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‎DULLES (Allen). Ancien chef du C.I.A.‎

‎Les secrets d'une reddition.‎

‎Paris, Calmann-Lévy, Collection "l'Heure H", 1967 ; in-8, broché, 350 pp. Planches hors-texte. En parfait état.‎

‎DULLES Foster Rhea‎

‎Le chemin de T?h?ran. La Russie et l'Am?rique de 1871 ? 1943.‎

‎Broch?. 273 pages.‎

‎DULLES, Allen.‎

‎LES SECRETS D'UNE REDDITION‎

‎Paris : Calmann-Lévy, 1967. In-8 (23 cm), broché, couverture à rabats souple illustrée, planches photos n&b, cartes, 350 pages.‎

‎Bon état.‎

Bookseller reference : 01557

Livre Rare Book

Bedot Bouquiniste
Le Mans France Francia França France
[Books from Bedot Bouquiniste]

€12.00 Buy

‎DULONG Claude‎

‎LA VIE QUOTIDIENNE A L'ELYSEE AU TEMPS DE CHARLES DE GAULLE.‎

‎Paris, Hachette, collection Hachette Litterature, 1974, in-8 broché couverture rempliée, 265 pp. Couverture en état correct, mention manuscrite d'appartenance sur la garde, intérieur en bon état.‎

Bookseller reference : 14483

Livre Rare Book

LE SERPENT QUI PENSE
Prechac France Francia França France
[Books from LE SERPENT QUI PENSE]

€8.00 Buy

‎Dumar‎

‎Vendi la moto e ti prendi un cavallo‎

‎ill., ril. Una storia d'amore tra uomini e cavalli, tra una mamma e la sua bimba, in costante equilibrio tra obiettivi lontani e saggia concretezza, dove le sfide personali si compiono senza rubare spazio alle gioie della famiglia.Dumar ci trasporta in prima persona nell'eccezionalità del mondo ippico, descrivendone i brillanti colori, così come il rigore intrinseco.Se anche il lettore custodisce in sé un grande amore per i cavalli e freme al desiderio di spingersi sempre oltre i propri limiti, questa lettura non potrà che entusiasmarlo, suggerendo intuizioni e stimoli positivi nel seguire i propri sogni!‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Ascanio‎

‎brossura‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Cagliostro‎

‎br. Giuseppe Balsamo, meglio conosciuto come conte di Cagliostro, avventuriero, studioso di medicina, ipnotismo e alchimia, visse di espedienti finché la sua fama di mago e guaritore si diffuse in tutta Europa e gli assicurò la protezione di nobili, scienziati e sovrani. Fondò a Londra la locale loggia massonica di rito egiziano. Implicato a Parigi nel processo della collana di Maria Antonietta, fu costretto a lasciare la Francia (1786). Stabilitosi a Roma, fu condannato a morte per attività massoniche (1789), poi graziato dal papa e incarcerato a vita. Avventura e mistero nella vita di Cagliostro narrata da Alexandre Dumas in un romanzo storico che, al ritmo dei "Tre moschettieri" e con la suspense del "Conte di Montecristo", rievoca il '700 alla vigilia della Rivoluzione francese, mettendo in scena anche personaggi come Maria Antonietta e Luigi XVI, Rousseau e Voltaire. Il romanzo ha inizio il 6 maggio 1770. Il Gran Cofto, Giuseppe Balsamo, più noto come conte di Cagliostro, traccia il disegno della società segreta degli Illuminati: abbattere le monarchie cominciando dalla più fragile, quella francese. Ai progetti rivoluzionari si intrecciano riti di magia, profezie inquietanti, passioni travolgenti e intrighi di potere nell'affresco di un'epoca nella quale razionalismo e forze oscure della mente e del cuore produssero miscele esplosive per la storia dell'umanità.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I compagni di Jéhu‎

‎br. Siamo in Francia, all'inizio del XIX secolo. Il Terrore è terminato e la Prima Repubblica è tenuta in piedi con difficoltà da un Direttorio inefficiente e già corrotto. I Borbone vedono approssimarsi il momento di riprendere il potere ed organizzano un esercito in Vandea. Ma occorrono finanziamenti. Se ne incarica un gruppo di giovani nobili che assaltano le diligenze e depredano il danaro pubblico. Si sono dati il nome di "Compagnons de Jéhu", I Compagni di Jéhu. La storia tragica di un gruppo di questi giovani combattenti, eroici, esaltati e idealisti, contro i quali Bonaparte scatena una repressione senza tregua, è storia vera.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I fratelli corsi‎

‎ril. Il racconto si divide in due quadri. Nel primo, lo scrittore, che si è recato nell'isola, conosce Lucien, un giovane corso selvatico e fiero, deciso a svolgere il suo ruolo di arbitro nella faida tra due clan nemici. Fantasia e realtà si mescolano inestricabilmente, in questa Corsica avventurosa e magica, popolata di banditi che difendono il proprio onore, e scossa dal continuo inseguirsi delle vendette. Nel secondo quadro, Dumas, tornato a Parigi, incontra Louis, il fratello gemello di Lucien, che si trova coinvolto in un duello per aver difeso l'onore di una dama. Nonostante la separazione, i due gemelli sono rimasti uniti da una strana telepatia, dono ereditario della loro famiglia, che sconfina talvolta nella condivisione a distanza delle stesse sensazioni fisiche. Dumas contrappone con grande sottigliezza la Corsica selvaggia e cruda, ma fedele alle regole dell'antica ospitalità e della morale inflessibile, a una Parigi ricercata e galante, sotto le cui raffinatezze si celano crudeltà, cinismo e disprezzo. Non ci si stacca facilmente da una vicenda così incalzante, così ricca di materie diverse, che si apre con la levità di un diario di viaggio, e si conclude con un esito tragico. Ma il tema cruciale del romanzo sta nel gioco del doppio, in una telepatia che rimanda a una reiterata predilezione di Dumas per la dimensione fantasmatica. A fine volume il racconto "I due studenti di Bologna".‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I tre moschettieri‎

