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‎Sports et loisirs‎

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‎Belli Fabio; Piccinelli Marco‎

‎C'eravamo tanto a(r)mati. Storie di calcio della Germania Est‎

‎br. C'eravamo tanto a(r)mati non richiama solo una vecchia canzone, ma lo spirito della Germania Est, che nel pallone non è mai riuscita a creare una superpotenza come negli altri sport. Rimangono le leggende offuscate dal tempo di un modo di intendere il football che a raccontarlo oggi sembra impossibile. Per questo, con l'aiuto di alcuni importanti esponenti del mondo del calcio italiano che hanno vissuto dal vivo quelle atmosfere oltrecortina e ce le hanno raccontate, ne ripercorriamo miti, personaggi e storie per capire cosa fosse davvero il calcio nella DDR, chi riguardava e che tipo di mondo raccontava.‎

‎Belli Fabio; Piccinelli Marco‎

‎Calcio e martello. Storie e uomini del calcio socialista‎

‎br. «Il Socialismo, immaginato, immaginario, reale e il gioco del calcio. Con i suoi perdenti di successo e i campioni, magari annegati nelle loro debolezze o nell'ineluttabilità della dittatura del proletariato. La povertà dei mezzi e l'innegabile splendore dei fini. Il Patto di Varsavia e le sue propaggini legate al Comecon hanno regalato alla generazione della guerra fredda emozioni violente e storie da tramandare, tra ingenuità di regime e talento infinito. L'Ungheria di Puskas, la Polonia di Lato, l'Urss di Lev Yashin, ma anche Sparwasser, Sollier e la Democracia Corinthiana, perché l'internazionalismo regnava sovrano dove meno te lo aspettavi. Fabio Belli e Marco Piccinelli in queste pagine ci raccontano emancipazioni proletarie solo sfiorate, ma che per decenni hanno fatto sognare milioni di persone, sia a est che a ovest della cortina di ferro.» (dalla prefazione di Max Collini)‎

‎Belli Fabio; Piccinelli Marco‎

‎La Repubblica nel pallone. Calcio e politici, un amore non corrisposto‎

‎br. I politici hanno sempre guardato il calcio con un certo interesse. Raramente questo sguardo è stato ricambiato, nelle intenzioni e nei fatti. Dall'avvento della Repubblica a oggi in Italia è raro che i protagonisti della politica siano rimasti immuni dal fascino del football. Tifosi più o meno dichiarati, insospettabili manovre dietro le quinte, scelte di cuore o meramente di propaganda. Dai Presidenti della Repubblica a quelli del Consiglio, leader di sinistra inspiegabilmente ammaliati dal potere bianconero, guerriglieri con la nemesi degli arbitri, aspiranti sindaci, ex capi ultrà divenuti segretari di partito e segretari di partito con abitudini da capo ultrà. Il calcio nostrano, e non solo, spesso ha intrecciato le sue storie con quelle di chi era seduto, o siede ancora, sugli scranni più alti del Belpaese. E forse proprio qui sta il fascino: il potere passa, la palla continua a rotolare libera.‎

‎Bellinazzo Marco‎

‎I veri padroni del calcio. Così il potere e la finanza hanno conquistato il calcio mondiale‎

‎br. "Il calcio è la nazione più potente che sia mai apparsa nella storia ed è un elemento essenziale della geopolitica, al pari di religione, petrolio, tecnologia e business finanziario." La Fifa è un centro di potere sempre più nevralgico ma, insieme agli ultimi grandi club del Vecchio continente - Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Juventus -, per conservare la propria sovranità deve scendere a patti con i veri, nuovi, padroni del calcio. Ma chi sono? Marco Bellinazzo racconta i giochi di potere e i flussi di denaro, la corruzione e gli scandali che si nascondono dietro il calcio globale e ricostruisce i fili rossi di un mercato multimiliardario che coinvolge le potenze politiche ed economiche del pianeta. Dagli oligarchi russi agli sceicchi degli Emirati arabi, dalle big company americane alle corporation cinesi, il legame che unisce gli interessi di governi e multinazionali a questo sport è sempre più saldo e, spesso, torbido. Un libro che svela i nomi degli azionisti, delle società e dei politici che vogliono impossessarsi della Fifa e delle sue squadre, dimostrando che il governo del calcio ormai non riguarda soltanto l'amministrazione di uno sport e dei suoi campionati, ma è soprattutto fonte di ricavi miliardari e di legittimazione politica per gli stati. Perché il calcio trascina le masse, crea consenso sociale e, prima ancora, è un teatro che ospita giochi di potere e guerre finanziarie di portata globale, tanto pervasivi quanto invisibili agli occhi degli spettatori.‎

