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‎Borchardt Rudolf‎

‎L'amante indegno‎

‎br. "Chi voglia avere una prima idea dell'"Amante indegno", il racconto che Rudolf Borchardt scrisse nel 1929, potrebbe immaginare l'arte di un geniale precursore della Blixen, che sia risalito molto indietro, fino alla prosa fredda e complicatissima dell'ultimo Goethe... Il lungo racconto è la storia di un contagio, di una degradazione e di un disastro. Attraverso il viso e le parole di Konstantin von Schenius, il losco s'insinua nella bella casa dei Luttring: invade gli animi, e li tenta. Borchardt ne rende in modo impareggiabile la forza d'attrazione, l'atmosfera, la corruzione che rapidissimamente getta attorno a sé: la tensione che getta nelle anime nobili e la loro inutile difesa. Perché la baronessa Tina von Luttring, tanto bella e altera, si perde così rapidamente? Non è possibile nessuna difesa quando gli dèi, mascherati da Figaro, tentano gli esseri umani? O i Luttring, questi eroi della forma, sono in realtà creature debolissime e fragili? Borchardt non risponde a queste domande. Con straordinaria intensità, ci racconta una storia misteriosa, che deve finire come una tragedia classica." (Pietro Citati)‎

‎Zweig Stefanie‎

‎Un'infanzia africana‎

‎br. 1938. L'avvocato Walter Redlich emigra in Kenya con la famiglia: da anni in Germania gli viene impedito di esercitare la professione perché ebreo. I Redlich dovranno scontrarsi con la dura realtà dell'esilio africano: mancano le comodità della vita europea e i coloni inglesi sono ostili nei loro confronti. Ma fin dal suo arrivo la piccola Regina vive l'esperienza africana come un'avventura fantastica: grazie all'amicizia con Owuor, che lavora per la sua famiglia, prende confidenza con l'ambiente naturale ancora incontaminato e impara i rudimenti dell'idioma indigeno. Quando le condizioni economiche dei suoi migliorano potrà anche frequentare un'esclusiva scuola per bianchi con ottimi risultati e, ancora acerba adolescente, s'innamorerà perdutamente di un affascinante amico dei genitori. Al termine della guerra l'incantesimo si spezza e Regina, che ormai stenta a comprendere il tedesco, farà ritorno in Germania al seguito del padre.‎

‎Fo Dario; Porro C. (cur.); Zerbo J. (cur.)‎

‎Razza di zingaro‎

‎br. Lui è Johann Trollmann (1907-1943), pugile sinti nella Germania nazista, il più bravo di tutti, ma c'è un particolare: è uno zingaro. La vita di Johann comincia subito di corsa, da quando, bambino, scopre la boxe e sale sul ring portando con sé i valori e la tradizione della sua gente, e guadagnando strepitose vittorie, una più emozionante dell'altra, con il pubblico (soprattutto femminile) in visibilio. Ma uno zingaro non è come gli altri tedeschi: come può rappresentare la grande Germania alle Olimpiadi del 1928? Le strade del successo ben presto gli vengono sbarrate, il clima politico peggiora, il nazismo travolge tutto, anche la sua vita e quella della sua famiglia. Non importa che Johann sia il più bravo, il titolo di campione dei pesi mediomassimi gli verrà negato, nonostante la vittoria sul ring. Da quel momento la sua vita diventa impossibile: prima il divorzio cui è costretto per salvare la moglie e la figlia, poi la sterilizzazione, la guerra cui partecipa come soldato e infine il campo di concentramento e l'ultima sfida, quella decisiva, contro il kapò, che vincerà, e per questo sarà punito. Con la morte. Dario Fo, grazie a una ricerca di Paolo Cagna Ninchi, ancora una volta recupera una vicenda vera e dimenticata. Solo di recente la Germania ha riconosciuto il valore e l'autenticità di questa storia consegnando alla famiglia Trollmann la corona di campione dei pesi mediomassimi negata a Johann ottant'anni prima.‎

‎Nothomb Amélie‎

‎Diario di rondine‎

‎br. Dopo una delusione d'amore il giovane protagonista, per evitare di soffrire ancora, decide di annientare la propria sensibilità e diventa un sicario. Freddo e spietato, solo il sangue delle sue vittime sembra procurargli piacere, fino al giorno in cui gli viene ordinato di uccidere un ministro con tutta la sua famiglia. Il diario segreto della figlia adolescente del ministro risveglia in lui una morbosa curiosità, che si trasforma ben presto in ossessione sconvolgendo in modo imprevedibile il suo destino... Un'insolita storia d'amore in puro stile Nothomb: personaggi che agiscono al di là del bene e del male per un romanzo eccentrico e dalle sfumature dark.‎

‎Papini Giovanni; Pastorelli F. (cur.)‎

‎Gog‎

‎br. La modernità, per i suoi critici, genera mostri: Gog è uno di questi. Un "cervello" dalla curiosità insaziabile, prodotto di un'America opulenta e barbara, che col suo materialismo sta invadendo l'Europa. Gog fornisce a Papini l'occasione per costruire una galleria di personaggi reali o immaginari sui quali esercitare la sua fantasia visionaria, macabra e surreale. Dietro il suo sorriso ironico e beffardo affiora la convinzione, comune a non pochi intellettuali europei degli anni Venti e Trenta del Novecento, che la catastrofe della grande guerra, annuncio di nuove future apocalissi, abbia smentito tutte le illusioni del progresso e riportato il caos in un mondo che ha perso di vista i suoi valori più autentici. È ancora possibile una via di uscita? Introduzione di Anna Scarantino.‎

‎Lakhous Amara‎

‎Divorzio all'islamica a viale Marconi‎

‎br. 2005. I servizi segreti italiani ricevono un'informativa: un gruppo di immigrati musulmani, che opera a Roma nella zona di viale Marconi, sta preparando un attentato. Per scoprire chi siano i componenti della cellula viene infiltrato Christian Mazzari, un giovane siciliano che parla perfettamente l'arabo. Christian inizia la sua indagine sotto copertura: per gli abitanti del quartiere diventa Issa, un immigrato tunisino in cerca di un posto letto e di un lavoro. Il suo destino si incrocia con quello di Sofia, una giovane immigrata egiziana che indossa il velo e vive nel quartiere assieme al marito Said, alias Felice, architetto reinventatosi pizzaiolo. Attraverso Sofia vediamo la cultura islamica con gli occhi di una donna alle prese con una vita coniugale complicata. Sofia ha però un grande sogno da realizzare. Nell'alternarsi delle voci di Issa e Sofia l'ironia e la satira dei luoghi comuni fanno di questo romanzo, una commedia nera in cui il serio e il grottesco, il razionale e l'assurdo, l'amore e la paura descrivono le contraddizioni della società italiana con un linguaggio originale, che imita i "parlati" degli immigrati e degli italiani. In un susseguirsi di scene esilaranti e momenti ricchi di pathos, di dialoghi frizzanti e arguti proverbi popolari, si arriva a un avvincente finale a sorpresa che spiazza il lettore, costringendolo con grande divertimento a riavvolgere la pellicola dall'inizio.‎

