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Number of results : 54,402 (1089 Page(s))

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‎Zweig Stefan‎

‎Un bruciante segreto‎

‎br. Un gorgo di forze trascinerà Edgar, inquieto dodicenne in convalescenza nella stazione climatica del Semmering, dall'iniziale sete di amicizia al dubbio, al disinganno e all'odio: odio per una madre frivola e bugiarda e per il suo subdolo corteggiatore che, fingendo di essergli amico, vuole soltanto servirsi di lui. Un intrico di sentimenti, quello di "Bruciante segreto", che somiglia al sottobosco di rovi in cui Edgar - fuggito dalla stanza dove era stato rinchiuso - si acquatta inseguendo col fiato grosso la coppia stretta in un abbraccio tanto intimo da gettare sul sentiero un'unica ombra sotto i raggi della luna. Una sorta di sadico crescendo innerva questo dramma, di cui sono protagonisti un attraente e annoiato barone, la non più giovane eppur piacente consorte di un avvocato di successo della Vienna ebraica e un ragazzino cagionevole che, nel giro di pochi giorni, attraversa le dolorose stazioni di un rito di passaggio: quello che suggellerà il suo ingresso nel mondo degli adulti, a prezzo di cicatrici indelebili.‎

‎Zarraluki Pedro‎

‎Il piacere e la noia‎

‎br. Giovane avvocato a Barcellona, Ricardo vive giorni difficili - Clara, la sua donna, lo ha piantato di punto in bianco - quando riceve una telefonata di Cristina, sua madre. Tomàs, suo padre, annuncia Cristina, è sparito lasciando uno strampalato biglietto in cui ha manifestato l'intenzione di raggiungere il Tibet. Una prospettiva davvero bizzarra per un uomo che, al tramonto della propria vita sessuale, ha commesso la stupidaggine di abbandonare la moglie per mettersi con una donna molto più giovane e ritrovarsi poi solo come un cane in uno squallido monolocale, seduto, come un vecchio risentito e debole, davanti al televisore. Cristina riferisce qualche tempo dopo a Ricardo che la polizia ha rintracciato la Opel di Tomàs in un paesino a nord di Girona, e intima al figlio di mettersi sulle tracce del vecchio genitore. Ricardo raggiunge in macchina il villaggio, e nel giro di qualche ora ritrova Tomàs. O, meglio, ritrova fisicamente suo padre, ma stenta quasi a riconoscerlo. Del vecchio, malandato Tomàs non vi è più traccia. Al cospetto di Ricardo si presenta un uomo gioviale, circondato da amici straordinari: Lola, una maitresse anarchica; Marcelo, il grassone che legge continuamente i classici della letteratura a Paquita, la sua compagna cieca che passa le ore seduta davanti alla porta di casa, Irene, bella e formosa, con un'animalità primordiale nei movimenti; Maria dal piacevole sguardo sfuggente; e la bellissima Barbara Baldova...‎

‎Mearini Elena‎

‎È stato breve il nostro lungo viaggio‎

‎br. Cesare Forti, cinquant'anni, ha ottenuto tutto il meglio dalla vita. Ha una famiglia felice, una posizione sociale invidiabile, tante persone attorno che in lui ritrovano l'uomo ideale. Ma questa favola positiva nasconde una realtà individuale assai diversa. Cesare non è l'uomo che appare, lui è altro dalla compiutezza, altro dalla forza. Saranno una donna e un ragazzino a rivelare la sua natura. Saranno una morte prima e un ricatto poi a porre il protagonista con le spalle al muro, faccia contro la verità. Cadono le maschere, e Cesare per la prima volta incontra il proprio volto. Quello vero, nudo, che non lascia via di fuga. Un uomo a metà, un padre interrotto.‎

‎Brera Gianni‎

‎L'avocatt in bicicletta. Il romanzo di cinquant'anni del ciclismo nel racconto di Eberardo Pavesi‎

‎ill., br. "La bicicletta è nata come l'anticavallo" dice Brera. "Per essa l'uomo divenne somiero di se stesso e si esaltò del proprio vigore. I cosiddetti "giganti della strada" nacquero dall'impulso turistico dei poveri e dal loro desiderio di rivincita sociale. Uomini difformi, piccoli, sgraziati ottennero con la bicicletta risultati sportivi strabilianti." In ""L'avocatt in bicicletta" Gianni Brera ha scritto l'epopea della povera gente attraverso i ricordi di un leggendario protagonista di imprese ormai inconcepibili: Eberardo Pavesi. Il ciclismo come passione, tormento e resurrezione nella prosa ardimentosa di Gianni Brera ragazzino di trent'anni, come si definisce lui, alle prese con un suo eroe. Un romanzo vero che commosse Mario Soldati e altri scrittori sino alle lacrime. Prefazione di Paolo Brera, postfazione di Orio Vergani.‎

‎Salvaterra Gianni‎

‎Come un daiquiri ghiacciato all'inferno. 30 anni di Hemingway a Cuba‎

‎brossura Un incontro fantastico con Ernest Hemingway a Cuba, nei luoghi frequentati dal grande scrittore americano. Testimone universale della storia, con la sua vita avventurosa e riservata descrive uno spaccato intellettuale del novecento ripercorrendo con le sue memorie, tappe storico-culturali di ogni luogo da lui visitato: dalla savana africana, passando per la vecchia Europa fino alle coste di Cuba. Il volume focalizza l'attenzione sugli anni passati all'Avana da "Papa Hemingway", chiarendo il suo rapporto tra letteratura e vita, soffermandosi sull'importanza dei suoi cocktail, sulla sua passione per il mare, la caccia e la boxe, sulle sue amicizie politiche ed i suoi libri nati nell'Isla Grande, pietre miliari della letteratura di ogni tempo.‎

