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‎Muratori Ludovico Antonio, Soli Muratori Gian Francesco‎

‎Dissertazioni sopra le Antichità Italiane. Già composte e pubblicate in Latino dal proposto Ludovico Antonio Muratori, E da esso poscia compendiate e trasportate nell'Italiana favella. Opera postuma Data in luce dal Proposto Gianfrancesco Soli Muratori suo Nipote. Tomo Primo – Secondo - Terzo‎

‎In 4°; tre tomi: (20), 492 pp. e 7 c. di tav. (compreso ritratto di Muratori in antiporta) delle quali una più volte ripiegate, (6), 500 pp. e 2 c. di tav. più volte ripiegate, (8), 509, (3) pp. Legature coeve in piena pergamena con titolo e numero del volume impressi in oro al dorso. Qualche macchiolina di foxing nel testo dovuto alla qualità della carta utilizzata e caratteristica di ogni esemplare e nel complesso, esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Dedicatoria al Presidente del Sacro Regio Consiglio e della Real Camera di S. Chiara, Carlo Danza sormontato da stemma araldico. Testatine, finalini ed iniziali ornate. Bello stemma xilografica in ogni frontespizio. Edizione napoletana uscita lo stesso anno dell'edizione milanese di Pasquali ma con più tavole rispetto a questa, di una delle opere più celebri del grande storico ed erudito vignolese, Ludovico Antonio Muratori. L'opera, nata negli intenti di Muratori come completamento agli Annali d'Italia, fu pubblicata per la prima volta in latino nel 1738. Dopo il 1738 il Muratori si diede a tradurla e ad ampliarla, ma morì il 27 gennaio 1750 prima di completare il suo lavoro, sicché Pietro Gherardi s'incaricò di tradurre le ultime due delle 65 dissertazioni e il nipote Gio. Francesco Muratori provvide a curarne l'edizione che vide la luce per la prima volta nel 1751 e che conteneva 75 dissertazioni: Genti barbare che assuggettarono l'Italia; Duchi e principi antichi d'Italia; Antichi marchesi; Conti; Uomini liberi o arimanni; Servi; Arte del tessere e vesti de secoli rozzi; Milizia; Zecca o diritto di batter moneta; Spettacoli e giochi pubblici ne' secoli di mezzo; Mercati e mercatura; Origine della lingua italiana; Origine o etimologia delle voci italiane; Diplomi, carte antiche, o dubbiose o false; Sigilli; Livelli, precarie, decime de' laici ne' secoli di mezzo; Spedali de'pellegrini, fanciulli esposti; Giudizi di Dio o sia sperimenti usati dagli antichi per indagare delitti o innocenza delle persone; Duello; Nomi e soprannomi; Fortuna delle lettere in Italia dopo l'anno MC e erezione delle pubbliche scuole e università; Libertà, esenzioni, privilegj delle città e de' principi ne' vecchi secoli; Istituzione de' cavalieri e insegne che chiamiamo armi; Semi delle superstizioni ne' secoli scuri d'Italia; Quali eresie ne' secoli barbarici abbiano infestata l'Italia; Origine e istituzione de' cardinali e canonici; Maniere colle quali anticamente chiese, canonici, monisteri e altre università religiose acquistarono gran copia di ricchezze; Redenzione de' peccati per cui molti beni colarono ne sacri luoghi e origine delle sacre indulgenze; Censi e rendite spettanti alla S.Chiesa Romana; Immunità, privilegi, aggravi del clero e delle chiese dopo la venuta de' barbari; Potenza de' vescovi, abbati, e altri ecclesiastici e regalie concedute e a tali corpi; Cagioni per le quali ne' vecchi tempi si sminuì la potenza temporale degli ecclesiastici; Pie confraternite de' laici, de' flagellanti e delle s. missioni. Prima edizione ancora in barbe ed in ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: ICCU IT\ICCU\NAPE\001428.‎

‎AA. VV.‎

‎Giudizio dell'episcopato italiano sulla causa dei gesuiti‎

‎20,8x13,5 cm; 144 pp. Bella legatura coeva in mezza pelle con titolo impresso in oro entro cornice su tassello chiaro. Piatti foderati con carta marmorizzata azzurra. Piccolo forellino di tarlo al margine interno bianco delle prime tre carte e per il resto in magnifiche condizioni di conservazione dalla carta pulita e fresca. Interessante raccolta di testimonianze che si ricollegano alla disputa della soppressione dell'ordine dei gesuiti. Molte sotto forma di lettere di vari eminenti personaggi. Le testimonianze riguardano principalmente lo Stato pontificio, il Regno delle Due Sicilie, il Ducato di Modena, quello di Parma e il Regno Lombardo-Veneto. Bella copia arricchita dalla bella legatura. Bell'esemplare.‎

‎Anonimo‎

‎Nuova relatione del modo come si sono ritrovati li Ven. Corpi de’SS. Rosio, & Anastasio Preti, e Martiri nella Chiesa della Rotonda di Roma, Col ragguaglio perche vi furono posti assieme con altre Reiquie insigni, con altre cose curiose appartenenti detti Santi. Al Signor Abbate Domenico Viva, Canonico, e Sagrestano maggiore di S. Maria della Rotonda.‎

‎In 12° (14,2x9 cm); (8) pp. Legatura novecentesca in cartoncino alla rustica. Due pagine bianche ottocentesche di recupero alla fine ed inizio dell’opera. Antichi numeri delle pagine (utilizzati per numerare una miscellanea) chiosati da mano coeva al margine alto e ripresi in piccoli timbretti ottocenteschi. Una piccola vignetta con “natura morta” al frontespizio. Un’iniziale xilografica. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Curiosa relazione del miracoloso ritrovamento dei corpi dei santi Rosio e Anastasio nell’anno del Giubileo del 1675 nella chiesa della Rotonda di Roma ovvero Pantheon. Nell’opera si parla anche della Sacra Sindone. Secondo quanto scritto nella plachetta il 13 maggio 607 San Bonifacio Papa “per solennizzare questa [del Pantheon] consacrazione collocò solennemente sotto l’Altare maggiore li Corpi de i Santi Martiri Rasio, & Anastasio Preti, e Martiri, & anco detto Santo Pontefice fece portare in esso Tempio 28. Carri di Ossa di altri Santi Martiri, quali furono fatti porre nella parte destra quando si discende dall’Altare grande, &anco fu portato dalla Città di Gierusalemme in questo Tempio il Santissimo Sudario di Giesù Christo, quale hoggi si mostra in San Pietro, con una Imagine della gloriosa Vergine Maria, che dipinse San Luca Evangelista, e detto Sudario fu collocato in una Cassa, la quale fu posta in una finestra sopra la Sacristia, & infino adesso decentemente si conserva. La detta Cassa haveva prima tredici chiavi….”. I corpi dei Santi Martiri furono ritrovati in una cassa recuperata durante una pulizia del Pantheon, dal fango accumulatosi durante varie inondazioni del Tevere. Nello stesso luogo venne ritrovata anche una cassa con “Ligno Sanctissime Crucis de Reliquiis Sanctorum Apostolorum Petri, & Pauli, Zenonis, & Sociorum, ac Longini Martyrum”. Rarità e curiosità bibliografica.‎

‎Relandus Hadrian, Adriaan Reland‎

‎De Spoliis Templi Hierosolymitani in Arcu Titiano Romae Conspicuis Liber Singularis. Arcum ipsum & spolia templi in eo sculpta tabulae in aes incisae exhibent.‎