‎Bellinazzo Marco‎

‎La fine del calcio italiano. Perché siamo fuori dai Mondiali e come possiamo tornarci da protagonisti‎

‎br. Il calcio italiano è stato contaminato da tutte le nefandezze che hanno attraversato e rovinato l'Italia negli ultimi decenni. La serie A avrebbe potuto essere la prima lega a dotarsi di stadi all'avanguardia, pensati per il calcio e il suo business, e invece l'appuntamento storico di Italia '90 si è trasformato in un disastro nazionale, con un fiume di soldi e corruttele che ha partorito impianti, nel migliore dei casi, inadeguati. I miliardi piovuti sul campionato italiano grazie alle pay tv non sono stati impiegati in investimenti a lungo termine, nella costruzione di strutture sportive e vivai in grado di garantire il futuro del football tricolore. Si sono invece riversati su giocatori e procuratori, oppure sono stati sottratti dalle casse dei club per coprire i dissesti delle aziende. Una débâcle finanziaria che scaturisce non solo dalle carenze gestionali delle società. Alla luce delle ultime sentenze giudiziarie e dopo la mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali, non possiamo più ignorare che il calcio italiano è nel profondo di una crisi da cui sarà difficile uscire. La diagnosi è fatta. Ma c'è ancora speranza per guarire e rimettersi in sesto. Come dicono i medici in questi casi, ci vuole anche la buona volontà del paziente. E la domanda fondamentale è questa: esiste questa buona volontà?‎

‎Bellini Alex‎

‎Oltre. Pensare da campioni per esprimersi al massimo del potenziale. Nuova ediz.‎

‎br. Quando pensiamo ai grandi atleti le prime cose che balzano all'attenzione della nostra mente sono il loro fisico e la grande preparazione atletica. Eppure c'è un aspetto, immateriale e forse per questo molto spesso sottovalutato, altrettanto importante, se non di più: la preparazione mentale. Senza di essa le doti, le abilità, apprese con sacrificio e duro allenamento, e i talenti non avrebbero modo di esprimersi e di tradursi in prestazioni formidabili. In questa nuova edizione aggiornata di Oltre, arricchita di una nuova prefazione e una postfazione, oltre a nuovi esempi tratti dagli eventi sportivi più recenti, Alex Bellini ci guida nell'affascinante mondo della mente umana, esplorando tutti gli aspetti che rendono possibile andare oltre i propri limiti (nello sport ma non solo) e condividendo i segreti appresi durante le sue incredibili imprese.‎

‎Bellini Davide‎

‎Matti per il calcio. Perché questo gioco ci fa impazzire: spunti di psicologia pallonara‎

‎br. Sul calcio probabilmente è stato detto e scritto tutto, ma partendo sempre da una prospettiva unica. Questo libro, pur non essendo un saggio di psicologia né di pedagogia, un'autobiografia, un libro per tecnici o un romanzo di formazione, riesce tuttavia a racchiudere in sé tutto questo e a descrivere il calcio con tutta la complessità che rappresenta ai giorni nostri. La frase "il calcio non è più solamente uno sport" è stata talmente ripetuta da averci fatto dimenticare di chiederci cosa sia diventato nel frattempo. I fantastici otto minuti cinematografici che separano il ragionier Fantozzi dalla speranza infranta di godersi in televisione Italia-Inghilterra alla drammatica visione della corazzata Potëmkin hanno fotografato magistralmente l'impatto socioculturale del calcio nel nostro Paese. Ma potremmo ancora descriverci così? Questo libro parla di questo, di passioni eterne, di ricordi come patrimoni collettivi e di una follia quasi necessaria per amare per sempre.‎