‎Saint-Exupéry Antoine de‎

‎Prinzipèin. Cun di aquarê fat da l'autór. Testo modenese (Al)‎

‎ril.‎

‎Reeve Clara; Marconi S. (cur.)‎

‎Il vecchio barone inglese‎

‎br. Nell'Inghilterra di Enrico VI, Sir Philip Harclay, rientrato in patria dopo una lunga assenza, parte per il castello dei Lovel nel tentativo di scoprire che cosa sia accaduto al suo caro amico Lord Lovel, che da diversi anni ha smesso di rispondere alle sue lettere. Giunto sul posto, apprende non soltanto che l'amico ha perso la vita nella spedizione militare contro i ribelli del Galles al seguito del re, ma che Lady Lovel, in attesa di un figlio, si è lasciata morire dal dolore alla notizia. Titolo e proprietà dell'amico sono stati ereditati da un cugino che, dopo avervi vissuto per un breve lasso di tempo, si è disfatto del castello vendendolo al cognato, il barone Fitz-Owen. Nel suo soggiorno presso la magione Sir Philip fa la conoscenza di Edmund Twyford, il figlio di un contadino che il barone Fitz-Owen ha preso stabilmente in casa, facendogli impartire la stessa istruzione dei figli. Edmund è un giovane di bell'aspetto, intelligente, brillante e imbattibile nel tiro con l'arco e nel maneggiare la spada. Inizialmente benvoluto dall'intera famiglia, Edmund cade presto in disgrazia a causa dell'invidia covata dai parenti del suo benefattore. Resosi conto dell'astio ingiustificato che i suoi parenti nutrono per Edmund, il vecchio barone propone che il ragazzo dimostri il proprio valore dormendo per tre notti in un'ala abbandonata del castello, dismessa da anni e sicuramente infestata dai fantasmi. Si vocifera, infatti, che chiunque metta piede in quelle stanze resti terrorizzato da misteriosi rumori e da strane apparizioni. Edmund rifiuta di credere a quelle che considera solo sciocche leggende e accetta la sfida, inconsapevole che, proprio in quelle stanze, si imbatterà in un terribile segreto. Un segreto che ha a che fare con le sue stesse origini... Scritto nel 1777, "Il vecchio barone inglese" ebbe notevole influenza sulla stesura di "Frankenstein" di Mary Shelley e viene oggi considerato un classico della letteratura gotica.‎

‎Fiore Vincenzo‎

‎Nessun titolo‎

‎br. "Se Dio mi avesse mostrato il futuro venti anni fa, lo avrei deriso e lo avrei sbeffeggiato come si fa con un bambino bugiardo". Non si riconosce più il dr De Tommasi, si vede gettato in una vita che non gli appartiene. Smarritosi dinanzi all'irrimediabilità del divenire, costantemente rivolto con lo sguardo verso un passato ormai inafferrabile, sente il senso di colpa che gli si stringe come un cappio intorno al collo. Emanuele, uno sconosciuto, irrompe apparentemente per caso nella vita di De Tommasi stravolgendo il corso degli eventi. Chi è davvero Emanuele? Che cosa tormenta De Tommasi? L'incertezza è una voragine sulla quale si muovono i personaggi di questo romanzo, ambientato nella nostra instabile contemporaneità, epoca del tramonto dell'uomo.‎

‎Vladislavic Ivan; Goldblatt David‎

‎Doppia negazione. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. "Doppia negazione" è un'esplorazione acuta e delicata sul valore testimoniale delle immagini e sulla loro capacità di incantare. Saul Auerbach, fotografo affermato, presenta al giovane Neville Lister il valore e la complessità della fotografia: "Se cerco di immaginare la vita che si svolge in tutte queste case, i drammi domestici, le saghe familiari, mi sembra impossibile, troppo complicato. Come fai a dare conto di tutti quei particolari? Non è possibile in un romanzo, figurati in una fotografia". Sullo sfondo di una Johannesburg in pieno cambiamento, dal regime dell'apartheid alla difficile, contraddittoria contemporaneità, "Doppia negazione" ci immerge nella recente storia del Sud Africa e dimostra quale sia la difficoltà, e l'importanza, di raccontare questo paese. Con la precisione che contraddistingue la sua prosa limpida, Vladislavic offre una riflessione illuminante sul nostro modo di vedere e registrare ciò che ci circonda, su come e cosa ricordiamo o decidiamo di ricordare, e sulla straordinaria e troppo spesso dimenticata arte di perdersi. Il volume è completato da una serie di celebri fotografie di David Goldblatt su Johannesburg.‎

‎Galsworthy John‎

‎In tribunale‎

‎br. Ripicche, discordie e processi sono al centro del secondo volume della Saga dei Forsyte. Soames, uomo senza scrupoli protagonista de «Il Possidente», divorato dalla frustrazione e dalla gelosia, decide di portare in tribunale sua moglie Irene, dopo aver scoperto l'affaire della donna con l'architetto Bosinney. Irene scappa a Parigi e instaura un forte legame con il più ribelle dei Forsyte, Jolyon, cugino di Soames. In una spirale di vendetta, Soames decide di accusarla di adulterio per ottenere il divorzio da una donna che non lo ha mai voluto. A colpi di sentenze, equivoci e arringhe, nasceranno amori e alleanze, e una nuova generazione di Forsyte dovrà assumersi il peso delle colpe dei propri padri.‎

‎Gustafsson Lars‎

‎Il pomeriggio di un piastrellista‎

‎br. Torsten Bergman, piastrellista a Uppsala, si è ritirato ai margini dell'esistenza: è in pensione, la moglie e il figlio sono morti, anche il cane se n'è andato, e la sua casa non è ormai che il museo dei resti di ciò che è stato. Ogni tanto gli capita ancora di accettare qualche incarico occasionale, purché in nero, perché il suo rapporto con la società è lo stesso che ha instaurato con la vita: di dichiarata non appartenenza. Chiamato un giorno da un amico a finire un lavoro lasciato a metà da altri, capita in una misteriosa casa in via di ristrutturazione ma dall'aria abbandonata. Senza sapere quale sia il suo compito, né come o per chi lo deve svolgere, si mette accuratamente all'opera. Ecco allora che strani personaggi compaiono nella casa, veri o sognati, con le loro vicende reali o possibili, mescolandosi a meditazioni e ricordi che riaffiorano a poco a poco dal passato, tappe di quella «storia di un fallimento» che, come dice Sartre nell'epigrafe del libro, è pur sempre la storia di una vita. Ma con un sottile avvio da saga, Gustafsson ci ha messi sull'avviso: si tratta di un romanzo epico. E muovendosi fra i temi esistenziali con l'insolente agio dei nordici racconta l'avventura di un «uomo della possibilità» costretto a vivere in un mondo di congiuntivi, in cui ogni affermazione è preceduta da un forse e seguita da un punto interrogativo. Un uomo che compie un viaggio a ritroso alla ricerca di come è giunto a se stesso, nel tentativo di trovare dove quel che dava senso e realtà alla vita è andato smarrito.‎