‎br. Dove sta la magia? Nella forza del plot? Nella qualità possente dello scenario storico che è in grado di evocare? Nella suspense? Forse, più di tutto, nella gioia del raccontare. Questo capolavoro dell'intrigo cattura a ogni pagina il lettore, lo spiazza, lo depista, lo inganna e lo rende complice, per poi coinvolgerlo in uno strabiliante "effetto meraviglia". A partire dal titolo: non solo I tre moschettieri sono quattro, ma - come ha osservato Umberto Eco il romanzo è palesemente "la storia del quarto", di d'Artagnan, che è l'assoluto protagonista non solo di questo libro, ma degli altri due che seguiranno: Vent'anni dopo e Il visconte di Bragelonne. "Immaginatevi un Don Chisciotte a diciott'anni": è questo il primo impatto del lettore con d'Artagnan, e attorno a questo virtuoso della spada, a questo campione di lealtà, di dedizione assoluta alla regina, si dipanerà la storia dei tre romanzi, la storia di una vita. L'altra figura decisiva, antagonistica, è Milady, quintessenza dell'inganno, maschera erotica della perfidia e del tradimento, di cui porta il segno indelebile inciso nelle carni. C'era bisogno di una nuova edizione dei Tre moschettieri per riportare il romanzo all'altezza della sua scrittura: attraverso una nuova traduzione che unisce rigore e respiro narrativo, un'Introduzione del più grande studioso vivente di Dumas e un dettagliatissimo Dizionario dei personaggi.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I tre moschettieri‎

‎br. "I tre moschettieri" del titolo sono guardie scelte del re, a cui si unisce il giovane D'Artagnan, arrivato dalla provincia per cercare fortuna a Parigi. Nella Francia del '600, i quattro protagonisti si trovano coinvolti negli intrighi della corte di Luigi XIII, e riescono a vincere nemici e difficoltà grazie al coraggio e alla forza della loro amicizia. Introduzione di Roberta Pederzoli.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I tre moschettieri‎

‎brossura‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I tre moschettieri‎

‎brossura «L'amicizia che univa quei quattro uomini e il bisogno di vedersi tre o quattro volte al giorno, fosse per un duello, o per qualche faccenda oppure per divertirsi, faceva sì che corressero incessantemente l'uno dietro l'altro come delle ombre». Gli amici inseparabili sono Athos, Porthos e Aramis e il guascone D'Artagnan. Nel raccontare le loro peripezie, ambientate nella Francia del Seicento tra intrighi di corte, assedi e intense passioni d'amore, Dumas mescola vicende storiche e romanzesche, avventure e idilli, duelli e burle. Uscito nel 1844, «I tre moschettieri» è uno dei romanzi più amati e letti al mondo per l'intreccio perfettamente costruito, la suspense calibrata e gli indimenticabili personaggi: dall'astuto Richelieu alla dolce Constance, dal sanguigno D'Artagnan alla perfida Milady.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I tre moschettieri‎

‎brossura Athos, Porthos, Aramis, d'Artagnan, il Cardinale Richelieu, la perfida Milady, la dolce signora Bonacieux, Luigi XIII, Anna d'Austria, il duca di Buckingham, i moschettieri del re e le guardie del cardinale... Duelli, inseguimenti, amori, beffe, "Tutti per uno, uno per tutti". Con questo romanzo Alexandre Dumas ha creato personaggi che resteranno vivi ancora a lungo.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I tre moschettieri‎

‎ill., ril. Qual è il segreto? Dove sta la magia? Nella forza del plot? Nella qualità possente dello scenario storico che è in grado di evocare? Nell'alternarsi continuo di ingenuità e malizia? Nella suspense? Forse, più di tutto, nella gioia del raccontare. È la seduzione narrativa, infatti, a fare dei "Tre moschettieri" un capostipite del romanzo senza aggettivi (le etichette che di volta in volta gli sono state applicate - romanzo storico, d'avventura, d'appendice, di cappa e spada - rischiano di risultare fortemente riduttive). Questo capolavoro dell'intrigo cattura ad ogni pagina il lettore, lo spiazza, lo depista, lo inganna e lo rende complice, per poi coinvolgerlo in uno strabiliante "effetto meraviglia". A partire dal titolo: non solo "I tre moschettieri" sono quattro, ma - come ha osservato Umberto Eco - il romanzo è palesemente "la storia del quarto", di d'Artagnan, che è l'assoluto protagonista non solo di questo libro, ma degli altri due che seguiranno: "Vent'anni dopo" e "Il Visconte di Bragelonne". "Immaginatevi un Don Chisciotte a diciott'anni": è questo il primo impatto del lettore con d'Artagnan, e attorno a questo virtuoso della spada, a questo campione di lealtà, di fedeltà incondizionata alla causa del re, di dedizione assoluta alla regina, si dipanerà la storia dei tre romanzi, la storia di una vita. Con una introduzione e un dizionario dei personaggi di Claude Schopp.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I tre moschettieri‎

‎br. Arrivato dalla provincia per cercare fortuna a Parigi, il giovane d'Artagnan, coraggioso e abilissimo con la spada, conquista la fiducia di Athos, Porthos e Aramis, i moschettieri di re Luigi XIII, famosi per le loro gesta eroiche. Entrato a far parte della guardia del sovrano, d'Artagnan combatterà a fianco dei tre inseparabili compagni per sventare le oscure trame del diabolico cardinale Richelieu e della sua spia, la perfida e affascinante Milady de Winter. Sono questi gli indimenticabili protagonisti di un romanzo dal ritmo trascinante, che mette in scena magistralmente intrighi, complotti, giochi di potere e amori segreti alla corte francese del Seicento.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I tre moschettieri-Vent'anni dopo‎

