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Tonani Elisa
Il romanzo in bianco e nero. Ricerche sull'uso degli spazi bianchi e dell'interpunzione nella narrativa italiana dell'Ottocento a oggi
brossura Questo libro nasce dalla scommessa di tornare a leggere il romanzo italiano dall'Ottocento a oggi da un'angolazione inedita: quella del trattamento della punteggiatura nella sua accezione più estesa, comprensiva, oltre che dei segni d'interpunzione veri e propri, anche della mise en page, cioè di quelle forme di valorizzazione dello spazio della pagina che hanno la loro manifestazione più vistosa nei bianchi interlineari che scandiscono la narrazione in paragrafi. Coniugando l'approccio linguistico con quello stilistico-letterario, il volume di Elisa Tonani indaga questi aspetti solitamente trascurati della testualità letteraria per mettere in luce il rapporto esistente tra parola e silenzio, tra detto e non detto, tra discorsività e allusività, tra esplicito e implicito.
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Pelillo Giulia
L'intervista radiofonica tra realtà e spettacolarizzazione. Un'analisi linguistica
brossura
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Serianni Luca
Italiano in prosa
brossura
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Coletti Vittorio
Eccessi di parole
brossura
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Nesi A. (cur.); Morgana S. (cur.); Maraschio N. (cur.)
Storia della lingua italia e storia dell'Italia unita. L'italiano e lo stato nazionale. Atti del 9° Convegno ASLI (Firenze, 2-4 dicembre 2010)
brossura
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Brera M. (cur.); Pirozzi C. (cur.)
Lingua e identità a 150 anni dall'unità d'Italia
brossura Il volume propone un'indagine approfondita sull'italiano dall'Unità ai giorni nostri attraverso due grandi filoni tematici: la lingua degli italiani all'estero, l'emigrazione e le mescidanze e ibridazioni linguistiche; la componente identitaria dell'italiano analizzata sotto un profilo storico, filologico-letterario e linguistico.
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Sgroi Salvatore C.
Scrivere per gli italiani nell'Italia post-unitaria
br. Sono qui proposti undici saggi che hanno come tema portante l'italiano scritto di autori otto-novecenteschi, di diversa estrazione culturale e linguistica, per lo più in prima istanza dialettofoni e/o dialettografi: Luigi Capuana, Luigi Pirandello, Vitaliano Brancati, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Ercole Patti, Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo e Gesualdo Bufalino; tutti scrittori per i quali, fatta eccezione per il toscano Dino Campana, l'uso della lingua nazionale ha costituito uno storico problema risolto con esiti diversi e con diversa consapevolezza teorica. Un'occasione, dunque, per osservare in prospettiva linguistica opere di grande valore letterario - da "Scurpiddu" a "L'amica delle mogli", dai "Canti Orfici" a "Il bell'Antonio", passando per "Il Gattopardo" e "Un bellissimo novembre" - per analizzare, in un'ottica descrittivista, la stratificazione della lingua scritta nei suoi vari livelli (grafia, fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testo, ecc.) e nelle sue diverse varietà (di italiano letterario, medio, regionale, popolare, di mistilinguismo, ecc.), non di rado allo specchio con le giustificazioni teoriche e auto-analisi delle scelte dei vari autori.
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La variazione nell'italiano e nella sua storia. Varietà e varianti linguistiche e testuali. Atti del XI congresso (Napoli, 5-7 ottobre 2010)
brossura I volumi raccolgono i testi degli interventi presentati al Congresso SILFI (Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana) che si è svolto a Napoli, dal 5 al 7 ottobre 2010. Tema dell'incontro, "La variazione nell'italiano e nella sua storia. Varietà e varianti linguistiche e testuali", analizzata nella sua molteplicità di aspetti, come dimostrano le sezioni e le sottosezioni tematiche in cui si articolano le due opere. Dopo un'analisi degli aspetti linguistici della trasmissione del testo in prospettiva variazionale, la prima sezione prosegue con un approccio diacronico della variazione, in rapporto a momenti significativi della storia linguistica, dal Quattrocento all'Ottocento, per poi focalizzarsi nella lingua letteraria, considerata in termini variazionali, in diverse concrete manifestazioni che dalla Commedia giungono alla narrativa contemporanea.
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Librandi R. (cur.)
Lingue e testi delle riforme cattoliche in Europa e nelle Americhe (secc. XVI-XXI). Atti del Convegno internazionale (Napoli, 4-6 novembre 2010)
br. Il volume contiene i testi degli interventi presentati al Convegno internazionale svoltosi a Napoli, dal 4 al 6 novembre del 2010. Scopo dell'incontro e dell'opera, avviare una prima discussione sulle strategie di scrittura e comunicazione adottate dalle tante riforme della Chiesa ponendo un focus sui passaggi tra la riforma tridentina e le decisioni sviluppate dalla Santa Sede nello spazio di circa quarantenni che separa il Concilio Vaticano II dai nostri giorni; un arco temporale ampio (così come vaste sono le aree geografiche tenute in considerazione nell'analisi) che permette di cogliere il dipanarsi di un'unica trama e gli esiti di un'azione capillare e ininterrotta. La trasversalità del Convegno non si limita al tempo e allo spazio ma coinvolge anche le diverse espressioni del sentire religioso, a cominciare dalla letteratura, tema portante della prima sezione del volume che si apre con un saggio di Francesco Bruni sulla diffusione, già nel XVI secolo, di libri che esaltavano santi e beati legati a una particolare regione d'italiana. Seguono la seconda e la terza parte del volume, rispettivamente dedicate alle lingue e traduzioni della Bibbia e della liturgia nelle lingue nodo cruciale della contrapposizione tra le tesi del Concilio di Trento e la riforma protestante - e alle scritture mistiche (racconti, lettere) composte da penne femminili; opere spesso frutto di strategie comunicative rivolte al popolo e perfezionate dalla Chiesa nel corso dei secoli.
