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Conte B. (cur.)
Itinerari romantici nel golfo dei Poeti. Ediz. illustrata
ill. Testi di George G. Byron, Percy Bysshe e Mary Shelley, David Herbert Lawrence, Virginia Woolf, Charles Dickens, Henry James. Fotografie di Davide Marcesini.
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CONTE CORTI, Egon Caesar.
Muerte y resurrección de Pompeya y Heculano.
B., Ediciones Destino, 1958, 22 x 15 cm., tela original, 247 págs. - 2 h. y 83 láminas en papel couché.
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Conte Giuseppe
Almanacco del Cilento. Tradizioni, memorie e storie. Anno 2022
brossura
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Conte Giuseppe
Maestà Maria Pia di Savoia
ill., br. ... il suo essere donna e regina destavano meraviglia ovunque si recasse e a chiunque la incontrasse. Il suo portamento era diventato a tutti gli effetti regale, il suo modo di vestire, i gioielli che sapeva elegantemente indossare, il tono della voce quasi basso ma sicuro e scandito quando esprimeva i suoi pensieri erano oggetto di ammirazione...
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Conte Giuseppe
Una terra chiamata Cilento. Origine e diffusione con leggende, fatti di genti, storie di eventi
brossura
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CONTE Madeleine et Rolland
Les Confreries de Penitents. Aigues Mortes, Avignon, Les Gonfalons de Rome.
CHEZ LES AUTEURS. 1992. In-12. Broché. Bon état, Couv. fraîche, Dos satisfaisant, Intérieur frais. 51 pages. Quelques photos en couleurs, dans le texte.. . . . Classification Dewey : 270-Histoire et géographie de l'Eglise
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Conte Madeleine et Rolland
Les confréries de penitents - Aigues mortes, Avignon, Les gonfalons de Rome
Imp. Jeanne d'Arc. 1992. In-8. Broché. Bon état, Couv. convenable, Dos satisfaisant, Intérieur frais. 51 pages augmentées de nombreuses photos en couleurs dans le texte.. . . . Classification Dewey : 270-Histoire et géographie de l'Eglise
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Conte Michele
Il sacrario di El Alamein. Il recupero della memoria del sacrario militare e del suo ideatore Paolo Caccia Dominioni
ill., br. In questo volume si descrivono le origini e la storia del monumento dedicato ai caduti della seconda guerra mondiale sul fronte d'Africa: il sacrario militare italiano di El Alamein (Egitto). La figura principale del libro è Paolo Caccia Dominioni: da militare, combattente nella prima guerra mondiale, nelle guerre coloniali, nella seconda guerra mondiale, proprio sul fronte egiziano, e nella resistenza al termine del conflitto; da civile in qualità di architetto ed ingegnere, fautore della costruzione di importanti opere sia in Italia che all'estero. Nel 1949, tornato in Egitto per riavviare la sua attività di ingegnere al Cairo, si trovò a ricoprire il ruolo di capo della Delegazione per il recupero delle salme. Il grande impegno da lui profuso portò, dopo più di dodici anni di ricerche ed insidie, al recupero ed al riconoscimento di migliaia di salme italiane, tedesche e britanniche. Suo infine fu il progetto per la costruzione del sacrario e delle opere monumentali annesse. Le fasi della costruzione vera e propria del sacrario italiano, nonché delle difficoltà dovute alla locazione territoriale ed alla burocrazia italiana ed egiziana per la realizzazione delle opere monumentali, sono state ricostruite grazie al materiale conservato presso l'archivio dell' "Onorcaduti", non aperto al pubblico e ricco di una quantità notevolissima di materiale, spesso non catalogato e di difficile lettura, a causa del deperimento fisiologico dei manoscritti dell'epoca.
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Conte Nico
Tutti a bordo. Oltre le colonne d'Ercole della pandemia
ill., br. Il viaggio inizia nella Primavera 2020, quando Nico, aspirante giornalista, si ritrova chiuso in casa come milioni di altre persone. Il computer diventa la sua nave, la tastiera è il suo timone; poi, spiegate le vele della fantasia, l'autore approda di volta in volta nelle vite di alcuni personaggi del mondo del giornalismo, dello sport, dell'arte, dello spettacolo, della musica. Ventitrè interviste, con introduzione del giornalista sportivo Riccardo Mancini, in cui tante sono le domande che Conte pone ai suoi famosi interlocutori e che, come scrive il preparatore atletico Carlo Nicolini nella postfazione, sono da "leggere tutto d'un fiato".
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CONTEJEAN Ch.
Des ph?nom?nes glaciaires.
Broch?. 19 pages. 17x25 cm.
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CONTEJEAN Ch.
Des phénomènes glaciaires.