‎Szczygiel Mariusz‎

‎Reality‎

‎br. "Szczygiel parla di donne e di uomini, soprattutto di donne, nella loro quotidianità: piccole storie pur sempre dentro il flusso della Grande Storia, casi comuni e insieme bizzarri e rivelatori. I racconti-reportage si muovono agilmente tra grande giornalismo e buona letteratura e ci ricordano che dietro le apparenze della normalità ogni vita è una, e che non esistono vite insignificanti." (Goffredo Fofi)‎

‎Cacucci Pino‎

‎San Isidro Futból letto da Valerio Mastandrea. Audiolibro. CD Audio‎

‎brossura Fusioni di musica e letteratura, narrazioni parallele offerte da grandi talenti, capaci di restituire non solo il senso e il significato, ma anche l'anima dei racconti più belli. La partita di futbòl più divertente della storia della letteratura, tra zuffe epiche, revolverate, portieri con la dissenteria e campi da gioco tracciati con polveri bianche dai magici poteri. Nel Messico più sperduto e profondo si consuma una scalcinata commedia degli equivoci di irresistibile comicità.‎

‎Bobin Christian; D'Agostini E. (cur.)‎

‎L'altra faccia‎

‎br. Da noi nascondiamo la faccia. Il corpo, non conta. Il corpo va nudo sotto il sole, il biondo sole che arde di giorno, che arde la notte. Da noi infatti non c'è notte. Ciò che chiamiamo notte lo è per comodità, quando l.amore va incontro agli innamorati, quando due corpi si stringono l'uno contro l'altro come due spighe di grano sotto lo stesso vento. Anche quando fanno la notte, gli amanti non si mostrano la faccia. Proibito. Intoccabile. Impensabile. Nessun volto allo scoperto, mai. I corpi, la minuziosa contemplazione dei corpi, delle pieghe di una pelle, dei fremiti di una schiena, delle luci d'una mano, sì i corpi adempiono a meraviglia quella funzione di conoscere che da voi viene attribuita alle facce.‎

‎Malaquais Jean‎

‎Pianeta senza visto‎

‎br. È un anno difficile, il 1942. Nella città di Marsiglia arrivano da mezzo mondo. Ci sono gli ebrei dell'Europa dell'est, tantissimi, poi ci sono i rifugiati di guerra. E un repubblicano spagnolo. Ma soprattutto c'è un rivoluzionario bolscevico della prima ora, che aspetta di poter salpare verso la libertà. Pubblicato per la prima volta con scarso successo di pubblico nel 1947 (i francesi volevano dimenticare presto gli orrori dell'occupazione e del collaborazionismo), Pianeta senza visto è considerato un monumento della letteratura occidentale del secondo dopoguerra. Presentato qui per la prima volta in traduzione italiana integrale, con la prefazione di Norman Mailer, il romanzo di Malaquais è uno di quei libri che a ragion veduta può essere considerato l'opera di tutta una vita. Con uno stile di rara intensità, l'autore muove migliaia di personaggi, di idee, di vite e di destini come un demiurgo che plasma il magma letterario con un sapiente senso di equilibrio fra i numerosi registri narrativi e linguistici a disposizione.‎

‎James Henry; Izzo D. (cur.)‎

‎I Giornali‎

‎brossura‎

‎Humphreys Helen‎

‎Notturno‎

‎br. Helen Humphreys affronta il racconto drammatico della morte del giovane fratello, un pianista di grande talento, un uomo determinato, generoso e inquieto, e dei giorni immediatamente successivi. I gesti dolenti e dovuti prima del funerale, i silenzi insopportabili, la ricerca spasmodica delle email del fratello. Poi, il dolore, nudo, violento e il tentativo di ripercorrere il rapporto con il fratello, alla ricerca delle origini e delle ragioni profonde del loro legame. Con la consueta abilità nello scorgere e sottolineare la densità nel quotidiano, la poesia nei piccoli gesti, addirittura nei tic, l'autrice canadese ritorna all'infanzia, alla giovinezza e agli anni dell'età adulta trascorsi insieme al fratello sempre amato. Devoto alla musica lui, cultrice della parola lei. I viaggi insieme in Europa, senza un soldo, alla ricerca dell'arte e dell'ispirazione; l'apprendistato e il talento, la condivisione degli affetti e delle follie di famiglia. Poi il dramma: al fratello, che ha solo quarantacinque anni, viene diagnosticato un tumore. Comincia allora il racconto di un nuovo sodalizio, nel segno dell'accompagnamento verso la morte, un accompagnamento che è anche il tentativo di un'ultima e precaria affermazione della vita.‎

‎Ribella Davide‎

‎Chernobyl. Pripyat e la zona di esclusione‎

‎ill. Dall'autore di "Medioevo in viaggio. Locande strade e pellegrini" e di "Diari dall'est. 10000 Km nel cuore dell'ex Unione Sovietica", un tuffo in uno dei peggiori drammi del XX secolo: il disastro nucleare di Chernobyl. Una narrazione avvincente, strettamente storica, dei fatti avvenuti la notte del 26 aprile del 1986 e le conseguenze nei mesi e anni successivi. Protagonista di questo libro è anche la città di Pripyat, una città fantasma ad appena due chilometri dalla centrale che ospitava all'epoca quasi 50mila persone, poi evacuate con colpevole ritardo. Così come protagonisti sono il centinaio di villaggi e piccole città evacuati anche loro e, alcuni, addirittura rasi al suolo. In alcuni di questi sono però tornati illegalmente degli ex residenti: i samosely, cui è dedicato nel libro largo spazio con tanto di dati e statistiche sulla loro presenza. Così come largo spazio è lasciato agli eroi di Chernobyl: Vigili del Fuoco, militari dell'Armata Rossa e persone comuni, i cosiddetti "liquidatori", che salvarono letteralmente il mondo da conseguenze ancora peggiori, al caro prezzo, spesso, della loro stessa vita. Sul libro non mancano poi i dati sulle conseguenze che la nube ebbe su tutta l'Europa e anche sull'Italia. Chiude una breve appendice con i peggiori disastri nucleari della storia. Un libro ricco di dati e statistiche ma anche emozioni e sentimenti, arricchito da alcune fotografi e sulla città abbandonata di Pripyat, così come è oggi.‎