‎Buzzi Marino‎

‎L'ultima volta che ho avuto sedici anni‎

‎br. Giovanni e la sua irrequieta adolescenza, le sue paure, le sue debolezze. Un ragazzo dal corpo troppo ingombrante per poter passare inosservato, vittima perfetta dei bulli della scuola. Il sadico equilibrio creatosi all'interno della piccola comunità si rompe quando Giovanni scompare nel nulla, improvvisamente. E lui stesso a raccontare in presa diretta cosa succede in paese dopo la sua scomparsa, quali sono le reazioni di tutti, da una prospettiva obliqua e lucidissima, utile a restituire i comportamenti e gli umori della gente di fronte a un evento tristissimo e inspiegabile. "L'ultima volta che ho avuto sedici anni" racconta una storia purtroppo quotidiana, tanto feroce quanto possono esserlo i ragazzi. Ci racconta l'inconsapevolezza che a volte guida i più giovani nel mettere in pratica le violenze più ignobili e ottuse.‎

‎Cataldi Bianca Rita‎

‎I fiori non hanno paura del temporale‎

‎br. Bologna 1997. La stanza è in penombra e i libri e le musicassette sono sparsi dappertutto. Distesa sul letto, la camicia a quadri e i Nirvana sparati nelle orecchie dal walkman, Corinna muove i piedi a tempo e non stacca il naso dalla pagina. Ha sedici anni, i capelli rossi come fili di rame e un viso ricoperto di lentiggini su cui spiccano due occhi d'acciaio. È la figlia del primo grande amore di sua madre che se ne è andato poco prima del parto. Serena, detta Poochie, ha sette anni, i capelli scuri stretti in due codini fermati da elastici a forma di arcobaleno ed è la sua sorellastra. Il suo desiderio più grande è farsi considerare da quella sorella maggiore così misteriosa, sempre rintanata dietro le pagine di un libro e con le cuffie calcate sulla testa. Vivono in una grande e caotica tribù allargata in cui vige il matriarcato e dove per ogni decisione ci si rivolge al consesso delle antenate riunite nella cappella di famiglia al cimitero. Una famiglia fatta di donne dal sangue cocciuto e in cui nessuna tristezza può resistere di fronte al sapore magico di un tiramisù al pistacchio. Eppure l'equilibrio familiare comincia a vacillare quando Corinna riceve una strana scatola da scarpe chiusa malamente con del nastro adesivo. Dentro ci sono degli oggetti apparentemente scollegati tra loro, ma che sono l'ultimo regalo del suo vero padre, scomparso improvvisamente in un incidente. Corinna non ha dubbi: quegli oggetti hanno un significato e lei deve scoprirlo. Decide così di partire, insieme a Serena, per una caccia al tesoro per le vie di Bologna. La scatola in borsa e un sogno tra i capelli ribelli: trovare il segreto delle sue radici e, inevitabilmente, la propria strada nel mondo.‎

‎Paasilinna Arto‎

‎Il figlio del dio del tuono‎

‎br. Rattristati e preoccupati per il malvagio comportamento degli uomini, gli dèi dell'Olimpo nordico si riuniscono per decidere la loro ultima possibilità di salvezza. L'unica soluzione che si prospetta loro è che il figlio del dio del tuono s'incarni e scenda sulla Terra a far tornare la vera religione nordica, cioè il culto di Thor e Odino. Il giovane dio arriva con un fulmine sul pianeta e si mette di buona lena a compiere la sua missione. Le avventure del nuovo "messia" e della straordinaria banda di deliziosi personaggi che sono al suo seguito sono naturalmente all'insegna della comicità, con un finale a sorpresa.‎

‎Jacobsen Jens Peter‎

‎Niels Lyhne‎

‎br. "La poesia moderna", scrive Claudio Magris, "è spesso nostalgia della vita." Niels Lyhne è uno dei primi personaggi letterari che incarnano questa nostalgia e restano simbolo di una crisi che, a partire da fine Ottocento, continua a minare il nostro secolo. Non a caso Stefan Zweig lo definì il Werther della sua generazione e il romanzo lasciò un segno su Thomas Mann e Rilke, che ne trasse ispirazione per il suo Malte Brigge. È l'impossibilità di appagamento il mal sottile che corrode l'animo di Niels e di quanti gli vivono accanto: che si abbandonino, come la madre, "al vizio radioso dei sogni", che anelino, come l'amico Erik, all'arte e alla bellezza, o come le donne di cui si innamora, alla libertà e alla nobiltà della passione, sono tutti destinati alla sconfitta, a vedere gli ideali della giovinezza risalire in cielo sulla scala dell'esperienza, l'ispirazione inaridirsi, la prosa della quotidianità spegnere i fuochi fatui della poesia. Ateo che la perdita della fede ha lasciato senza appigli e certezze, poeta che si ferma sulla soglia della creazione, Niels sente il tempo sfuggirgli senza che né l'arte né l'amore possano far presa sul suo uniforme fluire, né uno scopo riempire i giorni che si susseguono "come le trite immagini di una lanterna magica". In continua attesa di tuffarsi nei flutti della vita, la vede scorrergli accanto mentre rimane seduto a riva, estraneo a sé stesso e alla propria esistenza, a sognare quella pienezza che è sempre sull'altra sponda del lago, irraggiungibile, velata dalla nebbia della lontananza.‎

‎Enquist Per Olov‎

‎Il libro delle parabole‎

‎br. Aveva promesso di non raccontarlo mai a nessuno, allora era solo un ragazzino, ma adesso, giunto sulla riva del fiume che ha già chiamato tanti amici all'altra sponda, incalzato dalle domande rimaste senza risposta, Enquist capisce che quella donna incontrata nell'estate del 1949 è il cuore del romanzo che non è mai riuscito a scrivere. Un romanzo d'amore. Che cos'è l'amore? Un'estasi dello spirito e del corpo, quel corpo negato dalla fede severa della sua infanzia e la cui scoperta improvvisa è stata un'esperienza mistica, rivoluzionaria, l'inizio di una ricerca più alta e tormentata di libertà che lo ha accompagnato per tutta la vita, tra l'angoscia del peccato, il richiamo della perdizione e il fascino per quella ribellione assoluta che è la follia. Di qui il bisogno di ritrovare i modelli che hanno "marchiato a fuoco" la sua esistenza e raccontarli in nove parabole, fulminanti, crude e senza veli come è concesso alla poesia biblica: il mistero del taccuino del padre mai conosciuto che conteneva solo versi d'amore, la zia eroica che in punto di morte ha osato rinnegare il Dio che non l'ha mai ascoltata, la bisnonna che per 34 anni ha scritto sui muri il suo dolore e che quando le hanno tolto la penna ha continuato con un chiodo. E quella sconosciuta gentile e sola che nel lontano 1949 gli ha aperto le porte della stanza più intima, dove i segreti proibiti dell'amore si intrecciano a quelli dell'immaginazione, convertendolo alla religione della vita e della scrittura.‎

