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Pautasso Lucia
I miei ricordi
brossura Quando Lucia era bambina, non tutte le famiglie del villaggio erano numerose, ma tutti, uomini, donne, bambini, lavoravano dall'alba al tramonto per poter sopravvivere. Il libro vuole essere una testimonianza di questo tempo, quando non era concepibile la pretesa attuale di avere tutto e subito. Il racconto narra la storia della famiglia senza reticenze, con una certa nostalgia per le piccole gioie infantili e una soffusa speranza di miglioramento. L'intelligenza vivace e l'insofferenza per le vecchie regole di vita si scontrano tuttavia con la dura realtà: a Lucia non verrà permesso di accedere all'istruzione alla quale anelava, e che pure era a portata di mano.
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Pavlov Dmitri
Leningrad 1941-1942
Presses de la cite 1967 in8. 1967. cartonné. 285 pages. Etat Correct pas de jacquette
Bookseller reference : 6466
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Pavese Cesare
Terre d'exil et autres nouvelles
GALLIMARD 2003 112 pages 10 8x0 8x17cm. 2003. pocket_book. 112 pages.
Bookseller reference : 500138577
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Pavan Eva Serena
Codice sorgente
brossura Milano. Facoltà di informatica. Quattro amici con la passione dei videogiochi e il sogno di sfondare all'Independent Game Festival. Uno di loro, Fulvio, sembra a un passo dall'obiettivo: sta infatti iniziando il tirocinio in un'azienda di videogiochi. Ma oltre al tirocinio ci sono gli esami da finire, l'affitto da pagare e una storia nascente con una ragazza che forse è vera, forse no. Quando la realtà non segue i programmi, è forte la tentazione di chiudersi in casa e inventarne una virtuale, dove gli esami si passano sempre... Ma in una situazione instabile, la tensione cresce e il rischio di crash incombe. Tratto da una storia vera, lo scontro tra realtà e desideri, tra le proprie aspirazioni e le aspettative dei familiari porterà a un esito imprevedibile e a un finale che, come tutte le storie vere, resta sempre un po' da scrivere.
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Pavan Irene
Solo per dirti addio. Una storia di guerra, amore e prigionia
br. "Ti amerò per sempre" queste furono le ultime parole che il soldato Olindo disse ad Ada nel campo di lavoro di Manchester, prima di essere rimpatriato in Italia. Prima di fronteggiare la miseria di ciò che restava della sua casa e della sua famiglia dopo gli eventi bellici. Prima di doversi rimboccare le maniche e lavorare sull'asfalto rovente della futura autostrada del Sole. Prima di dimenticare del tutto il suo amore inglese. Cinquant'anni dopo Olindo è un ottantenne con una moglie premurosa e una famiglia numerosa stretta attorno a sé. Un uomo affetto da un male incurabile che conta i giorni che lo separano dalla fine. In una giornata di sole però riceve una lettera dall'Inghilterra. È sua nipote Irene a tradurla per lui, che ha dimenticato le parole di quella lingua, e a riportarlo indietro nel tempo.
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Pavan Stefano
Breakradio. Tracce oltre le onde
brossura Cinque anni dopo la morte di Matteo/Jack, cinque anni dopo la scomparsa di Mary, in un clima dove il dissenso si paga con il posto di lavoro, Tommaso perde le sue stabilità sentimentali e professionali ritrovandosi in India, ingaggiato come ricercatore da una strana associazione. In una sequenza di colpi di scena, il ragazzo si trasforma da studioso a fuggitivo, braccato dalla polizia europea e implicato nel traffico di diamanti e scorie radioattive. Mentre Consuelo, escort e laureanda in storia delle religioni, parte per un viaggio alla ricerca della sua famiglia perduta, uno strano "personaggio" è inseguito dal commissario Pelissier. È Break, speaker misterioso che si inserisce nei comunicati radiofonici e televisivi sparando prove sugli interessi criminali di gruppi di potere dell'alta finanza. Sulla scia di Jackroad, i destini di Tommaso, Consuelo e Break si incroceranno in una storia dove la ricerca della verità si fonde con la passione ribelle.
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Pavan Stefano
Jackroad (ovvero le fettuccine a lunga conservazione). Con CD Audio
brossura
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Pavan Stefano
Jackroad (ovvero le fettuccine a lunga conservazione)
brossura In un pezzo di vita sospesa, dove i ricordi in bianco e nero sono la certezza di quello che non farà più parte delle generazioni future, tra musica rock, dipinti e flash di vecchi film, Matteo detto Jack, viaggiatore fuori tempo, corre inconsapevolmente verso l'ultimo ricordo da uomo libero. La casualità dell'incontro con Mary, studentessa di storia dell'arte, catapulta Matteo in un viaggio avventuroso. La scoperta di nuove consapevolezze lo spingeranno sempre più ad inseguire una voce interiore, diventando così padrone dei propri sogni.
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Pavan Stefano
Jackroad ovvero l'amore e le fettuccine a lunga conservazione
br. In un pezzo di vita sospesa, dove i ricordi in bianco e nero sono la certezza di quello che non farà più parte delle generazioni future, tra musica rock, dipinti e flash di vecchi film, Matteo detto Jack, viaggiatore fuori tempo, corre inconsapevolmente verso l'ultimo ricordo da uomo libero. La casualità dell'incontro con Mary, studentessa di storia dell'arte, lo catapulta in un viaggio avventuroso. La scoperta di nuove consapevolezze lo spingeranno sempre più ad inseguire una voce interiore, diventando così padrone dei propri sogni. Jack resiste, in un mondo dove il concetto di resistenza sta per essere trasformato in tranquillità tranquillizzante, e mastica la polvere respirando leggero, avido di vita cercata, sognando forte su quella strada che non arriva in nessun posto se non fino in fondo a noi stessi.
