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Buzzi Aldo
L'uovo alla kok
ill., br. Il testo si avvicina al tono di una conversazione fra amici che si trasmettono segreti di "alta e bassa cucina". Segreti che possono riguardare l'insalata come anche certi piatti esotici e inauditi. Non c'è bisogno di citare Lévi-Strauss per far riconoscere che la cucina è un prezioso elemento della civiltà, dalle innumerevoli ramificazioni. La cucina prosegue nei luoghi, nelle maniere, nell'immaginazione e ci si potrà persino spingere ad affermare che la cucina è un sapere occulto che serve insieme al piacere e alla sopravvivenza.
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Simenon Georges
Il primogenito dei Ferchaux
brossura A metà degli anni Trenta, uno scandalo travolse l'immenso impero commerciale dei due fratelli Ferchaux, arrivati in Africa alla fine dell'Ottocento come passeggeri clandestini. Simenon prende spunto da questa vicenda di cronaca per realizzare il suo romanzo. Con quali mezzi era stata accumulata la fortuna dei Ferchaux? Quali complicità avevano avuto i fratelli nelle autorità coloniali? Che fine aveva fatto il primogenito, il vecchio Dieudonné? E' qui che ha inizio il libro ed è qui che Simenon fa entrare in scena un personaggio decisivo: il giovane Michel Maudet.
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Faulkner William; Materassi M. (cur.)
La grande foresta
brossura Il volume è una raccolta di racconti che, come i capitoli di un romanzo, compongono un'unica, grande storia: quella della conquista di una maturità che per il giovane Isaac McCaslin si compie quando uccide la prima preda, o forse nell'istante in cui la preda lo riconosce abbastanza uomo e accetta di farsi uccidere da lui. Perché la foresta di Faulkner è luogo fisico e proiezione metafisica, e l'uomo, attraverso il rituale della caccia, vi giunge a comprendere se stesso e la propria identità in rapporto agli altri e soprattutto rispetto alla natura. Una natura selvaggia e nobile, potente e senza tempo, il cui simbolo è il grande orso zoppo, Old Ben, inseguito e braccato da cani e cacciatori anno dopo anno.
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Mattioni Stelio
Tululù
brossura "Tululù", ossia sciocchina: così viene chiamata Matilde dalla piccola Assunta, nata dalla sua breve unione con Bruno, un manovratore di treni arido e sbrigativo che l'ha abbandonata per fuggire con un'altra. Siamo alla periferia di Trieste, in un pertugio di Novecento grigio e imprecisato, dove tutti i personaggi sono destinati a una differente solitudine: Bruno che, scaricato dall'amante, vorrebbe rientrare nel nucleo familiare ma viene respinto dalla figlia; Assunta stessa la quale, legatasi a un antiquario anch'egli ambizioso e anaffettivo, scivola in un opaco ménage borghese; e Matilde, il cui destino è concentrato nell'ultima disperata discesa in città, quando indossa i "vestiti buoni" di vent'anni prima per andare dalla figlia.
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Nabokov Vladimir; Raffetto A. (cur.)
Fuoco pallido
brossura Il sessantunenne John Shade, professore al Worthsmith College dell'immaginaria cittadina americana di New Wye, sta ultimando un poema in cui i ricordi d'infanzia si mescolano a interrogativi metafisici sull'"osceno, inammissibile abisso" della morte, che incombe ossessivamente sul poeta dopo che la giovane figlia si è uccisa gettandosi in un lago. Tuttavia Shade sigla gli ultimi versi del poema con un'ironica ma serena dichiarazione di fiducia: si vive in qualche luogo anche dopo la fine, e l'armonia dell'arte ne costituisce la tacita promessa. A questo punto nel quieto scenario di New Wye irrompe, inaspettata, proprio la morte: uno sconosciuto spara a Shade in strada, pochi istanti dopo che ha scritto il suo ultimo verso.
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Simenon Georges
Pioggia nera
brossura «"Mi raccomando, sii gentile con la zia Valérie!". Sono passati molti anni, ma Jérome se la ricorda benissimo quella "vecchia foca", con la sua faccia larga, grassa, il flaccido doppio mento, la peluria scura sul labbro superiore e quel disgustoso odore di vecchiaia e di odio. Si era piazzata nella minuscola casa sopra il negozio di tessuti dove sua madre lavorava tutti i giorni, anche la domenica, e lui aveva capito subito che era cattiva, prima ancora che in un momento d'ira lei rompesse gli animaletti a lui cari più di ogni altra cosa al mondo, quelli con cui giocava, seduto per terra, davanti alla finestra a mezzaluna che sormontava l'ingresso del negozio.»
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Naipaul Vidiadhar S.