‎Parri Luca‎

‎Sei di Colle se‎

‎brossura‎

‎Miccichè Andrea‎

‎La Sicilia e gli anni Cinquanta. Il decennio dell'autonomia‎

‎brossura La Sicilia degli anni Cinquanta raccontata da Danilo Dolci, Carlo Levi, Leonardo Sciascia, o dai tanti reportage di quotidiani come «L'Ora», appariva l'emblema dell'arretratezza e dell'abbandono del Meridione. Ma in quegli stessi anni altre cronache giornalistiche, documentari e cinegiornali, descrivevano le trasformazioni urbanistiche nell'isola, le opere pubbliche, le speranze di un futuro petrolifero e industriale, facendone quasi un simbolo della ricostruzione e del benessere che cominciava a far capolino in Italia. Erano narrazioni diverse di una Regione protagonista di un contraddittorio processo di cambiamento, in cui progresso e povertà si mischiavano continuamente. D'altronde l'autonomia siciliana, in vigore dal 1946, aveva trovato fondamento e legittimità, non su preesistenti identità etnoculturali, ma nel suo essere strumento politico necessario allo sviluppo dell'isola e al superamento del divario economico rispetto al resto del Paese. Se da una parte vi era l'autonomismo di chi governava e metteva in mostra le proprie realizzazioni materiali, dall'altra vi erano le sinistre che in nome dell'autonomia tradita difendevano gli interessi di una Sicilia sempre sfruttata e rivendicativa. Ma in ogni caso l'autonomia e i suoi obiettivi erano il motore della politica regionale. Il volume ricostruisce questa stagione della storia siciliana, cercando di raccontare le trasformazioni dell'isola e le rappresentazioni di queste in funzione delle differenti sensibilità autonomistiche e dei loro obiettivi. La Sicilia che qui prende corpo non è quindi solo quella "patologica" della mafia e dei fallimenti della politica. È anche quella delle realizzazioni e delle speranze di una classe dirigente con tanti chiaroscuri, ma consapevole che la propria legittimazione derivava dai risultati concreti e dalla soluzione della "questione siciliana".‎

‎Grisaffi Anna M.‎

‎Il ragazzo e il marinaio‎

‎brossura Nella piccola località di mare dove si trova in vacanza con i genitori, Dario scopre l'imponente statua che si erge sulla scogliera; incuriosito percorre la diga per guardarla da vicino... Si renderà così protagonista di un insolito incontro con un singolare marinaio, che inciderà per sempre nella sua vita. Nel corso della vacanza nascerà tra i due una sincera amicizia. Il marinaio racconterà di come era un tempo quel posto di mare, ed il ragazzo imparerà a capire la realtà...‎

‎Banti Anna; Garavini F. (cur.)‎

‎Racconti ritrovati‎

‎br. Raccolti e curati da Fausta Garavini, in questo volume trovano corpo unico gli "scritti sparsi" di Anna Banti, ovvero i numerosi racconti che compose per giornali e riviste, come "Paragone", di cui fu fondatrice assieme al marito Roberto Longhi. Considerata una delle autrici più importanti nella storia della letteratura italiana del Novecento, Anna Banti condensa in questi testi la ricchezza di sfumature che hanno animato la sua prosa. Perfettamente calzante con il suo universo narrativo, o a volte ibrida, capace di dialogare - in anticipo sui tempi - con la non-fiction e il costume, la penna di Anna Banti si conferma e rivela ogni volta partecipe, precisa, emotiva, illuminante. I racconti affrontano temi e modalità mossi e disparati, variando dall'autobiografia all'osservazione degli ambienti domestici e sociali, dalla tensione amorosa al mondo femminile, sempre interpreti della sua impareggiabile capacità di alternare ironia e schiettezza, commozione e tenerezza che tanto profondamente ha influenzato la sua eredità letteraria.‎

‎Giordanino Aldo‎

‎Angeli dalle colline. Asti tra storia e memoria‎

‎br. In tutti i racconti di Giordanino affiorano storie del passato. A volte piccoli avvenimenti. Ma anche pagine della grande storia che gli astigiani ricordano con il giusto orgoglio, come quelle dedicate a Secondo Arò e ai giorni di un'effimera libertà in quel lontano 1797. Oppure, andando ancora più indietro nel tempo, alla battaglia di Lepanto. Il filo conduttore di "Angeli dalle colline" si dipana tra Asti e le morbide terre che le stanno attorno, ma talvolta l'orizzonte si allarga ad altri scorci del Piemonte. Così in "Mille e ancora mille" lo sguardo si posa sul tema dell'eresia catara di Monforte d'Alba, quasi dieci secoli fa; e Torino fa da sfondo alla storia - il fatto è veramente accaduto all'inizio del Settecento - del piccolo ebreo raccontata in "Ciao o shalom". L'autore ama queste terre, si sente. E nel racconto che dà il titolo alla raccolta usa il vernacolo di Giuseppe Lazzarone, poeta del secolo passato, quasi per dare ironico risalto a un amore vissuto tra le vie della città.‎

‎Russello Antonio‎

‎Il direttore d'orchestra‎

‎br.‎

‎Giacovelli Paolo‎

‎Soffio. Ediz. in braille‎

‎ril. Racconta di una vita la sua e la nostra così social da diventare a-social, dell'urgenza di cominciare a vivere contenti e non accontentati. Racconta di sogni da tenere sempre a disposizione e della necessità di accorgersi della bellezza che passa accanto. Semplicemente fatevi un regalo. Anzi tre. E se vi va di esagerare, invitate Alice, il Cappellaio matto, Lepre Marzolina e il Ghiro. E che sia un buon non compleanno ogni giorno. (Tratto dalla introduzione de "I tre doni" di Francesco Carrozzo). Traduzione Braille a cura di Francesca Piccoli.‎

‎Viziinós Gheórghios; Zimbone A. (cur.)‎

‎L'unico viaggio della sua vita e altre storie‎

‎br. Tre racconti brevi, pubblicati fra il 1883 ed il 1884, caratterizzati dall'approfondimento psicologico dei personaggi e dal fascino orientale; essi sono in realtà piccoli drammi soffusi di mistero e attraversati dalle torbide contraddizioni in cui si dibatte la mente umana. Particolarmente attuale è il messaggio di solidarietà trasmesso da questi racconti nei quali lo scrittore ritrae con vivacità e sentimento l'ambiente del suo paese natale (la Tracia di fine '800 dominata dall'Impero ottomano ormai in decadenza) e dove l'elemento greco convive con il turco in un inusuale rapporto di profonda umanità.‎