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Pavan Verago Daniela
Alzati fanciulla. Talità Kum
brossura "Talità Kum, Alzati fanciulla", versetto evangelico che si riferisce a uno dei miracoli di Gesù (non la famosa resurrezione di Lazzaro, ma un analogo episodio, senz'altro meno noto, che vide protagonista una ragazza) è il leitmotiv che percorre l'intera raccolta. I nove racconti hanno infatti per protagoniste donne dimenticate, cresciute con il peso dell'inadeguatezza: non sono mai abbastanza belle, abbastanza intelligenti o ricche. Fin da giovani sembrano dover elemosinare quell'affetto che ad altri è elargito con naturalezza, con generosità e finiscono quasi sempre con il ripetere, come in una maledizione dal sapore antico, gli errori delle madri. Sono donne a volte strappate dalla loro terra d'origine, quel Veneto che riemerge dalla memoria come una terra d'altri tempi, popolata di gente volenterosa e solidale; con grande lucidità, attraverso il ritratto di personaggi vividi e struggenti, l'autrice fotografa il passaggio da una società prettamente contadina ad una a vocazione imprenditoriale, che sembra perdere la sua innocenza man mano che acquista potere: i soldi, i "schei", soli sembrano valere le fatiche del vivere. C'è chi, inevitabilmente, rimane schiacciato da questa logica; altri, come le eroine che popolano questi racconti, riescono a riscattarsi da un destino che pare segnato, a superare la propria fragilità, dettata il più delle volte dal senso di colpa, e, finalmente, a rialzarsi.
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Pavan Verago Daniela
Io sono del mio amore e il mio amore è mio
brossura Un romanzo d'amore e di morte. Una storia proibita che non doveva neppure iniziare tra una giovane donna ed un uomo maturo. Un amore dominante, travolgente, morboso, senza scampo che porta un protagonista alla morte violenta e l'altra a una morte che si sconta vivendo. La storia è un lungo flashback, ma è una storia che si chiude con la morte della persona amata, il resto è pura sopravvivenza: tutta la vita della protagonista è infatti un continuo alternarsi tra il tentativo di vivere intensamente e la rassegnazione al vivere passivo. Non pare ci sia scelta possibile in positivo. I tentativi di ricostruire qualcosa, anche se comportano l'emergere di una vocazione artistica, di una affermazione professionale non sono appaganti, perché scontano il fallimento della vita privata, chiusa tra la convivenza con un uomo non amato e il legame difficile con una figlia subita e subdola, accettata solo come surrogato dell'amore perduto, capace di annientare la protagonista, di ucciderla per la seconda volta, ma anche di liberarla dalla propria ossessione.
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Pavani Gian Luca
La sindrome di Kilgore
br. Ogni piccola decisione può condurre a una destinazione inimmaginabile. Il destino pone fine alla storia d'amore di Roberto, mentre l'incrocio fortuito, con una delle ottantamila persone che mediamente si incontrano nella vita, libera il suo lato più oscuro. Un viaggio di divertimento trasformerà un gruppo di amici in giustizieri implacabili. L'intesa fra il Black Axe nigeriano e una frangia dell'estremismo islamico, causerà la morte di persone colpevoli soltanto di essersi trovate nel posto giusto al momento sbagliato. In uno scenario che spazia fra Dubai, Lagos, la Costa Azzurra e Roma, l'intersecarsi di molteplici incroci cambierà i destini di molte persone. Il semplice fermarsi a prendere un caffè, oppure non farlo, potrà essere questione di vita o di morte. Non è così che funziona la vita?
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Pavarino Roberto; Pacifico S. (cur.)
Leopolis
br. Uno psichiatra accusato di eutanasia fugge dall'Italia per evitare un processo inficiato da condizionamenti ideologici. La sua meta è l'Ucraina, in una città sospesa tra Occidente e Oriente, la città del Leone, L'viv, che significa "terra di confine". Qui ritiene di poter avere un processo più equo, ma la sua pretesa non si rivela di facile attuazione.
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Pavese Cesare
Dialoghi con Leucò letto da autori vari. Audiolibro. CD Audio formato MP3. Con Libro
brossura Per celebrare i 70 anni dalla morte di Cesare Pavese, Emons in coedizione con la Fondazione Cesare Pavese ha deciso di affidare a Marcello Fois una "rilettura" dell'opera più cara allo scrittore. All'interno di ciascun dialogo, che si ispira a un mito antico, divinità ed eroi della Grecia classica dialogano sui grandi temi universali quali il rapporto tra l'uomo e la natura, l'ineluttabilità del destino, la profondità del dolore, l'intensità dell'amicizia e l'inevitabilità della morte. Nel libro è compresa anche la versione audiolibro (attraverso un codice QR) letta da Neri Marcorè, Michela Cescon, Iaia Forte, Paolo Cresta. Introduzione di Marcello Fois.
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Pavese Cesare
Feria d'agosto
brossura L'opera è suddivisa in tre sezioni denominate il mare, la città, la vigna. Nella prima i protagonisti delle storie sono tutti giovani, ragazzi alle soglie dell'adolescenza con il desiderio di crescere e conoscere il mondo che li circonda. Nella seconda sezione i giovani diventano adulti e scoprono la città come luogo di incontri e sapere ma, spesso, anche di solitudine. Nella terza parte si allarga il divario fra il ragazzo e "l'orrore adulto". Come evocato dal titolo, attraverso racconti e riflessioni Cesare Pavese discerne sul mito, sul simbolo e sulla poetica.