La metà di una vita
brossura Figlio di un asceta che ha fatto voto di silenzio per ribellarsi ai privilegi della propria casta e di una donna appartenente al gruppo sociale degli "sfavoriti", il giovane Willie Chandran si trasferisce dall'India nella Londra degli anni Cinquanta. Qui entra in contatto con la realtà degli immigrati caraibici e dei primi tumulti razziali, frequenta il mondo bohémien che anima la vita notturna di Notting Hill e pubblica un libro di racconti d'ambientazione coloniale che riesce a ottenere il plauso moderato della critica. Ma l'incontro con Ana, immigrata dall'Africa portoghese, lo spingerà a sottoporsi a una seconda "traduzione": la seguirà infatti nel suo paese d'origine, dove si celebrano gli ultimi mesti riti del colonialismo.
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Sciascia Leonardo
Todo modo
brossura Se dovessimo indicare una forma romanzesca capace di rivelare come si compone e come si manifesta quell'impasto vischioso del potere che la politica italiana ha avuto per lunghi anni il funesto privilegio di produrre, basterebbe rimandare alle asciutte pagine di "Todo modo", alla scansione crudele dei suoi episodi, che solcano come una traccia fosforescente una materia informe, torbida e sinistra. Non meraviglia dunque che questo libro, pubblicato nel 1974, possa essere letto come una guida alla storia italiana dei decenni successivi.
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Kipling Rudyard; Fatica O. (cur.)
Puck il folletto
ill. Puck è un piccolo fauno dagli occhi cerulei di shakespeariana memoria, vecchio come il Tempo, capace di ricreare il Passato davanti agli occhi di due fratelli, Dan e Una, che vengono così iniziati - celatamente - agli Arcani dell'Impero, nella fattispecie quello britannico. Grazie alla potenza della sua magia evocativa, "vediamo" in azione i centurioni romani di stanza al Vallo di Adriano e i cavalieri alla conquista normanna, scopriamo il segreto del ferro e assistiamo a una razzia di vichinghi, passiamo dal Medioevo con le sue forche e i suoi lebbrosi ai fasti dell'epoca rinascimentale di Enrico VII.
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Simenon Georges
Lettera al mio giudice
brossura Una ragazza minuta, pallida, arrampicata su alti tacchi, nella vita di un uomo "senza ombra", la cui esistenza, così normale, si avvicina sempre più al confine con l'inesistenza. E quella donna è l'ombra stessa, qualcosa di oscuro e lancinante al di là di ogni ragione, che conduce tranquillamente alla morte.
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Wescott Glenway
Appartamento ad Atene
brossura Nel 1942, ad Atene, un appartamento viene requisito per ospitare un ufficiale tedesco. Nell'appartamento vivono gli Helianos, una coppia di mezza età un tempo agiata. Lui è un intellettuale, spiritoso e paziente. Lei una donna di casa, ansiosa e malaticcia. Hanno un ragazzo di dodici anni animato da melodrammatiche fantasie di vendetta, e una bambina di dieci, una pesante bambola di carne forse ritardata. Con l'arrivo del capitano Kalter, tutto è cancellato. Metodico, ascetico, crudele Kalter è un dio-soldato che impone il terrore.
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Borchardt Rudolf
Il giardiniere appassionato
ill., br. Definito "il libro più goethiano sull'arte di curare un giardino", "Il giardiniere appassionato" è il "livre de chevet" per ogni giardiniere appassionato, quello che accoglie l'idea di giardino in tutta la sua immensità e in tutta la sua leggerezza, sprofondando al tempo stesso nei minimi dettagli.
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Kundera Milan
L'ignoranza
brossura Un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato vent'anni prima scegliendo la via dell'esilio. Riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d'amore, appena iniziata e subito inghiottita dalla palude della storia? Il fatto è che dopo una così lunga assenza "i loro ricordi non si assomigliano". Crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di avere vissuto la medesima esperienza, ma è solo un'illusione. D'altro canto, che può fare la nostra memoria, quella memoria che del passato non ricorda che una "insignificante minuscola particella"? Viviamo sprofondati in un immenso oblio e ci rifiutiamo di saperlo.
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Richler Mordecai
Solomon Gursky è stato qui
br. Il racconto abbraccia due secoli, due sponde dell'Atlantico e cinque generazioni di una dinastia ebraica in cui tutto è smisurato: vitalità, ricchezza, lusso, inclinazione al piacere in ogni sua forma. Ma nessuna grande famiglia è senza macchia, e la macchia dei Gursky si chiama Solomon, rampollo in disgrazia che pare essere stato presente, come Zelig più o meno negli stessi anni, in tutti i momenti cruciali del ventesimo secolo - la Lunga Marcia, l'ultima telefonata di Marilyn, le deposizioni del Watergate, il raid di Entebbe. Solomon rimarrebbe tuttavia un mistero, se della sua fenomenale parabola non decidesse di occuparsi il più improbabile dei biografi, Moses Berger, ex ragazzo prodigio rovinato dal rancore e dall'alcol.