‎Woolf Virginia‎

‎Gita al faro. Ediz. integrale‎

‎ril. Quando, nel 1925, Virginia Woolf si accinse a scrivere «Gita al Faro» era decisamente giunta alla soglia della maturità artistica: in questa sua opera riuscì infatti mirabilmente a mostrare il suo sapiente dominio delle possibilità del monologo interiore e la straordinaria capacità di muoversi liberamente tra il flusso delle coscienze dei personaggi. Con tutta la sua avvolgente bellezza, questo romanzo è una commossa elegia all'Assenza: assenza innanzitutto della madre, morta quando la Woolf aveva solo tredici anni, lasciandole un vuoto incolmabile. Ed è proprio tale immagine cara a legare le diverse solitudini dei protagonisti di questa rievocazione corale, tutti chiusi in un proprio mondo isolato da cui è difficile comunicare. Fluido e ritmato come il mare sotto il raggio ora breve ora lungo del Faro che fende l'oscurità della notte, il romanzo si impone al lettore con la forza della memoria, il fascino del ricordo, la voce struggente della nostalgia.‎

‎Godden Rumer; Parrella V. (cur.)‎

‎Il fiume‎

‎br. Harriet è sospesa tra infanzia e adolescenza. Il ritmo placido della sua vita in un'India senza tempo, tra feste traboccanti di colori e odori e l'eterno scorrere del Gange, è stravolto dall'arrivo del capitano John, un giovane militare inglese, amico di famiglia, che fa esplodere in lei desiderio e gelosia. E basterà un istante per scoprirsi donna e aprire gli occhi sul mondo, per spalancare la sua verità. Questo intenso omaggio dell'autrice all'infanzia e all'India, da cui Jean Renoir ha tratto l'omonimo capolavoro, cattura l'attenzione in modo così sottile che nei pensieri del lettore, per molto tempo, non ci saranno altro che la giovane Harriet e il suo mondo.‎

‎Harris Joanne‎

‎Le scarpe rosse‎

‎br. Sono passati quattro anni da quando Vianne Rocher e la figlia Anouk hanno lasciato il paese di Lansquenet. Hanno peregrinato di villaggio in villaggio, senza mai trovare stabile dimora: lo scandalo e le chiacchiere le hanno seguite, perseguitate, minacciate pericolosamente, ancora di più da quando Vianne ha dato alla luce la piccola Rosette. Alla fine hanno trovato rifugio e anonimato a Montmartre a Parigi e qui si sono rifatte una vita, assumendo un'altra identità. Ma tutto è diverso da prima. Sono spariti i tarocchi, gli incantesimi, persino Pantoufle, il vecchio compagno di giochi di Anouk, non esiste più. Il vento ha smesso di soffiare, almeno per un po'. Ma poi nella loro vita compare Zozie de L'Alba, la donna con le scarpe rosse, e tutto cambia. Zozie è tutto quello che era una volta Vianne: bella, solare e misteriosa. Offertasi di aiutare Vianne in negozio, ben presto lo trasforma pezzo per pezzo, e conquista la fiducia di Anouk e Rosette. Spietata, ambigua e seducente, Zozie ha un piano: distruggere la vita di Vianne, portandole via quello che ha di più caro. E mentre tutto quello che ama è in pericolo, Vianne deve scegliere: fuggire, come ha fatto tante volte prima, oppure affrontare il nemico più pericoloso con le uniche armi a sua disposizione: il cioccolato e la magia. Il libro è il seguito del famoso "Chocolat".‎

‎Francini Chiara‎

‎Mia madre non lo deve sapere‎

‎br. Chiara lo sa: l'amore guarisce qualsiasi ferita, asciuga ogni lacrima, riassesta le ammaccature dell'anima. Fin da bambina, glielo avevano insegnato i suoi due papà, Giancarlo e Angelo, allevandola a poesia e Galatine, tolleranza e Natale-tutto-l'anno. È grazie a questa palpitante certezza che Chiara riesce di nuovo a sorridere alla vita dopo che babbo Giancarlo ha lasciato per sempre lei, papà Angelo e tutta la loro variegata famiglia di zie eccentriche, Supreme e amiche tatuate. La crisi con Federico, per fortuna, è superata e insieme hanno eletto a loro nuovo nido il Voilà, quella casa nel Ghetto di Roma che tanto era già stata importante per Giancarlo e Angelo. Federico ne adora il bagno per via della carta da parati verde in rilievo, Chiara ci sente tutto il calore di un grembo in cui mettersi in posizione fetale. Ma la vita è un susseguirsi di scherzi, dispetti e imprevisti, e nessun luogo, nemmeno il Voilà, può dirsi sicuro. Un venerdì, infatti, mentre Angelo come d'abitudine frigge triglie per tutti, suona alla porta Eleonora, la mamma-non mamma di Chiara. Con sé ha un trolley e un motivo segreto per cui ha abbandonato Londra. E ora si installa proprio al Voilà. Muta, immobile, rigida presenza. Ingombrantissima, assordante. Ma che cosa vorrà? Sciuperà il germoglio di felicità appena spuntato tra Chiara e Federico? Porterà con sé altre sciagure? Dopo «Non parlare con la bocca piena», prosegue in questo romanzo la storia di Chiara e degli altri personaggi in una trama che va ad arricchirsi di temi e protagonisti nuovi.‎

‎Zusak Markus‎

‎Il ponte d'argilla‎

‎brossura «C'era una volta, nella marea del passato dei Dunbar, una donna che aveva molti nomi.» C'erano stati anche un nonno con la passione per i miti greci, una nonna e la sua macchina da scrivere, un pianoforte consegnato nel posto sbagliato, una ragazza con le lentiggini che amava le corse dei cavalli, e un padre che, dopo la morte della moglie, aveva abbandonato i suoi cinque figli: Matthew, Rory, Henry, Clay e Tommy. I fratelli Dunbar. Costretti a vivere soli, e a definire da soli le regole della propria esistenza. E quando il padre tornerà sarà Clay l'unico dei fratelli che accetterà di aiutarlo e costruire con lui un ponte, concreto e metaforico nello stesso tempo: lo farà per la sua famiglia, per il loro passato, per il loro futuro, per espiare le colpe, per affrontare il dolore. Lo farà perché lui è l'unico che conosce tutta la storia, e per questo è obbligato a sperare. Ma fino a che punto Clay potrà portare avanti la più difficile di tutte le sue corse? Quanti degli ostacoli che la vita gli ha posto davanti riuscirà a superare? Quanta sofferenza può sopportare un ragazzo?‎

