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Serianni Luca
Le mille lingue di Roma
br. La lingua madre della Città Eterna è il latino, ma davvero gli antichi romani parlavano solo quello? E come siamo passati dal latino al romanesco? Si può dire che Roma non abbia un vero dialetto ma una parlata? Luca Serianni risponde a queste domande partendo dai primi insediamenti etruschi e latini per arrivare alle lingue contemporanee della capitale, passando per la fase cruciale dei Papi medicei del Cinquecento, la cui corte è principale artefice della "toscanizzazione" del volgare parlato a Roma. Ma sono tante le incursioni linguistiche che hanno modificato il romanesco arcaico. "Le mille lingue di Roma" è una mappa che segue le sorti alterne di una lingua forgiata da dinamiche costanti di integrazione e che ha per risultato l'essenziale e originario plurilinguismo della nostra capitale.
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Martellotti Anna
Linguistica e cucina
brossura La sorprendente analogia tra lingua e cucina come espressioni della cultura di un popolo permette di avviare con la scorta della linguistica generale una riflessione teorica sull'arte culinaria, individuandone gli elementi sistematici e il loro funzionamento; mentre il metodo comparativo della linguistica storica consente di ricostruire le cucine morte, l'etimologia delle vivande e la storia gastronomica, scoprendo in particolare nella trafila arabo-normanno-sveva l'origine della cucina italiana ed europea.
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Serianni Luca; Antonelli Giuseppe
Il sentimento della lingua. Conversazione con Giuseppe Antonelli
br. Come storico della lingua italiana, avverto anche l'esigenza di un certo impegno civile: diffondere la padronanza della lingua e della sua storia è un modo per rafforzare il senso di appartenenza a una comunità. La lingua che parliamo dice molto di noi e del modo in cui stiamo nel mondo. È uno strumento di formazione non solo individuale e collettiva, ma anche, in senso ampio, civile. In questa conversazione con Giuseppe Antonelli, Luca Serianni torna su alcuni nuclei centrali della sua attività di grammatico e di storico della lingua: la norma e l'uso, l'insegnamento scolastico e universitario, l'italiano della poesia e del melodramma. È un libro dal tono affabile, ricco di aneddoti, che offre nuovi e originali spunti di riflessione. Davvero quella dei ragazzi di oggi è la "generazione venti parole"? È ancora utile studiare le lingue classiche? Usare il dialetto è un bene o un male? La grammatica si va impoverendo? E quanto conterà, per la lingua del futuro, la rivoluzione digitale? Un dialogo appassionato sull'italiano, la sua storia e il suo presente: la sua importanza per la vita della nostra comunità e delle nostre istituzioni.
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D'Achille Paolo
Che pizza!
br. "Pizza" è una delle parole italiane più diffuse nel mondo grazie alla fortuna internazionale di ciò che designa: la succulenta specialità della cucina napoletana. Ma in gastronomia pizza indica anche altri piatti, sia salati sia dolci, e ad altri tipi di pizze si riferiscono le attestazioni più antiche del termine. Leggiamo allora la storia di pizza e della pizza - della parola e della cosa - anche attraverso una mappa degli usi metaforici del termine, come quello, tipico del romanesco, di "te do du' pizze" per intendere due schiaffi, o quello dell'esclamazione "che pizza!", che, dando sfogo a una sensazione di noia o di fastidio, sembra in aperta contraddizione con il gradimento universale del piatto.
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Osimo Bruno
Propedeutica della traduzione
brossura
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Cappellaro Francesca
Le parole della sostenibilità
brossura Certamente per guarire i nostri mali e costruire un mondo nuovo, anche solo per cominciare a immaginarlo, servono le parole adatte. Un linguaggio che ci aiuti a far funzionare le cose secondo meccanismi diversi da quelli che abbiamo usato fino ad oggi e che ci hanno condotti a questa situazione estrema e ai limiti delle possibilità di recupero. Forse l'idea di cominciare dalle parole può apparire debole a un osservatore poco attento, ma non è così, le parole giuste sono fondamentali per arrivare a fare le cose che servono.
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Albanese A. (cur.); Nasi F. (cur.)
L'artefice aggiunto. Riflessioni sulla traduzione in Italia 1900-1975
br. I Translation Studies, nati come disciplina accademica negli anni Settanta, hanno richiamato l'attenzione su un'attività umana spesso trascurata eppure tra le più complesse, importanti e decisive per il dialogo fra civiltà, la comprensione dell'altro e la conoscenza di sé. Questi studi hanno di frequente dimenticato l'apporto fondamentale dato alla teoria della traduzione dalla cultura italiana nel Novecento, con filosofi, linguisti, critici, filologi, storici della lingua, poeti, traduttori professionisti, traduttori-scrittori, editori. II volume intende colmare questa lacuna proponendo alcune delle voci più rilevanti che hanno riflettuto sulla traduzione letteraria in Italia tra il 1900 e il 1975. Accanto a pagine di filosofi (Croce, Gentile, Pareyson, Betti, Della Volpe, Anceschi, Mattioli), si potranno leggere quelle di critici (Praz, Cecchi, Contini, Fortini, Poggioli), linguisti (Terracini, Devoto, Simone), filologi (Sabbadini, Folena), storici della letteratura (Flora, Fubini), poeti-traduttori (Quasimodo, Solmi, Dal Fabbro, Valeri), traduttori-traduttori (Fertonani, Pocar), scrittori (Pirandello, Bianciardi, Calvino, Ginzburg), ma anche intellettuali che si sono occupati in particolare della ricezione dei testi stranieri e di problemi di editoria (Gobetti, Borgese, Fabietti, Poliedro, Padellare), di versioni teatrali (Chinol, Pasolini), di lingue classiche (Romagnoli, Valgimigli) e di letterature moderne (Errante, Izzo, Baldini, Pivano).
