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‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Porta S. Spirito‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla prima edizione della monumentale opera.  La presente tavola è la num. 15 del I volume e - come riporta l'iscrizione, raffigura anche: 1 Campanile della Chiesa di S. Spirito in Sassia 2 Casino della Villa Barberini 3. Salita di S. OnofrioAcquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.    From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. This in the plate n. 15, book I.In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Bell tower of S. Spirito in Sassia; 2) Casino della Villa Barberini; 3) Street leading to S. Onofrio. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni, 81‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Porta Fabrica‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nella seconda metà del '700. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. From the second edition of Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna, published in 1772.This in the plate n. 17In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Basilica Vaticana (S. Pietro); 2) Small Dome of Cappella Clementina); 3) Cavalry Barracks near Porta Cavalleggeri; 4) Hill of Sant' Onofrio, a section of the Janiculum. Porta Fabrica was closed in 1870 when Pope Pius IX retired to the Vatican after the Italian troops had entered Rome. The gate was walled; because the ground was raised in order to build a modern road leading to new developments along Via Aurelia, today only its upper section is barely visible. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. ‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Palazzo S. Marco della Sereniss. Rep. Di Venezia‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla prima edizione della monumentale opera.  La presente tavola è la num. 65 del IV volume e - come riporta l'iscrizione, raffigura anche 1) Palazzo Bolognetti; 2) Torre sul Campidoglio; 3) Strada di Macel de' Corvi (demolita per la realizzazione del Vittoriano) ; 4) Parte del Palazzo Venezia con Giardino pensile; 5) Cappella della Beata Vergine. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.    From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. This in the plate n. 65, book IV.In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Palazzo Bolognetti; 2) Torre sul Campidoglio; 3) Strada di Macel de' Corvi (does not exist any longer); 4) Palazzetto Venezia; 5) Cappella della Beata Vergine. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni, 145‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Palazzo Mattei‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla prima edizione della monumentale opera.  La presente tavola è la num. 78 del IV volume e - come riporta l'iscrizione, raffigura anche 1) S. Caterina de' Funari; 2) Palazzi della famiglia Mattei; 3) Fontana delle Tartarughe; 4) Palazzo Costaguti; 5) Cupola di S. Carlo ai Catinari. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.  From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. This in the plate n. 78, book IV.In the description below the plate Vasi made reference to: 1) S. Caterina de' Funari; 2) Palazzi della famiglia Mattei; 3) Fontana delle Tartarughe; 4) Palazzo Costaguti; 5) Dome of S. Carlo ai Catinari. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Palazzo Marescotti già Estense‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla prima edizione della monumentale opera.  La presente tavola è la num. 77 del IV volume e - come riporta l'iscrizione, raffigura anche 1) Rovine delle Terme di Agrippa; 2) Arco della Ciambella; 3) Chiesa delle Stimmate di S. Francesco.Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.    From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. This in the plate n. 77, book IV.In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Ruins of Agrippa's Baths; 2) Arco della Ciambella; 3) Chiesa delle Stimmate di S. Francesco. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni, 157‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Tempio del Sole, e della Luna, esistente presso l'Arco di Tito‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.  View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Avanzi della famosa Cella Soleare nelle Terme di Antonino Caracalla‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.  View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Mausoleo di Augusto, situato dietro il palazzo già Corèa e ora Vivaldi‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.  View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Spelonca, e Fonte della Ninfa Egeria, frequentata da Numa Pompilio, Secondo Re de' Romani‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.  View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Conserva delle Acque delle Terme di Tito comunemente dette le Sette Sale‎

‎Nota fin dal medioevo con il nome di Sette Sale, in questa gigantesca cisterna veniva immagazzinata l’acqua necessaria al funzionamento delle Terme di Traiano. Essa si è conservata quasi perfettamente ai margini del Colle Oppio, con accesso in via delle Terme di Traiano. Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.  View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.‎

‎PIRANESI Giovan Battista (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)‎

‎Reliquiae substructionum Busti Caesaris Augusti, ab Imp. Aureliano adhibitarum pro Urbis moenibus. 1. Pars earumdem substruc‎