‎Keyserling Eduard von‎

‎Il castello di Dumala‎

‎br. Il pastore Werner è bello, imponente, forte. Un marito amato da una moglie graziosa e dolce, un punto di riferimento per la comunità. Al castello di Dumala, che si innalza sui paese, il barone Werland è malato, e reclama la compagnia del pastore. Werner accorre più che volentieri al suo capezzale: è l'occasione ideale per trascorrere lunghe serate in compagnia della giovane moglie del barone, la bellissima Karola. Il pastore, certo, si sente in colpa verso la propria compagna, ingiustamente trascurata, e si sforza di contenere quell'"inclinazione" nei limiti del lecito, almeno nei fatti. Poi, in paese compare il barone Rast, che a sua volta diventa frequentatore assiduo del castello, e con grande scorno del pastore Werner affascina Karola.‎

‎Hürlimann Thomas‎

‎L'ombrello di Nietzsche‎

‎br. Un ombrello strappato da un vento improvviso può ribaltare il pensiero occidentale? Sì, se il viandante sorpreso dal temporale è Friedrich Nietzsche nella sua estate engadinese, e guarda il suo ombrello rosso volare via come un'illusione felicemente perduta. Senza più ombrello tra lui e il cielo - a proteggerlo, ma nello stesso tempo a dividerlo - si arrende alla pioggia e agli elementi; inizia a danzare al ritmo di una musica eterna che viene dalla terra, e richiama chiunque la sappia ascoltare. Come seguire le tracce di questa passeggiata fatale? Magari è un gatto a indicarci la strada, insegnandoci a camminare senza meta, cogliendo e annusando in ogni foglia, in ogni rivolo d'acqua, la vita che meravigliosamente si trasforma; oppure è un momento cruciale, di dolore o gioia estrema, a donarci lo splendore elettrico dell'eternità terrena. Con la complicità di un gatto, di un ombrello rosso e della follia di Nietzsche, una densa riflessione sull'essere e sulla storia del pensiero diventa semplice e grandiosa come una passeggiata tra gli alberi.‎

‎London Jack‎

‎L'errore del creato. Le ultime avventure di «Smoke» Bellew‎

‎ill., br. "Smoke" Bellew sembra avere ottenuto quel che voleva, l'oro, e insieme al suo amico Shorty trascorre il tempo nel gelido Klondike cercando costantemente di rimpinguare la sua ricchezza. Per uno come lui, però, audace e irrequieto, l'avventura è il fine e non il mezzo, un modo per imparare nuove cose di sé e degli altri. Ora, lungo il suo viaggio, incontra un piccoletto capace di insegnargli il valore del coraggio, una tribù indiana che gli fa fare i conti col suo essere "bianco", e una squaw molto speciale che mette alla prova il suo amore per Joy, la ragazza che lo ha conquistato grazie alla sua forza di carattere. E visto che la febbre dell'oro è una malattia difficile da guarire, tra imprese riuscite e altre fallimentari, "Smoke" deve fare i conti con un mondo incontaminato che l'uomo rischia di distruggere con la sua sfrenata avidità.‎

‎Redon Odilon; Salvarani L. (cur.)‎

‎Il fachiro e altri racconti fantastici‎

‎ill., br. Ci sono artisti nella cui biografia l'opera e la storia, l'immagine e la letteratura si fondono con una naturalezza che non lascia adito a distinzioni che non siano, alla fine, riduttive sia per l'una che per l'altra; Odilon Redon è questo tipo di artista. Nella sua opera pittorica la letteratura nasce dalla frequentazione di personaggi come Mallarmé e Huysmans, dalla lettura dei racconti fantastici di Poe. Ma se molti hanno imparato a riconoscere quelle sue figurine un po' marziane, che sembrano uscite appunto da un racconto di fantascienza di oggi, ancora troppo poco è conosciuta la sua opera di scrittore e narratore. Un viaggio giovanile in Spagna in compagnia di un amico caro dà lo spunto per la scoperta delle leggende locali; il senso del mistero e degli oggetti che diventano presenze minacciose prende forma nella "Notte di febbre"; lo spleen baudelairiano invece domina il breve racconto intitolato "Sogno". La guerra contro i prussiani e il sacrificio per la patria offre lo spunto per un sogno malinconico, "1870, dicembre"; mentre "Il fachiro", sorta di saggio alla Montaigne, ma non in prima persona, insinua il dubbio se Redon stia esclusivamente vibrando un'invettiva verso il raffinement parigino o dipingendo un'amara satira di se stesso; mentre "Marta la Pazza", scritto in prima persona, "storia creola", evoca la moglie, Camille, vittima del naufragio che fece la nave che dal paese natale di La Réunion la portava in Francia.‎

‎Genazzano Eliyyah H.; Lelli F. (cur.)‎

‎La lettera preziosa‎

‎brossura‎

‎Pirandello Luigi‎

‎Il fu Mattia Pascal. Ediz. integrale. Con Segnalibro‎

‎br. Mattia Pascal è un uomo profondamente infelice. La difficile situazione familiare in cui si trova ma soprattutto la morte dei due figli e della sua amatissima madre provocano in lui una crisi profonda. Si reca all'insaputa di tutti a Montecarlo, attratto dal gioco d'azzardo, e riesce a vincere un'enorme somma di denaro. Mentre pensa a come utilizzare al meglio questa inattesa ricchezza, scorge per caso sul giornale la sconvolgente notizia della propria morte. La moglie e la suocera hanno infatti riconosciuto nel cadavere di un uomo ritrovato nella gora di un mulino proprio il corpo di Mattia. Quell'incredibile notizia fa nascere in lui la volontà di iniziare una nuova vita, rompendo ogni legame con il passato. Assume quindi l'identità di Adriano Meis e inizia a viaggiare godendosi il denaro. Tuttavia la costante solitudine che lo accompagna, il non volersi o potersi mai legare a nessuno e a niente e l'impossibilità di vivere il suo amore per Adriana, conosciuta durante il soggiorno a Roma, lo portano a considerare assurda la sua condizione, tanto che decide di porre fi ne alla vita di Adriano Meis inscenando il suo suicidio. Tornato ad essere di nuovo Mattia Pascal si rende però conto che nulla è ormai come prima e che la vita passata non gli appartiene più.‎

‎Finocchi D. (cur.)‎

‎Lingua madre Duemiladodici. Racconti di donne straniere in Italia‎

‎br. "Siamo speciali, noi straniere e figlie di donne straniere. Abbiamo in memoria i sapori e i profumi di terre lontane". Nei racconti delle donne straniere, la scrittura in lingua italiana diventa il tramite con cui rivendicare se stesse, la propria esperienza, la propria unicità. Più di tutto, per esprimere un tenace e profondo amore per la vita. Attraverso la rabbia, lo smarrimento e l'incertezza, la scrittura si trasforma in uno strumento gioioso di affermazione. La tensione tra un passato nostalgico e un presente prescrittivo, tra un altrove denso di ricordi e un nuovo luogo da chiamare "casa", tra il sapore dolce di un'infanzia spensierata e il passaggio a un'età adulta a volte amara: i racconti della settima edizione del Concorso "Lingua madre" segnano un viaggio, la cui meta è frutto di un percorso di analisi e riflessione sul sé, sulla propria condizione, ma soprattutto sui propri desideri. Sogni, parole e legami. Sapori, odori e immagini. Ma anche realtà, silenzi e assenze. Uno sguardo al femminile sul mondo, che si appropria di un linguaggio e di una simbologia inediti, differenti.‎