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Arcangeli Massimo; Boncinelli Edoardo
Le magnifiche 100. Dizionario delle parole immateriali
br. Universali, pervasive, necessarie come l'aria: sono le 100 parole che il linguista Massimo Arcangeli e il biologo Edoardo Boncinelli ci raccontano qui. Le usiamo ogni giorno, con una familiarità spesso ignara sia delle meraviglie che vi si sono sedimentate sia delle insidie che vi si nascondono. Non le possiamo toccare, ma la loro immaterialità fabbrica il mondo. Si richiamano l'un l'altra, si incrociano, collidono e si fanno largo, antiche e di continuo rinnovate sotto l'urto dei tempi. Se amore e futuro, libertà e memoria, tecnica e crisi, natura e idea, dolore e verità sparissero per incanto dal nostro lessico quotidiano, tutto diverrebbe opaco, impenetrabile. Saremmo ridotti al silenzio. Parlandoci dell'inesauribile vitalità di questi 100 lemmi Arcangeli e Boncinelli celebrano anche felicemente l'unione - inconsueta in Italia - tra le «due culture», umanistica e scientifica. Allegria, alterità, amicizia, amore, anima, attesa, bellezza, bene, canone, caos, carattere, caso, catarsi, causa, colpa, conoscenza, coraggio, coscienza, creatività, crescita, crisi, critica, cultura, destino, diritto, diversità, dolore, errore, etica, fantasia, fiducia, finzione, flessibilità, follia, furbizia, futuro, giovinezza, gusto, idea, identità, ignoranza, indignazione, ingegno, integrazione, intelligenza, ipotesi, laicità, libertà, limite, linguaggio, luce, male, memoria, mente, mescolanza, migrazione, mito, moderazione, morte, narcisismo, nascita, natura, nulla, odio, pace, passione, paura, peccato, piacere, potere, povertà, previsione, progresso, ragione, realtà, religione, responsabilità, risorsa, rivoluzione, salvezza, scienza, semplicità, sessualità, silenzio, spazio, stupidità, superbia, superstizione, tecnica, tempo, teoria, tradizione, umanità, velocità, vendetta, verità, violenza, virtù, vita, volgarità.
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Ferrari Angela; Pecorari Filippo
Le buone pratiche redazionali nei testi istituzionali svizzeri in lingua italiana
br. "Nelle differenti fasi di elaborazione dei testi ufficiali svizzeri in lingua italiana, la traduzione assume un ruolo centrale ed essa, seppur condizionata dai vincoli connessi al contesto istituzionale, resta esposta a notevoli oscillazioni, sia negli esiti sia nella concezione stessa dell'approccio traduttivo. È proprio riguardo a quest'ultimo aspetto che le analisi degli autori sono degne di nota. Esse ci ricordano infatti che per tradurre non è sufficiente conoscere gli equivalenti delle parole, le regole della grammatica e neppure le infinite sfumature dei registri linguistici e della semantica, ma occorre anche saper introdurre armoniosamente tutti questi elementi in quell'unità totale che è il testo. Il testo, o anzi la testualità, va tradotta come tutti gli altri elementi e, se necessario, ricostruita. L'approccio del presente libro, per esplicita scelta degli autori, è diverso da quello usuale: non si cerca l'errore ma si evidenzia la resa felice; non si censura il vizio ma si esalta la virtù. In questo, gli autori sconfessano uno degli assunti più invalsi secondo cui una buona traduzione è come una lastra di vetro: la si nota soltanto se ci sono imperfezioni" (dalla Prefazione di Jean-Luc Egger e Giovanni Bruno).
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Jouon Paul; Muraoka Takamitsu
A Grammar of biblical Hebrew
br.
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Buzi Paola; Soldati Agostino
La lingua copta
br. Lingua di cultura e d'uso attestata nel millennio che va dal sec. III al sec. XII d.C., il copto fu idioma dell'elemento autoctono di fede cristiana dell'Egitto accanto al greco e, a partire dal sec. VII, all'arabo. Ultima fase della lingua egiziana, il copto era scritto tramite l'alfabeto greco arricchito di alcuni segni supplementari derivati dalla scrittura demotica. La prima parte di questo volume - esaustiva introduzione allo studio della lingua copta, illustrata nelle sue principali varianti dialettali - affronta il contesto storico, sociale e culturale in cui il copto fiorì e assurse a medium di una civiltà scrittoria cui dobbiamo, tra l'altro, la conservazione di opere letterarie greche, altrimenti perdute, e testi documentarî essenziali per lo studio dell'economia, del diritto e della storia sociale dell'Egitto tardoantico e medievale. La seconda parte descrive in dettaglio l'alfabeto, la fonologia, la morfologia con lineamenti di sintassi delle principali varietà dialettali della lingua. Chiude l'opera una crestomazia di testi, letterarî e documentarî (epigrafici e papirologici), attinti a tutti gli àmbiti dialettali e risalenti a varia epoca, accompagnati da un commentario grammaticale e dalla traduzione in italiano. Il volume è completato da con un glossario di voci copte, greche, onomastici e i toponimi occorrenti nei testi della crestomazia e da una bibliografia di riferimento.