‎Acquaforte, 1762, firmata in lastra in basso a destra. Della serie Il Campo Marzio dell’Antica Roma. Magnifica prova, dalla prima edizione dell'opera, impressa su carta vergata coeva con tipica filigrana del "doppio cerchio e giglio con lettere CB" (ove presente), con ampli margini, in ottimo stato di conservazione.Sebbene pubblicata solo nel 1762 questa fondamentale opera, che appare come una delle più complesse del Piranesi, veniva già annunciata dall’artista nelle Antichità Romane, delle quali, secondo il Focillon, può essere considerata come il quinto tomo. La vicende del Campo Marzio si intrecciano con l’amicizia con lo scozzese Robert Adam, al quale l’opera è dedicata. Adam era giunto a Roma nel 1755 e ben presto aveva conosciuto Piranesi, forse per mezzo del comune amico Charles-Louis Clerisseau, trovando nella comune passione archeologica la base di una reciproca stima, che continuò anche dopo il ritorno dell’architetto Londra. Fu proprio Adam che, durante le ricognizioni dei resti dei monumenti del Campo Marzio, suggerì al Piranesi l’idea di realizzare una mappa dell’intera area, che inizialmente doveva essere inclusa nelle Antichità, e poi finì per costituire la base di un progetto ben più ambizioso, dando alla luce questa importante opera. Negli scritti iniziali l’autore annuncia lo scopo di questo lavoro, affermando la volontà di voler tracciare la storia di questa vasta area compresa tra il Tevere ed i colli, cercando di ricostruirne la conformazione ed il volto. Egli sottolinea la difficoltà di tale lavoro di ricostruzione, poiché l’antico Campo Marzio ha coinciso con l’area più intensamente popolata e riedificata della città dal medioevo all’epoca attuale, non nascondendo il margine di ipoteticità insito nell’opera. Il risultato è che l’attendibilità dei risultati rimane quanto mai problematica, sia per la pionieristica ricerca archeologica del tempo, sia per la carica visionaria che porta l’artista e l’architetto a superare di slancio i limiti della realtà storica progettando il passato in funzione del presente, portando il genio artistico a prevalere di gran lunga sull’archeologo, conferendo senso e vigore a tutta l’opera. A fantastic view from Il Campo Marzio dell'Antica Roma. A fine impression from the early roman edition, printed on contemporary laid paper with "double encircled fleur de lys" watermark, wide margins, in very good conditions.Altought published in 1762, the genesis of this ambitious work extended back into the previous decade.Significantly, as an exercise in speculative archaeology executed with contemporary architects in mind, the work originated in the highly productive relationship between Piranesi and Robert Adam. Not only was the folio dedicated to the British architect, but much of its material was assembled during Adam's studies with Piranesi in Rome between 1755 and 1757. According to the considerable dedicatory preface, the author's objective was to examine the customs and environment of a vanished society through the study of its architectural remains.The end product was a remakable series of hypothetical reconstructions, presented in plan, elevation, and perspective, in which Piranesi's imaginative faculties were stretched to the full.Il Campo Marzio opens with 33 pages of learned discussion of literary authorities with parallel text in Latin and Italian. There follows a group of maps showing, stage by stage, the evolution of this site from primitive beginnings in the marshy site bounded by the curve of the Tiber to a densely monumental townscape of the utmost complexity and grandeur. The climax is provided by the virtual fantasy of the Ichnographia, a vast six-plate purportedly representing the Campus Martius under the empire. The Ichnographia is supported by 37 plates of vedute and detailed surveys in which Piranesi presented the raw material on which this speculative act was based, often using the cramatic technique of isolating monumental fragments from the accretions of the medieval townscape.To conclude Il Campo Marzio, Piranesi added for the first time in his antiquarian reconstructions a series of aerial perspective of selected parts of the Ichnographia, including one on the book's second title page. (J. Wilton Ely). Focillon 453; Wilton-Ely 584‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Tempio di Bacco ovvero delle Camene, in oggi Chiesa di S. Urbano, situato sopra il Fonte d'Egeria‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.  View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Porta S. Lorenzo olim Esquilina‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla prima edizione della monumentale opera.  Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.    From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Arco di Costantino Magno‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dall'edizione del 1786. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.  View taken from 1786 edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Giardino e Casino Pontificio di Belvedere‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Veduta tratta dalla prima edizione della monumentale opera. La presente tavola è la num. 181 del X volume. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.  From the first edition of Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. This in the plate n. 181, book X. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni, 282‎

‎VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)‎

‎Porta Chiusa olim Querquetulana‎

‎Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.  Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Veduta tratta dalla seconda edizione della monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna, edita nel 1772. La presente tavola è la num. 5. Subito dopo i "Castra Praetoria" si apriva una porta di travertino, il cui nome originario è ignoto ma generalmente viene denominata "porta Chiusa", perchè sbarrata e messa fuori uso da un muro: da qui passava la via che, proveniente dalla "porta Viminalis" (nell'attuale Piazza dei Cinquecento), si congiungeva con la "via Tiburtina". Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione.  View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates.    From the second edition of Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna, published in 1772.This in the plate n. 5Porta Chiusa means closed gate because the gate was most likely closed immediately after the fall of the Roman Empire. Vasi calls it Querquetulana, (quercia=oak) which is the name of a gate of the most ancient (inner) walls of Rome. The gate is located at the junction between the walls of Castro Pretorio and the walls built by Emperor Aurelianus and it allowed the praetorian guard a direct exit from Rome. Two short roads started from the gate and reached Via Tiburtina and Via Nomentana. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni,68‎

‎MOGALLI Niccolò- PETROSCHI Giovanni‎

‎Carta topografica delle Antichità di Roma…secondo il Giro metodico usato già dall'AB. Ridolfino Venuti…‎

‎Pianta topografica delle vestigia dell'antica Roma, a proiezione e figurazione verticale, pubblicata nel 1763 nell'opera di Ridolfino Venuti "Accurata, e succinta descrizione topografica delle antichità di Roma".Incisa da Niccolò Mogalli e Giovanni Petroschi, su disegno di R. Venuti.Le indicazioni toponomastiche in parte sono riportate nella pianta, in parte in una rubrica di 77 numeri posta ai lati. In basso, a destra, la firma degli incisori. La seconda edizione della lastra, reca la data 1823.Incisione su rame, in ottimo stato di conservazione. Pianta topografica delle vestigia dell'antica Roma, a proiezione e figurazione verticale, pubblicata nel 1763 nell'opera di Ridolfino Venuti "Accurata, e succinta descrizione topografica delle antichità di Roma".Incisa da Niccolò Mogalli e Giovanni Petroschi, su disegno di R. Venuti.Le indicazioni toponomastiche in parte sono riportate nella pianta, in parte in una rubrica di 77 numeri posta ai lati. In basso, a destra, la firma degli incisori. La seconda edizione della lastra, reca la data 1823.Incisione su rame, in ottimo stato di conservazione. Frutaz, Le piante di Roma, XXXVIII; L. Schudt, Le guide di Roma, p. 405, n. 769; Caldana (2013): p. 107, n. I.64.‎