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Pavese Cesare
Il compagno
br. Considerato un capolavoro del neorealismo italiano, "Il compagno" è uno dei romanzi più intensi di Pavese, una storia di formazione con un protagonista giovane, senza istruzione e nullafacente. Gli amici lo chiamano Pablo, perché suona la chitarra. Vive a Torino, dov'è nato, ma soffre il disagio esistenziale di un'epoca, tra la guerra di Spagna e la Seconda guerra Mondiale, in cui il consenso entusiasta del popolo per il regime fascista inizia a creparsi. Abbandonata Torino dopo una delusione amorosa, il "compagno" Pablo arriva a Roma, dove entra attivamente a far parte del movimento antifascista e inizia a frequentare Gina, che lo seguirà a Torino quando deciderà di rientrare nella sua città natale. Tra le opere meno celebrate ma che senz'altro più hanno contribuito a fondare il mito di Pavese, "Il compagno" racconta la cospirazione politica e il mondo operaio senza retorica e incanto, consegnandoci un testo denso di tutte le aspettative del dopoguerra e una narrazione positiva della relazione tra uomo e donna che non troverà più spazio nelle altre opere dell'autore.
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Pavese Cesare
Il diavolo sulle colline
br. Tre giovani amici lasciano la città per una vacanza nella campagna piemontese e qui, tra gite, incontri, scoperte e avventure sentono prepotente la tentazione di violare la norma, di superare il limite, nella ricerca del vizio che porterà il più inerme, il più giovane a esserne travolto. Se dal tempo in cui è stato scritto "Il diavolo sulle colline" la giovinezza è cambiata, la paura del desiderio che Pavese racconta è ancora la stessa. E identiche sono le tensioni e le fragilità di un'adolescenza sognatrice, più portata a fantasticare che ad agire, in attesa di un evento straordinario che sconvolga la noia di giornate sempre uguali. Un romanzo di entusiasmi e passioni che ha coinvolto generazioni di lettori. Introduzione di Paolo Giordano.
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Pavese Cesare
Il diavolo sulle colline
br. Le turbolenti notti torinesi di tre borghesi universitari, tra alcol, fumo, incontri imprevisti e cocaina, si contrappongono alle lunghe giornate estive della campagna, immerse nella calma e nella tradizione contadina italiana. Le perversioni cittadine e la frugalità dei campi si incontrano al Greppo, nobile tenuta del ricco milanese Poli, simbolico precursore del futuro liberismo, dove i tre amici restano ospiti per un paio di piacevoli giornate di fine agosto. Il volume contiene anche cinque poesie.
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Pavese Cesare
La bella estate
br. Scritto nella primavera del 1940 e pubblicato nel 1949 insieme a "Il diavolo sulle colline" e "Tra donne sole", "La bella estate" è, come affermò lo stesso Pavese, la «storia di una verginità che si difende», il racconto dell'inevitabile perdita dell'innocenza. Sullo sfondo di una Torino grigia e crepuscolare, si dipana la dolorosa maturazione di un'ingenua adolescente: nell'ambiente corrotto e sregolato della bohème artistica torinese, Ginia si innamora di un giovane pittore da cui, dopo resistenze interiori e rimorsi malcelati, si lascerà sedurre. È l'inizio di un amore disperante, carico di attese e vane illusioni, destinato a consumarsi nel breve attimo di una stagione. Un romanzo intenso e delicato che narra l'iniziazione alla vita, nella fase che segna, con la scoperta dei sensi e della tentazione, il passaggio dall'adolescenza alla maturità e la consapevolezza del proprio inevitabile destino. Con una postfazione di Furio Jesi; una nota di Laura Nay e Giuseppe Zaccaria; la cronologia della vita e delle opere.
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Pavese Cesare
La casa in collina. Ediz. integrale
br. «Già in altri tempi si diceva la collina come avremmo detto il mare o la boscaglia. [...] per me non era un luogo tra gli altri, ma un aspetto delle cose, un modo di vivere»: è l'incipit del romanzo perfetto che Pavese ha scritto tra il '47 e il '48, a caldo sugli avvenimenti della guerra appena conclusa, ma con rigore e lucidità prospettica. Tra le colline delle Langhe il protagonista, Corrado, è nato; lì si è forgiato e ha vissuto l'infanzia e l'adolescenza all'unisono con la terra, gli alberi, gli animali: è un imprinting che si porta dentro per sempre, anche ora che, adulto e professore, vive sulla collina alle spalle di Torino e ha per amico un cane, il cane delle sue padrone di casa. Introduzione Marta Morazzoni.
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Pavese Cesare
La luna e i falò
br. Iniziato nel settembre 1949 e finito in soli due mesi, «La luna e i falò» - ultimo romanzo dell'autore - è una ricapitolazione finale di tutti i temi pavesiani, scritto in una sorta di esaltazione creativa. Dai racconti orali del Nuto (al secolo Pinolo Scaglione), l'amico e mediatore che lo riconcilia con la realtà contadina, Pavese attinge a piene mani, reinventa e trasfigura. Così le Langhe della storia, della guerra civile, della miseria e della fatica dei contadini, diventano le Langhe senza storia e senza tempo del mito. Anche le credenze sulla luna possono apparire superstizioni a chi ha girato il mondo. Ma prima di giudicare, bisogna ridiventare contadino come Nuto raccomanda ad Anguilla perché «un vecchio come il Valino non saprà nient'altro ma la terra la conosceva».