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Villata Bruno
La lenga d'oé e le lingue d'oc e d'oil
br. In questo volume si presenta una soluzione nuova alla vecchia questione della lingua dei Sermoni subalpini. La parlata sottesa in dette prediche, che gli esperti datano della fine del secolo XII, non è una lingua mista, ma la lenga d'oé. Una parlata in trasformazione, vicina ma diversa dalle lingue d'oc e d'oil con cui, oltre ad avere un sostrato simile, era in situazione di contatto. Che la lingua d'oé fosse in trasformazione lo si nota dal fatto che le varie forme arcaiche si trovano soprattutto nelle prediche della prima metà. Anche l'alternanza sporadica di forme arcaiche e moderne equivalenti è una conferma del cambio linguistico in atto. Per quanto concerne la grammatica, le regole della lingua d'oé si ritrovano nelle parlate piemontesi antiche e moderne. Anche nel campo del lessico la lenga d'oé dimostra una sua chiara identità. La presenza di alcune voci appartenenti alle lingue d'oil, nella prima parte, e d'oc, nella seconda, testimoniano che la lingua d'oé doveva essere in contatto con queste parlate. In sostanza, la distanza che intercorre tra la lingua d'oé ed il piemontese moderno è di gran lunga inferiore a quella che separa la lingua d'oil dal francese attuale.
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Chilante Mauro
La LIS come «strumento». Introduzione per un trattamento non verbale per i soggetti comunicopatici. Nuova ediz.
ill., br. La relazione sociale è la nostra vita. La realizziamo attraverso la comunicazione, l'empatia, l'imitazione. La LIS è protagonista della Comunicazione non verbale. Cos'è? Come nasce? Si evolve socio-biologicamente? Queste pagine rappresentano una sorta di sintesi dell'evoluzione di ciò che in materia di Lingua dei Segni Italiana, ma soprattutto di sordità e inclusione sociale è accaduto nell'ultimo mezzo secolo. Non manca nel testo l'analisi dei concetti basilari della LIS attraverso esplicative illustrazioni realizzate dall'Accademia del Fumetto di Pescara. Il recente riconoscimento ufficiale della LIS da parte dello Stato italiano è solo l'ultimo passo di un percorso difficoltoso e lungo decenni: l'affermarsi ed affinarsi di certi valori e sensibilità un tempo sconosciuti (o misconosciuti) è venuto formandosi pian piano. Eppure, alcune consapevolezze sono ancora oggi incerte perché una serie di pregiudizi, oltre che di meschine convenienze, restano ancora ben radicati ed impediscono che, finalmente, le comunità dei Sordi possano pienamente rivendicare e vedere realizzati ed affermati i loro diritti sociali, civili e morali.
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Devoto Giacomo; Sandrelli F. (cur.)
Origini indeuropee
brossura
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Clayton Ewan
Il filo d'oro. Storia della scrittura
br. La storia dell'umanità è la storia della parola scritta. Di un segno. Lasciato sulle pareti di una caverna, e poi evoluto, cresciuto e addomesticato di pari passo con l'evoluzione della civiltà, il filo d'oro della comunicazione scritta. La scrittura è stata impressa in tavolette di argilla, arrotolata in papiri, legata in codici, rilegata in libri e codificata in bit. Milioni di mani hanno scritto usando scalpelli, bacchette, piume d'oca, grafite, pennelli, caratteri mobili di piombo, stilografiche metalliche, penne a sfera, macchine da scrivere, tastiere e - oggi - schermi. Il filo d'oro è l'epopea affascinante e sorprendente di quel miracolo culturale che è la parola scritta, da sempre strumento insuperabile di comunicazione e motore del progresso culturale, scientifico e politico dell'umanità. Stiamo vivendo un periodo di svolta e di grandi cambiamenti tecnologici. Eppure mai come ora gli uomini hanno scritto con tanta abbondanza, e in questo loro gesto, forse inconsapevolmente, continuano a tramandare segni che sono figli di una storia lunga e ancora in divenire.
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Hales Dianne
La bella lingua. La mia storia d'amore con l'italiano
br. Lasciarsi attraversare dalla bellezza di una lingua non significa solo comprendere un testo, ma amare la cultura che esprime. «Quando arrivai in Italia per la prima volta, nel 1983, sapevo dire una sola frase: "Mi scusi, non parlo italiano".» Inizia così, quasi come un cliché, la storia d'amore di Dianne Hales con il nostro paese. Da allora la giornalista americana ne ha studiato la lingua in ogni modo possibile, ma soprattutto ha vissuto luoghi, conosciuto persone ed esplorato arte, musica, letteratura, cinema, dialetti e stili di vita. Nato per offrire scorci inediti ai viaggiatori curiosi, "La bella lingua" regala un punto di vista non scontato e mai banale anche a chi in Italia è nato e cresciuto.
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Moretti Giorgio; Raddi Valentina
Il sogno dell'italiano
ill.
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Della Valle Valeria
Dizionari italiani: storia, tipi, struttura
br. La storia della lingua italiana può essere letta e studiata anche attraverso i dizionari che, nel corso dei secoli, l'hanno descritta e codificata. A partire dal 1612, con la prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca, la nostra lingua, prima di ogni altra in Europa, ha avuto un modello di riferimento: da allora i repertori lessicografici continuano a documentare sia la tradizione letteraria sia i mutamenti dell'italiano nel tempo. Questo manualetto si propone di offrire ai lettori una guida alla conoscenza e all'uso dei dizionari italiani, ricostruendone la storia, dalle origini a oggi, e analizzandone la tipologia e la struttura compositiva.
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Banfi E. (cur.); Grandi N. (cur.)