‎ill., ril. Qual è il segreto? Dove sta la magia? Nella forza del plot? Nella qualità possente dello scenario storico? Nell'alternarsi continuo di ingenuità e malizia? Nella suspense? Forse, più di tutto, nella gioia del raccontare. Questo capolavoro dell'intrigo cattura ad ogni pagina il lettore, lo spiazza, lo depista, lo inganna e lo rende complice, per poi coinvolgerlo in uno strabiliante "effetto meraviglia". A partire dal titolo: non solo I tre moschettieri sono quattro, ma - come ha osservato Umberto Eco - il romanzo è palesemente "la storia del quarto", di d'Artagnan. "Immaginatevi un Don Chisciotte a diciott'anni": è questo il primo impatto del lettore con questo virtuoso della spada, campione di fedeltà incondizionata alla causa del re e di dedizione assoluta alla regina. Sono passati vent'anni da quella "notte tempestosa e buia" che ha chiuso in maniera così tragica e fatale la vicenda dei Tre moschettieri. Da allora, i quattro amici hanno perso completamente la consuetudine di vita comune che li aveva così tanto legati. Sono diventati uomini fatti, in un contesto storico che è profondamente mutato. Quale combinazione di eventi, quale irresistibile attrazione, quale volontà, quale destino li riunirà di nuovo?‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I tre moschettieri-Vent'anni dopo. Ediz. integrale‎

‎ril. Primi due romanzi del ciclo dedicato alle avventure del celebre corpo militare francese, "I tre moschettieri", fresco e vivace, lieve e seducente, e "Vent'anni dopo", riflessivo e malinconico, raccontano con eccezionale gusto dell'intreccio e con un ritmo narrativo trascinante le imprese di d'Artagnan, Athos, Porthos e Aramis sullo sfondo della Francia, prima di Luigi XII e di Richelieu, e poi di Mazzarino e Anna d'Austria. Gli intrighi, i complotti, le macchinazioni, i misteri, le avventure galanti della corte francese del XVII secolo fanno da cornice a una narrazione avvincente, ricca di colpi di scena. Introduzione e premesse di Francesco Perfetti.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Il conte di Montecristo‎

‎br. Ha centosettant'anni, ma non perde un colpo. Pubblicato a puntate fra l'agosto 1844 e il gennaio 1846 sul "Journal des Débats", mentre Dumas lo stava ancora scrivendo (con l'aiuto di un ghost-writer, Auguste Maquet), senza sapere nemmeno lui come l'avrebbe concluso, e intanto metteva in cantiere altri due o tre romanzi, "Il conte di Montecristo" ha lasciato, e lascia tuttora, col fiato sospeso folle di lettori di ogni estrazione sociale e di ogni paese. Nessun romanzo, forse, ha avuto tante edizioni (settantasei solo in Italia, già dal 1846), tanti adattamenti cinematografici (il primo nel 1922) e televisivi; è diventato un musical, un fumetto con Paperino, è stato immortalato sulle figurine Liebig e condensato nelle strisce della Magnesia San Pellegrino; oggi ispira la serie americana "Revenge". Tutti quindi possono dire di conoscerne almeno a grandi linee la trama e il protagonista, anche chi non lo ha mai letto. Ma non c'è trasposizione, necessariamente lacunosa, data la mole del romanzo, che valga il godimento di aprirlo e rimanere intrappolati senza scampo nel suo inesorabile ingranaggio narrativo, che funziona sempre anche se si sa già come andrà a finire la vicenda. I suoi stessi difetti, le ripetizioni, le digressioni, le zeppe, sono funzionali al piacere della lettura.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Il conte di Montecristo‎

‎br. Da capolavoro del romanzo popolare a capolavoro del romanzo: la storia della fortuna de "Il conte di Montecristo" si potrebbe condensare nella lenta caduta di un aggettivo. Fin dal suo primo apparire, in quella Francia degli anni Quaranta dell'Ottocento che era il più fervido e convulso laboratorio delle rivoluzioni europee, la storia dell'eroe borghese Edmond Dantès, eponimo della sfortuna e dell'ingiustizia, che si trasforma in spietato giustiziere, fu accolta dalle migliaia di avidi lettori di feuilleton come la più iperbolica incarnazione dello spirito del tempo. Un successo fulmineo, sancito dall'immediato passaggio all'edizione in volume e da un incredibile numero di ristampe e traduzioni. Ma fin da subito, quell'aggettivo, "popolare", suonò, in tutta una parte della critica colta, come una netta discriminazione, se non come una condanna. Al contrario, il "Montecristo" deve oggi essere situato nel posto che merita: all'apice della più felice stagione del romanzo europeo. Condotta sul testo francese meticolosamente stabilito da Claude Schopp, questa edizione comprende, oltre alla prefazione di Schopp, un apparato di note al testo, nonché un dizionario dei personaggi e delle persone storiche e un Indice dei luoghi.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Il conte di Montecristo‎

‎br. Nel febbraio del 1815, a Marsiglia, il marinaio Edmond Dantès viene falsamente accusato di bonapartismo e arrestato nel giorno delle nozze, alle soglie di una brillante carriera navale. Durante la prigionia nel castello d'If, uno scoglio in mezzo al mare, affina un odio feroce per gli autori della sua rovina e, quando l'amicizia con un altro prigioniero gli procura l'evasione nonché un favoloso tesoro, ne farà lo strumento di una vendetta grandiosa e spietata. Le mille identità che il conte assume per preparare la trappola ai suoi nemici, i suoi viaggi, gli avvelenamenti, gli intrighi, le scomparse, i ritorni: questo grande fiume creato dalla penna infaticabile di Dumas sa far voltare pagina come pochi altri, con la stessa urgenza con cui i lettori di due secoli fa aspettavano l'uscita della puntata successiva.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Il conte di Montecristo‎