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Salvadori Lonergan C. (cur.)
Insularità e cultura mediterranea nella lingua e nella cultura italiana. Atti del XIX congresso A.I.P.I. (Cagliari, 25-28 agosto 2010) vol. 1-2
brossura
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D'Achille Paolo
Parole: al muro e in scena. L'italiano esposto e rappresentato
br. Il volume raccoglie una serie di saggi (compreso un inedito) che vertono su due temi: le scritture esposte e la lingua del teatro. Nel primo caso si va dalle epigrafi della Roma medievale alle scritte pittoriche laziali tre-quattrocentesche; dalle iscrizioni commemorative otto-novecentesche di alcuni centri urbani ai monumenti ai caduti della Grande Guerra. Nel secondo caso si considerano libretti di melodrammi sette-ottocenteschi, commedie e drammi, ma anche scenette e monologhi, che si snodano per tutto l'arco del Novecento.
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Tonani Elisa
Punteggiatura d'autore. Interpunzione e strategie tipografiche nella letteratura italiana dal Novecento a oggi
br. "Punteggiatura d'autore" prosegue un percorso nella punteggiatura letteraria italiana avviato con "Il romanzo in bianco e nero" (Firenze, Cesati, 2010), spostando l'attenzione su un tipo di testi in cui segni d'interpunzione, bianchi tipografici e relativa mise en page sono fortemente esposti e concorrono all'espressività stilistica, alla carica formale esibita e a volte fortemente deviata rispetto allo standard linguistico-grammaticale. La prima parte è infatti dedicata ad alcuni casi di prosa narrativa novecentesca (Tozzi, Landolfi, Delfini, Gadda, Manganelli, Bufalino) caratterizzati da una forma complessa e marcata, quando non propriamente espressionista, alla quale corrispondono l'impiego inedito, l'attribuzione di funzioni diverse (es. valori desueti) a segni interpuntivi della tradizione, l'innovazione di procedure destinate poi a diventare comuni. La seconda parte pone al centro la poesia dagli inizi del Novecento a oggi (da Ungaretti agli autori del XXI secolo, passando per Montale, Sereni, Caproni, Luzi, Zanzotto, Giudici, Sanguineti), nella quale un'accanita lavorazione della scrittura coinvolge tutti i dispositivi grafico-visivi: dallo sfruttamento della mise en page, del bianco e dei segni d'interpunzione - intesi sinergicamente ad assecondare oppure a contrastare la sintassi, le strutture metriche, le ricorsività foniche, la rete semantica del testo - a una valorizzazione della lineetta senza precedenti nella tradizione scrittoria italiana.
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Tomasin L. (cur.)
«Il vocabolario degli Accademici della Crusca» (1612) e la storia della lessicografia italiana. Atti del X Convegno ASLI (Padova-Venezia 2012)
br. Nella Venezia del 1612, centro tipografico ed editoriale del Rinascimento, nasceva "Il Vocabolario degli Accademici della Crusca". Un'impresa lessicografica assolutamente innovativa, promossa dall'editore Alberti, che si impose come vero e proprio modello per le altre accademie europee nella redazione dei vocabolari delle rispettive lingue nazionali: il "Dictionnaire de la langue française" (1694), il "Diccionario de la lengua castellana" (1726-1739), il "Dictionary of the English Language" di Samuel Johnson (1755), il "Deutsches Wörterbuch" dei fratelli Grimm (1854). A quattrocento anni di distanza dalla prima edizione dell'opera, l'Associazione per la Storia della Lingua Italiana ha celebrato l'importante ricorrenza con un grande convegno, tenutosi tra Padova e Venezia dal 29 novembre al 1 dicembre 2012, che ha visto gli interventi dei più grandi esperti di linguistica storica. Il risultato della tre giorni veneta è un prestigioso volume di saggi nel quale si illustra la storia delle diverse edizioni e la fortuna del "Vocabolario", in rapporto anche alla lessicografia (in particolare veneta) prima della Crusca e ai successivi sviluppi italiani, il canone letterario e filologico che ne è alla base, la terminologia linguistica, i rapporti tra geografia e storia delle parole e i diversi settori del lessico nella Crusca.
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Polimeni Giuseppe
Il troppo e il vano. Percorsi di formazione linguistica nel secondo Ottocento
br. Il volume raccoglie dieci saggi dedicati alla ricerca di una lingua comune nell'Ottocento italiano. Fulcro storico è l'Unità d'Italia, intesa come spartiacque in cui le istanze del primo Ottocento trovano una concreta possibilità di realizzarsi attraverso il sistema scolastico e i moderni mezzi di comunicazione. Ripercorsi i momenti di un'unificazione intesa come estensione di una varietà all'intera nazione (principalmente attraverso la scuola), il libro si propone di sondare il nodo problematico della definizione di uno strumento linguistico che garantisca a tutti una partecipazione democratica alla vita civile. Centrale si dimostra il concetto di popolo: inteso in prima battuta come una non definita entità a cui lo scrittore è chiamato a rifarsi per costruire una lingua spontanea, il popolo diviene gradualmente proiezione delle istanze della vita civile di un'intera società. I saggi si dispongono lungo un'ideale linea di demarcazione che riguarda il problema della varietà linguistica, di quell'abbondanza di parole e di forme che caratterizza storicamente l'italiano: da un lato i "manzoniani" si adoperano per raggiungere una riduzione di forme concorrenti, considerate come inutile orpello nell'accesso democratico alla parola; dall'altro Graziadio Isaia Ascoli e la sua scuola propongono sondaggi negli strati della lingua con l'intento di ricostruire le valenze storiche della varietà e di favorirne la consapevolezza nell'uso effettivo.