‎Bellini Manuele‎

‎Geroglifici e cinema. Il film come «universale fantastico»‎

‎br. I geroglifici egizi, valorizzati dall'estetica fin dalle sue origini settecentesche, sono considerati, nell'età dei Lumi, la lingua muta della sensazione, una sorta di Characteristica universalis che, dopo aver attirato l'interesse, tra gli altri, di Leibniz, diventa la metafora del parlare per immagini: i "geroglifici espressivi" di cui scrive Diderot, peraltro rifacendosi anche a Bacone, accomunano la lingua dei sordomuti all'arte teatrale "del gesto". Due secoli dopo, "arte geroglifica" è definito il cinema delle origini, ancora concepito come teatro filmato, dove l'enfasi espressionistica della recitazione comunica secondo il principio del rebus, che sta alla base anche della lingua geroglifica: lo scrive Abel Gance, lo esemplifica Chaplin, lo teorizzano, tra gli altri, Balázs e Ejzenstein. Ma v'è di più. Il film è una sorta di "universale fantastico", direbbe Vico, che in questo si ispirava proprio ai geroglifici, traducendo concetti astratti in immagini concrete, il cui significato, tuttavia, non è spesso manifesto. Il film, infatti, è, come vuole Kracauer, un "geroglifico visibile", che illustra in filigrana i cambiamenti ancora invisibili di una realtà storico-politica che va saputa, smascherata e denunciata. È un simbolo, proprio alla maniera ermetica, nel quale si celano le "disposizioni psicologiche" di un popolo: anche nei film d'evasione del periodo classico si può intravedere ciò che sarebbe accaduto durante il nazismo.‎

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Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
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€ 10.45 购买

‎Bellini, Paolo‎

‎Storia dell'Incisione Moderna con un indice bio-biografico di 3000 artisti Incisori‎

‎Mm 250x280 Volume in copertina rigida con sovraccoperta, 568 pagine con 567 figure in nero nel testo e 16 tavole a colori non comprese nel testo. Copia in buon ordine; spedizione in 24 ore dalla conferrma dell'ordine.‎

MareMagnum

Salvalibro Snc
Foligno, IT
[Books from Salvalibro Snc]

€ 70.00 购买

‎Bellino Silvana Martino Giampaolo‎

‎Impianti sportivi Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio‎

‎Ottimo edizione: 1a pp. 142‎

‎Bellisario Fabio‎

‎Lì dove la Lazio nacque. Dal barcone di Luigi Del Bigio alla panchina di Piazza della Libertà‎

‎ill., br. Partendo dalla leggendaria figura di Luigi Del Bigio, Fabio Bellisario (storico dell'arte e uno dei fondatori di LazioWiki) viaggia a ritroso fino alle radici della Lazio, definendo il contesto immediatamente precedente alla fondazione della società biancoceleste, avvenuta il 9 gennaio 1900 per iniziativa di un gruppo di giovani fiumaroli e podisti romani. Del Bigio, detto Toto o anche "Bucalone", visse traghettando i passeggeri da una sponda all'altra del Tevere, fino a quando la costruzione dei ponti Umberto e Margherita non rese inutile il suo lavoro. Il suo barcone, ex lancia pontificia, ancorato sotto la neonata piazza della Libertà, divenne il ritrovo dei giovani che avrebbero di lì a poco fondato la Lazio. Nel racconto, basato su una rigorosa indagine storica ma narrato con vena romanzesca e con un ricco corredo di immagini, emergono personaggi finora avvolti nel mito, dei quali l'autore ha scoperto l'identità, e luoghi scomparsi come il Porto di Ripetta e i Bagni tiberini. Un ampio capitolo è dedicato alla genesi di piazza della Libertà (luogo "sacro" per il popolo biancoceleste) e alle modifiche, alcune radicali e dolorose, che ne hanno disegnato il volto attuale.‎