Couverture souple. Broché. 19 pages.
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CONTENAU Dr G.-
Manuel d'archéologie orientale.-
Depuis les origines jusqu'à l'époque d'Alexandre. Tome 1: Notions générales. Histoire de l'Art. Tomes 2 et 3: Histoire de l'Art, suite et fin. Tome 4:Les découvertes archéologiques de 1930 à 1939. Paris. Auguste Picard. 1927. 1931. 1947. 4 forts volumes in-8 br. couvertures imprimées en noir et rouge, 2378pp. (pagination continue), 1311 illustrations in et h.-t. 4 + 12 cartes. Trace de pli à la couverture du tome 4, sinon bel exemplaire, non coupé. Peu courant complet.
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CONTI / TABARELLI / FAVOLE & COLLECTIF
Cathédrales et Basiliques.
LAFFONT Robert. 1987. In-4. Cartonnage d'éditeurs. Très bon état, Couv. fraîche, Dos satisfaisant, Intérieur frais. 104 pages. Nombreux dessins, plans et illustrations en noir et blanc dans le texte. Nombreuses planches de photos en couleurs, hors-texte. Cartonnage noir, avec photo couleur sur le 1er plat.. . . . Classification Dewey : 270-Histoire et géographie de l'Eglise
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CONTI / TABARELLI / FAVOLE & COLLECTIF
Les Demeures de la Divinité.
LAFFONT Robert. 1989. In-4. Cartonnage d'éditeurs. Très bon état, Couv. fraîche, Dos satisfaisant, Intérieur frais. 104 pages. Nombreux dessins, plans et illustrations en noir et blanc dans le texte. Nombreuses planches de photos en couleurs, hors-texte. Cartonnage noir, avec photo couleur sur le 1er plat.. . . . Classification Dewey : 270-Histoire et géographie de l'Eglise
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CONTI / TABARELLI / FAVOLE & COLLECTIF
Prière et Solitude.
LAFFONT Robert. 1989. In-4. Cartonnage d'éditeurs. Très bon état, Couv. fraîche, Dos satisfaisant, Intérieur frais. 104 pages. Nombreux dessins, plans et illustrations en noir et blanc dans le texte. Nombreuses planches de photos en couleurs, hors-texte. Cartonnage noir, avec photo couleur sur le 1er plat.. . . . Classification Dewey : 910-Géographie générale. Voyages
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Conti Alberto; Feo Giovanni
Dalla preistoria agli etruschi. Formazione e storia dell'Italia antica
ill., br. Il libro si propone come guida ad un vasto tema: le origini della civiltà nell'Italia antica, partendo dalle prime testimonianze del paleolitico, fino all'età storica degli Etruschi. Al fine di offrire un completo e sintetico quadro d'insieme, si sono utilizzati dati e notizie di diverse discipline: storia, archeologia, storia delle religioni, geologia e altro ancora. Allo stesso tempo si sono voluti confrontare gli sviluppi della civiltà nel Vicino Oriente e nell'Antica Europa, con quanto avvenuto nella penisola italiana, per fornire una panoramica complessiva delle antiche ere e civiltà. Il ricco quadro storico che ne consegue ha, quale tema centrale, il continuo processo di incontro e scontro tra civiltà, tra Oriente e Occidente, dinamica che ancora oggi continua a riproporsi, sebbene in forme diverse.
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Conti Andrea
San Galgano: il santo, l'eremo, l'abbazia. Storia e storie intorno alla spada nella roccia
ill., br. Il toponimo San Galgano, nel comune di Chiusdino, nella provincia meridionale di Siena, sulle colline metallifere, comprende due fra le più importanti emergenze artistiche-architettoniche del senese e della Toscana in generale: l'eremo di San Galgano sul Montesiepi e l'abbazia omonima nella piccola valle del fiume Merse. Prima abbazia cistercense della Toscana, la sua importanza da un punto di vista architettonico ed artistico è grandissima in quanto essa fu la porta che introdusse nella regione i metodi costruttivi, la concezione degli spazi e gli elementi stilistici del gotico, già affermati oltralpe. Eponimo dell'uno e dell'altra, un santo locale, Galgano di Chiusdino, un miles vissuto nella seconda metà del XII secolo che qui trascorse come eremita l'ultimo anno della sua breve vita e morì verso la fine del 1181.