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Maiolini Elena
Claude Fauriel. Alle origini della comparatistica
br. Sainte-Beuve lo definì "l'iniziatore segreto" degli spiriti più eletti del tempo: tale fu Claude Charles Fauriel (1772-1844), noto in Italia soprattutto per esser stato l'interlocutore privilegiato di Manzoni. Questo libro, che si propone come prima monografia italiana complessiva su un vero maestro degli intellettuali d'Europa, offre al lettore un percorso attraverso la sua poliedrica ed instancabile attività, che ne fa un pioniere della comparatistica letteraria e linguistica: dal giudizio accorto sul saggio "De la littérature di Madame de Staël" alle traduzioni di Baggesen, Berchet e Manzoni; dal contributo alla causa dell'indipendenza greca alle ricerche di linguistica romanza. Coniugando lo studio appassionato delle lettere a un profondo interesse per l'uomo, Fauriel declinò in modo personale la combinazione di cultura e politica, di studio letterario e impegno civile, tipica del gruppo di "Idéologues" di cui fece parte e poi del grande movimento romantico. Ne emerge la figura di un intellettuale di prim'ordine, la cui ricerca rispose anche a meditate esigenze morali.
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Musarra F. (cur.); Van den Bossche B. (cur.); Renard M. F. (cur.)
«Noto a chi cresciuto tra noi». Studi di lingua e letteratura italiana per Serge Vanvolsem
br. A Serge Vanvolsem, linguista di fama internazionale scomparso nel 2011 è dedicato il volume " ...noto a chi cresciuto tra noi". Il titolo del libro è tratto dai "Promessi sposi" di Alessandro Manzoni, un testo sulla cui lingua Vanvolsem ha passato molti dei suoi studi. L'occasione di questa miscellanea ha raccolto i più noti linguisti italiani: Tullio De Mauro che indaga l'Italia come "dénomination géographique", Luca Serianni che illustra la storia di "altroché", Nicoletta Maraschio che ripercorre la fortuna dell'italiano oltre le frontiere del nostro paese. Ma anche letterati come Claudio Gigante che dedica dense pagine alle figure dell'angelo sterminatore in Pirandello, Borgese e De Ropberto e Franco Musarra con il divertente saggio giocato su "i pensionati della memoria": professori ed autori! Un libro che supera il confine della mera pubblicazione celebrativa per consegnare ai lettori temi e riflessioni sullo stato della lingua e della letteratura italiana non solo in Italia ma anche "oltre frontiera".
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Jamrozik E. (cur.); Sosnowski R. (cur.)
Percorsi linguistici tra Italia e Polonia. Studi di linguistica italiana offerti a Stanislaw Widlak
br. Il volume che vogliamo sottoporre all'attenzione dei lettori è stato concepito come il nostro omaggio al primo linguista-italianista del dopoguerra, fondatore della Cattedra d'Italianistica presso la prestigiosa Università Jagellonica di Cracovia, professore eminente che, sin dagli inizi della sua carriera accademica, ha saputo intrecciare con l'Italia una rete di relazioni multiple e, prescindendo dalle vicende politiche, far conoscere all'estero l'italianistica polacca. Tra gli svariati aspetti in cui si potrebbe sfaccettare la personalità del professore, quello che vorremmo privilegiare in questa sede è la figura del maestro. Infatti Stanislaw Widlak è stato, in modo più o meno diretto, maestro di noi tutti: alcuni hanno seguito i suoi corsi in aula, altri hanno ascoltato le sue relazioni ai convegni, altri ancora letto le numerose pubblicazioni; alcuni di noi hanno avuto il privilegio di avere il Professore in commissione di dottorato o tra i relatori della tesi di abilitazione; chi conosce il Professore semplicemente di vista, chi ha avuto con lui un rapporto più durevole e seguito, chi ancora, specie tra i più giovani, lo conosce semplicemente di chiara fama. A prescindere dalla modalità e lunghezza del contatto, il Professore è stato per tutti noi, italianisti polacchi del primo decennio del XXI secolo, un maestro che ci ha indicato svariate possibilità di studio, metodologie da applicare, direzioni di ricerca da seguire.
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Slapek Daniel
Lessicografia computazionale e traduzione automatica. Costruire un dizionario-macchina
br. Interessante, moderno e innovativo, il volume può considerarsi un'introduzione alla lessicografia computazionale. Dopo aver presentato il tema della traduzione automatica all'interno del suo contesto disciplinare, l'autore passa in rassegna alcuni modelli descrittivi del funzionamento lessicale della lingua: la grammatica su base semantica di Stanislaw Karolak, le classi di oggetti di Gaston Gross, la Teoria Senso-Testo di Igor Mel'cuk, il lessico generativo di James Pustejovsky e la rete semantico-lessicale WordNet. Tenendo come punto fermo della sua argomentazione l'Approccio Orientato agli Oggetti nella costruzione dei dizionari-macchina proposto da Wieslaw Banys, lo studioso stabilisce i principali criteri per la scelta dei lemmi in un dizionario-macchina per poi definire compiutamente il suo progetto di costruzione di un nuovo dizionario automatico.
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Bruni Francesco; Casapullo R. (cur.); Covino S. (cur.); De Blasi N. (cur.)