Le lingue extraeuropee: Asia e Africa
br. Il volume propone una descrizione delle principali componenti del quadro linguistico di due macro-aree del pianeta: lo spazio tra Europa ed Asia (con riferimento alle lingue indoeuropee dell'Asia, alle lingue del Caucaso, alle lingue paleosiberiane, alle lingue uralo-altaiche, alle lingue dravidiche, alle lingue austro-asiatiche, alle lingue tai, alle lingue sino-tibetane, al giapponese ed al coreano) e lo spazio tra Asia ed Africa (con riferimento alle lingue afro-asiatiche / camito-semitiche ed alle lingue dell'Africa nera). La prospettiva che accomuna i saggi contenuti nel volume prevede una integrazione tra le dimensioni geolinguistica, storico-linguistica e tipologico-linguistica allo scopo di far luce sull'attuale distribuzione delle lingue nelle aree esaminate.
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Banfi E. (cur.); Grandi N. (cur.)
Le lingue extraeuropee: Americhe, Australia e lingue di contatto
br. Il volume propone una descrizione delle principali componenti del quadro linguistico di tre aree del pianeta: le Americhe, nella loro tradizionale tripartizione (e con un occhio di riguardo per le complesse dinamiche extralinguistiche che hanno "ridisegnato" il profilo linguistico del Nuovo Continente), lo spazio austronesiano e quello australiano. Completa il volume una sezione dedicata alle lingue di contatto, pidgin e creoli. La prospettiva che accomuna i saggi contenuti nel volume prevede una integrazione tra le dimensioni geolinguistica, storico-linguistica e tipologico-linguistica.
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Romeo Orazio
Grammatica dei segni. La lingua dei segni in 1300 immagini e 150 frasi
ill.
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Polo A. (cur.); Pietrobon E. (cur.)
Apprendere una lingua tra uso e canone letterario. Gli esempi nella riflessione linguistica in Europa (secoli XVI-XVIII)
br. Il presente volume propone una riflessione sui modelli linguistici e letterari dell'italiano e dello spagnolo che a partire dal XVI secolo, momento fondamentale della codificazione delle lingue volgari, contribuiscono alla creazione di paradigmi metodologici ed epistemologici essenziali nei processi di insegnamento e apprendimento di una lingua. Partendo da un'analisi testuale che integri la prospettiva storiografica con quella filologico-letteraria, i saggi qui raccolti indagano la relazione tra norma, uso e auctoritates nei testi di riflessione teorica di ambito colto e nelle opere rivolte alla pratica didattica, sprovviste di un impianto teorico innovativo, ma fondamentali veicoli di circolazione e di mediazione grezza della riflessione metalinguistica elaborata nelle opere erudite. Il volume si divide in due sezioni: la prima dedicata alla riflessione sul canone e sugli usi della lingua, rivolta prevalentemente a un pubblico di nativi, la seconda dedicata agli strumenti e metodi per l'apprendimento linguistico da parte di stranieri.
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Fusco Fabiana
Il «taliano furlano». Saggi sul plurilinguismo in Friuli-Venezia Giulia
br. Il Friuli-Venezia Giulia costituisce uno spazio linguistico-culturale complesso nel quale, accanto all'italiano e al friulano, convivono altri idiomi romanzi (dialetti veneti), slavi e germanici che fanno del territorio regionale un vero e proprio laboratorio di plurilinguismo. L'obiettivo di raccogliere e ripubblicare una serie di studi coerenti dal punto dell'oggetto dell'analisi, per l'appunto il plurilinguismo nell'area friulana, è quello di tracciare una mappa dei temi e degli ambiti (variazione sociolinguistica, gli usi linguistici giovanili, le dinamiche interlinguistiche e così via) a cui si è rivolta la nostra attività scientifica. L'auspicio è di continuare a riflettere su questi argomenti poiché il friulano, come del resto ogni altra varietà, è soggetto a forti variazioni sul piano sociale, culturale e linguistico. Si tratta di un idioma vivo e in movimento, che vale certamente la pena di conoscere e di indagare nella sua attuale realtà.
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Bertazzoli Raffaella
La traduzione: teorie e metodi
br. Le traduzioni hanno svolto e svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo delle letterature nazionali poiché influenzano generi, creano nuovi modelli simbolici e producono mutamenti nella cultura dei paesi. Operando in uno spazio interdisciplinare, aperto e dialogico, gli studi sulla traduzione hanno trasformato la dispersione linguistica in ricchezza culturale, mettendo in evidenza come la traduzione costituisca un arricchimento del testo autoriale, in un rapporto non gerarchico. Il libro, in una nuova edizione aggiornata, traccia una breve storia delle teorie traduttologiche, allargando la riflessione critica al concetto di "mondialità" della letteratura (worldliness) in un intreccio tra cultural studies e comparative studies.
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Durand Olivier
La lingua còrsa. Una lotta per la lingua
br.
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Milito D. (cur.); Lisanti E. (cur.)
Braille. La cultura tra le mani
ril. Dal confronto tra studiosi e su temi di rilevante interesse è emersa l'intramontabilità del Braille, che, nell'era delle tecnologie, si conferma come strumento ineludibile per l'approccio con ogni sapere. Tra l'altro il Braille, in dimensione pedagogica, non solo si configura come chiave di ingresso nel futuro, bensì è interpretato come opportunità di riscatto rispetto a qualsiasi tentazione di inferiorizzazione e di marginalizzazione della persona non vedente o ipovedente. I vantaggi del Braille sono correlati, in particolare, con la sinergia che esso è in grado di estrinsecare nel rapporto con linguaggi non verbali come quelli della musica e dell'arte, attraverso cui è possibile manifestare e percepire ogni sentimento umano. L'impulso culturale del Braille si invera, infine, attraverso la sua configurazione di codice utilizzato in quasi tutti i paesi del mondo e, pertanto, funzionale al superamento della logica delle nazioni, contribuendo all'incontro fra i popoli e all'affermazione di una visione esistenziale planetaria.