‎Wells Rachel‎

‎Il gatto che aiutava a trovare nuovi amici‎

‎ril. Per il gatto Alfie e il suo amico George, Edgar Road è un vero e proprio paradiso. Qui, possono schiacciare in pace un pisolino e godersi le coccole delle famiglie del quartiere, che fanno a gara per averli con sé. Perché Alfie e George hanno un dono speciale: sanno guardare dentro il cuore delle persone e ripararne gli ingranaggi rotti o inceppati, aiutandole a ritrovare la vera amicizia. È per questo che si danno subito da fare quando a Edgar Road fanno la loro comparsa dei nuovi inquilini non proprio affabili. Con un divorzio difficile alle spalle, Sylvie ha scelto di trasferirsi per poter ricominciare da capo con la figlia quattordicenne Connie. Eppure fatica a integrarsi e a trovare un po' di stabilità. Non riesce a scrollarsi di dosso la tristezza e la diffidenza che le impediscono persino di lasciare che Connie conosca la gioia del primo amore con il coetaneo Aleksy. A nulla servono la sollecitudine e il sostegno delle vicine, che provano di tutto per farla sentire a casa: Sylvie continua a preferire un isolamento ostinato. Solo Alfie e George possono insegnarle ad aprirsi ancora e a riconoscere la sincerità di un'amicizia che si dà senza chiedere nulla in cambio. Ma devono fare presto. Perché alle loro orecchie, sempre tese, è giunta voce di un piano di fuga di Aleksy e Connie che rischierebbe di sconvolgere il già precario equilibrio. E non possono permetterlo. Non adesso che si sta avvicinando il periodo dell'anno in cui si celebra il valore della condivisione e la gioia arricchisce la nostra esistenza.‎

‎Murphy Luca‎

‎Il liceo classico deve morire‎

‎br. Luglio 2006. L'Italia sta per vincere i Mondiali, Miley Cyrus debutta come Hannah Montana e un pallido Luca Murphy si siede davanti alla commissione per sostenere l'orale di maturità nel bizzarro liceo classico Galilei di Pisa, un edificio decrepito in cui sono ormai rimaste solo tre classi, poiché le altre ventidue sono state trasferite in uno stabile non lontano e soprattutto non pericolante. Dopo nove mesi di conto alla rovescia per la tanto attesa libertà, deve ottenere almeno 80 su 100 per essere ammesso all'Università di Londra, un traguardo quasi impossibile in una classe che ha fatto dello spirito di competizione il suo vanto e con un corpo docenti annoiato e, se possibile, sadico. Quella che sembra a tutti gli effetti una situazione disperata, però, Luca la affronta quasi sempre col sorriso e vive con mal riposta leggerezza i vari drammi adolescenziali, i cattivi voti in greco e le audaci relazioni proibite (dei suoi amici, perché Luca non se lo filava nessuno). Tra amori che nascono e vecchie storie che finiscono, pettegolezzi, la gita di terza, amicizie e piccoli e grandi sgarbi, "Il liceo classico deve morire" è la testimonianza ironica e autobiografica di un classicista pentito che racconta, senza peli sulla lingua ma con un po' di nostalgia, la vita degli adolescenti fuori e dentro le mura del liceo.‎

‎Oberhausen-Valdez Joe‎

‎Le iridi dell'Etna‎

‎br. Racconti che descrivono storie più o meno reali, introspettive, romantiche, sensuali, fantasiose, ambientate nel circondario dell'Etna. Gli occhi della donna sono il fulcro e la connessione tra le varie narrazioni, in cui il protagonista si smarrisce, ammaliato dalla bellezza dell'apparenza, che è sempre la sostanza dell'anima che si proietta all'esterno. Affascinato da sorprendenti donne, sole, malinconiche, anche immateriali, straordinarie, ricche di un fascino interiore, spesso da loro non compreso, l'io narrante procede a esporre la consapevolezza del tempo fugace, l'attimo che diviene l'unica eternità possibile, la sola palingenesi reale, alla ricerca di un'estasi effimera, che si assapora solo in un determinato istante, rendendola infinita. Il libro è un inno alla vita, all'amore, al giorno fugace che muta sempre la percezione del proprio essere e del mondo, nell'incanto di un divenire che è inarrestabile.‎

‎Venturini Barbara‎

‎Come in un romanzo. Viaggio nella libroterapia‎

‎br. «Questo libro è nato quasi per caso, da una idea dei partecipanti al gruppo "storico" che conduco da diversi anni a Pesaro. Un viaggio nel mondo della Libroterapia, metodologia che utilizza la lettura come complemento al processo terapeutico: dalle sue origini alle sue applicazioni. Leggere ci dà la possibilità di emozionarci, di comprendere meglio noi stessi e gli altri da diversi punti di vista. Dalle letture fatte in questi anni sono emersi vissuti rielaborati e condivisi in gruppo dai quali sono nati degli scritti, a sfondo autobiografico, raccolti in questo libro, ognuno ispirato dalla lettura di un romanzo. Ricordando le parole di Camilleri in Tiresia. Persona e personaggio diventano la stessa cosa.»‎

‎Dostoevskij Fëdor; Breschi D. (cur.)‎

‎La leggenda del grande inquisitore. Ediz. integrale‎

‎brossura Se c'è un luogo della letteratura mondiale in cui filosofia, religione e arte del romanzo convivono nella loro forma più alta, questo è il capitolo V del libro V dell'ultimo capolavoro di Dostoevskij, I Fratelli Karamazov. Un tesoro inesauribile di conoscenza letteraria, filosofica, teologica e antropologica. Un testo che non smetterà mai di interrogare l'uomo e domandargli del suo destino, in terra e in cielo.‎

‎Pozzali Marco‎

‎Per come posso‎

‎br. Per come posso, Als Ich Can, in antico fiammingo e lettere maiuscole greche, è un'epigrafe che compare sulle cornici di alcuni capolavori del pittore Jan Van Eyck. Cosa hanno a che fare queste tre parole con le vicende di un medico anatomopatologo che si trasferisce a Lipari, improvvisamente?‎