‎In 8° (15,5x9,5 cm); (2 b.), (4), 138, (26), (2 b.) pp. e 7 c. di tav. delle quali 4 più volte ripiegate. Presenti anche due incisioni nel testo. Legatura coeva in piena pergamena con titolo manoscritto da mano coeva al dorso. Tagli spruzzati. Un piccolo tunnel di tarlo al margine alto bianco delle prime 24 carte che in una decina di carte sfi ora il titolo alto della pagina e tocca due tavole. Per il resto nel complesso in buone condizioni di conservazione. Testo i latino ed ebraico. Prima edizione di questa celebre opera dedicata alla storia della distruzione del tempio di Gerusalemme narrata sull'Arco di Tito a Roma, scritto del famoso orientalista, cartografo e filologo olandese, Adriaan Reland (noto anche come Adriaen Reeland / Reelant, Hadrianus Relandus) (17 luglio 1676, De Rijp, Olanda Settentrionale - 5 febbraio 1718, Utrecht) al quale viene riconosciuto di aver dato uno dei primi e più importanti contributi alla geografia storica della Palestina antica. Studente precoce già a 11 anni iniziò lo studio del latino. Nel 1693 si iscrisse all'Università di Utrecht studiando teologia e filosofia. Inizialmente interessato al siriaco e all'ebraico, approfondì in seguito, anche lo studio della lingua araba. Nel 1699 ottenne il dottorato e nello stesso anno ottenne la cattedra di fisica e metafisica all'Università di Harderwijk. A quest'epoca era in grado di esprimersi fluidamente in arabo, ebraico e diverse al tre lingue semitiche. Nel 1701, all'età di 25 anni, fu nominato professore di lingue orientali all'Università di Utrecht. A partire dal 1713, insegnò anche antichità ebraiche e le sue lezioni ebbero tale successo che venne istituita, appositamente per lui, una cattedra di Antichità ebraiche. Reland è diventato famoso per i suoi studi riguardanti la linguistica islamica. Oggi il suo lavoro è considerato come uno dei primi esempi di linguistica comparata. Studioso di persiano, fu interessato alle relazioni dei miti orientali con l'Antico Testamento. A lui si deve la scoperta del collegamento tra la lingua malese ed i dizionari del Pacifico occidentale elaborati da Willem Schouten e Jacob Le Maire. La sua opera “De religione Mohamme dica libri duo” edita nel 1705, è considerata la prima indagine obiettiva sulle credenze e le pratiche islamiche. Appassionato lettore della Bibbia si interessò attivamente all'identificazione della posizione geografica dei luoghi in essa descritti che lo portò, di conseguenza, anche ad interessarsi di archeologia e geografia palestinese. A lui si devono due testi chiave sull'argomento come il “Antiquitates Sacrae veterum Hebraeorum” (1708) ed il “Palaestina ex monumentis veteribus illustrata” (1714). Lo studio qui presentato è un dotto trattato sulla storia narrata sull'Arco di Tito dove oltre alla distruzione del tempio, viene narrata la consistenza dell'enorme tesoro che in esso era contenuto e che venne portato a Roma durante il “Trionfo” dell'imperatore Tito nel 71 A. c. dopo la fine delle Guerre Giudaiche. Prima edizione, in buone condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: Brunet IV: 1204.‎

‎Sergei Vasilievich Flerov‎

‎Kartinki Italii. Pisma iz Rima i Florentsii‎

‎In 8°; (8 compresa antiporta illustrata), 329, (9) pp. e 19 c. di tav. fuori testo con scorci di monumenti e vedute, ognuna protetta da velina. Legatura realizzata intorno al 1950 in mezza-tela con piatti foderati con carta rossa. L'opera venne tirata in soli 600 esemplari. Prima, assai rara edizione, di questo viaggio descrittivo fra le bellezze artistiche di Roma e Firenze, scritto dal celebre storico del teatro, critico e giornalista russo che scrisse sotto lo pseudonimo di S. Vasiliev. Dal 1875 Flerov collaborò stabilmente al "Russian Bulletin" e al "Moskovskiye Vedomosti", dove pubblicò feuilletons teatrali, rassegne musicali e reportage su mostre d'arte, firmandoli con lo pseudonimo di S. Vasiliev. Ha collaborato con "Russian Word" e "Russian Review", dove sono stati pubblicati numerosi suoi articoli sul teatro. Il libro "Pictures of Italy" contiene lettere e appunti dal viaggio in Italia di Sergei Flerov: la diversità della vita culturale delle città europee, recensioni di eventi di alto profilo nella vita teatrale, concerti d'opera. In particolare, Vasiliev ha ascoltato l'esecuzione delle opere di Ciajkovskij sui palcoscenici europei, ha letto le traduzioni delle opere di grandi scrittori russi nella stampa locale e ha visitato una mostra di dipinti di artisti suoi compatrioti come Vereshchagin. Per descrivere ad esempio Firenze, Flerov narra: "Non crediate che l'epiteto città dei fiori rimandi a qualcosa di allegorico. Firenze è letteralmente inondata di fiori. Si vendono ovunque, a ogni piè sospinto, a ogni angolo, a ogni portone. La mattina non appena apro la finestra, ecco che scorgo dei fiori. Sulle enormi panche di marmo che costeggiano il Palazzo Strozzi (si trova proprio di fronte alle mie finestre) fanno bella mostra migliaia di fiori; intorno ad essi si accalca la folla, a mezzogiorno non è rimasto neanche un mazzolino (…) Si scrive e si legge, si fa colazione e si pranza sempre in mezzo ai fiori (…)" (Vasil'ev 1894: 324). Prima assai rara edizione, completa di tutte e 20 le tavole (una delle quali all'antiporta).‎

‎Falke Jakob von‎

‎Ellade e Roma: quadro storico e artistico dell'antichità classica per Jacopo di Falke. Opera illustrata da 371 incisioni di Alma Tadema, Feuerbach, Siemiradsky, ecc.‎

‎In folio; (8), 320 pp. e 52 c. di tav. fuori testo. Legatura coeva in piena-tela con titolo impresso in oro al dorso. Un leggerissimo alone al margine esterna bianco di metà del volume, ininfluente. Qualche macchiolina di foxing e nel complesso in buone condizioni di conservazione. Prima edizione in buone condizioni di conservazione di questa monografia dedicata alla storia dell'arte classica, del noto critico d'arte tedesco, Jacob von Falke (nato il 21 giugno 1825 a Ratzeburg, l'8 giugno 1897 a Lovran, Croazia). "Nel 1855 fu nominato curatore del Museo Germanico di Norimberga, e nel 1858 dal principe Liechtenstein come bibliotecario e direttore della sua pinacoteca a Vienna, dove nel 1864 prese anche la carica di curatore e vicedirettore presso la k. K. Museo austriaco di arte e industria, e fu nominato membro del consiglio governativo nel 1871 e direttore del museo al posto di Rudolf Eitelberger nel 1885. Nel 1873 ricevette l'Ordine della Corona di Ferro e fu elevato alla nobiltà (Jacob Ritter von Falke)". Esemplare in buone condizioni di conservazione.‎

‎TRILUSSA‎

‎ER SERRAJO 2° migliaio‎

‎20,2x12,2 cm; 58, (6) pp. Brossura editoriale. Prima edizione secondo migliaio di questa raccolta di tre componimenti del grande poeta vernacolare romano, Carlo Alberto Salustri, conosciuto come Trilussa. Prima edizione. Buono stato di conservazione.‎

‎Anonimo‎

‎Novena in onore di Gesù Nazareno Divino Redentore del Mondo, Da praticarsi per nove giorni avanti la sua festa, o in altro tempo dell'anno, secondo li bisogni sì spirituali, che temporali, che avrà la persona, che voglia praticarli.‎