Tra popolo e patrizi. L'italiano nel presente e nella storia
br. "È passato qualche anno da quando i curatori di questo volume hanno deciso di tributare un omaggio a Francesco Bruni per i suoi 70 anni; siamo infatti dispiaciuti per il ritardo con cui questo libro appare, ma non possiamo non esprimere la nostra soddisfazione per il suo indubitabile pregio. Pregio non dovuto, ovviamente, ai meriti o al lavoro dei curatori bensì agli studi del maestro che qui si è pensato di riunire. A dire il vero, in un primo momento si era deciso di offrire a Francesco Bruni una miscellanea di studi di allievi e amici, seguendo, anche con l'intento di mostrargli il nostro affetto, la tradizionale via della festschrtft. Dopo qualche tempo però (sicuramente anche questa è stata una delle cause del ritardo), ci siamo resi conto di quanti tra gli amici contattati ci chiedessero perché non avessimo pensato, in luogo della collettanea, a una raccolta di saggi del festeggiato, in particolare di quelli meno recenti, spesso difficili da rintracciare. Come se ciò non bastasse, Francesco Bruni, ignaro fino a quel momento di quanto stessimo preparando, si trovò a dichiarare, durante la presentazione di una raccolta di lavori altrui, di quanto in generale trovasse più utile rendere omaggio agli studiosi riunendo i loro studi piuttosto che organizzando miscellanee di vario genere. Tre dei cinque curatori erano presenti a quella conferenza e sentirono che il loro progetto era stato messo a dura prova." (Dalla Presentazione)
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Blasco Ferrer Eduardo
Primo corso di linguistica italiana
br. Scrivere un buon manuale di base di linguistica italiana rappresenta una "sfida": significa fornire agli studenti uno strumento di consultazione e di lavoro che sia agile ma ben organizzato, sobrio e chiaro nella presentazione, selettivo nelle esemplificazioni pratiche. Il libro di Eduardo Blasco Ferrer nasce proprio con quest'obiettivo: far acquisire allo studente le competenze di base della linguistica italiana attraverso brevi schede definitorie che presentano i fondamenti della disciplina. Nella sezione finale le nozioni teoriche si fondono con la pratica, nell'analisi di un testo medievale con cui si presenta il metodo di lavoro filologico-linguistico che spetterà a uno scaltro cultore della materia.
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Andrea Gualano
Una grammatica di italiano per ispanofoni del Cinquecento: l'«Arte muy curiosa» di Francisco Trenado de Ayllón. Analisi linguistica e trascrizione ragionata
Autori: Andrea Gualano. L''Arte muy curiosa' di Francisco Trenado de Ayllón (Medina del Campo, 1596) è la prima grammatica italiana per ispanofoni. L'analisi linguistica evidenzia i modelli, non solo letterari, che hanno condizionato l'autore nel descrivere l'italiano, indice dell'interesse di Trenado verso la variabilità linguistica sul territorio italiano. Notevoli le annotazioni di carattere fonologico e contrastivo.
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Negro M. Grazia
Il mondo, il grido, la parola. La questione linguistica nella letteratura postcoloniale italiana
br. Questo volume analizza la Letteratura postcoloniale in lingua italiana (PLIL) che, dopo un lungo e contrastato processo di decolonizzazione, non è emersa in modo canonico. Infatti, la caduta del fascismo e la perdita dei domini coloniali hanno "congelato" la PLIL, che ha trovato un alveo di dispiegamento solo a partire dai primi anni '90, all'interno della Letteratura italiana della migrazione (LIM). Oggetto di ricerca è, quindi, la dialettica tra questi due filoni letterari e la definizione di scrittore postcoloniale, sia in senso stretto che allargato, senza dimenticare gli autori contemporanei italiani di argomento coloniale. Dopo aver tracciato una linea di sviluppo temporale e tematico, l'analisi si concentra sul piano linguistico e analizza l'uso e il significato del plurilinguismo nel corpus di scrittori postcoloniali in senso stretto, la loro relazione con l'italiano come lingua di scrittura a livello personale e metaletterario, e infine l'articolazione e l'importanza dell'oralità nelle loro opere.
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Ferrari A. (cur.); Lala L. (cur.); Stojmenova R. (cur.)
Testualità. Fondamenti, unità, relazioni. Ediz. italiana, francese e spagnola
br. "Il libro nasce dal convegno svoltosi a Basilea dal 2 al 4 luglio 2014 dedicato alla testualità. L'idea all'origine dell'incontro era di tornare su alcuni temi classici della linguistica del testo per misurare i passi fatti dalla disciplina nei cinquant'anni che ci separano dalla sua nascita, ma soprattutto per far dialogare attorno a essi testualisti che lavorano all'interno di quadri teorici diversi e che interrogano lingue romanze diverse (italiano, francese, spagnolo). Come dice giustamente Jean-Michel Adam (in questo stesso volume, p. 13), "la linguistique textuelle a pour tache la théorisation et la description des opérations de segmentation qui délimitent des unités de rang et de longueur différentes, et la description et la théorisation des différents effets de continuité créés par les opérations de liage de ces unités". E infatti, se ci guardiamo attorno, non possiamo non vedere - anche se magari consideriamo la concezione della linguistica del testo qui proposta troppo ristretta - che sono proprio questi gli assi della ricerca attorno ai quali si muovono i testualisti: definizione delle frontiere tra lingua e testo, della sostanza e delle forme delle unità del testo, della sostanza e delle forme delle relazioni che le connettono..." (Dall'introduzione)
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Orioles V. (cur.); Bombi R. (cur.)
Oltre Saussure. L'eredità scientifica di Eugenio Coseriu-Beyond Saussure. Eugenio Coseriu's scientific legacy. Ediz. bilingue
br. Promosso dalle Università degli Studi di Udine e di Milano, il IV Congresso Internazionale Oltre Saussure. "L'eredità saeniifica di Eugenio Coseriu / Beyond Saussure. Eugenio Coseriu's scientific legacy", tenutosi a Udine nei giorni 1-2 ottobre 2013 ha assicurato continuità alla tradizione dei precedenti convegni tenutisi con cadenza biennale a Aix-en-Provence nel 2007, a Cluj-Napoca nel 2009 e ad Almeria nel 2011 che hanno dimostrato l'attualità della teoresi coseriana, l'interesse da parte dei linguisti nei confronti di tale tematica e, non da ultimo, le possibilità di un ulteriore sviluppo del modello di Coseriu. Riteniamo di fare cosa utile riportando qui di seguito la sequenza dei tre convegni completa dell'indicazione dei relativi atti.
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Ruffino G. (cur.); Castiglione M. (cur.)