‎Proust Marcel; Mati S. (cur.)‎

‎Una domenica al conservatorio‎

‎brossura‎

‎Lussu Emilio‎

‎Il cinghiale del diavolo‎

‎brossura‎

‎Guerrazzi Vincenzo‎

‎Nord e Sud uniti nella lotta‎

‎brossura Il romanzo ha come scenario il lungo viaggio per nave compiuto nell'ottobre del 1972 da un migliaio di operai genovesi per partecipare alla grande manifestazione organizzata dai sindacati a Reggio Calabria come risposta alle sedizioni dei fascisti e del "boia chi molla". La manifestazione rimane comunque marginale nella dinamica del racconto, così come la tematica dell'antifascismo. Il fulcro della storia è l'esperienza del viaggio. La nave diventa luogo di rappresentazione dei conflitti sociali: ai piani bassi stanno gli operai; ai piani alti i sindacalisti. Il libro provocò negli anni Settanta una breccia nelle certezze massimaliste della sinistra di allora.‎

‎Kosztolányi Dezsó; Szilágyi M. (cur.)‎

‎Anna Édes‎

‎br. Nel tumultuoso periodo del primo dopoguerra ungherese, tra rivoluzioni e controrivoluzioni, in un tranquillo quartiere di Budapest, una famiglia borghese e benestante assume una giovane cameriera, Anna. Il quotidiano sembrerebbe procedere sereno se non fosse che lentamente la dura condizione di serva corrode l'animo docile e benevolente della ragazza, che si trova persino sedotta e abbandonata da un membro della famiglia. Per i padroni il culmine sarà inatteso e disgraziato.‎

‎Chalandon Sorj‎

‎La quarta parete‎

‎br. Georges ha sognato di bruciare la cartolina precetto per la guerra in Vietnam, di liberare Angela Davis e poi sposarla, di sfidare i carri armati dei colonnelli greci. Eppure, per ora, nelle rivolte del '68 parigino ha solo affrontato con la spranga di ferro alcuni gruppi di "ratti neri", come negli anni Settanta venivano chiamati gli studenti fascisti. Il teatro è la sua passione e il palcoscenico è ciò che lo lega a Samuel Akunis, regista greco scappato alla dittatura. Sarà quest'amicizia, nata per caso in un'aula dell'università, a portare Georges a vivere quel ruolo da protagonista della Storia che sogna da tempo. Samuel infatti gli chiede di portare a termine il suo progetto: mettere in scena l'Antigone di Anouilh tra le strade di Beirut, straziate dalle lotte intestine e crivellate dai cecchini. Per la tragedia però bisogna patteggiare una tregua di due ore e mettere insieme un cast che dia voce a ciascuna delle parti in campo: Antigone canterà la nostalgia della terra di Palestina, Creonte farà risuonare la fede maronita, Emone brucerà dell'amore di un druso. La guerra, però, non è posto da cui si torna indenni e Georges dovrà fare i conti con il mondo della pace...‎

‎Johnson Amber L.‎

‎Lascia che accada‎

‎ril. Quando Lilly incontra di nuovo Colton al liceo, nota subito qualcosa di strano in lui. "Oh, è un ragazzo splendido. È solo un po' diverso. Non ti guarda negli occhi e ti stritola quando ti abbraccia". Colton è affetto dalla sindrome di Asperger, un disturbo dello sviluppo imparentato con le forme più leggere di autismo. Fa fatica a stabilire dei rapporti di amicizia e a decodificare il linguaggio non verbale. È maldestro e non riesce a comunicare agli altri ciò che gli succede dentro: viene sopraffatto dall'emozione e crolla. "Vorrei che fossi come me, perché allora capiresti", le dice. Lilly cerca di capire Colton, e se ne innamora. Ben conscia della necessità di superare non pochi ostacoli con un ragazzo che ha un modo tutto suo di esprimere i sentimenti, lo trascina nel vortice di un amore limpido e profondo. "Lascia che accada" racconta l'"educazione sentimentale" tra i due adolescenti, il loro lento aprirsi l'uno all'altro, la determinazione di lei ad accettare e decodificare un linguaggio e dei gesti mai prevedibili. È un romanzo di formazione adolescenziale, senza tabù: esplicito, sincero ma sempre delicato, anche nelle struggenti descrizioni del contatto fisico tra i due ragazzi, che si cercano, si desiderano, e lentamente si aprono anche al sesso.‎

‎Talarico Olimpio‎

‎Amori regalati‎

‎br. Una telefonata da oltreoceano induce l'ormai anziano Martino a partire per Buenos Aires: Tomaso, l'amico di un tempo, non c'è più, e il suo esecutore testamentario convoca il protagonista con la promessa di sciogliere finalmente i nodi che hanno portato alla fine di un rapporto intenso ed importante. Tomaso, Martino, Marta. Un girotondo di affetti e un caleidoscopio di passioni percorrono le pagine di questo singolare romanzo fatto di amori e destino, tra un flashback e l'altro, dalla Berlino del 1945 alla Calabria fascista all'Argentina di oggi. Pennellate di ricordi e guizzi di passato si intrecciano con una punta di giallo e una sottile ansia per il futuro che promette - o minaccia? - rivelazioni dolorose.‎

‎Porpora Ivano‎

‎Fiabe così belle che non immaginerete mai‎

‎br. "C'era una volta, in un reame lontanissimo..." Così iniziano tutte le fiabe, ma non tutte, poi, proseguono nello stesso modo. Una delle Fiabe così belle che non immaginerete mai, per esempio, continuerebbe pressappoco cosi: "C'era una volta, in un reame lontanissimo, ma lontanissimo tipo: che dovunque avessi casa tu, che fosse a Osimo, a Volterra, a Voghera o perfino a Viadana, questo posto rimaneva sempre lontanissimo, e anche i confinanti dicevano, se chiedevi loro del reame: "Uhh, ma è lontanissimo, aspetti che chiamo mio zio che forse lo sa" dicevo, in quel reame lontanissimo tutte le famiglie erano divise in:Belli e Brutti..." Ivano Porpora vi condurrà in reami incantati dove incontrerete donne belle belle che amano uomini brutti brutti, cavalieri che hanno perduto il loro cuore, donne che cacciano la bellezza con il retino, bambini velocissimi che recapitano messaggi d'amore tra regni rivali, uomini che giocano a briscola con la tristezza, ma senza vincere, cuori che perdono un colpo, ma per donarlo a un cuore che non batte più, bambini che leggono storie d'amore ai sordi, guerre che finiscono facendo Pum! con il fucile, gare all'incontrarlo e tante altre avventure fantastiche che vi trasporteranno in un mondo magico e capovolto, in cui non importa se non c'è una morale, perché ogni storia di morali ne ha almeno tre, dato che qui tutto, ma proprio tutto, può succedere, persino nulla.‎