‎BELLIZZI Enzo TEJA Angelaa e DI TANO Pina.‎

‎Lo sport a Roma. (dall'antichità ad oggi).‎

‎In-4° pp. 175 con moltissime ill. n.t. Leg. edit. con sovrac. Invio autografo di uno dei tre autori.‎

‎Bellizzi Teja Di Tano‎

‎Lo sport a Roma.‎

‎, . in-4, ril. tutta tela ed con sovracc. pp 176, moltiss ill in nero, buono stato.‎

‎Bello Franco‎

‎Voci ludenti. Lessico in gioco‎

‎brossura Il gioco, perché sia divertente, vorrebbe il profumo dell'humour inglese, quanto meno impregnato di fumo di Londra. In realtà, ha dovuto adattarsi al banale italico umore, intristito da freddure latine tipiche dello hiems ibernale. Ciò malgrado, le voci ludenti, per loro stessa ammissione, si sono cimentate in un gioco soffuso d'amore. Il lessico e il suo lessicante, co/ludenti o de/ludenti a seconda dei casi, entrambi comunque collusi, per quanto sottilmente elusivi, hanno voluto mettersi in gioco senza mai illudere alcuno. Ci sono riusciti?‎

‎Bellomo Donatello, Vitale Fabio, a cura di‎

‎Dizionario del mondo subacqueo‎

‎127 p., f.to cm 20x13, copertina flessibile. Ottime condizioni.‎

‎Bellos David‎

‎Vita e arte di Jacques Tati‎

‎ril. Il personaggio creato da Jacques Tati, lo stralunatissimo Monsieur Hulot, vestito di impermeabile e cappello, con l'immancabile ombrello in mano e l'iconica pipa in bocca, è uno dei pochi personaggi universali e senza tempo che il cinema ha proposto, sulla scia di quelli creati da Buster Keaton e Charlie Chaplin. A 40 anni dalla morte del grande regista e mimo francese, ecco finalmente pubblicata anche in Italia la biografia più autorevole e completa dedicata a questo grande artista, a firma del pluripremiato linguista, traduttore e biografo inglese David Bellos, professore di letteratura francese e comparata a Princeton. La storia di Tati, tutta da leggere, è quella di un Don Chisciotte della Settima Arte che ha sacrificato tutto per trasmetterci la sua personalissima e divertente visione del mondo che ancora oggi ci seduce per la sua poesia.‎

‎Bellotti P. (cur.); Tavella S. (cur.)‎

‎No doping. Una teoria del movimento e dello sport‎

‎ril. Questo testo approfondisce alcune problematiche disciplinari in un'ottica educativa. La missione del mondo sportivo è di dimostrare continuamente che le differenze della famiglia umana possano liberamente misurarsi, gareggiare senza distruggersi e che, quindi, la pace è possibile.‎

‎Bellotti Pasquale; Kratter Gioachino; Ivaldi Marco‎

‎Cinque lettere alle mamme sul movimento ed alcuni frammenti della vita di un sedicente allenatore‎