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CONTI Anita
RACLEURS D'OCEANS
Petite Bibliothèque Payot, 2ème Série, N° 339. 2002. In-12. Broché. Bon état, Couv. convenable, Dos satisfaisant, Intérieur frais. 328 pages.. . . . Classification Dewey : 900-GEOGRAPHIE, HISTOIRE, SCIENCES AUXILIAIRES DE L'HISTOIRE
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Conti Antonio
Il segno del falco. Gli Accomanducci di Monte Falcone e un'ipotesi per gli affreschi dell'Oratorio di San Giovanni di Urbino
ill. Talvolta citati nella storiografia dei più noti Montefeltro, gli Accomanducci ottengono per la prima volta la ricostruzione di un profilo storico che evidenzia il rilievo raggiunto nei decenni a cavallo dei secoli XIV e XV. Originari del castello di Monte Falcone, nei pressi di Acqualagna, divennero parte del più ristretto entourage dei conti di Urbino, raggiungendo il rango comitale sul castello di Petroia nel territorio di Gubbio. Dalla ricerca araldica qui ricostruita e dalla delineazione del profilo storico, è scaturita la felice intuizione dell'autore, che ipotizza il collegamento degli Accomanducci con una delle più importanti opere pittoriche del Gotico internazionale: gli affreschi dell'Oratorio di San Giovanni Battista di Urbino realizzati da Lorenzo e Jacopo Salimbeni intorno al 1416.
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Conti Clara
Servizio segreto. Cronache e documenti dei delitti di Stato
br. L'indagine condotta da Italo Robino, giudice istruttore dell'Alto Commissariato per le Sanzioni contro il Fascismo, a carico dei generali Roatta e Carboni e, implicitamente, di tutte le più alte cariche dello Stato compresi re e luogotenente e le collegate gerarchie militari e del SIM, per la mancata difesa di Roma.
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Conti D. (cur.)
Le «Brigate Matteotti» a Roma e nel Lazio
brossura
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Conti Davide
Criminali di guerra italiani. Accuse, processi e impunità nel secondo dopoguerra
br. Attraverso un'ampia mole di documenti ufficiali, il libro opera una ricognizione dei crimini di guerra commessi dal regio esercito durante l'occupazione italiana in Albania, Jugoslavia, Urss e Grecia e di cui le alte gerarchie militari avrebbero dovuto rispondere alla fine della guerra. Più precisamente, illustra le trattative, gli accordi, le politiche dilatorie attuate dal governo di Roma per giungere a eludere ogni forma di sanzione giuridica ai danni dei vertici del proprio esercito cosicché i mancati processi, le assoluzioni e la generale impunità ha permesso la narrazione auto-assolutoria degli italiani "brava gente".
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Conti Davide
Gli uomini di Mussolini. Prefetti, questori e criminali di guerra dal fascismo alla Repubblica italiana
ril. Nel corso degli ultimi anni la storiografia si è occupata approfonditamente dei crimini di guerra italiani all'estero durante il secondo conflitto mondiale e delle ragioni storiche e politiche che resero possibile una sostanziale impunità per i responsabili. Meno indagati sono stati i destini, le carriere e le funzioni svolte dai «presunti» (in quanto mai processati e perciò giuridicamente non ascrivibili nella categoria dei «colpevoli») criminali di guerra nella Repubblica democratica e antifascista. Le biografie pubbliche dei militari italiani qui rappresentate sono connesse da una comune provenienza: tutti operarono, con funzioni di alto profilo, in seno all'esercito o agli apparati di forza del fascismo nel quadro della disposizione della politica imperiale del regime, prima e durante la Seconda guerra mondiale. La gran parte di loro venne accusata, al termine del conflitto, da Jugoslavia, Grecia, Albania, Francia e dagli angloamericani, di crimini di guerra. Nessuno venne mai processato in Italia o epurato, nessuno fu mai estradato all'estero o giudicato da tribunali internazionali, tutti furono reinseriti negli apparati dello Stato postfascista con ruoli di primo piano. Le loro biografie dunque rappresentano esempi significativi del complessivo processo di continuità dello Stato caratterizzato dalla reimmissione nei gangli istituzionali di un personale politico e militare non solo organico al Ventennio ma il cui nome, nella maggior parte dei casi, figurava nelle liste dei criminali di guerra delle Nazioni Unite.
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Conti Davide
Guerriglia partigiana a Roma. Gap comunisti, Gap socialisti e Sac azioniste nella Capitale 1943-'44
br. Duecentosettantuno giorni di occupazione nazista, migliaia di caduti civili e militari, quasi quattromila partigiani inquadrati nelle organizzazioni armate di Pci, Psiup e PdA, centinaia di azioni di guerra e sabotaggio compiute quotidianamente. Questa è stata la Resistenza a Roma: una guerriglia urbana di nove mesi organizzata dai reparti d'avanguardia delle forze antifasciste, i Gap e le Sac, e resa possibile dall'appoggio della popolazione civile. La ricostruzione documentale degli eventi che l'autore offre, svincolata dalla retorica celebrativa, restituisce non solo il contesto storico in cui nacque la guerriglia nella città ma soprattutto le sue contraddizioni, i suoi slanci, i suoi limiti e la sua necessità militare, politica e morale. Le drammatiche vicende della «Città Aperta», iniziate con i seicento caduti a Porta San Paolo e chiuse dalla strage di La Storta, furono caratterizzate da una guerra partigiana che rifiutò l'ordine nazista su Roma e fece della Resistenza armata la leva storica «costituente» in grado di conferire ai cittadini un nuovo protagonismo all'interno della sfera pubblica, facendo della guerriglia urbana una delle radici fondamentali della Repubblica.