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Pavese Cesare
La luna e i falò
br. Il ritorno in paese di Anguilla è l'occasione per viaggiare a ritroso tra i ricordi che lo legano alla giovinezza, un percorso dove i volti passati e presenti sfumano fino a fondersi tra loro. Nulla in fondo è cambiato: il chiarore della luna splende ancora sulla stessa umanità varia che compone il microcosmo del narratore. La luna e i falò è l'ultimo romanzo dello scrittore Cesare Pavese, un testo pregno di elementi autobiografici che con quest'opera conclude la sua carriera di narratore.
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Pavese Cesare
La luna e i falò. Ediz. integrale
br. Alla condizione dell'infanzia fa da drammatico contraltare la realtà presente, fatta di atrocità e cambiamenti dolorosi, simbolicamente rappresentati dai nuovi «falò», ovvero dalle violenze e le ferite della guerra, che sostituiscono quelli della ormai perduta civiltà contadina dove avevano il senso di riti propiziatori della fertilità dei campi... C'è dunque il senso della fine tragica di un mondo (di valori, di rapporti), rappresentato dai falò, dai fuochi insieme distruttori e purificatori. Ma a questo si contrappone il mito ossessivo della luna, e soprattutto della collina: la prima come presenza protettrice e benevola, la seconda come emblema di una amorevolezza femminile agognata e mai interamente fruita. Introduzione Vincenzo Guarracino.
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Pavese Cesare
La spiaggia
br. Il terzo romanzo di Pavese a vedere la luce nel 1943 è strettamente legato, nei temi e nello stile, agli esordi di "Il carcere" e "Paesi tuoi". Chi racconta la storia è un professore sulla trentina che rincontra a Torino l'amico Doro da tempo trasferitosi a Genova e ora desideroso di tornare al paese dove l'io narrante lo accompagnerà. La scorza taciturna di un dramma privato, le amare baldorie paesane, le donne tratteggiate come vibrazioni sono quelle del miglior Pavese.
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Pavese Cesare
Paesi tuoi
brossura
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Pavese Cesare
Prima che il gallo canti: Il carcere-La casa in collina
br. Scritti a distanza di dieci anni l'uno dall'altro, "Il carcere" e "La casa in collina" sono i due romanzi brevi che sancirono la maturità artistica di Cesare Pavese. Diversi per intensità della narrazione, ma analoghi per comunanza d'esperienza umana, ne "Il carcere" Pavese segue la vita di un confinato politico, Stefano, in un paesino del Sud. Ne "La casa in collina" le vicende personali di Corrado si intrecciano inesorabilmente ai drammatici eventi storici di Torino bombardata, la resistenza operaia, i partigiani, i fascisti. Mai come in queste pagine la tormentata riflessione intellettuale di Pavese si unisce a una lucida analisi dei personaggi e dei luoghi, in un confronto serrato tra la solitudine, il ripiegamento interiore e l'urgenza del mondo: il tentativo, tutto pavesiano, di una conciliazione profonda e sofferta tra il mito e la storia. Con uno scritto di Italo Calvino; una nota di Laura Nay e Giuseppe Zaccaria; la cronologia della vita e delle opere; l'antologia della critica.
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Pavese Cesare
Prima che il gallo canti: Il carcere-La casa in collina
brossura "Il carcere" e "La casa in collina": sono i due romanzi brevi che sancirono la maturità artistica di Cesare Pavese, scritti a distanza di dieci anni l'uno dall'altro (tra il 1938 e '39 il primo, tra il 1947 e il '48 il secondo). Come afferma Italo Calvino nel testo che apre il volume "i due romanzi han tutt'e due andamento di memorie, e lo stesso tema generale: la posizione d'un intellettuale in un momento di 'scelta' politica, non d'idee, che quelle son date già per scelte, ma d'azione, di presenza".
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Pavese Cesare
Tra donne sole
brossura
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Pavese Cesare
Tra donne sole
br. Emancipata, disillusa, intelligente, Clelia, il personaggio che dice «io», è una donna che vive orgogliosamente del proprio lavoro in una ruvida e scontrosa solitudine. Quando da Roma torna a Torino, dove era nata, per allestire, nella città ancora ingombra di macerie, un atelier di moda, si trova immersa in uno straniamento tale che le permette di vedere e giudicare l'irrequieta borghesia dell'immediato dopoguerra, gli intellettuali snob, le ragazze un po' disperate e un po' frivole, con uno sguardo più aperto ma forse anche più cinico. Pavese pubblicò "Tra donne sole" con altri due romanzi brevi, "Il diavolo sulle colline" e "La bella estate", in un volume che ne segnò la consacrazione critica, sancita anche dal Premio Strega del 1950. Introduzione di Nicola Lagioia.
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Pavese Cesare; Deiana R. (cur.)
La famiglia
brossura Nel racconto "La famiglia", tra i più interessanti dell'opera di Pavese, è centrale la lotta interiore per provare a essere qualcun altro, una persona diversa, senza riuscirci. Un'invariabilità che provoca irritazione e nausea, costringendo il protagonista a una solitudine che gli fa "orrore". Il personaggio principale Corrado - che con Cate e il piccolo Corradino forma una triangolazione che ricalca quella di La casa in collina, senza il teatro bellico a circondarli - mostra quanto sia difficile diventare responsabili di fronte a eventi inaspettati che squilibrano le proprie più ferme abitudini e certezze.
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Pavese Cesare; Esposito E. (cur.)