‎In 12°; 46 pp.Senza brossura ma non slegato. Le prime 12 pagine contengono la storia della miracolosa immagine. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Rara edizione di questo devozionalia dedicato alla miracolosa immagine di Gesù Nazareno qui riprodotta in antiporta. Non ci sono, al momento copie di quest'opera censite in ICCU. "Nel 1600 la statua lignea di Gesù Nazareno, alta m 1,73, opera di un artista sivigliano, viene donata alla chiesa dei Cappuccini che si trovava a Mamora, città marocchina fortificata appartenente alla Spagna, insieme ad altre immagini sacre. Il 26 aprile 1681 la fortezza di Mamora fu assediata e conquistata nei giorni successivi da un esercito di Mori del re Muley Ismail, che presero in ostaggio, oltre ai prigionieri, le immagini sacre trovate in chiesa e le portarono a Mequinez, alla corte del re. Le immagini subirono oltraggi di ogni genere e la statua di Gesù Nazareno fu addirittura gettata in un letamaio, fino a quando un frate laico, fra Pedro de Los Angeles dei padri Trinitari Scalzi, in virtù del suo carisma, chiese il riscatto di sette immagini sacre in cambio di sette mori, che il re avrebbe potuto scegliere tra i prigionieri catturati dagli spagnoli con la condizione che il religioso sarebbe stato bruciato vivo se non avesse tenuto fede all’accordo. Il re accettò a patto che il frate trovasse il denaro corrispondente al peso della statua che era di legno massiccio. Al momento del peso bastarono 30 monete d’oro che il re Carlo II aveva inviato per il riscatto, a simbolo dei 30 denari con cui Giuda aveva venduto Gesù. Da quel momento la statua fu considerata miracolosa dai cristiani ma accese l’ira dei musulmani che volevano incendiare la città. Una terribile peste fece strage nella città e i musulmani si disinteressarono della statua, ritenendola riscattata dai 30 denari. Così le statue furono portate a Ceuta dove, al termine di una solenne processione, furono collocate nel Real Convento dei Padri Trinitari Scalzi e si cantò il Te Deum di ringraziamento; il tutto avvenne il 28 gennaio 1682".‎

‎Anonimo‎

‎Esercizj Divoti da farsi per nove giorni dinanzi alla miracolosissima immagine di Gesù Nazareno Divino Redentor del Mondo, Il di cui Originale si venera nella Chiesa de' RR. PP. Trinitarj Scalzi del Riscatto nella Corte di Spagna; e la di cui Copia divotissima si venera nella Chiesa di S. Carlo alle quattro Fontane dell'istess'Ordine di Roma; dedicati all'Emo, e Rmo Principe Fr. Gioacchino Portocarrero, Cardinale della S. R. C. Ministro di Spagna ...‎

‎In 12°; 60 pp. e una bella c. di tav. in antiporta, realizzata da M. Sorellò, della miracolosa immagine di Gesù Nazareno conservata nella Chiesa dei RR. PP. Trinitari Scalzi del Riscatto nella Corte di Spagna.Senza brossura ma non slegato. Le prime 16 pagine contengono la storia della miracolosa immagine. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Prima edizione di questo raro devozionalia dedicato alla miracolosa immagine di Gesù Nazareno qui riprodotta in antiporta. Non ci sono, al momento, edizioni di quest'opera censite in ICCU prima della metà dell'ottocento. "Nel 1600 la statua lignea di Gesù Nazareno, alta m 1,73, opera di un artista sivigliano, viene donata alla chiesa dei Cappuccini che si trovava a Mamora, città marocchina fortificata appartenente alla Spagna, insieme ad altre immagini sacre. Il 26 aprile 1681 la fortezza di Mamora fu assediata e conquistata nei giorni successivi da un esercito di Mori del re Muley Ismail, che presero in ostaggio, oltre ai prigionieri, le immagini sacre trovate in chiesa e le portarono a Mequinez, alla corte del re. Le immagini subirono oltraggi di ogni genere e la statua di Gesù Nazareno fu addirittura gettata in un letamaio, fino a quando un frate laico, fra Pedro de Los Angeles dei padri Trinitari Scalzi, in virtù del suo carisma, chiese il riscatto di sette immagini sacre in cambio di sette mori, che il re avrebbe potuto scegliere tra i prigionieri catturati dagli spagnoli con la condizione che il religioso sarebbe stato bruciato vivo se non avesse tenuto fede all’accordo. Il re accettò a patto che il frate trovasse il denaro corrispondente al peso della statua che era di legno massiccio. Al momento del peso bastarono 30 monete d’oro che il re Carlo II aveva inviato per il riscatto, a simbolo dei 30 denari con cui Giuda aveva venduto Gesù. Da quel momento la statua fu considerata miracolosa dai cristiani ma accese l’ira dei musulmani che volevano incendiare la città. Una terribile peste fece strage nella città e i musulmani si disinteressarono della statua, ritenendola riscattata dai 30 denari. Così le statue furono portate a Ceuta dove, al termine di una solenne processione, furono collocate nel Real Convento dei Padri Trinitari Scalzi e si cantò il Te Deum di ringraziamento; il tutto avvenne il 28 gennaio 1682".‎

‎Anonimo‎

‎Triduo in onore di Maria Santissima sotto il titolo di Madonna del Parto, Che si venera nella Chiesa di S. Agostino di Roma.‎

‎In 12°; 20 pp. Senza brossura ma non slegato. In buono stato di conservazione. Prima rara edizione di questo triduo dedicato alla celebre cinquecentesca statua della Madonna del Parto realizzata da Jacopo Tatti, detto il Sansovino, conservata nella Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio. La statua ebbe una storia del tutto particolare e varie sono le leggende ad essa collegate. Raro.‎

‎Anonimo‎

‎Apparecchio alla Festività della purificazione di Maria Santissima, Che comincia il dì 24. Gennajo. La Santità di Nostro Signore Papa Pio VII. con Rescritto dei 11. Gennajo 1809, che si conserva nella Segreteria del Vicariato, ha accordato in perpetuo l'Indulgenza di 300. giorni per ciascun giorno ai Fedeli, che con le debite disposizioni praticheranno questa Novena ...‎

‎In 12°; 12 pp. Senza brossura ma non slegato. Raro devozionalia mariano con indulgenza di 300 giorni per chi lo dovesse seguire. Buono stato di conservazione.‎

‎Anonimo‎

‎Istruzione, e metodo per recitare con frutto il Santo Rosario di Maria Vergine.‎

‎In 12°; 72 pp. Senza brossura ma non slegato. Tagli spruzzati. Non comune devozionalia mariano. Esemplare in buone condizioni di conservazione.‎

‎Anonimo‎

‎Il mese di Maria ossia il mese di maggio, per le persone secolari consacrato a Maria Santissima coll'esercizio di Varj Fiori di Virtù da praticarsi dalle suddette Persone secolari nelle pubbliche Chiese, e nelle Case private.‎

‎In 12°; 179, (1) pp. Senza brossura ma non slegato. Tagli spruzzati in rosso. Non comune devozionalia mariano. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Piccolo fregio mariano al piatto anteriore.‎

‎Anonimo‎

‎Il mese di Maria o sia il mese di maggio, per le persone secolari consacrato a Maria Santissima coll'esercizio di Varj Fiori di Virtù da praticarsi dalle suddette Persone secolari nelle pubbliche Chiese, e nelle Case private.‎

‎In 12°; 180 pp. Senza brossura ma non slegato. Tagli spruzzati in rosso. Non comune devozionalia mariano. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Marca tipografica di Contedini al frontespizio.‎

‎Anonimo‎

‎Il Cuor di Maria proposto a considerarsi in dieci meditazioni da servire per la novena a sua festa compendiate dall'autore della novena grande per uso delle chiese colla giunta della maniera d'onorare il Cuor di Gesù, e Maria per le sette ore del giorno insegnate da N. S. a S. Geltrude.‎

‎In 12°; 72 pp. Senza brossura ma non slegato. Tagli spruzzati in rosso. Non comune devozionalia mariano. Esemplare in buone condizioni di conservazione.‎

‎Anonimo‎

‎Gli ultimi trenta giorni di Carnevale santificati dai devoti del Cuore Addolorato di Maria considerazioni, esempj, e pratiche. Tratte dall'Operetta intitolata "Il Carnevale Santificato dai Divoti di Maria colla memoria de' suoi Dolori.‎