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Maurensig Paolo
La variante di Lüneburg
br. Un colpo di pistola chiude la vita di un ricco imprenditore tedesco. È un incidente? Un suicidio? Un omicidio? L'esecuzione di una sentenza? E per quale colpa? La risposta vera è un'altra: è una mossa di scacchi. Dietro quel gesto si spalanca un inferno che ha la forma di una scacchiera. Risalendo indietro, mossa per mossa, troveremo due maestri del gioco, opposti in tutto e animati da un odio inesauribile che attraversano gli anni e i cataclismi politici pensando soprattutto ad affilare le proprie armi per sopraffarsi. Che uno dei due sia l'ebreo e l'altro sia stato un ufficiale nazista è solo uno dei vari corollari del teorema.
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Stead Christina
Il piccolo hotel
br. In un piccolo hotel sulle rive del Lago Lemano uomini e donne di varie nazionalità trascinano pigramente la propria vita - nell'attesa che il mondo uscito dalla seconda guerra mondiale acquisti tratti meglio definiti. Nella neutralità spaziotemporale dell'amena località, nella nitida impersonalità dell'albergo gli ospiti si avvicendano, vagano sospesi: lontani dai loro paesi d'origine e dai milieu cui appartengono, hanno perso lo scintillio del trucco di scena e si lasciano osservare nella loro verità, sconcertante, paradossale, e senza censure. Bastano così poche pagine perché l'idillio si incrini e ci si senta risucchiati dal movimento sfrenato di una giostra di personaggi cinici, di affaristi e scrocconi grotteschi, di donne melanconiche e malmaritate e uomini gretti o pazzi o solo inguaribilmente tristi. E il piccolo hotel di Madame Bonnard - che con equanimità e saggezza ci racconta la storia di ognuno di loro - ci appare di volta in volta un'esilarante gabbia di matti o il rifugio di chi a casa propria non vuole o non può tornare.
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Artaud Antonin; Manganaro J. P. (cur.); Molinari R. (cur.)
Succubi e supplizi
br. Concepito nei primi mesi del 1946 nel manicomio di Rodez, dove l'autore era rinchiuso già da tre anni, questo lavoro fu dettato a una segretaria fra il novembre di quell'anno e i primi mesi del 1947, quando riuscì a lasciare il manicomio. Il testo, rifiutato dall'editore Broder, vide la luce solo nel 1978, pubblicato da Gallimard. Risultato di una stesura stratificata, di cui il volume dà interamente conto, tra pagine autografe, dettatura, lettere e precisazioni, è una sorta di stenografia in cui psiche e corpo si insidiano e si sopraffanno. Sono questi i testi fondatori della "scrittura vocale" di Artaud: la parola agisce sui sensi del lettore e compone la scena di quel Teatro della crudeltà che il poeta ha sempre sognato di mettere in scena.
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Savinio Alberto; Italia P. (cur.)
Scritti dispersi (1943-1952)
ill., ril. Alberto Savinio (Atene 1891 - Roma 1952), fratello del celebre pittore Giorgio de Chirico, è stato uno dei maggiori "irregolari" della letteratura italiana del Novecento. Scrittore ricco d'illuminazioni e d'invenzioni, surrealista fuori da ogni schema precostituito, Savinio scrisse in poco meno di un decennio una serie di articoli per quotidiani e riviste, di vario argomento, dando così sfogo al suo dilettantismo (nell'accezione originaria, positiva, del termine) e al suo desiderio di "universalismo".
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Flaiano Ennio; Longoni A. (cur.)
Le ombre bianche
br. Queste "ombre bianche", cioè "storie brevi, divertimenti e dialoghi; infine occasioni, satire scritte negli ultimi quindici anni" che Flaiano radunò nel 1972 nella certezza che la realtà avesse ormai superato la satira, raccontano di «un "io" che detesta l'inesattezza ed è stato sopraffatto dalla menzogna». Vi ritroviamo dunque il Flaiano più risentito, impassibile e feroce, capace come pochi di mostrarci le allucinazioni di cui siamo vittime: e mentre legge e sorride è come se uno spiffero gelido investisse d'improvviso il lettore, perché nei mostri messi in scena riconosce, non solo la realtà che lo circonda, ma a tratti, e con raccapriccio, un po' di se stesso.
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Coetzee J. M.; Gutmann A. (cur.)
La vita degli animali
br. Elizabeth Costello, anziana e popolare romanziera, riesce a mettere in crisi tutti i sapienti accademici, a cominciare da suo figlio, professore di fisica in una città universitaria "politically correct", dove è stata invitata a parlare dei suoi libri. Con la sua voce pacata, Elizabeth parlerà invece delle "vite degli animali" e di come vengono maltrattate dagli uomini, gettando i suoi ascoltatori in un insanabile imbarazzo.
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Gallego Rubén; Zonghetti C. (cur.)