Prima che il gallo canti
ill., br. "Prima che il gallo canti", libro pubblicato da Cesare Pavese nel 1948 e che allude con il suo titolo alla necessità di un risveglio che l'autore riteneva necessario per sé prima che per il nostro paese, è nei due testi che lo compongono opera emblematica fra le altre sue, e pur nelle irrisolutezze che la caratterizzano. "Il carcere" rimanda all'esperienza di confino dell'autore, risolvendola quasi completamente nel segno di una solitudine che è di fatto esistenziale, cercata ancor più che subita, in cui sono i fantasmi interiori, e il bisogno del sesso in primo luogo, a muovere le azioni e a costruire il paesaggio. Più ricco e articolato "La casa in collina", dove un professore di scuola - quale Pavese fu anche - prende atto delle difficoltà della guerra nella Torino occupata dai nazisti, ed è costretto a interrogarsi sul proprio isolamento e sulla propria accidia. Un'antica storia d'amore, che si rivela inaspettatamente e che sembra poter rivivere, si fa essa stessa simbolica, nei suoi risvolti, di una situazione tanto gelosamente difesa quanto frutto dell'incapacità di mettersi davvero in gioco.
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Pavese Cesare; Garufi Bianca; Masoero M. (cur.)
Fuoco grande
br. Silvia ritorna a Maratea dopo lungo tempo, accompagnata da Giovanni, con cui ha una relazione. Ad attenderla, però, c'è un segreto di famiglia fino ad allora assai ben conservato. Con un procedimento davvero originale per la nostra letteratura, Cesare Pavese e Bianca Garufi raccontano, a capitoli alterni, il punto di vista di Giovanni e quello di Silvia. I fatti sono i medesimi, le versioni divergono. Fuoco grande è, al tempo stesso, un esperimento di narrazione, l'indagine del diverso modo di percepire le cose che hanno i sessi e un romanzo incompiuto eppure perfetto perché s'interrompe a segreto ormai svelato, quando il complesso nodo che lega i personaggi ha avuto piena espressione. Con l'introduzione di Mariarosa Masoero, la nota al testo, la nota biografica, la bibliografia, la ricezione critica, un'appendice di testi e due disegni di Cesare Pavese.
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Pavese Cesare; Mattioda E. (cur.)
La luna e i falò
br. Scritto in meno di due mesi alla fine del 1949, "La luna e i falò" è l'ultimo e il più importante romanzo di Cesare Pavese, frutto di una felicità inventiva mai sperimentata dall'autore e ritenuto poi viatico alla sua volontaria uscita dalla vita. Dopo la Liberazione, Anguilla, emigrato vent'anni prima dalle Langhe piemontesi in America, torna al paese dov'è cresciuto. Qui, della gente che sperava di incontrare trova solo Nuto, uno dei suoi più cari amici d'infanzia. Gli altri sono morti o scomparsi senza lasciare traccia, se non nel ricordo di chi è rimasto. In un percorso di riscoperta dei luoghi della sua memoria, Anguilla fa i conti con un mondo che pareva immutabile, ancorato al tempo dei riti e delle stagioni, ma che ha subìto invece l'urto di un altro tempo, quello lineare della modernità, e ne è stato stravolto: di immutato ritrova solo l'ingiustizia sociale, che sembra impossibile sradicare dalla terra. In questo romanzo, che ha contribuito a plasmare il mito di Pavese per generazioni di giovani italiani, l'autore condensa, come disse Piero Jahier, "in una sintesi narrativa tutti gli elementi della propria personalità spirituale".
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Pavese Cesare; Nay L. (cur.); Tavella C. (cur.)
Prima che il gallo canti
br. L'orgogliosa solitudine dell'uomo davanti alla vita: è questo il tema di "Prima che il gallo canti", cronaca di un'anima in due romanzi - "Il carcere" (1939) e "La casa in collina" (1948) - legati dalla riflessione sul ruolo dell'intellettuale di fronte alle scelte imposte dal fascismo e dalla guerra civile. Stefano, protagonista del "Carcere", è al confino in un piccolo paese della costa calabra, un mondo antico che lo affascina e insieme gli sfugge. Nella "Casa in collina", Corrado, sfollato da una Torino bombardata, dà una lucida testimonianza dell'Italia all'indomani dell'8 settembre, consapevole che la guerra è persa ma non finita e che quella che verrà sarà ancora più feroce. Entrambi, come l'autore, si sentono corresponsabili di un 'conflitto' a cui non sono capaci di prendere parte attiva. Ciò che in queste pagine riesce a Pavese è, usando le sue parole, "trovarsi dove cammina la storia", pur consapevole del rischio di essere "nelle sue grinfie", perché è impossibile sfiorarla o esserne sfiorati senza compromettersi.
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Pavese Cesare; Pedullà G. (cur.)
Prima che il gallo canti: Il carcere-La casa in collina
br. Apparso alla fine del 1948, "Prima che il gallo canti" fu per Cesare Pavese il libro della consacrazione. Di certo i due romanzi che lo compongono, scritti a distanza di quasi dieci anni, rappresentarono per lo scrittore uno snodo doloroso. Se infatti "Il carcere" trasfigura l'esperienza del suo confino in Calabria, La casa in collina affronta invece la grande pagina bianca della sua vita: la mancata partecipazione alla Resistenza, proprio mentre alcuni dei suoi amici più cari morivano nella lotta antifascista. Come Gabriele Pedullà mette in luce in questa edizione riccamente commentata, non è però solo in chiave autobiografica che tali pagine vanno lette. Più che fare i conti con le proprie viltà, Pavese si era prefisso di ricostruire dall'interno - alla Dostoevskij - un tipo psicologico sgradevole ed estremamente difficile da mettere a fuoco: quello dell'ignavo che mentre il mondo brucia sceglie di non schierarsi. Memoriale inaffidabile di un uomo del "rancore" alla perenne ricerca di un alibi, "La casa in collina" offre così al lettore un viaggio nei tormenti della coscienza moderna. Appendice critica di Federico Musardo.