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Conti Davide
L'Italia di piazza Fontana. Alle origini della crisi repubblicana
ril. Nel frangente compreso tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta del Novecento si esprime in Italia la sincronia del '69 operaio con il '68 studentesco; si chiude la fase espansiva del ciclo storico capitalista del ventennio postbellico; si esaurisce la formula politica del centro-sinistra nel quadro di un sistema dei partiti bloccato e senza alternative di governo; si determinano le caratteristiche dell'anomalia italiana del decennio '68-78; si esplicita un diretto intervento paramilitare contro civili inermi, la strage di piazza Fontana, che non solo si colloca all'interno del conflitto sociale di un Paese democratico ma apre una «stagione delle stragi» non limitata al fatto episodico. Lo strumento per restituire alcuni dei principali nodi della crisi italiana, delle sue anomalie e delle complessità politico-sociali che le determinarono non poteva che essere un racconto polifonico di piú fonti e soprattutto di molteplici voci: dagli operai agli industriali, dagli studenti ai poliziotti; dai dirigenti politici ai braccianti; dagli emigrati ai militari. Punti di osservazione essenziali che esplicitano i limiti stessi del governo dei processi storici. Attraversando rotture e continuità, torsioni e trasformazioni, crisi e modernità, è questo il Paese che giunge al 12 dicembre 1969, giorno in cui il Senato approva lo Statuto dei lavoratori mentre a Milano si prepara la strage di piazza Fontana. Il Giano bifronte della storia nazionale.
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Conti Davide
L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)
brossura
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Conti F. (cur.); Coppini R. P. (cur.)
La Toscana dai Lorena al fascismo. Mezzo secolo di storiografia nel cinquantenario della «Rassegna storica toscana»
br. Il libro riapre la serie storica degli "Studi" pubblicati dalla Società toscana per la storia del Risorgimento, raccogliendo gli atti del convegno La Toscana dai Lorena al fascismo svoltosi a Firenze nel 2005, a cinquant'anni dalla pubblicazione della Rassegna storica toscana. La Rassegna ospita saggi e articoli riguardanti il periodo che va dal 1737 al 1925, ossia dall'inizio della dinastia lorenese in Toscana fino all'avvento del fascismo. I contributi approfondiscono le grandi questioni della ricerca storica sulla Toscana dalla fine del governo mediceo, attraverso la stagione del riformismo leopoldino e gli anni rivoluzionari e napoleonici, fino all'età della Restaurazione e del Risorgimento e alla lunga fase postunitaria, con l'inserimento della regione nel nuovo contesto nazionale. Il volume, con premessa di Riccardo Nencini, racchiude scritti di Paolo Bagnoli, Fabio Bertini, Marino Biondi, Bruna Bocchini Camaiani, Donatella Cherubini, Antonio Chiavistelli, Fulvio Conti, Romano Paolo Coppini, Angelo Gaudio, Donatella Lippi, Luca Mannori, Rolando Nieri, Rossano Pazzagli, Sandro Rogari, Giorgio Spini e Alessandro Volpi.
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Conti F. - Hybsch V. - Vincenti A.
I castelli della Lombardia. Province di Brescia e Bergamo
In ottime condizioni, spedizione tracciata
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Conti F. - Hybsch V. - Vincenti A.
I castelli della Lombardia. Province di Cremona e Mantova
In ottime condizioni, spedizione tracciata
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Conti F. - Hybsch V. - Vincenti A.
I castelli della Lombardia. Province di Milano e Pavia
In ottime condizioni, spedizione tracciata
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CONTI FLAVIO
MONUMENTI L'UOMO E IL TERRITORIO
PP. 94, CM. 21X19, BROSS., NUMEROSE FOTOGRAFIE, DISEGNI DI MARIA ROSA FONIO.