Bianco su nero
br. Mosca, 20 settembre 1968. Nell'esclusiva clinica riservata ai quadri del Cremlino nascono due gemelli: il primo muore quasi subito, il secondo, Rubén, si rivela affetto da paresi cerebrale. Dopo un anno Rubén viene separato dalla madre e rinchiuso negli speciali orfanotrofi, veri e propri Gulag in cui vengono isolati quelli come lui. Quando agli inizi degli anni Novanta riuscirà a fuggire dall'ospizio per anziani in cui era stato rinchiuso in attesa della fine, Rubén incontrerà la madre e comincerà a raccontare la sua storia. Un libro che, se è cronaca di un'infanzia e di un'adolescenza trascorse in un sistema feroce, è anche una voce che trasforma l'orrore in narrazione e uno sguardo che trasfigura quello stesso orrore in immagini.
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Sciascia Leonardo
La scomparsa di Majorana
br. Fra la partenza e l'arrivo in un viaggio per mare da Palermo a Napoli, il 26 marzo 1938, si perdono le tracce del trentunenne fisico siciliano Ettore Majorana, definito da Fermi un genio della statura di Galileo e di Newton. Suicidio, come gli inquirenti dell'epoca vogliono lasciar credere, o volontaria fuga dal mondo e, soprattutto, dai terribili sviluppi che una mente così acuta e geniale può aver letto nel futuro della scienza, prossima alla messa a punto della bomba atomica? Su questo interrogativo Sciascia costruisce uno dei suoi romanzi più intensi per la finezza dell'analisi e dell'immedesimazione in moventi non detti, come nella logica e nell'etica segreta di Majorana.
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Kafka Franz; Calasso R. (cur.)
Aforismi di Zürau
br. Fra il settembre 1917 e l'aprile del 1918, Kafka soggiorna a Zürau, un borgo della campagna boema, ospite della sorella Ottla. Il diradarsi della presenza umana che sperimenta in questa situazione, suscita in lui un sentimento di lieve euforia, facendogli apparire quel periodo di tregua come il migliore della sua vita. Mette insieme una sequenza di fogli, ciascuno dei quali contiene un solo frammento numerato, dove ogni ridondanza, ogni accidentalità, ogni insistenza è abolita. Alcuni frammenti sono narrativi, altri consistono in singole immagini, altri ancora sono parabole. Ogni frase presenta un carattere di massima generalità e, al tempo stesso, sembra emergere da un vasto deposito di materia oscura.
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Stead Christina
L'uomo che amava i bambini
br. L'uomo che Henny ha scelto per marito è un eccellente venditore di se stesso, si presenta nel migliore dei modi: un po' leggero, ma in compenso sorridente, affabile, di bell'aspetto, la bontà e l'affidabilità in persona. E soprattutto capace, con le parole che sceglie e quelle che inventa di "creare un mondo". Quel mondo destinato a diventare con gli anni un gorgo orrifico in cui Sam riuscirà ad attirare i suoi sette figli e anche Henny, mentre la vita della piccola comunità si trasformerà in una commedia prima leggera, poi spossante, via via sempre più macabra.
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Sciascia Leonardo
Il teatro della memoria-La sentenza memorabile
br. Il 6 febbraio 1927 la "Domenica del Corriere" pubblica la foto di un uomo ricoverato nel manicomio di Torino e senz'altra identità che il numero di matricola. Inaspettatamente, di identità ne affiorano due. Chi è lo sconosciuto? Guido Canella, provvisto di una moglie piacente, un rispettabile "milieu" e una cospicua agiatezza? O il miserabile Mario Bruneri ricercato per truffa e provvisto solo di un'interminabile sequela di guai? Il "caso dello smemorato di Collegno" non poteva non attirare l'attenzione di Sciascia che lo ripercorre con l'accanimento del detective e l'urgenza di verità del filosofo. L'enigma della memoria e dell'identità animano anche il secondo racconto, ispirato all'affaire Martin Guerre sullo sfondo della Francia del XVI secolo.
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Hawthorne Nathaniel
Venti giorni con Julian
br. Nell'estate del 1851, rimasto solo con il figlio di cinque anni, Hawthorne si ritrova di fronte a un infaticabile produttore di parole e di domande. Schivo, introverso, non è abituato alle piccole incombenze che accompagnano la vita di un bambino: vestirlo, nutrirlo, distrarlo sempre rispondendo alle sue incessanti domande. Il risultato è un modello, ironico e autoironico, del modo di intendersi di un padre e un figlio, un resoconto di un rapporto dove l'unico adulto che appare è Herman Melville che fa visita all'amico per parlare del possibile e dell'impossibile. Come osserva Paul Auster nel suo saggio introduttivo, Hawthorne è riuscito a compiere quel che ogni genitore sogna: far vivere il proprio figlio per sempre.
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Maupassant Guy de; Savinio A. (cur.)