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Pavesi Elena
Il grammofono inglese e la cornacchia
brossura Anna è una sognatrice. Il caso le fa trovare, nascosta su un vagone ferroviario, una busta col timbro postale del 1943 e un indirizzo. In un impeto di follia esce dagli schemi prefissati di una vita monotona e decide di indagare. Nel viaggio che la condurrà oltre la soglia di casa, sulle tracce di una donna misteriosa, esplorerà anche quella parte del suo mondo interiore che non sa di possedere. Il viaggio introspettivo dei protagonisti, messi di fronte alle proprie debolezze, si intreccia con quello finalizzato a scoprire dove condurrà la lettera e con la nascita di un amore, ripercorrendo frammenti di storia italiana attraverso le vicende personali dei protagonisti.
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Pavesio Stefano
Come foglie al vento
br. Cinque ragazzi, residenti in anonimi e sonnolenti paesini delle colline astigiane, vedranno le loro vite sfiorate da eventi sempre più funesti, fino a diventarne parte loro stessi, scoprendo, forse senza nemmeno accorgersene, che il male non può che generare altro male e che tutto quel che accade non sempre è dettato da una personale volontà, ma accade semplicemente perché deve accadere, perché, al di là delle scelte soggettive, ci sono delle forze che guidano gli avvenimenti secondo uno schema prestabilito di ampio respiro, che porterà le loro esistenze a intrecciarsi con vicissitudini legate al passato e alle vite di persone solo all'apparenza completamente slegate dalle loro. Ogni azione, per quanto piccola o insignificante possa apparire, ne scatena altre, talora quasi impercettibili talora dirompenti. Esiste un filo conduttore che regola il trascorrere di ogni vita. Ma non bisogna dimenticare che non tutto quel che accade è comprensibile. Ma nulla, nulla accade per caso.
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Pavey, Peter
Ein Drache träumt und zählt bis zehn
Text von Hans Schumacher. Zürich, Artemis, 1980. Quer-4to. (20,5 : 28 cm). Durchgehend farbig illustriert. 16 Bl. Farbiger Or.-Pp. [3 Warenabbildungen]
Bookseller reference : 126789
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Pavia Sebastiano
Anna in Kenya
brossura Le riserve naturali dell'Amboseli e dello Tzavo, la splendida costa di Malindi e le sue meraviglie archeologiche e naturalistiche, fanno da cornice alla sensualità elegante di Anna Bounty, protagonista di un sexy diario di viaggio in Kenya lungo gli affascinanti percorsi turistici. 200 foto a colori su 270 pagine in carta riciclata.
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Pavia Sebastiano
Oh no sport
brossura "Sinceramente odio l'immagine che lo sport ha di sé in tutte le forme di comunicazione, sempre associato ad un efficientismo idiota (vedi Gatorade, Nike,..). In realtà sotto sforzo siamo goffi e i muscoli, di certo, non rendono un uomo più uomo... Lo sport é spesso soltanto un modo di vestire associato alle mode. Sciare è bello, ma a parte i brevissimi momenti della discesa é una via crucis. Foto, eroiche partite di rugby sulla spiaggia, lezioni di tennis, di calcio, di tiro con l'arco e di beach basket. Cavalieri del mare e della montagna. Gladiatori del body building. La cosa bella dello sport é dormire, dopo, a pancia piena.
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Paviglianiti Antonio
Non sapeva neppure ballare
brossura Oggi la nostra vita è dettata per la maggior parte del tempo dall'uso di strumenti tecnologici che, se da una parte ci consentono di essere a passo con i tempi, dall'altra creano degli individui che interagiscono esclusivamente attraverso un display. È in questo scenario storico che si sviluppa la storia del commissario Campisi, che non è alle prese con indagini o appostamenti, ma è alle prese con una battaglia più grande: quella di rimanere in vita dopo essersi trovato in mezzo a un attentato di natura terroristica. Ed è proprio in quei momenti che con il corpo sedato e steso su un letto d'ospedale, tutta la sua vita apparentemente facile gli passa davanti, come una pellicola passa su uno schermo di un cinema. Una vita che se non avesse dovuto subire la presa di coscienza della sua ex moglie si sarebbe potuta definire "una bella vita". Il romanzo vuole mettere in risalto tematiche sociali molto attuali di cui, secondo Giovanni c'è poco da essere fieri, contrapponendole ad altre, fino a ieri inesistenti o abilmente celate, che potrebbero diventare "problemi" nel nostro immediato futuro. Giovanni parla silenziosamente a se stesso, esattamente come la maggior parte della gente. Vincerà la sua battaglia per restare in vita? Una vita come la vuole lui? Durante questa battaglia si farà delle domande chiedendo ad ognuno di noi di dare, o almeno provare a dare, una risposta.