‎Anonimo‎

‎Vista de Roma‎

‎Immaginiaria e curiosa veduta panoramica di Roma, presa dal Gianicolo. Del panorama reale vengono rispettati e riprodotti soltanto i monumenti essenziali: ponte S. Angelo, che è anche l'unico ponte disegnato, Castel S. Angelo e qualche cupola a caratterizzare lo sfondo.Stampata in Francia, dall'editore e stampatore Gosselin.Litografia, finemente colorata a mano, piccoli strappi restaurati nella parte superiore destra, lievi fioriture ai margini, nel complesso in buono stato di conservazione. Immaginiaria e curiosa veduta panoramica di Roma, presa dal Gianicolo. Del panorama reale vengono rispettati e riprodotti soltanto i monumenti essenziali: ponte S. Angelo, che è anche l'unico ponte disegnato, Castel S. Angelo e qualche cupola a caratterizzare lo sfondo.Stampata in Francia, dall'editore e stampatore Gosselin.Litografia, finemente colorata a mano, piccoli strappi restaurati nella parte superiore destra, lievi fioriture ai margini, nel complesso in buono stato di conservazione.‎

‎WAGNER Mattaheus (1648 - LIpsia 1694)‎

‎Roma‎

‎Acquaforte e bulino, circa 1690. "In alto al centro lo stemma SPQR sormontato da una corona.  Il prototipo iniziale per questo tipologia di panorami è identificabile nel panorama inciso dal Silvestre nel 1642 (si vedano tra l'altro i campanili di San Pietro all'epoca appena costruiti ed immediatamente dopo demoliti per ragioni statiche) e dunque raffigura Roma alla metà del '600. Gli edifici sono poco riconoscibili ed il Tevere segue un errato percorso sotto Trinità dei Monti. La stampa mostra un primo piano con colline ed alberi in controluce senza personaggi, e una legenda di 12 voci. Il nome dell'autore non è scritto sull'incisione ma solo sull'opera che non è stato comunque possibile reperire; non è chiaro neppure se il Wagner sia l'autore o l'editore. Incisa prima del 1694, anno in cui Wagner morì. Secondo alcuni studiosi l'editore potrebbe essere J. Wollf e la data di pubblicazione spostata a circa al 1710" (cfr. Marigliani p. 198). Buono stato di conservazione. Rara. Etching and engraving, circa 1690. In the top centre the SPQR coat of arms surmounted by a crown.  The initial prototype for this type of panorama is identifiable in the panorama engraved by Silvestre in 1642  - see among other things the bell towers of St. Peter's that had just been built and immediately afterwards demolished for static reasons - and therefore depicts Rome in the mid 17th century. The buildings are hardly recognisable and the Tiber follows a wrong path under Trinità dei Monti. The print shows a foreground with hills and trees against the light without any characters, and a key-legend of 12 items. The name of the author is not written on the engraving but only on the title page, which could not be found anyway; it is not clear either if Wagner is the author or the publisher. Engraved before 1694, the year Wagner died. According to some scholars the publisher could be J. Wollf and the date of publication moved to around 1710" (cf. Marigliani p. 198). Good state of preservation. Rare. C. Marigliani, "Le Piante di Roma delle collezioni private", tav. 103.‎

‎HALMA Franciscus (1653 - 1722)‎

‎Prospectus Fori Romani, aedifiorum antiquorum ruinis celeberrimi: vulgo‎

‎Splendida tavola, derivante dai disegni di Lievin Cruyl, per la prima volta pubblicata nel "Thesaurus antiquitatum Romanarum" di J. G. Graevius edita da Franz Halm e Peter van der AA tra il 1694 e il 1699. Esemplare tratto dall'opera "Beschryving van oud en nieuw Rome", di François Jacques Deseine edita ad Amsterdam nel 1704 da Franz Halm. Contariamente da quanto indicato da Bodart e confermato da Barbara Jatta nel suo saggio sul Cruyl, le incisioni sono le stesse.La serie è composta da quindici tavole, formate da più lastre o suddivise in due parti. La partte superiore è tratta da disegni del Cruyl, mentre quella inferiore da soggetti di Giovan Battista Falda.La tavola è formata da due lastre: una superiore più grande, incisa su disegno di Lievin Cruyl, mostra un'ampia veduta prospettica che comprende l'area del Foro RomanoLa lastra inferiore presenta due vedutine raffiguranti la chiesa dei SS. Luca e Martina, e quella di S. Francesca Romana, nota anche come S. Maria Nova, tratte da incisioni di G. B. FaldaAcquaforte e bulino, in ottimo stato di conservazione. From Beschryving van oud en nieuw Rome Written by François Jacques Deseine and published in Amsterdam by Franz Halm in 1704, in 2 vv.The plate shows in the top a beautiful view of the Foro Romano, after a drawing by L. Cruyl.At the bottom of the plate, two insets depicting the church of SS. Luca and Martina, and the church of S. Francesca Roma, after Giovanni Battista Falda.Etching and engraving, in very good condition. B. Jatta, Lievin Cruyl e la sua opera grafica, p. 161.‎

‎SPECCHI Alessandro (Roma, 1668 - Roma, 1729)‎

‎Facciata della tribuna della basilica si S.ta M.a Maggiore…con il prospetto delle due cappelle…‎

‎Veduta della Tribuna di Santa Maria Maggiore, disegnata e incisa da Alessandro Specchi e pubblicata da Domenico de Rossi. Presente nell'indice De Rossi, 1724, al costo "di 20 baiocchi".La prospettiva, molto dettagliata, presenta gli ornamenti voluti da papa Clemente X e mostra anche le due cappelle, la paolina e la sistina, che furono fatte edificare da papa Paolo V e da Sisto V, che nella piazza fece anche trasportare l'obelisco proceniente dal Mausoleo di Augusto. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Veduta della Tribuna di Santa Maria Maggiore, disegnata e incisa da Alessandro Specchi e pubblicata da Domenico de Rossi. Presente nell'indice De Rossi, 1724, al costo "di 20 baiocchi".La prospettiva, molto dettagliata, presenta gli ornamenti voluti da papa Clemente X e mostra anche le due cappelle, la paolina e la sistina, che furono fatte edificare da papa Paolo V e da Sisto V, che nella piazza fece anche trasportare l'obelisco proceniente dal Mausoleo di Augusto. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.‎