‎Sabato Ernesto‎

‎Prima della fine‎

‎brossura "Prima della fine" è un percorso umano e letterario lungo cento anni, raccontato in maniera semplice e appassionata da Sabato, che intreccia costantemente la riflessione filosofica alla narrazione della propria vicenda umana: una storia segnata, prima ancora della sua nascita, dalla morte del fratello maggiore di cui prenderà il nome e, in anni recenti, dal dolore per la morte del figlio Federico; dalla formazione scientifica e dalle esperienze indelebili presso il Laboratorio Curie al MIT fino alla sofferta, e criticata, decisione di lasciare la fisica per dedicarsi alla letteratura; dalla passione politica agli incontri e le amicizie con Borges, Camus e Che Guevara. Corredato da un omaggio di José Saramago e da un testo inedito dell'autore, "Prima della fine" è un libro commovente ma di elegante sobrietà, che ci permette di rivivere un intero secolo di emozioni, di storie e di storia.‎

‎Finocchi D. (cur.)‎

‎Lingua madre Duemilaquindici. Racconti di donne straniere in Italia‎

‎br. "Dov'è la mia terra?", "Di chi è questa terra?", "Questa terra è anche mia?". Nei racconti della Decima edizione del Concorso "Lingua Madre" ritroviamo un invito ad abbandonare coordinate conosciute, levare le ancore e partire per riscoprirci diverse e diversi da come eravamo. Una figlia legge i segni visibili e invisibili che i percorsi delle sue madri hanno tracciato sulla sua pelle. Un'altra racconta del rapporto con la sorella adottiva, in un gioco di rimandi tra identità aperte alle contaminazioni. Un'altra ancora narra le imprese epiche della donna favolosa che è possibile intravedere nelle macchie scure della luna d'Africa. Leggende, realtà, letteratura, vite che si fondono e confondono per portarci lontano. In questa antologia ritroviamo paesaggi interni ed esterni di esploratrici della parola e della vita che non smettono mai di cercare, di andare avanti, di costruire reti e relazioni, per affermare ancora una volta che non c'è io senza altra: nell'altra io affondo le mie radici, con l'altra io mi confronto e mi riconosco, grazie all'altra posso costruire dei rapporti di solidarietà e d'amore. All'altra, infine, posso affidare me stessa e le mie parole. In questo modo, la tela dei legami continua a essere tessuta insieme a quella delle storie, in un ordito di destini femminili che si allacciano, si sovrappongono, si mescolano e condividono il mondo.‎

‎Cheever John‎

‎Birra scura e cipolle dolci‎

‎br. John Cheever scrive questi racconti tra i venti e i trent'anni. Sono short stories imbevute di idealismo e della sua necessaria scia di disillusione, giovanili eppure di uno scrittore già formidabile e formato, da principio pubblicate su riviste di sinistra con tirature risibili e poi via via su magazine sempre più alla moda come Cosmopolitan e Collier's. Non siamo ancora alle cronache minute di ciò che succede dietro i prati perfettamente falciati e le staccionate imbiancate di fresco, ma tra commessi viaggiatori al tramonto dei loro giorni di gloria e marxisti puritani che osservano gli altri bere e divertirsi mentre loro immaginano un'umanità nuova. Parteggiamo per la rivincita di una spogliarellista in là con gli anni e subito dopo assistiamo agli innumerevoli piccoli fallimenti di giocatori d'azzardo sempre alla ricerca di un'ultima opportunità, di un cavallo finalmente vincente e di una felicità mai raggiunta e sempre inseguita con la pervicacia di un baio adombrato. È l'onda lunga della Grande depressione post '29, un'America che va imparando il sapore della nostalgia per un'era mai vissuta e un'innocenza tutta da perdere. Cheever accarezza grazia e peccato, muovendosi tra case sfitte, inquilini che non pagano la pigione e torchi fermi da troppe stagioni. E così incontriamo zingari ubriaconi travestiti da pellerossa e cameriere disposte a ogni sgambetto pur di tenersi strette lavoro e dignità. Incontri che, come sostiene Christian Raimo nell'introduzione, ci ricordano perché vale la pena leggere.‎

‎Magrì Paolo Antonio‎

‎Caos ordinato‎

‎ill., br. Una serie di short stories fulminanti, costruite con ironia e intelligenza, che provocano un caos ordinato, per condurre un'operazione analitica sulla realtà, su un futuro prossimo e sui sentimenti umani. Schegge di vita, atmosfere weird, cortocircuiti temporali, momenti fanta-tecnologici, situazioni inconsuete, fotogrammi di personaggi inattesi o eroicamente grotteschi intrecciano racconti che a volte nascondono altri racconti. Piccole storie che corrono sul filo dell'inverosimile (o forse no), innescando vertigini di senso. Le illustrazioni disseminate lungo i testi accentuano il valore delle parole, spingendo il lettore verso suggestioni visive e nuove dimensioni che allargano i confini. Un mix di due diverse percezioni sensoriali che, insieme all'odore della carta stampata, crea un equilibrio perfetto tra potenza letteraria e arte. Postfazione di Angela Mancuso.‎

‎Soseki Natsume‎

‎Il diario della bicicletta e altri racconti‎

‎br. Appaiono qui per la prima volta in traduzione italiana tre degli shohin - un genere originale della letteratura giapponese moderna che si colloca in un territorio indefinito tra la novella e il saggio, caratterizzato da una notevole libertà di stile - di Natsume Soseki: "Il diario della bicicletta", "Il fringuello di Giava" e "La lettera". Molto diversi tra loro, per stile e per contenuto, sono stati composti in momenti differenti della vita dello scrittore e, forse anche per questo, esprimono compiutamente la ricchezza di toni e la grande originalità della sua voce. Ad accomunarli è, come sempre in Soseki, la forte componente autobiografica che, oltre a fornire l'argomento e la vicenda oggetto della narrazione, conferisce a situazioni e persone una grande intensità emotiva. Non sono mai i fatti narrati a essere particolari, ma è lo sguardo lucido e tuttavia compassionevole del narratore a farne dei piccoli gioielli, ricreando perfettamente atmosfere ed emozioni. Molto divertente è "Il diario della bicicletta", che racconta le peripezie affrontate dall'autore quando decide di prendere lezioni di bicicletta, per di più nell'ostile e incomprensibile mondo inglese. A prevalere nel secondo racconto è invece una certa malinconia: il delicato rapporto con un fringuello di Giava evoca nel narratore il ricordo di una donna, dalla quale si era sentito attratto ma che non poteva corrisponderlo, essendo stata da poco promessa in matrimonio. Molto curiosa è infine la vicenda del terzo racconto, in cui una misteriosa lettera, riemergendo per caso nel cassetto di un albergo, svela un retroscena inaspettato.‎

‎Russo Cataldo‎

‎La cattedra sfuggente‎

‎br. La scuola e i meccanismi che la legano alla realtà sociale e culturale sono il perno centrale di un romanzo strutturato sulla continua alternanza di due orizzonti (passato e presente), compressi nello spazio temporale di quasi cinquant'anni. Come un autentico testimone e con la sensibilità di un narratore che non vuol farsi giudice, l'autore lavora con gli impalpabili elementi dell'immaginario per costruire nuovi spunti di riflessione. Le vicende del protagonista si trasformano così in sottili e delicate lezioni sulle matrici dell'esistenza (vissuta e pensata) e sul concetto di insegnare e imparare a essere. La parabola esistenziale di un insegnante, il suo sguardo, i suoi sogni, il suo faticoso inoltrarsi nell'esasperante inseguimento di una perenne cattedra sfuggente diventano pretesto per tornare all'eterno momento di verità della memoria.‎