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Pavignano Anna
Da domani mi alzo tardi
br. Questo libro ripercorre la vita personale e artistica di Massimo Troisi. Per fare ciò l'autrice usa un pretesto narrativo e finge che l'attore non sia morto, com'è noto, nel 1994, subito dopo aver finito di girare "Il Postino", ma abbia scelto invece di ritirarsi a vivere in una misteriosa località di campagna, lontano dai palcoscenici e dalla notorietà, tagliando i ponti con tutto quello che è stato prima, comprese le persone con cui ha condiviso la propria esistenza. Il romanzo comincia nel momento in cui, dopo anni di esilio volontario in cui non si è saputo più nulla di lui ed è stato, in qualche modo, dimenticato, Massimo Troisi decide di tornare alla sua vecchia casa di Roma per riallacciare il filo con il suo passato. Ma non è facile. Non ha voglia di cercare nessuno, lo imbarazza dover spiegare come e perché se n'è andato, come mai è tornato. Nei primi giorni del suo ritorno vive un'esistenza solitaria, finché Gaetano e Anna, il suo amico più caro e la donna con cui ha condiviso anni di lavoro e di amore, lo convincono a ricominciare scrivendo un nuovo film. Per realizzare tale progetto, Anna e Massimo affittano una casa fuori città, dove si trasferiscono insieme. Qui, mentre cercano un'idea per una storia, Massimo scopre che Anna ricorda tutto di lui, molto più di quanto non ricordi egli stesso: la famiglia, gli episodi dell'infanzia in cui lei non c'era, ma che lui le ha raccontato in passato; ricorda il lavoro che hanno fatto insieme e come lo hanno fatto, gli incontri e, soprattutto, ricorda il loro amore. Anna comincia a narrargli ogni cosa , riempiendo i giorni di racconti intensi che portano alla luce non solo gli episodi divertenti e dolorosi della vita che hanno condiviso, ma la personalità, il modo di pensare e anche di far ridere di Massimo. I due ritrovano in questo modo anche il piacere di stare insieme, il loro linguaggio scherzoso, l'allegria e il sentimento che li ha uniti in passato: il loro rapporto sembra ricominciare. Col passare del tempo - un tempo vissuto con pigrizia, alzandosi tardi, stando sveglio fino a notte inoltrata ad ascoltare i racconti che lo riguardano - Massimo si coinvolge e comincia lui stesso a ricordare e a parlare di sé, riuscendo in questo modo a ritrovare il filo della propria esistenza.
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Pavignano Anna
In bilico sul mare
br. "Anche se questa storia è frutto della fantasia - scrive l'autrice - esistono giovani che vivono in località costiere o sulle isole italiane che conducono, come dice Salvatore, una vita con un lato estivo e un lato invernale, come i materassi. Una vita di mare e una di cantiere. Ho incontrato sull'isola di Ventotene uno dei tanti Salvatore e mi ha raccontato di questa realtà che non conoscevo. Da lì è nata l'idea del libro". È una storia d'amore e di amicizia, una storia di mare e di felicità, ma anche una storia di possibili tragedie, come ogni giorno ci racconta la cronaca delle morti sul lavoro. "Spesso fanno un lavoro nero, la morte però la chiamano bianca. Secondo me è sbagliato perché bianca è una sposa tutta felice, è la neve che ti lascia incantato, è la prima pagina del quaderno di scuola che era bella perché tutta da scrivere. Si deve trovare un altro colore".
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Pavignano Anna
La prima figlia
br. Poliana è incinta e ricoverata in day hospital per fare l'amniocentesi: ha quarant'anni, il rischio di avere un bambino down è piuttosto alto. Non ha mai pensato al feto che ha in corpo come a un bambino, l'ha sempre considerato un essere provvisorio il cui futuro è legato all'esito dell'esame. Poliana è immersa in un conflitto da cui non riesce a uscire: ormai ha permesso alla sua bambina di esistere, come potrebbe liberarsene, se l'esame avesse esito infausto? Usa la propria fantasia per dare vita all'idea di come sarà la sua bambina se sarà una persona down. Immagina tutte le difficoltà e le gioie che quella bambina le darà, ciò che dovrà affrontare per il suo futuro. Improvvisamente le è tutto chiaro e lo dichiara, proprio sulla porta dell'ambulatorio: anche se avrà la Sindrome di Down, lei vuole tenere il figlio. Una storia sul conflitto tra cuore e ragione, sul legame viscerale tra madre e figlio che si instaura prima della nascita, sul perché sentiamo il desiderio di procreare e sul timore di farlo per la responsabilità che comporta il decidere di far venire al mondo un essere umano. Un modo trasversale per accostarsi al mondo della diversa abilità, a ciò che significa essere genitori di una persona Down. Sassi lanciati nello stagno e non risposte, perché quelle si possono trovare solo nella consapevolezza di ognuno e nel proprio modo di vedere la vita. E forse in un 'sentire' che poco ha a che fare con la ragione e la saggezza.
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Pavignano Anna
La svedese
br. Il racconto del colpo di fulmine di Livia per Milo, imprendibile, misterioso, che vive in un'altra città, sposato ad una donna che non ama, ma che non pensa di lasciare, procede in parallelo al ricordo dell'educazione sentimentale di lei. Livia, per evitare di ripercorrere la strada dei suoi genitori, vissuti in perenne conflitto, sceglie un altro modo di amare, mettendosi da parte e accettando il ruolo di amante silente, in eterna attesa. A sconvolgere gli equilibri, arriverà Sara, la vera rivale. Livia si accorgerà allora che il mal d'amore non è altro che un pretesto per far emergere dolori ben più profondi e radicati.
