‎

‎Collezione completa. Insieme a fascicoli sciolti nella loro brossura originale, in più che buone quando non ottime condizioni, completo del rarissimo numero 2 con la prima acquaforte di Giorgio Morandi mai pubblicata prima. Pubblicata dal 15 giugno 1918 al 15 febbraio 1919 per dodici numeri mensili in 8 fascicoli (n. 6-7-8 triplo, nn. 9-10 e 11-12 doppi) con la direzione di Giuseppe Raimondi e Riccardo Bacchelli — in un continuo scambio epistolare di suggestioni con Carlo Carrà, Filippo De Pisis, Giorgio De Chirico e Alberto Savinio — «La Raccolta» rappresentò il momento fondativo della Metafisica nonché incunabolo del cosiddetto “ritorno all’ordine”, concretizzatosi quasi senza soluzione di continuità nella «Ronda» e in «Valori plastici». -- «La Raccolta» è stata una rivista di poveri mezzi ma di ammirevoli intenti e respiro europeo, connessa al più ampio circuito dell’avanguardia e del modernismo che uscivano a pezzi — ma vivi e vivaci — dalla grande guerra: esplicite sono le connessioni con la coeva «Sic» di Pierre Albert-Birot, «Nord-Sud» di Pierre Reverdy, la prima serie di «Noi» di Enrico Prampolini, e nelle pagine finali scorrono copiosi i nomi di Apollinaire, Max Jacob, Paul Dermée, Vicente Huidobro. -- Tra le pagine della «Raccolta» si leggono pregevoli contributi di giovani del calibro di Giuseppe Ungaretti — la bellissima suite «Atti primaverili e d’altre stagioni» — Ardengo Soffici, Clemente Rebora, Vincenzo Cardarelli, Primo Conti, Raffaello Franchi, Carlo Linati, Lorenzo Montano, Cesare Angelini. A questi si aggiunse un giovane talentuoso amico di Raimondi e destinato a un fulgido futuro: Giorgio Morandi, di cui la rivista pubblica, nel secondo fascicolo, la primissima acquaforte. Salaris, «Riviste futuriste», pp. 1081-1083; Roversi, «Il ritorno al mestiere. “La Raccolta”, Giuseppe Raimondi e gli artisti della metafisica ferrarese» (Ferrara 2018) 8 voll.‎

‎[Calendario; Betocchi, Carlo, Nicola Lisi e Piero Bargellini; illustrato da Piero Parigi]‎

‎Calendario dei pensieri e delle pratiche solari [...] L’han compilato Carlo Betocchi Nicola Lisi Piero Bargellini & il contadino - DEO GRATIAS‎

‎Collezione completa. Straordinario set a fascicoli sciolti in parte intonsi nell’originale astuccio floscio con grande xilografia al piatto e titolo: «CALENDARIO DELL’ANNO SCORSO E AVVENIRE». (Sfrangiature e lacerazioni all’astuccio, senza perdite; colori evaniti e uniforme brunitura; per il resto in ottimo stato.) Mensile, pubblicato dal marzo al gennaio-maggio 1924 con cadenza regolare; doppi i numeri 8/9 (ottobre-novembre) e 11/12, ultimo pubblicato, che addirittura coprirebbe i primi cinque mesi dell’anno nuovo, per un totale di 12 numeri in 10 fascicoli. Pubblicato a spese del trittico dei redattori, all’epoca ventenni, che poi sono anche gli unici collaboratori insieme con Enzo Pregno (aggiunto in copertina solo con l’ultima uscita), e venduto in proprio senza distribuzione. La copertina, stampata su fondo colorato diverso per ogni uscita, (utilizzando una tecnica peculiare che potrebbe essere pochoir e che difficilmente resiste al tempo), reca una filastrocca o un motto popolare legato al mese, come «Marzo asciutto, gran per tutto | Marzo molle, lin per le donne». -- Elegantissima, recupera le esperienze grafiche preraffaelite di primo Novecento attraverso il punto di vista strapaesano; responsabile della grafica è Piero Bargellini, che impagina in sezione aurea con amplissimo margine esterno e basso. Nel numero 2 una tavola incisa siglata «e.p. [ma p.p., Pietro Parigi]»; xilografia del Parigi anche nei nn. 6 e 7. -- Preziosa la copertina che racchiude tutti i fascicoli, interamente stampata in nero anche al dorso: in bianca due xilografie di Parigi; in volta sommario della rivista diviso per rubriche, e continuazione dell’editoriale di congedo del’ultimo fascicolo. Hermet, La ventura delle riviste, pp. [341]-352 10 voll.‎