‎Caligiuri Francesco Maria‎

‎Tf Tf Tf! Viaggi nel tempo. Tragitti interplanetari‎

‎br. Tragitti, traiettorie, metamorfosi, eclissi, paradossi. Microstorie estratte dalla vita che formano un lungo racconto di viaggio tra paesaggi di parole e idee. Frammenti di una diabolica e ironica riflessione psico-filosofica che partono da uno spunto narrativo unitario: l'esperienza del movimento, dell'attesa e delle sospensioni. La lente con cui Francesco Maria Caligiuri racconta fatti e fenomeni del mondo sfaccetta il concetto di viaggio in diversi punti di raccordo, in peregrinazioni reali e virtuali che filtrano sensazioni, desideri e destinazioni. Sotto la sferza di un'irridente sagacia prendono così vita memorie che richiamano universi, cortocircuiti spaziali e situazioni quotidiane che chiedono di essere narrate.‎

‎Piñeiro Claudia‎

‎Un comunista in mutande‎

‎br. Una ragazzina di tredici anni ricorda l'estate del 1976 a Burzaco, in provincia di Buenos Aires. Fa molto caldo e per il padre, rivenditore di ventilatori, questa è una fortuna. Appartenente alla piccola borghesia argentina, la ragazza gode di una vita serena, come tante sue coetanee: la piscina con le amiche, la nonna col pollaio in fondo al giardino, le vivaci riunioni di quartiere per rivendicare il primo monumento alla bandiera. Ma quell'estate tutto cambia, e quando il golpe militare destituisce Isabelita Perón a favore di un "governo d'emergenza" è l'inizio della dittatura e della paura per il padre così amato. Paura dovuta al fatto che è un comunista dichiarato, seppur del genere romantico, utopico, non del tipo attivo nelle lotte politiche. Ma sono tempi pericolosi, in cui anche solo un sospetto può essere fatale. L'ultimo romanzo di Claudia Piñeiro è un flashback della sua infanzia, un omaggio al padre che fonde fatti e finzione e che diventa un romanzo sulla giovinezza, il ritratto di un'epoca, di una classe sociale e di un paese.‎

‎Rose M. J.‎

‎La famiglia Tiffany‎

‎ril. 1924, New York. Jenny Bell ha ventiquattro anni ed è in fuga dal passato, che nasconde incubi ancora in grado di tormentarla. Ma adesso è stata selezionata tra i dodici talenti invitati nella prestigiosa colonia di artisti di Louis Comfort Tiffany, il celebre creatore di gioielli. È un'occasione irripetibile, Jenny sa di avere talento e non è disposta a lasciarsi distrarre ora che è così vicina al suo obiettivo: farsi notare dal grande artista. Le cose si complicano quando si accorge di essere irrimediabilmente attratta da Oliver, l'affascinante figlio di Tiffany. Tra coppe di champagne, lustrini e il ritmo frenetico del jazz, la concorrenza tra gli artisti si fa sempre più agguerrita, proprio mentre una serie di eventi inquietanti fanno temere a Jenny che qualcuno conosca i suoi segreti e voglia smascherarla. Dovrà lottare per sconfiggere una volta per tutte i suoi demoni e prepararsi ad affrontare una notte senza luna in cui il passato e il presente si scontreranno, minacciando il suo futuro, il suo amore... e persino la sua vita.‎

‎Gamberale Chiara‎

‎Le luci nelle case degli altri‎

‎br. Mandorla è la bambina felice di una ragazza madre piena di fantasia. Maria, la mamma, lavora come amministratrice d'immobili e ha lo speciale dono di trasformare ogni riunione condominiale in toccanti sedute di terapia di gruppo... Quando un tristissimo giorno Maria muore cadendo dal motorino, i condomini di via Grotta Perfetta 315, quelli che più le volevano bene, scoprono da una lettera che proprio nel loro stabile la piccola Mandorla è stata concepita... ma su chi sia il padre, la lettera tace. Proprio perché con tutti Maria sapeva instaurare un legame intenso, nessun uomo tra i condomini si sente sollevato agli occhi degli altri dal sospetto di essere il padre di Mandorla. È così che verrà presa la decisione di non fare il test del DNA su Mandorla, e stabiliscono di crescere la bambina tutti assieme. È questo il fatale presupposto di una commedia umana che, con l'alibi del paradosso, in realtà ci chiama in causa tutti. E mentre, di piano in piano, Mandorla cresce, s'innamora, cerca suo padre e se stessa, ci si avventura con lei verso rivelazioni luminose e rivelazioni scomode, si assiste a nuove unioni e a separazioni necessarie. L'autrice costruisce attorno al cuore pulsante della sua protagonista un romanzo corale dove i grandi archetipi si mescolano agli struggimenti contemporanei, la verità e la menzogna cambiano continuamente di segno per dare vita a una voce fresca e profonda, che condurrà, fiduciosa soprattutto dei suoi dubbi, verso un finale sorprendente.‎

‎Massabò Bruno‎

‎Non ho una buona notizia da dirti‎

‎brossura‎

‎Guagliardo Gero‎

‎IoGero e vi racconto storie‎

‎ill., br. "Mi è stato consigliato di sfruttare al meglio queste poche righe per convincere un eventuale lettore indeciso a leggere almeno uno dei racconti presenti in questo libro. Niente di più difficile per uno come me che non sarebbe in grado di vendere neanche una birra all'Oktoberfest e, soprattutto, alla prima esperienza 'ufficiale' con la scrittura. La cosa migliore da fare in questi casi (credo eh, mica son diventato sicuro all'improvviso), è quella di puntare tutto sulla sincerità: durante la scrittura di questi racconti ho copiato. Mi è cascato l'occhio sulla vita di tutti i giorni, sulla mia e probabilmente anche sulla vostra. Ho giocato, ho smontato e rimontato tutte quelle situazioni che riescono a catturare la mia attenzione: per strada, in metro, al bar, dentro un ufficio e dalla finestra di casa mia. È merito delle nostre giornate se questi racconti esistono e sono finiti dentro questo libro. Io ho soltanto aggiunto una imprecisata dose di fantasia. Quanta? Come si usa dire per il sale in cucina: 'quanto basta'. Quanto basta per rendere ciascuna di queste storie sinceramente semplice e speciale. Come la vita di tutti i giorni." Il libro d'esordio di Gero Guagliardo, 44 racconti che rendono omaggio alla cosa meno scontata che conosciamo: la quotidianità.‎