‎MORTIER Pierre (1661 - 1711)‎

‎Veue du Chateau et du Pont st. Ange a Rome‎

‎Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, Matteo Gregorio de Rossi e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, Matteo Gregorio de Rossi e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Cremonini pp. 83-90‎

‎MORTIER Pierre (1661 - 1711)‎

‎Veue de Piazza Navona a Rome‎

‎Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, bella coloritura a mano, in buono stato di conservazione. Bibliografia: Cremonini pp. 83-90 Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, bella coloritura a mano, in buono stato di conservazione. Bibliografia: Cremonini pp. 83-90‎

‎MONTAGU Dominique‎

‎Veduta della Basilica di S. Maria Maggio.re - Vue de l'Eglise de S.te Marie Majeure‎

‎Bella veduta tratta dall'opera "Les Plus Beaux Edifices De Rome Moderne, Ou Recueil Des Plus Belles Vues Des Principales Eglises, Places, Palais, Fontaines &c. Qui Sont Dans Rome Dessinees Par Jean Barbault Peintre, Ancien Pensionnaire Du Roy a Rome, Et Gravees en XLIV. Grandes Planches et Plusieurs Vignettes; Par D'Habiles Maitres. Avec La Description Historique De Chaque Edifice", le cui illustrazioni furono incise per la massima parte da Dominique Montagu su disegni di Jean Barbault. La raccolta fu pubblicata per la prima volta a Roma da Bouchard et Gravier Libraires nel 1763. Incisione su rame all'acquaforte, in ottime condzioni. Beautiful view taken from ""Les Plus Beaux Edifices De Rome Moderne, Ou Recueil Des Plus Belles Vues Des Principales Eglises, Places, Palais, Fontaines &c. Qui Sont Dans Rome Dessinees Par Jean Barbault Peintre, Ancien Pensionnaire Du Roy a Rome, Et Gravees en XLIV. Grandes Planches et Plusieurs Vignettes; Par D'Habiles Maitres. Avec La Description Historique De Chaque Edifice", with plates and signed by Jean Barbault as draftsman, and most of of these engraved by D. Montagu. Ething in good condition.‎

‎MORTIER Pierre (1661 - 1711)‎

‎Le fameux Capitole a Roma par Rossi‎

‎Veduta tratta dal terzo volume del Nouveau Theatre de l'Italie pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Blaeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da artisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, Matteo Gregorio de Rossi e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia Cremonini pp. 83-90 Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, Matteo Gregorio de Rossi e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia: Cremonini pp. 83-90‎

‎Anonimo‎

‎Prospectus Templi S. Agnetis et Obelisci Pamphili in foro Agonalii vulgo Piazza Navona‎

‎Veduta della Piazza Navona, finemente eseguita all'acquaforte da un disegno del fiammingo Lievin Cruyl.Cruyl stesso incise il soggetto per la prima volta nel 1666 (Jatta 56), lastra che fu poi ripresa da Matteo Gregorio de Rossi alla fine del XVII secolo.Le vedute di Roma di Cruyl furono poi copiate all'estero, a Leyda, dove fu realizzata una serie inserita nel "Thesaurus Antiquitatum Romanorum" opera di G. Graevius dell'inizio del XVIII secolo.Questa veduta, sconosciuta ai repertori, è probabile che derivi proprio dalla lastre di Leyda, alla quale è molto simile.Stilisticamente e per tipo di carta sulla quale è impressa ricorda le vedute edite ad Ausburg dallle tipografie Probst e Wollf.Acquaforte, meravigliosa coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione. Rarissima. Veduta della Piazza Navona, finemente eseguita all'acquaforte da un disegno del fiammingo Lievin Cruyl.Cruyl stesso incise il soggetto per la prima volta nel 1666 (Jatta 56), lastra che fu poi ripresa da Matteo Gregorio de Rossi alla fine del XVII secolo.Le vedute di Roma di Cruyl furono poi copiate all'estero, a Leyda, dove fu realizzata una serie inserita nel "Thesaurus Antiquitatum Romanorum" opera di G. Graevius dell'inizio del XVIII secolo.Questa veduta, sconosciuta ai repertori, è probabile che derivi proprio dalla lastre di Leyda, alla quale è molto simile.Stilisticamente e per tipo di carta sulla quale è impressa ricorda le vedute edite ad Ausburg dallle tipografie Probst e Wollf.Acquaforte, meravigliosa coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione. Rarissima. Sconosciuta a B. Jatta, Lievin Cruyl e la sua opera Grafica.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Settimiana‎

‎"Porta Septimiana", questo il suo nome antico, fu costruita da Settimio Severo sugli "Horti Getae", sui giardini cioè di Settimio Geta, figlio di Settimio Severo e fratello dell'imperatore Caracalla. La porta attuale fu ricostruita, con la sua caratteristica merlatura ghibellina, da papa Alessandro VI Borgia nel 1498 e segna l'inizio di via della Lungara.Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 25 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 25 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta di Alessandro Vi al recinto Leonino‎

‎Porta di S.Pellegrino tra i più antichi accessi alla città leonina nelle mura originali. Papa Alessandro VI, nel 1493, ne curò la ristrutturazione e la difese con due massicce torri merlate quadrangolari ai lati. Sul lato interno, oltre allo stemma del pontefice, è visibile una lapide a memoria dell’intervento. Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 24 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 24 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta di Sisto IV detta Arco di S. Anna‎

‎Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 23 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 23 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Angelica‎

‎Porta Angelica, edificata da papa Pio IV nel 1563, nelle Mura Leonine, fu abbattuta nel 1890.Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 22 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 22 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Le Mura di Pio IV‎

‎Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 21 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 21 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Veduta delle Mura Vaticane‎

‎Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 20 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 20 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Fabbrica‎

‎Oggi scomparsa, Porta Fabbrica, alla sinistra del Colonnato di Piazza San Pietro, si apriva poco lontano da Porta Cavalleggeri.Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 19 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 19 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Gianicolense ora S. Pancrazio‎