‎[Verri, Pietro - Beccaria, Cesare - Frisi, Paolo et alii]‎

‎Il Caffè ossia brevi e varj [vari] discorsi distribuiti in foglj [fogli] periodici Dal Giugno 1764 a tutto Maggio 1765. Tomo I [Dal Giugno 1765 per un anno seguente. Tomo II]‎

‎Collezione completa in edizione originale. Ottimo esemplare, molto fresco e pulito, con margini discreti (215 x 160 mm; da segnalare solo il taglio basso del fascicolo P del vol. 1 molto radente al testo, con la perdita di una nota a piè pagina a p. 128), in gradevole legatura ottocentesca non sofisticata (qualche segno d’usura ai bordi; cerniere allentate ma resistenti). Interessante la provenienza: al frontespizio del vol. 1 pecetta con timbro ovale recante lo stemma nobiliare della famiglia (De) Silva, e iscrizione «D. Lvigi SijLva». Parenti di Luigi furono il conte Donato Silva (1690-1779), grande matematico e bibliofilo, fra i promotori della Società Palatina, che diede vita a un’importante biblioteca nella villa di famiglia a Cinisello Balsamo (Milano), poi accresciuta da Ercole Silva (1756-1840) fino a raccogliere una ventina di codici manoscritti e una sessantina di incunaboli — oltre a opere di Beccaria e Verri, amici del conte (vedi il «Catalogo de’ libri della Biblioteca Silva in Cinisello», e Ferrari, «Libri “moderni” e libri “antiqui” nella biblioteca di S. Francesco Grande di Milano, pp. 221-223). Una vendita cospicua dei volumi della biblioteca ebbe luogo a Parigi il 15-16 febbraio del 1869. Rara raccolta completa del celebre foglio dell’illuminismo milanese diretto dai fratelli Verri. Primo volume dal giugno 1764 a tutto maggio 1765; secondo volume dal giugno 1765 a tutto l’anno seguente. Stando ai repertori istituzionali online, in Italia sono conservati presso le biblioteche pubbliche solo una decina di esemplari della collezione completa del «Caffè» in prima edizione. In Europa, si rinvengono solo due esemplari alla British Library, e uno alla storica Biblioteca centrale universitaria “Lucian Blaga”, in Romania. Un solo esemplare infine negli Stati Uniti, alla Houghton Library dell’università di Harvard (ex libris Marino Parenti). -- L’idea della stampa di un periodico che desse voce alle nuove istanze illuministe maturate all’interno dell’Accademia dei Pugni, animata da figure di spicco della cultura milanese — Pietro e Alessandro Verri, Cesare Beccaria, Sebastiano Franci, Paolo Frisi, Giuseppe Visconti, Luigi Lambertenghi, Giovan Battista Carlo — si concretizzò il primo giugno 1764, quando, sul modello della rivista inglese «The Spectator», fu pubblicato il primo numero de «Il Caffè». Programmaticamente rivolto a un pubblico di lettori curiosi e interessati, e non di eruditi e specialisti, la rivista si poneva innanzitutto lo scopo di «spargere delle utili cognizioni fra i nostri cittadini, divertendoli». Un tono leggero dunque, che non risparmiava però severe critiche alla società del tempo, le più pesanti dirette ai «Puristi della Lingua»; emblematiche in questa direzione le parole della «Nota al Lettore» del primo volume, anonima ma con tutta verosimiglianza vergata da Pietro Verri in funzione di manifesto programmatico: «La pedanteria de’ Grammatici che tenderebbe ad estendersi vergognosamente su tutte le produzioni dell’ingegno; quel posporre, e disprezzare che si fa da alcuni le cose in grazia delle parole; quel continuo, ed inquieto pensiero delle più minute cose che ha tanto influito sul carattere, sulla letteratura, e sulla politica Italiana meritano che alcuno osi squarciare apertamente queste servili catene». -- Svariati gli argomenti toccati nella rivista: oltre a letteratura e arti, la politica, l’economia, le scienze e la gastronomia. L’esperienza si concluse nel giro di due anni: dissidi interni — in particolare tra Cesare Beccaria e i fratelli Verri — l’allontanamento di alcuni redattori da Milano — Alessandro Verri a Roma, Gian Battista Biffi a Cremona — e la perdita dell’entusiasmo iniziale decretarono la fine delle pubblicazioni e lo scioglimento dell’Accademia dei Pugni, come ricorda l’accorato congedo nella Nota al lettore del secondo volume: «La piccola Società di Amici, che ha scritti questi fogli è disciolta. [...] Noi ringraziamo quelle anime gentili che si sono degnate d’applaudire al nostro progetto, e di fare coraggio a chi tentava di accrescere la coltura degli ingegni, e diminuire il numero de’ pregiudizi volgari. Sarà questa per sempre la più cara meta de’ nostri studj». -- Per la ricostruzione dettagliata della complessa vicenda editoriale del periodico si rimanda senz’altro al puntuale saggio di Luigi Firpo sugli Articoli tratti da «Il Caffè»; basti qui ricordare che, per sfuggire alla censura asburgica, Pietro Verri decise di stampare il periodico in territorio veneto, a Brescia, presso Giammaria Rizzardi, e così fece per tutto il 1764. Sorsero tuttavia non pochi problemi: innanzitutto, l’incuria della stampa, con l’impiego di piombi e carta scadenti, a cui si aggiungeva la costante mancanza di puntualità dello stampatore nella consegna dei fogli; poi, la distanza da Milano rendeva assai difficile il processo di correzione delle bozze, cosa che comportava la presenza di non pochi refusi e inesattezze; infine, contro le aspettative del Verri, anche i veneziani si dimostrarono censori invadenti, imponendo continue revisioni sui testi. Verri si risolse così di stampare a Milano presso Galeazzi, al quale affidò l’impressione di tutti i numeri della seconda annata. Infine, secondo l’uso dell’epoca, i fogli del periodico rimasti invenduti vennero raccolti in volume dallo stampatore: con un ingegnoso espediente, ancora una volta per sfuggire alla censura, il frontespizio di entrambe le annate reca la data di Brescia, genuina dunque per il primo, falsa per il secondo. Melzi, Dizionario di opere anonime e pseudonime, s.v.; Biblioteca Luigi Einaudi n. 6161; Firpo, Articoli tratti da «Il Caffè» (in Beccaria: Scritti filosofici e letterari, Milano 1984: 349-358) 2 voll. in uno‎