La lingua variabile nei testi letterari, artistici e funzionali contemporanei. Analisi, interpretazione, traduzione
ill., br. Il XIII Congresso della SILFI si è svolto a Palermo dal 22 al 24 settembre 2014. Il tema "La lingua variabile nei testi letterari, artistici e funzionali contemporanei. Analisi, interpretazione, traduzione", prescelto nel XII Congresso di Helsinki del 2012, compie in qualche modo un percorso che era stato intrapreso in occasione dell'XI Congresso di Napoli (ottobre 2010), il cui tema era stato "La variazione nell'italiano e nella storia". Tra l'altro, nel licenziare gli Atti per la stampa, i curatori Patricia Bianchi, Nicola De Blasi, Chiara De Caprio e Francesco Montuori si auguravano che le relazioni contenute nel ricco volume potessero segnare "un'ulteriore spinta a una considerazione d'insieme, sempre più articolata in prospettiva variazionale, della storia linguistica italiana". È quanto si è voluto fare nelle tre giornate congressuali palermitane, sancite ora dalla pubblicazione delle cinquantasette relazioni presentate, che testimoniano un confronto ampio e vario, come risulta anche dalla pubblicazione su supporto informatico offerta ai Congressisti durante il Congresso, delle ottantaquattro relazioni che, per ragioni di tempo, non era stato possibile leggere nel corso dei lavori. L'articolazione di questi Atti testimonia, dunque, la eterogeneità di interessi e la molteplicità delle prospettive emerse.
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Valentini A. (cur.)
L'input per l'acquisizione di L2: strutturazione, percezione, elaborazione
ill., br. Il tema dell'input è senza dubbio un argomento di fondamentale rilievo per lo studio dell'acquisizione delle lingue seconde: sin dai primi lavori dedicati a questo ambito di ricerca esso è stato chiamato in causa come variabile cruciale che determina o, almeno, influenza significativamente l'esito del processo acquisizionale. Nonostante il fatto che la sua imprescindibilità nel processo di acquisizione sia stata riconosciuta in diversi approcci teorici, nel panorama della ricerca italiana sono ancora pochi gli studi che indagano questa variabile in modo rigoroso. Questo volume vuole offrire uno spaccato delle diverse prospettive che possono essere adottate nello studio dell'input: da quello della sua processazione spontanea a quello della glottodidattica sperimentale tesa a verificare gli esiti di specifici interventi sull'input per favorirne l'elaborazione, sino a proposte concrete di strutturazione dell'input in diversi contesti di insegnamento.
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Morgana Silvia
Il gusto della nostra lingua. Pagine di storia dell'italiano
br. Il «gusto della nostra lingua» (Parini) è stato variamente declinato nel corso della storia linguistica italiana, come testimoniano i saggi qui raccolti. È stato ideale di decoro e di eleganza per Federico Borromeo; lotta contro l'affettazione e ricerca di uno scaltrito pluristilismo, all'interno di una classicità rinnovata, per Parini polemista; ricerca del buon uso moderno, documentato in «nobili e giudiziosi scrittori», ma anche nell'uso vivo di Firenze, per Gherardini lessicografo; esigenza di rivitalizzare la lingua italiana che «non ha leggiadria né colorito se non in quanto si fa bella delle penne dei dialetti» per Giovanni Rajberti; incetta di risorse espressive e creatività linguistica per Carlo Dossi; abile riuso seriale di parole e immagini per Guido da Verona e Liala, regina del "rosa" nostrano; nuova libertà nel rapporto tra linguaggio grafico e verbale per i contemporanei Igort e Gipi. Ma il «gusto della nostra lingua» è stato anche e soprattutto la forte aspirazione all'unità e alla diffusione dell'italiano come elemento di identità nazionale quando si voleva fare l'Italia: ed è stato potente collante unitario per i nuovi italiani dell'Italia "plurale" del 1861, come può esserlo per i nuovi italiani dell'Italia di oggi, multilingue e multiculturale.
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Pîrvu E. (cur.)
Presente e futuro della lingua e letteratura italiana. Atti del 7° Convegno internazionale di italianistica (Cracovia, 18-19 settembre 2015)
br. "Nel mese di febbraio 2015, incoraggiati dal successo dei precedenti sei Convegni internazionali di italianistica dell'Università di Craiova e sostenuti dall'infaticabile dott. Marco Oletti, abbiamo proposto - su suggestione di alcuni colleghi del comitato scientifico - l'organizzazione di un nuovo convegno di italianistica, dal titolo "Presente e futuro della lingua e letteratura italiana: problemi, metodi, ricerche". L'ambasciata d'Italia in Romania, l'Istituto Italiano di Cultura "Vito Grasso" di Bucarest e la Società Dante Alighieri (sede centrale di Roma) hanno subito aderito alla proposta e ci hanno offerto il loro patrocinio." (Dalla Premessa)
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Stromboli Carolina
Le parole del «Cunto». Indagini sul lessico napoletano del Seicento
br. "Lo cunto de li cunti" (1634-1636) rappresenta una vera e propria enciclopedia del napoletano seicentesco, in cui Giovan Battista Basile offre un repertorio ricchissimo di voci e locuzioni di diversi ambiti semantici: nomi di animali, giochi, cibi, strumenti musicali, danze, termini agricoli, ingiurie, nomi di mestieri, ecc. Per questo volume sono state selezionate quattro aree particolarmente significative del lessico dell'opera di Basile: le ingiurie, gli ornitonimi, i gastronimi, la paura. Ogni capitolo è articolato in una descrizione degli usi lessicali per ciascun ambito, seguita dal glossario delle voci.
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Ferrari A. (cur.); Lala L. (cur.); Pecorari F. (cur.)