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Conti Flavio Giovanni
Hereford. Prigionieri italiani non cooperatori in Texas
br. «Una doppia siepe di filo spinato, con torrette armate di riflettori e mitragliatrici, ci isolava dallo spazio attorno, che era un piatto deserto, senza un rilievo, un albero, una traccia umana, all'infuori del treno che a lunghi intervalli sfiorava la curva dell'orizzonte col suono della campana della locomotiva» Dante Troisi Dei militari italiani catturati dagli Alleati fra il 1940 e il 1943 51mila furono trasferiti in prigionia negli Stati Uniti. Dopo l'armistizio, in assenza di precisi ordini militari, non tutti i prigionieri accettarono di cooperare con gli americani, per fedeltà al fascismo o per altre convinzioni politiche. Tremila non cooperatori furono concentrati a Camp Hereford, in Texas. Sulla base di una ricchissima documentazione in gran parte inedita, il libro ricostruisce per la prima volta la storia di questo speciale campo, la vita e le complesse vicende dei prigionieri. Vari personaggi poi famosi furono internati a Hereford, da Alberto Burri che cominciò allora il suo percorso artistico a Giuseppe Berto che scrisse lì il suo primo romanzo «Il cielo è rosso», al magistrato scrittore Dante Troisi, a vari giornalisti e politici di destra e di sinistra.
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Conti Flavio Giovanni
I prigionieri italiani negli Stati Uniti
ill., ril. Il tema dei prigionieri di guerra incontra oggi un rinnovato interesse, da parte tanto degli studiosi quanto dei lettori: basta pensare ai due fortunati volumi pubblicati negli ultimi anni in questa stessa collana sui prigionieri italiani in Russia (Giusti) e in Germania (Hammermann) nella seconda guerra mondiale. Questo nuovo libro racconta per la prima volta in maniera completa la sorte degli oltre 50 mila militari italiani catturati dagli Alleati e condotti in prigionia negli Stati Uniti. Con grande ricchezza di fonti e testimonianze l'autore ne traccia l'intera parabola, dalla cattura in Nord Africa e in Italia al trasferimento negli Stati Uniti, descrivendo le divisioni tra chi collaborava e chi no, il trattamento nei vari campi di internamento, il contributo dei prigionieri allo sforzo bellico americano, l'atteggiamento dell'opinione pubblica e degli italoamericani, infine il rimpatrio. Ne emerge un'esperienza ricca di implicazioni politiche, sociali, culturali e umane, unica nel quadro delle esperienze di prigionia nella seconda guerra mondiale.
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Conti Flavio Giovanni; Perry Alan R.
Prigionieri di guerra italiani in Pennsylvania 1944-1945
ill., br. Durante la seconda guerra mondiale il deposito militare di Letterkenny, a Chambersburg, in Pennsylvania, ospitò circa 1.250 prigionieri di guerra italiani, dei 50.000 presenti negli Stati Uniti. Organizzati nel 321° battaglione di cooperatori, da maggio 1944 a settembre 1945 lavorarono allo stoccaggio, riparazione e spedizione di armi, munizioni, veicoli e altro equipaggiamento ai fronti di guerra del Pacifico e dell'Europa, contribuendo in questo modo al grande sforzo americano nella guerra contro le potenze dell'Asse. I cooperatori di Letterkenny beneficiarono di maggiori libertà rispetto ai normali prigionieri, oltre che dell'aiuto di numerosi italoamericani della costa atlantica. Nel deposito costruirono vari edifici e in particolare una chiesa e un campanile dichiarati nel dopoguerra monumento storico. L'esperienza di questi prigionieri viene qui raccontata per la prima volta nei suoi vari aspetti, dalla cattura fino al loro reinserimento nell'Italia postbellica e per alcuni, al ritorno negli Stati Uniti come liberi cittadini Tutto ciò è stato possibile grazie alla documentazione reperita negli archivi statunitensi e italiani e a quella fornita dai tanti parenti, italiani e d'oltre Atlantico, oggi raccolti nell'Associazione per la Memoria dei Prigionieri Italiani di Letterkenny (A.M.P.I.L.). In questo modo un altro tassello viene aggiunto alla conoscenza del vasto e interessante tema della prigionia dei soldati italiani nel secondo conflitto mondiale.
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Conti Giordano
Il vento dell'est. Viaggio in Ungheria e Romania
br. Una canzone, Il vento dell'est, e il sogno di conoscere i Paesi posti al di là della "cortina di ferro", in quell'est europeo a lungo racchiuso nel blocco comunista. Prima l'Ungheria, poi la Romania: due Paesi che si trovano a vivere, all'improvviso, l'esperienza traumatica del passaggio dal socialismo reale al protocapitalismo. I viaggi, effettuati dall'autore in tempi e modi diversi, propongono un'immersione profonda in una realtà multiforme, dove storia, cultura e paesaggio si sovrappongono e si confondono in un unico quadro dalle mille sfumature: la tortuosa ansa del Danubio, la puszta sconfinata, le nuove città-fabbrica di regime, le valli immacolate del Maramure?, le vette inquietanti dei Carpazi, le chiese fortificate della Transilvania, i monasteri dipinti della Bucovina, e magari una piccola città come Târgu Jiu, dove Constantin Brâncu?i ha lasciato uno dei suoi capolavori assoluti, La colonna dell'Infinito. Ma ogni sosta di questo itinerario è anche l'occasione per ritrovare gli amici, o incontrare persone sconosciute con cui dialogare. Sono questi alcuni dei tratti distintivi del viaggio che il libro propone: lento, a volte svagato, ma pieno di incantamenti e di sorprese.