‎br. Qui lettere alle mamme, lettere sulle mamme. Qui, lettere alle mamme. Lettere a mamme di cui si coglie bene il ruolo, un non delegabile ruolo. Unico, tipico, espressione dell'amore di chi ha dato la vita ed ha fatto la scelta della vita. Della migliore vita possibile. Perciò si leggerà dei passi verso il moto, dentro il moto, con il moto. Con il movimento e con il gioco, due determinanti della vita di ogni uomo, chi più chi meno, chi molto chi poco, fortunati coloro che ebbero più movimento e più gioco, cioè più libertà, più creatività, più spontaneità, più opportunità di tutto; sfortunati - davvero, poiché ne soffriranno per il corso della vita - quelli che ne ebbero poco, quelli cui fu ostacolato, sottratto, vietato e proibito ed ebbero assai più di altri giorni bui in cui bisognava nascondersi, invece di uscire aperto a muoversi, a giocare. Come quelle di un profeta. Lettere di Gioachino. Gioachino Kratter, che è un maestro con la M grande nell'ambito dello studio e della ricerca sul movimento umano, può vantare anche una preziosa esperienza di paternità di due "bambine-ora-donne-ahi-come-è-passato-rapido-il-tempo!" e scrive lettere alle mamme: una prima è "lettera-pensiero alle mamme in divenire": lettera dell'attesa di un bambino e i moti dell'animo di chi aspetta e del corpo in divenire di chi è aspettato; sono importanti e vanno assecondati e custoditi i movimenti di chi si sposta verso la nascita; una seconda è "curiosità sulle bambine che si muovono nel nuovo ambiente (0-3 anni)" e contiene una miniera di informazioni e di suggerimenti e di stimoli a pensare e a fare. Anni importanti, gli 0-3: "...Nei primi tre anni di vita molto accade e il lasciar fare aiuta a strutturare il sé" dice Gioachino. Poi la lettera terza, a mo' di "proposta ai genitori delle giovani bambine che scelgono di non stare ferme per dovere (3-7 anni)", nella quale - tra mille altri aspetti - è capace di parlare mirabilmente del bosco e dell'acqua, ma non parla di favole o, meglio, parla della favola che è la vita se la sai condurre come si deve e se la sai indicare opportunamente a chi deve viverla e farla vivere ai giovanissimi e ai giovani. Anni in cui il movimento deve rappresentare uno strumento per sentire e per crescere e per sentirsi crescere: "ponti da superare, salite faticose, cime da raggiungere e soddisfazione di essere arrivate in alto, lassù, vicino o addirittura dentro le nuvole. Stancarsi e riposarsi...". Nella quarta lettera, Gioachino introduce l'argomento sport per la fascia di età che copre i 7-14 anni: "lo sport come campo di esperienza (ce) ed esplorazione del proprio limite individuale di velocità (Liv)". "care mamme - scrive Gioachino - siate presenti nel dialogo con le adolescenti, attente a tutte le componenti citate, favorite le attività del "fare e sperimentare" e considerate lo sport come eccezionale opportunità per uno sviluppo equilibrato della persona. Relegare la pratica del corpo in movimento in qualche ritaglio di tempo anziché farne un buon uso quotidiano, significa rallentare la crescita armonica delle giovani."‎

‎Bellotti Roberto‎

‎FEI salto ostacoli 2009-2010‎

‎br. In questo libro, l'Autore raccoglie i suoi articoli sulle più importanti gare FEI Salto Ostacoli 2009-2010. Descrive i luoghi, i percorsi effettuati, i cavalieri ed i cavalli, le cronache e gli aneddoti delle Vittorie dei Campioni di questo sport. Proverai emozioni e brividi, ti sembrerà di rivivere quelle gare. Il blog è "equifare.blogspot.com".‎

‎Bellotti Roberto‎

‎FISE. Dai guai di Cip & Ciop alla FISE Migliurilla‎

‎brossura Questo libro è la raccolta degli articoli pubblicati da "Equifare: fare equitazione", durante il Commissariamento 2014 della Federazione Italiana Sport Equestri. Durante l'anno, ci sono state riforme che non sono piaciute agli appassionati ed ai tesserati e si descrive la loro reazione. Inoltre, come ha reagito la Presidente commissariata? Quanti altri ricorsi ha fatto? Che esito ha avuto? Cos'altro succedeva in FISE ed alla Consulta dei Presidenti Regionali? Nel frattempo, in Campania cosa succedeva di grottesco? E tanto altro ancora! Stile leggero e molto originale condito da tante immagini e, talvolta, educatamente ironico nei confronti degli incapaci di turno!‎

‎Bellotti Roberto‎

‎FISE: dal Fantasmino di p.za di Siena al Fiocco Rosso‎

‎ill. Questo libro è la raccolta degli articoli pubblicati da "Equifare: Fare Equitazione", durante la prima metà del Commissariamento della Federazione Italiana Sport Equestri, cominciato a luglio 2013. Durante il Commissariamento, ci sono state riforme che non sono piaciute agli appassionati ed ai tesserati e si descrive la loro reazione. Inoltre, come ha reagito la Presidente commissariata? Nel frattempo, in Campania cosa succedeva di grottesco? E tanto altro ancora! Stile leggero e molto originale condito da tante immagini e, talvolta, educatamente ironico nei confronti dell'incapace di turno!‎