Racconti bianchi, racconti neri, racconti della pazzia
br. Alberto Savinio propone in questo volume venti fra i più bei racconti di Maupassant. Un incontro, quello tra lo scrittore italiano e Maupassant, avvenuto nel 1944 e dal quale sono scaturiti una serie di traduzioni e un saggio, "Maupassant e l'Altro", tra i più riusciti di Savinio. Mai come qui, infatti, la sua scrittura è tanto sapida e scintillante, in particolare nel gioco di rimandi ironici fra il testo e le note, e mai la faccia nera e nascosta dello scrittore francese è stata così acutamente messa in luce.
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Spark Muriel
Invidia
br. Nina e Rowland Mahler, una coppia di giovani e cinici inglesi, hanno messo a segno il colpo della loro vita: sfruttare l'inesauribile fame di bon ton di una rampante e cosmopolita nuova casta disposta a spedire i suoi rampolli in Svizzera, dove potranno apprendere le regole dell'etichetta. Tutto funziona egregiamente, fino a quando piomba al College Sunrise un diciassettenne dai capelli rossi. Brillante e capriccioso, Chris ama circondarsi di mistero. Non solo: sta scrivendo un romanzo su Maria Stuarda e non nutre dubbi sul suo futuro di grande scrittore. Quanto basta per suscitare ammirazione, desiderio, astio e invidia. L'autrice fa vibrare una corda segreta in ciascuno di noi, scatenando una tensione che solo un inaspettato evento saprà allentare.
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Sciascia Leonardo
Candido ovvero Un sogno fatto in Sicilia
br. Candido Munafò nasce in una grotta della Sicilia la notte dello sbarco degli americani, nel 1943. E questo romanzo ci fa seguire le vicende della sua vita sino al 1977 in una serie di capitoletti che rimandano a quelli del Candide di Voltaire. La forma del conte philosophique, particolarmente congeniale a Sciascia, gli permette di prendere la giusta distanza - e dà un passo leggero, aereo a questo libro, che per altro è forse il più intimo e segreto fra tutti i suoi romanzi. "Le cose sono sempre semplici" mormora talvolta Candido. E sarà appunto il suo desiderio di nominare le cose con il loro nome a procurargli varie disavventure. Questo giovane mite, testardo e riflessivo finisce per apparire, agli occhi del mondo, come un "piccolo mostro".
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Roth Joseph; Peschina H. (cur.)
Il Caffè dell'Undicesima Musa. Un'antologia viennese
br. Il volume riunisce i reportages viennesi apparsi sul giornale pacifista "Neuer Tag" tra il 1919 e il 1920. Testi che compongono un caleidoscopio popolato da pescecani e profittatori di guerra, disperati regrediti all'autosufficienza come tanti Robinson Crusoe in una Vienna stremata dalla catastrofe bellica e bambini rachitici che giocano in mezzo alla strada con lo sterco dei cavalli, cambiavalute volanti e borsaneristi, caffè "à la page" e locali malfamati. Con sguardo snebbiato Roth coglie nel particolare meno appariscente il peculiare e primigenio elemento viennese, e con linguaggio immaginoso, con un parlato tutto teatrale descrive caratteri e ambienti, figure grottesche e patetiche, marionette e ombre cinesi.
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Kincaid Jamaica
Mr. Potter
br. Mr. Potter è un tassista analfabeta che vive in una delle isole più belle del mondo, un "posto piccolo" incastonato nell'azzurro del mar dei Caraibi. Nasce nel 1922 e la sua vita scorre parallela a quella della sua terra, Antigua, una terra da cui non uscirà tutta la vita. Figlio di un modesto pescatore e di una donna che, non riuscendo a sopportare la miseria di un'esistenza soffocante, decide di andare incontro alle onde. Insomma, un uomo qualsiasi. Ma anche il padre di Giamaica Kincaid. Un padre che non concede amore, un padre mai veramente conosciuto, ma solo spiato da lontano.
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London Jack
Il vagabondo delle stelle
br. Come "Martin Eden", questo romanzo troverà sempre appassionati - per i quali resterà il libro del cuore. Solo un "realista selvaggio" come Jack London poteva gettarsi in una vicenda così temeraria, che a partire da uno scenario che ricorda "Forza bruta" ci fa veleggiare nel cosmo e nelle epoche con stupefacente naturalezza. All'inizio siamo infatti nel braccio degli assassini di San Quentin, in California, dove il protagonista viene regolarmente sottoposto alla tortura della camicia di forza. Ma in quella condizione disperata, con feroce autodisciplina, riuscirà a trasformarsi in un moderno sciamano che attraversa le barriere del tempo come muri di carta. Amato da lettori fra loro distanti come Leslie Fiedler e Isaac Asimov, "Il vagabondo delle stelle", ultimo romanzo di Jack London, è anche il suo libro più originale, estremo - che si colloca in una regione di confine del firmamento letterario, fra Stephen King e Carlos Castaneda.