L'interpunzione oggi (e ieri). L'italiano e altre lingue europee
br. Il presente volume nasce da una ricerca animata da due obiettivi, tra loro collegati: capire come sia usata oggi l'interpunzione nella scrittura italiana standard e riuscire a comprendere quale posto riservarle tra langue e parole. Suddiviso in sei sezioni, il libro riserva una posizione di rilievo alla lingua italiana, con due filoni tematici. Nel primo si passano in rassegna i diversi segni di interpunzione considerando la sostanza fondamentalmente comunicativo-testuale della punteggiatura italiana contemporanea, nel secondo invece ci si concentra sulla varietà linguistica giuridico-amministrativa. Al nucleo dedicato all'italiano viene accostata poi una serie di studi orientati a un campionamento rappresentativo delle lingue d'Europa: altre lingue romanze, lingue germaniche, slave, ugro-finniche e il greco. La scelta di adottare una prospettiva contrastiva è dovuta alla curiosità scientifica di conoscere come funzioni la punteggiatura in altre lingue e alla volontà di capire con maggiore profondità l'oggetto di ricerca. Tanto più che alcuni fenomeni farebbero pensare a un'influenza reciproca, portando a chiedersi se in un mondo in cui il contatto linguistico è sempre più presente e la pratica della traduzione sempre più diffusa ci sia all'orizzonte la formazione di una koinè interpuntiva.
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Banfi Emanuele
Italiano e altre varietà italo-romanze in Europa e nel Mediterraneo nel secolo XIX
br. Il volume descrive la posizione e il ruolo della complessa realtà linguistica dell'Italia così come essa appare riflessa in Europa, nel Mediterraneo e nel Levante nel corso del secolo XIX. Il lavoro muove da un paradosso: e cioè che, proprio nel momento in cui l'Italia, a metà Ottocento, vedeva concretizzarsi la tormentata idea - antica e mai del tutto tramontata - di farsi "stato-nazione", la lingua italiana pareva via via perdere sul piano internazionale quel primato che era stato, con particolare intensità tra i secoli XVI e XVIII, cifra essenziale dei suoi rapporti con l'Europa, il Mediterraneo e il Levante. Tuttavia, pur in tale mutato contesto, l'italiano varrà ancora per tutto l'Ottocento quale strumento di cultura, del teatro musicale in Europa e di comunicazione "pratica" nel Mediterraneo e nel Levante. E, accanto ad esso, vitali saranno, al di fuori della penisola, altre varietà italo-romanze: il veneziano in Istria, in Dalmazia e nell'Epta-neso ionico; il siciliano a Malta e in Tunisia, il genovese in Tunisia e a Gibilterra.
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Clemenzi Laura
Il cinema d'impresa. La lingua dei documentari industriali italiani del secondo dopoguerra
ill., br. La stagione d'oro della produzione documentaristica delle imprese italiane si inserisce nel contesto dello straordinario sviluppo economico e tecnologico e delle profonde trasformazioni antropologiche e sociali degli anni del secondo dopoguerra. In questo volume, a partire da un corpus di trenta documentari di cui si offrono le trascrizioni, si intende mostrare come il ricco patrimonio cinematografico industriale, finora trascurato dagli studi linguistici, costituisca una preziosa testimonianza dell'evoluzione dell'italiano tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. L'analisi privilegia il lessico tecnico, raccolto in un ampio glossario, e la sua formazione e diffusione. Il complesso rapporto tra testo verbale, immagini e commento sonoro è oggetto di specifici approfondimenti in chiave sintattica e testuale. Prefazione di Fabio Rossi.
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Castriganò V. L. (cur.); De Blasi F. (cur.); Maggiore M. (cur.)
«In principio fuit textus». Studi di linguistica e filologia offerti a Rosario Coluccia in occasione della nomina a professore emerito
br. Rosario Coluccia utilizzava spesso questa massima: "In principio fuit textus", specialmente all'esordio dei propri corsi, come primo invito alla riflessione e come stimolo per forgiare negli studenti i ferri del mestiere, gli strumenti di base del lavoro critico. Il presente volume raccoglie circa cinquanta saggi, preceduti da un contributo di Francesco Sabatini e redatti da alcuni degli studiosi con cui Coluccia ha avuto più frequenti occasioni di collaborazione scientifica nel corso della sua carriera accademica. In un'ampia varietà di temi e problemi, i saggi si dipanano lungo le linee tematiche principali perseguite da Coluccia nella sua produzione scientifica: lo studio dei più antichi testi della nostra tradizione, con particolare riguardo per la lirica, la Scuola poetica siciliana e Dante; i problemi di natura grafica nei testi antichi; la storia linguistica dell'Italia meridionale; la lessicografia e l'etimologia/storia delle parole; lo statuto e la terminologia della disciplina "storia della lingua italiana"; né manca fra le tematiche la lingua contemporanea, che Coluccia ha recentemente esplorato anche al di fuori del circuito accademico, nell'ambito di una rubrica dedicata a questioni linguistiche da lui curata con cadenza settimanale sul Nuovo Quotidiano di Puglia.
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Autori vari
Al femminile. Scritti linguistici in onore di Cristina Vallini
Curatori: Anna De Meo, Lucia Di Pace, Alberto Manco, Johanna Monti, Rossella Pannain. Il volume che ci accingiamo a presentare è un contributo in onero di Cristina Vallini, offerto da amici, colleghi e allievi, che hanno voluto cimentarsi intorno a un tema a lei caro, quello del femminile, affrontandolo secondo una pluralità di prospettive, tutte da lei nel tempo variamente e sapientemente esplorate.
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Fiorentino G. (cur.); Ricci C. (cur.); Siekiera A. (cur.)
Trasversalità delle lingue e dell'analisi linguistica
br. La parola chiave intorno a cui ruota il volume è trasversalità. Trasversalità intesa non solo come possibilità di trovare tra docenti che in genere lavorano separatamente gli evidenti scambi e le forti sovrapposizioni tra aree linguistiche (quindi trasversalità interna all'area linguistica in termini didattico-metodologici e teorici), ma anche trasversalità dell'educazione linguistica, così come intesa anche nei programmi scolastici, e cioè come basilarità della competenza linguistica in quanto via d'accesso ai saperi per ciascun ambito disciplinare (trasversalità transdisciplinare dell'educazione linguistica) e strumento per costruire, esprimere, comunicare saperi, conoscenze e competenze. Infine un terzo tipo di trasversalità è la presenza della lingua nella società in molteplici ambiti (trasversalità naturale delle lingue, che permea la vita sociale). I contributi pubblicati in questo volume sono divisi in quattro snodi tematici principali, intorno a cui gli autori sono stati invitati a ragionare: il dibattito teorico sulle lingue, la didattica delle lingue, le lingue nei testi, le lingue specialistiche. Il volume si rivolge a un pubblico ampio e relativamente variegato: a persone che operano o opereranno nel mondo della scuola, insegnanti di area linguistica sia di L1 sia di lingua straniera, o anche antichisti, ma i saggi si prestano anche bene a un utilizzo didattico nell'ambito della formazione.