‎In 12°; 143, (1) pp. Senza brossura ma non slegato. Tagli spruzzati in rosso. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima edizione, non comune, di questo devozionalia mariano da recitarsi durante i trenta giorni del carnevale.‎

‎Anonimo‎

‎Divoto esercizio in onore del glorioso Sant'Andrea Avellino special protettore, conto gli accidenti Apopletici e Morte Improvvisa. Per uso della Ven. Archiconfraternita del Divino Amore di S. Gaetano Tiene, e S. Andrea Avellino, nella Chiesa di Sant'Andrea della Valle.‎

‎In 12°; 10, (2) pp. Senza brossura ma non slegato. Seconda edizione di questo raro devozionalia da utilizzarsi come precauzione contro la morte improvvisa e gli accidenti apopletici, dedicato a Sant'Andrea Avellino, al secolo Lancellotto Avellino (Castronuovo di Sant'Andrea in provincia di Potenza, 1521 – Napoli, 10 novembre 1608) che fu un presbitero e religioso italiano dell'Ordine dei Chierici Regolari Teatini, proclamato santo nel 1712 da papa Clemente XI. Lo scritto fu edito per la Venerabile Archiconfraternita del Divino Amore di S. Gaetano Tiene e S. Andrea Avellino che si riuniva nella Chiesa di Sant'Andrea della Valle. Esemplare in buone condizioni di conservazione.‎

‎AA. VV.‎

‎Le Città d'Italia Illustrate Roma, Storia, Monumenti, Industria,Commercio, Arti, Lettere, Scienze‎

‎In 4°; (4), 100 pp. Brossura editoriale illustrata. Prima edizione di questa monografia illustrata da centiantia di fotografie dedicata alla città di Roma. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione.‎

‎Anonimo‎

‎Novena o siano Esercizj Divoti in onore di Gesù Nazareno Divino Redentore del Mondo. Da Praticarsi per nove giorni avanti la sua festa, o in altro tempo dell'anno, secondo li bisogni sì spirituali, che temporali, che averà la persona, che voglia praticarli.‎

‎In 12°; 46 pp. e una bella c. di tav. in antiporta xilografica con riproduzone della miracolosa immagine di Gesù Nazareno conservata nella Chiesa dei RR. PP. Trinitari Scalzi del Riscatto nella Corte di Spagna.Senza brossura ma non slegato. Le prime 12 pagine contengono la storia della miracolosa immagine. Leggermente rifilato nel margine supeirore con taglio della parola "Novena" al frontespizio e di alcuni numeri di pagina. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Prima edizione di questo raro devozionalia dedicato alla miracolosa immagine di Gesù Nazareno qui riprodotta in antiporta. Non ci sono, al momento, edizioni di quest'opera censite in ICCU prima della metà dell'ottocento. "Nel 1600 la statua lignea di Gesù Nazareno, alta m 1,73, opera di un artista sivigliano, viene donata alla chiesa dei Cappuccini che si trovava a Mamora, città marocchina fortificata appartenente alla Spagna, insieme ad altre immagini sacre. Il 26 aprile 1681 la fortezza di Mamora fu assediata e conquistata nei giorni successivi da un esercito di Mori del re Muley Ismail, che presero in ostaggio, oltre ai prigionieri, le immagini sacre trovate in chiesa e le portarono a Mequinez, alla corte del re. Le immagini subirono oltraggi di ogni genere e la statua di Gesù Nazareno fu addirittura gettata in un letamaio, fino a quando un frate laico, fra Pedro de Los Angeles dei padri Trinitari Scalzi, in virtù del suo carisma, chiese il riscatto di sette immagini sacre in cambio di sette mori, che il re avrebbe potuto scegliere tra i prigionieri catturati dagli spagnoli con la condizione che il religioso sarebbe stato bruciato vivo se non avesse tenuto fede all’accordo. Il re accettò a patto che il frate trovasse il denaro corrispondente al peso della statua che era di legno massiccio. Al momento del peso bastarono 30 monete d’oro che il re Carlo II aveva inviato per il riscatto, a simbolo dei 30 denari con cui Giuda aveva venduto Gesù. Da quel momento la statua fu considerata miracolosa dai cristiani ma accese l’ira dei musulmani che volevano incendiare la città. Una terribile peste fece strage nella città e i musulmani si disinteressarono della statua, ritenendola riscattata dai 30 denari. Così le statue furono portate a Ceuta dove, al termine di una solenne processione, furono collocate nel Real Convento dei Padri Trinitari Scalzi e si cantò il Te Deum di ringraziamento; il tutto avvenne il 28 gennaio 1682".‎

‎Anonimo‎

‎Novena in onore dell'Immaccolata Concezione della Gran Madre di Dio Maria sempre Vergine, ristampata a spese de' pii divoti della medesima Madre di Dio. Principiando la mattina dei 29 Novembre nella Chiesa di S. Maria di Araceli con l'esposizione del Venerabile.‎

‎In 12°; 23, (1) pp. Senza brossura ma non slegato. Due carte leggermente corte al margine supeirore con il numero di pagine in parte rifilato. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Raro culto mariano.‎

‎Pio V Papa‎

‎Breve S. D. N. D. Pii, Divina providentia Papa V. quo D. Bartholomaeus Bussottus Thesaurarius deputatur Collector generalis omnium spoliorum ecclesisasticorum in universa Italia.‎

‎In 4° grande (32x21 cm); (4) pp. Legatura in cartoncino moderno. Due piccoli forellini alla prima carta, ininfluente. Antica nota manoscritta ottocentesca con la data della salita al soglio pontificio di Papa Pio V. Grande stemma di Papa Pio V. Rara bolla papale, probabilmente stampata da Antonio Blado, emesse, pochi giorni dopo la salita al soglio pontificio (7 gennaio 1566) dal noto inquisitore e teologo domenicano, Papa Pio V, al secolo Antonio (in religione Michele) Ghislieri (Bosco Marengo in provincia d'Alessandria, 17 gennaio 1504 – Roma, 1º maggio 1572) che fu il 225º vescovo di Roma. Pio V fu tra i massimi riformatori della Chiesa Cattolica secondo i dettami del Concilio di Trento. Insieme a san Carlo Borromeo e sant'Ignazio di Loyola è considerato tra i principali artefici e promotori della Controriforma. Si adoperò nella difesa del Cattolicesimo dall'eresia attraverso un ampliamento dei diritti giurisdizionali della Chiesa. A lui si deve la scomunica di Elisabetta I d'Inghilterra, nel tentativo di favorire l'ascesa al trono inglese della cattolica Maria Stuart. Riordinò i poteri dei cardinali inquisitori nella bolla Cum felicis recordationis, essendo sempre attento al lavoro degli stessi. A lui si deve anche l'istituzione, nel 1571, della Sacra Congregazione dell'Indice dei Libri Proibiti. La Bolla è diretta al nuovo tesoriere generale della chiesa chiamato dallo stesso Papa Pio V a ricoprire l'importante carica, Bartolomeo Bussetti nato a Bibbiena nel 1520. "Il nome del B. venne assumendo nel corso degli anni un'importanza sempre crescente che culminò, il 17 genn. 1566, nella nomina da parte di Pio V a tesoriere generale della Chiesa. Appena eletto al soglio pontificio, Pio V chiamò il B. a sostituire Donato Matteo Minali sulla cui onestà si nutrivano alcuni dubbi; in effetti il B., esperite le indagini, riscontrò l'esistenza nei libri contabili di gravi irregolarità a danno della Camera apostolica per cui il Minali venne condannato. Il B., che mantenne la carica di tesoriere generale durante tutto il pontificato di Pio V, seppe adeguare le sue direttive economiche alla politica che nel campo dell'amministrazione dello Stato pontificio Pio V voleva perseguire. Il pontefice infatti voleva improntare la sua politica economica a grande parsimonia per quanto riguardava il fasto della corte papale, onde poter apportare alleviamenti fiscali alla popolazione. Infatti fra i primi atti del pontefice, suggeriti dal B., figurano l'abolizione, in Roma, dell'imposta sul vino, la revisione generale di altre tasse, l'abolizione dell'imposta sul macinato nel Patrimonio di San Pietro, dietro una prestazione pecuniaria da pagarsi una sola volta. Inoltre emanò severe prescrizioni contro quegli ufficiali dell'amministrazione che si fossero lasciati corrompere da regalie." dal sito Treccani.it. Proprio in quest'ottica di risparmio e gestione del patrimonio ecclesiastico si inserisce questa bolla pontificia. Rara.‎