‎br. Nel febbraio del 1815, a Marsiglia, il marinaio Edmond Dantès viene falsamente accusato di bonapartismo e arrestato nel giorno delle nozze, alle soglie di una brillante carriera navale. Durante la prigionia nel castello d'If, uno scoglio in mezzo al mare, affina un odio feroce per gli autori della sua rovina e, quando l'amicizia con un altro prigioniero gli procura l'evasione nonché un favoloso tesoro, ne farà lo strumento di una vendetta grandiosa e spietata. Le mille identità che il conte assume per preparare la trappola ai suoi nemici, i suoi viaggi, gli avvelenamenti, gli intrighi, le scomparse, i ritorni: questo grande fiume creato dalla penna infaticabile di Dumas sa far voltare pagina come pochi altri, con la stessa urgenza con cui i lettori di due secoli fa aspettavano l'uscita della puntata successiva. Con uno scritto di André Maurois.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Il conte di Montecristo‎

‎br. Ambientato nella Francia della Restaurazione e della monarchia di Luigi Filippo, tra il 1815 e il 1839, "Il conte di Montecristo" è la storia di un'ingiustizia subita, riscattata da una vendetta portata alle sue estreme conseguenze. È anche una storia di onnipotenza: Edmond Dantès, vittima innocente dell'invidia dei suoi calunniatori, li distrugge sul loro stesso terreno, li "suicida" utilizzando gli stessi strumenti grazie ai quali sono diventati ricchi e potenti. Come un moderno supereroe, nella sua vendetta riassume in sé il bene e il male, si confronta con i limiti stessi della condizione umana, superandola: la vittoria è giusta ma amara, la vera liberazione è sempre oltre, altrove.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Il conte di Montecristo. Con Segnalibro‎

‎br. Un romanzo sui forti sentimenti e sulle passioni negative che inquinano l'animo umano, la storia di un uomo che, simile a Satana, volle sentirsi uguale a Dio, divenendo strumento della giustizia e della provvidenza divine. Il capolavoro di Alexandre Dumas, racconta le vicende di Edmond Dantès. Sbarcato a Marsiglia con il Pharaon, la nave mercantile di cui sta per essere nominato capitano, Dantès viene arrestato nel mezzo della sua festa di fidanzamento con la bella catalana Mercedes e accusato di bonapartismo. Dietro il suo arresto c'è l'invidia di tre uomini per la sua felicità e il suo successo: il pescatore Fernando, suo rivale in amore, il contabile Danglars, che aspira a conquistare il suo posto, e Caderousse, un amico geloso. Nonostante proclami la sua innocenza, Dantès viene incarcerato nel castello d'If, terribile prigione in mezzo al mare. Qui fa la conoscenza dell'abate Faria, uomo intelligente e coltissimo, che gli racconta di un tesoro nascosto sull'isola di Montecristo. Quando, dopo 14 anni, Edmond riesce finalmente a fuggire, si impossessa di questo tesoro. Divenuto ricchissimo, torna in Francia con il nome di conte di Montecristo e un unico obiettivo: vendicarsi.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Il tulipano nero‎

‎br. Siamo nei Paesi Bassi, alla fine del Seicento. Cornelius Van Bearle sta per creare un fiore meraviglioso, un tulipano nero. Isaac Boxtel, suo vicino, cerca in ogni modo di appropriarsi dei preziosi bulbi. Per raggiungere il suo scopo entra nella serra di Cornelius, poi per liberarsi del rivale lo denuncia e lo fa incarcerare con l'accusa di aver nascosto delle lettere affidategli da Corneille de Witt, Governatore della Provincia. Van Bearle riesce con uno stratagemma a portare con sé in prigione i preziosi bulbi incartandoli in un foglio che contiene un messaggio del Governatore... Cornelius è in pericolo ma aiutato dalla giovane Rosa, figlia del guardiano della prigione, riesce a far fiorire i bulbi. Protagonista del romanzo è proprio il fiore, il tulipano nero, sullo sfondo le lotte dei Paesi Bassi nel travagliato periodo della fine del Seicento.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Il visconte di Bragelonne. Ediz. integrale‎

‎ril. Terzo e ultimo romanzo del ciclo dei moschettieri, "Il Visconte di Bragelonne", tra l'epopea e il romanzo picaresco, il dramma e la commedia di costume, si svolge nella Francia radiosa di Luigi XIV. I quattro moschettieri d'Artagnan, Athos, Porthos e Aramis ormai avanti negli anni, si ritrovano su sponde diverse, ma il vincolo saldo dell'amicizia non viene meno anche nei momenti di più forte intensità drammatica. Sullo sfondo, intrecciati con le loro vicende, si sviluppano avvenimenti importanti per la storia europea, a cominciare dal perfezionamento dello Stato assoluto in Francia e della restaurazione monarchica in Inghilterra, mentre fioriscono le avventure galanti all'ombra della corte francese e i molteplici amori del re Sole. È famoso l'episodio della Maschera di ferro, che si svolge lungo diversi capitoli dell'opera e di cui sono state fatte numerose versioni cinematografiche. L'introduzione generale e la premessa di questa edizione sono di Francesco Perfetti.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎La donna dal collier di velluto‎