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Conti Giordano; Corrain Lucia
Bologna. La civiltà dei portici
ill. Nel gran teatro del mondo la scena fissa dei portici di Bologna rappresenta un unicum di ineguagliabile valore. "Un punto di riferimento per uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate" - come si dichiara nella investitura a Patrimonio Mondiale Unesco. In questo libro - e nel suo puntuale apparato fotografico - la civiltà dei portici si esprime in tutto il suo portato nobile e popolare volto ad esaltare, secondo Francesco Arcangeli, "la stessa conformazione della città, il suo colore, la sua cucina, le sue donne, il suo costume", insieme all'appassionata gioia dei bolognesi di "stare al mondo".
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Conti Giorgio
Nuova Armageddon
br.
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Conti Massimo
La Carta Manden. Diritti e doveri dall'Africa del XIII secolo
ill., br. La Carta Manden, o di Kurukan Fuga, è un insieme organico di norme giuridiche concepito nell'Africa mandinga del XIII secolo. Gli Editti che la compongono, tramandati oralmente, rappresentano un patrimonio culturale di straordinario interesse: molti dei principi che informano questo antico codice costituiscono, a distanza di secoli, valori e regole su cui si fonda la cultura tradizionale in molte regioni africane subsahariane (in primis nel Mali dove la Carta è nata), ma essi sorprendono per la loro modernità e fanno comprendere come già nel 1200 fossero riconosciuti e codificati, nella Carta proclamata nella radura di Kurukan Fuga, molti di quelli che oggi chiamiamo diritti umani. In Europa e nelle altre parti del mondo numerose delle tematiche affrontate e elaborate negli Editti erano, in quei secoli, lungi dall'essere tradotte in norme di legge: eppure la Carta Manden è ancora molto poco nota. Questo libro vuole essere un contributo a far conoscere un'importante pagina della storia, espressione di una società evoluta: l'Africa, nell'epoca 'medievale', fu culla di civiltà splendide e fu caratterizzata da ricchezza e sviluppo culturale. Il libro ci avvicina a una storia 'dimenticata' e allo splendore dei grandi Imperi africani, contro l'idea di un'Africa selvaggia e 'senza storia' che ha per molto tempo condizionato il modo occidentale di considerare quel continente. La Carta Manden è oggi Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità presso l'UNESCO.
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Conti Puorger Adriana
Analisi geografica e metodi statistici. Una introduzione
br. I temi affrontati si inseriscono nel filone di studi che prende le mosse dall'interpretazione dei dati statistici e ha avviato, nella storia della nostra disciplina, la stagione della "Geografia quantitativa": l'interpretazione spaziale che sta cercando di evolvere nella lettura territoriale di fenomeni geografici di natura fisica (cambiamenti climatici), socio-economica (sviluppo regionale) e geopolitica.
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Conti Sergio
I territori dell'economia. Fondamenti di geografia economica
ill.