‎Sartorio Giulio Aristide‎

‎Lotta regale‎

‎In folio; 38,6x28,2 cm. Firma a stampa in controparte (come in tutti gli esemplari) a stampa nel lato destro. Firma autografa a matita di Sartorio sempre sul lato destro e dedica autografa dello stesso artista all’amico, noto artista, traduttore e fra i più importanti restauratori del primo novecento, direttore del Regio Gabinetto di Restauro presso la Soprintendenza alle Gellerie del Lazio dal 1924 e dal 1926 direttore emerito dei restauri delle collezioni del Comune di Roma, Tito Venturini Papari (1864 - 1944, noto per essere stato uno dei primi a chiedere di istituire, fina dal 1901, una cattedra di restauro nelle scuole d’arte italiane e anche per un’aspra polemica con gli Accademici di San Luca quando questi chiese, primo restauratore, di essere ammesso fra gli accademici proprio in quanto maestro della sua arte, cosa che riuscì per la prima volta negli anni 60’ del novecento a Pico Cellini) e a alla moglie di lui Ginevra Lea Cecconi della famiglia dei Cecconi Principi , in occasione del loro matrimonio. Autore poliedrico e dal grande impatto visivo, Sartorio, all’inizio del Novecento, pensò e realizzò una serie di incisioni (tre in tutto) dedicate alle lotte degli animali, serie che avrebbe fortemente influenzato l’immaginario collettivo del novecento. Una di queste tre incisioni è proprio quella qui rappresentata, dal titolo “Lotta regale” nella quale si rappresenta la lotta fra una tigre ed un elefante. Le due fiere sono ambientate nella savana, nelle immediate vicinanze di uno specchio d’acqua per il controllo del quale, gli animali, probabilmente si battano. Il gioco dei chiaro-scuri rende la scena estremamente viva, ma quasi cristallizzata nel tempo dando l’idea che la tigre non si potrà mai liberare dal peso dell’elefante. Giulio Aristide Sartorio (Roma, 11 febbraio 1860 – Roma, 3 ottobre 1932), personalità poliedrica, fu celebre pittore, incisore, scultore, scrittore e regista cinematografico, alla continua ricerca di nuove forme espressive. Probabile autodidatta, poco si sa della sua formazione artistica giovanile. Quello che si sa è che sicuramente fu introdotto all’arte dal padre e dal nonno, discreti pittori e che iniziò ad ottenere un discreto successo economico, copiando affreschi, mosaici, quadri e statue delle basiliche e dei musei romani (firmandole fra l’latro con i nomi degli artisti e omettendo il suo) ed arrivando ad aprire una sua bottega in Via Borgogna a Roma, a soli 19 anni. Mentre porta avanti la sua attività economica di bottega, nel tempo libero, Sartorio si reca nelle campagne romane alla ricerca di spunti dal vivo che inizia a mettere su tela in uno stile verista ispirato dall’opera di Michetti e Palizzi. Nel 1882 presenta all’Esposizione di Roma uno delle sue produzioni originali, il quadro “Malaria” che ottiene notevole successo. Da questo momento in poi i suoi successi si susseguono senza sosta. Entra in contatto con il mondo letterario stringendo amicizia con Carducci ,Eduardo Scarfoglio e Gabriele D’Annunzio per il quale realizza, nel 1886, le illustrazioni per il romanzo Isotta Guttadauro che sancisce, anche, la sua adesione all’estetica preraffaellita di William Holman Hunt, John Everett Millais e Ford Madox Brown, ma rielaborandola, verso una visione sempre più fantastica. Nel 1889, il suo quadro I Figli di Caino, vince la Medaglia d’Oro all’Esposizione Nazionale di Parigi. Sul finire del secolo e dopo un viaggio in Inghilterra si reca in Germania dove dal 1895 al 1899, detiene la cattedra di professore presso l’Accademia di Weimar, dove conosce, anche, Nietzsche ed i simbolisti tedesche, sancendo definitivamente, il su avvicinamento al Liberty. La stampa che qui presentiamo, venne realizzata, al suo rientro in Italia dalla Germania, ancora sotto la fascinazione del nuovo gusto artistico che stava prendendo piede nel nord Europa. Prima rara edizione, con dedica autografa ad illustre personaggio.‎

‎Zappullo, Michele‎

‎Historie di quattro principali città del mondo, Gerusalemme, Roma, Napoli e Venetia. Sommariamente descritte da Michele Zappullo napolitano, Dottoe di Leggi. Nelle quali, con ordine di tempi, si trattano le cose piu notabili quiui, & in altri paesi avvenute. Aggiuntovi un compendio dell'istorie dell'Indie, & anche le tavole astronomiche, per maggior documento de lettori. Con la tavola de' capitoli che si contengono nell'opera.‎

‎In 4°; (16), 449 (i. e. 439), (1) pp. Bella ed elegante legatura settecentesca di recupero in piena pelle con dorso a 4 nervi. Ai piatti doppia cornice in oro e a secco e quarti di ventaglio ai quattro angoli in oro. Al centro dei piatti elegante fregio ornamentale in oro. Antico restauro al margine basso bianco del frontespizio con piccola aggiunta di carta. Qualche lievissimo restauro all'angolo esterno basso di una quindicina di carte, del tutto irrilevante. Un leggerissimo alone al margine basso di una ventina di carte mai intenso e del tutto irrilevante e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione ed in bella legatura. Saltate le p. 270-279; le p. 402-403 erroneamnete numerate 382-383. Una mano settecentesca ha corretto i numeri delle pagine errati ed anche, in alcune pagine, l'intestazione errata della stessa. Marca tipografica dello stampatore Giorgio Greco al frontespizio. Seconda non comune edizione dopo ma prima per numerose aggiunte dedicate al nuovo mondo, la prima edizione uscì nel 1598, una terza edizione uscì a Napoli nel 1609 sempre per i torchi di Carlino e Pace che pubblicarono anche la prima edizione, di questa interessante opera storica dedicata a Gerusalemme, Napoli , Roma e Venezia, opera del noto storico Michle Zappullo (a volte anche riportato come Zappulli). Scrive John A. Marino nel suo noto studio dedicato alla cultura barocca napoletana "Becoming Neapolitan: Citizen Culture in Baroque Naples": According to Zappullo, whereas Jerusalem was sacred to the Jews, .. Rome was the seat of the gentile …. Naples on the other hand proved to be the first city of Europe converted to Christianity and the refuge of Christianity during the persecution of the primitive church, and since then has remained steadfast in its ancient faith. … And with the passing of 1600 without an end to the world, Zappullo’s subsequent editions were able to expand his argument to the spread of Christianity to the Venetians and to the people of the New World.” L'opera infatti contiene un importante capitolo dedicato alla storia della scoperta (con la storia delle scoperte di Colombo, Cortez e Pizzarro) e dell'infiltrazione europea nelle Americhe nella quale però vengono menzionati anche il Canada. In questa seconda edizione, oltre al sopracitato capitolo dedicato alle Americhe, Zappullo aggiunse anche una parte completamente dedicata a Venezia. Un ultimo capitolo capitolo è dedicato all'astronomia con la riproduzione di diverse tavole astronomiche. La descrizione degli abitanti del Nuovo Mondo tradisce a volte i tipici preconcetti cattolici e così, infatti, Zappullo, rimpiange la storia americana precedente a Colombo. L'autore accusa gli indiani, uomini e donne, di essere crudeli, bestiali, traditori, insensati, ignoranti, incostanti e ladri. Descrive, ad esempio le pratiche dei sacrifici umani dichiarandole tipiche di tutto il continente americano e non dei soli aztechi del Messico. Zappullo sosteneva anche come la sodomia fosse così comune tra gli indiani che gli uomini sposavano altri uomini ed uno dei due recitava la parte di moglie svolgendo tutti i compiti solitamente assegnati alle donne. Arrivò a sostenere che gli “indiani” mancassero tutte le cose necessarie al benessere umano, come il grano, il vino e le olive, mulini, bestie da soma e ferro. Secondo Zappullo, questi non erano stati in grado di elaborare pesi, misure o numeri, non avevano la musica o delle lettere e nessuna delle arti liberali. Seconda edizione ma prima a contenere i capitoli dedicati all'America ed a Venezia. Rif. Bibl.: BM STC It. C17th. p. 976; Alden 603/122; Sabin 106254.‎