‎Bellucci Dagoberto‎

‎L'uomo del derby. Paolo Franzoni, dalla provincia alla Lazio-scudetto‎

‎ill., br. Debuttare in Serie A e fare gol al primo pallone toccato, dopo nemmeno un minuto. Capitò il 9 dicembre 1973 a Paolo Franzoni, che aveva alle spalle un lungo cammino in provincia, tra serie C e B. Il fatto, di per sé clamoroso, è divenuto epocale perché quel gol fu realizzato nel derby della Capitale, uno dei più sentiti del mondo, e consentì alla Lazio di riemergere dallo svantaggio maturato nel primo tempo, prima del gol vittoria di Giorgio Chinaglia. Se il derby è sempre importante, quello si rivelò fra i più decisivi della storia biancoceleste, perché permise alla banda di Tommaso Maestrelli di proseguire la marcia verso uno scudetto memorabile. E nessun tifoso della Lazio ha più dimenticato Paolo Franzoni, che a distanza di quasi mezzo secolo, in questo libro-intervista, aggiunge episodi inediti alla già ricca aneddotica di quella squadra tra le più "folli" del calcio italiano. Il suo racconto parte dagli inizi e ripercorre la lenta ascesa verso il grande calcio, per chiudersi sulle successive esperienze da tecnico, talent scout e dirigente.‎

‎Bellugi Mauro; Mercurio Andrea‎

‎Tutto d'un pezzo. La mia partita sino alla fine‎

‎br. «Alla palla che mi è arrivata addosso non è stato facile dare un nome. Poi ho capito che si chiama vita. Non sempre ci arriva come la desideriamo. Arriva anche sporca, pesante, mentre sei nel fango e fatichi dannatamente a muoverti. Buttala via? No! Io ho scelto di fermarla. Senza più piedi, senza più cosce, l'unico modo che hai per stoppare quella palla è di petto. Così, con il petto, e con quello che ci batte dentro, ho fermato la mia vita, ho saltato il dolore e ho provato a ripartire ancora una volta. Senza gambe, ma tutto d'un pezzo». È un giorno d'inverno quando Mauro Bellugi scopre con raccapriccio che i suoi piedi, quei piedi con cui ha calcato per 227 volte i campi della serie A, sono diventati neri come la pece, per l'effetto combinato del Covid e di una patologia autoimmune che lo accompagna da tempo. In ospedale la sentenza di un amico medico non lascia spazio ad alternative: bisogna tagliare, altrimenti puoi morire in due ore. Amputare entrambe le gambe, pure quella con cui ha segnato quel gol incredibile al Borussia in Coppa dei Campioni, l'unico in carriera. Ancora una volta Mauro decide di lottare, di giocare la palla, e al contempo inizia a scrivere, con la collaborazione di Andrea Mercurio, il libro che avete ora tra le mani, a cui ha lavorato con entusiasmo fino all'ultimo. Non è solo il racconto di quei giorni sconcertanti, è soprattutto una storia di resilienza e passione, che attraversa tutta la sua carriera e la sua esistenza. La storia di un uomo allegro e coraggioso, innamorato della vita. Sempre. Sino alla fine. «L'Inter è mia madre. È la famiglia in cui i fratelli maggiori sono d'esempio, uomini come Burgnich, Corso e Facchetti. Ti verrebbe da dire: uomini come non ce ne sono più, ma poi ne rivedi la discendenza in Javier Zanetti, il capitano coraggioso di 858 battaglie, o in Romelu Lukaku, un gigante di 94 chili di muscoli che, alla bisogna, sa portarsi sulle spalle tutta la squadra. L'Inter è il buio di una notte che si fa giorno. È il nero di una nube che si dissolve nell'azzurro di un cielo terso. L'Inter è speranza. L'Inter è domani».‎