‎br. Racconta Dumas che la storia della "Donna dal collier di velluto" (1849) gli fu rivelata in punto di morte dall'amico Charles Nodier, geniale inventore di trame in cui l'immaginario irrompe nel quotidiano. Protagonista della vicenda è un altro grande della letteratura fantastica europea, Ernst Theodor Hoffmann, le cui novelle tradotte negli anni Venti stregarono i romantici francesi. È nel segno del duplice omaggio che Dumas compone questo originale pastiche, un potente cortocircuito tra suggestioni letterarie e grande Storia, una commedia nera in cui realtà e allucinazione si scambiano le parti. Nella Parigi del 1793, in pieno Terrore, un talentuoso violinista tedesco in viaggio nella capitale francese viene sedotto da una danzatrice misteriosa e fatale con la quale si abbandona a una notte di passione. Ma l'alba del nuovo giorno porta con sé una macabra scoperta. Introduzione di Lanfranco Binni.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎La ghigliottinata. La dama dal nastro di velluto‎

‎br. Il romanzo ha come protagonista Ernst-Theodor Hoffman, il celebre narratore tedesco, che, ancora giovane studente, giunto a Parigi nei giorni del Terrore, incontra Arsène, la dama dal nastro di velluto, un'affascinante ballerina amante di Danton. La femme fatale alla quale Hoffman ha dichiarato il suo amore eterno, conquistata venendo meno a un giuramento che provocherà la morte stessa della donna, nasconde un atroce segreto dietro al suo pallore e sotto quel nastro che porta al collo: il luccichio cupo della ghigliottina. Romanzo cupo, pieno di digressioni e di rimandi, di atmosfere, costruito a più livelli, ci rivela un altro aspetto di un Dumas fantastico, insolito narratore aperto che si misura con i "desideri dell'impossibile".‎

‎Dumas Alexandre‎

‎La guerra delle donne‎

‎ril. Cosa succede al mondo dei Tre moschettieri, se lo si coniuga al femminile? Come si articola - sotto l'abilissima penna di Dumas - quell'universo fatto di intrighi e avventure, di coraggio e spavalderia, di sentimenti di onore e di passione intensi almeno quanto le ignavie e i tradimenti che sono chiamati a contrastare, se a combattersi, e senza esclusione di colpi, sono le donne? È il 1844 quando appare per la prima volta, pubblicata a puntate su "La Patrie", "La guerra delle donne". Lo scenario è quello della Fronda, degli anni attorno al 1650, di una Francia in cui la regina, Anna d'Austria, e il suo ministro, il cardinale Mazzarino, devono fronteggiare la ribellione diffusa di una nobiltà che ha eletto a suo simbolo la principessa di Condé. Le due madri lottano a nome e per conto dei figli bambini, Luigi XIV e il piccolo Condé. Ma la guerra delle donne non è solo quella dello sfondo storico generale in cui il romanzo si svolge. Altre due donne, le protagoniste, schierate sulle opposte sponde, tessono la trama dei loro fili diplomatici e militari, ciascuna per far vincere la propria parte. Due eroine dai tratti contrapposti: Nanon de Lartigues, la bruna avvenente, brillante, astuta e appassionata; e Claire de Cambes, che dietro l'apparenza della delicatezza, della fragilità, della femminilità sottomessa, cela tesori di coraggio e una impressionante capacità di affrontare le situazioni più drammatiche. Opposte in tutto, si accorgeranno di esserlo anche nella passione per lo stesso uomo...‎

‎Dumas Alexandre‎

‎La regina Margot‎

‎br. "La storia che Dumas ci narra è spesso pura invenzione; i suoi personaggi sono psicologicamente incerti, e piuttosto improbabili. Ma di tutto questo difficilmente ci si accorge, perché Dumas possiede come pochi altri il dono di catturare il lettore e di immergerlo nella vicenda narrata. Tutto in lui è brio, azione, vita..." (Giorgio Mirandola).‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Le lievre de mon grand-pere: Suivi des Chasses du comte de Foix‎

‎Editions du Rocher 2008 187 pages 11x1 4x16 4cm. 2008. pocket_book. 187 pages.‎

‎Comme neuf - livre issu de destockage - pouvant présenter d'infimes traces de stockage - Expédié soigneusement dans emballage adapté‎

Bookseller reference : 500057643

Livre Rare Book

Démons et Merveilles
Joinville France Francia França France
[Books from Démons et Merveilles]

€4.90 Buy

‎Dumas Alexandre‎

‎Robin Hood‎

‎brossura Paladino della giustizia e difensore dei deboli, arciere infallibile e astuto, Robin Hood è il principe dei ladri, l'incontrastato signore della foresta di Sherwood. Privato ingiustamente dei suoi beni da un nobile senza scrupoli, il giovane Robin è un eroe invincibile, l'ultimo sassone che, con la sua banda di fedelissimi amici, tenta di opporsi alla dominazione dei normanni, lottando tenacemente contro le ingiustizie degli usurpatori. Dalla fervida fantasia di Alexandre Dumas nasce uno dei ritratti pili vivaci del leggendario fuorilegge inglese e dei suoi fedeli compagni, dall'imponente e saggio Little John al coraggioso e allegro frate Tuck, alla bella lady Marian, senza dimenticare il perfido barone Fitz Alwine, il famigerato sceriffo di Nottingham.‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Vent'anni dopo‎

‎br. Sono passati vent'anni dalle avventure giovanili di D'Artagnan e dei suoi invincibili amici, ma i vecchi ex moschettieri non hanno perso il gusto per le avventure e, anche se le vicende storiche li possono portare in campi avversi, la loro amicizia rimane salda e indissolubile. Edizione con un'introduzione di Emanuele Trevi. "Per chi ama la vita di ventura, le guasconate e le cucine omeriche. Ma anche per chi si commuove per un raduno nel tempo perduto dell'amicizia. Perché "Vent'anni dopo" è un libro di ritrovamenti e di rimpatri, che vena di malinconia e di sfida ogni avventura. Un duello con l'età che divide, con l'oblio che cancella, con la natura umana che è sempre incompleta. In barba ai cardinali superstiziosi, alle regine in pericolo e alle guerre civili." Fabio Stassi‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Vent'anni dopo‎