‎Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 17 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 17 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Portuensis, ora Portese‎

‎Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 16 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 16 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Veduta di Porta Latina‎

‎Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 12 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 12 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Asinaria‎

‎Bella e rara veduta di Porta Asinaria, nelle Mura Aureliane.Attraverso Porta Asinaria entrarono in Roma Belisario (536) e Totila (546) durante la guerra greco-gotica ed Enrico IV (1084) durante la lotta che lo contrappose a papa Gregorio VII. A seguito del progressivo innalzamento del livello del suolo circostante, la porta venne abbandonata e chiusa nel 1574 e sostituita dalla vicina Porta S. Giovanni che venne inaugurata l’anno seguente in occasione del Giubileo.Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 11 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 11 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Capuana ora S. Giovanni‎

‎Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 10 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 10 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Prenestina Labicana ora Maggiore‎

‎Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 8 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Plate 8 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Tiburtina ora S. Lorenzo‎

‎Bella veduta di Porta S. Lorenzo che costituiva uno degli ingressi nelle Mura Aureliane.Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 7 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione Plate 7 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Belisaria detta Pinciana‎

‎Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 4 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione Plate 4 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Sostruzioni al Monte Pincio detto Muro Torto‎

‎Inconsueta veduta del Muro Torto che era un antico muro di sostruzione del monte PincioDisegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 3 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione Plate 3 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎RICCIARDELLI Luigi (attivo 1830-1865)‎

‎Porta Flaminia ora del Popolo‎

‎Bella veduta di Porta del Popolo che lascia intravedere, al di là della porta, la chiesa di S. Maria del Popolo. Disegnata e incisa dall'architetto Luigi Ricciardelli, la tavola è la num. 2 della serie "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" edita a Roma nel 1832.L'opera, più che per l'effetto artistico, era apprezzata già dai contemporanei per il realismo dei disegni.Ecco come l'opera veniva presentata nel volume 74 della "Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti" del 1834:"Chi ha avuto sott'occhio le vedute di Roma disegnate ed incise dal Piranesi forse non potrà in queste gustare l'energia d effetto di quelle non già perchè non vi si Vegga ugualmente espresso il vero ma perchè mancano del più piccante effetto che quel celebre incisore dar sapeva...Ma ritornando alle porte di Roma incise dal sig architetto Ricciardelli avendole egli delineate sul luogo siamo certi che saranno le più fedeli al vero E ciò essendo importantissima cosa, avrà egli sotto di quest'aspetto un diritto di preferenza a quelle il cui maggior pregio consistesse nella bellezza dell intaglio e non nella precisione della cosa come ora trovasi"Acquaforte, lievi fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione Plate 2 from the series "Vedute delle porte e mura di Roma disegnate ed incise all acqua-forte dall'architetto Luigi Ricciardelli" , Rome, 1832.Copper etching, occasional foxing, otherwise in good condition.‎

‎FALDA Giovanni Battista (Valduggia, Novara, 1643; Rome, 1678)‎

‎Altra veduta della piazza di S. Maria della Minerva‎

‎Splendida veduta della piazza della Minerva, nel rione Pigna. È visibile anche la cupola del Pantheon, sulla sinistra. Esemplare di primo stato, avanti la numerazione, tratto da Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. Opera in tre volumi, edita da Giovanni Giacomo de Rossi tra il 1665 e il 1669, illustra le fabbriche realizzate o ampliate durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, mentre il III si riferisce alle chiese restaurate dal pontefice Clemente IX. L'opera aveva lo scopo di divulgare la nuova immagine di Roma, con i suoi palazzi, chiese e giardini, secondo un progetto unitario di espansione urbana, in sintonia con i criteri del colto e raffinato Fabio Chigi: il papa, infatti, decise di aprire nuove strade, di abbellire con fontane e monumenti la città, anche a dimostrazione della potenza finanziaria e culturale della sua famiglia. Prima di allora l'incisione di veduta a Roma, che pure aveva prodotto numerose serie dì stampe da Etienne Dupérac a Giacomo Lauro, si era interessata principalmente alla ripresa della città antica. Bisognerà attendere proprio il completamento dei rinnovamenti urbanistici e delle realizzazioni architettoniche dei papi seicenteschi, per assistere alla diffusione di raccolte dedicate alla città moderna. Giovan Battista Falda ha contribuito, con la vasta serie di incisioni di vedute, a divulgare un'immagine della città di Roma legata alla magnificenza e munificenza dei Papi seicenteschi: città ricca di chiese, palazzi, giardini che si affiancavano ai resti del glorioso passato. L'incisore dedicò tutta la sua pur breve vita a creare, attraverso precise ed attente vedute prospettiche, piante e stampe su avvenimenti cittadini, canonizzazioni, ingressi di pontefici e reali stranieri, un grosso affresco unitario che celebrasse nel suo insieme la nuova grandezza raggiunta dalla Roma moderna, grazie soprattutto alla geniale e lungimirante opera di papa Alessandro VII Chigi (1655 - 1667). Dopo la morte del Falda, verrà pubblicato, sempre dalla tipografia De Rossi, Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, di Alessandro Specchi, edito nel 1699 e naturale prosecuzione della raccolta. Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Example in the first state, before the number, taken from Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. One of the most important architectural projects of the seventeenth century was the urban renovation of Rome. Under the brilliant leadership of Pope Alessandro VII (1655-1667), Rome dramatically emerged as one of the most modern and beautiful cities of the new Baroque age. Within several decades spacious roadways were constructed, monumental buildings arose, and many public squares appeared with elaborate fountains and monuments. To be sure, this massive undertaking was meant to underline the absolute power of the Papacy but it also brought forth a new flowering of Italian art and architecture.  The Nuovo Teatro was initiated in 1665 to depict the new Rome in a series of etchings. What it gave to future generations was a magnificent historical record of views etched by two of Italy's greatest architectural artists. The printing and publishing of these important etchings was entrusted to Giacomo de Rossi (1626-1691), the head of the most dominant Roman publishing house. ( Sons and nephews of de Rossi, in fact, continued the publishing house until 1738 when the business was sold to Pope Clement XII to form the basis of the Regia Calcografia.)  Altogether, four sets of Nuovo Teatro were created during the seventeenth century. Volumes one and two were both published in the year of 1665 and dealt mainly in views of the new piazzas, gardens, terraces and their surrounding buildings. Volume 3 was published in 1669 and concentrated upon the newly constructed churches of Rome. Every plate from the first three sets was both designed and etched by the influential architectural artist, Giovanni Battista Falda (1643-1678). For reasons unknown the fourth and final volume Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, (52 etchings) did not appear until 1699. It was published by Giacomo's successor, Domenico de Rossi, and featured views of the palaces and stately homes of Rome. Each plate was designed and etched by the famous architect and etcher, Alessandro Specchi (1668-1729).  Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in good condition.‎