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Berruto Gaetano; Cerruti Massimo
La linguistica. Un corso introduttivo
brossura
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Lauta Gianluca
Esercizi di grammatica storica italiana
br. È ancora possibile trattare la grammatica storica come una materia di base? È corretto collocare all'inizio di un corso di studi una materia così "pericolosamente" compromessa con la lingua latina? Questi esercizi vorrebbero essere una risposta affermativa a tali domande: sono stati pensati per semplificare il lavoro ai principianti e possono essere risolti anche da chi, della lingua latina, ha una conoscenza superficiale. Il testo ha preso forma sul campo, nei corsi universitari, e ricalca le linee proposte dai manuali di grammatica storica italiana attualmente più diffusi. Oltre agli esercizi, gli studenti troveranno nel volume soluzioni ragionate in cui tutte le risposte giuste e sbagliate - sono discusse analiticamente.
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Mion Giuliano
La lingua araba
br. Dove e da chi è parlato l'arabo? È vero che è una lingua sacra? Che i paesi arabi hanno un'unica lingua ufficiale e che questa però non coincide con quella realmente parlata? L'arabo, la cui scrittura va da destra a sinistra, è davvero così complesso? Pensato per chiunque si occupi di mondo arabo-musulmano, il volume - in questa nuova edizione riveduta e aggiornata - offre un profilo descrittivo generale della lingua araba: dalla sua diffusione al suo ruolo all'interno della civiltà islamica, dalle sue principali caratteristiche (scrittura, fonologia, morfosintassi) alle divergenze tra l'arabo ufficiale e l'arabo dialettale, per concludere con un rapido panorama delle dinamiche sociolinguistiche del mondo arabo contemporaneo.
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Luraghi Silvia; Thornton Anna M.
Linguistica generale: esercitazioni e autoverifica
ill., br. Questo testo contiene più di cento esercizi utilizzabili in corsi universitari di introduzione alla linguistica. Gli esercizi riguardano semiotica, fonetica, fonologia, morfologia, sintassi, semantica, lessico e pragmatica. Il libro può essere usato sia come strumento didattico durante il corso, per arricchire l'esemplificazione degli argomenti trattati nei manuali, sia come strumento di studio e di autoverifica durante la preparazione agli esami, in quanto gli esercizi sono sempre accompagnati dalle loro soluzioni.
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Perrotta Emma; Brignola Marina
Giocare con le parole. Le rime e i giochi di parole. Vol. 2
brossura La consapevolezza fonologica è un aspetto molto importante nell'evoluzione del linguaggio perché permette al bambino di esprimersi meglio e prepararsi all'incontro con la lingua scritta. Partendo da questo presupposto, Giocare con le parole 2 parte seconda propone una serie di giochi linguistici. I bambini, con l'aiuto di un simpatico koala, rifletteranno sulla similitudine dei suoni finali delle parole e potranno imparare a riconoscere rime e assonanze, per poi passare a manipolare i suoni della lingua grazie a una serie di giochi fonologici proposti con diverse modalità. Raddoppiamenti, aggiunte, cambi di suoni iniziali, cambiamenti di suoni all'interno delle parole ed errori fonologici li aiuteranno a scoprire che le parole possono cambiare il loro significato e quello delle frasi che le contengono con la sola sostituzione di un fonema. L'attento ascolto e la riflessione indotta dai molti esercizi, renderanno il bambino consapevole e autonomo nel risolvere rebus e giochi sui derivati e sui cambiamenti di genere. Si rivolge a logopedisti, genitori e insegnanti della scuola dell'infanzia e del primo ciclo della primaria.
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Serianni Luca
Per l'italiano di ieri e di oggi
br. Linguista illustre, Luca Serianni ha sempre coniugato la più alta ricerca sulla storia dell'italiano alla passione per la didattica in tutte le sue forme. I suoi libri hanno formato generazioni di studiosi e alimentato il dibattito pubblico sul corretto uso della lingua e sul suo insegnamento nella scuola. In occasione del settantesimo compleanno, gli allievi ne hanno raccolto alcuni tra gli studi più significativi prodotti negli ultimi vent'anni. Ventotto saggi che attraversano otto secoli di storia linguistica italiana: dalla Commedia di Dante sino alla lingua dei giornali, passando per la poesia barocca, la librettistica verdiana, la didattica dell'italiano nei licei. Il risultato non è solo la summa di una lunga esperienza di ricerca ma anche un'esemplare lezione di metodo: su come guardare oggetti di studio lontani e vicini in modo da cogliere, attraverso la lingua, il riflesso della cultura di un intero paese.
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D'Agostino Franco; Cingolo M. Stella; Spada Gabriella
La lingua di Babilonia
brossura Il babilonese fu una lingua di grandissima longevità e diffusione: parlata come lingua madre o lingua franca per più di due millenni, dal XX secolo a.C. fino all'inizio dell'era cristiana, in un'area che si estende dalla Mesopotamia (odierno Iraq meridionale) alla Siria, all'Anatolia e all'altopiano iranico. In lingua babilonese e scrittura cuneiforme ci è stata tramandata una enorme quantità di documenti delle tipologie più diverse: non solo di natura amministrativa, ma anche una delle prime raccolte di "leggi" prodotta dall'umanità e una vasta letteratura. Questo volume presenta a un pubblico non specialistico le strutture fonetiche e grammaticali su cui si fonda la lingua babilonese e costituisce un solido strumento scientifico per chi voglia avvicinarsi a un patrimonio culturale così vario e sfaccettato. Alla sezione grammaticale segue una raccolta di testi significativi di varia tipologia (crestomazia) accompagnati da commenti grammaticali e spiegazioni storico-culturali, consentendo al lettore un primo significativo approccio con la civiltà dell'antica Babilonia. L'ultima parte del testo raccoglie la lista dei segni cuneiformi, nella variante che appare nelle iscrizioni sui monumenti o sugli oggetti litici e quella corsiva utilizzata per le tavolette di argilla. Il glossario babilonese-italiano che chiude il volume permette di orientarsi nella traduzione degli esercizi della grammatica e della crestomazia.