‎[Putiferio; Pavia; Pino Masnata, Guido Marussig et alii]‎

‎Putiferio Papiae goliardorum. Numero unico [...]‎

‎Edizione originale. Minima mancanza al piede anteriore di copertina, senza perdite di parte a stampa; sfrangiature e piccole mancanze al sottile dorsetto muto; per il resto ottimo esemplare. Raro «numero unico dell’associazione studenti universitari pavesi figlio legittimo e non degenere dei coniugi: “Riso e crape”, “Musi e muse”, “Gogla e Magogla”». Prodotto senza badare a spese, con una bellissima copertina interamente disegnata a colori da Guido Marussig e la raffinata stampa a due colori con numerose illsutrazioni e grafiche d’impatto, contiene un’intera pagina impreziosita dalle tavole parolibere del giovane futurista Pino Masnata: «Pino Masnata, poeta futurista, assicura che amare una conpagna [sic] goliarda è orribile cosa ...». Salaris, Riviste futuriste, pp. 860-61‎

‎[Tre arti] Raffaele Carrieri‎

‎Le Tre Arti. Giornale mensile artistico letterario diretto da Raffaele Carrieri‎

‎Raro periodico illustrato con fotografie e riproduzioni di opere di Modigliani, Carrà, Campigli, Savinio, De Chirico, Scipione ed altri. Scritti originali di Ungaretti, Moravia, Prampolini, Sinisgalli, traduzioni di Blake, Garcia Lorca, Whitmann. N. 1 del 1 ottobre 1945; n. 3 del marzo-aprile 1946, sei numeri. Tutto il pubblicato a fogli sciolti, in ottimo stato.‎

‎[M.A.C. Movimento Arte Concreta; Gianni Monnet, Garau, Prébandier, Yersin et alii]‎