‎brossura "Vent'anni dopo" (1845) continua le vicende narrate nei Tre moschettieri in una Parigi divenuta irriconoscibile, nella quale la splendida corte di Luigi XIII ha lasciato il posto a una città intristita dalle miserie e dalle lotte civili, oppressa dal severo cardinale Mazzarino. In questo scenario privo di grandi speranze, d'Artagnan cerca di ricostruire il quartetto di un tempo. Inizialmente solo Porthos, però, lo affianca, con la speranza di guadagnarsi il titolo di barone. Athos e Aramis, invece, non fanno mistero di appoggiare la Fronda che si oppone a Mazzarino e all'assolutismo monarchico. Ma il richiamo dell'avventura sarà più forte e, ancora una volta, d'Artagnan e i tre moschettieri saranno riuniti, protagonisti di mille vicende e colpi di scena.‎

‎Dumas Alexandre (figlio)‎

‎La signora delle camelie‎

‎brossura L'amore infelice e "scandaloso" tra la démi-mondaine Margherita Gautier e Armando Duval; un romanzo che se a suo tempo suscitò lo sdegno dei benpensanti per il tema trattato (e per il modo in cui era denunciata l'ipocrisia del ceto borghese), commosse migliaia e migliaia di lettori in tutto il mondo.‎

‎Dumas Alexandre (figlio)‎

‎La signora delle camelie‎

‎br. L'amore profondo e puro di Margherita e di Armando, contrastato in nome delle buone regole piccolo-borghesi anche quando la "peccatrice" si redime, l'abnegazione e il sacrificio incompreso di costei, la nobiltà d'animo che pervade le ultime pagine del suo diario, elevandola sopra lo stesso mondo che aveva puntato contro di lei l'indice accusatore, ci fanno dimenticare carrozze e cavalli e vivono in quanto sentimenti umani e perpetuabili. Introduzione di Giovanni Bogliolo.‎

‎Dumas Alexandre (figlio)‎

‎La signora delle camelie‎

‎br. «L'amore vero, qualunque sia la donna che lo ispiri, rende migliori.» Parigi di metà Ottocento, la "Signora delle camelie", ossia la splendida cortigiana Marguerite Gautier, protetta da un duca e con molti spasimanti che sa bene come tenere ai suoi piedi, viene vinta dall'amore ardente di Armand Duval, l'unico a voler conquistare il suo cuore. Quando Marguerite abbandona per lui la vita dissoluta, il padre di Armand s'intromette fra loro e lei, per proteggere l'amato dalle conseguenze che la loro relazione avrebbe sul suo buon nome e sul matrimonio della sorella, lo lascia, senza che lui sappia perché. Il dolore tormenta entrambi, ma solo la malattia e la morte di Marguerite porteranno in piena luce la grandezza del sentimento che li univa. Una storia d'amore archetipica - intrisa di passione e desiderio, ma anche di gelosie e incomprensioni - fra le più riprese in ambito letterario, teatrale, musicale e cinematografico.‎

‎Dumas Alexandre (figlio)‎

‎La signora delle camelie. Ediz. integrale‎

‎ril. Scritto nel 1848, il romanzo "La signora delle camelie" creò subito un mito, entrato nell'immaginario di intere generazioni e diventato protagonista delle scene, sia del teatro di prosa che del teatro d'opera, nonché degli schermi del cinema. Lo Stesso Dumas ne realizzò una versione teatrale, affidandola a Sarah Bernhardt. Pochi anni dopo, Giuseppe Verdi saprà farne una trasposizione sublime, in musica, con la "Traviata". Margherita Gautier, alias Violetta, è diventata così una figura a sé stante: un mito con il quale si sono confrontate dive come Eleonora Duse, Greta Garbo, Maria Callas. Per Irene Bignardi è "il romanzo sul prezzo della donna", amante o moglie che sia, traviata o no. Introduzione di Irene Bignardi.‎

‎Dumas Alexandre (figlio); Bigliosi C. (cur.)‎

‎La signora delle camelie‎

‎br. "È da una galoppata in senso stretto che ha origine la fortuna della Signora delle camelie e, successivamente, della Traviata di Giuseppe Verdi. Un giorno di settembre del 1844, infatti, di ritorno da una passeggiata a cavallo Alexandre Dumas figlio si recò al teatro parigino dei Variétés, frequentato soprattutto da 'un'aristocrazia della galanteria' composta perlopiù da giovani mantenute e dai loro ricchi protettori. In quel variegato ambiente, quella sera, Dumas figlio incontrò la donna che avrebbe segnato la sua vita e la sua fortuna di romanziere. 'Era alta e sottile, scura di capelli, il viso rosa e bianco. Aveva la faccia minuta, occhi allungati di smalto, come una giapponese, ma vividi e fieri, le labbra d'un rosso ciliegia, i più bei denti del mondo.' Si faceva chiamare Marie Duplessis, ed era conosciuta anche per la voracità con la quale dilapidava i patrimoni degli amanti, alcuni dei quali famosi, come ad esempio Franz Liszt" (dalla Postfazione di Cinzia Bigliosi). Alexandre si innamorò dal primo istante di quella giovane, che avrebbe ispirato la protagonista della Signora delle camelie: una grande storia d'amore senza tempo, un libro che sarebbe diventato in breve tempo un classico della letteratura romantica.‎