‎Stendhal, Levi Carlo, Natoli Glauco‎

‎Roma, Napoli e Firenze. Prefazione di Carlo Levi. Introduzione critica di Glauco Natoli. (Tre tomi)‎

‎in 4° piccolo; LXIV, 285 (7) pp., 364, (4), 10 pp., il terzo volume cotiene35 tavole fuori testo, più volte ripiegate e spesso doppie, intercalate da carte con titolo descrittivo della tavola seguente rappresentati, antiche stampe dedicate al teatro de "La Scala", dei suoi protagonisti e delle sontuose scenografie viste in prima persona dallo stesso Stendhal. Altre tavole più volte ripiegate sono presenti, fuori testo, negli altri volumi, per un totale di 132 tavole. Cofanetto editoriale in piena tela con applicati ai piatti carte illustrate con il titolo dell'opera impresso in oro ed immagine di stampa ottocentesca. Legature editoriali in piena tela con titolo e fregi in oro al dorso. Piccole figure a colori ai piatti. Acetato protettivo. Prima edizione di questa curatissima edizione illustrata delle memorie italiane di Stendhal edite per la prima volta in italiano, in versione, completa, nel 1826. L'opera contiene memorie di viaggio, racconti di esperienze, conoscenze, rappresentazioni teatrali a Roma, Napoli, Firenze e Milano. Prima edizione in questa versione della Parenti, in ottime condizioni di conservazione. Tiratura limitata di quattromila esemplari.‎

‎Stendhal‎

‎Passeggiate romane.‎

‎In 4°; tre tomi entro bel cofanetto editoriale illustrato: (8), XLVI, (2), 320, (6) pp., (8), 253, (9) pp., (4), (8) pp. e 9 grandi carte più volte ripiegate. Più di 120 tavole fuori testo, molte ripiegate. Bellissime legature in pieno cartoncino con armi papali differenti (Papa Pio XI, Pio XII, Papa Giovanni XXIII) protette da sopraccoperta in acetato, edizione del novembre 1956, di questa bellissima edizione illustrata di uno dei capolavori del grande scrittore francese Stendhal, pseudonimo di Marie-Henri Beyle (Grenoble, 23 gennaio 1783 – Parigi, 23 marzo 1842). Edizione curatissima sia nella veste grafica che in quella editoriale, arricchita di numerosissime tavole a colori ed in bianco e nero. L'opera raccoglie gli appunti ed i racconti di Stendhal del suo soggiorno romano, della prima metà dell'ottocento, con descrizione di luoghi e fatti. Tiratura limitata di 3000 esemplari. Esemplare in ottime condizioni di conservazione.‎

‎Colantonj Giuseppe Maria‎

‎Orazione Panegirica di San Luigi Gonzaga che all'Ilmo e Rmo Monsignor Francesco Maria De' Marchesi Cipriani Vigilantissimo Vecovo della Città di Veroli D. D. D. Il Sacerdote Giuseppe Maria Colantonj‎

‎In 8°; 21, (1) pp. Senza brossura ma non slegato. Prima edizione di questo panegirico in onore di San Luigi Gonzaga, dedicato a Francesco Maria dei Marchesi Cipriani Vescovo della città di Veroli in provincia di Frosinone. L'opera è stampata dallo stamptore Pio Cipicchia. Raro ed in buone-ottime condizioni di conservazione.‎

‎MIrella Mombelli Castracane, Fabrizio Boggiano-Pico‎

‎La confraternita di S. Giovanni Battista de' Genovesi in Roma. Inventario dell'archivio. Cronologia dei Cardinali Protettori e dei Governatori con notizie biografiche a cura di Fabrizio Boggiano-Pico.‎

‎In 4°; (6), 272, (2) pp. e 20 c. di tav. Brossura editoriale con sopraccoperta editoriale (leggero alone rosso). Dedica di Fabrizio Boggiano-Pico alla prima carta bianca. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima ed unica edizione di questo repertorio bibliografico che ripercorre la storia della Confraternita di S. Giovanni Battista de' Genovesi in Roma e presenta la sua collezione bibliografica e documentale.‎

‎Ricci Corrado, Colini Antonio M., Mariani Valerio‎

‎Via dell'Impero‎

‎Stato di conservazione: MOLTO BUONO, piccoli ordinari segni d'uso e del tempo alla copertina e al dorso, interno ottimo. I edizione. Collana Itinerari dei Musei e Monumenti d'Italia. A cura del Ministero della Educazione Nazionale, Direzione generale delle antichità e belle arti. "Il progetto per la liberazione dei resti dei Fori imperiali, preparato nel 1911 da Corrado Ricci e tradotto in disegno da Lodovico Pogliaghi, cominciò ad attuarsi soltanto nel marzo 1924 per volontà di S. E. Benito Mussolini Capo del Governo. Si lavorò dapprima al Foro d'Augusto, poi alla Casa dei Cavalieri di Rodi, indi al Foro e al Mercato di Traiano, finalmente ai fori di Nerva e di Cesare. (...) Ad avvalorare tali insigni scoperte, occorse l'apertura della Via dell'Impero, tracciata da Piazza Venezia al Colosseo, ed avente ai lati la schiera incomparabile dei monumenti che si descrivono in questa guida." (dall'Avvertenza, pag. 3)‎

‎Warner Rex‎

‎Il giovane Cesare‎

‎Stato di conservazione: OTTIMO. I edizione. Traduzione di Attilio Veraldi. La giovinezza e l’irresistibile ascesa del dittatore romano ripercorsa dallo stesso Cesare alla vigilia delle idi di marzo, scritta dal grande romanziere e studioso inglese Rex Warner. Uno straordinario romanzo storico che ripercorre in forma di falso memoir la vita del condottiero romano, negli anni tumultuosi e violenti della fine della repubblica, per interrompersi appena prima del passaggio del Rubicone e della successiva conquista del potere assoluto. Attraverso lo sguardo freddo e misurato di un Cesare ormai maturo, l’autore ricostruisce in modo vivido ed efficace il mondo dell’antica Roma e dei suoi principali protagonisti: Pompeo, Cicerone, Catone, Bruto rivivono attraverso le parole del loro mentore, amico o nemico Cesare. Servendosi della voce del suo protagonista, Rex Warner tesse con maestria una tela che riproduce con esattezza storica e affascinante capacità narrativa l’evoluzione del sistema di potere romano, la lotta per la sua conquista, il conflitto tra senatori conservatori ed eroi della repubblica e, non ultimo, scava nella psicologia complessa di uno dei grandi protagonisti della storia romana in un classico senza tempo. (risvolto di copertina)‎