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Niffoi Salvatore
La leggenda di Redenta Tiria
br. Ad Abacrasta di vecchiaia non muore mai nessuno. Tutti gli uomini, arrivati a una certa età, si impiccano con una cinghia. Le donne usano la fune. Al bambino che chiede il perché la nonna risponde che quando la Voce chiama tu non puoi fare altro che ubbidire. Un giorno, però, in paese è arrivata, non si sa da dove, una donna cieca, con i capelli lucidi come ali di corvo e i piedi scalzi. Ha detto di chiamarsi Redenta Tiria, e di essere figlia del sole. Da allora, ad Abacrasta, la gente ha smesso di impiccarsi.
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Márai Sándor
Terra, terra!...
br. Nel 1969, dopo vent'anni di esilio (e trentacinque dalla pubblicazione delle "Confessioni di un borghese", il primo suo volume di memorie), Márai decide di sfogliare "quell'album di immagini morte" che si porta dentro e di raccontare gli anni atroci del dopoguerra. In un montaggio implacabile e sontuoso fa sfilare quelle immagini davanti agli occhi: dall'apparizione dei russi sulla sponda del Danubio alle rovine di Budapest, ridotta a un cumulo di macerie. E poi il ritorno a una faticosa normalità, il desiderio di scrivere nella lingua materna...
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Richler Mordecai
La versione di Barney
br. Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in "sitcom" decisamente popolari e altrettanto redditizie.
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Maugham W. Somerset
La diva Julia
br. Guidata da pochi principi, quasi tutti appresi alla scuola di recitazione, Julia Lambert ("la più grande attrice d'Inghilterra") sa decisamente irretire il suo pubblico. Ma Julia sembra sempre sul punto di cadere: in un matrimonio mediocre, in un amore con un ragazzo che ha vent'anni meno di lei, nei trabocchetti tesi dai debuttanti che vorrebbero rubarle la scena. E ogni volta il lettore, spettatore dal loggione, vorrebbe metterla in guardia. Ma Julia riesce a scegliere benissimo da sé il tono, il gesto, l'inquadratura.
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Kis Danilo; Raffetto A. (cur.)
Una tomba per Boris Davidovic. Sette capitoli di una stessa storia
br. Il volto di Boris Davidovic e quello butterato del suo carnefice, intento a estorcergli l'ennesima "falsa confessione", si specchiano nel buio di una cella densa di fumo, "ansanti e spossati": in un fronteggiarsi di convinzioni ugualmente "imparziali, inviolabili e sacre", il primo cerca di conservare la dignità nella caduta e nella morte, l'altro di preservare la severità impersonale e astratta della "giustizia" stalinista. Ma questo scontro è solo il più cupo fra le sette variazioni su un unico tema, quello della sopraffazione e della persecuzione costitutive non solo del "socialismo reale", ma della Storia in assoluto.
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Simenon Georges
La casa sul canale
br. Rimasta orfana a sedici anni, Edmée arriva alle Irrigations, l'immensa proprietà dello zio materno a Neeroeteren, nella provincia belga del Limburgo: "terre basse, con filari simmetrici di pioppi interrotti qua e là dalla macchia nera di un bosco di abeti"; anche il cielo è basso e grigio, e in fondo, lungo i canali, scivolano lentamente le chiatte. Edmée è graziosa, minuta, pallida, quasi anemica e non parla una parola di fiammingo - ma ha una volontà di ferro, ed è abituata a farsi obbedire. Non ci vorrà molto perché entrambi i cugini si lascino ammaliare dal fascino acerbo, ambiguo, di quella creatura inquietante e dominatrice, così diversa da loro. E il dissidio tra i fratelli rivali non potrà che sfociare in tragedia.
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Niffoi Salvatore
La vedova scalza
br. L'autore di "La leggenda di Redenta Tiria" narra la storia di un amore che vive al di là della morte e di una feroce vendetta. Sin dalla prima pagina il lettore si trova immerso in un mondo arcaico e crudele, quello della Barbagia fra le due guerre. È qui che Mintonia e Micheddu si conoscono e si amano con la necessità prepotente ed esclusiva che è propria degli amori infantili. E continueranno ad amarsi anche quando Micheddu dovrà darsi alla macchia, anche quando Mintonia, "femmina malasortata", dovrà vederlo solo di nascosto e passare ore di angoscia a pensarlo braccato.
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Simenon Georges
Il clan dei Mahé
br. Perché mai il dottor Mahé continuasse a trascinare l'intera famiglia a Porquerolles nessuno lo capiva. Sin dalla prima volta sua moglie si era lamentata del caldo, delle zanzare e della cucina meridionale che le rovinava lo stomaco, e lui stesso era solo riuscito a prendere delle terribili scottature. E quando andava a pesca, il fondo del mare gli dava le vertigini. Ma soprattutto si sentiva estraneo, fuori posto, e ogni essere animato o inanimato gli sembrava ostile. Aveva giurato, dopo quell'estate, di non rimetterci più piede, e una volta tornato nella piccola città della Vandea dov'era nato e dove viveva la sua famiglia, alla sua vita perfettamente regolata, a Porquerolles non aveva più voluto pensare. Eppure, non gli era mai uscita dalla mente. Così, sorprendendo un po' tutti aveva scelto di tornare una seconda volta. E poi una terza. Forse perché era ossessionato da un'immagine: quella di una ragazzina vestita di rosso, alla quale non aveva mai rivolto la parola, che "non era una donna, né un corpo", ma rappresentava "la negazione, l'opposto di tutto quello che era stata la sua vita" - della casa di pietra grigia, delle siepi tagliate in modo maniacale, della madre che gli preparava ancora la biancheria pulita e che gli aveva scelto persino la moglie... E forse perché sapeva che Porquerolles sarebbe stato il suo destino, un destino a cui, al pari di molti degli eroi simenoniani, anche lui non poteva che andare incontro con allucinata e implacabile determinazione.