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Takeshita Toshiaki
Esercitazione terminologica di storia e civiltà giapponese. Quattrocento termini giapponesi
ill.
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Di Giovanni E. (cur.); Zanotti S. (cur.)
Donne in traduzione
br. Questo volume nasce dalla volontà di portare in lingua italiana saggi di studiose e scrittrici di tutto il mondo che hanno alimentato e arricchito, con il proprio pensiero, il dibattito scientifico, politico, culturale e linguistico sulla traduzione in una prospettiva di genere. I saggi qui raccolti pongono l'attenzione sul contributo attivo dato dalle donne alla conoscenza nel loro ruolo di traduttrici, ma anche sulla voce tradotta delle donne nella storia, esaminando l'insieme delle manipolazioni attivate nel trasferimento di testi cardine del pensiero femminista da un contesto culturale all'altro. Tornando al "primo paradigma" degli studi di genere applicati alla traduzione, questo volume pone al centro del proprio sguardo le donne in quanto soggetti attivi nella pratica e nella teoria della traduzione.
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Magini Leonardo
La parola degli etruschi
brossura Il ratto delle sabine è il più famoso episodio del mito di Roma. Ma cosa significano i nomi dei luoghi e dei personaggi del racconto mitico? Cosa vuol dire Caenina, il nome del paese da cui provengono le vergini rapite, e Acron, il nome del loro re, e Hersilia, il nome dell'unica donna sposata? La risposta a queste domande, e ad altre simili, sui nomi del mito romano e etrusco, mette in luce uno stretto rapporto fra tre culture e tre lingue, l'indo-iranica, l'etrusca e la latina. Per questa via in cui la semantica apre la strada alla fonetica e "la grammatica deve seguire e non precedere l'interpretazione" (Devoto) l'autore suggerisce un modo nuovo, non nel metodo ma nei risultati, di intendere la parola degli etruschi.
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Rocchi Livia; Segré Chiara Valentina
10 consigli per scrivere per ragazzi
brossura "Manuela. Scrivere è un'arte: sicuramente ispirazione, creatività, e anche un pizzico di "follia" rappresentano una marcia in più per ogni artista, e soprattutto per uno scrittore per ragazzi. Dopotutto, ogni artista è un po' bambino, e ogni bambino è un po' artista. Tuttavia queste doti da sole non sono sufficienti: la scrittura è anche artigianato; studio e pratica permettono di acquisire una certa abilità, così come la conoscenza dei "ferri del mestiere" dello scrittore. Non dimentichiamo che Picasso era un maestro della geometria e della pittura "classica" e per questo riuscì a stravolgerne le regole con cognizione di causa, realizzando capolavori che hanno fatto un pezzo di storia dell'arte".
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Bigi Sarah
Le strutture interrogative nelle interazioni in contesto clinico. Nuova ediz.
br. Al ritorno da un qualsiasi controllo medico, il commento di molti sembra essere sempre lo stesso: non mi ha neanche lasciato parlare! Sul tema delle competenze comunicative dei clinici si sprecano commenti, sia in contesti divulgativi sia scientifici. Spessosul banco degli imputati finiscono le domande poste dai clinici stessi che non sempre sembrano essere adeguatamente formulate. A fronte di un'apparente semplicità, l'atto di domanda è in realtà qualcosa di complesso, che non sempre si realizza attraverso una frase interrogativa e che può avere una molteplicità di funzioni: dalla raccolta di informazioni, al coinvolgimento di qualcuno per la realizzazione di uno scopo, fino alle domande retoriche o a quelle che in realtà sono rimproveri o espressioni di incredulità. Nel libro Le strutture interrogative nelle interazioni in contesto clinico Sarah Bigi affronta il tema da una prospettiva linguistica, indagando forme e funzioni delle domande nei colloqui medici, sulla base di una raccolta di consultazioni registrate in un ambulatorio di diabetologia. Dall'analisi emerge come le domande siano uno strumento fondamentale per permettere ai partecipanti il raggiungimento della maggior parte degli obiettivi previsti dal dialogo nel quale sono coinvolti.
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Manzoni Gian Enrico
La vita in parole. I perché dei 300 vocaboli più utilizzati
br. Davvero le parole volano, come recita il celebre proverbio latino secondo il quale verba volant, scripta manent. Ma il loro volo non è sinonimo di perdita nel nulla o di vana inconsistenza, anzi, è il contrario: le parole volano nel senso che si trasmettono velocemente da un uomo all'altro, da un gruppo sociale, politico o religioso all'altro, da una generazione a un'altra generazione, lasciando non solo una traccia, ma una striscia storicamente rilevante. Spetta alla linguistica e all'antropologia indagarne l'evoluzione e spiegarne la trasformazione del significato. In questo volume esamineremo l'etimologia di 300 parole, ripercorrendone il tragitto linguistico e culturale che, da lidi spesso insospettabili, le ha portate oggi a essere parte integrante del nostro vocabolario quotidiano.
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Fanti Sigismondo; Ciaralli A. (cur.); Procaccioli P. (cur.)