‎FALDA Giovanni Battista (Valduggia, Novara, 1643; Rome, 1678)‎

‎Chiesa di S. Giacomo con l'hospedale de gl' Incurabili su' la Via del Corso, architettura di Francesco da Volterra‎

‎La chiesa di S. Giacomo in Augusta fu inaugurata nel 1602, e fu sempre adibita come cappella maggiore dell'Ospedale S. Giacomo. Tra i più antichi ospedali sorti a Roma nel medioevo, quello di S. Giacomo situato tra Via dei Corso e Via Ripetta fu il terzo a sorgere, dopo quello di S. Spirito in Saxia e il secondo presso la Basilica di S. Giovanni in Laterano. L'espressione "in Augusta" deriva dalla presenza, nelle vicinanze, del mausoleo dell'imperatore Augusto. L'ospedale sorse per cura degli esecutori delle ultime volontà del Card. Pietro Colonna defunto nel 1326, e fu detto degli Incurabili perché qui venivano curati i malati di sifilide che venivano respinti dagli altri ospedali. Nel '500 divenne Archiospedale ed ebbe per armi ed insegna l'immagine della beata Vergine Maria e dell'Apostolo S. Giacomo maggiore, pellegrino a Compostella, sotto i quali si aggiunge una carriola con l'infermo dentro, in atto di implorare pietà. E sotto la scritta: Fate l'elemosina a li poveri infermi dell'incurabili. Esemplare di primo stato, avanti la numerazione, tratto da Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. Opera in tre volumi, edita da Giovanni Giacomo de Rossi tra il 1665 e il 1669, illustra le fabbriche realizzate o ampliate durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, mentre il III si riferisce alle chiese restaurate dal pontefice Clemente IX.   L'opera aveva lo scopo di divulgare la nuova immagine di Roma, con i suoi palazzi, chiese e giardini, secondo un progetto unitario di espansione urbana, in sintonia con i criteri del colto e raffinato Fabio Chigi: il papa, infatti, decise di aprire nuove strade, di abbellire con fontane e monumenti la città, anche a dimostrazione della potenza finanziaria e culturale della sua famiglia. Prima di allora l'incisione di veduta a Roma, che pure aveva prodotto numerose serie dì stampe da Etienne Dupérac a Giacomo Lauro, si era interessata principalmente alla ripresa della città antica. Bisognerà attendere proprio il completamento dei rinnovamenti urbanistici e delle realizzazioni architettoniche dei papi seicenteschi, per assistere alla diffusione di raccolte dedicate alla città moderna.  Giovan Battista Falda ha contribuito, con la vasta serie di incisioni di vedute, a divulgare un'immagine della città di Roma legata alla magnificenza e munificenza dei Papi seicenteschi: città ricca di chiese, palazzi, giardini che si affiancavano ai resti del glorioso passato. L'incisore dedicò tutta la sua pur breve vita a creare, attraverso precise ed attente vedute prospettiche, piante e stampe su avvenimenti cittadini, canonizzazioni, ingressi di pontefici e reali stranieri, un grosso affresco unitario che celebrasse nel suo insieme la nuova grandezza raggiunta dalla Roma moderna, grazie soprattutto alla geniale e lungimirante opera di papa Alessandro VII Chigi (1655 - 1667).   Dopo la morte del Falda, verrà pubblicato, sempre dalla tipografia De Rossi, Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, di Alessandro Specchi, edito nel 1699 e naturale prosecuzione della raccolta.   Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Magnifico esemplare, nel primo stato avanti il numero. Spedale di S. Giacomo was the third large Roman hospital to be founded after those of S. Spirito in Sassia and S. Giovanni in Laterano; it was built in 1339 by Cardinal Pietro Colonna to provide assistance to the pilgrims who entered Rome from nearby Porta del Popolo. It was known as S. Giacomo in Augusta because the neighbourhood was named after Augustus' mausoleum; in 1515 Pope Leo X officially named it Ospedale degli Incurabili because it focused on assisting those affected by a venereal disease which spread into Italy towards the end of the XVth century and for which no cure was found (later on it was called syphilis); the hospital had a mortuary chapel (S. Maria in Porta Paradisi) by Antonio da Sangallo. In 1583 Cardinal Antonio Maria Salviati promoted the reconstruction of the hospital and of its church along Via del Corso; the new buildings were designed by Francesco Capriani da Volterra and after his death in 1599 by Carlo Maderno, who in particular completed the façade added two small bell towers The hospital was almost entirely rebuilt in the XIXth century. Example in the first state, before the number, taken from Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. One of the most important architectural projects of the seventeenth century was the urban renovation of Rome. Under the brilliant leadership of Pope Alessandro VII (1655-1667), Rome dramatically emerged as one of the most modern and beautiful cities of the new Baroque age. Within several decades spacious roadways were constructed, monumental buildings arose, and many public squares appeared with elaborate fountains and monuments. To be sure, this massive undertaking was meant to underline the absolute power of the Papacy but it also brought forth a new flowering of Italian art and architecture.  The Nuovo Teatro was initiated in 1665 to depict the new Rome in a series of etchings. What it gave to future generations was a magnificent historical record of views etched by two of Italy's greatest architectural artists. The printing and publishing of these important etchings was entrusted to Giacomo de Rossi (1626-1691), the head of the most dominant Roman publishing house. ( Sons and nephews of de Rossi, in fact, continued the publishing house until 1738 when the business was sold to Pope Clement XII to form the basis of the Regia Calcografia.)  Altogether, four sets of Nuovo Teatro were created during the seventeenth century. Volumes one and two were both published in the year of 1665 and dealt mainly in views of the new piazzas, gardens, terraces and their surrounding buildings. Volume 3 was published in 1669 and concentrated upon the newly constructed churches of Rome. Every plate from the first three sets was both designed and etched by the influential architectural artist, Giovanni Battista Falda (1643-1678). For reasons unknown the fourth and final volume Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, (52 etchings) did not appear until 1699. It was published by Giacomo's successor, Domenico de Rossi, and featured views of the palaces and stately homes of Rome. Each plate was designed and etched by the famous architect and etcher, Alessandro Specchi (1668-1729).  Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in good condition.‎