‎Belmondo Jean-Paul‎

‎Mille vite, la mia‎

‎ill., br. A ottantatré anni, Jean-Paul Belmondo decide di scrivere il suo primo libro. Da consumato funambolo qual è, sale in equilibrio sul filo dei ricordi. Un padre scultore; una madre pittrice dal forte temperamento, cui resterà attaccatissimo; l'infanzia, segnata dalla guerra; il pessimo rapporto con la scuola; l'esuberanza fisica, la passione per la boxe, l'attitudine a fare il pagliaccio, la smania di recitare. Poi l'adolescenza, il saggio al Conservatorio d'arte drammatica; le prime prove teatrali; e finalmente l'esordio cinematografico, nel 1956. Sarà l'incontro con Jean-Luc Godard a segnare la grande svolta. Sul set di Fino all'ultimo respiro (1960) si consumerà, come per incanto, l'esplosione di uno dei talenti più straordinari della storia del cinema. Da quel momento si susseguiranno, davvero senza respiro, le tappe di una carriera tanto prestigiosa quanto eclettica, poliforme, esaltante. Chi altri, come lui, potrà vantare di avere lavorato con registi come Godard, De Sica, Chabrol, Bolognini, Castellani, Melville, Lelouch, Verneuil, Deray, Malie, Resnais? Chi, come lui, potrà rivendicare di avere attraversato tutti i generi, di essere stato la bandiera della Nouvelle Vague? Il «brutto» più affascinante del cinema francese racconta di aver condiviso la scena con le dive più belle e famose. Con lui hanno recitato Sophia Loren e Jean Seberg, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida e Stefania Sandrelli, Ursula Andress, Catherine Deneuve e Laura Antonelli. Incontri importanti, storie intense, talvolta grandi amori. Come grandi, e turbolente, sono le amicizie con i partner maschili che si sono misurati con lui, da Lino Ventura a Jean Gabin ad Alain Delon. Alain, il «bello», l'alter ego, con cui si è realizzata quella miscela di complicità e antagonismo che ha segnato uno dei punti più alti del divismo maschile. Ripercorrendo la propria vita, Belmondo non tradisce lo spirito con cui l'ha vissuta: all'insegna della leggerezza, dell'eccesso, della gioia di vivere.‎

‎BELPIETRO MAURIZIO (DIRETTORE RESPONSABILE)‎

‎IL TEATRO TRAME VOLUME PRIMO‎

‎PP.392, CM. 21,5X14, CART.SCRITTE ORO, COFANETTO.‎

‎Beltle, Erika‎

‎Pfiffikus` Schelmennuss. 148 leichte und schwierige Rätsel.‎

‎Stuttgart : Verlag Freies Geistesleben, 2005. 4. Aufl.; 155 S. ; 16 cm; gebunden, illustrierter Orig.-Pappband,‎

‎Tadelloser Zustand, frisches Exemplar. /lager 0121 ISBN: 9783772507205‎

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‎Beltrame A.‎

‎A Milano bella vittoria dei calciatori italiani contro la Germania.‎

‎La Domenica del Corriere del 14/1/1923 con le sole tav. a colori‎

‎Beltrame A.‎

‎A Praga nei 5000 metri primo Martinenghi‎

‎Domenica del Corriere del 19/6/1921 completa 2 tav. a col.‎

‎Beltrame A.‎

‎Campionati mondiali di Hockey a Milano, gli azzurri contro gli ungheresi.‎

‎La Domenica del Corriere del 18/2/1934 con tav. a col.‎

‎Beltrame A.‎

‎Corsa di cammelli a Tripoli.‎

‎La Domenica del Corriere del 21/12/1924 con le sole tav. a col.(fascicolo completo E.12)‎

‎Beltrame A.‎

‎Emilia Pedrazzani di Soresina (CR ) vince la gara di corsa all'ippodromo di S.Siro a Milano‎