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Bennett Alan
Scritto sul corpo
br. Il racconto di una diversità che non vuole darsi un nome nel "coming out" lieve di Alan Bennett. L'autore è nato a Leeds, nello Yorkshire; a Cambridge comincia a scrivere sketch; parallelamente all'attività di scrittore porta avanti quella di attore, arrivando a recitare in serie televisive da lui scritte.
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Wescott Glenway
Il falco pellegrino. Una storia d'amore
br. Sul finire degli anni Venti, in un indolente pomeriggio di primavera, una giovane ereditiera americana, che ospita nella sua casa di campagna in Francia un amico, scrittore fallito e io narrante, riceve la visita dei Cullen, perfetti esemplari, si direbbe, "di quella agiata genia britannica che infesta il mondo intero col suo eccesso di energia e di toni pacati". Sofisticati, blasé, gelidamente socievoli, i Cullen sembrano nutrire per se stessi e per ciò che li riguarda una passione debordante. Sul polso, Mrs Cullen regge un falcone incappucciato. Ieratico e solitario, feroce e insieme minato da una brama tormentosa, il falcone diviene il catalizzatore degli eventi di un pomeriggio brioso che inclina ben presto alla tragedia e alla catastrofe.
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Burroughs William
Il pasto nudo
br. Nel romanzo, scritto in anni in cui questi temi e queste realtà venivano generalmente schivati, Burroughs offre il racconto allucinato dell'inferno di un tossico. Lacerato tra la necessità impellente della "roba" e il richiamo molesto della carne, braccato da polizia e spacciatori, Lee, il suo Doppio, trascorre le giornate in sordidi luoghi pervasi dai miasmi del corpo e dalle fobie della mente. Scavando nelle proprie ferite con l'acume della paranoia e un'acrobatica inventiva stilistica, Burroughs tratteggia un ritratto dell'America all'acido fenico, un ritratto cui la vita quotidiana ha tentato con gli anni di adeguarsi.
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Kipling Rudyard; Fatica O. (cur.)
La città della tremenda notte
br. Queste storie raccolte in ogni luogo e da ogni sorta di persone - dal santone, dall'intagliatore, dal falegname, da sconosciuti su piroscafi e treni annunciano la nascita di uno scrittore che rivelò un intero subcontinente e diede voce alla sua stessa gente: gli angloindiani.
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Zagajewski Adam; Bernardini L. (cur.)
Tradimento
br. Ha detto Milosz che a scrivere versi non è l'abilità della mano, ma "il cielo, a noi caro ancorché scuro, / qual videro i genitori e i genitori dei genitori / e i genitori di quei genitori / nel tempo che fu". Per Adam Zagajewski "voce sommessa sullo sfondo delle immense devastazioni di un secolo osceno, più intima di quella di Auden, non meno cosmopolita di quelle di Milosz, Celan o Brodskij" (Walcott) - quel cielo è Leopoli (oggi l'ucraina L'viv), la città della Galizia "dove dormono i leoni", che alla fine del secondo conflitto mondiale intere famiglie dovettero abbandonare per essere deportate nella Slesia sottratta alla Germania e assegnata alla Polonia. Cristallizzata dalla memoria e purificata dalla nostalgia, Leopoli si trasforma così in luogo concreto e insieme invisibile, familiare e sconosciuto, sacrario che "non è opportuno visitare", come se "la bella definizione di docta ignorantia avesse abbandonato le pagine dei libri per divenire una ferita aperta sulla verde mappa dell'Europa". Ma senza il grigio approdo di Gliwice (nell'Alta Slesia), mortificata dai modelli imperanti del socialismo reale, città terrena e regno dell'immanenza, la trascendente e celeste Leopoli, per sempre perduta, non potrebbe continuare a vivere. Né il viaggiatore-poeta saprebbe ritrovare "la vita di prima della catastrofe, la folla di prima della catastrofe, le nuvole, le vetrine, i cespugli di sambuco di prima della catastrofe". E, sempre straniero e sempre in cerca di una patria, scorgere il proprio volto.