‎Mammoliti Ezio‎

‎Il giovane Maso‎

‎br. "Il giovane Maso" è un romanzo che vuole porre l'accento sulla memoria, fatta di tradizioni e usanze che sono state per tanto tempo il traino di una comunità artigiana e contadina, ma che tante volte viene dimenticata e bistrattata. Quella memoria fatta di umiltà e disponibilità, ma anche di rispetto e cura dell'ambiente, quelle immagini del passato, morte nelle valigie di cartone e sostituite con l'egoismo dell'intolleranza, quel ricordo che dovrà sempre commemorare il sacrificio di quei giovani strappati dalla loro terra, per combattere una guerra senza ragione e che non tornarono più ad abbracciare i propri cari. Il personaggio Maso rappresenta una parte di società che si mette in discussione, vuole migliorarsi, sia per offrire un futuro migliore ai figli e sia per la propria crescita culturale e professionale. I ricordi vivono con te quando apri la finestra della memoria e rivedi quei sorrisi che, come carezze, si poggiano sul corpo, rimanendo prigioniero dell'amore.‎

‎Marshall Bruce‎

‎Tutta la gloria nel profondo. Il mondo, la carne e Padre Smith‎

‎br. Il sacerdote Tom Smith, che all'inizio del racconto, nel 1908, è un prete ancor giovane con quindici anni di messa, è il protagonista di questo romanzo. Ambientato nella Chiesa cattolica scozzese, in una grande città, segue le vicende del secolo e della nazione attraverso gli occhi innocenti e acuti di questo sconcertante prete capace di spunti audaci, di fervida obbedienza, di invincibile buonumore. L'umanità variopinta e calorosa che gli si affolla intorno offre il ritratto di un popolo passionale e sanguigno, nobile e retto, di una «povera Chiesa». Arguti e brillanti i ritratti degli ecclesiastici e dei fedeli che negli anni cambiano e camminano verso il loro destino. E quando sarà sul letto di morte: «... gli piacque anche ricevere l'Estrema Unzione, mentre dalla finestra si vedeva il cielo con gli alberi, sempre al loro posto». Il ritratto di un uomo grato alla vita, cui la vita è piaciuta, con tutte le sue ombre, e a cui finirà per piacere anche la morte: «un render chiare le cose, un folgorare di luce...».‎

‎Di Vita Annabella‎

‎Appunti rosso magma‎

‎br. Tutte le strade arrivano su in paese o scendono verso il mare, ma dire che a Stromboli non si perde nessuno non è esatto, anche qui ti perdi se sei disposto a farlo. La cosa meravigliosa è che quest'isola riesce, in un modo o in un altro, a farti ritrovare. Così Sara, la protagonista di questa storia, 48 anni, un figlio adolescente, un marito forse troppo distratto, sbarca qui per scrivere articoli e per cercare se stessa. L'incontro con Claudio, affascinante vulcanologo, sarà l'occasione giusta? Amalgamato alle emozioni, vere protagoniste del libro, il paesaggio profumato e aspro diventa simbolismo.‎

‎Gulino Maria‎

‎Santa Lucia cunta minimagghia cuccìa‎

‎brossura «... Cunta, filastrocchi, miniminagghie, scioglilingua e preghieri, insieme formavano quel prezioso bagaglio di ricordi che la sua adorata nonnina con immenso amore e con tanta pazienza le aveva consegnato o, meglio, le aveva regalato generosamente. Da leggere e da riprendere ogni tanto tra le mani questo che potrebbe apparire un semplice racconto di una notte, sia pur straordinaria e portentosa come quella di Santa Lucia, ma che si rivela uno scrigno prezioso per conoscere ed apprezzare una cultura popolare iblea che va salvaguardata e tramandata» (dalla prefazione di Salvo Sorbello)‎

‎Boggero Ugo‎

‎Mi ricordo. Memorie d'amore e di guerra‎

‎br. Gigetto è un valido studente universitario ed amante dei propri studi; vive una situazione famigliare complessa e travagliata, essendo i propri genitori separati: il padre vive a Stresa in condizioni di salute precarie, la madre vive ad Imperia insieme alla nonna di Gigetto. Quella è anche casa sua. Durante le vacanze che abitualmente trascorre con il padre a Stresa, conosce Renata della quale si innamora, la perde, ma rimarrà per moltissimo tempo nei suoi pensieri quasi ossessivamente. La storia nasce e si materializza in un contesto storico drammatico: la repressione fascista in un primo tempo, la guerra e la lotta partigiana contro l'occupazione nazi-fascista di cui Gigetto, suo malgrado, farà parte attivamente e convintamente, in un secondo tempo. È un romanzo che mette in risalto la sensibilità, attraverso sentimenti ed emozioni, di un ragazzo che ha superato da poco l'adolescenza dovendo dibattersi con la storia più buia e violenta del nostro paese.‎

‎Spillmann Joseph; Cerea F. (cur.)‎

‎Il nero Schumacher‎

‎br. Der schwarze Schumacher (1903), ultimo capolavoro di Spillmann, viene qui tradotto per la prima volta in italiano. Quest'opera letteraria mette al centro temi come la giustizia e la democrazia diretta. In una Zugo dall'atmosfera "gattopardesca" il racconto inizia poco prima della lotta politica realmente avvenuta fra il partito di Joseph Anton Schumacher e quello del barone Fidel Zurlauben. Tra subdole manipolazioni, faide famigliari, disuguaglianze e invidie, il Cantone nel Settecento è un piccolo mondo scosso da un pervasivo conflitto sociale, che sfocerà in una profonda spaccatura della popolazione, portando al rovesciamento del patriziato dal governo. Gli aristocratici verranno spogliati della loro autorità dal demagogo Schumacher che per la sua essenza oscura, moralista e radicale verrà soprannominato "il Nero". In un vortice di colpi di scena, amori contrastati, giochi di potere ed esuli, per tutti il destino sarà inesorabile.‎

‎Conley Shada P.‎

‎Taralli e te' freddo‎

‎br.‎

‎Lilin Nicolai‎

‎Trilogia siberiana: Educazione siberiana-Caduta libera-Il respiro del buio‎

‎br. È stato educato da un'intera comunità criminale a diventare una contraddizione vivente, cioè un "criminale onesto". Ha imparato l'arte del coltello e quella del tatuaggio. È finito in carcere, ha combattuto per la sopravvivenza nelle carceri della sua città e poi in Cecenia, cecchino in un reparto d'assalto. Ha visto da vicino il sistema sconcertante di poteri ombra che governano la Russia, assoldato alla difesa di un oligarca nostalgico. Ha conosciuto l'amore intenso e il dolore atroce, la violenza, la sete di vendetta e il pentimento. "Piede scalzo" è cresciuto. Incisa nei tatuaggi e nelle cicatrici del corpo e dell'anima si porta addosso la sua storia. La stessa che Nicolai Lilin ha messo nei suoi libri e che oggi si può leggere tutto d'un fiato: con una scrittura ruvida e diretta, illuminata da sorprendenti squarci d'ironia. Tra storia e leggenda, autobiografia e immaginazione, "Trilogia siberiana" ci regala la cronaca di un percorso emotivo di drammatica intensità.‎