‎Arte concreta 3 [in fine: Bollettino n. 3 del Movimento Arte Concreta di Milano]‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare (minimi segni d’usura perimetrale, tra cui un’antica punzonatura a testa e piede del taglio interno, che percorre tutte le pagine), raro a trovarsi completo in ogni sua parte. «Arte concreta» fu il bollettino mensile del M.A.C. Ogni fascicolo è una fragile creazione d’artista. Questo numero terzo presenta una notevolissima copertina composta a collage che dialoga con il sottostante disegno di Gianni Monnet. Il fascicolo è dedicato a — e contiene interventi grafici di — Garau, Monnet, Prébandier, Yersin; contiene il testo del «3° Manifesto dell’Arte spaziale». -- Del bollettino uscì una prima serie dal novembre 1951 al maggio 1952 (nrr. 1-7 con numerazione progressiva delle pagine), una seconda dall’ottobre 1952 al maggio 1953 (nrr. 8-15). Direttore responsabile Giulia Sala Mazzon. Poi cambiò testata divenendo «Bollettino del Mac e del sindacato nazionale arte non-figurativa», formato in 4°, dal numero doppio 16/17 (ott.-nov. 1953) al nr. 24 (giu. 1954), diretto nel 1954 da Franco Passoni: il materiale utilizzato per quest’ultima serie, la terza ma non dichiarata come tale, confluì poi nei «Documenti d’arte d’oggi» 1954 e 1955/56. Maffei, M.A.C., pp. 139ss‎

‎[Marinetti, Filippo Tommaso]‎

‎Lo Sport illustrato e la guerra. Anno III N. 13 e Anno IV N. 4‎

‎I due numeri del quindicinale illustrato della «Gazzetta dello sport» ospitano interessanti interventi del capo del Movimento futurista italiano: nel fascicolo III,13, dedicato ai volontari ciclisti automobilisti, Marinetti è presente in una pagina belligerante con fotografia a fucile spianato e testo il cui contenuto è perfettamente riassumibile nella formula «Guerra sola igiene del mondo e meraviglioso sport sintetico. / F.T. Marinetti / volontario ciclista»; a p. [345] altra rara fotografia dei futuristi in divisa (Boccioni, Piatti, Marinetti, Sironi, Sant’Elia); segnaliamo anche una bella doppia pagina con «La linea completa del nostro fronte dallo Stelvio al mare». Cfr. Sansone, I futuristi del battaglione lombardo, primo risvolto e p. 45. — Il fascicolo IV,4 pubblica due rare fotografie dei «Futuristi volontari al fronte» (Marinetti, Sant’Elia, Russolo, Boccioni, Sironi) seguite da un testo di Marinetti che ‘sproloquia’ circa la battaglia di Dosso Casina («I nuovi raccoglitori di bossoli e schegge micidiali facevano finalmente dimenticare gli stupidissimi e sentimentali raccoglitori di edelweiss»); segnaliamo anche la bella foto a piena pagina di D’Annunzio e il cap. Bertramo appena scesi dal biplano Farman dopo un volo di ricognizione su Trieste.‎

‎[Cangiullo, Francesco e Pasqualino.]‎

‎La Fiamma verde. Rassegna mensile illustrata dagli studenti di tutte le scuole medie d’Italia. — Anno I nn. 3, 5, 8, 10, 12.‎

‎Raro mensile diretta da Massimo Notari (figlio di Umberto), con copertina interamente disegnata da Sinopico. Pubblicazione fatta da e per i giovani, d’impostazione interventista, goliardica e avanguardista. I numeri che offriamo ospitano — oltre ai bei disegni di Sinopico, Enrico Gianieri (Gec) e Leonardo Borgese — tre tavole parolibere dei fratelli Cangiullo: Pasqualino con «Al mare» e «Alfabeto a sorpresa dinamico. Ciclista-record», qui pubblicate in edizione originale ed unica; Francesco con «Stazione - Guerra * Europea. Partenza di reclute + richiamati», datata in calce «Roma 1915» (già edita ne «Gli Avvenimenti», dic. 1915). Cfr. Crispolti, Il futurismo attraverso la Toscana, nr. 23.49 (per il bozzetto del «Ciclista» di Pasqualino); Lista, Le livre futuriste, nrr. 27-28 (per la «Stazione» di Francesco). Raro insieme.‎

‎Pound, Ezra - Attilio Bertolucci - Ugo Mulas‎

‎Ritorno di Pound [in: «L’Illustrazione italiana»; contiene il Canto 98]‎

‎Edizione originale. Minimi difetti al dorso, segno di piegatura all’angolino basso della copertina, per il resto ottimo esemplare. Bel fascicolo del celebre rotocalco del dopoguerra italiano, dedicato al ritorno in libertà (e in Italia) di Ezra Pound: il poeta nordamericano pubblica «in esclusiva mondiale» il «Canto 98», preceduto da un introduzione autoriale «Sono felice d’esser tornato fra i miei...» e con la traduzione italiana a fronte della figlia Mary De Rachewiltz; Attilio Bertolucci scrive l’articolo «Il ritorno di Pound»; Ugo Mulas immortala il poeta con due scatti estremamente suggestivi, in bianco e nero e a colori a piena pagina, circondato da membri della famiglia De Rachewiltz nella sua Brunnenburg (Castel Fontana in provincia di Bolzano). Di grande interesse. Gallup, Bibliography of E.P., B65 = C 1863 = D158.‎