‎FALDA Giovanni Battista (Valduggia, Novara, 1643; Rome, 1678)‎

‎Strada dalla Piazza di S. Marco alla Chiesa del Giesu' diretta et ampliata da N. S. papa Alesandro VII‎

‎Veduta della via oggi detta del Plebiscito, che collega piazza Venezia a piazza del Gesù. Un tempo era detta "via Papalis" in quanto costituiva parte della via che i cortei pontifici percorrevano in occasione della "presa di possesso" per recarsi dal complesso Vaticano a quello Laterano. La prospettiva della veduta è verso ovest, coi palazzi D'Aste e Gottifredi-Grazioli. All'angolo tra via del Corso e via del Plebiscito nel 1658 fu demolito un edificio che sporgeva nella via, e il cavalier Francesco d'Aste fece costruire l'elegante palazzetto che si affaccia su piazza Venezia. Alla fine dell'Ottocento il nome della via fu mutato in ricordo del plebiscito svoltosi il 2 ottobre 1870 per l'annessione di Roma all'Italia. Esemplare di primo stato, avanti la numerazione, tratto da Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. Opera in tre volumi, edita da Giovanni Giacomo de Rossi tra il 1665 e il 1669, illustra le fabbriche realizzate o ampliate durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, mentre il III si riferisce alle chiese restaurate dal pontefice Clemente IX. L'opera aveva lo scopo di divulgare la nuova immagine di Roma, con i suoi palazzi, chiese e giardini, secondo un progetto unitario di espansione urbana, in sintonia con i criteri del colto e raffinato Fabio Chigi: il papa, infatti, decise di aprire nuove strade, di abbellire con fontane e monumenti la città, anche a dimostrazione della potenza finanziaria e culturale della sua famiglia. Prima di allora l'incisione di veduta a Roma, che pure aveva prodotto numerose serie dì stampe da Etienne Dupérac a Giacomo Lauro, si era interessata principalmente alla ripresa della città antica. Bisognerà attendere proprio il completamento dei rinnovamenti urbanistici e delle realizzazioni architettoniche dei papi seicenteschi, per assistere alla diffusione di raccolte dedicate alla città moderna. Giovan Battista Falda ha contribuito, con la vasta serie di incisioni di vedute, a divulgare un'immagine della città di Roma legata alla magnificenza e munificenza dei Papi seicenteschi: città ricca di chiese, palazzi, giardini che si affiancavano ai resti del glorioso passato. L'incisore dedicò tutta la sua pur breve vita a creare, attraverso precise ed attente vedute prospettiche, piante e stampe su avvenimenti cittadini, canonizzazioni, ingressi di pontefici e reali stranieri, un grosso affresco unitario che celebrasse nel suo insieme la nuova grandezza raggiunta dalla Roma moderna, grazie soprattutto alla geniale e lungimirante opera di papa Alessandro VII Chigi (1655 - 1667). Dopo la morte del Falda, verrà pubblicato, sempre dalla tipografia De Rossi, Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, di Alessandro Specchi, edito nel 1699 e naturale prosecuzione della raccolta. Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Example in the first state, before the number, taken from Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. One of the most important architectural projects of the seventeenth century was the urban renovation of Rome. Under the brilliant leadership of Pope Alessandro VII (1655-1667), Rome dramatically emerged as one of the most modern and beautiful cities of the new Baroque age. Within several decades spacious roadways were constructed, monumental buildings arose, and many public squares appeared with elaborate fountains and monuments. To be sure, this massive undertaking was meant to underline the absolute power of the Papacy but it also brought forth a new flowering of Italian art and architecture.  The Nuovo Teatro was initiated in 1665 to depict the new Rome in a series of etchings. What it gave to future generations was a magnificent historical record of views etched by two of Italy's greatest architectural artists. The printing and publishing of these important etchings was entrusted to Giacomo de Rossi (1626-1691), the head of the most dominant Roman publishing house. ( Sons and nephews of de Rossi, in fact, continued the publishing house until 1738 when the business was sold to Pope Clement XII to form the basis of the Regia Calcografia.)  Altogether, four sets of Nuovo Teatro were created during the seventeenth century. Volumes one and two were both published in the year of 1665 and dealt mainly in views of the new piazzas, gardens, terraces and their surrounding buildings. Volume 3 was published in 1669 and concentrated upon the newly constructed churches of Rome. Every plate from the first three sets was both designed and etched by the influential architectural artist, Giovanni Battista Falda (1643-1678). For reasons unknown the fourth and final volume Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, (52 etchings) did not appear until 1699. It was published by Giacomo's successor, Domenico de Rossi, and featured views of the palaces and stately homes of Rome. Each plate was designed and etched by the famous architect and etcher, Alessandro Specchi (1668-1729).  Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in good condition.‎