‎Sarasso Simone‎

‎Colosseum. Arena di sangue‎

‎Stato di conservazione: OTTIMO. I edizione. Collana: Rizzoli Max.‎

‎Padellaro Giuseppe e Antonio (a cura di)‎

‎I non romani e Roma. Testimonianze e confessioni‎

‎Stato di conservazione: BUONO, firma di appartenenza alla sguardia ant., sovraccoperta con piccole tracce d'uso e uno strappetto (senza mancanze), ordinario ingiallimento ai tagli, interno ottimo. I edizione. Prefazione di Emilio Colombo‎

‎Augias Corrado‎

‎I segreti di Roma. Storie, luoghi e personaggi di una capitale (prima edizione, rilegato)‎

‎Stato di conservazione: OTTIMO, angolo prezzo interno alla sovraccoperta tagliato, per il resto in ordine. I edizione. Rifacendosi alla storia, ma anche ad alcune esperienze personali, Augias ricava il racconto complessivo di una città contraddittoria, metropoli per certi aspetti, per altri villaggio, dove ogni sentimento umano ha trovato gli interpreti e la scena per la sua rappresentazione. (dal risvolto di copertina) Prima edizione, libro rilegato con sovraccoperta, in ottime condizioni!‎

‎Roma 70 vedute. Ricordo di Roma‎

‎Stato di conservazione: MOLTO BUONO, minime ordinarie tracce d'uso e del tempo alla copertina, dedica datata 1931 al frontespizio. Album d'epoca contenente 70 fotografie in bianco e nero con vedute della città di Roma e dei suoi principali monumenti: Basilica di San Pietro, Musei Vaticani, Castel Sant'Angelo, Pantheon, Santa Maria Maggiore, Campidoglio, Foro romano, Colosseo, Circo Massimo, Tempio di Vesta, Villa Borghese, Quirinale, stazione Termini ... La pubblicazione non riporta data di stampa, ma al frontespizio è presente una dedica datata settembre 1931.‎

‎Bianchi Bandinelli Ranuccio‎

‎Roma. La fine dell'arte antica‎

‎Stato di conservazione: BUONO, ingiallimento marcato ai tagli, piccole fioriture alla copertina, per il resto in ordine (a parte l'ingiallimento, la legatura è solida e l'interno del volume non presenta scritte, segni d'uso o altri difetti). Collana: BUR Biblioteca Universale Rizzoli. La cultura romana non assimilò mai come proprie le strutture dell'arte greca e le accantonò ogni volta che le erano di intralcio per esprimere simbolicamente ciò che i romani consideravano funzione preminente del messaggio artistico: l'esaltazione dei valori politici e civili. L'estinguersi della forma ellenistica non va visto pertanto come un evento di segno negativo, ma come un fenomeno storico naturale se consideriamo l'arte, nelle sue manifestazioni più spontanee, l'espressione più immediata e diretta di una società. Tale fenomeno viene indagato e descritto in questo volume, non solo a Roma e a Costantinopoli, ma in ogni provincia soggetta al dominio di Roma e lungo un arco di tempo (dalla fine del principato di Commodo, 192 a.C., alla fine del regno di Teodosio il Grande, 395 d.C.) in cui a profondi rivolgimenti culturali e politici, spirituali e sociali, fa riscontro una trasformazione radicale delle arti figurative, che da ellenistiche diventano medievali, da mediterranee europee. (dalla quarta di copertina)‎

‎Strong Eugenie‎

‎L'arte in Roma antica‎

‎Stato di conservazione: BUONO, tela logorata al dorso e agli angoli della copertina, tracce di polvere al taglio sup., firme di appartenenza sulle prime due pagine (bianche), per il resto l'interno è privo di segni o altri difetti. Collana: Ars una: species mille. Storia generale dell'arte. Prima traduzione italiana di Lisa Sarfatti Scopoli. SOMMARIO I. L'Italia preistorica II. Influenza etrusca e della primitiva Grecia su Roma III. Dalla caduta di Veio e dal sacco di Roma ad opera dei Galli sino alla fine del secondo secolo a.C. - Sviluppo dell'influenza greca IV. Pittura e scultura in Roma dal quarto al secondo secolo a.C. V. L'ultimo secolo della Repubblica - I maestri costruttori - Sulla ed il riordinamento edile di Roma - Pompeo il Grande e Giulio Cesare - Influenze ellenistiche VI. L'ultimo secolo della Repubblica - Scultura e pittura VII. Terre cotte latine VIII. Augusto - La battaglia di Anzio e il culto di Apollo - La reazione alle tradizioni latine IX. Gli imperatori Giulio-Claudiani (a.d. 14-68) - Tiberio e Caligola - Nerone - I palazzi imperiali e la Domus Aurea X. Il ritratto sotto Augusto e i Giulio-Claudiani XI. Pittura XII. Opere non datate dei periodi Augusteo e Giulio-Claudiano - Le arti minori XIII. L'arte sotto gli imperatori Flavi: ripresa della politica edile e religiosa di Augusto XIV. L'arte sotto Traiano (a.d. 98-117) - Nuove influenze militari e imperiali XV. L'età aurea di Adriano (a.d. 117-138) - Ripresa delle concezioni Augustee: influenza greca XVI. L'arte sotto gli Antonini (a.d. 138-192) - L'idea imperiale impressa sui monumenti di Roma e delle provincie XVII. La dinastia dei Severi sino a Claudio Gothicus (a.d. 193-270) - Influenza delle religioni orientali sull'arte XVIII. Da Aureliano ad Onorio (a.d. 270-404) - Culti del sole - Architettura e imperialismo XIX. Scultura e pittura dopo Costantino - Ritratti imperiali ed altri - Le arti minori - Gli epigoni‎

‎AN‎

‎Sculpture des Musées du Vatican. Indication et description de la Galerie lapidaire, du nouveau bras, du Musèe Chiaramonti, Du Musèe Pie - Clementin, De la Galerie des Candelabres. …‎

‎Cm. 16; pp. 228, (2). Brossura editoriale a stampa. Testo in lingua francese. Buon esemplare. 605‎

MareMagnum

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‎BELLI G. G.‎

‎Piazza navona. A cura di Carlo Napoli‎

‎Cm. 22; pp. 449. Cartonato editoriale illustrato. Due tavole fuori testo. Ottimo esemplare di bella edizione delle poesie del poeta dialettale romano Gioachino Belli. (20 / 636) 608‎

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‎ISTITUTO POLIGRAFICO DELLO STATO‎

‎Istituzioni finanziarie contabili e di controllo dello Stato Pontificio dalle origini al 1870‎

‎Cm. 29; pp. VII, 1055. con 659 tavole nel testo di copie di bilanci, chirografi, conti consuntivi. Brossura editoriale a stampa. Ottimo esemplare. 730‎

MareMagnum

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‎KÄHLER (Heinz)‎

‎Rome et son Empire.‎

‎Traduction, par Jean-Pierre SIMON, de "Rom und sein Imperium", publié en 1962 par l'historien allemand Heinz KÄHLER (1905-1974): de la mort de César (44 avant J.C.) à l'inauguration de Constantinople (330); index; bibliographie. Réimpression en présentation identique à celle de la 1ère édition, dans la collection sous-titrée: "Fondements historiques, sociologiques, et religieux". Exemplaire bien complet des 60 tirés à part et de son étui illustré. Français‎

‎[LUCAIN].‎

‎Pharsalia sive Belli civilis cum vita et testimoniis [en latin].‎

‎Texte latin (sans traduction) de cette épopée en 10 chants de l'orateur et poète latin LUCAIN (39-65), récit de la guerre civile entre César et Pompée, précédée (dans chaque tome) de textes de divers auteurs sur le poète. 4 figures géométriques dans la 1ère partie du 2nd tome. Exemplaire relié au dos décoratif, bien complet des 2 tomes. Latin‎