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Conti Sergio
Quattro nuovi punti cardinali e la geografia della mondializzazione
brossura L'incipiente mondializzazione (globalizzazione, secondo un vocabolo diffuso) è portatrice di crescenti relazioni e nel contempo di frammentazioni e disuguaglianze: si ha quindi a che fare con un mondo che va economicamente e socialmente differenziandosi, sia fra gli stati-nazione che all'interno dei diversi paesi. Come si è verificato in altre epoche storiche, il sistema economico, sociale e geo-politico va riorganizzando la sua costellazione di nodi, di centri e periferie, ovvero la sua organizzazione territoriale. Ne consegue che i mosaici tradizionali non bastano più per descriverli, ma devono essere costruiti degli idealtipi nuovi, che potranno poi essere ripensati e corretti. I criteri tradizionali dell'economia - e in generale delle scienze sociali - necessitano per questo di essere ripensati, perseguendo una svolta culturale capace di tessere insieme prospettive diverse. Nel libro se ne assumono quattro: la relazionalità, l'evoluzione storica, la dinamica culturale e quella istituzionale, che utilizzando un linguaggio metaforico vengono assunti come i quattro nuovi punti cardinali, che per questo devono rincorrersi e dialogare, alla luce dell'assunto che per comprendere la realtà sia decisivo l'incontro fra i saperi diversi, recuperando e tessendo le suggestioni e le conoscenze che questi forniscono. L'obiettivo è quello di smascherare le mistificazioni di cui i miti del neoliberismo sono espressione, abbandonando l'idea, da molti professata, che il mondo si trasformi in una sfera ageografica, uniforme, indifferente ai luoghi. Questo si compone, al contrario, di territori dotati di una propria individualità, di tante storie che si dipanano con ritmi diversi, ed è proprio nelle differenze, oltre che nelle relazioni e nei conflitti, che vanno ricercate nuove categorie di pensiero. La mondializzazione è quindi una sfida, ma anche una ragione per dare forza a una svolta culturale, dal momento che la pluralità delle dinamiche giocherà un ruolo decisivo non soltanto sul fronte cognitivo, ma altresì geo-politico, sociale, culturale. Si parla ovviamente di una conoscenza e di un sapere grazie ai quali sia possibile porre l'accento su quanto delinea il futuro, sottraendolo alle possibili e astratte proiezioni.
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Conti Sergio
Quattro nuovi punti cardinali e la geografia della mondializzazione. Nuova ediz.
br. L'incipiente mondializzazione (globalizzazione, secondo un vocabolo diffuso) è portatrice di crescenti relazioni e nel contempo di frammentazioni e disuguaglianze: si ha quindi a che fare con un mondo che va economicamente e socialmente differenziandosi, sia fra gli stati-nazione che all'interno dei diversi paesi. Come si è verificato in altre epoche storiche, il sistema economico, sociale e geo-politico va riorganizzando la sua costellazione di nodi, di centri e periferie, ovvero la sua organizzazione territoriale. Ne consegue che i mosaici tradizionali non bastano più per descriverli, ma devono essere costruiti degli idealtipi nuovi, che potranno poi essere ripensati e corretti. I criteri tradizionali dell'economia - e in generale delle scienze sociali - necessitano per questo di essere ripensati, perseguendo una svolta culturale capace di tessere insieme prospettive diverse. Nel libro se ne assumono quattro: la relazionalità, l'evoluzione storica, la dinamica culturale e quella istituzionale, che utilizzando un linguaggio metaforico vengono assunti come i quattro nuovi punti cardinali, che per questo devono rincorrersi e dialogare, alla luce dell'assunto che per comprendere la realtà sia decisivo l'incontro fra i saperi diversi, recuperando e tessendo le suggestioni e le conoscenze che questi forniscono. L'obiettivo è quello di smascherare le mistifcazioni di cui i miti del neoliberismo sono espressione, abbandonando l'idea, da molti professata, che il mondo si trasformi in una sfera a-geografica, uniforme, indifferente ai luoghi. Questo si compone, al contrario, di territori dotati di una propria individualità, di tante storie che si dipanano con ritmi diversi, ed è proprio nelle differenze, oltre che nelle relazioni e nei conflitti, che vanno ricercate nuove categorie di pensiero. La mondializzazione è quindi una sfida, ma anche una ragione per dare forza a una svolta culturale, dal momento che la pluralità delle dinamiche giocherà un ruolo decisivo non soltanto sul fronte cognitivo, ma altresì geo-politico, sociale, culturale. Si parla ovviamente di una conoscenza e di un sapere grazie ai quali sia possibile porre l'accento su quanto delinea il futuro, sottraendolo alle possibili e astratte proiezioni.
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Conti Sergio; De Matteis Giuseppe; Nano Ferruccio
Geografia dell'economia mondiale. Con espansione online
br. Lo scenario geografico dell'economia mondiale è profondamente mutato in questi ultimi decenni: l'emergere di nuove aree produttive, la rottura di equilibri consolidati, le trasformazioni politiche, la crescente interdipendenza tra le varie regioni del globo hanno prodotto nuovi scenari. Geografia dell'economia mondiale, rivisto e aggiornato in questa sua quinta edizione, coniugando tra loro i fattori di natura politica, strategica, culturale e sociale, illustra in modo sistematico le profonde trasformazioni territoriali dell'economia dalla scala locale a quella globale e stimola alla riflessione sul significato delle tendenze in atto e sulla loro evoluzione. Questo manuale, diventato ormai un testo di riferimento nella didattica della disciplina, guida nello studio della geografia economica, delineando un quadro chiaro e completo dei rapporti tra le diverse forme dell'economia e gli spazi geografici del pianeta.