‎Liksom Rosa; Sessa D. (cur.)‎

‎La moglie del colonnello‎

‎br. Lapponia, notte. Davanti al caminetto, una donna ripercorre la lunga vita che ha alle spalle: in primo piano la sua lacerante storia d'amore, sullo sfondo oscure pagine di storia della prima metà del Novecento, quelle di una Finlandia schiacciata tra Russia e Germania. Per lei che, bambina negli anni Dieci, ha respirato in famiglia il nazionalismo anticomunista dei «Bianchi» e ha imparato ai campi estivi delle volontarie per la patria la lezione sciovinista e maschilista, il passo per infatuarsi del nazismo è breve. Ed è facile trovarne poi l'incarnazione erotica e sentimentale nel ricco, potente e autoritario Colonnello, molto più grande di lei e conosciuto dal padre in Germania, quando là ci si addestrava in segreto per combattere i russi. Le voci di abusi e stupri che lo accompagnano non la scoraggiano: come una creatura selvaggia delle sue amate paludi lapponi, è felice di abbandonarsi all'ebbrezza d'amore e al proprio naturalistico, vitalistico eros. Ma il lungo fidanzamento sarà solo l'apice euforico di una parabola che dopo il matrimonio inevitabilmente precipiterà. Riportata con la cruda, accurata, spiazzante sincerità di una donna ormai anziana che nella vita ha trovato la sua libertà tanto nella natura quanto nella scrittura, la traiettoria personale si snoda tra figure e fatti storici delle tre guerre finlandesi collegate alla Seconda guerra mondiale: militari, intellettuali germanofili, Himmler e Hitler in persona, gli orrori dei lager e della Polonia occupata del '39. Tutto il male sfilò sotto i suoi occhi immaturi di un tempo e tutto il male è riconsegnato intatto da una donna che, con la sua complessità umana, cerca ora di dare un senso alle sue ferite e a quelle di una nazione.‎

‎Abdolah Kader‎

‎Il sentiero delle babbucce gialle‎

‎br. Sultan Farahangi, famoso cineasta iraniano rifugiato in una fattoria della campagna olandese, si immerge nei ricordi per riannodare i fili della sua avventurosa esistenza e raccontarla in una catena di storie seguendo le orme di Sherazade. Un viaggio nella memoria che come d'incanto ci trasporta nell'antica città di Arak, divisa fra tradizioni secolari e la forzata modernizzazione a stelle e strisce con cui lo scià, nel secondo dopoguerra, importa la gomma da masticare e il seducente mondo del cinema. Figlio di una nobile famiglia di commercianti di zafferano e cresciuto in un castello fiabesco, tra gli spiriti tutelari del nonno, le lotte femministe della cugina Akram jun e l'amicizia del feroce bandito Hushang Braccio Mozzo, Sultan comincia a osservare il mondo fuori con il cannocchiale dell'alta torre dove ama rifugiarsi. Scopre così quella vocazione che lo condurrà alla scuola di cinema di Teheran e poi a intrecciare il suo destino con quello della regina Farah Diba e dell'ayatollah Khomeini, a interrogarsi sulla libertà dell'arte e sull'etica del sacrificio per una causa, a subire il carcere politico e a trovare la via di fuga per la vita in Europa. Fondendo realtà, mito e fiaba orientale con raffinatissima grazia poetica, Kader Abdolah rievoca l'antica Persia e i mutamenti che l'hanno travolta in un romanzo di formazione che è in realtà un viaggio interiore alla ricerca di sé, delle proprie radici di uomo e di artista. Il percorso pieno di nostalgia di un migrante d'eccezione per mappare i sentieri che la vita gli ha offerto e ricomporre attraverso la letteratura il disegno di un'esistenza destinata a farsi ponte tra due mondi.‎

‎Abad Faciolince Héctor‎

‎Una poesia in tasca‎

‎br. 25 agosto 1987: sono circa le sei del pomeriggio quando Héctor Abad Gómez, medico, professore universitario e attivista per i diritti umani, viene ucciso a colpi di pistola in Calle Argentina, a Medellín. La famiglia lo trova riverso sul selciato. Suo figlio, Héctor Abad Faciolince, assalito da una tristezza che gli impedisce «di sentire la rabbia per intero», gli fruga nelle tasche e trova un foglietto, sul quale il padre ha scritto a mano una poesia sulla morte e sull'oblio, misteriosa e struggente, firmata da tre iniziali: J. L. B. Il pensiero va immediatamente a Jorge Luis Borges, al cui stile il sonetto sembra effettivamente rimandare; eppure, in nessuna edizione dell'opera omnia del grande scrittore argentino compaiono quei versi. La curiosità di risalire al nome del poeta si trasforma presto in un'ossessione, inscindibilmente legata all'urgenza di far luce sulla morte del padre. L'autore intraprende così una ricerca al contempo intima e letteraria, cercando di ricomporre i tasselli di un'opera che sono, in realtà, i tasselli dell'anima.‎

‎Singer Israel Joshua‎

‎Nella città vecchia‎

‎br. La 'Città Vecchia': così era chiamato il mercato di Cracovia, un'enorme piazza nel centro più antico della città nella quale si riversava un'umanità multiforme di nobili e plebei, commercianti polacchi, russi, ebrei, contadini, religiosi, mendicanti... un grande mondo multicolore, una babele di lingue diverse... Un teatro perfetto per Israel J. Singer, data la sua capacità di mescolare nei suoi racconti elementi e personaggi diversissimi e imbastire storie molteplici di fantastici protagonisti posti sotto la lente dell'inarrivabile humour ebraico. È in questo contesto che si muovono i protagonisti di questo lungo racconto: un indimenticabile antiquario, falsario e bon vivant, il suo assistente che ancora crede nel sogno giovanile di raggiungere l'eccellenza nella pittura, un gesuita professore di teologia e appassionato di antichità che non riesce a non farsi scivolare in tasca dei piccoli oggetti in esposizione nel negozio dell'amico antiquario, una giunonica proprietaria di caffè corteggiata dall'antiquario, un cane e un gatto molto particolari ospitati nella casa dello stesso antiquario assieme a canarini, pappagalli, criceti, pesci rossi e un'anguilla.‎

‎Galchen Rivka‎

‎Lo sanno tutti che tua madre è una strega‎

‎br. L'anziana vedova Katharina Kepler viene accusata di stregoneria. A prendere le sue difese ci sono solo i figli e il vicino di casa; una narrazione corale, dove alle voci dei protagonisti si alternano quelle di alcuni abitanti del villaggio chiamati a testimoniare durante il processo. Il racconto di una caccia alle streghe avvenuta in Germania nel XVII secolo, dove si intrecciano fatti realmente accaduti e finzione narrativa, che parla in realtà dei nostri tempi e si rivela un monito provocatorio alla facilità con cui, in un clima di ignoranza e sospetto, la verità può essere distorta e la mentalità del branco può prendere il sopravvento e trasformare persone qualunque in belve feroci.‎