‎La Domenica del Corriere completa del 21 / 03 / 1926 con due tav. a colori‎

‎Beltrame A.‎

‎Frigerio, campione di marciua, vince i 5000 metri a Copemaghen.‎

‎La Domenica del Corriere del 9/7/1922 completa con due tav. a col.‎

‎Beltrame A.‎

‎Gara podistica dei sette campanili di Cavaria (Gallarate)‎

‎La Domenica del Corriere del 22/2/1925 con le sole tav. a col.‎

‎BELTRAME A.‎

‎Gare con slitte trainate da renne.‎

‎Domenica del Corriere del 29/11/1925, completa, due tav. a col.‎

‎Beltrame A.‎

‎Giro dei bastioni dei 160 corridori.‎

‎La Domenica del Corriere del 22/11/1903 con due tav. a col.‎

‎Beltrame A.‎

‎Italia Francia a Torino, sette a zero per gli italiani.‎

‎La Domenica del Corriere del 5/4/1925 con le sole tav. a colori.‎

‎Beltrame A.‎

‎L'ing. Ghiglione vince la Coppa dell'Oberland con un salto in sci di 28 metri.‎

‎La Domenica del Corriere dell'11/3/1923 con le sole tav. a colori.‎

‎Beltrame A.‎

‎Premiato Nedo Nadi grande schermitore alla presenza delRe Belga.‎

‎Domenica del Corriere del 12/9/1920 completa 2 tav a col.‎

‎BELTRAME A.‎

‎Primo Losi al traguardo dell'Arena di Milano.‎

‎Domenica del Corirere del 4/10/1908 completa di due tav. a col.‎

‎Beltrame A.‎

‎Roma: Tiratori al poligono della Farnesina‎

‎Domenica del Corriere, completa con tav. a colori‎

‎BELTRAME A.‎

‎Stoccolma ore di letizia dei nostri atleti vittoriosi.‎

‎La domenica del corriere del 21/7/1912, tav. a col.‎

‎Beltrame A.‎

‎Vittoria di Ugo Frigerio nella 10 Km di marcia‎

‎Domenica del Corriere del 29/8/1920 completa 2 tav. a col.‎

‎BELTRAME A. -‎

‎"La corsa delle portatrici d'acqua" tra le comunità tedesche in America..‎

‎Copertina illustrata a colori in fascicolo originale completo de "La Domenica del Corriere" del 2/10/1927‎

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‎BELTRAME A. -‎

‎A Calgary nel Canada mancando luoghi adatti a gare di salto su ski è stato costruito un apposito edificio di acciaio alto 50 metri.‎

‎Copertina illustrata a colori in fascicolo originale completo de "La Domenica del Corriere" del 12/03/1922‎

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‎BELTRAME A. -‎

‎Alcune signorine giocano il polo inforcando un veicolo che somiglia un pò a un cavallo, un pò a una bicicletta.‎

‎Copertina illustrata a colori in fascicolo originale completo de "La Domenica del Corriere" del 29/11/1931‎

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‎BELTRAME A. -‎

‎Corse emozionanti di yachts terrestri di un nuovo e velocissimo tipo.‎

‎Copertina illustrata a colori in fascicolo originale completo de "La Domenica del Corriere" del 22/02/1920‎

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‎BELTRAME A. -‎

‎Dopo i "velieri dei ghiacci" ecco il "toboggan a vela", un nuovo sport che si é diffuso in tutto il Canada.‎

‎Copertina illustrata a colori in fascicolo originale completo de "La Domenica del Corriere" del 1/04/1923‎

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‎BELTRAME A. -‎

‎Durante una gara di bobs, in Engadina, alcune slitte si rovesciano; alti personaggi rimasero feriti.‎

‎Copertina illustrata a colori in fascicolo originale completo de "La Domenica del Corriere" del 1/02/1914‎

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‎BELTRAME A. -‎

‎Gara disputata fra amazzoni per la conquista...di una sedia.‎

‎Copertina illustrata a colori in fascicolo originale completo de "La Domenica del Corriere" del 27/05/1928‎

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‎BELTRAME A. -‎

‎Gli scolari londinesi celebrano la chiusura delle scuole con manifestazioni sportive, tra le quali sono emerse le "corse a tre gambe", ossia di coppie che hanno una gamba legata.‎

‎Copertina illustrata a colori in fascicolo originale completo de "La Domenica del Corriere" del 22/07/1923‎

MareMagnum

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