‎[Omnibus]‎

‎Omnibus. Settimanale di attualità politica e letteraria‎

‎Tutto il pubblicato con eccezione dei nn 3 dell’anno I e 3/4 dell’anno II. Fascicoli in due volumi in mezza pelle blu, titoli oro al dorso, in ottimo stato di conservazione. Ideato da Leo Longanesi per Rizzoli, uscì con il primo numero il 3 aprile 1937, anno primo, fino al nr. 39 del 25 dicembre; anno secondo 1938 dal nr. 1 del 7 gennaio al nr. 53 del 31 dicembre; anno terzo 1939 dal nr. 1 del 7 gennaio al nr. 4 del 28 gennaio. Formato folio grande, con cadenza settimanale, ospitò interventi letterari e politici. «Omnibus» rappresentò il primo esempio di rotocalco ben illustrato da belle fotografie, curato in ogni dettaglio, arricchito dai sapienti disegni di Mino Maccari. Tra i collaboratori: Alvaro, Barilli, Benedetti, Bacchelli, Palazzeschi, Praz, Landolfi, Malaparte, Moravia, Pannunzio e tanti altri. Primo in Italia, «Omnibus» pubblicò scrittori allora oscurati dalla censura fascista, come Ernest Hemingway (tradotto da Elio Vittorini), Erskine Caldwell, David H. Lawrence, Dashiell Hammett, James Cain, Joseph Roth e John Steinbeck. Importanti gli articoli sulla guerra di Spagna. Nel gennaio 1939, per insuperabili contrasti, il regime ne sospende le pubblicazioni. 2 volumi‎

‎[Illustrazione meridionale; Basilio Cascella]‎

‎Illustrazione meridionale [TUTTO IL PUBBLICATO]‎

‎Tre fascicoli in formato album splendidamente illustrati da B. Cascella: copertine, tavole f.t. e illustrazioni n.t., tutto in litografia. Si pubblicarono solo i tre fascicoli che presentiamo, a partire dal 15 aprile del 1900, con in cop. la dicitura «Ufficiale per l’Esposizione d’igiene 1900». Tra i testi anche un inedito di Matilde Serao («Femminismo... di fumo»). L’«Illustrazione meridionale» rappresenta la prima, raffinata impresa editoriale di Cascella; seguirà «La Grande illustrazione», con impostazione grafica molto simile. Ottimi esemplari completi (solo fasc. II mancante delle velina parlante). Insieme molto raro: nessuna biblioteca pubblica possiede la serie completa, quattro risultano avere in catalogo il solo primo fascicolo. 3 voll.‎

‎Monachesi, Sante.‎

‎Le solite cattive digestioni... [«Conquiste. Rassegna del pensiero dei giovani» 88 (a. VI nr. 10)]‎

‎Edizione originale. Minimi segni alla piegatura, per il resto buon esemplare. Disegno originale pubblicato in prima pagina, satira sulla Francia per metà pugnalata dall’Islam e per l’altra metà avvelenata dall’olio di ricino. Firma (a stampa) «Monachesi futurista». Il resto del fascicolo (numero 88 del periodico diretto da Antonio Villetti) è incentrato sulla politica imperialista del Fascio in Libia (il Duce era appena stato in visita, il 20 marzo); in terza pagina si distingue un articolo del trentaduenne Libero Bigiaretti: «Rileggendo lo ‘Zibaldone’ di Giacomo Leopardi (Nel primo centenario della sua morte)».‎

‎[Fluxus]‎

‎Fluxus cc V TRE [No. 1]‎

‎Esemplare con qualche contenuta lacerazione (senza perdite), complessivamente ben conservato. Primo numero del foglio mensile ufficiale del gruppo Fluxus, «edited by George Brecht and Fluxus Editorial Council for Fluxus». Quattro pagine in folio grande piene di fotomontaggi e altre composizioni tra immagine e parola, all’insegna del più sfrenato non-sense neodada. Tra gli artisti coinvolti: George Brecht, Gyorgy Ligeti, Alison Knowles, Jackson Mac Low, David Tudor, John Cage, Emmett Williams, Dick Higgins, Robert Watts, Christo, Daniel Spoerri, Jean Tinguely, Nam June Paik. Raro.‎

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