‎Vallorani Nicoletta‎

‎Noi siamo campo di battaglia‎

‎br. Questa è la storia di una speranza germogliata in un territorio inospitale, dove il tempo si incaglia nelle rovine della città che nel caldo si fa deserto. È la storia di fantasmi che nessuno vuole vedere e che tuttavia resistono curando un giardino impossibile. Insieme lo coltivano e lo guardano crescere rigoglioso, nonostante tutto. Lukas, Amina, Luce, Attilio, Nina e Han si muovono per le strade di Milano. Con loro Biz, che parla nei pensieri degli altri. Loro sono campo di battaglia. Non si arrenderanno. E non si arrenderà Carla, la prof, che ha perso tutto ma non le storie. Perché per costruire un mondo diverso bisogna prima essere capaci di immaginarlo. Oltre il giardino e dentro le brecce. "Noi siamo campo di battaglia" prosegue l'esplorazione narrativa di Nicoletta Vallorani di temi sociali fondanti il nostro vivere comune cominciato con "Eva" (la memoria, la guerra, la cura) proseguito con "Avrai i miei occhi" (il femminicidio, la coscienza artistica, la solitudine). In una Milano trasfigurata ma sempre riconoscibillissima, "Noi siamo campo di battaglia" racconta lo scontro generazionale che questi tempi pandemici hanno ancor più acuito tra il potere sempre più vecchio e conservatore e i ragazzi che, nonostante tutto, sopravvivono e cercano ancora alternative percorribili. Ma "Noi siamo campo di battaglia" è anche la storia appassionata e appassionante di un mistero, di un crimine e di una ribellione silenziosa.‎

‎Stevenson Robert Louis‎

‎L'isola del tesoro‎

‎ill., br. Il romanzo "L'isola del tesoro" (1883) venne inizialmente pubblicato a puntate su un giornale per ragazzi e solo successivamente fu stampato in volume. Al suo debutto l'opera fu stroncata da Henry James. Stevenson scrisse queste righe in risposta alla stroncatura: "Non è mai esistito un bambino (fatta eccezione per il signor James) che non abbia cercato oro, non sia stato pirata o capitano di soldati o bandito di montagna; che non abbia mai fatto battaglie, non sia naufragato e non sia stato fatto prigioniero, e non abbia bagnato di sangue le sue piccole mani, o che bravamente non si sia ritirato da una battaglia perduta e che infine, con manifesto orgoglio, non abbia protetto l'innocenza e la bellezza". Queste in sintesi le vicende di Jim, il protagonista. Introduzione di Emma Letley e postfazione di Henry James.‎

‎Hemon Aleksandar‎

‎Amore e ostacoli‎

‎br. Il narratore senza nome che unisce le varie tappe di questo singolare percorso di formazione è un adolescente sensibile e malmostoso che legge Rimbaud, scrive stucchevoli poesie e s'ingegna per trovare la volontaria cui affidare la sua verginità. Il viaggio che in "Tutto" intraprende verso la "città tentacolare, la città infinita" di Murska Sobota, investito della missione di acquistare un congelatore orizzontale e armato di un'unica pillola anticoncezionale da offrire alla prescelta, ha il pathos del rito di iniziazione. Spesso l'assurdo e la violenza irrompono senza preavviso nel quotidiano. È il caso di "Stairway to Heaven", dove la pittoresca figura del fanfarone Spinelli nasconde una tenebra degna dell'ambientazione conradiana con cui il racconto si apre; o di "Commando americano", in cui i giochi di guerra infantili a Sarajevo mostrano l'inconfondibile marchio dell'odio senza età. Nel caso del narratore, partito dalla Bosnia appena prima dello scoppio della guerra, un'aura di fraudolenza impregna il rapporto con il mondo letterario di cui entra a far parte negli Stati Uniti. Complessa è la relazione che instaura con il poeta bosniaco Muhamed D., detto Dedo, in "Il direttore d'orchestra", o con il Premio Pulitzer Richard Macalister. A lui la "persona" di Hemon regala l'accesso allo scantinato dei propri segreti famigliari, e a lui dona pure l'esempio più esaltante di trasfigurazione narrativa in un finale che celebra il prodigio della grande scrittura.‎

‎Niven John‎

‎Maschio bianco etero‎

‎br. Kennedy Marr è un donnaiolo, un egocentrico, un narciso. Un uomo baciato dal successo, uno di quei bastardi a cui la vita ha servito le carte migliori. E ha scoperto che Hollywood è un posto formidabile per praticare gli eccessi. Nulla al mondo lo convincerebbe a lasciare la California per tornare nello sprofondo inglese. Ma non ha fatto i conti con l'Agenzia delle entrate. Così, quando inopinatamente viene insignito di un prestigioso - e ricco - premio letterario è costretto ad accettare. Anche se ciò significa passare un anno in un college inglese a insegnare scrittura creativa a dei pivelli senza talento. E soprattutto ritrovarsi faccia a faccia coi fantasmi del passato.‎

‎Falco Giorgio‎

‎Ipotesi di una sconfitta‎

‎br. Da bambino Giorgio Falco amava la divisa da autista degli autobus, che il padre indossava ogni giorno per andare al lavoro, tanto che a Carnevale voleva vestirsi come lui, anziché da Zorro, chissà se per emularlo o demolirlo. Questo romanzo autobiografico non può che cominciare così, con la storia del padre: solo raccontando l'epopea novecentesca del lavoro come elevazione sociale, come salvezza, Falco ne può testimoniare il graduale disfacimento, attraverso le proprie innumerevoli esperienze professionali, cominciate durante il liceo per pagarsi una vacanza mai fatta. Operaio stagionale in una fabbrica di spinette che raffigurano cantanti pop, il papa e Gesù, per 5 lire al pezzo. Venditore della scopa di saggina nera jugoslava, mentre in Jugoslavia imperversava la guerra. Aspirante imprenditore di un'agenzia che organizza «eventi deprimenti per le élite». Redattore di finte lettere di risposta ai reclami dei clienti. Una lunga catena di lavori iniziati e persi, che lo conduce alla scelta radicale di mantenersi con le scommesse sportive. È la fine, o solo l'inizio. Perché questa è anche la storia - intima, chirurgica, persino comica - di un lento apprendistato per diventare scrittore. E di come possa vivere un uomo incapace di adattarsi.‎

‎Maggiani Maurizio‎

‎È stata una vertigine‎

‎br. Tredici "pezzi", suonati o cantati con la voce dell'emozione, tredici brani il cui tema conduttore è l'amore. L'amore che si fa, che sfa, che strugge e che distrugge. L'amore coniugale, quello che dura e quello che non dura, l'amore detto, cantato, raccontato. Di episodio in episodio viene modellandosi un mondo interiore compromesso dall'amore, dall'assenza dell'amore, dalla meraviglia dell'amore. E su ogni piccolo evento passano le note di una canzone.‎

‎Mankell Henning‎

‎Comédia infantil‎

‎br. Dal tetto di un teatro in un porto africano un uomo contempla la città. Ai suoi piedi, sdraiato su un materasso sporco, c'è Nelio, bambino di strada e profeta. Ha solo dieci anni, ma la saggezza di un vecchio. Chi è Nelio? Da dove viene? Chi è stato a sparargli dal palcoscenico vuoto? E perché? Nove notti: è il tempo che serve a Nelio per raccontare la sua storia, la storia di un bambino africano, in un paese funestato dalla guerra civile. Ferito da un colpo d'arma da fuoco, sa che morirà non appena il racconto sarà finito.‎

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