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Pavignano Anna
Venezia, un sogno
br. In una Venezia strangolata da un'acqua alta eccezionale per durata e altezza, Thomas, americano trapiantato in Italia da più di trent'anni, ricorda la propria vita: l'arrivo nella città dopo un breve peregrinare in Europa, l'amore per la moglie Ivonne, morta prematuramente di una misteriosa malattia che le ha cancellato la memoria, l'infanzia del figlio e la rivalità con lui a causa del rapporto esclusivo che ha avuto con la madre. Poi, le altre donne che ha amato e perduto: una mangiatrice di fuoco sola al mondo, di cui non ha mai saputo il nome, e una giovane vedova, Marina, che lo ha abbandonato e per la quale il sentimento non si è mai sopito. Thomas ricorda ancora, mentre osserva dalla sua finestra la laguna che sale sempre di più, gli anni di lavoro come cameriere, specializzato nella preparazione del famoso Bellini, all'Harry s Bar. Memorie felici, dolorose, intense. Un evento improvviso però sconvolge la vita di Thomas che, ormai alle soglie della pensione, sembra dominata solo dai ricordi: suo figlio, che ha adottato da poco un bambino africano, stanco dei disagi che comporta l'abitare in una città sempre più affogata dal mare, vuole vendere la casa di famiglia alla Giudecca e portare tutti, padre compreso, a vivere sulla terraferma. Per Thomas sarebbe la fine: la sue radici sono lì. Insieme al nipotino africano, con cui comunica con pochissime parole e con i gesti, escogita così una rocambolesca protesta per costringere il figlio a non abbandonare Venezia.
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PAVLOS Dionysopoulos
Natures Mortes. (Mit Widmung des Künstlers und Skizzen.) (Dieser Katalog wurde aus Anlaß der Ausstellung "Natures mortes" in der Galerie Marzona herausgegeben. 1974).
Bonn:, Galerie Hennemann., 1975. 18,5 x 18,5 cm. 13 lose Blatt (leichter Karton), einseitig bedruckt. Guter Zustand.
Bookseller reference : 31099B
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Pavlov Oleg
Capitano della steppa
br. Anni Ottanta. Nel pieno della desolata steppa kazaka, il capitano Chabarov presta servizio in una compagnia annessa a una colonia penale dove le notizie arrivano in pacchi di giornali dell'anno precedente e le razioni finiscono col marcire sui camion del reggimento. Chabarov è un comune funzionario del sistema, che ogni giorno affronta le insensatezze di una assurda burocrazia con un'alzata di spalle e un sospiro. Eppure si distingue in mezzo agli altri ufficiali, completamente disunanizzati. Non è un santo, ma una persona razionale che sente ancora su di sé il peso di una qualche responsabilità. Il suo pragmatismo comincia a vacillare quando un giovane propagandista politico giunto al campo con l'ambizione di "salvare tutti e cambiare il mondo", disilluso, tenta il suicidio. Ma il capitano si scontrerà con il muro cieco della follia militare. Pianta patate per procurare cibo alla guarnigione e si ritrova perseguito per questo. Per impedire che i tuberi vengano saccheggiati mette a guardia dei cani, ma alcuni soldati li ammazzano e se li mangiano. Quando le patate vengono raccolte, dagli alti ranghi viene ordinato che le "provviste non autorizzate" vengano confiscate: il raccolto è lasciato a marcire e il capitano dovrà essere arrestato.
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Pavlov Oleg
Requiem per un soldato
br. La trilogia "Racconti degli ultimi giorni" di Pavlov è un'opera semiautobiografica dai toni incisivi e universali, degna di rientrare a pieno titolo nella grande Letteratura Russa. Un resoconto narrativo assieme realistico e lirico, cadenzato da un delicato black humour, capace di immergerci nei tragici abissi in cui l'Esercito Russo è sprofondato negli emblematici anni della dissoluzione dell'Impero Sovietico. Un ragazzo costretto a prestare servizio militare obbligatorio per due interi anni doveva da un lato sopravvivere a risse interne ed estorsioni da parte di superiori e commilitoni, dall'altro fronteggiare terribili asperità, estremi disagi e un'insensata violenza istituzionalizzata. Requiem per un soldato, considerato il capolavoro di Pavlov, è la descrizione del surreale ed estenuante viaggio del drappello funebre incaricato di un Cargo 200 (procedura per il trasporto di bare militari) da una remota guarnigione dell'Asia Centrale fino a Mosca. Il protagonista dovrà consegnare ai suoi famigliari il corpo di un soldato che ha commesso suicidio, incapace di far fronte alla spietata e insensata assenza di ogni giustizia nelle dinamiche quotidiane della vita militare dell'esercito russo. Il banchetto funebre si trasforma in una schiamazzante rissa di alcolizzati da cui alcuni non usciranno vivi, altri finiranno in carcere. L'atmosfera di vile e spregevole crudeltà che impernia l'intera situazione, così come l'animo del giovane coscritto responsabile della bara, Aleksej Cholmogorov, ci lascia addosso l'assurda sensazione che forse, in fin dei conti, il soldato suicida si ritrovi, nel contesto della circostanza, a essere la persona più fortunata. Con questo romanzo breve si chiude la trilogia letteraria (e di denuncia) di Pavlov, abitata da uomini che vivono, in condizioni di cattività, nelle sconfinate vastità delle steppe asiatiche: paradosso che determina la melodia e il tono di tutta la sua particolarissima prosa.
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Pavolini Paolo.
AMERICA LATINA INQUIETA (1955).
(Codice VS/0548) In 8° (22 cm) 143 pp. Prima edizione. Brossura editoriale. Ottimo volume intonso. ~~~ SPEDIZIONE IN ITALIA SEMPRE TRACCIATA
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