‎Dumas Alexandre; Arese G. (cur.)‎

‎Murat‎

‎br. Per la serie dei "Delitti celebri" Alexandre Dumas padre utilizzava cronache e documenti antichi, contemporanei agli eventi narrati. In questo "Murat", invece, che appartiene alla raccolta in maniera un po' anomala, si basò sulla propria memoria e le testimonianze. L'ultima avventura di un re avventuroso. Gioacchino Murat, messo sul trono di Napoli da Napoleone Bonaparte, ma ribelle anche al suo padrone e fedele agli interessi dei suoi sudditi acquisiti, finì fucilato nell'impresa disperata di tornare al regno sollevando la popolazione meridionale con la sua sola presenza, com'era riuscito all'imperatore dei francesi dopo l'esilio dell'Elba. Dumas racconta la vicenda di un malinconico ritorno come il volo verso la morte di un inquieto re repubblicano.‎

‎Dumas Alexandre; Bas E. (cur.); Ciglia F. P. (cur.); Zicari S. (cur.)‎

‎La Sanfelice‎

‎brossura Scritto fra il 1863 e il 1865, quasi in contemporanea con la sua pubblicazione a puntate sul romanzo parigino "La Presse", "La Sanfelice" segna il ritorno di Dumas al successo popolare e costituisce un addio e un omaggio alla amatissima città di Napoli dove lo scrittore era arrivato al seguito del suo amico Giuseppe Garibaldi e aveva vissuto per quattro anni.‎

‎Dumas Alexandre; Carlotti G. (cur.)‎

‎Robin Hood. Il principe dei ladri‎

‎br. Tra le fitte fronde degli alberi della foresta di Sherwood è risaputo da viaggiatori e briganti che volano le frecce di un abilissimo arciere: si tratta di Robin, appena sedicenne, orfano dalle origini oscure, cresciuto dal guardaboschi Head e da sua moglie come figlio proprio. La vita spensierata del giovane Robin, fatta di gare con l'arco e lezioni impartite ai ladri di strada, cambia per sempre il giorno in cui incrocia il cammino di Allan Clare e della sua bellissima sorella, Marian. Non solo perché è l'inizio del suo primo e unico amore, ma perché a sua volta Allan, invaghito della figlia del barone Fitz-Alwine, sceriffo di Nottingham, convince Robin ad aiutarlo a rapirla per poterla fare sua sposa. L'ira dello sceriffo darà inizio a un lungo conflitto, su cui fioriranno leggende e ballate: affiancato da una banda di valorosi amici - Little John, frate Tuck, Will Scarlett -, l'arciere risponderà colpo su colpo alle crudeltà dello spietato barone nella battaglia per la libertà dei sassoni angariati dai conquistatori normanni e per riappropriarsi della sua identità perduta. Opera postuma e, secondo molti, apocrifa del più grande maestro del romanzo di avventura, Robin Hood, il principe dei ladri è, più di ogni altra cosa, un racconto appassionante, capace di superare la prova del tempo e continuare ancora oggi a spiccare fra tutte le variegatissime interpretazioni letterarie della leggenda del celebre arciere fuorilegge.‎

‎Dumas Alexandre; Ferrara M. (cur.)‎

‎La marchesa di Brinvilliers. Delitti celebri‎

‎br. Come gli altri "Delitti celebri" anche "La marchesa di Brinvilliers" si basa su una rigorosa documentazione, comprovata dalle fonti adoperate da Dumas: gli atti del processo e talune testimonianze del tempo. Marie Madeleine d'Aubray, marchesa di Brinvilhiers, è degna di figurare negli annali criminali del Grand Siècle: assassina del padre e dei fratelli, senza contare i tentativi andati a vuoto di avvelenare la sorella, il pur compiacente marito, qualche amante e persino una figlia ritenuta un po' tarda di mente, la marchesa ha anche sperimentato "in anima vili" i suoi veleni, usando come cavie i malati degli ospedali. Una vita scellerata dunque, che Dumas indaga e ricostruisce con grande attenzione, senza rinunciare al piacere della narrazione.‎

‎Dumas Alexandre; Griffa Giorgio Maria‎

‎Escursione alle Isole Eolie. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il libro comprende tre capitoli di un'opera, "Le capitaine Aréna", appartenente a una trilogia di impressioni di viaggio dedicata alla Sicilia e al sud dell'Italia. Il capitano Arena è il padrone della speronara, tipo di imbarcazione diffusa a Malta e in Sicilia, con la quale si sposta da Palermo a Messina. Il libro è illustrato dagli acquarelli di Giorgio M. Griffa.‎

‎Dumas Alexandre; Paduano G. (cur.)‎

‎Il tulipano nero‎

‎br. Paesi Bassi, XVII secolo. Le classi altolocate sono disposte a tutto per accaparrarsi a qualsiasi prezzo i tulipani, i nuovi fiori importati dall'Oriente che in brevissimo tempo hanno scatenato una vera e propria mania. Cornelio Van Baerle, figlioccio di Cornelis - il Governatore della Provincia -, non è immune al loro fascino e investe nella coltivazione di questi pregiati fiori ogni sua energia e attenzione, finché non riesce a creare i bulbi dell'impossibile tulipano nero, per il quale la città di Haarlem offre in premio centomila fiorini. Ma quando è sul punto di ottenerlo, un vicino invidioso, per rubargli i preziosi bulbi, lo accusa di aver complottato contro gli orangisti. Cornelio viene incarcerato, ma riesce a portare con sé di nascosto i suoi piccoli tesori, incartati in un foglio che si rivelerà cruciale... Sarà solo grazie alla dedizione, all'amore e alla volontà di Rosa, la figlia del suo carceriere, se Cornelio avrà salva la vita e potrà infine vedere sbocciare il meraviglioso fiore.‎