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Pîrvu Elena
Il tempo e lo spazio nella lingua e letteratura italiana. Atti del VIII Convegno internazionale di italianistica (Craiova, 16-17 settembre 2016)
br. Il presente volume di atti contiene la maggior parte dei contributi presentati all'VIII Convegno internazionale di italianistica dell'Università di Craiova (Romania), svoltosi il 16 e il1 7 settembre 2016, sotto il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia in Romania, dell'Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e della Società Dante Alighieri (sede centrale di Roma). il convegno, dedicato ai 50 anni di insegnamento della lingua e della letteratura italiana presso l'Università di Craiova, ha affrontato il tema "il tempo e lo spazio nella lingua e nella letteratura italiana".
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Maurizio Dardano
Verso la modernità. Pensiero linguistico e stili della prosa tra Sette e Ottocento
Autori: Maurizio Dardano. Le riflessioni di Leopardi e di Manzoni sul linguaggio e sulle lingue, l'esperimento manzoniano della "Colonna infame",lo stile "spezzato" della nostra prosa settecentesca, la mobile sintassi della poesia arcadica, la scrittura dei nostri linguisti del secondo Ottocento sono i temi affrontati in questo volume. Sono temi diversi che approfondiscono aspetti della linguistica, della letteratura e della cultura di quei tempi e che, al tempo stesso, illuminano percorsi diretti verso la modernità: dai vari problemi di linguistica generale alla considerazione sociale del linguaggio, dalla neologia grecizzante alla sperimentazione di un narrare, misto di documenti, frammentario e plurilingue, quasi un'anticipazione di una tendenza viva nella narrativa dei giorni nostri. Sono fenomeni osservati sullo sfondo di un Settecento che è, anche per l'Italia, il secolo dell'innovazione e del progresso civile e culturale, il secolo in cui la filosofia si apre all'empirismo, la politica al liberalismo, Vico fonda la scienza della storia, Beccaria leva la sua voce contro la barbarie del potere.
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Autori vari
Migrazioni della lingua. Nuovi studi sull'italiano fuori d'Italia
Curatori: Francesca Malagnini. Il volume raccoglie i contributi di linguisti e storici che riflettono sul ruolo centrale dell’Italia e della sua lingua nel mondo continentale e mediterraneo. Un tema, oggi più che mai al centro del dibattito, non solo culturale ma anche politico. L’italiano fuori d’Italia si è imposto come lingua tanto di cultura che di comunicazione, diffusasi nello spazio e nel tempo senza una dominazione politica ma solo grazie al prestigio culturale e al successo dell’italiano come veicolo efficiente di scambio nel Mediterraneo e nell’Oriente balcanico. È oramai è noto che nel mondo si sono affermate e diffuse le parole della musica, delle arti, dell’artigianato artistico e, su altro piano, delle operazioni commerciali e finanziarie, ed è conosciuta altresì la fortuna degli italianismi nel periodo del Grand tour e, in epoche recenti, delle parole e degli stili della cucina, della moda e del Made in Italy.
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Ferrari A. (cur.); Lala L. (cur.); Pecorari F. (cur.)
Punteggiatura, sintassi, testualità nella varietà dei testi italiani contemporanei
br. Virgola, punto e virgola, punto, due punti, punto a capo, parentesi, lineette doppie, lineetta singola, punto interrogativo, punto esclamativo, virgolette e puntini di sospensione... segni di punteggiatura oggetti dello studio di ben cinquantadue linguisti di fama internazionale. L'analisi ha preso le mosse da un corpus di più di 500mila parole di prosa saggistica e giornalistica, il quale è stato via via allargato. Ampio spazio è dedicato all'uso della punteggiatura nella scrittura mediata dal computer (pur non essendo un vero segno di punteggiatura, anche l'hashtag svolge la funzione di operatore testuale); alla problematica della punteggiatura in prospettiva didattica (segnatamente all'impiego della virgola negli elaborati di studenti universitari di madrelingua italiana iscritti al primo anno di Bachelor); alla punteggiatura nella scrittura giornalistica; alla lingua letteraria focalizzando anche problematiche teoriche; alla traduzione e alla lingua giuridico-amministrativa, sino alle riflessioni sulla lingua dei semicolti (individuati in un saggio come esempi tre scrittori novecenteschi siciliani: Bordonaro, Rabito e Drago).
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Serra P. (cur.); Murgia G. (cur.)
Balaus annus et bonus. Studi in onore di Maurizio Virdis
br. "Ki mi lu castigit donnu Deu balaus annus et bonus", "che me lo protegga il signore Dio per molti e buoni anni" è la formula benaugurante che nel medioevo sardo veniva rivolta ai giudici di Cagliari. È con questo augurio che viene licenziata questa miscellanea di studi sardi in onore di Maurizio Virdis. Raffinate analisi condotte nei suoi contributi sulla letteratura medievale, da Chrétien de Troyes a Renaut de Beaujeu, da Charles d'Orléans a Juan de Mena. Sostanziali gli apporti alla riflessione teorica sulle strutture linguistiche del sardo, con indagini che spaziano dalla fonetica alla sintassi, senza mai dimenticare che la salvaguardia della vitalità di una lingua è una sfida che si gioca attraverso la ricerca sul campo, come dimostrano le tante inchieste di sociolinguistica promosse presso le giovani generazioni di studenti. Poi gli studi condotti sul sardo medioevale, culminati con l'edizione del Condaghe di Santa Maria di Bonarcado e proseguiti con l'edizione critica delle Rimas diversas spirituales di Gerolamo Araolla. Ma anche la letteratura sarda contemporanea è stata al centro dei suoi interessi: i suoi contributi sul panorama letterario della Sardegna hanno permesso di ridare giusto valore, nel dibattito critico, ai grandi classici della produzione isolana.