Trattato di scrittura. Theorica et pratica de modo scribendi (Venezia, 1514)
ill., br. Pubblicata a Venezia nel 1514, la "Theorica et pratica de modo scribendi" è l'opera d'esordio di un matematico ferrarese, Sigismondo Fanti, che nel 1521 era "inzegnero general" della Serenissima Repubblica e che è noto al lettore di cose cinquecentesche soprattutto per le quartine oracolari del Triompho di fortuna (1527). L'opera era il punto di arrivo della prima stagione di un dibattito che nel Quattrocento aveva coinvolto artisti come Leon Battista Alberti, Mantegna e Leonardo, umanisti e antiquari come Felice Feliciano, matematici come Luca Pacioli, e a sua volta inaugurava la nuova stagione dei trattati di scrittura, destinata a lasciare tracce significative nella cultura grafica della modernità, e non solo di quella italiana. In quattro libri la Theorica offriva una trattazione sistematica della materia, che veniva presentata come un momento fondamentale nella formazione professionale e morale di ogni scrivente. Il primo libro, in particolare, ne illustrava gli aspetti tecnici, sia quelli materiali (si parlava della carta, dell'inchiostro, della penna) che quelli più propriamente teorici (a partire dalle logiche geometriche implicate, soprattutto quelle euclidee). I tre successivi si impegnavano nell'illustrazione analitica, condotta lettera per lettera, dei più importanti modelli grafici allora in corso.
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Tosi Arturo
L'italiano in Europa. La traduzione come prova di vitalità
br. È passato quasi mezzo secolo da quando Italo Calvino fece scalpore con la sua previsione di "grandi cataclismi linguistici dei prossimi secoli". Oggi le lingue più a rischio sono quelle già indebolite delle comunità più povere e indifese del pianeta. Ma la globalizzazione sta minacciando anche gli equilibri delle lingue più robuste. Come aveva predetto Calvino, le stesse lingue europee non potranno più considerarsi al sicuro. Nel mondo occidentale è l'inglese il veicolo e l'emblema di questa trasformazione, contro la quale la stessa Europa erige difese con una politica multilingue. Eppure nonostante gli immensi sforzi dell'Unione europea per sostenere il multilinguismo e garantire una comunicazione con i cittadini attraverso le proprie lingue, la forza invasiva della lingua globale sta rivelandosi attraverso canali e strumenti fino a oggi ritenuti neutrali: la traduzione e le sue tecnologie. Il libro vuole dimostrare che un sistema di traduzione che ha molte tecnologie e poca attenzione per le risorse delle lingue non potrà mettere l'Europa al riparo da nuove egemonie.
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Arcangeli Massimo
La lingua sc*ma. Contro lo schwa (e altri animali)
br. Siamo di fronte a una pericolosa deriva, spacciata per anelito d'inclusività, che vorrebbe riformare l'italiano a suon di schwa. I fautori dell'uso di questo simbolo, peraltro consapevoli che l'"e rovesciata" non si potrebbe mai applicare alla lingua italiana in modo sistematico, predicano regole inaccettabili. Per esempio, sostenendo che le forme inclusive di "direttore" o "pittore" debbano essere "direttor*" e "pittor*", sanciscono di fatto la morte dei femminili "direttrice" e "pittrice", frutto di una travagliata evoluzione linguistico-culturale che, per secoli, ha occultato la donna nell'uso generalizzato del maschile. Con questo testo il linguista Massimo Arcangeli prende posizione a tutela della nostra lingua contro chi pretende di metter mano alla sua struttura profonda adottando (e promuovendo), perfino in contesti ufficiali o istituzionali, forme grammaticalmente inammissibili.
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Scioli S. (cur.)
Le Medical Humanities al tempo del Covid-19. Temi, Problemi, Prospettive
br. Si raccolgono nel volume - in veste rielaborata e arricchita - i contributi presentati nel corso del Seminario di studio Le Medical Humanities al tempo del Covid-19, realizzato online il 17 novembre 2020 dal Centro Studi Medical Humanities del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. L'incontro ha visto il concorso di studiosi attivi in diversi campi del sapere, chiamati a confrontarsi sul tema drammaticamente offerto dall'attuale pandemia e a condividere con gli altri l'esito o tratti di svolgimento della propria competente riflessione. L'auspicio, con questo lavoro, è di contribuire a stimolare un dibattito su fatti attuali e da essi su questioni legate più in generale agli orizzonti delle Medical Humanities, capace di coinvolgere anche altre voci impegnate in vari ambiti dello scibile, tramite l'apertura di ulteriori traiettorie di pensiero (accanto all'allargamento e all'approfondimento di quelle già dischiuse), e nel contempo vigilare sull'esistente, promuovendo un dialogo serrato nella comunità scientifica (e non solo), che sappia farsi ricerca congiunta tra professionalità diverse ma pure, l'una con l'altra, poste in solidale relazione d'intenti e vedute.