‎Dumas Alexandre; Portocala R. (cur.)‎

‎La sfinge rossa‎

‎br. "La sfinge rossa" inizia là dove finisce "I tre moschettieri": all'assedio della Rochelle, nel 1628. Protagonisti sono il conte di Moret, bastardo di Enrico IV, e soprattutto Richelieu (è lui la "Sfinge Rossa" del titolo). L'intreccio principale è racchiuso in una cornice di intrighi politici, scene mondane e imprese militari, nella quale spiccano l'indagine retrospettiva sull'assassinio di Enrico IV, che introduce nella narrazione storica la suspense del poliziesco, e i ritratti efficacissimi di Luigi XIII, di Richelieu e della sua "Eminenza Grigia", padre Joseph. Tutto ciò avvince e seduce il lettore, trasportandolo in un'epoca che sembra attirarlo dentro di sé, coinvolgerlo con la forza magica di una prodigiosa illusione.‎

‎Dumas Alexandre; Reim R. (cur.)‎

‎Il conte di Montecristo. Ediz. integrale‎

‎ril. L'appassionante vicenda di Edmond Dantès che, ingiustamente condannato e imprigionato, riesce a vendicarsi dei suoi nemici grazie al tesoro dell'abate Faria, conserva ancora oggi inalterato tutto il suo fascino, continuando a ispirare riduzioni cinematografiche e televisive. Pubblicato per la prima volta en feuilleton sul "journal des Débats" nel 1844, dopo il clamoroso successo dei "Misteri di Parigi" di Eugène Sue, "II conte di Montecristo" seppe conquistare, fin dalle prime puntate, migliaia e migliaia di lettori, facendo diventare di colpo Edmond Dantes uno dei "supereroi" più amati dalla fantasia popolare e Alexandre Dumas uno degli scrittori più letti, non solo in Francia. Straordinario manipolatore di intrecci, Dumas costruisce con estrema abilità una vicenda ricca di imprevisti e di colpi di scena; spaziando dalle cupe segrete del Castello d'If alle catacombe romane, dalla Parigi del grand monde all'Oriente, dipinge un fedele ritratto della società della restaurazione dominati dal potere del denaro, con un'efficacia degna di Balzac.‎

‎Dumas Alexandre; Reim R. (cur.)‎

‎Il tulipano nero. Ediz. integrale‎

‎ril. "La tulipe noire" viene pubblicato da Alexandre Dumas nel 1850, sei anni dopo l'enorme successo dei "Trois Mosquetaires" (seguito dagli altri due romanzi della trilogia, "Vingt ans après" e "Le Vicomte de Bragelonne") e del "Comte de Monte-Cristo", quando lo scrittore è ormai divenuto un beniamino del grande pubblico francese. Ambientato negli anni della cosiddetta "bolla dei tulipani", nella laboriosa Olanda repubblicana del Seicento che vide l'ascesa di quella prospera e raffinata borghesia tramandataci dai dipinti di Rembrandt e di Vermeer, il romanzo narra un vero e proprio caso di spionaggio industriale e al tempo stesso una delicata, insolita storia d'amore. Intorno al favoloso "tulipano nero", il fiore perfetto e impossibile, ruota una folla di personaggi sia storici che fantastici, che l'autore riesce a rendere vivi e veri con la consueta abilità. Un Dumas insolito, quasi con cadenze di fiaba, che rinuncia, per una volta, ai grandi colpi di scena e ai superuomini del feuilleton. Celebre il film del 1964, diretto da Christian Jacques e interpretato da Alain Delon e Virna Lisi.‎

‎Dumas Alexandre; Romanini F. (cur.)‎

‎Il tulipano nero. Ediz. integrale. Con Segnalibro‎

‎br. Siamo nei Paesi Bassi, la terra dei tulipani, nel '600, il cosiddetto secolo d'oro olandese. Qui si sta svolgendo un'accesa lotta politica per il potere tra il Gran Pensionario, il borghese Johan de Witt, e lo Statolder, l'aristocratico Guglielmo III d'Orange. Nello specifico, va ricordato che, con il primo diffondersi dei tulipani, allora importati in Europa dall'Oriente, si sviluppò una vera e propria mania tra le classi altolocate del paese per questi fiori. I protagonisti sono invece tre personaggi inventati: Cornelius van Baerle, il carceriere Grifo e sua figlia Rosa; ma soprattutto il fiore che dà anche il titolo al romanzo, ossia il tulipano nero. Il medico Cornelius Van Bearle che, pur appartenendo a una ricca famiglia dell'Aja, non vuole arricchirsi ulteriormente, ma investe grosse somme di denaro nella sua passione per i tulipani, alla ricerca di forme e colori sempre più nuovi fino a riuscire a creare l'impossibile tulipano nero, per il quale la città di Haarlem offre il ricchissimo premio di centomila fiorini. Cornelius sta quasi per riuscirci ma un vicino invidioso, Isaac Boxtel, organizza un piano per rubargli i preziosi bulbi.‎

‎Dumas Alexandre; Schopp C. (cur.)‎

‎Lettere sulla cucina a un sedicente buongustaio napoletano‎

‎brossura Gola e letteratura s'intrecciano in un epistolario embrione del "Grande dizionario di cucina" con cui si concluderà la fantasmagorica produzione letteraria di Alexandre Dumas. Tre lettere che sono lezioni di gastronomia, ma soprattutto potenti affabulazioni intorno a un rapporto appassionato con il cibo. Dumas, godereccio trionfatore del feuilleton, vera "forza della natura" si applica naturalmente a cibi forti, a leccornie per appetiti robusti, conditi da commenti sanguigni e pungenti. Il testo è corredato da tre ricette tratte dal "Grande dizionario di cucina".‎

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