‎Fenoglio Beppe; Pedullà G. (cur.)‎

‎Il libro di Johnny‎

‎br. In un primo momento, Beppe Fenoglio aveva ideato un unico grande ciclo di Johnny, che partiva dagli anni del liceo di Alba, proseguiva con il corso ufficiali a Roma, l'8 settembre, il complicato e pericoloso ritorno in Piemonte e l'adesione alla guerra partigiana, fino al passaggio dai garibaldini ai badogliani, a cui seguirono i vari scontri e la morte di Johnny. Successivamente, però, Fenoglio riscrisse la prima parte di questo suo ambizioso "progetto" narrativo, facendo di "Primavera di bellezza" un romanzo autonomo. Tagliò tutta la parte iniziale e aggiunse un finale che non c'era. E mise mano alla seconda redazione del "Partigiano Johnny", che poi abbandonò. In questa edizione, curata da Gabriele Pedullà, viene per la prima volta ricostruito il continuum narrativo del grande romanzo, così come Fenoglio l'aveva inizialmente pensato e concepito. E la saga di Johnny, frammento dopo frammento, riemerge in tutta la sua forza epica.‎

‎Augias Corrado‎

‎Il lato oscuro del cuore‎

‎br. Clara studia "storia della psicanalisi". La sera, seduta in cucina, rimane sveglia fino a tardi ad analizzare i casi delle "grandi isteriche" e le cronache del rapporto con i medici che le ebbero in cura: Freud, Jung, Charcot... In quei momenti sospesi, il piccolo appartamento in cui vive con il padre, il fratello e la nonna sembra spalancarsi in un abisso notturno, capace di riportarla indietro nel tempo e trascinarla nelle profondità di queste grandi narrazioni. Perché questo sono, prima di tutto: storie di vita, di corpi e di amori; ossessioni e incomprensioni, guarigioni e scacchi. Storie di donne. Ma poi, per curiosità più che per bisogno, Clara comincia a lavorare nel bar del fratello. E sarà allora che, tutt'a un tratto, la vita vera spazzerà via, con la sua forza e i suoi spigoli, gli anni di isolamento e di studio solitario. Abituata a confrontarsi con la teoria di un inconscio remoto, già catalogato e raffreddato, Clara si troverà alle prese con una vicenda misteriosa e ambigua, un omicidio che affonda le radici in un vortice di sentimenti incandescenti, di violenza e di colpa. Nel territorio violato delle periferie di oggi l'attende l'incontro con Wanda, una di quelle donne sopraffatte che per lei sono sempre state soltanto personaggi da studiare sui libri: scoprirà per la prima volta l'emozione e la paura di ascoltare, lei per prima, un cuore che si schiude, e che esige da lei una risposta.‎

‎Tolstoj Lev; Tornelleri V. (cur.)‎

‎I racconti di Sebastopoli‎

‎br. Ufficiale della 14ª brigata di artiglieria, Tolstoj partecipa a molte azioni della sfortunata epopea di Sebastopoli (1854-55), con il suo spaventoso spreco di uomini e di mezzi, con la sua tragica conclusione che mette a nudo la debolezza della monarchia russa. Nascono da questo vissuto i tre Racconti di Sebastopoli, diversissimi nella struttura e nei materiali, ma assolutamente unitari nel tono e nella problematica: la denuncia dura, lucida, ferma dell'assurdità della guerra. La vera eroina dei tre episodi è la verità: una verità sgradevole, aspra, talora ripugnante, ma a cui Tolstoj non vuole rinunciare, anche a costo di indisporre i lettori. I quali, invece, accolsero i racconti con viva emozione.‎

‎De Robertis Carolina‎

‎La città degli incontri proibiti‎

‎ril. Buenos Aires, 1913. Leda ha diciassette anni quando scende dal piroscafo dopo il suo lungo viaggio. La folla del porto la spinge da una parte all'altra del molo mentre lei, accanto al suo baule, attende che qualcuno venga a prenderla. Il baule custodisce qualche ricordo e un prezioso violino, l'ultimo dono di suo padre prima di farla partire dall'Italia. A Buenos Aires la aspetta Dante, l'uomo che ha sposato per procura. Leda attende fiduciosa, perché non sa che Dante non verrà mai all'appuntamento. E morto pochi giorni prima, e l'unica cosa che ha lasciato alla sua sposa è un armadio pieno di abiti da uomo. Leda ora è sola in una città sconosciuta, brulicante di persone, luci e musica. Una musica proibita, che le donne non possono ascoltare. Leda deve sopravvivere e capisce che c'è una sola cosa da fare. Tagliarsi i capelli, vestirsi da uomo e trovare una nuova vita grazie al suo violino. Inizia così un viaggio tra le fumose sale da ballo della Buenos Aires di inizio secolo e i vicoli più oscuri di una città ruvida e sensuale, che non dorme mai. Perché Leda suona divinamente e soltanto seguire la musica che vibra dentro di lei potrà salvarla.‎

‎Licalzi Lorenzo‎

‎Io no‎

‎br. Flavio e Francesco sono fratelli. Il primo è un pragmatico uomo d'affari, dirige con successo l'azienda di famiglia e ha saputo far sua una vita che ha trovato già pronta. Il secondo, musicista e viaggiatore, è di quelli che fin da piccoli vanno a sbattere contro il mondo, e da grandi si ritrovano disillusi pur senza perdere l'ironia. Difficile immaginare due vite più diverse, due orbite più distanti. Eppure la corrispondenza tra le certezze di Flavio e le inquietudini vagabonde di Francesco è troppo precisa per non far pensare a due opposti che, inesorabilmente, tornano ogni volta ad attrarsi. E poi ci sono le donne, ad aggrovigliare i destini: c'è Laura, moglie di Flavio da sempre innamorata di un altro, ed Elisa, l'incontro travolgente, la scintilla che Francesco non sapeva neppure di stare aspettando. "Io no" è la storia di questi amori: sovrapposti, sfasati, ricambiati, nascosti; è, soprattutto, il racconto esilarante e drammatico di un grande viaggio, quello che ognuno intraprende alla ricerca di se stesso. O di qualcuno che gli assomiglia.‎

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