‎SIENKIEWICZ (Henryk)‎

‎Quo Vadis - roman des temps néroniens.‎

‎Réédition de la 1ère traduction française, publiée en 1900, par B. KOZAKIEWICZ et J.-L. JANASZ, de ce célèbre roman historique publié en 1895 par l'écrivain polonais Henryk SIENKIEWICZ (1846-1916, Prix Nobel de littérature 1905): l' "épopée romanesque du christianisme naissant et de la civilisation païenne à son zénith" (note linimaire). Français‎

‎CHESNELONG (Charles) CAMI (Robert)‎

‎Rome.‎

‎Evocation de Rome, la "ville éternelle", de la cité antique à Mussolini, par Charles CHESNELONG, avec 40 illustrations du graveur Robert CAMI (1900-1975). Tirage à 610 exemplaires; 1 des 600 sur vélin biblio, justifié n°104 (après 10 sur hollande). Français‎

‎LEMONNIER (Henry)‎

‎Etude historique sur la condition privée des affranchis aux trois premiers siècles de l'Empire romain.‎

‎La condition des affranchis "pendant les siècles compris entre l'avènement d'Auguste et la mort d'Alexandre Sévère", par l'historien et géographe Henry LEMONNIER (1842-1936): histoire de la législation, rapports entre affranchi et patron, condition civile de l'affranchi, classes et degrés dans la libertinité, situation et rôle des affranchis dans la société; en appendices, chronologie de la législation et documents sur le nom de l'affranchi; notes et références. 1ère édition; exemplaire relié; prix du lycée de Digne (1889). Français‎

‎FLECHIER (Esprit)‎

‎Histoire de Théodose le Grand.‎

‎Vie de Théodose Ier le Grand (vers 347- 395), dernier empereur de l'ensemble de l'Empire romain (379-395), qu'il soumit au christianisme (puis qu'il partagea entre Orient et Occident): hagiographie composée "pour Monseigneur le Dauphin" par Esprit Fléchier (1632-1710), prédicateur et évêque de Nîmes connu pour ses "Sermons" et "Oraisons funèbres", qui fit de Théodose le modèle à proposer pour l'éducation du jeune prince; gravure en frontispice et vignette au titre. Mention de "nouvelle édition, revue" (1ère parution dans la collection en 1850), dans une percaline dorée de la maison Mame, célèbre pour ses reliures et cartonnages. Français‎

‎HÜLSEN (Hans von)‎

‎Trésors de Rome.‎

‎Traduction, par Maurice MULLER-STRAUSS, de "Römische Funde", de Hans von HÜLSEN: "Quand, où, dans quelles circonstances et par qui certaines richesses archéologiques ont-elles été arrachées à la terre romaine ?"; chronologie des fouilles (1373-1887); index. Français‎

‎ECOLE FRANCAISE DE ROME / MOYSE (Gérard).‎

‎Annuaire des membres (1873-1986).‎

‎Réédition mise à jour en 1986 de l'Annuaire des membres de l'Ecole française de Rome (instituée en 1874 sous le nom d'Ecole archéologique de Rome), préparé par l'archiviste Gérard MOYSE et publié en 1975: répertoire alphabétique suivi de la liste des promotions; préface de Charles PIETRI; catalogue des publications de l'Ecole française de Rome in fine. Français‎

‎ADAM (Alexandre)‎

‎Antiquités romaines ou tableau des moeurs, usages et institutions des Romains.‎

‎1ère édition de la traduction, par Emmanuel de LAUBESPIN sur la 7è édition, de "Roman Antiquities", publié en 1791 par Alexandre ADAM, enseignant et latiniste écossais, recteur de la grande école d'Edimbourg (1741-1809): "dans lequel on expose tout ce qui a rapport à leurs religion, gouvernement, lois, magistratures, procédures judiciaires, tactique [et] discipline militaires, marine, fêtes, jeux publics et particuliers, repas, spectacles, exercices, mariages, funérailles, habillements, poids et mesures, monnaies, édifices publics, maisons, jardins, agriculture, etc, etc. Ouvrage principalement destiné à faciliter l'intelligence des auteurs classiques latins", où l'auteur, qui voulait joindre "la description des choses et la définition des mots", précise le terme latin à chaque fait, fonction, objet ou notion, avec index in fine des mots latins cités; avertissement et notes du traducteur français, et "notes instructives extraites de la traduction allemande", de Johann Leonhardt Meyer. Exemplaire relié, complet en 2 volumes. Français‎

‎[COLLECTIF]‎

‎Diogène n°135, juillet-septembre 1986.‎

‎N°135 de juillet-septembre 1986 de la trimestrielle revue internationale des Sciences Humaines fondée par Roger Caillois, et dirigée Jean d'ORMESSON; au sommaire, textes de Ronald SYME, "Les Alliances dynastiques dans l'aristocratie romaine", Claude LEFORT, "L'Idée de paix et l'idée d'humanité", Edmond RADAR, "Crise et civilisation", János RIESZ, "L'acculturation à rebours", Lakshmi KAPANI et Francois CHENET, "L'Inde au risque de la psychanalyse", Giovanni BUSINO, "La sociologie en crise"; suivis de "Chroniques": "Les sources africaines du mouvement Arts nègres aux Etats-Unis", par Edward O. AKO, "A l'aube de la pensée économique", par Andreï V. ANIKINE, et d'une "Controverse" à propos de l'article de Cyril A. Hromník. Complet du bandeau éditeur: "Crises et civilisations". Français‎

‎ECOLE DES HAUTES ETUDES EN SCIENCES SOCIALES‎

‎Annales - Histoire, Sciences Sociales - 55e année - n°6 Novembre-décembre 2000.‎

‎N°6, de novembre-décembre 2000, de la revue bimestrielle fondée par Marc Bloch et Lucien Febvre; au sommaire: "Catégories sociales de l'espace politique" ("La "plèbe moyenne" sous le Haut-Empire romain" par Paul VEYNE, "La construction du politique dans la Chine du début du XXè siècle. L'action des élites locales du Jiangsu" par Xiaohong XIAO-PLANES et "En quête de classe moyenne en Inde. Grandeur, recomposition, forfaiture" par Jackie ASSAYAG) - "Hommes & femmes. Codes amoureux et morale publique" ("L'amour à la cour des Abbassides. Un code de compétence sociale" par Gadi ALGAZI et Rina DRORY, "La prostitution au Pays basque entre XIVè et XVIIè siècles" par Inaki BAZAN DIAZ, Francisco VAZQUEZ GARCIA et Andrès MORENO MENGIBAR et "Les enjeux sociaux du corps. Le hammam maghrébin (XIXè-XXè siècle), lieu pérenne, menacé ou recréé" par Omar CARLIER) - "La monnaie des sciences sociales (note critique)" ("Penser la monnaie autrement" par Jean-Yves GRENIER, "La légitimité au regard du fait monétaire" par Frédéric LORDON et "Le monde de la dette" par Stéphane BRETON); comptes rendus d'ouvrages sur l'histoire des Etats-Unis et du Canada. Français‎

‎ECOLE DES HAUTES ETUDES EN SCIENCES SOCIALES‎

‎Annales - Histoire, Sciences sociales - 62e année - n°1, janvier-février 2007.‎

‎N°1, de janvier-février 2007, de la revue bimestrielle fondée par Marc Bloch et Lucien Febvre; au sommaire, dossier sur les "formes de la généralisation": "La généralisation dans les sciences historiques. Obstacle épistémologique ou ambition légitime ?" par Jean-Louis FABIANI, "L'enfant à naître et l' "héritier sien". Sujet de pouvoir et sujet de vie en droit romain" par Yan THOMAS, "Théologies marranes. Une configuration millénariste" par Nathan WACHTEL, ""Faire communauté". Confréries et localité dans une vallée du Piémont (XVIIè-XVIIIè siècle)" par Angelo TORRE, "Représentation, généralisation, comparaison. Sur le système de parenté européen" par Gérard DELILLE; comptes rendus d'ouvrages de sciences sociales et sur la famille et la parenté. Français‎

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