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Némirovsky Irène
Jezabel
br. Quando fa il suo ingresso nell'aula di tribunale in cui verrà giudicata per l'omicidio del suo giovanissimo amante, Gladys Eysenach viene accolta dai mormorii di un pubblico sovreccitato, impaziente di conoscere ogni più sordido dettaglio di quello che promette di essere l'affaire più succulento di quanti il bel mondo parigino abbia visto da anni. È ancora molto, molto bella, Gladys Eysenach: il tempo sembra averla "sfiorata come a malincuore, con mano cauta e gentile", quasi si fosse limitato ad accarezzarla teneramente, e le donne presenti nell'aula si sussurrano con invidia i nomi dei suoi innumerevoli amanti. Ma pochi giorni dopo, allorché vengono pronunciate le arringhe, tutta la sua bellezza pare averla abbandonata, e Gladys è ormai soltanto una donna vecchia e sfinita, che a mani giunte supplica i giudici di infliggerle la pena che merita. La condanna sarà lieve, invece, solo cinque anni: il movente passionale ha fatto sì che le venissero concesse le attenuanti previste dalla legge. Ma qual è la verità - quella verità che Gladys Eysenach ha cercato ad ogni costo di occultare? Capace come pochi altri scrittori di scavare nel cuore femminile con implacabile, chirurgica precisione, Irène Némirovsky ci svela a poco a poco il segreto di questa donna che ha desiderato più di ogni altra cosa di rimanere immutabilmente bella, di essere amata per sempre - e che per questo è arrivata a uccidere.
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Nafisi Azar
Leggere Lolita a Teheran
br. Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze barbare, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi nell'impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle più temibili incarnazioni del Satana occidentale: la letteratura. È stata così costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è un libro che, oltre a essere un atto d'amore per la letteratura, è anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.
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Chateaubriand François-René de; Fumaroli M. (cur.)
Amore e vecchiaia
br. Definiti da Sainte-Beuve una "confessione delirante" e dal curatore medesimo (autore di uno dei libri più importanti su Chateaubriand che mai siano stati scritti) "un capolavoro incompiuto, inconfessabile e destinato alla distruzione", questi frammenti posseggono - a ogni frase, a ogni respiro del pur brevissimo testo - la violenza straziante della verità: nel rifiutare la giovane donna che gli si offre, il vecchio scrittore ci svela, sull'amore e sul tempo, sulla nostalgia e sulla memoria, molte più cose di quante ce ne abbiano dette in lunghe pagine schiere di verbosi romanzieri.
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Aleichem Shalom
Storie di uomini e animali
br. Polli in rivolta contro un intollerabile rito di espiazione, un cane docile e malmenato in fuga dalla ferocia dei suoi simili e degli uomini, un ronzino stremato da una vita di fatiche e bastonate: ecco i protagonisti di queste taglienti storie ambientate negli shtetl dell'Europa orientale. Ma protagonisti sono anche gli uomini che, nell'ansia di celebrare le loro feste, di vivere e di dimenticare, non sanno vedere le sofferenze degli animali, e tanto meno attenersi al precetto talmudico che impone "pietà per gli esseri viventi". Non sorprende allora che il bambino angustiato per la sorte di una carpa ("Non dice forse il rebe che tutte le creature sono care al Signore?") si senta dare dell'idiota dalla madre -e che questa, vedendolo poi piangere (per la piccola Perele, uccisa durante un pogrom), pensi semplicemente che gli è andato del rafano negli occhi. È un bestiario paradossale, quello creato da Shalom Aleichem, un mondo alla rovescia dove gli animali minano antiche usanze e sovvertono l'ordine naturale delle cose - un mondo còlto con lo sguardo impietoso ma partecipe che ben conoscono quanti hanno già amato gli stralunati personaggi di "Un consiglio avveduto" e gli amori tenaci e impossibili del "Cantico dei Cantici".
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Jackson Shirley
La lotteria
br. Il racconto di Shirley Jackson intitolato "La lotteria" ricorda da vicino, per la fama che lo circonda, la famigerata lettura radiofonica della Guerra dei Mondi di Orson Welles. Fama non immeritata, giacché la pubblicazione sul "New Yorker" nel 1949, scatenò un pandemonio. Molti lo presero alla lettera, reagendo all'istante e poi per lungo tempo con missive indignate o atterrite alla redazione. Certe cose non potevano, non dovevano succedere. Eppure la storia si presenta in tutta innocenza quale pura e semplice descrizione della lotteria che si svolge nell'atmosfera pastorale, quasi idilliaca, di un villaggio del New England in un luminoso mattino di giugno, come ogni anno da tempo immemore. Ma giunto al termine di questo racconto, come degli altri che compongono l'intensa silloge qui proposta, il lettore scoprirà da sé, in un crescendo di "brividi sommessi e progressivi" - come diceva Dorothy Parker che cosa li rende dei classici del terrore. Secondo un altro illustre ammiratore della Jackson, oltre che maestro del genere, Stephen King, lo sono perché "finiscono con una svolta che porta dritto in un vicolo buio".
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