‎Azelt Johann (1654 -?)‎

‎Barhaste abbildung de unnergleichlichen statt Rom…‎

‎Rarissima veduta panoramica della città da Monte Mario, edita a Francoforte da Johann Azelt verso la fine del XVII secolo. "In questa stampa gli edifici sono ben poco riconoscibili ed il Tevere segue un errato percorso sotto Trinità dei Monti, riproponendo un errore comune a molti panorami di quest'epoca editi nel nord Europa ed evidentemente copiati uno dall'altro.. Il prototipo iniziale per questa tipologia di panorami è identificabile nel panorama inciso da Israel Silvestre nel 1642" (cfr. Marigliani p. 199). Incisione in rame, in perfetto stato di conservazione. Rarissima. A very rare panoramic view of the city from Monte Mario, published in Frankfurt by Johann Azelt towards the end of the 17th century. In this print the buildings are hardly recognisable and the Tiber follows a wrong path under Trinità dei Monti, repeating an error common to many panoramas of this period published in northern Europe and evidently copied from one another. The initial prototype for this type of panorama can be identified in the panorama engraved by Israel Silvestre in 1642"(cf. Marigliani p. 199). Copper engraving, in perfect condition. Very rare. Marigliani, "Le Piante di Roma nelle collezioni private" p. 199, 104 (erroneamente attibuita).‎

‎MORTIER Pierre (1661 - 1711)‎

‎Veue dela Piazza del Popolo avec les nouvelles edifices dela ville de Rome‎

‎Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, Matteo Gregorio de Rossi e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia: Cremonini pp. 83-90 Esemplare tratto dal terzo volume del "Nouveau Theatre de l'Italie" pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1704/5, quale integrazione al progetto di Johannes Baeu, iniziato nel 1663, del grande "libro delle città" d'Italia. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Rutgert Christoffel Alberts edita nel 1724/5. In questa edizione compaiono per la prima volta le vedute dei luoghi "moderni" di Roma, edite da Mortier ma inserite solo in questa edizione di Alberts.Le vedute, di grande formato sono molto ricche di particolari e particolarmente popolate di figure. Derivano da modelli presenti nell'editoria romana contemporanea. In particolare sono delle semplici derivazioni di opere edite tra la fine del XVII e il primo decennio del '700 da rtisti quali Alessandro Specchi, Tiburzio Vergelli, Matteo Gregorio de Rossi e dal fiammingo Wouters.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia: Cremonini pp. 83-90‎

‎DUNKER Balthasar Anton (Halle 1746- Berna 1807)‎

‎Veduta della Chiesa di S. Pietro di Roma dalla parte di Ponte Molle…‎

‎Panoramo di Roma da Ponte Milvio, con la cupola di San Pietro. Acquaforte e bulino, 1776 circa, da un dipinto di Jacob Philip Hackert, datato 1776.L'opera è edita dal fratello di Hackert, Georg Abraham, che aveva una bottega calcografica in Roma a Piazza di Spagna. Le figure in primo piano sono incise da Giovanni Volpato, come dimostra la scritta in basso a destra "J. Volpato caelum applic. Romae".Magnifica prova, impressa su carta vergata cova, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.Opera non comune. Panoramo di Roma da Ponte Milvio, con la cupola di San Pietro. Acquaforte e bulino, 1776 circa, da un dipinto di Jacob Philip Hackert, datato 1776.L'opera è edita dal fratello di Hackert, Georg Abraham, che aveva una bottega calcografica in Roma a Piazza di Spagna. Le figure in primo piano sono incise da Giovanni Volpato, come dimostra la scritta in basso a destra "J. Volpato caelum applic. Romae".Magnifica prova, impressa su carta vergata cova, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.Opera non comune.‎

‎HALMA Franciscus (1653 - 1722)‎

‎Prospectus Palatii Farnesii, in habitati ab oratore Regisgallie, locorumque adiacentium‎

‎Splendida tavola, derivante dai disegni di Lievin Cruyl, per la prima volta pubblicata nel "Thesaurus antiquitatum Romanarum" di J. G. Graevius edita da Franz Halm e Peter van der AA tra il 1694 e il 1699. Esemplare tratto dall'opera "Beschryving van oud en nieuw Rome", di François Jacques Deseine edita ad Amsterdam nel 1704 da Franz Halm. Contariamente da quanto indicato da Bodart e confermato da Barbara Jatta nel suo saggio sul Cruyl, le incisioni sono le stesse.La serie è composta da quindici tavole, formate da più lastre o suddivise in due parti. La partte superiore è tratta da disegni del Cruyl, mentre quella inferiore da soggetti di Giovan Battista Falda. La tavola mostra nella parte superiore una bella e dettagliata veduta dell'area di Piazza Farnese, con due fontane gemelle ad opera di Girolamo Rainaldi, e la facciata principale dell'omonimo palazzo, sede dell'ambasciata di Francia. Da un disegno di L. Cruyl, come si legge sotto la didascalia.Nella parte inferiore della lastra, due vedutine raffiguranti la Barcaccia di Piazza di Spagna e Piazza del Popolo vista verso porta Flaminia, tratte da inicisioni di Giovanni Battista Falda.Acquaforte e bulino, in ottimo stato di conservazione. A beutiful view From Beschryving van oud en nieuw Rome Written by François Jacques Deseine and published in Amsterdam by Franz Halm in 1704, in 2 vv.The plate shows in the top a beautiful view of Piazza Farnese and surrounding area. After a drawing by L. Cruyl.At the bottom of the plate, two insets depicting the Barcaccia in Piazza di Spagna, and Piazza del Popolo, after Giovanni Battista Falda.Etching and engraving, in very good condition. B. Jatta, Lievin Cruyl e la sua opera grafica, p. 161.‎

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