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Conti Stefano
Iuliane vivas. L'imperatore Giuliano nelle iscrizioni
br. Dal Portogallo alla Turchia, dalla Germania alla Romania, dal Marocco all'Italia: un viaggio alla scoperta di una delle figure più discusse e misteriose dell'antichità. Le iscrizioni innalzate in tutti gli angoli dell'impero forniscono nuovi spunti di ricerca su colui che è stato definito "Apostata" e insieme "santo pagano", suscitando critiche infamanti ed elogi smisurati. Flavio Claudio Giuliano, filosofo e scrittore, a soli trent'anni conquista le redini del più grande impero del mondo con l'obiettivo di riportare in auge l'antica religione di Roma. Le imprese belliche, l'emanazione di decreti, le riforme a favore delle città e soprattutto il suo tentativo di riforma religiosa trovano precisi riflessi negli appellativi epigrafici a lui rivolti. Miliari, altari, lastre marmoree, gioielli e basi di statua riportano testi con cui colonie e municipi, funzionari locali e governatori provinciali vollero rendere omaggio al regnante filosofo. Le iscrizioni risentono della propaganda diffusa da Giuliano e dagli intellettuali vicini. L'intento non era mostrare ciò che Giuliano fece realmente, ma ciò che voleva fare, non tanto l'imperatore che fu, ma quello che voleva essere...
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Conti Stefano
L'apostata tra realtà e leggenda. Il Medioevo cristiano contro Giuliano il pagano
br. Giuliano, prima di essere un imperatore, fu un filosofo e, soprattutto, un uomo. Un uomo e uno scrittore vissuto alla fine dell'impero romano, che nel Medioevo viene trasformato in un mostro infernale; un filosofo tollerante che, dagli autori di tutta Europa, viene additato come un feroce persecutore di cristiani; un imperatore che ha cercato di riformare un paganesimo di stampo neoplatonico e di opporsi alla Chiesa e, proprio per questo, è passato alla storia con un solo epiteto dispregiativo: l'Apostata. Gli autori si sono occupati per secoli di lui, ma quanto c'è del vero Giuliano? Molti episodi furono inventati dagli storici tardo antichi, per poi ingigantirsi in quelli medievali. Giuliano diventa una sorta di Faust ante litteram, che stringe un patto col diavolo per giungere al regno e, una volta al comando, cerca di contrastare l'avanzata del cristianesimo: un crudele tiranno che massacra cristiani innocenti. Una figura storica reale, che tentò di preservare la tradizione religiosa romana, diviene nel Medioevo europeo l'Anticristo.
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Conti, Angelo
Sul Fiume del Tempo
Mm 130x195 Brossura originale, xiii-273 pagine. Fioriture concentrate alle prime ed ultime pagine e ai tagli, una firma con data al piatto anteriore con sigla al dorso, peraltro copia in buon ordine con legatuire ben salde. Spedizione in 24 ore dalla conferma dell'ordine.
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Conti, Angelo
Sul Fiume del Tempo
Mm 130x195 Brossura originale, xiii-344 pagine. Fioriture ai tagli e ai fogli di guardia, incollatura al dorso, peraltro ottimo esemplare con interno fresco. Spedizione in 24 ore dalla conferma dell'ordine.
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Conti, Angelo
Sul fiume del tempo
Mm 130x195 Brossura originale, xiii-273 pagine. Fioriture alle carte, peraltro copia in buon ordine con legature ben salde. Spedizione in 24 ore dalla conferma dell'ordine.
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Conti, Simonetta
Le sedi umane abbandonate nel patrimonio di S. Pietro.
cm. 18 x 25,5, 196 pp. con 4 tavv. f.t. e ill. n.t. Comitato dei geografi italiani - Commissione per la geografia storica delle sedi umane in Italia 423 gr. 196 p.
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Conticelli G. (cur.)
Adone Zoli. Cristiano, patriota, avvocato
br. Nell'impegno dell'avvocato Adone Zoli (1887-1960), protagonista nella Resistenza fiorentina, ministro e presidente del Consiglio, si rintracciano i fondamenti della Repubblica democratica: i valori della responsabilità professionale nel ministero forense, la capacità di attuazione della Carta Costituzionale con l'istituzione della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura, la consapevolezza di una politica ispirata alla giustizia sociale nel governo della Nazione. Il presidente emerito della Corte Costituzionale Ugo De Siervo presenta la raccolta di studi di Pier Luigi Ballini, Giulio Conticelli, Piero Roggi, Fabrizio Ariani, che approfondiscono ciascuno un profilo della vita e dell'attività dello statista, insieme con i messaggi inediti di Adone, Angiolo Maria e Gian Carlo Zoli dell'autunno 1943 dal carcere nazifascista della Fortezza da Basso di Firenze, curati da Maria Frunzio e Giorgio Frunzio.
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