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Cameli Rosaria; Maurizi Patrizia
Grandi guide Raffaello. Materiali per il docente. Linguistica. Per la Scuola elementare. Vol. 2
brossura
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Varisco Novella
Viva la polemica viva. Imparare a discutere in modo efficace e appassionato nella scuola e nella vita
br. La polemica è una discussione tra sordi? Di fronte ai conflitti sopra le righe e le contese urlate dei talk show televisivi, la polemica sembra uno sforzo finalizzato solo alla prevaricazione dell'altro. Ma le cose non stanno così. "Viva la polemica viva" per la prima volta mette sul piatto della bilancia le caratteristiche positive della polemica e mostra che è sì un conflitto, ma tutto particolare, perché quando si tenta di confutare l'altro ciò che viene messo alla prova è anzitutto la tenuta delle proprie opinioni. Non solo: polemizzando si realizza la dimensione razionale e sociale che caratterizza ogni essere umano, e si genera comprensione della realtà attraverso il confronto. La difficoltà, quindi, è saper fare polemica per rispondere alla sfida della democrazia: legittimare il dissenso e non porre fine alle controversie. In queste pagine il lettore viene condotto in una palestra dove allenare le proprie capacità polemiche: attraverso principi, strategie e correttivi, imparerà ad affrontare ogni discussione dando ragione delle proprie ragioni. L'obiettivo è che in ogni dibattito polemico vinca la ragione migliore, senza mascherare divergenze e contrasti. Indirizzato agli insegnanti delle scuole superiori, un manuale per tutti quelli che, su una qualunque tematica, vogliano intraprendere una "corsa agli armamenti" di tipo comunicativo. Prefazione di Adelino Cattani.
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Bogaro Anna
Letterature nascoste. Storia della scrittura e degli autori in lingua minoritaria in Italia
br. Esiste in Italia un mondo letterario sconosciuto al grande pubblico e poco frequentato anche dai critici: i versi e le prose nelle lingue minoritarie storicamente presenti nella penisola. Per la prima volta, questo volume ne propone un quadro d'insieme, illustrando le maggiori storie letterarie prodotte nell'Italia plurilingue (sarda, slovena, friulana, ladina, occitana, arbëreshe), con particolare attenzione ai percorsi della narrativa. Il libro è corredato dalle interviste, fra gli altri, a Boris Pahor, Flavio Soriga e Carmine Abate. Prefazione di Tullio De Mauro.
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Costa Marcella
Contrastività e traduzione. La morfologia valutativa in italiano e tedesco. Ediz. italiana e tedesca
br. Lo studio offre un'analisi in chiave contrastiva e traduttiva della morfologia valutativa in italiano e in tedesco. L'ampio tema dell'alterazione è qui limitato alla disamina dell'alterazione accrescitiva e peggiorativa. Si tratta di una tematica particolarmente interessante perché in grado di mettere in luce divergenze e convergenze tra italiano e tedesco nell'espressione delle emozioni. Le indagini di diversa impostazione apparse negli ultimi venti anni dimostrano che per cogliere la complessità semantica e pragmatica degli alterati nell'uso è necessario un approccio multiplanare, in grado di osservare il fenomeno nella sua stratificazione in termini di struttura e di uso. Per tale motivo l'analisi delle caratteristiche formali è validata da attestazioni tratte da fonti diversificate (manuali, dizionari cartacei e risorse lessicografiche digitali, corpora di testi scritti, attestazioni orali, traduzioni), in modo da evidenziare i fattori pragmatici, interazionali e testuali che determinano l'attualizzazione di uno specifico tratto semantico dell'alterato.
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Banfi Emanuele; Grandi Nicola
Lingue d'Europa. Elementi di storia e di tipologia linguistica. Nuova ediz.
br. Il volume, in una nuova edizione aggiornata, presenta il quadro linguistico europeo alla luce degli eventi che hanno caratterizzato il vecchio continente negli ultimi anni. La trattazione tiene conto di due principali linee di lettura: da un lato vengono poste le premesse storiche e storico-linguistiche sottese alla definizione dell'Europa antica, medievale, moderna e contemporanea; dall'altro vengono analizzati, in ottica tipologico-linguistica (sia diacronica che sincronica), alcuni grandi fenomeni attinenti in particolare ai livelli morfologico e sintattico di buona parte delle lingue europee. La distribuzione areale di tali fenomeni permette di individuare la presenza di alcune significative sub-aree, quali la cosiddetta "lega linguistica balcanica" e la cosiddetta "area carolingia".
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Mortara Garavelli Bice
Silenzi d'autore
br. Il silenzio personificato come nell'"Orlando furioso" di Ariosto; il silenzio meravigliato del montanaro che - in una similitudine della "Divina Commedia" "ammuta" quando vede per la prima volta la città; il religioso silenzio di Chiara d'Assisi e quello "sfavillante" che Elsa Morante coglie nello stupore infantile; il silenzio "di chiostro e di caserma" di Gozzano e il silenzio "che tutto nega e tutto comprende" di Lalla Romano. Il silenzio come reazione all'indicibile crudeltà in Primo Levi. Quante parole può nascondere un silenzio? Moltissime, soprattutto quando è d'autore, carico di significati che vanno oltre quelli veicolati dalla lingua. Bice Mortara Garavelli attraversa le pagine letterarie più note sul silenzio, dalla classicità greco-latina fino alla letteratura dei nostri giorni, lungo un percorso che rivela ciò che l'assenza di parole può dire.
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Merlin Defanti Stella
Piccolo manuale di linguistica. Da dove vengono le parole e perché sono importanti
ill., br. Secondo William Butler Yeats, la lingua è la memoria collettiva naturale di un popolo. Questo libro, scritto a più mani da un gruppo di "innamorati della parola", nonché studiosi, è un atto d'amore verso le lingue e la linguistica. Attraverso domande e risposte, ci aiuta a capire meglio non solo chi siamo e da dove veniamo, ma anche se è vero che la lingua è uno specchio in cui riconoscersi (o meno) e dove andremo domani. Come e perché cambia una lingua? Esistono davvero lingue "facili" e "difficili"? E la scrittura? Può una lingua influenzare la nostra visione del mondo? Che cosa sono le lingue "inventate"? Un emozionante viaggio, ricco di aneddoti e curiosità, fra le parole e fra i popoli, per scoprire alla fine che, anche se parliamo lingue diverse, siamo molto spesso più simili di quanto crediamo.
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