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Maurizio Vitale
Divagazioni linguistiche seconde. Saggi, commemorazioni e ricordi
Autori: Maurizio Vitale. I molteplici temi ai quali Maurizio Vitale ha dedicato la sua attività scientifica, dalle lingue di koinè e dei loro ambienti culturali alle discussioni teoriche intorno all’italiano, dalle posizioni conservative e puristiche agli studi sulla teoria e la prassi manzoniana, confluiscono in questo volume, che riunisce scritti inediti e altri apparsi in sedi diverse e di difficile accesso. I Saggi della prima parte muovono dalla lirica siciliana e dalla lingua della corte milanese del Trecento ai «prodromi teorici» del Vocabolario della Crusca, dialogano con l’interpretazione linguistica del Settecento di Gianfranco Folena e si soffermano su Manzoni e sulla Milano romantica di Ermes Visconti, per chiudere con una nota sintattica di singolare interesse metodologico. Una serie di Commemorazioni e Ricordi costituisce la seconda parte del volume, dedicata a una sequenza di maestri e amici – Antonio Viscardi, Riccardo Bacchelli, Giorgio Santangelo, Giovanni Nencioni e Giancarlo Vigorelli – che la memoria dell’autore restituisce a un ideale di compiuta e incancellabile civiltà.
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Autori vari
Orale e scritto, verbale e non verbale: la multimodalità nell'ora di lezione
Curatori: Miriam Voghera, Pietro Maturi, Fabiana Rosi. Il volume raccoglie gli atti del XX Convegno del Giscel (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica) dedicato a plurisemiosi, plurilinguismo, oralità e scrittura. La scelta di questo fil rouge tematico nasce dalla constatazione che la comunicazione in classe e la pratica didattica sono necessariamente multimodali. Qualsiasi lezione, anche la più tradizionale, richiede necessariamente di usare varie modalità di comunicazione in modo alternato e integrato: si parla, si scrive, si espongono relazioni oralmente con l’ausilio di materiali scritti o si presentano testi scritti che rimandano a video o brani musicali. La multimodalità non è legata necessariamente all’uso di tecnologie, ma è parte del nostro agire comunicativo quotidiano. Sebbene la maggior parte delle relazioni si occupino di molti aspetti della multimodalità, è possibile individuare tre filoni principali di ricerca: il primo si focalizza sul ruolo della comunicazione multimodale nell’apprendimento e nell’insegnamento delle lingue; il secondo presenta confronti nell’uso di modalità diverse nell’apprendimento e nell’insegnamento; il terzo, infine, è dedicato al rapporto tra la comunicazione verbale e non verbale.
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Autori vari
Linguaggi settoriali e specialistici. Sincronia, diacronia, traduzione, variazione. Atti del XV Congresso SILFI Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (Genova, 28-30 maggio 2018)
Curatori: Jacqueline Visconti, Manuela Manfredini, Lorenzo Coveri. La riflessione sui linguaggi specialistici e settoriali tocca questioni fondamentali per la società, quali l'accesso di tutti alle diverse forme del sapere, il predominio dell'inglese nell'era della globalizzazione e, in taluni settori, il pericolo per la sopravvivenza stessa dell'italiano come lingua di cultura. Anche in prospettiva diacronica lo studio di tali linguaggi offre risposte inedite, ad esempio sulla questione del ruolo unificatore e nella diffusione dell'italofonia svolto da linguaggi quali quello aziendale-industriale, tecnico-scientifico o burocratico-amministrativo. A distanza di quasi mezzo secolo dalla pietra miliare del libro curato da Gian Luigi Beccaria ("I linguaggi settoriali in Italia", 1973), il volume documenta la ricchezza di temi, varietà e tipologie testuali studiate, fotografando lo stato dell'arte della ricerca sui linguaggi settoriali e specialistici.
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Autori vari
Scrivere. Idee per la didattica della scrittura
Curatori: Anna Rosa Guerriero. Che cosa vuol dire, nella complessità culturale contemporanea, “imparare a scrivere”, al di là della mera gestione grafica del segno verbale? Chi apprende a scrivere interiorizza un modello della comunicazione conseguente all’interazione tra individui, sviluppa il senso dell’altro da sé, il destinatario della comunicazione. Chi apprende a scrivere impara a riflettere su contenuti di conoscenza e a elaborarli, valutarli, impara ad analizzare ed esplicitare i propri ragionamenti. Il potenziale formativo della scrittura ha quindi bisogno di un approccio didattico che metta in gioco differenti funzioni della comunicazione scritta. Nella gradualità del curricolo verticale si propongono una pluralità di compiti e attività di scrittura. Alcune parole-chiave orientano le scelte metodologiche dei percorsi didattici: confronto e dialogicità, come operazioni logico-linguistiche per esplorare, porre domande, interagire, argomentare nella comunicazione intersoggettiva; mobilità linguistica e cognitiva, come capacità di muoversi su una pluralità di piani, di punti di osservazione per smontare e rimontare strutture.
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AA.VV.
Bagnol al parlaa isé. Dizionarietto
pagine in b/n, 17x24 cm, buono stato con pagine evidenziate
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Franco Nasi
Tradurre l'errore
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Mark Twain
Terribile lingua tedesca (La)
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Miglio Camilla
Vita a fronte
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Ludwig Binswanger
Sogno (Il)
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Fabrizio Scrivano
Diario e narrazione
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